Amichetti del cuore, uniti nel segno dell'amore
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Giocata del 20/05/2020 dalle 11:13 alle 21:54 nella chat "Luogo Sconosciuto"
All'esterno della tenda, vi sono due guardie che aspettano soltanto l'arrivo del visitatore odierno. La donna, infatti, ha avuto premura di convocare Sosachi Doku col quale ha bisogno di parlare a proposito di diversi argomenti, alcuni dei quali proprio citati dal biondino in persona. Non vi ha mai parlato apertamente finora, conoscendolo soltanto grazie a Saisashi e per i concerti ai quali ha presenziato coi Random Heroes. Chiaramente, i due Ninja all'esterno gli chiederanno e controlleranno che non abbia armi indosso, le quali dovranno comunque essere lasciate alle amorevoli mani dei due prima di poter entrare nella tenda. Tenda che, difatti, non è neppure troppo grande ma sulla quale capeggia il simbolo della Foglia. Al suo interno, può trovare una scrivania frontale all'ingresso in legno, uno scaffale sulla parete laterale con diversi rotoli e scartoffie precisamente sulla sinistra, per poi concludere con un tavolino con diversi viveri sulla destra e due sedie poste innanzi alla stessa scrivania. Non è certo l'ufficio che ha a Konoha, quello che ha sistemato con delle foto di famiglia con Kaneko Uzumaki, sua madre. Gli abiti indossati dalla fanciulla son colorati e leggeri. La parte superiore è formata da un tessuto rosso acceso simil kimono, con una chiusura a V sul petto che lascia sì intravedere la pelle e lo scorcio, ma evitando di sembrare provocante. Non ne trova il bisogno. I lembi sottostanti son infilati in una gonnella con una fascia elastica che ne copre la vita, d'una tonalità scura tendente al grigiastro. Le giunge sin ad altezza delle ginocchia, dotata di piccole frange che non ne limitano i movimenti. Sulle spalle, inoltre, di seta fine, v'è un haori bianco con delle maniche larghe e giungenti sin alla chiusura del gomito; dietro la schiena, ad altezza delle scapole, vi è raffigurato sia il simbolo del Villaggio della Foglia in rossiccio e quello del Clan Nara in nero subito sotto. I bordi delle maniche son circondate anch'esse di rosso, mentre è lasciato aperto sul davanti. Tramite un cinturone, vi son agganciate le due katane dalle quali difficilmente si separa, poste precisamente sul fianco sinistro. Attorno alla coscia destrorsa, v'è una tasca Porta Kunai e Shuriken con oggetti non dissimili da questi ultimi al suo interno. Sul gluteo sinistro, infine, porta anche una Tasca contenente degli oggetti utili quali tonici -sia di recupero chakra che coagulanti- e Fuda di differente genere. Avendo le braccia scoperte, sgombre persino dei vambracci metallici che solitamente userebbe nelle battaglie o nelle missioni alle quali prende parte, son visibili delle sottili cicatrici frastagliate e poste più o meno su gran parte di esse. Son talmente parte di sé che non se ne cruccia oltre. Attorno al collo, troviamo anche una fascia cremisi ed una collana recante il ventaglio degli Uchiha, sempre in bella mostra; tra i lunghi ciuffi rosei, tenuti sciolti, capeggia invece il coprifronte di Konoha. Non è da sola nella tenda, affiancata come al solito, ed ora più che mai, dalla presenza di Jushan-san affatto intenzionato a lasciarle un minimo di solitudine. Il ragazzo, neppur tanto giovane per quanto se li porti piuttosto bene, ha dei capelli neri non troppo corti, degli occhi chiari ed indossa una classica mise da Ninja: pantaloni scuri, sandali ninja, t-shirt a mezze maniche ed un haori sulle spalle dalle maniche a tre quarti di color bianco. Apparentemente non ha alcuna arma con sé e si sposta lateralmente, affiancandosi alla scrivania dell'Hokage come una buona guardia del corpo. Per ora, nulla vien proferito dalla donna, la quale attende soltanto l'arrivo del Chunin mentre lei è intenta a smistare missive, documenti ed altro fogliame. [Chk On] [Tenda di Furaya] Non è una bella giornata, non può esserlo. Il sole splende nel cielo, ma sulla terra è nuvolo, specialmente nel cuore e nella mente del Chunin dell'Erba, Sosachi Doku. Il giovane, in questa mite mattinata a Kiri, dovrà incontrare la Kage Furaya, donna che, di riffa e di raffa, aveva già conosciuto in qualche modo durante i concerti. E' la fidanzata di Saisashi, motivo della sua visita, fra le altre cose. Il cuore del giovane è pieno di nubi, la mente è annebbiata. Il volto, infatti, sembra essere turbato, scuro, occhi stanchi, occhi di una persona che non ha dormito e che si è reso conto di aver fatto un errore. Il ragazzo è per strada. Indossa un paio di pantaloni stretti, aderenti, un giubbetto di pelle su una camicia bianca fuori dai pantaloni e degli stivaletti. E' vestito semi elegante, non casual, anche a causa della persona che andrà ad incontrare. Non ha armi con sè anche perchè ora è l'ultima cosa che vorrebbe fare, combattere s'intende. Il passo è lento, le mani in tasca e la testa bassa. E' uscito dalla tenda di Tamaki che, dopo una serata passata con altri membri del clan, non era tornata alla tenda se non in mattinata con occhi gonfi e senza dirgli nulla. Non lo ha degnato nemmeno di uno sguardo, nulla. La sensazione era di impotenza: perchè tutto questo? Sosachi ha patito più a vederla così che nel non vederla. La causa potrebbe essere lui, ma non intende ancora la motivazione, sebbene sia sotto i suoi occhi. < .. > Non dice nulla, mentre i capelli fini e biondi, lucenti come l'oro, si posano sulla sua faccia, triste. I suoi occhi azzurri sono spenti, non sprizzano più quell'energia che tanto li contraddistingue. Il passo rallenta man mano che si avvicina alla tenda dell'Hokage, non molto distante dalla loro, a causa della disposizione dell'accampamento condiviso. < Buongiorno .. > La voce non è squillante, triste, sommessa. Si rivolge così alle guardie. Davanti a loro toglie il gubbotto facendo intravedere che non ha armi con sè. Se i suoi gorilla gli dessero il permesso di entrare, cercherebbe, dunque, di entrare nello spazio adibitio ad abitazione di Furaya. < Buongiorno Furaya .. > Non adotta troppi formalismi. Non riesce ad essere formale, ma, nonostante tutto, le rivolge un rigoroso e doveroso inchino del capo. Jushan è lì, ma vorrebbe sparisse. < .. sono .. > E' in evidente difficioltà e si sta trattenendo dal non scoppiare emotivamente < .. > Colpo di tosse < .. sono Sosachi .. Sosachi Doku. > Rialza il capo osservandola con un sorriso malato, forzato. < Sono venuto .. qua .. come mi hai chiesto. > Le dà del tu, non curandosii di Jushan, non gliene frega nulla al momento. Per adesso rimane ritto, dentro la tenda e davanti all'ingresso, non prendendo posto ancora nella stanza, attendendo comunque un suo invito. < Come le ho scritto nella missiva, avrei delle cose da dirti .. > Il tono è basso, decisamente basso. China il capo pasandosi la mano sugli occhi, sfregandoseli per .. per .. beh, perchè non vuole farsi vedere debole davanti a quel tizio. Jushan, s'intende. [Chakra On] Le due guardie all'ingresso, compreso il non possesso di armi da parte del Doku, lo lasciano entrare. La prima cosa che la Nara può notare è l'espressione che ha lui sul viso, del tutto malcelata per quanto voglia dare a vedere il contrario. Non è molto dissimile dalla propria da quando Saisashi ha scelto di allontanarsi da lei, non conoscendone però ancora il motivo. Potrebbe nascondere quell'espressione a chiunque, ma non a chi, come lui, sta nella stessa situazione. Non potrebbe mai. Ne distingue i tratti, se ne rende conto dal falso sorriso, lo stesso che lei porta sempre in viso ma che non ha proprio niente a che vedere con quello che rivolgerebbe al gorilla Taijutser. Davvero niente. Quindi, una volta aver avuto accesso alla tenda, il ragazzo può notare proprio la donna e la guardia del corpo sulla propria destra, dunque sinistra di lei. China il capo a sua volta in segno di saluto rispettoso alla di lui volta, mentre attende che possa parlare e spiegarle subito ciò che lo affligge, nonché affrontare le tematiche che le ha scritto tramite una missiva mandatele qualche giorno prima. Apprezza particolarmente il fatto che Sosachi non stia sfruttando alcun titolo o suffisso onorifico nei di lei confronti, limitandosi a chiamarla per nome e a darle addirittura del "tu". Jushan solleva un sopracciglio già crucciato per via della mancanza di rispetto altrui, starebbe quasi per aprire bocca quando invece la donna alza una mano e ne blocca qualsiasi dire. <Jushan-san, per favore> Sposta gli occhi azzurri alla di lui volta, comprendendo come la situazione non sia affatto consona alla presenza della guardia del corpo. <potresti lasciarci soli?> L'uomo la scruta bieco, scucendo dalla bocca appena qualche parola che le viene rivolta: "Hokage-sama, sarebbe conveniente che io rimanga", come volevasi dimostrare. La Nara, però, ben più motivata e faccia tosta di lui, gli rivolge di rimando un'occhiata pregna di serietà palpabile. <Non ci sarà alcun problema, Jushan-san. Potrai restare appena fuori dalla tenda, così se avrò bisogno di chiamarti, mi sentirai subito.> Egli alla fine pare convinto di ciò, per quanto ancor titubante possa sembrare, lasciando uno sbuffo appena percettibile dalle labbra. Annuisce con un cenno del capo, piegandola appena per porre un saluto sia alla donna che al ragazzo, uscendo poi all'esterno della tenda come richiesto dalla fanciulla. Alla fine, questa cerca di rivolgere un piccolo sorrisetto in direzione del Doku, a sua volta con scarsi risultati evidenti poiché sparisce in men che non si dica. <Siediti pure e dimmi tutto.> Poggia le mani sulla superficie della scrivania, permettendogli dunque di avere la prima parola. [Chk On] [Tenda di Furaya] Di certo non incontra la migliore versione del Chunin. Nelle varie occasioni in cui si sono incontrati lei ha sempre potuto vedere un ragazzo sorridente, magari non simpatico secondo i suoi gusti, ma solare, non decisamente triste e cupo come oggi. Non sa a che pensare, non sa davvero che cosa possa dire e nemmeno se possa rivelarsi utile alla causa di Furaya. Quando le scrisse era decisamente sollvato, non avrebbe pensato che il mondo si potesse sgretolare sotto i suoi piedi. Ma ci deve essere un appiglio, ci deve essere sicuramente. Per adesso guarda Furaya, vestita in maniera elegante e molto aggraziata, mentre Jushan non sembra essere molto contento al vedere l'altro usare certi modi con la donna. Sosachi non lo calcola minimamente, anzi, cercando instaurare un contatto visivo con la donna più potente del villaggio della Foglia. < ... pf .. > Sbuffa nel vedere l'altr uscire e guardarlo come se fosse un criminale. Una volta rimasti soli si dirige verso la scrivania e, sedendosi, cerca di sciogliersi esendo a tu per tu con la ragazza. < Dovresti dire al tuo aiutante di essere meno rigido .. non penso che tu abbia bisogno di protezione Furaya .. > Ma ora deve presentarsi perchè fino a prova contraria non aveva mai avuto l'occasione < Prima, lascia che mi presenti. > Allungando la mano con innata disattivata, quindi solamente come segno di saluto e riconoscenza. < Prima di parlare di ciò che possa affliggere me, ci tenevo a presentarmi e a fare seguito di quanto ho scritto nella missiva recapitata direttamente a te > Per la quale aveva anche ricevuto risposta. < Il mio nome è Sosachi Doku, sono un chunin e ninja del Paese dell'Erba sotto le dipendenze di Yukio, che credo tu conosca molto bene. Fino a un paio di mesi fa ho viaggiato per le terre ninja. Sono tornato ad Oto per fare ricerche sull'evocazione dei serpenti giganti di Orochimaru, poi a Suna ed infine ho fatto ritorno a Kusa per poi raggiungere Kiri. > Cita Yukio. Tra colleghi si conosceranno < Sono anche amico e collega eroe di Saisashi, il motivo principale di questa visita. > Prende un attimo fiato. < Prima di cominciare vorrei aver una rassicurazione da te .. mi prometti che ascolterai tutto ciò che ho da dirti? > Non vuole che lo interrompa e non vuole nemmeno che lui sia in qualche modo minacciato. < Allora .. > Prende fiato schiarendosi la voce. < Da praticamente una settimana abbondante quasi .. > Non ricorda bene il giorno della scomparsa di Saisashi < .. Saisashi sta vivendo presso la mia tenda. Io ho cercato di farlo ragionare, ma nulla. Riesco soltanto a parlargli e a fargli capire che non è da solo, ma ha paura, tremendamente paura. E non so per cosa .. > Confessa alla donna. < Attualmente, però, io sto vivendo nella tenda di Tamaki .. > Sa che si sono conosciute < .. poi vorrei anche parlarle di lei, che è l'amore della mia vita. > Nonostante lei sia arrabbiata con lui, per qualche ragione che non ha ancora concepito < Questo cosa c'entra? > Sì, infatti < Qualche sera fa ho voluto presentare Saisashi a Tamaki e abbiamo cominciato a bere. Preso dall'alcol, lui è scoppiato in lacrime. > Poggia le braccia sulla scrivania, per essere comodo e così da gesticolare < Lui ti ama .. > La guarda dritta negli occhi, cercando di trasmetterle quelle parole, per cercare di capire la sua reazione < Lui ti ama Furaya .. > Glielo ripete < Ti ama tantissimo ed è dispiaciuto che se ne sia andato. Ma qualche cosa lo sta braccando. Ha paura e non sa nemmeno lui che cosa stia succedendo. Per questa ragione io voglio aiutarlo. > Anche Furaya vorrà sicuramente. < Ma per farlo ho bisogno di sapere che cosa lo affligga così. E' un ragazzo semplice, non è difficile capirlo. Non ha un labirinto in testa, è facile da decifrare: avendolo con me nella tenda ho potuto capire che è un ragazzo turbato da qualche cosa. Io voglio aiutarlo, è mio amico. > Pausa. < Mi devi però aiutare, che cosa sta affliggendo Saisashi? Ha paura di tornare e di ferirti, ferirti per quale motivo? > Insomma, ne hanno da parlare: Saisashi, Tamaki e qualche domanda che lo stesso Doku vorrebbe porre alla donna. Si scaldi le corde vocali. [Chakra On] Rimasti soli, finalmente, il ragazzo può parlare e spiegarle i diversi motivi che lo hanno spinto a raggiungerla e chiederle un consulto. <Da quella serata al bar di Yukio, è diventato piuttosto apprensivo.> Lui sa bene di quale serata sta parlando, poiché per via di Sango ha fatto sì che tutto finisse in malora grazie ad una bottiglia di sakè. Stende la dritta in sua direzione con un gesto aggraziato, invitandolo dunque a parlare. Lei, dal canto proprio, ascolta con particolare interesse. Annuisce nel momento in cui pronuncia Yukio, poiché è palese che i due si conoscano se hanno deciso di unire l'accampamento in uno solo per avere maggiore difesa. <Piacere di conoscerti allora, Sosachi Doku.> Non sorride, può evitare di nascondere la sua malinconia e tristezza nei confronti di qualcuno che prova le stesse cose. Come detto, riconosce quello sguardo, lo vede ogni mattina di fronte allo specchio quando si alza, specialmente negli ultimi giorni in cui Saisashi non è con lei. Contrariamente, avrebbe un sorriso perenne. Persino Jushan-San lo sa, lo sa piuttosto bene. E la sua apprensione è dovuta anche alla situazione in cui lei versa sentimentalmente. Poggia la mano sul petto, solenne nel farlo e seria nello sguardo che gli rivolge. <Voglio presentarmi a mia volta, non come Hokage, ma come Furaya Nara, Ninja del Villaggio della Foglia, al servizio di Konoha stessa. Di fronte a me, oggi, non guardarmi come un Kage. Questo incontro sarà informale.> Cosa che probabilmente lui ha già interpretato come tale, per quanto lei ci tenga abbastanza da metterlo per iscritto e renderglielo chiaro. <Sono qui apposta, Sosachi. Ascolterò tutto ciò che hai da dire e cercherò al contempo di darvi un consiglio od una soluzione.> Ma quando sente che il discorso verterà principalmente Saisashi, lo sguardo si sposta dabbasso. Il pollice viene condotto alle labbra dove viene morso appena dagli incisivi. <Dimmi soltanto che non gli è successo niente.> Potrebbe impazzire al sapere di come lui si sia fatto male e lei non era lì per difendere chi ama, per l'ennesima dannatissima volta. Non potrebbe perdonarselo, non con lui. Non con Saisashi che ha chiaramente bisogno di un aiuto. Le parole del Doku la colpiscono come un pugno in piena faccia, sgranando lo sguardo. Il cuore accelera di botto, sentendo il battito sin dietro la nuca e nelle orecchie. Quella frase, quella fatidica frase dovrebbe tranquillizzarla abbastanza da darla sorridere. Al contrario, fa sì che il labbro inferiore venga morso, tirato verso l'interno, quasi ferito e nascosto dalla mano. Deglutisce, butta giù tutto quello che prova adesso. Le lacrime affiorano e le pungono gli occhi, allo stesso modo in cui le blocca la gola e le fa formare un nodo che non permette di farle uscire parola alcuna. Potrà notare che incespica, non sa quali parole usare, ha appena messo in contropiede la Kage di Konoha. La normalità, piccola mia, non fa proprio per te. La vivresti al cento percento ma è quella che ti distruggerebbe non appena vi metti tutta te stessa. Ed è quella che vuoi, però. Pretendi, aneli quella aberrante normalità, vero Furaya? Ogni singola cellula del tuo corpo la vorrebbe, tuttavia hai giurato fedeltà a Konoha che ti tiene legata a sé con delle lunghe e spesse catene. Vuoi convivere con entrambe, ma arriverà il momento in cui dovrai scegliere tra chi difendere. Non ti spaventa ciò? Neanche un po'? <Ciò non mi rincuora.> La voce è rotta dal pianto trattenuto, da quel pianto che da giorni trattiene e che anche quest'oggi non intende far uscire fuori. <Se mi ama come dici> D'altro canto, non si sono mai pronunciati simili parole d'amore. <perché non è qui con me?> Una domanda che non vuole per forza una risposta. Si passa una mano sulla fronte, scosta i capelli da essa e socchiude appena le palpebre. <Perché ha paura di tornare da me?> Questo è il vero quesito al quale pretende una risposta seria, qualunque possa darle che abbia un senso. <Preferisco soffrire con un motivo e non torturarmi giorno e notte per capire cosa io abbia sbagliato per farlo fuggire da me.> La fronte or poggia totalmente sul palmo della mano, senza guardare più l'interlocutore per paura di scoprire sul suo volto una risposta negativa e grave. Ha paura. <Non pensare che io non lo ami> Scuote appena il capo. <ma voglio che lo sappia prima di decidere cosa sia più giusto per sé. Se vuole star lontano, voglio che conosca ciò che provo, prima.> Non può più tenerselo per sé, non può più lasciare che lo conosca soltanto il suo cuore e la sua mente. <Non so dirti precisamente cosa abbia, ma ti assicuro che la sua mente, al momento, è davvero un labirinto. C'è qualcosa che lo tormenta, che vuole portarlo via da chi lo circonda, accusandolo di essere un fallimento, facendogli credere che il mondo in cui vive è un'intera menzogna, che le persone che tengono a lui in realtà abbiano tutt'altro scopo.> Gli racconta, glielo deve. Vogliono soltanto aiutarlo del resto. Stende la mandritta sul tavolo, lasciando scivolare appena una lacrima lungo il viso che viene scacciata con quella libera. Vuole prendere la sua, di mano, stringerla delicatamente con la propria. <Aiutami a salvarlo da se stesso.> O chiunque alberghi nella sua mente. [Chk On] [Tenda di Furaya] Non sarà un pomeriggio per i cuori forti, specialmente visto che i due qui presenti si trovano in una condizione psicofisica non ottimale. < La sera del concerto dici? > Porta la mano al mento cercando di riacquistare lucidità. Non deve e non può farsi trascinare dagli eventi, quanto piuttosto domarli. Quella sera aveva lasciato i due, fuggendo dal bar per tornare a casa da qualcuno di più importante, non gliene vogliano. < Non ho mai pensato che questo potesse essere un incontro formale. Ma .. noi ci eravamo già conosciuti tempo fa al tempio di Kusa, mi pare che al tempo fosse ancora Consigliera > Spera di non prendere un abbaglio, facendo una figura da cioccolataio, decisamente. Osserva la ragazza, una donna, una persona distrutta dall'amore < Furaya .. no, non gli è successo nulla. > Nota, però, che mentre sta parlando la ragazza sia nervosamente cotratta, i gesti, la mimica facciale tradiscono tale conflitto interiore. < Non nasconderti. > Le dice tuonando con un tono bonario, quasi fraterno. < Non devi nasconderti da me .. sono qui come amico, non come ninja, non come chunin dell'alleanza, non come avversario, se mai potessi essere un tuo avversario .. > Le sorride < Oggi sono qui come Sosachi, Golden Hero .. > Usa il termine coniato dalla sua ragazza < So benissimo cosa stai provando .. > Eh sì, anche il frigido Doku ha questi sentimenti < Ieri Tamaki è uscita per un incontro con alcuni membri del clan .. non è tornata fino a sta mattina: era silenziosa, aveva gli occhi gonfi e non mi ha rivolto parola.E' questa la causa del mio stato d'animo. Io ,, > Una lampadina si accende, non può che esserci stata anche Sango là dentro e potrebbe essere venuto fuori qualche cosa di spiacevole che, però, fa comunque parte del passato. Non può giurarci, però, non può tirare ad indovinare così. < .. io so cosa stai provando. Ti senti debole, inerme e non riesci a prendere una posizione perchè non sai come e quale prendere. Ci sto passando anche io .. credimi. > Le prende la mano che lei stessa ha allungato sulla scrivania. La prende con entrambe le mani per poi dirle < Non piangere, una Kage non piange .. > Un altro sorriso, vero, come se stesse mettendo davanti lei a lui stesso, non essendo ancora il suo turno per sfogarsi. < Non posso rincuorarla, rincuorarti, scusa. > Si corregge < Non io .. io non sono la persona che stai cercando, ma posso dirti che sta bene, non si è cacciato ancora nei guai. E non è qui per la ragione che ti ho detto: ha paura di ferirti, ma non penso parli di ferite psicologiche, ma fisiche. E' questo quello che più mi fa pensare. Se non volesse ferirti psicologicamente sarebbe qua, ma .. ho più paura che possa aver paura di ferire il corpo di Furaya, non la mente della donna che c'è qui davanti a me > Le accarezza la mano, stringendola forte come a voler dire che la aiuterà a salvare l'amico. < Penso che tu stia soffrendo già abbastanza per questo e non possiamo permettere che l'Hokage della Foglia stia così, intesa? > Una sorta di avvertimento, sempre pronunciato in maniera non offensiva, ma anzi. < Non ho mai pensato che tu non lo possa amare, non l'ho mai messo in dubbio. Non penso nemmeno che sia nella condizione per capire che cosa sia giusto o sbagliato al momento. > Si schiarisce la voce < Ad oggi la sua mente non è un labirinto, ma mi sembra sia tormentata da qualche cosa, come se ci fosse qualcosa che ogni tanto .. tic .. > Schiocca anche le dita. < Lo fa precipitare . > Lo sta vedendo nella tenda. < Anche l'altra sera, bah .. l'ho toccato e sembrava essere ritornato in questa realtà, non so cosa stia succedendo. Questa sensazione di aver fallito l'ho avvertita anche io dalle sue parole. Non so cosa possa essere. Ma presumo sia la ragione che l'abbia fatto scappare da qua. > E' una situazione complicata che, forse, solo Saisashi può chiarire. < Ti aiuterò > Dice a Furaya guardandola negli occhi. < Io me ne intendo poco di .. sentimenti .. è da poco che vivo queste emozioni forti > Sorride, anche un po' imbarazzato, usando la Kage come sua amica per le confessioni < Ma .. ti assicuro che è come volare e cadere. Un giorno sei sopra le nuvole e il giorno dopo sprofondi negli abissi, con la speranza di poter tornare a galla e respirare. > Le lascia la mano, portando ora la sua stessa destra verso la fronte, grattandosela, e socchiudendo gli occhi come in un'espressione di imbarazzo. < Da .. poco, anche se mi sembra una vita, sto vivendo delle emozioni forti con Tamaki, una kunoichi dell'Alleanza che ho visto la prima volta .. proprio la sera del matrimonio, ricordi? > Ovvio che ricorderà una serata del genere. < Ma .. nonostante nutto, ieri non è tornata alla tenda. E' tornata sta mattina e non sembrava felice e non so per cosa .. so soltanto che ieri ha incntrato dei membri del suo clan e .. > No < .. no. > Respira profondamente. Potrebbe esserci stata Sango di mezzo, ma ancora, non ha prove per dimostrarlo < A parte questo, però, io la amo e .. e .. non farei nulla per lasciarla andare. Ma se dovesse fuggire, puoi giurarci: rivolterei tra le fiamme questo mondo pur di recuperarla. Cavolo Furaya, sei la Kage! Tira fuori gli attributi. > La ammonisce per vedere se, almeno in questo modo possa farle smuovere qualche cosa. < Dobbiamo reagire, entrambi. > La riguarda negli occhi. < Posso chiederle un abbraccio? Non sarà formale, ma almeno possiamo farci forza a vicenda. > Non è un tentativo di approccio, non temete, ma un modo per far sgorgare i feeeeeeels. Se la Kage accettasse, Sosachi si alzerebbe attendendola a braccia aperte per un abbraccio in amicizia e, nel caso lo ritenesse opportuno, anche per un pianto liberatorio. < Mi trovo qui anche per altre due richieste in realtà, ma .. prima voglio aiutarti. > Le direbbe nel caso si abbracciassero, altrimenti sempre seduto. [Chakra On] Annuisce al primo quesito altrui, non aggiungendovi molto a parole. <E sono contenta di questo.> Gli incontri formali li lascia ai summit con le alte sfere o con gente che merita tutto quel rigore e rispetto. <Non ricordo, devo essere sincera. Son successe davvero tante cose.> Da quand'era Consigliera, l'intero mondo è cambiato. Troppo tempo è passato, assieme a degli eventi che ne hanno cambiato per sempre il modo di pensare e di vivere. Tira un sospiro di sollievo quando il biondo le rivela che non gli è successo niente; può finalmente tornare a respirare, avendo trattenuto il tutto per via d'una brutta notizia in arrivo. <Ho promesso di non farmi vedere così> Stringe i pugni, inspira profondamente. <non è accettabile neppure da me.> Ha superato quei brutti momenti, quelle pessime sensazioni che per anni ha provato sulla propria pelle. Ha giurato a se stessa che non si sarebbe mai più fatta abbattere da questi, per quanto ora tutto sia dannatamente difficile. Ma non è colpa tua, bambina. Hai scelto la normalità conscia dei pericoli ai quali andavi incontro, consapevole e senziente delle scelte compiute. Non è affatto colpa tua, giusto? Torturarti con le tue stesse mani non è mai stato così facile, Hokage. <Potrebbe aver dovuto affrontare delle tematiche importanti con il suo Clan. Non è detto che ce l'abbia con te> Riferendosi appunto a Tamaki, entrambi cullati dalle responsabilità che hanno verso un'altra persona. <forse, vuole soltanto essere lasciata da sola, il tempo necessario per far ordine nei propri pensieri. Perché dovresti essere te la causa di tutto il suo malessere?> Analizza con calma, immedesimandosi per quanto possibile e per quel poco che conosce Tamaki tutt'ora. Scuote appena il capo innanzi alle parole altrui che la vede come un'indecisa su quel che c'è da fare, titubante per quanto riguarda quel sentimento che la logora. <Non è questo> Comincia col dire, tenendo ancor gli occhi bassi, ma lasciando che le mani vengano strette tra di loro. <ha promesso che sarebbe tornato da me> Gli rivela, abbassando appena il tono della propria voce, torturandosi ancor il labbro inferiore prima di continuare, probabilmente alla ricerca delle giuste frasi da mettere in fila. <e io non lo sto cercando proprio per questo motivo. Anche senza dirmi dove fosse, sarei riuscita a trovarlo.> Ha i suoi metodi, avendo dalla propria sia il sigillo dell'Empatia ad egli collegato e i lupi che potrebbero trovarne le tracce con il loro fiuto. <Ma non ho voluto ricorrere a questi mezzucci perché sarebbe mancata la fiducia che gli ho promesso.> Espira lentamente dalle labbra schiuse, or alzando gli occhi velati di lacrime sul viso altrui. <Sto facendo di tutto per evitare di cercarlo, ma non reggerò a lungo. Voglio sapere come sta, voglio poterlo abbracciare di nuovo, voglio... che torni tutto come prima.> La voce è ancor rotta, ma non lascia versare nulla. Piuttosto prende un respiro profondo, ma non vuole cedere neppur per tutto l'oro del mondo. <Non piangerò, promesso.> Sorride a sua volta, empaticamente già collegata a Sosachi dalle situazioni in cui entrambi si stanno trovando. Si lascia traviare da quel sorriso che le rivolge, volendovi ricambiare in qualche modo, tirando su col naso. <So bene che non sei qui per questo, ma sono contenta che tu mi abbia almeno garantito che sta bene e che non gli è successo niente di male.> Non potrebbe sopportare di sapere che è rimasto ferito o peggio, senza poter poi muovere un dito per lui: ne morirebbe. E' dannatamente legata a Saisashi da quando lo ha trovato nell'accampamento privo della memoria. E il loro legame non ha fatto altro che accrescere, andare oltre e trasformarsi. Ma neppure per un istante, neanche per scherzo, vi rinuncerebbe; non oserebbe mai pensare che sia sbagliato o che non lo voglia. <Ha paura, quindi: non di me, ma di ciò che potrebbe farmi.> Annuisce, ora finalmente la frase di Tamaki ha un senso diverso. L'aveva fatta infuriare, offendendosi, poiché reputava che incutesse timore nel ragazzo senz'alcun motivo. Ora, invece, ha dannatamente senso. <Bisogna reagire, è vero. Devo fargli capire che non potrebbe farmi del male e che, seppur ci provasse, non sono così facile da abbattere.> Sorride, finalmente, uno di quei sorrisi che dovrebbero trasmettere soltanto buoni propositi. In fondo, ha combattuto contro un Mizukage, un essere che in quanto a potenza non le era affatto inferiore. Non sarà Saisashi a farle del male, non perché non sia forte abbastanza, ma perché vuole aiutarlo a fare in modo che ciò non accada. Non ha paura di lui né di ciò che ha nella testa, avendolo potuto affrontare in prima persona lei stessa. <Sì> Facendosi poco più seria. <so bene cos'abbia. Sono riuscita ad entrare nella sua testa grazie ad un sigillo particolare. Ho potuto avere modo di capire cosa pensa e con quali emozioni è costretto a convivere. Non so bene come aiutarlo, ma mi sto impegnando nel cercare una soluzione che non sia dolorosa per lui tanto per chi gli sta attorno.> Lei e Sosachi non sono gli unici a tenere in particolare modo a Saisashi. Deve chiedere aiuto anche a Mekura, la quale -è sicura- non rifiuterà. Ridacchia appena nel sentir come lui non sia avvezzo ai sentimenti. <Non ti nascondo che è la prima volta dopo tanto tempo che riesco a provare qualcosa di tanto forte per qualcuno.> Può capirlo così tanto bene, in effetti. <Per settimane, non ho fatto altro che ridere e sorridere come un'ebete. Ma è bastato un MOMENTO, un singolo istante per gettarmi nell'abisso. Voglio riaverlo con me e sono disposta a far di tutto. Se consentirgli di tornare da solo non è sufficiente per questo motivo, vuol dire che devo incontrarlo. Devo parlarci, devo potergli dire cosa provo e rassicurarlo. Gli ho sempre detto di parlarmi di ogni cosa, qualsiasi essa fosse. Ha la testa dura, eppure lo comprendo.> Lei si comporta allo stesso modo, non potrebbe davvero dargli torto né accusarlo di nulla poiché dovrebbe farlo anche con se stessa. E' l'ultima a poter parlare da questo preciso punto di vista. <Ho avuto modo di conoscere Tamaki, mi ha parlato di te> Gli rivela, non nascondendo ciò che è ovvio anche agli occhi del ragazzo. <ed è palesemente cotta di te.> Fa roteare appena lo sguardo verso il soffitto, prima di riportare le azzurre iridi in sua direzione. <Sarà fatto.> Tirare fuori gli attributi, mostrando un degno sorrisetto che si rispetti. Annuisce, però, alla richiesta dell'abbraccio. S'alza in piedi a sua volta, poco più bassa del Doku, aprendo a sua volta le braccia. Non ha più bisogno di piangere, il discorso motivazionale di Sosachi ha fatto sì che possa riprendere in mano la situazione. Deve farlo: per se stessa, per Saisashi e per il rapporto che sono riusciti a creare. Perché se si amano così tanto, se sono talmente idioti da essere caduti in quel baratro senza fine che è l'amore, esso deve essere vissuto con tutti i pro ed i contro. Allargate le braccia, lascerebbe semplicemente che si avvicinino, si stringano e lascino per un momento andare ogni frustrazione che provano in loro stessi. Sol dopo che si saranno allontanati e separati, per quanto goffo possa sembrare quell'abbraccio, ascolterà nuovamente le sue parole. <Hai tutta la mia attenzione, hai davvero fatto già abbastanza per me.> E' ora che sia lei a far qualcosa per lui. [Chk On] Sosachi top motivatore. Queste sue parole bastano per far tornare un po' di sereno nella mente di Furaya che sembra essere rinfrancata da queste parole. < Non ti preoccupare .. probabilmente ero un fringuello all'epoca. > Ora che cos'è? < Non devi aver paura di farti vedere così. Siamo persone, anche se tu sei la Kage ci sta avere dei sentimenti. Saremmo automi. Pure io ne ho .. > Eh si, anche il frigido biondo ne ha. < Penso ce l'abbia con me. Me ne avrebbe parlato, ma penso che questo discorso lo dovremo affrontare assieme .. > Non vuole glissare su questo ma sia lei che Sosachi non sono nella mente della Nara. < Non posso lasciare che stia sola, non voglio che stia sola. Ho giurato di proteggerla e vederla arrivare alla mattina dopo una notte insonne .. non è proteggerla. > Ha sicuramente le sue colpe, nonostante non lo sappia precisamente. Poi si ritorna alla carica sull'argomento Saisashi < Tornerà, non appena tutto questo terminerà, lui farà ritorno da te. Ma .. non è detto che impiegheremo poco tempo. Sicuramente sarà necessario dargli i suoi spazi. Se tu non vorrai sapere dove si trova, permettimi di essere i tuoi occhi. Lo terrò sotto controllo io e .. se vorrai .. la mia tenda è poco distante. La riconosci: ha un cartello che obbliga di togliersi le scarpe, non potrai sbagliare. > Però, subito si corregge < Ma le cose vostre le farete da un'altra parte, intesi? > Sorride a trentadue denti, cercando di stemperare tutto questo malumore che li sta opprimendo. < Cercalo, non farti fermare da questo tuo orgoglio. > Da un colpo leggero alla scrivania che potrebbe allarmare la gente fuori < Tu sei Furaya Nara, Hokage della Foglia, non sei una ninja qualsiasi. Non dovresti aver paura di andare a cercare la persona che ami. Quando finiremo questo incontro, ti alzerai, staccherai il tuo nobile deretano da quella cavolo di sedia e lo vai a cercare, siamo intesi? > Oh, quando ce vo, ce vo! < Piangi se devi, piango anche io se vuoi, per solidarietà. Ma tu, mia cara, stai trattenendo i tuoi sentimenti. Lasciali fluire, non pensare "cavolo, non posso perchè sono l'Hokage". Tu sei Furaya e POI l'Hokage. Senza Furaya, non esisterebbe nemmeno l'Hokage che ha ucciso Hotsuma Oboro. > Se non si motiva così, non sa nemmeno a quali Kami votarsi. < Non ti farà del male e nel caso dovesse impazzire sono sicuro che potresti fermarlo .. non sei la prima ninja della Foglia a caso. > Ancora marcia su questo suo appellativo che dovrebbe renderla orgogliosa e fiera di sè. < Gli parlerò ancora. Gli chiederò di quello che prova, di cosa sta vivendo. Con me potrà parlare e se non dovesse mettersi bene per me .. beh, avrei i mezzi per arrestarlo e tenerlo buono. > Ha degli assi nella manica. < E se è da tanto tempo che non provi questi sentimenti, perchè privartene? Prendi la vita per le corna, guardala in faccia e dillle qualcosa, falle capire chi ha le palle. > Ora passa ai termini meno posati. Tanto, che sia l'Hokage non gli interessa, davanti ha Furaya. <. Si chiama amore. Io le prime volte che parlavo con Tamaki non sapevo nemmeno come chiamarmi, avevo paura .. ho parlato con amici > Ryuuma < .. e mi hannno detto queste parole "buttati", in sisntesi eh! > Si ringrazia Rasetsu per una volta. Poi quando le parla di Tamaki arrossisce per l'emozione, sebbene i pugni si stringano per la rabbia verso se stesso per averla ferita. Ma poi arriva l'abbraccio. Sosachi pasa energicamente la mano sulla schiena di Furaya per trasmetterle quel calore umano e di amicizia che le potrebbe servire. < Sei fortunata, non ti ho avvelenata > Le fa anche l'occhiolino, come a voler scherzare. Una volta staccatosi dall'abbraccio le farebbe le sue due richieste < Una è forse complicata .. so che Tamaki viene da Kusa. E' possibile che te e Yukio decidiate di trasferirla a Kusa? E' un'ishiba .. > Non glielo nasconde. < So che sono stabili a Kusa, ma vorrei capire se ci siano gli estremi per trasferirsi lì, con me. > Marca queste ultime parole e poi < E poi una domanda .. tu conosci il clan Koshirae? Soprattutto, il nome Hirako Koshirae, ti dice qualche cosa? > Probabilmente no, ma come Hokage potrebbe avere agganci. < E per la cronaca, non ho fatto abbastanza. Un eroe sa quando c'è ancora qualche cosa da fare .. parola di Golden Hero. > La guarda, sorridendo. [Chakra On] <Odio dover far pesare questa mia condizione sugli altri. Mi sono sempre tirata su da sola e non è facile per me mostrarmi per quella che sono: una persona come le altre. Il che è un grande controsenso perché vorrei mi vedessero esattamente per questo.> Compare un sorriso amaro sul di lei viso, senza però tirarsi indietro innanzi al discorso altrui. <Lasciale i suoi spazi qualora ne abbia bisogno. Permettile di esprimersi quando avrà la voglia o la testa per farlo. Non puoi sapere cosa sia successo, ma è anche giusto che tu le stia affianco. Non permetterle di vivere tutto questo da sola, ha bisogno di te.> Di questo n'è sicura per via di come Tamaki le ha parlato di Sosachi. Non potrebbe veramente pensare a nient'altro che quanto gli ha detto. <E' questo che mi preoccupa. Se è passata solo una settimana da quando è andato via e mi sembra mancare un pezzo del mio corpo> Non sta esagerando, per quanto potrebbe venir inteso così, lo pensa davvero. Era troppo abituata a vederlo nella sua tenda, ad ogni faccia buffa che faceva, ogni suo sorriso, ogni tocco, ogni singolo sguardo che si son scambiati durante quelle notti. <non oso immaginare come dovrebbe essere se dovrò ancora aspettare.> Ammette, mordendosi il labbro inferiore e tornando a sedere sulla sedia. <Probabilmente, lascerò passare qualche altro giorno e poi verrò a cercarlo io stessa. Tuttavia, sì> Sposta gli occhi nei suoi, convinta e sicura di sé. <per favore, tu che puoi tienilo d'occhio.> Potrebbe anche lei, ma non osa farlo. Non vuole essere invadente per nessuna ragione al mondo. Ha giurato che si fiderà lui e non verrà mai meno alla parola data. <Giuro.> Non lo nega, perché dovrebbe? E' una cosa del tutto naturale e, del resto, serve proprio a stemperare quel malumore. Coglie praticamente la palla al balzo. Il colpo alla scrivania scatena soltanto la testa di Jushan-san che compare dal taglio nella tenda. "E' tutto okay, Hokage-sama?", mette ansia quando vuole. Ella gira subito il capo in sua direzione con un mesto sorriso di circostanza. <Oh, sì sì.> Senza però dar spiegazione alcuna. Con uno schioccar della lingua, lanciando un'occhiataccia al biondo che ha già potuto vedere in passato, se ne torna bello fuori. Orgoglio, dannato e fottuto orgoglio. E' sempre quello il problema che affligge la Nara, è sempre stato parte integrante del proprio carattere e non è mai riuscita a farlo andar via. E' un'eredità pesante che porta con onore e tanta forza. Le viene da ridere, cristallina. <Stai usando le stesse parole di Tamaki, sai? Siete proprio fatti per stare assieme.> Sincera, non può che sperare vivamente che anche il loro amore sopravviva a qualsiasi intemperia. Ma deve pensare prima al proprio, deve dapprima trovare Saisashi, deve parlargli, deve fare in modo che capisca che non vuole perderlo e che resterebbe al suo fianco comunque. Il tempo passato senza di lui non ha fatto altro che farle capire quanto possa amarlo, quanto bello sia questo sentimento dannato, quanto le abbia riempito il cuore e le giornate, quanto sia riuscito a distruggere la fredda armatura che indossava lei. Scuote il capo. <No, non piangerò. Non piangeremo perché nulla è perduto. Dobbiamo soltanto andare a riprendere ciò che davvero desideriamo.> L'amore, la normalità, la pace. Sorvola sull'argomento di Hotsuma Oboro soltanto per ovviare alla possibilità di prolungare un discorso nefasto ed altre paturnie della Kage. Non vuole parlare di questo adesso, qui ci sono dei sentimenti in ballo e, per quanto anche questi ne facciano parte, non è giusto che vengano fuori in questo momento. <Ti ringrazio davvero per ciò che hai fatto oggi. Non mi aspettavo affatto che affrontassimo tutto questo e neppur in questa maniera. Sono contenta d'averti come alleato in questa battaglia sentimentale.> Smorza la tensione con una piccola battuta, mostrando nuovamente un sorrisetto divertito e ben diverso da quelli malinconici di poc'anzi. <No, hai ragione. Sono stata egoista nel volerlo per me ed ora non posso rifiutarlo. Farò di tutto per riaverlo con me.> Non nega la necessità di essere egoista per amore, ha davvero dato ascolto soltanto a se stessa e a ciò che veramente la fa stare bene. <Per una volta, ho deciso di far di testa mia, seguire il cuore e non soltanto la mente come faccio sempre. Non voglio essermi sbagliata.> E' troppo orgogliosa, non se lo permetterebbe. E' dannatamente sicura di quello che sta dicendo. <Oh, sei un Doku, giusto. Conobbi una ragazza, tanto tempo fa, chissà se cammina ancora su queste terre.> Son passati decenni ormai, grosso modo. Infine, si comincia a parlare di tematiche ben più serie, quali l'appartenenza di Tamaki al Villaggio di Kusa ed il Clan Koshirae. <Ho già avuto modo di parlare con Yukio. Neppure io ho voglia di discutere con il Clan Ishiba e mettere a rischio questa pace con Kusa. Quindi, ho già pervenuto all'Hasukage la possibilità per Tamaki, qualora voglia, di tornare a Kusa assieme al suo Clan.> Bene, e questo è risolto. L'argomento successivo la lascia basita. Aggrotta le sopracciglia. <Ho conosciuto dei Koshirae ultimamente> Ben quattro. <ma nessuno di loro con questo nome. Posso chiederti perché?> Glielo deve, insomma. [Chk On] < Se c'è qualche cosa che i miei genitori mi hanno insegnato e a non dubitare mai di me stesso e soprattutto .. > Aggrotta la fronte e alza il dito al cielo facendo una voce più profonda, come se imitasse il padre < .. se vuoi cambiare te stessa, devi cominciare dalle piccole cose. Se la vita non ti piace così com'è . Cambiala! > La guarda < Tutti hanno avuto le proprie difficoltà .. non sai quanti scheletri ho nell'armadio .. ma letteralmente eh, faccio la collezione di teschi . > Ironico (?). < La gente non ti vede realmente perchè non ti fai vedere come sei davvero. A me è bastato entrare qua, parlare un attimo e gioco fatto. Ora tutte le riviste di gossip sapranno di te, Furaya la piagnucolona. > Scherza, assolutamente. < Ehi, scherzo eh! Non vorrei far scattare guerre tra villaggi. Ma questo cosa ti dimostra? Che tutti, compreso un affascinante biondo di quartiere può venire e parlare con Furaya, la vera Furaya che si emoziona se parlo del suo gorilla. > Che abusivamente vive nella sua tenda. < Si, sai .. per descrivere il mio rapporto con lei ho usato una metafora: lei è come un fiore nel deserto, dove io sono il deserto. > Gliela confida. < La proteggo, ma le lascio la possibilità di sbocciare. Ah, questa è mia, se la usi in qualche modo con Saisashi, gli strappo i gemelli .. > Sai a cosa ti riferisco. Poi la testa ritorna all'argomento principe e Sosachi si mette a ragionare sulle possibili cause scatenanti di questo dolore. < Ragioniamo .. > Dice camminando su e giù per la stanza mentre Jushan entra a rompere le uova nel paniere < .. ciao! > Lo saluta. < Ragioniamo .. l'altra sera l'alcol ha fatto scatenare questa sua condizione mentale ma dopo essersi agitato in una presunta rissa da bar. Si è sentito giù di morale ed in preda ai rimorsi. Non me ne ha parlato, ma è cambiato completamente da un momento all'altro. Per caso, quando hai avvertito questi cambiamenti in lui? IN qualche occasione speciale? > Deve indagare sulla causa di questi moti interiori, cercando di comprenderne le cause, come se fosse un retaggio del suo passato tra i medici. < Se si capisse la causa sarebbe già un punto importante per trovarne una cura. E .. > Rimane di sasso < Stesse parole di Tamaki? Sono bravo a scegliere allora .. > Diventa un po' rosso nel dirlo, ma l'amore gioca questi brutti scherzi. < Oh finalmenteeeeeeeee nessun pianto! Una Random Heroes non può piangere, capito? > Ma non è una Random Heroes, ma vabbè. < Sono tre le regole che devi ricordarti con me: mai dubitare di me > Fa segno con l'indice come a dire "uno" < e mai pensare che io sia svogliato. > E la terza? < Alleati? Ecco, vedi? Basta fare i ninja. Sei Furaya, sei una donna .. siamo amici .. dillo > Le porta le mani sul volto cercando di muoverle la bocca e farle dire < A - M -I - C - I > Visto? < Non è difficile > Sempre se glielo permetterà. < Furaya, devi sempre fare di testa tua. Sii fiera di ciò che sei e basta farti controllare da quelli là fuori .. altrimenti domani mi chiami di nuovo perchè hai bisogno del tuo psicologo. Ah, il pagamento del conto te lo faccio arrivare direttamente qua o preferisci a Konoha? > Cerca di tirarle su il morale. < Se è la stessa persona, si, cammina ancora per queste terre. > Nè nomi, nè soprannomi < Ah, allora ho già vinto la mia missione. Lei lo sa? Oppure posso spacciarla come una mia vittoria personale? Almeno per farla felice, visto che era così triste. > Sorride per poi farsi serio sull'ultimo aspetto. < Vedi .. settimana scorsa ormai .. ho affrontato una missione con un certo Saneatsu Koshirae ed abbiamo affrontato Hirako Koshirae. Ha fatto piazza pulita di ninja traditori della Nebbia e noi stessi abbiamo pensato ad una minaccia. Eppure così non è stato, ma ha solamente difeso se stesso perchè lo abbiamo attaccato. > Cerca di spiegarle tutto. < Ciononostante ha messo in mostra un potere strabiliante e vorrei sapere come fa, quale sia la sua forza e .. perchè no, averne un po' Così, non avrei problemi ad aiutare Tamaki. > Sorride. < Si, così mi posso ripresentare da quei dannati serpenti giganti e farli miei. > Non nasconde i suoi desideri a Furaya, la sua nuova amichetta. [Chakra On] Annuisce. <Almeno a te sono riusciti ad insegnare qualcosa> Ironizza sulla faccenda, abbassando lo sguardo. <mio padre mi ha soltanto insegnato che il potere è l'unica via per ottenere tutto quel che si vuole> Sospira pesantemente. <e mia madre non ha avuto il tempo di insegnarmi granché.> Morta troppo presto per colpa di Ryota in persona. <Ho già fatto molto per cambiare la mia vita, ma spesso mi lascio trasportare dagli eventi. Ho però imparato a mettere un punto fermo alle cose e a decidere di mia sponte cosa sia giusto per me.> Star dietro alle parole degli altri, a ciò che potrebbero pensare di te, condiziona soltanto la tua stessa esistenza. Non bisogna farsi vincere da queste. <Non posso darti torto, tutti hanno loro i segreti e le proprie maledizioni.> Una di queste lei se la porta direttamente tra le scapole, non avendo mai desiderato coprire quel marchio a fuoco. Deve restare lì, in bella vista ma nascosto dagli abiti, per ricordarle -come monito- che nulla va dimenticato e che quell'uomo sarà sempre parte della sua vita. Volente o nolente. E' un pezzo di storia che non può essere cancellato, è ciò che ha aiutato la Nara ad evolvere e a maturare come persona. <Ehi, non ho pianto!> Esclama ridendo, stringendo un pugno come se volesse maledirlo. Non ha pianto, davvero. Ha lasciato uscire soltanto una lacrima che ha scacciato via con forza, fermando il flusso delle altre. <Mi sono aperta più di quello che faccio normalmente proprio perché hai parlato di lui, proprio perché potevi capirmi vivendo in una situazione simile con la tua lei. Mi sono sentita parecchio empatica.> Ammette, stringendosi appena nelle sottili spalle e senza distogliere l'attenzione dal biondino. <Mi piace parecchio questa metafora e no> Lo blocca subito, sorridendogli. <non ho bisogno d'usare metafore con lui.> Non le capirebbe(?), ma quest'è un altro discorso che non è degno d'essere affrontato con il Doku. Si fa più seria poiché necessita di ascoltare con attenzione quanto accaduto qualche sera prima, così da trovare al contempo una risposta adeguata da dargli e da darsi. <E' successo un paio di volte quando sono riaffiorati dei ricordi che lui ha perso. Sai, ha avuto problemi di memoria e non ricorda quasi nulla della sua vita passata. Aveva incontrato la sua Sensei, che mi ha subito mandata a chiamare perché ha perso i sensi dopo un'improvvisa reazione isterica.> Qualcosa di molto simile, invero, ma non saprebbe come altro definirla. <Si può dire che solitamente deve esserci una forte condizione di stress.> Questo è ciò che sa lei, ovviamente, non avendo avuto modo di valutare ben bene ogni caso in cui quella voce -o qualsiasi cosa sia- venga fuori. <Troveremo un modo per togliergli quel qualunque cosa sia.> Di questo n'è sicura, ma per farlo deve prima trovare una soluzione nonché avvicinarsi nuovamente a Saisashi. Fortunatamente, il ragazzo le ha dato una grande spinta emotiva che potrebbe finalmente surclassare l'orgoglio. <Questa cosa dei Random Heroes non esiste, ne sei consapevole?> Sbatte le palpebre, confusa, cercando d'apparire quanto più seria possibile. Ha già il suo bel daffare. <Amici?> E' decisamente più confusa di prima. Da quanto è che non chiama qualcuno amico? La mente vaga alla ricerca di una persona che possa definire tale, ma alla fine non riesce davvero a trovarne qualcuna oltre a Mekura. Tamaki potrebbe essere definita tale per quel poco che l'ha conosciuta? E chi altro? <Amici. Sì.> Ma annuisce, convinta e contenta. Ora potranno fare le uscite a quattro come delle belle coppiette. <Va bene anche Konoha.> Comprende che è una battuta e vi risponde a tono, per una volta. Ma il discorso prosegue e verte su quella persona che ancor cammina su queste terre. <Mi piacerebbe tanto incontrarla di nuovo, ma non ricordo più il suo nome.> E' passato così tanto tempo, in effetti, ma non può dimenticare quella magica stretta di mano. <No, non credo le sia stato ancora notificato. Puoi spacciarla per una tua vittoria, se vuoi. Non sarò io a fermarti se ciò la fa felice.> Lei ha aiutato la Nara, quest'ultima vuole che a sua volta sia felice con Sosachi. Non è sbagliato, non la reputa neppure una menzogna. E' un regalo più che onesto. <Ho conosciuto Saneatsu> E che gnocco. <ma non saprei dirti altro a proposito della loro innata.> Si fa più seria ed irrigidisce i lineamenti del volto. <Tutti sanno che un'innata è molto personale, nonché segreta all'interno dello stesso Clan. Pur che io ne sapessi qualcosa, non potrei dirti alcunché. Inoltre, averne potrebbe non essere così facile, allo stesso modo in cui non potrebbe piacere loro che qualcuno d'esterno ne abbia. Come pensi d'agire?> Basterà chiederlo? Davvero? Non è così tanto sicura di questo. <Stai cercando di firmare un contratto?> Gli chiede, diretta. [Chk On] La famiglia che bei ricordi! < Beh, considera che io sono figlio di due ninja, penso uno dei due almeno Doku, altrimenti non potrei fare quelle cose lì .. insomma, sai, con il veleno. > Non sembra molto convinto del suo potere, ma in realtà è solo scemo e risollevato rispetto al Sosachi arrivato in mattinata dalla ragazza. < Ognuno ha il suo passato e se ne avrai voglia ne discuteremo davanti ad un buon .. tè. Basta sakè per un po' > Sebbene l'epilogo di quella serata fosse stato tutt'altro che negativo. < Si, ognuno ha i propri segreti. Io ne ho e forse alcuni sono la causa della rabbia di Tamaki. Ma posso dirti che fanno parte dell'animo umano. Potresti anche spaventarti se sapessi quanti segreti ho. > Sorride, malizioso. < Ne ho ben quattro! > Eh beh, grande numero di segreti eh: Yakuza, patti del clan, la relazione amorosa di Ryuuma e la causa dell'attrito con Tamaki che diventerà presto nota alla sua amata. < Non so se sono in grado di reggere tutti questi segreti .. > Ovviamente ironizza su questo, come è solito fare, d'altronde. < Si, non hai piantooo, va beeeeeeeene. Dai, diventano cinque i segreti. Puoi fidarti .. > Sorride e gli scappa anche una risata leggera, educata e non sguaiata. < Per forza ti piace. Ricordati che per essere dei cantanti, bisogna anche essere poeti ..Ah, piuttosto. Quando tutto questo sarà finito verremo in tourneè a Konoha, sappilo. > Le dice tagliandole le gambe < Non potrai dire di no. > E poi una chiosa sui Random Heroes < Si, va bene ancora. Sesto segreto. > Le fa l'occhiolino come a volerle dire "credici" < Guarda che sei salita sul palco tante volte quante noi. Se siamo eroi noi, lo sei anche tu. > Così, de botto. Ma poi si ritorna all'argomento principale. < Ma allora è tutto chiaro. Ci servono esattamente due cose: entrare nella sua mente e qualche cosa che lo stordisca. > Ragiona. < Se emrge dalle sue paure e dal suo profondo, probabilmente, lo fa inconsapevolmente. Quindi dobbiamo sottoporlo ad una condizione di stress .. OPPURE .. io ti posso aiutare eheheheh > Sorride sfregandosi le mani < Possiamo usare dei veleni allucinogeni, se non si riuscisse ad entrare nella sua mente. Potremmo usarli per rendere le sue barriere più fragili, così da capire come mai sia nato tutto questo. > Alza la mano < Batti cinque, sono fottutamente eroico, ammettilo. > E senza darle il tempo di replica < Se non batti il cinque sto qua tutta la giornata. > Per favore, battigli sto cinque. Che lo faccia o meno, Sosachi continuerebbe a parlare. < Si, amicizia. Sai, tra uomini e donne si può anche essere amici, mica bisogna fare soltanto gli sporcaccioni .. > E' decisamente ristabilito da prima. < Quindi si, sono amico della Kage di Konoha. Mi mancano quelli di Kiri .. ah, no, beh, lui è morto. Allora Iwa, Ame, Oto e Kumo. Da', magari un giorno divento Kage di Iwa. > New Mexico. E tutto questo viene detto sempre con il braccio sollevato, qualora non lo assecondi. < Anche a me, ma avrei paura della sua reazione. Sai, io sono una mosca bianca .. i Doku sono tutti "ah ti avveleno la sorella", "ti tramortisco l'amico" .. io se devo avvelenarti lo faccio in silenzio e senza annunciarlo ai quattro venti. > Si, è più scemo di tutti i Doku messi assieme. < Ma allora è fantastico. Posso dirle che sono stato io a farti cedere. Promettimi che rimane il nostro segreto. > La guarda di sbieco per poi aggiungere < Si, Saneatsu .. tra l'altro, mi sembra giovane, ma ha già i capelli bianchi .. bah. > Lui è più gnocco, anche se ha perso i capelli in quello scontro. < MMm non so nemmeno io se sia un'innata .. > potrebbe esser un concetto ampio di clan < .. ma usava la spada e si muoveva ad una velocità incredibile. Ti ricordi Raido? Bene, oltre ad aiutarmi inizialmente con i serpenti, mi aveva promesso di aiutarmi co l'Houjutsu. Ora, però, devo vedermela da solo e quel tipo .. beh, mi piace. Inteso come persona, eh! > Non che vengano strane idee. < Aveva un atteggiamento molto ... particolare. > In linea un po' con il suo < Lo abbiamo distubato e ci ha attaccato, come piace a me. Tuttavia mi ha affascinato. Devo trovarlo .. > Anche perchè interessato ai Random Heroes (?) < Non volevo avere scoop sul loro potere, ma solo se sapessi dove fosse e se conoscessi quell'Hirako. > E poi < Agire? Beh, prima devo capire cosa c'è dietro a quella famiglia. Probabilmente dovrò cercare quel Saneatsu. Tu ne conosci altri tre no? Se ne conosci quattro, io ne conosco uno che tu non conosci .. > Che contorsione < allora sono almeno cinque. > SA CONTARE. < Quindi, gli altri tre chi sono? > E infine < Nessun contratto. Non mi piace fare accordi svantaggiosi. > Le dice guardandola di sbieco < Io non firmo niente con nessuno. Quello che voglio cerco di ottenerlo. Se non riesco, pazienza, ma non firmerò mai un accordo svantaggioso. O avrò quel potere o cercherò altro. Il mondo è pieno di poteri e di segreti ... magari torno ai vecchi piani. > Quali? Ricorda gli scheletri nell'armadio. < Ma sono sicuro che avremo ancora modo di parlarne. Detto questo .. > Fa un lieve inchino. < .. signora, io tolgo il disturbo. E' stato un piacere e spero di incontrarla in situazioni più allegre. Magari un giorno di questi ci alleniamo assieme. > Si, così schiatta veramente. < Allora grazie di tutto, Furaya .. a presto. > Conclude per poi uscire dalla tenda. La Kage sentirà < Bello, puoi rientrare. Non le ho torto nemmeno un capello, visto? > E così andrebbe verso la strada commerciale per .. FATEVI I FATTI VOSTRI. [END] Assimila l'informazione, interessata. Non chiede altro in merito, ma è felice che a sua volta si sia un minimo aperto. <Anche questa è un'altra di quelle storie delle quali non parlo a nessuno.> Non per questo non potrà esserci una prima volta. <Sicuramente un thè sarà l'ideale.> Mai più sakè, è finita male l'ultima volta e non vuole sentirne neppure l'odore. <Non sei l'unico ad averne e non sei sicuro di voler conoscere neppure i miei.> Sosachi ha mai ucciso qualcuno? Lei non potrebbe mai fare il conto dei suoi segreti, in quanto capo villaggio ne ha veramente troppi. <I segreti rendono curiosa una persona, a volte anche interessante.> Piega il capo da un lato, continuando ad ascoltare ciò che ha da dire in merito agli altri argomenti trattati. <Iniziamo ad avere già troppi segreti in comune!> E non è detto che ciò vada bene, ma vuol prendere la situazione sottogamba volutamente, ridendosela. <Non ti dirò certo di no alla tournée. Potremo festeggiare la fine anche di questa battaglia.> Non sarebbe affatto un male, un concerto per la pace sperando che non porti nuovamente sfortuna. <Sono un membro ad honorem, allora?> Ride a tal proposito, sentendosi parte di quel gruppo di scalmanati che stan diventando. <I veleni allucinogeni preferirei di no, potremmo causare non pochi problemi ad una psiche già abbastanza debole.> Torna immediatamente seria quando si parla di Saisashi e delle procedure che potrebbero adottare per ristabilirlo mentalmente. <Posso entrare nella sua testa, l'ho già fatto, a meno che non fermi ogni connessione.> Aggiunge, dando un piccolo scorcio di quel che sa fare, evitando però informazioni troppo approfondite. <Vedremo a tempo debito, io cercherò di approfondire i miei studi sui sigilli e sul fuuinjutsu.> Avvisa l'altro, potendo dunque trovare anche in Sosachi un valido alleato per proteggere e salvare Saisashi con ogni mezzo a loro disposizione. <V-va bene.> Non riesce a restare troppo seria, ma mostra un sorriso ben esteso con in evidenza la bianca dentatura. Solleva l'arto destrorso per portare il palmo e le cinque dita a sbattere contro quelle altrui. Che affiatamento! Ha appena battuto cinque ad un Doku e questa volta non ha attivato né lo Yoton né è rimasta avvelenata. Il colpo del secolo. <Insomma, siete particolari.> Parlando a proposito dei Doku, non conoscendoli abbastanza da poter giudicare oltre. <Certo che mi ricordo Raido.> Come potrebbe? E' stato il suo insegnante per quanto riguarda l'arte dell'esser fabbri, per quanto il suo fare è ben diverso da quello del maestro. <Izayoi, Meijii e la Capo Clan.> Trova che non ci sia niente di male nel dirglielo, purché non faccia cazzate. Anche in quel caso, sarà costretta ad intervenire in qualche modo. <Per stipulare un accordo con delle evocazioni, devi firmare con loro un contratto per diventarne effettivamente l'evocatore.> Gli spiega in maniera celere, tagliando corto e correggendolo. <Ne parleremo un'altra volta, già.> Ne conviene a sua volta, mentre s'alza in piedi e gli si inchina di rimando. <Grazie per tutto.> Lo lascerà infine andar via, ascoltando la frase pronunciata a Jushan ed accogliendolo poi nuovamente nella tenda, imbronciato e infastidito, con una degna risata della Kage. [end]