Giocata dal 13/05/2020 22:26 al 14/05/2020 01:09 nella chat "Centro di Konoha Saccheggiato"
E' una serata tranquilla, al villaggio di Konoha. Quella nebbia che circondava sempre Kiri, lì non c'è più. Come se tutto fosse svanito nel nulla. Come se la guerra non avesse toccato il villaggio della Foglia. Eppure, l'aria è tesa anche lì. Molti ninja sono stati richiamati al villaggio, per proteggerlo. Come se ci si aspettasse già l'arrivo del dio, anche lì. Come non aver paura in un periodo del genere? Tra i ninja richiamati al paese, ve n'è uno in particolare, il quale, in quel momento, si ritrova a combattere ben due battaglie. Una per la patria, contro quel fantomatico essere che continua a seminare panico, giorno dopo giorno. L'altra, invece, interiore. Onosuke Aburame contro Tsuki, la personalità che prende il sopravvento quando egli indossa la sua maschera da ANBU. Adesso, non riesce più a fermarla. Perché quella persona a cui s'appigliava per rimanere con i piedi incollati al suolo, adesso non è più con lui. Perché ha creduto che fosse meglio dirsi addio. Ma fino a che punto potrebbe giovare quella separazione? Fino a che punto Onosuke potrebbe spingersi senza la sua amata? Questo, per il momento, non ci è dato saperlo. Oggi, il ragazzo stringe tra le mani un biglietto con su scritto 'Centro di Konoha - Bottega del Tatuatore, ore 22'. Ed è proprio lì davanti che si trova in quella sera tranquilla, o quasi. Perché? Ci si potrebbe chiedere. Ed ecco spiegato il motivo. Al quartier generale ANBU, quando Tsuki prende il sopravvento, egli è solito portare con sé un taccuino da disegno ed una matita. E, tra una missione ed un interrogatorio, disegna. Mette su carta i suoi aspri sentimenti. Lascia i tratti di ciò che è stata la giornata. Disegna ciò che, piano piano, lo divora. E qualcuno si è accorto del suo talento. Si tratta di un altro ANBU ed è la stessa persona che gli ha lasciato quel biglietto, qualche ora prima. Non ha dato molte informazioni al riguardo, ma ha solo gettato un piccolo semino, che potrebbe germogliare. Adesso che si trova lì, nel luogo indicato, cosa farà il giovane Aburame? [Ambient per Onosuke][Per qualsiasi cosa, chiedimi <3]
Che serata quella. La luna è alta in cielo e Onosuke sta camminando per la città con un foglietto in mano. C'è scritto di recarsi alla bottega del tatuatore alle ore 22, ed è proprio quello il posto in cui si sta dirigendo. Indossa una maglietta di colore nero a maniche corte con il simbolo degli Aburame sul pettorale sinistro, un paio di pantaloni marroni con dei tasconi all'altezza delle cosce e ai piedi un paio di scarpe della tua nere messe molto bene. In faccia porta la mascherina nera mentre legato sulla coscia destra a il porta kunai e shuriken. Il coprifronte della foglia, accompagnato dal nastro rosso che gli ha regalato Tenshi, vengono legati al bicipite sinistro. Per non essere trovato impreparato nel caso di un attacco, decide di provare ad impastare il chakra. Così porterebbe le mani al petto congiungendole provando a formare il sigillo della capra. Successivamente proverebbe ad immaginare le due sfere: quella della forza spirituale a livello della testa che presenta un moto a spirale e quella della forza fisica a livello della pancia che presenta lo stesso movimento della prima. Infine proverebbe a immaginare di unirle proprio all'altezza del sigillo e mescolarle per formare quella che sarebbe la terza sfera: quella del chakra. Questo, nel caso tutto fosse andato per il verso giusto, si spargerebbe all'interno di tutto il corpo in modo tale da rinvigorire tutti i tessuti. Cammina pensando al motivo per cui è stato invitato a recarsi in quel posto, ignaro che a farlo è stato un suo collega. Il fatto di disegnare gli viene spontaneo solo quando indossa quella maschera che, prontamente, lo libera di qualsiasi pensiero e malessere, come la più potente medicina. Ultimamente la sta indossando più del solito quindi sta facendo un numero elevato di disegni. Questo, però, non gli viene in mente al momento. Non ricollegherebbe mai quei disegni ad un tatuatore. Lui tatuatore? Non si vedrebbe mai, ma probabilmente sbaglia. Arrivato a destinazione, entra all'interno della bottega. < Buonasera! > dice per far capire che è entrato se nessuno fosse lì presente, o per salutare nel caso ci fosse qualcuno.[Tentativo impasto chakra][eq se serve]Il ragazzo, per ogni evenienza, decide di attivare il proprio Chakra. Ormai, non ha più problemi a compiere quel semplice richiamo, che, difatti, riesce. Così, incuriosito dal biglietto e dal motivo per cui sia stato mandato lì, entra all'interno della bottega. Quest'ultima, al suo interno, è un luogo piccolo, ma tranquillo e ben illuminato. Al centro si trova un bancone, cosparso da disegni e schizzi di ogni genere, coperti da un vetro spesso. Attaccata alla parete dietro al bancone si trova una libreria. I libri sono perlopiù d'anatomia, oppure raccoglitori con all'interno ulteriori disegni. Nell'angolo sinistro della piccola bottega, si trova una teca in vetro, dove sono riposti tutti gli utensili utili al tatuatore. Sulla destra, invece, vi è un lettino in pelle nera, sormontato da una lampada a luce bianca. E, davanti al bancone, si erge una figura, che sembra in attesa di qualcuno, affiancata da un'altra figura più minuta. La prima, è un omone, alto più o meno un metro e novanta. E' senza capelli e sul volto presenta una barbetta curata. Indossa un paio di pantaloni verde militari larghi ed una canotta nera, senza maniche, che lascia scoperte le possenti braccia. Esse sono completamente ricoperte di tatuaggi d'ogni genere, sia colorati, sia semplicemente neri. La figura, invece, che lo affianca è una donna minuta, con dei lunghi capelli biondi ed a boccoli larghi. Ella indossa un top nero in cuoio ed una gonna, anch'essa nera, che le arriva a metà coscia. Anche le sue braccia sono ricoperte di tatuaggi. Le sue gambe, invece, sono ancora libere dall'inchiostro. < Buonasera, Onosuke, ti stavamo aspettando > è l'uomo a parlare. Sembrerebbe, quindi, che quei due si trovassero lì solo per l'Aburame e che, quindi, fossero stati avvisati del suo arrivo. < Abbiamo saputo che te la cavi con il disegno > fa un sorriso verso il ragazzo, mentre va ad unire le proprie mani < Perciò noi ti vorremmo tra le nostre fila. Che ne dici? Potrebbe piacerti fare il tatuatore? >. Senza troppi fronzoli, l'uomo avanza la richiesta verso il ragazzo. Sta a lui, adesso, scegliere cosa fare. [Ambient per Onosuke][Per qualsiasi cosa, chiedi <3]
Entrato, dopo aver sentito l'energia del chakra ricoprire il suo intero corpo, nota che, ad aspettarlo, ci sono due figure alquanto particolari. Un omone e una donna che in comune hanno la particolarità di avere le braccia ricoperte di tatuaggi di qualsiasi tipo. Senza peli sulla lingua, sparano a Onosuke una richiesta alla velocità della luce. Neanche il tempo di chiudere la porta quasi. Alla proposta, il ragazzo spalanca gli occhi, quasi incredulo, mantenendo un atteggiamento ordinato e senza fare scenate. Si guarda in giro, quasi a cercare se c'è qualcuno che conosce nascosto da qualche parte. Chi diamine può avere detto a loro dei suoi disegni dato che li fa solamente durante il periodo all'interno degli abiti da Anbu? Per forza un suo compagno. Scuote la testa come se non volesse credere a ciò che stesse succedendo, ma effettivamente un po' di talento ce l'ha se si vuole essere oggettivi. < Ehm.. Un attimo.> dice inizialmente per poi deglutire e continuare < Scusate la mia attesa, ma non me lo sarei veramente aspettato. E chi vi ha detto questa cosa? Tanto per sapere. E poi come avete fatto a vedere i miei disegni? Siete sicuri che io abbia le doti che vi hanno descritto? >. Sta ancora cercando di capire il tutto. Troppo veloce come domanda. < Comunque volentieri. Vorrei avere l'onore di apprendere quest'arte se voi sarete così buoni da insegnarmela. >. Si avvicinerebbe a loro allungando la mano destra. < Io, come sapete, mi chiamo Onosuke Aburame. Molto piacere. >. In effetti la cosa lo stimola e incuriosisce parecchio. Non gli costa nulla provare. Al massimo farà pensa e i due decideranno di anon tenerlo con loro.[chakra on][stesso eq]Intanto, la ragazza s'allontana, per aggirare il bancone ed avvicinarsi alla libreria. Le sue piccole mani vanno ad acchiappare un grosso manuale di anatomia, utile ad ogni tatuatore che si rispetti. E, con il manuale tra le mani, torna alla sua precedente posizione, poggiando il grosso libro sul vetro del bancone. L'uomo, invece, ascolta i dubbi del giovane genin. < E' venuto qui un amico di nostra conoscenza e ci ha detto delle tue potenzialità. In realtà, non abbiamo visto nulla delle tue opere, per questo ti abbiamo fatto venire qui oggi >. Allunga la propria mano verso quella dell'Aburame. < Piacere mio, io sono Dakota> una piccola pausa, mentre la mano tornerebbe indietro < Bene, allora! > l'uomo si sfrega le mani, come compiaciuto di quella risposta. < Questo manuale ti servirà per apprendere l'arte del corpo umano > la sua mano destra, adesso, va a poggiarsi sul libro. < Devi sapere che la pelle è la più bella tela che ti possa capitare tra le mani > una pausa, prima di riprendere il suo discorso. < Ma devi anche conoscerla. Noi tatuatori preferiamo non paralizzare nessuno, prendendo, per esempio, un nervo. E non vogliamo neanche prendere qualche capillare o vena, durante il nostro lavoro. Non so se mi sono spiegato, ecco > il tono è gentile, ma con un filo di ironia. Ed ecco che la bionda, nuovamente, si dirige verso la libreria, tirando fuori un raccoglitore. Lo apre e prende dei fogli di carta bianchi, per poi richiuderlo. I fogli vengono poggiati sul bancone e, da un cassetto, tira fuori una matita e la poggia accanto ai fogli. < Ti dispiace farci vedere di cosa sei capace? >. E si mette in attesa, osservando il ragazzo. < Puoi fare ciò che vuoi > invita così l'Aburame ad esprimere su quel foglio la sua fantasia. [Ambient per Onosuke][Per qualsiasi cosa, chiedi <3]
La donna è di poche parole. Si appresta solo a prendere e spostare libri di anatomia e fogli bianchi. L'uomo, invece, risponde ai dubbi che Onosuke gli aveva posto. Un amico gli ha detto che sono capace di disegnare. Evidentemente è stato qualcuno dei suoi compagni Anbu dato che solo loro potrebbero saperlo. Dirige la mano anche verso la signorina, aspettando di sapere il suo nome. Intanto continua ad ascoltare le parole dell'uomo, le quali diventano sempre più preoccupanti. Paralizzare una persona? Studiare anatomia? Ma veramente serve tutto questo per fare il tatuatore? Pensandoci bene la cosa è ovvia. Non sapendo dove si va a colpire, si potrebbe danneggiare qualcosa di importante e per questo conoscere il corpo umano è essenziale per non danneggiare la salute dei clienti. < Tutto chiaro. >. Poi, però, la situazione degenera. Gli viene chiesto di disegnare e questo lo preoccupa moltissimo. Come può farlo ora che l'unico momento in cui lo riesce a fare è quando è sotto le spogli di Tsuki? Fa un cenno di consenso con la testa dirigendosi verso i fogli e la matita che lo stanno aspettando. Prende in mano quest'ultima con la destrorsa, mentre con la mancina mette il foglio in orizzontale, come è solito tenerlo. Fissa il bianco, cercando di trovare un'ispirazione all'interno del suo animo. Passa qualche secondo, durante i quali non si muove come fosse paralizzato. Nel momento peggiore, però, un qualcosa prende il sopravvento. Ormai è da qualche notte che una voce, come un ronzio, non lo lascia dormire. Quel ronzio, che anche la sera stessa lo perseguitava, sparisce come se si fosse volatilizzato. Chiude un attimo gli occhi per poi riaprirli con uno sguardo diverso da quello innocente di prima. I due tatuatori non riuscirebbero a vederlo dato che il viso è rivolto verso il foglio bianco. La mano comincia a muoversi, pronta per creare un qualcosa. Partirebbe cercando di creare, utilizzando solamente il movimento del polso che fa da perno, un cerchio perfetto al centro dello spazio bianco di circa quattro centimetri di diametro. Sparsi all'interno di questo cerchio proverebbe a fare dei cerchi molto più piccoli, circa mezzo centimetro di diametro, nella stessa maniera, ma imprimendo meno forza. La qualità di questi dovrebbero risultare inferiore a quella del cerchio maggiore, come se fosse solamente delle piccole ombre. Sotto questo, verticalmente parlando, cercherebbe di creare delle forme affusolate che, con la loro parte superiore, andrebbero a coprire la parte inferiore del cerchio. Un paio di queste figure che, successivamente potrebbero essere ricondotte a delle nuvole. La matita, in questo processo, rimarrebbe in posizione obliqua in modo tale da non fare un segno troppo netto. Già così dovrebbe aver preso la forma di quello che ha in mente di fare: una luna piena mezza nascosta da delle nuvole. Successivamente prenderebbe il foglio e lo inclinerebbe un po'verso sinistra per poi posizionare la matita quasi perpendicolare al tavolo. Comincerebbe a muoverla velocemente, ma con delicatezza quasi a sfiorare la carta, all'interno della nuvola a sinistra sul lato sinistro cercando di coprire un piccolo spazio, abbastanza da permettere di far capire che si tratta di ombra. Si leccherebbe per inumidirlo leggermente il pollice della mano destra per poi sfregarlo sul segno appena fatto così da sfumarlo. Poi, farebbe la stessa cosa con la luna sempre sulla parte sinistra di essa e successivamente su quelli che dovrebbero essere i crateri, tutto per dare quell'effetto di profondità che solo le ombre riescono a dare. Usando sempre il trucco del dito, finirebbe il lavoro appoggiando la matita sul tavolo. In quello stesso momento, lo sguardo di Onosuke tornerebbe insieme anche a quel ronzio. [chakra on][stesso eq]L'uomo e la ragazza osservano con quanto impegno e quanta passione il ragazzo disegni. Osservano ogni tratto di quella bozza, fatta su due piedi. < Oh, che significato ha questo disegno per te? > chiede la ragazza, parlando all'Aburame per la prima volta. < Chi vorresti che sia la tela su cui poter disegnarlo? > ovviamente si sta riferendo al corpo umano. Onosuke, su chi vorresti tatuare quella mezza luna coperta da nuvole? E' questo ciò che la ragazza ti sta chiedendo in questo momento. Così, ella attende una risposta da parte del ragazzo e, qualora l'avesse ricevuta, tirerebbe fuori dal cassetto sotto al bancone un pennarello nero. < Se ti accontenti di me, vorrei essere io la tua prima tela! >. E porgerebbe al genin il pennarello nero, per poi dirigersi verso il lettino. Si sdraia e punta la luce contro la propria caviglia. < Ecco, la voglio qui, sulla caviglia sinistra > l'indice della mancina andrebbe ad indicare la caviglia vuota. La pelle della sua gamba non è mai stata toccata. Quella tela è ancora totalmente bianca. E' ancora da dipingere. < Per prima cosa, disegna sulla pelle con il pennarello, così da avere una base da cui partire > è l'uomo, adesso, a parlare, il quale, intanto, si appresta a tirare fuori dalla teca a sinistra la macchinetta che i tatuatori usano ed una boccetta d'inchiostro nero. < Poi, quando ti sentirai abbastanza pronto, userai questa > ed alza, così, la mano in cui tiene la macchinetta nera. Essa e l'inchiostro vengono poggiati sul bancone, così che, se Onosuke volesse usarli, sarebbero già a sua disposizione. < Non preoccuparti, ci sarò io con te > lo rassicura, in modo da non farlo preoccupare per il suo primo lavoro. Onosuke sarà davvero pronto ad affrontare quella situazione? O dovrà ricorrere nuovamente a Tsuki in quella notte serena? [Ambient per Onosuke][Per qualsiasi cosa, chiedi <3]
Il disegno fatta con tanta precisione è piaciuto ai due tatuatori. < Che significato ha per me? La Luna è la Luna. Mi affascina da sempre. >. Infatti è così. Lui è sempre stato attratto dalla Luna. L'ha sempre vista come un modello da seguire, senza sapere che è una parte di lui ed è stata proprio quella parte di lui a disegnarla. Sente la seconda domanda della ragazza. Anche questa non troppo semplice. Quei capelli rosa, quel sorriso e quegli occhi cerulei sono la prima cosa che gli viene in mente. Lei, però, non è là quindi non può essere la sua prima tela. < Sei sicura di volerti mettere nelle mie mani? > le chiede sapendo che è la prima volta che lo fa. < Per me sarebbe un piacere. >. Prende il pennarello nero e segue la donna al lettino, prendendo anche il disegno, la quale le indica la caviglia sinistra come il luogo in cui volersi far fare il tatuaggio. Ascolta le parole dell'uomo che, come un insegnante, segue il suo allievo nelle prime lezione dell'alfabeto. Si sente pronto per fare ciò che gli stanno chiedendo di fare? Parte, rafforzato dalla sicurezza che l'uomo gli dà. Parte con il cerchio e proverebbe a farlo come quello sul foglio. La mano, però, trema. La sicurezza e la manualità di prima non sono con lui. Non si è concentrato a dovere e per questo il segno non è venuto preciso. Deve concentrarsi e trovare l'ispirazione. Così, come prima, Chiude gli occhi fino a quando un brivido gli sale su per la schiena fino a superare le cervicali. Gli occhi si riaprono e lo sguardo torna a essere quasi glaciale. La mano si ferma e la paura svanisce. La sicurezza lo ha raggiunto nuovamente illuminando la strada che poco prima si era oscurata. Con il pennarello proverebbe a rimediare a quel piccolo segno venuto fuori male in precedenza usando la stessa tecnica del polso. Ovviamente, cercherebbe di evitare il malleolo che potrebbe intralciare la perfezione del suo cerchio. Successivamente, dando un'occhiata al disegno originale, si lancerebbe a fare le nuvole provando a farle tali e quali a quelle in matita considerando il segno più spesso del pennarello. Le ombre decide di non farle dato che le farà al momento anche guardando la fisionomia della caviglia e in quali punti potrebbero andare meglio. < Fatto. Ora voglio provare con la macchina se non è un problema. >. Così, nel caso Dakota fosse d'accordo, prenderebbe in mano la macchina e andrebbe a infilare nell'apposito spazio la boccetta di inchiostro. Proverebbe ad accenderla facendosi insegnare e poi comincerebbe a creare la sua opera. Delicato ma deciso, e tenendo lo strumento come fosse una matita, cercherebbe di seguire il segno di prima andando a migliorarlo nel caso avesse sbagliato prima a fare lo schizzo. Finito il cerchio grande, passerebbe alle nuvole, anch'esse seguendo il segno fatto precedentemente. Finito di fare ciò, comincerebbe a fare i cerchi piccoli, raffiguranti i crateri lunari, guardando il disegno. In tutto questo procedimento, vedendo piccole sbavature di sangue, andrebbe a pulire con un pezzo di carta, nel caso ci fosse, i punti passati facendo pressione e non trascinando in modo tale da evitare di fare segni. Finiti i crateri comincerebbe a fare le ombre provando a farle tali e quali al disegno facendo punti più fitti dove ne serve di più e punti meno fitti dove ne serve di meno. Concluso il lavoro, appoggerebbe la macchina sul lettino dopo averla spenta. Così facendo, il ronzio ripartirebbe. [chakra on][stesso eq]E' ovvio che il ragazzo vorrebbe che la sua prima tela fosse la sua amata. Quella ragazza dai capelli rosa che ha lasciato a Kiri e che non riabbraccerà per un po'. Lei non è lì con lui. Kilometri li separano. Così, evita semplicemente di rispondere a quella domanda, che, forse, ha riaperto una piccola ferita nel suo cuore. < Non ti preoccupare, davvero! > ribadisce la ragazza, porgendole la caviglia, così da lasciare che l'Aburame faccia il suo lavoro. E così, egli impugna il pennarello nero e comincia a creare la base del futuro tatuaggio. La precisione dimostrata su carta, adesso dovrà dimostrarla su pelle. E, per un'ultima volta ancora, si serve di Tsuki per raggiungere l'ispirazione. Per raggiungere quella tranquillità che solo quella parte di sé può dargli. < Certo, fai pure > l'uomo lo invita così a prendere quella macchinetta, che userà per fare il suo primo tatuaggio. Certo, il primo non sarà mai preciso, ma il ragazzo sta dimostrando grandi abilità manuali e la donna dai capelli biondi non si pentirà di quel tatuaggio. Difatti, riesce alla perfezione, in ogni minimo dettaglio. La mezza luna, le nuvole, le sfumature. Il ragazzo sta pure attento a non fare del male alla donna. A fine lavoro, egli poggia la macchinetta sul lettino. < E' bellissimo, grazie! > dice entusiasta la ragazza. < Azrael aveva proprio ragione sul tuo conto > è l'uomo stavolta a parlare. E, solo alla fine, viene fuori il nome di chi lo aveva indirizzato verso quella bottega. Azrael Nara, nonché l'unico ANBU che può conoscere il nome dell'Aburame. < Porta questo libro a casa, ti servirà. E per qualunque cosa, non esitare a tornare! > dice così l'uomo, salutando con un cenno della mano il genin. Onosuke ha appena dato più spazio a Tsuki. Cosa succederà da ora in poi? [Puoi fare la tua end <3]
Il tatuaggio viene fuori alla perfezione. Onosuke quasi non ci crede di ciò che è riuscito a fare. La ragazza lo ringrazia contenta. Poi si viene a sapere chi lo ha indirizzato qua: Azrael Nara. Ora è tutto più chiaro. Il comandante Anbu, tatuatore di grande livello, doveva essere la sua prima idea. < Ah è stato Azrael. Dovrò ringraziarlo allora. >. Prende il libro che il signore gli dice di prendere e si avvia verso l'uscita ringraziando vivamente tutti e due per la possibilità. Stasera ha dato spazio a Tsuki perchè era necessario. Questa volta sarà l'unica in cui gli darà spazio fuori dal ruolo di Anbu. Ora può essere considerato un aspirante tatuatore e questo lo gasa parecchio.[chakra on][stesso eq][end]