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con Hitomu, Hoshiko

17:06 Hitomu:
 La nebbia è ormai lontana, in tutti i sensi. Il cielo è chiaro, azzurro e il Sole splende alla sua massima luminosità. I raggi di luce si lanciano caldi donando il loro calore a tutto il territorio del Fuoco. Il jinchuuriki del Kyuubi compie un paio di passi in avanti ritornando a sentire i raggi colpire la sua pelle. Gli era mancata questa sensazione e ora inizia a sentire quell'odore di casa che da tempo gli mancava. Non c'è nulla come la Foglia. Il mondo è pieno di posti magnifici ma quando il tuo Villaggio inizia a riflettersi all'interno dei propri occhi, non ha paragoni. Il viaggio dal Paese dell'Acqua è durato un paio di giorni. Momenti in cui Hitomu ha passato il suo tempo al fianco di Fumie, la ragazza conosciuta sulla spiaggia proprio il giorno della sua partenza. Lei ha deciso di seguirlo e lui ha potuto fare poco per opporsi, sinceramente. Per ora, la ragazza è riuscita a non combinare nessun pasticcio comunque e il biondo non si è pentito della decisione presa pochi giorni prima. Il Kyudaime cammina, allontandosi dalla zona del Porto e dal villaggio pieno di attività presente qualche metro più avanti. Lui cerca un luogo più sicuro, dove nessuno possa disturbarli per qualche ora. I suoi passi lo portano su una banchina, con il mare che la bagna continuamente. Gli occhi azzurri di lui si spostano verso la figura della ragazza che dovrebbe seguirlo in questo momento. <Vieni. Staremo qui per ora> la voce dell'uomo esce forte in direzione di Fumie. <Devo farti vedere una cosa> le rivela senza concederle altri dettagli per ora. Il jinchuuriki indossa soltanto la maglia a maniche lunghe di color blu con il simbolo del Villaggio del Vortice disegnato sul dorso. Nella parte inferiore, porta un paio di pantaloni di color nero con la coscia destra stretta da una fascia bianca e, infine, un paio di sandali neri da ninja. Il resto del vestiario è rinchiuso nello zaino, portato sulle sue spalle. <Dopo che avremo finito qui, andremo a mangiar qualcosa se hai fame. Altrimenti, riprenderemo il nostro viaggio> esatto, perchè non può tardare più di tanto. Hitomu deve tornare velocemente al Villaggio e capire la situazione che tira lì. Il suo corpo si ferma rivolgendo le spalle verso lei. Le iridi si soffermano delicate sulla figura di lei aspettando che sia pronta. [chk on]

17:33 Hoshiko:
 Non è stato un viaggio da definirsi piacevole, la compagnia probabilmente è stata gradevole, ma la troppa vicinanza con l'acqua l'ha resa assente con la mente, come se odiasse nel profondo l'immesità del mare che fino a qualche ora fa li circondava, non si ha scampo se la barca dovesse ribaltarsi, vergognoso che una Donna della sua età non sia capace di rimaner a galla, insomma, anche un tronco di legno la deriderebbe e per questo nasconde al Biondo questo piccolo, minuscolo ed insignificante dettaglio. Lenti sono i passi smossi per seguir silenziosamente Hitomu per il porto, lo sguardo scivola in lungo ed in largo seppur sia palese il fastidio donato dai raggi solari, il calore le arrossa l'epidermide delle gote, ma forse è l'unico sollievo ritrovato dalla partenza fino a questo istante. Curioso il desiderio di conoscere di più sul territorio, oltre alle onde infrante contro gli scogli, si riesce a sentire il brusio di un Villaggio in piena attività, ma i piani sono diversi e quindi, senza troppe storie, risponde al richiamo con un lieve cenno del capo, proseguendo quindi a raggiungere la famosa panchina scelta per la stosta <direi che questo Tempo riuscirà ad asciugarci un po le ossa> biascica qualcosa per colloquiare, ma quanta verità risiede in quella singola frase, specie dopo la nebbia e pioggia subiti spesso a Kiri < ad ogni modo, ti devo quanto meno un pranzo, perciò prima di rimetterci sui nostri passi, offrirò io qualcosa> avrà la possibilità non sono di sdebitarsi in parte, ma anche di recuperar provviste in vista della tratta da affrontare. E' strano come la vita riesca ad intrecciare due creature, che sia corto o lungo il tragitto non importa, nel cuore ognuno di loro rilascerà quel piccolo granello di riso che diverrà una ciotola intera, ignora il fatto che possa essere infastidito o meno dalla compagnia imposta, nulla riesce a leggere dall'espressione altrui quasi sempre serena e meditabonda, un libro difficile da decifrare o forse non ci sta mettendo abbastanza impegno, se ha accettato però un motivo - si spera - ci sarà? Lento è l'incedere delle chiare sulla figura dell'uomo, lo ripercorre più volte fino a soffermarsi al profilo, dal naso alle labbra, ed infine l'azzurro oceano ben differente dai cremisi sanguinei di Itsuki. Giunta alla seduta, solleva la gamba sinistra che viene completamente scoperta per posar la suola sul bordo legnoso, svetta - attorno alla coscia - il cinturino in cuoio dove è riposto un pugnale nell'apposito fodero, il gesto è fugace nello sbarazzarsene data l'imminente irritazione donata dallo sfregamento <che vuoi farmi vedere..> sospira facendo sgattaiolar via l'aria dalle narici, troppo criptico l'ex Hokage, assecondarlo la stuzzia e per questo s'affretta ad affiancarlo prima di riporre l'arma vicino lo zaino. Si presenta come una donna minuta dai lunghi e setosi capelli bluastri, la frangia esalta le iridi bianche come la neve, bellezza mozzafiato sul quale il tempo ancora non ha potuto lasciar segni, rosee le labbra simili a boccioli di ciliegio, del medesimo colore sono le guance. Formose le curve possedute, fasciate in un fine cheongam nero in velluto privo di maniche e scollo, la gonna - oltre a fermarsi alle ginocchia - possiede due spacchi laterali che si evidenziano ad ogni falcata, braccia e dita sono adornati di innumerevoli gioielli.

17:58 Hitomu:
 Il brusio del piccolo villaggio più avanti si fa sempre meno udibile all'orecchio del jinchuuriki. Lui è ben consapevole che quel che ora faranno non sarà molto divertente ma se Fumie vuole imparare qualcosa, è giusto che questi momenti vengano vissuti. La ragazza si rivela premurosa nel voler offrire il pranzo, visto quel che è successo fino ad ora. Hitomu non la guarda mentre cammina ma un piccolo sorriso si disegna sulle labbra di lui, divertito dai modi della donna. Fumie trova una panchina sulla quale posa i suoi glutei e mostra parte della sua coscia, dove si trova legato anche un pugnale. Lo sguardo attento di Hitomu cade proprio lì osservando successivamente il movimento di lei nello sfilar l'arma e posarla accanto allo zaino. Il jinchuuriki di Kurama, al momento sempre dormiente come spesso gli capita, trova posto affianco a lei sulla panchina in legno. I loro corpi si distanziano meno di un metro, adesso. Le iridi di Hitomu si rispecchiano nuovamente in quel paradiso puro e bianco presente all'interno degli occhi di lei. Hitomu sorride ora guardandola da quella distanza. <Se vuoi viaggiare con me, devi essere pronta a difenderti in qualunque momento> spiega ora l'uomo verso di lei. <Anche da sola> chiarisce questo punto, nonostante non intende farle capire di volerla abbandonare tra l'oggi e il domani. Hitomu però non sa quel che potrà accadere e vuole prepararla a qualsiasi evenienza. <Mi piace la tua compagnia> rivela con tono più basso ora lasciando sempre posato il suo sguardo in quello altrui. <Se continui così, potrebbe essere più lungo del previsto questo viaggio> spiega lui lasciandole capire che se non combinerà guai, potranno continuare il loro viaggio anche dopo aver terminato il lavoro alla Foglia. Ovviamente se avranno qualcosa ancora da condividere e imparare. Altrimenti, ognugno per se come diceva Fumie sulla spiaggia. Il Nono deve partire dalle basi, adesso. <Un ninja può utilizzare un'energia presente al proprio interno chiamato chakra. Questa energia ti permette di poter usare il tuo corpo al massimo del suo potenziale, Fumie. E ti dona la possibilità di usare arti speciali. Tecniche create tramite l'utilizzo del chakra> inizia il discorso cercando di essere breve e conciso. <Questo chakra si attiva tramite i sigilli> le mani di Hitomu si portano al petto e si muovono cambiando posizione ad ogni sigillo dichiarato <Uccello, Serpente, Topo, Pecora, Tigre, Bue, Drago, Cane, Cavallo, Scimmia, Lepre e Cinghiale> glieli mostra tutti, uno per volta, cercando di lasciarle memorizzata la posizione delle mani. <Chiaro?> domanda aspettando una risposta da parte sua. I suoi occhi rimangono fissi sul viso dolce di lei lasciando che il resto non disturbi la sua concentrazione. [chk on]

18:32 Hoshiko:
 Ora adagia le natiche sul legno, in una posa così tirata da non toccar mai lo schianale con il busto, segue i movimenti altrui con disivolutura, perdendosi il sorriso date le spalle precedenti, ma non appena l'altro l'affiancherebbe per rigettar l'azzurro oceano nei suoi innevati, una morsa le stringe la gola. Imbarazzo? Forse. In fin dei conti il Biondo possiede il suo fascino, ma tenta di essere concentrata dato il discorso imbastito <è stato il nostro patto, Hitomu.> rammenta la promessa fatta al chiaro di Luna, Lei sarà il suo sostegno fin quando entrambi godranno della compagnia reciproca, uniti per sopravvivere, legati in un cerchio di fiducia che metterebbe in gioco la vita stessa <non voglio dipendere da te...> ma il resto della frase muore ancor prima che possa essere proferita, non riuscirebbe a perdonarsi una morte a causa della sua incompetenza, non riuscirebbe a sopportare un peso così grande sulla coscienza, questo la porta a stringere i pugni contro lo cosce per dar sfogo al nervosismo suscitato dal solo pensiero, ma tutto svanisce quando entra in contatto con la realtà provata dall'Ex Hokage. Si spalancano impercettibilmente le palpebre ed il respiro si smorza, ma l'espressione cercherebbe di arrancare l'apatia da sempre dimostrata ad ogni evvenienza, maledette gote arrossate, diamo la colpa al caldo <ne sono felice...> tace per qualche istante prima di riprendere <vale anche per me...> finalmente si smuovono i boccioli per sollevarne appena gli angoli, per la prima volta non celerebbe il contentezza, in fondo, devono conoscersi per equilibrare al meglio il rapporto, allentare le corde potrebbe solo essere di giovamento. Inizia dunque la lezione primaria, viene gettato alle spalle il sentimentalismo poichè la concentrazione diviene quasi maniacale, striscia i glutei per allontanarsi quanto basta a non colpirlo con le movenze successive, incrocia le gambe premurandosi di coprir le grazie - ovviamente - con i lembi della gonna, solitamente, penzolanti, ne fronteggia il profilo e nell'apprendere il potere del Chakra, un flash la riporterebbe alla partenza dove, l'uomo, con uno strano bagliore è riuscito a rimarginare la carne lacerata dalle unghie <...hai usato dunque il Chakra per curar le mie ferie?> espone infatti i palmi, uno gesticolare superfluo ritirato quasi subito, il bello è dopo. Una sequenza le viene mostrata ed è li che fissa le bianche per poter sfruttare la sua memoria fotografica, ogni simbolo corrisponde ad una bestia, ogni sigillo viene assimilato grazie anche all'accenno di ripetizione effettuato con le mani, scimmiottarlo è il modo più semplice d'imparare velocemente la base, saetta poi sul viso di Hitomu illuminato dal sole <arti speciali?> invoglia a continuare, la voce non è altro che musica per le sue orecchie e, si sa, quando il lavoro è unito al piacere tutto diviene più limpido.

19:07 Hitomu:
 Gli sguardi si incrociano per un attimo. Iridi blu contro iridi bianche. Due colori che risplendono oggi nel cielo. La volta celeste, come gli occhi di Hitomu. E delle nuvole bianche sparse, come gli occhi di Fumie. Questo è quel che vedrebbe lei riflesso all'interno delle iridi dell'uomo. Lui, invece, vede due puntini azzurri a macchiare quella purezza donata dall'opposto del nero. E si sofferma un secondo di troppo, forse, nello specchiarsi all'interno di quegli occhi così vicini da quando sono seduti. Ad un certo punto, Hitomu ha la sensazione di sentirsi piccolo, un granello di sabbia all'ombra di una montagna. <Ti stai divertendo, eh?> esordisce Kurama, con la profondità della sua voce. Hitomu si volta dando le spalle alla Volpe, all'interno dell'inconscio che unisce una forza portante al sue bijuu. Alza le spalle il biondo, come se non capisse a cosa la bestia volesse alludere. <Le insegno qualcosa, stupida Volpe. A che cosa pensi?> sbuffa Hitomu, sempre pronto a scontrarsi con il Kyuubi quando c'è da discutere su qualcosa. <Hitomu.. è una donna! Non è che i tuoi precedenti allievi. E non chiamarmi stupida!> ruggisce con veemenza verso l'uomo. Il volto del jinchuuriki si fa più serio dando le spalle al bijuu e concentrandosi nuovamente su Fumie. Ascolta le sue parole e lo sguardo del biondo osserva le reazioni sul di lei viso. Il volto di Hitomu pare rilassato e sulle labbra rimane dipinto un sorriso nel veder lei arrossire. Non dice nulla, però. Non vuole mettere lei in imbarazzo e dunque sposta l'attenzione sulla domanda della donna. <Quel chakra era particolare. Diciamo che non sono sempre solo qui dentro..> posa la mano destra sul petto facendo riferimento alla Volpe. Hitomu osserva la ragazza concentrarsi durante la spiegazione e cerca di spiegarle tutto il necessario. <Arti magiche, sì. Chiamati Ninjutsu> compone i sigille del Drago, del Bue, della Tigre e del Cane richiamando a se il chakra di tipo Suiton. Grazie alla sua padronanza di questo elemento, non ha bisogno di una fonta d'acqua per poterlo usare. E dal corpo del jinchuuriki nasce un piccolo vortice che lo circonda per poi trasformarsi in un'onda dalle piccole dimensioni che si riversa sul viso di lei. Sarà, dunque, colpita da una discreta quantità d'acqua sul viso e sui capelli. <Questo è un ninjutsu, Fumie> e una volta che si fosse ripresa, potrebbe notare un sorriso soddisfatto sul viso di Hitomu. Non può dare la colpa al calore del Sole lei, ora. La spiegazione va avanti però cercando di farle capire da cosa nasce tutto questo. <Il chakra è la fusione tra l'energia fisica..> la mano di Hitomu si direziona verso la bocca dello stomaco di Fumie, senza che le sue dita la tocchino <.. e l'energia mentale> sposta la sua mano passando lenta davanti al viso di lei toccando, invece ora sì, con un buffetto la fronte della ragazza. Il braccio ritorna indietro adesso concludendo la spiegazione. <Immagina queste due energie nella tua testa e prova ad unirle in un'unica. Due fasci, di color diverso, che si fondono tra loro. Proprio lì> le indica il centro del suo petto, restando con la mano distante. <Prima di tutto, poni le mani nel sigillo delle Pecora. Vuoi provare?> domanda curioso lui versa la ragazza attendendo una risposta. [chk on][Onda superiore]

19:56 Hoshiko:
 Inutile dire che, del battibecco interiore, la donna sia completamente all'oscuro, perciò permane silenziosa ad attendere le risposte sui quesiti elargiti durante la spiegazione. Pacata adesso nel soffermarsi qualche secondo in più in quel cielo limpido e cristallino rappresentato dai suoi occhi, tuttavia nonostante la chiarezza, più che Volta, lo paragonerebbe all'oceano, misterioso ed immenso, tanto da spingere la curiosità a desiderar di solcarlo per ammirarne le bellezze che ha da mostrare <...> sopracciglio inarcato coadiuviato al labbro inferiore, adesso, sporto in avanti. Perplessita nell'apprendere tale informazione, purtroppo però, per la sua ignoranza in materia, non collegherebbe la presenza di un Demone sigillato nel suo corpo, bensi ad una specie di grillo parlante, o familiari defunti <oh certo..non siamo mai soli> non saprebbe effettivamente cosa replicare a tale affermazione, per questo continuerebbe a seguir le movenze altrui rimanendo abbastanza colpita dalla creazione di quel vortice. Capo inclinato lateralmente, ma prima ancora che possa avvicinarsi per ammirarlo, una secchiata d'acqua gelida le verrebbe svuotata sulla testa, inzuppando inevitabilmente non solo la chioma, ma anche parte della veste superiore, restringendo quindi il tessuro tanto da esaltar le forme prospere <ah...> è seccata, molto, non le piace l'umidità, specie se non ha ricambi con il quale evitar un malanno, eppure il sorrisetto stampato sul viso di Hitomu riuscirebbe a far declinare il desiderio di strappargli qualche ciocca dalla nuca <curioso...> un filo di voce quel pensiero interrotto dalla mano di Lui spostata prima sullo stomaco, poi sulla fronte, terminando con un buffetto irritante. La pazienza non le è amica, eccessivo questo modo di canzonarla, ma il tutto si conclude con uno sbuffo sfogato dalle narici, raddrizza la schiena e gli avambracci vengono adagiati sulle rispettive ginocchia - date le gambe incrociate - per assumere una posa che ricorda la meditazione, in fondo è di questo che si parla, entrare a contatto con lo spirito per mescolarlo al corpo stesso. Palpebre calate con flemma, adesso vi è il silenzio interrotto solo dalle onde infrante contro il cemento della banchina, anche il vento, seppur lieve, verrebbe captato nell'interezza del suo soffio sull'epidermide bagnata e rabbrividita per la frescura primaverile della brezza marina, ecco, visualizza. Ma perchè? Certe cose non vanno immaginate, ma ascoltate, non devono essere guardate, ma assimilate attraverso i sensi più eclissati per la normale abitudine, imparare a conoscere se stessi isolandosi pur essendo accompagnati, purificare l'anima, governare gli affetti, correggere gli eccessi, accettare gli errori. Chi cammina sopra un muretto lo sa che l'equilibrio non è mai raggiunto una volte per tutte, ma va ritrovato dopo ogni passo, tra sogni e realtà, tra leggerezza e necessità, è questo che governa il mondo <...> che cosa è la gioia senza il dolore, il successo senza il fallimento, cosa è una vittoria senza una perdita... si deve sperimentare ogni cosa, ed è proprio questo che andrebbe a ricreare nella sua mente affinchè essa si unisca alle emozioni, ai sentimenti che arricchiscono l'energia utilizzata in quel costrutto metafisico del Ninjutsu. Si sofferma quasi il respiro regolarizzato, rallentano i battiti e solo quando avvertirà il contatto di una miccia in procinto d'accendersi, gli arti superiori si sollevano per simulare il gesto appreso precedentemente, delicate le dita che si fletto, ed altre che si ricongiungono per creare il primo sigillo, quello della Pecora, come una danza orientale ipnotica, eleganza risieduta nel sangue stesso, ma non è lenta come azione poiche in contrapposizione arriverebbe la fermezza risoluta della sua caparbietà. Simbolo posto dinanzi al petto, non sa di preciso cosa debba aspettarsi, un cambiamento, una sensazione...ma che importa, al primo accenno, le iridi bianche tornano a rimirar il viso di Hitomu.Devi comprendere l’unità degli opposti. Devi essere mobile e statico insieme. Difensivo mentre sei offensivo.

21:02 Hitomu:
 Ogni sguardo che viene incrociato tra i due è un buon momento per perdersi nell'immaginazione. Hitomu non sa quel che la donna vede nel colore dei suoi occhi ma comprende bene invece che ogni volta che guarda quelli di lei, starebbe ad osservarli per un infinito tempo. Poi basta un attimo al jinchuuriki per riprendere il controllo dei suoi pensieri e far ritorno al suo dovere, ovvero quello di insegnarle le basi per diventare un'ottima ninja e possedere le competenze per proteggersi da sola. Fumie non capisce cosa intedesse il biondo e lui non può che essere d'accordo sulla poca conoscenza che ha lei su ciò che vive in questo mondo. <Esistono delle creature, nove per l'esatezza, dotate di potere speciali ed enormi quantità di chakra> spiega in breve ora. Non è una lezione che deve sapere quest'oggi. <Più code ha un bijuu, più chakra possiede. E a volte queste creature sono sigillate all'interno di corpi di essere umani, chiamate forze portanti> conclude il suo dire rivelando, infine, ciò che è lui. Successivamente, il viso di lei vien bagnato ma la tecnica ricade anche sulle sue vesti indossate. L'acqua mostra le forme di lei e le iridi azzurre osservano attente tal reazione. Rimane fermo per un attimo, lasciando scorrere il suo sguardo lungo le curve di lei. {<Smettila!> la voce di Kurama rimbomba nuovamente all'interno della testa di Hitomu che ritorna a guardare in un battito di ciglia la ragazza dritta nei suoi occhi.} Divertito, la mano destra si china prendendo lo zaino e tirando fuori un asciugamano che porge a lei <Tieni> sussurra con un'espressione sempre intrattenuta dal momento. <Vuoi una mia maglietta? O preferisci asciugarti al Sole?> le domanda lasciando a lei la scelta. Lui non ha problemi, in effetti. Fumie si cimenta nel richiamare il chakra e si concentra nell'esecuzione. In pochi attimi, il suo chakra inizia a scorrere lungo gli tsubo del suo corpo donandole una sensazione di freschezza, vigore e forza. <Come ti senti?> le domanda per ascoltare le sue sensazioni. Questo è il primo passo. Il più semplice ma anche il più importante. Il jinchuuriki si alza portando il busto in avanti e avvicinando il suo viso a quello della donna per permettere al suo corpo di issarsi e mettersi in posizione eretta. Pochi fotogrammi in cui i due occhi entrano a contatto ancor più vicini. <Si possono fare tante cose con il chakra. Questa, ad esempio..> lascia scorrere il chakra lungo gli tsubo degli arti inferiori e, una volta fuoriuscito, crea una patina permanente lungo le suole delle sue scarpe. In questo modo, compie alcuni passi in avanti poggiando i piedi sulla superficie dell'acqua che si trova oltre alla banchina. Si volta verso di lei e Fumie dovrebbe notare come stia camminando sull'acqua. <Vuoi provare? Ti spiego come fare, se vuoi..> le domanda sperando di attirare la sua attenzione, a meno che le sue paure non siano più grandi dell'interesse per la conoscenza. [chk on]

22:13 Hoshiko:
 Ovviamente non riesce a captare lo sguardo dell'uomo scivolato sulle curve, accentuate dal tessuno bagnato che ne aderisce in modo opprimente, piuttosto si concentra sulle sensazioni provate nel mentre quell'energia inzia a scorrere negli tsubu tenuti dormienti fino a quel momento, leggero il sorriso comparso sulle labbra carnose <la stessa freschezza donata dalla menta e ghiaccio in una bevanda di fine estate, rinvigorita come un fiore di ciliegio sbocciato nonostante le avversità delle intemperie...> inspira profondamente, il vento accarezza la chioma fradicia che, nonostante il peso, si smuoverebbe sporcando con alcune ciocche il viso perfetto di una bambola incantatrice < forte come il tronco di una quercia secolare le cui radici, profonde, assicurano una vita longeva e mai piegata alle avversità di catastrofi naturali> questa è la risposta alla domanda porsale prima di sollevar le palpebre e ritrovarsi completamente catapultata in quell'oceano desideroso di esplorare. Inebriante il profumo emanato dalla sua pelle, adorabili quelle prime rughe che dimostrano una differenza di età mai tenuta in conto dalla Donna, Lui, un raggio di sole spuntato da una nuvola <...> permane in silenzio per qualche attimo ancora, schiude le labbra carnose eppure nulla viene proferito prima d'acchiappar con delicatezza l'asciugamano e raccogliere le gocce dello scherzetto precedente <sicuramente non vado a mangiar qualcosa con l'abito bagnato...tuttavia, accetterei la tua maglia se non fossi poi costretta a girar con solo l'intimo a coprirmi le grazie> sfrafalla le ciglia con il tono colorato di un'ironia innocente, scherzare per ricercar una confidenza maggiore rispetto al distacco dimostrato all'inizio. Scioglie l'intreccio delle gambe per ereggersi affinchè possa seguirlo verso il bordo della banchina dopo aver riposto il tutto ordinariamente, l'osservazione è fondamentale quando si desidera apprendere qualcosa, eppure, il sangue raggela nel sincerarsi della passeggiata sull'acqua attuata con nonchalance, cosi come l'invito a provar un'azione che la costringe ad indietreggiare con un solo ed unico passo. Aumenta il battito cardiaco, non riesce a mantener saldi i nervi, glielo si legge in viso dato il pallore, ora, comparso <Io..> biascica ma senza concludere, tuttavia, sarà l'espressione di Hitomu a farla riflettere, come un calmante istantaneo, lui è li presente e la fiducia è la base di qualsiasi rapporto. C'è una promessa in gioco, non può permettersi di rischiar la vita per futili fobie ed è per questo che, con un sospiro, tornerebbe a fronteggiar la distesa salata <va bene...> palese è l'irrigidimento della muscolatura, l'orgoglio è una brutta bestia Fumie <cosa devo fare?> non essendoci stati altri sigilli, difficile è comprendere le dinamiche interne di concentrazione se non vengono spiegate <e quindi sei una...specie di energumeno?> ottimo modo imbastire un discorso che non riguardi il suicidio imminente, per lo meno sarà forse meno evidente il disagio provato in questa situazione che la vedrà, a breve, in un ripescaggio alla pari di un merluzzo [Chakra On: 10/10]

23:05 Hitomu:
 Il jinchuuriki si concentra sul di lei viso, dai lineamenti così dolci e dallo sguardo che cattura la totale attenzione del biondo. Prova a mantenere una certa serietà durante questa prima lezione ma i modi di Fumie lo divertono e lo sospinge a scherzare con lei in maniera meno formale rispetto ai precedenti giorni. Giorno dopo giorno, il loro rapporto si scioglie come un pezzo di ghiaccio al sole e ne mette a nudo i dettagli. Sguardi, imbarazzo, ironia. Questo si può ritrovare nell’unione delle loro energie. Hitomu ascolta compiaciuto le parole della ragazza in cui ritrova una forma d’arte particolare. <Belle parole. Hai un futuro come scrittrice..> le sussurra osservando i suoi capelli umidi che si muovono e finiscono per coprire parte del suo viso. La guarda in silenzio, il respiro rallenta. Si concentra su quella pennellata bluastra sulla pelle pallida di lei trovando in questo un profondo interesse. Ritrova il filo solo quando sono quegli occhi bianchi a posarsi sopra i suoi. Ride di gusto quando Fumie dice che sarà costretta a girare mezza nuda <Potrebbe essere divertente..> dice girando il viso dall’altra parte ma mantenendo le iridi azzurre girate verso il viso di lei. <La mia maglia potrebbe starti così lunga che, tagliate a mezze maniche, potrebbe stare su di te come un vestito. Magari saresti carina..> il tono si fa più basso nelle ultime parole lasciando scivolare quella frase dolcemente nella distanza che separa i due corpi. Fa anche da stilista ora il Nono. Un uomo dai mille risvolti. Tira fuori una maglia dallo zaino e se lei vorrà prenderla, la troverà appoggiata sopra lo schienale della panchina. Hitomu si incammina sull’acqua e, donando le spalle fronte alla ragazza, nota il disagio sul viso di lei. Il biondo prova a catturare l’attenzione di Fumie <Non ti succederà nulla. Ricordi cosa ti ho detto?> le domanda sapendo già quale sarà la risposta altrui. <Ci sono io. Tranquilla> ora come un buon maestro lascia che sia l’allieva a fidarsi. Dunque, il jinchuuriki le spiega cosa dovrà fare. <Conduci il tuo chakra lungo i canali degli arti inferiori fin ai tuoi piedi. Una volta qui, lascia che esca dai suoi punti e modella il chakra attorno a loro. Devi cercare di creare uno strato abbastanza spesso di chakra, soprattutto sulle suole. In modo che ti doni la possibilità di poter camminare sull’acqua> l’uomo termina il suo discorso facendo un passo avanti. Distano tre metri ora i due. Il biondo alza la mano destra rivolgendo il palmo in alto. Un invito a lei di raggiungerlo lì. Kurama alla parola energumeno scoppia in una grassa risata, atta a prendere in giro il suo jinchuuriki. <Più o meno, dai..> dice Hitomu a Fumie sorridendo anche lui divertito da quel termine. <Si rivela essere un ottimo alleato, però, per me e per il Villaggio> spiega donando un complimento al Kyuubi. Ovviamente, la Volpe fa finta di niente e finisce la sua risata tornando in silenzio con un’espressione felice sul muso. [chk on]

23:48 Hoshiko:
 Ed ancora sguardi, sorrisi, armonia ritrovata in due soggetti basilarmente diversi, ma che riescono a pizzicar l'equilibrio affinchè le corde dell'arpa producano una dolce melodia, nessuna nota stonata, ma mero rispetto nel conoscersi senza affrettar le tappe, un piatto và assaggiato, assaporato per distinguerne ogni ingrediente e comprenderne l'insieme, mai consumarlo avidamente per passar alla portata successiva, lasciamo questo compito alle cavallette senz'anima. E se Itsuki per quel brevissimo istante ha risvegliato in lei un'oscurità latente, Hitomu con la sola sua presenza è riuscito a cancellare dai ricordi quegli attimi di pura follia, in una perversione insana che l'ha fatta sentir sbagliata, sporca, una mela marcia caduta lontano dall'albero della vita, invece Lui...il Sole tornato dopo una lunga tempesta, l'oblio di un'amnesia sostituito dalla luminosità immensa donata da un'avventura, insegnamenti e compagnia piacevole, neanche si renderebbe conto dell'arrivo dell'Astro serale <non c'era altro modo per farti comprendere le sensazioni...> modesta? No, è femmina, ed in quanto tale adora i complimenti, pavoneggiarsi davanti ad un'uomo che in qualche modo ha suscitato il suo interesse, a che serve premeditare il futuro se è il presente ad essere così dannatamente perfetto. Iridi bianche che si distaccherebbero da quelle azzurre solo per la maglia posta sulla panchina <vorrà dire che dopo la passeggiata sul mare...mi adopero per evitar malanni> ma è quell'aggettivo affibiatole che farebbe divampare le gote in un'imbarazzo palpabile, da brava orgogliosa, fingerebbe un'atteggiamento però disinvolto ed altezzoso <difficile mi stia male qualcosa> schiocca la lingua contro il palato per poi scrollar le spalle, ma la prova non lascia scampo Fumie, superar i propri limiti aiuta la crescita ed è quello che dovrai fare. Egli gli porge la mano, il respiro seppur controllato risulterebbe tremante, ma non accenna a tirarsi indietro, caparbia, arrogante dinanzi al pericolo, manco fosse una dimostrazione più per il Maestro che per se stessa, perciò, procede con il rilascio del chakra negli tsubo così da farlo scendere lungo gli arti inferiori. E' difficile, ma la concentrazione aumenta in quelle rassicurazioni elargite con disinvoltura, se c'è Lui adesso, non deve temere nulla e nessuno <Io voglio fidarmi di te..> sussurra a fil di voce in contemporanea alla fuoriuscita del costrutto energetico che inizia ad attornar le suole dei calzari, superato il primo step, allunga la mancina per poggiar il palmo sul suo senza però farne accusare il peso, flemmatica l'ascesa sullo specchio d'acqua, a sua grande sorpresa non affonderà ne con una scarpa, nè con l'altra <oh...pensavo peggio> rimane tesa, certo, ma udendo la sua risata, le labbra svelano la dentatura perfetta. E' incantevole <presumo di si, se come dici contiene molta energia in base alle code possedute, immagino sia fondamentale nella protezione del Villaggio..> attenta signorina, non hai ancora abbastanza maestria e la distrazione costa cara, difatti improvvisamente - dopo aver terminato il contatto con la sua mano per spavalderia - quella lastra formata dallo spirito verrebbe meno, tanto da farla capitombolare sott'acqua risvegliando in lei l'angoscia di episodi offuscati. Agita gli arti, brucia il sale nei bulbi oculari ma mai tenterà anche solo una volta di avvicinarsi al Jinchuuriki, rischiare di tirarlo giù con se è fuori discussione, perciò opta nel raggiungere la maledetta banchina, scoordinata e con una bevuta di qualche litro e mezzo. Impattano le unghie sul cemento, un micio attaccato allo scoglio, copre il viso nell'incavo del gomito senza neanche proseguire, una vergogna devastante, così forte da farle dimenticare il resto del corpo a mollo <mi...mi sono distratta> in realtà l'unica preoccupazione è quella di aver svelato il dettaglio insignificante nascosto in precedenza: no, non sa nuotare [Chakra on]

00:30 Hitomu:
 Non conosce quale effetto lui stia facendo a lei. Hitomu ritrova nella ragazza invece una piacevole compagnia, caratterizzata da quel fare a volte scontroso e a volte così dolce. L’animo di Hitomu viene smosso dai modi di fare di lei che lo portano ad essere sempre vigile. E quel che smuove il jinchuuriki sono quegli occhi bianchi. Lì dentro si perde per qualche secondo di troppo. Come se avesse vissuto sempre in un equilibrio perfetto e invece all’interno di quell’immenso prato bianco perderebbe la sua stabilità. Il problema è che più cammina in mezzo a quel prato e più si trova a suo agio nel trovare confidenza con la ragazza. Sono anche le risposte di Fumie a farlo divertire ogni volta che nasce un dialogo tra i due. Sentirla mentre afferma che non c’è niente che le stia male, comporta un sorriso nel suo volto mentre scuote la testa a destra e sinistra, in un moto lento e costante. Gli occhi attenti del Kyudaime notano il rossore sulle guance di lei, ma rimane ancora in silenzio senza farlo notare all’altra persona. Ora è il momento della verità. Fumie deve provare a camminare sull’acqua. Un test difficile per chi è all’inizio del suo percorso. Forse Hitomu sta accelerando i tempi ma vuole mettere alla prova la ragazza. L’insicurezza di Fumie si trasforma in coraggio volendo dimostrare al jinchuuriki di non aver paura. Le iridi del biondo seguono i movimenti di lei, attento che non possa scivolare via all’interno dell’acqua. E in pochi passi, lei arriva da Hitomu posando delicatamente la sua mano sul palmo di lui. Il suo tatto è leggero, la pelle di lei si rivela morbida accarezzata da quella dell’uomo < Molto bene, Fumie> sorride per i rapidi progressi di lei. Non c’è male come inizio, in effetti. Il contatto tra le due mani si perde e lei prova a rimanere in piedi sulle sue gambe. Il tempo di parlare del Kyuubi, però, e Fumie perde la concentrazione necessaria per rimanere sulla superficie dell’acqua. In un attimo, i suoi piedi finiscono all’interno dell’acqua. Seguirebbe tutto quel che viene descritto successivamente se non fosse per la velocità e gli ottimi tempi di reazione di Hitomu. Il piede destro viene fatto arretrare e il busto si china in avanti. Il braccio destro ruota intorno alla schiena di lei bloccandosi sulla zona lombare della donna. La mano sinistra, invece, afferra lei per la mano destra trattenendola in alto con abbastanza forza da non farla scivolare sotto il livello del mare. Il braccio dietro la schiena la solleva adesso mentre anche il busto di Hitomu ritorna in una posizione eretta. La mano destra del biondo è poggiata dolcemente sulla di lei parte delle vertebre lombari mentre la mancina mantiene l’arto altrui, fermo all’altezza delle spalle. I due corpi dovrebbero trovarsi a contatto ora, per la velocità con cui Hitomu ha eseguito questo gesto e il poco tempo per pensare anche alla distanza da mantenere. Lo sguardo basso di Hitomu si sofferma sul viso di lei, sicuramente ancora bagnato. Gli occhi di Fumie si trovano a troppi pochi centimetri. <Ci è mancato poco.. Credo tu debba cambiarti per forza, ora..> cerca di cambiare discorso, anche lui imbarazzato per quella situazione. È lui che la mantiene sopra l’acqua ma se lei ritrovasse la giusta concentrazione potrebbe riprovare il rilascio del chakra.

01:21 Hoshiko:
 Pronti i riflessi dell'Ex Hokage. Fortunatamente quella presa degna dei migliori ballerini di sala, riuscirebbe ad evitare il rovinoso tuffo nel mare ormai nero, un brivido le percorre la schiena nell'avvertire la presa e la vicinanza estrema che essa comporta. Iridi bianche come il ghiaccio nuovamente riflesse nell'azzurro cielo dell'uomo, potrebbero leggersi l'anima a vicenda data l'assenza quasi parziale della distanza tra i due visi, la respirazione è leggera ma il petto - aderito completamente a quello di Hitomu - detterebbe micromovimenti naturali che farebbero sfiorare malapena le punte dei due nasi <i complimenti sono arrivati troppo presto, Maestro> sottolinea la carica rivestita, ma ancora per qualche istante si crogiolerebbe tra le sue braccia prima di riprendere la concentrazione in mano, inevitabile per Lui percepire la morbidezza di curve femminili modeste. E' pericolosa l'elettricità scoppiata in ogni cellula del suo corpo, non lo comprende, ma certamente accetta quelle emozioni attraversandole esattamente come fece con il dolore, esse sono preziose e vanno custodite esattamente come i ricordi <non voglio esserti di peso..> rammaricata da quella sconfitta, rilascerebbe nuovamente il chakra, ora è più facile poichè conosce la sensazione provata nel mentre il costrutto percorre gli tsubo fino a formare la famosa patina sotto le scarpe. Adesso, la superficie increspata diviene di nuovo suolo calpestabile, ed è questo a permetterle di allontanarsi per porre fine al tutto <ti ringrazio, ma non capiterà più> come potrebbe fidarsi di lei se, alla prima occasione, anche per la più semplice, non sarebbe capace d'affrontar una difficoltà senza il suo sostegno. Impassibilità su quel viso che ora sfugge da quello altrui per rigettarsi sulla banchina distante pochi metri in fin dei conti, solo tre all'incirca, di fatti li percorre con una corsetta per evitare un'ulteriore affondamento. Giunta a pochi centimetri, punta la gamba destra sul quale viene spostato l'intero peso e, inclinando il busto parzialmente in avanti e flettendo il ginocchio, prosegue con un balzo mirato a tornar sul un terreno decisamente più rassicurante <continuerò ad esercitarmi per perfezionare la tecnica e passare al livello successivo>. Dona le spalle al biondo, la frescura serale si fa sentire e gli indumenti bagnati non sono proprio indicati <credo sia meglio che mi cambi si, inoltre, dovremmo andare a mangiare, ricordo la tua fretta nel raggiungere il Villaggio no?> sulla panchina è riposta la maglia, non le va di rovinargli le maniche, perciò decide di indossarla così com'è, dita che abilmente sbottonano il cheongsam, si, molti si chiederebbero dov'è la timidezza ora, la risposta risiede nella semplice naturalità affibiata alla nudità, in fin dei conti è come se la vedesse in costume, perciò non costituisce un vero e proprio problema come l'animo smosso da Hitomu, i sentimenti si che sono una gran bella gatta da pelare. Scivola lungo le curve il velluto, scoprendo dunque l'intimo nero, semplice, ma che lascia ben poco all'immaginazione, raccolti i capelli in un'alto chignon bloccato da un braccialetto sito ai polsi, s'accinge ad infilar il capo nelle vesti asciutte <perciò questo è solo uno dei tanti utilizzi del chakra, giusto?> imbastisce un discorso durante la vestizione, la muscolatura è tonica, ma i seni di tanto in tanto vibrano alle movenze frettolose di chi, al momento, vuole evitar il freddo. Arrotola le maniche fino a bloccarle sui gomiti, la cintola in cuoio, armata, viene annodata al bacino per dar una forma più consona all'enorme "abito", un'occhiata in tralice adesso è rilanciata sul Jinchuuriki, quel che basta a soppesarlo e sorridere con estrema dolcezza

02:04 Hitomu:
 Un battito di palpebre. Tanto basta al Nono Hokage per trovarsi a sfiorar il viso di Fumie. Movimenti quasi impercettibili, sentiti solamente quando è la loro pelle a toccarsi dolcemente e permettere ad entrambi di capire che i loro si stanno muovendo. Ad un centimetro di distanza. Fissa quelle iridi bianche e non ha mai visto i suoi occhi azzurri così grandi riflessi in quelli di lei. Una scintilla è pericolosa quando scoppia. Bisogna saperla controllare, fermare, o potrebbe trasformarsi in un incendio, in ben poco tempo. Lui rimane lì per alcuni secondi. La testa chinata in avanti, il braccio stretto sulla schiena che tasta il suo corpo delicato e che si bagna per colpa della veste umida. Leggere un’anima può essere complicato in alcune situazioni. Più la persona è disposta a dare una lettura di se stessa e più sarebbe semplice fare un’analisi. La osserva ancora, come ha fatto spesso da quel giorno sulla spiaggia. La ascolta mentre lo chiama con l’appellativo di maestro ed è come se gli donasse una boccata di ossigeno per tornare a guardare qualcosa che non siano i suoi occhi. <Non lo sei per niente. Sono qui per insegnarti e ci vuole tempo..> le sussurra prima che lei riprenda la giusta concentrazione per tornare a camminare sull’acqua. Lei fugge e lui la lascia andare ritirando le sua braccia lungo i fianchi. Fumie torna alla panchina, pronta per cambiarsi, e Hitomu cammina verso di lei con passo lento fino a tornare sul cemento rilasciando il chakra una volta per tutte. I suoi occhi scrutano l’immagine davanti a se e notano la ragazza spogliarsi delle sue vesti. Gli occhi di Hitomu non possono che soffermarsi sulle dolci linee che formano il corpo della donna. Non ne vuole approfittare ma rimane un secondi di più immobile dalla visione di lei. Il suo passo viene interrotto da quel momento. {Kurama osserva la scena <Certo che lei non fa nulla per aiutare la situazione> borbotta, come se fosse dei tre quello con il punto di vista più lucido. <Io non ho colpe, ora> afferma Hitomu in direzione della Volpe. Muove il muso quest’ultima verso destra e poi nella direzione opposta, più volte. <Stupido uomo..> conclude il suo dire tornando a dormire tra le sue zampe.} Hitomu osserva mentre raccoglie i suoi capelli con fare delicato. Ed è in quel momento che il suo corpo inizia a muoversi nuovamente portandosi nei pressi della panchina. Non le dona uno sguardo fino a quando, con la coda dell’occhio, nota che lei ha indossato la sua maglia. Dunque, si gira verso Fumie ascoltando la sua domanda. <Il c-chakra, sì..> se ne stava quasi dimenticando. <Ci sono molti utilizzi. Puoi usarlo per sigillare oggetti all’interno di particolari fuuda, per attivare degli oggetti speciali come carte bomba. Per usare tecniche di arti marziali o con armi. Per un ninja, il chakra è fondamentale senza ombra di dubbio> le rivela altro, oltre l’esistenza di ninjutsu, che può essere di suo interesse. Lei completa il suo outfit e regala un sorriso al jinchuuriki. E la guarda in modo diverso, ora. Sembra che lei abbia perso quel fare scontroso che possedeva all’inizio. <Avevo ragione, visto?> afferma ricambiando quel sorriso che si mostra disegnato sul suo volto. Il Nono si avvicina nuovamente il suo corpo a quello della donna. Lo affianca però mentre la mano sinistra si alza sopra la testa di lei e batte un buffetto sullo chignon raccolto poco prima. <Andiamo a mangiare dai, allieva> sottolinea quel nominativo, quasi a volerle far pesare di aver usato il termine maestro con lui. Non è il tipo da appellativi troppi formali, nemmeno quando era Hokage. Non inizierà certo ora. Ripone i vestiti bagnai della donna nel suo zaino che viene caricato in spalla e si volta verso di lei dopo averla superata di un paio di metri. <Vieni?> glielo domanda ora invece di imporglielo. Vuole una sua risposta. Vuole che sia lei a svelare la sua volontà. [chk on]

02:41 Hoshiko:
 Sembra distratta nel mentre continua a sistemarsi con espressione meditabonda, molte sono le nozioni acquisite in un solo pomeriggio, di sicuro prima di addormentarsi le scriverà sul suo amato tacquino affinchè possa ripeterle e memorizzarle a dovere, esattamente com'è accaduto con i vari sigilli <non abbiamo molto tempo, siamo in guerra e come hai detto tu, il pericolo è dietro l'angolo> una dura realtà quella che lascia capitombolare la leggerezza in una serietà disarmante, sospira profondamente rilasciando l'aria attraverso le narici, tacito come la brezza marina che le smuove qualche ciocca libera dalla pettinatura. Altre informazioni sono quelle gettate nel calderone, ma sembrano accendere un'interesse maggiore riguardo alcune tecniche < carte bomba? Quindi, questi oggetti, possono esplodere anche a distanza?> adora le strategie, mettere con le spalle al muro il nemico con l'amato effetto sorpresa, spingerli come un gregge di pecore nella fossa affinchè i loro sogni di gloria affondino nel baratro. Rassetta con i palmi quella che simulerebbe la gonna, ogni movimento esalta il profumo dell'uomo, ora, mescolato con il proprio <finita la teoria, mi piacerebbe allenarmi con te nell'utilizzo di tali tecniche, per rafforzare il fisico> quando accadrà, nessuno dei due dovrà risparmiare colpi, ogni ferita inferta è una base sul quale costruire mura più solide. Prima che potesse raccogliere il cheongsam nero, esso viene acchiappato da Hitomu per riporlo nel suo zaino, leggero il sorriso imbastito sulle labbra carnose, un segno premuroso che continua a marcare il legame tra i due compagni di viaggio. Accoglie il buffetto sul pon pon gingante formato dalla folta chioma per poi permettere di superarla senza procedere con alcun passo. Le bianche si prendono tutto il tempo di ammirare la sua figura più volte, anche quando le rivolge quella domanda probabilmente dai molteplici significati, forse rispetta l'amata Libertà tanto idolatrata dalla Donna, o forse, desidera conferme là dove, probabilmente, non ve n'è bisogno, eppure la diverte il silenzio proprio per cercare di captare la parvenza di una qualche titubanza da parte del Biondo. Schiocca la lingua contro il palato, assurdo come il destino giochi con le vite umane, le intreccia senza avvertire cosa accadrà in futuro, ma visto che del domani non vi è certezza, preferisce immortalare lo spledido paesaggio illuminato dalla luce Lunare, e in occhi zaffiro dove giace il voler comprendere le sue volontà neanche fosse un bisogno <Si, Hitomu> detto ciò s'avvicina con una corsetta fugace <è bello starti affianco> rivela nel mentre si direziona al villaggio <credo però che tu debba pensare di più a camuffare i tuoi connotati. La fama non è sempre un bene> un consiglio pe evitare di ricevere attenzioni indesiderate. Giunti poi in qualche chiosco, offrirà la cena come promesso minacciandolo di tagliargli le mani qualora si azzardasse a pagare. Il Sakè, cosa c'è di meglio prima di rimettersi in viaggio [End]

03:16 Hitomu:
 Siamo in guerra, esatto. Ma ci sono i soldati che devono combattere e le persone che devono restare al sicuro. La guerra non è per tutti. E fino a quando Fumie non sarà pronta, non è costretta a pensarci. Il jinchuuriki sa che dirle queste parole la farà soltanto arrabbiare. Cerca di calibrarle allora, per rendere il suo concetto chiaro ma più morbido. <Continuiamo ad allenarci, allora. Se vuoi essere parte integrante di questa guerra, dovrai essere pronta> dice il Kyudaime mentre lei termina di sistemarsi. <Essendo il tuo maestro, deciderò io quando lo sarai> gli sembra essere corretto. Lei l’ha voluto come sensei e lei deve accettare il suo giudizio. E Hitomu darà quella valutazione solo per garantire il suo bene e non metterla a rischio. Il discorso passa velocemente agli altri utilizzi del chakra. Il jinchuuriki ascolta le parole di Fumie accennando con il capo più volte <Esatto, sì. Basta inserire del chakra in precedenza. Poi con un mezzo sigillo e una parola precisa, la carta si attiverà> spiega in poche parole la funziona di una carta bomba. <Devi comunque rimanere in una certa distanza> la avvisa, prima che piazzi una carta bomba addosso a Hitomu e provi ad attivarla quando si troverà dall’altra parte del mondo per non subirne le conseguenze. <Devo insegnarti ancora un paio di tecniche e poi sarai pronta per affrontare me. Sarà divertente vedere te che provi a colpirmi> le mostra nuovamente un sorriso perché immagina lei mentre prova ad attaccarlo. Questo lo diverte soprattutto perché si sta creando un legame tra loro e sicuramente Fumie si arrabbierà se dovesse fallire ogni suo tentativo. Un buon maestro sa quando usare il bastone e quando la carota però. Ora Hitomu aspetta lì, immobile a pochi metri di distanza, mentre la ragazza deve darle una risposta. Passano alcuni secondi, più lunghi di quelli che in realtà sarebbero, dove il jinchuuriki rimane a fissar la figura di lei. L’ha conosciuta soltanto prima di arrivare nel Paese del Fuoco e questi momenti passati insieme, dal viaggio fino al trovarsi ad un millimetro di distanza, donano a lui una visione differente della donna. Ora è contento che lei lo abbia seguito. Hitomu non si domanda più il perché lei lo abbia fatto. Ne è sempre interessato ma ci sarà tempo per sapere e conoscere meglio lei. La voce di Fumie giunge all’orecchio del Nono e le labbra di distendono ancora una volta all’insù sentendo la risposta affermativa della donna. Fumie lo affianca ora rivelando che le piace stare accanto a lui. Questa frase comporta una rotazione del viso da parte di Hitomu verso la figura di lei. La osserva camminare, senza dire nulla per ora. Pochi passi e ritorna a guardare la strada davanti a lui. Guarda dritto davanti a se cercando nel villaggio una buona scusa per non cercare nuovamente i suoi bianchi occhi. Sente la frase della donna, in seguito. E lei non avrebbe tutti i torti. <Forse questa volta sarebbe meglio mi riconoscessero..> se qualcuno sta progettando un attacco a Konoha e lo vede nei pressi del Villaggio, potrebbe avere la brillante idea di cambiare piano. <Ma hai ragione> sorride in direzione di Fumie prendendo dallo zaino il suo haori nero compreso di cappuccio. Lo indossa coprendo così il suo capo con il tessuto leggero del mantello. In questo modo, lei non correrà pericoli se qualcuno dovesse avere qualche matta idea. Finirà per mangiare con lei lasciandole pagare il conto, per questa volta. E la accompagnerà nel bere un po’ di sakè nella speranza che non faccia troppo effetto sul suo stato. E, infine, dritti verso la Foglia. [end]

Hitomu e Fumie arrivano al Porto del Fuoco. Lui le insegna le basi del chakra e lei apprende.
E poi accadono gli imprevisti..