Giocata del 15/04/2020 dalle 15:26 alle 19:47 nella chat "Centro di Kiri"
La guerra consuma tutto. Ferisce. Distrugge. E poi, ciò che rimane sono lacrime. E pugni sul costato. E cicatrici. Cicatrici sul corpo. Cicatrici sull’anima. Ricordi indelebili ed ancora vivi di un periodo grigio. Grigio come quella maledetta nebbia che, ironia della sorte, abbraccia quel luogo. Lo stesso luogo in cui, giorno dopo giorno, vengono consumate sempre più battaglie. Vengono spezzate sempre più vite. Ciò che tutti si chiedono è: perché sta accadendo questo? Perché ogni giorno deve morire qualcuno? A cosa servono questi sacrifici? Perché esiste tutto quel male nel mondo? Ma nessuno riesce a trovare una risposta. Ed è proprio per questo che tre genin sono stati inviati in perlustrazione tra le strade di Kirigakure: risposte. Il loro compito è quello di raccogliere quante più informazioni possibili, per fare luce sulla questione. Per capire a cosa serva quella guerra, combattuta contro un nemico definito ‘dio’. Per capire cosa ci sia dietro quello spargimento di sangue. Usagi, Yosai e Sakir, accompagnato dal suo fedele amico Aisu, si trovano in una piccola piazza del paese. Essa ha la forma di un cerchio, con un diametro di circa quindici metri. Il suolo dell’intera piazza è ricoperto da mattonelle grigie levigate, quasi lucide. Al centro di essa, si trova una fontana, dalla quale zampilla acqua fresca. Proprio a destra della fontana si trova un gruppo di civili: si tratta di due uomini, tre donne e due bambini. Si trovano a circa otto metri dai ninja. Essi guardano i genin, appena entrati nella piazza, di sottecchi, lanciando occhiate furtive. Stanno parlando di qualcosa, ma i ninja non possono udire le loro parole, perché, a quanto pare, sussurrano, cercando di non alzare il tono della propria voce. Dai movimenti delle loro mani, i tre potranno capire che si tratta di una discussione accesa. Allora perché parlano in quel modo? Perché non alzano la voce, come si fa solitamente durante un discorso concitato? L’aria è sicuramente tesa. I giovani genin vorranno sapere cosa sta succedendo in quella piazza o decideranno di andare avanti, ignorando quei cittadini? A loro l’ardua scelta. Che la ricerca di informazioni abbia inizio! [Turni liberi][No tempo (per il momento eheh)][Distanza tra voi ed il gruppo di civili: 8 mt.][[Missione dell'Alleanza C - L'assassino della Foglia - START <3][Ah, cliccate play a sinistra :3][Per qualsiasi cosa, contattatemi <3]
[Piazza] Una nuova missione in quel Paese distrutto dal fantomatico Dio. Nonostante ha fallito la sua ultima, non ha perso la stima dei suoi superiori che forse vogliono dargli una nuova opportunità, facendolo partecipare ad una missione di livello C. Questo pomeriggio indossa un paio di pantaloni beige, una maglietta azzurra, un maglioncino blu elettrico e le sue scarpette chiuse. Come equipaggiamento ha il suo portakunai e shuriken, legato ne fianco destro, dove al suo interno vi sono tre shuriken e due kunai mentre nel portaoggetti, legato nel fianco sinistro, tiene tre fuuda con i tronchetti da sostituzione, un filo di nylon, un set di fumogeni, cinque carte bomba, due tonici di recupero chakra e due tonici curativi. Con sè ha anche avambracci, schinieri e guanti per protezione. Il suo coprifronte è legato nel braccio sinistro, con un nastro di colore verde scuro. Si presenta come un ragazzino alto e magro, con i capelli lunghi, mossi, rossi ed un ciuffo bianco e gli occhi grandi e arancioni. Importante dire che ha disegnato sulle guance delle zanne di colore rosso, segno di appartenenza al Clan Inuzuka a tutti gli effetti. Il suo compagno animale, AISU, è un cucciolo di cane con gli occhi color ghiaccio, un manto bianco e grigio e le orecchie tese. Si trova al centro di Kiri, luogo che lo sta ospitando oramai da diverse settimane e lo sguardo si sposta a destra e a sinistra per poi muovere velocemente le mani, le quali formano il sigillo caprino per poi essere appoggiate al plesso solare. Tenterebbe di estraniarsi da quel luogo per cercare di rilassarsi sia il corpo che la mente. Adesso proverebbe a richiamare la sua energia psichica, la quale dovrebbe nascere nella mente. Se la immagina come una sfera di colore blu che inizierebbe a vorticare su se stessa. Poco dopo tenterebbe di chiamare l'altra energia necessaria, quella fisica; questa è l'energia che scorre nei suoi muscoli e cellule del suo corpo e se la immagina come una sfera rossa; anche essa vorticherebbe su se stessa. Proverebbe adesso di far fluire l'energia psichica dall'alto verso il basso mentre l'energia fisica dal basso verso l'alto per farli incontrare nel plesso solare e fonderli assieme. Se tutto riesce alla perfezione, ecco che dovrebbe aver richiamato il chakra, come se avesse aperto una diga e l'acqua scorresse su tutto il corpo. Dopo aver fatto ciò, si presenta con <Sono Lo Sfregiato, membro del Clan Inuzuka, Tirocinante Medico, Genin di Konoha> il tono è mantenuto pacato e tranquillo indicando poi il suo cucciolo di razza husky <Lui è il mio compagno Aisu> abbozza un sorriso dicendo poi ad USAGI <Noi due abbiamo fatto una missione insieme. A Konoha> fa un ghigno, mostrando i canini appuntiti, vedendo poi il gruppo di civili, ad otto metri da loro, dicendo ai suoi compagni <Dobbiamo cercare informazioni. Vogliamo parlare con loro?> domanda alla fine cedendo parola agli altri presenti. [Tentativo richiamo chakra]x[Chakra 35/35]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi] [Piazza] Ancora una volta ti trovi in mezzo alla nebbia, perché poi? Perché non ce la fai a star senza far niente, perché ti scoppia il cervello al solo pensare di non aver niente a cui pensare. E così eccoti, di nuovo nella mischia. Indossi il solito pantalone del chimono a coprirti le gambe possenti. La stoffa è chiusa dalle strette fasciature da combattimento che ti proteggono le caviglie da sotto il polpaccio squadrato fino alle dita dei piedi, invisibili dentro i calzari ninja. Il torso, più simile al tronco di un albero che di umana persona, è avvolto dalla solita canotta in tessuto, ma nera questa volta, ad aderire come una seconda pelle ai muscoli che guizzano sotto di essa. Sul pettorale sinistro, sopra il cuore, porti cucito un pugno stilizzato, un simbolo importante, mentre dietro, sull’ampia schiena, è cucita la toppa degli akimichi. le spalle stondate e le braccia definite e decorate dalle ali tatuate della maestosa aquila che alberga sulla tua schiena, sono a riposo lungo i fianchi, ben distanziate dal corpo a causa della larghezza dei tuoi dorsali. Gli avambracci sono fasciati dalle stesse fasciature da combattimento che ti coprono le caviglie, da sotto al gomito fino alla prima falange delle dita, rosso cremisi. Il collo taurino sostiene il volto affilato e dai lineamenti marcati. Decorato dalle due cicatrici che lo sfregiano, la prima in verticale dalla fronte allo zigomo sinistro salvando l’occhio, la seconda in orizzontale sulla fronte. Alla vita, a far da cintura, il coprifronte cucito su un lungo drappo rosso annodato a mo di cintura. Dietro la schiena, proprio agganciato alla cintura, il tuo portaoggetti. Non hai molto con te, le tue armi le hai sempre addosso attaccate ai polsi, non ti serve altro. I capelli sono annodati in una coda alta, per evitare riduzioni del campo visivo. Le tue iridi si poggiano al volo sui tuoi compagni. Li osservi dall’alto della tua altezza, non per alterigia, ma per fisica. Una rapida squadrata, nulla di più, un nuovo sorriso affilato rivolto alla bambina. L’ha vista non appena divenuta genin, un cenno di saluto, nulla di più. Sei ben più burbero nello sguardo con il dogsitter, sicuramente. Non per maleducazione, ma non l’hai mai visto <Yosai> ti presenti secco, <Akimichi> aggiungi con un attimo di esitazione di troppo, mentre porti la mandritta al plesso solare, chiusa in pugno con indice e medio a svettare verso il cielo. Chiudi le palpebre, concentrato su te stesso. Porti la tua attenzione per prima su ciò che da origine ai tuoi pensieri, alle tue, emozioni, ai tuoi sentimenti, sempre più a fondo, cercando l’energia psichica. Solo qualora dovessi averla trovata ti concentreresti su ciò che permette ai tuoi muscoli di muoversi, al tuo sangue di scorrere, al tuo cuore di battere, andado sempre più a fondo alla ricerca dell’energia fisica. Qualora le avessi trovate le porteresti al petto e rapidamente cercheresti di innescare il moto rotatorio di una sfera dentro l’altra, e dell’altra nell’una, fondendole per generare la tua violenta energia, il chakra, che spingeresti imperioso nel suo sistema circolatorio reprimendo il brivido iperattivo che ti genera quella scarica energica. Diventa importante conoscere i dettagli della tua squadra a questo punto, mh? Ma non sai molto di loro. Se non qualcosa riguardo agli Inuzuka e la capacità di Usagi di usare la moltiplicazione del corpo. Che fare, quindi? Il roscio ha ragione. Annuisci piano <direi di si, Sfregiato> è lui che ha chiesto di essere chiamato così, no? Non li vedi gli sfregi che dovrebbero aver dato vita a quel nome, ma tutto sommato non è male avere un compagno sfregiato. Se non altro lui è abbastanza fortunato da non doverli sfoggiare in faccia, i suoi segni. Ti stai perdendo in pensieri inutili. Sfrutteresti il tempo rimanente dalla concentrazione che ti è richiesta per richiamare il chakra per dirigerti dal gruppo di paesani <Sono Yosai, Genin della Foglia, Che sta succedendo?> a voce alta, col tuo solito tono fermo, non arrivi a contatto con loro, ti fermi a due metri di distanza. Non lo vuoi il coronavirus, tu. E si, come al solito agisci troppo in fretta e senza pensare, ma d’altronde di stare con le mani in mano proprio non hai voglia.[3/4 Tentativo Impasto del chakra][1/4 Movimento (6 metri verso il gruppo)][SE chakra ON][Equip: Tonico curativo, tonico del chakra, tonico speciale del chakra, tonico speciale curativo, 5 fumogeni] [Piazza] Inesorabile scorre il dolore nel mondo, come un fiume in piena che distrugge gli argini, li rompe e inonda qualsiasi cosa sul suo cammino, come in uno specchio la piccola albina, dall’argentea capigliatura, vede la situazione che la circonda provando una grande empatia, un compianto analogo alla circostanza. Adesso scivola tra le strade, privata del proprio passo saltellante così come il suo stesso spirito tanto enfatico, per quella ferita ancora aperta nel velo della sua psiche, una lacerazione che l’ha ormai portata a chiudersi in sé stessa, un guscio di protezione, un muro di pietra che, goccia a goccia, masso per masso, lacrima dopo lacrima sta cercando di distruggere con la propria volontà e anche con il sussidio di alcune persone che la circondano. Appare chiaro quindi che gli arti inferiori si muovano con costanza e decisione, scivolando al di sotto dell’ampio drappeggio che l’avvolge. L'aspetto che mostra agli altri, come sempre, è quello di una figura molto minuta e fine, un panneggio che sembrerebbe curato ed elegante, indossa infatti un leggero kimono con lo sfondo completamente nero e, come sublime bellezza di un tradizionale abito orientale, regalatole appositamente da un caro amico, è costellato di rami di ciliegio con i fiori rosa che lambiscono quel legno evanescente e carico di splendore. Lo stesso colore che cinge, con quella lunga fasciatura, il ventre per più volte, un tessuto che stringe l'abito e lo tiene fermo e che, infine, si appunta dietro la schiena a formare una sorta di grande cuscinetto, un tradizionale vezzo regalatole, qualche settimana addietro, da un suo amico durante una strana missione dalla sarta a Konoha. Nel folto di lunghi codini argentati, che cadono ai lati della figura, si confondono ad appuntarli, su entrambi i lati, dei grandi campanellini dorati che ormai tacciono silenti e immobili, come pietrificati dallo sguardo di una gorgone. Infine, come coronamento dell'edificio, i piedini, avvolti da due calzari di seta leggera, calzano un paio di Geta alti, così da farla apparire una figura quasi trascendente e antica. Legati all’obi, proprio per non destare alcun tipo di sospetto sul motivo che l’ha spinta in quel luogo, si trovano alcune borsette, due poste ai fianchi e una dietro la schiena, spostato verso la natica destra. Al loro interno si trovano diversi Fuda, con all’interno sigillati alcuni bastoncini con appuntati sopra delle carte bomba, appositamente preparati la notte precedente per non essere colta impreparata; nella sacca posteriore sono inserite alcune bombe accecanti e anche delle carte bomba; un’arma segreta nascosta nella sacca posteriore, un potenziamento per le proprie tecniche, una pergamena che può aiutarla in caso di necessità cercando di prevedere ogni particolare evenienza che si possa presentare. Non porta armi con sé, anche perché non saprebbe nemmeno utilizzarle, ma comunque non è una sprovveduta. Nessun sorriso ormai lambisce le sottili labbra di lei, con quel lieve tocco di trucco che esalta le guancette rosse e le lunghe ciglia argentate. Come coronamento del suo abbigliamento, a dimostrazione della nuova vita che ha scelto di perseguire, ha avvolto attorno al braccio dritto una fascia di colore rosa, molto personalizzata, dato che semplice le è sembrata poco carina, con una piastra di ferro incisa a mostrare il simbolo del villaggio di Kusa, adesso è una Genin e appare chiaro che voglia mostrare il copri-fronte che le hanno dato per la sua promozione, per quanto indossato in un posto molto singolare. Al centro della città di Kiri, afflitta e straziata dagli ansimi della guerra, cammina insieme a due ragazzi, entrambi già conosciuti precedentemente, ma è la presenza di una persona ad addolcire maggiormente il volto dell’Uchiha, sul quale getta diverse occhiate scintillanti, il cagnolino Aisu, con cui ha fatto precedentemente conoscenza. Giunti in quella piazza, comunque, cerca di notare la scena che le si palesa davanti, ponendo l’attenzione su quel gruppo di persone che stanno parlottando tra loro in modo concitato, cosa che la fa accigliare e mandare un leggero campanellino d’allarme, dato che ormai si aspetta qualsiasi cosa anche dalle persone più improbabili. Non potendo permettersi di rischiare e volendo fronteggiare qualsiasi pericolo dovesse trovarsi sul proprio cammino, le braccia si muovono velocemente davanti al corpo, piegate verso l’interno a circa trenta centimetri dal petto, proprio all’altezza del principiale organo palpitante, mentre le mani cercano un congiungimento estremamente preciso. Volendo emulare l’esatta posizione che l’è stata insegnata durante la prima lezione da allieva che ha sostenuto all’accademia diverso tempo addietro, ricordando e avendo memorizzato ogni singola cosa insegnatale, tenta di dirigere le dita verso l’alto così da chiudere verso l’interno le ultime due della mandritta e appoggiando le opposte su queste; i polpastrelli dell’indice e del medio della prima verrebbero uniti all’altezza dell’intersezione tra la falangina e la falangetta della seconda, ed in pollici misti in quell’unione d’intenti che le permetterebbero, con minuzia, di simboleggiare il simbolo delle Capra. Non manca di riprodurlo fedelmente ed in modo del tutto impeccabile, essenziale principio di tutto quello che può fare. Se infatti tutto fosse andato alla perfezione, se il posizionamento non fosse fallito, passerebbe velocemente alla successiva fase e comincerebbe a riprodurre quell’energia trascendentale, condizione senza la quale non ci potrebbe essere alcun richiamo, che unisce le due principali nel proprio organismo. Allora è proprio la componente mentale la primaria forma di rappresentazione sulla quale ella cercherebbe di far perno, una concentrazione assoluta alla quale si aggiungerebbe, per il successo dell’esercitazione, l’immaginazione propria. Quest’ultima rappresenterebbe, cercando di non farsi distrarre dal alcun movimento esterno intorno a sé, in modo del tutto naturale, data la facoltà innata insita in ogni essere vivente, le due cose che rappresentano, per lei, l’energia fisica e psichica. Il suo mortale infermo, attristo e stanco, assoggettato dalle fatiche di tutti i giorni, richiama l’immagine del cibo e dei dolci che lei tanto ama, cioccolata, cannella e ogni altra cosa bella; intanto la sua parte migliore, che s’erge a cura dell’anima, affliggendo il corpo con crudeli pesti, richiamerebbe il gioco degli orsetti di peluche e dei cavallucci a dondolo che tanto le piacciono e le stimolano la fantasia. Dovrebbe quindi essere scontata l’unione così accesa tra le due forze in perenne scorrimento, come fiumi di diversi fluidi, nel proprio corpo che, sfociando per trovare pace all’altezza del ventre, inciderebbero in un’unione sintetica. Una chiara dialettica tra corpo e anima in quelle energie così enfatizzate che comincerebbero ed essere, in quel determinato posto, centrifugate in un vortice profondo, così come il panettiere unisce l’acqua e la farina per dar vita alla pasta, così ella cercherebbe di unire le due energie per far trasudare dal corpo e da tutti i pori di fuga della propria pelle. Per le sole persone che possano mirare quel sublime spettacolo, il chakra della piccola verrebbe rappresentato come fasci di rosata energia che defluirebbero dalla pelle, creando una bellissima opera d’arte della quale lei è la protagonista indiscussa. Se tutto fosse andato per il verso giusto continua a camminare sentendo così le parole pronunciate dal giovane padrone del cagnolino carino. <Io non credo che sia necessario presentarmi, entrambi mi conoscete.> Guarda i suoi accompagnatori. <E anche Aisu-Chan mi conosce. Si si si.> Muove lentamente il capo in diversi cenni d’assenso. <Bene Sakir-Chin, ci siamo conosciuti all’apparizione del falso dio al parco comunque.> Sventola il dito cercando di rimboccargli la solfa e correggere la sua svista. Se fossero riusciti ad avvicinarsi al gruppetto di persone, notaerebbe la presentazione del grosso omone che l’accompagna, alzando le sopracciglia argentate e scuotendo leggermente il capo. Al ché tenta di tenta un passo lieve per superare i due ragazzi. Uno sforzo immane il proprio, un tentativo di richiamare a sé il proprio io, quella parte che tanto si cela nel cuore e nell’animo, quella ragazzina spensierata che ancora fatica ad uscire; così è grazie a quello iato che riuscirebbe a volgere verso il gruppo di persone un ampio e sincero sorriso, un dolce spettro della vita passata. <Salve a tutti!> Come una cantastorie, con la sua voce melodiosa da cantante, si presenta al suo pubblico. <Io sono Usagi-Chan e sono la Genin più carina del mondo! Siiiii!> Alza le braccia in un chiaro segno di vittoria, anche per tentare di ispirare simpatia e dolcezza nei loro confronti. <Ci sono problemi per caso? Vi vedo preoccupati per qualcosa.> Inclina il capo verso la dritta spalla, così da lasciar trapelare la sua dolcezza. [Tentativo impasto Chakra] [Se Chakra 30/30] [Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1; Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione con carte bomba X4; Carte Bomba X5; Bombe luce X1; Fuda con tronchetto da sostituzione normale X5; Coprifronte di Kusa; Sigillo Potenziante Ninjutsu Speciale X1].I tre ninja decidono di attivare il proprio Chakra. Ottima scelta, dato che, sin dai tempi dell'Accademia, è stato detto loro che un ninja non è tale senza il proprio Chakra. Il richiamo riesce senza problemi a tutti e tre, ormai abituati, dopo mesi di esperienza. Si presentano, cominciando con il piede giusto quella missione. Il genin dai capelli rossi chiede sapientemente ai compagni di parlare con il gruppo di civili a qualche metro da loro. Possibilmente, quei cittadini hanno visto o sentito qualcosa che potrebbe essere una buona informazione da cui poter far partire le indagini. Eppure, quel gruppo continua a lanciare occhiate furtive ai tre ninja, quasi come se non volessero aver nulla a che fare con loro. Essi sono nervosi ed agitati, si vede chiaramente. Solo una bambina, che avrà all'incirca cinque anni, sembra interessarsi ai tre. La mano destra della bambina, la quale indossa un vestitino rosso ed ha i capelli legati in due piccole trecce castane, tiene stretto il lembo della gonna di una delle tre donne, impegnata a parlare con gli altri adulti. Lo sguardo celeste della bambina è puntato su Aisu e le labbra sono piegate in un grande sorriso che le colora il volto, come se avesse appena visto un nuovo compagno di giochi. Non dice nulla però, sta semplicemente ferma lì, con la manina attaccata alla gonna di quella che sembra essere sua madre. Ed osserva, sperando che Aisu si avvicini a lei. Gli altri civili del gruppo, invece, continuano i loro discorsi sussurrati, non accorgendosi dell'interesse della bambina nei confronti dei tre genin e, soprattutto, del cucciolo di Husky che li accompagna. E la bambina vede chiaramente il genin più alto, Yosai, farsi avanti verso di loro e fermasi a circa due metri. Gli altri, invece, si accorgono della sua presenza, quando l'Akimichi prende parola. Gli sguardi dell'intero gruppo, adesso, sono puntati su di lui. Lo analizzano velocemente, mentre fanno un passo indietro. Il genin con le cicatrici sul volto, potrà vedere come quegli sguardi siano sprezzanti. Sakir ed Usagi guarderanno la scena da sei metri di distanza dal genin più alto. [//OFF per Usagi: non puoi avvicinarti perché l'impasto ti occupa un turno interno] A questo punto anche la piccola kusana decide di prender parola, cercando di persuadere con la propria dolcezza il gruppo di civili. Gli occhi ardenti e furiosi dei cittadini vengono adesso puntati sulla genin. I loro sguardi non sono per niente cambiati. Le loro espressioni sono dure e non sembrano sciogliersi con le parole della ragazzina dai capelli argentati. L'unica che guarda la scena con occhi scintillanti è quella bambina con il vestito rosso, per nulla arrabbiata o impaurita da loro. Un uomo del gruppo decide finalmente di farsi avanti. < Siete > un lungo respiro, mentre gli occhi diventano di colpo lucidi < Siete stati voi >. Le mani vengono strette in due pugni, la sua rabbia è visibile. < E' tutta colpa vostra! Da quando voi kusani e konohani siete venuti qui a Kiri, avete distrutto ogni cosa! >. Il tono di voce è alto, le parole sono quasi urlate. E' furioso. < Io lo so! Lo so che siete voi la causa di tutto questo! Noi... noi stavamo bene >. Le ultime parole sono quasi un sussurro, pronunciate a denti stretti. Cosa sta succedendo? Di cosa stavano parlando quei civili fino ad un momento fa? Perché sembrano essere arrabbiati con i tre genin? [Turni: Sakir - Yosai - Usagi][No tempo][Distanza Yosai - civili: 2 mt. | Distanza Usagi e Sakir - civili: 8 mt.][[Per qualsiasi cosa, contattatemi <3]
Il chakra sembra essere stato richiamato con successo e scorre per tutto il suo corpo. Non perde tempo ed immediatamente proverebbe di far fluire il chakra verso il basso facendolo passare per le gambe fino a giungere nei piedi ed è proprio li che cercherebbe di convogliarlo. Tenderebbe a farlo uscire dagli tsubo presenti in quella parte del corpo per creare una patina di chakra sotto la suola delle scarpette da ginnastica che sta indossando, per avere maggiore abilità e controllo del suo corpo, in qualsiasi situazione si presenta da li a poco. Lo sguardo viene spostato sulla figura dell'Akimichi, dicendogli <Io sono abile nell'uso delle armi e nei ninjutsu> dice i suoi punti di forza <Aisu è molto agile e forte a mordere> continua accarezzando il suo cucciolone che scondizola felice di mettersi in gioco, dopo l'ultima sua volta rispondendo poi all'Uchiha <Usagi, ricordo benissimo quel maledetto pomeriggio ma giorno dopo giorno stiamo ricevendo nuove informazioni riguardo questo essere mostruoso> che lui ha già combattutto per ben due volte. I due compagni di squadra non perdono ulteriore tempo e si dirigono verso il gruppetto di civili, che li guardano in un brutto modo, parlottando fra di loro. Fa un lungo sospiro, gettando aria dalle narici mentre il duo Inuzuka si avvicina verso il gruppo e il suo fido compagno a quattro zampe sembra essere attirato dallo sguardo della bambina, la quale tiene la gonna della madre <Buon pomeriggio. Io sono Lo Sfregiato, Genin del Villaggio della Foglia e Tirocinante Medico. Noi siamo qui per aiutarvi a risolvere questa bruttissima situazione che si è creata. Abbiamo un nemico in comune e solo con la collaborazione di tutti possiamo eliminarlo e ritornare in pace. Poi se volete possiamo pure rimanere per aiutarvi a ricostruire il Paese ed io a curare coloro che si feriscono, anche se spero tanto che non succeda> abbozza un sorriso alla fine, rimanendo a due metri di distanza da loro, lasciando che i suoi compagni fanno la loro mossa. [Chakra On]x[Chakra 35/35]x[Tentativo rilascio chakra base]x[Turni Aisu: 1/4 per avvicinamento e 2/4 per osservare]x[Turni Sakir: 1/4 per avvinamento e 2/4 per la tecnica]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png] [Piazza] Eccolo lì, il brivido di godimento che provi nell’avere quegli sguardi odiosi addosso. Perché in fondo è questo che sei sempre stato. Un’idiota amante delle risse. Eppure hai un ruolo, hai un coprifronte, non puoi divertirti come vorresti. Ti muore un po' sulle labbra quel ghigno strano che stavi per mostrare. Ben prima invece ti sono arrivate le parole di Sakir, alle quali dedichi un sorriso affilato e un cenno d’intesa <bene, servirà il supporto dalla distanza> per quando? Per sempre. Hai la mente perennemente in battaglia, è bene far si che ci si sentano anche i tuoi compagni. Istintivamente pieghi il capo di lato, ancora e poi ancora, finchè un tonfo sordo non conferma che hai sciolto l’articolazione delle vertebre cervicali. Ripeti l’operazione dalla parte opposta. Quanto vorresti rispondere con una craniata sul setto nasale dell’altro. Per fortuna interviene il tuo compagno. Ascolti il discorso, la retorica. Parla bene, potrebbe fare l’arruffapopolo <Lascia perdere> ringhi dal profondo. Non un ordine, che ti frega di dare ordini. Un consiglio <Lascia che pensino ciò che vogliono. Non sono un nostro problema> e da quando ti sei trasformato in un essere così cinico? Da quando ti sei reso conto che per dare una mano a quattro superstiti ingrati hai perso tuo padre e in parte la tua sanità mentale. Ma di questo non frega niente a nessuno. Piuttosto l’intervento del tuo compagno ti da la possibilità di ragionare, di non dover rispondere a loro direttamente. Siete in un posto aperto con un gruppo di contestatori a tenervi occupato. C’è bottino più sostanzioso? Rimani li, con le braccia lungo i fianchi serrate in pugno, a coltivare l’energia che ti scorre dentro. Ma lasci che lo sguardo corra intorno a te, osservi i bambini, il gruppo di adulti che ancora ti guarda brutto, ma ti spingi oltre. Cerchi di far arrivare i sensi a tutto l’intorno, a coinvolgere il semicerchio della piazza. Odori, rumori, fruscii, scricchiolii, sussurri, tenti di percepire se oltre a te, al tuo gruppo e al gruppo di persone davanti a te ci sia qualcun altro. Cerchi di vedere l’invisibile, di cogliere l’impalpabile. Cerchi di agire prevenendo.[Tentativo di percezione della presenza] [Chakra: on][Equip. Lo stesso] [Piazza] Nella sua pressione di compiere l’atto principiale ad ogni altro, dovendo richiamare quell’energia ciclopica che, come un uragano, si fonde nelle viscere per essere sfruttata a proprio piacimento, non riesce a muoversi in direzione di quelle persone che si trovano a distanza, seppur breve, dalla piccola. La cosa non la disturba minimamente, avendo loro comunque ascoltato la propria presentazione e percepito la presenza dell’aspirante Idol più carina del mondo. Non manca di ascoltare le parole che le vengono elargite dal proprietario del mastino, quel cane che è riuscita ad accarezzare e spupazzare per qualche attimo. <Si e comunque, non so se avessi notato, ma indosso il kimono che mi regalò Norita-Chin in quella missione!> Alza le braccia così che lui possa notare le vesti che porta, facendo sfoggio della propria eleganza e del drappeggio ornamentale che avvolge le membra lattee. <Ti ricordo comunque che non devi chiamarmi solo con il nome, ma anche con l’onorifico: è Usagi-Chan! Uffiiiii!> E gonfia le guancette scarne così da poter elargire al prossimo l’espressione buffa che tanto millanta di possedere, per nulla imbronciata riesce ad apparire. <Comunque io sono abile nell’uso dei Ninjutsu di fuoco e alcune arti illusorie. Si si si. Vi supporto a distanza a limite.> Elargisce di rimando. Mentre, non paga di quella preparazione, potendo dare un migliore, quanto decisivo, supporto a quella raccolta di informazioni, non manca minimamente di fare sostanza e abuso della sua parte più dolorosa, quella zona nera che le ha permesso di sviluppare le doti che tanto ha desiderato, una brama che l’è costata anche troppo cara. Dolce dodicenne che troppo presto ha saggiato il nettare malevolo della realtà, bevuto il calice della disperazione e, da questa, cerca adesso di arrancare, passo dopo passo, verso i ricordi di una vita passata nella bambagia e nel vizio dettato dalle calde braccia della madre. Madre morta violentemente, un regalo macabro per la piccola, un dono elargito dalla stessa maledizione che affligge il clan di cui è parte integrante. A dimostrazione appunto di tali natali, figlia della guerra e del tormento e loro degna discepola non si fa per nulla scrupolo a far defluire una minima quantità di quella forza, presente attualmente all'interno del ventre, verso l'alto come una serpe velenosa che striscia e si insinua in ogni sua viscera, in ogni suo organo, invadendo di prepotenza gli tsubo semplici per invadere quelli dei propri occhi diabolici. Maledette iridi rossicce che si tingono di una luce pericolosamente vermiglia, una diabolica forza che si palesa in entrambe le iridi come un cerchio nero all'interno della pupilla, macchiata a sua volta da una piccola forma astratta, orpello maledetto di segreti sgraziati e privi di pietà. Un solo ed unico tomoe a scoccare la mezz’ora nei bulbi oculari, un’unica forma astratta di pura oscurità che le concederebbe un potere incredibile. Tutto il mondo si tingerebbe di un colore spaziale, diverso da ciò che avrebbe mai potuto vedere privata di quel potere, ogni linea di chakra sarebbe visibile, chiara e distinta al proprio sguardo, tanto da farle comprendere l'assenza di qualsivoglia impasto dalle persone che la circondano; il tempo stesso sembra quasi piegarsi al proprio volere, apparendo rallentato, come se fosse sommerso da un grande quantitativo d’acqua che non permette alle persone di muoversi alla loro normale velocità. Naturalmente quella dovrebbe essere solo la percezione dell’Uchiha, soltanto la sua visuale, nulla viene alterato all’interno della realtà fattuale se non l’apparire di quel fenomeno all’interno dei propri bulbi oculari. Allora si accorge della corvina e del suo impasto, delle linee del chakra che lambiscono l’interno del suo corpo e che esplode dai punti di fuga sulla superficie della pelle. Solo dopo essere riuscita a palesare l’innata dannata, tenta di avvicinarsi al gruppetto di persone, con passo cadenzato, si intenta nella percorrenza di circa sei metri totali, così da potersi portare a circa due da quel gruppetto di persone e affiancarsi all’omaccione sulla sua destra, a circa un metro da lui. Intanto analizzerebbe con massima cura la scena che le si palesa d’innanzi, facendo sfoggio di quella vista sublime e analizzando il chakra che scorre nel mondo con acume e massimo interessa, prova ad individuare ogni cosa si celi allo sguardo umano e semplice, come a voler piegare la realtà al proprio capriccio. Lascia che l’amico Sakir esponga a quelle persone il suo punto di vista, oltre ad ascoltare il loro, un po’ stupita di quelle parole che vengono dirette verso i ninja in generale. <Ma comeeeeeee?> Una domanda posta in modo melodioso e dal tono canzonatorio, quasi volesse esprimere un senso di disappunto che, allo stesso tempo, lascia una nota di pura ironia nella voce, una sorta di crescendo non troppo forte. Si volge con gli occhi al compagno Yosai, così che possa trapelare una nota di disappunto nel suo sguardo. <Sono cittadini è nostro preciso compito aiutarli!> Decreta a voce bassa cercando di essere udita soltanto da lui e da nessun’altra persona presente. <Ascoltate…> Comincia con un tono dalle forme molto più affabili e sincere, con quel suo sorriso sempre pronto a dare sfoggio di estrema dolcezza. <Come dice il mio compagno, non è nostra la colpa, ma di un uomo che millanta di essere un dio. Un falso profeta che elargisce solo distruzione. Il nostro compito è quello di fermarlo!> Dichiara a voce alta, mostrandosi affabile e molto propensa al dialogo, con la voce che assume forme tinte da soprano, facendo pressione anche sulle proprie doti da cantante, non per nulla si ritiene prima un’artista che una Shinobi. <Siamo qui per aiutarvi, per qualsiasi problema potete rivolgervi a noi, saremo sempre disposti a mettere le nostre doti al servizio del popolo e di voi cittadini. Quell’uomo non è apparso solo qui, ma anche altrove…> Ovviamente tutti sanno della sua apparizione. <Vi prego davvero di mettere da parte il vostro astio verso di noi e scagliarlo contro il vero colpevole!> Tenta di far perno sul loro buon senso, se mai ne avessero uno, ma l’essere umano, soprattutto quando è impaurito, tende a cacciare gli artigli e puntare il dito verso tutti. Trova così che sia compito suo cercare di placare gli animi. [Chakra On 29/30][Tentativo richiamo innata 2/4][Se Sharingan attivo][Tentativo di movimento ¼][ Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1; Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione con carte bomba X4; Carte Bomba X5; Bombe luce X1; Fuda con tronchetto da sostituzione normale X5; Coprifronte di Kusa; Sigillo Potenziante Ninjutsu Speciale X1].Sakir decide di attivare il Rilascio del Chakra, per essere pronto al combattimento in qualunque momento e ci riesce. Ormai, si deve essere sempre preparati a qualsiasi evenienza. La piccola Uchiha, dal canto suo, decide di attivare la propria innata. Ed il mondo cambia davanti ai suoi occhi: adesso può vedere tutto in modo diverso. Così anche lui ed Usagi si avvicinano al gruppetto ed il genin dai capelli rossi decide per primo di porre loro delle parole gentili. Ma anche a lui vengono rivolte occhiate furiose. Anche la piccola Usagi tenta un approccio gentile, ma il suo discorso viene totalmente ignorato. Intanto, l'Akimichi decide di attivare la percezione della presenza e scoprirà che, nel raggio di quindici metri, non c'è nessuno con il Chakra attivo, oltre ai suoi compagni. < Avete rovinato tutto! Quell'essere... siete stati voi a portarlo qui! >. Quell'uomo vi sta accusando. Vi sta dicendo che la causa della distruzione del paese siete proprio voi. Ai loro occhi voi siete degli estranei, portatori di guerra e morte. < Mia figlia... l'avete uccisa voi! > e, dopo queste ultime parole, l'uomo comincia a piangere. < E' vero, è tutta colpa vostra! Maledetti! > stavolta è una delle tre donne a parlare. < Noi non vi vogliamo qui, nella nostra città! >. Ed in gruppo, levano un grande grido < Sì, andatevene! Siete stati voi! Andatevene! >. Quel trambusto attira l'attenzione di altri civili, che adesso accorrono nella piazza numerosi. Si tratta di una decina di cittadini. Ed anche loro, a qualche metro da voi, cominciano ad urlarvi contro parole pesanti. Parole che, certamente, non possono essere accettate da chi sta combattendo una battaglia anche per il loro bene. Per il bene di quelle stesse persone che adesso vi stanno accusando. E' difficile da accettare. Ma in guerra, non sai mai quale opinione sia quella giusta e quale quella sbagliata. Per loro, la causa di tutto siete voi. Dal nulla, spuntano tre ANBU, probabilmente attirati dalle urla del popolo. Indossano un abbigliamento nero ed una maschera in viso. Uno ha una maschera rossa, un altro bianca e l'ultimo nera. I loro volti sono completamente coperti. Dei cappucci coprono i loro capi, per nascondere ogni segno riconoscibile: si sa, gli ANBU non rivelano mai la propria identità. Impugnano tre kunai speciali, dotati di una sola lama e, con essi, si avvicinano e puntano alla gola di ognuno di voi tre. L'ANBU con la maschera bianca corre verso Sakir. Quello con la maschera nerra contro Yosai. Infine, quello con la maschera bianca, verso Usagi. Quest'ultima, avendo la propria innata attiva, vedrà i movimenti del nemico più lentamente, quasi a rallentatore, rispetto agli altri due e, per questo, potrà riuscire ad intuire prima le intenzioni altrui. Vi chiederete: perché gli ANBU ci stanno attaccando? Semplice. Gli ANBU stanno sempre dalla parte del popolo. [Turni: Sakir - Yosai - Usagi][Tempo: Sakir invia entro le 17:20; Yosai 17:30; Usagi 17:40][1/4 schivata per tutti e tre][Per qualsiasi cosa, contattatemi <3]
Cambio di ost <3
Il tredicenne ascolta con estrema attenzione ogni singola parola pronunciata in quel luogo. Si rivolge per primo a Yosai, dicendogli con tono pacato e tranquillo <Siamo qui per avere informazioni e loro hanno paura di noi. Dobbiamo tranquillizzarli e fargli capire che non siamo noi i nemici da odiare ma quel figlio di puttana succhia chakra> si riferisce al simil Dio che è comparso da un varco spazio-temporale prima sull'Isola di Chumoku, distruggendo un pomeriggio di spensieratezza e festività e poi il Paese di Kiri. La testa viene girata verso sinistra, osservando la figura di Usagi e nello specifico il suo abbigliamento <Oh, hai perfettamente ragione> le sorride <Non me ne ero accorto e in ogni caso meglio non nominare Norita> stringe le mani a pugni. Il suo compagno forse è già morto nelle mani di quello stronzo Oboro, il quale ha rapito pure Chiha. Fa un nuovo lungo sospiro ritornando ad osservare la folla di civili. Si prende qualche altro istante di tempo per formulare la sua risposta dicendo <No. Non siamo stati noi a far venire quel mostro quì. Noi siamo sempre dalla vostra parte e anche io ho perso due miei compagni> non dice che è stato il loro Kage a rapirli che potrebbe peggiorare la situazione. Vede arrivare i tre ANBU. Fa un nuovo ghigno ma li vede arrivare in loro direzione, attaccandoli <Cazzo cazzo!> dice secco verso i loro compagni <Non attaccate per ora! Schivate e basta!> ha un piano in mente mentre l'adrenalina inizia a circolare lungo il suo corpo, come il chakra attivo. Non deve farsi colpire e deve evitare quel colpo. Le gambe sono leggermente divaricate, le ginocchia si flettono prima di cercare di scattare verso sinistra, mettendo il piede destro in avanti e poi il piede sinistro, per tentare di spostarsi di ulteriori cinque metri dicendo poi ai tre ANBU <Ditemi la parola d'ordine> chiude in quel modo il tredicenne ma AISU non sta mica fermo. Come ha fatto in precedenza il suo padrone, proverebbe di far fluire il chakra verso il basso facendolo passare per le zampe e proverebbe a farlo uscire dagli tsubo presenti in quella parte del corpo per creare una patina di chakra azzurrognola, per avere anche esso maggiore agilità di quella che ha nel corpo e anche esso cercherebbe di muoversi a zig-zag, allontanandosi nella stessa direzione del suo padrone di cinque metri, in attesa di avere conferma o meno da parte degli altri. [Chakra On]x[Chakra 35/35]x[ Rilascio chakra base on]x[Turni Aisu: 2/4 per la tecnica e 1/4 per allontanamento]x[Turni Sakir: 1/4 per allontanamento e 3/4 per osservare la situazione]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png] [Piazza] Non ti è servito a niente guardarti in torno, e la situazione è ben presto peggiorata. Non ha senso che tu ti metta a ribattere alle accuse degli abitanti. Vorresti forse spiegare che anche tu hai solo perso da questa guerra? Ci sta provando l’uomo-cane ma niente. Ovviamente. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E poi? Poi note quelle figure di nero vestite, maschere diverse. Non ti piacciono le maschere. Serri i denti fino a sentirli scricchiolare ma non hai tempo di pensare. Il nero viene contro di te con un pugnale alla gola. Cosa dice Sakir? Non dovresti attaccarlo? Oh no, non verrai privato di quel piacere. Fletti ambo le gambe tornite, caricandole come molle. Attivi tutto il corpo, fronteggiando il tuo rivale. Come prima cosa attivi la catena cinetica atta a schivare. Non ti serve un movimento chissà quanto grande. Tenti semplicemente di stare attento al braccio con il quale l’anbu colpisce. Notando che è il suo destro. tenteresti quindi semplicemente una rotazione del corpo verso la tua destra. Una catena cinetica che parte dalla gamba sinistra, portata dietro la destra, favorendo la rotazione delle anche, della spina dorsale e delle spalle. Compi questo movimento con tutta l’agilità di cui sei capace, cercando sostanzialmente di farlo passare alla tua destra, con suo braccio destro teso verso il punto dove si trovava la tua gola. Fatto questo semplicemente spingi il chakra a confluire nel tuo braccio sinistro, caricato al fianco, dalla spalla stondata pasaando per braccio e avambraccio fino al palmo chiuso in pugno, che tenti di sparare contro il mento del tuo avversario che dovresti avere di fianco. Un montante dal basso verso l’alto. Tenti di colpire con tutta la forza che hai, caricando la tua arma. Con l’intento primario di fare più male possibile, e secondariamente di spaccare o far volare via la maschera <tsk> schiocchi la lingua contro il palato[1/4 Tentativo di schivata (movimento verso destra)][2/4 Tentativo di colpo corpo a corpo (montante sul mento dell’anbu)+ Combattimento senza armi (+10 danni)][SE chakra 14/5][Equip lo stesso] [Piazza] Certo che capisce i loro di scorsi, come potrebbe non farlo? Lei anche ha perso qualcuno, una persona molto cara, troppo intima, molto più di un semplice rapporto genitoriale, ha visto il corpo deturpato della stessa madre, stretta tra le braccia quando ormai ogni luce è scomparsa dal suo corpo. Non può fare a meno di provare empatia per quelle persone, sentire un senso di disagio crescente e altrettanto sale nuovamente la tristezza e il dolore per la perdita della sua amata amica e parente. Il sorriso torna a spegnersi sul proprio volto, mentre gli occhi ancora ricolmi di quell’energia dannata che inonda gli tsubo degli occhi e le concede il privilegio della capacità sanguigna e genetica degli Uchiha, sangue maledetto da cui è nata e che, adesso, le giunge in aiuto. <Io ho perso mia madre!> L’urlo lacererebbe lo spazio, dilania l’etere che la circonda, mentre il dolore dovrebbe essere ben percepito da chiunque la circonda. <L’ha uccisa e io l’ho stretta tra le braccia in una pozza di sangueeeee!> Lacrime amare cadono delle palpebre e cominciano a rigarle il viso, il compianto, il lamento, lo strazio funesto fa sfogo dell’animo turbato; torna la disperazione, così come torna quella sensazione di vuoto che la contorce le viscere, la distrugge da dentro. Ma non c’è momento per compiangere i morti, non c’è tempo per rimembrare il passato, l’azione la richiama prepotente alla realtà come un pugno nello stomaco. Così cerca di concentrarsi, quegli occhi vermigli macchiati di nero analizzerebbero la scena che le si palesa davanti con un leggero anticipo, tanto che i riflessi scattanti dovrebbero reagire con somma prestanza all’offesa che le viene elargita da quella figura mascherata di bianco e le sue lame scintillanti. non sembra riuscire a compiere alcun tipo di azione antecedente, perché l’uomo compie proprio quel movimento in propria direzione, così, come a voler davvero essere in grado di schivarlo cercando di non farsi mancare assolutamente nulla, continuerebbe a far scorrere una parte del proprio chakra, da quel vortice che continua a vibrare all’altezza del proprio ventre, al suo esatto interno, mosso dalle capacità psicofisiche, travolgendo gli tsubo degli occhi e facendo in modo da mantenere qui loculi pregni d’energia e il colore vermiglio che si tinge dei tomoe dello Sharingan, cercando così di tenerlo attivo ed avere un leggero vantaggio sul proprio avversario. Non sembra particolarmente crucciarsene della velocità con in quale l’antagonista esegue quelle sue movenze, forse anche boriosa per la propria arte oculare cerca di analizzare attentamente le sue movenze e, facendo leva sulle proprie gambe, cerca di compiere un salto verso le proprie ore quattro, come a voler indietreggiare e spostarsi lateralmente così da poter percorrere una distanza di un metro totale e elevarsi dal suolo di quella stessa misura. Un modo per cercare di sottrarsi ardentemente dall’attacco che, altrimenti, la prenderebbe in piena gola. Se tutto fosse andato per il verso giusto, allora Il suo tentativo sarebbe quello di atterrare, con estrema grazia con i piedi ben saldi sul pavimento a circa un metro e mezzo da Yosai, mentre le leve inferiori si fletterebbero leggermente verso il basso per attutire l'impatto con la nuda sabbia sulla quale atterra; il busto si bilancia con estrema grazia, inclinandosi in modo molto lieve in avanti, così da non causare uno squilibrio nell'intera figura. Una volta giunta a destinazione, sfruttata solo la metà delle proprie facoltà elastiche, cerca di sollevare le braccia verso l'alto, piegandole nuovamente verso l'interno del corpo così che le mani possano trovarsi ad una ventina di centimetri circa dal cuoricino palpitante, quindi dalla gabbia toracica centrale. Pronta adesso ad eseguire quattro straordinarie movenze in rapida successione, le mani si alternano, si intrecciano e si sciolgono per formare delle figure con le dita ben delineate e definite. Dalla prima a l'ultima ci sarebbe sempre un senso di continuità, una sinuosa eleganza nell'esecuzione che lascia alla ragazzina un senso di perfezione. In quel modo tenta di eseguire i sigilli in un ordine perfetto, dal primo che rappresenta il Drago, poi il serpente, la tigre e infine, come coronamento dell'edificio su cui si basa tutta la propria tecnica, il Cavallo. Solo allora quell'energia primordiale, doverosamente impastata in modo egregio, comincia ad essere trasformato con la propria forza di volontà, l'affinità con l'ardore e l'adrenalina del corpo lasciano spazio a questa di prendere parte dell'essenza, quella più affine al proprio spirito, per cercare di sollevarla verso l'alto. Il Chakra Katon verrebbe richiamato dagli tsubo del corpo, così che dal basso ventre possa risalire verso l'alto, rompendo gli argini e trovando nuovi mari da inondare con la sua immensa forza. Infatti come una piena si riversa nella gola della piccola Uchiha, riempiendola completamente. Solo allora il dritto braccio si solleva verso l'alto, portando la mano davanti le labbra sottili e le dita si avvolgono per formare una circonferenza grazie alle punte del pollice e dell'indice. Intanto un grande quantitativo d'aria viene inalato dalle piccole narici di modo che i polmoni si possano gonfiare titanicamente d'aria, al massimo delle proprie possibilità; anche il petto si amplia così d'accogliere tutte le molecole dell'etere dentro di sé ed il busto viene fatto ruotare leggermente verso sinistra così da puntare contro la bianca figura che ha appena cercato di colpirla. Così riverserebbe contro l’avversario parte l’aria inspirata e, giunta al centro delle dita si trasforma in una grande palla di fuoco di tre metri di grandezza atta ad avvolgerlo in pieno, l’arte segreta e particolare degli Uchiha cercherebbe di travolgerlo completamente. Tentando di mantenere una completa immobilità, non contenta del primo assalto, altro fiato si riverserebbe fuori dalle piccole labbra e una seconda e veloce sfera infuocata, identica alla prima fuoriuscirebbe dalle dita chiuse a cerchio, così da poter direzionarla nuovamente verso quella persona, non volendo che prenda di nuovo ad assaltarla. Due sfere infuocate dettate di demoniaci occhi, in rapida consecuzione. [Chakra On 20/30][Sharingan Attivo][Tentativo schivata ¼][Tentativo multiple palle di fuoco ¾ (4+2+2 Ch)][Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1; Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione con carte bomba X4; Carte Bomba X5; Bombe luce X1; Fuda con tronchetto da sostituzione normale X5; Coprifronte di Kusa; Sigillo Potenziante Ninjutsu Speciale X1].[SAKIR] Il giovane dai capelli rossi, vedendo arrivare uno dei tre ANBU in sua direzione, decide di schivare velocemente l'attacco, spostandosi di cinque metri a sinistra dal nemico. Avendo avuto un precedente incontro con gli ANBU di Kiri, avvisa, saggiamente, i propri compagni di non contrattaccare e, semplicemente, aspetta che gli ANBU rispondano alla sua domanda. Nel frattempo, decide di far attivare anche ad Aisu il rilascio del Chakra base. [YOSAI] Riesce a schivare il colpo con grande agilità e, senza ascoltare il compagno, passa direttamente all'attacco. Difatti, l'ANBU, molto più lento dell'Akimichi, non riesce a schivare il colpo, incassandolo esattamente sotto il mento. Egli viene scagliato a circa un metro da lui. [USAGI] Anche la piccola Uchiha riesce a schivare l'attacco alla gola. Adesso, stando ben piazzata sul proprio posto, attiva una tecnica katon. L'ANBU dalla maschera rossa, riesce a schivare il primo getto, correndo di tre metri alla propria sinistra. Però, non riesce a schivare il secondo, che lo colpisce in pieno, perché la genin ha sapientemente mutato la direzione e lui non se ne è reso conto. [TUTTI] I tre ANBU non rispondono alla domanda precedentemente posta dall'Inuzuka. Stanno in silenzio. Cosa significa? Perché essi non rispondono a quella semplice domanda alla quale, a quanto pare, avrebbero dovuto rispondere? Nel frattempo, tutti potranno vedere come la maschera nera dell'ANBU colpito da Yosai si sia leggermente spaccata sulla parte bassa, ma ancora non si è completamente rotta. Quella di puntare alla maschera, è sicuramente stata una scelta interessante. Adesso, l'ANBU dalla maschera bianca, a cinque metri da Sakir, si prepara ad usare una tecnica. Dalla sua maschera verrà fuori dell'acqua, che verrà modellata fino a formare una sfera. Così, velocemente, viene scagliata verso l'Inuzuka. L'ANBU con la maschera nera, quello che aveva attaccato Yosai, si trova a circa un metro da lui. Da quella posizione, l'Akimichi potrà vedere fuoriuscire dalla sua maschera due piccole sfere d'acqua. Esse verranno modellate fino a formare due piccoli uccellini con delle proboscidi appuntite. Questi colibrì vengono scagliati verso lo stomaco del genin con le cicatrici in volto. L'ANBU con la maschera rossa, colui che aveva precedentemente attaccato la kusana, presenta delle gravi ustioni su gran parte del suo corpo e, probabilmente, i suoi movimenti saranno rallentati. Si raddrizza, con fatica, cercando di riprendere la lucidità. Ma accade qualcosa. La bambina con il vestito rosso inizia a piangere ed urla < ANBU, fermi! Non attaccateli, sono nostri amici! >. Probabilmente, lei è l'unica che ha creduto alle parole dei genin. La madre le rivolge un'occhiataccia. Ma ciò che è ancor più strano è quello che accade dopo: l'ANBU appena attaccato da Usagi, lancia il proprio kunai in direzione della testa della bambina che si era appena ribellata. La velocità dell'arma è molto forte e, forse, con la sola propria agilità, non si potrebbe riuscire a fermarla o schivarla. Chi deciderà di aiutarla, dovrà pensare bene alla mossa da fare per raggiungere la velocità del kunai. [schivata Yosai e Sakir: 1/4][se Usagi vuole salvare la bambina ha a disposizione 2/4][Turni: Sakir - Yosai - Usagi][Distanza Yosai - ANBU: 1 mt. | Sakir - ANBU: 5 mt. | Usagi - ANBU: 4 mt.][Tempo: Sakir 18:25; Yosai: 18:35; Usagi 18:40][Per qualsiasi cosa, contattatemi <3]
La concentrazione è rivolta sui tre Anbu, aspettando una loro risposta anche se i dui compagni di missione non aspettano e attaccano senza troppi problemi <CAZZO. VI HO DETTO DI ASPETTARE> urla perché non vuol fallire la missione e soprattutto non vuol causare ulteriori problemi ai Kage e fa come gli ha ordinato Yukio, aspettare la loro parola d'ordine e smascherarli o meno ma a quanto pare non sono dei veri Anbu e fa un nuovo ghigno <ALL'ATTACCO. SONO NEMICI> da la conferma ad Usagi e Yosai mentre fa un cenno del capo al suo fido compagno a quattro zampe che anche esso attiva il rilascio del chakra base, creandosi quella patina azzurrognola che lo aiuta nei movimenti. Lo sguardo è rivolto al nemico con la maschera bianca ringhiandogli e mostrandogli i canini appuntiti, tipici dei membri del suo clan d'appartenenza <Non si mette paura alla gente comune e potevate venire direttamente a cercarci> lo provoca per tentare di tenerlo concentrato su di lui e non sul gruppo dei civili che sta assistendo alla scena. Pensa soprattutto ai bambini e nello specifico alla bambina che osservava il suo cucciolone. Spalanca gli occhi quando vede partire il Kunai verso la sua direzione <Aisu vai a salvare la bambina!> dice secco. Il cucciolo non perde ulteriore tempo e con tutta la sua velocità inizia a correre verso i civili, zig-zagando nel campo di combattimento per poi caricare il chakra nelle zampe e fare un salto finale di un metro per tentare di prendersi lui il colpo. Il suo padrone è concentrato sul nuovo attacco del nemico. Vede arrivare una sfera d'acqua e la deve schivare prima di controattaccare. Oramai lo deve uccidere. Gli occhi sono puntati sulla sua tecnica per poi cercare di fare un nuovo scatto verso all'indietro, muovendosi nel pieno della sua agilità e velocità, per tentare di distanzarsi di ulteriori due metri <Mi hai rotto> dice secco mentre alza la mano sinistra si posiziona nel braccio destro. Il braccio dominante. Il chakra, che continua a nascere dal plesso solare, proverebbe ad essere incalanato in quella parte del corpo mentre il suo elemento, il Katon, cercherebbe di mescolarsi con esso. L'arto inizierebbe a diventare di colore rossastro e verrà puntato in direzione del viso dell'uomo per poi sparare un proiettile di fuoco, in direzione del suo viso e quindi della maschera che lo copre. Questa tecnica, sempre se riescirà a compierla, gli causerà uno sbalzo di cinque metri ma non se ne cura più di tanto. [Chakra On]x[Chakra 29/35]x[Rilascio chakra base on]x[Turni Aisu: 4/4 per salvare la bimba]x[Turni Sakir: 1/4 per allontanamento e 3/4 per la tecnica]x[Cannone di fuoco: portata 8 metri e il proiettile ha la dimensione di 2 metri][Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png] [Piazza] Il primo attacco è stato respinto, non puoi non notare la potenza del jutsu della piccola Usagi-chan. Qualcosa di impressionante. Ma d’altronde lei te lo ha sempre detto, no? Non sottovalutare i bambini. Ma concentrati sul tuo nemico, sciocco! Lo spingi via con tutta la forza che hai, eppure non basta nemmeno a scoprire con chi hai a che fare, maledetto. Fletti di nuovo le gambe quando vedi quell’acqua uscire dalla maschera. È un suiton, come anche l’attacco diretto al tuo compagno. Sono elementi importanti, ma non adesso, adesso la tua maschera ha vomitato acqua a sufficienza per creare due uccelli d’acqua che ti sono stati scagliati contro. Che fare? Schivare. Per forza. Fletti le gambe lasciandone scattare i muscoli addestrati ai tuoi movimenti repentini. Ciò che cercheresti di fare è un rapito scatto alla tua sinistra di due metri, il più velocemente possibile, nella speranza di evitare quegli uccelli d’acqua o quantomeno lasciarteli alle spalle, perché? Perché poi proseguiresti il tuo scatto dritto davanti a te per altri due metri. In questo modo dovresti trovarti alle spalle del tuo nemico, leggermente alla sua DESTRA, ma non è finita. Perché pianteresti di nuovo ambo le leve a terra, piegandole nel tentativo di arrestare il tuo movimento. Insieme all’energia dovuta dal movimento tenti di irrorare ogni grossa fibra muscolare delle gambe di chakra, addensato in quel modo per potenziare i tuoi movimenti. Lasceresti quindi le tue molle, cariche di energia e di chakra, scattare nuovamente ma questa volta in direzione del tuo avversario, è il momento di attaccare. Tenteresti quindi di bruciare, con tutta l’agilità di cui disponi, la distanza che vi separa fino ad arrivare a distanza d’ingaggio. Verosimilmente il tuo nemico si sarebbe voltato per seguire i tuoi movimenti, e quindi non arriveresti più alle sue spalle, ma frontalmente, ed è quello che speri, perché tenti, una volta giunto a contatto con il nemico, di caricare ambo gli avambracci piegandoli all’indietro fino a portare i pugni a contatto con i fianchi, per poi spingere di nuovo il chakra dalle spalle alle braccia e quindi alle mani chiuse in pugno. Miri di nuovo li, di nuovo al mento, ma non per far male, o togliere la maschera, no. Cioè si, ovviamente vuoi fargli più male possibile, ma è solo una parte della strategia. Adesso vuoi sbalzarlo in aria <USAGI-CHANNNN> un ruggito felino mentre tenti di sbalzare il tuo nemico in aria. All’uchiha il resto [1/4 Tentativo di chivata (scatto a sinistra di due metri)][1/4 tentativo di movimento (scatto in avanti di due metri)][2/4 Tentativo di Totsukegi (scatto con doppio pugno al mento) + combattimento senza armi (+10 danni)][SE chakra 13/15][Equip lo stesso] [Piazza] Non può credere ai propri occhi, quel rossore che luccica nell’oscurità e che rende tutto estremamente più lento e lo scorrere del tempo piegato al proprio volere analizzano attentamente i movimenti degli uomini mascherati adesso, soprattutto quando quello che lei stessa ha attaccato lancia un aculeo contro la bambina che si è posta in sua difesa e dei suoi compagni. <BASTARDO!> Urla con tutto il fiato che ha in gola, adesso meritano la morte, nulla che possano fare la potrebbe fermare, una spada di Damocle pende sulle loro teste, volendo dare fondo ad ogni sua risorsa, ma il salvataggio della bambina ha la precedenza, prima che il compagno Sakir mandi il suo cane. Tranquillizzata della sorte della ragazza e furibonda contro quei loschi individui, cerca di dare fondo a tutto il potere presente nel ventre e che continua ad essere mischiato come un vortice impetuoso, come mar per tempesta se da contrari venti combattuto. Un nuovo salto questa volta in avanti tenterebbe di avvicinarsi a quei tre uomini e posizionarsi in modo tale da avere libera qualsiasi visione d’insieme, avere tutti e tre a portata di colpo, in un metro di balzo in avanti e verso sinistra così che possa atterrare sinuosamente al suolo con estrema grazia e senza ricevere contraccolpi. Allora cerca come prima di sollevare le braccia verso l'alto, piegandole nuovamente verso l'interno del corpo così che le mani possano trovarsi ad una ventina di centimetri circa dal cuoricino palpitante, quindi dalla gabbia toracica centrale. Pronta adesso ad eseguire quattro straordinarie movenze in rapida successione, le mani si alternano, si intrecciano e si sciolgono per formare delle figure con le dita ben delineate e definite. Dalla prima a l'ultima ci sarebbe sempre un senso di continuità, una sinuosa eleganza nell'esecuzione che lascia alla ragazzina un senso di perfezione. In quel modo tenta di eseguire i sigilli in un ordine perfetto, dal primo che rappresenta il Drago, poi il serpente, la tigre e infine, come coronamento dell'edificio su cui si basa tutta la propria tecnica, il Cavallo. Solo allora quell'energia primordiale, doverosamente impastata in modo egregio, comincia ad essere trasformato con la propria forza di volontà, l'affinità con l'ardore e l'adrenalina del corpo lasciano spazio a questa di prendere parte dell'essenza, quella più affine al proprio spirito, per cercare di sollevarla verso l'alto. Il Chakra Katon verrebbe richiamato dagli tsubo del corpo, così che dal basso ventre possa risalire verso l'alto, rompendo gli argini e trovando nuovi mari da inondare con la sua immensa forza. Infatti come una piena si riversa nella gola della piccola Uchiha, così come negli occhi maledetti riempiendola completamente. Solo allora il dritto braccio si solleva verso l'alto, portando la mano davanti le labbra sottili e le dita si avvolgono per formare una circonferenza grazie alle punte del pollice e dell'indice. Intanto un grande quantitativo d'aria viene inalato dalle piccole narici di modo che i polmoni si possano gonfiare titanicamente d'aria, al massimo delle proprie possibilità; anche il petto si amplia così d'accogliere tutte le molecole dell'etere dentro di sé ed il busto viene direzionato verso l’uomo dalla rossa maschera. In quel modo riverserebbe contro l’avversario parte l’aria inspirata e, giunta al centro delle dita si trasforma in una grande palla di fuoco di tre metri di grandezza atta a colpirlo in pieno. Ma non è paga per nulla, cerca di dare fondo a tutta la propria energia, in successione e con estrema precisione, altre cinque palle di fuoco verrebbero sparate all’esterno di quelle dita che formano il cerchio che trasforma l’aria ricolma d’energia, una seconda che cerca di colpire l’uomo dalla maschera rossa così da poterlo terminare completamente. Altre due sfere infuocate verrebbero rilasciate in rapida successione per cercare di colpire l’uomo che ha attaccato Sakir, cioè quello con la maschera bianca e infine, come coronamento dell’edificio, cercando di sollevare il raggio d’azione verso l’ultimo al richiamo del suo compagno Yosai, così da dirigere completamente le ultime due palle di fuoco verso l’uomo dalla maschera nera che dovrebbe essere stato sbalzato in aria dal l’altro Genin privandolo così di qualsiasi via di fuga. [Chakra On 7/30][Sharingan Attivo][Tentativo salto ¼][Tentativo multiple palle di fuoco ¾ (4+2+2+2+2+2+2 Ch)][Equipaggiamento: Porta kuni e shuriken X2; Portaoggetti X1; Tonico recupero Chakra Speciale X1; Tonico recupero Chakra X10; Fumogeno X1; Fuda con tronchetto da sostituzione con carte bomba X4; Carte Bomba X5; Bombe luce X1; Fuda con tronchetto da sostituzione normale X5; Coprifronte di Kusa; Sigillo Potenziante Ninjutsu Speciale X1].[SAKIR] Il ragazzo decide di indietreggiare per schivare l'attacco nemico. Il problema è che la sfera acquatica segue la sua traiettoria e, non avendo egli cambiato direzione e non essendosi spostato a destra o a sinistra, la sfera lo colpisce in pieno allo stomaco. [-30 pv] Il dolore sarà molto forte, probabilmente qualche costola si sarà rotta. Il fiato sarà corto, quasi gli mancherà l'aria e si accascerà al suolo prima di poter riprendere lucidità. Per cui, egli non riuscirà ad usare la tecnica desiderata. Nel frattempo, Aisu è stato mandato in aiuto alla bambina e riesce a raggiungere a malapena il luogo desiderato, incassando il colpo del kunai [-15 pv] Dal suo manto comincerà a gocciolare del sangue vivo, dovuto al colpo dell'arma. Ma ci sarà una consapevolezza: la bambina è salva. [YOSAI] Ancora una volta, riesce a schivare il colpo dell'ANBU con la maschera nera, allontanandosi di due metri a destra. Poi si avvicina di nuovo all'ANBU, con immensa velocità. La velocità dei suoi movimenti è talmente alta che il nemico neanche si accorge del suo avvicinamento e, intontito, incassa nuovamente il colpo al mento e viene scagliato in aria. L'Akimichi potrà notare un particolare: la maschera nera si è finalmente spaccata e cade a terra, in frantumi. In quegli attimi in cui l'ANBU è per aria, Yosai vedra chiaramente la sua faccia: ha la pelle nivea, due piccole corna che spuntano dalla fronte ed occhi perlacei. [USAGI] La ragazzina decide di passare subito all'attacco e di prepararsi ad usare nuovamente la tecnica usata precedentemente. Sta completamente immobile, mentre dalle sue labbra vengono fuori delle palle di fuoco. Esse colpiscono rispettivamente tutti e tre gli ANBU, che non erano pronti per un colpo del genere. E verranno bruciati dalle palle di fuoco. [TUTTI] Potrete vedere la tecnica usata da Usagi andare a segno. Degli ANBU non resterà nulla se non granelli di cenere che cadono al suolo. < Grazie, grazie > dice la madre della bambina, piangendo. < Scusateci, non pensavamo che avremmo dovuto aver paura dei nostri stessi compaesani > queste, le parole dell'uomo che li aveva inizialmente accusati. Adesso avete tra le mani nuove consapevolezze e nuove informazioni: gli ANBU attaccano tutti, indistintamente; dietro alcuni di essi, si nascondono le copie del dio. [Potete fare le vostre end <3]
[Piazza] Hai modo di vederlo, il tuo nemico, prima che venga investito dal fuoco, hai modo di ghignargli in faccia mentre viene sbalzato via dritto incontro alla sua fine. Soddisfatto, si. E come non potresti? Non lo guardi nemmeno cadere, ti dirigi immediatamente dalla bambina Uchiha, le regali un sorriso che quasi non ti si addice, è solare. Sei contento. <Bel lavoro, Usagi-chan> allunghi il pugno verso di lei. Non ti pieghi troppo, non è necessario, aspetteresti che lei lo contraccambi con il suo pugnetto. Ma ti andrebbe bene anche se non lo facessi, infondo lo sai, lei è fatta a modo suo <hai degli occhi diversi dall’ultima volta> li conosci quegli occhi. Fanno parte delle legende dei ninja da sempre. Ti lasci sfuggire un ghigno divertito <ti donano> ammetti. Degne di una Idol. Ma non lo dici, ti basta questo. Sposteresti poi lo sguardo sull’altro tuo compagno. Non ti è sfuggita la manovra difensiva per proteggere quella bambina. Tu l’avresti fatta. Probabilmente si, se avessi potuto. Ti avvicini a Sakir senza fretta <Mi dispiace, Sakir> solo adesso puoi rifletterci. Hai avuto ragione ad attaccare subito, ma questo non ti impedisce di considerare la situazione senza il senno del poi <Non era un’idea sbagliata ritardare l’attacco> non hai problemi ad ammetterlo <ho dei grossi problemi a riconoscere l’autorità> gli spieghi. Non o conosci abbastanza per dargliene a sufficienza da ascoltarlo. Questo stai dicendo, ma stai anche dicendo che tutto sommato è colpa tua <ti sei mosso bene> Non ha bisogno dei tuoi complimenti, ne sei sicuro, ma è stato piacevole averlo come compagno di missione. Gli porgi la mano, stretta nel pugno anche a lui, in attesa di ricevere il suo pugno in ricambio <hai bisogno di una mano?> chiederesti poco dopo e solo dopo la risposta ti volteresti a ringhiare contro i paesani. Te ne fotti di quello che pensano. Ma non puoi dirglielo <potevate pensarci prima> ti limiti a ringhiare, per poi lasciare con i tuoi compagni l’area. Non sei facile al perdono, questo è vero.[END] Non aveva mai visto un attacco del genere e non si sarebbe mai immaginato che la sfera segue la sua traiettoria, colpendolo in pieno nello stomaco <MALEDETTO> riesce a dire con il fiato corto, accasciandosi vedendo però che Aisu riesce a salvare la bimba <Siamo Shinobi. Il nostro scopo è portare al termine la missione e salvare più persone possibili. Io ho fatto come mi è stato ordinato da Yukio-Sama per riconoscere o meno gli Anbu> dice ai due alzandosi con difficoltà da terra <Dovevate ascoltarci la prossima volta> dice ai civili dicendo infine ad Usagi <Siamo stati veramente bravi. Io un pochino meno ma son dettagli> ridacchia divertito e se tutto fosse veramente finito, si allontanerebbe dal posto. [END] [Piazza] Una furia ellenica si mostra la piccola, estremamente vendicativa verso coloro che toccano o provano a far del male ai poveri innocenti, non si è limitata nemmeno un po', ha dato tutto ciò che possiede per devastare quei nemici, per annientarli tramite il demoniaco potere sviluppato. Abbassa le braccia, stanca e priva di energie ormai, con il fiatone che le mozza il respiro. <Nessuno tocca i poveri innocenti!> Dichiara con tono assoluto, mentre scuote il capo per darsi una regolata. Solo allora sorride nuovamente, soddisfatta del proprio operato. <E' questa la fine che farai, falso dio!> Una promessa urlata al vento, così che anche la popolazione possa sentirla. Allora sente le parole del compagno. <Grazie mille Yosi-Chin, ottimo lavoro anche a te.> Alza il braccino cercando di battere il piccola pugno contro quello di lui. <Non sai quanto mi sono costati.> Un sospiro esce dalle proprie labbra. Adesso anche lei cerca di andare verso il compagno. <Mi spiace Sakir-Chin, ma abbiamo fatto un ottimo lavoro!> Gli sorride dolcemente. <Vieni ti diamo una mano.> Per quanto sia anche lei molto stanca, cercherebbe di aiutarlo e insieme si dirigono verso un luogo di riposo [END]-