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con Kimi, Rio

15:21 Kimi:
 Dopo aver fatto un veloce giretto per Kiri ed aver torturato un povero denshi in piena fase di studio è tornata in quella che potremmo definire la sua attuale base. Sospira al pensiero di quello che l’aspetta ad Oto, sospira per la distanza forzata da Nemurimasen, conscia comunque della necessità di quelle sue azioni, di quel viaggi e quindi della lontananza, al contempo è fiduciosa verso le sue azioni qualcosa con l’arrivo della Lumaca è profondamente cambiato persino in lei che per quanto possa sembrare assurdo è maturata, persino quell’incontro con il capoclan Uchiha le ha mostrato questo passo in avanti, la nuova capacità di lasciarsi il passato alle spalle. Se ne sta praticamente sulla riva, a fissare il mare, è seduta sul lato destr sopra una grossa costa rocciosa a strapiombo, i piedi a penzolone che distano quasi mezzo metro dall’acqua che si infrange sotto di lei. Non è proprio introvabile al momento non che comunque senta il vero bisogno di nascondersi. I raggi di pallido sole che filtrano attraverso la fitta nebbia colpiscono delicati il suo incarnato pallido, la pelle di porcellana che vien mostrata almeno per quel che riguarda addome e spalle, infatti anche oggi si è messa quel piccolo top con scollo a cuore in cuoio nero, ventre e gran parte della schiena sono nudi. I capelli ondeggiando per via del vento dietro alle sue spalle, accarezzandola dolcemente mentre la frangetta sfiora le sopracciglia, un mare nero che si infrange contro un viso di neve macchiato da quel giaccio perenne dell’occhio destra e il sangue dell’occhio sinistro, iridi bicolore che si muovono sulla superfice de mare ad osservare la spuma marina, per quel che riesce a filtrare attraverso la nebbia ovvio. A concludere il tutto solo la collana dei cacciatori di taglie, tornata al suo collo e la solita gonna nera con gli spacchi laterali che svolazza su quelle gambe, piedi nudi per ora, chissà dove diamine ha deciso di lasciare le scarpe eh? Eccola l’ comunque, gelida ed immobile, mezza nuda ed oscura mentre riflette sulla sua vita, sui passi ancora da compiere e quelli invece che ha già compiuto ed è proprio sui grandi cambiamenti che ha sentito il lei che il pensiero si fissa, impossibile non riflettere su di essi e su come sia riuscita inaspettatamente ad passare oltre la questione “Uchiha” come persino ora non si senta una stretta al cuore al pensiero delle torture subite, ovviamente però evita accuratamente di lasciare che la mente le porti a galla i pochi ricordi e le tante speranze rivolte alle figlia mai nata

15:28 Rio:
 Da poco approdato sull’Isola Nera. Il suo sguardo è perso. Gli occhi spalancati e la bocca spalancata. Totalmente euforico a vedere quel luogo. Ne è innamorato, di colpo. D’altronde ama follemente la Foresta per quell’aspetto tetro e cupo che possiede, quindi quale altra reazione potrebbe avere notando la strutturazione dell’Isola Nera < woooooowwww .. > Gli occhi luccicano, mentre muove gli arti inferiori senza sapere esattamente dove si trovi e dove debba andare. Come un bambino muove il capo a destra e sinistra lasciando andare qualche commento di stupore ad ogni nuovo dettagli. Non vede molto, in realtà, ma quell’alone nero dell’attività vulcanica lo ‘eccita’ dentro ! Il Kokketsu indossa un pantalone e una maglia a maniche lunghe, entrambi totalmente neri ed assenti di qualsivoglia disegno. Al centro delle cosce sono agganciate tramite gl’appositi cinturini le due tasche porta kunai, mentre alla cinta si aggancia sul fianco destro il coprifronte penzolante e posteriormente la tasca porta oggetti. Immancabili gli occhiali da vista. < mh ? > un rumore lo attrae. Subito arresta l’avanzata, i sandali sciocchiano sul terreno. Gli occhi si fissurizzano e iniziano una ricerca verso la vegetazione poco distante. S’allarma, essendo in un luogo sconosciuto. Ecco perché la reazione è semplice. Le mani vengono portate al petto nel sigillo della capra . I suoi muscoli portati in rassegna in ogni zona, cercando di produrre idealmente un succo prodotto della loro spremitura. Facendo ciò creerebbe bacino di liquido, proprio spremendo ogni fibra muscolare di ogni singolo muscolo del suo corpo, proprio come si farebbe con uno straccio. Nella sua testa andrebbe a produrre una sfera. Nera. Frutto dei suoi ideali, bui e degl’obiettivi altrettanto oscuri. L’alimenterebbe con la sua forza di volontà e la necessità di porre il massimo impegno in quel raggiungimento. Qualora riuscisse a creare il bacino d’acqua raffigurante le sue energie fisiche, e la sfera nera raffigurante le sue energie mentali, non gli resterebbe che farle confluire al petto ove le proverebbe ad unire al plesso solare. Qualora vi riuscisse richiamerebbe il proprio chakra. Si trova, sulla spiaggia, essendo approdato da veramente poco sull’Isola. Si muove all’esterno della vegetazione e sul manto sabbioso di quel luogo. Per ora riprenderebbe il suo avanzare senza immergersi nel cuore del luogo, ma restando sul perimetro. La riva, quasi. [SE Chakra: ON] x [Equip. coscia SX: Kunai (x2); Fumogeno (x2); Carta bomba(x4); | Equip. coscia DX: Fuuda libero (x2); Pennello e inchiostro | Tasca portaoggetti:; Tonico recupero Chakra (x1); Tonico curativo (x1); Tonico recupero Chakra speciale (x2); Veleno inibente (x1) | Avambraccio SX: Fuuda (x2) con tronchetto da sostituzione(x2) su cui incollate 2 carte bomba (x4) già attive;]

15:48 Kimi:
 Il suono l’attira, una voce che non riconosce da subito la coglie quasi impreparata è vero che attendeva ospiti ma non sa certo quando arriveranno i suddetti. Si concentra quindi per andare a scavare nella sua memoria alla ricerca di un qualche indizio, per questo dopo la prima espressione di stupore passerà del tempo, non ancora abbastanza allenata a sentire la sua voce per poterci arrivare subito. Riflette quindi anche in base a quanto rischio potrebbe correre lei <Rio?> domanda quindi ad alta voce. Potrebbe essere lui così come potrebbe non essere <vieni> in ogni caso lo invita lei. Non aggiunge altro solo volta il capo in sua direzione o verso la direzione da cui ha sentito il suono provenire, è abbastanza vicina da poter essere udita. Mentre attende solo andrebbe a cercare di concentrarsi sulle sue forze fisiche che a questo punto verrebbero portate a radunarsi verso il basso ventre, un’azione talmente tanto comune che per lei non richiede più l’uso di sigilli ormai. Andrebbe quindi a concentrarsi così da lasciare che una prima festa scura si manifesti in quel punto, un vortice di energie passate direttamente dai suoi muscoli e richiamate proprio grazie alla sensazione che grazie al suo corpo può percepire. Similmente poi andrebbe a richiamare un secondo vortice dietro alla sua fronte, questa volta vorrebbe concentrare le forze mentali, pensieri e ragionamenti che in essa andrebbero a concentrarsi. Non teme Rio ma la possibilità che non si tratti di lui la allerta al punto da prepararsi a colpire. Per questo ora andrebbe a spostare entrambi i vortici oscuri cercando semplicemente di controllarne la velocità di rotazione in modo che una volta che sarà riuscita a portarli all’altezza della bocca dello stomaco potrà andare semplicemente ad unirli. Se fosse andato tutto per il verso giusto dovrebbe quindi trovarsi ora con il chakra che scorre nel suo copro e le dona forza, sicurezza e soprattutto potere. La sensazione è quasi tangibile per quello che la riguarda, riesce a percepirla intorno a lei, quasi a toccarla con le stesse mani quando la pervade. Lo sguardo eterocromatico continuerebbe a fissare il probabile punto di apparizione di Rio. Freddo il suo modo d’agire, razionale solo a tratti andrebbe ora a comporre i sigilli, necessari questa volta, mentre il chakra andrebbe a spostarsi verso la sua stessa mano, il pollice destro per esattezza. Intanto le dita si incrociano velocemente a richiamare le posizioni di cane, capra, drago e serpente. Se fosse riuscita quindi andrebbe solo a portare il pollice tra id enti così da staccare la solita piccola crosticina e fatto questo senza scomporsi troppo andrebbe a imprimere, rilasciando chakra e sangue, la mano al terreno così da richiamare degli inferi le sue sorelle <Umiko> sussurra lei lasciando che la farfalla compaia quindi al suo fianco, proprio su quella roccia abbastanza ampia per entrambe. La farfalla è forse la più sadica ed inquietante tra tutte <bambina mia> il tono è quasi dolce mentre sussurra <non ci vediamo da troppo tempo, fammi compagnia> ed è solo questo che direbbe a quell’evocazione dalle dimensioni di cinque metri, ad ali spalancate, che però per ora se ne resta semplicemente a terra. Il suo colore è blu scuro, le ali che vanno a richiamare l’oceano. [chk on-25][umiko]

16:01 Rio:
 Il chakra rapido pervade il proprio corpo. Un piccolo brivido lungo la schiena, glielo farebbe notare, per poi sentire quel calore dentro ogni singola articolazione del suo corpo . <mh ? > ben presto udirebbe quella voce. Una voce che pronuncia il suo nome. Deve essere per forza lei .. < Medusa .. !! > risponde, come a volerle dare conferma di essere lui. Le leve inferiori si muoverebbero verso la provenienza di quella voce. Qualche passo, ostacolato da quella coltre nera, vulcanica. Il corpo inizia a sudare. I pori della pelle si dilatano ed i peli si rizzano. Le labbra si schiudono parzialmente tralasciando un piccolo affanno dovuto all’agitazione. Sì, proprio da quella. Agitato, perché la sta per rivedere, ma non è paura, ansia, bensì un qualcosa all’interno dello stomaco. Percepisce come una bolla dentro lo sfintere gastrico .. < eh .. > eccola quella nuvola bianca dovuta all’evocazione che dovrebbe far capire la posizione esatta della Doku. Immediata la variazione di direzione, andando a curvare verso la riva e un grosso masso lì presente. Più lo spazio tra loro diminuisce e più la coltre nerastra si dilata rendendo quel blu scuro della farfalla ben visibile sopra la testa della Doku. Un piccolo riflesso, farebbe rallentare il passo, quasi a voler creare una dilatazione del tempo prima di rivedere quel viso. Sognato in così tante notti e di quegl’occhi eterocromatici che lo accompagnano ad ogni pensiero. L’agitazione aumenta, arrivando ben presto al fronte di lei. La mandritta si posa sull’occhiale smuovendo per un solo attimo. Le sue movenze sono caute, sono vuole allarmarla < Me – du – sa .. > sibila. Tremante. L’addome si contrae in un brivido al vederla così in carne ed ossa di fronte a lui. Sosta a qualche metro da lei. < ti ho trovata finalmente .. > troppo agitato per lasciare andare quella sua tipica risata. La bocca rimane aperta, mentre la guarda negl’occhi, lasciando un nuovo sguardo alla farfalla ora ben definibile vista la distanza < salve .. > la saluta, muovendo il capo in un piccolo inchino. Non vuole avere altre brutte esperienza dopo l’incontro con Seika. Solo qualche attimo prima di ripore le castane iridi sulla Doku. Un tremito, continuo lo pervade. In quel momento sognato così a lungo dopo il loro ultimo incontro. [Equip: lo stesso] x [Chakra: ON]

16:14 Kimi:
 Così come lei lo scruta similmente lo fa anche quella farfalla dalle sembianze di bambina dettaglio che insieme alla voce infantile la rende parte integrante di molti dei peggiori incubi. Ad ogni modo entrambe le entità su quella pietra osservano l’avvicinarsi del Kokketsu, inutile non capisce che ha visto di strano Itsuki e sì che sta cercando di coglierlo, lo osserva con intensità proprio per cercare di comprendere senza però riuscire a vedere ciò che le è stato riferito. Tace lei ascoltandolo, guardando come i gesti rallentino quando le si avvicina, studiandolo quasi e senza mai staccare quello sguardo freddo ed intenso dal volto “Ciao!” la voce squillante è proprio quella di Umiko che a differenza delle altre interagisce tranquillamente con il resto del mondo, parla senza porsi limiti. Solo quelle parole che potrebbero anche apparire allegre se non suonassero così sinistre e sbagliate pronunciate proprio da quell’evocazione <Umiko> ora invece è proprio l’evocatrice a parlare, la voce pacata, quasi amorevole e soprattutto paziente. Si volta appena ad osservarla <ti prego vai a controllare che nessuno si avvicini, sei libera di giocarsi se dovessi trovare qualcuno> ammette quindi con un sorriso. Solo queste le parole prima che la farfalla diligentemente rida divertita alla concessione finale e si alzi in volo. Tace lei ancora qualche istante con gli occhi che vanno verso l’animale, la osserva finché le è possibile, la fissa con qualcosa di molto simile all’amore e alla riconoscenza, sentimenti che svaniscono non appena gli occhi vengono riportati a Rio. La mano destra si allunga verso il luogo in cui ha effettuato il richiamo, solo fissandolo va ad indicare il pezzo di pietra, lo invita a raggiungerla ora, devono parlare di affari. Indica il posto in cui sedersi, ci poggia delicatamente il palo della mano in attesa di un suo qualche movimento, non parla lascia che sia solo il suo corpo a suggerire l’invito, per il resto non si muove, il mare è il suo obiettivo, il petto è ad esso che è rivolto e il volerlo avere l’ accanto le permetterà proprio di tornare a guardare ciò che vuole, osservare il mondo che è pronta a devastare[chk on-25][umiko]

16:29 Rio:
 Gli occhi castani sono ben fissi su di lei. Ne scruta ogni lineamento, ricercando quella bellezza che ha sognato nelle scorse notti. Insomma, basta girarci intorno, il Kokketsu si è infatuato della Doku. Dopo quella leccata una mente bacata come la sua come poteva reagire? Ovviamente, dopo quel dolore , ha trovato quel sentimento. E’ per questo che appare teso nei muscoli, ed ha quella sensazione di blocco alla bocca dello stomaco. Qualche momento di distrazione, cogliendo la risposta di quella Farfalla, però non se ne cura troppo essendo la sua attenzione pienamente posata su Medusa. La osserva indicargli ove sedersi. Il Chakra verrebbe portando verso le leve inferiori lasciando che ne inebri le strutture. Ogni loggia muscolare ed ogni articolazione, così da permettergli di fare un piccolo balzo. Le ginocchia si piegano parzialmente caricando i quadricipiti della loro contrazione. Il busto si fa parzialmente avanti e rapido rilascerebbe quella posizione spingendo con tutta forza sul terreno. Il risultato sarebbe un balzo che lo dovrebbe portare proprio al fianco della Doku, in quel posto indicatogli con il palmo della mano. Un sibilo, un fischio al suo movimento, atterrando lì, su quel masso. Non spende parole, la mano destra si poggia a terra e lanciando le gambe in avanti lascerebbe gli ischi toccare la pietra ove si siede. Lo sguardo si lancia all’orizzonte, fronteggiando il mare. Il moto ondoso di quest’ultimo ben rispecchia le sue sensazioni interne. Un lungo sospiro, come a provar a rilasciare parte di quella tensione emotiva, data la vicinanza con lei e poi tenterebbe di tornare ad essere se stesso < Medusa, voglio agire .. sono stufo di starmene con le mani in mano .. > sincero, diretto. E’ un discorso affrontato già nel loro scorso incontro. Ma il succo non cambia. E’ stufo di attendere, vuole passare all’azione. Anche in piccole cose, ma ha bisogno di Sangue . Di quel succo così tanto amato a sé stesso. Di quel liquido che lo disseta più di ogni altra pietanza. Le mani si poggiano sulle cosce, mentre il capo ruota alla sua sinistra posandosi su quegl'occhi. Quei dannatissimi occhi. Vi si perde per qualche attimo, come a volersi idealmente buttarsi lì dentro. Povero cucciolo, di così tante persone al mondo proprio di lei dovevi infatuarti? La vita si prende gioco di te, dal primo giorno e questa non è altro che l'ennesima prova. [Equip: lo stesso] x [Chakra: ON]

16:42 Kimi:
 Lo chiama a sé e lui semplicemente risponde, sorride a ripensare come similmente aveva agito durante il loro primo incontro, come si era mossa con il semplice e solo scopo di provare l’ebrezza di esercitare il suo potere su qualcuno. Salta mostrando la sua agilità e si limita a lasciarlo fare, solo dopo che si sarà seduto il suo volto tornerà a ruotare in direzione dell’acqua, nuovamente verso quel rumore che tanto l’attrae e le somiglia, può sembrare debole e innocuo ma la verità è tutt’altra, capriccioso ed iracondo, pronto a sommergerti al primo errore e al contempo comprensivo con quei pochi che si dimostrano degni <avevi un compito> replica lei <sai dirmi chi è tornato a Konoha?> domanda semplicemente, in maniera molto pacata, ha già scoperto di Mekura e delle copie, questo basterebbe per far demordere lei ma non sa se anche gli altri. Il vento le sfiora il volto, torna a soffiarle indietro i capelli mentre il capo torna a girarsi appena, permettendole di osservare sia il mare che il Kokketsu <presto ci muoveremo ma tu non potrai esporti subito con noi> lo ammette, lo sa perfettamente anche da sola che portandoselo dietro sin da subito finirebbe solo per farsi affibbiare una piccola palla al piede da controllare, non che questo potrebbe posticipare la probabile pessima fine del ragazzo. Sa perfettamente quanto sia impossibile averlo subito insieme a loro ma non significa che non possano stare dalla stessa parte <e se sarà possibile ci dirigeremo poi a Konoha> ammette lei andando quindi a donargli, solo a questo punto la sua completa attenzione <ci servi come spia, capisci l’importanza delle tue informazioni?> chiede semplicemente, quasi incalzandolo il tono sempre freddo, distaccato eppure maledettamente seria. Non sta facendo piani improbabili, ora non sta più semplicemente sognando e raccogliendo alleati, la questione si fa sempre più reale, si avvicina sempre di più il momento in cui urlerà al mondo la sua presenza per questo non può più permettersi esitazioni o perdite di tempo <tu dovrai essere occhi e orecchie> si fida? Sì ma solo nella misura in cui ha visto interessarsi a lui anche Itsuki, solo nella misura in cui lei continuerà a dimostrarsi elegante. I piedi ora andrebbero a dondolare lenti, lontano dall’acqua e nudi, un gesto che pare incontrollato ma viene portato a rallentatore, come se fosse una bambina a cui stanno per portare il gelato, perché sarebbe lei stessa di assomigliare ad un’infante se solo avesse mai avuto una famiglia o qualcuno che le regalasse un gelato. Le sue orecchie rimangono comunque ben tese, come a cercare il rumore di Umiko, il suo volare intorno a loro senza mai dimenticarsi della sua presenza, non apprensiva ma nemmeno menefreghista[chk -25][umiko]

16:56 Rio:
 Acquista la posizione al fianco di lei. Con le mani sulle cosce e le gambe che ora penzolano sfiorando il mare, proprio come quelle della Doku. Lei si rivela sempre la stessa, con quella freddezza e senza fronzoli va al nocciolo del loro incontro. Il Genin ruota lo sguardo puntando il mare al loro fronte < Mekura è tornata .. molti Ninja sono tornati ed anche lui pare abbia raggiunto il paese del Fuoco .. > sibila, senza scostare lo sguardo dall’orizzonte. Informazioni raccolte con cura, proprio per adempiere al suo compito . < mh ? > immediata la reazione al sentire la sua sentenza. Ruota lo sguardo verso di lei ed inclina la testa verso destra. Quasi s’assopisce nei suoi pensieri ad analizzare quello che ha detto. ‘ Lui non potrà esporsi ‘, una cosa che nel suo profondo già sapeva. Ora ne ha avuto solo conferma. Deve migliorare le sue abilità, deve raggiungere quel potere che così tanto desidera, così da essere realmente utile alla causa. Per ora dovrà accontentarsi di agire nell’ombra, nelle retrovie < tanto meglio , perché io non ci voglio tornare a Konoha, se non per un ultima volta . > per raderla al suolo, insomma. Fin troppo serio oggi, nervoso per l’incontro e desideroso di passare all’azione, anche dopo l’incontro con Yami e quell’euforia provata. < so bene quanto valgano le informazioni .. ma aiutami a migliorare allora .. fammi dono di qualcosa .. sono pronto ad abbracciare ogni forma di Potere di questo mondo, solo per raggiungere l’obiettivo .. > d’altronde dopo aver sofferto per il sangue nero ed aver stipulato un patto con gl’inferi per il suo sangue nero non ha di certo paura di altri poteri oscuri. La butta lì alla Doku. Non le sta chiedendo di fargli da Sensei, non lo farebbe mai, non avrebbe senso perché distoglierebbe entrambi dal lavorare a quella causa più grande. Vuole semplicemente sapere se esiste qualcosa che possa ampliare le sue capacità .. Vuole l’oscurità, però prima dovrà migliorare. Questo è certo. [Equip: lo stesso] x [Chakra: ON]

17:12 Kimi:
 Annuisce a quelle informazioni, anche il possessore del Demone è rientrato, per lei ora è abbastanza chiara la difficoltà di conquistare quel villaggio, i rischi potrebbero essere troppi per ora, per correre e agire in maniera frettolosa. Quelle poche parole, quelle informazioni le bastano per comprendere il problema di fondo, la necessità di arrestarsi per ora, modificare il cammino e quei piani. Ci sarà tempo per arrivare fino al cuore pulsante di quella pace, di quell’alleanza che vede proprio nel paese dell’erba e della foglia i loro cardini. Così come sarebbe ancora troppo rischioso attaccare Kusa allo stesso modo Konoha viene momentaneamente messa da parte <quando sarà il momento Rio> sembra quasi volerlo invitare alla calma, lei davvero? Ad ogni modo parla pacata mentre andrebbe a concentrarsi in modo da andare a cercare di spostare il proprio flusso di chakra verso le sue stese ghiandole salivari, qui andrebbe semplicemente a farlo bagnare così che possa tornare in circolo permettendo alla sua innata di passare anche per semplice contatto. Tutto qui per ora, si limiterebbe a richiamare la sua preziosa innata <ti verrò a prendere> replica lei andando ora a muovere anche il busto, oltre che al colto, così da potersi rivolgere solamente a lui. Lo fissa fredda ed in silenzio per qualche istante, la domanda di lui anzi la richiesta non può che venir compresa nel profondo, quel desiderio è lo stesso che potrebbe dire di aver provato anche lei, accrescere sempre di più la sua forza, raggiungere velocemente il resto dei membri dell’Akatsuki, diventare finalmente quell’arma di morte che ha sempre pensato d’essere <cresci> replicherebbe lei <per ora cresci, avvicinati al tuo Hokage, sii il suo fedele soldato, combatti per lei> sorride appena andando quindi a spostare il volto verso quello di lui, avvicinandosi a ridurre le distanze come più volte ha fatto senza però andare davvero a toccarlo, restando a qualche centimetro da lui <avvicinati al novecode fatti istruire> ammette quindi con un sorriso che inizia a nascere sulle sue labbra, il modo migliore per annientare uno dei suoi nemici più forti è proprio conoscerlo a fondo <sii il suo miglior allievo, lascia che lui ti insegni tutti i suoi segreti e ti istruisca nel combattimento> a che punto può arrivare la sua mente? Destabilizzare un maestro con il tradimento dell’allievo, esiste poesia migliore? Forse lo sarà solo la sua quando arriverà a colpire Yukio colui che l’ha sempre amata come una figlia <apprendi tutto ciò che puoi e poi torna da me> il braccio sinistro si allarga appena, in segno di accoglienza, mentre la mano destra resta sulla roccia per reggere il peso del corpo così sbilanciato <e al mio fianco distruggiamoli> sorride. Una pedina nel centro dell’alleanza, vicina a quello che è sempre stato il simbolo di Konoha, perché proprio a causa della forza portante è sempre stato difficile intervenire. Voleva un modo per crescere? Beh l’allievo del nono non è abbastanza come idea?[chk -28][umiko][arte del veleno liv 3]

17:29 Rio:
 Un pizzico di euforia trapela da quelle parole, l’attesa si fa sempre maggiore, speranzoso di ricevere una risposta esaudiente. Il Potere, ciò che alla fine è il suo reale obiettivo. Raggiungerlo così da poter decidere della vita e della morte altrui. Essere il giustiziere, essere una divinità con quella capacità decisionale. Ma le cose vanno analizzate oggettivamente, adesso è solo un misero Genin. Non può piangersi addosso, deve stringere i denti e decidere cosa vuole fare di se stesso seppure ultimamente sta lasciando questo compito alla Doku. Farebbe tutto per lei, qualsiasi cosa gli dovesse chiedere, lui anche controvoglia la farebbe. La sua tensione è alta, quella loro vicinanza lo fa sentire così bene, seppure nel profondo ha l’effetto contrario. E’ nervoso ed ai più attenti questo si potrebbe notare da un piccolo dettaglio. Non ha mai riso ! Neanche una di quelle stridenti risate è trapelata. E’ troppo agitato in quell’apoteosi di sentimenti intrinsechi a sé stesso. < ok .. > arriverà il momento e per ora non può che annuire ed attendere altre richieste della Doku. Ne ascolta il dire e subito la reazione è pura, schietta, sincera. Le ghiandole salivari del Kokketsu proliferano nella loro produzione aumentando la quantità di saliva, appunto, all’interno della bocca. Un piccolo movimento della mandibola e della lingua per agglomerarla in punta ed ecco che la spingerebbe fuori dalla fessura labiale . Infatti, alla parola ‘hokage’ e ‘ combatti per lei’ , il Kokketsu lascerebbe partire uno sputo, secco, stizzoso verso il mare. Al suo fronte. Quell’agglomerato di saliva partirebbe, veloce infilandoli e perdendosi in una piccola spuma nel manto marino. In tal modo risponde alla proposta dell’altra, come a volerle far capire quanto disprezzi quelle figure. Quanto gli facciano ribrezzo al solo pensiero. E lei cosa fa? Gli propone di diventare suo allievo. Ma quale mente bacata potrebbe .. < lo farò .. > sibila deciso. Antitetico eh ? Sì, proprio la mente del Genin. Basta che l’altra si avvicini, palesando ancor più il suo odore, il suo profumo. Quella vicinanza le basta per fargli pronunciare quelle parole. < potrebbe essere un vantaggio ed una gran mossa .. sisisisi .. > eccitato, adesso dall’idea di manipolazione palesatogli dalla Doku. Annuisce celermente, tornando ad apparire più rilassato e soprattutto divertito. Non reagisce all’avvicinarsi dell’altra. Lo sguardo rimane fisso al suo fronte. Il busto fermo, le gambe penzolano, non intende far movimenti bruschi che la possano allontanare. Rimane lì, silenzioso, concentrato a lasciar entrare il profumo dell’altra nei suoi bulbi olfattivi. Ne assapora ogni nota, ogni sfaccettatura.[Equip: lo stesso] x [Chakra: ON]

17:43 Kimi:
 Il ragazzo par comprendere e seguire il suo pensiero. Lei quindi andrebbe ora ad allontanarsi nuovamente con il solo scopo di alzarsi da quella roccia, le gambe andrebbero a piegarsi, ginocchia che vengono portate al petto così da permetterle di poggiare i piedi sulla nuda pietra. Se fosse riuscita quindi proprio sulle leve inferiori si isserebbe per potersi rialzare agilmente, lo sguardo che si alza alla ricerca di Umiko <hai visto le mie farfalle> quasi tutte almeno <se mai dovessi vederle tu seguile> ammette semplicemente andando ad abbassare lo sguardo nuovamente sul ragazzo a questo punto. Un passo in sua direzione mentre con l’indice, lentamente, vorrebbe portarsi semplicemente ad accarezzargli il volto, o almeno vista la posizione dovrebbe giungere proprio all’altezza della tempia sinistra, nulla più e nulla meno. Un tocco lieve quello che vorrebbe portar elei, poggerebbe il polpastrello e basta, certo ammesso che lui non provi nuovamente a ritrarsi da quel veleno, perché di fatto è questo che vuole, solo lasciare che il veleno entri in circolo, non si preoccupa dell’antidoto, se è già sopravvissuto una volta allora dovrebbe riuscirci anche ora. Se quindi fosse riuscita si limiterebbe a guardarlo fredda <e non dimenticare mai cosa ti aspetterà, diventa più forte con la consapevolezza di ciò che poi renderai a questo mondo> ecco il veleno a cosa serve, a ricordare chi e cosa caleranno su quella terra, su quell’alleanza e su quei ninja ormai atrofizzati dalla pace. Se fosse riuscita quindi limiterebbe a voltarsi <Umiko> la voce si alza così da richiamare la farfalla in modo da comunicare anche a lei il suo spostamento, andrà semplicemente verso l’insenatura che ha reso casa sua in quei giorni, nel punto più alto di tutta l’isola, gli affari che la tenevano a Kiri sono appena stati compiuti, ha persino dato a lui le istruzioni per permettergli di restare in contatto con lei, seguire le evocazioni. Si volterebbe e inizierebbe scalza la sua camminata senza guardarsi indietro, che sia riuscito o meno nell’intendo del veleno, dirigendosi in quello che potremmo anche definire un antro oscuro, finalmente potrà partire, tornare ad Oto, finalmente potrà dare inizio a tutto quel piano, accanto ad un Uchiha, per quanto assurdo possa sembrare, partendo proprio dal suo clan e solo successivamente dal suo stesso villaggio. [end]

17:57 Rio:
 I respiri sono profondi, soprattutto le inspirazioni. Dilata le narici così da inglobare la maggior quantità possibile di quel suo profumo, assaporandola. Ruota lievemente il capo, notando che l’altra si muove intenta ad alzarsi .. < do – do – dove . vai ? .. > balbetta quasi preoccupato che l’altra se ne vada. Al suo interno grida, quanto vorrebbe afferrarla per il braccio e dirle ‘ resta ‘ , così da passare altro tempo lì in quel modo. Ma non ci sa fare il Genin e non ha neanche intenzione di esternare i suoi sentimenti. D’altronde sono semplici distrazioni ai suoi obiettivi, seppur non è facile governarli. Ed è per questo che accetta che l’altra si alza e soprattutto che lo tocchi. Quasi spinge con la fronte contro quel dito non appena percepisce la livello sensoriale il contatto con il suo polpastrello. Lo fa per ricordarsi quanto potrebbe bruciarsi a stare con lei, letteralmente ed anche metaforicamente. Lo fa per una sorta di sadismo verso i proprio confronti, in quella continua ricerca della morta e della massima vicinanza a lei. Di quel momento in cui sei di fronte alla morte e sei quindi all’apice della vita. Come detto a Yami. Non che un dito sia la morte, però è pur sempre dolore ed una sorta di rimembranza di quelli patiti per il sangue Kokketsu. Sadico, masochista. < va bene . > poche parole, per un’ultima volta. Neanche una risata. Il volto mostra una smorfia di dolore, senza però trapelare grida come l’ultima volta. Digrigna i denti a sentire quel bruciore nella fronte, un dolore che resterà lì ancora per un bel po’. Cerca di sopportarlo, volgendo un celere sguardo alla Doku ormai propensa ad andarsene. Non le dice nulla e neanche vi rimane a fissarla per troppo. Ben presto ruota il capo riportandolo in asse con la colonna cervicale lasciando che il volto trapeli ogni smorfia di sofferenza per quel veleno. S’è fatto vedere forte agl’occhi dell’altra, ma ora che non c’è può soffrire senza freni. Che poi forte ai suoi occhi non lo sarà mai. Sarà sempre un Cucciolo. Un Cucciolo di Caos innamorato di lei e manipolato grazie alla forza di quell’amore non corrisposto.[Equip: lo stesso] x [Chakra: ON] x [End]

In realtà no, qui si fanno piani malefici