Missione D: Pulizie di Primavera
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Missione di Livello D
Giocata del 30/04/2020 dalle 11:51 alle 19:30 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Stanza Creata: Bar di Yukio.
[Bar] Quest’oggi una missione per il Genin . Non sa bene quale sia il compito assegnatogli, sa solo che deve presentarsi al bar di Yukio, nell’accampamento di Kusa. Indossa una semplice maglia nera, a maniche corte e dei pantaloni del medesimo colore. Total black quest’oggi. Le mani sono avvolte dai guanti ninja lasciando scoperte sull’avambraccio destro le diverse cicatrici procuratosi nelle attivazioni d’innata. Non si cura di coprirle, ha passato fin troppo tempo a nascondere se stesso e la sua natura, ma ormai è giunto alla conclusione di dover accettare se stesso. Sia per l’aspetto estetico, sia per il suo carattere strambo. Gli occhiali da vista sono lì presenti, come sempre, mentre i piedi sono avvolti dai sandali ninja. Il coprifronte, così disonorato lo porta penzolante al fianco destro. Come potrebbe addentrarsi nell’accampamento di Kusa senza quest’ultimo ? Si trovano già sul luogo infatti, lui, Yosai e Yuukino. < ma sapete cosa dobbiamo fare? Io ho ricevuto solo convocazione qui .. > dice in direzione degl’altri. Pacato per ora e veramente dubbioso. Per quale motivo dei ninja dovrebbero recarsi ad un bar? E per di più in pieno giorno ? Fatto sta che ormai ha compreso come non sia mai una buona idea muoversi senza il chakra in circolo. Proprio per questo le mani si portano al petto in quell’abbraccio che è il sigillo della capra. I gomiti sporgenti in fuori e il petto contratto. Partendo da quest’ultimo inizierebbe a spremerlo di quel succo di cui si nutre. Quel liquido interno ad ogni miofibrilla che permette lo scorrimento di ogni singola fibra muscolare sulla gemella. Applicherebbe tale procedimento ad ogni muscolo del proprio corpo. Non tralasciandone neanche uno. Dagli strati più superficiali a quelli più profondi e più intrinsechi ad ogni articolazione. Nel mentre riempirebbe quell’immagine di anfora, posta idealmente nella sua testa, di un fiume azzurro raffigurante le sue forze mentali. I suoi scopi, i suoi obiettivi, quella fame che lo contraddistingue nel raggiungerli. Una volta riempita non gli resterebbe che portarvi all’interno quel succo estratto dal sistema muscolare andando così ad unire forze fisiche e forze mentali. In quell’unione, avente luogo all’altezza del processo xifoide ove vi è il plesso solare, si dovrebbe formare il suo chakra. [Equip: il solito] x [SE Chakra: ON] [Bar Yukio] Che nottata. Non avrà chiuso di certo un occhio. E non per lo stress o la fatica di prendere sonno. ‘Sento ancora correre in me il desiderio. Le gambe mi reggono a malapena e se non fosse per il chakra credo che sarei già stesa a terra, esanime. Ho portato di certo agli estremi la mia resistenza che, detto fra noi, pensavo fosse anche maggiore ma lui — no, lui è incredibilmente sopra ad ogni livello. Eppure cos’ho ricevuto in cambio: voi umani non potete nemmeno immaginare cosa significhi toccare il paradiso con un dito e poi essere catapultati fra le fiamme dell’inferno — non sapete nemmeno cosa sia. I tremori, il sudore che ti scivola addosso insinuandosi ovunque ricordandoti di essere in possesso di parti del corpo che non pensavi di avere. Ma la mia ricompensa è ancora un’altra — oh sì, basterà guardarlo com’è vestito. Forse è questa la mia vera conquista, per oggi. D’altronde, dopo aver concesso l’entrata in grotta dell’anguilla, su quell’isola deserta in mezzo ad un mare candido, per più di una, due, dieci? Non si sa quante volte — beh questo è il giusto prezzo. Un prezzo accessorio. E lo sento come le mie guance a stento cercando di soffocare una risata. Io che vesto un kimono semplicissimo, nero — con una fascia argentea in vita ma non troppo stretta di modo che si possa scorgere senza particolari problemi il mio seno decisamente prosperoso che sta sù — oh ma guardalo che bello, senza nemmeno un reggiseno. E le gambe. Beh, sì, anche io ho le calze a rete ben visibili nello spacco sulla sinistra, decisamente vistoso. I piedi? Avvolti da un paio di scarpe a décolleté laccate nere con un tacco vertiginoso — almeno 10. Il coprifronte è legato alla fascia e ricade sul lato sinistro a coprire il porta kunai ed il portaoggetti.’ I suoi capelli, neri corvini, ricadono lisci lungo le spalle — due ciocche, della frangia, incorniciano il viso dalla ampia fronte e dai grossi occhi simili a zaffiri. Alle orecchie pendono due orecchini dorati a forma di serpente che sembrano guardare dritto, avanti. <Siam qui per… pulire> andrebbe a rispondere a Rio prima di tronare a guardare Yosai <Vero?> domanda retorica, ironica. La sinistra si sposterebbe a coprire la bocca. ‘Vorrei scoppiare in una fragorosa risata, se non fosse che l’ultima volta che ho visto questo nostro compagno di missione ho sottolineato come fosse fastidioso a ridere sempre — sarei proprio idiota a farlo anche io ora. Eppure è lì, nello stomaco, a solleticarmi, proprio lì dove è nato il mio chakra ben impastato ancor prima di lasciare la tenda. Oh. La tenda delle meraviglie — dove accendono cose che voi umani non potete nemmeno immaginare.’ [Chakra on] [Equipaggiamento: scheda] L’hai persa o l’hai vinta questa battaglia? Ma che ne sai. Alla fine vince sempre lei, puoi solo sperare di averla fatta sudare a dovere, e diavolo se t’è piaciuto. Certo il prezzo di quel piacere è stato alto. Troppo? Non puoi dirlo. La tua dignità, tuttavia, avrebbe qualcosa da ridire. Hai fatto il bambino il più possibile ma quando lei ti ha sussurrato in quale modo ti avrebbe fatto toccare il cielo con un dito se l’avessi assecondata hai capitolato e l’hai fatta divorata, facendoti divorare. L’hai fatta tua e ti sei fatto possedere finchè non ti ha chiesto una tregua, senza concedergliela. Che mente piccola che hanno gli uomini certe volte. E tu più di tutti. E così sei al suo fianco, imponente come la montagna che sei, ma il tuo aspetto non suscita timore o al massimo indifferenza, bensì risate sotto i baffi e additamenti. A te importa poco in realtà, con la mente sei ancora a ciò che hai vissuto nemmeno troppo tempo fa. Soprattutto, non ti è mai importato ciò che pensa la gente di te, quando destavi paura o ancora disprezzo per gli sfregi che porti, figurarsi adesso. Cammini fiero nell’incedere. Che sarebbe normale se non fosse per… ciò che indossi. Le leve, solide e scolpite in ogni dettaglio, con profondi tagli a separare i singoli fasci muscolari, finalmente vengono mostrate a tutti, e non solo all’Uchiha che hai di fianco. Coperte solo dalle rete di una calza, le uniche parti non visibili sono i piedi coperti. E qui avrà dovuto capitolare Yuukino, quando si sarà resa conto che sui tacchi a spillo tu non ci sai stare e crolli come un castello di carte ogni volta che provi a metterti in piedi, da normali sandali ninja. Un vestitino assai corto, nero con un’abbondante sottoveste bianca copre il torso e una microscopica parte delle gambe, lasciando addirittura intravedere i boxer neri al di sotto, che hai chiesto perché di far vedere certe cose in giro proprio non hai voglia. La profonda scollatura del vestito rivela una parte abbondante dei pettorali scolpiti e del muso dell’aquila che hai tatuata sul corpo, le spalle stondate e le braccia son libere. Null’altro ti copre. Il collo taurino sostiene il tuo solito viso affilato. Affaticato dalla fottuta notte insonne. Dall’ultima volta che hai incontrato Rio hai anche modificato il taglio di capelli, arrivando fin quasi alla cute ai lati del capo, lasciando una lunghezza media nella parte superiore e lasciando la lunghezza originale nella parte posteriore. Da descrivere manca solo il suo sguardo blu oceanico. Sei una perfetta Sexy donna delle pulizie ora. Eppure stringi un pacco nella mano destra, mentre l’altra si porta al plesso solare chiusa nel sigillo della capra, mentre ti concentri su te stesso, andando a richiamare prima la fonte di tutti i tuoi sentimenti, di tutte le tue emozioni, l’energia psichica. Ti sei concentrato poi su ciò che ti muove, che permette al tuo cuore di battere e al sangue di fluire, la tua energia fisica, per portarle al plesso solare entrambe e fonderle l’una nell’altra, generando il chakra violento che hai spinto nel tuo sistema circolatorio. Quanto può essere buffa una casalinga uomo che impasta il chakra? <ciao.> mormori tutt’altro che felice all’indirizzo di Rio, mentre lei sembra euforica, e quando ti chiama in casa sei costretto a tirare fuori il tuo sorriso più gioioso per risponderle, glie l’hai promesso. <ma assolutamente!> le rispondi <non vedo l’ora> continui dirigendoti verso il terzo del gruppo. Per sbattergli sul petto il pacco che hai per lui. <ficcati questa roba addosso e non fare domande> mormori <ti prego>. Ovviamente all’interno del pacco ci sarà un completino uguale al tuo. Altrimenti non sareste una ditta delle pulizie di uomini travestiti da donna guidati da una donna fissata per la pulizia. Pieno stile Kokketsu… Yukio Kokketsu. <vediamo di che si tratta> e che non se ne parli mai più. mormori scostando le tende del bar conciato in quel modo per entrare nella grossa tenda-bar per rimanere di sasso <per tutti i kami> mormori assistendo all’infame sfacelo al quale dovrete porre rimedio. [outfit: http://www.dibattito.info/wp-content/uploads/2012/04/SEXY-CASALINGA-237x300.jpg ]][Tentativo di impasto del chakra][SE chakra on] Il luogo è interessante, d’altronde è il luogo ove messo in piedi dal suo Capoclan. Da Yukio, la stessa persona con cui sta cercando di avere un incontro. Ma veniamo a noi .. Il chakra scorre, ora, in quell’apparato simmetrico al sistema circolatorio rinvigorendo lo stesso animo del Kokketsu. Quest’ultimo percepisce bene le parole della sensuale Yuukino < pu – pu – lire ? > replica, come a volersi sincerare di aver udito bene < HIHI > scappa una risatina delle sue, ma più per un gesto di nervosismo che per il divertimento insito nel compito .. Non chiede tuttavia a Yosai la motivazione di quel vestiario. E non reagisce neanche troppo male quando gli viene consegnato lo stesso < .. mm ok … > dice, secco. E’ strano forte il Kokketsu, ormai dovreste saperlo.. E pensate che si faccia problemi ad indossare quella roba? Anzi.. Non vede l’ora, credo .. Afferra con la mandritta quel pacco stringendolo nella presa, per poi seguire lo stesso Akimichi all’interno del tendone .. Gli occhi si spalancano oltrepassando l’uscio < ma porca puttana .. > sentenzia. Rapido e in un flebile commento .. Il luogo è decisamente sottosopra. Ma non solo . Sedie buttate a terra, alcuni tavoli inclinati, cibi sul pavimento. Pozze di birra e vari alcolici che rendono il pavimento di un appiccicaticcio fastidiosissimo ed infine un maleodore globale proveniente da alcuni rigetti di vomito sul terreno < HIHI . > di nuovo quella risata. Non acuta, come il suo solito ma secca , rapida, nervosa . La mandritta stringe il vestiario lanciando un sguardo ai suoi compagni < vado a cambiarmi .. > il proferire viene concluso con una vistosa sbuffata. Non ci crede che la missione sia quella, deve trattarsi di uno scherzo. Le leve inferiori si azionano portandolo in direzione del bancone. Nel tragitto lo sguardo si volge a destra a sinistra a squadrare quel luogo e le sue schifezze di cui è cosparso. La faccia è infastidita, vistosamente. Giunto al fianco del bancone darebbe un pugno a quella che dovrebbe essere la porta della sala di cucina o comunque dell’area riservata allo staff. Dondolando in avanti, varcherebbe quella zona. Non attende. Con ambedue le mani afferra il colletto della maglia sfilandola. Poi, posandola su un tavolo continuerebbe con i pantaloni. Li estrarrebbe dopo aver preventivamente tolto i sandali . Ed ecco che indosserebbe pezzo per pezzo quel vestiario. La camicietta nera e quella gonna, per prima, poi il grembiule che verrebbe legato al di sopra. La gonna corta lascerebbe intravedere le sue cosce esili e poco muscolose. Ma soprattutto agl’altri potrebbe saltare agl’occhi la carnagione chiarissima del suo corpo. Vampiresco. Indosserebbe dunque le calze e i tacchi, per poi fare un lungo sospiro, pronto a dirigersi nella sala principale. [Equip: il solito] x [Chakra: ON] [Bar Yukio] Ma quanto può essere divertente pulire? Tanto. ‘Soprattutto quando mi vengono queste brillanti idee da mettere in atto. Ma poi, Rio? Oh. E’ arrivato il momento di ricambiare le risate isteriche dell’altro giorno — prima o poi il karma avrebbe fatto il suo corso. Chiunque mi guardasse in questo momento si accorgerebbe di quanta fatica sto facendo nel trattenere una risata — di quelle che ti gusti fino in fondo. Vedere lui, la persona che amo, il gigante brutto e cattivo con le spalle più larghe del mio armadio con indosso quel vestitino sexy è un’immagine più unica che rara. Quei peli che guizzano fuori dalle calze a rete poi, donano al suo aspetto una sfumatura grottesca. <Immaginavo morissi dalla voglia di pulire> gli dico con un sorriso malizioso che nasce sulle mie labbra mentre mi avvicino a lui, cerco di bruciare la distanza che ci separa prima di lasciare che il mio braccio, precedentemente alzato, sbatta contro una sua natica il più violentemente possibile’. <Altrimenti verrai punito>. Qualcosa in questa missione sta andando storto o forse è semplicemente l’aria da Yukio che si respira in quello spazio. ‘Osservo come Yosai dona all’altro il proprio abito da indossare.’ <Dai, su, veloce che dobbiamo pulire e non c’è tempo per cincischiare> andrebbe a mormorare quando d’un tratto andrebbe a tirare fuori da dietro la schiena, sotto la fascia, un manico nero dal quale sottili ma larghe strisce di pelle — un frustino. <Qui non c’è spazio per la pietà> andrebbe a dire mentre alzerebbe la sinistra, che tiene quel oggetto, per poi sbattere la punta delle strisce sul palmo opposto. Inizierebbe poi a muovere passi in mezzo a quel putiferio analizzando ogni cosa da mettere a posto. <Qui abbiamo del vomito> secca mentre lo indica con l’oggetto del male che tiene fra le mani. <Qui vedo che qualcuno non ha avuto tempo di andare in bagno…> altri passi <Un bicchiere rotto… oh…> occhi che si spostano velocemente intorno ad un tavolo in particolare <no forse ce ne sono almeno 4 di bicchieri rotti nonché un incredibile odore di alcol…> scuote la testa mentre alzando la voce, di modo che possa essere udita da Rio, andrebbe a dire <Allora, dove sei piccola maid? Ti stiamo aspettando!!!> [Chakra on] E che fai, te ne privi della pulizia? Assolutamente no. Ti prendi quello sguardo, tanto di Rio, che ha la buona creanza di non chiedere, quanto quello di Yuukino, che invece rincara la dose piantandoci una simil-quasi sculacciata che s’infrange prima sulle rigide frange di tessuto del vestitino, poi sul marmo del gluteo rotondo. Le rivolgi uno sguardo ferino. Infilando il labbro inferiore tra i denti. Ha innescato un gioco di ripicche lei che li riporterà in quella tenda. Come risponderle? La punizione praticamente la desideri ma non puoi certo darlo a vedere. Nemmeno troppo zelo per le pulizie è ben accetto. Per fortuna lo scompiglio presente all’interno del bar distoglie un po' l’attenzione, anche se la tua viene attratta da quel frustino tirato fuori dalla tua Uchiha. Era previsto? Non puoi ricordartelo, è stata abbastanza abile da fartelo dimenticare. Istintivamente allarghi lo sguardo, quasi impaurito, mentre Rio giustamente si defila, deglutisci, avanzando anche tu in quel casino. La ascolti catalogare i vari disastri all’interno del bar, osservi chiazze e cocci, sporcizia e residui. Che schifo! <Allora, direi di accatastare le cose pulite I tavoli e le sedie sane da una parte, se vogliamo capirci qualcosa. Mh?> Un lieve cenno di consenso da parte di quella mistress-capo della ditta che è l’Uchiha, senza il quale non ti muoveresti. Solo dopo cercheresti con lo sguardo un angolo del bar che deve essere stato quello riservato a chi non si droga e a chi non beve. Uno spazio misero in effetti, ma qualcosa di pulito in cui accantonare tutto <RIO!> urli chiamandolo sapendo che è in bagno <conosci un Jutsu suiton che possa aiutarci a pulire questo casino?> mentre parli inizi ad accatastare le sedie pulita l’una sull’altra finché non sei arrivato ad una pila alta una decina di sedie, che carichi tutta sul braccio destro, mentre con il sinistro afferri un grosso tavolo rimasto intonso e, carico come la bestia da soma che sei, inizi a spostare quella roba verso la parte “pulita” del locale, lasciando dietro di te un mare di schifo.[Chakra on E’ pronta .. ehm, pronto. Quel vestitino gli calza a pennello, ha lasciato volutamente gli ultimi bottoni aperti scoprendo il petto seppure non potrà reggere il confronto con le misure di Yuukino e soprattutto con quelle di Yosai (?). Cerca di entrare nella parte. Gli occhi si chiudono per un attimo, come a voler prendere coscienza del nuovo sé. Vuole calarsi nel migliori dei modi nel ruolo della Sexy donna delle pulizie. Un lento sospiro, prima di riaprire gli occhi e prepararsi alla fase successiva . La mandritta viene portata al fronte della bocca. Quest’ultima schiudendo le sottili labbra lascerebbe avvicinare il polso alle arcate dentali. Qui rapido, il Kokketsu infilerebbe il canino sinistro all’interno dello strato superficiale della sua stessa carne. Il morso, rapido, verrebbe serrato andando a lacerare anche gli strati profondi e portando alla luce il proprio sangue nero. < tzk .. > una celere smorfia di dolore e poi immediata sarebbe la risposta fisiologica del suo corpo. Piastrine e globuli si dirigerebbero in quella ferita, spinti dall’azione sistolica del cuore. Il Kokketsu nel frattempo richiamerebbe il proprio chakra elementale. Il Suiton. Lo dirigerebbe oltre il lume vasale del suo stesso sistema circolatorio così portarlo all’interno delle sue vene e delle sue arterie. Qui si andrebbe a legare, cellula per cellula, globulo per globulo, avvolgendo il sangue nero del proprio chakra. In tal modo, ora, ne avrebbe il pieno controllo. Cospicuo, dunque il sangue inizierebbe a riversarsi fuori da quella ferita e iniziando a fluttuare al suo fronte in quell’aura violacea. La stessa aura che dovrebbe avvolgere il corpo del Kokketsu e quel sexy vestitino che indossa. In aggiunta due lacrime di sangue nero scenderebbero dalle ghiandole lacrimali solcando le sue guance e portandosi al mento, in un’unione puntiforme insieme agli occhi che diventerebbero dello stesso colore della propria aura. Qualora andasse tutto nel migliori dei modi si ritroverebbe con l’innata attiva. Adesso si dirigerebbe verso l’angolo della stanza dello staff andando ad afferrare uno dei secchi lì presenti vicino al lavandino. Con la mano sinistra, nel frattempo aprirebbe l’acqua del rubinetto posizionandovi quello stesso secchio a recuperare l’acqua espulsa. Non resterebbe che aggiungere del sapone all’interno in delle celeri spremute di quella boccetta presente sul lavello. < ….. > le labbra posizionandosi circolarmente e lasciando una lieve fessura al loro centro permetterebbero al Genin di iniziare a fischiettare. Un semplice motivetto di accompagnamento in quel momento di attesa. Appena sarebbe pieno abbastanza, andrebbe a chiudere il rubinetto afferrando il recipiente per quell’arco apposito con la mano destra, mentre lo straccio con la mano sinistra. Solo ora si dirigerebbe nella sala ove si trovano anche gl’altri. < COME MI HAI CHIAMATA ?????? > un calcio ad effetto aprirebbe la porta poc’anzi varcata e quel secchio verrebbe lanciato senza troppi indugi verso l’alto < ARRIVAAAAAAAAH … > volteggiando, pieno d’acqua e cadendo ben presto al centro della sala in un paio di tonfi e rimbalzi. Cadendo l’acqua, ed il sapone con essa, si riverserebbe su una grossa superficie di pavimento. Probabile che Yuukino ne subisca l’effetto ritrovandosi bagnata o comunque schizzata dalle perdite in volo. Per non parlare dei piedi. L’Akimichi, invece ne dovrebbe essere salvo essendo propenso allo spostamento in un angolo di tutto il salvabile. L’uscita dalla sala dello staff sarebbe scenica. Proprio a sottolineare il suo calarsi in quella parte. Subito dopo il lancio si metterebbe in posa. Gambe larghe, divaricate, bacino leggermente inclinato a destra e medesima mano poggiata sul fianco. Il braccio sinistro rimarrebbe disteso, penzolante con la mano che serra la presa sullo straccio preso poco fa. < Non serve sprecare Chakra . .. HIHIHIHIHIHIHI > risponde alla proposta di Yosai con la voce che verrebbe alterata nel tentativo di renderla acuta e più femminile possibile. [Equip: il solito] x [Chakra: -1] x [SE Kokketsu: ON] x [PV: 99/100] x [2/4 attivazione innata ] [Bar Yukio] Ma che bella scenetta. Un trio vestito come se stesse andando al carnevale intento a pulire un bar pieno di schifezze — eh sì, rimasugli di una notte da leoni, di certo. Yosai non perde tempo ed anzi alle parole della Uchiha sembra darsi da fare proprio a ripulire quella merda e con idee ben chiare su cosa fare, dove spostare e cosa spostare. ‘E’ la seconda missione di questo genere che mi capita ed ogni volta non capisco nemmeno da che parte iniziare. Potrei forse tirarmi su le calze a rete, per l’ennesima volta. Oppure potrei iniziare a… scopare… per terra. Ecco potrebbe essere quella una bella idea ed è proprio per quel motivo che mi dirigo verso un angolino nel quale vedo una scopa appoggiata al muro. Non è proprio sanissima ma basterà per rimuovere il grosso della sporcizia prima di dedicarmi a qualcosa nello specifico. Il suono cadenzato dei miei tacchi rimbomba in quel luogo così vuoto dove probabilmente, qualche ora prima, gli schiamazzi la facevano da padrona. La puzza nauseabonda mi attraversa le narici puntando dritto al cervello: non potrei reggere di trovarmi in questo luogo per lungo tempo ancora.’ <Come sei bravo… fammi vedere meglio quelle cosce> andrebbe a pronunciare in direzione di Yosai facendogli l’occhiolino e vedendolo muoversi con la grazia di un elefante. Afferrata la scopa ecco che si porterebbe di nuovo verso la posizione iniziale trascinandola avendo una mano impegnata dal frustino. Rio intanto esce lanciando per aria l’acqua che, cadendo a terra, si infrange in miliardi di piccoli schizzi e, una parte di questi le arriva addosso, bagnandola almeno dalle cosce in giù. ‘I miei occhi si spalancano mostrando quei zaffiri intonsi che risaltano sul mio viso di porcellana. Un impeto di rabbia nasce nella mia pancia ed insieme ad esso la voglia di una vendetta crudele. Oh, eccome se sarò crudele. Lo vedranno di certo questo mio sorriso beffardo e malizioso.” <Piccola maid!> rincara la dose la giovane Uchiha. Parole pronunciate con rigore senza troppe inflessioni. Alzerebbe ordunque il braccio portando la scopa sopra alla propria testa prima di piegare il gomito all’indietro e lanciare l’arnese in direzione di Rio: certo che non lo mira ma vuole assicurarsi che lo sembri — l’intenzione è di non dare una spinta troppo forte di modo che gli cada lì, ai piedi — o comunque in prossimità <Per questo azzardo dovrai pulire il pavimento tu… mostrando al nostro pubblico il tuo sederino liscio e minuto.> accompagna tali parole con un gesto plateale coi palmi all’insù, uno dei due pur sempre impegnato con quel aggeggio, che si aprono verso i lati guardando l’entrata del bar come se lì ci fosse il fantomatico “pubblico”. [Chakra on] Che impresa sexy! Meno male che casualmente tutti i fotografi e gli apparecchi atti a fermare immagini nel tempo nel raggio di chilometri siano CASUAMENTE spariti dalla circolazione. Tu ti ritieni sexy? Beh le hai promesso che avresti dato del tuo meglio e anche se il reggicalze ogni tanto ti si incastra nei peli strappandoteli e facendoti vedere l’inferno, fai tutto il possibile per ancheggiare al meglio di te. Nonostante tutto gli allenamenti estenuanti hanno reso le tue articolazioni flesuose come burro. Questo non farà mai di te una figura femminea, leggera e men che meno aggraziata, ma non hai problemi a fare qualsiasi tipo di movimento nonostante la tua massa muscolare, ecco. E quindi niente, accatasti la tua colonna di sedie addosso alla parete composta di tenda, ci metti il tavolo vicino e continui. Altro tavolo, altre dieci sedie. Lasci dietro di te solo le carcasse delle sedie e dei tavoli rotti. Una sedia con la seduta completamente distrutta, un tavolo senza una gamba, un altro con un’enorme buco e cicatrici da ustione ovunque… insomma quelle cose che comunque butterebbe via chiunque. Tranne Yukio, magari. Fatto anche il secondo tragitto infili le mani nel grazioso grembiulino bianco di cui è dotato il tuo super sexyissimo completo, per estrarne una pezza di panno rosa. Perché la tua? Perche col cavolo che usi quella inguardabile, logora e maleodorante del bar. Andresti dunque dietro il bancone per impregnarla d’acqua, strizzarla per bene, per poi dirigerti verso gli ultimi tavoli, che hai lasciato li perché sporchi. Quando ti arriva la richiesta dell’Uchiha la inchiodi con uno sguardo intenso, posando lentamente la pezza sul tavolo sporco <sai… per fortuna che le ho abbastanza lunghe da poter pulire per bene, cominci lentamente a strofinare il tavolo scendendo, ma non con le gambe, bensì solo col busto, inarcando la schiena fino a donarle una deliziosa curva che richiama immagini che di solito tu non compi, effettivamente, ma ti consente di arrivare a coprire tutto il tavolo. Che cosa stupida, potevi semplicemente girarci intorno. Si, ma così si vedono meglio le cosce, come lei chiede. Il reggicalze, forzato da quella posizione innaturale tira tanto da staccarsi di colpo, tirandoti una schicchera con l’elastico sull’interno coscia. Sgrani lo sguardo e schizzi via balzando come un felino qualche passo piò indietro <AHIAAA> rugisci contro quel maledetto aggetto <questo coso è una macchina da tortura degli anbu vero? È li che l’hai preso, ammettilo!> ti lamenti con la tua Uchiha mentre mesto riagganci quel coso prendendoci dentro anche i tuoi peli. Maledizione che dolore! Uno sguardo a Rio, che va sul pratico e sancisce la giusta legge del contrappasso per Yuukino. Per questo motivo <pffff> ti scappa una risata che però cerchi di <oh si! Le chiappe!> un momento. Dovrebbe essere lei quella contenta. Perché lo sei anche tu? È colpa di Yuukino. Sempre e comunque <ma…> qualcosa non ti torna <piccola..che?> hei cosa ti stai perdendo, c’è da essere gelosi? Inarchi un sopracciglio puntando Rio. E aspettando risposta. Ovviamente te la prenderai con lui se non ti piace quello che ti dice.[chakra on] Quell’aura violacea lo avvolge in tutto il corpo. E gli occhi, dello stesso colore, dovrebbero nascondersi ben poco dietro gli occhiali da vista. Adesso però bisogno passare alle cose pratiche. Tramite un impulso mentale andrebbe a richiamare il proprio chakra Suiton. Proprio quello inglobante le cellule di sangue nero fluttuanti. L’obiettivo è chiaro, la formazione di un primo costrutto. Nella sua testa sa già bene cosa intende creare. Il sangue verrebbe plasmato andando a dare un forma alquanto particolare. Il suo plasma si disporrebbe a terra a formare un cerchio di diametro di un metro. La massima dimensione raggiungibile dal suo livello d’innata. Tale cerchio verrebbe smistato in numerosissimi filetti, spessi tre/quattro centimetri. L’obiettivo della costruzione sarebbe quello di formare un qualcosa che sia simile ad un Mocio. Ma attenzione ! Non un mocio normale. Infatti sarebbe mancante dell’asta, inutile dato che potrà muoverlo solo con l’impulso mentale. Dunque plasmerebbe solo la zona finale, quella avente le tante strisce di stoffa. Strisce che ora sarebbero formate da quel sangue nero. Queste sarebbero lunghe circa quaranta centimetri per poi unirsi ad un cono centrale (che le terrebbe insieme) alto e largo circa dieci centimetri. Completando così tutto il diametro disponibile in tutti i 360 gradi. Tale costrutto si formerebbe ad un metro dal Kokketsu, già a terra e pronto a strisciare sul pavimento poc’anzi bagnato con acqua e sapone. < HEYYYY > un urlo viene lanciato in direzione di Yuukino vedendo piombare quella scopa di fronte a sé. Ed esattamente dove ha appena formato quel costrutto, colpendolo prima di capitombolare oltre < Non maltrattare le mie opere d’arte !!!! > esclama. Eh già, le reputa tali. Vi mette tutto il suo impegno nel plasmare quei costrutti dandogli una parvenza ed una vena artistica. Almeno per lui. < Comunque era già preventivato, ci penso io !!! HIHIHI > e certo, mica è scemo… più o meno. Infatti ora con un altro impulso mentale inizierebbe a far scivolare in ogni direzione quel costrutto. Nel suo percorso inizierebbe così a pulire. Il Kokketsu rimarrebbe lì fermo, sul posto alzando il dito indice in verticale e muovendolo a destra e sinistra < il mio sederino ???? Nonono… > dice in direzione dell’Uchiha. La voce sarebbe femminile e molto acuta, forzata dalle labbra poste molto in fuori ed in una forma circolare. Solo ora gli giunge la voce di Yosai alle orecchie. < mh ? > lo osserva, notando il suo sopracciglio inarcato. Sembra che tra quei due ci sia una storia in corso < si infatti … > si volge di nuovo verso Yuukino < Piccola che ? .. > in realtà non ha veramente ben capito da dove provenga quel nomignolo. Cosa diavolo vuol dire? E poi diciamocelo.. è veramente brutto. [Equip: il solito] x [Chakra: -1] x [Kokketsu LVL1: ON] x [PV: 98/100] x [2/4 creazione Costrutto1] x [2/4 movimento Costrutto1] [Bar Yukio] ‘Lo osservo mentre tira fuori quello straccio rosa. Buffo vederlo indossare quelle vesti e tirare fuori quel pezzo di stoffa di un colore che non gli si addice proprio. Il tutto assume tratti anche grotteschi e la cosa non può che divertirmi. Lo seguo, con lo sguardo, mentre si reca dietro al bancone dove probabilmente si è mosso e non posso non far posare le mie iridi su quei fasci di muscoli sul retro-coscia. Difficilmente trattengo una risata cercando di rimanere issata nella mia parte di mistress che aspetta il momento giusto per intervenire. Con lo stesso sguardo malizioso lo osservo ritornare e fare una dimostrazione di come pulire il tavolo con tanto di spiegazione. Lo osservo. Non discosto i miei occhi da quella figura e non posso che notare quel reggicalze che sembra quasi strapparsi per la pressione a cui viene sottoposto’ <Mooooolto be…> si blocca prima di scoppiare in una fragorosa risata: non ce la può proprio fare <hahahahaha> no, decisamente. Quel suono di elastico che si spezza per poi colpire la pelle lo ha sentito proprio bene e dalla reazione capisce al volo di cosa possa essere successo. L’immagine dell’uomo sexy svanisce lasciando spazio all’impacciataggine e goffaggine. <Chissà che così tu non possa capirmi meglio> ed alza le spalle mostrando in seguito quei cordoncini di pelle. Muoverebbe solo allora alcuni passi in direzione di Yosai e qualora glielo permettesse gli ruberebbe lo straccio rosa togliendolo dalle sue mani e dandogli in cambio il frustino. Un occhiolino prima di dire <Ti mostro come si fa>. Maliziosa. Forse non conosce i pericoli. ‘Mi avvicino così, nuovamente al tavolo. Lo osservo dall’alto — sono questi i momenti in cui entro in contatto con il mio fisico così slanciato. Mi piego così in avanti mentre quel vestitino, così corto, risale lungo le mie cosce. Da certe angolazioni sarà anche visibile il mio intimo in coordinato, nero. Non m’importa o, spero sia proprio lui a notarlo. Anche nel mio caso il reggicalze si allunga, elastico, ma non si strappa — complice la misura adatta alle mie gambe toniche, sottili e lisce. Allungo il braccio sinistro che tiene quel pezzo di stoffa rosa mentre lo passo sul bordo opposto del tavolo inarcando bene la schiena e voltandomi solo alla fine verso Yosai poco prima di tornare su, molto lentamente. Poi mi volto osservando Rio e soprattutto l’applicazione della sua innata: non ho mai visto niente di simile e, dal modo in cui mi sono bloccata ad osservarlo, è palese la mia incredulità. Un micio creato con… sangue? Non saprei ben definire quella roba a terra. <Scusami Rio, non sapevo…> dico indicando quel… micio?’. Inarca il sopracciglio sinistro la Genin mentre inspira aria nei polmoni. <Eddai, mostraci la tua mercanzia… io e Yosai ti abbiamo illustrato la nostra… tocca a te. Non vorrai passare per quello rigidio e col manico di scopa…> dove? Meglio non dirlo. <Piccola schiavetta…> [Chakra on] Ecco, oltre al danno ci mancava pure la beffa, mentre ti riagganci quel coso in mezzo alle cosce la osservi con lo sguardo del “tanto ti mozzico. Oh se ti mozzico” che però viene improvvisamente soppresso e lasciato morire quando lei si avvicina. Tacchi a spillo e frustino, diavolo se fa sess..paura. Ma non è a te che arriva, si ferma al tavolo e…. manca la musichetta secsi sotto. E che fai, non te lo godi quello spettacolo, due linee rosse si dipingono sulle tue gote rocciose. Un colore che non ti si addice. Non in quella situazione, ma tanto… cosa ti si addice in quella situazione? Nulla probabilmente. Ti inclini leggermente di lato per poter...guardare meglio la… maestria della tecnica nel… eccit…pulire il tavolo…senza che nulla sfugga ai tuoi occhi, e per farlo ti appoggi ad uno sgabello che non ti accorgi mancare di una gamba e reggersi in piedi solo per volere dei kami… inizi a percepire ben presto quel vestitino restringersi sulla zona inguinale… le magie della sartoria ninja evidentemente, e quando lei si rialza ti pieghi facendo troppa forza sullo sgabello per ammirare ciò che sta scomparendo e….CRRASH! un botto seguito da rumore di legno spezzato… è crollata la montagna… quanto è vero che muove più un pelo di fi.. la che un carro di buoi. Ti rialzi di colpo, lo sgabello ormai è completamente distrutto ma tu sei paonazzo, voltato direttamente verso Rio <tu. Se hai guardato ti stacco gli occhi e faccio in modo che tu possa vedere il tuo stomaco dall’interno> cosa? ma perché con lui??? Beh, bisogna essere sicuri. Poi verso l’uchiha <che....tecnica di pulizia…eccicace!> come <efficace> hai la voce di un tono più acuta del tuo normale, se ti fosse concesso te la godresti tutta con un ultimo sguardo prima di riprenderti la tua pezzetta e passare all’ultimo tavolo che manga. Inizieresti a sfregare prima di urlare <forsa con quel MICIO piccola schiavetta!> hai preso il mood ormai. <e anche con quelle grazie> potente è lo spirito di Yuukio in questa missione.[chakra on] L’impulso mentale è continuo verso il costrutto, a dettare le direzioni da intraprendere al quel MOCIO. Destra, sinistra, avanti, indietro, poi verso i piedi del bancone passando negl’angoli più disparati, schivando le gambe dei tavoli e delle sedie non spostate da Yosai. L’acqua ed il sapone farebbero semplicemente il loro dovere. Nel frattempo il Kokketsu se ne sta lì immobile ad osservare quei due che fanno… robe strane. Passa la pezza qua, passa la pezza lì, dammi il frustino, frusta qui, frusta lì, vabbè tralasciamo … Ma il Genin è un artista! La sua vena non può che venire fuori adesso. Non può farsi superare da quei due nella capacità di interpretare quella parte. Nella capacità di impersonarsi nella sexy impresa di pulizie. Le ginocchia vengono semiflesse caricando prima le caviglie e poi sprigionando la loro forza in un salto verso il bancone. Esattamente, SOPRA il bancone. Il rumore dei tacchi rimbomberebbe al contatto con la superfice lignea di quel ripiano. < HEY BIMBEEEE … > la voce sarebbe sempre femminile, o comunque proverebbe a riprodurla in quel modo < ADORATEMIIIII … > continua < HIHIHI > … leggiadro inizierebbe a muovere i piedi e le gambe in una danza. La prima cosa sarebbe eseguire una sorta di piroetta sul posto lasciando il braccio destro disteso in alto. Poi, avendo ancora in mano quello straccio preso nella sala staff precedentemente, inizierebbe a farlo volteggiare in un cerchio tenendo bene un lato stretto tra indice e pollice < UUUUUUUHHHHH … > completata la piroetta inizierebbe a camminare con estrema decisione e passi lunghissimi sul bancone. Il suo tentativo sarebbe quello di ricreare una di quelle sfilate. I piedi si poggiano uno davanti all’altro, sequenzialmente, stando ben attento a mantenere l’equilibrio su quel ripiano e su quei tacchi. Qualora giungesse alla fine del bancone, posando le mani si fermerebbe. Ora, infatti darebbe le spalle ai due piccioncini (?). Abbassando il busto in avanti lascerebbe intravedere sotto la gonnellina le sue natiche bianche e ben poco muscolose < HIHIHIHI > tornando eretto, eseguirebbe di nuovo una piroetta nel tentativo di volgersi frontalmente ai due. < ADORATEMIIIII …. > continua in quella sfilata ricercando movenze più femminili possibili. Non si cura di Yuukino e di quelle movenze al limite del …. Anzi ! Sta aprendo una sfida contro Yuukino, a chi si muove più sensualmente. Anche se già sappiamo chi vincerà < Ma dici a me Yosai ?! > replica alla minaccia dello stesso . L’indice si alza nell’auto indicarsi < ma non mi vedi che sto sfilando ? Adorami piuttosto .. > (?) la voce sempre acuta, ricordatelo. Femminile. Nel frattempo quel MICIO, come richiesto da entrambi, si muoverebbe per la sala e pulire. Probabile passi anche sui piedi degli stessi compagni qualora si trovino nel tragitto. [Equip: il solito] x [Chakra: -1] x [Kokketsu LVL1: ON] x [PV: 98/100] [Bar Yukio] E niente. Abbiamo un tonfo. Una montagna di uomo cadere a terra e che rimbomba in tutta quella sala da bar. Lei si volta lentamente come se quel rumore non fosse abbastanza per scuoterla. Lo sguardo che gli si fissa addosso senza muoverlo per qualche attimo scorrendo fino all’attaccatura delle gambe. Inarca le sopracciglia per nulla sorpresa prima di essere distratta: da cosa? Beh, semplicemente un Rio che, preso dallo sconforto ecco lanciarsi sopra il bancone. Lei ne segue i movimenti del tutto surreali ma coinvolgenti. Una ballerina da dieci e lode - si muove bene. Decisamente fin troppo bene per essere quel macho-man che credeva al primo incontro. Non muove gli occhi da quella figura fino a che non comprende: è una sfida. Una sfida all’ultimo sangue? Oh beh. ‘Ma io so già di vincere. Qui abbiamo un solo giudice che, inevitabilmente, è stato corrotto da me ancor prima che questa scena iniziasse. Non è di certo giusto nei confronti di Rio una sfida del genere. Non in quel momento. Perciò mi avvicino al bancone osservandolo e cercando di raccoglierne lo sguardo, catturarne l’attenzione. <Brava…> gli vado a dire con un tono malizioso che cela anche un lieve senso di fierezza che mi si muove dentro. A questo punto mi sa che tocca a me entrare in azione. Non passano troppi istanti prima che io poggi le mie mani sul bancone e, dopo essermi data una spinta con i piedi, ecco che faccio un balzo replicando quel salto in cui i tacchi creano un secondo tonfo sulla liscia e lignea superficie. Allora osservo Rio, con uno sguardo complice. <Bimba bella, il giudice qui potrebbe aver deciso ancor prima della sfida a chi affidare la corona ma..> sussurro a lui. Forse non voglio che Yosai mi senta ma di certo assumo uno sguardo di chi cerca la complicità. Gli faccio cenno di avvicinarsi piegando verso di me l’indice per più volte mentre gli mostro la mano <Vieni…> gli direi mentre isso la mano libera nel fianco. <E’ l’ora della sculacciata>. Se l’altro dovesse accettare a quel punto Yukio cercherebbe di afferrarlo per il bavero (?) del vestito per piegarlo in avanti e iniziare a schiaffeggiargli il sedere. [Chakra on] Fai appena in tempo a finire di pulire l’ultimo tavolo che ti è rimasto dalle incrostazioni di sporco e addossare anche quello alla parete della tenda, prima di goderti quella sfilata sul bancone del prode testa di Kokketsu, preso dalla goliardia ti avvicini anche tu al bancone, ma non dal lato dei clienti, bensì da quello dei baristi. C’è bisogno di dare una pulita anche li dietro, tra cocci, bottiglie vuote e sporcizia varia. Approfitti però, passando nel momento in cui Rio si volta per tornare in dietro in quella disastrosa, meravigliosa passerella per afferrare la pezza con due mani agli angoli opposti prima di arrotolarla su se stessa e, come se fosse un asciugamano in miniatura, tirare al Kokketsu una scutisciata sulla natica, prima di goderti la fine della sfilata <Sei BELLISSIMA!> gli urli mentre afferri da un lato il grosso secchio della spazzatura, dall’altro, una dopo l’altra, tutte le nefandezze presenti dietro il bancone. Ovviamente poi ci si mette Yuukino a distrarti dalla vostra MISSIONE! La osservi, purtroppo non hai la mente sufficientemente bassa per perderti quel tono di voce e lo sguardo complice. La guardi brutto <guarda che non ti faccio vincere se fai la molesta con Rio…> Ma tanto dove vuoi che vadano le tue minacce. Questo è il problema a far vedere troppo il tuo lato positivo, che poi non ti teme più nessuno, e allora tu te la prendi con Rio, guardi brutto pure lui. <se accetti ti porto fuori e ti gonfio> oh certo, turare fuori il machismo con uno squilibrato del genere sarà sicuramente d’aiuto. Getti via la roba li dietro e pulisci con più veemenza. Stizzito. Permalosetto che sei.[Chakra on] Il fatto è semplice. Il Kokketsu ha uno spirito alquanto competitivo, ma soprattutto non ha tutte le rotelle al proprio posto. Per questo intraprende una sfida di sensualità contro Yuukino e pensando di poterla vincere… E’ pazzo . Nel mentre Yosai fino a poco fa a terra, si porta dal lato del barista per approfittare con le pulizie e lasciare andare sulla sua natica quell’asciugamano < AHIAAA … > reagisce d’istinto portando la mano destra a grattarsi la zona colpita, rapidamente, come a voler mascherare il brucio < Yosai, me la pagherai … > sibili a denti stretti. Ma ecco Yuukino. Lei rapida balza sul bancone e si avvicina < mmmm forse hai ragione … > analizza il suo dire. D’altronde quei due hanno probabilmente una storia ed anche se non fosse così l’unica possibilità di vittoria sarebbe nel caso in cui Yosai appartenga all’altra sponda (?). Cosa improbabile viste le minacce ricevute poc’anzi. L’orecchio dell’Akari si avvicina in un riflesso a sentire cos’altro ha da dirgli la ragazza < mh ? > la prima reazione è di stupore. Gli occhi si spalancano dietro le lenti . Cosa fare ? L’ora della sculacciata? Però non ha neanche il tempo di recepire il vero senso di quelle parole, infatti l’Uchiha lo piega in avanti ed inizia l’operazione senza perder tempo. Non può far molto il Genin. Le gambe vengono flesse per caricare la spinta necessaria per scendere dal bancone. Probabilmente, la mano di Yuukino andrà a vuoto, sentendo in contemporanea i tacchi del Kokketsu toccare il pavimento in un tonfo < Nononono > alza l’indice destreggiandolo a destra e sinistra. < Per penitenza dovevo mostrarvele solo .. non prendere sculacciate .. > eh già, questa era la penitenza per il lancio del secchio. Nel caso in cui tutto dovesse andare per il verso giusto, lancerebbe un occhiata al suo MOCIO riprendendo il suo controllo mentale e direzionandolo in quell’angolo di locale ove ancora non è stato passato. Starebbe ben attento a dove farlo passare.. Per concludere inizierebbe un piccola marcia verso quel secchio poc’anzi lanciato.[Equip: il solito] x [Chakra: -1] x [Kokketsu LVL1: ON] x [PV: 96/100] [Bar Yukio] Il braccio della Genin sfiora l’aria — e per quanto è viziata è solo un bene. Yosai ha appena finito di minacciare Rio e lei non è riuscita nel suo intento. Batte un piede sul bancone mentre il tonfo riecheggia in tutto il postaccio. Guarda Rio con un’occhiata torva. La stessa la dedica anche al suo compagno Yosai. <Pappemolli> dura sentenza di lei, sul bancone mentre li guarda dall’alto. Scuote due volte il capo prima di balzare a terra aiutandosi con la mancina poggiata sul bancone. Volta le spalle ad entrambi mentre si muove dall’altra parte del locale verso i tavoli sui quali sono ancora presenti bicchieri e bottiglie vuote. Con la destra afferra il grembiule alzandolo in avanti per poi riempirlo con tutto ciò che trova sul tavolo di fronte; la stessa cosa viene ripetuta finché non si trova con il grembiule pieno. Si volta quindi, dirigendosi verso il bancone. Arrivato lì dietro cercherebbe di farsi strada spingendo Yosai di modo che possa passare e andare a mettere nel lavandino i bicchieri e boccali prima di continuare il suo “viaggio” verso il cestino della spazzatura dove andrebbe a svuotare il grembiule di quanto non è possibile lavare. Solo un soffio attraverso i denti, diretto a Yosai <Guastafeste.> Insindacabile. ‘E dire che mi stavo divertendo. Ma come si fa a sentire in Rio una minaccia? Si muoveva meglio di me su quei tacchi.’. Eh sì. La nostra Uchiha se l’è proprio presa e a scrutarne il volto la cosa è decisamente palese. [Chakra on] Te lo godi lo strilletto di quel ragazzo. Di la verità, invidi la sua capacità di stare su quei maledetti aghi, dritto in piedi ed avere addirittura la capacità di sculettare in quel modo. <quando ti pare> ridacchi alla velata minaccia del Kokketsu. Una dote, quella di camminare su quei trampoli, che deve aver percepito anche l’Uchiha che ha bramato quelle natiche giusto in tempo di una sculacciata data al vento. Le minacce hanno sortito effetto. Non su di lei, quando mai, e in realtà nemmeno su di lui. Quindi no, sono state inefficaci. La giustificazione dell’altro, a ben pensarci, ha perfettamente senso. Probabilmente neanche se ne è accorto che dietro il bancone tenevi una grossa bottiglia di champagne da spaccargli in testa nell’eventualità. Lei ha l’innata capacità di spostarti anche solo con lo sguardo, e come se non bastasse decide inavvertitamente di pigiarti un tacco a spillo sul ditone del piede <AHIAAA> e che modi! Ti prendi anche quel sibilo e la osservi <ma che ho fatto?!> esclami con lo stesso irritante suono di un bambino, quello che sei. <mica l’ho spaventato. NON SI FAREBBE MAI SPAVENTARE, UNO COME RIO> urli in modo tale da farti sentire. Serpente maledetto <e poi ha ragione, poveraccio> cos… non lo so, difficile da commentare <e poi sei tu che hai il… frustino dalla parte del manico. Se non ti piace come va la ditta delle pulizie scegli la punizione, oh> le tiri pure una linguaccia per poi darle le spalle stondare e…sculettare via. Certo non è uno sculettare armonico e sensuale come quello di Rio, è più… peloso e… Non lo so com’è Yosai che sculetta. <VADO A PRENDERE DELL’ACQUA. IL TUO COSTRUTTO STà PULENDO COL FANGO> urli all’altro afferrando anche tu due badili. E dirigendoti nel lurido bagno. <Piuttosto…come disponiamo avevi qualche idea in testa per la disposizione dei tavoli dopo aver pulito tutto questo disastro?> chiedi, ovviamente all’indirizzo dell’Uchiha, è lei la mistress di quell’improbabile triade di squinternati. Ficcheresti quindi i badili nel lavandino per poi aprire l’acqua e lasciare che si riempiano rimanendo la a fissarli, a pochi metri da un gabinetto molto più che maleodorante. <il cesso lo facciamo fare a quelli del turno successivo eh> col Katso che ti metti a pulire quella roba.[Chakra On] L’impulso mentale verso quel costrutto verrebbe bloccato. Una rapida occhiata verso i compagni, Yuukino sembra abbastanza scura in volto.. però non se ne cura. Raggiungerebbe quindi il costrutto fermo. < BIIIMBEEEE … > rieccola quella voce femminile che gli viene così bene < perché non giocate più ? HIHIHI .. > una domanda inutile, probabilmente. Attende Yosai che si dirige a prendere nuova acqua. Peccato che Rio aveva appena preso quel secchio con lo stesso intento, ma lo poggia semplicemente su un tavolo al suo fianco. Nel frattempo il Genin si dirige verso quelle sedie accatastate dall’Akimichi. Le afferrerebbe, ma non tutte quelle prese dal gigante. Il kokketsu è alquanto esile ed ha poca forza. Inizierebbe dunque a disporle in punti sparsi < rimettiamo sedie e tavoli dove erano più o meno .. > dice iniziando a sfilarle una ad una. Il tutto verrebbe svolto nella zona ove il mocio è stato passato per primo cosi che sia la zona asciuta, ormai. < Yosai quando hai fatto, buttata lì l’acqua .. HIHI > sibila indicando l’angolo ove è stato bloccato il proprio costrutto. L’ultima mancante. L’angolo vicino all’uscita, in fondo. < Yuukino che dici come li mettiamo sti maledetti tavoli ? > Eh sì, è stufo. Obiettivamente. La voce non è più quella utilizzata finora. Alterata e femminile. Quella utilizzata ora è la sua voce normale. Senza troppi fronzoli (?). La mandritta nel frattempo tra una sedia sfilata e l’altra passerebbe una celere pulita con quello straccio tenuto in mano fino ad ora. [Equip: il solito] x [Chakra: -1] x [Kokketsu LVL1: ON] x [PV: 95/100] [Bar Yukio] ‘E se l’è meritato quel tacco conficcato nel piede: non che l’abbia pensato né organizzato ma sono talmente stizzita che potrei travolgere qualcuno senza neanche rendermene conto. Tutto il divertimento mi è morto. Volevo solo sculacciare quello strano essere bianco come un cencio: era solo un gioco. Ma lo so cos’è quella: è gelosia. Ma quando mai non lo è stato? E soprattutto: perché dovrei faticare a crederci — cosa mi aspettavo? Che mi gridasse ‘’brava’’ battendo le mani? Stupida io. Non mi sono nemmeno accorta che nel frattempo ho lavato tutte queste stoviglie: sono tornate linde e mi paiono addirittura nuove — davvero è questa la loro trasparenza originale?’ <Nulla, non hai fatto nulla> Una risposta concisa, senza troppi giri di parole. Ora chi è il permaloso fra i due? Decisamente lei, l’Uchiha. E l’altro che fa? Le dà carta bianca per ideare una punizione degna di essere chiamata tale. Finisce così di lavare ancora l’ultimo boccale prima di prendere un asciugamano, lì sotto al bancone, da utilizzare per asciugarsi le mani. Inspira mentre con lo sguardo segue Yosai il quale continua a pulire mentre lancia parole a caso. Lei le ascolta, alcune. Altre le arrivano dritte al cervello senza nemmeno farci troppo caso. Sposta gli occhi su Rio. A quella domanda seguita da quella di Yosai alza le spalle. Corruga la fronte prima di dire <Davanti alle sedie, no?>. Ok. Questa è una provocazione. Nonostante il tono serio col quale risponde sa benissimo di aver lanciato la frase più stupida dell’anno e lo ha fatto consapevolmente. [Chakra on] Niente, ne Rio ne Yuukino ti ascoltano. E te lo sei meritato. La ascolti e quella risposta così concisa arriva dritta come un pugno nello stomaco. Aspetti di essere arrivato in bagno prima di schiaffare i secchi nel lavandino e aprire l’acqua. Gonfi quindi il grosso torace al punto che uno dei bottoni che ti chiudono il vestito sulla schiena si stacca finendo proiettato contro la parete e poi per terra come un proiettile. <E CHE NE SO?!> Rispondi a Rio. Già, perché non giochi più? Perché lei ce l’ha con te, è ovvio. Sennò che maschio innamorato saresti? È riuscita a trasmetterti il rodimento in un nanosecondo, come se quel tacco fosse avvelenato. Sguardo al cielo, scuoti il capo, per poi sbuffare fuori l’aria lasciando cadere senza controllo la testa sulla parete davanti a te, proprio sullo specchio. E di nuovo CRACK! vetri infranti questa volta <e che cazz.. manco ci si può poggiare!> polemico con te stesso mentre osservi quello specchio ormai frantumato. Sbuffando di nuovo chiudi l’acqua tirando via i due badili <si è rotto lo specchio> annunci uscendo dal bagno verso i due. Che potranno notare un copioso rivolo di sangue scendere dal centro della tua fronte, circumnavigare il naso e scendere giù fino al meno. Oh! Ce l’hai fatta a ferirti come si deve… che poi sarà si e no un taglietto, per questo non te ne accorgi <tieni> al Kokketsu facendo scivolare altre due badilate d’acqua sul pavimento che inizia a mostrare il suo vero colore, proprio lì dove lui aveva chiesto. Butti di lato i badili, dirigendoti di nuovo verso i tavoli, ignorando le gocce di sangue che iniziano a macchiare quel vestitino supersexy. La risposta dell’Uchiha è abbastanza nonsense da risultare spiritosa al tuo cervello di gallina e così le rivolgi uno sguardo che non può non rivelare della dolgezza, per lasciarti sfuggire una risata sospiraga e gorgogliante <gh..ghghgh> scuote anche il capo, non riuscira mai a tenerti serio. No non evvero, potrebbe riuscirci e come. Sai benissimo che ce l’ha con te, ma che puoi farci se fi fa ridere? Ti umetti le labbra con la lingua…mmh, ferro, buono! Oh aspetta… perché ferro? E perché di colpo ti brucia la fronte e senti la faccia bagnata? Ti dirigeresti verso i tavoli. Sarà tuo compito spostarli non appena l’altro darà il via libera [Chakra On] Continua in quella movenza. La pila di sedie viene solo ora conclusa nella loro disposizione con preventiva pulizia della superficie superiore tramite quello straccio. Nel frattempo Yosai ritorna con quel secchio < mh ? > .. ti pareva che non facesse danno. Quel bestione. Il kokketsu lancia velocemente gli occhi all’insu senza pronunciarsi < bene > bofonchia andando a dare di nuovo impulso mentale al costrutto che celere inizierebbe di nuovo a muoversi a destra e sinistra e viceversa scorrendo su quel manto d’acqua e sapone. Anche quell’ultimo angolo è pulito, finalmente. Ecco che le parole dell’uchiha giungono alle tue orecchie. Qualche attimo di silenzio, le recepisce ma prima le analizza. Ha capito bene ciò che ha detto Yuukino? Non sa se volesse essere una battuta o no. Fatto sta che i polmoni del Genin si gonfiano per poi lasciare andare una forte e rapida contrazione del diaframma < HIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHIHI > parte così una fortissima e stridente risata delle sue. Eh sì, quella battuta gli è piaciuta e fin troppo. Le rotelle non sono apposto e proprio per questo l’apprezza così tanto < da – da – da vanti alle sediee.. > la ripete, affannato e con ambedue le mani sulla pancia come a voler controllare quell’espansione continua dell’addome < HIHIHIHIHIHI > incontenibile. Fuori di testa, insomma. Affannato e ancora con qualche risata che parte andrebbe a dare un’ultima spolverata ai tavoli disposti dall’Akimichi. Non farebbe altro, attendendo gli altri ed eventuali loro suggerimenti. Qualora non vi sia altro da fare andrebbe a cambiarsi, togliendosi finalmente di dosso quel vestitino sexy, finalmente. [Equip: il solito] x [Chakra: -1] x [Kokketsu LVL1: ON] x [PV: 94/100] x [End] [Bar Yukio] Mani ancora dentro al lavandino a lavare i boccali prima di prendere nuovamente l’asciugamano che stavolta usa per asciugare quei contenitori in vetro. Solo dopo si volterebbe per iniziare a rimetterli al loro posto sugli scaffali dietro al bancone ordinandoli per grandezza e tipologia in base alle bevande utilizzate dal più grande al più piccolo con quel rigore da malata psichiatrica. Manie di controllo ne abbiamo? Forse più di una. Un colpo, vetri che si rompono <Ma che stai facendo?> andrebbe ad urlare di modo che l’altro la senta dal bagno ma non fa in tempo a finire che eccolo uscire con quei rivoli che gli coprono la fronte. Le mani andrebbero a bloccarsi nell’ordinare il tutto <YOSAI MA SEI FUORI DI MELONE? STAI SANGUINANDO> andrebbe ad urlargli contro. Finirebbe di appoggiare l’ultimo dei bicchieri prima di scostarsi dalla propria postazione per poi muoversi velocemente verso Yosai. Intanto la sinistra andrebbe a poggiarsi sul bordo della propria camicetta strappandone un pezzo e, ovviamente, lasciando che il seno sinistro rimanga ancor più scoperto — quasi troppo. Utilizzerebbe quel tessuto per poggiarlo sulla fronte dell’altro cercando di tamponare di modo che smetta di sanguinare quel quanto basta per permettere loro di occuparsi degli ultimi dettagli e solo si andrebbe appiccicare alla dolce metà <Dovrai portarmi in spalla fino all’accampamento… se non vuoi che ti frusti> [/END] Il matto scatenato se ne va, lo saluti con un cenno, non ti serve altro, anche perché sei concentrato a capire il perché di quel sapore ferroso in bocca. Ci pensa la tua Uchiha a toglierti dall’impaccio, urlandotelo in faccia <ma quale senguinando!> d’istinto ti passi la mano sulla fronte e la osservi, più rossa di un tramonto d’estate. <tsk> schiocchi la lingua sul palato, scuotendo il capo <merda> che palle eh, quando prendi a capocciate gli specchi e ti tagli. La osservi venirti incontro e afferrarsi un lembo di camicia <no..nonono> troppo tardi, e poi perché oopporsi? Volevi forse usare la lurida pezza con il quale hai pulito i tavoli e il bancone? Meno male che si è sacrificata per te. Ovviamente lo sguardo ti rimane inchiodato su ciò che lei ha lasciato scoperto come se di colpo tutto il monto, tutto l’osservabile fosse contenuto in quel pezzo di paradiso che scorgi. Solo quando lei ricomincia a parlare richiama con la sua voce la tua attenzione verso il mondo terreno <che?!> esclami rischiando quasi di perderti un pezzo di conversazione fondamentale <hai idea di quanto ti si alzerebbe quell’affare se ti portassi in spalla?> ma siamo matti? <dovrei acconsentire a far vedere le tue grazie a mezzo accampamento oltre che a quello squinternato pallido?> Rio ovviamente. Inarchi un sopracciglio <dovrai spaccarmelo in testa quel frustino> non ti rendi conto di averlo detto ad alta voce e che lei sarebbe pronta a farlo se solo avessi il coraggio di confermare quello che hai detto. Te ne rendi conto. Sbuffi prendendo tu quel lembo di stoffa sulla tua fronte <e va bene, ti ci porto> e tanto chi è che vince sempre? È ovvio no? O non sarebbe diva. Chiederai un giusto prezzo per tutto questo. <finisco un attimo con i tavoli e andiamo> le sorridi concedendoti, se lei te lo consentisse, una carezza sul suo viso ora che siete da soli, prima di rimettere i tavoli in mezzo alla meno peggio e portarla via, in direzione della tenda[END]