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Domande a trabocchetto

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con Furaya, Saisashi

21:58 Furaya:
 La giornata odierna è stata decisamente leggera per la Nara. Ha svolto i propri doveri trovando persino del tempo libero, non venendo affatto disturbata per il resto della serata. Ha lasciato detto che non deve essere disturbata, volendo star un po' per conto proprio o, quantomeno, in compagnia di chi vuole -lei- e non di chi vogliono gli altri. Siede sul proprio letto, quel futon improvvisato, vestita d'un pantaloncino nero, priva di scarpe o calze che siano, una canotta grigiastra ne copre il corpo. Essa lascia visibili sol le braccia e le spalle, complessive di tatuaggi e cicatrici piuttosto ampie. I capelli sono sciolti dietro la schiena, profuma di rose. E' senza dubbio uscita da poco dalla doccia, poiché i ciuffi rosei son umidi, non avendoli asciugati del tutto. Sulle gambe incrociate, poggia dei rotoli che sta esaminando in virtù della storia relativa ai Sette Spadaccini della Nebbia. Necessita di trovare delle informazioni utili e necessarie su di loro, nonché sulle sette spade speciali che portano ed usano. Per portare avanti questa battaglia per Kiri, deve imparare a conoscere anche i suoi nemici o quelli che potrebbero diventare strettamente degli alleati. Dipende tutto dal loro operato. Scosta una ciocca dietro l'orecchio, mentre vi resta chinata al di sopra per poter leggere quanto viene riportato su di essi. Non ha alcuna arma con sé, neanche la più piccola, non avendone bisogno. Strano ma vero, ha disattivato anche il Chakra reputandolo non idoneo al contesto. Male che va, se proprio serva, lo attiverà come si deve. Reputa, ovviamente, che la situazione sia stabile avendo anche lasciato i propri lupi a controllare la zona circostante dell'accampamento unificato. <...> Sta silente, per il momento, continuando a leggere e a macinare quella lettura serale con voracità.

22:00 Saisashi:
 <uff....non so che c***o fare... FUCK! Perchè me la son fatta sotto?? Ero arrivato fin li...dannazione...> riflette tra se e se il giovane genin, di ritorno con passo letto e spalle chiuse, i passi di chi molto tristemente è stato sconfitto. MA DA CHI? DA COSA? Lo scopriremo nella prossim puntata. Il giovane si troverebbe sul sentiero che fa ritorno all'accampamento di Konoha, è appena stato nell'accampamento di Kusa. L'ha trovata. La tenda con il simbolo della rondine. Era proprio li , come diceva Furaya...ma non ha avuto il coraggio di entrare. <uff...non avrò più nemmeno il coraggio di guardarmi in faccia...STUPIDO ..> si autoinfligge questa condanna dandosi una sorta di piccolo schiaffo con la mancina, mentre l'accampamento si farebbe sempre più vicino. Ormai è notte, dovrebbe far rientro nella tenda, dopo tutto ha solo avvisato che sarebbe uscito per qualcosa di "urgente" ed è sparito per ora. Gli toccherà una sonora sgridata per non aver avvisato nel dettaglio. Ma ora non ne ha voglia. Si fermerebbe quindi un momento, cessando i suoi passi per poi rivolgere lo sguardo al celo. Sbuffa. Che cavolo ha che non va in lui? Non poteva nascere sereno senza complicazioni? Tra l'altro, nell'ultima settimana quella voce maligna nella sua testa, sembra essersi fatta sempre più forte. E' dura riuscire a gestirla. Ha paura...paura di fare qualcosa di orribile..qualcosa che quell'oscura entità gli suggerisce ogni notte, come un coltello nel cervello. Quanti problemi. Non è facile nascondere tutto dietro ad un sorriso ed un atteggiamento da gorilla imbattibile, è un lavoro pieno h24. Solo quando dorme non può fingere, e Furaya si sarà accorta più volte del suo sonno agitato e tormentato. A concludere tutto questo, pochi giorni prima il corvino ha partecipato ad una missione, comletamente a caso, senza nemmeno sapere che tecniche conoscesse quando era ancora un ninja. I soldi vinti per fare una sorpresa alla Kage sono stati spesi in un fiore, che il fiorista spacciava come unico e raro....peccato che tempo di portarla alla ragazza, quel fiore era già appassito, e con lui tutta la speranza che aveva riposto in quel gesto. DOH! Il suo outfit è leggermnete diverso dal solito. Indossa un pantalone nero, lucido come sempe ed una t shirt bianca, ma questa notte oltre alla solita armatura completa e pettoria, indossa un giubbotto di pelle nera, che gli veste molto bene. In testa invece una sorta di mascherina occhialoni che permettono al giovane di tenere indietro i lunghi capelli corvini, che non ha più tagliato dal suo ritorno. E' tutto stato scelto dal suo stilista Sosachi, che a suo dire, con questo look avrebbe "SPACCATO" come frontman [ch ON]

22:15 Furaya:
 Studia quei rotoli nei momenti liberi, avvalendosi persino d'una copia qualora ve ne sia strettamente bisogno. Tuttavia, ha necessità di rilassarsi davvero, abbastanza da lasciare stare per qualche istante quei rotoli che ha preso a cuore. Lo chiuderebbe, spedendolo al momento sotto al cuscino, in modo tale che non sia visibile ad occhi esterni. Innanzi alla tenda, vi sarebbero comunque una coppia di guardia che non lascia mai la zona -coi dovuti cambi, ovviamente- e che Saisashi potrà vedere benissimo. Non lo considerano una minaccia, coscienti del fatto ch'egli ha libero accesso alla struttura sott'ordine dell'Hokage in persona. Che persona fortunata, eh? Non si direbbe affatto dai pensieri che gli frullano per la testa, ai quali lei non può ancora accedere. Prova a capirlo, comprenderlo, aiutarlo ma il proprio aiuto è limitato, poiché non dipende strettamente dalle proprie parole. Se le pone delle domande, cerca di dargli le risposte migliori che riesce a procurargli, evitando che subisca ulteriori traumi o stia peggio d'ora. S'alzerebbe quindi dal futon dov'era seduta, infilando un paio di sandali ninja neri per evitare che s'aggiri scalza anche fuori dalla tenda. Non piovendo e non essendovi nebbia, stranamente, vuol per un attimo godere del cielo sgombro dalle nuvole cosicché possa pensare anch'essa alle prossime mosse da eseguire. Supererebbe la parte anteriore della tenda adibita a studio, separata dal retro da una tenda, accedendo quindi all'ingresso. Ne solleva un lembo, giusto il necessario per riuscire a passare oltre e mettere piede fuori. <Oh. Ciao.> Saluta, qualora sia riuscita a metter piede fuori senza nessun intoppo particolare che possa fermarne l'avanzare. Le guardie sarebbero sull'attenti, non essendo però abituati a vederla così vestita. Solitamente, sceglie accuratamente degli abiti idonei al proprio ruolo, ma or vuole apparire una persona naturale.

22:36 Saisashi:
 I pensieri del giovane verranno presto interrotti, sperando tuttavia che si possa trattare di quacolcosa di piacevole. Comincerebbe a muoversi avanti ed indietro, con passo nervoso. RIpone le mani in tasca, poi le tira nuovamente fuori, poi si gratta la nuca. Insomma, si può notare palesemente che nella testa del corvino non stiano frullando pensieri sereni. Finalmente potrebbe udire la voce di Furaya, poco più in la. Volta il capo in sua direzione, mantendole le spalle, chiuso in se stesso <oh ciao....scuuusa, che ti ho interrotta non volevo. So che hai sempre da lavorare> effettivamente è così, negli ultimi giorni ha dovuto svolgere diversi incontri e lavorare sempre su quelle scartoffie fino a tardi. Non si è sentito trascurato ma sicuramrnte non voleva metterle pensieri inutli in testa, condividendo con lei le sue preoccupazioni di questi giorni. < se ti infastidisco mi sposto, giuro che peeer una volta, il sublime non voleva fare baccano> lo giura, era semplcimente sovrappensiero, e come suo solito si lascia prendere dalla foga. La vista della ragazza è sempre un bene per il taijutser, è davvero l'unico momento in cui può dire di riprendere aria nei polmoni. Respira serenità. Andrebbe quindi a camminare poco più in la facendo un cenno con la mancina, un saluto silente, come ad indicarle che la lascerà continuare il suo lavoro. Troverebbe poi una panchina, la stessain cui aveva preso posto, quella notte indimenticabile dopo il ballo. La fissa qualche istante. Sorride. <tsk...che imbarazzo> pensare a ciò che ha fatto quella notte è pura follia. Silente si limiterebbe a voltarsi per poi andare a sedersi su di essa, pensieroso. Entrambe le mani sarebbero aperte di fronte al suo viso, le scruta attentamente, come se cercasse di capire qualcosa da esse [ch ON ]

22:46 Furaya:
 Scruta la fisionomia altrui, scostandosi dall'ingresso ed effettuando un paio di passi in sua direzione. Confusa dalla reazione che ottiene, è facile comprendere che la serata non sarà rosa e fiori come al solito. Anzi, crede proprio che sia successo qualcosa, pertanto non ha timore nell'avvicinarsi ed anzi lo fa in maniera rispettosa. <Non mi hai interrotta, anzi sono stata abbastanza libera questa sera.> Ammette, stringendosi nelle spalle, compiendo un paio di passi alla di lui volta cosicché possa seguirlo ovunque voglia andare. <Sono uscita fuori per prendere una boccata d'aria, non hai disturbato affatto.> Da quand'è che si fa tutti questi problemi con lei o in generale? Quindi, si limiterebbe a seguirlo sin alla panchina dove prende posto, guardandosi le mani con sguardo assente. <Se vuoi che ti lasci in pace io, torno dentro.> Non è offesa o delusa, al contrario. Vuole aiutarlo per quanto possibile, ma probabilmente stargli troppo appiccicata potrebbe causare dei problemi non indifferenti al ragazzo. Non sa neppur lei cosa sia giusto fare o non fare in questi casi, pertanto opta per stargli un poco distante, pur parlandogli e lasciando a lui l'onere della decisione finale. <Posso fare qualcosa per te?> Non prende posto sulla panchina di fianco a questi, anzi resta in piedi e posta frontalmente al di lui volto. Come anticipato, è una situazione strana e percepisce della tensione nell'aria, abbastanza da non sapere bene come comportarsi nei confronti altrui. Porta le braccia dietro la schiena, unendo le mani ad altezza del bacino e dondolandosi lievemente sulla gamba sinistra. Gli occhi azzurri vagano da un punto all'altro della Foresta delle Mangrovie dove, al momento attuale, si trova il nuovo accampamento ed anche i due ragazzi. Tornerebbe a posar le iridi sul ragazzo, pensierosa al contempo. Si morde il labbro inferiore, non trovando altre giuste e valide parole da rivolgergli direttamente. Se vuol parlare o se vuol star da solo son scelte che dovrà prendere Saisashi e che, come al solito, la Nara si limiterà a rispettare.

22:57 Saisashi:
 <tsk> gemito a denti stretti, nel fissare le proprie mani quasi con disgusto, per poi riporle comode e poggiate sulle rispettive gambe. Le sue iridi smeraldo verrebbero attratte come una calamita dalla figura di Furaya, non esiste modo con cui poterle resistere, in questo momento è il suo dannato punto debole. E' passato dal non avere nulla da temere, ad avere qualcosa che ha paura di perdere in qualsiasi istante. In quella persona risiede il suo tutto, la sua ragione attuale di vita. Ma questo non glielo farà sapere, COL C***O che glielo dice. <uhm? bene, sono contento che tu possa respirare un attimo...ti ho vista molto presa questi giorni, per cui ti ho lasciata al tuo lavoro> si limiterebbe a dire con un tono che stranamente è pacato, strano. E' davvero Saisashi oppure si tratta di un clone? <meno male, credevo fossi uscita per sgridarmi hihihi> accenna un sorriso forzato, mentre la mancina andrebbe prontamente a grattare nervosamente la nuca. Con entrambe le mani andrebbe poi a sfilare la mascherina occhiale, che teneva indietro ed ordinati i capelli, lasciando che questa penzoli al collo, liberano la criniera corvina. Cominciava a dargli fastidio, lui ama la libertà , anche dei suoi capelli. Alla prima affermazione di Furaya, non darebbe risposta. Vorrebbe dirle "no , ti prego...rimani...per sempre..." ma non dirà...proprio un bel nulla. < sai. Credevo di aver passato di tutto. Ed ero sicuro che non avrei più avuto paura ne problemi ad affrontare qualcosa. > ed in effetti è in parte così < eppure..questa notte ho capito quanto io faccia ridere. Sai ho detto di volerti difendere ad ogni costo. Eppure questa sera non ho avuto le palle di scoprire qualcosa di più sul mio passato. > terminerebbe per poi alzarsi in piedi di fronte a lei <l'ho trovata...la tenda con il simbolo della rondine. Sono rimasto li di fronte per un 'ora intera. Ma le mie gambe sono rimaste paralizzate. Immobili. Non ci sono entrato. Ed ora eccomi qui. > concluderebbe con un sorriso tranquillo, come a volerla rassicurare < in più...quelle voci....io... mi stanno consumando...> e qui il suo volto tornerebbe cupo, preoccupato. Lo sguardo si farebbe sottile per poi tornare dritto verso quello di Furaya <vuoi fare qualcosa di utile per me? UCCIDIMI> conclude con un sorriso a 32 denti. [ch on]

23:11 Furaya:
 Ebbene, come volevasi dimostrare, la situazione non è affatto delle più rosee. E come potrebbe? Tutti affrontano dei problemi ogni giorno e lui non n'è esente. Anzi, era quasi plausibile che un momento del genere, se non peggiore, sarebbe sicuramente arrivato. Non può non ricordare per sempre, specialmente se incontra persone che tali ricordi glieli fanno rivivere. <Lo so e mi dispiace.> Riferendosi al lavoro che l'ha consumata in questi giorni. <Ho dovuto sistemare la difesa di Konoha, ma cambiamo argomento.> Propone, gesticolando con la destrorsa, comprendendo che non è proprio il momento adatto per parlare di ciò che ha fatto e ciò che ancora deve compiere. E' lui che ha bisogno d'aiuto adesso e, così come lui c'è stato per lei, la donna farà altrettanto. <Assolutamente no.> Ridacchia, piegando appena il capo di lato e mostrando un sorrisetto genuino, uno dei suoi soliti che vengono solitamente rivolti proprio a Saisashi. E' sempre stato molto difficile vederla sorridere, ma nell'ultimo periodo il ragazzo ha giocato un ruolo fondamentale nella sua vita, tanto da riuscire -in poco tempo- a diventare per lei importante, fondamentale. Ma allo stesso modo in cui l'altro non rivela qualcosa di così profondo, al contempo lei omette delle sensazioni e dei sentimenti. Non lo reputa un momento adatto. Ne segue ogni movimento, lasciando che prenda fiato e che possa parlare sol quando sentirà d'essere pronto per farlo. Non gli mette fretta, restando ferma dove s'è fermata in precedenza, pur sempre di fronte a questi. <Tesoro, chiunque ha paura di qualcosa nella propria vita. Non è colpa tua.> Addolcisce sia il tono che lo sguardo, districando le braccia dal loro intreccio dietro la schiena, ma restia comunque a sfiorarlo. <Innanzi a quella tenda potresti trovare una svolta ai tuoi ricordi. Non posso rivelarteli io, devi riuscire a scoprirli da solo. So bene che potrebbero farti male, così come so altrettanto bene che ti servono affinché tu possa riprendere in mano la tua vita, dimenticando questi tre anni di solitudine che hai dovuto vivere e dei quali -io stessa- mi pento. Non ti sono stata accanto prima, ma intendo rimediare adesso.> Porta la mancina a contatto col petto, dove il cuore ha giustamente iniziato a battere ben più forte del normale. Fa ricorso alle proprie risorse, in modo tale da mantenere un tono pacato ed un'attenzione particolare ai suoi discorsi. Lo vede alzarsi e, ancor una volta, non si smuove dalla sua posizione. <Troverai il coraggio, probabilmente hai solo bisogno di tempo ma ciò non fa di te un debole.> E' un appellativo che, se rivolto al Taijutser, non può che darle fastidio. Quel che veramente la turba, poi, è l'ultima frase che la raggiunge come una freccia scoccata direttamente al cuore. In un primo momento non sa come rispondere, tant'è che si morde il labbro inferiore e distoglie lo sguardo, volgendolo al terreno. Che risposta potrebbe dare ad una domanda del genere se non la più ovvia? <E perdere chi è riuscito a farmi sorridere ancora?> Sussurra, riportando le iridi sul viso del ragazzo, facendosi forza per non cedere e restare seria, per quanto la voce ne tradisca le forti emozioni. Ha imparato ad essere egoista e a prendersi chi le ha fatto vivere il mondo in una chiave diversa. Gliel'ha detto lui, no? <Non riuscirei mai a farlo, non ti lascio andare.> Ferrea decisione, la propria.

23:31 Saisashi:
 Furaya, come a volersi giustificare, spiega la motivazione della sua assenza, tuttavia non ci sarebbe alcun bisogno. Chi più di Saisashi l'ha osservata così tanto, quasi perso nella sua visione, mentre continuava senza sosta a portare avanti i suoi compiti? Non pretende assolutamente che lei debba metterli da parte per un suo capriccio, non è un egoista, non lo è mai stato. La sua priorità , seppur non ne ha ricordo è sempre stata quella di dare tutto se stesso, senza mai ricevere molto in cambio, anzi, praticamente nulla. Conclusa quell'affermazione così forte, che sarebe difficile da intendere, poichè il tono e l'espressione del corvino non hanno lasciato intendere se si trattasse di una frase scherzosa o forse...una richiesta reale? Chi lo sa... Non lo scopriremo questa notte. Ad ogni modo, il suo sorriso andrebbe a sparire. Perchè se n'è uscito con questa frase? Sorridendo poi? <tsk hai ragione. hihih...se pensi di rilberarti così facilmente di me, ti sbagli di grosso. Dopo tutto ho promesso no?> direbbe sincero, per poi darle nuovamente le spalle, nascondendo uno strano sguardo. Non vuole mostrare quell'espressione a Furaya. C'è qualcosa che non torna. <ad ogni modo > tornerebbe quindi in sua direzione < vuoi farmi proprio arrossire eh? ciiii trovi proprio divertimento a mettere in difficoltà il suuublime sottoscritto? > tornerebbe scherzoso , mostrandosi imbarazzato alle stupende parole di Furaya. Così semplici, eppure, così stupende per il genin. NOn le ha mai sentite pronunciare prima. < e poi , dove vuoi che vada? Direi che ho girato abbastanza senza meta non trovi? Chi diavolo mi prenderebbe eheheh! Ormai sono conosciuto in ogni dove, come "lo sporco barbone". O almeno credo> di posti ne ha potuti vederee molti ijn 3 anni. <ad ogni modo....io non ho mai avuto paura... anche perchè la morte non mi spaventa, credo di aver vissuto di peggio lo sai bene..vivere, respirare, ma essendo morti dentro, penso sia stata la cosa peggiore. Ma poi...> la indica con la mancina <qualcuno ha deciso di stravolgere i miei piani. Ed io che volevo rassegnarmi alla mia vita e continuare a vaaaaagare e vaaaagare come un fantasma, invisibile in giro per il mondo. Avrei potuto scrivere un libro. LE MIIIRABOLANTI AVVENTURE SUBLIMI!> sorride come un idiota < avrei avuto fama e successo, mi avrebbero ricordato per sempre...ma questa bomba sexy ha interrotto i miei piani> terminerebbe in modo sincero e naturale, pronunciare quelle parole, per lui è qualcosa di normale. <sai... mi sono sentito vivo per la seconda volta , poco fa, di fronte a quella tenda....ho provato paura... non ricordavo più che cosa significasse...> ha detto la seconda volta?? e la prima??<beh la prima volta che mi sono sentito vivo , invece....beeeeeh lasciamoo perdere, sicuramente non ti interessa ehehe > FREGATA, non glielo dirà. < ah comunque....volevo scusarmi per quel fiore che ti ho lasciato...si ecco...ehm...doveva essere una sorpresa, invece era un disastro...ho fatto una missione apposta per guadagnare i soldi...e un bas****o mi ha venduto quel fiore come unico , raro ed immortale. Ho speso tutto in quello. Peeeeerdono! > direbbe per poi gettarsi in ginocchio in cerca di pietà, buffo e comico come sempre. Le sue intenzioni dopo ttto erano buone. E forse sta cercando di cambiare discorso [[ch ON]

23:48 Furaya:
 Con il discorso intrapreso, a ruota libera, il ragazzo sembra tornare ad essere scherzoso. Molto probabilmente, sta soltanto mascherando ciò che sente con la sua solita faccia da scimmia. La Nara, del resto, ha imparato a conoscerlo anche da questo punto di vista oltre che dalle altre migliaia di facce che possiede: una più buffa dell'altra. Annuisce al di lui discorso, portando la testa a flettersi verso la spalla, oltre che mostrargli un sorrisone dei suoi che, poco ma sicuro, soltanto Saisashi può vantarsi d'aver visto sinora. <Ci tengo alle promesse, ma non devi sentirti obbligato.> Gli risponde tranquilla, stringendosi nelle spalle. E' altrettanto abituata a delle promesse che vengono infrante, per la maggior parte delle volte. Quindi, non si stupirebbe poi tanto, con la sfortuna che la perseguita, se pure quest'ultima venisse meno. Non vuol pensarci, ma il tarlo è sempre dietro l'angolo pronto a ricordarle che non merita quel che ha e che potrebbe perdere quel poco che ha ricevuto. <Hai già fatto molto per me.> Sincera, gli si avvicinerebbe d'un passo. Stenderebbe l'arto destrorso per cercare di raggiungere il centro della sua schiena, qualora le sia concesso, per poggiarvi contro il palmo aperto. <Capisco la situazione, ma non fingere con me. Puoi mostrarti per quello che sei ai miei occhi e, sta sicuro, non cambierà l'opinione che ho di te.> Abbassa lo sguardo, lasciando poi che la mano venga richiamata dalla forza di gravità e giaccia nuovamente al proprio fianco. Voleva soltanto che lo sapesse, tutto qua, infondendogli coraggio con quel tocco. <Vorrei tanto tu non sparissi ancora, ma trovo che ci sia qualcosa che devi scoprire e che, per farlo, io sia di troppo.> Ride e sorride al tempo stesso, come a voler smorzare la situazione, per quanto gli occhi non riescano affatto a nascondere la paura d'averlo lontano. In fondo, dopo tanto tempo, soltanto col ragazzo in questione è riuscita a trovare parte di sé. <Credo che fama e successo tu te li stia facendo comunque con la tua band.> Un modo scherzoso come un altro per togliersi di dosso parte della colpa -affatto negativa- che le sta attribuendo. <Eh? M-Mi interessa eccome! Non puoi tranciare così i discorsi o cambiare argomento quando piace a te.> Tuttavia contenta che si sia rivelato essere nuovamente quello ch'è davvero, per quanto sia naturale che vi sia sotto dell'altro. Egli continua a straparlare a vanvera come fa di solito, mostrandosi esattamente per la maschera che nasconde il vero io altrui. Lo vede piegarsi in ginocchio e chiedere perdono per uno stupido fiore, accovacciandosi lei stessa. Piega le ginocchia, portando le braccia a circondarne le ginocchia e fissarlo dall'alto della sua posizione con sguardo addolcito. <Conta il pensiero.> Mormora. Una ciocca di capelli le scivola sulla guancia ed oltre la spalla. <Ora, per favore, se tieni a me tanto quanto dimostri, parlami di ciò che ti frulla in testa: qualsiasi cosa. Ancorché sia orribile, non mi farà allontanare da te.> Vuole rassicurarlo, sicura che il problema legato al suo atteggiamento sia solo questo, paura, timore. Vorrebbe soltanto che lui si aprisse, lasciando fluire all'esterno qualsiasi cosa gli passi per la mente purché sia poi libero, seppur vagamente.

00:08 Saisashi:
 Furaya si avvicina al corvino, accovacciato a terra in cerca di perdono per chissà che cosa. <sigh...> fingerebbe un pianto < una giornata intera per guadagnare per una sorpresa..ho sopportato quei fottuti s****i che mi hanno dato come compagni...una drogata...e un tizio con un cane...tutto per cosa? Moooondo cruuuuudele> concluderebbe per poi sorriderle dolcemente. Per lo meno nonostante la sua situazione, è riuscito comunque a strapparle un sorriso, quel sorriso che in qualche modo riesce anche a mandare avanti se stesso. Lo sguardo si alza nella direzione delle azzurre della ragazza. <comunque...non mi sento obbligato. > mette il broncio, per poi andare a cambiare posizione, sedendosi a terra a gambe incrociate <tsk, ti pare che il sublime sottoscritto possa farsi sottomettere e sentirsi obbligato in qualcosa? Tsk> gonfia le guance. Tanto sei cotto, idiota, è inutile che fai il fenomeno. Non capisce che cosa possa intendere Furaya con "hai già fatto molto", in realtà non crede di aver fatto proprio nulla <beeeh..so che la mia sola presenza illumina d'immenso questo accampamento > direbbe con fare regale <ma non capisco cosa ho fatto di così importante. Anzi, vorrei fare qualcosa di più uff> sbuffa, sentendosi a volte inutile nel vedere Furaya così presa dal suo lavoro, senza poterla aiutare < tranquilla...non sparirò> forse. Se dovesse sparire ora perderebbe l'unica fonte di luce su cui può contare nella sua vita <la mia band. GIUUUSTO! EHEHEH! PRESTO SAREMO FAMOSI. Preparati, Sosachi sta pensando a tutto. Anche questo look è sua idea> direbbe mostrando il suo giubbotto e gli occhialoni, con fare di chi è sicuro di se, ma in realtà risulta essere una scimmia con dei vestiti appioppati dal cielo. Anche se con questo stile , è sicuramente a suo agio. Meglio che in tiro come alla festa. <nah nah. Negativo. Non te lo dirò , dovrai darmi qualcosa in cambio , qui si parla di informazioni moooolto top secret> sorride a tutto spiano. <quindi..> si farebbe di colpo serio con l'ultima affermazione di Furaya. Non è sicuro di poter davvero dire tutto. E se lo scambiasseper pazzo? E se lo abbandonasse? E se avesse davvero qualche problema nella testa? Quella voce, gli dice cose che fanno paura < se insisti..ti dirò cosa ho provato questi anni...cosa ho provato di fronte a quella tenda, questa notte, paralizzato come un verme...ti dirò cosa penso della mia vita...> tirerebbe un sospiro per poi riempire i polmoni , pronto ad esplodere. <WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!> griderebbe come un bambino , come se volesse ululare alla luna che tuttavia non può risponderle. Un grido liberatorio, pieno delle frustrazioni e di tutto ciò che sta cercando di controllare da sempre. Quella rabbia, quel rancore, quella paura, quella malinconia, quel peso, quella follia. Tutte dentro a quell'urlo disperato, che semplicemente verrebbe seguito da qualcosa di inaspettato. Un fiume...un fiume di lacrime in piena. Un pianto incontrollato, che cercherebbe di frenare asciungandosi con el mani, ma che tuttavia non vorrebbe cessare. Eh sì. SIGNORE E SGNORI SAISASHI STA PIANGENDO. COME UN NEONATO. PRESTO VENGHINO SIGNORI, SI SCATTINO FOTO PERCHE' NON ACCADRA' MAI PIU'. Pochi istanti dopo, la quiete <sigh....sniff...sniff...> si asciugherebbe ora le lacrime con la manica del braccio destro. <ecco fatto. L'ho detto> [ch on]

00:29 Furaya:
 E cosa le importa della sorpresa se può bearsi della sua presenza, se può averlo vicino e sorridere come quand'era bambina? <Non m'importa, davvero. E poi l'ho comunque conservata.> Sì, messa tra le pagine di un libro come vedeva fare a sua madre da piccola, pur di conservarla e non rendere vano quel regalo, per quanto davvero lo sia. Gli restituisce il medesimo sorriso di sempre, che soltanto lui riesce ad ottenere con così poco. <Non lo direi mai!> Solleva le mani mostrandone i palmi vuoti, palesemente ironica anche nel modo di porsi nei suoi confronti. Giocherellona a sua volta, tenta di smorzare la tensione venutasi a creare tra i due, esattamente come l'altro. <Se vuoi fare qualcosa di più, sono certa di poterti affidare la tenda dell'Hokage in mia assenza. L'ultima volta, non ti sei comportato male. Pensa...> Gli sussurra pur di non farsi sentire dalle guardie. <...tutta per te.> Sì perché è palese che debba allontanarsi nuovamente dall'accampamento ed è per questo che ha chiesto a Yukio d'unire le due tendopoli. Inizialmente, ciò che vien detto come uno scherzo, rischia di rivelarsi poi un vero fondamento. Si fida soltanto di lui, ora più che mai, quasi ciecamente. In effetti, per quanto sia sbadato, stupido, una scimmia urlante, sente dal profondo del cuore che può tranquillamente fidarsi di lui. Si tratta d'una sorta di sesto senso. <Sosachi dovrebbe vestirti più spesso, sai? Anche al matrimonio avevi un fascino tutto tuo.> E arrossisce sulle gote senza neanche volerlo, mostrandogli un sorrisone probabilmente per mascherare il rossore accentuato sul volto. Gli argomenti successivi vertono su qualcosa di ben più profondo e lei si fa pensierosa. <Sai, potremmo fare un gioco. Una verità per una verità.> Solleva l'indice destro con far saccente. <Ti faccio una domanda, rispondi sinceramente e poi ne poni una a me.> Se vuol sapere qualcosa ed in cambio vuol anche ricevere delle informazioni, cerca di imbastire un gioco -per così dire- per non far pesare troppo la situazione all'altro e neppur a se stessa. Lo reputa opportuno, ma sta senza dubbio al ragazzo scegliere se prendervi parte oppure no. <...> Resta sorpresa dall'introduzione che dà al discorso finale, sgranando gli occhi poi nel sentirlo urlare con quanto fiato ha in corpo. <Sveglierai tutt--> Eppure pare contenta che si sia finalmente tolto un peso dalle spalle, quello stesso peso che lo stava tormentando da giorni e che ha avuto bisogno d'una spintarella per essere buttato giù. <Shhht...> Gli sussurra mentre cerca di gattonare in sua direzione e accoglierlo tra le proprie braccia. Cosa si fa quando una persona piange? Gli dà appoggio, gli concede una spalla dove poter piangere senza vergognarsene. <...vieni qui.> Gli è rimasta lontano, per quanto possibile, durante tutti questi discorsi, ma or accorre in suo aiuto non potendo resistere nel vederlo così ridotto. <Sfogarsi non può che fare bene, tenersi tutto dentro ti logora soltanto.> E tu ne sai qualcosa, bambina, non è vero? Per quanti anni ti sei tenuta dentro il male che t'affligge prima di mostrarne soltanto l'apice? E, ammesso l'altro abbia acconsentito, non farebbe null'altro se non tenerlo contro di sé, priva di malizia alcuna bensì carica dell'amore che vorrebbe trasmettergli.

00:46 Saisashi:
 Il buon Saisashi, nel pieno del suo sfogo, vedrebbe giungere Furaya in suo soccorso. In questo momento non gli frega nulla di ciò che potrebbe pensare, sa che di lei si può fidare, sa che non lo giudicherà per questo. E' stata proprio lei dopo tutto a chiedergli di dirle tutto no'? Beh , il corvino non è mai stato bravo con le parole e questo non è sicuramente un segreto. Continuando a singhiozzare come un bimbo indifeso, ma pur sempre muscoloso (?), accetterebbe l'abbraccio dell'Hokage, lasciando per una volta, che sia qualcun altro a proteggerlo...per una volta, per quel piccolo istante, lascia che sia qualcuno a farsi carico delle sue paure , del suo passato, dei suoi trascorsi. Un solo momento, che gli permetterà di godere di una libertà mai provata prima. Dopo tutto, che male c'è se solo per questa volta non sarà lui a volersi fare carico di qualcun altro? <sigh...sniff...> continuerebbe lentamente immerso tra le sue braccia, senza alcuna malizia, lasciando che quel pianto possa giungere a termine da solo, senza forzatura...<uuuh...sniff..sniff...ok ci sono eheheh... ora ti ho rivelato tutto> si certo, a modo suo, senza parlare, ma Furaya può aver capito. < spero che il mio suuublime urlo non abbia svegliato tutti...anzi fuck ! spero di si, dopo tutto se io sento tutto questo, perchè gli altri stronzi dovrebbero dormire sereni? > domanda lecita, che arriva sicuramente dallasua famosissima e rinomata scimmia battipiatti che di tanto in tanto si aziona nella sua testa < beh si...hai ragione...quel maledetto biondino ci sa fare con i vestiti...io non ci capisco niente, ho tenuto per tre anni gli stessi vestiti bucati > true story. <ora che mi hai visto piangere, non mi considererai un povero debole vero? e soprattutto.......:> silenzio qualche istante <nooon lo dirai a nessuno. VERO?> concluderebbe quasi con tono di minaccia. Buffo ovviamente. <uuuh si.....teeeenda...tutta miaaaaa> gongola, pensando di poter fare ciò che vuole, magari un altro giretto nei panni del ninja più importante di Konoha, L'Hokage. <comunque vedi...se devo essere sincero..è che...quella voce...quella voce maligna...nella mia testa...ecco io...> la voce si farebbe tremante ed insicura, nnon riuscirebbe a temrinare il dciscorso < no niente, lascia stare hihi> Furaya nel mentre ha proposto un gioco, che fosse lo stesso che voleva fare quella sera? Sicuramente è rischioso acccettare, ma ama il rischio <uhm e va bene. Il sublime non si tira ma indietro davanti una sfida. Avanti, spara. Cos'è che vuoi sapere....> e poi sul suo volto apparirebbe un ghigno malefico, mentre arrossirebbe sul volto con aria goduta, approfittando ora della posizione per strofinare la sua guancia sui seni morbidi di Furaya < che cos'è che ti spinge a tanto...addirittura a fare questo gioco....hihihi> continuerebbe a strofinarsi lentamente sollevando lo sguardo malefico verso il suo volto [ch ON]

01:03 Furaya:
 Passa dall'essere il più idiota di turno alla persona più seria dell'universo. In tempo record, però, riesce a raggiungere nuovamente la trasfigurazione d'una scimmia urlatrice. E' probabilmente questo che tanto le piace di lui. Lo terrebbe ancor stretto a sé come una madre in un atteggiamento materno, volendolo difendere dalle sue paure e mettendo in gioco tutta se stessa. <Già.> Non lo ha fatto a parole, però sono bastati i fatti, quegli stessi fatti che le fanno comprendere un po' di più della situazione dell'altro. Non fugge dai suoi problemi così come non è mai fuggita dai propri. Seppur avesse svegliato l'intero accampamento, qualcuno rischierebbe sol di esternare il dissenso e il fastidio nell'aver dovuto sorbirsi quell'urlo. A meno che non l'abbiano scambiato per quello d'un animale che, conoscendolo, non sarebbe neppure tanto lontano dalla verità. <Scemo.> Gli sussurra in prossimità dell'orecchio con una piccola risata che spera quanto più possa essere contagiosa. Allenterebbe appena la presa nel rendersi conto ch'egli si stia calmando, facendo in modo che possa respirare ed asciugarsi alla bell'e meglio la faccia, cosicché si ripulisca dalle lacrime versate. Alle sue richieste, distanziatasi il necessario, porterebbe gli occhi a focalizzarsi in quelli altrui, seria come non mai. <Tutto ciò che senti, specialmente quando arrivi ad esplodere come hai fatto stasera, dovresti buttarlo fuori più spesso.> Gli puntella il petto con l'uso dell'indice destrorso, il quale si adagerebbe sullo sterno. <Sono qui con te, sempre. E non voglio che tu debba sopportare tutto questo da solo.> Non se lo perdonerebbe mai ed è desiderosa di farglielo sapere, sperando che ciò possa servire a sbloccarlo più del necessario ed evitare che si ripresenti una situazione del genere. <Ad ogni modo, promesso.> Pur senza promettere, non si sarebbe mai sognata di urlare ai quattro venti delle sofferenze di qualcun altro; se le sarebbe tenute per sé, cercando nel suo piccolo d'aiutare chi ne ha veramente bisogno. Non l'avrebbe detto neppur a Mekura che, attualmente, è forse l'unica che potrebbe davvero aiutarlo in questa situazione. Quindi, recarsi dalla Jonin potrebbe rivelarsi davvero la mossa giusta. <Sì, tenda tutta tua, anche se avevo in mente di lasciarti un sigillo che ci potesse tenere in contatto anche dalla distanza.> Rivela, mostrando la sua innata dose di preoccupazioni e di controllo, volendosi assicurare che non gli succeda alcunché in sua assenza. Glielo propone, dal tono è abbastanza evidente che accetterebbe persino un rifiuto. <Saisa.> A mo' di rimprovero, sollevando gli occhi verso il cielo notturno quando si rifiuta nuovamente di terminare il discorso. <Non te la caverai così facilmente.> Questa è una di quelle promesse che alla Nara piace parecchio(?). Lo vedrebbe poi strofinarsi sul morbido, portando la dritta sulla sua nuca con far delicato. Lo vorrebbe strozzare, in realtà, però si contiene per il bene comune e per quello dell'intero accampamento. <Voglio sapere cosa senti dentro di te, queste voci delle quali hai parlato.> E coglie subito la palla al balzo con la questione che lo riguarda da più vicino e che, fino a poc'anzi, ha voluto omettere. <Ora ti riconosco.> Sembra veramente tornato ad essere il solito Saisashi di sempre con quell'espressione buffa che tanto la fa ridere.

01:24 Saisashi:
 Continuerebbe imperterrito a godere della magica morbidezza di quelle che un tempo, qualcuno conobbe con il nome di "Pere infuocate". Dopo tutto, un piccolo premio di consolazione per la sincerità e l'essersi sfogato se lo merita no? Che male c'è? Il suo ghigno felice come un bimbo a Natale è veramente irraggiungibile. Tanta felicità e sincerità nel poggiare il viso su qualcosa di così semplice come il petto di Furaya. Beh ad ognuno le sue gioie. <si forse hai ragione...ma come puoi pretendere che io mi sfoghi,...cioè...ho sempre fatto da solo, non è facile. CI proverò, ma non è nella mia natura. Il sublime non mostra debolezze > direbbe convinto, seppur il suo discorso non abbia completamente senso. Ma non è facile per lui potersi lasciaare andare così tanto. Stanotte è successo, ma chissà quando potrà di nuovo godere di una visione così fragile del genin. <si...è strano pensarlo...non mi abituerò mai credo...> direbbe gioioso e sereno, andando a cercare di avvolgere la ragazza con le proprie braccia, in un abbraccio forte che la porterebbe a stringersi a lui, con la normale conseguenze che il suo viso sprofondi maggiormente nei suoi seni. Certo che hanno una tenda, e restano li a terrà in mezzo all'accampamento... dettagli, tanto tutti dormono. O almeno dormivano, prima dell'urlo di Saisa. <ehm...un che=?> direbbe ora staccandosi leggermente così da poterla guardare in volto con aria incuriosita di chi non capisce < che cosa sarebbe...quel coso...un sigillo dici?> non ha idea di che cosa si tratti non sa a cosa si riferisce <beeeeh.... sai che di me puoi fare quel che ti pare. Basta che non bruci troppo e non servano siringhe > ha una paura folle delle punture, l'ultima volta anni prima, è svenuto con Mekura per una semplce punturina <ehm...siiii è fatto tardi non trovi?? noooooon dovremmo andarcene? > svierebbe con faccia da idiota , ma non ha scelta. < e va bene. Te lo dirò. Un gioco è pur sempre un gioco ed io ho accettato.> non sa a cosa potrà portare questo , ma ormai la situazione si è verificata <io...> serio più che mai. <quella voce in testa..che mi perseguita..da anni... si è fatta più forte. Non si presenta più solo nel sonno.. a volte, quando provo certe sensazioni di ...disagio... si presenta anche quando sono vigile...è sibilante..pungente...sussurrante...all'inizio. Poi, lentamente, comincia a martellare insieme alle fite che mi costringono a terra. Mi lasciano senza forze. Ma quella voce....> non sa se dirglielo o meno < continua a ripetermi che i ninja...che tutti...che anche tu...siete traditori..che mi avete fatto tutto questo...e non ho idea a che cosa si riferisca...ma poi...ora aggiunge cose che..cose mi fanno venire i brividi a pensarci. Mi spinge ad odiarvi...vuole che..vuole che vi faccia del male.> non sa come dirlo insomma. Si limiterebbe a dire questo. La cosa è seria e non l'ha mai rivelato a nessuno < beh, ora tocca a me.> sorride, cercando di non pensare al resto <Furaya. La più rinomata ninja di Konoha, amata da tutti, rispettata da chiunque...ma..io voglio chiederti> piccola pausa < che cosa dovrei fare..per saperti felice..? Intendo. Realmente felice. > la tocca piano [ch ON]

01:46 Furaya:
 Il viso del ragazzo soggiorna sul petto dell'Hokage, incurante di possibili ripercussioni, beandosi soltanto della morbidezza di queste ultime. Mica scemo. <Infatti non l'ho preteso. Ti ho soltanto detto che, ogni volta che ne avrai bisogno o quando vorrai, ci sarò per te.> Semplice e lineare, lasciandosi stringere dalle forzute braccia del ragazzo, circondandogli le spalle con le proprie. Non gli crea alcun fastidio, inoltre son da soli, a meno che non vi siano guardoni in qualche tenda lì vicino. Persino le guardie ormai li ignorano, sicuri che non accadrà assolutamente niente di male alla donna, avendo comunque avuto modo di tenere a mente il soggetto in questione. <Vero, sei sempre stato un po' ignorantello su qualsiasi arte non fosse quella dei pugni.> S'accorge di rivelargli qualcosa del suo passato molto tardi, ma sceglie di proseguire e, qualora voglia fare domande in merito, potrà sempre assecondarlo come preferisce. Prima o poi, deve comunque venire a sapere delle sue capacità se non le ha ancora scoperte da solo in missione. <Si tratta d'un sigillo che applicherei sul tuo corpo, invisibile ad occhio nudo ed anche coi Doujutsu non sarebbe possibile accorgersi di quanto creato.> Gli rivela, spiegando come meglio, esattamente come farebbe ad un ignorante della materia, questo prodigio del Fuuinjutsu. <Ci permetterà di comunicare telepaticamente, come ti dicevo prima.> Detto così, potrebbe non fargli comprendere che sarebbe letteralmente collegata ai suoi pensieri -non ai ricordi- qualora ne facesse uso, poiché c'è sempre da ricordare che non sono strettamente collegati a meno che non lo voglia l'utilizzatore. <Non fa male né devo usare oggetti particolari, ma preferirei avere il tuo consenso. So che posso far di te ciò che voglio, ma in tutt'altro regime e s'un letto morbido.> HOKAGE, CONTEGNO. Però, gli spiega in parole povere dove può esser messo in pratica quel che lui dice, ecco. Lo fulminerebbe con lo sguardo, staccatasi appena dall'abbraccio, quando tenta l'ennesimo sviare del discorso. <Può essere che tu stia riacquistando qualche altro ricordo col passare del tempo? Non sarebbe così lontano dalla realtà e, magari, quella voce è il tuo inconscio che ti chiede di non ricordare. Potrebbe trattarsi della tua paura di riavere nuovamente dei ricordi dolorosi. Tuttavia, potrebbero anche essercene di belli e divertenti.> Questo lei non lo sa, dal momento che non conosce tutti i dettagli circa la sua sparizione e quanto successe poco prima d'andarsene. Quella maggiormente invischiata è Mekura ed è per questo che andare da lei si rivelerebbe utile per entrambi. Gli sorride, sedendosi anch'essa al suolo ma di fronte a lui, distante ben poco. La domanda che le porge è difficile, parecchio complicata. Non vuol parlare di pace, del Villaggio, poiché riguarda strettamente la sua cerchia emotiva, nient'altro al momento. <Dimmi cosa provi per me.> Infingarda, gli pone una risposta alla sua domanda che funge anche da quesito successivo per il gioco che stanno facendo. Sa essere stronza anche lei quando vuole. Gioca sporco, eppure ne vale la candela.

02:16 Saisashi:
 E' vero, non lo ha preteso. Ma ci teneva a fargli presente la sua difficoltà. <lo so ... o meglio...devo cercare di ricordarmi che non sono solo. L'abitudine gioca brutti scherzi > di darebbe due colpetti sulla fronte con la mano destra < che intendi dire...?> inclina la testa verso sinitra, incuriosito da quella affermazione. Dopo tutto l'ultima volta Furaya ha sviato il discorso e non gli ha detto nulla sulle sue capacità e mancanza di qualsivoglia conoscenza di jutsu. Non è tuttavia questo il momento per approfondire ulteriormente. Ascolterebbe quindi la spiegazione sul sigillo, in silenzio, piuttosto stranito dalle parole che sentirebbe. <uoooo! DaAAAAAVERO?!? DAVVERO DAVVERO!?? una sorta di magia? CHE FIGATA! AHAHA> strana reazione da parte del genin, ci si sarebbe aspettato l'opposto, eppure l'idea di comunicare con lei non gli spiace <quindi saremo....TELEPATETICI?!> ehm forse vuoi dire telepatici... dettagli. <d'accordo...se pensi che possa tornare utile, sono disposto anche a questo. Pensare di poterti sentire in qualunque momento non mi dispiace. BASTA CHE NON DEBBA SENTIRE IL TUO RUSSARE ANCHE A DISTANZA HIHIHII> si strofina il naso con l'indice della mancina <hai il mio consenso. Per emntrambi si intende> fa l'occhiolino in risposta affermativa anche al suo essere disponibile nel letto. Anzi, questa sera gli servirebbe proprio,è qualche giorno che Furaya è presa, avrà bisogno di sfogarsi un pò no? IF U KNOW WHAT I MEAN. L'hokage prova a dare una sua interpretazione al problema, chein parte potrebbe essere vera. Tuttavia quella voce, sembrerebbe essere qualcosa di più, nn una semplice paura creata dallo stesso Saisashi...ma più qualche cosa che gli è stata iniettata da qualcuno. <tu...tu dici??> domanderebbe un pò sconsolato. <spero tanto che sia così...ultimamente è più dura gestirla...e tutte quelle cose orribili che mi dice id fare...io non vorrei mai fare del male...> non lo farebbe mai. <comunque negativo. Nessun ricordo. > scuote il capo per negare questa possibilità. Vorrebbe ma non ha ancora ricordato nulla. Tutto d'un tratto, il gioco sembra ritorcersi contro all'unico e solo Saisashi. Furaya gioca sporco , molto sporco, e rigira il tutto contro il corvino che si trova di fatto ad essere l'unico a dover rispondere a ben due domande. <ma ma....> arrossisce scombussolato, si guarda intorno di continuo in modo nervoso, non sa che rispondere, è spiazzato. <hey questo è giocare sporco! COSI' NON VALE! > mette su il broncio diventando rosso come un peperone. E ora che fa? Quando si tratta di sentimenti fatica a emttere due parole una dietro l'altra....come può riuscire in questo intento? Un babbuino sarebbe più pratico di lui <beh ecco...si insomma....> come suo solito, quando è nervoso, i due indici delle mani andrebbero a punzecchiarsi rimbalzando l'uno contro l'altro di fronte al busto di Saisashi ceh in questo momento scosterebbe los guardo, in direzione di qualsiasi dettaglio fuorche su Furaya. <io..ehm...quando sono con te...si cioè... è come se vivessi una vita parallela GULP> deglutisce rumorosamnete, cercando di togliere un pò di secchezza alla gola < boh che ne so come spiegarlo...il tempo ehm...si ferma. Rallenta di colpo a tratti infinito quando sono con te e poi si velocizza di colpo. E' come ....come galleggiare...mmmm sul vento. Si, come se fluttuassi sul vento! > direbbe cercando dei paragoni strambi < lo stomaco fa spesso ROOOOAR, si muove qualcosa nella pancia, però ...però...non saprei come dire. Poi il petto, nel petto sento un martello, non so perchè ma questo dannato cuore deve avere qualcosa che non va, non sping così tanto nemmeno dopo 4 ore di allenamento...ed io...mi alleno forte.> (?) <io non saprei come poter spiegare, perchè non lo so nemmeno io...è come quella volta, che dopo anni di pasti arrangiati, una signore mi sorrise donandomi senza motivo delle monete...con cui riuscii a mangiare un pasto caldo...che aveva un sapore così stupendo da non poterlo mai dimenticare. Semplice, ma speciale. E poi il tuo profumo....> così rosso da fuoriuscire il fumo dalle orecchie < non sono bravo con le parole eheheh> si alzerebbe in piedi di colpo, avendo creato un discorso infinito che poteva essere riassunto in due semplici parole. Ma non sarebbe Saisashi altrimenti. <non so che cosa significhi realmente perchè ne ho solo sentito parlare...ma dicono che quando pensi tutto il giorno ad una persona, e senti cose strane nello stomaco...beh a meno che tu non abbia molta fame allora...si tratta di amore?> domanda retorica mentre andrebbe a guardarla con la coda dell'occhio <beeeeh si è fatto tardi susu forza heheheh> cerca di cambiare immediatamente discorso <yaaaaawn, è proprio ora di tornare in tenda, suvvia, guarda che non ti aspetto! > direbbe incamminandosi, sperando di essere seguito, per terminare poi...chissà come. LOVE SEX, AMERICAN EXPRESS. Cos'è appena successo?! [END]

02:49 Furaya:
 Vi annuisce inizialmente, non avendo altro da aggiungere a quel ch'è stato detto. Anzi, si preoccupa di dirgli la verità a proposito delle sue capacità fisiche. <Intendo dire che non sei in grado d'utilizzare né le arti magiche né quelle illusorie. Esistono pochi elementi che nascono con quest'incapacità, quindi saresti persino raro.> Se da una parte poteva essere letto come un'offesa, raddrizza il tiro con quello che potrebbe persino essere inteso come un complimento. <Si tratta di Fuuinjutsu, ma sì, chiamiamola magia.> Scosta lo sguardo in tutt'altra direzione, ridacchiando. Non ci vorrà molto ad imprimerglielo, ma occorrerà farlo quando saranno tornati alla tenda. Così facendo, potrà innanzitutto richiamare di nuovo il Chakra e, dopodiché, adoperarsi con la creazione del Fuda e del sigillo da imporgli dietro la schiena o in qualunque parte del corpo egli scelga. Il termine telepatetici la fa ridere un po' più del dovuto, poggiando la fronte contro la sua spalla e respirando a fondo, pur di riuscire a fermare la risata che n'è uscita. Rialza rapidamente il capo per puntargli gli occhi e la classica fulminata di sguardo in merito a quanto da egli pronunciato. <Io non russo.> E che ne sai? Non puoi certo controllarti quando dormi. Per quanto ne sa, Saisashi potrebbe persino dire la verità. Quasi si imbroncia, ma vi passa sopra per via della decisione presa dal ragazzo il quale, appunto, le dà largamente il consenso per il sigillo dell'empatia. <Mekura potrebbe senza dubbio aiutarti, altrimenti dovremo ricorrere a misure drastiche per darti una mano concreta.> Tuttavia, deduce che non sia esattamente quel che lui vorrebbe, altrimenti avrebbero già tentato quell'opzione prima delle altre, evitando di passare da altre mille domande, sotterfugi, richieste e ragionamenti vari. <Ma partiamo dalla base, adesso.> Con calma, senza fretta alcuna. C'è tanto di cui parlare e lavorare, non può certo pensare che tutto possa risolversi in men che non si dica. <Scaccerò quella voce.> Se lo impone come ordine, autoritaria. La coppia di zaffiri si poggia sul viso del ragazzo, divenuto rosso come quello d'un pomodoro, costretto com'è a rispondere ad una domanda lievemente bastarda. E lievemente è dire tanto. Eppure non è così tanto carino quando mette il broncio in quel modo? A sua volta, il cuore accelera e resta lì, a bocca schiusa, non sapendo cosa dire e lasciandolo parlare come meglio crede. Qualsiasi parola sarà senza dubbio memorabile. <...> In un primo momento, non saprebbe davvero cosa dire. Cosa dici ad uno come Saisashi che balbetta come un forsennato e non riesce a trovare le parole giuste? Niente, cosa gli vuoi dire. Resta ad osservarlo, zitta zitta, imbambolata come un pesce lesso di fronte a colui che reputa essere tanto importante per lei. Il volto le si colora di rosso, esibendosi in un altro esuberante sorriso. <Visto?> Che sei rossa? Impossibile nasconderlo. <Basta poco per farmi felice.> E risponde anch'essa alla domanda altrui posta, seppur fosse intrinseca all'imperativo precedentemente posto. Si alzerebbe a sua volta da terra, trotterellando in sua direzione e addirittura precedendolo verso la tenda. <O non io ad aspettare te!~> Tutto è bene quel che finisce bene, no? Per quanto sia iniziato in maniera travagliata, hanno probabilmente trovato delle risposte a molti quesiti insoluti. Lei parlerà, senza dubbio, arrivando molto sicuramente alla medesima conclusione altrui. Quel che poi accadrà nella tenda, non sono affaracci vostri. [ END ]

Saisashi è mogio a causa dei pensieri che l'affliggono e al timore di incontrare Mekura. Furaya cerca di consolarlo ed aiutarlo fin dove l'è possibile, finendo col porre domande scomode.
Ah, gli imprime il sigillo dell'empatia.