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Rosso, bianco e nero pece.

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con Itsuki, Ichirou

21:20 Ichirou:
 Una nuova giornata si presenta allo Hyuga, che finalmente, è entrato in possesso di ciò che più il suo cuore temeva, l'oscurità! Questa sera, infatti, il volto dello Hyuga è coperto, solo sugli occhi però, da un bel paio di fasciature di pelle nera, che ne impediscono completamente la vista, per lui infatti è stato ben più che azzardato uscire dalla tenda senza nemmeno aver ancora attivato la propria innata, un suicidio si potrebbe dire. Ma non tutto è perduto, il giovane infatti, decide di attivare il proprio flusso di Chakra, quindi facendo ausilio della mano destra, andrebbe a formare il sigillo della Capra proprio di fronte al suo petto, in maniera tale da poter incominciare quel rito. All'interno della sua testa, la solita stanza buia andrebbe a crearsi, all'interno della quale si andrebbero successivamente a formare due piccole sfere di colori diversi. La prima sfera, di una colorazione bluastra, si andrebbe a formare all'altezza della sua fronte e, quasi in contemporanea, tutto intorno ad essa, dei piccolissimi aghi del medesimo colore, prenderebbero posizione, come degli squali intorno ad una balena ferita, andando quindi successivamente ad attaccare quella povera sfera come per nutrirsi di essa, tuttavia, è l'esatto opposto, in quanto la suddetta venendo attaccata per modo di dire, comincia ad ingrandirsi andando a rappresentare l'energia psichica dello Hyuga. La seconda sfera, di un bel colorito scarlatto, si formerebbe all'altezza dell'ombelico del giovane ma a differenza della prima, questa ha un effetto vampiro, infatti assorbe il proprio nutrimento direttamente dai muscoli del ragazzo, raggiungendo la stessa grandezza della prima, in maniera tale da formare l'energia fisica del giovane. A questo punto, lo Hyuga tenterebbe di farle collidere tra loro, unendole e creando quel flusso di Chakra che comincerebbe a scorrere lungo tutti i punti di fuga del ragazzo, che con molta calma andrebbe a riportare la mano destra lungo il fianco gemello, mentre il suo passo si farebbe a questo punto sempre più lento, in maniera tale da poter eventualmente evitare degli ostacoli sul suo cammino, tuttavia, inciampando però in un sassolino presente su quel ponte, che comunque non lo fa cadere <Non è stata una bellissima idea Ichirou..> andrebbe a dire in un sussurro a se stesso. [Tentativo attivazione Chakra]

21:42 Itsuki:
  [limitare Ponte] Non è stato via molto, non è nemmeno mai stato da nessuna parte in particolare, un'incontro che non staremo a specificare, nulla di concreto, solo qualcuno che si è risparmiato il suo voler infliggere sofferenza agli altri per risanare il proprio animo, contorto, crudele e velatamente più composto ma in realtà comunque rotto, si sente rotto e privo di quella parte che gli manca in maniera indicibile, tanto che appare lo stesso degli ultimi giorni, con l'unica differenza che si è ricordato di avere in tasca delle sigarette, chissà da quanti giorni. Ne ha estratta una, portata alle labbra con noncuranza circa un minuto fà, accesa la punta, arde, distratto l'ha messa tra le labbra per poi tornare con le braccia lungo i fianchi, stanche così come le spalle, in preda ad un peso insostenibile, così come l'espressione che lo accompagna in quello sfilare distorto per il ponte, il passo più impreciso, sporco, una cadenza che ha un che di ciondolante, a dritto, prosegue dritto, non sembra ubriaco, no, il vizio dei liquori e affini è poco per il suo animo, ci vuole qualcosa i più, qualcosa che possa effettivamente pizzicare le corde di quell'arpa, quella lì sì, le corde tese del piacere nel gioire di tutte le sfumature del male, quelle uniche medicine, quei palliativi ai quali si abbandonerà con tutto se stesso < Mi manca.. > dice semplicemente in quel mormorio roco che và sospingendo il fumo verso l'esterno, terzo o quarto tiro, non ci ha fatto caso ma la cenere è da togliere di mezzo, la mancina si sposta come coostretta, pigra, si porta per compiere il malvoluto gesto, come se tutto gli costasse fatica, anche mantenere un'espressione che non sia quel nulla totale, con gli occhi a metà, lo sguardo rosso che potrebbe oramai scorgere il limitare de ponte più in là, in direzione di Kiri stessa, continuando quel girovagare senza una meta, ne cibo ne acqua. Sonno? Ah sì, ne avrebbe bisogno, tanto che le occhiaie a contornare gli occhi, distrutti dalle lacrime mute di quando è solo, sono abbastanza delineate, marcate, ma lui non se ne cura, la sua tenda è troppo vuota e l'altra era troppo piena. La prima priva di tutto, la seconda ricca di ricordi. Un pesante e gravoso sospirare, affranto, in quel portare le rosse sulla cenere che casca al tocco del suo indice, il minimo indispensabile, solito completo, camicia e scarpe, i capelli sono ancora sciolti, nessuna coda, non ha voglia manco di sistemarseli, non ha voglia di curarsi della nebbia ne di niente, vuole solo trovar ristoro per la propria psiche, per quanto il suo ristoro potrebbe esser il dolore di altri, anzi, lo sarebbe indubbiamente <{ Tsk, almeno hai imparato qualcosa di nuovo.. }> direbbe l'altro da dentro, seccato ed annoiato dallo stato dell'altro, anche preoccupato dal quel desiderio di dolore, per quanto sostanzialmente di fondo, a parte il rischiar di far sì che il suo contenitore finisca per inimicarsi gente sbagliata, a lui non frega niente, oltre a quello < Ah.. È vero.. > direbbe il Goryo andando a rispondere quantomeno alle parole dell'altro, ha smesso di ignorarlo come faceva negli ultimi giorni, non propriamente compatibili quando si tratta di sostenersi in questioni ci cuore, insomma, un rapporto relativamente complicato ma sul quale non ci soffermeremo più di tanto, visto che la sua concentrazione si pone riguardo alla sigaretta che regge in mano, verrebbe lasciata cadere e la mano si dischiude, le dita verso di quella che rimarrebbe sospesa a mezz'aria, chakra del vento che è stato mosso attraverso gli tsubo e diretto lì nei dintorni di quel cilindro di carta e tabacco, impedendole di cadere, illuminando poco di più il tizzone, circondandola con un'alone di vento che gli permetterebbe di ritirarla sù, al semplice muovere di un paio di dita della mancina che ora la porta più su del proprio viso, seguendola con le rubine < Avrei preferito qualcosa di più doloroso.. > direbbe lui con un chè di sufficienza, andando a sollevare vagamente le spalle, il tono distante e triste di base, cupo, mentre continua a far roteare per aria la sigaretta, lentamente ed in diverse direzioni, tenendola lì sul posto, innanzi al viso, comandandola con le dita <{ Basta un pò d'ingegno. }> direbbe sogghignando in quel tentare dell'altro di sfruttare il chakra in maniera diversa, sfociato poi in quel controllo dopotutto niente male < Mh.. > non è nemmeno un mugolio curioso, è un semplice notare di quell'incespicare, di quel passo impreciso che ode poco più in là. andando a soffermarsi tenendo lì la suddetta per aria, c'è un ragazzo con delle bende, è cieco? Sarebbe crudele, sin troppo, prendersela con un cieco, pure per lui. Forse. Permane, lo osserva, un bastone sarebbe l'ideale ma il ragazzo sembra abbastanza ardito. {CK on - Manipolazione Fuuton 44/50 }

22:07 Ichirou:
 Durante il suo lento cammino, le palpebre del ragazzo sarebbero completamente chiuse, in quanto quelle cinture che ha sugli occhi premano contro di essi, per chi non conoscesse il ragazzo, questo apparirebbe come un personaggio effettivamente privo di occhi, che utilizza quelle stesse cinture per non far vedere i solchi vuoti provocati dalla loro mancanza, quando in realtà, si tratta solo di un pazzo, che ha ceduto ad uno dei suoi desideri più nascosti, un pazzo che cammina nel buio più totale senza nemmeno un appoggio, un bastone o una persona che gli faccia da guida in questo percorso che ha deciso di intraprendere. La via per raggiungere l'oscurità, o meglio il controllo di essa, è difficile ed è lastricato di interperie, questo lo Hyuga lo sa perfettamente, però un aiuto ce l'ha eccome, se stesso, infatti congiungendo le mani andando a formare il sigillo della Tigre, costui andrebbe ad attivare il suo unico compagno in questo cammino tortuoso, il Byakugan! Avendo formato tale sigillo, il proprio flusso di Chakra verrebbe cominciato a far scorrere verso la parte alta del proprio corpo, andando in direzione per l'appunto degli occhi del ragazzo ormai cieco, andando a fare una leggera pressione proprio dietro di essi, sui bulbi oculari, tentando così di far ingrossare le vene intorno agli occhi, che tuttavia, resterebbero ben coperte grazie a quelle cinture di pelle. Se ciò avesse avuto successo, questa volta non avrebbe detto nulla, per via del suo naso che, grazie alla perdita della vista, capta uno strano odore, come di fumo, in più sente qualcuno parlare, che dopo pochi attimi, viene tranquillamente inquadrato dalla innata dello Hyuga, che subito ne studia il Chakra, notandone una quantità maggiore rispetto al suo. Decide comunque di non rivelare nulla, semplicemente andrebbe a dire <Chi c'è..?> il suo tono è tranquillo, forse un po' strano per una persona teoricamente cieca. Una volata di vento smuove leggermente i suoi vestiti ed i suoi lunghi capelli, il giovane indossa una casacca completamente nera, le maniche sono larghe in stile kimono, mentre alle mani indossa i soliti guanti ninja rinforzati sui dorsali da delle piastre metalliche. Il colletto di quella casacca è alto, coprendo leggermente una parte del viso del ragazzo, anche se di poco, giusto il labbro inferiore non sarebbe visibile, nascondendo anche il proprio coprifronte legato al collo. Le leve inferiori, vengono fasciate da un paio di pantaloni in tela neri, questa volta tenuti saldi ai polpacci da delle fasciature bianche, che mettono in risalto gli schinieri a protezione dei suoi stinchi. La tasca porta oggetti è situata sul suo fianco destro, mentre ai piedi indossa i soliti sandali ninja. Con il Byakugan attivo, il ragazzo nota i movimenti di quello strano individuo, che pare avere il controllo dei venti, ciò però, non gli fa dire una parola, in quanto aspetta che sia lui a rispondere alla domanda di un povero cieco. [Chakra on: 19/20][Tentativo attivazione Byakugan liv. I]

22:36 Itsuki:
  [Limitare Ponte] Il cullar delle onde fa come sempre da sottofondo in quel posto così come in molti luoghi di Kiri, l'aria è come al solito densa di nebbia e già così è abbastanza fastidioso vedere, figuriamoci con delle bende sugli occhi. Ma la concentrazione del ragazzo, non passa inosservata, permane sul posto immobile a fissarlo morbosamente, la sigaretta ancora per aria, sottili fili di fumo grigi che avviluppano quella, mossi dal suo vento, svanendo poi trasportati dalla brezza notturna, mentre mezza luna li osserva dall'alto, tace, silente in quel pallido astro dello stesso colore degli occhi dello Hyuga lì innanzi a lui, ben nascosto quel paio di occhi preziosi < Qualcuno che non si farebbe problemi a far soffrire un cieco.. > sì, l'ha detto e l'ha detto con un tono che non ha nulla di rassicurante, non propriamente rispettoso delle sventure altrui e dedito soltanto alla sofferenza, un tono secco e arido, pungente come il freddo più glaciale, distorto da un dolore che lo corrode dentro, mentre Eiji da dentro osserva, silente, in direzione del Genin, che ora come ora verrebbe messo alla prova dall'irriverente Chunin, non attacca, non ancora, per quanto quello sia un semplice sconosciuto e nulla gli importerebbe, è solo qualcuno da far soffrire e volgere al male < Eppure.. > direbbe lui lasciando in sospeso quel suo tono, andando a smuovere appena la mancina in senso orario, un paio di giri imprecisi e la sigaretta segue quello stesso moto, mossa apparentemente dal nulla, gira la manca in direzione di se stesso, le punte delle dita rivolte verso il proprio volto, lo sguardo piatto in grado di trafiggere, il dorso verso l'alto e poi uno scatto, dopo brevi istanti, un piegarsi del polso e un volgersi in avanti della mano, ruota di centottanta pigri gradi e si slancia in avanti in quell'andar a comandare alla sigaretta di volare dritta in direzione del ragazzo, diretta verso il viso, mirando alle bende lì in mezzo alla fronte, quel tono di lui è un'ulteriore dubbio, la sua potrebbe essere abitudine alla propria condizione, oppure una bugia, chi sà. Vorrebbe una reazione, non è ne certo ne insicuro della cosa, è un cinquanta e cinquanta, una possibilità corretta su due, attendendo una sua qualsivoglia reazione. E se così avvenisse, se quella sigaretta venisse mossa di lato, scansata o deviata, avrebbe la propria conferma e si concederebbe un proseguire di quella parola lasciata in sospesa prima < .. Tu menti. > di nuovo quel tono rotto quanto lui, poi il silenzio, per tutti e tre i presenti, Eiji compreso, un qualcosa che invece, qual'ora la sua improvvisata arma non venga bloccata, sfocerebbe semplicemente in un sospiro di delusione, dovendosi arrendere al fatto che no, probabilmente non farebbe male ad un cieco, è sofferente ed in grado di odiare il mondo, ma ha una morale e soprattutto un'onore dalla sua parte. Ma il ragazzo, si rivelerà cieco oppure no? { CK 44/50 }

23:00 Ichirou:
 Mentre le onde si infrangono contro gli scogli adiacenti, lo sguardo ormai amplificato dello Hyuga va lentamente a scrutare quel suo presunto interlocutore, che con tono non poco minaccioso, intima al ragazzo che potrebbe anche recargli dolore, nonostante la sua condizione, i suoi sensi continuano lo sviluppo, il gusto, qualora aprisse la bocca, riuscirebbe a percepire il sapore dell'acqua che circonda quel luogo, l'olfatto, sente l'odore che il vento trasporta dal centro della città sino a quel luogo, facendogli percepire addirittura una ciotola di ramen proveniente dal chioscetto che frequentava nelle serate passate, l'udito invece, riesce a percepire persino il respiro del suo interlocutore. Quella frase entra nel suo cervello, andando a scatenare in lui una sorta di dubbio, per quale motivo dovrebbe fare una cosa del genere? <Perché mai dovresti fare una cosa simile..?> la sua domanda risuona nell'aria, cercando di raggiungere il suo interlocutore, che va a formare una mezza frase, non sa bene cosa voglia dire con quell' "eppure", non riesce a capire in maniera chiara quale sia la sua intenzione, che lo voglia attaccare? Ad ogni modo, il suo sguardo attivo, si posa lentamente su quella sigaretta, è ovvio che stia cercando di farci qualcosa, probabilmente la lancerà contro di lui, ma anche se fosse, non si sarebbe mai scansato, nonostante lo veda in maniera nitida. Nel momento esatto in cui viene detta quella frase, o meglio il continuo di quella frase, seguito esattamente da ciò che si aspettava, non si spaventa nel vederla arrivare contro di lui, se non quando questa impatterebbe con la sua fronte <MH!?> con una piccola reazione, il giovane si farebbe tranquillamente colpire, andando a chiedere <N-non riesco a capire..cos'era!?> quella domanda viene posta con una certa vena ironica, quasi impercettibile tuttavia, viene mascherata bene dallo Hyuga, che con le mani tese in avanti, tenterebbe di toccare qualcosa che gli possa dare un punto di riferimento, quasi come se volesse appunto toccare il suo interlocutore per cercare di fargli capire che vuole sentire il suo volto, per poterlo "vedere" insomma. [Chakra on: 18/20][Byakugan liv. I]

23:18 Itsuki:
  [Limitare Ponte] Curioso, sembra che non ci veda sul serio. Appunto giunge un chè di sconfortante sul viso del Chunin che si ritrova in preda al proprio orgoglio e al proprio onore, lasciando dunque un pò più in disparte le proprie intenzioni malevole, rabbioso nei confronti del mondo, ricolmo d'odio, ma sin troppo selettivo forse nel suo voler dispensare dolore e sofferenza, in quel bisogno di trarre piacere dall'infliggere pene agli altri, avrebbe dovuto specializzarsi nelle arti illusorie, lì sì che sarebbe stato divertente, non può rischiare di uccidere un malcapitato - tra l'altro cieco - con un paio di jutsu ben assestati, no, deve trovare qualcosa di più invasivo, potrebbe ricorrere all'innata ma vuole qualcosa di incisivo, mentre quel riflettere lo distoglie per qualche lungo istante dal proprio dolore, ritorna quasi umano, ma sono solo brevi parvenze di un qualcosa che è rotto e vuole ricomporsi < Perchè il male non ha limiti, ragazzo, ma sono pur sempre un'uomo d'onore.. > direbbe quindi con un rinnovato sospiro, deluso, osservando ora la sigaretta a terra, ritrovando quindi necessario l'andare ad accendersene un'altra, pacchetto, carta e tabacco e poi l'illuminare della punta con l'accendino, un lieve clangore metallico e rimette via il tutto, prima boccata, le braccia sono noiosamente conserte, il capo chino, risolleva le rubine lasciando che il crine d'ebano si perda un pò a giocare col vento < Distrutto, ma d'onore.. > mormora a bassa voce, ritornando a soffrire, togliendo quella sorta di cerotto momentaneo, per poi andar a sentire Eiji che glissa sul fatto, andando piuttosto a rimaner dubbioso nei confronti del ragazzo <{ Insolito. }> direbbe semplicemente, quel singolo commento e poi non gli scosta più gli occhi di dosso, quasi vorrebbe scoprire se è una messinscena quella dello Hyuga, una sorta di sfida personale, mentre il Goryo ci và vagamente più morbido, continuando < Una sigaretta sprecata.. > direbbe andando a scostar dalle labbra quella nuova, dopo un paio di tiri, con la dritta guantata di nero, lasciando che la cenere vada infrangendosi sull'asfalto < Sei cieco e vai in giro senza un bastone, o sei masochista, o stupido. > assottiglia lo sguardo, ci sono un paio di incongruenze nell'immagine del ragazzo ma sono troppo lievi, le dita ricoperte dal fine tessuto passano sul labbro inferiore in quel riflettere, riappoggiando poi la sigaretta tra le labbra, ragnatela argentea di fumo che si perde verso l'alto < Il tuo nome. > ragazzo che potrebbe o non potrebbe mentire, non è una domanda, non c'è nessun tono che annuncia un quesito. Potrebbe semplicemente provare a lanciargli qualcosa di più concreto che una sigaretta, magari un paio di armi di vuoto sarebbero l'ideale, alla peggio ci rischia la giugulare o qualche nervo, magari i tendini? Ah, sarebbe comodo, ha sempre adorato quella tecnica e la trova semplice quanto efficace, seppur tutt'ora, permane, immobile, attende un suo dire mentre è solo il fumo, non troppo distante dal suo volto, a muoversi { CK 44/50 }

23:44 Ichirou:
 Pare che la sua maschera non sia stata tolta, il ragazzo si rassegna, apparentemente, al fatto che lo Hyuga sia effettivamente cieco, il ragazzo che sembra dire un affermazione fin troppo filosofica per il gesto che ha compiuto, il suo intento era proprio quello di esplorarlo il male, per vedere se in effetti, sia la strada che deve seguire od evitare. "Il male non ha limiti" quella frase rimbomba nel buio del suo cervello <Un uomo d'onore..che lancia oggetti addosso ad un cieco..> non specifica quale oggetto sia, darebbe via la sua copertura come se nulla fosse. Blocca completamente il suo cammino, non tenta più di toccarne il volto, resterebbe lì fermo, abbassando le braccia sino ai fianchi, sente quel suo sussurro, il suo udito non riesce a farsi sfuggire nulla, la mancanza della vista hanno aumentato la sua percezione dei dintorni <...> sceglie tranquillamente di non commentare, andando però a fare una piccola domanda al Goryo <Cosa intendi con quella frase..?> un'idea se l'è fatta tranquillamente, ma non vuole dare nell'occhio. Il ragazzo rivela che quell'oggetto lanciatogli era una sigaretta, quindi andrebbe a dire, mormorando a voce abbastanza udibile <Quindi era una sigaretta..ecco cos'era quell'odore..> portandosi la mano destra sulla fronte, andando a tastare quel punto colpito poco prima da quella stessa. Gli pone diverse domande, senza domanda però, andando ad insultarlo, apparentemente <Mi potresti dire dove mi trovo..mi sono dimenticato il bastone effettivamente..> andrebbe ad ammettere, per modo di dire ovviamente, gli viene intimato di dire il suo nome, però, tenterebbe di sfidarlo un po', tuttavia rimanendo nell'educazione <Il tuo qual'è..?.....Ichirou comunque..> non riesce ad essere scortese, per il momento. [Chakra on: 17/20][Byakugan liv. I]

00:11 Itsuki:
  [Limitare Ponte] Permane la montatura del moro davanti a lui, che a quanto pare riesce ad ottenere una malsana e traballante fiducia da parte del Goryo che lo osserva con fare curioso, come a volerlo cogliere in flagrante, in errore. Eppure sembra che tutto regga alla perfezione, così come regge l'animo di lui che andrebbe a tingersi solo un'altro pò di quel fare cupo, senza esagerare, scollando le spalle con noncuranza, riproponendo con tono distorto e malevolo < Non ho mai detto di non essere curioso.. > e sì, ci sono modi e modi per accertarsi delle cose, lui ne ha di più diretti ed efficaci, tanto che la mente viaggia e starebbe già pensando ad un'altra serie di possibili trucchi di magia che potrebbe sfoderare per deliziare la propria curiosità, per saziare quel dubbio, mentre quel giocherellare pigramente come un gatto, sembra già di suo essere un modo per levargli di dosso quel peso del dolore, ma solo a tratti, solo per brevi istanti, è un'attimo tornare a pensare che è solo e che lei non c'è più, sono alti e bassi di quello che potrebbe sembrare un bipolarismo, se non fosse che è sempre abbastanza pacato e tenebroso, non lo si + mai visto pimpante ed allegro, nossignore. Un'altro tiro dalla sigaretta, un'altra boccata di nicotina che andrebbe solleticando la gola per poi perdersi nei polmoni ed uscire più vaporosa, le scarlatte seguono quella nuvoletta che in fretta si dirada, inghiottita dalla pioggia, mentre lui gli domanda cosa intendeva, un sorriso amaro in viso, le sguardo perso laddove ci dovrebbero essere le stelle, quasi sperando di rivedere giorni passati, nemmeno troppo distanti, di perdersi nei dolci ricordi che oramai sono solo ammassi di sofferenze < Che non importa dove ti nascondi o se menti a te stesso, il male ti troverà sempre. > già, persino se di male vivi e di male ti nutri, non sei al sicuro, per niente, ma il problema sono soltanto quegli stupidi insulsi sentimenti, deve lasciarli andare, deve seppellirli e rimetterli lì dove erano relegati, ma poi, a quel punto avrà ancora modo di gioire così tanto del dolore altrui? Forse no, dovrebbe pensarci, dovrebbe riflettere ben sul da farsi e come ricomporsi, quale via dovrebbe seguire per lasciare da parte il fardello opprimente ed andare avanti <{ Sembra quasi innocente. }> dice l'altro, che riceve in tutta risposta un cenno di sufficienza da parte di Itsuki stesso, che senza ulteriore indugio andrebbe a far cader di nuovo la cenere per poi incalzare di rimando il ragazzo guardando fisso le bende < Cosa intendi dire tu, semmai, con l'essertelo dimenticato. > anche questa non suona come una domanda, non ha voglia di domandare e potrebbe venire a conoscenza della verità in maniera forzata tra innata e chissà che altro, ma così sembra più divertente, come il fatto che perlopiù ci crede, ma c'è un che di dissonante dentro di lui, o di loro due, che li fà dubitare della totale sincerità dello Hyuga. Temi il male ragazzo? È perchè non hai percorso le sue meravigliose vie, non ancora. Avanti, hai davanti a te un testimone stesso della parola del Caos, sarebbe ora di aprirti e sperimentare qualcosa di nuovo, invece che mentire a te stesso, magari, sei fatto per tutto ciò, non trovi? Mentire, dopotutto, è un male anche quello, seppur minore ed infimo < Itsuki. Goryo. Kagurakaza. > il nome giunge ed allo stesso tempo anche entrambi i cognomi, è da tempo che non sentiva riecheggiare quelle precise lettere, che non si annunciava, quasi un rinvigorire della propria tempra impura e corrotta, ma che dura ben poco, un'accenno del fare imperioso ed altezzoso, superbo in quel pronunciarsi, per poi lasciar che tutto si perda nel silenzio, continuando a fumare e ad osservarlo. Scandisce bene, ma quel barlume di autorità svanisce così come tornano i pensieri nefasti che quasi mai lo abbandonano, lo tormentano in sottofondo, un'immagine residua che mai sfuma via, sarebbe relativamente famoso, poca roba a livello di fama, il minimo indispensabile, ma a lui non gliene frega minimamente e come il moro non conosce lo Hyuga, dovrebbe essere lo stesso dall'altro lato.{ CK 44/50 }

00:38 Ichirou:
 Al proferire di quelle parole, lo Hyuga fa spallucce, non ha tutti i torti in fin dei conti, l'oscurità in effetti si fa interessante nell'animo del ragazzo stesso, che andrebbe a dire con tono poco voglioso di parlare, al momento <Touchè..> andrebbe a dire in direzione del Goryo, che continua imperterrito a fumargli in faccia, gli odori ormai sono forti, estremamente amplificati da quella sua apparente cecità. Mentre quello strano ragazzo va a rispondere alla sua domanda, se non fosse per le cinture sugli occhi, il suo sguardo si farebbe più interessato, il suo volto assume una certa nota di interessamento, diventando serio, il volto si pone ora sul Goryo stesso, mentre prima si sarebbe trovato a vagare nel vuoto, ora si concentrerebbe direttamente ai suoi occhi, andando a rispondergli <Che venga allora..> a quella strana frase, forse la sua maschera sarebbe caduta, quindi non ha più senso continuare la farsa, lo Hyuga ci ha provato, ma il discorso si sta facendo troppo interessante per assomigliare ad uno stupido. Quella sua frase infatti scatena in lui la verità, che chinandosi, andrebbe a raccogliere quella sigaretta lanciata da lui pocanzi, guardandola attentamente e schiccherandola via in mezzo alla nebbia <La prossima volta se però vuoi che mi scansi..mira alla carne..> ammetterebbe in direzione del Goryo, ammettendo effettivamente di vedere qualcosa sotto quelle stesse cinghie, senza però rivelare il motivo di quella sua vista. Il ragazzo rivela il suo nome, alla quale andrebbe a dire <E' un piacere fare la tua conoscenza Itsuki..io e te credo che potremmo andare d'accordo..> andrebbe a spiegarsi poco dopo <Ho scelto di camminare nel buio per risvegliare l'oscurità che risiede dentro di me..> la mano destra andrebbe a posizionarsi sul suo stesso cuore, andando a stringere quella stoffa all'interno del suo pugno, il primo sconosciuto a cui rivela la sua situazione, vedremo come la prenderà. [Chakra on: 16/20][Byakugan liv. I]

01:10 Itsuki:
  [Limitare Ponte] Sono attimi dove la tensione non
è palpabile o spessa, soltanto presente, un velo vago e trasparente che andrebbe adornando l'atmosfera, per poi lasciar che quindi, dopo quella prima parola di lui priva di reazione da parte del Goryo, lo Hyuga andrebbe volontariamente a smascherarsi, un rivelarsi neutro ed allo stesso tempo fiero, coraggioso in quell'esordire con quel gesto nell'andare a raccogliere la sigaretta, osservandolo in quel gesto andando a concedersi un pigro e amaro ghigno, son solo le labbra a muoversi e dischiudersi appena, gli occhi permangono immobili e dal taglio orizzontale, fisso e ancora più spento del solito, velato da quella malinconia di sottofondo, per quanto quella sua sofferenza viene smossa da un che di interessante. Sembra un far la voce grossa quella del ragazzo ma di lì a poco si rivelerà più interessante, dedito all'oscurità, se non fosse che ora giunge la risposta in direzione a quello sfidare della sorte, di farsi cogliere dalle forze del male stesso, come a definirsi pronto ad affrontarlo o magari ad imbracciarlo < Ti credi pronto? > per cosa di preciso, per affrontare quello che gli spetta in un camminare nell'oscurità oppure per qualcos'altro? Non si esprime oltre, in realtà non si cura nemmeno più di tanto delle parole riguardo al dover mirare meglio. Ridacchia, sarebbe stata una risata giusto una virgola più entusiasta, più sincera seppur sempre di fondo malevola, quella di qualche giorno fà, ora è un ridere misto ad un rantolo, truculento, spezzato, basso e greve, un misto tra un metterlo in guardia paragonando quel suo dire ad una battuta ed uno sfottere altezzoso che starebbe facendosi sempre più vivo, riaccendendosi dentro di lui lentamente, una scintilla di quel che è veramente il Chunin < Se ti lanciassi qualcosa al di fuori di una sigaretta, potresti non essere in grado raccontarlo.. > ed un'altro tiro della sigaretta, glaciale e superbo, senza un minimo accenno di un mutamento nell'espressione tornata piatta, le rosse che vanno in direzione della sigaretta che viene ancora privata dei grigi lapilli morti, mentre in tutto ciò Eiji da dentro andrebbe ridacchiando, seppur in maniera più elegante ma pur sempre cupa <{ Mirassimo alla carne, non so quanta ce ne sarebbe poi da rimettere insieme. }> uno sbuffo divertito dalle narici del Goryo al sentire del Kagurakaza all'interno, non percepiscono nessuna particolare minaccia da parte del ragazzo, ed anche se così fosse non smetterebbero di ostentare quella supremazia e quella sfacciataggine, probabilmente nemmeno di fronte alla morte. Son le parole dopo, però, a salvare momentaneamente il ragazzo da qualsivoglia jutsu possa venirgli lanciato contro andando a destare l'attenzione e l'interesse dell'altro il quale volto si illumina di una luce ancora più cupa, un piccolo controsenso in quel far ancor più viva quella sua malevola espressione, quasi un riscattarsi da quel non volersi piegare dei lineamenti, un'altro barlume di se stesso, ma sono virgole, gocce, frammenti di un vaso che si è rotto e si ricomporrà solo con il tempo, e chissà in quale maniera < Oh.. Una sinfonia lodevole quella che sento.. > una breve pausa, un tiro dalla sigaretta ed un'assottigliarsi dello sguardo, una boccata per mandar giù il fumo e poi lasciar che si perda al proferire delle parole seguenti < E dimmi, cos'è per te l'oscurità? > curioso della sua definizione, di voler sentire il decantare di quell'essenza come suprema ed indiscussa, al quale chiunque potrebbe cedere, sotto la nera ala di qualcuno che li incrini a dovere <{ Da un cieco, ad un ragazzo promettente.. }> glissa Eiji sul dolore dell'altro e cerca di concedersi quelle parole ritrovando una reazione, seppur sporadica, dell'altro, allontanatisi relativamente in questi giorni, tra dolore ed incomprensioni <{ Sei troppo gentile, vedremo se è degno. }> le ultime parole che rivolge il Moro a quello all'interno, giudici imparziali ed agenti del Caos, fautori del Crepuscolo che verrà, intransigenti e puntigliosi.{ CK 44/50 }

01:52 Ichirou:
 I suoi occhi guizzano all'interno delle loro palpebre serrate, le cinture di pelle nera ne fanno capolino, impedendo a chiunque di poter scrutare quei suoi occhi Hyuga, attivi e ben allenati ad utilizzare quella sua innata, che gli permette di analizzare al meglio i dintorni, ma soprattutto il suo interlocutore, che in questo momento gli pone quella domanda, proprio per andare a testarlo in un certo qual modo, il che lo porterebbe a rispondere con aria un po' triste, più per il fatto che ha appena cominciato il suo cammino all'interno di essa <Se non mi credessi pronto non avrei cominciato questo cammino..anche se sono solo all'inizio dell'opera..> andrebbe ad ammettere alla volta del corvino, che in questo momento si potrebbe sentire tranquillamente scrutato dallo Hyuga, che dall'alto dei suoi centimetri, lo squadra senza dare modo a lui di vedere tale azione. Sa perfettamente che in uno scontro con lui potrebbe tranquillamente morire, ma già il solo pensiero di lottare con qualcuno al buio, lo fa sentire ancora più folle di quanto già non lo sia nel compiere quel percorso oscuro, e la cosa purtroppo, comincia sin da subito a piacergli. Il suo buonsenso tuttavia riesce a prevalere su quel pensiero malsano, andando a rispondere con molta tranquillità al ragazzo che staziona davanti a lui, andando ad alzare le mani davanti a se, come se effettivamente, gli fosse stata puntata un arma invisibile contro <E io non sono in cerca di un racconto, quindi non scaldarti..> andrebbe a tranquillizzare quel ragazzo, tenterebbe almeno, cosa che a quanto pare, però avviene da sola, dopo la frase annunciata pocanzi dallo Hyuga stesso. Vede come lo sguardo del Chunin si illumini al dire del Genin, alla quale in silenzio, andrebbe a fare un piccolo sorriso, per poi ascoltare quella sua domanda, che gli mette più dubbi che risposte, ma che allo stesso tempo, decide di andare a rivelare le suddette <Un dubbio..ma un dubbio che devo risolvere, camminando avvolto dalle ombre, sono sicuro che entrerò in contatto essa, potendola usare per diventare più forte...in parole povere...l'oscurità, quello che temiamo di più, è il nostro vero potere sopito..> detto questo, il suo sguardo, seppur il Chunin non lo possa vedere, si posa su di lui e non se ne stacca per svariati secondi. L'ora è ormai tarda, non è mai saggio restare fuori così a lungo, soprattutto se non si è abituati al buio <Suppongo sia notte vero..?> pone quella domanda con tono quasi ironico, non sa nemmeno come ci sia arrivato su quel ponte <Purtroppo devo rientrare..ma mi ha fatto piacere questa chiacchierata, l'ho trovata estremamente stimolante ed istruttiva..Grazi Itsuki..la prossima volta parleremo più a lungo...Ci si becca..> dicendo quel saluto, lo Hyuga andrebbe a camminare in sua direzione, evitandolo come se quelle bende non fossero nulla, dando magari un'idea del fatto che ci veda benissimo, allo stesso Goryo, mentre a questo punto lo Hyuga, farebbe ritorno alla sua tenda, deciso più che mai a studiare a fondo quel potere sopito al suo interno. [END]

02:36 Itsuki:
  [Limitare Ponte] Continuano le rosse a fissarlo senza poterlo vedere negli occhi, senza poter scorgere il bianco delle perle sotto alle cinghie di pelle, rimanendo lì separati dai lembi scuri sul viso dell'alto Genin, osservandolo nel mentre che tira nuovamente da quella sigaretta, si assottigliano appena le guance e poi è tutto un solito processo fatto infinite volte: aspira, butta fuori, ripeti. Piega la testa di lato, prima a destra e poi a sinistra, il collo suona con un paio di lievi schiocchi, i muscoli sembrano stridere in quel muoversi poco più del solito, dovrebbe dormire, dovrebbe riposare le membra stanche da quel vagare senza meta, ma non ancora, non adesso che vuole tenersi alla larga dai ricordi spiacevoli dedicandosi a quella parola da lui usata, andando a puntarlo apepna con le due dita che reggono la sigaretta, come in quel voler sottolineare il termine da lui usato lasciando che il fumo si perda nel suo dire, mentre le labbra le sente appena più secche, considerando che di lì a poco sarebbe ora del trattamento quotidiano a base di chakra e sangue Goryo < Mai parola fu più corretta: opera.. Hai detto bene.. > direbbe lui in quel vedere davanti a sè un'adepto, un potenziale seguace di quel cammino che lui stesso ha deciso di percorrere all'offrire dell'altro, un qualcosa che oramai è diventato la sua unica fonte di salvezza, probabilmente, una via che verrà illuminata dalle luci del Crepuscolo e che avrà dunque modo di essere compresa in tutte le sue sfaccettature. Solleva le mani e l'altro, giovine in viso ma dall'aspetto imponente, conscio seppur percorso da un brivido in quel porsi nei confronti di qualcuno di più forte, a quanto pare, seppur quella malsana idea non viene percepita chiaramente dal Moro che semplicemente lascia decadere quel dire andando a scacciarlo simbolicamente con il fare scostante della mancina, un paio di fili argentei che si smuovono orizzontalmente in quell'aprirsi e chiudersi del polso come a scacciare un'insetto fastidioso < Sarà per la prossima volta. > per poi andare a concedersi quell'ultimo tiro dalla sigaretta lasciandola cadere a terra per soffocarla con la punta della scarpa sinistra, ruotando appena di qualche grado in quel spegner del tutto il mozzicone, soffiando fuori pigramente quell'ultimo ritaglio fumoso < Da solo rischi di rovinarti, di venire sopraffatto ma.. > fa una pausa in quel risollevare lo sguardo e puntare le vermiglie su di lui, gridano quelle in quel puntarsi su di lui con quel colore violento e malevolo, rosso come il sangue che vorrebbe versare, seppur quel ridefinirsi della sua idea di tortura o sofferenza che sia, lo tiene tutt'ora a bada e lo lascia continuare con un monito < Ora hai qualcuno che ti osserva nel buio. > direbbe lui, segnandosi la figura ed il nome del ragazzo, curioso ed allo stesso tempo interessato in quel voler scoprire qualcosa di più su quell'individuo che potrà rivelarsi un'utile pedina, un qualcuno dedito alla via dell'ombra così come pochi altri, sembra voler rischiare di suo in quel gettarsi a capofitto nell'oscurità e, tale ardore, non può che stuzzicare il Chunin che dunque lo etichetta, lo marchia con quell'espressione subdola e maliziosa, andando poi a volger lo sguardo verso il cielo in quel suo dire, un cenno vago e distratto, non c'è cascato ovviamente in quel fare ironico < Che perspicacia, per un cieco. > va allo stesso modo a rispondere sarcastico rivolto a quell'altro in quel constatare che ha bisogno di una pausa e forse di qualche ora di sonno, anche se non vuole nemmeno lontanamente immaginare i possibili sogni che potrebbe fare, per poi finire inevitabilmente a svegliarsi in quell'incubo. Riporta lo sguardo sullo hyuga in quel volersi congedare di lui, lo osserva ed ascolta quelle parole andando ad inspirare profondamente per poi sentire da dentro Eiji che andrebbe commentando con un fare sincero ed allo stesso tempo antico, velato sempre della sua nobiltà < Ci si becca..? Tsk, questi giovani. }> ed in tutta risposta giunge un ridere breve e sommesso che è solo distante e mentale, da parte di quel Goryoche da fuori si sforza in un sorriso amaro, andando a dire < Ci rivedremo, stanne certo, sarò curioso di vedere quanta strada avrai fatto, nel frattempo... > e si volta nel mentre che lui lo supera seguendolo con quelle parole e con lo sguardo in quell'allontanarsi, smuovendo poi la dritta in direzione del Genin che si allontana, ritornando al proprio dolore. Porta lo sguardo verso il cielo, si intravede quella mezzaluna e qualche stella più luminosa lì oltre la nebbia, un sospiro profondo ed affranto < Di nuovo solo.. > direbbe tra se e se senza distogliere lo sguardo da quel cielo scuro ed offuscato, mentre il Kagurakaza da dentro si schiarisce la voce, non che ci tenga ad essere la sua spalla, o ancora di più un'amico, è un rapporto particolare, ma ci tiene a non essere dimenticato o messo da parte, egocentrismo o simpatia, chiamatela come volete mentre il Chunin annuisce semplicemente in tutta risposta, domandando poi all'altro, direttamente ad alta voce < Credi che almeno, mi stia guardando da lassù? > ed il dire è nostalgico e triste da far male, qualcosa dentro di lui si torce e si gela, le viscere si contorcono e quasi gli sale una nausea progressiva, il cuore sembra venir svuotato e trafitto, le braccia ancora conserte, vanno invece dietro la schiena, recuperando ogni volta un pezzo di sè, con infinita calma, appena più composto nella posa ma scomposto dalla risposta <{ Ma se non ti toglieva mia gli occhi di dosso.. }> dice quell'altro con un velato sorriso amaro che è un che di sarcastico e rispettoso nei confronti del sentimento di Itsuki, forse non del tutto compreso da quello stesso che coabita con lui, che silente lascia che quelle mute lacrime scendano sul viso del ragazzo, il quale tace e non ringrazia, è un muto esprimere gratitudine al quale non servirebbe parola alcuna. Odio, dolore e sofferenza, lo smuovono e lo accompagnano verso la prossima meta, verso un tentar di ragionare e mantenersi lucido, un provare a non cedere a quel passato nemmeno tanto remoto, fresco come le ferite del suo animo, qualcosa che, forse, si risanerà solo col tempo. { End }

Itsuki incontra Ichirou che si fà passare per cieco, rivelando poi la verità, con Itsuki che scopre il voler percorrere la via dell'oscurità dell'altro, andando ad etichettarlo come qualcuno da tenere d'occhio, per un qualsivoglia sviluppo utile.