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Animula vagula blandula {Kurona Kokketsu}

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Giocata di Clan

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con Hanae

05:52 Hanae:
 Il passo prosegue incessante in quella via alquanto ardua da scavalcare. Passo dopo passo prosegue col chakra impastato e concentrato sotto i piedi, fino al raggiungimento di uno dei punti più alti della montagna delle serpi. E' un viaggio solitario il suo, nel quale ha espressamente chiesto di non esser seguito ma casomai atteso alla base, dove si trova il lago nero. Con sè porta il peso delle proprie azioni e contemporaneamente del corpo di Kurona, dotato attualmente d'un sigillo che soltanto ninja con notevoli quantità di chakra potrebbero spezzare. Prosegue incessantemente, finché all'improvviso non può semplicemente fermarsi, trovandosi laddove neanche la fauna è presente, un luogo dedicato soltanto a sè stesso e al demone che senza reale scelta lo segue. Hanako stesso, per quanto è stato reso spettatore d'ogni cosa ad ora, non ha ancora accesso ai momenti nel quale il reincarnato vuole parlare o riflettere in pace. I suoi pensieri sono suoi e suoi soltanto, che poi siano dedicati a tutto ciò che è stato creato è un'altra storia. Sul corpo veste un nuovo yukata, sempre identico agli altri, dalle larghe maniche e di un colorastro viola, senza nessun simbolo oltre la sola manifattura che faccia da testimonianza alla qualità di quell'oggetto. All'altezza della vita ha un paio di sacchi contenenti i propri tonici chakra e coagulanti, e nascosti tra le maniche porta più e più fuuda contenenti i tesori più preziosi. Possedere ricordi è faticoso, specialmente quando questi superano di gran lunga la propria vita o quella che doveva esserne l'aspettativa. Toccare emozioni e sentimenti dopo aver commesso il grande tabù sul corpo della Kokketsu è per lui un'esperienza in qualche modo diversa e rinnovata, che infiamma l'animo rendendolo ancor più immenso di prima. Nonostante il tumulto interno, è in realtà felice. Che nonostante tutti gli anni passati la propria entità sia stata aspettata da qualcuno, a cui ha potuto anche se soltanto alla fine rispondere. Quanti, come lei, attendono? E' stata fortunata a trovarlo, alla fine. Ma se quel malore fosse stato anche soltanto un anno in anticipo- o anche soltanto qualche mese, che sarebbe accaduto, dopo quell'urlo? Soltanto le Maiko avrebbero assistito a quella scena, e sarebbero comunque state incapaci di donar ad essa la bellezza che meritava. "E' bello quando qualcuno ci vede, Rokubi. O possiede anche solo la capacità di farlo. Richiede fiducia..Che voi non concedete facilmente." Rivolge quelle parole sottolineando effettivamente nulla di nascosto, se non l'ovvia realtà per cui il Demone ancora non pensa di poter donare alla sua forza portante il chakra che vorrebbe.

05:52 Hanae:
 C'è qualcosa che va evolvendosi, nel loro rapporto. Dopo aver dimostrato in più occasioni la potenza del proprio pensiero la reazione del demone non è più quella che ebbe sotto il cumulo di macerie. Non sta più tentando di trovare la falla nella logica e nei sentimenti posseduti da lui, bensì lo ascolta. E' questo un grande segno del quale lo stesso Nemurimasen s'accorge, un segno che lo porta istintivamente ad un lungo silenzio che si conclude quando dalla manica va estraendo più e più fuuda. Si trova in quello spiazzo di un'alta vetta delle montagne delle serpi, riparato dal vento e dalla pioggia grazie ad una naturale insenatura nella roccia che gli permette di fare quanto segue senza difficoltà. Il chakra scorre da lui verso i sigilli e in un battito di ciglia e poco più si palesano di fronte a lui una piccola scrivania con tanto di seggio. Attrezzato di tutto punto per potersi concedere un momento creativo persino nella più grande delle tempeste, è una cosa che fa parte di lui da ben prima di aver deciso di cambiare corpo. Un tempo amava destreggiarsi in strani giochi fugaci, nell'attirare e distorcere le menti intatte dei più promettenti giovani dei villaggi nei quali ha avuto occasione di muoversi. Piano piano li avvicinava a sè, senza mai permettergli di sfiorarlo, dando loro lo spiacere della privazione che tanto li avrebbe portati all'esasperazione. Ed esasperandosi avrebbero un giorno accettato la mancanza, diventando qualcosa di nuovo e superiore. Finalmente, si siede su quella sedia, portando le mani sulla scrivania ed estraendo dalla manica dello Yukata il testamento di Kurona Kokketsu. Una lunga poesia la sua, una lunga lettera d'addio che in realtà conosce già benissimo. Ma ne osserva la calligrafia, passando sopra ogni kanji il dito indice della mano sinistra per ripercorrere i tratti stessi. -ho sempre odiato chi non è capace di ridere- lì va soffermandosi, gonfiando la cassa toracica e chiudendo per qualche secondo gli occhi. C'è qualcosa di nuovo che in effetti lo disturba un po' nel profondo. Forse l'unica cosa capace di fargli avere dubbi, l'unico momentaneo punto debole dell'Insonne. "Rokubi, credo di dover fare un passo indietro. " Crede di dover cercare l'onestà più profonda, perché s'è reso conto adesso che dall'inizio delle sue ricerche è caduto in un vizioso ciclo che ha caratterizzato la persona che s'è lasciato alle spalle: Katsumi. Il demone, già destato dal silenzio, si fa attento, ed è pronto a trascinare tutta questa conversazione nella coscienza se servirà a dare uno spessore estetico maggiore.

05:52 Hanae:
 Tutto d'un tratto, a partire da ogni poro del proprio corpo va componendosi sempre più densamente un'aura rossastra formata da tante bolle ammassate che danzano tutt'attorno alla propria immagine. Il frammento di chakra che appartiene al demone viene rilasciato rendendo il corpo dell'Immortale tiepido e non più freddo e cadaverico. Fuori dalla realtà, nell'intimo spazio a cui solo loro due possono accadere, tutto si presenta identico a com'è all'esterno. Se non per una scia bianca che va alzandosi e prendendo forma dall'altra parte della scrivania dove è seduto adesso L'Insonne. Le forme diventano presto visibili, persino recenti. Seta pregiata con inserti d'oro decorano un maestoso Haori. Labbra pitturate d'un rosso vivo che quasi parrebbe sangue, pelle pallida e cadaverica al punto dall'esser facilmente riconoscibile. La Lumaca decide di prendere le vestigia di Kurona Kokketsu, ma non per dispetto. La loro non è una battaglia, ma un confronto di ideali. Se alla fine di questo percorso d'autoriflessione L'Insonne penserà d'aver sbagliato allora accetterà il cambiamento. Eppure, ha vissuto troppo per credere a questa possibilità. Gli occhi dell'Immortale s'alzano e tornano poco dopo sul testamento, fissandolo per pochi istanti prima di tornare sulla sua interlocutrice. "Ti dissi che io tollero la crudeltà e le mie ambizioni." Poco più di qualche giornata fa, non troppo lontano da dove si trova adesso. Nel silenzio che segue poco dopo entrambi ripercorrono i ricordi condivisi per ritrovarsi su quelle parole. La lumaca lo accusò di godere delle sue ambizioni, e lui negò tale realtà in un momento di forte vulnerabilità dello spirito. Soltanto uccidendo Kurona ha compreso quanto sia necessario essere onesto, almeno con sè stesso. Se tentasse di negare la propria natura in virtù di qualcosa di superiore non starebbe soltanto imitando le azioni del fu Katsumi? Che prese tra le mani il potere nel clan Uchiha soltanto per soddisfare una necessità superiore e non propria. Che ha lottato con l'accesa passione di qualche altro uomo. Ovviamente Nemurimasen è martire, ma abbassare tutto ciò che fa a qualcosa di giusto e non solo piacevole sarebbe il percorso verso il diventare autodistruttivo. "In effetti, l'hai detto." Ribatte infine Rokubi, attendendo con queste parole che sia L'Insonne a spiegare cosa sia cambiato o cosa voglia essere rivelato. Da quando s'è messo in testa un obiettivo ha forse perso la cognizione di sè stesso diventando completamente un ascetico per i propri ideali. Dice di star sacrificando sè stesso per il mondo. E contemporaneamente s'è definito un tutt'uno con esso. Non sarebbe..un ossimoro? Una falla nei suoi sillogismi.

05:53 Hanae:
 Finalmente, risponde. "I miei ideali son reali. Ma non posso non provare piacere, per questo. Non sarei più umano." Come Katsumi, che ha lasciato i sentimenti indietro di fronte al dovere, fino a desiderare di morire. Se davvero seguisse questa scia autodistruttiva anch'egli nel tempo d'un paio d'anni, realizzando il suo grande obiettivo, diverrebbe un guscio vuoto. E se questo avvenisse allora non ci sarebbe davvero più niente a separarlo dal più pietoso umano. Al pronunciare di quelle parole Kurona muove qualche passo casualmente in quell'insenatura naturale, senza dir nulla ma ponderando le parole dell'Insonne, lasciando lunghissimi secondi di spazio tra un dire e l'altro. E lui ovviamente rispetta quella necessità, decidendo di colmare il tempo estraendo l'ennesimo foglio, questa volta però...Vuoto. Inchiostro ed un sottilissimo pennello vengono tirati fuori da altri sigilli, per poi fermarsi a fissare quel foglio. Cosa dovrebbe seguire, quel testamento? Quale sarebbe l'azione migliore che potrebbe seguire per intrattenersi e contemporaneamente seguire la volontà altrui? Alla fine, deve seguirla? Mostrandole il riflesso dei propri occhi il pensiero della samurai è mutato, diventando qualcosa di ancor più alto di ciò che è stato scritto in quel testamento. Sta scrivendo una lettera e prima che il pennello tocchi la pergamena non sa neanche a chi indirizzarla, non sa neanche il contenuto. Entra in un altro mondo, liberando il proprio spirito. Ancora in attesa del Rokubi, scrive. "Caro Yukio, abbiamo tutti una nuova vita. " Messo il punto all'ultima parola alza appena gli occhi sul vestigio di carne di Kurona, sbruffando come se avesse appena detto qualcosa d'infinitamente ironico. E subito prosegue. "Ma le nostre vite passate si muovono nell'ombra. Temo che molto presto il vento della novità verrà a bussare alla tua porta; come amico ti incoraggio a non attraversare la porta che tiene aperta. E' buio dall'altra parte e la pazzia è in agguato." Alza il pennello, facendo cadere una goccia sulla pergamena e sporcandola appena, senza rovinare l'elegante e perfetta calligrafia. Pone lo strumento nel calamaio, fissando quanto è stato appena scritto e scuotendo appena il capo di lato. Prima di poter riprendere quella sua silenziosa lettera, viene interrotto dalla raffigurazione della Geisha, che finalmente torna a pronunciarsi. "Prima d'esser crudele, hai mai contemplato il significato della vita e della sua fine?" Ecco la domanda che gli vien posta dal Demone, che adesso per la prima volta sembra tendersi appena in sua direzione, non con empatia ma con il desiderio di aiutare entrambi. Lui, a comprendere cosa realmente vuole. Lei, a capire se i suoi ideali non sono semplicemente il frutto di psicosi. Dopotutto, l'ha scelto. E anche se esita ancora a dargli più della propria essenza dovrà presto scegliere, coscienziosa che il dao è tratto.

05:55 Hanae:
 Il significato della vita. Ah, che domanda scomoda gli viene posta. Lui che ha appena svelato d'esser capace di godere da una crudeltà necessaria, ha mai davvero riflettuto sul lato più profondo dell'animo? Ha mai valutato se il male, anche quando debolmente giustificato, ha un significato? Indubbiamente sì, l'ha fatto. Ancora e ancora, come un'azione di routine. Ma per accertarsi che sia vero si prende qualche secondo prima di rispondere. "Penso di comprendere la vita. Esistiamo da centinaia di migliaia di anni. In questo periodo centinaia di milioni di vite hanno avuto un inizio ed una fine. " E' questo il suo punto d'inizio, che vuol rendere apertamente partecipe l'altra del processo mentale in corso. Il male ed il bene sono qualcosa che sempre è esistito, come guerre e carestia. Come chi è crudele e chi è buono. Lo Yin e lo Yang sono energie realmente presenti e manipolabili da uomini e demoni. Non è forse l'essenza stessa della Bijuu dama? Come potrebbe un Demone protendere realmente verso un allineamento morale positivo, essendo egli stesso composto dell'essenza dell'equilibrio? Per quanto la lumaca abbia imparato a coltivare o meno una certa dose di malvagità, non può occultare che la sua natura è pura. "Centinaia di milioni di vite non hanno avuto peso sulla mia, o sulla tua. Non temo d'offrirti il potere. " Che certamente potrebbe cambiare gli eventi, ma non sarà mai capace d'interrompere il ciclo di vita e morte del mondo umano. La ruota del Samsara è immensa, e nonostante ne venga colta l'essenza è impossibile arrestarla per tutti. L'Immortale ha trovato una falla per salvare sè stesso dal fato ma questo non gli permette ovviamente di fare la stessa cosa con tutti. "--Ma ancora crede possa danneggiare entrambi." Incalza nel primo attimo di silenzio l'Insonne, aprendo improvvisamente gli occhi e rendendosi conto di qualcosa di semplice ed essenziale. Il suo perseguire un ideale ne ha assopito la personalità. Lo sa già. Le volontà più forti richiedono le scelte più difficili. Ma per lui nulla è difficile, perché deve convincersi che lo sia? Perché deve dimostrare che la propria anima si qualcosa di diverso dalla realtà? Ecco il momento di comprensione più alta, dove decide che se dovrà farsi accettare dal demone lo farà mostrando il meglio ed il peggio della propria entità.

06:15 Hanae:
 Il rokubi già ha visto in quell'anima, già ha assaporato i ricordi e sa di ogni punto alto e basso dell'esistenza. Non ha senso indossare un vestito da essere umano qualsiasi. Non ha senso neanche pretendere che quell'entità formata dal chakra abbia bisogno che le proprie azioni siano completamente giustificate. Dopo aver vissuto innumerevoli cicli, come da lei sottolineato, non è di questo che ha bisogno. Nè di pace nè di guerra, affari che poco possono interessare e destare il suo animo. Ciò di cui ha bisogno è qualcosa di più simile alla sicurezza che gli ideali di Nemurimasen non siano autodistruttivi nè pericolosi. Che lui dimostri d'essere in grado di dare vita ai pensieri che in questo ultimo periodo tanto ha espresso. "Era molto bella, mentre moriva." Commenta silenziosamente, come se avesse bisogno di esprimere a qualcuno quel suo sentimento che pochi potrebbero comprendere. E non s'aspetta che gli venga data ragione, ma quanto meno che quell'onestà venga apprezzata come ciò che è. Il pennello va finalmente ad abbassarsi nuovamente sulla missiva che sta venendo scritta, in un secondo foglio, aggiungendo un criptico proseguo e finale a quel formale testo, cambiando persino la calligrafia per imitare quella posseduta da Kurona Kokketsu. E ciò che fa è segnare kanji dopo kanji parti del suo testamento, trascrivendole fedelmente ed immergendosi in quel processo di copiatura per diversi minuti - dato il numero di caratteri. Copia l'essenziale, ed improvvisamente si ferma, chinando il capo di lato come se fosse insoddisfatto. Il secondo foglio vien strappato e la propria essenza di chakra katon andrebbe a rivestirlo per farlo diventar rapidamente cenere, perdendone per sempre traccia. "Icaro ha dato alle sue Maiko un'informazione troppo importante per le loro fragili menti. Devo parlare con chi le gestisce.." fissa il testamento, spostando il dito sul nome trascritto: Ren Seimei. Ah. Che cognome singolare. Gli vien naturale sorridere. Finalmente s'alza in piedi, mettendo in tasca la prima parte della missiva che stava trascrivendo. Lo sguardo si porta sulla figura della Kokketsu, seguendola nel suo caratteristico sciogliersi. Il manto rientra e la realtà viene ristabilita. "Grazie per avermi ascoltato, Rokubi." Non c'è risposta, ma è stato ascoltato. E con questa coscienza, dopo aver rimesso nei fuuda ogni oggetto, tornerà a terra. { end }



Nemurimasen rilegge il testamento di Kurona e riflette sul da farsi. Intanto, realizza di star cadendo nel ciclico vizio del dovere che anche Katsumi ha vissuto. Immediatamente fa un passo indietro, comunicando questa sua scelta al Rokubi.

Viene preparata una missiva per Yukio, ma non è spedita nè completata; deve prima dare a Ren Seimei due compiti molto importanti.

Da far valutare ad Hitomu v.v


"Caro Yukio, abbiamo tutti una nuova vita. Ma le nostre vite passate si muovono nell'ombra. Temo che molto presto il vento della novità verrà a bussare alla tua porta; come amico ti incoraggio a non attraversare la porta che tiene aperta. E' buio dall'altra parte e la pazzia è in agguato."