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con Kimi, Sosachi

18:32 Sosachi:
  [Tenda Sosachi] Oggi ha un impegno, di quelli amministrativi e burocratici, sebbene la visita di cortesia sia da parte della cugina, Kimi Doku, aka Medusa. Lei aveva fatto recapitare al biondo una pergamena, recante un messaggio abbastanza preoccupato circa la presenza di una minaccia qui a Kirigakure e di qualche cosa che possa cambiare il mondo per come lo si conosce. L'incontro avverrà nella tenda del giovane, così da far presagire che possa essere una banale visita di cortesia tra parenti. Sosachi, però, da buon padrone di tenda, decide di prepararsi a dovere per accogliere la ragazza. Il biondo si sta godendo un buon tè caldo, seduto alla sua scrivania piena di carte .. bianche. Si, perchè sembra essere .. importante avere un tavolo pieno di cartacce. Lui, per non essere da meno, ha sulla scrivania di legno dei fogli bianchi, altri scarabocchiati, ma tutti rigorosamente impilati e .. ordinati. Uno potrebbe pensare che una figura scellerata così possa vivere nel caos, e invece! Alla fine serve dell'ordine per dare rigore al caos mentale. Una sorta di contrapposizione alle due differenti realtà: il caos mentale del giovane versus la placida organizzazione della sua stanza. Si trova seduto su una sedia di legno dietro a questo tavolo, con un cuscino bianco sulla seduta. La stanza, inoltre, è adornata in maniera decisamente particolare, come quelle che ha visto nei suoi viaggi e nell'esilio volontario di tre anni. La pavimentazione è ricoperta da enormi tappeti pieni di arabeschi, che servono anche a tenere l'ambiente caldo e decisamente ospitale. Infatti, per questa ragione, Sosachi è scalzo. A chi si avventerà alla tenda del Doku, infatti, potrà notare, davanti all'ingresso della tenda una sorta di cartello arrangiato abbastanza male che dice "Levarsi le scarpe una volta dentro". Una sorta di mania ed una certa cura per il suo arredamento. La tenda, infine, oltre al tavolo disposto sulla destra di chi entra, ha anche un tavolino molto basso con tre cuscini attorno dove, eventualmente accomodarsi e sedersi per discutere, chiacchierare o fare qualunque cosa si voglia. Infine, dietro una specie di separè creato con una specie di velo c'è il letto, perfettamente visibile a chi entra sul quale si scorge una massa nera, spessa. E' il suo gatto, il valoroso Bibò, che aveva vissuto con lui e che gli era stato donato da Hiashi. Il gatto si presenta con un manto nero, spazzolato ed un collare rosso con un campanello. Dorme, al momento. Infine, sempre nella zona notte, si trova una specie di mobile, presumibilmente un armadio, con dentro abiti ed uno scomparto per le armi. Sosachi, invece, come si presenta? A parte senza calzari, a piedi nudi, quindi, ma con una camicia bianca, aperta sul davanti, dei pantaloni a sbuffo azzurri e degli ornamenti da polso in cuoio e metallo. Si trova seduto alla scrivania < Uhhhhh ... uhuhuhhhhhhuuuuuuhhhh > Canticchia una melodia, senza pronunciare parole, ma solamente pronunciando questo suono soave. La mano si alza portando il tè alla bocca e sorseggiandolo. E' davvero caldo, è davvero ciò che serve in un pomeriggio così. [Chakra On]

18:44 Kimi:
 La notte prima l’ha passata a piangere da sola nella sua tenda, si è sfogata ha dato la fonda a quella riserva di dolore e lacrime dopo l’incontro con il padre. Per quanto le faccia male non ha alcuna intenzione di fermarsi e tornare indietro, nulla le farà cambiare idea. Ha persino radunato le sue cose all’ingresso della tenda spoglia, pronta ad andarsene da quell’accampamento, Kusa non è più casa sua, non le appartiene e non si arroga il diritto di stare ancora tra di loro, ha giusto un paio di affari da portare a compimento prima di andare a cercarsi un nuovo posto per la notte. Si dirige decisa e sicura verso la tenda di Sosachi, gli occhi sono freddi e distaccati, le occhiaie si intravedono su quella pelle estremamente candida e pulita ma forse la riga di ombretto nero sull’ombretto può farle quasi passare per trucco, nascondendone il vero significato. Non c’è traccia di tristezza negli occhi bicolore, gelidi e senza alcun sentimento entrambi, è spietata e lo mostra a testa alta. I capelli sono lasciati lisci e sciolti, le ricadono sulla schiena e davanti alle spalle, coprendo appena la pelle lasciata nuda dall’abito di oggi, un nuovo stile quello che sta sperimentando: bustino in pelle nera a sostenerla e poi una morbida e lunga gonna, il tessuto può sembrare quasi velluto, coprente e le arriva fin sotto le caviglie, quasi casta per come a in giro di solito se non fosse per i due strappi laterali della gonna che giungono fino quasi a metà anca, estremamente profondi certo ma anche estremamente comodi se dovesse trovarsi in pericolo. Non c’è traccia della nube tossica che ieri sera l’ha accompagnata fino alla tenda, non c’è tecnica richiamata al momento, solo il chakra con la sua ponderosa energia a darle forza e sostenerla passo dopo passo nella nuova via che sta tracciando. Legge il cartello del biondo, sospira appena e alza gli occhi verso l’alto quasi spazientita, figurarsi se oggi si mette pure a stare alle sue regole, visto soprattutto a ciò a cui ha detto addio negli ultimo periodo. Gli occhi scorrono fino a quei sandali ninja senza tacco, coperti dalla gonna lunga, li osserva qualche istante e poi semplicemente entra, potrebbe anche trovarlo nudo intento ad espletare qualche attività quotidiana e non ci sarebbe alcuna espressione sul suo volto, la morte è tornata, la fredda maschera assassina nuovamente sul suo volto. Un passo su quel pavimento immacolato e si ferma <non lo farò> dichiara subito, voce estremamente fredda, distaccata, non importa chi ha davanti sarà disposta ad annientare anche lui se dovesse mettersi contro di lei, sulla sua strada [chk on]

19:14 Sosachi:
  [Tenda Sosachi] Le chiacchierate con Kimi sono sempre impegnativi ed interessanti, specialmente sfidanti. Non sembra, ma le vuole decisamente bene e non sa come fare per lenire i suoi continui dolori e dispiaceri, come se fosse una sorta di suo mantra, una sorta di obiettivo da realizzare a tutti i costi. La aspetta trepidante con la sua tazzina da tè in mano, ma non è ansioso, sarebbe troppo esposto. E' decisamente calmo, come se sapesse già a che cosa andrà incontro. La sua voce è chiara, mentre si volta verso il gatto < Vieni Bibò, tra poco arriverà Kimi .. > Lo chiama ed il gatto, addestrato a dovere da Hiashi, segue l'ordine del ragazzo saltando sulla scrivania in attesa della consanguinea del suo padrone. Passa qualche minuto ed ecco che Kimi, o Medusa, come preferisce farsi chiamare, arriva sbucando dalla tenda. Di nero vestita, mortifera, entra nella stanza rendendo il tutto già complicato fin dall'inizio. < Vieni .. > Dice al gatto, prendendolo in braccio e andando verso la ragazza a cui rivolge un saluto con gli occhi: li socchiude e sorride, contento di vedere la ragazza, una delle poche persone a lui care. < Sono contento di vederti Kimi .. lui è Bibo, forse vi siete già conosciuti > Dice posando il gatto a terra che lesto andrebbe a fare le fusa alla ragazza, qualora glielo consentisse. Ma ecco il misfatto! < Eh, no. Via le scarpe, se mi sporchi la tenda poi mi tocca pulire. > Sorride portandole il braccio sotto il suo come a volerla accompagnare in una zona antistante al tappetone. < Ecco, via le scarpe, susu .. senti com'è morbido questo tappeto. L'ho comprato a Suna .. le setole sono tipo fili di erba! Non sai cosa ti perdi. > Le dice, pregandola di fatto di rispettare questa sua regola. Sono tra parenti, non succederà assolutamente nulla. Poi, lasciata alla sua intimità, si volta verso il tavolino basso dove ha preparato anche delle cose da mangiare e da bere < Su dai, vieni qua. Accomodati .. ho comprato anche delle cose da mangiare. Dolci e salate, sperando che ti piacciano e che tu abbia fame. E poi cosa preferisci? Tè caldo? > Insomma, si sta facendo in mille per la sua unica ed amata cugina, come se si sentisse in debito con lei. Non fa ancora menzione degli eventi nefasti che potrebbero averla portata lì, per adesso bisogna soltanto rilassarsi e parlare di cose frivole, sempre che si possa fare così con Kimi. Vuole accoglierla a dovere, facendola sentire a casa, amata come una sorella, cosa che è per il biondo, nonostante lei si senta uno spirito libero. Sosachi attende, Kimi, gli spezzerà il cuore? [Chakra on]

19:28 Kimi:
 Si ferma all’ingresso per osservare quel ragazzo, è così strano vederlo in quel suo habitat naturale, o quasi. Osserva il gatto limitandosi a chinare il capo appena verso destra perplessa, no non l’aveva mai immaginato con qualche relazione interpersonale, alla fine lui è solo Sosachi, non si è mai soffermata ad osservarlo come persone e non solo come Doku e alleato, forse dovrebbe iniziare a farlo, oppure più semplicemente non farsi venire nauseanti sensi di colpa in merito. Per la prima volta però si ferma ad osservarlo come essere umano, andando a cogliere più dettagli di quella personalità, l’ordine del luogo, la placida calma emanata da quell’animale e anche dal suo modo di fare, il suo continuo sopportarla. Lo fissa intensamente e fredda, davanti ad un bivio, davanti ad una scelta che non aveva nemmeno pensato di compiere fino a qualche secondo fa. Si accovaccia infine sbuffando, le gambe candide si mostrano con quel movimento, ma tranquilli il resto è tutto nascosto dalla gonna, solo la pelle candida dei suoi arti è in bella mostra. Le mani si allungano quindi verso i cinturini dei sandali così da andare a slacciarseli <e va bene> il senso di colpa l’ha fatta agire. Percepisce quel suo tentativo di metterla a suo agio, percepisce l’affetto dietro a quei gesti e subito le immagini di Yukio le corrono davanti agli occhi, finirà per distruggere anche lui? Non può far a meno di domandarselo mentre si rialza, una posizione sicura la sua, spalle ben ritte, orgogliosa e decisa, lo sguardo si scalda un pochino, mostrando parte di quell’affetto, chi l’ha trovata per i bassifondi di Kusa infondo? Chi ha cercato di aiutarla in quel momento. Non dimentica per quanto abbia bisogno di liberarsi da ogni tipo di catene che la stanno tenendo lì, come un leone in gabbia, un felino domato proprio come quel gatto. Un passo in avanti lasciando dietro di sé le scarpe mentre si immerge nella sensazione donata da quel tappeto <non ti facevo tipo da certi lussi> ed in questo le ricorda l’attuale capoclan, almeno per ciò che lei ha visto. Lo fissa mentre va a compiere un altro passo, forse lui sarebbe davvero un capoclan migliore, forse potrebbe aiutarlo, in un futuro. Ci riflette davvero mentre osserva Sosachi davanti a lei, srride appena mostrando parte di quell’affetto che li lega. Ieri sera ha imparato a non procedere spedita, ha imparato la necessità di indorare la pillola ed è quello che sta facendo proprio ora <un po’ di the mi basta> replica andando quindi a prendere posto, si accomoda lentamente, attenta che la gonna non mostri troppo, perché è vero che è una donna adulta e blablabla ma sfortunatamente ancora non può andarsene in giro nuda senza creare più scompiglio di quanto già non faccia[chk on]

19:40 Sosachi:
 Sosachi riesce nel suo intento di convincimento e la ragazza asseconda la sua richiesta, slacciando il sandalo ed andado a posarlo lì, all'ingresso < Oh bene, senti com'è morbido il tappeto? > Afferma in direzione della ragazza, per poi voltarsi e mettersi a posto per poter accogliere la sua sorella di sangue. Osserva quella figura sinuosa muoversi come un'ombra: non l'ha mai guardata come una pretendente, ma una sorella più grande a cui, ogni tanto serve un aiuto. Solo con lei è il vero Sosachi. Diciamo che indossa miliardi di maschere, forse miliardi è dire poco: una maschera quando è in giro, una quando è a "lavoro", una quando è mosso da intenti privati e .. nessuna, nessuna davvero quando è con Medusa. Sembra un paradosso, no? < Non sono lussi .. questo lo avevo comprato perchè sapevo che saresti venuta .. ma, potrebbe diventare la mia cena. Non ti preoccupare. > Dice per poi sentire la sua richiesta e vedrla accomodarsi sul tappeto. < Ecco il tè... zucchero? > Chiede, porgendoglielo, eventualmente, così che lei scelga se prenderlo o meno. < Cuscino? > Chiede anche quello così da aiutarla nella seduta e se lei acconsentisse, gliene porgerebbe uno violaceo, colore del veleno, per altro. In caso di risposta negativa, invece, non farebbe null'altro che accomodarsi di fronte a lei e riempirsi una tazzina di tè. Quindi, con la mano destra prende anche una di quelle prelibatezze salate che ha comprato e che assaggia. Erano più buone che belle, decisamente. < Mmm > Mugugna mangiucchiando. < Fer cfosa .. > Cavolo, sta parlando con la bocca aperta e piena < Scusa .. per cosa .. cioè, cosa mi dovevi dire? Ho letto la tua pergamena e mi sono decisamente preoccupato. C'è qualche cosa che non va? Sai che di me ti puoi fidare e che ti aiuterei in tutto .. > Dice facendo la linguaccia, come a volerle dire che lei stessa aveva applicato su di lui il "sigillo dell'oblio". D'altronde Sosachi non ha mai fatto mancare l'affetto per la ragazza, nonostante lei se ne sia più volte dimenticato. Questo suo comportamento non era tanto per odio o altro, ma perchè caratterialmente ha sempre cercato di rifuggire da ogni relazione anche di amicizia e di fratellanza. Non sa molto del suo passato dopo i tre anni di vuoti < Prima che tu inizi però .. > Si fa serio. < Vorrei chiederti perdono per aver abbandonato te in questi tre anni Non te lo meritavi, ma ero assetato dal potere, non capendo che per diventare forte serva tempo. Scusami > Le dice con il capo lievemente chino, effetivamente dispiaciuto. [Chakra On]

19:56 Kimi:
 Se avesse ancora lacrime dopo quella notte le starebbe per versare adesso, è quasi commuovente per lei notare tutto quell’affetto, vedere quante attenzioni le dedica attento a non farle mancare davvero nulla, lo fissa con intensità come a volerlo ringraziare silenziosamente, non sarebbe in grado di piangere nemmeno provandoci ma non si sa mai meglio evitare di dar voce a quella parte di lei. Lascia che le parole e le attenzioni di lui la sommergano, si fa coccolare scuote gentilmente il capo ad entrambe le osserva, presa più nello studio del momento che nel voler davvero stare comoda o gustarsi un the zuccherato, anche se probabilmente manco sa cosa sia ma dettagli. Lascia quindi che quei secondi corrano tra loro quasi piacevolmente, restia a voler turbare quel quadretto, come a volerci passare la vita da ora, eppure dentro di sé ha forte la consapevolezza di ciò che deve fare, di ciò che ha scelto e secondo dopo secondo anche di ciò a cui sta rinunciando <a proposito di quello> replica lei, quanto era stato terribile da parte sua imporgli un sigillo? Come se si trattasse di un estraneo, allontanarlo in quel modo. Osserva il sigillo dell’oblio su quella lingua prendendo una decisione inaspettata, forse quella distanza dovrebbe mantenerla, forse non dovrebbe farlo eppure ora andrebbe a concentrarsi mentre le mani andrebbero a ripetere i sigilli già utilizzati l’altra volta <lascia che te ne liberi> le dita si incrociano così da permetterle di formulare il sigillo di drago, lepre, cinghiale, serpente e ancora cinghiale, topo, topo e drago. Si muove veloce, segno di come quella conoscenza sia ormai fondamentalmente parte di lei, il suo chakra andrebbe ad fuoriuscire il suo corpo così da andare a provare ad intercettare quello del ragazzo, andrebbe ad incontrare il suo flusso come per mischiarsi ad esso, sentirlo parte di lei. Mentre entra quindi in contatto con il chakra altrui e con le informazioni sigillate all’interno di quel segno sulla lingua si permette comunque qualche parola <non era tuo compito> replica lei lievemente, gli occhi socchiusi in questo momento, la tazzina di the poggiata davanti alle sue gambe incrociate, le mani tese verso la lingua del ragazzo, verso quel segno che ormai è davvero del passato, come il biondo potrà notare non c’è traccia dell’anello del mignolo destro in lei. Ancora lascia che il chakra fuoriesca dal suo corpo <avrei dovuto aiutarti a diventare forti e non abbandonarti> ammette lei, questo è vero e per quanto ora la sua strada rischia di portarla sul versante opposto, per quanto rischi un giorno di doversi scontrare con tutti coloro a cui vuole bene ha deciso di concedersi il lusso di provare almeno a piegarsi, a convincerli. Lì davanti a lei c’è l’unica persona che non ha provato a proteggerla come se fosse una bambina, l’unico che si è fidato delle sue abilità e delle sue parole, l’unico che le ha portato quel inizialmente timoroso rispetto per cui ora sta alzando le spalle e sta tagliando i ponti, solo non vuole che diventi subito una vittima, vuole almeno permettergli di sfuggire alle sue grinfie, schierarsi al suo fianco se vorrà o allontanarsi abbastanza da sopravviverle. A questo punto andrebbe semplicemente a liberare le mani, prima unite per raccogliere il chakra che era stato immesso nel sigillo, andrebbe a liberare sia il flusso di Sosachi sia il segno del suo passaggi semplicemente staccando le dita. Solo allora andrebbe a riaprire gli occhi, il segno sulla lingua dovrebbe essere scomparso così come i vincoli alle informazioni [chk on][sigillo dell’oblio]

20:12 Sosachi:
  [Tenda di Sosachi] L'atmosfera nella tenda del Doku è decisamente rilassante e rinfrancante, come se fosse una sorta di luogo a sè stante rispetto al trambusto generato dall'accampamento dove uomini e donne ninja si incontrano tutti uniti per un fine comune: davvero ammirevole. Il lusso della semplicità, direbbero alcuni. Forse, molte volte, è decisamente meglio lasciarsi abbandonare a quelle cose più semplici, meno sfarzose ed eleganti, meno spinte e solo allora si potrà trovare davvero ciò che di più bello c'è al mondo. Sosachi posa tutto quello che aveva da poco afferrato e guarda la ragazza davanti a sè. Lo sguardo è decisamente freddo, ma ci è abituato. Non ha visto sorridere Kimi da anni, forse. Da anni prima della sua partenza, sicuro. < Uhm? > Non capisce per poi intendere riferirsi al sigillo. Non sa perchè glielo voglia togliere, non sa nemmeno per cosa gli sia venuto a parlare, ma sta alle sue direttive, come sempre. < ... > Non dice nulla estraendo dalla cavità orale il muscolo della lingua "porgendolo" all'altra che afferrandoglielo cercherebbe di levargli quel sigillo nato da un patto e da un'alleanza tacita tra lui e la donna contro la famiglia del giovane Katsumi, anche lui scomparso dai suoi radar, sebbene non sia mai stato troppo a contatto con lui. Una volta finito, il giovne andrebbe a ritrarre la lingua nella bocca e lesto andrebbe ad afferrare un tovagliolo per porgerlo alla ragazza < Tieni .. pulisciti le mani > Non vuole che inzozzi i suoi abiti o che si sporchi a causa della normale saliva presente sulla lingua del giovane. Non è cortese nemmeno. < Sai .. > Dice con un tono rattristito < .. questo sigillo non voleva dire più molto, ma era un segno che c'eri ancora .. ora, se mai me ne andassi o ci abbandonassimo, di nuovo, cosa mi rimarrebbe? > E' visibilmente felice di avere una comunicazione così diretta con la ragazza. < Non è colpa tua .. io ho deciso di seguire una mia vana idea di giustizia e potere e mi sono perduto girovagando per Oto e Suna .. ma ora sono tornato e non voglio più perderti. > Chiosa < Posso? > Allarga le braccia come a voler dire "posso darti un abbraccio?". Solo se lei ricambiasse, si alzerebbe e si avvicinerebbe alla donna, evitando che sia lei a doversi scomodare in tutto questo. Se glielo permettesse, dunque, Sosachi si alzerebbe e, portatosi, a distanza di contatto con la ragazza la abbraccerebbe forte. Ma solo se lei avesse accettato tale proposta. E, in aggiunta, sempre abbracciato, le sussurrebbe all'orecchio con la voce rotta < Non lasciarmi più solo > Fore parole che romperanno un equilibrio nella psiche dell donna, forse delle parole che non avrebbe mai voluto sentirsi dire. Sosachi non teme l'abbandono, non teme ogni allontanamento: li ha vissuti, ci farebbe il callo, ma per ora si gode il momento, poichè potrebbe non ricapitare più. [Chakra On]

20:30 Kimi:
 Prende quel fazzoletto e con calma va a pulirsi le mani mentre ascolta le parole dell’altro, apprendendo solo adesso che ciò che per lei era un segno di vana gloria, di diffidenza rappresentava invece per l’altro un patto, una presenza indelebile ed è davanti a quello e alle parole successive del biondo che il suo cuore accusa l’ennesimo colpo, ha sbagliato, per l’ennesima volta ha commesso un errore. Lo osserva davanti a quella richiesta, dovrebbe scostarsi, allontanarlo, rendere il tutto più facile ad entrambi, se solo lui la odiasse allora non soffrirebbe no? Da una parte vorrebbe illudersi di ciò, vorrebbe allontanarsi adesso eppure resta ferma, immobile, annuisce appena dando a lui il permesso di avvicinarla, di darle quell’abbraccio che lentamente va a ricambiare, nasconde appena il volto dietro alla spalla altrui, i sensi di colpa la sommergono e vanno a dipingerle il volto che sta però evitando di mostrare, deve procedere, non può voltarsi indietro, una parte di lei le urla di allontanarsi ora, di spezzarlo e andarsene, l’altra spera profondamente che lui voglia seguirla eppure sa quanto questo sarebbe deleterio. La consapevolezza della strada che ha deciso di intraprendere è ben chiara nella sua mente, non si illude di avere una vita lunga o facile, non si illude di poter ancora godere di quei momenti di calma, quando tutto giungerà al compimento lei dovrà davvero ricominciare a guardarsi le spalle ogni istante della sua vita, ma è ciò per cui è nata è ciò che avrebbe sempre dovuto fare ed è ciò che vuole, ma lui? Può forse dire lo stesso. Tace concedendosi quel contatto, lo stringe pian piano sempre più forte a sé, come a volergli comunicare quanto sia difficile per lei fare ciò che si accinge a compiere. Un profondo respiro viene preso, i secondi passano e dopo un tempo che potrebbe sembrare infinito si stacca, andrebbe appena a voler raddrizzare la schiena<ti aiuterò a crescere> le parole suonano però gravi, sarà difficile riuscirci <quando sarai forte sarò io stessa a consegnarti il clan> e ad annientare Itawooshi, cosa potrebbe esserci di più poetico? Il Dio del veleno, colui che si considera benedetto e da osannare annientato invece da chi è la Maledetta del clan, chi si ritiene più un Demone che un essere umano, in quel contrasto starà la bellezza della fine del Capoclan Doku, ma non oggi e non ora, anche se è sempre stata una fuori dal gregge ha bisogno di lasciare che quella parte del suo sangue venga affidata in mani fidate e chi meglio del biondino davanti a lei? <ma sono qui per dirti che in qualche modo me ne andrò> aggiunge quindi, fa fatica è difficile <sono qui per chiederti di credere in me e non opporti, perché non mi fermerò> aggiunge ancora <ti chiedo solo di fidarti e stare a guardare come distruggerò questo mondo, come rimetterò le cose al giusto posto> ovvero paura e caos, il suo unico vero scopo è vedere quel mondo di spavaldi ninja tornare a ridursi come animali terrorizzati, diventare il simbolo della distruzione e della morte, diventare ciò che si narra ai bambini per farli rigare dritti, ciò da cui ci si protegge, più di come stia facendo questo dio <ma non ti sto abbandonando> ci tiene poi a puntualizzarlo <quando avrai bisogno accorrerò al tuo fianco, quando ti servirai mi troverai tra le ombre> continua quel discorso profondo e difficile mentre cerca di andare a prendere la tazzina di the, vorrebbe abbassare lo sguardo, posarlo sul liquido e nascondersi, le renderebbe tutto più facile ma non può, allora lo fissa con intensità e decisione, vuole che lui colga le sue ragioni <potrei anche chiederti di seguirmi ma non sarebbe la strada giusta per te, sarebbe troppo egoista da parte mia> quanto può farle male? Pensava che ormai nulla, specie dopo la sera di ieri, potesse più ferirla così tanto e invece si trova ad attingere un’ennesima volta a quella forza sconosciuta che la sostiene e le impedisce di crollare[chk on][sigillo dell’oblio]

20:45 Sosachi:
  [Tenda di Sosachi] Riesce ad abbracciarla, come se fosse una cosa strana per Kimi e per la prole dei Doku, stirpe dove il contatto umano sarebbe decisamente pericoloso e poco cordiale. Si gode quel momento, non pensando a cosa starà per sentire, anche perchè non sa minimamente il motivo della sua venuta.Porta la mao destra sulla nuca della ragazza tenendola lì vicino a sè. Quad'ella andrebbe a staccare la presa poggerebbe delicato le sue labbra sulla fronte della ragazza, come a voler suggellare una sorta di legame d'affetto che nulla potrà spezzare. Un contatto fugace che suggella questo loro patto di affetto fraterno. Poi si stacca, passando le mani sulle sue spalle, poi sulle braccia, come a voler dire "ci sono". Occhi lievemente lucidi. Quindi, si siede anche a fianco a lei, non allontanandosi, come a voler dire che da lì non se ne andrà. < Non c'è dubbio che io possa crescere con te, mi hai insegnato tutto quello che so fare con il chakra e non solo .. > Gli ha insegnato a vivere, a comportarsi a non credere in qualunque cosa, come a volerlo preparare ipoteticamente ad una battaglia che mai arriverà, ma che potrebbe essere fatale. < Non mi consegnerai nulla, tu sarai con me. Butteremo a terra Itawooshi e insieme porteremo alto il nome della famiglia .. tu da me, non te ne vai. > Ribadisce questo concetto, sottolineando questa necessità di affetto e contatto con Kimi, come con nessun altro. Non ci sarà mai un amore che potrà mettersi davanti a loro: per lui, Kimi, è stato il primo raggio di speranza. Ma ecco le parole che un giovane disincantato non avrebbe mai voluto sentirsi dire < Co .. cosa? > Dice, sgranando gli occhi e non capendo effettivamente che cosa abbia detto. < Io .. io credo in te, più che di me stesso .. tu non te ne devi andare. > La vorrebbe obbligare, anche se sembra una lotta contro il mare < Tu non devi distruggere nessun mondo .. il mondo è già di per sè distrutto. Devi fidarti delle persone che rendono questo mondo meno tetro e tu, per me, sei una di queste persone. > Afferma piegandosi in avanti a poggiando la testa sulla gamba di Kimi, in una posa poco naturale, ma garantita dalla flessibilità motoria del giovane. La fronte poggia sulla sua gonna e lentamente andrebbe a scuotere il capo come per dire "no". < Non mi abbandonerai .. > Ripete le sue stesse parole non credendoci. Si rialza e Kimi potrà vedere uno sguardo freddo, ma occhi lucidi e cerulei < Io non ho bisogno che tu accorra al mio fianco, io voglio Kimi Doku insieme a Sosachi Doku. Siamo una famiglia .. una famiglia è fatta per stare unita, senza bisogno che uno accorra, perchè c'è .. Non andartene, sei la persona più vicina ad una sorella. > Le dice prendendole le mani. < Guardami > Le dice, sperando che lei si volti < Cosa ti spinge davvero ad andartene? E come farei a chiamarti in caso di necessità? Resta, per favore. > Vuole capire che cosa la spinga a comportarsi così. [Chakra On]

21:27 Kimi:
 Quei momenti sono lenti e strazianti, osserva la faccia del ragazzo mentre realizza ciò che lei ha appena detto, lo vede andare quasi ad infrangersi come un’onda su uno scoglio, lei non cambierà idea in merito, per quanto possa farle male, per quanti sensi di colpa dovrà sopportare, sa di poter affrontare tutto nonostante il dolore, quel dannato dolore che sente adesso dentro al suo petto, quella sorta di peso nel respirare, si rende conto di quel che sta facendo eppure resta immutata nel volto, fredda, decisa e distaccata per quanto riesca. La mano va a poggiarsi sui capelli di Sosachi appena lui si flette e si tende verso la sua gamba, lo accarezza dolcemente beandosi di quell’intimità che mai fin ora avevano avuto, affetto reciproco il loro che era sempre stato tenuto segreto e serbato nei loro cuori, abituati ad una vita di distanza ora si ritrovano ad avvicinarsi, persino a toccarsi. Fa male ascoltarlo, vorrebbe solo alzarsi e scappare fuori ma non sarebbe la cosa giusta da fare. Si volta ad osservarlo tornano a posare il the che pian piano si sta raffreddando, ricambia quello sguardo <è ciò che sono Sosachi> replica in sua direzione con serietà, con profonda serietà <e farò in modo che chiunque lo riconosca> replica ancora <a te lascio l’onore della famiglia> ed è vero, non può farsene carico, non solo perché ormai è a metà tra due clan, non solo perché è stata membro dell’Akatsuki o perché pian piano in passato si è distaccata da loro, non può per ciò che vuole diventare, ne macchierebbe solo il nome <non mi presenterò più come Doku> continua quindi <non permetterò che le mie azioni possano renderti difficile il cammino> aggiunge spiegandosi, non riesce a farlo capire a quelle persone, non ci è mai riuscita e forse è solo colpa sua, sbaglia. Ha sbagliato a legarsi all’inizio, avrebbe dovuto scegliere subito la strada del suo destino, la sua natura avrebbe dovuto essere l’unica a comandarla da subito, più di quanto abbia fatto ed invece si è fatta ingabbiare, limitare dalle catene, legare e ridurre ad una semplice ombra di ciò che potrebbe essere. Non scappa da quella situazione, tiene sotto controllo i sentimenti, cerca di non perdere la ragione come ieri, cerca di restare quanto più possibile lucida, non vuole ferirlo, sa di non aver bisogno di affermarsi in quel luogo, lui l’ha sempre conosciuta quella parte, la sua forza non gli è mai stata nascosta anzi a volte ne ha anche abusato <io lo saprò quando dovrò esserci e distruggerò villaggi e montagne per correre da te> andrebbe quindi a concentrarsi su suo chakra ora mentre le mani si muovono a comporre i sigilli necessari di serpente e drago mentre il suo chakra andrebbe a fuoriuscire dal suo corpo, come a voler formare un piccolo portale mentre lei con la sua mente andrebbe a stabilire un contatto verso l’ade, una di loro richiama a sé , invoca. Se fosse riuscita una semplice farfalla blu scuro dovrebbe palesarsi tra di loro, una normalissima farfalla, almeno così sarà fino a quando il biondo non proseguirà nel suo cammino, solo più avanti scoprirà che la colorazione di questa particolare farfalla è più intensa rispetto alle altre <non ti abbandonerò> il patto con quella creaturina è semplice, il giorno in cui lei la userà come contatto per apparire accanto al Doku potrà tornare nell’ade <mai> aggiunge ancora alzando adesso la mano destra verso la farfalla, tende dolcemente l’indice così da permettere all’insetto di posarsi <evita che il tuo gatto la mangi> un’occhiata fugace al micio ora prima di tornare a colui che davvero considera membro della famiglia, più di quel fratello da tempo perso <Io devo seguire lamia strada, devo liberarmi dalla mia gabbia ma non per questo richiuderci te> ed ecco perché non gli ha ancora chiesto di andare con lei <ma se tu volessi seguirmi non te lo impedirò> questo è il massimo che riesce a dire, il massimo che si può permettere <ti chiedo solo di non opporti a me, non avrò pietà per i miei nemici> freddo il tono, non importa quanto possa sentirsi legata a lui, non c’è persona sul cui cadavere non passerebbe pur di raggiungere il suo obiettivo, non è più tempo di farsi limitare dai sentimenti, di titubare ed essere debole[chk on][scomposizione dello shinigami]

21:49 Sosachi:
 Sono attimi fuggenti, struggenti, insomma, ciò di più pesante possa esserci, come un macigno. Una persona normale non si sarebbe mai potuta meritare tale situazione, ma loro sono diversi, forse abituati a questa vita fatta di abbandoni, di allontanamenti e di delusioni. La sua mano passa tra i capelli, quand'ecco che la torna a guardare. Respira portando la testa in basso e grattandosi la nuca, come se avesse bisogno di un attimo di tempo prima di rivolgere di nuovo sguardo e parole alla consanguinea. < Io non sono pronto a reggere le sorti del clan, Itawooshi è una presenza ingombrante, è troppo forte per me .. ma stai pur certa che lo eliminerò. > Ha sempre odiato quella figura tanto maligna quanto subdola che si è sempre presa gioco di Sosachi, a causa della sua posizione poltiica e gerarchicamente sopraelevata. < Non lo hanno mai reso duro il mio cammino. Kimi .. Doku .. > Non riesce a non considerarla così < .. tu sei sempre stato il motivo per cui ho difeso la famiglia. Solo pensare che ci possa essere un famigliare in pericolo .. mi manda su tutte le furie .. > Sbatte violentemente il pugno a terra. < .. io ho sempre lottato per te e lo avrei fatto per chiunque altro della famiglia, ma tu hai sempre avuto una priorità. > E' stata la sua ancora di salvezza: le sue mirabolanti comparse e lame di vento gli hanno insegnato una cosa, un pensiero che recita < Per quanto tu possa apparire fredda .. io ti conosco. Sei sempre tornata per la tua famiglia, la tua freddezza nasconde un cuore caldo e puro. Io conosco la vera Kimi .. quella che si divertiva a torturarmi con quelle farfalle e che mi sparava lame di vento contro .. > Sorride, finalmente, ricordando un passato ormai remoto. Ma ecco che qualche cosa succede ed una farfalla sputa dal nulla, una farfalla dal colore blu cobalto, scura e decisamente poco .. tradizionale. < Che .. > Non saprebbe cosa chiedere ed ascolta le sue parole. < ... > Non dice nulla, sa che ci sarà sempre per lui, non potrà abbandonarlo così facilmente. < Non ti abbandonerò nemmeno io. Sappi che per qualunque cosa .. io ci sarò. > Che si sia rassegnato? Sa quanto testarda possa essere la ragazza < Eh? No no .. > Sorride guardando Bibò attento alla farfalla. < Non le farà nulla .. > Dice accarezzandolo e sentendolo fare le fusa. < Non posso di certo fermarti, non ti vorrei bene. Ognuno ha un destino, il tuo è fatto di guerre e di battaglie e so che, in fondo, è fatto anche da affetto. > Ecco la parte sentimentale, pronti? < Non posso seguirti, non sarebbe la mia strada, non sarebbe la tua. Io non posso fermarti, non voglio .. non ne sono nemmeno in grado. Vorrei però dirti una cosa, una cosa che mi disse la mia madre adottiva prima di separarmene per raggiungere Kusa .. > MAdre ancora viva ad Oto, non ha una famiglia tipica ninja < Chi entra nel cuore, lascia un segno .. e questo segno va oltre le distanze. Nel mio cuore hanno trovato posto poche persone. Forse un paio .. > Kimi e Shiro, suo grande amico nerboruto e colossale, scomparso < E .. ovunque voi siate, voi sarete qui con me. > SI porta la mano al petto e nel farlo, andrebbe a prendere anche quella di Kimi per farle sentire il cuore. < Non mi posso opporre a chi fa parte del mio cuore, mi opporrei a me stesso. > Lascia la presa, per poi portare la destra al polso sinistro e staccare un braccialetto di acciaio con una salamandra sopra, braccialetto ricordo dei passati a Suna < Tieni. L'ho fatto fare quando sono tornato da Suna. E' un portafortuna .. c'è una salamandra sopra. Anche se non vuoi fregiarti del nome, ti ricorderà che io sono con te .. qualunque cosa tu voglia fare. > Chiosa sperando che l'altra gli dia la possibilità di aferrare il di lei polso per agganciare il bracciale. < Ho due domande .. una .. che cosa stai cercando di fare? > Si, perchè in tutto questo deve capire una cosa: che cosa sta cercado di fare? L'altra domanda, invece, a tempo debito. [Chakra On]

22:04 Kimi:
 Annuisce solo alle sue parole, forse sì lui ha visto un lato che per tanti non solo è sconosciuto ma addirittura impossibile da immaginare. La destra si alza a voler raggiungere il volto del ragazzo, il palmo vorrebbe posarsi su di lui così da andare a comunicare anche in quel modo, forse l’ultimo contatto di vero e puro affetto che avranno, quello forse l’ultimo incontro tranquillo e pacato per il resto delle loro vite, ma ciò che si stanno dicendo, il legame che stanno confermando non sarà così semplice da spezzare <io ci sarò quel giorno> replica solo questo quando parla del Capoclan <io sono orgogliosa della tua scelta> sorride, un sorriso affettuoso il suo mentre cerca di controllare la parte dentro di sé che vorrebbe solo maledire tutto e tornare a fare la vita solita, essere la bambina di Yukio, l’amante incapace di Katsumi e la Doku perennemente sottovalutata, quella presa in giro perché acida e di poche parole, vorrebbe legarsi nuovamente le manette ai polsi e alle caviglie, imprigionarsi da sola e accontentarsi di una gabbia dorata, ma non è mai stata tipa da preferire le belle cose a quelle reali, nella merda ci ha sguazzato tutti i dannati giorni e non sarebbe capace di allontanarsi, no lei sente di doversi immergere, di liberarsi finalmente da quella vita fatta di mezze misure e incapace di soddisfarla veramente. Lascia che la mano cada dal viso del biondo così che lui possa legarle quel braccialetto, abbassa solo adesso lo sguardo così da osservarne i gesti, rispetta il silenzio di quel momento, quasi catartico per lei. Lasciarlo lì è la scelta migliore per lei, è l’unica cosa che abbia davvero senso fare, non può costringerlo a seguirla, per quanto vorrebbe, non può agire solo mossa dal puro egoismo, deve affrontare tutto quel processo, sopportarlo e poi lasciare che sensi di colpa e tutti gli altri sentimenti che l’hanno tenuta legata fin ora restino alle sue spalle <voglio ricordare a questo mondo cosa sia la paura, voglio che tutti si disintegri, voglio che si tema anche solo l’idea di pronunciare il mio nome> semplice no? Vuole solo essere ciò che ha sempre saputo d’essere: emissario delle tenebre, morte sulla terra, demone portatore di dolore e caos, ecco ciò che vuole e ciò per cui lotterà. Tace a questo punto andando ad abbassare nuovamente la mano destra, si volta ora verso la tazza, la fissa, non guarda altro, ignora persino la farfalla mentre i capelli le ricadono intorno al volto, permettendole di nascondere la sua espressione quel tanto che basta per darsi un attimo di respiro, smettere di nascondere il profondo dolore che sta provando durante quello che è a tutti gli effetti un addio, lo sta salutando, senza aver potuto fare tutto ciò che avrebbe voluto, consapevole che ovunque la porterà il futuro terrà sempre una parte di cuore insieme a quell’impossibile biondino, allievo che ha torturato a lungo negli anni. Non smetterà mai di osservarlo crescere, diventare più forte e per quanto le sarà possibile gli spianerà la strada, almeno laddove riuscirà ad intervenire[chk on]

22:20 Sosachi:
 Ci sono momenti della vita in cui si devono prendere delle scelte, in cui, inevitabilmente si deve dire addio a ciò che c'è di più caro sulla terra. < Kimi .. > La vede con la testa nella tazza < .. ora voglio raccontarti tutto. > Ha bisogno che qualcuno sappia chi sia veramente il Doku e che cosa nasconda dietro a quegli occhi, a quelle molteplici maschere che indossa. < Vorrei che ci fossi sempre, ma non .. non potrà essere così. Quando sono tornato all'isola Chumoku .. ho trovato te, non un altro. Inevitabilmente, siamo legati da un destino, luce e tenebre. > Lui, solare e radioso, lei, simbolo della notte. < Io sono con te, qualunque cosa decida di fare. > Non si stancherà mai di dirlo < Mi spiace averti tenuto tutto questo nascosto .. devo dirtelo .. > Cosa? La sua storia, perchè potrebbe essere un addio < Io nasco ventitre anni fa, ormai, quasi. Ad Oto. Mia madre e mio padre sono morti, ma mi hanno lasciato a delle persone fantastiche, la mia vera famiglia che ho potuto riabbracciare quando sono tornato ad Oto. Loro sono là, orgogliosi di avere un figlio come me .. ed io, dei genitori come loro. Voglio portarli via da quella terra e farli venire a Kusa, a farli vivere nella magione, ma so che, finchè ci sarà quel .. cane .. > Si contiene < .. non potrò. Ma lo devo fare per loro. non sono Doku, non sono ninja, sono le persone che mi hanno permesso di crescere .. > Una storia pura, quasi idilliaca. < Poi, però, con la guerra siamo venuti a Kusa e da lì sono cresciuto. Sono diventato chunin e .. > Lo dice, per la prima volta ad anima viva che non sia un collega < Sono un membro della Yakuza. E' grazie a loro che cercai di aiutarti, quando avevi bisogno di un rene .. loro mi hanno aiutato per salvarti .. > anche se poi non aveva trovato ciò che cercava. < ma poi mi sono perso seguendo Raido e spingendomi ad Oto per cercare di apprendeer i segreti dell'evocazione che fu di Orochimaru. So che ce la farò, ho visto la strada che mi condurrà a quell'obiettivo e nulla mi fermerà. > Deciso. < Il mondo che tu vuoi ribaltare .. però, non deve schiacciarti. E sappi che se qualcuno, anche se fosse il Kage di qualche fottutissimo villaggio dovesse solo sfiorarti o farti del male, sappi che .. io verrò. > Le prende la mano, stringendola forte. < Io, Sosachi Doku, giuro solennemente davanti a te che non mi fermeranno le montagne, non mi fermeranno i mari, le notti gelide o le giornate torride. Se sentirò il tuo grido io verrò a prenderti, a salvarti e a tirarti fuori ancora dai guai. Stanne pur certa. > Poi ecco la seconda domanda. < Difenderò la famiglia, costi quel che costi La nostra stirpe è pregiata, il nostro veleno, o meglio, il mio .. ha un'acquirente, una certa Sango Ishiba. Voglio capire quanto mi possa servire per raggiungere i miei scopi. > Malevolo e sadico. <Devo capire quanto valga per lei il nostro sangue .. > Il veleno, non sangue, ovviamente. < Ma stai pure certa che arriverà un punto in cui io verrò a prenderti, e ti riporterò a casa e insieme guideremo la famiglia dove merita. > Un discorso fortemente motivazionale, ma anche toccante, spera. < Kimi, sei la persona più cara che mi sia rimasta. Non mi abbandonare. > Ancora il concetto di prima, ma questa volta con un'idea diversa: un'idea di abbandono non fisico, ormai inevitabile, ma un abbandono spirituale. < Dimmi solo una cosa: dove andrai e .. possiamo stare in contatto? > Una domanda lecita. [Chakra On]

22:38 Kimi:
 Tante le rivelazioni che le vengono fatte, tante le parole che le vengono rivolte. Non è facile soffermarsi su tutti i punti, memorizza certo ma non sta a farsi sconvolgere, nemmeno da quella rivelazione della Yukuza, insomma di certo non può mettersi a contarlo o a fare la paternale considerando che ha appena dichiarato di voler distruggere tutto, forse forse meglio tacere <nella tua ombra troverai sempre me, ad ogni passo io sarò lì e anche io ti giuro che se qualcuno dovesse cercare di fermarti allora lo distruggerò> replica a sua volta, comprende il significato delle parole infine, di quella promessa di andarla a riprendere, rialza la testa e sorride, non vuole spezzare anche quell’illusione così tace, solo sorride come a volerglielo lasciar credere, non vuole fargli del male più di quel che ha già fatto. Sorride appena dolce andando quindi ad ascoltare il resto del discorso. Si fa seria appena sente quel nome <a saperlo> sospira appena <ed io che ho pensato d’essere gentile e non avvelenarla, potevo pensarci subito se era così curiosa> certo perché per lei non serve mica come arma il veleno, nono serve per soddisfare qualche curiosità. Ma insomma a volte è proprio ottusa <vendilo ma ricorda che chiunque ha il tuo veleno può imparare con il tempo a svilupparne l’antidoto, stai attento a non perdere mai il tuo potere> quella logica è semplice e lampante ed è anche il motivo per cui a nessuno ha mai concesso più di una goccia di antidoto quando necessario, per cui ha sempre ucciso chiunque l’avesse ferita, oltre al fatto che le piaccia. Non ha altro da aggiungere in merito, ha annuito un paio di volte durante il discorso e ora si porta il the alla bocca, andando a prenderne un sorso lungo, si concede questi istanti di silenzio per pensare alla domanda che le è appena stata posta, riflette sull’unico dettaglio del suo piano al quale non aveva pensato, lei è fatta di grandi ideali e zero spirito pratico. Lo sguardo si perde davanti a sé, sulla farfalla che dovrebbe essersi poggiata alla scrivania sopra ai fogli, la osserva con attenzione, come a volerle comunicare di fare attenzione al ragazzo al quale è stata affidata, quasi potesse trasmettere più di ciò che ha già fatto <non ne ho idea, non so nemmeno quando sarà> risponde solo adesso senza ancora distogliere lo sguardo dall’insetto <ti contatterò io e ti spiegherò come fare> aggiunge alla fine tornando finalmente in sua direzione prima di andare semplicemente ad alzarsi in piedi, le gambe faticano ad alzarsi. Deve congedarsi ora o non lo farà mai più, così andrebbe a voltarsi per raggiungere le scarpe che torna semplicemente ad indossare <ahn stavo dimenticando!> ciò che già aveva scritto nella sua pergamena <non fidarti degli anbu, chiedi loro di identificarsi e se rifiutano attacca, nell’ultima missione è emerso che si stanno comportando in maniera poco chiara, questi ordini mi sono arrivati da Yukio> fa fatica a pronunciare quel nome senza pensare a ciò che è successo meno di ventiquattro ore prima <uccidi se necessario ma non fidarti di loro> aggiunge ancora, l’ultimo ordine ricevuto dal Kage per lei ed è anche il primo consiglio, semi sensato, che sta dando al Doku. Esita solo qualche istante poi prima di uscire, ammesso che non venga fermata[chk on]

22:53 Sosachi:
 Sembra siano giunti alle battute finali di tutto questo, come se tutta la sua vita stesse decidendo di abbandonarlo ora, tutto d'un tratto. Non può accettarlo, ma lo dovrà fare, ci dovrà convivere. < Ti troverò ovunque .. la mia ombra non è adatta ad una persona come te. > Come a volerle ribadire che nelle ombre non si fa altro che annidare la parte buia delle persone, mentre lei è stata la luce che lo ha condotto fin lì. < Dalle più gradi luci, nascondo le più grandi oscurità, ricordalo.. > Afferma. Un concetto effettivamente semplice e scientificamente valido. < No, avrei potuto ucciderla, ma .. si è dimostrata strana > Sorvola sulle parti più "calde" della conversazione in cui si era fatta curare e le battute seguenti. < Non temere. Non avrà il mio veleno, o meglio, non ancora. Non mi posso fidare di lei, non so nemmeno chi sia veramente. Là devo avere qualche fiala di veleno sparsa .. le darò una di quelle. Tanto non se ne accorgerà. > Diffidente < Non permetterei a nessuno di contaminare la parola Doku, difenderò la famigia e difenderò te, ovunque tu sia. Per ogni persona che muoverà un accusa contro di te .. ci sarà un cadavere in più. > Una sorta di promessa a voler legare i due, in un tacito accordo di morte e perfidia. < Mi contatterai? > Quindi non si abbandoneranno del dutto. < Sappi che troverò un modo per creare un canale di comunicazione con te .. creerò un sigillo, no, una tecnica .. no .. > Indecisione e soprattutto terrore di perderla gli fanno perdere le parole. < Troverò un modo per non perderti, mai. > Dice alla ragazza che .. si alza. La fine è davvero giunta? Forse sì, non sa che cosa possa succedere ora. Avrebbe voglia di bruciare tutto l'accampamento e creare distruzione e morte, ma deve interiorizzare tutto e diventare più forte. Tutto serve per crescere. < Parlerò anche con Yukio, allora. E' da parecchio che non mi prendo del tempo con lui .. ma lo vedo spesso al bar > Ecco che la ragazza si dirige verso i suoi calzari, indossandoli. Ora o mai più. Sosachi si alza, avvicinandosi a Kimi, abbracciandola ancora, senza chiedere il permesso, sussurrandole nell'orecchio < E' un addio? O un arrivederci? > Non gli può vedere il volto, nascosto sulla sua spalla. Ma la voce la sentirà, melodiosa e penetrante nelle orecchie. < Pregherò .. per te .. che hai la notte nel cuor .. > Intona queste parole nelle sue orecchie con una voce melodiosa, sta cantando per lei .. una canzone triste, o che tale parrebbe. Ma poi si ferma per godere di questo, forse ultimo, abbraccio. [Chakra On]

Quando vuoi fare una role easy ma poi escono i #feels

Continuo del bg di Kimi, probabilmente anche di Sosa (perchè adesso è deciso che famo fuori Itawooshi)
C'è troppo da dire non ce la faccio.