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con Rasetsu, Kouki, Sakir, Tenshi

15:00 Sakir:
  [Foresta di Mangrovie] Un incontro importante questo pomeriggio. Con lui c'è la sua tirocinante di fiducia: TENSHI. Quest'oggi indossa un paio di pantaloni beige, una maglietta nera a maniche lunghe e le sue scarpette chiuse. Come equipaggiamento ha il suo portakunai e shuriken, legato ne fianco destro, dove al suo interno vi sono tre shuriken e due kunai mentre nel portaoggetti, legato nel fianco sinistro, tiene tre fuuda con i tronchetti da sostituzione, un filo di nylon, un set di fumogeni, cinque carte bomba, due tonici di recupero chakra e due tonici curativi. Con sè ha anche avambracci, schinieri e guanti per protezione. Il suo coprifronte è legato nel braccio sinistro, con un nastro di colore verde scuro. Si presenta come un ragazzino alto e magro, con i capelli lunghi, mossi, rossi ed un ciuffo bianco e gli occhi grandi e arancioni. Importante dire che ha disegnato sulle guance delle zanne di colore rosso, segno di appartenenza al Clan Inuzuka a tutti gli effetti. Da qualche giorno ha pure la faccia piena di cicatrici: taglio obliquo che attraversa il volto dall'alto verso il basso da destra verso sinistra, intacca: la fronte, il sopracciglio destro, setto nasale, passa sotto l'occhio sinistro, attraversa la guancia fino al mento e un taglio verticale che parte da sotto l'occhio destro e taglia la guancia fino al mento. Il suo compagno animale, AISU, è un cucciolo di cane con gli occhi color ghiaccio, un manto bianco e grigio e le orecchie tese <Tenshi, come stai oggi?> domanda pacatamente mentre continua a camminare in quella foresta, nel luogo dell'appuntamento con il Rosso e la Serpe. [Chakra Off]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png]

15:02 Tenshi:
 Una giornata grigia. Una di quelle che ti ingrigiscono anche l'anima. Che alimentano il buio del cuore. Cosa è giusto? Cosa è sbagliato? La rosata se lo chiede ormai da settimane. Barcolla tra i sottili fili che regolano la sua vita. Fili che si tendono e che, a volte, si spezzano, lasciandola cadere nell'oblio. E poi, qualcuno è sempre pronto a rialzarla. Ma è davvero giusto contare solo sul sostegno degli altri? Perché non è mai riuscita a rialzarsi da sola? Perché ha sempre bisogno di qualcuno al suo fianco? E perché, nonostante tutto, quell'ansia continua a divorarla? Il panico si impossessa di lei, ogni giorno. All'ospedale. Nell'accampamento. Nel suo letto. Durante le missioni. E' sempre in agguato, pronto a pervaderla. Tutti, ormai, si sono accorti di come lei non riesca più a reggere tutta quella situazione. Di come la sua mente sia schiacciata dai suoi pensieri. E, proprio per questo motivo, Sakir le aveva offerto il proprio aiuto. Qualche settimana fa, le aveva detto di conoscere una persona che le avrebbe dato qualcosa per calmare quell'ansia. E lei si è fidata delle sue parole. Perché l'Inuzuka è una figura importante nella sua vita. Qualche mese prima si erano fatti una promessa: si sarebbero sempre sostenuti a vicenda. E, adesso che lei ne ha bisogno, eccolo al suo fianco, a mantenere quella promessa. Si trova alla foresta di mangrovie. I lunghi capelli rosa sono lasciati ricadere liberamente sulle spalle. Il coprifronte nero, con il simbolo di Konoha, è legato sul capo a mo' di fascia. Indossa una felpa rosa corta, che lascia scoperta una parte del ventre. Le esili gambe sono nascoste da dei pantaloni da tuta larghi, verde smeraldo. Delle fasce elastiche bianche, legate alla coscia destra, sorreggono il portakunai nero. Da quando si trova lì a Kiri, non riesce più ad andare in giro senza armi. Ai piedi ha delle semplici scarpe di tela nere, un po' rovinate, dato l'uso frequente. Al polso destro porta un bracciale rosso, quel bracciale che Onosuke, mesi fa, le aveva regalato alla Cascata dell'Epilogo, quando ancora nulla di tutto ciò era successo. Quando ancora non avrebbero mai potuto immaginare tutto questo. < Beh... sto > non c'è una vera risposta a quella domanda. Forse non ci sarà mai, non fino a quando quella guerra non sarà finita. < Ti dispiace se attivo il Chakra? > chiederebbe al genin dai capelli rossi. Il Chakra, per lei, è diventata una sicurezza. Qualcosa a cui appigliarsi quando ormai la sua mente sprofonda nel buio. Le mani verrebbero portate al petto e congiunte, a formare il sigillo della Capra. Nella sua mente, immaginerebbe due sfere: una blu, l'altra rossa. La prima, all'altezza del capo, è ricolma di ricordi. E' ricolma di emozioni, positive ma anche negative. E' piena di amore. Quell'amore che la lega così fortemente all'Aburame e quell'affetto che prova per ogni persona che ha incontrato. Ma anche di odio. Di rabbia. Quella rabbia furente che sente scorrere dentro, ogni minuto della sua vita, da quando quell'essere era apparso. Questa sfera simboleggerebbe la sua forza spirituale. La seconda sfera, quella rossa, si troverebbe all'altezza del ventre. Essa porta con sé tutte le debolezze della rosata. Tutte le volte in cui lei non è stata abbastanza. Tutte le volte in cui avrebbe avuto bisogno di più forza. Essa, infatti, rappresenterebbe la forza fisica. Quella forza che, spesso, le manca. E comincerebbe a far ruotare entrambe le sfere, dapprima sul loro asse, per poi spingerle con forza verso il petto. Qui, esse, come un turbine, verrebbero attratte l'una dall'altra e si congiungerebbero, formando un'unica sfera, luminosa e pulsante di vita: quella del Chakra. Se il richiamo fosse andato a buon fine, quel soffio vitale invaderebbe ogni singola cellula del corpo della genin. Un respiro, mentre assapora il piacere della vita che le scorre dentro. E scioglierebbe il sigillo della Capra. [Tentativo richiamo del Chakra][Chakra 30/30][equip: 3xshuriken - 3xkunai -1xcarta bomba]

15:06 Rasetsu:
 Non c'è nebbia. Chissà come mai. Il cielo è illuminato dai raggi solari, nascosti di tanto in tanto dalle nuvole biancastre. Avanza con passo lento, infilandosi le mani nelle rispettive tasche e ingobbendosi lievemente innanzi. Al di lui fianco, dovrebbe a sua volta avanzare la Yakushi che l'accompagna in quest'incontro. <Spero che anche questa volta non faccia scherzi.> Riferendosi ovviamente a chi dovrebbero incontrare quest'oggi per lavoro. <Quando li vediamo, tu pensa al cliente. Io mi occupo di Sakir.> Pronuncia, mantenendo ovviamente un tono basso affinché soltanto la fanciulla possa sentirne il dire, ovviando ad altre possibili orecchie che possano esservi nei dintorni. I suoi abiti sono i soliti, tremendamente pittati di nero con un singolo marchio violaceo tra le scapole, al centro di esse. La camicia è sbottonata ad altezza del petto, lasciando un lieve scorcio pallido di esso. Le maniche sono sollevate sin ad altezza del gomito, cosicché siano liberissimi gli avambracci. Alle mani, indossa un paio di guanti in pelle neri che coprono anche le dita. Di sotto, ha un pantalone, ovviamente scuro, sorretto da un cinturone in cuoio al quale ha agganciato una tasca porta oggetti. Al suo interno, è possibile trovare una quantità varia di tonici che spaziano dal recupero Chakra al coagulante, passando per le pasticche da lui stesso creato suddivise in differenti bustine. Un paio di occhiali dalla cremisi montatura sormontato il suo naso aquilino, privi della caratteristica catenina nera che li sorreggeva. Scuote il capo per far scostare alcune ciocche di capelli dalla fronte, continuando a fissare il sentiero di fronte a sé per poter tenere sotto controllo la situazione. Si manterrebbe ovviamente guardingo, con gli occhi e le orecchie ben aperte per captar qualsiasi movimento possa venir percepito. Non si fida al cento percento di Sakir, per quanto vi sia comunque una percentuale piuttosto alta di fiducia in ogni caso. [Chakra ON]

15:11 Kouki:
 La Serpe indossa una casacca bianca dal tessuto morbido, con delle lunghe maniche larghe che nascondono completamente le mani delicate e piccole e un colletto alto che nasconde tutto il sottile collo. I margini di quella casacca sono colorati di azzurro, così come alcuni motivi floreali e fantasiosi che sono riportati sul bianco tessuto avanti e dietro. Ad altezza cuore è cucito il simbolo del clan Yakushi, ripreso anche sulla schiena ad altezza infra scapolare. La casacca le fascia il busto mettendo in risalto le sue forme poco sviluppate, secche ma comunque ci sono, e termina a circa metà delle cosce con due spacchi laterali che partono da altezza vita. Al di sotto della casacca indossa dei pantaloni color blu scuro che si stringono alle caviglie per poi essere infilati all’interno dei neri sandali ninja. Alla coscia destra è allacciato il porta kunai e shuriken, mentre in vita, dietro alla schiena, è tenuto il porta oggetti. Con questi indumenti che non lasciano scoperti nessun centimetro di pelle, è impossibile vedere tutte le cicatrici che segnano tutto il suo corpo dal collo in giù lasciando intonso e perfetto solo il volto. Non si vedono ma ci sono, sempre e comunque. I lunghi capelli neri sono tenuti sciolti liberi di abbracciarle schiena e spalle fin oltre il sedere, con quella cascata che forma un netto e delizioso contrasto con quella sua pelle pallida, tanto da sembrare trasparente e mostrare le trame intricate delle vene sottostanti. La frangia delinea i suoi occhi profondi e magnetici, truccati con un leggero colore viola, e dorati come l’ambra più preziosa e antica. Si guarda intorno con quegli occhi per osservare ciò che ha intorno, il panorama, sempre lo stesso e uguale se si tratta di questa Foresta, nulla che spicchi in anomalia, è cambiato solo il fatto che non c’è nebbia ma un tempo grigio, il cielo plumbeo e l’aria fresca. Con lei il suo Demone, sempre e comunque, quest’oggi devono incontrare ancora una volta il moccioso e il cliente che ha trovato… chissà se potrà iniziare a rivalutarlo, l’ultima volta non era andata troppo male, ma tutto sta a come lui abbia deciso di comportarsi in merito. <Spero per lui.> sibila. Insomma, nessuno dei due sembra riporre grande fiducia nell’Inuzuka, di certo il Demone ne ha molta più della Yakushi dato che quella di quest’ultima è pari a zero in ogni caso. E’ diventato leggermente più interessante, ma chissà. <Va bene, come vuoi.> sogghigna alle parole di Rasetsu sulla suddivisione del lavoro, non vede l’ora di poter vedere come si evolverà questa giornata. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

15:18 Sakir:
 Nessuna nebbia in questo pomeriggio. Sembra strano ma è vero. Ascolta ogni singola parola pronunciata dalla ragazza che l'accompagna. Purtroppo per lei il tredicenne lo sta ingannando ma vuol avere potere e poi ha fatto un patto con il Demone. Si umidisce le labbra con la punta della lingua e le risponde <Si. Siamo in guerra ed è meglio avere il chakra attivo> fa un sospiro per poi muovere velocemente le mani, le quali formano il sigillo caprino per essere appoggiate al plesso solare. Tenterebbe di estraniarsi da quel luogo per cercare di rilassarsi sia il corpo che la mente. Adesso proverebbe a richiamare la sua energia psichica, la quale dovrebbe nascere nella mente. Se la immagina come una sfera di colore blu che inizierebbe a vorticare su se stessa. Poco dopo tenterebbe di chiamare l'altra energia necessaria, quella fisica; questa è l'energia che scorre nei suoi muscoli e cellule del suo corpo e se la immagina come una sfera rossa; anche essa vorticherebbe su se stessa. Proverebbe adesso di far fluire l'energia psichica dall'alto verso il basso mentre l'energia fisica dal basso verso l'alto per farli incontrare nel plesso solare e fonderli assieme. Se tutto riesce alla perfezione, ecco che dovrebbe aver richiamato il chakra, come se avesse aperto una diga e l'acqua scorresse su tutto il corpo. Dopo aver fatto ciò, riprende nella sua camminata, arrivando al luogo dell'appuntamento. Fa un ghigno quando vede i due <Siamo arrivati> dice dando una lunga occhiata a Kouki dicendole <Grazie> solo questo ma lei sa il motivo del suo ringraziamento, vedendo tutte le cicatrici in viso, facendole vedere anche a Ryuuma <Come concordato, ho portato una mia amica che vuol provare una tua caramella per rilassarsi, visto il suo problema> dice solo questo, ritornando in silenzio. [Tentativo richiamo chakra]x[Chakra 35/35]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png]

15:26 Tenshi:
 Segue Sakir lungo il percorso all'interno della Foresta. Quella stessa foresta in cui, qualche settimana prima, si era ritrovata. Non sa, di preciso, come ci fosse arrivata. Yosai l'aveva semplicemente trovata lì, in mezzo al nulla. In mezzo al buio della sua mente. Quindi, stare in quel luogo, adesso, non la fa sentire completamente tranquilla. Sente un certo disagio dentro il proprio cuore, il che la porta a contare su Sakir ancor più di prima. L'insicurezza della genin è la padrona della sua vita. In quel momento, vorrebbe stringere il braccio dell'Inuzuka, per poter calmare i propri pensieri e sentire che lui è lì e che non andrà da nessuna parte. Ma non lo fa. Si trattiene. Si trattiene perché non può mostrare di nuovo la sua debolezza. Dopo che il ragazzo ha attivato il proprio chakra, una domanda gli viene posta. < Come... > un respiro, mentre gli occhi di lei cercano quelli di lui < come ti sei procurato quelle cicatrici? >. Ma ecco che, pronunciata quella domanda, l'Inuzuka si ferma e rivolge il proprio saluto a qualcuno davanti a loro. Lo sguardo ceruleo della Senjuu si sposta, per cercare di capire chi fossero le figure che Sakir sta salutando. E gli occhi di lei vengono completamente rapiti da due pietre dorate, incastonate in un volto grazioso. Li ricorda quegli occhi. Dopo anni, ancora ricorda il suo sibilare. E ricorda la disperazione. Ricorda il vuoto. Quello stesso vuoto che adesso si ripropone, violento, dentro la genin. < K-kouki > è tutto ciò che riesce a dire, in un sussurro. Le manca l'aria. Il respiro prende a farsi affannoso. L'ansia è di nuovo lì e le sta stringendo il cuore in una morsa. La mano destra viene portata al petto. Mano che sente il cuore martellare, quasi a voler uscire fuori dalla gabbia toracica. Abbassa lo sguardo, evitando quello della Yakushi. A questo punto, rivolgendosi alla figura dai capelli rossi, per lei sconosciuta, direbbe solamente < S-salve >. La paura si è impossessata di lei. Perché quella ragazza è lì? Perché in un momento così delicato della sua vita, le loro strade si sono incrociate nuovamente? [Chakra on][equip lo stesso]

15:37 Rasetsu:
 La differenza odierna è che, pur avvicinandosi a Sakir, egli non attiva alcun potere demoniaco rispetto all'ultima volta. Che ci sia fiducia, seppur minima? Volge un'occhiata fugace all'Inuzuka, iniziando lentamente a ghignarsela. Mette in mostra i lunghi denti aguzzi e ridacchia, spostando l'attenzione alla volta della Yakushi. <Così, sono quelle le famose cicatrici?> Non riesce a trattenersi, infilando poi la manca nella tasca del pantalone e tirando fuori tre bustine. Ognuna d'esse contiene due pillole delle tre tipologie differenti. La mano, chiusa a pugno, s'aprirebbe soltanto quando quella della Yakushi sarà posta sotto la propria, cosicché ella possa occuparsi della compravendita. <Ti farei gli onori di casa, bambina, ma ho ben altro da fare.> Le iridi smeraldine or vengono rivolte proprio sulla fanciulla dal roseo crine che si prospetta essere la nuova acquirente. <Vedo che già vi conoscete.> Quindi, è perfettamente tranquillo e sicuro che possa lasciarle da sole mentre lui s'occupa di ben altro, come ha annunciato già prima alla serpentella e, in un secondo momento, a Sakir. <Qualunque sia il problema c'è una soluzione, ma Kouki sarà felice di elencarti i suoi benefici.> Sottolineando il termine con il timbro vocale, per quanto il tono, l'espressione ed il ghigno perenne non siano affatto rassicuranti. Ha ragione Zashiki e su questo non si transige: non è proprio adatto alla vendita diretta a contatto coi clienti. Per questo, oltre alla totale fiducia posta nei confronti della Forowa, egli s'avvicinerebbe direttamente a Sakir. Il braccio, qualora egli non si scosti, verrebbe fatto passare dietro il collo e poggiato, infine, sulle spalle del ragazzo. <Seguimi e non fare storia.> Gli sussurra all'orecchio, apparendo per l'ennesima volta minaccioso. Conosce mica altri metodi per far funzionare il mondo e permettere ad esso di girare nella propria direzione? Probabilmente no. <Devo parlarti d'una cosa importante, ma soltanto io, te e Kouki possiamo saperlo.> Glielo mette in chiaro, per iscritto, parlando esattamente come si farebbe ad un bambino per fargli capire il discorso. Non dovrebbero farsi ovviamente sentire dagli altri, poiché lo trascinerebbe fin da subito altrove e lontano dalle due fanciulle intente a discutere. Gli affari tra Rasetsu e Sakir, in confronto a quelli di Tenshi e Kouki, son di natura differente ma pur sempre legati alla vendita odierna e quella passata. Un'ultima occhiata d'intesa vien rifilata di sottecchi al suo braccio sinistro, proseguendo oltre. [Chakra ON]

15:48 Kouki:
 L’attesa non dura molto infatti intravedere la figura del moccioso che avanza non deve essere troppo difficile man mano che il tempo passa. Nota quelle cicatrici in volto e non può che sentirsi fiera e soddisfatta del suo lavoro, manco fosse una pittrice alle prese con la sua tela… insomma questo le strappa un piccolissimo ghigno, mezzo sghembo, mentre col suo sguardo dorato accarezza e assapora quegli sfregi. Non risponde a quel grazie con le parole ma solo con un lieve cenno del capo… dopo tutto lo sa che gli ha fatto un favore, non solo estetico ma anche per qualcosa di più profondo in lui. <Esatto, sono quelle. Belle, vero?> nello stesso momento andrebbe a portare la sua mano destra verso il Demone, così che lui possa cederle le tre bustine. Una volta prese le terrebbe ben salde nella mano, ma senza ovviamente frantumarle sia chiaro, e poi tace. Il silenzio è l’arma che decide di imbracciare fino a quando i suoi occhi non vanno oltre e notato la figura della cliente… ah. Tenshi. La ragazza che ha incontrato qualche anno fa ormai, ma della quale non ha mai perso le informazioni dato che è allieva di suo padre. Quella ragazza alla quale aveva detto di affilare le unghie, ci aveva giocato, le aveva sibilato parole velenose… l’aveva trattata come una preda e si era anche decisamente divertita. Ma ora… è proprio lei la cliente? La prima reazione della Yakushi è quella di allargare il proprio sorriso non appena si incrociano i loro sguardo. Un sorriso sottile, affilato, che sembra tagliare quel visino in un ghigno divertito e incredulo… e gli occhi allo stesso tempo si assottigliano, ferali, osservando ogni sua piccola espressione. Ogni suo minimo movimento. <Tenshi.> sibila quel nome, con calma e melodia, sembra che con la bocca voglia assaporare quel nome mentre le spire della Serpe non possono fare a meno di allungarsi verso di lei, per circondarla. Chissà come vederla ora, così come la prima volta, fa nascere nella Serpe sentimenti di eccitazione e sadismo. Ma certo che si occuperà di lei. Ma come fare? Come fare a non divertirsi e a non lasciarsi andare al gioco? Deve farlo, deve trattenersi, deve soffocare quella sua voglia di affondare i canini velenosi in quella pelle rosea e morbida, perfetta. Deve trattenersi per il bene degli affari. Difficile soffocare un istinto così prepotente in lei, ma è obbligata a farlo, o almeno a provarci. <Fate pure.> lascia così che gli uomini parlino tra loro, mentre lei rimane con Tenshi, sola con lei, e inizierebbe a camminare verso la ragazza per accorciare le distanze ma, a differenza di quanto desidera, si fermerebbe a un paio di metri da lei, senza andarle addosso. <Come stai, Tenshi?> la sua voce ora si ammorbidisce, il viso si rilassa mostrando un sorriso decisamente più contenuto, tenue e delicato, occhi che si addolciscono seguendo il movimento dei muscoli facciali. <E’ passato del tempo dal nostro incontro…> si trattiene, si deve trattenere, si morde il labbro inferiore. <Vedo che hai fatto progressi.> non avrebbe voluto dirle quello, ma per fortuna riesce ancora a mantenere un certo controllo su di sé. <Ne sono contenta…> sospira per cercare di allentare la tensione interiore che prova, e che assolutamente non esterna in alcun modo. <Come mai sei venuta qui?> il motivo è chiaro, ma vuole prima sentirlo dire da lei, anche per capire cosa Sakir le ha detto in merito. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

16:03 Sakir:
 Il chakra viene richiamato con successo e scorre in tutto il suo corpo. Si sente forte rispetto a prima, come gli è stato insegnato alla prima lezione dell'Accademia. Fa un sospiro, l'ennesimo di una lunga serie, incrociando le braccia al petto dicendo alla Senjuu <Le cicatrici? Frutto di un allenamento intenso. Non voglio più fallire una cazzo di missione e mi sono allenato giorno e notte in questo posto, insieme ad Aisu> il fido compagno a quattro zampe sa la verità ma non può dirlo. Sa che il Genin sta iniziando ad amare il sangue e il dolore su di lui e sugli altri. Sta diventando un sadico ed un masochista e tutto grazie alla complice del Rosso. Non sapeva che la Senjuu conosce già la ragazza ed alza il sopracciglio sinistro, rimanendo in silenzio per qualche secondo. Lo sguardo si sposta, infine, sul Demone vedendolo avvicinare e lo afferra, con i suoi modi bruschi <Tzk, andiamo. Sono curioso di sapere cosa hai da dirmi> fa un ghigno, mostrando i suoi denti canini appuntiti, tipici dei membri del suo clan dando una veloce occhiata alla rosata. [Chakra On]x[Chakra 35/35]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png]

16:08 Tenshi:
 Respira. Il torace si alza e si abbassa velocemente. Il cuore, violento, batte nel petto. Gli occhi cerulei puntati sul fango ai suoi piedi. Quando le parole dello sconosciuto le arrivano all'orecchio, alza lo sguardo, vuoto e cupo, verso di lui. Le sue parole sembrano rassicurarla, ma i suoi modi esprimono tutt'altro. Cosa sta succedendo? Però, lei si fida di Sakir. E, facendo leva proprio su questo, cerca di calmare il proprio respiro. Un respiro profondo. Poi un altro. Il cuore che rallenta. < Oh capisco > direbbe, rispondendo alle parole dell'Inuzuka. Eppure l'ansia rimane lì. Perché, davanti a lei, c'è Kouki. E non riesce a rispondere alle parole dello sconosciuto. Perché la voce l'ha abbandonata. Semplicemente, annuisce, riportando lo sguardo al suolo. 'Affila le unghie'. Un sibilo risuona tra i suoi pensieri. Aveva ragione la Yakushi, quella volta. Avrebbe dovuto affilare le unghie. Avrebbe dovuto combattere la propria debolezza. Forse, se l'avesse ascoltata, oggi non si troverebbe lì. Se solo le avesse dato retta, adesso non avrebbe paura di niente. E non dovrebbe affidarsi a dei tranquillanti per stare bene. Ecco che gli occhi verrebbero riportati sulla serpe. Quella serpe che, sul monte dei volti, l'aveva stretta tra le sue grinfie. Ricorda tutto di quell'incontro. Come dimenticarlo? A volte la sogna ancora, e si sveglia, annaspando. Le labbra della jonin sono distese in un sorriso. No, non un sorriso normale. Un sorriso sadico e malizioso, che fa già presagire come l'interlocutrice abbia in mente per lei. E sibila il suo nome, con calma, come a voler giocare nuovamente con lei. E la rosata non può fare altro che perdersi in quello sguardo tagliente, che sembra guardarle dentro. Distoglie lo sguardo, dando un'ultima occhiata all'amico che si allontana con lo sconosciuto. Vorrebbe dirgli di rimanere lì, con lei. Vorrebbe dirgli di non abbandonarla. Vorrebbe dirgli di andare via, perché non può sostenere quello sguardo dorato. Ma non ci riesce. E lo guarda semplicemente allontanarsi. Bloccata nella sua stessa debolezza. E, adesso, la Yakushi si avvicina verso di lei. L'istinto le consiglierebbe di allontanarsi, di scappare. Ma non può mostrarle ancora una volta quanto sia fragile. Prenderà semplicemente quei tranquillanti ed andrà via, senza fare domande. Senza mostrare tutto di lei, nuovamente. La mano destra, adesso viene abbassata lungo il fianco. Essa, insieme alla gemella, si stringe in un pugno. Le unghie penetrano nella carne, andando alla ricerca di quel velo di apatia di cui ha bisogno in quel momento. < Non sto molto bene > direbbe semplicemente la verità. Perché non vuole mentire. Né agli altri, né a se stessa. Lo sguardo inespressivo si sposta nuovamente sul volto della coetanea. Volto che, adesso, è diverso rispetto a prima. La sua espressione sembra essersi ammorbidita. Il suo sorriso è delicato. Ma questi tratti non la fanno sentire comunque tranquilla. Perché quelle scene di qualche anno fa le ritornano nuovamente in mente. Ha fatto progressi? Davvero ha fatto progressi? Tecnicamente parlando, adesso sa usare meglio i suoi jutsu, non c'è dubbio. Ma è rimasta quel che era: una debole. < Soffro di attacchi di panico > ammette, senza scendere troppo nel particolare. Sta cercando di essere forte. Sta cercando di darsi un contegno davanti a colei che, l'ultima volta, l'ha trattata come una preda. Non vuole più cadere nelle sue grinfie. < E Sakir mi ha detto che conosceva qualcuno che avrebbe potuto aiutarmi con dei tranquillanti, ecco >. Che ingenua. Crede ancora che tutta la storia raccontata dal ragazzino sia vera. Si è fidata troppo. [Chakra on][equip lo stesso]

16:26 Rasetsu:
 Alza gli occhi al cielo una volta allontanatosi dal duo femminile, preoccupandosi degli affari -quelli veri, quelli importanti- che riguardano direttamente l'Inuzuka con il quale ha a che fare. <Talmente intenso questo tuo allenamento, che ci ha pensato Kouki a inciderti il viso, eh?> Sakir può mentire a Tenshi, può inventarsi la frottola che meglio preferisce nei confronti degli altri, ma agli occhi del Demone è tutto diverso. Ciò che riguarda il ragazzino passa per lui, qualsiasi cosa sia necessaria e utile da sapere: come le cicatrici che gli sono state inferte proprio dalla Yakushi alle prese con la ragazzina di Konoha, poco più in là. Scostatisi, dunque, lascia che il braccio permanga lì a circondargli le spalle. Malevolo, come al solito, il ghigno che permane minaccioso e che gli rivolge con un lento girar del capo. Son vicini, tremendamente vicini, ma Rasetsu non sembra volergli far ancora del male. Per ora, s'intende perché la situazione potrebbe facilmente degenerare da un momento all'altro. <Parliamoci chiaro, Sakir.> La mezzaluna di denti sorridente finora tenuta va a scemare, assumendo finalmente l'espressione che si confà ad un essere umano serio, pragmatico, per quanto possa esserlo uno come il Rosso. <Quello che faccio, secondo te, è legato a qualcuno o qualcosa? Per come stai vedendo tu la situazione attuale, coi miei collaboratori, credi io lavori per qualcuno?> Vuole sentire prima cos'abbia lui da dire, per quanto si tratti soltanto d'un adolescente. Intende metterlo alla prova per come possibile, poiché la situazione lo necessita. Anzi, ha estremamente bisogno di capire se del ragazzino ci si possa fidare davvero. Anche perché, per com'è attualmente la loro intricata faccenda, Sakir non sa ancor niente della realtà dei fatti. Nessuno, in effetti, gli ha annunciato che, mettendosi nel giro, sarebbe entrato direttamente a fare accordi con la Mafia. Quindi, non soltanto con il Rosso, non esclusivamente con la Yakushi. C'è altro dietro, ma gli va detto con le giuste precauzioni del caso. [Chakra ON]

16:30 Kouki:
 Dunque lasciando il moccioso al Demone, lei non si deve più preoccupare di loro, o per loro, ma può concentrarsi senza problemi sulla ragazza dai rosa capelli. I suoi occhi si soffermano su di lei, sul corpo, l’espressione, il viso… ne ricerca lo sguardo ed è un po’ più avvantaggiata dato che è più bassa della Senjuu. È ancora piccola, sperduta… è come se fosse rimasta la ragazzina di qualche anno fa, come se non fosse cresciuta, o meglio… come se fosse rimasta intrappolata in quell’incontro. Sente quel dualismo in lei, quello che la porta sia a cercare di farle affilare le unghie, e che la porta anche a trattarla come una preda, un gioco. Oggi però, per il bene degli affari, deve trattarla come se volesse aiutarla senza volere nulla in cambio. Si è fermata a un paio di metri da lei, potrebbe persino osare dire di riuscire a fiutare la sua paura e la sua ansia da quanto vede trapelare da lei. Dopo tutto quello sguardo basso e il respiro le dicono già tutto. Ha fatto progressi è vero o non sarebbe qui, o suo padre non avrebbe deciso di allenarla… tuttavia ancora non riesce ad affrontare la Serpe, e questo non è un progresso. Ascolta le sue parole con calma e ovviamente la sua curiosità la porta ad indagare più a fondo. <Cosa ti è successo?> è una domanda, certo, ma forse si rende conto che è troppo diretta e invadente, nonostante ora il suo tono di voce sia morbido e cortese. <Ti va di raccontarmelo? Vorrei fare un po’ di conversazione con te… non vorrei che le impressioni che abbia l’una dell’altra si fermino a quel solo unico incontro di anni fa.> e questo… in realtà è anche la verità. Sono parole sincere che le dice con calma e tranquillità, la Serpe è cresciuta in quegli anni e ha imparato a controllarsi e a ponderare meglio di prima. <E’ passato del tempo, e si cambia… tu sei cambiata, o non saresti qui… se fossi rimasta come quando ti ho incontrata, saresti morta tempo fa, e invece.> è vero, deve dargliene atto, vorrebbe che la guardasse negli occhi, vorrebbe vederla sicura, ma questo non c’è e ovviamente fa nascere in lei desideri poco consoni, ma deve andare avanti. <Posso certamente aiutarti con questi tranquillanti, tutte e tre le versioni aiutano a rilassare i nervi e a lasciare al di fuori l’ansia, la paura, le preoccupazioni…> tutto vero, niente di falso, e nei parla con pacatezza e gentilezza, le dona un tono e delle parole che forse non si aspetterebbe. Non sarebbe male pensare che le persone cambino nel tempo, no? <Però vorrei prima sapere a cosa questo tuo stato sia dovuto… così posso consigliarti meglio quale delle tre versioni è più adatta, capisci?> nemmeno questa è poi così tanto una bugia, serve si a soddisfare la curiosità della Yakushi, ma allo stesso tempo è anche logico che sapere qualcosa di più può sempre aiutare ad una diagnosi migliore, in campo medico è logico. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

16:37 Sakir:
 Tenshi si è fidata un po' troppo dell'Inuzuka che lo ha manipolata per raggiungere il suo obiettivo: portare un secondo cliente per vendere la droga e averne per lui, ovviamente senza pagarla se ha capito bene i loro accordi. Da quel pomeriggio al Bar di Yukio-Sama è iniziato il suo percorso di consumatore di Sbrilluccica e anche Aisu ne ha presa una, inchiappettandosi la gamba del Kage, il quale è diventato suo Sensei. Lascia il duo femminile nei loro affari, allontanandosi insieme a Ryuuma, facendogli un ghigno annuendo alla sua prima frase <Certo. Kouki mi ha provocato queste cicatrici. Ho sentito il dolore e il sangue che mi scorreva ed ho goduto meglio di quella volta che Sango mi ha inculato senza le giuste precauzioni, togliendomi la verginità> dice secco e senza peli sulla lingua. Si prende qualche secondo di tempo per rispondere alle sue successive parole <Io parlo sempre chiaro con te e la Serpe> si lecca le labbra con la punta della lingua. Un tic o un vizio nervoso? Non è dato saperlo <Non so se è legato a qualcuno o qualcosa. So solo che non posso fare a meno di te, della Serpe e della Sbrilluccica> sono abbastanza vicini i due <Non so se lavori per qualcuno o fai tutto da solo. Immagino che avrai le capacità necessarie per creare la droga o lo fa qualche tuo collaboratore> chiude in questo modo <Perchè queste domande?> incrocia le braccia al petto, in attesa di una sua risposta. Ah, non dimentichiamo che insieme ai due maschi c'è il suo fido compagno a quattro zampe che si trova al suo fianco sinistro. [Chakra On]x[Chakra 35/35]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png]

16:54 Tenshi:
 Il battito comincia a rallentare. Deve calmarsi. Non può lasciarsi andare in quel momento. Non con quella ragazzina lì davanti. Perché non vuole mostrarsi nuovamente debole. Sa che il suo animo non si è rafforzato molto dal loro ultimo incontro. Ma sa anche che ha imparato a conoscere la rabbia. Quella rabbia che era rimasta sopita dentro di lei per troppo tempo. < Perché dovrei raccontarlo proprio a te? >. Cerca di fare la dura. Ma la sua espressione la tradisce. Perché l'ansia è più forte della sua volontà. E la guida. E la fa brancolare nel buio della sua anima vuota. Rialza lo sguardo verso quello metallico della coetanea. Ascolta le sue parole sibilanti, diverse a quelle pronunciate durante il loro ultimo incontro. Più tranquille. Più pacate. Stavolta, sembrerebbe non voler giocare con lei. Sembra volerle dimostrare che è diversa. Eppure la rosata non si fida. Non può fidarsi. Perché le sue parole le risuonano ancora nella mente. Perché quelle parole l'avevano portata alla follia, in un pomeriggio nebbioso a Chumoku. Adesso gli occhi cerulei si spostano sulle bustine che la Yakushi tiene in mano. Esse contengono tre diversi tranquillanti. O meglio, lei crede che siano tranquillanti. E, per capire quale più faccia al caso suo, dovrà raccontarle come si sente. Cosa è successo. Ironia della sorte, dato che a lei non vorrebbe dire proprio nulla. Non vuole essere di nuovo la vittima di un gioco mortale. < Non so se sono cambiata > ma stavolta, non andrà come il loro ultimo incontro. Non deve andare come quella volta. A cosa è dovuto quel suo stato? Beh, non saprebbe dirlo neanche lei con certezza. Semplicemente, la sua vita, da quando è lì a Kiri, è sprofondata negli abissi. Sempre più giù. Più giù. Da dove partire? Magari dal fatto che ha attaccato quella bambina in spiaggia? O forse da quando ha attaccato Onosuke? < Io... > lo sguardo viene distolto, ancora una volta, verso il suolo. < Non riesco a sopportare gli orrori della guerra > una mezza verità. Ma pur sempre una verità. Perché non riesce più a stare in quel posto. Vorrebbe che tutto finisse e poter tornare a Konoka, con Onosuke. Non vuole aver più paura di perderlo. Non dopo che ha perso, nel nulla, Norita. La sua scomparsa è stata la cosa che le ha fatto toccare il fondo della sua vita. Non sa più dove sia. E non riesce a sopportarlo. Non riesce a sopportare che lui non sia più lì ad abbracciarla e a chiamarla 'testolina'. E' vero, quel soprannome proprio non le piaceva. Ma adesso le manca anche quello. Farebbe di tutto per essere chiamata in quel modo da Norita ancora una volta. [Chakra on][equip lo stesso]

17:06 Rasetsu:
 Si stringe nelle spalle alla sua ammissione, staccandosi di netto quando preannuncia d'essersi persino eccitato. <Allora.> Gli si pone davanti, ringhiando come un animale braccato e poggiando ambedue le mani sui fianchi. Gli s'impone davanti. <Kouki ed eccitazione nella stessa frase possono starci soltanto se sono IO a pronunciarla.> Sbuffa dalle sottili e schiuse labbra, battendo con fastidio il piede a terra. Un bambino imbronciato che, però, deve tornare a farsi serio se vuole parlare d'affari a tutti gli effetti. <Senti, inoltre, non mi interessa quello che fai con altre persone o ciò che loro fanno a te. Cioè, mi interessa relativamente, ma non è questo il punto!> Scuote il capo per cercare di riprendersi, passandosi la mancina sull'intero volto per evitare di perdere il filo del discorso. Le sue affermazioni gli hanno dato fastidio, per quanto sembri quasi che voglia ironizzarci sopra. Per questo, schiarendosi la voce, incrocerebbe or le braccia ad altezza della bocca dello stomaco, lanciando un'occhiata alle due ragazze intente a compravendere. Si fida della Yakushi, sa che non fallirà nella vendita e che non lo tradirà. <Col cazzo che lascerei la formula in mano agli altri.> In teoria, anche Kouki non la conosce nella sua totalità, pur conscia però degli ingredienti principali quali il Veleno dei Doku -allucinogeno o tossico che sia- e quello degli Yakushi che non è molto dissimile. <Come sempre hai fatto, prendi ordini soltanto da me o dalla Serpe, questo deduco ti sia chiaro. Io non lavoro da solo, ho altri collaboratori. Facciamo parte d'una Famiglia.> Che non è la classica famiglia formata da madre, padre e figli. No, nient'affatto. Gli occhi si punterebbero in sua direzione, assottigliandoli per risultar il più penetrante possibile. <Noi siamo la Yakuza. Sopra di me, c'è un uomo che mi permette d'avere il mio traffico di sostanze stupefacenti come hai potuto notare tu stesso. La mia non è una richiesta: sei dentro. Non puoi tirartene fuori e, qualora tu intendessi farlo, sappi che non potrai lasciare la Famiglia così facilmente. L'unica scelta che ti consento ora di fare è far parte della Famiglia, ma sotto il mio dominio, oppure perire, pur sempre per mia mano, ovvio.> Scrolla le spalle, lo reputa effettivamente irrilevante da farglielo notare. Con Kouki, poco distante poi e sulla base di ciò che gli ha fatto al viso, dovrebbe altresì comprendere che persino la Yakushi non è propriamente la persona più tranquilla con la quale avere a che fare. [Chakra ON]

17:28 Kouki:
 Si umetta velocemente le labbra e si mordicchia appena il labbro inferiore trattenendolo un po’ tra i denti… così, per giocarci mentre ascolta quella prima frase. Odia ripetersi, ma a quanto pare dovrà farlo e con la più assoluta calma, perché potrebbe reagire in molti modi diversi, si… la Senjuu crede di conoscerla dopo un unico incontro, ma non è così che funzionano le persone e il mondo. <Come ho già detto… ti ho chiesto se ti andasse di raccontarmelo per fare conversazione. Il perché…> come ha già detto. <E’ che non vorrei che le nostre prima impressioni si fermassero a quell’unico incontro.> cosa c’è di più ideale per conoscere una persona che parlarci? Parlare aiuta a comprendere, farsi conoscere. Il suo tono è tranquillo, così come anche la sua espressione e ora abbassa lo sguardo sulla sua mano giocherellando con quelle tre buste facendo attenzione. Sospira, sembra che stia cercando di sopportare qualcosa di molto faticoso e doloroso. <Tu mi hai giudicata dopo un solo incontro. Io ho fatto lo stesso con te.> rialza lo sguardo, seria ma sincera mentre la fissa. <Ti fa piacere che una persona che ti ha vista solo una volta ti consideri una debole per tutta la vita?> è tutta psicologia, lei torna a guardare quegli alberi quella palude. <Sinceramente quello che non sopporto è quando una persona giudica senza conoscere. Non fa piacere, lo sai… è per questo che ora voglio parlare con te, per cambiare opinione, per conoscere, comprendere chi ho davanti oggi. E non cadere in errore un’altra volta.> scuote appena la testa osservandola con attenzione per carpire ogni sua reazione. <Sei allieva di mio padre. Questo vuol dire molto su di te, vuol dire che sei cambiata, che sei forte… e ti dice anche qualcosa su di me.> sorride ora, gentile, mentre rimane ferma in quel punto senza muovere un muscolo verso e contro di lei. Non dice cosa ci sia da dire su di lei con quell’affermazione… ma ha un padre che la ama, che si fida di lei e quell’uomo la conosce certamente meglio della Senjuu, dunque perché non dovrebbe fidarsi del giudizio del suo maestro. <E’ comprensibile.> afferma con delicatezza quando lei afferma di non sopportare gli orrori della guerra. Gli occhi ora si fanno lontani, c’è una lieve tristezza appena accennata in quello sguardo, che lei non può controllare. <Ho perso persone a me care, quindi è comprensibile.> lo dice più a bassa voce, non per chissà quale motivo, ma perché si stava davvero affezionando a delle persone che ora sono scomparse nel nulla… ha solo una lettera e il coprifronte di Chiha. <Si, anche io provo affetto, che sorpresa, eh?> torna a guardarla negli occhi, quel sorriso che prima c’era, seppur tenue e dolce, ora non c’è forse il volto è preda a chissà quale sentimento. Si, anche lei è in grado di stringere legami e il dolore che ogni volta subisce dalla perdita di questi la trasforma ogni volta. <Ascolta…> prende un respiro profondo, cerca di andare a ritmo con lei. <Va bene se non vuoi parlare con me, possiamo anche solo concentrarci su questi tranquillanti e basta, tanto credo di aver capito che genere di ansia sia.> apre la mano destra con le tre bustine tenendola a mo’ di piattino, con la sinistra quindi prende il primo sacchettino. <Questa tipologia di tranquillante è quella Rossa, è quella più economica delle tre e ti permette di rilassare i muscoli e ti aiuta a combattere l’ansia, gli attacchi di panico e gli incubi notturni.> poi col dito indica le altre due. <Questa è la tipologia degli Odori, come costo sta in mezzo alle altre due, anche questa serve per rilassarsi e combattere l’ansia, distendere i nervi… il suo costo maggiore deriva dal fatto che i suoi effetti sono maggiori.> infine la terza. <Questa è quella dei Suoni, ha le stesse caratteristiche delle altre ma il costo è più elevato perché l’effetto è maggiore, è utile quando proprio non si riesce a respirare e nemmeno a mangiare da quanto si sta male. Quando non si vorrebbe nemmeno alzarsi dal letto da quanto tutto sia opprimente.> sospira. Ecco fatto… osserva Tenshi, la sua reazione… cosa deciderà? <La prima viene 100 Ryo, la seconda 125 Ryo e la terza viene 150 Ryo. Singolarmente, quindi questo è il prezzo per una singola pastiglia.> inclina la testa da un lato, giusto appena. <Scegli pure tu… alla fine sei tu che sai meglio di me come ti senti, dato che non sei costretta a parlarne.> il tono rimane sempre calmo, gentile… che faccia la sua scelta. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

17:30 Sakir:
 Il chakra continua a scorrere lungo tutto il suo corpo. Respira a pieni polmoni gli odori circostanti e anche senza la sua innata attiva, riesce a sentire l'odore del Rosso, come lui, a pochissima distanza da lui. Ne ascolta le parole e fa un nuovo ghigno <Tzk, come sei suscettibile!> gesticola con la mano destra per aria facendo un sospiro <Bello, a me piace il cetriolo e non la patata> dice senza troppi problemi facendo un sospiro. Ebbene si. Lui è omosessuale o forse sta diventando bisessuale? In ogni caso è più tendente a divertirsi con gli uomini che con le donne. Sta fermo, immobile e spalanca solo gli occhi <Famiglia? Che famiglia?> dice sentendo poi la parola Yakuza <Ah, interessante. Molto molto interessante> fa su e giù con la capoccia <Voglio essere dentro> fa un nuovo ghigno flettendo le ginocchia per accarezzare il suo fido compagno a quattro zampe che scondizola felice di quella notizia. Pian piano sta prendendo potere, anche se minimo, per raggiungere le sue vette e i suoi obiettivi <Faccio parte della famiglia ma sono sotto le tue direttive. Ho ancora tanto da poter vedere e non voglio morire, non adesso almeno> si lecca le labbra con la punta della lingua, dicendo alla fine <Chi è l'uomo che ti permette di avere il tuo traffico? E' Yukio-Sama o c'è qualcun altro?> il tono di voce è basso e curioso. Cede adesso parola al suo interlocutore. [Chakra On]x[Chakra 35/35]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png]

17:44 Tenshi:
 Ascolta attentamente, sillaba per sillaba, le parole della jonin. Il problema non è che la rosata la giudica da un solo incontro. Il vero problema è che ha paura che possa comportarsi come quella volta. Perché adesso non ha bisogno di qualcuno che la tratti in quel modo. Ha solo bisogno di dimenticare tutta quell'ansia. Ha bisogno di andare avanti. Ha bisogno di cambiare. < No, non mi fa piacere > ribatterebbe. Anche se sa di essere una debole, non vuole che lei lo pensi. Non vuole che nessun altro, al mondo lo pensi. Perché si è sempre impegnata, ha sempre dato il massimo in ogni cosa che faceva. E continua ad ascoltare le sue parole. La capisce. Capisce perfettamente ciò che le vuole dire. Non si può giudicare dall'apparenza. E, all'apparenza, la genin è soltanto una debole. Ma cosa c'è dietro quel volto triste? Cosa si nasconde dietro quella paura? Al momento, non lo sa nemmeno lei. Perché ha dimenticato com'è essere felice. Com'è essere liberi dall'ansia che ti divora giorno per giorno. E poi, lo sguardo, sgranato, viene riportato su quello dorato. < Come fai? > una pausa mentre, in quel momento, riesce a sopportare il peso di quegli occhi metallici < Come fai a sopportare l'assenza di qualcuno? > semplici domande. Ma, da qui, la Yakushi potrà vedere che la Senjuu si è appena aperta alla conversazione. Si è interessata a lei. Al suo modo di fare. Al suo modo di affrontare le cose. Perché, sicuramente, lei possiede qualcosa che alla rosata manca. Adesso guarda quelle pillole ed ascolta la loro descrizione. < La terza > esclamerebbe, senza pensarci più di tanto. Perché ne ha bisogno. Ha bisogno che tutta quell'ansia sparisca. Che tutto quel panico diventi solo un brutto ricordo. Perché il pensiero che quelle possano essere delle droghe non l'ha mai sfiorata, neanche per qualche secondo. La verità è che lei sta continuando a dimostrarsi debole. Sta continuando a fidarsi ciecamente degli altri. < Non so dove sia finito Norita > un sussurro, alla fine, mentre alza lo sguardo. Sa bene che lei lo conosce. Lo Hyuga le parlava sempre della Yakushi. Possibilmente, lei saprà qualcosa sulle sue condizioni. Almeno, questo è ciò che spera. [Chakra on][equip lo stesso]

18:01 Rasetsu:
 Gli rifila un'occhiataccia, come al solito. <Non sono suscettibile, metto i paletti laddove rischieresti di morire se solo osi sorpassarli.> Sospira pesantemente, passandosi la mancina tra i folti capelli cremisi. La sua successiva affermazione però gli fa sbarrare gli occhi per la sorpresa. <AH!> Sembra felicemente sorpreso, tanto da sorridergli a trentadue denti e allargare le braccia verso l'esterno, teatrale. <MA ALLORA SIAMO AMICI!> Il solito perenne cambio d'umore del Rosso, il quale ha comunque visto togliersi di mezzo una minaccia nei confronti della fanciulla. <E' tutto a posto se le cose stanno così.> Non può che esserne davvero contento, oltre che fortunato. Vuol dire che non dovrà cercare d'ammazzarlo ogni tre per due nella malaugurata sorte che s'avvicini eccessivamente alla Yakushi. Di tanto in tanto, le lancia delle occhiate per assicurarsi che sia tutto in ordine e non vi siano problemi di sorta che implicherebbero il suo diretto intervento. <Questo non è un gioco, bamboccio. Se vuoi che ci sia rispetto nei tuoi confronti, devi iniziare a costruirtelo da solo e con le tue sole forze. Non lo riceverai tanto facilmente. Allo stato attuale delle cose, sei soltanto un Hanbai della Yakuza. La scala gerarchica, al momento, non t'interessa. Ti basti sapere che fai direttamente capo al sottoscritto e che conoscerai gli altri membri a tempo debito. Non credo ci sia da sottolineare che la mancanza di rispetto nei confronti di Kouki equivarrà ad aver mancato di rispetto me, no?> Lo sguardo serio, imperturbabile, or sarebbe rispecchiato negli occhi giallastri del ragazzo, messosi alla sua stessa altezza e chinando il corpo rinsecchito del Demone innanzi. <Yukio sa quello che faccio, quindi non è un tuo problema e non lo diventerà in futuro.> Certo, che spaccia è risaputo così come ha il permesso di farlo anche nel locale che gestisce proprio l'Hasukage nell'accampamento di Kusa. <Si tratta d'un altro rompicog****i. Anche lui, allo stato attuale delle cose, non deve interessarti. Seguirai le mie direttive. Per ora, continua a lavorare come stai facendo. Trovami dei clienti e portali da me o da lei.> Che, per inciso, saranno i suoi diretti ed unici referenti per il suo primo passo all'interno della Famiglia che è la Yakuza. Zashiki e Sosachi saranno avvisati a tempo debito, nonché del piano che ha in mente di mettere in atto e che trova favorevole già la Yakushi. [Chakra ON]

18:10 Kouki:
 Sta riuscendo a raggiungere lo stesso ritmo della Senjuu. Sta riuscendo a non sembrare così minacciosa, sta riuscendo a trattenere ciò che prova e lentamente inizia ad accostarsi alla rosata. Non le fa piacere che la gente la consideri debole, dunque ha compreso perfettamente quello che la Serpe le ha detto… questo è un buon punto di partenza, un ottimo punto. E lentamente dentro di lei prende forma un piano, la testa pensa ed elabora, pondera le situazioni e pianifica. <Non fa piacere a nessuno.> essere giudicati, essere osservati con sguardo che non ci si merita, essere allontanati perché non si viene conosciuti a dovere, insomma… non fa piacere. Questo vale per le persone normali, poi ci sono quelle che se ne fregano di quello che pensano gli altri, e che non importa del giudizio o se qualcuno parla senza conoscere. Dove si trova la Yakushi? Purtroppo non si sa, forse nel mezzo. Il problema è che in lei vivono due diverse entità, una alla quale importa… e l’Altra, Mirako, che se ne frega di tutto e di tutti e ci ride sopra a queste cavolate. Infine c’è quella di mezzo, quella specie di miscuglio tra le due parti, quella che solo poche persone conoscono. La Senjuu le pone una domanda all’improvviso… oh, si è aperta. La Serpe tiene per sé la gioia di essere riuscita ad ottenere quello dalla ragazza, una minima aperta, qualcosa che potrebbe portarla a una fiducia. Si delinea sulle sue pallide labbra un mesto sorriso, piccolo, dolce, ma triste. Come fa? C’è Mirako apposta per sopportare simili cose… almeno una volta, poi ha imparato più o meno a fare anche da sola, e poi… beh, c’è il suo Demone. Lui non la fa sentire sola, non le fa sentire quelle mancanze che purtroppo la vita continua a propinarle. <Sono stata abbandonata molte volte nella mia vita, Tenshi… e da alcune persone anche più di una volta. Questo… mi ha spaccato, non so se puoi immaginare questo dolore, ma è forte, non si può descrivere.> è sincera, non vuole mentirle. <Mi ha fatto perdere fiducia nelle persone, ma poi… sono arrivati Kaori e Azrael che sono diventati la mia famiglia, e il mio Demone.> che le ha fatto conoscere l’amore, ma non lo dice, non vorrebbe metterlo in una posizione imbarazzante con la cliente, anche se probabilmente lei non ha idea che il Demone che intende lei sia Rasetsu. <Ho conosciuto l’amore famigliare e l’amore… per un compagno.> non sa nemmeno come definirlo, poveri noi. <E’ con queste persone che io sopporto l’assenza di chi non c’è più. Con la forza che mi da chi mi ha fatto conoscere l’amore, e la forza che mi da la mia famiglia. Riempiono i miei numerosi vuoti.> trattiene il respiro. <Ho imparato a essere forte per non farmi piegare dal dolore.> perché dovrebbe perdere l’opportunità di avvicinarsi a lei, ci sono molti motivi e di certo sono tutti ben chiari nella sua mente. Lascia il tempo che ci vuole alla ragazza per riflettere sulle sue parole, notare i suoi occhi la cui freddezza nascondono un dolore molto profondo e lei ne può vedere una punta. Infine attende che le dia una risposta in merito alla pillola… sceglie la terza, la più costosa. <Va bene.> in questo modo si rende conto anche di quanto si senta soffocare da quella disperazione che prova. Dovrebbe sentirsi in colpa per quello che sta facendo. <Una sola costa 150 Ryo, ne vuoi solo una o preferisci prenderne di più per sicurezza?> lascia ancora a lei la scelta, alla peggio ne chiederà altre al Demone nel caso ne voglia di più… ad ogni modo per lei sta volgendo al termine quella trattativa, ma la ragazza ha un colpo basso da giocare: parlare di Norita. Lo sguardo si indurisce, è una reazione normale quando non si vuole provare dolore, il corpo tutto entra in tensione e la fronte si corruga. Sente la rabbia, sente che sale e stringe i denti con forza. <Nemmeno io so dove sia.> è flebile quella frase… del resto era l’unico amico che aveva. Dopo Nahira, dopo Shade, i suoi amici spariscono tutti. E oltre a lui, anche Chiha, che era molto di più. Non è destinata per quelle cose, forse… <Ho ricevuto una lettera di Chiha.> finalmente, aveva bisogno di parlarne, e sicuramente se Tenshi conosce Norita allora non potrà non conoscere Chiha, almeno è quello che pensa lei. <Mi ha scritto le sue intenzioni e mi ha lasciato anche il suo coprifronte.> sente qualcosa dentro di lei, sembra un blocco, un magone, sente qualcosa di strano che non sentiva da tempo e non riuscendo a riconoscerlo blocca tutto. Si chiude ermeticamente. <Questo è tutto.> chiude gli occhi e si rifiuta di andare oltre. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

18:15 Sakir:
 Lo sguardo ancora fisso sulla figura di Ryuuma. Ne ascolta le parole e anche questa volta si prende del tempo per poter rispondere, con un tono di voce pacato e rilassato <Come ti ho già detto, ho voglia di vivere. Ho bisogno di fare esperienze, crescere, migliorare> soprattutto diventare forte ed uccidere lui stesso i sette spadaccini leggendari della nebbia, visto che lo stronzo di Hotsuma Oboro è stato eliminato dalla Nara e dal Nono Hokage qualche giorno fa. Lui ha deciso di voler rimanere a Kiri. Non ha voglia di andare a Konoha. Non adesso. Ha altri piani da completare prima, come detto in precedenza <Certo che siamo amici. Io non ho interesse di livello fisico e sessuale per la tua Serpe> marca appositamente queste ultime parole per far capire che lui ha bisogno di altro <So che non è un gioco. Lo capisco perfettamente> d'altro canto, se sgarra muore. Sembra strano che non ha minacciato il suo cucciolone che rimane fermo al suo fianco <Sei tu il mio capo e posso fare riferimento anche a Kouki. Prima o poi conoscerò anche gli altri membri della Famiglia> la chiama in quel modo, visto che lui stesso ha usato questo termine per nominare la Yakuza. I due si osservano e si specchiano l'un l'altro nei loro rispettivi occhi <Perfetto. Se per Yukio-Sama va bene, io sono molto tranquillo> d'altro canto è il suo Sensei. Un punto a suo favore <C'è una base per incontrarci o mi manderai una missiva per gli incontri, come siamo rimasti fino adesso?> domanda, lasciando che sia lui a rispondere e se poi è tutto, recupererebbe la Senjuu e andrebbe via da quel posto, ovviamente insieme ad Aisu, l'eroe delle terre ninja. [END]

18:28 Tenshi:
 Kouki sa cosa sia il dolore. Forse, molto di più della Senjuu. Ha imparato a sopportarlo. La genin, invece, è solo all'inizio e non ha idea di come si sopporti una situazione del genere. Forse, inizia a capire la coetanea. Forse, capisce perché quella volta l'ha trattata in quel modo. Forse, voleva solo rafforzarla. Voleva farle capire che il mondo non è tutto rose e fiori. Che in quel mondo, c'è bisogno di affilare le unghie. Solo adesso capisce le parole di allora. Solo adesso capisce quel gioco. Solo adesso capisce che le vittime sono entrambe. < Mi dispiace >. E, adesso, lo sguardo ceruleo sosterrebbe quello freddo di lei. Ma quell'alone di freddezza, nasconde molto di più. La rosata può percepirlo. Non c'è modo di dimenticare il dolore. Può solo essere alleviato. E questo è ciò che vuole fare la genin. Alleviarlo. Renderlo sopportabile. Gli unici modi per farlo è affidarsi a chi la ama e calmare quell'ansia che non la fa dormire la notte. O, almeno, questo è ciò che crede. < Ne prendo tre >. Non aggiunge altro. Perché non c'è bisogno di aggiungere altre parole. Perché i loro pensieri sono stati già colti. Pensieri così lontani, ma che si ritrovano nella stessa emozione: sofferenza. La mano destra verrebbe portata all'interno della tasca dei pantaloni. Da essa, tirerebbe fuori 450 ryo e li allungherebbe alla Yakushi. Poi, ascolta le parole riguardo Chiha e Norita. Anche lei sembra non sapere nient'altro. Ma ha ricevuto, in compenso, una lettera ed un coprifronte. Il capo della rosata si inclina, cercando di capire quella situazione. Cercando di capire dove siano finiti i due. Ma nulla le viene in mente. Non riesce proprio a capire cosa sia accaduto. E non può fare nient'altro, se non sperare che siano entrambi ancora vivi. < Io voglio cercarli >. Chiuderebbe così il discorso, mentre Sakir tornerebbe nel luogo in cui si trovano le due. < Ciao Kouki >. Stavolta le parole vengono fuori limpide, chiare, senza nessuna insicurezza. Perché la barriera che si era creata tra le due, è appena crollata. E, se la Yakushi le avesse consegnato la bustina, si allontanerebbe con l'Inuzuka.[END]

18:47 Kouki:
 Lei capisce le parole di qualche anno fa, capisce che il suo è un modo un po’ particolare di aiutare, capisce che ci sono delle ragioni e delle similitudini. Capisce una parte di lei, quella ferita, comprendere solo un accenno di quella che è la Serpe, ma è sempre qualcosa. Basterà? Non dice altro a quelle parole, non serve che lei dica qualcosa in aggiunta al dispiacere che la Senjuu prova… semplicemente è così che vanno le cose… è così che è riuscita a farle andare. Tra menzogne, recitazione, verità e mezze verità. Ha recuperato qualcosa questa sera… non si è trattato solo di riuscire a vendere tre pillole della roba più costosa, si è trattato anche di cercare di avere la comprensione e la fiducia, seppur minima, dell’altra. Perché questo? Molte ragioni e molte di esse non sono positive. <Tre, molto bene.> si morde il labbro inferiore e lo lecca, accenna solo un tenue sorriso, si sta sforzando per non mostrare altro, per controllarsi, dunque prenderebbe quei soldi ovviamente e poi darebbe a Tenshi le tre pillole comprate, ovviamente richiedendo prima quelle che mancano al Demone. Non sembra voler ascoltare le parole di Tenshi a riguardo di Norita e Chiha… la Yakushi è stata ferita troppe volte per poter pensare anche solo di cercarli. Sa che fine ha fatto Chiha, lei lo ha scritto in quella lettera e sa che sarebbe vano cercarla… per quanto riguarda Norita, per quanto forte fosse il loro amore, può solo immaginare come sia finita. Ovviamente lei ha solo parole e intenzioni, e un coprifronte, poi quello che ne è stato veramente non lo sa ma lei si basa sulle informazioni in suo possesso. <Sei libera di farlo.> forse dovranno parlare in un’altra occasione loro due, forse è giusto che la Senjuu sappia quello che sa lei… ad ogni modo non ora perché si sta già sforzando abbastanza. La saluterebbe sollevando un braccio e la guarderebbe andar via insieme a Sakir… e nel frattempo si avvicinerebbe al suo Demone, man mano la testa si abbassa, e il sorriso torna ad essere un ghigno, libera da tutto quel controllo che si era imposta. Lascia libere le emozioni di rabbia, eccitazione, sadismo, tutta la cattiveria che ha represso solo per portare a termine la vendita e poi… quella gioia, quella incredibile gioia nel sapere che anche una di quelle pillole provoca una forte dipendenza, e Tenshi tornerà da lei prima o poi. Si dovrebbe sentire in colpa… ma non è così. Una volta raggiunto il Demone andrebbe con forza ad afferrargli il braccio con una mano… lei a testa bassa, senza nemmeno guardarlo, stringerebbe la presa apposta per provocare del dolore nell’altro. Ha represso troppo e lo ha fatto per lui, per la Famiglia, gli affari, lui le deve qualcosa in cambio. <Mi devo sfogare.> sibilerebbe verso di lui sollevando lo sguardo negli occhi verdi del Demone, uno sguardo eccitato accompagnato da quel ghigno affilato. Lui ha promesso di esserci per lei, si è offerto per lei, dunque dovrebbe capire benissimo di cosa lei intenda con quelle parole. E per la prima volta, finalmente, lei si rivolge solo e unicamente a lui. [END]

20:14 Rasetsu:
 Piegate le braccia sul petto, attende che il ragazzo esponga i propri pensieri in merito a ciò che gli è stato rivelato. Se ciò è stato fatto è perché, evidentemente, inizia a fidarsi di lui abbastanza da includerlo in quella stramba famiglia della quale fa parte. <Non ne avresti a prescindere.> Riferendosi all'interesse verso la corvina, poiché accorrerebbe lui stesso per fargliela passare. Imbronciato come un bambino, permane con gli occhi fissi in direzione dell'Inuzuka che ancor gli rivolge la parola. Sembra essere concorde. Ripassa tutto quello che Rasetsu gli ha detto, mentre questi si limita a muover il capo per annuirvi. <Sì, ma evita di sbandierare ai quattro venti che fai parte della Famiglia. Non deve saperlo nessuno, tanto meno Yukio finché non lo deciderò io. Il patto è che posso spacciare nel suo territorio e tanto mi basta.> Gli riferisce, troncando l'argomento e mettendo ulteriori paletti che lui dovrebbe rispettare, ammesso non voglia finire male. Ma questo, per l'appunto, l'Inuzuka dovrebbe ben saperlo. <Ti avviserò direttamente io. Mi trovi al bar di Yukio la stragrande maggioranza del tempo.> Non è propriamente una base, però ci bazzica spesso e volentieri nelle pause tra una pianificazione e l'altra o quando Kouki non decide di rapirlo. Come sta per fare, ecco. D'un tratto, preso dal discorso imbastito con il Genin, quasi non si rende conto del suo arrivo. Si sente stringere il braccio, venendo quasi trascinato di peso. Lui non s'oppone, fa scivolare gli occhi curiosi e l'espressione interrogativa sulla Serpente. Nota lo sguardo, il ghigno, le parole che ottengono in lui un fremito lungo la schiena, sin alla base del collo. Si morde il labbro inferiore, non riuscendo a trattenere un ghigno che si estenderebbe da un lato all'altro del volto. <Come vedi, sono richiesto!> Agita la mano libera nell'aria per salutarlo, chinando il capo all'indietro mentre avanza per lanciargli un ultimatum. <Hai fatto un buon lavoro e per questo non t'ammazzo. Se ti serve rifornimento, fammi sapere.> Conclude con la solita mezzaluna mefistofelica a far da contorno al tutto, facendosi portare dalla Yakushi alla quale -mica fesso- non riesce a dire proprio di no! Tutto contento e soddisfatto, quindi, prende tutt'altra via rispetto a quella altrui. [END]

Sakir, da bravo cucciolo, porta a Rasetsu una nuova cliente. Quest'ultima e Kouki si conoscono, ma la Yakushi riesce comunque a venderle la roba tramite bugie e sotterfugi. Sakir, nel frattempo, entra ufficialmente a far parte della Yakuza... ma con delle clausole.