Ce lo meritiamo un Eroe?
Free
Giocata dal 16/05/2020 22:45 al 17/05/2020 03:36 nella chat "Spiaggia"
~ Solita Nebbia in quel di Kiri. Ormai si sta abituando, non ce la fa nemmeno ad imprecarla e rivolere il meteo piovoso di Ame dove si trovava abbastanza bene. Insomma, ella passeggia tranquillamente per le zone della Spiaggia laddove ha fatto parecchi incontri piacevoli anche insomma, tra cui Sosachi con cui ha conciliato finalmente il loro rapporto. Sorride per una volta, è finalmente contenta insomma e come potrebbe essere altrimenti? In pratica ha ottenuto ciò che l'ha tenuta sempre col fiato sul collo nell'ultima settimana, ora il Clan Ishiba non è l'unica priorità a cui potrebbe mai pensare. Ella indossa una maglietta corta rosata, mette in mostra il proprio stomaco e la spaccatura del seno dentro cui si insinua il ciondolo con il simbolo di Oto, mentre accanto all'ombelico vi sarebbe scritto " Sosachi Doku " firma che le è stata fatta dal suddetto per renderla la prima fan ufficiale dei Random Heroes, una nomina che non perderà molto facilmente. Sotto ha una gonna corta rosata, lasciando spazio alle lunghe gambe snelle e longilinee e gli stivaletti neri.. un abbigliamento abbastanza soft, niente di eccessivo per quanto le piaccia mettere in bella vista le proprie forme. Infine in testa ha il coprifronte di Kusa, essendo diventata una Genin da non molto tempo ed ha anche ottenuto il predominio della sua abilità innata. Le braccia verrebbero allungate ad altezza del Seno, cercando di far intrecciare tra di loro le dita a formare il Sigillo della capra e dividere il proprio corpo su di un'asse immaginaria, facendo in modo di far unire tra di loro le sfere mentali e fisiche per generare il chakra in tutta sé stessa e lasciandosi pervadere dal suddetto elemento. Tira una boccata di aria una volta provato ad impastare il Chakra non volendo farsi trovare impreparata, le è stato insegnato di non farlo quindi tanto vale seguire alla lettera il consiglio.. anche se le basterebbe dire Golden Hero per vedere Sosachi accorrere in suo soccorso. Sebbene ella ci creda poco, non sa come possa sentirla ad una distanza come quella che stanno ricoprendo ora.. Farà prima a cavarsela da sola. <Nananana~> Canticchia allegramente iniziando a saltellare prima con la sinistra e poi con la destra, lasciando i lunghi capelli color arancio danzarle intorno e scuotersi al vento. Insomma, per ora non s'avvede di un'anima viva ed ella si concede una semplice passeggiata com'è giusto che sia, prima di rientrare alla tenda dal Biondino. Ha deciso di dirigersi alla volta della spiaggia, dove l'ultima serata in cui v'è stata era stata seguita da una scimmia gelosa. Oggi, più che mai, è sicura d'essere da sola. Mogia, sguardo basso e labbra socchiuse. Avanza con passo molto lento, colpendo talvolta la sabbia come se le avesse fatto un torto. La solleva appena verso l'alto, lasciando che venga poi richiamata dalla forza di gravità ad unirsi con gli altri granelli dorati. La donna ha dovuto optare per un abito più leggero e differente dal solito yukata che indossava. La parte superiore è formata da un tessuto rosso acceso simil kimono, con una chiusura a V sul petto che lascia sì intravedere la pelle e lo scorcio, ma evitando di sembrare provocante. Non ne trova il bisogno. I lembi sottostanti son infilati in una gonnella con una fascia elastica che ne copre la vita, d'una tonalità scura tendente al grigiastro. Le giunge sin ad altezza delle ginocchia, dotata di piccole frange che non ne limitano i movimenti. Sulle spalle, inoltre, di seta fine, v'è un haori bianco con delle maniche larghe e giungenti sin alla chiusura del gomito; dietro la schiena, ad altezza delle scapole, vi è raffigurato sia il simbolo del Villaggio della Foglia in rossiccio e quello del Clan Nara in nero subito sotto. I bordi delle maniche son circondate anch'esse di rosso, mentre è lasciato aperto sul davanti. Tramite un cinturone, vi son agganciate le due katane dalle quali difficilmente si separa, poste precisamente sul fianco sinistro. Attorno alla coscia destrorsa, v'è una tasca Porta Kunai e Shuriken con oggetti non dissimili da questi ultimi al suo interno. Sul gluteo sinistro, infine, porta anche una Tasca contenente degli oggetti utili quali tonici -sia di recupero chakra che coagulanti- e Fuda di differente genere. Avendo le braccia scoperte, sgombre persino dei vambracci metallici che solitamente userebbe nelle battaglie o nelle missioni alle quali prende parte, son visibili delle sottili cicatrici frastagliate e poste più o meno su gran parte di esse. Son talmente parte di sé che non se ne cruccia oltre. Attorno al collo, troviamo anche una fascia cremisi ed una collana recante il ventaglio degli Uchiha, sempre in bella mostra; tra i lunghi ciuffi rosei, tenuti sciolti, capeggia invece il coprifronte di Konoha. In un primo momento, immersa totalmente nei propri pensieri, sfuggita alle grinfie e agli occhi di Jushan-san, ancor non si rende conto della presenza di qualcun altro nel loco. [Chk On] ~ Continua a muoversi innocentemente alla volta della spiaggia, cercando di muovere il passo cadenzato dritto per dritto fino ad arrivare alla distesa di sabbia dinnanzi al mare per quello che la nebbia potrebbe mai permettere di vedere. Sospira, non dice niente se non limitarsi a canticchiare una melodia semplice <Nanana~> come una sorta di mantra nella propria testolina, con quei foglietti di carta che permangono infilati nella gonna tra un estremo ed un altro, non ha portato con sé il materiale ninja non aspettandosi che possa accaderle qualcosa insomma. Forse abbastanza positiva da questo punto di vista, ma in eventualità potrebbe utilizzare il chakra che ha impastato in precedenza ormai. Ella avanza andando ad adocchiare una figura non molto distante, quella della Hokage di Konoha, non l'ha mai conosciuta direttamente ma ne ha sentito molto parlare, anche da Sosachi avendo scoperto che sta con il suo compare, Saisashi -che per altro non ha ancora conosciuto insomma- e quindi legata ai Random Heroes, di cui ella è una fan accanita da qualche settimana ormai. Non parla, ma ferma il passo andando a direzionarlo alla volta di lei, cercando di dire <Buonasera Hokage Furaya!> solare come pochi nel mentre volge il capo verso destra, con un sorrisetto che va a dipingersi sul volto nel mentre mantiene ad una certa distanza dalla donna. <Lei non mi conoscerà sicuramente, mi presento: Sono Tamaki, una Genin di Kusa.> Proveniente dal villaggio Ame, discendente del Clan Ishiba ma non dice niente di tutto questo al momento. Immagina che l'altra possa prenderla per una perfetta sconosciuta, alla fine non si sono mai viste e lei non ha la fama che invece possiede l'altra per essere diventata addirittura Hokage della Foglia. <E' una serata abbastanza insolita. C'è la nebbia ha notato? Insomma, come sempre del resto. A me non piace. Lei che ne pensa?> Appare logorroica, insomma non le è mai capitato di incontrare una figura di spicco come quella, anche se per quanto ne sa potrebbe essere qualcuno trasformato in lei. Mica impossibile, no? Rialza il capo solo nel momento in cui dovrebbe riuscire a sentire una voce chiamarla. Sin a quel frangente, si muoverebbe soltanto a passo lento e intento a scalciare la sabbia sotto di sé. La canzoncina canticchiata da Tamaki, prima ancora delle parole, permetterebbe alla Nara di cercare di capire la fonte e la posizione da cui il suono proviene. Piega un sopracciglio verso il centro della fronte, arrestando il proprio incedere per potersi fermare innanzi alla Ishiba. <Buonasera.> La saluta a sua volta con un piccolo sorriso che le compare sul viso pallido. <In realtà, ti conosco.> Ammette, stringendosi appena nelle spalle, spostando il proprio peso corporeo sulla leva inferior manca, flettendo appena la specular opposta. Scosta una ciocca di capelli dalla fronte, portandola dietro l'orecchio corrispondente mentre non le distoglie affatto gli occhi di dosso. <So che sei cresciuta a Konoha, ma le tue origini son ben lontane dal nostro Villaggio.> Non glielo nasconde, le informazioni sono comunque in possesso dell'Hokage e, proprio grazie a queste, ha avuto modo di parlare anche già con l'Hasukage per via della situazione legata al Clan di Tamaki. Le ultime considerazioni altrui la portano a socchiudere in un primo momento le labbra, prima di riaprirle per risponderle, ragionando bene sulle parole da poterle dire. <La vera domanda è quando mai non c'è la nebbia.> Porterebbe, leggiadra, una mano a contatto con la bocca ridacchiando appena dietro di questa. <Io preferisco il clima di Konoha, sempre così solare e caldo, ora dovrebbe esserci davvero un bel tempo lì.> Ammette, facendo avvertire tutta la malinconia che prova nel non poter essere a Konoha adesso, avendovi mandato la copia in ricognizione per controllare la situazione. Chiaramente, vorrebbe tornare a casa quanto prima a sua volta, così da poter vivere nuovamente la sua vita in quel del Paese del Fuoco. <Tu, invece? Cosa preferisci?> Di rimando, le chiede. [Chk On] ~ Le mani vanno col nascondersi dietro la schiena unendosi tra di loro un attimo, cercando successivamente di ascoltare il dire della Lady Hokage, sembra che conosca la Ishiba e la cosa la lascia interdetta un attimo, non se lo sarebbe mai immaginata insomma. Sospira cercando di starsene un attimo in silenzio, prestando ascolto alle parole di lei e non osando nemmeno interromperla. Mantiene un minimo le distanze tra di loro andando a dire verso di lei <Oh, sono onorata di sapere che lei mi conosce Lady Furaya. Non pensavo che il suo occhio potesse giungere persino su di una Genin irrilevante come me.. E cosa sa di me?> Le chiede la ragazzina volendo comprendere fin dove si spingono le informazioni della suddetta, non chiede il come, immagina abbia una rete di informazione abbastanza vasta e soprattutto qualcuno non svela mai i suoi assi nella manica. Sospira un attimo restandosene in quella postazione, comprendendo che l'altra sa della propria crescita in quel di Konoha <E' vero, provengo da Kusa, precisamente dal Clan Ishiba di Ame.> Ed andrebbe nell'immediato ad afferrare un paio di pezzi di Carta, cercando di richiamare il Flusso dentro di sé, di Chakra, che aveva impastato precedentemente e cercando di manipolarlo alla perfezione. Successivamente sfruttando lo stesso con un perfetto gioco di mano cercherebbe di richiamare la propria abilità innata derivante dal suo Clan, provando a ricreare un Origami a forma di fiore, bianco per via della carta e con tutti gli strati piegati tra di loro. Una volta fatto cercherebbe di presentarlo alla vista della suddetta Furaya, schiudendo i palmi aprendo ad ambedue i lati le manine e lasciando apparire il suddetto origami. <La prego di accettare il mio dono Lady Furaya.> Le sta regalando un Origami creato direttamente da una Ishiba, e si sa che come li fanno loro non li fa nessuno! Sta dimostrando anche buona parte delle sue capacità. <So che lei conosce Sosachi, ed è in rapporti.. intimi? Con un suo amico.> Forse questo non doveva dirlo? Ma non ci ha fatto nemmeno caso a questo dettaglio, e sa bene che l'altro si è rifugiato nella tenda di Sosachi con questo nella propria per scampare alla Hokage: Potrebbe iniziare una coalizione fra donne. <Ecco, le volevo dire che Sosachi ed io..> Arrossisce un attimo nel mentre il dito indice destro va ad afferrare una ciocca di capelli e la lascia arrotolare tra il suddetto, apparendo come un gesto di nervosismo. <Ecco, stiamo insieme.> Lo ha detto finalmente, deve abituarsi all'idea insomma. E poi la domanda sul Clima, non sopporta nemmeno lei la Nebbia ma si stanno abituando ormai. <Ad Ame pioveva sempre, e devo dire che non mi dispiaceva.> Rammenta i giorni piovosi, non le sono mai dispiaciuti alla fine. [Edit] [Chakra On][Innata Ishibaku I]. <Per favore> Riattacca di nuovo con la sua solita farneticata. <chiamami solo Furaya.> Come al solito, ostenta la normalità. Preferisce non essere definita per quella che è dai gradi che ricopre, dalla sua nomea o dalla fama che -volente o nolente- la precede prima di qualsiasi altra cosa. <Nessuno è irrilevante ai miei occhi. Non oserei mai pronunciare qualcosa del genere nei confronti di qualunque ninja io mi trovi davanti.> Sembra prenderla sul personale, ma in realtà lascia trasparire un accenno di sorriso sol al termine della frase pronunciata affinché non sembri eccessivamente colpita nel suo dire. Non vuole certo accusarla di qualcosa, ma ci tiene in particolare a mettere in chiaro quel che pensa e che crede, togliendo il falso. <So soltanto che sei cresciuta a Konoha, ma che hai origini di Kusa.> Di Ame, la correggerà subito dopo, ma lei non s'è interessata in maniera tanto approfondita da conoscerne vita, morte e miracoli. Ha potuto indagare sin dove il buonsenso le ha concesso d'arrivare, avvisando di contro Yukio per via della situazione venutasi a creare. <Oh, gli Ishiba. Ne ho sentito parlare.> Ma non vi ha mai avuto a che fare direttamente, deve ammetterlo. Ha conosciuto molti Ninja, alcuni dei quali legati anche a Clan piuttosto forti ed interessanti, ma ciò non toglie che gli Ishiba li conosca soltanto per fama. D'un tratto, nota il fare della ragazza, la quale cerca di attivare la sua innata legata alla carta e, subito dopo, di plasmare un fiore, un origami fatto del medesimo materiale che poi le viene porto in dono. <Che carino! Non dovevi.> Le sorride di rimando, mostrando la sottile e bianca dentatura nell'aprirsi delle labbra. <Lo accetto ben volentieri. Mi spiace non saper fare niente del genere, altrimenti avrei ricambiato. Anzi, l'unica cosa che potrei fare con le mie doti innate sarebbe soltanto danneggiare questo bellissimo regalo.> Quindi, opta semplicemente per tenerle sopite entrambe, specialmente quella più indomita e distruttiva. Si rigira l'origami tra le mani, ascoltando però la sua domanda conseguente e aggrottando le sopracciglia, facendosi improvvisamente dubbiosa. <Non lo conosco tanto bene, in realtà. L'ho incontrato un paio di volte in compagnia di-> Ma blocca il suo dire, di botto. Lo sguardo glissa in tutt'altra direzione e il sopracciglio destro tremola appena. Non riesce a pronunciarne il nome, desiderosa soltanto di sapere dov'è. <-beh, non ha importanza.> Svia elegantemente il discorso pur di non darvi troppo peso. <Sorvolerei su questa domanda, al momento. Non perché sia maleducato chiederlo> D'altronde, Saisashi lo ha detto apertamente sul palco durante un loro concerto che sono una coppia di fatto. <ma perché non saprei neppure risponderti.> L'ha abbandonata, no? Non tornerà come credeva lei. Nessuno torna mai da Furaya. <Oh?> Il flusso dei pensieri viene interrotto proprio da Tamaki, verso la quale rivolge un'espressione sorpresa. <Sono contenta per voi!~> Sincera, cerca di scacciare ogni pensiero affiorato che sia anche solo un minimo negativo. Annuisce all'ultima constatazione, ma si concentra su quella precedente. <E' da molto?> Che stanno assieme. [Chk On] ~ Sospira, accettando che non deve chiamarla in modo formale. Le braccia serrano ad altezza dei fianchi, cercando tutto sommato di chinare il capo verso di lei e far cadere i capelli dinnanzi alle spalle. La ascolta <Va bene Furaya!> esclama con un timbro vocale abbastanza convinto, mantenendo comunque una forma di rispetto con l'Hokage come è giusto che sia visto la fama che ha e la potenza sicuramente per essere definita tale da Konoha. <E' una donna molto lungimirante.> Che? Insomma è un complimento, no? Sta per dire che apprezza il fatto che l'altra si degni di ritenere ogni singolo Ninja rilevante, altri al posto di lei non lo farebbero per niente ma c'è abituata, ed ora non è questo che le interessa al momento. Nota come l'altra vada a prendere il proprio Origami a forma di fiore e nel mentre le risponde <Ha ragione. Sono contenta di essere stata ospite di Konoha, non mi sono potuta mai lamentare del trattamento ricevuto.> Si è anche data da fare ma l'aiuto non è mancato lì, e spera di poterci tornare un giorno, anche per visitare la vecchia casa.. prima di mettersi sulla strada per onorare la grande Konan ad Ame, portando il sereno che ella ha sognato fin da tanto tempo. <Certo Ishiba.> Ne ha sentito parlare ma probabilmente non ne ha vista una in carne ed ossa? La cosa la stupisce, insomma, ella ha scoperto da poco che vi è un'altra donna appartenente a tale Clan e non vede l'ora di conoscerla e capirne quindi tutte le particolarità. <Non deve ricambiare! Amo sfruttare la mia abilità per lasciare qualcosa di me alle persone che conosco, e per cui nutro simpatia e stima.> C'è chi non può vantare di aver ricevuto un tale dono da lei, per ora sono pochi coloro e tra questi risulta esserci anche la Hokage di Konoha. Ed intanto la sente non voler discutere dell'argomento di Saisashi, non nominandolo nemmeno e da Donna s'accorge quanto possa fare male la sofferenza. Se accadesse qualcosa del genere a Sosachi, ella vorrebbe sapere dove è.. ed accetterebbe tutto l'aiuto possibile. <Rispondermi su cosa? Sul suo rapporto con Saisashi?> Domanda, forse ha afferrato direttamente il concetto la Genin, e ne coglie il dolore. <Mi fa piacere Furaya! No, non da molto effettivamente. Però mi ha aiutata molto, è un ragazzo speciale, molto gentile, un eroe valoroso, è bello come il sole ed i suoi occhi risplendono come il cielo notturno e sono fiera e contenta di averlo al mio fianco. Non potevo desiderare di meglio.> Vi prego, fermatela, o il diabete è assicurato di questo passo per tutta questa smania di dolcezza gratuita verso di Sosachi. Bleah. <Lei cosa prova per questo Saisashi? Sa, non l'ho ancora conosciuto, ma conto di farlo prossimamente.> Dichiara la Ragazzina, lasciandosi ad una confessione di sentimenti con la suddetta Hokage! [Chakra On]. La donna è nota anche per l'espressione perennemente pacata e tranquilla, così come la sua natura pacifica che le han valso persino soprannomi quali Tiranna della Pace o Monaca pacifista. E tutt'ora par dimostrare un'espressione calma in viso, mentre gli occhi azzurro cielo scivolano lungo i tratti facciali della Genin appartenente al Clan Ishiba. <Dici?> Replica a proposito dell'essere lungimirante. Non è la prima a dirglielo. Tuttavia, per meritarsi un complimento, ne passa d'acqua sotto i ponti e lei vuol dapprima capire se se lo merita davvero. <Ti ringrazio per le tue parole.> E china il capo, assieme al mezzo busto, in un sontuoso quanto semplice inchino alla di lei volta, ringraziandola anche in questo modo per la bella recensione data a Konoha in quanto località turistica e di soggiorno. Invero, conosce un'altra donna legata a quel Clan, ma i fumi dell'alcol della serata passata proprio con quest'ultima le hanno lasciato un vago ricordo, specialmente della parte finale di quell'assurda nottata. <E' davvero una bell'iniziativa, la tua.> Le dice ancor rigirandosi tra le mani il fiore di carta che ha appena creato per lei. Gli argomenti successivi la lasciano un po' titubante su quel che potrebbe dire e cosa invece terrebbe per sé ben volentieri. Se Tamaki cercherebbe aiuto, la Nara ha promesso che non l'avrebbe fatto. Non cercherà Saisashi né sfrutterà il Sigillo dell'Empatia. Anzi, sta facendo uno sforzo immane per evitare anche solo di provarci, affidando il suo fuda con il sigillo ad esso collegato proprio nelle mani di Jushan-san che, per quanto infastidito, ha ovviamente eseguito l'ordine dell'Hokage. Si morde il labbro inferiore nel momento in cui la Genin rigira il coltello nella piaga, annuendo una singola volta col capo. E' contenta delle parole che provengono dalla bocca altrui, complimenti verso Sosachi. Vorrebbe essere al suo posto, ma sento rosicare. Lo stomaco le s'attorciglia, mostra un mezzo sorrisetto del tutto poco convinto. Perché gli altri possono essere felici e contenti e lei no? E' un interrogativo che si pone da qualche tempo a questa parte, ormai, e al quale non è mai riuscita a trovare una risposta esaustiva. <Ti va se ci vediamo in riva al mare?> Le indica proprio il punto in cui si trovano e, qualora avesse accettato, fletterebbe le inferior leve per poter poggiare le natiche proprio sulla sabbia. Così facendo, portando le ginocchia al petto, farebbe circondare le cosce dagli arti superiori. Per fortuna, non v'è nessun altro in giro e non deve far molto caso alla gonna, per quanto resti comunque ben piegata sotto il sedere. Sgrana appena gli occhietti nel sentire la domanda finale, costretta a distogliere lo sguardo e a fissar il mare. E' notte, ma le gote si sono tinte d'un rosso acceso e poggia la fronte contro le ginocchia. <So di non provare nulla che sia sbagliato> Comincia, il cuore in tumulto. <ma ogni volta che lascio andare questo sentimento, succede qualcosa di irreparabile.> Si stringe nelle spalle. <Non so dove sia> Sussurra lentamente. <e questo non sapere mi logora.> Ogni giorno che passa. Una risposta concreta gliela deve, le ha regalato un origami! [Chk On] ~ Cerca di starsene lì ad ascoltare ancora quel che ha da dire l'altra, che appare abbastanza cupa e silenziosa al momento. Sospira andando ad adocchiare ancora una volta l'altra non osando pronunciare ancora nessuna parola in merito e volendo darle tutto il tempo di riflettere anche perché le ha fatto una domanda abbastanza particolare. Annuisce con un cenno del capo ed andrebbe a sedersi anche lei accanto alla Hokage, portando le gambe verso destra e distendendole completamente per starsene un attimo comoda lì per lì. <Non deve ringraziarmi. Non ho detto niente di ché, è quello che penso.> Tranquilla nel dirlo al momento, e non avendo intenzione di ricredersi in merito. Ha detto quello che stava pensando in fondo e spera di aver dato una nota positiva a Furaya almeno, la vede particolarmente affranta e giù. <I sentimenti non sono mai sbagliati. Dobbiamo imparare a convivere con loro, sperando che possano sbocciare e riempirci l'animo di felicità, caso contrario ce lo logoreranno finché non impareremo a farne a meno.> Dichiara come fosse un'esperta in materia, ma lei ha dovuto rinunciare ad un Ragazzo per via delle sue priorità dettate al Clan, una scelta sofferta ma che era necessaria anche per realizzarsi con Sosachi e togliersi tutti i dubbi e le incertezze che aveva dentro insomma. Andrebbe a fissare il mare, lo scruta con attenzione per quanto la Nebbia possa permettere loro di ammirarlo, per questo non la sopporta anche alla fine. <Non creda di essere lei ad essere sbagliata! Semplicemente i sentimenti sono difficili da gestire, io scioccamente credevo che Sosachi volesse un'altra, ho passato una notte nella foresta seduta a piangere da sola.> E non sa che il biondino era lì ad assistere alla scena, e spera di non scoprirlo mai o potrebbe mettergli addosso un centinaio di carte bomba e divertirsi ad urlare Kai come una vecchietta adirata. Mai spiarla in certi momenti, meglio saperlo insomma. L'altra non sa dove possa essere il suo compagno, ma lei lo sa, fare questo torto a Sosachi? Ma una donna logorata dentro dall'amore non va abbandonata in quelle condizioni, lei deve fare qualcosa. <Sosachi mi perdonerà.> Blatera al vento, lasciando che l'Hokage possa ascoltarla insomma. Sa di poter fare un torto, ma non le interessa.. deve aiutare Furaya, prova stima e simpatia per lei è vero.. ma lei non vorrebbe ritrovarsi nei suoi panni, mai nella vita. <Saisashi si trova nella tenda di Sosachi. Gli ha chiesto di nasconderlo lì da lei, Furaya. E attualmente Sosachi si trova nella mia di tenda. Non avrei dovuto dirglielo, ma non voglio abbandonarla così.. So che al suo posto anche io vorrei sapere dove possa trovarsi Sosachi, e che lei se lo sapesse me lo avrebbe detto.> Ci crede, coalizione fra donne innamorate insomma. <Vada a cercarlo, se davvero crede nei suoi sentimenti, li insegua!> La esorta a non arrendersi, a non abbandonarsi. <Ricambi il mio Origami facendo quello che le chiedo.> Lo rende un obbligo, Furaya DEVE inseguire il suo amore per lei. Le braccia continuano a circondare le proprie gambe, raccolte ed avvicinate al petto. Contro le ginocchia, poggia una guancia per poter poi aver sott'occhio Tamaki che, a sua volta, s'è seduta lì accanto. Le rivolge un tenue sorrisetto, annuendo nuovamente alla di lei constatazione. Lascia perdere l'argomento dedito a ringraziamenti vari, piuttosto si sofferma sul discorso riguardante i sentimenti. <In passato> Le appare come una perenne maledizione. <ho lasciato che i miei sentimenti crescessero> Per suo padre che vedeva come un eroe che avrebbe salvato Konoha da Kuugo Gaito, scoprendo invece che con quest'ultimo vi si era alleato. Per Daiko, rivelatosi poi un matrimonio fallimentare dopo neppure dei due dalla firma apposta. Per Kurako, morto infine per mano dello stesso Yukio. I sentimenti si sono sempre rivelati sbagliati, facendola affezionare a persone che non la meritavano affatto. Individui che nella loro folle vita l'hanno distrutta e logorata dall'interno, sino a non permetterle di provare niente che fosse un sentimento positivo pur da lontano. Soltanto Saisashi, nella sua grande follia, è uscito a farle provare qualcosa di veramente grande, a farle tornare il sorriso, a renderla nuovamente un essere umano dotato di emozioni e sentimenti. <dandomi in cambio soltanto del dolore.> Ha fatto fatica ad aprirsi di nuovo dal lato sentimentale con un altro uomo, per quanto neppur tale possa essere definita quella scimmia parlante. <Farne a meno, in questo momento, sarebbe stata la soluzione migliore. Ma, al tempo stesso, non voglio privarmene.> Perché dovrebbe, del resto? Ha fatto tanto per far crescere nuovamente quel sentimento, è stata contenta di sentirsi ancora una volta viva, uscendo dal baratro nel quale Ryota -il degno paparino della Nara- l'aveva gettata anni prima come uno scarto di laboratorio. <E' egoista?> Cosa? Voler provare amore? E' insensato persino chiederlo. Voler essere una persona normale? Non puoi, bambina, ma nel tuo piccolo potresti fingerlo di esserlo con la persona giusta, con quella metà che ti vede soltanto per la persona che sei e non per il ruolo che ricopri nei confronti di Konoha. Potresti. Ma non dipende da te. <Però, hai avuto il coraggio di chiederglielo, no?> Se Sosachi volesse un'altra o se, invece, desiderasse l'Ishiba. Vuole saperne qualcosa in più, com'è giusto che sia. Tra donne trova che ci si possa fidare, specialmente se la ragazzina s'è dimostrata così affabile. Sgrana gli occhi quando sente quelle parole fluire dalla fanciulla, drizzando rapidamente il capo. Un orecchio attento potrebbe sentire l'ennesima crepa formarsi sul cuore ormai distrutto ed eroso dal tempo della Kage. <...da me?> Riesce appena a dire in un fil di voce. <Perché da me?> Si affretta da aggiungere in rapida sequenza. Cos'ha fatto per meritarsi ciò? Perché scappare da lei? <No.> Ribatte subito dopo, imbronciandosi e aggrottando le sopracciglia verso il centro della fronte, ora innervosita. <Non so neanche se sto per mettermi a piangere o per urlare.> Borbotta contrariata, osservando il mare. <Prima, davanti a tutto il bar, annuncia che siamo una coppia ufficiale senza il mio permesso o senza chiedermelo.> Però, ti ha fatto piacere, quindi non puoi proprio commentare a tal proposito, cara mia. <E poi? Si fa nascondere dal suo amichetto per sfuggirmi?> A che pro? La rabbia inizia a ribollirle dentro, affranta. Ma la fronte torna a poggiare sulle cosce a seguito d'un profondo sospiro. <Mi ha promesso che tornerà> Le rivela, senza guardarla. <e se si è allontanato da me, non andrò a cercarlo. Vuol dire che non è quello che vuole.> E se, invece, tra le righe lo fosse? [Chk On] ~ Ne ascolta piacevolmente il dire, non comprende come una così bella donna possa aver sofferto in tanto tempo, i sentimenti sono una cosa abbastanza spiacevole e lo sa bene. Lo ha capito nell'ultima settimana sebbene abbia avuto un lieto fine, ma poteva andarle decisamente in modo differente. E non sa se sia un bene od un male, deve ancora scoprire cosa il Doku ha da offrirle e se sarà in grado di non deluderla e farle provare dolore come sta facendo il compagno con Furaya, è un dubbio che dovrà togliersi quando prima ora come ora. Ha scoperto una possibilità che non le piace affatto. <Non è egoista. E' voglia di volerci credere, di cercare qualcuno che possa non deludere le sue aspettative.. e soprattutto i suoi sentimenti.> Lo comprende abbastanza bene la ragazzina, per quanto possa sembrare infantile in questo aspetto sente di essere abbastanza vissuta, si è trovata in un mondo che non aveva mai tastato con mano prima d'ora. <No, non l'ho avuto. Ho continuato a piangermi addosso, e stavo per arrendermi all'idea che potessi avere un lieto fine.. Ma è lì che Sosachi si è fatto avanti, dichiarandomi il suo sentimento d'amore e confidandomi che quella donna di cui parlava fossi io. E' stato strano, non riuscivo a parlare, tremavo tutto.. e ci ho messo un po' per riprendermi.> Una sensazione piacevole ma anche poco confortevole e che spera di non provare mai più prima di ora. Ora sta bene, ha avuto quello che desiderata e non potrebbe chiedere di meglio insomma. <Uhm?> Confidandole la verità, ha fatto un mero guaio, deve rimediare insomma. Cercherebbe -se concesso da lei- di provare ad afferrare le sue mani con le proprie e stringerle in una presa abbastanza calda per farle sentire tutta la propria vicinanza a lei, la comprende e non vorrebbe mai trovarsi nei suoi panni. <Non lo so. Forse ha un carattere abbastanza dubbio?> Non lo dubita visto come si comporta con una donna da cui non ha alcun motivo per scappare! O almeno ella immagina che possa essere così, e che l'altra non la stia ingannando. <Non deve piangere e nemmeno urlare, o meglio, lo faccia se può servirle a sfogarsi e ciò la farà stare meglio. Non mi conoscerà molto bene, ma le basti sapere che io sono dalla sua parte!> Sì, non le da contro per quanto possa essere una fan dei Random Heroes ma non può abbandonare una donna innamorata in difficoltà, non è da lei un simile comportamento. <Mi hanno insegnato che se non è ciò che vogliamo a venire da noi, siamo noi a dover andare da loro. La sua mente le dice di attendere, ma so che il suo cuore urla di voler correre in quella tenda e vedere almeno come sta.. cosa stia facendo.> Lo immagina bene, sarebbe altrettanto anche per lei insomma, e spera non le accada mai, non saprebbe come comportarsi. Una situazione abbastanza spinosa insomma, che strano vivere simili momenti. <Lei deve andare da lui! Lo faccia, non mi costringa a tirarla su e condurla fino a lì, a costo di doverla trascinare sappia che lo farò!> Prendere o lasciare, anche se ha dubbi di come una formica possa trascinare una Hokage da qualche parte: Ma la forza di volontà dovrebbe bastare, no? Probabilmente in questo caso.. no. Pende dalle labbra di Tamaki, ascoltandone per filo e per segno il suo dire. Non è egoista, non è la prima a dirglielo. <Potrebbe trattarsi del timore innaturale che tutti possano, invece, deludermi?> Non oserebbe mai pronunciare una frase nella quale ammetta di sua sponte che, così facendo, Saisashi l'ha delusa. Quel piccolo seme del male, quel suo lato negativo e tremendamente vergognoso del suo carattere, però, la porta a crederlo. In fondo, ha promesso ma non è tornato. Certo, son passati soltanto pochi giorni, una manciata d'ore. Per la Nara, tuttavia, sembra essere passata un'eternità da quella serata nella tenda di Mekura. <Al posto tuo, avrei chiesto direttamente. Preferisco sapere la verità, soffrirne se necessario, ma detesto le bugie.> Non vuole davvero avere niente a che fare con la menzogna, tant'è che lei stessa non pronuncia mai false verità. Sincera sin nel midollo, ha sempre fatto di tutto per far della sincerità e dell'onestà delle virtù inderogabili, un onere pressante. <Però, è finita bene. Quindi, vedi? Aspettare potrebbe rivelarsi essere la mossa giusta.> D'altronde, lo ha chiesto proprio Saisashi di dargli del tempo per riprendersi lontano da Mekura e dalla Nara. Perché dovrebbe cercarlo? Le rivolge un tiepido sorriso che le colora persino le guance, ancora desiderosa d'attendere il ritorno dell'amato anziché andargli dietro come un cagnolino. Mandarci Irraka l'è passato per la testa così tante volte che stava quasi per chiedere al lupo di farlo davvero. Il buonsenso, suo amico, ha preso poi il sopravvento fermandone il fare. E meno male! D'un tratto, avverte il calore d'un altro essere umano: le mani della ragazza stringerebbero le proprie e lei si troverebbe costretta a volgere metà busto in sua direzione, permettendole quel suo moto e non districando l'intreccio appena compiuto. La lascia fare. <Il suo carattere?> Solleva per un attimo gli occhi al cielo, tentennando appena col capo da un lato all'altro. Non può certo dire che il carattere di Saisashi sia tanto semplice, specialmente ora che ha perso la memoria. <Così facendo non temi che Sosachi si arrabbi?> Amici come sono quei due, ben suppone che proprio il biondo, tanto quanto il gorilla, volesse tenere nascosto tutto questo. Si mordicchia ancor l'interno della guancia, apparendo ben contrariata in volto e crucciata per di più. Gli occhi, invece, tradiscono un velo di tristezza e malinconia. Vorrebbe soltanto tornare alla tenda adesso e non aver mai scoperto dov'è Saisashi. Sa bene che sarà tormentata giorno e notte dalla possibilità d'andarlo a trovare, bloccata poi dal buonsenso e la fiducia che ha riposto in lui. <Andrei in questo stesso momento, ma non posso.> Torna a girarsi verso il mare qualora lei avesse permesso alla Nara di districare le mani giunte con quelle altrui. Le sopracciglia s'uniscono al centro della fronte aggrottata. <Se sta bene senza di me, vuol dire che non devo cercarlo.> Sarebbe tornato lui altrimenti, ma si sente come l'unica vittima di questa situazione e la sola a voler far in modo che tutto torni come prima. <Ha promesso. Io aspetterò.> Dimostra d'avere una testaccia dura tutto sommato, irrigidendo i muscoli facciali. Resta sorpresa dalle considerazioni finali di Tamaki. <C-Costringermi?> Sembra quasi spaventata in merito all'idea di venir trascinata fino alla tenda. Ci rimugina qualche istante, volendo prendere consapevolezza di quel che sa e delle considerazioni fatte dalla Ishiba. Fissa la sabbia per qualche istante, mostrando un debole sorriso come se si fosse finalmente convinta di quel che deve fare. <Puoi provarci> Quindi è un sì? <ma io non lo cercherò.> E pone un punto fisso sulla questione, lei crede. Non è l'unica testaccia dura in circolazione. [Chk On] ~ E' una situazione abbastanza spinosa, se ne sta rendendo conto sempre di più. Non si aspettava di conoscere l'Hokage di Konoha, né tanto meno di intraprendere una conversazione sentimentale con lei. E' una situazione abbastanza strana, ma non vuole arrendersi! Ha intenzione di far riconciliare la ragazza a Saisashi, senza che debba essere delusa ancora una volta come in passato. Andrebbe ad appoggiare la mano destra contro la sabbia, tirandosi in avanti con la schiena e sollevando appena il capo nel mentre prova a tirarsi su per tornare in piedi. Non stava mica scherzando la Ishiba insomma, non vuole arrendersi affatto! <Non tutti la deluderanno. Lo spero, almeno.> Crede che qualcuno di buono ci possa essere lì fuori insomma, altrimenti non saprebbe spiegarsi come lei abbia ottenuto l'amore di Sosachi che non pare affatto un cattivo ragazzo, anzi, crede di non aver potuto trovare di meglio in certi versi. Mantiene ancora il contatto con le sue mani, provando a tirarle verso di sé quando va per alzarsi in piedi e quindi facendo una sorta di presa ferrea. Tira un sospiro rumoroso, quasi affranta dalla situazione poiché vorrebbe essere molto di aiuto. <Sosachi capirà quello che sto facendo. E troverà la forza di perdonarmi, se davvero tiene a me. Non posso lasciarla così Furaya.> Le spiega che non ha intenzione di frenarsi dal darle supporto, e che spera e crede che il biondo Doku possa perdonarla per aver in un certo senso " venduto " la posizione di Saisashi, alla fine lei lo ha fato per uno scopo molto importante come questo e non poteva essere altrimenti. <Magari quello che vuole è che sia lei a cercarlo, non ci ha pensato? Magari è una prova per vedere se lei sente la sua mancanza!> Cerca di farla ragionare anche in versi differenti insomma, sono delle ipotesi che non vanno affatto scartate tutto sommato. <E allora la costringerò!> Ella tenta di andare ad allungare la gamba destra indietro, poi la sinistra, facendole allargare un minimo tra di loro e con la spalla sinistra che andrebbe in questa direzione, tirando anche con il collo.. e la destra che spinge nella direzione opposta al mare. Cosa vuole fare? Semplice, trascinare l'Hokage, costringendola tramite la presa sulle mani e braccia ad alzarsi e trascinarsi con i piedi sulla sabbia per costringerla a seguirla al di là della Spiaggia. I denti sbattono tra di loro, imprimendo tutta la forza in proprio possesso per quella che può essere e cercando a <Aaaahhh!> darsi un impeto di forza e tanta motivazione per costringere Furaya a seguirla, a costo di doverla trascinare lì per lì. E' una donna di parola, non sarà soddisfatta finché non l'avrà condotta dal suo Eroe. E' giusto che anche lei abbia il suo! Non tutti la deluderanno -dice- eppure chiunque lo sta facendo senza pensare alle sue emozioni. Quindi, ciò che viene pronunciato da Tamaki quasi le scivola addosso, si tratta d'una speranza vana che, col tempo, ha ben capito essere infondata. <Lo spero anch'io> Ammette ad alta voce, stringendosi nelle proprie spalle e fissando il mare, adocchiando l'orizzonte lontano incurante della nebbia che circonda il loco. E quando mai non c'è nebbia a Kiri, del resto? Bisogna imparare a guardare attraverso essa. <forse bisognerà solo attendere.> Lo risottolinea, lanciandole un'occhiata di sottecchi a mo' di battuta. Delle volte, cerca anche lei di far dello spirito per quanto sia sempre lontana dall'apparire simpatica agli occhi di qualcuno. <Confidi davvero tanto in Sosachi.> Non vuole mettere i bastoni tra le ruote ai due, ma in effetti è così. Vorrebbe davvero credere a tutto ciò che Tamaki le ha detto finora, fidarsi ciecamente delle sue parole e lasciarsi convincere. Semplicemente, lei è stata più fortuna. Tutti sono sempre più -fortunati- della Hokage. Questo lo ha imparato a sue spese. Ha scalato in fretta la gerarchia Ninja, raggiungendo il ruolo ottenuto e ricoperto in questo momento con tanta fatica e sudore, oltre che sangue versato tra il proprio e quello nemico. Sentimentalmente, però, a livello emozionale, ha subito talmente tante batoste da iniziare a credere che tutto ciò se lo sia assurdamente meritato per chissà quale colpa. Essere figlia d'un traditore potrebbe aver influito? Se l'è sempre chiesto, dannandosi l'anima nel credere che la popolazione o persino i suoi amici la vedessero come chi non è, la ricordassero soltanto per un legame di sangue che avrebbe tanto voluto mai avere. <Tu hai trovato quello giusto.> Che stia dubitando di Saisashi? Non dubiterebbe mai del sentimento che c'è, vivido, il quale la lega alla scimmia gelosa. Dubita soltanto che lui possa tornare da lei senza avere una spintarella, considerando come abbia deciso di farsi nascondere proprio da Sosachi e -inverosimile- da lei. Perché? Cos'ha fatto di male? Il quesito le affolla ancora il cerebro come una spina fastidiosa nel fianco. <Ma se si è nascosto dal suo amichetto> Confusa e disorientata, Tamaki l'ha appena colpita duro con un'affermazione simile, dandole modo di pensare in maniera differente da quanto fatto sinora. <perché vorrebbe che io lo cercassi? Potrebbe tornare quando vuole e non lo caccerei.> Nonostante tutto, esattamente, lo accoglierebbe ancora a braccia aperte. Cercarlo potrebbe rivelarsi, quindi, l'idea migliore per mettere finalmente una pietra sopra all'intera faccenda? Non sa bene cosa pensare in merito. E' molto combattuta internamente e, infatti, proprio per questo, rischia di essere trascinata a peso morto dalla Genin. <...> Sbatte le palpebre, muovendo il capo alla di lei volta. <N-No!> Esclama, cercando di porre una forza contraria alla sua per restare ferma sul posto. <Quando prendo una decisione è quella.> Ostinata come poche, la testa dura come il cemento del Ponte Naruto. Dovrebbe svicolarsi dalla stretta altrui ma con delicatezza, alzandosi successivamente in piedi nel caso in cui lei abbia lasciato la presa sulla Nara. <Ci andrò con le mie gambe, se proprio devo.> In cuor suo, non aspettava ALTRO per quanto la mente continui a dirle che deve fidarsi, assieme ad un altro pensiero, un lamento, che le propina d'usare l'empatia. No, quella no. In parte, il discorso motivazione di Tamaki ha funzionato, dai! [Chk On] ~ E nel mentre cerca di tirarla, sente che l'altra fa pressione in senso opposto per impedirle di continuare a tirarla verso di sé. Ha senso, non si aspettava di riuscirci ma ci contava di invitarla ad ascoltarla e farle vedere tutta la propria determinazione quando si mette una cosa in testa. Anche lei è testarda ed è difficile convincerla di ben altro quando ci si mette. E dunque -Puff!- dovrebbe cadere con le natiche a terra per aver tirato con forza, e quando la presa delle sue mani le scivola via dovrebbe trovarsi a fare capolino sulla sabbia ancora una volta. <Ouch..> Non l'aveva messo in conto questo. Menomale non si è fatta granché male ed ha ottenuto, forse, quello che voleva: convincerla ad andare da Saisashi ed affrontarlo in una discussione che potrebbe aiutarli a comprendere quelli che vogliono, ed ognuno le motivazioni altrui tutto sommato. Cercherebbe di andarsi ad alzare da lì, facendo un'altra pressione con le mani sulla sabbia e tornando nuovamente in piedi, dinnanzi alla Decima Hokage, prestando attenzione al di lei dire. <Credo in lui, perché non mi ha mai dato modo di dubitare. E sono certa che non lo farà, e se dovesse farlo.. Beh, se sentirete una fragorosa esplosione potrete immaginare che è stata colpa mia.> Sorride nel dirlo, ha davvero intenzione di farlo esplodere con una dozzina di carte bomba se dovesse comportarsi come Saisashi insomma: non vuole rischiarla nemmeno una cosa del genere! Ha trovato quello giusto è vero, forse sì, ma non crede che l'altra debba arrendersi senza nemmeno conoscere le motivazioni che hanno portato il suo Eroe a comportarsi in questo modo. Non li conosce abbastanza da poter giudicare apertamente e dire la propria, ma sa che se vuole delle risposte deve andarle a prendere o vivrà nel dubbio. <Starà valutando il suo sentimento se è abbastanza forte da condurlo da lui forse? O se lo lascerà lì da solo?> Gli mette il seme del dubbio, magari davvero Saisashi sta testando il comportamento altrui e per vedere se lo andrà a cercare o meno, cosa che spera lei possa fare insomma. La sta provando a convincere in tutti i modi, anche a trascinarla ma non è servito. <Deve andarci. Non si laceri l'animo con tutti questi dubbi, prima va e prima potrà avere le risposte ai suoi dubbi.> Le spiega che stando così potrebbe vivere ancora con tutti quei dubbi per tanto tempo a questa parte. <Ora direi che devo fare ritorno da Sosachi. Se vuole possiamo fare il tratto di strada insieme.> La invita a concedersi una passeggiata di rientro insieme, può solo che fare bene ad entrambe continuare a chiacchierare insomma! [END]. Non voleva affatto rischiare che Tamaki cadesse nel tentativo di trascinarla sino alla tenda di Sosachi. <Scusa!> Esclama di getto, prodigandosi, una volta messasi in piedi, per aiutare anche lei. Le tende la mandritta, cosicché possa alzarsi da terra. Qualora l'abbia afferrata, la aiuterebbe appunto a rimettersi a sua volta in piedi. <Un'esplosione?> Sgrana appena gli occhi, non facendola certo tipo da attuare simili contromisure nei confronti del proprio ragazzo. Però, potrebbe essere un'idea per quando Saisashi tenterà nuovamente una fuga. Ammesso riesca dapprima a riportarlo indietro e sulla retta via, si intende. <Immagino che non sia meglio farti arrabbiare, ecco.> Ridacchia, sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Sosta or frontale alla fanciulla, non sapendo bene come muoversi e dove andare esattamente. Trova immediatamente negazione il quesito di Tamaki a proposito del sentimento che il Taijutser starebbe sondando. <Non dubito affatto di quello.> Sa che c'è, altrimenti non avrebbe dichiarato sul palco di essere una coppia effettiva. Conosce la motivazione che ha spinto Saisashi ad allontanarsi, essendo lei riuscita ad entrare nella sua mente. <Vorrei soltanto non essere io quella a doverlo rincorrere.> Perché reputa che sia fondamentalmente sbagliato, specialmente se lui stesso ha chiesto di non essere seguito e di fidarsi soltanto. Si rabbonisce pensando al gorilla, mostrando un debole sorrisetto. <Dai, andiamo. Ti accompagno.> Aggiunge, mostrando or in ultimo finalmente un sorrisetto convinto. Passerà anche quest'ultima tempesta e troverà il sereno. [END]