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con Sango, Katsu

16:14 Katsu:
  [Accampamento] Il meteo variabile di oggi spezza la coltre di sinistra nebbia che sempre si annida su quel di Kiri, regalando un po’ di sole oltre alle consuete nuvole che tingono di grigio più o meno tutto. Stanco. Decisamente stanco per i turni da pazzi effettuati in ospedale alla cura di feriti, malati. Un fare ripetitivo, dato il grado e quello che sa fare il ragazzo, che è durato decisamente tanto, ma che è stato portato avanti con determinazione. I risultati di quei turni gli si vedono in faccia: sul metro e ottanta di altezza vi è il viso dai tratti affilati che è sporcato da due borse sotto gli occhi violacee e marcate, che si estendono come due macchie scure sulla carnagione nivea ed accendono ancor di più quei due fanali che son le proprie iridi. Fanali azzurri come il cielo quando è sereno. Il fisico è comunque allenato, longilineo e tonico e non sembra risentire di quello stress. O almeno non quanto i capelli platino, che sembrano elettrici e particolarmente scompigliati sulla testa, sebbene lisci. Indossa un paio di sandali ninja di colore nero, seguiti dal solito pantalone elastico ed adatto al moto, sempre di colore nero. A fasciare le leve superiori, invece, c’è una maglietta del medesimo colore, che completa quel monocromo di colori, che cozza con la lucentezza dei propri tratti somatici. Alla fronte c’è il coprifronte di Kusa, al fianco sinistro un portaoggetti con relativo equipaggiamento militare e alla medesima coscia è legato un portakunai, sempre con equipaggiamento all’interno. A completare il vestiario è un lungo camice bianco, indossato sopra e che si stende fino a metà ginocchio. I rigonfiamenti nelle tasche testimoniano come l’equipaggiamento medico sia sempre con lui. Il flusso del proprio chakra è disattivo, dopo che qualche ora fa ha dovuto assumere un tonico per il recupero dello stesso, per far fronte alle numerose richieste d’aiuto medico. Cammina, quindi, in direzione dell’entrata dell’accampamento, ma neanche guarda i due ninja di ronda. <Ponte Naruto> spiaccica semplicemente, abbastanza meccanico, nel dire, la smorfia neutra che tuttavia non tradisce i segni della stanchezza, che son comunque evidenti su quel viso. Entra nell’accampamento senza troppi complimenti, il passo tranquillo, ma sicuro, probabilmente diretto alla propria tenda che è vicino all’ingresso. [Equip medico – tasca destra: 1 tonico curativo, 1 tonico rec. Chakra, 7 tonici rec. Chakra speciale, 2 tonici curativi speciali – tasca sinistra: 1 sacchetto con bende e garze sterili, 1 flaconcino piccolo di disinfettante][Chakra off]

16:29 Sango:
 Che ardore che prova, la soddisfazione ben visibile su quel volto bello. Ci è riuscita, la dove in pochi sanno ancora qualcosa, la dove i grandi ninja si sono avventurati. Sta tornando all'accampamento per poter parlare con l'Hasukage ,ma non ci andrebbe mica sola , deve mostrargli che ha la forza e la potenza per potersi riprendere il clan in mano. Le mani che corrono immediatamente, in vista dell'accampamento, al proprio plesso solare a formare i seguenti sigilli Tigre, Drago, Tigre, Capra, Tigre. Il pollice destro che salirebbe immediatamente alla bocca, i denti che lo mordono per far uscire un rivolo di sangue. A questo punto chinatasi a terra con la destra insanguinata sul terreno andrebbe a dire < tecnica del richiamo > il volto è concentrato verso terra mentre lascia uscire la quantità necessaria di chakra < KAMACHITEKI > da quel sangue adesso si vedrebbe spuntare quella bellissima tigre, alta quattro metri e lunga due e mezzo. Una vera tigre, elegante nei suoi movimenti, sulla zampa destra si possono notare degli anelli neri composti dal pelo più scuro. La guarda con quel sorriso quasi amorevole < Ti ho chiamata qui perchè sto per andare ad incontrare l'Hasukage..siamo in una situazione molto particolare adesso > direbbe guardandola, gli occhi felini andrebbero a fissarne il volto prima di fare un lieve cenno. Non sono di gran compagnia, ma adesso insieme ad ella entrerebbe nell'accampamento. Di certo non sarebbe passata inosservata con la tigre gigantesca accanto a lei. La destra della donna che andrebbe a toccarla la zampa , solo una lieve carezza, cercando quel legame e approfondendolo . Sarà proprio li che le due si fermerebbero, in silenzio, quando le iridi notato di nuovo il Seiun incontrato troppo tempo prima . Si porterebbe dunque verso di lui, almeno ci prova < so che sei un ninja medico > chiosa lievemente, accompagnata comunque dalla bellissima predatrice, ella lo osserva, e osserva anche l'accampamento circostante < siamo in guerra > queste parole verrebbero rivolte all'animale stesso, prima di tornare al volto giovane e bello del ragazzo, sempre che l'abbia sentita nel suo dire < non ho molto tempo per farmi curare nelle tende mediche > indicherebbe le braccia smuovendole, dove si vedono delle bende sporche ad entrambi i lati, senza considerare le ferite ai piedi nascoste dai soliti sandali ninja. I capelli rossi sono tenuti legati in una coda molto alta, mentre il suo vestiario è composto da pantaloncini neri e una maglia a maniche corte nera. Attende dunque che l'altro dica qualcosa, meglio esser pronti a tutto senza dover badare a delle ferite. La tigre nel frattempo sedutasi su due zampe andrebbe a puntare gli occhi contro Katsu, chissà se vorrebbe mangiarlo? [chakra on][tentativo tecnica del richiamo : Kamachiteki][chakra 80-5]

17:06 Katsu:
  [Accampamento] Cammina verso l’interno dell’accampamento e supera i due ninja di guardia. Ma una voce, una voce conosciuta per di più, costringe il ragazzo a girarsi lì, dove a pochi metri di distanza, Sango effettua quella tecnica. La vede proprio mentre quella enuncia quella tecnica e vede comparir l’enorme tigre affianco alla figura di lei. Gli occhi si smuovono da quella maschera di neutralità che è sempre stampata sul volto, gli occhi si sgranano. Si ferma, imbambolato, di fatto, fino a che lei non lo raggiunge. Lascia che lei lo raggiunga e lascia che la tigre lo osservi, perché incapace di fare altro. Stupore. Stupore che si diapana da tutti i pori del suo corpo. Sente le parole, ma rimbalzano con fatica nella mente e a fatica cancellano ed archiviano le immagini di ciò che è appena stato scorto. <… Tecnica del richiamo?> va ad alzare lo sguardo verso la corrispettiva. Adocchia quindi la tigre, più in basso. Corruccia leggermente lo sguardo, passandolo dalla tigre a Sango e viceversa. <… Che cos’è?> la curiosità è vera e viva. Il desiderio di comprendere, di conoscere ciò che non sa lo pervade. Un desiderio che deve necessariamente passare in secondo piano. <Sì, vieni, Sango> sì, la ricorda, sì, la chiama per nome perché l’incontro con Yukio è una pagina ben custodita nella mente del ragazzo, dotato inoltre di una memoria fotografica invidiabile. E la guiderebbe senza troppi complimenti, mentre la presenza di una tigre dalle dimensioni enormi fa il suo porco effetto. Quello di innervosirlo. Ed è per questa ragione che le mani vanno ad intrecciarsi al centro del petto senza troppi complimenti, a formare il sigillo della capra. In mente figura quelle due sfere, innescate innumerevoli volte. La fisica all’altezza del ventre, la spirituale al centro della fronte. Con un sapiente moto della propria volontà va quindi a comandar loro un moto sul loro stesso asse che vorrebbe esser massimizzato. Solamente una volta appurato tale modo va a comandar loro due diversi moti. La sfera spirituale vien guidata in maniera discendente dal centro della fronte attraverso gli occhi, il naso e la bocca, fino a raggiungere la gola e scendere nello sterno, per riversarsi al centro del petto. La corrispettiva fisica, invece, va ad esser comandata in su, attraverso il ventre, lo stomaco, fino a riversarsi al centro del proprio petto, ad incontrare la controparte. Tramite un ennesimo sforzo chiesto alla propria volontà va a far vorticare le due sfere e a far sì che si mescolino sapientemente per dar ancora una volta luce al proprio chakra. Chakra a cui chiede l’ennesimo sforzo, oggi. <E’ tanto che non ci vediamo. E comunque come stai?> va a domandare innanzitutto. Domande di rito, che ormai l’esser medico gli ha consolidato come una sorta di routine. Guida i passi ad entrare nella propria tenda, si spera seguito dalla corrispettiva. La tigre lo innervosisce e i sensi e le percezioni son pronti a scattare in caso di necessità. <Che ti sei fatta alle braccia?> domanda, dunque. E’ un tono che vira più sul pragmatico, ora. Il tono rimane un impasto di neutralità che tradisce una socialità non propria, in qualche modo. [Equip medico – tasca destra: 1 tonico curativo, 1 tonico rec. Chakra, 7 tonici rec. Chakra speciale, 2 tonici curativi speciali – tasca sinistra: 1 sacchetto con bende e garze sterili, 1 flaconcino piccolo di disinfettante][Attivazione chakra – 30/30]

17:19 Sango:
 La reazione del giovane Seiun è quella di chiunque riuscirebbe a scorgere la bellissima tigre, essere alta ovviamente la porta ad avere un certo ascendente nei confronti dei ninja. Lo ascolta, ma di certo non rivelerebbe nulla di troppo prezioso < ogni cosa a suo tempo mio giovane Katsu > chiosa lievemente irrigidendosi a sentire quel "cos'è", così come la tigre che andrebbe a mostrare i denti e un ringhio sordo uscirebbe dalle sue zanne < lei.. > le destra che cerca di toccare la predatrice, un gesto simbolico per farla calmare < ..è la mia compagna, la mia amica > il loro legame è molto più profondo , li non esistono padroni, ma solo eguali. In quel viaggio che faranno insieme per tutta la loro vita. < se vuoi aspettami qui.. mi faccio curare e poi cerchiamo di parlare con Yukio > le direbbe con una carezza. La tigre che andrebbe ad annuire lievemente per poi coricarsi a 4 zampe sul loco, una specie di montagna che osserva gli umani..e parla pure. L'attenzione adesso è per il seiun , lo vede impastare il chakra d'innanzi a se attendendo con poca pazienza < si è vero > con la guerra , con il fatto che lei abbia lasciato l'accampamento per una settimana e forse di più, il modo di incontrare il ragazzo si era ridotto all'osso < molto più che bene > il proprio desiderio era stato avverato, adesso avrebbe portato su un altro piano anche quel legame con le tigri. Tutto delinea d'innanzi ai suoi occhi, il primo ostacolo sarebbe stato il proprio clan e poi Ame stessa. Scuote lievemente il capo, non ha tempo di pensare a quelle cose adesso- < tu invece come stai? > ripeterebbe la domanda più per cortesia probabilmente < uh? Ho anche i piedi feriti > annuncia ella tranquillamente < sono finita in una trappola in una missione. Non mi sono spostata e mi ha bucato le piante dei piedi..ho preso un tonico subito dopo ma continua a dar fastidio > chiosa ella con noncuranza, sentendo lo sguardo della tigre su di se, ma non ci bada. Non ha paura di lei, prova solo rispetto. < immagino che di questi tempi i ninja medici siano sempre impegnati > che ovvietà eh? < e pensare che ho iniziato anche io a fare il medico un tempo..> ha ancora quelle nozioni, su veleni e sul corpo umano, le sarebbero comunque state utili. [chakra on][Evocazione Kamakitechi]

17:37 Katsu:
  [Accampamento] Lui continua in quell’incedere, ma si blocca quando sente le parole di Sango e quando guarda la tigre enorme che gli mostra i denti. La guarda apertamente, gli occhi che si tirano in un’espressione di severità tale, flette le gambe, pronto a difendersi, la mancina e la destra che nuovamente son pronte ad andare a comporre sigilli. Ma Sango provvede ad andare a tranquillizzare la bestia. Diffiedente, il Seiun, non manca di tener d’occhio l’animale, mentre il dire di Sango gli entra nelle orecchie. Le rotelle del cervello, tuttavia, si arrovellano nel cercare di capire il nesso tra quella tigre, la tecnica del richiamo. Son pensieri che archivia temporaneamente entrando nella tenda. E’ una delle tende strutturate per quattro. Larga il tanto che basta per ospitare quattro ninja, ospita quattro brande ed un tavolino dove sono presenti delle vivande. Sente il dire della ragazza e va a guardarla in totale tranquillità, adesso, in quella tenda che è casa sua. L’interesse, tuttavia, quando Sango descrive le sue condizioni, va ad esser dedicato alle spiegazioni che lei fornisce. Silente, arrovella ancora il cervello, che si diapana in possibilità. <Eri un medico, davvero?> è ancora una richiesta. Una richiesta che fa eco ad una curiosità, mentre il cervello lavora. <Vieni, siedi lì. E’ il mio letto. Ed è pulito, puoi star tranquilla> va a scandire, invitandola, di fatto, a sedere, così che possa andare ad indagare. Sospira, quindi, quando la ragazza gli dedica l’ultimo dire. Un sospiro che è pesante e che già di per sé funge da risposta. <… Sì. Siamo oberati di gente. Di idioti appena usciti dall’accademia che pensano di poter spaccare il mondo, di medici che vogliono strafare e si sentono male, quasi rimettendoci la pelle e di persone che il Dio ha cercato di ammazzare e che a volte muoiono, a volte riescono ad essere salvati. E’ un lavoraccio e stiamo collassando. Letteralmente. Quello che spinge avanti è quanto sono forti le motivazioni…> va ad elencare, annuendo al proprio dire, attendendo che Sango faccia quanto lui le ha ordinato. <Come mai sei così felice?> va a chiedere, visto l’umore della ragazza, che cozza maledettamente con quello di almeno tre quarti dell’accampamento. [Equip medico – tasca destra: 1 tonico curativo, 1 tonico rec. Chakra, 7 tonici rec. Chakra speciale, 2 tonici curativi speciali – tasca sinistra: 1 sacchetto con bende e garze sterili, 1 flaconcino piccolo di disinfettante, guanti in lattice][chakra – 30/30]

17:49 Sango:
 Lo segue tranquillamente, sperando che il giovane non faccia gesti impulsivi, tipo attaccare la tigre. Quello sarebbe stato di certo un grossissimo errore. Lo segue nella tenda notandone la struttura, semplice con quattro letti, spartana forse. < si, lo ero > direbbe ella ricordando il modo in cui era entrata a far parte < ero più interessata allo studio dei veleni che al salvare delle vite> quella guerra non è la sua guerra, ha seguito Yukio solo perchè prova del rispetto per lui, per quanto la riguarda adesso quell'alleanza è inutile, così come Kiri. Pensieri che però non vengono fatti uscire dalle proprie labbra, lasciando adesso che il dire altrui possa attirare l'attenzione < oh , come sempre. Ho incontrato così tanti deshi in questi tempi..vogliosi e desiderosi di andare in guerra a morire > il disprezzo potrà esser notato ovviamente nella propria voce, un dire che non si è mai risparmiata. Quanti giovani felici di correre contro la morte come carne da macello senza comprendere la preziosità della loro vita < ninja mediocri > decreta ella lasciando nuovamente che il silenzio l'avvolga , adesso infine sedutasi su quello spazio del ninja medico. Le mani andrebbero lente a togliere gli stivali mostrando altre due bende probabilmente sporche di sangue, non ha avuto modo ne tempo di cambiarle durante il viaggio per ottenere le evocazioni, giusto un paio di giorni insomma, e le bende sono ancora quelle vecchie. < felice? Oh non solo quello > gloriosa quasi in quel suo dire, il volto che si distorce in un espressione strana..inquietante quasi < hai dei desideri che vuoi raggiungere Katsu? > una domanda diretta alla sua persona, comprendere se l'altro possa esser in un qualche modo meritevole di attenzioni < io ne ho esaudito uno di questi, e molti altri ne ho ancora > criptica nel proprio dire. La tigre nel frattempo, annoiata da quel via vai , proverebbe a stendersi con la faccia di fronte alla tenda, per osservare e ascoltare la loro conversazione. Per lei non è un problema, le ha urlato contro i propri desideri, i propri piani, e la sua volontà. E l'hanno accettata, lei e il re. Le dita che andrebbero lente a sciogliere i lembi delle garze del piede destro, sa come fare, e magari avrebbe risparmiato tempo al giovane Seiun. [chakra on]][evocazione kamachiteki]

18:07 Katsu:
  [Accampamento] Aspetta vicino al proprio letto che Sango entri. Lo sguardo è stanco, tuttavia la propria determinazione è incrollabile. Incrollabile quanto il suo sguardo che mantiene una connotazione vispa e neutra. La propria tempra è stata affinata durante l’ultimo periodo. Ha visto molte cose, fatto esperienza e tratto le proprie conclusioni. Sente il dire di Sango, nel frattempo e la disapprovazione che sorge sul suo volto è pari al disprezzo di lei. <Non capiscono un cazzo> senza mezzi termini, fa eco alle parole della Special Jonin. <Non capiscono che li fanno uscire dall’accademia per andare a morire il giorno dopo sul campo di battaglia. Non capiscono che siamo l’avanguardia. Non capiscono che siamo sacrificabili, perché se moriamo noi non succede niente. Se morite voi…> la mancina si snuda ad indicare Sango con l’indice. <… Beh, perdiamo la guerra> conclude. E’ un dire pratico, il cui tono della voce non tradisce alcun fastidio. <.. E soprattutto non capiscono che per sopravvivere ci vuole questo..> e si indica la tempia con lo stesso indice con cui ha additato la corrispettiva un momento pima. La osserva, dunque, andare sul letto e cominciare a togliersi le bende. Per tutta risposta va ad inforcare un paio di guanti in lattice non utilizzati dalla tasca sinistra del camice e ad infilarseli senza troppi complimenti. Ma la domanda di Sango sui suoi obiettivi ha lo spettacolare potere di farlo bloccare per qualche secondo. Qualche secondo in cui la mente lavora. <Tanti> risponde, sospirando, solo alla fine, mentre va proprio vicino e lei, inginocchiandosi all’altezza delle braccia. Tenterebbe, se lei glielo permettesse, di togliere anche le bende sulle braccia della ragazza. A prescindere, comunque, andrebbe con lo sguardo più giù, sui piedi e tenterebbe di portar le proprie mani sulle piante degli stessi a toccare in direzione delle piante in punti specifici, dove idealmente i nervi si uniscono. <Sopravvivere innanzitutto…> continua in quel fare, tornando a tastare, se permesso, i piedi della ragazza, facendosi un’idea, ormai abituato, dei danni che può aver riportato, mentre gli occhi vorrebbero andar a studiare il colorito delle ferite. <… ammazzare quel bastardo che mi ha quasi carbonizzato…> il dire diventa carico. Ma non nel tono, che resta calmo in maniera inquietante, ma intimamente intriso di un freddo senso di vendetta. Fattosi un’idea, dunque, andrebbe quindi a riportar lo sguardo su, verso le braccia, idealmente tentando di toccare e vedere, per studiare i danni e la maniera in cui agire. Lo sguardo vien riportato quindi su Sango stessa e si stringe, nel cercare gli occhi di lei. E’ carico di un fuoco. Una fiamma nera e sinistra che brucia. <… La conoscenza e il potere> schiude in ultimo, pratico, corrispondendo a quello sguardo inquietante di lei con lo stesso ghigno deformato. Indica fuori la tenda. <Lei è ferita? Ho curato il cane di un mio amico. Dopo aver fatto questo penso che curare una tigre non sarà un problema> un dire che vuol sviare dalla reazione appena avuta. Una reazione di intima empatia avuta con la rossa. [Equip medico – tasca destra: 1 tonico curativo, 1 tonico rec. Chakra, 7 tonici rec. Chakra speciale, 2 tonici curativi speciali – tasca sinistra: 1 sacchetto con bende e garze sterili, 1 flaconcino piccolo di disinfettante, guanti in lattice][chakra – 30/30]

18:25 Sango:
 Sospira nel sentirlo parlare in quel modo, hanno ragione dopotutto, loro , i più alti in grado, che sono riusciti ad apprendere molto sono la forza portante dell'alleanza. < se sono così entusiasti di morire, non è affar che mi riguarda > fredda in quel dire, non provando nessun legame con chicchessia, specialmente con dei piccoli kamikaze . < tanti? > ripeterebbe sollevando un sopracciglio, lascia che sia l'altro a toglierle le bende dalle braccia, una lieve smorfia viene lasciata apparire sul volto, fastidio. Ne ascolta il dire altrui, lasciando che tocchi sia i piedi che le braccia, che tasti i punti stessi dove le ferite son state fatte ormai troppo tempo prima, spera solo che non rimangano cicatrici evidenti . Si prende il suo tempo prima di parlare < sopravvivere > le iridi incollate sul suo volto < che orribile desiderio > la voce che si fa di ghiaccio mentre lo giudica perentoria < vivere dovrebbe esser il tuo desiderio. Sopravvivere..come un cane? Come una nullità? E' questo quello che desideri realmente ? > quella sottile differenza la nota e la farebbe notare anche a lui. Vivere e sopravvivere non sono la stessa cosa, non per lei almeno . < la conoscenza e il potere..ho sentito diverse volte queste parole .. e mai nessuno che è riuscito a dirmi come vorrebbero o credono di poterli avere > lo sta mettendo alla prova? Si, ma senza che l'altro possa rendersene conto in effetti. La risposta vi è, ma sta a lui trovarla, comprenderla < la sola volontà non basta > per andare avanti nella vita forse, ma per avere qualcosa di più, elevarsi sopra gli altri serve qualcos'altro. Ma eccolo tornare a parlare verso la tigre "quest'umano mi ha appena paragonata ad un cane?" la voce graffiante, profonda e femminile sfocia dalle fauci della bestia, stizzita di certo per esser stata messa a paragone con un semplice animale qualunque. Orgogliosa com'è l'Ishiba si affretterebbe a risponderle, prima di vedere un piccolo Katsu ingoiato per intero < Kamachiteki.. è un cucciolo ancora, sa molto poco . Sono sicura che comprenderai > le iridi azzurro verdi incastrate nelle di lei, sta facendo appello al suo essere madre e come lei sia consapevole che i cuccioli possan dire cose inopportune e sbagliate " ti tengo d'occhio giovane umano, ma sappi che non mi piaci " ebbene si, Katsu nemico di Kamachiteki, o quasi almeno < quel fuoco..se non lo indirizzi bene..non ti porterà da nessuna parte, solo alla morte > ritornerebbe sviando l'entrata in scena dell'evocazione stessa. Tocca adesso a lui comprendere cosa fare e cosa dire, lei rimane in attesa che l'altro possa curarla dopotutto. [chakraon][evocazione Kamachiteki]

18:50 Katsu:
  [Accampamento] Va lanciar le bende vecchie sul letto, dietro a Sango, senza troppi complimenti. Dalla tasca mancina le mani guantate vanno a tirar fuori un pacchettino ed una boccettina, che poggia sul letto. Apre senza troppi complimenti il pacchetto e ne tira fuori delle garze sterili. Stappa quindi la boccettina e va a versare parte del liquido sulle stesse garze. <Brucerà un po’, attenzione> va a notificare alla ragazza. Non risponde al primo dire di lei. Ampia la differenza di vedute, ma non lo notifica a Sango, non parla proprio concentrandosi sull’andar a porre le garze imbevute di disinfettante sulle piante dei piedi, a strusciar leggermente ma in maniera sapiente. <Il buco è arrivato ad un passo dai tendini senza lederli. Il dolore scaturisce dal fatto che i metatarsi sono probabilmente microfratturati e dal fatto che le bende sono vecchie la ferita si è infettata> è un dire diretto e pratico alla ragazza. Finisce l’operazione e silente va a sfilare altre garze, mentre lei gli parla, e ad imbeverle di disinfettante. E’ la volta delle braccia. Sente il dire di Sango, la sente disapprovante, ma non si scompone minimamente alle sue parole. Un sospiro, quindi, a quelle provocazioni che non raccoglie. <Sì> è un dire semplice, diretto. <Tu sei un ninja di un grado alto. Io sono uno qualunque, ancora. Sopravvivere è uno dei miei obiettivi. Non solo i cani e le nullità vogliono sopravvivere. Tutti tengono alla loro pelle. E in guerra questo è maggiormente importante, Sango> rimarca quanto detto, ma in maniera più pragmatica, ora. Finito di disinfettarle le braccia, va a riporre le garze vicino alle bende vecchie. Si sfila i guanti, che fanno la medisima fine. Sospira, dunque, nel sentire il dire dell’altra. <Certo. Perché chi desidera potere e conoscenza ancora non li ha. E questo implica il non sapere dove cercarli, fondamentalmente> spiega all’indirizzo dell’altra, prima che la tigre parli. Volta, rapido e segue il discorso tra le due. Sbarra gli occhi ed alza un sopracciglio. <Ma cos..?!> non riesce proprio a trattenersi. Stupore ed interrogativi che passano in secondo piano. <Non devo piacerti. Devo salvare la vita alla tua amica e anche a te, se fosse necessario. Intendevo dire che sono uno dei pochi medici che ha curato anche gli animali e so dove metter mano> un dire che si sforza di restar fermo, ma che tradisce una punta di panico, ora, nel parlare alla tigre enorme. Va a guardare Sango, interrogativo, attendendo residue spiegazioni. <So bene dove indirizzare il mio fuoco. Oh, sì. E’ una delle mie poche certezze> è un dire più sentito ed intriso della stessa fiamma sinistra e nera come la pece che gli si rispecchia negli occhi. Si estranea, dunque e va a parare le proprie mani dinanzi a sé. Prende la concentrazione ed esegue quella sorta di zoom al centro del petto che lo porta a focalizzare il proprio chakra. Ancora più a fondo, vorrebbe andare a vederne la composizione e distinguerne la parte fisica, escludendo la spirituale. Tale forza vien guidata con una spinta di volontà attraverso lo sterno, le spalle, le braccia e quindi a riversarsi nelle proprie mani, che dovrebbero condirsi di un alone verdastro. Un flusso che vuol esser mantenuto costante e che si avvicina al piede destro di Sango. Le mani vengono giunte a dieci centimetri di distanza dalle ferite. Ecco che tessuti e metatarsi dovrebbero andare a ricomporsi, sollecitati dal chakra medico [Equip medico – tasca destra: 1 tonico curativo, 1 tonico rec. Chakra, 7 tonici rec. Chakra speciale, 2 tonici curativi speciali – tasca sinistra: 1 sacchetto con bende e garze sterili, 1 flaconcino piccolo di disinfettante, guanti in lattice][Attivazione mani terapuetiche D – Bersaglio: piedi - PS curati: 5 – PV Sango: 85/90][chakra – 25/30]

19:13 Sango:
 < comprendo.. dopotutto ho continuato a camminarci sopra > inutile dire che aveva volutamente evitato medici solo perchè le avrebbero rubato del tempo prezioso. Ma non può ignorare il fatto che ne ha necessità. Lo osserva nei movimenti, nel disinfettante e tutto il resto, sospirando e preparandosi a sentire il bruciore < mh > lo ascolta ancora fino al termine del suo primo dire < non mi trovi d'accordo Katsu. Tutti siamo stati genin all'inizio, e ti posso assicurare che non è stata la sopravvivenza la questione fondamentale della mia vita, anzi tutt'altro > oh come è pericoloso per la donna toccare certi argomenti, il pensiero vola ancora alla distruzione completa di Ame, quando qualcosa la colpì portando ulteriore morte sul proprio villaggio. In quel momento, quando perse pure il fratello non si era semplicemente accontentata di sopravvivere nel nulla, tra le macerie stesse < è in questo momento che dovresti uscire le unghie e fare qualcosa > non direbbe cosa, non potrebbe sapere cosa porta il ragazzo ad essere un ninja e un medico pure < non è il non sapere dove siano..ma cosa sei disposto tu a dare per averli > un altra lieve differenza che brucia sulla sua stessa pelle, quella notte in cui diede tutto al riduko sannin per avere la possibilità di divenire qualcos'altro , di evolversi infine . La conversazione procede così come le cure, il bruciore c'è ma nessun lamento esce da quelle labbra morbide ,peccato che vada a rivolgersi di nuovo a Kamachiteki "io sono la cacciatrice e madre delle tigri, credi davvero che necessiti di un medico ninja? E che possa farmi colpire così facilmente?!" il ringhio che sale mentre la bestia si rialza sulle zampe..per poi andarsene , infastidita di certo , volta le spalle ad entrambi, avrebbe trovato qualcos'altro da fare mentre attende < non parlarle in quel modo, non è un semplice animale > lo rimbocca anche la special . Kamachiteki, madre e moglie del grande re delle tigri, che sa anche parlare, orgogliosa e selvaggia allo stesso tempo..non vi è nulla di più distante da un mero animale comune. Lascia che infine le sue mani vadano sulla ferita riconoscendo quel tipo di chakra < e dove mio dolce Seiun ? > rammenta il cognome dal loro incontro, ricordandosi che quello era uno dei clan di Ame, ma probabilmente lui era troppo piccolo e già portato a Kusa con l'avvento di Yukio, solo in pochi erano rimasti ad Ame ancora in quel momento. [chakraon][evocazione Kamachiteki]

19:35 Katsu:
  [Accampamento] Sente quelle informazioni da parte di Sango. <Male. Sei un ex medico anche tu, è inutile che ti faccia la predica> liquida quell’argomentazione così, anche perché le mani che porta ad agire sulle ferite della Special Jonin stanno guarendo. Non senza sforzi, perché il chiedere troppo al corpo, dopo turni e turni, porta ad un malessere del giovane medico. La vita s’appanna lievemente, lievi capogiri cominciano a minacciare il corpo del Seiun. Ma non se ne cura. Si costringe a focalizzarsi su quel chakra medico, mantiene il flusso costante, mentre del sudore comincia ad imperlargli la fronte. Passa le mani all’altro piede, che dovrebbe seguire come quell’altro, il corso di guarigione di metatarsi e tessuti. Sente il dire della ragazza che gli raccomanda e lo invoglia verso quello scopo, la vendetta. Si costringe a metter su un sorriso. Un sorriso stanco, mentre gocce di sudore gli imperlano sempre più copiose la fronte. <E chi ti ha detto che io non stia facendo niente, Sango?> va a proferire di rimando, il cipiglio che la fiamma, nonostante la stanchezza e i capogiri, non perde di certo. <Sto già agendo> va a scandire, il tono che si arrochisce sensibilmente dalla stanchezza. Sente anche la frase appresso della ragazza, mentre va a concentrarsi sul flusso di chakra medico, a mantenerlo costante per curarle quelle ferite di cui ha bisogno. <Cosa sarei disposto a dare..> ci riflette anche su, i pensieri che sono più lenti, le reazioni che si allenano un po’ nel cervello. <… Parecchio. Sarei disposto a sacrificare parecchio> è uno scandire lucido, famelico, comunque. Digrigna i denti ai pensieri di quei ricordi di un passato non suo, ma che lo tormenta. E’ la tigre quindi a parlare e volta brevemente su di lei, ma senza aver il tempo di risponderle. Si prende l’imbeccata di Sango e la guarda ancora. <Chi o che cosa è, allora?> va a domandare. Anche in questa richiesta c’è fame, c’è sempre quella fiamma sinistra che gli balla negli occhi, quella curiosità che insieme allo sforzo di gli deforma il volto in una smorfia sinistra. Concentra sullo sforzo, inabile di pensare ad altro fino a che la ragazza non gli regala l’ultima domanda. Una domanda che gli fa spuntare un sorriso. Un sorriso che non è aperto e sincero come quelli regalati agli amici, ma inquietante, sghembo, sinistro. <Oh, ma tu lo sai dove, Sango> va a scandire. <… Pensaci. Pensa a quella sera..> glielo dice apertamente, adesso e torna a dedicarsi a lei. [Equip medico – tasca destra: 1 tonico curativo, 1 tonico rec. Chakra, 7 tonici rec. Chakra speciale, 2 tonici curativi speciali – tasca sinistra: 1 sacchetto con bende e garze sterili, 1 flaconcino piccolo di disinfettante, guanti in lattice][ mani terapuetiche D – Bersaglio: piedi - PS curati: 5 – PV Sango: 85->90/100][chakra – 24/30]

19:58 Sango:
 < so che è male..ma questo non è che un mero corpo, un involucro > la sua anima è molto più importante di quella carne che si trova addosso . Lo osserva, come il sudore faccia il suo corso sul suo viso, la stanchezza che ne inondano fisico e mente < davvero? > non ricorda di averlo sentito nominare in giro se non per le sue abilità mediche, ma un sorriso si solleva sulle proprie labbra < allora aspetterò la tua vera nascita, se i tuoi obiettivi ti son tanto cari > lei rilassata rimane seduta sul morbido , notando con uno sguardo la coda di kamachiteki in lontananza guizzare da una parte all'altra, spera che nessuno sia così stupido da avvicinarsi < cos'è la cosa a cui tieni di più? Pensaci..tua madre? Tuo padre? Un amico? E immagina se per trovare quello che vuoi..dovessi ucciderli con le tue stesse mani.. cosa faresti? > un altra piccola prova proiettandolo in un terribile futuro, dove avrebbe dovuto sacrificare tutto quanto, tutto quello che gli sta vicino, le persone a cui tiene.. < lei? E' la mia compagna per tutta la mia vita . Ma quello che è.. perchè dovrei rivelartelo? > il sorrisetto che si forma sul viso bello < cosa mi daresti in cambio di questa informazione? Nessuno ti da nulla per nulla, tutto ha un prezzo. E cosa puoi offrirmi tu? > non che lei desideri veramente qualcosa dal giovane genin, quello che desidera lo sta cercando altrove, ma vuole capire a cosa sia disposto per avere quello che gli interessa, fino a dove è disposto a spingersi . Ne ascolta ancora il dire cercando di riprendere informazioni su quella notte, ricorda anche come l'altro abbia descritto a Yukio la sua innata, ma più di quello non rimembra, nulla di così importante forse per essere ricordato? < dopo così tanto tempo pensavo e speravo che ti fossi evoluto Seiun, ma sei rimasto attaccato a quella notte, e non ho visto nient'altro ancora di te se non le tue abilità mediche > lo punzecchia sempre di più, vuole spingerlo a raggiungere il limite per poi sentire la sua anima, non la sua mente. < e tra altrettanti mesi magari ti troverò ancora qua, a parlare di desideri e obiettivi ma comunque un comune ninja medico.. di cui nessuno sa nulla e non si ricorderanno chi tu sia > com'è infida e sporca mentre tira le file di quel piccolo gioco, lasciando che le sue parole lo colpiscano in pieno, vuole una reazione, non solo quel suo esser pacato che mal corrisponde. [chakra on][evocazione kamachiteki]

20:12 Katsu:
  [Accampamento] Continua a dedicarsi ai piedi della fanciulla. Dei pieni che hanno sanato quasi completamente i danni riportati e che ora continuano nella rigenerazione dei tessuti più superficiali. E più quel chakra fluisce fuori da lui, peggio di sente. La lucidità è sempre di meno, ma lui è conscio di ciò che sta facendo e delle sensazioni che sta provando in quel momento, sensazioni di fatica, diffidenza verso di lei, l’amaro sulla bocca che aumenta col passare del tempo, forse perfino di più che nella conversazione con Rasetsu. Si costringe a restar vigile e digrigna i denti. Continua a mantenere il flusso costante, ad irradiare chakra medico nelle ferite di lei. Ma le domande che ella gli rivolge gli arrivano come una mazzata sulla testa. E sebbene quella smorfia di fatica non si scomponga proprio all’apparenza, le domande arrivano come un pugno. Quello che Sango riceverà in cambio sarà… silenzio. Un muro di invalicabile, inequivocabile, insuperabile silenzio. Riservatezza. E per restar concentrato in ciò che fa deve pure costringersi a schermarsi da tutte queste sensazioni, deve costringersi a reprimerle, per sfogarle dopo, in solitaria. <Niente> è il dire della ragazza. La voce roca, il sudore che ora gli imperla la fronte copiosamente e prende a bagnare i capelli. <Perché vorrebbe dire essere in debito con te. E che potresti chiedermi in cambio qualcosa che non voglio fare. E la mia parola è sacra. Se vorrai qualcosa da me, me lo chiederai da pari a pari> poche frasi, ora, selezionate, ma veloci. E ode quello che lei gli chiede in seguito e scuote la testa. <Importanza? Fama? Non mi interessano> è un semplice e pacato dire il suo, l’occhio clinico sulle ferite. [Equip medico – tasca destra: 1 tonico curativo, 1 tonico rec. Chakra, 7 tonici rec. Chakra speciale, 2 tonici curativi speciali – tasca sinistra: 1 sacchetto con bende e garze sterili, 1 flaconcino piccolo di disinfettante, guanti in lattice][ mani terapuetiche D – Bersaglio: piedi - PS curati: 5 – PV Sango: 90->95/100][chakra – 23/30]

20:26 Sango:
 Le sue domande sono state poste, mentre il ragazzo continua a curarla . Cerca di spronarlo forse, o magari e solo un gioco per lei , questo non verrà rivelato. Si lascia solo andare ad ascoltare quel silenzio e poi sentirne le parole, il tono, i movimenti di lui e quel tono che utilizza, nulla viene lasciato al caso .. ma una cosa le sembra chiara, per quanto l'altro possa dare molto per i suoi obiettivi, non sarà mai disposto a dare tutto. Lo osserva dall'alto data la posizione dei due < niente > sillaba e accarezza quella parola con le labbra, assaporandone il significato intrinseco, il niente non è mai stato contemplato da ella, ha ceduto anima e corpo ad un demone per potersi ergere oltre tutti gli altri, rimanere indelebile nella mente di chi l'avrebbe solo vista, un nome che avrebbe riportato Ame alla sua vera gloria prendendo il posto che le spetta < non è un debito, è uno scambio equivalente > sottolinea ella quasi stizzita < per raggiungere qualcosa di grande si sacrifica qualcosa di altrettanto grande.. ma vedo che allora i tuoi desideri non sono così importanti da dover esser presi in considerazione > ribatte come una tigre, orgogliosa nel suo dire , altera, graffiante, a volerne lacerare quasi l'animo < cosa potrei mai chiederti che io non abbia già giovane genin? > una domanda retorica la sua , la lingua che esce ad umettare le labbra carnose < Niente > ripete quella parola poc'anzi detta da lui , premendo su di essa < importanza e fama sono delle conseguenze delle grandi azioni compiute, dei grandi desideri, ricordi qualcuno che ha fatto grandi imprese senza esser ricordato? Ecco cosa è la fama, regnare per sempre su questo mondo senza morire mai sul serio > il tono sempre lo stesso, le iridi che non si staccano dalle sue vedendone i cambiamenti ma no, non vede ancora quella fiamma, non vede altro che un genin che sta sopravvivendo, che non rischia di andare contro tutti e tutto solo per un sogno. Le labbra si stringono in una linea retta rigida < allora sopravvivi Seiun, sopravvivi e nessuno si ricorderà mai più di te > sentenzia come portatrice di morte su di lui, com'è che l'avevano già definita? Terribile. Lo è certamente e quel giorno sta dimostrando anche la forza delle proprie convinzioni, quel graffiante e pesante senso che sente dentro di se, di colei che nacque come ninja dopo aver ucciso l'unica cosa bella di quel mondo. [chakra on][evocazione kamachiteki ]

20:52 Katsu:
  [Accampamento] I piedi si sanano alle sollecitazioni del chakra e delle ferite non rimane traccia alcuna, alcuna cicatrice. Il flusso viene mantenuto costante. Una costanza che costa cara, adesso, che sente le forze venire meno, il sudore macchiargli la faccia, la testa girare fortemente. Sente quella stizza da parte di lei e il senso di diffidenza si muta in soddisfazione. Una soddisfazione pacata e muta. Un muro imperscrutabile riverso negli occhi. Le mani ora passano alle braccia di Sango. Scorrono ordinatamente a dieci centimetri di distanza durante tutto l’arco in cui lei ha ferite. I tessuti prendono altresì a sanarsi. <Equivalente per te, forse. Non per me, Sango> va a scandire. E’ un dire che arriva tardivo e strascicato, ora. Quasi del tutto privo di forze, gli occhi che minacciano di chiudersi, ma la volontà ferrea li tiene aperti e tiene il flusso medico costante. <E come chi spaccia. Il guadagno è equivalente per chi fornisce la droga e per chi spaccia. Ma chi spaccia sarà sempre dipendente da chi gli fornisce la droga. Quindi non è equivalente manco per niente> scrolla lo sguardo verso di lei ed ha il fiatone. Un fiatone che non è più capace di celare. Eppure un sorriso gli imperla il volto quando lei pone la domanda successiva. <La mia fedeltà. Il mio libero arbitrio. Sono cose che non hai. Sei perfida, Sango. Non tentare di imbrigliarmi nella tua tela. Io sono libero. Morirò libero…> sospira, ansima, ora. Perché parlare, tenere il chakra costante e parlare gli sta costando decisamente tanto. Quel dire mortifero, l’ultimo, lo sente eccome. Pesante ed ingombrante come una sentenza. <… Solo perché tu vedi le cose in una maniera…> ansima. <… Non significa che sia l’unico modo per farle…> le sentenzia contro, stanco, ma lucido. I tessuti si rimarginano, le ferite del corpo pure su quelle braccia che tornano ad essere belle e prive di cicatrici come prima. Stacca il flusso di chakra improvvisamente. Chiude gli occhi ed ansima. Si gira e siede ai piedi del letto, madido di sudore, distrutto, ai limiti dello svenimento. <Sei perfida… Sango Ishiba.> sì, suona come una sentenza, anche la sua. Come il campanellino di una scelta. Ha chiuso gli occhi, ma il sorriso, quello genuino è sulle labbra. E suona come una scelta. [Equip medico – tasca destra: 1 tonico curativo, 1 tonico rec. Chakra, 7 tonici rec. Chakra speciale, 2 tonici curativi speciali – tasca sinistra: 1 sacchetto con bende e garze sterili, 1 flaconcino piccolo di disinfettante, guanti in lattice][mani terapuetiche D – Bersaglio: piedi - PS curati: 5 – PV Sango: 95->100/100][chakra – 22/30][END]

21:08 Sango:
 Alla fine il corpo si ristabilisce, lo sente forte e non dolorante e la cosa non fa che piacerle immensamente. Le parole altrui arrivano mentre ella si rialza con eleganza infusa in se da tantissimi anni. Quel movimento viene percepito immediatamente da Kamachiteki stessa che torna con un balzo d'innanzi la tenda, il vento che la smuove pericolosamente grazie alla sua mole . Andrebbe dritta per l'uscita ma prima di compiere l'ultimo passo andrebbe a voltarsi , il sorriso quasi sadico sul volto bello ed elegante per poterlo guardare in faccia, le parole che escono in un sussurro delicato, infido, a penetrare nel suo cuore e nelle sue insicurezze < tu non sei libero, non lo sei mai stato. Sei qua perchè qualcuno ti ha detto di essere qua. Stai combattendo per un altro villaggio, curando ninja di altri villaggi, perchè non sei nessuno ancora. Non sei libero, sei incatenato nel tuo piccolo bozzolo di nulla eterno, un burattino nelle mani dei potenti che decidono cosa fare della tua vita..metterti in prima fila permettendo ad altri di prendersi tutto, e di te non ne resterà che un mucchio di carne > ... < perfida? Oh no mio caro, io sono colei che ti ha messo davanti la pura verità che si cela dietro le grandi cose, sei tu troppo piccolo per comprenderne il significato > il corpo che lento andrebbe a girarsi < anche l'avermi curata..non sei libero, sai bene che posso avere potere su di te, lo sappiamo entrambi che è così > accompagna il tutto con una breve risatina < equivalente..dare tutto per avere tutto..Cresci Katsu Seiun o resta pure la nullità che sei > perfida? Forse. Ha solo messo uno specchio d'innanzi al giovane mostrandogli le debolezze e le falsità che si racconta. Andrebbe ad uscire fuori, il corpo che si piega verso il basso per poter spiccare un salto per finire sulla schiena della tigre , sua bellissima compagna < quando capirai quello che t'ho detto..vienimi a cercare > a quel punto anche la mente del genin si sarebbe aperta..o sarebbe rimasto un comune ninja. < andiamo mia compagna > l'emozione nella voce la sentirebbe solo la tigre che con un paio di balzi scomparirebbero insieme chissà dove, immergendosi nella natura stessa, imparando l'Ishiba ad esser lei stessa una tigre. [end]

Sango incontra Katsu e gli chiede di curarla. Lui lo fa e.. succedono molte cose. I due si scornano, scambiandosi roversi ed affondi a suon di parole.

Katsu insulta Sango chiamandola perfida.

Note: Salute di Sango portata da 85/100 a 100/100

Role bellissima in cui i feels si sono sprecati e che è stata una girandola di emozioni.