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con Tenshi, Ryuka

10:27 Tenshi:
 La nebbia. Quella grigia sensazione di sospensione. Sì, sospesa in un vuoto incommensurabile, se ne sta lì, a terra, sulla sabbia. Le esili gambe attaccate al petto e tenute strette dalle braccia. Il mento poggiato sulle ginocchia, mentre gli occhi senza colore guardano le onde che si infrangono sulla riva. E' come se fosse cullata da quella nebbia, che in realtà neanche sopporta. Sì, non la sopporta, perché le sta portando via tutto. Le ha portato via la sua vita. Anche la sua mente, ormai è annebbiata. Dai pensieri. Dai sensi di colpa. Dalle voci. Quella notte, però era riuscita a dormire. Continuava a svegliarsi, ma era comunque un passo avanti, dato che aveva passato intere giornate senza chiudere occhio. Un po' i fantasmi nella sua mente avevano deciso di darle una tregua. Restano solo quei pensieri. Incessanti. Lo sguardo è nostalgico. Come se volesse tornare indietro nel tempo e rifare tutto da capo. Come se volesse tornare ad abbracciare Norita, adesso scomparso. Come se non volesse più vedere quelle due cicatrici sul ventre di Onosuke. Ma, ormai, è troppo tardi. Non c'è spazio per i ripensamenti. I lunghi capelli rosa sono leggermente scostati dal vento. Sul capo, a mo' di fascia, vi è il coprifronte nero, con la placca metallica di Konoha. Indossa un top nero, corto, a maniche lunghe. Il ventre è parzialmente coperto da dei jeans a vita alta, che vanno poi a fasciarle le gambe. Essi sono retti da una cintura morbida in cotone rosa che, nella parte anteriore, sul ventre, è legata con un fiocco. Quello, è l'unico tocco di colore che indossa quel giorno. Sulla coscia destra sono legate delle fasce elastiche bianche che reggono il portakunai nero. Ai piedi porta delle semplici scarpe di tela nere ed al polso destro ha legato il bracciale rosso regalatole da Onosuke. La paura che ha dentro, la porta a comporre il sigillo della Capra. Nella sua mente, immaginerebbe due sfere: una blu, l'altra rossa. La prima, all'altezza del capo, è ricolma di ricordi. E' ricolma di emozioni, positive ma anche negative. E' piena di amore. Quell'amore che la lega così fortemente all'Aburame e quell'affetto che prova per ogni persona che ha incontrato. Ma anche di odio. Di rabbia. Quella rabbia furente che sente scorrere dentro, ogni minuto della sua vita, da quando quell'essere era apparso. Questa sfera simboleggerebbe la sua forza spirituale. La seconda sfera, quella rossa, si troverebbe all'altezza del ventre. Essa porta con sé tutte le debolezze della rosata. Tutte le volte in cui lei non è stata abbastanza. Tutte le volte in cui avrebbe avuto bisogno di più forza. Essa, infatti, rappresenterebbe la forza fisica. Quella forza che, spesso, le manca. E comincerebbe a far ruotare entrambe le sfere, dapprima sul loro asse, per poi spingerle con forza verso il petto. Qui, esse, come un turbine, verrebbero attratte l'una dall'altra e si congiungerebbero, formando un'unica sfera, luminosa e pulsante di vita: quella del Chakra. Se il richiamo fosse andato a buon fine, quel soffio vitale invaderebbe ogni singola cellula del corpo della genin. Un altro respiro, mentre assapora il piacere della vita che le scorre dentro. E scioglierebbe il sigillo della Capra. Mentre lo sguardo, è ancora fisso sulle onde. [Tentativo richiamo del Chakra][Chakra 30/30][equip: 3xshuriken - 3xkunai -1xcarta bomba]

10:37 Ryuka:
 ~ Quella maledettissima nebbia esercita psicologicamente parlando una pressione sulla testa del ragazzino, decisamente refrattario ad abituarsi a quella specie di atmosfera da perenne festa di Halloween. Le iridi cremisi tuttavia non sono per nulla concentrate sulla spiaggia, sulle onde o su quella ragazza che sembra essere del tutto concentrata a richiamare ed attivare il proprio Chakra. Per niente, la sua concentrazione se ne sta su un pezzetto di legno che tiene nella mano, un ramo, portato presumibilmente dalla corrente, che non arriva al metro di lunghezza e che se ne sta nella sua mano destra mentre il giovane - seduto a terra a non troppa distanza dalla ragazza - se ne sta a fissarlo con gli occhi che periodicamente vanno a socchiudersi con forza come se fosse vittima di qualche colica intestinale. Fanciullesco, illuso abbastanza da non rendersi conto della futilità di quel che sta facendo. Il suo chakra che si orienta in tutte le direzioni andando ad agitarsi come si potrebbe agitare quello di un ragazzino che tenta di risvegliare una sua affinità con quell’elemento che al momento gli risulta estraneo. Gli occhi continuano ad avere la consistenza di due spilli mentre il fiato persino viene trattenuto. Dista poco dalla ragazza effettivamente, possibile tuttavia che a causa della nebbia lui non ,’abbia minimamente notata. La destra tiene sollevato di fronte a s quel ramo guardandolo brutto come se quello potesse prender paura e correr via molto prima di piegarsi al suo volere. < . . . > un tentativo, una boccata d’aria, poi un altro tentativo. Il sedere nella sabbia umida, veste una maglietta marrone chiaro tipica dei Senju, con tanto di simbolo del Clan enorme sulla schiena, un paio di pantaloni con le tasche da tutte le parti e i soliti anfibi da combattimento. Unica differenza rispetto al solito? Il coprifronte, dritto sulla testa, legato con orgoglio dal padre - evidentemente di ritorno da qualche missione fuori dal Villaggio dell’Acqua, lo indossa come se fosse la sua eredità, il primo passo di una meravigliosa storia tutta da raccontare, che adesso - ovviamente - si sente in dovere di spingere al passo successivo cercando di padroneggiare la propria arte genetica, qualcosa che ovviamente non sarebbe mai in grado di fare per il momento, ma lui non lo sa. < .. NNNH!! > ci si sforza proprio fisicamente, prima che la frustrazione da infante esploda clamorosamente avvertendo CHIUNQUE della sua presenza nei dintorni < .. MA INSOMMA .. DI CHE E’ FATTO QUESTO RAMO .. !? > ovviamente! Se non risponde ai suo “ordini” .. < .. NNNYAAAAAA..! > PIANTANDOLO nella sabbia sbuffando e appoggiando entrambe le mani alle sue spalle come se stesse prendendo il sole, fissando il mare di nebbia che ha di fronte mentre mette un broncio clamoroso proprio a quel ramo che nonostante i suoi sforzi evidentemente massicci non intende muoversi di un millimetro o fargli un cenno di saluto, niente. [ Chk ON ]

11:05 Tenshi:
 Occhi grigi che guardano il mare. Solitamente, quegli occhi sono accesi, di un colore che va dal verde all'azzurro. Ma oggi sono spenti, turbati. E, mentre i pensieri si susseguono veloci nella sua mente, sente qualcosa. Una voce, probabilmente quella di un bambino, la distrae. Forse è un bene, o forse no. Lei non lo sa. Non sa se in quel momento ha bisogno di stare da sola o in compagnia. Sa solo che deve cacciare via quei pensieri, che la tormentano notte e giorno. Si volta, incuriosita dalle urla a qualche metro da lei. Era talmente immersa nel suo vuoto che non si era nemmeno accorta di quella presenza. Lo sguardo scivola sul suo vestiario e su ciò che tiene in mano. Gli occhi della rosata vanno spalancandosi, quando si rende conto di non essere l'unica Senjuu in quella spiaggia. Si tratta di un bambino dai capelli rossi, che sembra stia cercando di sviluppare la propria innata, senza grandi risultati. Lo vede agitarsi e piantare il ramo sulla sabbia. Sa che non dovrebbe aiutare più gli altri, soprattutto nello stato in cui si trova adesso. E' stata distrutta da massi, troppo pesanti da trasportare. Eppure, vuole sapere. Vorrebbe avvicinarsi a lui e parlargli. Perché, l'unica volta che aveva parlato con un conclannato, era stata più di tre anni fa, quando era riuscita ad attivare il mokuton. Lei non sa molto del clan, essendo cresciuta fuori dal dojo. E le fa strano, quasi, vedere un Senjuu, lì, accanto a lei. Qualcosa la spinge a portare le braccia al petto. Non sa esattamente di cosa si tratti. Non sa esattamente cosa sia quella forza che la fa muovere. Sa solo che vuole conoscerlo. E condividere con lui una delle poche cose che la fa star bene: la sua innata. Le mani verrebbero congiunte a formare il sigillo del serpente. Immaginerebbe due sfere: una forte e dura, nei pressi del suo polso destro, che simboleggia il Doton, l'altra fluida e fresca, vicino al polso sinistro, che simboleggia il Suiton. Farebbe ruotare queste due sfere, spingendole con forza l'una verso l'altra. Non appena esse si toccherebbero, si unirebbero in un vortice veloce e creerebbero un nuovo elemento, fluido ma allo stesso tempo duro: il Mokuton. Se tutto fosse andato a buon fine, la sua innata sarebbe pronta a qualsiasi evenienza. Scioglierebbe così il sigillo del serpente, per poi sollevarsi e mettersi in piedi. Il pezzo di legno, adesso, si trova a qualche metro da lei, perciò non sarà difficile raggiungerlo. Il chakra mokuton verrebbe spinto fuori dagli tsubo dei piedi e fatto fluire all'interno della sabbia. Se fosse riuscita a raggiungere quel pezzo di legno, lo invaderebbe e ne esplorerebbe ogni parte, ogni scheggia, diventando un tutt'uno con esso. Ciò che cercherebbe di fare, è semplicemente allungare quel pezzo di legno di circa trenta centimetri, stando a guardare la reazione del ragazzino. [2/4 tentativo attivazione innata - 2/4 allungamento legno][Chakra 29/30][equip lo stesso]

11:25 Ryuka:
  [Spiaggia] ~ Mantiene compulsivamente lo sguardo sul legno mentre questi permane piantato perfettamente dentro la sabbia. Uno sbuffo evidentemente irato, non tanto con sè stesso - ovviamente non ha ancora la maturità necessaria per capire che in fondo il problema è LUI - quanto con il pezzo di legno, evidentemente CONVINTISSIMO che non sia vero legno. Come potrebbe del legno, dico del legno vero, rifiutarsi di obbedire alla volontà pura e semplice di un Senju? Se ne sta con la schiena inarcata all’indietro mentre continua a concentrarsi su quel pezzo di legno di tanto in tanto, come se avesse solo parzialmente rinunciato alla prospettiva di ottenere quel che anela più di ogni altra cosa - la sua affinità con l’elemento della sua famiglia. Senza di quello, beh, non è un vero Senju questo è chiaro, e se non è un vero Senju quel coprifronte in fin dei conti non sarà servito a niente. Se ne sta con gli occhi socchiusi puntati sul legno, concentratissimo ancora per qualche istante quando questi comincia a CRESCERE, visibilmente, proprio sotto gli occhi del ragazzino. La sua reazione, manco a dirlo, è comica. < NANI .. !? > un urlo, nella nebbia, lanciandosi in avanti con le spalle e sgranando le iridi di fuoco mentre fissa il legno crescere mano a mano che la giovane spinge l’essenza - vera - di Senju all’interno di quel ramoscello per manipolarlo a suo piacimento. Ovviamente, questo, lui non lo sa e nemmeno riuscirebbe a distoglierlo dall’illusione di aver fatto LUI quel miracolo. < AH - HA!!! > come se avesse trovato la prova definitiva che cercava < CISONORIUSCITO! CISONORIUSCITO!!!!! > immediatamente, allungando la mano destra ad AFFERRARE violentemente quel pezzo di legno tornando a prenderlo in mano proprio nel momento in cui smette di crescere, lo sguardo che saetta a destra e sinistra in cerca di testimoni. Chiaramente qualcuno che possa aver visto quel miracolo, che possa testimoniare in suo favore. < Eh..! EHY! > verso la ragazza che lo sta guardando, agitando velocemente il pezzo di legno nella mano destra < .. Hai visto? Ti prego dimmi che hai visto .. CISONORIUSCIIIIIITO !! > scatta in piedi, come un fosennato, ridendo e ghignando come una piccola bestiolina del tutto elettrica, gasato oltre ogni limite. < UH UH UH !! > versi strani, inconcepibili. < LO SAPEVO CHE ERI UN LEGNO VERO ! LO SAPEVO ! > parla col ramo, ormai del tutto folle, lanciandolo in aria per riprenderlo al volo dopo averlo fatto volteggiare due volte in aria. < NONNO!! > si guarda attorno, veloce, come se suo nonno dovesse spuntare da sotto una duna di sabbia ad applaudirlo, si rende conto due secondi più tardi che evidentemente l’entusiasmo lo sta trascinando fin troppo, tornando composto di fronte alla ragazza con un finto colpo di tosse < Coff > guarda verso il basso, forse colto da un attimo di imbarazzo dopo tutto quel festeggiare immotivato. < ..Chieeedo scusa è che sai .. io non .. io non ero mai riuscito a .. ecco .. insomma. .. > accenna con la testa al legno che tiene nella destra adesso < .. Ryuka Senju, piacere mio > un lieve inchino, rispettoso, verso la ragazza, si mangia le parole - certo - ma è l’emozione fortissima che lo possiede. [ Chk ON ] [ Inventario: Guanti Ninja ]

11:49 Tenshi:
 La reazione del ragazzino è proprio ciò che aspettava con più curiosità. Egli sembrerebbe esplodere dalla gioia, vedendo quel pezzo di legno muoversi davanti ai suoi occhi. Quell'innocenza, le mette una strana calma. Quasi dimentica ciò che è successo nei giorni passati. Quasi dimentica le sue notti insonni, trascorse a cercare di trovare risposte. Un mezzo sorriso fa capolino sul viso di lei. Sì, forse ne aveva bisogno. Non è mai stata brava con i bambini, ma quel ragazzino mitiga lo stato d'animo di lei. Vorrebbe tornare bambina. Quando ancora non sapeva nulla di quel mondo infernale, anche se già ne aveva fatto esperienza, senza rendersene conto. E lo guarda saltellare da un punto all'altro, come se quello fosse il momento più felice della sua piccola vita. < Certo che ho visto >. Probabilmente, non rivelerà mai cosa c'è dietro quella magia appena avvenuta. Perché farlo? E' troppo soddisfatto di se stesso, per dirgli che non è stato lui. Va bene così. Un giorno anche il ragazzino riuscirà ad utilizzare l'innata del loro clan. Quella tenera innocenza profuma di rose. Rose bianche, appena raccolte e non del tutto sbocciate. Sarebbe stato bello crescere con la consapevolezza di essere una Senjuu. Sarebbe stato bello andare al dojo e avere amici lì. Tutto questo, però, non è mai capitato a lei, che da piccola non sapeva nemmeno quale fosse il sangue che scorreva dentro le sue vene. Poi, un brivido le corre lungo la schiena, ricordando l'unico sguardo che il padre le aveva rivolto nella sua vita. Uno sguardo serio. Glaciale. Forse di disprezzo. Le sarebbe piaciuto avere un padre vero. Un padre che non l'avesse abbandonata, come invece aveva fatto Natsuo Senjuu. Ma quella è la sua vita. Una vita lontana dal suo clan di appartenenza. Una vita da reietta. < Va tutto bene, non scusarti. Sono felice per te > direbbe al ragazzino dai capelli rossi, quando egli va a scusarsi con la rosata. Stringe tra le mani quel legno come se fosse un trofeo. Quella situazione la fa sciogliere. E' davvero bello vedere un ragazzino così interessato a migliorarsi. < Io sono Tenshi Senjuu >. Un altro sorriso, sebbene gli occhi siano rimasti vuoti e privi di colore. E così, farebbe qualche passo verso di lui, aspettando una nuova reazione al cognome di lei. [Chakra 28/30][equip lo stesso]

12:08 Ryuka:
  [Spiaggia - Dune] ~ La sua innocenza è sicuramente sotto gli occhi di tutti, è probabile che si riporterà quel pezzo di legno a casa e che lo metta da qualche parte ben in vista come fosse un trofeo - ne sarebbe capace. Cammina un paio di passi in avanti verso la ragazza andando a guardarla negli occhi alla sua affermazione, che lei abbia visto è un aspetto assolutamente positivo. < .. Ah .. PERFETTO ! > ghigna felice, tornando a roteare il piccolo bastone nella mano lanciandolo e riprendendolo a ritmo regolare come se volesse saggiare la stoffa di quel legno. Stringe il palmo attorno a quel trofeo lasciando trasparire la sua emozione attraverso gli occhi che vengono rivolti alla ragazza che ha di fronte. E quasi ha un blocco quando sente il nome che gli viene comunicato. < .. Tenshi .. ? > domanda alzando entrambe le sopracciglia e fermandosi sul posto, alzando il mento per guardarla dal basso in alto a osservarla profondamente nelle iridi mentre il vento va ad accarezzargli i capelli scompigliandoli < .. Tenshi? > domanda, come a chiedere se è sicura di quel che ha appena detto, il cognome nemmeno lo ripete, ovviamente dandolo per scontato dal momento che si ritrova nella situazione di poter affermare con certezza che < .. Urrca !! TENSHI!! > che fortuna eh? < .. IL DESTINO DEL CLAN PARLA CHIARO! > di cosa sta parlando, le CORRE incontro, sostanzialmente, aggrappandosi violentemente al bacino di lei in un ABBRACCIO sentitissimo, la stringe forte a sè come solo un bambino saprebbe fare - senza malizia - senza alcuna spinta fisica di sorta, solo con l’affetto che un parente rivela ad un altro. < .. E’ la prima volta che attivo l’Innata e ci sei proprio TU ad assistere, cugina > alza il mento, a guardarla dal basso appoggiandolo all’addome di lei, scrutandola con gli occhi rossi e un sorrisone sincero, evidentemente il fatto che lei lo abbia ingannato non gli passa nemmeno per l’anticamera del cervello. < .. E’ proprio vero che nulla accade per caso > saltella da fermo, continuando ad abbracciarla per appoggiare la guancia a lei < .. Non ti avevo mai vista, fortuna che ho imparato a memoria l’albero genealogico > una delle belle cose che lo hanno obbligato a fare quegli invasati dei suoi parenti giù al Dojo, lo dice con totale naturalezza, come se fosse una cosa assolutamente normale. Si stacca da lei dunque, riprendendo le formalità di famiglia muovendosi di un PASSO indietro, le braccia ai fianchi compreso di ramo stretto nella destra e va ad INCHINARSI di fronte alla cugina, dimenticandosi evidentemente che l’ha appena abbracciata, esibendosi in un tradizionale saluto formale e di rispetto - di quelli che suo padre e suo nonno amano particolarmente insomma. < Tu .. tu non mi hai mai visto non è vero? > no, moccioso, lei non sa manco chi diamine sei, altrochè? Una vena di tristezza gli attraversa la voce. Dolce, in questi frangenti.

12:32 Tenshi:
 La felicità negli occhi di lui e nei suoi movimenti è qualcosa di speciale. E' qualcosa che da un po' di tempo a lei mancava. Quel sorriso e quella gioia la rasserenano, come se fossero un piccolo fuoco che le riscalda l'anima vuota. Come se in quel momento quel bambino, inconsciamente, sa già di cosa abbia bisogno la conclannata. Felicità. Allegria in un mondo ed una vita grigi. Poi, la reazione del ragazzino al nome di lei è diversa da ciò che si aspettava. Va ad inclinare il capo verso sinistra, non capendo perché il ragazzino continui a ripetere il suo nome, esterrefatto. Non capisce cosa sia appena successo, cosa sia appena scattato nella mente del piccolo genin. E non può capirlo, non per il momento. Di quale destino sta parlando? Perché continua a ripetere il suo nome? L'espressione si fa crucciata, come se stesse pensando a qualcosa. Forse si sono già incontrati e lei se ne è dimenticata? E' probabile, dato che ha sempre la testa per aria. < R-ryuka? > balbetterebbe, non comprendendo quella situazione. E poi, succede l'impensabile. Il ragazzino le corre incontro, abbracciandola. Quando mai uno sconosciuto l'aveva abbracciata in quel modo? Le mani di lei si alzano per aria, non convinta di ciò che deve fare. Continua a non capire cosa stia succedendo. E' tutto così strano. Ma, almeno, per qualche momento, ha dimenticato i suoi maledetti pensieri. E le mani andrebbero delicatamente a poggiarsi sulle spalle di lui, mentre gli occhi osserverebbero quel capo color fuoco. < C-cugina?! > il tono alto, quasi urlato, meravigliata da quelle parole. In che senso cugina? Gli occhi cremisi di lui, adesso incrociano quelli storditi di lei. Cosa sta succedendo in quella spiaggia? < Albero genealogico? >. Non riesce a dire altro, se non ripetere le parole del bambino. Quella situazione l'ha confusa. Lei non sa di avere dei parenti all'interno del clan. E non l'avrebbe mai saputo se, oggi, non avesse incontrato quel ragazzino. Anche se, ancora, non ha chiara la parentela. Ryuka si stacca da quell'abbraccio, andando poi a fare un inchino formale. < N-non c'è bisogno di tutta questa formalità > direbbe, mentre le mani si agitano per aria, gesticolando. Poi esse verrebbero portate lungo il ventre e congiunte, mentre lo sguardo si focalizzerebbe sugli occhi del bambino. < No, non ti ho mai visto > esclamerebbe, con tono sereno. < Sono stata solo una volta al dojo >. Chi è quel piccolo genin? Perché l'ha chiamata 'cugina'? [Chakra 27/30][equip lo stesso]

12:56 Ryuka:
  [Spiaggia - Dune] ~ La gioia del soldo di cacio è palpabile, come una stretta allo stomaco della ragazza, abbracciata, al nome che lo contraddistingue annuisce due volte con convinzione ripetendolo anche lui < Ryuka > le conferma a voce serena e distesa lasciando dunque che un sorriso nuovo, forse più tranquillo, venga fuori dal suo volto rivolto verso la cugina appena riconosciuta. < .. Cugina, cugina .. > conferma prima di bloccarsi un momento < .. tu, non sai di essere mia cugina vero? > domanda alzando la mano destra a passarmela lentamente sul mento guardandola con aria interrogativa come se non avesse idea di cosa quella ragazza possa o meno aver passato, in tutti questi anni lontana dal Dojo e dal suo sangue. Lui, che vive in simbiosi totale con le sue tradizioni e i suoi parenti, non riesce presumibilmente nemmeno ad immaginare che cosa possa voler dire. < .. Tu non sai .. > triste, evidentemente, lascia che le parole gli sfuggano andando a scuotere lentamente il capo, con un piccolo slancio di entusiasmo. < Fa niente! > lui ha deciso così, glielo spiega molto brevemente < Mio padre e tuo padre sono fratelli! > annuncio fatto con in consueto, infantile, entusiasmo. < Non siamo molti, io non potrei mai .. dimenticarmi di te > non potrebbe mai dimenticarsi del suo sangue, non avendo fratelli o sorelle i cugini beh, rappresentano molto per lui in fondo. Anche perchè ne ha una sola, che non ha mai visto. I figli scarseggiano dalle parti dei Senju evidentemente. < Non posso credere di averti ritrovata, Tenshi > ammette avvicinandosi ancora di un passo verso di lei, basso, più basso di lei, andando dunque a volgere una mano verso quella di lei, a stringerla all’altezza dell’avambraccio, TENTANDO di salutarla come i soldati fanno sul campo di battaglia guardandola negli occhi con la forza del guerriero e non più con l’ingenuità del bambino. < .. gh! > le mostra un sorriso contagioso, non potendo fare a meno di avvicinarsi di nuovo per darle un altro piccolo abbraccio, davvero sincero. < Ti ho cercata così tanto io .. io .. credevo che tu non volessi .. > insomma, è difficile da dire < .. credevo che tu non volessi avere a che fare con .. me > ovviamente, egocentrico e infantile, ma ingenuo abbastanza da credere che così in fondo non sia dal momento che si è presentata col suo vero nome e cognome. < Dovresti venire > sul Dojo, risponde così < .. sei sangue del Legno, nulla può separarci > alza il mento, orgoglioso di quelle parole, che li uniscono più di qualsiasi inchino, fiero di averla con sè per sempre, è questo che la famiglia è per lui. E stringe quel legame di sangue e legno come se nulla fosse, tenendo l’avambraccio di lei tra le dita mentre sorride guardandola negli occhi, ignaro di tutto ciò che la ragazza ha dovuto passare ma colmo di un amore infinito per chiunque porti il suo cognome, tanto più se cugino di sangue, tanto più se lontano dal Dojo da tanto tempo. Conosce le vicende, almeno in via superficiale. < A me non importa di ciò che è successo > con la leggerezza tipica dei dieci anni < .. Io e te siamo sangue e legno, lo sapevo da prima di conoscerti > ovvio, più solidi e legati di qualsiasi cosa, almeno secondo ciò che pensa. Per sempre. [ END ]

15:28 Tenshi:
 Ciò che sta succedendo, lei non lo avrebbe mai immaginato prima. In quei giorni grigi, come la nebbia di Kiri, è successo qualcosa. Una nuova fiammella si accesa nel cuore di lei. Una fiammella che porta il nome del suo interlocutore: Ryuka. Un semplice bambino dai capelli rossi. Un Senjuu, proprio come lei. Suo cugino. Quel cugino che non sapeva di avere. Quel cugino che non aveva mai conosciuto. Tante sono le cose che lei non sa del suo clan. Sarà per via della sua educazione oppure per il fatto che non ha quasi mai messo piede al Dojo. Eppure, adesso, sente la necessità di sapere. Di saperne di più sulla sua famiglia. Sente la necessità di parlare con quel bambino, all’interno del quale scorre una parte del suo sangue. < Io… > sospira, fissando gli occhi cremisi dell’interlocutore < io non sapevo di avere un cugino >. Gli occhi cerulei prendono colore e si inumidiscono, mentre alcune lacrime minacciano di venire giù. E gli crede. Crede alle sue parole. Perché i bambini non sanno dire altro che la verità, di questo ne è certa. E la reazione di lui le fa capire con sicurezza che qualcosa di molto più grande li lega. Qualcosa che lei non ha mai avuto, ma che ha sempre desiderato: una famiglia. < Mio padre… e tuo padre > ripeterebbe, cercando di metabolizzare le informazioni appena ricevute. Tutto ciò che suo padre, nella vita, le aveva donato era stato solo uno sguardo gelido. Eppure, in quel bambino, non vede nulla di lui. Anzi, può sentire calore. Calore umano. Rosso, come il fuoco e come i capelli di Ryuka. Ed egli si avvicina, pronunciando altre parole. Neanche lei può crederci. Neanche lei può credere ai suoi occhi: davanti a lei, c’è un pezzo della sua famiglia. E lei allunga la destrorsa, ricambiando la stretta da soldato. Lo sguardo è limpido, come un cielo dopo una tempesta. Perché è felice. In quei giorni grigi, ha trovato un angolo di felicità. Sul viso di lui, si disegna un sorriso. Un sorriso contagioso, che porta la rosata ad allargare le labbra di conseguenza. La abbraccia di nuovo. Un altro abbraccio che le trasmette tutto il bene del mondo. Sente di volersi legare a lui. Sente che lui è la sua famiglia. E non sa perché provi queste strane emozioni. Non sa perché si senta già legata a quel bambino. D’altronde, è solo uno sconosciuto. Ma lo sente, quel sangue che ribolle. Lo sente, il sangue dei Senjuu. E, carezzandogli i capelli rosso fuoco, lei pronuncia altre parole, quasi in un sussurro nostalgico < Se solo avessi saputo di avere un cugino, ti sarei venuta a cercare >. Lo avrebbe fatto. Perché lui è la sua famiglia. < Magari, quando torneremo a Konoha, ci andremo insieme, al Dojo >. Una promessa. Una promessa che va mantenuta. Perché lei ha appena trovato un motivo per mettere piede in quel luogo. Stringe il piccolo avambraccio di lui, alle sue parole, mostrando un altro sorriso. Poi piega leggermente le gambe, abbassando il proprio baricentro verso la sabbia. < Grazie per avermi dato una famiglia >. E, magari, non tutti sarebbero riusciti a fidarsi delle parole del bambino. Ma lei lo fa, lei si fida. Perché ciò che prova in quel momento, non lo aveva mai provato prima d’ora. [Chakra 26/30][equip lo stesso]

15:46 Ryuka:
  [Spiaggia] ~ Legati, esattamente come una sola cosa, come una famiglia pronta a non sciogliersi di fronte alle avversità. Le braccia di lui la stringono senza forza o possesso, piuttosto l'accettazione incondizionata la fa da padrona tra quelle braccia. Sa benissimo di potersi lasciar andare a sua volta a quel dolce riunirsi per sempre, come una sola famiglia. Cugini di sangue, per la prima volta nella loro vita eppure già pronti a non separarsi mai più. Un sussurro fa da contorno a tutto ciò < Io credevo tu fossi da qualche parte qui intorno .. ti cercavo > le sorride tranquillamente annuendo dolcemente e staccandosi da lei poco dopo andando dunque a guardare in direzione del mare, sa benissimo che quello che lei dice è vero, ogni sillaba, ogni sospiro al suo posto. < L'hai sempre avuta una famiglia, Tenshi > afferma sicuro annuendo una volta, secco, adesso già apparentemente molto più duro e adulto dei suoi dieci anni scarsi. < Noi siamo sempre stati quello che siamo, è solo che non te lo avevano detto.. > alza le spalle sorridendole dolcemente e standosene a guardarla con le braccia che vanno a incrociarsi al petto con aria soddisfatta < Questa si che è stata una sorpresa eh? > domanda dall'alto della sua espressione divertita e beata, infantile ma allo stesso tempo con una vena dell'adulto che sarà < .. Per qualsiasi cosa puoi sempre contare su di me > rassicurazione generica fissandola negli occhi con la sincerità con la quale parlano i bambini, non è una cosa detta per dire < .. qualsiasi, cosa > scandisce per bene, non la lascerebbe sola al mondo per nessun motivo mai. < Tu sei mia cugina, tu sei il mio sangue, e io darei tutto per te > sussurra alzando il mento soddisfatto evidentemente credendo FERMAMENTE ad ogni sillaba. Il Clan, il Villaggio e il Paese, a questi sacrificherebbe anche la vita se dovesse esserci bisogno. < Io non ho una casa mia, ma, se vuoi ci sono almeno quattro case vuote al Quartiere - ne troveremo una! > i Senju che vivono per i Senju e intorno al Dojo, ovviamente lui vuole assolutamente che lei riscopra il legame con i suoi simili. Le sorride, avvicinandosi di un passo per darle una piccola pacca convinta sull'avambraccio < Ci divertiremo un mondo a tirare su una casa PERFETTA!! > entusiasta delle piccole cose. [Chakra OFF] [Inventario|Stesso]

16:21 Tenshi:
 Quell'abbraccio sa di famiglia. Sa di tutte quelle volte in cui lei ne avrebbe desiderata una vera. E non una composta solo dai suoi nonni, che l'avevano tenuta all'oscuro di tutto. Ma, d'altronde, loro non avevano colpe. Erano solo arrabbiati con il padre di lei, che aveva abbandonato sua madre solo perché portava una nuova vita in grembo, di nome Tenshi. Forse, nessuno ha colpe, in quella storia. Forse, neanche suo padre ne ha. Perché lei non sa come egli sia fatto. Non sa come sia il suo carattere. Non sa perché l'abbia ignorata per tutto quel tempo. Ma, adesso, sa di avere un cugino. Un ragazzino dai capelli rossi, a cui già si sente legata. E le parole di lui fanno bruciare un fuoco dentro il cuore di lei. Un fuoco tenue ed innocente, ma robusto come una quercia. Un fuoco che la spinge a volergli bene, anche se non lo conosce. Gli occhi si riempiono di lacrime. Non avrebbe mai pensato che, in un periodo così grigio della propria vita, il sole sarebbe tornato a risplendere alto nel cielo. Non avrebbe mai pensato di poter riuscire ad essere, ancora una volta, felice. E, stavolta, è stato un bambino a farle tornare il sorriso. E non un bambino qualunque. Ma un bambino che, in quel momento, sente che sia il più importante della sua vita. Lei non era mai stata brava con i bambini. Ricorda ancora quando, il mese scorso, aveva portato a termine quella missione in cui dovevano far da babysitter ad un gruppo di bambini. Ed era stata un disastro. Eppure, Ryuka le infonde pace. Una pace che da sempre lei aveva cercato. Una pace che in pochi riescono a donarle: Onosuke, colui con il quale lei vuole costruire una famiglia, e Yosai, colui il quale la rosata reputa fratello non di sangue. Ed anche il piccolo Senjuu si aggiunge a questa lista: suo cugino. < Ho sempre avuto una famiglia... > incredula, ripete quelle parole, con le lacrime che cominciano a scivolare giù, percorrendole le guance che hanno recuperato colore. L'aria divertita e soddisfatta del ragazzino le strappa un sorriso, tra quelle lacrime. Non sono lacrime di tristezza, no. Sono lacrime di felicità. Lacrime che segnano un passaggio importante della sua vita. Lacrime che chiudono un capitolo e ne aprono un altro. < Sì, è stata proprio una bella sorpresa >. Il sorriso s'allarga e le lacrime continuano a scendere, senza riuscire a fermarle. Non avrebbe mai potuto pensare, prima d'ora, ad una sorpresa del genere. Non avrebbe mai potuto pensare di avere una vera famiglia. < Anche tu > sussurra, abbassando il proprio bacino e piegando le proprie gambe, per arrivare quasi al suolo, portando il proprio sguardo dritto su quello di lui < anche tu puoi contare su di me >. Perché sente di non poter più abbandonarlo. Sente di non poter più lasciarlo andare per altri anni. Sente di dover recuperare il tempo perso e fare tutto ciò che non hanno potuto fare insieme. < Sono sicura che riusciremo a trovarne una perfetta, sì >. Entrambe le mani vengono portate agli occhi e li stropicciano, asciugando le lacrime. < Sarà grande, dato che io non sarò sola >. Sì, perché quando tornerà a Konoha, lei ed Onosuke si sposeranno. Coroneranno il proprio sogno, anche se, ancora, sono giovani. Ma ha bisogno di costruire una vera famiglia, unita, con lui. < E poi tu mi verrai a trovare sempre >. La candida dentatura viene mostrata al bambino, mentre le lacrime si placano. Una famiglia. Una famiglia solida. E' questo ciò che lei ha sempre desiderato di avere. [Chakra 25/30][equip lo stesso]

16:34 Ryuka:
  [Spiaggia] ~ Per lui matrimoni e simili sono quanto di più distante dalla sua mentalità possa esistere. Eppure all'affermazione di lei annuisce un paio di volte convinto, molto convinto, come se seguisse per filo e per segno quello che la cugina ha da dire. Un sorriso a trentadue denti si apre sul volto del rosso quando la sua affermazione irrompe nella serenità della giornata. < Esatto, da SEMPRE! > e sottolinea con il tono quella parola andando dunque a levare il pollice verso di sè, in prima battuta, andando a sottolineare ovviamente come tutti i Senju in fondo siano la sua famiglia. Che lui l'abbia materialmente ritrovata non importa, ciò che importa è che lei possa fare pace con il suo cognome. < Oh, non piangere > come se piangere fosse in fondo sempre qualcosa di triste, lo sguado si mostra comprensivo e dolce quando si avvicina a lei circondandole le spalle con le braccia per STRINGERLA a sè ancora una volta, questa volta emozionato a sua volta mentre la mano mancina andrebbe ad accarezzare la TESTA della cugina se questa glielo permettesse. < Oh si si si si.. ne conosco una perfetta!! Era dell'anziana Maysa! E' proprio DIETRO casa mia.. > proprio come un piazzista, un vero venditore tecnocasa < .. ha un giardino enorme, un pozzo, due piani con almeno TRE balconi e non so quante stanze.. dovrebbe avere anche il seminterrato!! > entusiasta, trasportando nel suo entusiasmo forse anche la ragazzina evidentemente in grado di far progetti a medio-lungo termine a differenza del giovane < Non - sarai sola? > non ha capito, decisamente non ha capito, e infatti si distanzia appena dalla cugina andandola a guardare negli occhi come se volesse davvero capire. La faccia interrogativa che si stampa in una domanda stupida < Hai..fratelli? Sorelle? > di cui lui non sapeva niente, per inciso? Impossibile. < Eppure io ero sicuro di essermelo imparato TUTTO quell'albero genealogico .. WAAAAA .. perchè mi sfugge sempre QUALCUNO! > come se suo nonno fosse là a prenderlo a bacchettate per l'errore si lamenta frignando quasi, alzando gli occhi al cielo e sbuffando cominciando a borbottare qualche nome incrociato, tra cui anche i genitori di Tenshi andando dunque a contare con le dita guardandosele < Eh no - eh no non mi viene ..!! > decisamente gioca coi dadi truccati senza saperlo < ma CERTO che ti verrò a trovare sempre! Sei nel Quartiere! Noi siamo tutti una enorme famiglia! > letteralmente, il quartiere del Legno è qualcosa di magnifico anche solo per l'architettura che lo contraddistingue, figlia di quella loro particolarissima abilità innata. < Una cosa sola, tu e io > le STAMPEREBBE dunque un bacio sulla guancia privo di alcuna malizia, stringendola un po' più forte per farle SENTIRE il significato di quelle parole, infantile ma spontaneo. Dolce, per qualche verso. [Chakra|Off] [Inventario|Stesso]

16:58 Tenshi:
 Sorride ancora, cercando di frenare quelle lacrime. Forse, quel passaggio segna la sua unione con il suo clan. Forse quel bambino rappresenta la pace che non ha mai avuto con i suoi conclannati. Non perché loro si fossero comportati male nei suoi confronti. Semplicemente, lei non aveva mai avuto l'opportunità di stare con loro e conoscerli meglio. Perché ha avuto sempre il timore di incontrare suo padre. Ha avuto sempre la paura che lui potesse allontanarla ancora di più dal dojo. < Adesso smetto, non preoccuparti > esclamerebbe verso il bambino, per tranquillizzarlo. Certo, lui non può capire la natura di quelle lacrime. E questo, lo spinge a farla calmare. Lui non lo sa, ma lei ha già trovato una certa pace che le scalda il cuore. L'ha trovata nelle parole di lui, nei suoi gesti e nel sangue che scorre nelle loro vene. Si lascia stringere dal bambino e le braccia vanno a circondare la sua schiena, appigliandosi, come se fosse un ancora. Come se quel bambino fosse diventato una delle sue ragioni di vita. Le accarezza la testa. Un tocco tenue e perfetto, che solo l'innocenza di un bambino può dare. Ed ascolta la descrizione di quella casa dietro quella del Senjuu, così dettagliata. < Sarà proprio perfetta allora >. E le lacrime si calmano del tutto. La felicità ha appena riempito il suo cuore. E lo mitiga, compensando la tristezza delle settimane appena trascorse. < No, non sarò da sola >. E, prima che lei possa aggiungere altro, lui comincia ad elencare i nomi presenti in quell'albero genealogico imparato a memoria. Vengono fuori anche i nomi dei genitori di lei. Lei non dà poi molto peso a quei due nomi. Non li ha mai conosciuti, i suoi genitori, quindi è come se quei nomi non le appartenessero. < Fermati, fermati > tutte quelle parole messe insieme dal piccolo, in modo euforico, la portano a ridere per qualche secondo. Una risata che, ormai, raramente viene fuori dalle sue labbra. < Non è in quell'albero genealogico, perché è la persona che sposerò >. Lo sguardo ceruleo, luccicante, si poggia su quello cremisi di lui. < Si chiama Onosuke Aburame >. La felicità del bambino è immensa e contagiosa. Egli riuscirebbe a strappare un sorriso a chiunque, facilmente. < Sì, una cosa sola >. Ed un bacio le viene stampato sulla guancia. Ciò porta le labbra della genin a distendersi nuovamente in un ampio sorriso. La destrorsa di lei si allunga, alla ricerca della mancina del bambino. Se fosse riuscita a prenderla, la stringerebbe, per poi dire < Allora mi dovrai far conoscere tutta questa enorme famiglia, mmh? >. In un giorno grigio, lei ha trovato la propria felicità. [Chakra 24/30][equip lo stesso]

17:12 Ryuka:
  [Spiaggia] ~ Quella spiaggia insomma va dunque a rappresentare per loro un punto di inizio, un nuovo inizio per entrambi dal momento che gli occhi di lui continuano a vagare in quelli di lei andando a rimirare quelle lacrime che evidentemente non comprende, forse considerandole un sintomo di tristezza quando ovviamente non è così. E' un bambino speciale, quello, forse per più di un motivo. Annuisce a macchinetta alla sua affermazione circa la casa, ripetendone l'essenza < PERFETTA > conferma in tono decisamente entusiasta, e come potrebbe non esserlo dal momento che ospiterà sua cugina appena tornata dopo un lungo "esilio", che poi esilio non è? < Ah non è .. non è nell'albero genealogico.. > la sua voce si spegne, non pensava certo che la ragazza fosse in età da marito, eppure lascia che lo sguardo vaghi per un momento, come a voler metabolizzare la cosa prima di irrompere in un sorriso contagioso dopo quella risata di lei < MEGLIO ancora allora!! > non che capisca le responsabilità di una famiglia, la considera semplicemente una cosa bellissima essendo a sua volta figlio di una famiglia estremamente unita. < Onosuke Aburame .. degli Aburame? > intende dire se fa parte del Clan ovviamente, la mano destra va dunque a grattare silenziosamente la sua tempia come se volesse riflettere < E dici che gli starebbe bene vivere in mezzo a .. noi? > tutti loro, per inciso, semmai non volesse per lui non sarebbe affatto una sorpresa - è stato abituato a pensare ai clan come a delle unità che vivono tra loro, separati, distanti, immersi ognuno nelle proprie tradizioni e nella propria gente salvo erigersi tutti insieme a difesa del Villaggio quando serve. All'affermazione di lei, tuttavia, esplode in una RISATA evidentissima < OVVIAMENTE!! > non aspettava altro < Per prima cosa devo portarti dal nonno per fargli vedere che sei tornata! Poi la nonna! E mia mamma! E papà! E poi zio Kaishi! Zia Nana! Zio Toshimaru! > inizia ad elencare una serie di personaggi più o meno rinomati all'interno della cerchia dei Senju andando ad alzare un dito per ognuno di loro come a volerli contare tutti < E i gelati che mi vende il vecchio Nobunaga..! Te li devo far assaggiare! E il chiosco del Ramen di Jirei!! > piccole botteghe di quartiere che vengono snocciolate una dopo l'altra in rapidissima successione andando ad alzare lo sguardo verso di lei come a volerle far PREGUSTARE la vita in quel quartiere. < Saranno così FELICI di conoscerti, poi c'è Kaitou, un po' antipatico perchè non CREDE che io sia il PRODIGIO che era stato Promesso al Legno > non tutti credono alla profezia, evidentemente. < Come se io avessi preso questo .. > indica il coprifronte < .. per un CASO, e non perchè era SCRITTO! > chiaro, ciò che gli è stato insegnato è che le stelle e gli dèi avevano predetto l'arrivo del Prodigio appena prima della sua nascita, è tutta la vita che glielo ripetono tutti. < Ma io lo farò ricredere, io SONO il Prodigio, io sarò il più giovane Leggendario che si sia mai visto! > come Hashirama-Sama in tempi antichi, un fuoco che brucia dentro quando dice quelle parole. [Chakra Off] [Inventario|Stesso]

17:32 Tenshi:
 La mano stringe quella di lui, come a sigillare un patto non scritto. Due cugini, che si ricongiungono dopo tempo. Una nuova storia che si prefigura davanti ai loro occhi. Una nuova famiglia a cui appartenere. < Sì, degli Aburame > annuisce con la testa, nel pronunciare queste parole. < Certo che gli starebbe bene >. Perché lui la seguirebbe ovunque, anche fino in capo al mondo. E lei farebbe, per lui, la stessa identica cosa. Poi ascolta il suo lungo elenco. Ascolta quei nomi sconosciuti, quegli zii che non aveva mai conosciuto. Quei nonni che non aveva mai visto in vita sua. In quel momento, si sente più vicina al clan. Percepisce quella vicinanza che non c'era mai stata prima. Se ne sente parte, come se fosse sempre stata lì. Annuisce a tutte le cose che dice il ragazzino, ricambiando le sue parole con un largo sorriso che mostra la dentatura. Forse è arrivato il momento di aprirsi al clan. Forse è il momento giusto per presentarsi a loro, anche se, a quanto pare, tutti la conoscono. < Io ci credo! > esclama guardando il volto felice del bambino. < Per aver preso quel coprifronte alla tua età, sarai sicuramente tu il prodigio >. Ovviamente, non sa di cosa stia parlando il bambino. Non sa quale sia la storia a cui faccia riferimento. Ma quel ragazzino è davvero un prodigio. Perché, in una mattinata qualunque, le ha fatto sentire che c'è ancora speranza. Che quella guerra, può essere vinta, con le armi e con il cuore. Perché non si può fare a meno dei sentimenti. Non si può fare a meno della famiglia. < Prodigio, che ne dici di andare a mangiare un gelato? >. E si rialzerebbe, tornando dritta, nella sua posizione naturale. Se egli acconsentisse, stringerebbe ancora la sua mano e si dirigerebbe con lui verso il gelataio più vicino. Quella mano, non vuole più lasciarla. Quel cugino appena incontrato, rappresenta per lei l'inizio di un nuovo capitolo della sua vita. [END]

17:59 Ryuka:
  [?] Ed infatti i due cugini rimangono perfettamente in armonia, andando a recepire l'uno ciò che l'altro gli ha suggerito. Lo sguardo va in direzione di lei quando l'identità del suo ragazzo viene confermata. Rimane a guardarla ricambiando l'affermazione subito seguente. < E allora che sia, sarà il benvenuto! > fintanto che lei sarà felice, anche lui lo sarà, e il clan insieme a loro. < Però deve renderti felice ogni giorno > o sarà la fine, questo è chiaro, con Ryuka su queste cose si scherza fino a un certo punto. Sorride felice andano dunque a tenderle la mano per prenderla e quando lei dice di credergli lui fa un saltello di gioia < Lo sapevo! Lo sapevo che mi avresti creduto! VEDRAI! > le anticipa con un sorriso andando dunque a trotterellarle dietro allegro mentre continua a tenerle la mano pregustando già uno stupendo spuntino < Vedrai che diventerò il Ninja leggendario del Legno! Il Prodigio che ci era stato Promesso! > lui lo è già, nel suo cuore, e non usa la cosa per vantarsi quanto più per portarsi sulle spalle il peso di TUTTO il Clan e della sua rinascita a livello di importanza all'interno del Villaggio. < OH SI!!! > alla parola gelato non ci vede più andando dunque a continuare a camminare di fianco a lei ma ALLUNGANDO il passo per fissarla negli occhi con una certa felice consapevolezza - quella di aver trovato (o ritrovato) un pezzo di sè che in fondo mancava in quel complesso mosaico che sarebbe la sua famiglia allargata, il suo Clan. Il ragazzino inspira ed espira profondamente una gran quantità d'aria < Non vedo l'ora di tornare al Villaggio!! > il loro, ovviamente < .. questa nebbia mi DEMORALIZZA così tanto.. > e lo dice con la massima tristezza simulata possibile, avviandosi con lei verso un nuovo futuro di prosperosa fraternità. [END]

Tenshi e Ryuka si incontrano in spiaggia. E' un incontro che cambia l'intera vita dei due, perché il piccolo genin comunica alla rosata di essere suo cugino. Un legame che nasce, un fuoco che brucia. L'inizio di un nuovo capitolo.

Ringrazio Ryuka per aver pazientato per così tanto tempo e per avermi regalato una bellissima giocata <3