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Marinai e demonietti

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con Yukio, Hoshiko

22:33 Yukio:
  [Grande Porto [Cittadella]] La nebbia, un tormento per Yukio il quale non può far altrimenti che sottostare alle regole delle natura, ma una forza mistica esterna alla stessa conoscenza di Yukio muterebbe a priori il caratteristico meteo del luogo generando una armonica volta celeste illuminata da quella cittadina costruita in una zona pianeggiante ai bordi dell'isola del Paese dell'Acqua (Power of Master). La cittadella che si erge sulla pianura è strutturata in vicoli piccolissimi e stretti, provvista di svariate locande che sono utilizzate per la maggiore dai marinai e da quei loschi pirati che di tanto in tanto si intrufolano comunque seppur la sicurezza è elevata. Si potrebbe ben immagine come, di fatto, in questa situazione in cui Kiri è sommersa dal caos più totale i controlli si sono ridotti drasticamente, ci saranno sicuramente i classici anbu e guardie nelle varie zone ma sembrerebbero più intenzionati a bere e fare baldoria. Fra così tanta gente non poteva mancare la figura del Tessai, no? Figuriamoci se riesce a stare in un posto per così tanto tempo, soprattutto d'un sabato sera in cui vorrebbe conoscere gente diversa e ubriacarsi come una iena. L'abbigliamento del Tessai non rappresenta il suo ruolo nel villaggio di Kusa, non porta stemmi e segni identificativi come Kaga ma del resto si sa, chi non conosce quel visino tanto dolce quanto inquietante; provvisto da piercing e tatuaggi che gli coprirebbero il volto, collo ed il restante corpo risulterebbe non poco identificabile e già etichettato dalla maggior parte delle persone in quel posto. Nella parte superiore indosserebbe una semplice maglietta aderente ed elasticizzata nera a maniche corte, sotto di essa il nulla; nella parte inferiore un semplice paio di pantaloni shinobistici ma con la differenza che sono alla turca unicamente nella zona del cavallo, più larghi e comodi mentre andrebbero a stringersi nella zona da sopra il polpaccio fino alle caviglie, morendo in due elastici alti e ben aderenti alla propria pelle; infine un paio di sandali shinobistici completano quel suo semplicissimo abbigliamento rigorosamente nero. La bigiotteria non potrebbe mancare, la mano sinistra è completamente ricoperta di anelli, sul mignolo un anello classico con una fascia in acciaio ed una pietra nera incastonata di piccole dimensioni, l'anulare un anello sempre in acciaio ma con una fascia sempre nera che passa al centro di essa, sul medio un anello in acciaio con il teschio di un corvo che mira in avanti, sull'indice un anello a mezza falange di piccole dimensioni ed infine sul pollice il nulla, lasciandolo libero. Qualche bracciale di cuoio e pelle per finire di addobbare il proprio corpo e dulcis in fundo le proprie lenti a contatto le quali rivestirebbero il suo colore originale celeste in una fossa scura con la centro un puntino rosso cremisi, così verrebbero modificati i propri occhi. Le mani giacciono nelle proprie ampie tasche nelle quali custodisce svariati fuuda contenenti chissà quale preziosità ed il suo adorato zippo con relativo pacco di sigarette. Una di queste ondeggia già fra le proprie labbra mentre le proprie pupille brillanti come due corone di un vulcano in eruzione adocchierebbero e immagazzinerebbero informazioni in merito a tutte le persone che incrocerebbero il proprio sguardo. "Fiuuuu~" Espellendo del semplice fumo, in cerca di una taverna che possa accompagnarlo in questa nottata sperando che alcun tipo di inconveniente possa guastare le sue buone intenzione di pacifista. [ck on]

23:08 Hoshiko:
 Per quanto la nebbia possa aver regnato sovrana sulle loro teste, questa sera pare abbia lasciato il posto ad una Volta più limpida, serena, ed è questo ciò che mancava allo scenario di un'isola fin troppo cupa, grigia, un'unica sbavatura di grafite che rende il disegno poco chiaro, privandolo dei meravigliosi dettagli che rendono unico ed indimenticabile un paesaggio. Echeggia il vociar degli astanti, risate boriose, a tratti volgari, sovrastano lo scrosciar delle onde, come quelle luci fioche di taverne ricolme, pronte a celare la pallida Luna, incompleta tra le stelle a far da contorno ad una visione idilliaca. Scivola lo sguardo tra la folla, come un fantasma ella si muove assolta in pensieri lontani, l'aria inspirata non possiede l'amarezza d'una guerra, il ferreo sapore di sangue che ancor non è stato versato, solo gioia e spenzieratezza di chi, questa sera, desidera staccar da lavoro per un po d'alcool. Flemmatico l'intercedere che la porta ad evitar scontri, impercettibili, quelle spalle, roteano parzialmente affinchè i più sbadati possano solo sfiorarla, restia a contatti fisici non desiderati, schifata dal puzzo di marinai che probabilmente hanno perso l'uso del bagno, le impregna le narici fino ad imbrattar il palato e farla sfociare in una lieve smorfia. Quanto, un'espressione negativa, riesce a rovinare delle labbra rosee come petali d'un ciliegio in primavera, fiore distaccato dall'albero e pronto a viaggiar in mezzo ai mortali, una ricerca spasmotica per comprenderne le origini, probabilmente messe in dubbio dall'incontro di Itsuki, l'uomo dagli occhi cremisi ricolmi d'odio e rancore, colui che l'ha giudicata per la sua Neutralità, forse, incomprensibile per un Mondo diviso in stupide fazioni. Tacito il sospiro sgattaiolato fuori dalle fauci schiuse, l'umidità è quasi assente, le manca la nuvoletta di condensa creata dal contrasto tra il calore del corpo e la frescura esterna, tuttavia, capta l'odore acre di sigaretta, così familiare da quanto conosce Goryo seppur, adesso, provenga da Yukio poco distante dalla sua posizione. Scattano le chiare su di Lui, lo fronteggia senza mai arrestarsi, un solo passo è quello compiuto per evitare di incrociarne la traiettoria, fugace l'occhiata in tralice riservatole, disinteressata. Distratta. Neanche s'accorgerebbe della scarsità di pattuglie a vigilar le strade. E dunque, Caos o Pace? Un bivio nel quale non riesce a trovarne realmente un senso, probabilmente gli individui incontrati possiedono una fetta di verità, chi ha perso il passato non ha diritto di scegliere, condannati a rimaner un libro vuoto ed in attesa d'esser scritto. Per ora c'è scritto solo un nome e splendidi occhi azzurri. Si presenta come una donna minuta dai lunghi e setosi capelli corvini estesi fino a metà schienta, nessun coprifronte viene indossato, a che servirebbe? Lei, un'ombra silente. Epidermide diafana spezzata solo dal candore delle gote, li dove il tempo non è riuscito a disegnare alcuna ruga, leggero il trucco pronto ad esaltare iridi bianche come le cime d'una montagna, cimerio di un Clan, al momento, sconosciuto alle sue membra. Sinuose le curve ondeggianti, così sensuali da catturare l'attenzione, ma non vi è malizia, esse son fasciate in un fine Cheongsam nero in velluto privo di maniche e scollo, la gonna possiede due spacchi laterali vertiginosi che scoprono le cosce ad ogni falcata e, in quella sinistra, svetta la cinturina in cuoio dove è riposto un pugnale nell'apposito fodero. Calzari da Ninja classici, ciò che preannuncia il suo arrivo sono dei tintinnii creati dagli innumerevoli bracciali siti ai polsi, finemente abbinati agli anelli che adornano le dita. E dunque, che il destino smuova i suoi fili.

23:25 Yukio:
  [Grande Porto [Cittadella]] "Che posto di merda..." Fermandosi in mezzo alla folla, la quale per ovvi motivi cercherebbe di evitare la sua figura, evitare un possibile scontro o un incrocio di occhi con lo stesso. Si ritroverebbe in mezzo a quella zona con gli occhi puntati verso destra, in una locanda con le porte a scorrimento spalancate lasciando così notare dall'esterno la miriade di gente che giace al suo interno, la maggior parte incentivati dalla musica all'interno, altri dalle chiacchiere ed altri ancora ad ammirare qualche bella ragazza all'interno dello stesso locale che prestano servizio come bariste, un buon e classico metodo per ricevere sempre molta clientela non c'è dubbio in merito. "...Mi piace" Giustamente nei posti di merda lui ci naviga con un buon marinaio naviga anche nelle acque più torbide. Non accederebbe subito al suo interno, ha ancora la sigaretta da finire, quale modo migliore per finirla se non importunando qualcuno "Hey, tu" indicherebbe la prima persona che gli possa capitare a tiro, se non fosse Fumie all'interno del proprio raggio visivo sarà qualche passante che disgraziatamente passerebbe difronte a lui o vicino a lui, nulla di anormale per ora, una semplice richiesta per delle informazioni "Com'è questa locanda? Va bene per un po' di birra o mi consiglia un posto più tranquillo? Vorrei evitare di causare problemi, vedo che si stanno divertendo" Ed effettivamente è così, l'ultima volta assieme a Raion unicamente per puro divertimento hanno sterminato tutti coloro che erano dentro alla locanda perchè semplicemente gli andava così, bell'esame che ha fatto per capirne lo status mentale, ah? Aspetterebbe una risposta valutandola, che sia positiva o negativa sarà da verificare la sua decisione in un secondo momento. Nel frattempo la sigaretta verrebbe portata nuovamente sulle proprie labbra che, nel corrugarsi, brucerebbero la corona della sigaretta, estinguendola millimetro per millimetro ad ogni tiro; una coltre di fumo bianca e densa andrebbe ad esser espulsa verso l'alto dalle stesse labbra schiuse come un piccolo e sottile bocciolo di rosa. La propria lingua biforcuta uscirebbe dalla propria dimora, due lembi distinti e separati che agirebbero indipendenti l'uno dall'altro; uno accarezzerebbe il labbro superiore e l'altro quello inferiore, un gesto inconsueto si potrebbe dire. Se Fumie fosse nei paraggi o fosse la stessa persona con la quale ha rivolto parola, semplicemente cercherebbe o poserebbe i propri occhi sui suoi bracciali e gingilli vari attirato dal suono di essi. Impossibile identificare quei semplici e comuni rumori, si, per una persona normale, Yukio non rientra in questa categoria. Non si soffermerebbe sull'abbigliamento o sul corpo della donna se fosse possibile vederla ma rimarrebbe per qualche secondo proiettato sulla fonte di quei rumori, risalendone il braccio fino a puntarsi definitivamente sugli occhi di quest'ultima, sempre se fosse nel proprio raggio visivo. Ancora qualche tiro di sigaretta e si potrà ammazzare al suolo. Pollice e indice manterrebbero il filtro ben saldo portando la stessa per due volte di seguito fra le proprie labbra, due ampi e veloci tiri per ridurre l'asta della sigaretta, lasciandola cadere al suolo ed infine schiacciandola con la punta dei propri sandali. Il fumo questa volta uscirebbe dal proprio naso, due cascate dense che dal basso del proprio momento si solleverebbero in una piccola nuvoletta, svanendo dopo pochi centimetri di distanza dal proprio volto. Inevitabile è il proiettare le cremisi pupille sulla propria gettata di fumo osservandone il miscuglio del bianco con il nero del cielo sgombro da ogni vincolo naturale "Mi manca un po'.." Casa. [ck on]

00:02 Hoshiko:
 Ed è nell'esatto momento in cui, i due corpi, si ritrovano perfettamente allineati per il sorpasso, ecco che la voce di Yukio irrompe nei suoi pensieri, frantumando riflessioni che, per ora, possono attendere, perchè in fondo la vita deve esser vissuta in ogni sua sfaccettatura, anche le gesta più semplici come il donar informazioni. Arresta le movenze per ruotar blandamente il cranio verso l'uomo, quei lineamenti non sono del tutto sconosciuti, tuttavia, dato il non rammentare un ricollocamento di tale figura, si limita a sollevar le spalle con sufficenza dopo un fugace soppesamento della Taverna indicatole. Non sopraggiunge nell'immediato la risposta, piuttosto, sfrutterebbe quel lasso di tempo per fronteggiarlo, schiocca la lingua contro il palato <...ed io che ne so...> sbotta infine senza abbandonare l'apatia riversata sul suo viso, una bambola di porcellana, un'involucro vuoto e in attesa d'esser riempito <se non si cercano problemi...tanto vale rimanere solo a guardare> più divertente scommettere sul vincitore di qualche rissa momentanea, godersi i litigi attendendo gossip degni di una soap opera spagnola, sarebbe ingiusto certo...ma è innegabile quanto questi possano far diventare una serata noiosa, un ricordo memorabile da poter raccontare in futuro. Mancina sollevata fino a raggiungere una ciocca corvina, la incastra dietro l'orecchio, tintinnano ancora quei bracciali accompagnati dallo stridio degli anelli in continua collisione tra di loro, iridi bianche scivolate sui percing ed innumerevoli tatuaggi, decisamente non comune, ma denotano una certa curiosità poichè fuori dalla norma, diverso, originale. Inarca un sopracciglio, ancora l'odore acre le impregna il palato, fastidioso, ma non così tanto da far nascere smorfie poichè è decisamente peggio l'ascellazza fetosa dei marinai aggregati ai tavoli <perciò...fa come vuoi> termina accennando un mezzo sorriso che malapena ne solleva gli angoli. Antipatica, arrogante in quel suo sollevar il mento per sopperire alla differenza d'altezza vigente, poggia il palmo sul fianco sinuoso affinchè l'intero peso corporeo venga accusato da solo una gamba, la destra, mentre la gemella viene distesa parzialmente, il gomito del braccio è puntato all'esterno, viene sfiorato di tanto in tanto, motivo per il quale s'alterna tra il bruno e la folla alle sue spalle <ti basta?> un permesso quello richiesto, perchè mai? Forse l'educazione imparata o la curiosità di conversare con quell'uomo strambo, non replica all'ultima affermazione, cosa potrebbe importarle di una qualsivoglia mancanza, è solo uno sconosciuto, no?

00:42 Yukio:
 Gli occhi andrebbero ovviamente a buttarsi contro quelli di Fumie, si sgranano in quella mancanza di rispetto che si tramuterebbe in uno schiocco pesante di lingua sul proprio palato "Ed io che le ho rivolto pure un minimo di educazione, potrebbe mostrarsi un pochettino più educata nei confronti del Primo Hasukage, non le pare il caso, signorina?" Inclinando la testa verso destra, uno sguardo da bambino ma che di rassicurante non ha realmente niente. Le labbra si serrerebbero generando una smorfia riconducibile ad un sadico sorriso. La mano sinistra si solleverebbe, percepibile quel movimento da Fumie e dalla sua posizione, la sinistra rimarrebbe a mezz'aria fino ad una altezza poco superiore a quella della donna, un semplice scatto dei propri piedi lo porterebbe a ridurre a zero la distanza con l'Akemi, la sinistra precedentemente sollevata si poserebbe con delicatezza sulla testa di Fumie, un tocco delicato ma allo stesso tempo gelido, percettibile quest'ultima sensazione alla quale si allega l'odore lieve della sigaretta accesa con quella mano, può dar fastidio? Dettagli. "Allora sarà sicuramente così gentile da accettare un invito obbligato, solo in questo modo mi potrà bastare, per eventuali problematiche o rifiuti la pregherei di consultare Furaya, sarà sicuramente ben permissiva nell'accettare un incontro per parlare della mia presa di autorità, non si preoccupi, saprò come gestire la situazione" E come di consueto dato il suo carattere, scoppierebbe in una sonora risata come a voler minimizzare le sue stesse parole "Yukio, comunque" Levando la mano sulla testa della donna "Nel caso finirò in mezzo ad una rissa e qualche gossip, vuoi fare da cronaca con una birra?" Ovviamente è un invito a voler entrare nel locale, prima persona presa a tiro e prima ad essere invitata, un buon modo per fare conoscenze del resto. Senza una reale risposta accederebbe unicamente nel locale. Fortuna vuole che in qualche modo la clientela è abbastanza indaffarata per i fatti loro e gli occhi puntati si ridurrebbero di moltissimo in confronto a prima in mezzo alla folla di gente che si spostava da una parte all'altra di quella cittadella costruita in riva al grande porto. "Bionda o rossa?" La birra, ovviamente. Non donerebbe nemmeno l'ultimo sguardo a Fumie, senza saperne forse nemmeno il nome, accederebbe unicamente nel locale facendosi spazio fra la gente che potrebbe ostruire l'ingresso, non una parola per farsi largo in mezzo alla gente, si insinuerebbe fra le fessure che le stesse persone creerebbero dai loro passaggi, vagando come una serpe fino ad arrivare ad un bancone "Un posto a sedere? Pago dieci volte tanto se è disponibile ad aiutarmi" Figuriamoci se vuole stare in piedi in un locale simile, quanto meno non gli dispiacerebbe iniziare a causare i primi disagi, sicuramente è un buon inizio, VAI COSI'! "No, siamo in quattro, se possibile un tavolo con quattro sedie, ovviamente per ogni consumazione è valida la mia richiesta iniziale" Insomma, aggiungiamo a tutto uno zero, che problema c'è in merito? "Piccola caparra per lasciare conferma delle mie parole" Uno dei tanti fuuda verrebbe portato all'esterno della propria tasca, il polpastrello dell'indice sinistro a poggiare delicato su di esso sopra al bancone liberando un piccolo sacchettino pieno di Ryo "Forse potrebbe bastare per tutta la serata, nel caso tenga pure il resto" Un occhiolino d'intesa, aspettando che un tavolo possa essere liberato e di conseguenza condotto dal proprietario o dal barista nel suddetto. "Un paio di birre già a disposizione e qualcosa da stuzzicare? Se si può, sennò va bene solo la birra" Se Fumie fosse giunta all'interno del locale o meno, lascerebbe a lei la parola su una eventuale ordinazione, nulla di più e nulla di meno, semplici estranei.[ck on]

01:04 Hoshiko:
 Scatta la mancina da prima poggiata sul fianco affinchè l'avambraccio impatti blandamente con quello altrui, bloccando - o per lo meno ci prova - quel tocco mirato alla propria testa <mi impuzzolisci i capelli> arriccia il naso forzando ancora quel sorriso. Un'altra carica viene elargita, un'altro simbolo della società al quale lei non dona morta importanza, roteano le orbite sfociando poi in un tacito sbuffo che smuove la chioma corvina <Oh mi spiace...Primo Hasukage> la menzogna è semplice da utilizzare, specie se si possiede un visino adorabile quanto una caramella appena confezionata, non si sottrae a quella vicinanza, piuttosto aumenta l'indietreggiar del capo affinchè le iridi bianche si specchino in quelle altrui <se avessi saputo della sua presenza in questo locale, avrei allestito un tappeto rosso sul suolo da lei calpestato> canzonatorio il tono, colorato da leggera ironia che lascerebbe trapelare quanto non badi a certe cordialità, false, futili, insapori. L'essenza di una creatura è esaltata dalla totale libertà d'espressione, l'educazione lasciamola in altre sedi, non è un luogo appropriato data la feccia del quale, ora, sono circondati. Spalanca impercettibilmente le palpebre al suo invito, o forse, al nominar di Furaya, la ragazza dai capelli rosa nonchè attuale Hokage del Villaggio della Foglia, sfarfalla le ciglia perplessa accogliendo tuttavia di buon grado quello che sembra essere una battuta, solleva le spalle ancora una volta <oh beh...fin quando paghi tu, mi potrebbe anche andar bene> e se il destino ha deciso di far incrociar i due cammini per una bevuta gratis, chi è lei per rifiutar simile dono reputato manna dal cielo? Per quanto non possa sopportar il Fumo, l'alcool è reputato nettare pregiato per gli Dei, nonostante - vista anche la festa nuziale - ultimamente non riesca a donar gli effetti desiderati. Ti offenderai, Hitomu? In fin dei conti, è pura cortesia annuire e seguire un perfetto sconosciuto all'interno d'una Taverna di poco gusto, male che vada aggiungerà lo stupro all'interno delle sue esperienze personali da gettar nel dimenticatoio. Leggero il sorriso sui boccioli carnosi <con piacere...ma non posso garantirti il recupero del tuo corpo> rimbecca attuando passi mirati a non allontanarsi eccessivamente da Yukio, egli riesce a farsi spazio e, da brava furba, sfrutterebbe la scia libera lasciata permanendo dunque alle sue spalle, ma inzizia a divenir stretto, perciò opta per un contatto che, normalmente, non avrebbe ricerdato. Disteso il braccio sinisto, tenterebbe d'afferrare la maglia aderente, una specie di pachiderma cucciolo che ne segue la madre trattenendola dalla coda <rossa> risponde a quella domanda rimanendo poi in ascolto. Labbro inferiore sporto in quel constatare quanto l'uomo sia benestante, ostentare tali ricchezze non è certamente abitudine di chi, della Pace, ne è l'osannatore, o per lo meno, nessuno di loro al momento conosciuto ha mai dimostrato questo tipo d'atteggiamento in pubblico. Perchè mai giudicare? La Dea Bendata, ogni tanto, le bacia le gote, le stesse arrossate per il feto ed il calore umidiccio aleggiante per l'intero salone <sei di poche pretese...ma perchè un tavolo a quattro se siam solo due?> l'idea di spaparanzare le gambe invece dell'intimità d'un posto per sole due persone, non la disprezza, ma far la svampita alle volte risulta divertente, tanto quanto lo sbattere dei pugni di un tizio accanto sul legno del bancone. <Io sono Fumie...Fumie Akemi> una presentazione fugace, interrotta da qualche spintone che la costringe a ricadere sbadatamanete sul nuovo compagno d'avventure e di bevute. Niente cibo per lei, ha il fegato d'acciaio.

01:22 Yukio:
 "E chissene" Se ti impuzzolisco i capelli (?) degna risposta del resto. Ecco, finalmente si parla la stessa lingua, va decisamente meglio. "Preferisco qualche cadavere come tappeto, risulta più appariscente rispetto ad un comune e banale tappeto rosso, un po' di fantasia, suvvia" Solleverebbe le spallucce mentre avvertirebbe uno strattone da parte di Fumie, la maglietta strattonata per farsi seguire tirerebbe un poco verso il proprio collo portandolo inevitabilmente a confermare che sia la ragazza e non qualcun altro in quel tragitto a strattonarlo, uno sguardo giusto di conferma per arrivare al bancone dove porge senza troppi problemi i soldi sul tavolo lasciando che il proprietario conduca i due al tavolino prefissato. Il braccio destro si allargherebbe ospitando in una nicchia Fumie, non le dona nessuno sguardo, semplicemente con un sussurro andrebbe a proferire: "Sta attaccata al culo" Semplice e lineare, no? "E se te lo toccano, fai un fischio" Veloce e indolore per risolvere eventuali problematiche che si possano riscontrare in un locale, no? Lascerebbe ugualmente libera Fumie dal proprio braccio, ospitandola unicamente nel momento in cui le viene dato uno spintone così che possa evitare di ricadere al suolo o farsi del male in qualsivoglia modo. Con la fortuna che si ritrova il Tessai, chi si poteva palesarsi al loro tavolino? Ovviamente un gruppo di quattro ragazzoni, marinai, uno più grosso dell'altro ma non si parla di muscoli si parla proprio di sostanza. Il proprietario cercherebbe di convincere il quartetto ad allontanarsi essendo che hanno già consumato abbastanza ma la situazione risulterebbe decisamente inutile "Dai che sei già alticcio. Lasciate un po' di spazio alle persone che stanno aspettando da tanto tempo, no?" Ma se sono appena entrati... Risposta negativa. Gli occhi verrebbero proiettati su tutti quanti, una piccola e leggera scansione della loro struttura corporea "Delle menti scadenti..." Bofonchia "Dei corpi scadenti... E degli atteggiamenti scadenti... Tu sei il portavoce?" Un cenno di capo verso il marinaio, giusto per avere la conferma. Se ciò fosse avvenuto andrebbe a sollevare la sinistra, iniziando a contare a ritroso con il pollice indice e medio sollevati "Tre" Secondi, ovviamente. "Intanto inizi a preparare l'ordine per favore, credo di riuscire a gestire i miei nuovi amici senza problemi... Un paio di bionde ed un paio di rosse giusto per rallegrarci la serata..." Ritornando sui marinai e sul portavoce "Due... Dai che se ci lasciate il tavolo vi offro un altro giretto di birra, uhm? È una buona proposta" Solleva le spallucce mostrando uno dei suoi migliori/peggiori sorrisi esistenti. "Nh?" Verso Fumie, ora che si è presentata "Come perchè? Uno, stiamo stravaccati, due è un motivo in più per fare altre discussioni, Fumie Akemi" Memorizzandone il nome ed il cognome senza troppe problematiche in merito, a lei in qualche modo la decisione del comportamento dei due Marinai, che se sono ancora sani di mente preferirebbero senza dubbio fermarsi al due, il medio e l'indice sono ancora alzati senza far scorrere il tempo essendo interessato più a parlare e discutere con Fumie per il momento. "Come mai una ragazzina viaggia per questi posti deplorevoli? E poi sei di konoha, uhm? Hai fatto una faccia quando ho nominato Furaya, strizza ah?" Ridacchia in merito, ignorando platealmente il quartetto difronte.[ck on]

01:57 Hoshiko:
 Viene rilasciata l'aria di getto, essa passa attraverso la dentatura affinchè essa provochi un fugace sibilo di disappunto <ed io sarei quella con poca inventiva? Non sarebbe meglio calpestar la schiena di gente prostrata al tuo cospetto?> avvertire i mugugnii di dolore ad ogni vertebra schiacciata con una sola falcata, sublime. NO!. Scuote il capo, maledetto quel fiore nero istillato sullo sfondo grigiastro, nè il Caos, nè la Pace riescono a fari si che la donna si identifichi in una delle due vie, ma vengono ricordate le parole di Hitomu che, prontamente, le scaldano il cuore. Nonostante il sentimento sbocciato tra Lei e l'ex Hokage, non può ignorare la curiosità scaturita dall'atteggiamento di Yukio, un fiume in piena che straborda attraverso i margini della normalità, un'espressione artistica innata che va ben oltre l'appariscenza di quei tatuaggi. Spintonata, allunga la gamba sinistra per riprendere l'equilibrio perso, in parte bisognerebbe ringraziare il braccio dell'uomo che, prontamente, s'avvinghierebbe dietro il collo costringendo quindi, le chiare, a saettare in tralice verso l'altrui figura <grazie> tirato, stizzito, ma non farebbe in tempo a scacciarlo che subito viene indirizzata al tavolo prestabilito. Non replica su eventuali palpeggiamenti, al momento tutto ciò che ha ricevuto sono solo strattoni, ma permane al suo fianco per evitar spiacevoli conseguenze che non tardano ad arrivare dati i mariani grandi e grossi piazzati sulle sedute. Ascolta in silenzio meditabondo, minacce verso i quartetto inutili quanto un soffio di vento contro il cemento, incrocia le braccia strette al petto, esso si rigonfia maggiormente a causa della pressione esercitata dai bicipiti sui lati del seno, un gesto scevro di malizia, inconsapevole a tratti di poter risultare sensuale ad occhi indiscreti <Boh si la conosco Furaya...il Decimo Hokage, tuttavia, personalmente non ho riscontrato nulla di particolare> una semplice chiacchierata è solo l'assaggio dell'essenza di chi possiede pieni poteri su un'intero villaggio. Non è abbastanza forte d'animo, incapace di prender decisioni poichè terrorizzata dall'ombra di suo padre che risulta essere un'eco rindondante, come quelle risate fastidiose e boriose degli omaccioni. Allunga la mancina per tentare di posarla su quella del Hasukage, vorrebbe abbassargliela con arroganza lasciando intendere che a questo potrebbe pensarci da sola <è inutile cercare di sbattere il gingillo in testa alla gente..vedi, i maschi sono creature semplici, basilari..> alla stregua di un sussurro vengono pronunciate queste parole, accompagnate da un ruotar il cranio servito ad incrociare gli sguardi prima d'avanzare di un passo. Entrambi i palmi, ora, s'adagiano sul legno coadiuviando il busto spordo in avanti, posa sensuale, resa ancor più tale dalla coscia nuda, scoperta grazie alla flessione del ginocchio <e se i Signori avessero voglia di far accomodare una fanciulla, sarò ben lieta di allietare la vostra serata con la mia compagnia più tardi> cadete nella fitta ragnatela di una Femmina consapevole del fascino posseduto <più tardi..> ammicca, che sia ovviamente una grande presa in giro, a loro, non è dato saperlo, ma la voce risulterebbe carezzevole quanto il canto d'una sirena ammaliatrice. Anni passati a vagabondare per le strade hanno permesso l'apprensione di alcune tecniche di seduzione, nonostante queste siano tutto fumo e niente arrosto, aver gli attributi significa anche saperli usare a suo vantaggio <per ora il mio Amico vi offrirà tutti i giri che desidererete...fatevi trovar pronti, il primo che mi farà ridere riceverà un bacio> lingua sgusciata fuori per tracciare con flemma l'arco di cupido, eccitante, suadente, ma dentro prova solo schifo e ribrezzo per il fetore emanato da questi. Dunque, attendendo risposta, torna a rivolgere l'attenzione a Yukio <una ragazzina..> appellativo odioso, ma lascia correre <credo che apprendere il genere umano sia al quanto divertente, specie per il basso ceto sociale presente, al momento, in questo locale. Tu invece, Yukio?>

02:24 Yukio:
 La mano sinistra con soltanto l'indice ed il medio ancora sollevati resterebbe fissa e puntata contro i quattro marinai, nulla di rilevante se non che nel momento in cui Fumie poserebbe la mano su quella propria per abbassarla, inevitabilmente per sfida l'indice si abbasserebbe mostrando un rigoroso e gentile dito medio. Aria che verrebbe espulsa dalle narici seguito da un sollevarsi degli occhi quasi indispettito in merito all'azione della donna "Bestie." Pronuncia a bassa voce per i fatti suoi lasciando alla ragazza la questione con il quartetto. Indubbiamente sono omaccioni basilari con un quoziente intellettivo pari alla media di un maschio se non decisamente ridotto data la mancanza di femminilità a bordo di qualsiasi nave o nella maggior parte di queste. Come quattro imbambolati seguirebbero alla lettera o quasi le parole della ragazza, fra qualche brontolio e sedie che verrebbero spostate in modo brutale si allontanerebbero dalla zona, uno di questi andrebbe a fare un semplice occhiolino e a lanciare un bacio nei confronti di Fumie, inutile dire che in aggiunta ficcherebbe una spallata a Yukio il quale si sposterebbe semplicemente di lato, accusando ugualmente quella spallata senza troppi problemi andando ad incrociare lo sguardo con quello del marinaio appena passato "..." Ruoterebbe di nuovo gli occhi verso l'alto, indicando una delle quattro sedia alla ragazza "Prego" Prendendo a seguire la sedia che si troverebbe difronte alla seduta della ragazza senza troppi problemi. Le mani sotto al proprio mento ad intrecciarsi ed i gomiti sul piano del tavolo lascerebbero il volto sospeso a mezz'aria, poggiato sulle sue stesse nocche. Non dona una piena attenzione a Fumie concentrato di più su uno dei quattro marinai che si stanno dirigendo verso l'esterno. Totalmente rilassato e tranquillo, si sposterebbe all'indietro con la schiena, lascerebbe semplicemente il chakra fuoriuscire dal proprio corpo per intaccare la psiche di quel marinaio, un semplice tocco della morta che sfiorerebbe il cervello dell'uomo, un gesto comunque e abitudinario quello che fa, i sensi principali andrebbero a morire drasticamente, udito, vista appannata, assenza di tatto e olfatto e percezione dell'equilibrio, un mix di danni mentali che lascerebbero cadere come un sasso in un eventuale stato di svenimento il marinaio "Cosa?" Verso Fumie, girandosi di scatto avvertendo solo ora che aveva rivolto la parola a lui "Bha che vuoi apprendere qui? Un bel niente, zona di porto dove vieni solo per una ubriacata o qualche divertimento nelle locande, nulla di più nulla di meno" Sollevando le spallucce andando a poggiare i piedi su una delle due sedie che dovrebbe avere a lato destro o sinistro, stravaccandosi all'indietro. "Io in questo caso per ubriacata, non sono il tipo da luoghi affollati ma visto che non avevo voglia di continuare a camminare, ho trovato te e ti ho prelevata dal tuo studio del genere umano, nh?" Chiedendo conferma in qualche modo alle sue stesse parole. Un sorriso a mostrarsi sulle proprie sottili labbra mentre gli occhi brillerebbero ancor di più alla vista della birra che viene portata ai due finalmente (forse) seduti "Cin cin" Immediato, afferrerebbe la birra dal manico del boccale per farla scontrare conto quella di Fumie in attesa di un ricambio "E così, comunque, vorresti apprendere qualcosa sul genere umano? Studi personali, deshi?" Domanda, non ha visto alcun coprifronte e si potrebbe ricondurre a quel grado nella scala gerarchica dei ninja in fin dei conti "Strano, nel caso, che Furaya abbia lasciato una ragazza allontanarsi dalla tendopoli in questo modo, senza alcun tipo di sicurezza, o qui o a Konoha sapevo" Inclinando la testa verso sinistra "So molto di Konoha, ecco perchè chiedo" Non sorride, è del tutto serio in questo momento, più investigatore che altro proprio per capire le intenzioni di quella ragazzina in quel posto "Poi... Accettare da bere da uno sconosciuto, FANTASTICA!" Ok è di nuovo lui, riderebbe di gusto alle sue stesse parole andando quasi a perdere l'equilibrio sulla sedia con cui si dondola di tanto in tanto all'indietro. "SERVE UN GANCIO PER PORTARLO VIA!" In riferimento a quel marinaio svenuto al suolo dalle mastodontiche dimensioni. Il boccale si solleverebbe come a voler brindare con quel gruppetto... Che rompi scatole di prima categoria...[ck on][illusione completa dei sensi]

21:22 Yukio:
 La mano sinistra con soltanto l'indice ed il medio ancora sollevati resterebbe fissa e puntata contro i quattro marinai, nulla di rilevante se non che nel momento in cui Fumie poserebbe la mano su quella propria per abbassarla, inevitabilmente per sfida l'indice si abbasserebbe mostrando un rigoroso e gentile dito medio. Aria che verrebbe espulsa dalle narici seguito da un sollevarsi degli occhi quasi indispettito in merito all'azione della donna "Bestie." Pronuncia a bassa voce per i fatti suoi lasciando alla ragazza la questione con il quartetto. Indubbiamente sono omaccioni basilari con un quoziente intellettivo pari alla media di un maschio se non decisamente ridotto data la mancanza di femminilità a bordo di qualsiasi nave o nella maggior parte di queste. Come quattro imbambolati seguirebbero alla lettera o quasi le parole della ragazza, fra qualche brontolio e sedie che verrebbero spostate in modo brutale si allontanerebbero dalla zona, uno di questi andrebbe a fare un semplice occhiolino e a lanciare un bacio nei confronti di Fumie, inutile dire che in aggiunta ficcherebbe una spallata a Yukio il quale si sposterebbe semplicemente di lato, accusando ugualmente quella spallata senza troppi problemi andando ad incrociare lo sguardo con quello del marinaio appena passato "..." Ruoterebbe di nuovo gli occhi verso l'alto, indicando una delle quattro sedia alla ragazza "Prego" Prendendo a seguire la sedia che si troverebbe difronte alla seduta della ragazza senza troppi problemi. Le mani sotto al proprio mento ad intrecciarsi ed i gomiti sul piano del tavolo lascerebbero il volto sospeso a mezz'aria, poggiato sulle sue stesse nocche. Non dona una piena attenzione a Fumie concentrato di più su uno dei quattro marinai che si stanno dirigendo verso l'esterno. Totalmente rilassato e tranquillo, si sposterebbe all'indietro con la schiena, lascerebbe semplicemente il chakra fuoriuscire dal proprio corpo per intaccare la psiche di quel marinaio, un semplice tocco della morta che sfiorerebbe il cervello dell'uomo, un gesto comunque e abitudinario quello che fa, i sensi principali andrebbero a morire drasticamente, udito, vista appannata, assenza di tatto e olfatto e percezione dell'equilibrio, un mix di danni mentali che lascerebbero cadere come un sasso in un eventuale stato di svenimento il marinaio "Cosa?" Verso Fumie, girandosi di scatto avvertendo solo ora che aveva rivolto la parola a lui "Bha che vuoi apprendere qui? Un bel niente, zona di porto dove vieni solo per una ubriacata o qualche divertimento nelle locande, nulla di più nulla di meno" Sollevando le spallucce andando a poggiare i piedi su una delle due sedie che dovrebbe avere a lato destro o sinistro, stravaccandosi all'indietro. "Io in questo caso per ubriacata, non sono il tipo da luoghi affollati ma visto che non avevo voglia di continuare a camminare, ho trovato te e ti ho prelevata dal tuo studio del genere umano, nh?" Chiedendo conferma in qualche modo alle sue stesse parole. Un sorriso a mostrarsi sulle proprie sottili labbra mentre gli occhi brillerebbero ancor di più alla vista della birra che viene portata ai due finalmente (forse) seduti "Cin cin" Immediato, afferrerebbe la birra dal manico del boccale per farla scontrare conto quella di Fumie in attesa di un ricambio "E così, comunque, vorresti apprendere qualcosa sul genere umano? Studi personali, deshi?" Domanda, non ha visto alcun coprifronte e si potrebbe ricondurre a quel grado nella scala gerarchica dei ninja in fin dei conti "Strano, nel caso, che Furaya abbia lasciato una ragazza allontanarsi dalla tendopoli in questo modo, senza alcun tipo di sicurezza, o qui o a Konoha sapevo" Inclinando la testa verso sinistra "So molto di Konoha, ecco perchè chiedo" Non sorride, è del tutto serio in questo momento, più investigatore che altro proprio per capire le intenzioni di quella ragazzina in quel posto "Poi... Accettare da bere da uno sconosciuto, FANTASTICA!" Ok è di nuovo lui, riderebbe di gusto alle sue stesse parole andando quasi a perdere l'equilibrio sulla sedia con cui si dondola di tanto in tanto all'indietro. "SERVE UN GANCIO PER PORTARLO VIA!" In riferimento a quel marinaio svenuto al suolo dalle mastodontiche dimensioni. Il boccale si solleverebbe come a voler brindare con quel gruppetto... Che rompi scatole di prima categoria...[ck on][illusione completa dei sensi]

21:56 Hoshiko:
 Capta quell'occhiolino, un'ammicare che le suscita ribrezzo dal fondo dello stomaco, ma viene assopita la smorfia da un tenue sorriso, sarcastico a tratti, ed accompagnato da un mero cenno del capo <...ecco come si fa...> commenta infine una volta terminato l'allontanamento dei trio. Sospira profondamente, fastidioso l'odore pungente che impregna ogni centimetro della Taverna, tuttavia, parrebbe abituarsi all'aria viziata, il corpo ha un'abilità innata nell'adeguarsi all'ambiente circostante, qualsiasi esso sia. Torna eretta ed effettua qualche passo verso la sedia, la gamba legnosa viene arpionata con il collo del piede e trascinata bruscamente, incurante del rumore graffiante scatentato in quello strusciar volgare prima d'accomodarsi con grazia <vedi...il genere umano, specie quello maschile, è affascinante da osservare> schiocca la lingua contro il palato, abbandona il busto sullo schienale premurandosi, nel mentre, d'accavallar la coscia alla gemella, il tessuto scivola giù in una tenue carezza che scopre il pallore di un'epidermide che ricorda la Luna <non li vedi?> indica con un cenno del mento la folla di omaccioni intenti a bere <ad un primo sguardo, ciò che la superficialità ci impone, è un giudizio affrettato che s'arresta al semplice disgusto> sentimento ancora provato, e proprio per questo desidera riuscir a tirare giù il velo imposto da una società mirata a differenziare per piccoli dettagli <ma non lo trovi in realtà triste? Sono insicuri..soli...butterati dalle imperfezioni>perchè chi affoga nell'alcool un'intera giornata per rallegrare il proprio umore, non può definirsi completo, felice, ma in continua ricerca di una perfezione che, fondamentalmente, non esiste. Vengono raggiunti dal cameriere, lo sguardo verso il lavoratore è fugace poichè, le iridi bianche come la neve, tornano su Yukio, quei tatuaggi vengono ripercorsi più volte, come se volesse comprenderne il senso poichè questi disegni, alle volte, raccontano ciò che bocca non pronuncerà mai <non permetto a nessuno di decidere cosa devo fare, dove devo andare...figuriamoci se l'Hokage possa mai impormi tali ristrettezze> arrogante il tono, mescolato ad un pizzico di ripudio nei confronti di chi s'eregge al di sopra del popolo imponendo dunque un'ideale che, probabilmente, non tutti abbracciano. Canino affondato del labbro inferiore prima di proseguire con un sorso di birra, rosso è il liquido fermentato, con una schiuma che andrebbe a sporcarle l'arco di cupido <ho seguito uno sconosciuto fino al Villaggio della Foglia> Hitomu ed il loro primo incontro sulla spaggia, ancora ricorda lo scrosciar delle ombre e la nebbia che inglobava le figure di due animi destinati si ad unirsi, ma chissa se a permanere l'uno al fianco dell'altra <mi sono affidata a lui, eppure, non mi sono pentita. Tutto inizia da due perfetti sconosciuti...> poggia nuovamente il boccale <perciò...che c'è di male ad accettare una semplice bevuta con te?> è rimasta sola con un Demone che si spacciava per pedofilo, stupratore...cosa potrebbe andar diversamente questa volta? Nota come il compagno serale fissa uno dei marinai siti precedentemente dove, adesso, si scambiano chiacchiere, lo fa cader a terra, tuttavia niente può far intedere che sia stato effettivamente lui a compiere tale brutalità, perciò non commenta, limitandosi ad osservare taciturna.

22:29 Yukio:
 "Già, ecco come si fa" Spostando gli occhi dal marinaio svenuto a Fumie. Lo sguardo che le punterebbe all'inizio è lo stesso con cui si è puntato verso il marinaio, fatto svenire. Passerebbero un paio di secondi nel silenzio andando successivamente in un modo innaturale a modificarne la sua espressione componendo un sorriso di circostanza andando a porgerle un cenno di capo "Buona mossa" in merito al modo in cui si è comportata verso i quattro marinai cosa che lui purtroppo avrebbe gestito in modo totalmente diverso, ma sono altri punti di vista in fin dei conti. "Parli tanto di genere umano... Ma anche tu rientri nella cerchia, o sbaglio?" Che sia anche lei un Demone o per meglio dire un pezzo di Kami come lo stesso Yukio? Non la conosce ma sicuramente questa può essere una buona opportunità per capire meglio. "Cosa puoi prendere da loro? La maggior parte fanno un lavoro che si potrebbe definire infelice a priori, l'unico momento di svago e di dialogo è proprio su queste tavole, io amplierei di più la visione senza focalizzarmi sull'attuale ma sul globale..." Esponendo il proprio punto di vista, abbassando le proprie gambe sotto la tavolo tirandosi in avanti con la sedia ed afferrando il proprio boccale di birra bionda, bevendone un ampio sorso, facendolo sbattere successivamente sul tavolo "Mettiti nei loro panni, navigano per una vita e non hanno un contatto con l'altro sesso o con situazioni la cui circostanza è più felice o decorosa, sono immersi nel mare fra brutti odori e malumori a priori, però portano comunque felicità nelle nostre tavole fra piatti prelibati e rari oggetti" Sollevando le spallucce al termine di quella frase "Non li definirei così tanto tristi o semplici, hanno in mente un obiettivo ed uno stile di vita, sicuramente un percorso che non seguirei mai" Come si può lasciare un Yukio selvatico a compiere le stesse azioni tutti i giorni per tutta la vita? Accadrebbe un collasso generale del proprio carattere e delle proprie azioni, poco ma sicuro "Uhm?" In merito alla sua considerazione della carica di Kage "Sai, fossi io il reggente del tuo villaggio e sentissi queste parole, mi sentirei ferito" Appoggiando la schiena sullo schienale della propria sedia portando a se la birra dalla quale attinge un altro ampio sorso, sorreggendola a mezz'aria "La maggior parte delle situazioni i Kage muovono le proprie regole ed ideali per mantenere al sicuro le persone che popolano il villaggio, non pensi che l'Hokage faccia bene il suo operato?" Inclinerebbe la testa verso sinistra, assottigliando la fessura dei propri occhi per capire meglio il pensiero di Fumie "Se io emano una richiesta, o per meglio dire un ordine, è bene che tutti lo rispettino ma per la loro incolumità, in questo caso sei un soggetto vulnerabile perchè non hai rispettato delle decisioni valutate dal tuo Kage" Ridacchiando sotto i baffi, avvicinando il boccale alle proprie labbra "Pensiero da una persona che ha lo stesso ruolo del tuo Kage, s'intende, senza entrare nel pensiero mio personale, il quale si sposerebbe con il tuo... Non mi è mai fregato un cazzo delle regole" In fin dei conti è il primo a crearle e disfarle a piacimento. Lascerebbe nuovamente il boccale sul tavolo osservando l'arrivo di qualche cosa da stuzzicare, non ha cenato anche se è relativamente tardi e lo stomaco richiede un po' di cibo. Giusto qualche raviolo di piccole dimensioni e qualcos'altro del posto, come del pesce in tempura, qualche tipo crudo ben pulito e servito su altri piattini e altre cose simili, non sono eccessive le portate ma il giusto per far compagnia per la serata "Serviti pure se qualcosa attira la tua attenzione" La mano inevitabile di Yukio si poserebbe subito sui gamberi in tempura, ne afferrerebbe uno dalla coda, aprirebbe la bocca per ingurgitarlo, tagliandolo con i denti fino alla base della coda, lasciandola in un piattino che verrebbe servito vuoto "Grazie, comunque!" Verso il cameriere, data la sua dolce disponibilità per tutto "C'è di male che se approcci con gli sconosciuti-" Per così dire, che poi Yukio tanto sconosciuto non è "Non sai mai in che guai tu possa ficcarti, dipende sempre dal soggetto che hai difronte" Solleverebbe le sopracciglia, abbozzando un sorriso divertito dandole la parola con un gesto della mano destra la quale successivamente si riapproprierebbe del boccale di birra "Parlami un po' di te, che ambizioni hai nella tua vita oltre a squadrare e capire la specie umana?" Su di lui ci sono libri, risulterebbe inutile porre la stessa domanda, sempre che non si tratti di qualcosa nello specifico. La mano sinistra completamente tatuata come la gemella si poserebbe sul propri collo, aprirebbe il palmo massaggiandosi la circonferenza in cui è tatuata un'altra scritta, girerebbe attorno con la propria mano, un gesto consueto di circostanza forse un vizio.[ck on]

23:11 Hoshiko:
 Schiude le labbra carnose quanto basta per far trapelare la punta della lingua, raccoglie la schiuma posata sull'arco di cupido prima di far nascere un sorriso bieco <certo..la forma carnale è quella, tuttavia, in certi comportamenti non riesco a riconoscermi> solleva le palle, seccata a tratti, e lo si evince dallo sguardo rilanciato verso la sala. Avambracci posati sul bordo del tavolo, essi accusando l'intero peso del busto sporto in avanti, gesto effettuato per facilitar l'udito nell'ascoltare il verbo altrui, lento è l'annuire, eppure, non condivide una sola sillaba pronunciata da Yukio, ognuno è libero di scegliere una vita diversa da quella vigente, perchè mai limitarsi e rinunciare ai sogni risiedenti nel nostro animo? Ma non replica, chiudendo quindi l'argomento esattamente come è sopraggiunto, con il silenzio. Mancina ancora incastrata nel manico del boccale, ne accarezza la superficie vetrata con flemma tale da risultar snervante, una risata sommessa sboccia in gola, la stessa che vien abbeverata dalla consumazione in corso <perchè mai dovrebbe sentirsi ferita?> aggrotta le sopracciglia per dar sfogo a mera confusione e sbigottimento <io non l'ho scelta, nascere in un villaggio non è detto che faccia scoppiare in ogni componente il famoso patriottismo, perciò, per quanto le sue ragioni possano ricondurre al fine del benessere altrui, non abbraccio quel tipo di pensiero> ricerca spasmotica di una Pace che, loro per primi, vogliono ottenere rispondendo con la stessa violenza ricevuta, cosa li differenzia da chi, invece, ha urlato dichiarando apertamente una guerra ancora tacita? <io posso anche essere in pericolo, ma se dovessi finire sotto terra, fondamentalmente, a chi interesserebbe davvero?> non certamente al Kage, figuriamoci a Konoha stessa <perciò...preferisco respirare che permanere in una massacrante apnea imposta che mi incatena come una bestia al palo> nessuno potrà dettar leggi, dovrebbe nascere pura ammirazione, esattamente come ha scelto il suo Maestro...Ovviamente il resto non rientrava nei piani. All'aria viziata, adesso, si aggiungono le meravigliose fragranze scatenate dal cibo ordinato, ma non tocca neanche una briciola di queste nonostante l'uomo la inviti, mostrandosi predisposto alla condivisione <Grazie comunque> ammica tracannando infine la Rossa tutta d'un fiato <non sapremo mai chi ci troviamo difronte, siamo in continuo mutamento, potrei pensar di conoscere qualcuno poichè legata ad essa da anni, tuttavia, ci stupiranno sempre per quello che sono capaci di fare> non esiste moralità la dove bisogna raggiungere un'obbiettivo, è più dolorsa una pugnalata al cuore da parte di chi ami che è un torto subito da un'estraneo <inoltre, se dovessi ragionare come te, dovrei chiudermi in qualche tenda e non uscire mai più> allienarsi per la paura del prossimo, che schifo. Fin ora è sopravvisuta ai peggior elementi, se la sua ora è arrivata, tanto vale abbandonarsi nella dolce culla della morte, sicuramente essa è più facile, veloce, indolore. La vita è più difficile. Ed ancora le bianche scivolano sui tatuaggi della sua mano, ma nessuna domanda viene sporta, troppo personali potrebbero essere i significati, o magari, potrebbe rimanere delusa dalla superficialità che potrebbe svelare <facciamo gli alcolisti anonimi?> sbuffa scacciando via l'aria dalle narici, una ciocca corvina viene smossa tanto da farla blandamente ondeggiare <si vede che non hai nulla da fare> sfarfalla le ciglia, ironica <allooora...> che cosa mai potrebbe raccontare di se? <nulla. Semplicemente vivo alla giornata, non ho ricordi del mio passato perciò come potrei mai pensare al futuro, prossimo o longineo che sia?> un libro bianco dove solo le pagine vissute negli ultimi tre anni pare abbiano qualche scarabocchio segnato sopra. Tutto ciò che le è rimasto, è una cicatrice sul collo celata dal crine <tu invece?> che sia famoso o meno, non sono le imprese precedenti quelle che vuole conoscere <aldilà della carica pomposa, chi sei, Yukio?>

23:41 Yukio:
 Rimarrebbe in quella posizione, stravaccato. Ogni tanto la mano ondeggerebbe sul cibo più caldo lasciando per dopo quello freddo, a sto giro i ravioli. Ne afferrerebbe uno, il primo che gli capiterebbe a tiro, con il pollice indice e medio sinistro lasciando che la mano si stacchi dal proprio collo per compiere questo gesto. Ascolterebbe senza perdere l'attenzione verso la donna mentre compie quelle semplicissime azioni, soffierebbe sul raviolo effettuando successivamente un morso che lo lascerebbe a metà, fumante "Più o meno sono sulla tua linea di pensiero, il patriottismo in fin dei conti non esiste, esiste il prendersi cura e proteggere le persone a cui si prova dell'affetto. Nel mio caso tutti i ninja di Kusa li considero come dei figli adottivi, motivo per il quale mi comporto e agisco in modo differente rispetto agli altri Kage attualmente in carica" Compiendo una rotazione con gli occhi "Solo il pensiero che per loro la formalità sia tutto è una cosa che mi irrita a priori... Ma comunque, riprendendo il discorso: non credo che non interessi a nessuno. A me personalmente interesserebbe la sparizione di un membro del mio villaggio, è da vedere la singola situazione in una determinata circostanza del resto; ma è un tuo pensiero e come tale lo rispetto" Sollevando le spallucce, lasciando che la destra avvinghi il manico del boccale per finire anche lui la propria birra; la lingua biforcuta uscirebbe leccandosi il labbro superiore ed inferiore in due semplici gesti, disgustoso a tratti. Un cenno di capo al grazie senza rispondere più di tanto, una risposta risulterebbe più che futile "Touché" Sollevando le mani in segno di resa "Su questo posso darti pienamente ragione, Fumie. Non si conosce mai una persona a pieno, non si conosce nemmeno se stessi d'altronde" Molte azioni lo hanno portato ad agire e compiere cose che nemmeno lui si sarebbe mai aspettato da se stesso. "Mh, no, non propriamente. Io ragionerei in modo diverso ma per come sono impostato. Rispetterei le regole ma in parte, tipo sfrutterei questa occasione per portare dei vantaggi a me stesso, non per forza al villaggio. Tipo è interessante il tuo ripudio, se così si può definire, nei confronti dei comportamenti umani quali tu reputi interessanti, eppure hai un modo di ragionare e di fare che è comune a una fetta di umani, strano?" Domanda, inclinando la testa verso destra. Del resto nel suo secolo ha conosciuto persone di tutti i generi. "Sono un poveruomo disoccupato" Rispondendo alla sua ironia lasciandosi sfuggire una breve risata. Si porterebbe nuovamente in avanti con la schiena poggiando i gomiti sul tavolo così da avere una distanza più ravvicinata, un gesto simile a quello compiuto precedentemente da Fumie, portandosi anche appena più avanti con la sedia. "Oh bello perdere la memoria" Sgranando gli occhi. Come attirare l'attenzione di Yukio pt. ??? "Puoi pensarci prefissandoti degli obiettivi, se li hai. Oppure la tua esistenza la vuoi basare sul continuo andare avanti, inerme, lasciandoti trascinare dalle circostanze?" Giusto per capirne meglio le parole "Io, chi sono? HAHAHAHA" Scuote la testa, mangiando l'ultimo pezzo di raviolo. Occhi chiusi dalla risata si aprirebbero con una lentezza odiosa, le pupille cremisi intaccherebbero gli occhi pallidi della donna. Un semplice rigetto di chakra verso l'esterno, proprio come compiuto precedentemente verso il marinaio, ma in un modo totalmente diverso. Ad intaccare per il momento ci sarebbero soltanto un paio di sensi, il principale è la vista. Fumie potrebbe notare come dalle spalle del Tessai si propagherebbe una fiamma mista fra il viola ed il nero, ingloberebbe per intero il corpo dell'uomo e la sedia innalzandosi fin sopra al soffitto. Dentro quella colonna di fiamme due mani nere uscirebbero, avvinghiandosi in quella sottospecie di fessura dimensionale. Mani nere, lunghe, affilate che allargherebbero quello spacco dimensionale. All'interno due occhi uguali a quelli del tessai, il volto di questo essere è incappucciato, una bocca con denti aguzzi, rovinati e macchiati di nero; un'alito glaciale che uscirebbe dalla bocca schiusa rendendo percepibile quel freddo attraverso la modifica del tatto in quel genjutsu lasciandole percepire la sensazione reale che avvertirebbe nella vera forma di Yukio "Un dannato" Pronuncerebbe unicamente nella realtà, rispondendole alla domanda. L'illusione rimarrebbe attiva, quelle sembianze di Yukio continuerebbero a scrutare Fumie nel mondo parallelo, il volto incappucciato ruoterebbe d'angolazione, muoverebbe gli occhi come a voler squadrare la donna rimanendo dentro quella fessura divaricata con le proprie mani. "Un dannato che sfrutta la propria maledizione per prendersi cura degli altri, ecco tutto" Le mani libere sbatterebbero fra di loro, pulendosi da eventuali residui di cibo comportandosi come se nulla fossa mentre quella illusione rimarrebbe attiva. Afferrerebbe il secondo boccale di birra, tracannando un ampio e nuovo sorso "[Genjutsu] Come mai hai seguito uno sconosciuto fino al Villaggio della Foglia? Per trovare delle risposte? [/]" La voce di quell'essere si sentirebbe, ecco l'altro senso intaccato per Fumie la quale potrebbe rispondere senza problemi ma sarà udibile a tutti. La voce di quella forma risulterebbe grottesca, cupa e gelida, ad ogni parola dai denti verrebbe espulsa quell'aria fredda che impatterebbe sulla pelle della donna.[ck on][se illusione completa dei sensi, on]

00:25 Hoshiko:
 Si spalancano impercettibilmente le palpebre a quella visione grottesca, infernale come chi, del caos, ne è la rappresentazione, brivido che percorre ogni vertebra in una lenta ascesa, gelido l'alito esalato da fauci beastiali che le farebbero aumentar i battiti di un cuore confuso, spaventato seppur, allo stesso tempo, l'ammirazione sbocci come un fiore tra la sabbia arida del deserto. Muscolatura contratta, adesso, un'istinto di sopravvivenza che scatterebbe nell'immediato, ma senza trovar sfogo in reazioni tipicamente predatorie, labbra carnose schiuse poichè ricerca quell'ossigeno che adesso le vien a mancare, specchiati nella dannazione, lascia macchiar il bianco della neve con il sangue di cremisi raccapriccianti. Fiamme divampanti al soffitto come lingue biforcute d'un incendio dolente pronto a rader al suolo ogni creatura incontrata nel suo cammino, diverso il Demonio con il quale conversa questa sera, lontano da Ryuuma, più vicino al catrame che imbratta gli animi e ripiega al suo cospetto il Male affinchè venga riutilizzato, come si può possedere tale capacità senza esserne inghiottito, sfruttare ogni particella a proprio vantaggio impedendo dunque, ai dolci sussurri di Satana, di modificare i propri pensieri facendoli sobgiocare dalla sete di potere, dallo spargimento di morte tra i comuni Mortali. Allontana lentamente il busto affinchè torni ad adagiarsi sullo schienale, mani, ora, posate sulle gambe, inermi ed impotenti quanto le sue capacità, trovare uno scopo che possa scaturire in lei un solo desiderio, quella scintilla che caratterizza ogni creatura vivente ma inesistente nel proprio modo di essere. Non è un libro, ma una pagina strappata difficile da ricomporre, l'oscurità possiede una voce poderosa che desta gli spiriti volgari e li riempie d'ammirazione, mentre il bene è largamente muto, esattamente come Lei dinanzi al lupo che ha lasciato calar la maschera per svelar l'arcano <Per questo i legami sono un'enorme seccatura> riprende, ma il tono è più basso, a tratti tremolante, come se cercasse di nasconder quel terrore che attanaglia le membra, un gioco del quale non ne smuove più le redini, chi lo avrebbe mai detto, sembrava un giorno come altri ed invece ancora una volta il richiamo diviene sempre più nitido. Avevi forse ragione, Itsuki Goryo, ma il calore emanato dall'abbraccio di Hitomu è ancora troppo impresso, esattamente come gli occhi oceano che l'hanno accolta sotto la loro ala <Se rivesti quella carica, forse è giusto che sia cosi> gli angeli caduti possono provar compassione? Ripiega lateralmente il capo lasciando scivolar la cascata corvina sulle clavicole, chiuse le spalle in quella specie di protezione, ma in realtà arde l'attrazione verso l'ignoto, additato per utopie differenti dai portatori di pace. Smorfia fugace quella disegnata sul viso d'una bambola, osar paragonarla a quella marmaglia le fa venire il volta stomaco poichè forse arriverà il tempo nel quale si prostreranno dinanzi all'equilibrio, nessuno anche solo si permetterà di contrastare l'ordine supremo imposto. Ma non sono catene quelle che vuoi legare, Fumie? Forse, ma quando hai dinanzi animali senza ragione, tutto ciò che rimane da fare è ammaestrarli, scaccia via l'aria dalle narici, la stessa divenuta opprimente dalla presenza di Yukio, abbassa dunque lo sguardo verso il tavolo, fingendo una disinvoluta tradita dal colorito più accentuato sulle gote <poveruomo non direi...>boffonchia con vaga ironia <l'unico obbiettivo sbiadito è quello dell'immortalità> esatto, un tuo Fratello la quale anima è stata donato in pasto all'Ade per poter godere di un'infinita quantità di tempo, ma sarà realmente Giusto? <ricercare una Libertà non ancora contemplata sulla Terra> una tempesta pronta a sollevar il polvero della rivolta, ne bianco ne nero, ma solo il meraviglioso grigio con tutte le sue sfumature e sfaccettature <si forse, delle risposte a questa inutile guerra del quale molti paiono non saperne neanche il fattore scatenante...e poi, ho scelto semplicemente il Maestro che ho ritenuto degno di potermi insegnare qualcosa in più sul mondo Ninja> omette il rapporto vigente tra i due, ma si stringono in pugni quei palmi. Se hai promesso di rimaner al mio fianco, perchè non sei qui? Per quanto tu ti possa fidare, quei sussurri freddi e spietati le giungono forti all'orecchio.

00:45 Yukio:
 Il Tessai continuerebbe a bere a mangiare, letteralmente indisturbato di ciò che sta generando lui stesso nella mente di Fumie. La sua reale forma continuerebbe a scrutare la donna dentro la propria fessura, senza uscire ancora allo scoperto. Viso lievemente chino quello di Yukio intenzionato a degustare quelle prelibatezze e quel sapore di birra che rimane sulle proprie labbra "Pf, i legami sono una cosa-" La frase verrebbe continuata dalla propria forma tenebrosa, le mani aprirebbero la fessura, il palmo della sinistra si schianterebbe sul tavolino generando unicamente danni visibili nella mente di Fumie in quel locale, ma Yukio continua ugualmente a mangiare e questo potrà notarlo. Il volto incappucciato, emanante aria gelida, si avvicinerebbe al volto della donna "[Gen]Necessaria. Senza alcun tipo di legame non sarei qui a parlare con te. Non vivrei. I legami sono la reale immortalità.[/Gen]" La destra con una lentezza inaudita cercherebbe di avvicinarsi al volto dell'Akemi, un gesto come a voler prendere il volto di lei e direzionarlo verso quel viso scuro, ci si potrebbe immergere in quella oscurità cadendo in un baratro senza fine. Difronte a lei unicamente quei due occhi rossi e un sorriso glaciale, il resto ormai è nero "[Gen]Nessuno ha ragioni questa guerra... Fumie, non fidarti mai di nessuno in queste circostanze ma tieniti pronta a combattere, a breve tutti saremo in pericolo.[/Gen]" La bocca glaciale si aprirebbe, intenzionato ad inghiottire in tutto e per tutto al donna, ma semplicemente... Perderebbe di consistenza, svanendo in quel contesto quale il locale è realmente. Molti tavoli si sono ridotti e tantissimi marinai sono rientrati nei loro appartamenti o stanze prenotate. Li c'è qualche marinaio ancora collassato ed i camerieri che iniziano a pulire i tavolini,ma ancora un tavolo è occupato, quello loro. Nel momento in cui la reale forma sparirebbe Yukio è li. Mani intrecciate sotto il mento e gomiti poggiati sul tavolo. Gli occhi sono incentrati sul volto di Fumie, interrogatorio e penetrante come ha mantenuto sin dall'inizio. "Non vedo l'ora che arrivi la fine dei tempi per porre fine alla mia immortalità" Proferisce sotto voce, direzionando quelle parole unicamente alla donna. "Finisci la birra" Un cenno con la testa, afferrando a sua volta il proprio boccale di birra. Andrebbe a ruotare il proprio volto sulla sinistra in cerca di una finestra notando come la nebbia abbia preso il sopravvento rispetto a qualche ore precedenti nelle quali il cielo era completamente sgombro da ogni ostruzione rendendo visibile quella volta illuminata. Che tristezza "Mai vistata Kusa?" Domanda, riprendendo l'attenzione sulla ragazza. Un cambio di discorso vertiginoso, chiedendo infine "Spero che ti accontenterai della risposta che ho dato alla tua domanda" Al: Chi sei? Meglio presentarsi poco alla volta, più educato.[ck on]

Primo incontro tra Fumie e Yukio. Tutto ok.
I commenti non sono il mio forte, addio.