filosofia delle Onde.
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Giocata del 05/05/2020 dalle 10:58 alle 20:38 nella chat "Spiaggia"
[Spiaggia Scogli] Dopo assersi svegliato presto si è allenato tutta la mattina nella zona per addestramenti della tendopoli, dopo di ché si è diretto alla spiaggia mangiando il ramen da asporto che ha recuperato lungo la strada. Meijii è un ragazzo di sedici anni, alto un metro e ottanta centimetri con un fisico allenato dei capelli verdi piu lunghi su lato destro della testa e più corti su quello sinistro della stessa, capelli lucidi di sudore tenuti sollevati e lontani dagli occhi dal coprifronte di Kusa indossato stretto, una bandana in tessuto elastico verde scuro fascia il collo del ragazzo salendo molla e arrivando a coprire il naso e la bocca del Genin, è completamente bagnata di sudore, si possono vedere facilmente gli occhi azzurro ghiaccio incastonasti nella striscia di pelle libera del viso completamente lucida da sudore asciugato di fresco, al momento indossa, come quasi sempre del resto un completo da allenamento verde scuro, formato da pantaloni elasticizzati, scarpe ninja con calzini, e una felpa con le maniche tagliate sotto le spalle con una grossa fenice fiammeggiante stampata sulla schiena del completo, le cui ali fiammeggianti circondano entrambe le spalle del giovane finendogli sul torace, bagnato dal sudore su i punti dove maggiormente ha sfregato durante l'allenamento porta un ombrello per chiodi legato dietro alla schiena nella sua custodia, una katana dall’elsa blu e azzurra con il fodero azzurra con puntini nel centro azzurri fissata sul fianco destro, con la mano destra sempre posata sul pomolo, una protezione in metallo e cuoio decorato con delle fiamme giallo arancioni uguali a quelle delle ali della fenice, copre totalemente l'avanbraccio destro di Meijii, mentre la mano destra è protetta da un Guanto Ninja decorato con un tema a fiamme, al fianco sinistro una tasca portaoggetti con fumogeni e tonici di varia natura, su ogni coscia è fissato un porta Kunai e shuriken, con 9 shuriken a spirale a destra e nove shuriken speciali a sinistra sull'avambraccio sinistro è presente un porta shuriken, con 9 shuriken speciali al suo interno. Va quindi a sedersi su un scoglio a guardare alla volta del mare, guardandosi attorno e a prendere un respiro profondo e quindi una volta alzate la mani alla volta del centro del proprio torace proverebbe a comporre il sigillo della Capra, e andare a provare ad immaginare di raccogliere la propria energia fisica da tutte le cellule del proprio corpo e a concentrarla, provando a plasmare in una sfera con lo stesso colore dei suoi capelli, e quindi andando a immaginare di raccogliere e concentrare la propria energia mentale, cercando di raccimolarla tutta e provare a concentrarla e plasmarla in una sfera del colore dei propri occhi. Per poi nel caso ci fosse riuscito, provare a fare ruotare su se stesse le due sfere cercando di mantenerle intere e integre, e mentre prova a farle ruotare su se stesse provando a non farle disperderle nel mentre, andando quindi se ci riesce, a provare a muovere le due sfere una contro l'altro, provando a muoverle verso il centro del proprio petto, provando a farle collidere e a farle ruotare una dentro l'altro cercando di farle fondere in una sfera unica, nel tentativo di richamare l'esplosiva energia sulla quale ha bisogno di tenersi allenato mentre cammina per la zona, si guarderebbe solamente attorno, ogni tanto, molto attentamente, muovendo le proprie iridi di ghiaccio, su tutte le persone e le cose attorno a se, quasi come se volesse fare una radiografia al posto. [4/4 Tentativo di richiamo dell Chakra] [Chakra 20/20] [Ombrello di chiodi, katana azzurra, 9 shuriken a spirale, 18 shuriken speciali, 3 tonici salute tonici chakra, salute e charka speciali, guanti ninja, vambracci, 5 fumogeni, coprifronte di Kusa.] [? > Scogli] Piove. Già qui la questione si fà complessa, o meglio, ostica se così vogliamo dire. fortunatamente, però, il Goryo sembra non essersi lasciato prendere di sopresa dal fenomeno atmosferico, essendosene accorto prima di uscire dalla tenda, armandosi di un nero ombrello che chiaramente si intona al solito completo nero, aperto e tenuto ben ritto sopra la propria testa, in contrasto solo alla bianca camicia. Mano sinistra che dunque regge l'oggeto in questione, la dritta che invece si porta a sistemare il nodo della cravatta, non avrebbe voluto metter piede fuori dalla tenda ma ha bisogno di riflettere, di cercar di mettere le idee in chiaro, rimetter a posto i vari piccoli pezzetti di quel che gli pare strano, per quanto lei sia abile a mascherarlo e poco incline a rivelargli la verità, qualche accenno di debolezza è stato indubbiamente notato. Non può essere una semplice influenza, teoricamente sarebbe già in procinto di svanire, sfumare via, invece non riesce a liberarsi da quel minuscolo tormento dentro di lui che lo spinge a dubitare, una proporzione infima in confronto alla fiducia che ripone nella stessa Kurona, ma in grado di porlo in una situazione di dubbio, tanto da imporgli quel camminare meccanico e meno elegante del solito, lo sguardo fisso davanti a sè del color del sangue, perso nei propri pensieri e nel proprio rimuginare, tanto da farsi trovar quasi sordo nei confronti dell'altra personalità <{ Se la cosa ti cruccia così tanto, fai prima a chiederglielo. }> e la mano libera che poc'anzi ha aggiustato quel nodo, andrebbe adresso a porsi dietro al collo, volendo massaggiar i muscoli, quasi indolenziti da quell'umidità, costante e presente, rimarcata dal continuo battere perpetuo delle gocce sulla superficie idrofoba dell'ombrello < Ci ho già provato, ma è troppo orgogliosa ed abile a celar la verità... > inoltre, sarebbe un dubitare nei confronti della fiducia che si ripone a chi più si possa voler bene, verso chi si ama, e non è sua intenzione esternare il proprio dubbio nei confronti della Kokketsu, per quanto forse gli servirebbe per prepararsi al peggio, un qualcosa alla quale non sarebbe pronto, non lo sarà mai, ma a sua chiara insaputa, tristemente giungerà. Comunque, passo dopo passo, si ritroverebbe verso la Spiaggia, lì dove è giunto senza porre minimamente caso nei confronti del proprio percors, non avendo una meta ma semplicemente una metà alla quale dover pensate, volendo continuare a muoveresi per Kiri con l'intenzione di cercare di portar pace nella propria mente, per quanto la cosa risulti difficile, tanto che forse, in quel suo rinnegare una qualsivoglia forma di aiuto, andrebbe, a metà tra il conscio e l'inconscio, ad avvicinarsi verso quello che sarebbe il limitar degli scogli, quasi a voler aprofittare del perpetuo cullar delle onde, per ritrovare un pizzico di serenità, distolto dal suo desiderio di morte e sofferenza in questi giorni in preda a quel minuscolo dubbio insito dentro di lui, visto che non è certo uno che non pone caso ai dettagli, tantomeno ora, nel notare poco più in là la figura di Meijii, uno degli Shinobi più dediti all'allenamento che può dir di conoscere, per quanto il loro rapporto non sia effettivamente consolidato < Ti alleni sempre con dedizione eh? > domanderebbe rimanendo ad un paio di metri dietro di lui, con l'ombrello che lo protegge dal fastidio supremo di quel piovere, andando poi ad osservare il suo vestiario, soffermandosi sulla fenice, domandandosi se possa essere un qualcosa di riconducibile al proprio sangue o semplicemente una questione di gusto personale, magari un'ideologia dello stesso < Indossi spesso quel simbolo, è un rimando al tuo Clan? > domanderebbe volendo tentare di distrarsi dai propri pensieri, con un tono che non è mai troppo interessato ne troppo poco, freddo e distaccato ma mai più privo di note emozionali, insomma, pacato e sereno, ma tradito da un velo di nervosismo che i suoi pensieri continuano ad alimentare, lentamente. {ck on} [Spiaggia Scogli] Ecco che quindi guardando alla volta delle Onde, andrebbe a giocare con la ciotola oramai vuota, del Ramen quando sente qualcuno parlare, andando quindi a voltarsi alla volta del giovane, posando sulla figura di lui le proprie Iridi azzuro Ghiaccio, <Quando riesco e sino a che riesco si, l'arte della armi richiede un sacco di allenamenti, dedizione e fatica, ma allo stesso tempo ti permette di potere allontanare da te ogni cosa che ti innervosisce e peggiora la vita.> direbbe solamente con un sorriso alla volta di Itsuki, aggiungendo solamente poco dopo, e quindi guardando alla volta del ragazzo aggiungere solamente <No è un simbolo della Rinascita, è legato solamente a me, non al mio clan.> direbbe solamente con un sorriso alla volta di Itsuki. <Tu come stai?> chiederebbe solamente alla volta del ragazzo <hai trovato il tuo scopo nella vita?> [C ON] [ECP] [Scogli] Non che abbia avuto modo di accertarsene in maniera concreta, aveva semplicemente supposto il fatto che lui stesse impastando il chakra nel notare quella sua concentrazione, ma a quanto pare l'occhio che piano piano si affina e diventa sempre più esperto, non ci ha visto male, anche per quanto riguarda il Clan è un puro tirare a caso, visto che non hanno mai trattato a riguardo ed esistono anche Ninja privi di un clan altisonante, non è una cosa così esageratamente rara, insomma. Nel mentre che lui parla andando a rispondere al dire di cirscostanza di Itsuki, il Moro vedrebbe di andare a prendere dalla tasca sinistra il solito pacchetto di sigarette e l'accendindo, poggiando sulla spalla destra l'ombrello lì dove c'è l'asta che regge la parte superiore, posando lo sguardo assottigliato sul cilindo stretto di tabacco che vien tirato fuori e poi illuminato in punta dalla fiamma dell'altro, che vien richiuso con un lieve schiocco metallico, per poi venir riposto assieme al pacchetto, concedendogli quindi quel primo profondo tiro, gli occhi che si perdono in quel rosso che riflette il tizzone ardente, mentre sottili fili di fumo si levano verso l'alto, appesantiti e ditrutti dalla pioggia, quando finiscono per superare il confine dell'ombrello stesso < Mh, quindi un palliativo nei confronti della vita, dici? Un pò come questa stessa sigaretta.. In un certo senso. > il tono permane immobile sulla sua lunghezza d'onda, non si articola in nessuna maniera diversa da solito, anzi sembra solo più freddo e distaccato del solito, visto quel pizzico di dubbio che lo pervade, che non riesce a mettere da parte, in quel tentare di convincersi che va tutto bene, volendo estraneare la propria consapevolezza nei confronti di Kurona, senza però riuscire a sopprimere del tutto quella stilla di incertezza, scuotendo brevemente il capo in un cenno di diniego, quasi a tentar di scacciare quel sentimento misto tra preoccupazione e perplessità. L'aveva sempre detto che emozioni e sentimenti sono un'ostacolo, ma al liberarsi del peso del passato, non ha potuto far altro che cedere. Ed ora, oh, ora soffrirai caro ragazzo, ora non ti aspetta altro che tentar di comprender il piacere dell'animo, per poi far sì che quello venga dilaniato, fatto a pezzi, calpestato dalla sofferenza a cui nulla sfugge, tu che adori tanto portarla nei confronti degli altri, verrai a tua volta punito, forse per questo tuo stesso peccare superbo nei confronti del nemico di turno. Ma il discorso prosegue e quindi, lui cercherebbe di abbandonarsi alle parole ed al sociale, per quanto non risulti particolarmente semplice come al solito, ci si stava quasi abituando, forse < Rinascita.. > mormora semplicemente tra sè e sè scostando lo sguardo da Meijii stesso per puntarlo verso terra, lì dove di lì a poco cadrebbe la punta grigia di cenere fatta cadere dal tocco lieve dell'indice, perdendosi in quella parola, che potrebbe avere diversi significati per lui, ma senza soffermarsi più di tanto a riguardo, visto che il suo stato d'animo attuale lo avrebbe soltanto portato a pensare il peggio del peggio < Deduco dunque tu faccia parte di un Clan. > direbbe riportando la sigaretta alle labbra, ed allo stesso modo le rossastre su di lui, mentre da dentro l'altro tace, silente, interessato si e no al loro interloquire, sino a quando non giungono quelle due domande brevemente distaccate tra di loro, da parte del Genin, e per un singolo istante, dopo quell'espirare del fumo, il fiato si sofferma, si blocca, un misero singolo attimo, con gli occhi che si sgranano appena < Ah.. Io.. Sono confuso, recentemente. > direbbe sollevando poi invece lo sguardo, volgendolo verso il cielo che continua piangendo quelle goccie, incesanti crollano dalle nuvole dipingendo d'umido la Nebbia più del solito, un preludio forse di quello che l'attenderà? Chissà. Un profondo respiro, un tentativo di riappellarsi a quel poco e niente che ha notato in quella di lei debolezza, ad un pensiero positivo in quel voler non essere del tutto realista solo nei di lei confronti, riabbassando di nuovo le scarlatte su lui dai capelli di scuro smeraldo < Il mio scopo mi è ben chiaro, è il percorso che mi condurrà alla mia meta che appare confuso ma... Dimmi, hai mai amato qualcuno? > direbbe ora discostandosi all'improvviso dalla sua risposta, dirottando in maniera consapevole solo per metà, il nocciolo del discorso, cadendo in un che di estroverso, incapace di comprendere in tutto e per tutto il suo sentimento, volendo quasi confrontarsi con qualcun'altro, cercare un confronto, un'opinione. {ck on} [Spiaggia Scogli] ecco che quindi guardando alla volta di Itsuki, direbbe solamente con un sorriso, per poi potere aggiungere lentamente con un sorriso <é una vera e propria cura, più che un Palliativo, come rilassarsi davanti al mare mi aiuta a mettere assieme i pezzi, lentamente o almeno con me funziona cosi, non ho idea di come la cosa possa funzionare con te> e quindi muovendo le iridi di ghiaccio sulla figura di Itsuki, ascolterebbe quello che ha da dire il ragazzo aggiungendo poco dopo quel suo appunto <Una rinascita, naturale e autonoma, non forzata o ottenuta rinuncianto a tutto quello che avevo e dandogli fuoco volontariamente nella speranza che il caso non abbia di meglio da fare, per per permettere al sacrificio di fare ottenere qualcosa di diverso, nella ultima e labile speranza che aggiusto e ripari al meglio chi sarò.> direbbe mentre con la mente va a rimembrare tutto quello che successe in un vecchio discorso, aggiungendo subitaneamente <Io pensa che ogni rinascita forzata, sforzi la nostra essenza, la laceri e la distrugga, portandoci nel lungo periodo a trasformarci in quello che non volevamo essere, quando tu ti fissi sul non volere guardare in una parte del tuo passato, ti troverai sempre a finire con riviverla, io semplicemente ho deciso di accettare il mio passato, e andare avanti, ricordandolo bene, per essere pronto nel momento nel quale sarà neccessario riaffrontarlo, i Conti aperti tornano sempre a bussare alla nostra porta, cosi come tutte le cose del nostro passato.> direbbe solamente alla volta del ragazzo <io faccio parte di un Clan, si, esattamente.> direbbe solamente alla volta di Itsuki, per poi aggiungere subitaneamente <per quanto non abbia avuto la fortuna di saperlo e conoscerlo quando mi sarebbe stato utile, e mi avrebbe dato la forza che mi serviva, lo ho scorperto solamente quando loro hanno scelto me.> direbbe solamente andando ad abbassare lo sguardo sulla propria vita, andando solamente dopo qualche secondo ad alzarlo sul volto del ragazzo, con una faccia appena più sorridente e felice. <Sei confuso? in che senso, hai ancora i dubbi della volta scorsa sulla vendetta? o si tratta di altro?> chiederebbe solamente alla volta del ragazzo andando ad incliare la testa verso destra, e a posare la rispettiva orecchia alla spalle destra. <Se il tuo scopo ti è ben chiaro davvero, allora sei messo meglio della maggioranza delle persone che hai attorno, ma nulla è facile, se viene fatto in uno strappo, devi essere come erba che nasce sulle dune di Suna, Piegarti al vento del fato, sino a che non sarai cresciuto Grande, forte, e con radici e appigli forti e vasti, e solo allora innalzarle, per creare un muro che il fato non potrà superare, svegliandoti sapendo di potere controllare davvere il tuo destino> direbbe solamente al giovane provando a ricordare alcune lezioni. <Ho trovato una persona che incarna, tutte le qualità che cerco in un'Amore... ma ama già un altro, quindi non si può definire un amore, credo.> direbbe solamente alla volta del ragazzo, più dolce nella ultima frase, aggiungendo quindi poco dopo <ero infatuato di lei, ma non era quella scelta dal destino per me, temo> direbbe solamente alla volta del ragazzo, tornando a guardare il mare. [Ck On] [ECP] [Scogli] Si amalgama il suono delle onde a quello della pioggia, vicini ma distanti tra il primo rilassato e poco burrascoso, mentre l'altro è più frenetico ed incessante, fastidioso quasi su quel battere sulla tela nera dell'ombrello, ma in quel voler tentare di sembrar più estroverso del solito, non volontariamente, ma per un puro abbandonarsi ai sentimenti da tempo rinnegati, andrebbe ad estranearsi dal presente, cercando in quel suo dialogare di guardare al meglio dentro di sè, di metter ben in chiaro le proprie intenzioni e necessità, in quello che sarebbe un rapporto sbocciato in maniera si troppo irruenta, per comprenderlo con tanta semplicità < Io ho assaggiato la morte e la sofferenza, non so se tu abbia mai ucciso qualcuno, ma ho scoperto che ferire il prossimo mi dà... Un brivido ed un'emozione indescrivibile. > si perde in quel suo decantare il proprio metodo di rasserenarsi l'animo, quel suo bisogno di veder il sangue spillare dal corpo altrui, di senti urla di dolore, di vedere i volti contorti nella disperazione e nella sofferenza, senza preoccuparti di risultare uno psicopatico, considerando quel voler ferire e mieter le vite altrui un'arte, una sorta di estetismo e bisogno personale che tanto si accostano all'ideologia del Caos, chiudendo gli occhi ed inspirando profondamente, quasi riaggrappandosi a quella specifica notte dove tutto cambiò, dove rinacque con un nuovo ideale, con rinnovato vigore, con quello che sembrerebbe uno squilibrio mentale agi altrui, ma che per il sottoscritto non è altro che una dipendenza, oramai <{ Ah, ricordo come eri euforico quella notte, è stato ammirevole }> dice la personalità del Kagurakaza dall'interno, concedendosi un sospiro quasi nostalgico, lui stesso avvezzo a versare il sangue nemico, seppur più metodico e dedito alla necessità, piuttosto che al puro gusto personale come Itsuki, che continua rispondendo al Genin < Uhm.. Quindi non eri soddisfatto di ciò che eri ed hai deciso di rinascere con un nuovo essere? > domanda relativamente curioso andando a fumare da quella sigaretta, scostando gli occhi da lui per portarli a tratti sul mare, permanendo con l'ombrello ritto a cercar di evitare che anche solo una singola goccia intacchi i capelli o il completo in sè, per poi continuare < Io l'ho ucciso il mio passato, letteralmente, con le mie mani.. E non avrei potuto chiedere di meglio. > una risatina amara, breve, spira tra le labbra appena schiuse mentre un'altro tocco di cenere vien osservato in quel cadere ed infrangersi sulla superficie umida di uno scoglio, ricordando la Madre degenere sgozzata con il Kunai, gli abitanti del suo villaggetto cadere sotto le sue mani, le sue tecniche, il suolo tingersi di sangue, la luna come unica testimone di quel suo peccaminoso misfatto, del quale mai si pentirà, anzi < Ah, non preoccuparti, io stesso ho scoperto anni dopo di aver un'Innata a mia volta.. Sicuramente, avrebbe fatto comodo anche a me ai tempi.. > e dunque un Clan al quale appartenere di conseguenza, per quanto il suo caso è un pò particolare e non propriamente consono alle normali situazioni, ma poco importa, visto che il suo dire suona più banale di prima e appena scostante, grato sì per il suo sangue nero, ma oramai abituato alla cosa <{ Consideralo un dono da parte del sottoscritto }> direbbe l'altro da dentro, con un lievissimo ridere tra le labbra serrate,a si perdono in gola quelle note e riecheggiano brevemente nella sua mente, mentre Itsuki annuisce, come a voler risultar grato di quel potere concessogli, per quanto fosse necessario per imporre la personalità di Eiji dentro di lui, andando poi a riportar lo sguardo sul ragazzo, in quel tentar di spiegare la propria confusione, risultando più affranto e deluso dalla domanda, da quel voler tentare di spiegare i propri sentimenti, bestie ancora non del tutto chiare a se stesso < No, la mia vendetta è stata compiuta ma... Per la prima volta nella mia vita... Credo di aver paura. > e si perde per lunghi istanti ad osservare il cielo incupito dalla stessa pioggia, poggiando gli occhi sull'orizzonte del mare, perdendosi in quella linea di mezzo che pare estendersi all'infinito, cercando di fare un bel respiro per andare a rispondere alle parole riguardo il fato < Sono parole sagge per un Genin, ma non è il fato che temo, non sarò ancora abbastanza forte per piegarlo al mio volere, ma evito di lasciarmi sopraffare, per ora. > scuote lievemente il capo all'inizio di quella sua frase, socchiudendo gli occhi per poi ricordarsi della sigaretta della quale si era quasi scordato, vedendo di andare a trarre un'altro tiro, con lo sguardo che ora si perde nel vuoto, sentendo il dire di lui non potendo comprenderlo appieno ma risultando solo in grado di poterci provare < Mi dispiace, ma se sei riuscito a fartene una ragione, sei sicuramente una persona dall'animo forte. > direbbe comunque complimentandosi con l'altro in quel suo raro elargire di complimenti, facendosi poi più cupo, abbassando lo sguardo e corrispettivamente la testa di qualche grado, puntando verso una forza frastagliata di un'umida roccia < Sai... Ora che credo di aver trovato la persona a me più cara... Improvvisamente realizzo che ho il terrore di perderla... > già, è triste quando ci si sofferma a pensare che un giorno tutto finirà, che un giorno ci si ritroverà a rimpiangere i bei momenti passati e che tutto sarà solo un'amaro dolce ricordo, una contrapposizione in quella natura stessa che è l'amore, visto che l'amore altro non è che separazione, allo stesso tempo, che sia il non trovarsi più come una volta, più semplice nel distaccare due poli che si attraggono, o che sia la triste ed ineluttabile morte, quel triste evento che a sua insaputa, giungerà incombente a strappargli via la sua Dea, realizzando quel suo timore più grande. Ah, che cosa infinitamente crudele, la vita. {ck on} [Scogli] Ecco che quindi guardando alla volta di Itsuki, posando le proprie iridi di Ghiaccio sul viso del giovane, ascoltando quello che gli va a dire, rispondendogli quasi con aulica sofferenza che traspare a tratti dal proprio tono di voce <non ho ancora dovuto ucidere nessuno in questa vita, non credo avrei problemi a farlo se si rendesse veramente neccessario per la missione o per il villaggio, ma, non è assolutamente una cosa che mi piacerebbe fare, e non credo ucciderei mai degli innocenti, ne proverei emozioni forti o brividi a caso, forse potrebbe succedere nel caso di un nemico importante? non saprei.> direbbe solamente alla volta del ragazzo, aggiungendo subitaneamente, con un tono più simile a quello usato normalmente per parlare, guardano Itsuki negli occhi, prendendo un respiro profondo <ho una curiosità, lo provavi anche prima? o è a questo che hai offerto a te stesso per parlare di più e più a lungo rispetto a prima?> chiederebbe solamente curioso alla volta del ragazzo con un sorriso, mentre ascolta quello che avrà da dirgli, attentamente, pr poi potergli rispondere <a me andava bene quello che avevo credo anche perché conoscevo solo quello, quindi all'epoca mi andare bene. se ero soddisfatto o non lo ero? non credo che lo saprò mai a posteriori, quando si analizza il passato si tende sempre a idolizzarne certe parti e distruggerne altre, come quando leggi più volte un bel romanzo ne cogli sfumature diverse, pensa con i ricordi cosa può succedere che sono molto più fumosi con il passare del tempo, e non scritti nero su bianco.> direbbe quasi in una domanda a se stesso, guardando gli occhi di Itsuki, quasi a volersi specchiare e vedersi riflesso negli occhi altrui, aggiungendo solamente poco dopo, con fare piu serio <Sono rinato, quando sono passato da essere l'unico allievo del Sensei, ad un allievo Ninja qualsiasi come tanti altri.> direbbe solamente con un sorriso alla volta del giovane. <Come dicevo non sono stato io a volere rinascere, e cambiare tante cose, ma il destino, esattamente come quando sono stato scelto come membro del clan, di cui non sapevo nulla.> e quindi aggiungerebbe più lentamente <Sto cercando di non dare appigli al destino per farmi lottare contro correnti implacabili, piegandomi a loro, quando sono inarrivabili per me, cosi da potere concentrarmi unicamente nella mia crescita personale, senza dovere riparare costantemente i pezzi che il destino strappa sempre quando si resiste o si combatte con lui.> direbbe solamente alla volta del ragazzo, <a me il saperlo avrebbe fatto comodo per molti motivi, ma forse la sofferenza che avrebbe portato sarebbe stata maggiore dei benefici, non potrei saperlo, credo, e non lo saprò mai, forse è stato un bene non sapere> direbbe solamente alla volta del ragazzo con un sorriso, ascoltando quello che ne viene dopo <e dalla ceneri della vendetta cosa è uscito?> chiederebbe solamente al giovane guardandolo direttamente negli occhi <Paura per cosa, di avere istillato il seme delle vendetta in molte altre persone? o di altro? spesso la paura è una buona insegnate, se ha uno scopo e ci spinge a qualcosa di utile> direbbe solamente alla volta della ragazza. <non è una questione di lasciarsi sopraffare, se combatti una forza infinitamente più forte e distruttiva in un duello di sola forza, tutte le volte che spinge con più forte rischia di strapparti via qualche pezzo, o di spezzarti,se tu gli permetti di passarti attraverso senza resistenza quando è qualcosa a cui non puoi reagire, puoi usare la cosa per diventare più forte appena il momento passa, capire come opporti nel modo più opportuno, e solamente allora farlo e battere con intelligenza e esperienza un nemico fisicamente imbattibile.> direbbe solamente alla volta del ragazzo. <se tu ti dovessi trovare a scegliere se lasciare che quella persona a te cara, che hai trovato, possa fare il suo corso e essere felice, almeno lei, o rischiare di rovinarle le giornate future per provare a lottare contro qualcosa di non superabile, cosa faresti, combatteresti egoisticamene, o lasceresti che almeno lei viva tranquillamente?> chiederebbe solamente alla volta del giovane <io la mia scelta la ho fatta.> [CK ON][ECP] [Scogli] Un lieve soffio di brezza marina andrebbe smuovendo le vesti del ragazzo, la cravatta si solleva dal petto per andar a venir poi tenuta giù dalla manco con la sigaretta, che la rimette al suo posto in quell'essersi scostata di un paio di centimetri, volendo risultare come sempre preciso ed impeccabile in quel suo apparire,, quasi una trasposizione della virilità della quale è stato privato per la maggior parte della sua vita < È un qualcosa che ti cambia, in meglio o in peggio, quello è soggettivo, l'importante è esser convinti di essere pronti, qual'ora risulti necessario. > lui si è preparato a lungo, ha covato quel suo odio ed il desiderio di vendetta per lungo tempo, immaginando più volte ed orchestrando nella sua testa il come avrebbe fatto cosa, ritrovandosi poi a danzar perfettamente quella notte sotto alla luce pallida dell'astro notturno, che silente lo osservava dall'alto. Lo sguardo torna su di lui quando il suo dire andrebbe a smuoverlo dal presente, andando a riportarlo verso il passato, ricordandosi di come era ben prima di quell'evento, andando a rimembrare il fatto che parlava a fatica, era provato nell'esprimersi, maledettamente introverso ed incapace di provare una qualsiasi emozione, finendo ora invece per ritrovarsi in difficoltà in quel gestire sentimenti e quant'altro, ridestatisi dentro di lui con quel taglio netto al passato, quasi una rivalsa del proprio animo su quel suo reprimere ogni possibile sentore, ogni sfumatura che l'animo potesse prendere, posando lo sguardo nel cielo che lentamente va tingendosi dei colori del crepuscolo, mentre la pioggia par cessare nel suo cader infinito, permettendogli dunque di richiudere l'ombrello, portando la sigaretta tra le labbra, poggiando la punta dell'oggetto a terra, con le gocce che scivolano sulla tela, verso il suolo < Prima non ero in grado di provare alcuna emozione, non ascoltavo i sussurri del mio animo, ma ora che invece fatico a gestirli.. Mi chiedo se non fosse stato meglio continuare a privarmi dei sentimenti, dopotutto, li ho sempre considerati un'ostacolo. > la sigaretta poco prima del suo dire è stata riafferrata dalla mancina ed oramai volge poco oltre la metà, con i soliti fili di fumo che si sollevano verso il cielo, disperdendosi nell'aria, ritrovando felicità nel solo pensare a quella che si può definire la sua amata, costretto però a provar timore, se non vero e proprio terrore, nei confronti del pensiero di perderla. Di nuovo, scuote lievemente il capo e la coda d'ebano dondola di nuovo, in quel voler diniegare e rifiutare il proprio cupo e triste pensiero, scacciandolo mentre l'altro da dentro gli dice <{ Devi rimaner forte, in ogni evenienza, testa alta, proseguiremo assieme sino al compiersi del nostro destino. }> e per quanto lui sia d'accordo con l'altra entità, con quella personalità severa e saggia riconducibile ad Eiji stesso, questa volta, così come mai prima d'ora, si ritroverebbe in dovere di porsi contro all'altro, opinando, così come ai tempi non andavano d'accordo, ritrovandosi in disaccordo anche ora, dopo lungo tempo <{ Hai ragione, ma io.. }> risponderebbe tramite il loro legame mentale, o meglio, proverebbe a farlo, se non fosse che l'altro, intransigente, lo sedi sul nascere,, lui stesso che avrebbe dato la spinta necessaria a quel tumulto di sentimento <{ Ragazzo, non esistono ne "se" ne "ma".. Il Caos, e nient'altro. }> ed il Goryo tornerebbe a pensare al fatto che per quanto dolci possano essere ii sentimenti, sono un'ostacolo e dovrà provare con tutto se stesso a non lasciarsi trasportare, seppur l'unica certezza è quella di non essere in grado di resistere, qual'ora giunga il peggio. Ma il suo è solo un piccolo, flebile e lontano sospetto che non disdegna un pensar positivo, quindi, tutto risulterà più doloroso e dannoso e la sua psiche ne risentirà indubbiamente, seppur ora è il momento di degnar d'attenzione il Genin < Io detestavo il mio passato. > secco e conciso, senza voler andare oltre, accettando ormai i suoi ricordi ma senza volerli ripercorrere, con il tono che esce tra i denti serrati, quasi non riuscendo a superare quell'astio nei confronti della Madre, nonostante l'abbia uccisa con le sue mani. Continua fumando e lasciando l'altro a progredire nel suo dire, comunque sempre più prolisso e dilungato di quello del Chunin che si concede il minimo indispensabile, allungandosi ben poche volte oltre lasciando che i polmoni si decomprimano in quel lasciar che il fumo spiri verso l'altro, per poi un pò a tutto quel grande frammento di discorso, quasi sospirando poco prima in quel lasciarsi sormontare dalle parole < Un Sensei, un Clan.. Sono cose che definiscono con precisione il nostro destino e ci danno modo di cambiare secondo il corso degli eventi, ma non sono cose alle quali ci si deve aggrappare disperatamente, come già dovrei averti fatto intendere, siamo noi a forgiare il nostro destino e quel che ci vien dato o tolto dallo stesso, non possiamo far altro che accettarlo, sino a quando non saremo abbastanza forti per piegarlo al nostro volere e non curarci più del suo divertirsi con noi. > e poi ancora dopo una breve pausa, dopo aver concesso altri attimi a lui per parlare, rispondendo con un'amaro sorriso < La verità fà male, non c'è dubbio ed una volta scoperta, per quanto lo vorremmo, non c'è modo di tornare indietro. > lo sguardo si punta precisamente verso terra, di nuovo, andando a perdersi nel fatto che non ha intenzione di accettare quell'eventuale verità, non vuole saperla e non vuol capacitarsene, proseguendo verso quel suo aver paura, scuotendo nuovamente il capo lievemente, fumando quel penultimo tiro < No, la vendetta ed male... È mio compito, oltre che un piacere, instillargli nell'animo altrui, sbilanciarli dalla retta via, ma il mio timore è un'altro.. > e poi quell'ultimo lungo tiro, prima di lasciar cadere la sigaretta e quindi portarla a venir calpestata dalla punta della scarpa destra che la soffoca, soffiando di lato il fumo di quell'ultimo aspirare, riportando gli occhi su di lui < Per quanto sembri semplicistico e minimo nel dire, basta diventar più forti di quella forza stessa forza inamovibile. > e farebbe appena spallucce, senza soffermarsi più di tanto sul discorso, lasciando da parte il tutto per poi sentire le sue ultime parole, risultando in grado di comprenderle, almeno in parte, appoggiando il suo dire, ma ritrovandosi costretto a puntare il suo sguardo sull'orizzonte, incapace di rispondere con raziocinio e logica, preso quasi alla sprovvista < Io.. Non lo sò, darei tutto me stesso fino a quando la vedrò voler stare al mio fianco ma.. Allo stesso tempo, non voglio rimaner solo, no, non di nuovo.. > ed Eiji da dentro non parla, la personalità tace per ora forse essendosi ritenuto troppo severo prima nel suo precisare, lasciandolo in preda al diritto di esprimere i propri pensieri e di essere se stesso, per poi far si che Itsuki concenda quelle ultime parole < Allora forse, sei più coraggioso del sottoscritto, secondo questo punto di vista. > e poi nulla, silenzio, attimi di puro silenzio che si intercorrono priam di altre parole, in preda ai pensieri e al ragionare, al perdersi ed estranearsi nella propria mente. {ck on } [Scogli] ascoltando quello che Itsuki ha da dirgli tenendo le proprie iridi di ghiaccio, puntate sul mare, per poi potere aggiungere solamente <se si uccide persone in uno scontro in missione o in guerrra, è una conseguenza obbligate delle nostre scelte di vita> direbbe solamente con un sorriso, per poi potere andare a guardare alla volta di Itsuki, e dirgli <se ti privi da solo di pezzi di te stesso, quando tornerai ad usarli spesso soffriai molto di più, che siano muscoli o sentimenti, anche se i secondo sono quasi impossibili da allenare, quindi ecco che è molto più problematico.> direbbe solamente con un sorriso, guardando Itsuki in viso, aggiungendo solamente poco dopo più serio <ogni persone ha sicuramente i suoi motivi per apprezzare o meno il proprio passato> e quindi ecco che va ad aggiungere poco dopo <se tu decidi di aggrappartici fortemente, fai danni esattamente se provi ad opporti a tutto ciò che ti buttano contro.> direbbe solamente con un sorriso alla volta di Itsuki, prima di potere aggiungere lentamente con un sorriso <la verità è la verità, fa male solo se la credevi diversa, o lottavi per una menzognia... Se lotti per la verità, superi tutta la verit come crescita personale, o almeno credo così> e quindi aggiungerebbe subito dopo <devi capire quando sei abbastanza forte da alzarti senza finire in pezzi.> e quindi guardando alla volta del ragazzo, ascoltando quanto ha da dire, aggiungerebbe solamente <tutti, tranne alcuni tra i più fortunati passeranno la maggioranza della propria vita, soli, o perlomeno senza un grande amore di cui godere per tutta la vita.> [Ck on][ECP]
Giocata del 12/05/2020 dalle 13:47 alle 17:25 nella chat "Spiaggia"
[Scogli] ascoltando quello che Itsuki ha da dirgli tenendo le proprie iridi di ghiaccio, puntate sul mare, per poi potere aggiungere solamente <se si uccide persone in uno scontro in missione o in guerrra, è una conseguenza obbligate delle nostre scelte di vita> direbbe solamente con un sorriso, per poi potere andare a guardare alla volta di Itsuki, e dirgli <se ti privi da solo di pezzi di te stesso, quando tornerai ad usarli spesso soffriai molto di più, che siano muscoli o sentimenti, anche se i secondo sono quasi impossibili da allenare, quindi ecco che è molto più problematico.> direbbe solamente con un sorriso, guardando Itsuki in viso, aggiungendo solamente poco dopo più serio <ogni persone ha sicuramente i suoi motivi per apprezzare o meno il proprio passato> e quindi ecco che va ad aggiungere poco dopo <se tu decidi di aggrappartici fortemente, fai danni esattamente se provi ad opporti a tutto ciò che ti buttano contro.> direbbe solamente con un sorriso alla volta di Itsuki, prima di potere aggiungere lentamente con un sorriso <la verità è la verità, fa male solo se la credevi diversa, o lottavi per una menzognia... Se lotti per la verità, superi tutta la verit come crescita personale, o almeno credo così> e quindi aggiungerebbe subito dopo <devi capire quando sei abbastanza forte da alzarti senza finire in pezzi.> e quindi guardando alla volta del ragazzo, ascoltando quanto ha da dire, aggiungerebbe solamente <tutti, tranne alcuni tra i più fortunati passeranno la maggioranza della propria vita, soli, o perlomeno senza un grande amore di cui godere per tutta la vita.> [Ck on][ECP] [Scogli] Le parole del Genin andrebbero stimolando quel ricordare delle immagini del suo passato, brevi e nitide, messe da parte in pochi attimi in quello scuotere lieve della testa, lasciando che gli occhi si perdano sul mare direttamente sotto agli scogli, osservando il ricrearsi continuo della spuma marina che con il suo bianco sporco carezza di continuo gli scogli, andando a lavar via quei ricordi, concludendo con il simbolico e significativo tagliar la gola alla genitrice < Nel tuo caso, ,è un'obbligo, ma io ho dovuto farlo.. O non avrei mai trovato la redenzione. > perennemente in grado di considerarsi nel giusto logico a suo modo e perlopiù fine a se stesso, per quanto non disdegni il confrontarsi ed un'eventuale acquisire di diversi punti di vista, volgendo poi lo sguardo verso di Meijii, che imperterrito prosegue nelle sue pillole di saggezza, concedendo ad Itsuki lo sbuffo di un sorriso amaro, ritrovandosi davanti a quel nemico che quasi nessuno è in grado di sconfiggere < Ah.. Il tempo, quale insormontabile nemico, l'unico a potersi degnare del non guardare in faccia nessuno.. > un dire vago ma profondo che si perde nell'aria, andando a concedersi qualche sguardo verso il cielo, che fortunatamente si sarebbe ufficialmente chetato, in quel diradarsi vago delle nubi, oramai scariche di quella loro acqua piovana < Il mio passato? No.. Il mio è di poco conto, ma ho il dovere di ripristinare quello di qualcun'altro, un pezzo alla volta.. > ed il proprio dire potrebbe suonar enigmatico, non essendo l'altro a conoscenza di Eiji, ma il tono è solenne e serio, come se stesse decantando uno dei suoi più importanti compiti, che è effettivamente al pari del voler portare il Caos ed i diretti annessi, sentendo poi quel dire sulla verità, tornando nuovamente con lo sguardo in direzione della figura del Koshirae, sospirando appena < In questo caso io.. Forse non vorrei manco mai saperla, a volte, l'ignoranza è il minor dei mali.. > si abbassano le rosse puntandosi verso terra, mentre Eiji da dentro andrebbe a concedersi uno sbuffare vagamente seccato, in quel sentire Itsuki in un certo senso così turbato dal dubbio ed afflitto da quel velo di timore, quasi sentendosi in dovere di intervenire <{ Dovremmo trovare qualcuno di cui versare il sangue, sarebbe un toccasana per te.. }> ma tristemente, per quanto nessuno di loro due possa saperlo di preciso, la verità giungerà anche sin troppo presto, senza un vero e proprio preavviso, facendo più male di quanto possa immaginare, lasciando che un che di triste vada a render preda le emozioni di lui, scarlatte puntate nuovamente verso gli scogli sottostanti, quelli a reggerli lì distanti quanto basta dall'acqua che continua dondolando avanti ed indietro, un lieve lucidarsi degli occhi, un velo, una sottile patina che probabilmente mai prima d'ora si sarebbe palesata sul proprio viso, seppur non vuole cedere, non vuole sottostare alle ultime parole dell'altro, quindi una mano si scosta dal manico dell'ombrello richiuso, la sinistra, che si porta con indice e pollice all'interno degli occhi, entrambi, andando a chiuderlo e premere appena lì in quei vertici più vicini al naso, volendo lavar via quell'accenno di lacrime, non volendo immaginare una vita senza la sua amata, ritirando sul il viso con uno sguardo rinnovato, una determinazione che sarebbe anche una risposta al dire di prima del Kagurakaza, lasciato da parte senza una risposta, al momento < Se non potrò vivere d'amore, allora vivrò d'odio. > ed una lieve brezza marina gli smuove le ciocche d'ebano della lunga coda, convinto, seppur più volte messo in guardia da Eiji stesso, di quel suo dire, quasi non volendo ammettersi di quanto semplice possa essere cedere a quella data forza, ritenendosi in grado di sovrastare l'odio stesso, rendendolo solo forza e mai un qualcosa di problematico da gestire. Ma staremo a vedere, insomma, vada come vada, poichè dopotutto, ogni cosa è una pietra aggiunta al cumulo della vita, e la cima di quell'accumulare, beh, è ancora decisamente lontana. { ck on } Meiji, si trova a muoversi col lo sguardo di ghiaccio lungo tutta la figura di Itsuki guardando quello che il ragazzo sta facendo, mentre sta li fermo ad ascoltare quello che il ragazzo avrebbe da dirgli, e gia dopo la prima frase, un espressione un attimo più corucciata appare sul viso del Genin, aggiungendo solamente con un sorriso, <non è un obbligo fine a se stesso, quanto la conseguenza della scelta di intraprendere la carriera Ninja,cosi come per i medici dovere curare chi ne abbia bisogno, o il dovere affrontare continuamente conseguenze politiche per le prorie azioni anche quelle consentite e ignorate se fatte da chiunque altro se si è un consigliere kage o si ha una rilevanza politica, qualcosa del genere credo.> direbbe solamente con un sorriso alla volta di Itsuki, tornando quindi ad ascoltae quello che il ragazzo avrà a dirgli. andando ad ascoltare quello che avrà da dire sul tempo aggiungere <Siano noi, con quello che non diciamo, quello che non facciamo e quello che non calcoliamo sino a che non è troppo tardi, solitamente a dare al tempo e a tutte la altre cose immutabili, il potere tremendo di potere fare quello che vuole senza guardare in faccia nessuno, in senso negativo.> e quindi guardando alla volta di Itsuki quando quello gli parla nuovamente del proprio passato, va a scuotere orrizontalmente la testa, in un chiaro segno di quando Meiji non sia d'accordo con quello che sta dicendo Itsuki. <Tu hai detto di detestare il tuo passato, il tuo tono e le tue parole, dicono che quello sia importante per te, come il passato di chiunque per se stesso o quasi, ma se non vuoi tornare sull'argomento torniamo a quello di cui stavamo discutendo.> direbbe solamente alla volta del ragazza, aggiungendo subitaneamente <ma mi spieghi cosa intendi con ho il dovere di ripristinare quello di un altro un pezzo alla volta?> chiederebbe solamente con un sorriso alla volta di Itsuki, andando quindi ad aggiungere poco dopo <può essere, che tu preferisca, l'ignoranza, spero solamente che poi tutto non ti crolli addosso, venire seppelliti vivi dai propri sentimenti repressi e dai ricordi è la peggiore delle morti interiori.> direbbe solamente alla volta del ragazzo, per poi potere aggiungere poco dopo <non si dovrebbe vivere di assoluti, gli assoluti ti cambiano e sempre in peggio, e non in peggio in senso positivo, in peggio per te stesso. o ti ritroverai a vagare per la foresta di mangrovie, provando a spaventare o uccidere chiunque tu incontri, proclamandoti l'oscurità incarnata.> direbbe solamente alla volta del ragazzo. [C.On] [Scogli > ?] Si alterna tra il ragazzo davanti a lui ed il mare, gli scogli, il panorama che vien osservato dalle rosse che ogni tanto saettano da un punto all'agro, pigre, soffermandosi per qualche istante, in un doversi ritrovare a che fare con un non voler lasciar che i sentimenti prendano il sopravvento in quel dialogare e conversare, tentando di sopprimerli volendo risultar sempre lucido e composto, come già detto più volte, non ancora del tutto avvezzo a quelle fastidiose sensazioni. Tutto al suo posto, un secco e profondo respiro andrebbe a sistemare nel profondo di se stesso i suddetti ostacoli dell'animo, sforzandosi più di molte altre persone, apportando sul viso un'espressione seria, che però in fretta si tinge di un'onesto alone di noia, sufficienza e totale disinteresse < Il villaggio, il Kage, la politica... Non ho mai provato alcun interesse o senso di appartenenza a nulla di tutto ciò.. > scrollando le spalle quanto basta in quel risultar statuario con le mani sopra all'ombrello puntato ritto verso terra < Io voglio veder il mondo rovesciarsi. > sguardo fisso sull'orizzonte, determinazione ardente che illumina quegli occhi con un baluginio lugubre, convinzione ferrea della luce del Crepuscolo che porterà le ombre a compiere il desiderio di stravolgimento delle terre, quel voler portare una caotica rivoluzione, così da gettare tutto nella rovina e nella disperazione <{ Ah.. Sarà la tragedia più bella sul palco più importante di tutti.. }> commenta l'altro dichiarando le cinque ed annesse lande, il loro intero palcoscenico, per quel che assieme ai loro compagni porteranno, per le parole date, per i legami stretti, per i nodi che si aggiungono a quella fitta trama cupa ma allo stesso bellissima, che continua a svilupparsi dietro le quinte. Un'espressione più rilassata ed una breve risata a labbra serrate in quel dar adito al dire dell'altro dentro di sè, per poi invece ascoltare il Genin < Vivere la propria vita appieno, è onorevole, ma a volte il tempo ci vien strappato da forze più grandi di noi e non possiamo far altro che stare a guardare.. > un tono che ha un pizzico di nostalgico, potendosi riferire sia a se stesso che ad Eiji per questioni direttamente riconducibili agli anni addietro, senza voler approfondire nulla a riguardo concedendosi piuttosto un dire sarcastico, un sorriso spensierato ed ambizioso, seppur prego di ironia, in quel voler perdersi in continuazione lungo l'orizzonte del mare con quelle rubine sue < Sarà che bisogna diventar tanto forti da trascendere il tempo? Chissà.. > e scuote la testa con un fare vago, come a voler scacciar lui stesso quell'idea così tanto lungimirante e distante dalla sua attuale condizione, pur non disdegnando un credere nelle sue stesse parole, ambizioso, ma realista allo stesso tempo, pure nei confronti del suo stesso specifico passato, ripreso nel discorso da Meijii stesso < Mh, suppongo che chiunque avrebbe detestato il mio passato, al mio posto, ma oramai non esiste più, è relegato dentro di me e l'ho abbandonato con il vecchio me stesso. > per quanto non disdegni i lasciti come quei capelli e l'ossessione per i completi, moniti tangibili e simbolici, così come eventuali ricordi forzati dalle emozioni, in quel ritornar a volte a galla, volenti o nolenti < Ah..? Quella è una storia più lunga, un giorno te la spiegherò.. > direbbe poco dopo in quel risultar vago ora nei confronti di Eiji, sollevando la mancina con un cenno distratto per aria, vago in quel lasciar da parte il discorso della sua innata e dell'altra personalità, notando più che altro il passar del tempo, a giudicare il color di cui si sta tingendo il cielo <{ Ohi, così mi fai sembrare una storiella di poco conto, che modi. }> ed è un ridere onesto questa volta quello con il quale gli risponde Itsuki tramite il legame mentale, a volte in grado, quei due, di concedersi momenti di sporadico, semplice e sano divertimento, raro, ma una diretta conseguenza di quell'avvicinarsi e rispettarsi a vicenda <{ Hai ragione, le chiedo scusa Principe. }> risponde sarcastico andando ad evidenziare l'ultima parola con il tono, ricevendo in tutta risposta un cenno scostante da parte dell'altro, iniziando quindi a volgersi di lato, durante le ultime parole del Koshirae, tenendo lo sguardo su di lui in quel seguirlo nel discorso, la mancina dietro la schiena e la dritta che regge l'ombrello a mo di bastone da passeggio, appena inclinato in avanti < ... > tace inizialmente a quel suo dire profondo riguardo al giudicare effettivamente se sia meglio l'ignoranza, andando a vedere poco oltre, per quanto Itsuki stesso era in un degno forse, piuttosto che convinto della cosa risultando conciso nel rispondere < Sono già morto dentro una volta, se per proseguire sarà necessario, così sia. > e poi lascia che la determinazione e la convinzione di esser pronto di farsi carico di odio e sofferenza, cercando di non lasciarsi sopraffare come fece spesso il fu Jinchuuriki, concedendosi poi un ridere amaro e vagamente in preda allo sconforto, immaginandosi idoneo a quella descrizione di lui, accurata e probabilmente non troppo distante da come potrebbe rischiare di finire, in preda all'aggiunta del già esistente squilibrio dedito alla sofferenza < Sai se mi soffermo ad immaginarlo.. > direbbe sollevando lo sguardo verso il cielo ora, perdendosi in un'effettivo immaginare della cosa, ironizzando con quel tono che però ha poco di ironico e tanto di sbagliato, con quelle ultime parole inerenti al discorso < Sembra maledettamente divertente. > non si fermerebbe a quella di mangrovie, ma andrebbe ovunque, pur di diffondere il male e il Caos, qual'ora riesca a far diventare un'odio controllato, il suo più longevo e potente carburante < Ci vediamo, Meijii, sei un Genin saggio, qual'ora ti servisse un'aiuto da un tuo superiore, potrei farci un pensiero. > anche se dipenderà in gran parte dalla tipologia di aiuto, gli lascia quasi come pegno quella possibilità, come a voler lasciar una sorta di tributo in cambio di quel parlare tanto psicologico e profondo che gli ha permesso di ridefinirsi ed enunciare le proprie convinzioni, di lasciarsi toccar le corde dell'animo dai sentimenti e riuscir in qualche modo a soprassedere a quelli che importunano l'animo di ognuno, nel bene o nel male, allontanandosi in quel voltarsi del tutto durante il suo ultimo periodo, ritornando ai propri doveri ed i propri dubbi. { end } ecco che quindi guardando direttamente in viso Itsuki, cercando di incrociare lo sguardo del ragazzo, con il proprio mentre va a dirgli <io ho sempre avuto una passione per la politica, l'abilità di smuovere il risultato delle guerre con quattro parole al posto giusto, e per il significato del villaggio e dei coprifronte, e questo non è correlato al fatto che mi piaccia l'hokage.> direbbe solamente alla volta di Itsuki con quella ultima esternazione che gli sfugge mentre argomenta il proprio discorso e appena gli esce dalla bocca, si blocca di colpo. ascoltano muto e in silenzio quello che ha da dire Itsui <io invece finirò per combattere per mantenera le cose in bilico nel giusto equilibrio, credo.> direbbe solamente alla volta del ragazzo, controbattendo il suo dire. andando a guardando alla volta del ragazzo <non è questione di Onore, cioè si tratta di Onore, ma moncare parti della propria vita per dispetto al tempo e al fato beffardo, che hanno provato a privarcene temporaneamente, sarebbe come tagliarsi le palle, perché qualcuno ci ha tradito, o rinunciare al Chakra, perché una volta ci è stato ritorto contro.> direbbe solamente alla volta di Itsuki aggiungendo subitaneamente <per quanto facciano male, è necessario vivere a pieno ogni parte di noi stessi, o non saremo più noi, avremo dato alla fiamme chi eravamo, sacrificato ogni cosa e persino noi stessi, per avere la speranza di rinascere nuovi e più forti... un gioco quasi sempre con conseguenze letali.> e quindi restando in silenzio silenzio quando lui parla del proprio passato, andrebbe a tornare a rispondergli quando lui, parla <non è per nulla divertente, sono giochi che rischiano di fare finire chi li pratica affettato in due parti uguale, per verticale> direbbe solamente alla volta di Itsuki. <sono giochi che mettono in serio pericolo la vita di chi li pratica.> e quindi sull'ultima frase del Goryo aggiungerebbe solamente con un sorriso <tempo che sia molto piu probabile che diverremo rivali viste le ambizioni opposte, ma nulla può vietare la possibilità che in alcuno circostanze specifiche, possa chiedere la tua collaborazione, non si sa mai. [C.ON][//Endo]