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Giocata di Clan

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con Hanae

02:43 Hanae:
  [Insenatura] Un'insenatura naturale scura e vasta, aperta che s'affaccia dall'alto verso l'antico lago nero. Il piano s'eleva dallo specchio d'acqua di oltre un centinaio di metri, rendendo difficile osservar chiaramente ciò che c'è attorno. S'intravedono scenari familiari cui prospettiva dona loro qualcosa di nuovo e magico; due colonne di pura roccia sorreggono la naturale grotta come fossero architravi. In ciascuna parete laterale del luogo son presenti diversi segni di chi prima dell'Insonne è passato in questo luogo altamente arduo e ripido da raggiungere senza il rilascio del chakra finale. Son tanti i calchi, le inscrizioni ed i frammenti scultori: testimonianze di vita remota, le vestigia residue d'una bellezza ormai completamente sfiorita. L'unirsi d'ogni elemento conferisce all'ambiente un aspetto rigido e persino sepolcrale, immobile ed immerso nella luce lunare. Nemurimasen siede pericolosamente ed incurante al bordo più estremo che s'affaccia al lago nero, con la testa poggiata ad una parete della caverna e le gambe penzolanti sul vuoto, che di tanto in tanto vanno giocosamente a sbattere col tallone sulla composizione naturale. Indossa al corpo il suo semplice ed elegante vestiario, e subito da quando è uscito dal cumulo di macerie di Kusa s'è accorto d'aggiornare il proprio vestiario e darsi una pulita finale. Tenuto aperto ma incastrato sotto l'obi v'è lo yukata, d'un tessuto tanto ricercato quanto raro, un pregio di chi ha troppi soldi e troppo tiene alla propria figura. Le larghe maniche nascondono il dorso delle mani e diversi fuuda capaci di coprire le più svariate utilità. Con sè porta l'essenziale, ormai: qualche tonico, la pergamena dell'eterna giovinezza ed appena i suoi vestiti. Tutto ciò che realmente gli è utile è la propria anima ed il demone. Scruta in lontananza, con sguardo vacuo. I suoi occhi gettano solo una pallida ombra sulla reale grandiosità del pensiero. Adesso è questione di tempo. Perché ogni ingranaggio venga oliato e torni a muoversi. Tutto era già al suo posto, questo suo muoversi trascende qualsiasi partita di scacchi, perché rispetto al gioco non esistono colori nè sulla scacchiera nè per i pezzi. Smettendo d'aspettarsi qualsiasi cosa è diventato realmente libero d'apprezzare la fiducia e il tradimento, nonostante quest'ultimo non abbia mai realmente caratterizzato la propria persona. Improvvisamente, una voce risveglia il proprio spirito, giungendo dalle profondità, una voce che nella innata assolutezza ancora si rivela esser non abbastanza curioso nè fiducioso. Una voce volutamente dubbiosa perché non convinta: La natura di Rokubi è d'una neutralità immensa; non favorisce nè sfavorisce gli ideali dell'Immortale, ma non è ancora pronta a supportarli col proprio potere, e se i due non s'avvicineranno forse non accadrà mai. "Godi, del potere e delle tue ambizioni."

03:07 Hanae:
  [Insenatura] Tutto deve avere un'origine, e se l'ultima volta è stato l'Insonne a bussare impavido e cortese alle porte della propria coscienza, oggi il favore viene ricambiato, mostrando una grande considerazione delle proprie scelte. Per quanto i loro spiriti abbian tanto da scoprire, per quanto già i ricordi dell'Insonne sia stato scoperti.. i loro spiriti rimangono oscurati in una penombra estremamente vaga, è difficile vedere oltre quel velo di nebbia se non interagendo continuamente, sfiorandosi appena per comprender meglio la natura umana e viceversa quella d'un demone. Son tante le curiosità che potrebbe avere un'eterno come la forza portante, la più semplice è riguardo la natura della Lumaca. Comprendere effettivamente da dove provenga la coscienza. Il chakra, in ampie quantità, può generare vita? Batte le ciglia, tornando alla realtà e allo stimolo poc'anzi ricevuto. Son parole brevi, come ogni scambio di parole fin'ora avvenuto, criptiche addirittura. Lo accusa, ma in realtà l'accusa non è che un metodo per avviare una seconda partita. Ascoltando quelle parole gli vien istintivo tentare di appellarsi a quella forza definita dal demone potere. Un potere assoluto, lo riconosce, ma ancora insufficiente per poter essere effettivamente definibile incontrastabile... Incontrastabile da chi potrebbe contrastarlo, poi. Persino nel corpo di Katsumi non avrebbe avuto grandi difficoltà a mettere in ginocchio un paese, tessendo un filo alla volta. Genjutsu dopo genjutsu si può arrivare a far cadere un intero palazzo per lasciare in piedi soltanto il possessore della corona, la mente rara e fortunata capace di resistere..che tuttavia non troverà altro che macerie da difendere. Eppure, questo scenario è complesso, richiede immensa pianificazione e preparazione tale dal renderlo meno che verosimile. Diversa è la situazione se a spalleggiarlo non c'è soltanto un gruppo di umani degni dell'Akatsuki ma persino il potere superiore del Sei code. Quell'essenza tanto rara ed irraggiungibile che soltanto assaggiata da allo spirito una sensazione suprema. Ed un'aura rossastra inizia a fuoriuscire da ogni poro, tiepida ed accogliente, deforme...tante piccole bolle che si muovono come fossero in preda alle correnti acquatiche. La roccia su cui è poggiato il capo va scaldandosi, intiepidendosi come fosse viva. Ed il corpo della forza portante va potenziandosi di quel tanto che gli vien donato: più d'una briciola ma ben meno di quanto potrebbe effettivamente ottenere. E' un incompleto, e già così è più che perfetto. Il solo potere dato da quel manto è abbastanza per rivaleggiare con le potenze più grandi di questo mondo. Quanto può esser avido nel volere di più? Eppure lo sguardo rimane immobile, adesso, pensieroso persino. Persino la roccia diviene calda, perché dunque il suo animo rimane tanto freddo? Forse, un pensiero del genere balenerà prima o poi nella lumaca. Forse è ancora troppo presto per parlare d'interesse, ma certamente c'è una scintilla, altrimenti non sarebbe stato scelto. Lentamente protende una mano in avanti, verso lo spicchio di luna che perfettamente bacia quella cavità, scelta apposta. "Non ne godo, le tollero- entrambe le cose." {possessione parziale}

03:59 Hanae:
  [Insenatura] Oh lumaca, presto, forse, capirai anche tu l'atrocità di questa sua tristezza. Il dilemma dell'Insonne, che tanto ha amato il mondo dal preferirlo alla Divinità. Che tanto ama una natura incapace di restituirgli quei sentimenti in alcun modo. Può solo dare. Continuare a farlo finché il suo spirito non diverrà vacuo. Finché tutto non sarà completamente ristabilito. Come può essere compresa la sua tristezza? Anche soltanto descriverla è arduo. Lui accetta la tragedia da cui è potuto sbocciare, e per questo l'abbraccia come farebbe con qualsiasi entità amata. L'Amore è il suo grande cardine, non è una regola che si applica soltanto agli altri. Se gli venisse sottratto quel profondo sentimento che cova nei confronti del creato allora sarebbe davvero vacuo. Allora sì, che tutto il suo male sarebbe realmente perverso e malato. Allora sì che sarebbe soltanto ingiustificabilmente uno psicopatico, come tutti i grandi personaggi che ad oggi hanno perso la vita sotto la mano di chi ancora prova la passione. Se anche solo uno dei due cardini viene a mancare, tutto cade. Senza Amore, la morte non avrebbe più alcun valore, e allora tutta l'interità del creato s'annienterebbe a vicenda, alla ricerca di un perché. E se venisse a mancare la morte, allora sarebbe impossibile amare. Solo pochi spiriti eletti sarebbero capaci di sopravvivere abbastanza a lungo, e solo i più giovani avrebbero accesso a quel fortuito sentimento. Amore senza morte è l'equivalente di un fiore di plastica. Non verrà mai guardato per più di qualche istante, perché nulla potrà mai cambiare, dopotutto è plastica. Un vero fiore viene osservato ed apprezzato perché sappiamo che inesorabilmente è destinato a sfiorire, a perdere completamente la sua bellezza fino al diventare grottesco e deforme. Tutto deve iniziare e finire. Ecco, perché l'Insonne è atrocemente triste. S'eleva quasi alla triste necessità d'esistere del Rikudo Sannin, a cui rivolge un fugace pensiero per qualche istante. Ognuno con il proprio ruolo, devono esistere, al costo di sacrificarsi. "Non sei molto giocoso, oggi." Fredde parole del demone, che risponde evidenziando una realtà facilmente comprensibile, non soltanto da un'entità quale il sei code ma da chiunque conosca la solita espressione posseduta da lui. Non è una maschera, il suo tipico sorriso e la malizia. Tutto è un lato di lui completamente esposto, soggetto alla frenesia e alla bellezza della vita, ma quella luna..che è stata osservata da ogni shinobi di tutte le terre ninja, lo fa riflettere. Sul passato, inizialmente. L'idea stessa che innumerevoli vite abbiano fissato tanto quell'oggetto lo pongono in uno stato alquanto speciale, un lato di sè che soltanto Rokubi può osservare. Per quanto bella, la luna non ha vita. Come può esserne attratto? Il pensiero diverge per poco l'attenzione da ciò che principalmente caratterizza adesso il suo io: il futuro. Cresce in lui un pensiero che non crede di poter esternare, ma neanche di poter nascondere al proprio interlocutore. "Sono solo pensieroso."

04:28 Hanae:
  [Insenatura] Terminate quelle ultime parole abbassa lentamente gli occhi per osservare il proprio fanciullesco corpo, ma non si sofferma sulle proprie linee quanto su ciò che è stato creato attingendo all'essenza del sei code. Su quel caldo manto che da la stessa sensazione di freschezza che proverebbe un deshi al primo richiamo del chakra. Il rinnovamento e purificazione dello spirito. Da quando era ancora rilegato al corpo di Katsumi, mentre pianificava molesto cosa avrebbe potuto far per essere libero, non si è mai soffermato troppo sul futuro, almeno non su ciò che avrebbe provato una volta compiuto. Si sente sorpreso nel riconoscere che mai come nell'ultimo tempo ha sorriso e riso così tanto dal profondo del cuore. Non ha mai provato gioia tanto sopraffina e limpida come nel momento in cui il demone l'ha accettato..o come quando ha abbandonato il vecchio sè. Ha uno strano retrogusto, aver distrutto per creare. Per quanto le proprie azioni spesso divergano da questa idea, lui non è un'entità distruttiva. Il suo è un ideale più fine e difficile, un ideale che può essere banalmente rivelato come estetico, un'idea che necessita per essere portata avanti di forze caotiche. E' un fatto inequivocabile. Che le apprezzi o meno non importa. Purché possa controllarle e farne in qualche modo terreno fertile per la creazione non sarà disturbato dall'idea. E alla fine, la Yugure è accomunata da membri cui personalità non divergono troppo. Si sofferma appena sulla riflessione, su ogni faccia nota dell'organizzazione che ancora deve nascere e alla fine di tutto ciò non fa altro che scuotere la testa lentamente, spostandola per un momento dalla tiepida roccia su cui poggiava e tornerà a poggiare rapidamente. Improvvisamente, la propria mente s'attiva alla realizzazione che qualcosa è cambiato. Una minuscola sfumatura della luna e contemporaneamente un'immensa presenza alle proprie spalle. L'ambiente non è cambiato poi molto, ma realizza istantaneamente d'aver raggiunto nuovamente il proprio io profondo, laddove risiede sigillato il chakra appartenente alla lumaca a Sei code. Un liquido bianco s'arrampica attraverso la ripida catena montuosa, raggiungendo rapidamente il proprio fianco e prendendo forme non mai incontrate. Una forma che s'avvicina tanto a quella di Kioshi, ma dai lineamenti più giovani e meno marcati, irriconoscibile per quel grosso Obi che tanto assomiglia ad un grosso pezzo di corda viola. Lo yukata bianco ed il pantalone violaceo, i lineamenti fieri e la penombra gettata sugli occhi: Uchiha Sasuke. Similmente all'Insonne sta con una gamba che danza nel vuoto, mentre l'altra è ripiegata con una delle mani di quell'entità illusoria che poggia sul ginocchio. Dopo averlo riconosciuto, anche l'immortale fissa ciò che ha davanti: la luna. Passano lunghi secondi in cui nessuna parola viene espressa. Nemurimasen riflette sulla propria persona, guarda al passato come vedrebbe forme e colori che appaiono se non come un ricordo confuso, ha gettato una grande ombra sulla propria imagine e ha lasciato che il tempo la offuscasse. Alla fine le labbra di lui s'aprono, dopo un tempo considerevolmente alto "Oggi perderei, agli scacchi."

05:19 Hanae:
  [Insenatura] La mente viaggia su pensieri di per sè troppo complessi per poter contemporaneamente permettere alla mente di distrarsi. Deve avere concentrazione totale, quando pensa; se non lo facesse finirebbe per completare questa sua seduta con realizzazioni semplicemente negative. Evolvere richiede tempo, ma evolvere 'correttamente' richiede anche una costante concentrazione, la stessa che può avere un samurai che davanti ad una scelta difficile s'affida ai suoi precetti, chiedendosi se davvero non c'è qualcosa di più importante. E' grazie al suo esser critico che alla fine d'ogni giornata, all'alzarsi del sole, si riscopre come virtuoso. Mette costantemente in gioco i propri ideali tentando di trovarne una falla fatale, esplorando ogni antro del pensiero e della ragione per tentare di riscoprire la realtà. Ed oggi, come raramente accade, ci sta riuscendo. Forse è stata la presenza del Sei code a dargli quella spinta esterna capace di spingerlo alla riflessione. Bastano poche parole, purché abbiano un significato potente. E questa condizione non può che essere facilmente soddisfatta da chi si porta alle spalle l'eternità del mondo ninja. "Dimmi a cosa pensi, umano." Esprimilo come solo tu sai fare, esponendo la parte più luminosa e più cupa della ragione umana mettendo in contrapposizione pensiero e azione. Eppure, se dovesse dire il suo più grande pensiero, sarebbe indubbiamente il futuro accennato prima. E' come un sogno strano, il suo, indescrivibile: avvolto da un'improvvisa vecchiezza tutta la sua persona inizia a decadere, con labbra molli e vecchie. Tutto di lui in qualche modo invecchia. E non sa se il pensiero di essersi privato di ciò lo rattristi o meno, non sa se lasciare che quell'emozione abbia spazio oppure no. "L'idea della morte è confortante, per tanti." Dice l'Insonne. E' un'occasione di rinnovamento, per molti una cura. Ed è una citazione che fa spesso, quando l'argomento emerge con volti nuovi. Privandosi di una morte naturale si lascia di fronte alla scelta di vivere o suicidarsi. Ma ovviamente, ha già fatto chiarezza, ed è impossibile che accada. Il timore di morire per mano di terzi è basso, quasi nullo, un pensiero di cui al momento - nella sua perfetta posizione da Hanae - non si presenta davvero. Ecco qual'è il dubbio che tanto lo attanaglia: dopo aver riconosciuto la morte come uno dei cardini fondamentali ed utili per poter amare, può anch'egli dire d'essere un uomo? Di non star già decadendo? Le parole della Lumaca rimbombano, richiamando il fatto che ench'ella ha necessità di un raro spirito umano, non di un altro demone. Già sa che avere la moralità per tormentarsi lo eleva da un insetto qualsiasi, dalle cieche ambizioni che avrebbe un giovane ninja alla ricerca di potere fine a sè stesso. "Comprendo, umano. Anche a me l'ora che avanza, nella luce, dà emozioni strane." Attendere qualcosa che non accadrà mai. Ed in effetti per lungo tempo la lumaca non ha vissuto che nulla, dalla perdita del suo precedente jinchuuriki all'esser rinchiusa nuovamente in un'urna, in attesa che il ciclo torni a ripetersi. Una fine indegna, per creature tanto maestose. {possessione parziale}

05:49 Hanae:
  [Insenatura] Nonostante sia ancora presto per parlare d'effettiva empatia, non è per nulla difficile comprendere la posizione da neo immortale di Nemurimasen, con ogni dubbio che ne segue. Quanto può costare, un'esistenza del genere? Specialmente per una figura umana, che s'è lasciata alle spalle la beata mortalità. Un'entità come Rokubi probabilmente non ha mai avuto la possibilità di scegliere, e nonostante siano separati da uno strato reale di diffidenza possono dire che il lungo silenzio d'oggi sia stato interessante. Quella che doveva essere una partita di scacchi con qualche scambio d'acute parole è diventato spunto di riflessione interessante. L'energia rossastra derivante dalla possessione parziale va lentamente ritraendosi all'interno del corpo del jinchuuriki, come una linfa che vien riassorbita, per rendere tutto il chakra inutilizzato alla Lumaca. Una nuvola passa di fronte alla luna e la copre, mettendo completamente in ombra la figura dell'Insonne. Rimane lungamente sull'orizzonte e s'accende appena grazie alla presenza lunare. Il paesaggio d'oto è maestoso, eppure tanto triste in certe ore, per chi del villaggio è malinconico. Allo sparire della nuvola, anche quella manifestazione della propria coscienza sfuma altrove, lasciando spazio soltanto alla realtà. Vedendo tutto sparire il Seimei non reagisce, assistendo al vento che agita di fronte ai suoi occhi i ciuffi di capelli presenti. Una strana sete gli inaridisce la gola, ma in realtà..sta bene. Tanta era la fatica impiegata nel pensiero che completato quel piccolo ed intimo momento sembra di ritrovarsi fuori da un sogno, fuori dal mondo intero, per un istante oltre la morte. Un'immensa fiducia si mischia alla tristezza dell'animo, dando vita ad un ricordo indimenticabile: il lago nero dall'alto, illuminato dalla splendida luna. La mano sinistra passa dvanti agli occhi, alzandosi di scatto in piedi, ben conscio che è ora di rimettersi in viaggio. {end}



Nemurimasen riposa, ed intanto riflette sulla propria natura.


Le prime tre azioni sono secondo me fantastiche per lo sviluppo del pg, eran belle che ispirate v.v


Allenamento affinità.