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Ehi, guarda chi è tornato!

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con Furaya, Saisashi

14:59 Saisashi:
 Una solita giornata di fottuta...NEBBIA. <eh che caz*o, questo fottuto posto, sempre e solo nebbia FUUUUUU*K!> esclama il taijutser con il suo solito fare da idiota strafottente, mentre gironzola con passo ciondolante all'interno del villaggio. Il suo aspetto non è dei migliori, molto pallido in viso, occhiaie nere, si vede che non ha passato una bella notte. Ed è proprio così, la notte passata non ha chiuso occhio dopo l'incontro con quel "fantasma" sulla spiaggia, che oltre ad averlo terrorizzato, gli ha infilato in testa un sacco di dubbi e pensieri. Perchè questa "dama della nebbia" aveva una voce così familiare che suscitava in lui quella sensazione di tepore che non provava da anni? E' quello che vuole scoprire. Infatti il suo scopo di oggi, è trovare notizie su questo artigiano che ha come marchio la rondine sui suoi vambracci a cui tiene così tanto. E' stato manipolato pienamente eppure non se ne è reso conto. La sparizione del laccio dei suoi vambracci non è casuale, è stata Mekura stessa a sfilarli per dargli una motivazione per approfondire su quel marchio, forse per provare a vedere se qualcosa di Saisashi o della sua memoria fossero recuperabili. Il ragazzo è molto trasandato, si vede che in questi tre anni ha vissuto da vagabondo. Con se solo uno zaino con l'equipaggiamento essenziale portato in spalla, stival neri comodi in pelle, pareccho usurati, i suoi soliti pantaloni neri in tessuto lucido piuttosto aderenti con diverse toppe, sorretti da una cinta arancione mezza rotta. Al di sopra una t shirt bianca , che di bianco ormai non ha più nulla, ed una giacchetta nera lucida con colletto rialzato e interni arancioni. Guanti mezze dita a coprire le mani, e nascosto sotto il suo outfit la sua armatura completa ed una pettorina speciale dal peso di 50 kg ccon cui ormai convive da anni senza più accorgersene. Insomma, ha lo stesso identico look e vestiti con cui aveva lasciato Konoha. Poveraccio, gli stessi indumenti per 3 anni. Ma ttanto non sa nemmeno più come si chiama e non ricorda nemmeno il perchè si sia ritrovato a vagare senza meta e memoria per il mondo. I suoi capelli sono lunghi, lunghissimi, dopo 3 anni sono arrivati fino alla spalla, una chioma corvina , incluso il ciuffo frontale lunghiissimo che copre facilmente gli occhi dandogli noia. Avrebbe bisogno di un taglio. <uff...dannato fantasma....> penserebbe tra se e se giunto a quello che sembra essere un accampamento. [ch ON]

15:07 Furaya:
 Passi lenti quelli della Nara che tenta di tenere sotto controllo la zona. Pur avendo dato specifici ordini agli Anbu, non può che preoccuparsi anche di questi ultimi. Gli Anbu di Kiri sono in evidente rivolta o, se ancor non fosse chiaro, non sembrano collaborare con l'Alleanza. Stessa cosa per Hotsuma, ma ha dovuto rimangiarsi tutto per via della pergamena che le ha dato, la quale avvisa e attesta che Konoha potrebbe venire attaccata ben presto. Deve darsi una mossa, ma deve garantire anche l'incolumità dei ninja che resteranno a Kiri oltre a quelli che dovrà portare al massacro a Konoha. Se si prospetta una guerra, sarà la prima a scendere in campo per evitare che essa cominci effettivamente: vuole fermarla sul nascere. Pertanto, vaga ma senza una meta precisa. Si preoccupa di controllare che sia tutto in ordine e che niente e nessuno osi minacciare la quiete dell'accampamento. Niente eccetto... Saisashi. La sua voce, in un primo momento, non le sembra neanche familiare. D'altronde, son passati così tanti anni che non potrebbe certo intuire che si tratti proprio del fancazzaro per eccellenza, che tutta Konoha temeva non appena metteva piede fuori casa. Si mostra con uno yukata corto di colore nero, sul quale son raffigurate delle lingue di fuoco che racchiudono la veste sia avanti che dietro come se stessero abbracciando la donna in questione. Una fascia cremisi in vita ne tiene strette attorno ai fianchi le vesti con uno scollo a V non eccessivo. Lascia visibile il solito ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha e la fascia rossa posta a coprire la cicatrice attorno al collo, ad opera di Raido Oboro molto tempo prima. Invisibili ma presenti, un paio di pantaloncini neri le permettono qualsiasi movimento evitando che metta in mostra la mercanzia. Attorno alla coscia destrorsa, vi è una tasca Porta Kunai e Shuriken con le relative armi; una tasca Porta Oggetti è tenuta sul gluteo manco. Sotto il kimono e le maniche, esse piuttosto larghe, sono disseminati dei Fuda che fungono sia da contenitori che da potenzianti. Le katane son nei rispettivi foderi al fianco mancino, come sempre. Non ha - visibili - altre armi, se non il coprifronte tra i rosei ciuffi ormai arrivanti ben oltre la metà schiena, folti e mossi. < Chi va là? > Tuona, ponendo fin da subito mano sulla rispettiva elsa per prepararsi all'eventuale attacco. Dopo l'arrivo senza preavviso del Mizukage, è parecchio in all'erta. [ Chk ON ]

15:18 Saisashi:
 <YAAAAAWN> sbadiglia ad alta voce spalancando le fauci, quasi come un ruggito rumoroso, per poi lasciare le braccia a ciondoloni in avanti , assumendo per qualche istante una posa gobba. <uhm...vediamo un pò....che palle che palle che palle!!!> si strofina le mani tra i capelli come un forsennato in preda al panico, tutta questa situazione è troppo strana. 3 anni passati nel vuoto ed ora questo susseguirsi di cose inspiegabili che lo portano a dover cercare qualcosa di cui non ha minimamente idea. TROPPO STRESS <non so da dove inziare> direbbe con faccia mogia ed occhi a pesce guardandosi intorno. Non sembra per nulla notare Furaya, anche perchè probabilmente non la riconoscerebbe nemmeno, le sue parole non gli giungono nemmeno per sbaglio. Guardandosi intorno noterebbe come nell'accampamento ci sia movimento ma allo stesso tempo ordine e pace. Quelli che sembrano essere ninja, sono rigorosi e sembrano tutti intenti a fare qualcosa. <CI SONO!!!> direbbe illumnandosi di colpoa buttando all'infuori l petto in modo orgoglioso <qualcuno di questi idioti magari potrebbe aiutarmi hihihh> sogghigna con aria malefica strofinandosi le mani. Addocchierebbe quindi la sua prima preda, un ninja piuttosto robusto e pelato intento a conversare con un altro uomo, meno imponente. Beh nella sua semplice testa, viene attratto da quello più vistoso, si avvicinerebbe quindi in modo veloce all'invididuo <HEYLA!> strillerebbe sorridendo a 32 denti per poi mimare un saluto militare con la mancina <sto cercaaaaando un qualche tipo di artigiano o boh...qualcosa di simile credo > direbbe pensante senza saper bene nemmeno lui < ho solo un vambraccio con il suo marchio a forma di rondine, ne sai quaaaaalcosa TEEEESTA A BOCCIA?!?!> direbbe ironizzando in modo più che spigliato sulla sua capoccia pelata, in attesa di una risposta. L'altro meno robusto guarderebbe male Saisashi per via della sua interruzzione "E tu chi saresti"? Chiederebbe stizzito <io non ti ho rivolto la parola. E poi puoi chiamarmi IL SUUUUUUUUUBLIME EHEHEH! Ora silenzio, ho fatto una domanda al tuo amico grosso, tu con quel fisico non puoi certo aiutarmi tsk> no, non va proprio, sembra tornato esattamente ai primi tempi della sua gioventù, quando era un bullo che viveva per strada, prima ancora che venisse accolto da Mekura [CH ON]

15:28 Furaya:
 Nessuno risponde alla sua richiesta. Che abbia usato un tono di voce troppo basso? Deve urlare? Non crede. Tuttavia, viene immediatamente attratta dal casino che si crea poco più in là. Un forsennato inizia ad urlare o, comunque, sembra essere davvero preda d'una psicosi. Qualcun altro inizia a rispondergli con tono non propriamente felice, probabilmente molto infastidito in base a quel che può riuscire a sentire col proprio udito. Pertanto, facendosi aiutare proprio da questo e dalle voci che non s'abbasserebbero d'intensità a quanto pare, cerca di raggiungere il punto prestabilito per poter vedere con chiarezza quel che succede. Accelererebbe il proprio passo, chinando il busto innanzi e alternando velocemente le inferior leve per poter raggiungere quanto prima il luogo dell'ipotetico misfatto. Le piante dei piedi pigerebbero sul terreno del loco in maniera ritmica, fin a fermarsi quando riuscirà ad avere di fronte sia Saisashi che il Ninja pelato fermatosi per ascoltare le sue lamentele... o presunte richieste. < Mi dite cosa diamine sta succedendo qui? > In un primo momento ancora, non riesce a capire di che diamine si stia parlando. Non riesce a riconoscere il Chunin - sia perché è passato troppo tempo e sia perché d'aspetto è senza dubbio cresciuto e cambiato. I capelli a coprirgli buona parte del viso, data la lunghezza, non aiuterebbero neppure. C'è, però, una singola parola che le fa strabuzzare gli occhi e mollar la presa sull'elsa della Katana. < ...Sublime? > Dove ha già sentito questo nome? Oh, ma è semplice. E quasi come un lampo di genio, ancor con gli occhi azzurri focalizzati sul duo e su altri possibili ninja usciti fuori per capir cosa stia succedendo, apre bocca per esclamare: < SAISASHI?! > E' l'unico - davvero UNICO - che possa anche sol venirle in mente che si faceva chiamare così. Deve essere PER FORZA lui, altrimenti resterà delusa a vita. [ Chk ON ]

15:40 Saisashi:
 La situazione sembra scaldarsi in fretta, in quanto il tizio basso con cui si è appena battibeccato, non accoglierebbe con molta gioia le parole del taijutser. "che hai detto? cerchi guai?" risponderebbe il mingherlino rivolto a Saisashi, mentre lui senza capire bene il motivo di tanta rabbia socchiuderebbe gli occhi in completa tranquillità <mi spieghi perchè ti irriti tanto? Ho solo detto la verità, ovvero che sei gracile e che non ti ho rivolto parola. Ora dimmi, cosa c'è di tanto sstrano?> domanderebbe con una faccia saccente che verrebbe presa volentieri a schiaffi anche dal premio nobel per la pace. In tutto questo il pelato sembra grugnire silente, a quanto pare ha un carattere pacato, ma non da risposte dal Taijutser. Pochi istanti dopo il corvino non farebbe in tempo a continuare il discorso, poichè sul retro verrebbe nuovamente interrotto da qualcuno, questa volta una voce femminile. Piuttosto indignato risponderebbe subito <OOOH MA CHE AVETE TUTTI!??! POOOOOSSSIBILE CHE NON SI POSSA FARE UNA PIACEVOLE CHIACCHIERATA CON UNA TESTA PELATA SENZA ESSERE INTERROTTI?!??! FU*K!> Strilla con il suo tono di voce che lo ha reso celebre ai tempi, mentre porterebbe le mani dietro la nuca a sorreggerla in modo comodo, voltandosi lentamente verso la figura <ma....ma....WOW!> esclamerebbe senza tanto contenimento mentre i suoi occhi sembrerebbero prendere la forma di due cuori pulsanti. Ai tempi, anni prima, il SUBLIME adorava le donne, ma non era in grado di averci a che fare, per nulla. Ed ora sembra che tutti i progressi che aveva fatto, siano andati perduti. <e tu...ch...chi sei hihihi> balbetta con tono basso ora arrossendo vistosamente, mentre scosterebbe i capelli dal viso per poter vedere meglio. <hey asp.....aspetta> sentirebbe pronunciare ancora quel nome. CHI CAZZO E' QUESTO SAISASHI? <anche tu...MI SPIEGATE CHI E' QUESTO TIZIO E PERCHE' E' IL SECONDO GIORNO CHE ME LO SENTO DIRE?!! E' UNA FORMULA MAGICA?!? HO CAPITO E' LA MALEDIZIONE DI QUELLO SPETTRO CHE VUOLE PUNIIIIIRMI ....WAAAAAA AIUUUUUTO!> si dimenerebbe come un ossesso sul posto, creando una scena buffa, per poi balzare dietro al pelato gigante, nascondendosi impaurito alle sue spalle <pe..pe...pensaci tu gigante senza capelli, io me la filo!> [CH ON]

15:51 Furaya:
 Interviene subito la donna in virtù della prima minacciosa domanda che proviene dal pelato. < Qui, nessuno cerca guai e nessuno ne troverà. > Sottolinea e si mette in mezzo, facendo prevalere la propria autorità di Hokage. Se Saisashi non la riconosce, stessa cosa non dovrebbe essere per il pelato trovato all'accampamento. La fama e l'autorità della Nara dovrebbero comunque precederla, in particolar modo per la carica che attualmente ricopre al Villaggio della Foglia. < Stai infastidendo tutto l'accampamento. Io ti lascerei anche continuare ad urlare se non fosse per i miei timpani. > Vocifera alla di lui volta, scostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio per evitare che le causi fastidi agli occhi, i quali son ora focalizzati direttamente su Saisashi. Cerca di squadrarlo dalla testa ai piedi, tornare a più di tre anni prima quando è sparito. Non si sa precisamente dove e non si sa bene neppure precisamente quando. Sta di fatto che per lungo tempo non si hanno più avuto sue notizie. Quando finalmente le mette gli occhi addosso, lei è costretta ad aggrottare le sopracciglia per via dell'altrui modo di fare. Confusa - ancor più di prima d'arrivare lì - non sa bene cosa rispondere in un primo momento. Lo guarda sbigottita. < Come chi sono? > Non si riferisce alla mancata nomea che di solito le attribuiscono, ma proprio al come non faccia a riconoscere una persona con la quale aveva una discreta confidenza. < ...eh? > Molteplici punti interrogativi andrebbero formandosi sulla sommità del capo della fanciulla, non sapendo che pesci prendere di fronte ad un simile sconcerto. < Saisashi... > Si schiarisce la voce, volendo usare un approccio diverso rispetto a quello iniziale. < ...sono io, sono Furaya. Non ti ricordi di me? > Si indica il viso con l'indice, spostandosi da un lato all'altro per poterlo adocchiare dietro l'omone pelato che fungerebbe da muro separatore. < Non ti faccio niente, giuro! > Indietreggia d'un paio di passi, alzando ambedue le mani per fargli vedere i palmi vuoti e lontani dalle armi. < Vedi? Sono innocua. > Con due Katane ed un intero negozio di ferramenta, ma sì... è innocua. [ Chk ON ]

16:14 Saisashi:
 In qualche modo, la donna sembra prendere le parti di Saisashi, anche se lui non capisce bene il perchè di questa situazione. L'omone pelato in tutto questo resta in silenzio ed è passato dall'essere infastidito dal genin ad essere usato come scudo. Poveraccio, quando si è svegliato la mattina lucidandosi la capoccia, mai avrebbe pensato di ritrovarsi in quella situazione. <infastidendo dici....ma non ho fatto nulla giuro!> direbbe tremolante come una foglia rimanendo celato dietro all'omone, spostando solo leggermente il capo di lato alla spalla destra dell'uomo, per poter scorgere la figura femminile poco più in la. Ascolta le parole della Kage che in questo momento non riconosce come tale, ma non per volere, semplicemente non ne sa nulla. Anzi, non si ricorda nemmeno di conoscerla, figuriamoci se può aver saputo della notizia mentre vagava come un barbone. Sul subito non coglie le parole di Furaya, è più concentrato a capire come svignarsela. Quando poi elabora il tutto, smetterebbe di colpo di tremare. Tornerebbe eretto , facendosi serio improvvisamente. Sembra quasi un'altra persona, forse un pizzico di senno è ancora rimasto. <com..come dici?> direbbe spostandosi leggermente mostrandosi nuovamente alla donna. <io non so chi sia Saisashi, e non è la prima volta che sento questo nome in questi giorni. Somiglio a qualcuno forse? Beh quel qualcuno dev 'essere un gran fico se mi somiglia hihi> fa dell'ironia per coprire il suo attuale stato di perdizione totale. Non sa nulla, non ricorda nulla e ciò gli crea disagio <aspetta un attimo. > direbbe per poi compiere rapidamente qualche passo in sua direzione trovandosi di colpo di fronte alla donna con le mani alzate. Chinerebbe il busto leggermente in avanti, avvicinando il viso a quello di Furaya scrutandola con aria stranita a pochi centimetri dal viso, con un imbarazzo che sparirebbe improvvisamente <vuoi diree che...io...e te....ci conosciamo?? DAVVERO!?> esclama , com'è possibile? Lui ed una ragazzacosì bella? E soprattutto perchè=? Possibile che non ricorda nulla? < ehm...non ho idea di chi sia Frufaya...Furafya...o chi sia> il solito mentre resta li a pochi centimetri dal suo viso < vuoi forse dire che....se mi conosci....perchè ci conosciamo?? chi sei? io conoscevo davvero una do....donna così bella??> arrossisce parlando ad alta voce <impossibile> e invece era così ed aveva anche discreto successo in qualche modo con le donzelle <eravamo forse fidanzati??> inarca un sopracciglio [ch On]

16:33 Furaya:
 Sospira, volendo mantenere per ovvi motivi la calma. Se il ragazzo ha perso i propri ricordi o sta facendo soltanto lo scemo, non può ancora dirlo con certezza. Ricorda bene quanto euforico e mattacchione fosse, per cui sta ancora pensando che sia uno scherzo di cattivo gusto, il quale terminerà di lì a poco. Una parte recondita del proprio pensiero, invece, sta già iniziando a pensare al peggio - com'è solita fare per via degli eventi traumatici ai quali è sopravvissuta. Non è negatività la sua, ma pessima - davvero pessima - esperienza con simili avvenimenti. < Tempo fa... > Inizia a raccontare, cercando di mantenere un tono di voce normale, adeguato al contesto. < ...conoscevo un ragazzo come... te. Cioè, conoscevo te. > Si corregge, convintissima che sia lui e che abbia un pessimo senso dell'umorismo. < Il tuo nome è Saisashi e ti facevi chiamare il Sublime anche allora. Non so quanti anni siano passati, ma più di tre sicuramente. > Asserisce con far pacato, aggrottando appena le sopracciglia. < Lascia stare quell'uomo, suvvia. Non alzerei mai le mani su nessuno, figurarsi con un innocente. > Che, in questo caso, sarebbe lui fatto e finito. S'è soltanto avvicinata per constatare cosa fosse successo e per evitare che si trattasse di nuovo d'un attacco da parte di Hotsuma e del suo sparuto gruppo di Spadaccini leggendari. < ... > Aspetta pazientemente, per quanto sia possibile poiché si sente velatamente presa in giro, che il ragazzo possa elaborare e darle una risposta quantomeno esaustiva. Inghiotte un grumo di saliva, speranzosa che la risposta giungente sia quella desiderata. < ...giuro! Non dico mai bugie. > In effetti, non riesce a ricordare l'ultima volta che ne ha detta una. < Ti ringrazio per il complimento, ma eravamo compagni. Non ti ricordi di Sakura? La tua ragazza? Cosa l'è successo, non è più con te? > A giudicare da quel che vede, pur essendo difficoltoso con la nebbia che circonda l'accampamento, sembrano esserci soltanto loro tre lì in mezzo per il momento. < Ci siamo conosciuti a Konoha, qualche anno fa. > Inizia a sentirsi lievemente delusa. Forse, l'idea che effettivamente abbia perso la memoria inizia a prendere piede e forma nella testa della rosata. < Eh? > Vien risvegliata dai propri pensieri grazie all'ultima domanda che le viene posta, alla quale vien da riderle come se servisse a smorzare la tensione. < Considerando che sei sparito per lungo tempo e che saresti anche potuto essere morto... > Ridacchia giocosa. < ...che fossi il mio ex potrebbe quasi essere vero! > Si rende conto dopo pochi istanti che la battuta ha un certo black humor che poco si confà al suo ruolo. Pertanto, sbatacchiando le palpebre e arrossendo sulle gote, glissa con lo sguardo altrove. < Ahm... No, certo che no. > Santa pazienza. [ CHk On ]

16:56 Saisashi:
 Saisashi, rimasto li per qualche istante quasi appiccicato al viso della donna, che arrossirebbe a sua volta, tornerebbe nuovamente eretto distaccandosi leggermente così da poter vedere e scrutare meglio la donna nella sua intera figura. I suoi occhi verde smeraldo sono in cerca di qualsiasi tipo di dettaglio sul corpo della Kaga che possa minimamente farle tornare in mente qualcosa. Nulla, se non un pò di rossore in volto dovuto alle sue forme <gulp> deglutisce rumorosamente <quindi mi conoscevi...e...com'ero? > direbbe con tono che nasconderebbe una nota palesemente triste <una sorta di nullità? Che ne era della mia vita. Perchè io non so più che senso abbia vivere da ormai chissà quanto tempo> lo dice serio ma non triste. E' come se lo spiegasse con una convinzione e sicurezza tale da renderlo qualcosa di normale. E' abituato a questo pensiero, fa parte della sua coscienza. <quindi io sarei Saisashi mh....che nome fiiiiiico!> direbbe incredulo sorridendo, anche se sembra prenderlo come un gioco, è come se non recepisse bene questa informazione <beh , ovvio che io sia sempre stato sublime non potrebbe essere altrimenti > si gratta la nuca con la mancina < compagni quindi....mmm Sa...Saku...??? CHI?> direbbe <Sakura?? AAAARGH!> ed ecco che si bloccherebbe di colpo come successo il giorno prima, lanciando un grido che si rompe immediatamente per il dolore causato da una fitta alla testa, che lo zittirebbe istantaneamente costringendolo in ginocchio. Le mani stringono forte le tempie, finchè il tutto non si placherebbe poco dopo lasciando il corvino senza fiato ed ansimante <anf...anf...> recupera fiato tornando lentamente in piedi. Sakura non ha idea di chi sia, ma quel nome gli ha creato una reazione inaspettata. 3 anni prima era sparita e sospettava fosse morta. Di lei dopo la sua partenza per una missione non si ebbero più notizie e fu uno dei motivi per cui il taijutser scappò dal villaggio. Nessuno voleva dargli retta, aiutarlo a trovarla e a trovare Lind. La disperazione lo portò a perdere tutto. Finalmente tornerebbe vigile <maledetta testa...ogni tanto mi succede...Konoha? Quindi io abitavo in quel posto di mangiatori di ramen? tsk follia> direbbe storcendo il naso con una smorfia <beh io non sono sparito, mi sono ritrovato di colpo a non sapere più nulla e dove mi trovassi. Tutto qui. < beh alla fine è un pò come se fossi morto sul serio non trovi? hihihi forse ppeggio. Molto peggio. Una morte vigile > farebbe spallucce pronunciato una così grande atrocità in modo così semplice e leggero. Non deve aver avuto vita facile eppure il suo modo di affrontare le cose è sempre stato incredibile. <ma allora ...> si avvicinerebbe nuovamente alla ragazza a pochi centimetro girandole attorno ed analizzandola in ogni suo lato <c''era qualcosa tra noi o no...??? Non credo che potessi essere amico di una sventola del genere senza provare nulla no? > un complimento bizzarro, proprio dei suoi. [Ch ON]

17:30 Furaya:
 Lo sguardo torna a focalizzarsi sul viso del ragazzo successivamente alla gaffe commessa e ad una battuta di pessimo gusto. < Eri esattamente... > Lo scruta dalla testa ai piedi, cercando di trovare le parole giuste. < ...come ti sto vedendo ora. Esaltato, sembravi una scimmia da quanto urlavi e non sei cambiato poi molto, devo ammettere. > Non è un insulto. Nella sua innocenza, non vuole assolutamente farlo passare come tale. < Nonostante questi tuoi comportamenti così eccentrici, eri anche un valido ninja ed un ottimo amico. > Commenta con placidità, portando le braccia a piegarsi sul petto. Le dita sfiorano con delicatezza i lembi dei vestiti e il costato sottostante, quasi volesse infondersi forza da sola ma senza riuscirvi. Or più che mai, crede fermamente che non sia più uno scherzo. Saisashi è abbastanza intelligente - o perlomeno era, quando lo conobbe - per capire quand'è giusto scherzare e quand'è giusto esser serio. O sta ricordando una persona nient'affatto esistita? E' passato così tanto tempo, del resto. E' come avere di fronte una persona totalmente nuova, delle volte. Sarà il caso di Saisashi stesso? Non stenterà a scoprirlo. < Ognuno ha il diritto e il dovere di vivere la propria vita. Ed un senso, soprattutto. > Greve, corruccia le labbra rosee. < Perché dici questo? > Cosa gli è successo per giungere ad un risultato talmente distruttivo e non saper cosa farsene della propria vita? S'interroga, ma non riesce ad avere delle risposte che possano in qualche modo soddisfare la propria richiesta. Non appena lo vede caracollare a terra... < !!! > ...si risveglia in lei un senso di pericolo tale da farla precipitare in suo aiuto. Il ninja pelato, forse approfittando della situazione, preferisce sgattaiolare via per poter lasciarli da soli. Si piegherebbe a sua volta in ginocchio, poggiandone uno al suolo e tenendo l'altro alzato. Una mano scivolerebbe sulla di lui schiena per porvi delle piccole carezze, atte a farlo calmare e riprendere. Il cuore ha iniziato ad accelerare i battiti, ma esternamente cerca di rimanere piuttosto calma per evitare che vi siano ulteriori e pericolose ripercussioni. < Calmati. Hai sbattuto la testa di recente? > Potrebbe trattarsi di molto altro, ma la Nara non è un medico e non sa dargli un parere preciso in merito. Può ipotizzare, tuttavia aiutarlo è tutt'altro paio di maniche. < Posso portarti nella tenda ospedaliera e farti controllare da un medico, che ne dici? > Gli propone con un mesto sorrisetto stampato sul volto pallido. Cerca di convincerlo con la gentilezza, essendo evidentemente preoccupata per il ragazzo in questione. D'altro canto, si tratta pur sempre d'un proprio amico in difficoltà, per quanto lui non se ne ricordi affatto. < Ehi, non essere così offensivo. Non sono l'Hokage dei Mangiaramen. > Sghignazza volendo in qualche modo alleggerire la situazione e farlo tranquillizzare il più veloce possibile per evitare che abbia traumi o peggiori. < Smettila, non sei morto e sei ancora giovane. > Dunque, non morirà tanto presto secondo questo pensiero, se non fosse che i Ninja hanno una aspettativa di vita ben corta. < Eravamo solo amici. Eri fidanzato con Sakura, ma vedo che non lo ricordi. > Dolce come una madre, comprensiva gli si pone. [ CHk ON ]

17:54 Saisashi:
 Le parole di Furaya scorrono lentamente nella testa frastornata di Saisashi che cerca man mano di mettere in linea tutto con i propri pensieri. Apprezza sicuramente l'aiuto di Furaya che lo supporta in quel suo crollo momentaneo < non ti preoccupare per me, non è niente credo.. sono sopravvissuto a ben altro> vivere senza meta e memoria non è facile, ti scambiano per un pazzo, non ti sanno mai identificare e soprattuto devi darti alla più totale sopravvivenza. Mantenere la mente lucida e non impazzire è la battaglia più grande che il genin affronta quotidianamente con se stesso seppur non lo lasci trasparire. Ascolterebbe la sua stessa descrizione, constatando che non si discosta molto da quel che è attualmente <HEY! UNA SCIMMIA DICI?! Uff!> sbuffa alterato con un broncio buffo, non cogliendo l'ironia <voi donne siete sempre uguali, non capite il mio valore> serra le braccia al petto offeso <un ninja...quindi ero un ninja? Servivo veramente gli ordini di qualcuno? Non ci credo...> beh aveva cambiato modo di pensare ed anche se con i suoi modi, seguiva esattamente ciò che serviva per il bene del villaggio, perchè in questo avev trovato una casa, degli affetti, degli amici. < vorrei sapere altro di me stesso, se ne avessi voglia. > sembra fidarsi , come se sentisse una sorta di familiarità inconscia con la ragazza, nonostante potesse essere tutto un bluff nei suoi confronti, lui da per scontato che le di lei parole siano vere. Zittirebbe con sguardo cupo rispondendo di colpo alla ragazza, mentre andrebbe a sedersi a terra con fare dinsinvolto. Non gli importa di sporcarsi, tanto messo peggio di così sarebbe impossibile. COn la mancina porterebbe all'indietro la lunga chioma corvina, scoprendo del tutto il viso,, in cui si evince una citratrice lunga partire dalla fronte a scendere fino sotto l'occhio sinistro. Qualcosa che si è procurato in questi 3 anni senza ricordarsi come, e che sembra incisa a mano da qualcuno. < e tu... chi sei per dire che io debba avere il diritto di vivere questa prigione eh? >alza il capo al cielo coperto dalla nebbia socchiudendo gli occhi < io vivo, solo perchè devo farlo. Non so il motivo. Che io sparissi o meno cosa cambierebbe? A me niente. Agli altri neppure. SOno solo un granello di sabbia di passaggio trasportato dal vento. Finchè durerò> parole dure ma che mostrano una fragilità che rivela quanto Saisashi sia in realtà maturato ulteriormente in questi ultimi anni, seppur la sua mente avesse nuovamente costruito questa maschera egocentrica per coprire e non mostrare le sue insicurezze. Tutto come un tempo. <no, non ho sbattuto la testa, non che io sappia...sto bene. QUando penso a certe cose è come se partisse un coltello all'interno del cervello. Non so spiegartelo. > volterebbe lo sguardo nuovamente verso Furaya accennando un sorriso < aaaah ma dai? E quindi tu saresti il Kage? E quindi il mio capo siccome dici che sono del villaggio dei mangiaramen? Beh poteva andarmi peggio. Non pensavo che un capo ninja potessere COOOOOSI SEXYYYY AHAH!> alza la voce di proposito < Peccato, solo amici dici... chissà che le cose non cambino > le fa un occhiolino con smorfia, apposta per fare lo scemo <Sakura non so chi sia. Non voglio saperlo. Se non è qui con me evidentemente non era importante o probabilmente è morta> conclude con tono cupo <Non credo un medico possa aiutarmi. Non voglio sentirmi dire che sono pazzo. Io sono semplicemnete questo. Sono "Nessuno" ecco tutto> terminerebbe per poi andare a tirare fuori i vambracci dal suo zaino fissandoli con nostalgia, fissandosi sul segno della rondine [ch ON]

18:10 Furaya:
 Gli resta affianco per tutto il tempo necessario, carezzando pian piano la curva della schiena per aiutarlo a calmarsi. < Non è niente se hai perso la memoria, Saisashi. E' evidente che non hai più ricordi del tuo passato perché non ti saresti mai dimenticato di Sakura. > Non importa che si sia dimenticato di lei, per quanto un po' di male le faccia, bensì per la Hyuuga. Non sa bene che fine abbia fatto e, in base agli avvenimenti attuali, è probabile che neppure lui possa saperne molto. Ci sarà il tempo per ristabilire tutto, quindi non bisogna correre dietro a ricordi perduti come se non se ne potessero ricreare di nuovi. Pian piano, torneranno da soli al loro posto colmando le lacune lasciate. < Ehi, non era un'offesa! > Esclama lasciandosi andare ad una piccola risata. < Io il tuo valore lo avevo capito, esattamente come l'aveva compreso Hitomu. Non so se ricordi almeno qualcosa di lui... > Lei ci prova, volendo sondare il terreno ed accertarsi che non abbia dimenticato proprio tutto. Certo, il semplice fatto che non ricordi il suo nome, però, lascia già a desiderare per il resto. Lascia la frase precedente in sospeso in attesa che sia il ragazzo a darle le risposte che vorrebbe avere, senza estorcergliele necessariamente. Se ricorda è un passo importante ed è senza dubbio positivo. Altrimenti, aspetterà. < Beh... > Fa roteare gli occhi con un mezzo sorriso imbarazzato. < ...tendenzialmente, cercavi di andare contro a qualsiasi ordine ti venisse dato. Quindi, non eri propriamente rispettoso dei ranghi, ecco. > Non riesce a nascondergli la verità. Il vecchio Saisashi le piaceva parecchio, la divertiva quando non era di buon umore e sapeva di poter contare sul suo aiuto e viceversa. Non avevano molta confidenza, sicuramente, però erano usciti una volta sola a cena nel ristorante di Sakura. Che ricordi, quelli! < Ti dirò tutto ciò che vorrai, ma a tempo debito e con calma. Accumulare troppe informazioni potrebbe darti fastidio. Hai visto tu stesso la reazione che hai avuto quando ho nominato Sakura. > Pensierosa, poggia anche l'altro ginocchio al suolo per poter poi adagiare le natiche sulle gambe piegate sotto di sé. Dovrebbe essere alla sua stessa altezza, restandogli vicino. < Hai ragione, potresti pensare che io non sia nessuno per dirti cosa fare della tua vita. Ma eri un Konohano e il mio ruolo, così come il mio modo di pensare, mi impone di aiutarti. Tutta Konoha è sotto la mia tutela e salvaguardia. Non intendo lasciare nessun Konohano in pericolo finché ci sono io... ed anche dopo. > Tanto tempo fa, venne definita anche l'Eroina di Konoha dalla popolazione. Anch'esso è ormai legato ad un ricordo sbiadito che, tra i due, può ricordare soltanto la Nara. < Cambierebbe. C'era - e sono sicura che c'è ancora - gente che ti voleva bene. > Il sorriso s'allarga un altro po', costretta però ad allungar la mano verso il suo mento, con far pur sempre delicato, per scostar il di lui viso verso il proprio. Ne scruta i lineamenti e la cicatrice. < Quella lì, invece? Da dove sbuca? > Sicuramente non aveva una cicatrice così vistosa ed in bella mostra quando lo ha conosciuto. La domanda, dunque, è d'obbligo. < Sì, comprendo. > In merito ai sintomi che avverte. < Andare da un medico sarebbe consono. > Glielo ripropone, conscia della testaccia dura che lui ha. < Non sei pazzo. Ho avuto a che fare coi pazzi e sei totalmente dall'altra parte. > Scuote mesta il capo, scegliendo però di non aggiungere altro al discorso di Sakura per il momento, a causa della reazione precedente e dei dolori scatenati. < Così come tu dici di essere "Nessuno", io sono destinata a restare da sola. Quindi, fidati, siamo soltanto amici. > Più per precauzione di Saisashi, SIA CHIARO. Perché un pensierino potrebbe farcelo eccome. [ Chk ON ]

18:40 Saisashi:
 La giovane Kage arriverebbe a sedersi di fianco a lui continuando a " consolarlo" in qualche modo. Sicuramente il genin si sentirebbe rassicurato seppur stranito. Il calore umano è qualcosa a cui non è più abituato. Eppure anche solo l'idea di aver qualcuno in questo momento seduto accanto a lui ad ascoltarlo, gli fa provare qualcosa di inspiegabile. < Sakura. Forse non ricordo perchè la mia testa ha voluto dimenticare? Forse era troppo doloroso?> potrebe essere vero, Saisashi era convinto che Sakura fosse morta, e probabilmente è così. <uff> compierebbe un lungo respiro come a volersi sfogare, seppur impossibile, in questi pochi istanti di tutto ciò che lo sta attanagliando in questi anni. Sorriderebbe sentendosi dire del suo "valore". Lui si considera un sig Nessuno, come può essere che in passato fosse riconosciuto come "valoroso"? < quindi ero valoroso. Beh allora dovevo essere davvero fico. In forma, atletico e valoroso. Come in una favola ehehe> sorride malinconicamente al cielo < Ma certo è ovvio!> direbbe in risposta alle parole di Furaya riguardo ils uo andar contro le regole <come potrei farmi dare ordini da qualcuno che mangia solo ramen? MAI! > parla lui che era il re del ramen. Ne ha scroccato così tanto da perdere il conto <no non ricordo di Hitomu...tutti questi nomi...queste sensazioni..mi dicono qualcosa eppure è come se fossero...non lo so è come se avessi la sensazione di aver vissuto tutto ciò in qualche mio sogno in questi anni > sarà il subconscio che emerge durante il sonno? <io ho rispetto solo di ciò che conta realmente. Questo è certo. Ecco perchè non rispetto me stesso, perchè in questo momento non conto> direbbe voltando le verdi iridi dritte verso quelle della ragazza dai capelli rosa, per poi rimanere immobile a fissarla < dici...? Allora mia dolce Kage... tu sicuramente sei il capo di tutto ed hai realizzato grandi cose. Le tue parole sono tanto belle quanto mi fanno ribrezzo> what?? <perchè sforzarti a dire e mantenere qualcosa che non puoi? Mi hai detto che non racconti bugie..ma queste appena sentite mi sembrano molto peggio. NOn puoi prenderti carico di tutti i Konohani, per il semplice fatto che è imposibile. Porterai un peso per te che sarà insormontabile e vacillerai sempre nel dolore. NOn è così? > direbbe con un discorso pittosto insolito fatto da Saisashi < sai perchè lo dico? Sai perchè mi ha sempre fatto schifo tutto questo, il mondo ninja? Probabilmente me lo sto ricordando ora. Perchè è fatto di belle parole, vi riempite la bocca di grandi ideali ma la realtà....qual è eh??!> stringerebbe i pugni in una forte presa spingendoli contro il terreno < se quel che dici è vero...spiegami. Non ero forse un Konohano in questi anni in cui mi sono ritrovato perso chissà dove senza sapere chi sono??! Non ero forse un Konohano?!? Non mi volevate forse..."B E N E"?!> scandisce bene le parole ironizzandole con fare nervoso < e allora PERCHE' NESSUNO MI HA AIUTATO?! PERCHE' HO VAGATO SOLO PREGANDO OGNI GIORNO DI PORRE FINE A QUESTA PRIGIONE CHE HO VISSUTO AD OCCHI APERTI OGNI CA**O DI GIORNO!?> alzerebbe il tono <se tenevate così tanto a qualcuno...dove eravate quando quel qualcuno vi cercava e cercava risposta> gli occhi inizierebbero a vacillare, brillando di lacrime che vengono trattenute con forza, e per evitare che vengano notate troppo il giovane scosterebbe lo sguardo. <sono sicuro che non potrai darmi risposta. Perchè non c'è> direbbe per poi concentrarsi sull'ultima domanda relativa alla cicatrice.< questa? Non lo so. Brucia, ogni tanto. Dalla tua domanda si capisce che quando ci conoscevamo non ce l'avevo...non so come sia apparsa...so solo che ce l'avevo e che sembra incisa a freddo. > concluderebbe <restare sola? hahahah> sghignazza <tu in questo momento sarai sola. Ma non hai idea di quanto lo sia stato io. Sei fortunata. > o almeno questo è il suo punto di vista, siccome ha di fronte la ninja probabilmente più acclamata di Konoha. A confronto la sua situazione non riesce a paragonarla [[ch on]

19:02 Furaya:
 < Sono molteplici i motivi che spingono una persona a non voler ricordare. > Lei stessa ne avrebbe così tanti che si perderebbe il conto. L'unico problema è che non può permettersi di dimenticare. Deve farlo per se stessa, per il villaggio e per tutti i cittadini ai quali ha promesso aiuto. < Oh, lo eri. > Ridacchia restandogli ancor di fianco, ma poggiando la manco con cui lo consolava in grembo. Non reputa necessario lo stargli troppo addosso, per cui opta per fare un piccolo passo indietro e ritrarre la mano. E' come se al suo cospetto fosse una sconosciuta, no? < Anche io mangio il ramen, quindi smettila! > Non lo dice con cattiveria, bensì con un sorrisone stampato in volto ed un tono gioioso. Nonostante tutto è contenta d'aver finalmente ritrovato qualcuno della vecchia guardia, nonostante non si possa dire lo stesso per lui. < Allora, lasciamo per un attimo perdere tutti questi discorsi che trattano di nomi, fatti e storie. Per il momento, chiudiamo il discorso. Sono troppe informazioni nuove per te e ti serve del tempo per assimilarle tutte. > Il di lei tono è sempre il solito comprensivo che adotterebbe con chiunque si presenta alla sua porta con una richiesta d'aiuto e lo sguardo triste o preoccupato. Lo ha detto proprio poc'anzi. Aiuterebbe chiunque indiscriminatamente qualora ne avesse bisogno. < Vedrai che, assieme ai tuoi ricordi, riuscirai a trovare anche il vero te stesso e il valore che provavi. > Il discorso al quale è costretta a prendere parte dopo, inoltre, la lascia per un attimo spiazzata e senza parole. Il suo dire ha perfettamente senso e non può neppur controbattere senza pensarci. Apre infatti la bocca, ma da essa non proferisce alcunché. Abbassa lo sguardo verso le mani in grembo, or aperte a coppa, per pensare e trovare le giuste parole da rivolgergli. < Mi sono presa sempre carico di tutto. Ho promesso che non sarei diventata come colui che ha scatenato l'ultima guerra. Ho dato la mia parola affinché nessuno debba più patire quel che accade anni fa, prima dei lunghi anni di pace. Quando sono stata eletta Decimo Hokage... > Lo sguardo sarebbe ancor basso, tentando di trovar le giuste parole per ribattere ai suoi giusti e validi motivi. < ...la mia promessa è stata quella di difendervi, di usare me come scudo per qualsiasi cosa piovesse voi addosso. > Anche contro Hotsuma, quando i tre Genin attaccarono i tre Anbu Kiriani, per evitare che incolpasse Sakir e rischiasse di far del male anche al ragazzo, fu proprio la Nara a prendersi sulle proprie spalle le colpe d'ogni cosa. E' lei che deve risolvere, è lei che deve diventare un faro per gli altri. E, in base a quanto accaduto, è lei e soltanto lei che deve pagare: non i cittadini, non i ninja, non l'Alleanza. S'è sempre sentita in soggezione quando veniva nominata l'ultima guerra ed il suo fautore, sentendo il nome di quest'ultimo talmente vicino al proprio da volersi tappare le orecchie. Si morde il labbro inferiore. E continuerebbe con il suo solito monologo da monaca pacifista se non fosse per le affermazioni, le domande e i pensieri di risentimento altrui che le cascano addosso come un treno in corsa. Il morso al labbro diventa più forte. Stringe le dita e le serra sulle proprie cosce. Getta giù qualsiasi lacrima. Ha promesso di non versare alcunché e di dimostrarsi sempre forte. E' lei, ripetiamo, che deve sorbire su se stessa i problemi del mondo. E' lei il faro che deve condurre Konoha alla pace. E quindi... Distenderebbe semplicemente le braccia per poter oltrepassare collo e spalle altrui, piegando poi gomiti come a volerlo intrappolare. < Mi spiace così tanto... > Non sono scuse campate per aria, anzi. La voce rotta dal pianto ma gli occhi che non ne fanno scendere sono un chiaro esempio della sua sincerità. Strizza gli occhi, pur di non cedere e tenterebbe soltanto d'abbracciarlo se ciò fosse possibile e non venisse fermata. < Ti prometto... > Prende fiato, inspira profondamente. < ...che non dovrai MAI PIU' provare tutto questo. > Il discorso sarebbe davvero molto toccante e profondo se non fosse per un dettaglio. Il problema a cui non fa conto è che, rialzandosi sulle ginocchia, il capo altrui terminerà per forza di cose... sul petto. [ Chk ON ]

19:25 Saisashi:
 Il giovane si limita ad osservare la reazione della Kage una volta trattenute tutte le lacrime possibili infatti tornerebbe a poggiare lo sguardo su di lei. Dal suo solito fare idiota, il discorso ha intrapreso una via profonda e seria, è come se il giovane avesse colto l'occasione sputare addosso e vomitare fuori tutto il dolore di cui si fa carico da anni, senza pensare tutta via che questo non è giusto. Sta scaricando le sue colpe e le colpe delle circostante sulla ragazza che si trova di fronte a lui. Non è assolutamente corretto e se ne renderebbe conto solo poco dopo...i suoi sani principi ed ideali dopo tutti non si sono persi insieme alla sua memoria. Vorrebbe quindi aggiungere qualche parola, se non che si ritroverebbe di colpo ad osservare la sua reazione, palesemente destabilizzante. Le ha provocato in qualche modo dolore, ma chi è lui, se non il sig NESSUNO per far provare del dolore a qualcuno? Non è forse la cosa più schifosa della terra, la sensazione che ti rode nello stomaco? Lui lo sa bene, eppure in questo caso non si è riuscito a trattenere per evitare che qualcun'altro provasse questo tipo di emozioni scomode. < ascolta la sua storia struggente, di cui ovviamente lui non ha alcun ricordo. La fissa con sguardo sottile, mentre si sentirebbe in colpa per le parole che gli ha appena gettato contro. E' il mondo ninja ad essere sleale, corrotto, malvagio. Non è lei. Lei si è solo fatta capo di una situazione, e questo significacomunque coraggio. Farebbe per accennare una parola se non che si ritroverebbe nuovamente zittito , ed ès trano che Saisashi venga messo in silenzio così tante volte. Si ritroverebbe avvolto dalle braccia e le forme candide e calorose di Furaya. <ma...che..>paralizzato con occhi spalancati comincerebbe a sentire quel calore umano che gli provocherebbe così tanta malinconia e nostalgia. Non sentiva la sua pelle sfiorata da così tanto da aver perso ogni tipo di ricordo di che cosa si prova. E' come se per qualche secondo tutto il suo dolore venisse scaricato e diviso con lei, come se fossero in due a farne carico e non più lui soltanto. <cos'è quest....questa sensaz...> inconsciamente dal suo occhio destro comincerebbe a scendere una lacrima, la stessa che ha trattenuto poco prima, che ora non saprebe più distinguere se sia di dolore o gioia. E' una giornata strana. Troppe emozioni tutte insieme, troppe informazioni troppo tutto. Un mix più letale di qualsiasi droga per chi si era abituato ad essere un nessuno che vive da solo la vita in silezio, in un mondo così grande e crudele. Arrossirebbe di colpo nel ritrovare il viso a sprofondare contro il petto prosperoso della Kage. Lassotto purtroppo si smuoverebbe anche altro, ma non può focalizzarsi su questo altrimenti farebbe una figura troppo imbarazzante anche per lui. D'istinto andrebbe a ricambiare l'abbraccio voltandosi leggermente verso di lei approfittando forse un poco delle sue forme.Dopo tutto resta sempre Saisa, e resta sempre un uomo AMANTE DELLE BOOBS. Ma dettagli. < senti...> direbbe staccandosi un attimo, rosso come un peperone , mentre con la mancina coprirebbe la torre di Pisa formata nei pantaloni. <non volevo crearti dolore , non è giusto scaricare tutto su di te. > aggiungerebbe serio <dici che non dovrò mai più provare tutto questo... i miei vestiti lasciano a desiderare e non ricordo più l'ultima volta che ho fattouna doccia ed ho dormito in un letto...> direbbe scostando lo sguardo con un accenno di sorriso < se dormissi nel tuo per questa notte?> hai capito Saisa che si è fatto grande nell'approccio diretto <sai, questo calore...vorrei ricordarlo ancora> HOPPA CAVALLO! [CH ON]

20:01 Furaya:
 Che Saisashi ricambi oppure no, alla Nara non importa. Ha agito d'impulso, di getto, seguendo soltanto il proprio istinto. Di solito, è assai restia a non pensarci almeno due volte su. Vuole evitare a tutti i costi che possa agire in maniera sbagliata ed i motivi sono quelli citati più e più volte anche prima. Lascia che resti lì, lo tiene vicino a sé e chiude le palpebre. Non permette alle lacrime di cadere. Inspira profondamente e fa fluire fuori l'aria con lentezza per calmare qualsivoglia spasmo. Fortunatamente, tenendo gli occhi chiusi e rivolgendo il capo in tutt'altra direzione, non si rende conto di quel che accade tra le gambe del ragazzo. Meno male. S'evita una brutta questione da dover risolvere in qualche modo, per non parlare dell'imbarazzo del momento. Non si cruccia molto del fatto che il di lui volto è andato a finire direttamente nelle poppe della Kage. Anzi, la donna non sembra neanche rendersene conto più del dovuto. Ascolta le sue parole e resta ancor silente, preoccupandosi di rispondere soltanto dopo qualche istante. Si districa dall'abbraccio col ragazzo, spostandosi all'indietro e portando di nuovo le braccia a piegarsi, le mani in grembo. < Non è giusto neppure che tu abbia dovuto patire tutto questo da solo. > Per quanto ne sanno, potrebbe anche non essere stato da solo. Tuttavia, ciò che traspare adesso è proprio il contrario ed è a questo a cui faranno riferimento. < Ho notato... > Ammette, glissando sulla maglia ed evitando d'andar più in basso... che sia istinto? < ...posso darti un cambio ed una tenda, se vuoi. Ma non prima di domattina oramai. > Il sole è tramontato. < Sarebbe anche ora di cena e penso che tu abbia anche fame adesso. > Indirettamente, la sua risposta è paragonabile ad un sì fatto e finito. S'alzerebbe in piedi, spazzolandosi le gambe con una mano e il sedere con l'altra. Sistema anche l'abito evitando che s'alzi troppo. Gli tenderebbe poi la mandritta dabbasso. < Potrai, per questa volta. > Dormire addirittura nella tenda dell'Hokage? Che colpaccio, Saisashi. Non pensa neppure per un istante che stia pensando a ben altro di perverso. Conoscendolo avrebbe dovuto arrivarci, ma ha i paraocchi la gran parte delle volte. Qualora accettasse la mano, lo aiuterebbe ad alzarsi e poi lo condurrebbe alla tenda così da dargli un cambio, un pasto e un letto dove poter dormire... non necessariamente il proprio, forse. [ END ]

Saisashi, col suo solito fare molesto, fa capolino nell'accampamento di Konoha. Incontra Furaya, ma privo della memoria non si ricorda di lei. Riesce però a scroccarle un letto per la notte.