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Il vecchio e il bambino - Senjuu

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con Furaya, Ryuka

Il Senjuu per eccellenza è stato chiamato a presentarsi nella Foresta delle Mangrovie. L'invito è naturalmente giunto dal nonno, uno dei massimi esponenti del Clan omonimo. Non si tratta ovviamente del Capo Clan, però è abbastanza anziano da conoscere i segreti e saper gestire anche le nuove leve. Trattandosi del nipotino per eccellenza, promosso di fresco a Genin, non poteva certo attendere per incontrarlo. L'uomo è senza dubbio avanti con l'età, con evidenti rughe sulla fronte e sul viso, borse sotto gli occhi chiari. I capelli bianco grigiastri sono tirati all'indietro, ben curati, terminanti con un codino alla base della nuca tipicamente da samurai. Non porta alcuna arma con sé, degno erede dei Senjuu che preferisce sfruttare l'innata per la quale sono nati e che, più degli altri, li lega ai primi due Hokage della storia del mondo Ninja. E' di media statura, non troppo alto né eccessivamente basso, con una muscolatura ancor definita - per quanto possibile - nonostante la vecchiaia. Ha abbandonato la carriera Ninja ormai da diverso tempo, dedicandosi alle nuove leve del Clan in quanto Consigliere. Tuttavia, qualora il Villaggio dovesse aver bisogno, non tradirebbe mai quest'ultimo e correrebbe in suo aiuto. L'onore che porta con sé è tanto, assieme agli oneri. Indossa un lungo kimono con un tessuto rinomato, composto da entrambi i colori che compongono - elementalmente parlando - il Mokuton, la loro Hijutsu. Il lato destro è d'un azzurro acceso, mentre il sinistro d'un marroncino chiaro. Essi, giunti ad altezza della vita, partendo dall'alto e dal basso, sembrano mischiarsi tra di loro in un cerchio concentrico di colori, il quale conclude in una fascia in vita color marron scuro... come il legno, recante il simbolo conosciutissimo del clan sulla vita. Ma non solo... L'armatura, così simile a quella del Primo Hokage, riveste completamente il corpo altrui con diverse placche che vanno dalle spalle a scendere, coprendo il petto, la vita, le gambe sino alle ginocchia circa. Le braccia sono piegate ad altezza dello stomaco, infilate nelle rispettive maniche del kimono citato. Provengono, da lui, gli odori dei trucioli del legno, il legno fresco e bagnato dalla rugiada. Si trova nei pressi d'una mangrovia, laddove ha dato appuntamento al nipote, col terreno attorno coperto di piccoli fili d'erba e arbusti ancor in crescita. La nebbia continua a far da padrone sull'isola, ma ciò non vieterà al ragazzino d'intravedere il parente. E' un sottile strato di nebbia quello che li divide, che sia anche questa volta un'illusione? No, suvvia, ora ti tocca soltanto avvicinarti e scoprire il perché del vostro incontro. [ Ambient - CHIUSO ]

22:00 Ryuka:
  [Pressi Mangrovia] ~ La convocazione ufficiale, la convocazione ufficiale, la convocazione ufficiale, la convocazione ufficiale. Se ci fosse stata una possibilità su un miliardo di imparare a volare, credetemi signori, a quest’ora il piccolo Senju avrebbe spiccato il volo. Gli stivali sono perfettamente agganciati alle tibie, così come i pantaloni neri coi tasconi che indossa di solito, ai fianchi ha una cintura di color marrone con il simbolo del Clan al centro della vita. E’ il pezzo di sopra che è memorabile. Il petto, sostanzialmente è nudo, il tutto perché è uscito così DI CORSA di casa, da portarsi il KIMONO e infilarselo MENTRE corre in mezzo alle mangrovie. Il suo ingresso, fortunatamente a fin troppi metri di distanza dal nonno e nascosto dalle radici, lo fa ROTOLANDO dopo essere staccato [ STOCK ] su una delle miliardi di radici della zona [ BRAAAAM ] in mezzo alle foglie. < Gnaaaaaa..!! > un lamento che riecheggia tra gli alberi < .. la convocazione la convocazione la convocazione la convocazione..!!! > un pupazzo a batteria, le braccia aggrovigliate senza soluzione di continuità in un Kimono divenuto una trappola mortale, la testa che spunta da una manica, mezzo petto che viene fuori da quello che dovrebbe essere lo spazio per la testa, punta il ginocchio per terra, affannato < ANF.. ANF .. > respiro pesante < .. La convocazione ufficiale .. > non riesce a pensare ad altro, non riesce a DIRE altro, quando suo padre glielo ha comunicato dentro casa sua è successo il pandemonio come si può immaginare. E lavora velocemente a togliersi quel Kimono per infilarlo come si deve, calandoselo dall’alto una volta essersi FERMATO, rassegnato all’idea di non poterlo mettere mentre CORRE come un disgraziato. Ormai con un fiatone da record dovrebbe riuscire a infilarlo nella cintura correttamente, passandosi velocemente le mani sul capo per aggiustare i capelli, tirandosi indietro le ciocche cremisi mentre lo sguardo dello stesso colore controlla tuttt’attorno l’eventuale presenza del nonno. Il respiro che lentamente si calma, il contegno che prende il sopravvento sull’enorme entusiasmo che lo coinvolge. < .. Uf .. uf .. > si aggiusta il coprifronte, ancorato in fronte e stretto con maggiore vigore or dietro la nuca da entrambe le mani. Indossa il cinturone e i guanti ninja ovviamente, portando con sè il fumogeno, la carta bomba e i due Kunai, pronto a tutto paradossalmente, anche in quel contesto familiare. La tradizione vuole così. Indossa le esiti del suo Clan, adesso correttamente, un Kimono completo color marrone con motivi verdi e rossi che lo percorrono su collo e maniche, dietro la schiena è carissimo, inciso in nero, il simbolo dei Senju che adesso ondeggia al vento della sera quando torna serio, serissimo, USCENDO da dietro il tronco di una mangrovia come se tutto quello che è accaduto fino a quel momento non fosse affatto esistito. Niente corse precipitose, niente vestiti indossati al volo, niente rotoloni tra le radici, solo il lento e cerimonioso passo di un ragazzino già guerriero con lo sguardo fisso sulla divinità che ha avuto l’onore di ospitare in casa per tutti quegli anni. Un passo, un altro, le braccia che ondeggiano appena ai fianchi, l’espressione impassibile e seria di fronte al nonno. < Sofu-sama > il saluto, formalissimo, inchinandosi di fronte a lui a 45° con le braccia lungo i fianchi lavorando come un pazzo sul fiato per evitare di far sentire all’anziano il fiatone che ha ancora nonostante tutto. [ Chakra OFF ] [ Inventario: Guanti Ninja - Carta Bomba - Fumogeno - Kunai x2 ]

Sofu-sama è ancor lì fermo, statuario. In attesa del suo allievo. Tace per il momento, non volendo sprecare energie che - n'è sicuro - serviranno per controllare quel piccolo scalmanato di nipote. Impossibile per lui non far rumore, il vecchio s'è accorto del suo arrivo nel momento in cui capitombola a causa di una radice. Lo sfrusciar delle foglie staccate dai rami, lo scalpiccio dei piedi del fanciullo irrompono con prepotenza nel silenzio della Foresta. Di tanto in tanto, si può sentire il frinire d'una cavalletta, l'ululare d'un lupo chissà dove. Una gocciolina scende dietro al capo dell'anziano, scuotendolo. Lo sguardo cala dabbasso, aspettando il suo arrivo e facendo finta che niente sia accaduto. Dovrebbe fingere di non avere sentito tutto il fracasso fatto per raggiungerlo lì il prima possibile? Plausibile. Non sono certo lì per giocare, anzi. C'è un motivo di fondo, regale e fiero: l'Innata del Clan Senjuu. E, dunque, quando il ragazzo sarà uscito dal folto della Foresta comparendo alla sinistra di Sofu-sama, quest'ultimo ruota in sua direzione affinché possa averlo frontale ad una distanza piuttosto esigua. Sembra essere tutto intero, il vecchio se ne sincera squadrandolo dalla testa ai piedi. Ad un'occhiata attenta, la cassa toracica del fanciullo s'ingrossa e si sgonfia a causa del fiatone. Stava facendo tardi? Sì. Dovrebbe riprenderlo? In fin dei conti, per quanto severo e rigido sia, Ryuka è giunto in orario. Nonostante tutto, esatto. Districa le braccia dal loro intreccio, senz'ancor pronunciare alcunché, per allungare la destrorsa mano in prossimità dell'orecchio altrui. Potrebbe sembrare uno schiaffo, una carezza... Oh, ma cos'è che tira fuori? Una magia? No. E' un ramoscello ch'è rimasto incastrato sulla spalla del ragazzo, nel tessuto del kimono. < Comprendo il nostro legame con la natura... > Glielo rifila sotto al naso, senza fargli del male, soltanto per mostrarglielo. < ...però, questo è troppo, non trovi? > La voce sprizza un'ironia vecchio stile da ogni poro. S'allontana d'un mezzo passo, piegando nuovamente gli arti superiori e facendoli sparire nelle maniche. < Questo è una convocazione ufficiale, Ryuka-kun. > La voce diventa baritona e solenne. Quando si tratta del Clan, tutto sparisce eccetto l'orgoglio che vien mostrato sempre, fino alla morte, col petto gonfio. < E penso tu sappia perfettamente anche il motivo. Sei stato promosso e me ne compiaccio. I festeggiamenti e le congratulazioni passano in secondo piano, adesso. > Si schiarisce la voce, con lo sguardo rivolto sempre in sua direzione. Non lo perde di vista neanche per un istante. < A seguito della promozione, sei ufficialmente un Iniziato del Legno. > Il grado minore del Clan d'appartenenza. < Tuttavia, sai bene come sarà possibile esserlo concretamente. Attiva il Chakra. > Lo incita con un lento movimento del collo ossuto e del mento che vien sollevato. Gli angoli delle labbra ancor rivolgono dabbasso, volendo mantenere una posa austera. [ Ambient - CHIUSO ]

22:35 Ryuka:
  [Mangrovia] ~ Il fiato grosso che viene controllato tranquillamente mentre lo sguardo va sul ramoscello che viene tirato fuori dal suo Kimono, uno sguardo appena perplesso con il sopracciglio che si alza dolcemente mentre torna a guardare il graduato del Clan. < Hai, Sofu-sama > alla convocazione ufficiale risponde presente, alzando il mento con aria impassibile, com’è sempre stato di fronte a suo nonno, un soldato, un vero soldato anche solo a dieci anni, il Prodigio che era stato Promesso. Non fa una piega durante TUTTO il discorso del nonno andando dunque a sostenere il suo sguardo senza batter ciglio e annuendo alla sua richiesta proprio come un soldato potrebbe fare di fronte ad un suo superiore. Il piede destro andrebbe lentamente ad aprirsi per dare modo all’equilibrio di mantenersi su una base più larga mentre le mani andrebbero lentamente a congiungersi all’altezza del petto a formare un sigillo semplice ed elegante, il sigillo della [Capra] che viene mostrato orgogliosamente a suo nonno mentre, ad occhi aperti e con meno sforzo rispetto a giorni prima, dovrebbe focalizzarsi sul suo sforzo interiore. Estrema concentrazione dovrebbe dunque raggiungere la sua forza spirituale e la sua forza fisica, che risiedono nel suo cervello e alla bocca del suo stomaco, queste due sfere di colore diverso dovrebbero essere forzate a iniziare la loro rotazione facendo dunque leva sulla capacità del Senju di imprimere loro quel movimento antiorario sempre maggiore, con un vorticare sempre più accentuato. Sarebbe solo al massimo di quella rotazione che la forza d’attrazione di entrambe dovrebbe essere attivata visto che il ragazzino inizierebbe a spingerle l’una verso il basso, l’altra verso l’alto, a cercare di farle COLLIDERE in un’esplosione di un forte colore bianco, indistinto, proprio al centro del suo petto. Questo originerebbe un’esplosione esterna, l’esplosione di un’aura AZZURRINA quando il suo Chakra sarebbe ATTIVATA, le fiamme di Chakra andrebbero a volteggiare attorno alla figura del Genin che, occhi fissi negli occhi del superiore e parente, se ne starebbe ancora immobile ad essere circondato da tutto quel vorticare del Chakra nel suo sistema circolatorio mostrandolo orgogliosamente ma senza accennare nemmeno ad una parola o ad un sorriso < ... > la legge marziale dei Senju non concede sconti nè eccezioni. Impassibile, gelido, le mani ancora chiuse nel sigillo mentre il tutto dovrebbe cominciare a volteggiare tutt’attorno a lui. < Sono pronto > frase di rito che sgorgherebbe dai suoi denti appena contratti nello sforzo di mantenere altissima la concentrazione mentre rimane immobile come una statua, sulle spalle, la storia del Clan più antico di Konoha, nel cuore l’emozione più grande della sua breve e intensa vita. [ Tentativo Attivazione Chakra ] [ Chakra 20/20 ] [ Inventario - Stesso ]

La spiegazione principale per quell'incontro è che Ryuka riesca ad attivare l'innata. Per poterlo fare, il metodo è piuttosto semplice a parole. Sta nelle mani e negli elementi del ragazzo, nella capacità di saper manipolare il proprio Chakra. Ma andiamo per gradi. Di fronte al nonno, mostra una freddezza e una simil paura reverenziale. Sa bene che non deve contraddirlo, lo ha educato affinché rispetti chi è sopra di lui specialmente nei riguardi del Clan. Egli compone il sigillo della capra, richiamando le due energie - fisica e mentale - che ruotano e collidono in una sola singola sfera al centro del petto. Quivi, essa si dirama in tutto il resto del corpo per poter poi incidere su tutto il fisico del giovane... dalla testa ai piedi. Si sentirà rinvigorito, rinato, come una piantina appena nata che vien bagnata dall'acqua fresca della pioggia. Ma ora... Ora, viene il bello. Viene l'ora di dimostrare le proprie capacità al di fuori dell'Accademia, di fronte a chi è giudice e punitore. < Per la nostra innata, devi comporre il sigillo del Serpente. > Uscito di fresco dall'Accademia Ninja, dovrebbe ricordarlo piuttosto bene. Difatti, dal vecchio non riceverà alcun aiuto e dovrà farcela con le sue singole forze a seguito della spiegazione sommaria che gli viene fornita. Il tono dell'uomo è sempre duro, solenne e greve. Fa trasparire anni di fedeltà, di culto e d'appartenenza. < Unisci i tuoi due elementi: il Doton, la Madre Terra da cui tutto nasce e proviene... > Serra di nuovo le palpebre ed inspira profondamente. < ...la Terra che ci ha donato la vita e che ci permette di essere quello che siamo; il Suiton, l'acqua che ci circonda senza la quale non avremmo la Terra né la vita. > Solenne, riapre or le palpebre per focalizzarle sul viso del bambino. Perché sì, in fin dei conti, ancor d'un bambino si tratta. Tuttavia, non c'è tempo per crescere, non c'è modo per aspettare che maturi. La guerra, l'ennesima fredda guerra, portatrice di morte, è dietro l'angolo. I migliori Ninja del paese hanno iniziato a sentirne gli odori ferrosi e malevoli da qualche tempo. Tutti stanno aspettando che soltanto essa avvenga, persino Sofu-sama... che per il Villaggio, per l'Alleanza instaurata, non ha mai detto di no. < Uniscile. Rendile un unico portentoso elemento: il Mokuton, generato dal Sommo Hashirama Senjuu e suo fratello Tobirama. > Secondo Hokage, succeduto al primo. La voce gli trema appena sol perché è ormai all'apice della manifestazione di potere. < Quando esso diventerà una parte di te, potrai gestire la natura che ti circonda. > Gli indica il terreno sotto di sé, ricco di erbacce e piccoli arbusti, scostando il pié manco con la suola sulla nuda terra. < Se sei pronto, Ryuka-kun... > Le iridi chiare del nonno si specchiano in quelle scure del nipote. < ...è il momento di svelare al nostro Clan se sei un degno erede e discendente dei grandi Senjuu del passato. > Tocca soltanto a lui, adesso, decidere del proprio destino. [ Ambient - CHIUSO ][ Consuma 1pt Chakra + 1pt di Mantenimento nelle azioni successive ]

23:18 Ryuka:
  [Mangrovia] ~ Il respiro adesso regolare dovrebbe permanere perfettamente coordinato come un metronomo mentre le iridi rosse come le fiamme dell’inferno permarrebbero sul nonno, una figura che ha servito per tutta la vita la Foglia, così come suo padre del resto e adesso lui. Il petto ritmicamente viene dunque abbassato ed alzato ad ogni respiro mentre il chakra gli danza attorno rendendolo perfettamente visibile nella notte nera. < Hai, Sofu-sama > rispettoso, di nuovo, mentre le mani lentamente andrebbero a comporre e con cura il sigillo del [Serpente] al petto, lo ricorda benissimo, ha lavorato tutta l’infanzia sulla composizione rapida dei sigilli e di sicuro non intende arrivare all’appuntamento col destino senza essere in grado di mantenere un sigillo semplice come quello. E chiuderebbe brevemente gli occhi andando a cercare dentro di sè le sue due entità, le due entità che regolano la vita nel mondo e che da sempre garantiscono al suo Clan la capacità di governare l’elemento altrimenti noto come Mokuton. La forza nera e dura della roccia e la potenza sciolta ed elastica dell’acqua, due elementi che in comune sembrerebbero non aver nulla ma che senza dubbio creano tutto ciò che di vivo c’è al mondo, la forza della VITA, la forza del Legno dei Senju. Se da un lato del suo corpo, il sinistro, nel suo animo, dovrebbe sentire affluire il chakra denso e nero della Terra, sul lato destro, leggero, dolce e furente come un fiume in piena dovrebbe percepire la freschezza dell’acqua che scivola verso il centro del suo petto. Le due forze, distanti e distinte, dovrebbero dunque essere SCHIANTATE l’una sull’altra, l’acqua a permeare la terra, spaccandola, la roccia a dare densità e consistenza al fiume in piena che non si arresta di fronte a niente, rendendo il tutto duro, ma flessibile, come il Legno dei suoi Antenati. E sarebbero là, alle sue spalle, Tobirama, Hashirama, ogni membro maschio della sua famiglia a risalire fino a loro, ognuno dietro il Prodigio dell’Ultima Generazione che per la prima volta dovrebbe VAGARE con la propria coscienza nei dintorni, in un’area di CINQUE metri, cercando la presenza degli arbusti dei quali ha consapevolezza sotto ai piedi, cercando la loro presenza, la loro essenza, il loro vero essere mentre a sua profonda consapevolezza di Senju, tutto ciò che è e che rappresenta per quel Clan andrebbe a tentare di FONDERSI con quegli arbusti, diventando gli arbusti, lasciando che la fusione di quei due Chakra crei qualcosa di mai visto dalle sue parti, la consapevolezza del legno, la consapevolezza di ESSERE il legno. E così facendo insieme al suo respiro e al suo profondo orgoglio, insieme alla sua consapevolezza, dovrebbero CRESCERE quegli arbusti, tutti, in un diametro di cinque metri dalla sua posizione, lasciando che si elevino dalla loro posizione di almeno trenta centimetri in più di quanto non facciano già, dando prova della enorme concentrazione del Genin sottolineata dagli occhi chiusi e dal volto impassibile del tutto dedito solo a quell’opera di “possessione” del legno circostante. La sua essenza a quel punto non esisterebbe più, sola, asfittica, lontana, sarebbe invece fusa a quel legno, fusa a quella dei suoi antenati e a quella del suo Clan. Così il Prodigio che è stato Promesso tornerebbe alla sua gente da Senju, e non più sotto forma di prole da proteggere, ma da guerriero. Lui è il Legno, lui è il Clan. Ogni respiro, profondo, gli arbusti dovrebbero elevarsi ancora un po’ verso il cielo, crescendo a vista d’occhio sotto l’occhio attento di chi lo sta esaminando. E non smetterebbe, affatto, non fino a che qualcuno non gli ordinerà di interrompere quel legame, semmai fosse stato in grado di crearlo. Eccolo lì, infine, in quel legno, il legame che per tutta la vita ha cercato di instaurare, il legame con gli antichi. [ SE Mokuton No Ichi | SE Attivazione Chakra Doton-Suiton-Mokuton ] [Chakra 19/20] [ Inventario - Stesso ]

In religioso silenzio, Ryuka tenta di unire le due forze che caratterizzano il Mondo. L'acqua, impietosa che tutto potrebbe distruggere con la sua forza ma altrettanto maestosa, scorre con forza dentro di sé. Ne compone il fisico, lo rende vivo e senza d'essa non sarebbe assolutamente niente. Tornerebbe alla terra. La stessa Terra che or s'unirebbe alla prima citata, quella Terra che porge la vita e che con l'altra mano se la riprende al termine del suo ciclo. In un unico e portentoso vortice, andrebbe a crearsi il Mokuton. La Natura incontaminata, la capacità di manovrare il legno in tutte le sue forme... ai giusti livelli. Servono, spesso, anni ed anni di pratica per raggiungere livelli mai visti prima e poter affermare con certezza d'essere un utilizzatore perfetto. Infonde il Chakra Mokuton nel terreno, come un'onda d'alta marea invisibile che racchiude una potenza inimmaginabile. Sofu-sama tace, rapito dalla serietà che il nipote ha assunto, soddisfatto e fiero del suo portamento e dell'attivazione compiuta. In un primo momento, la prova pratica che lo condurrà a diventare il PRODIGIO e l'EREDE pare fallace. Nulla si crea, nulla si muove. E poi la vedi lì... Una piccola fogliolina in quell'arbusto di destra, ancora troppo piccolo per essere definito un albero vero. Prende forma, magia o vita, e sboccia come un fiore. Sboccia come la vita! Quel sottile filo d'erba che stanziava sereno tra le scarpe del vecchio inizia lentamente ad ondeggiare. S'allunga. Niente di tutto ciò che lo circonda subisce una trasformazione eccezionale, sia chiaro, troppo presto pensare che ne sia davvero capace. Però... Però! Non si può dire che non ci sia riuscito. Maestoso il Prodigio, perpetra quel Chakra nella terra e lungo le radici, dalle quali risale e forma differenti centimetri aggiuntivi dell'erba circostante. Il ramoscello cresce, tutto prende una forma diversa. Ryuka ha tra le mani la capacità di tramandare la vita e le sorti del proprio Clan. < Sono orgoglioso di te, Ryuka-kun. > Fiero anche nell'espressione e nella voce, seppur gli occhi lucidi possano tradire una lieve commozione. Combatti ogni giorno per salvaguardare i tuoi cari, per far crescere tuo nipote in un mondo migliore. Il minimo che la natura possa offrirti è proprio questo. Il busto del vecchio si piega innanzi, in segno di rispetto ed effettuando un vero e proprio inchino alla di lui volta. < Allena la tua innata, giovane Radice. > Si parte dal basso, dal seme e dalle radici, per formare l'albero più maestoso che si possa desiderare. < Ben presto, scoprirai anche la vastità di ciò che puoi compiere con essa, le tecniche relative e note a chi è un effettivo utilizzatore del Mokuton. > Raddrizza la schiena, si avvicina al fanciullo. Il vecchio e il bambino. Non si prendon per mano per andar incontro alla sera. Sofu-sama gli poggia un braccio sulle spalle, stringendolo appena per dargli conforto od un degno benvenuto. < Mostrerai al nostro Clan e a tuo padre che la tua leggenda... > Del Prodigio. < ...può diventare Realtà. > Ed infine, giunto solo, il nuovo Senjuu, conscio delle proprie capacità e con un'arma in più, può tornare all'Accampamento in compagnia del fedele vecchio che MAI - e poi mai - ne abbandonerà il fianco. [ END AMBIENT ]

Ryuka viene convocato da Sofu-sama, il quale - in un viaggio d'onore e vita - lo mette alla prova. Il bambino riesce ad attivare l'innata Senjuu, sentendosi forse più vicino ai miti che furono.

NO EXP.
Benvenuto nei Senjuu! ♥