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L'abbraccio dell'oscurità

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con Rasetsu, Sakir, Rio

15:25 Rasetsu:
 Un nuovo giorno ed un nuovo lavoro. In teoria, è l'incontro che ha prefissato con Sakir una settimana prima. Gli aveva chiesto di tornare nella Foresta di Mangrovie soltanto con uno o più possibili clienti tra le mani. Senza d'essi, sarebbe potuto benissimo restare a Konoha senza troppi impicci od ovunque stia soggiornando in questo momento. Quindi, il Rosso aspetta contro un albero, con le spalle poggiatesi contro e una postura comunque equilibrata e comoda per i propri standard. La nebbia è presente... ogni giorno, ogni ora, persino quando si dorme. Non c'è un momento in cui su quella dannata isola non ci sia almeno un banco di nebbia. La cosa inizia a dargli non poco ai nervi poiché risulta essere costretto a stare coi sensi all'erta, non potendo usar la vista per adocchiar tutto ciò che lo circonda. Infatti, al momento, sta cercando di sfruttare il proprio udito per poter sentire qualsiasi rumore nelle vicinanze e assicurarsi che nessuno voglia fargli un'imboscata. Considerando gli ultimi avvenimenti, non sarebbe neppure fuori contesto. Veste con una camicia bianca, la quale ha le maniche piegate sin ad altezza dei rispettivi gomiti mostrando la pelle nivea e le venuzze tendenti quasi al nero su quella pelle tanto chiara. I polsi sono ricolmi di cicatrici, non del tutto visibili poiché terrebbe le braccia incrociate sul petto. Inoltre, le mani son coperte da un paio di guanti di cuoio a mezze dita. I pantaloni neri son sorretti da un cinturone dello stesso colore, al quale è agganciata una tasca Porta Oggetti con tutto il necessario: droghe, altre droghe, tonici e ancora droghe. Non ha davvero molto altro da doversi portare dietro, usufruendo della propria testa e delle arti magiche. O, per meglio dire, dell'innata Kokketsu. Sul naso, son per altro sistemati un bel paio di occhialini dalla montatura rossa e la catenina, sparita dietro i capelli che, seppur tenuti corti, sono una zazzera cremisi. [ Chk ON ]

15:27 Sakir:
 Ha un appuntamento molto importante questo pomeriggio. Ha trovato uno dei clienti per il Rosso, come gli è stato ordinato e si trova insieme a Rio, in quella foresta di Mangrovie. Ha gli stessi indumenti di ieri e cioè un paio di pantaloni marroni, una camicia bianca, un maglioncino blu e delle scarpette da ginnastica. Come equipaggiamento ha il suo portakunai e shuriken, legato ne fianco destro, dove al suo interno vi sono tre shuriken e due kunai mentre nel portaoggetti, legato nel fianco sinistro, tiene tre fuuda con i tronchetti da sostituzione, un filo di nylon, un set di fumogeni, cinque carte bomba, due tonici di recupero chakra e due tonici curativi. Con sè ha anche avambracci, schinieri e guanti per protezione. Il suo coprifronte è legato nel braccio sinistro, con un nastro di colore verde scuro. Si presenta come un ragazzino alto e magro, con i capelli lunghi, mossi, rossi ed un ciuffo bianco e gli occhi grandi e arancioni. Importante dire che ha disegnato sulle guance delle zanne di colore rosso, segno di appartenenza al Clan Inuzuka a tutti gli effetti mentre sulle sue natiche tiene una scritta e un cuoricino che per fortuna sono coperti e quindi non visibili. Il suo compagno animale, AISU, è un cucciolo di cane con gli occhi color ghiaccio, un manto bianco e grigio e le orecchie tese. Lo sguardo si sposta a destra e a sinistra dicendo poi al Genin che lo accompagna <Come ti senti? Ti è piaciuta la cena la volta scorsa? La carne era cotta a puntino e quel contorno di verdure era meraviglioso> abbozza un sorriso continuando a camminare per arrivare al luogo di appuntamento con Ryuuma. Non ha voluto richiamare il chakra. [Chakra off]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png]

15:31 Rio:
 Impermutabile il volto del neo promosso Genin. Occhi spalancati e ben attenti a dove mette i piedi. Si trova, infatti, nella foresta di Mangrovie ma non per doveri. Anzi, tutt’altro. La ronda ed il turno giornaliero è stato concluso poco dopo pranzo. L’esile corporatura del Genin è avvolta da una tuta di colore blu. I pantaloni non presentano dettagli particolari se non le due tasche kunai/shuriken agganciate tramite un cinturino al centro delle cosce. Una per lato. Alla cinta, invece, è si allaccia la tasca portaoggetti la quale si adagia sul gluteo sinistro. Di fronte l’anca destra, invece tramite un nodo, penzola il coprifonte della Foglia. Il busto è coperto da una maglia bianca su cui si adagia un giubbottino, aperto, dello stesso colore dei pantaloni. L’Akari avanza tra quella nebbia posando con accuratezza ed attenzione i sandali avvolgenti i piedi. La visuale è scarsa e proprio per questo necessita di prudenza. Si trova al fianco di Sakir e il suo cane Aiusu dopo essersi dati appuntamento poco fa proprio in quel luogo. Nella sua memoria ritorna quel pomeriggio sul Ponte ove i due si sono conosciuti ed hanno passato il resto della giornata insieme. Ciò viene aiutato proprio dal proferire dell’altro < si non era male in effetti la cena> dice ripensadoci. I due in quel frangente avevano parlato, il giusto, ma soprattutto l’Inuzuka aveva fatto una proposta alquanto particolare. Ed ecco il motivo del loro incontro odierno. Quest’oggi l’altro probabilmente assolverà i suoi impegni verso Rio. < Sakir .. > sibila senza interrompere l’avanzata < .. ma sei sicuro di dove stiamo andando ? > chiede. Non è preoccupato, uno come lui non lo sarebbe mai, bensì chiede una conferma giusto per parlare. D’altronde in questa giornata il bipolare si è alzato con quel lato di sé maggiormente comunicativo il che è una gran fortuna per entrambi. Gli occhiali permangono nella zona più consona a loro seppure lo sguardo attento verso il basso, necessario per controllare ove mette i piedi, causerebbe un lieve scivolamento sul dorso del naso. Non se ne cura, per ora, essendo ancora sopportabile la loro posizione. Il luogo è macabro, un luogo ove il silenzio viene interrotto da qualche fruscio e rumore di spostamenti animaleschi e soltanto dal loro profrire. [Equip. coscia sx: Shuriken (x2); Kunai (x2); Fuuda (x2) con tronchetto da sostituzione(x2) su ognuno incollate 2 carte bomba (x4) in due punti cardinali già attivate; Equip. coscia dx: Fumogeno (x2); Carta bomba(x4); Fuuda (x3) con sigillato (1| pennello e inchiostro) (2|Veleno Inibente)(3| Veleno composto speciale) (Chakra per liberarli: 0,5) Tasca portaoggetti: Filo di Nylon conduttore (x1) con attaccata carta bomba (x1); Tonico recupero Chakra (x1); Tonico curativo (x1); Tonico recupero Chakra speciale (x2); Fuuda libero (x1)]

15:49 Rasetsu:
 Alcune voci si avvicinano, ma non riesce ancora a riconoscere né quella di Sakir tanto meno dell'ipotetico cliente che si è portato dietro. Non può fidarsi dell'Inuzuka. Non ancora, del resto. Pertanto, opta per delle precauzioni che potrebbero fare al caso proprio, oltre ad essere un metodo di difesa particolarmente tipico del Kokketsu. Piegherebbe l'arto manco per condurre il polso a contatto con le labbra. Quivi, i denti farebbero il loro sporco lavoro nel recidere la pelle già piena di cicatrici, alcune neanche fatte guarire come si deve per facilitarne la rinnovata riapertura. Morderebbe con forza sfruttando la durezza dei denti e i canini, così da aprirsi un lieve solco sulla pelle che permette al Sangue Nero di vedere la luce. Esso, una volta esternatosi dalla ferita aperta, inizierebbe ad aleggiare attorno alla figura del Rosso. Due lacrime di sangue scenderebbero dalle guance, fermandosi alla base del mento. Renderebbero persino gli occhi più scuri, adornati della stessa aurea maligna e divenuti altresì giallastri come quelli della piccola Serpe, sua compagna. Il sangue che gli aleggerebbe attorno ne ricoprirebbe l'intero corpo con una cappa composto dello stesso liquido, coagulatosi per prendere la forma d'un cappuccio che si poserebbe sul capo. La tunica scenderebbe dabbasso, sfilacciata, etera come se fosse esattamente la morte ch'è venuta a prendersi i suoi amati peccatori. Gli manca soltanto la falce, ma non è mai stato in grado d'usarla e possiede veramente poca forza per farlo. Un'aura violacea ricca di piccole scariche elettriche - insignificanti e solamente sceniche - lo dovrebbe circondare così come la tunica appena descritta. Alle estremità di braccia e gambe, si troverebbero delle goccioline nerastre che potrebbero essere usate nella creazione dei costrutti qualora ve ne sia la necessità in futuro. Come già detto... non può permettersi di farsi cogliere impreparato. Qualora il ragazzino e il suo dannato cane facciano qualcosa di sbagliato, lui sarà lì per dimostrare loro che hanno fatto i conti con il mafioso sbagliato. La nebbia dovrebbe iniziare a colorarsi persino di violetto/nerastro, per almeno abbondanti metri di distanza dall'utilizzatore e generatore di Sangue Nero. < Spero siano i miei clienti, moccioso. > Ipotizzando che si tratti davvero di lui e anche che si sia portato dietro la persona giusta. La precauzione, ripetiamolo, non è mai troppa. Non si discosta affatto dal punto che ha iniziato ad occupare in precedenza, troppo comodo per osare farlo. [ 2/4 Tentativo Attivazione Hijutsu Kokketsu LV4 ON || Chakra: 76/80 ][ PV Ryuuma: 98/100 ]

15:55 Sakir:
 Passo dopo passo si avvicina maggiormente allo Spacciatore, colui che lo ha iniziato alle droghe e nello specifico alla Sbrilluccica degli Odori mentre supera altri rami e sentieri rispondendo al dire di Rio <Amico mio, da oggi in poi chiamami Lo Sfregiato> fa un piccolo ghigno mostrando i canini appuntiti, tipici degli Inuzuka <Comunque so dove stiamo andando. Ho vissuto in questa foresta per diversi giorni> senza sapere i diversi pericoli, tra cui un possibile assassino che si nasconde in quei luoghi ma son dettagli. Pian piano la nebbia che circonda quel posto inizia a cambiare colore, diventando violetto/nerastro e subito esclama <Tzk, immaginavo che dovevi fare qualcosa. Dopo quello che mi hai fatto, avevi paura che ti portavo alcuni membri delle squadre speciali di Konoha?> fa l'ennesimo ghigno, ricoscendo la voce del ragazzo nello stesso istante in cui il suo cucciolo di husky ne riconosce l'odore, abbaiandogli "WOLF WOLF" drizzando il pelo vedendo quelle goccioline nere <Si. Come ti ho promesso, ti ho portato un amico> lo chiama in quel modo il neo Genin <E' molto interessato a provare quella tua caramella speciale> abbozza un sorriso incrociando le braccia al petto <Accontentati per adesso> chiude in questo modo dicendo <Dove è la Serpe?> osservandosi intorno, non vedendo la figura della sua complice. [Chakra off]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png]

16:01 Rio:
 L’Akari sta bene attento a seguire il passo di Sakir e del suo fedele Aisu. Il coprifonte ballonzola ad ogni appoggio sbattendo contro la coscia e provocando un suono metallico. La mandritta, nel frattempo, porta l’indice contro il nasello dell’occhiale spingendo interamente la montatura più in su. Incastrandola alla radice del setto nasale. < ah bene,.. se lo dici tu, lo Sfregiato > replica confidando che sia vero ciò che dice e notando i lunghi canini mostratogli dall’Inuzuka. < mh > mormora andando a notare qualcosa di alquanto strano. La colorazione della nebbia che li circonda, infatti, pare diventare più densa, meno eterea, meno incorporea e inizia a prendere un tono più scuro rispetto a quello più consono. Lo sguardo resterebbe esterrefatto, spalancando le palpebre ed aggrottando vistosamente la fronte. Qui, infatti, comparirebbero alcune rughe orizzontali dovute proprio all’innalzarsi delle sopracciglia. Nello stesso momento sentirebbe abbaiare il cane e le sue iridi castane verrebbero portate in direzione di un figuro, nel buio ben poco riconoscibile. < mh ? > Noterebbe quel cappuccio ed in maniera piuttosto chiara riuscirebbe a collegare il cambiamento di colore della nebbia proprio a quel figuro. Infatti, quest’ultimo, è cosparso e circondato da qualcosa di quel colore e un’aura così strana. Si ferma, Rio, poco dietro Sakir lasciando che quest’ultimo lo introduca. Non proferisce parola, lascia che parti l’altro. Lo sguardo rimane fisso sul Kokketsu squadrando, curioso. [Equip: lo stesso]

16:16 Rasetsu:
 Gli occhi si spostano febbrilmente verso la fonte del rumore e dei passi. < Fa stare zitto quel cane... > Povero Aisu, sempre così maltrattato e bullizzato. Prima ci pensano gli Anbu di Kiri durante la missione, poi Hotsuma giunto all'accampamento di Konoha per diretta conseguenza della prima parte. E infine... beh, almeno il Rosso s'è fermato alle parole e non ha esagerato come avrebbe potuto in realtà fare. < Cerchiamo di attirare meno attenzione possibile. Tu... > Si rivolge innanzitutto a Sakir, il quale sarebbe il promotore di quest'incontro. < ...non prendere alla leggera le mie richieste, dannazione! > Allarga le braccia verso l'esterno, lanciando delle goccioline di plasma nero nei dintorni e senza una reale destinazione. < Io non ti ho fatto un bel niente, vorrei continuare a sottolineartelo. Sei stato consenziente dall'inizio alla fine. Io ho proposto e tu hai accettato! > Si limita a questo, scaricandosi di dosso possibile colpe che potrebbe avere e che, chiaramente, non si sente in dovere di attribuirsi. Nel mentre, il sangue, che ristagna attorno a sé e che scenderebbe dal polso ferito appositamente, inizierebbe a coagularsi per prendere una forma predefinita mentalmente dal Kokketsu stesso. Non ha bisogno di muovere le braccia né di comporre alcun sigillo, bensì cerca solo di dar forma all'aura violacea che lo circonda e il Sangue del quale è composta. Gli darebbe la forma d'un costrutto della grandezza non superiore ai cinque metri. Si tratterebbe d'un artefatto simil braccio e terminante con una mano posta ad artiglio. Sarebbe lievemente arcuata, col palmo largo almeno due metri e mezzo per permettere alle dita di raggiungere la lunghezza d'un metro. Il restante sarebbe complessivo della parte di avambraccio che sembrerebbe quasi partire da lui. Lo terrebbe sollevato alla propria sinistra, emulando una nuova mano per così dire ma più grande delle sue normalmente umane. < Precauzione. > La indica con un cenno del capo. Glissa con lo sguardo dorato in direzione di Rio, con il suo solito ghigno a mostrarsi ben stampato sotto al naso aquilino. < E questo tuo amico ha un nome oltre ad una provenienza? > Chiede direttamente a Rio, pur facendo apparir la domanda come diretta a Sakir. < Di dov'è la *mia* Serpe... > Santo cielo, la gelosia non ha confini. Ed è probabilmente la prima volta che ostenta così tanto la sua possessione. Assai probabile che il discorso avuto con la fanciulla abbia fatto scattare qualcosa in più. < ...non ti deve interessare. Sono io il venditore. > Fa schioccare la lingua sotto al palato a causa delle risposte dell'Inuzuka. La mano resterebbe ancor lì ferma, immobile. < A chi cazzo stai dicendo di accontentarsi? Se vuoi entrare nel giro, devi iniziare a darti da fare o a Konoha non farai ritorno. > Lo minaccia, ma è doveroso. Non sa con chi ha ancora a fare. [ Chakra: 72/80 || Hijutsu Kokketsu lv4 ON ][ 2/4 Creazione del Costrutto ]

16:25 Sakir:
 Lo sguardo si sposta da Ryuuma a Rio, parlando con lui, vedendo e studiando i suoi movimenti corporei dicendogli <Amico mio, devi stare tranquillo> fa l'ennesimo ghigno mentre si muove di qualche altro passo verso il Kokketsu, facendo segno al suo fido compagno a quattro zampe di mettersi dietro di lui <Stai tranquillo. Questo posto è molto isolato e qui nessuno ci romperà il cazzo> senza peli sulla lingua. Un tempo era educato e non diceva parolacce. Cosa ti è successo, caro Inuzuka di quartiere? <Si va bene, va bene> gesticola con la mano sinistra per aria, tagliando corto sul fatto che ha accettato lui di drogarsi a soli tredici anni. Lo sguardo poi si sposta sul suo costrutto, nostando quel simil braccio e mano <Ma che> fa due passi verso dietro rispondendo poi alle sue ultime parole <Si. Il mio amico si chiama Rio Akari, un Genin del Villaggio della Foglia> fa lui le presentazioni facendo poi l'ennesimo ghigno <La gelosia, brutta bestia. Volevo solo presentargli il nostro amico in comune, visto che siete compari d'affari. Non avevo in mente altro> ammette sincero, leccandosi le labbra con la punta della lingua chiudendo con <Oh, stai tranquillo. Ho avuto un po' di impegni ma ti porterò altri clienti> ha solo causato una guerra contro Kiri ma cosa vuoi che sia, mio caro Rosso <In ogni caso mi darò da fare> sospira rimanendo a debita distanza di sicurezza, lasciando spazio di parola agli altri presenti. [Chakra off]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png]

16:30 Rio:
 Lo sguardo è spalancato. Osserva quel tipo così particolare. Quel suo aleggiargli intorno di qualcosa. Delle gocce di qualcosa. Non riesce a definire la provenienza di quel liquido. Ne rimane esterrefatto. Colpito. La sua memoria ricorre ai periodi dell’accademia, seppur non molto lontani. Cerca di ricordare se gli sia mai stato parlato da parte dei Sensei di un qualcosa di simile a ciò che gli si palesa di fronte. Ma niente, non riesce a ricordare e tantomeno a collegare. Le labbra si socchiudono e si distanziano insieme al volto che aggrotta molto di più rispetto a prima, tutto ciò proprio quando il Kokketsu va a crea quel costrutto. Braccio, avambraccio, mano, palmo, artigli. < ma .. > e quel socchiudersi delle labbra, precedentemente descritto, non sarebbe altro che un restare a bocca aperta. Le labbra ora, nel loro angolo di unione destro s’innalzerebbero come frutto della contrazione della muscolatura della guancia che farebbe comparire un ghigno. E’ un qualcosa di stupendo quello che vedono i suoi occhi . Ma ecco che quel figuro, or dunque, pone una domanda all’Akari, il quale non può tirarsi indietro. Lo sguardo viene richiamato e quella faccia da ebete (?) anche < io sono R .. > il suo dire viene interrotto da Sakir che dà tutte le sue credenziali. L’Akari annuisce, confermando quanto dice l’Inuzuka < si esatto ma … > non si trattiene. Non può, ha quel tarlo fisso nella sua testa, dunque la mandritta viene alzata puntando l’incide verso quel costrutto < ma che arte magica è mai questa? > proferisce, riformando quell’espressione sbigottita. Non si sofferma molto sul carattere del Kokketsu e sul suo essere alquanto esigente nei confronti di Sakir. E’ fin troppo sbalordito. [Equip: lo stesso]

16:49 Rasetsu:
 Non discosta lo sguardo dall'uno all'altro, desiderosi di tenerli sotto controllo per evitare che facciano azioni sconsiderate. Sono due Genin, d'altronde. Deve dimostrare d'esser loro superiore e, al contempo, di saper farsi rispettare. Anzi, probabilmente, è la prima cosa che dovrebbe fare in una situazione simile. < E' talmente isolato che è proprio per QUESTO... > Per l'isolamento, per la mancanza di persone, per l'assenza di visuale adeguata. < ...che potrebbe essere un valido luogo in cui possa avvenire un attacco. Anzi, tu stesso potresti esserti portato dietro qualcuno. > Non si fida ciecamente di Sakir, ma chi si fiderebbe di un Genin che è ancora alle prime armi persino nella vita di tutti i giorni? L'unica nota positiva della giornata è che ha REALMENTE portato con sé un cliente. La vena sulla tempia inizia a pulsare per via dei modi di rispondere poco ortodossi dell'Inuzuka. < Ti ho detto che sono io il venditore. > Glielo sottolinea per la seconda volta, snudando i canini e mostrando l'affilata dentatura. < Quando tu ti darai da fare, io sarò diventato vecchio. E sai cosa? > Allarga nuovamente le braccia verso l'esterno, lanciando nuovi schizzi di sangue in ogni direzione, essendo essi posti all'estremità degli arti - sia superiori che inferiori. < NON POSSO INVECCHIARE! > Il Sangue che scorre nelle sue vene non glielo renderebbe possibile, considerando che persino Yukio ha un'età che supera la concezione umana. Sposta l'attenzione su Rio che, in virtù della parlantina sciolta di Sakir, non riesce a pronunciare granché. < Ti ha mangiato la lingua? > Non è forse a causa di ciò che ha creato lui stesso? Per il Rosso, è talmente naturale quella manifestazione del potere che non se ne cruccia della loro reazione. Anzi, quella dell'Akari l'attira molto più dell'espressione dell'altro ragazzo. < E' un DONO... > Ghigna, flemmatico. < ...un DONO che soltanto poche persone possono portare dentro di sé. Vuoi provare e constatare tu stesso se ne sia un valido portatore? > In effetti... da quanto tempo è che non trovano un valido Kokketsu da trasformare e includere nel loro Clan? Eiko-chan è sparita prima che potesse anche solo pensare di farla sua - povera bambina - e i figli di Yukio non contano essendo stati generati da due portatori del Sangue Nero. L'idea gli balena in testa e sparisce così com'è apparsa. Del resto, perché qualcuno vorrebbe farsi disintegrare il corpo e convertire tutto il suo sangue? < Comunque, bando alle ciance... > Sospira. < ...quante ne vuoi e quali? Hai i soldi con te? > Insomma, le trattative devono andare avanti. [ Chakra: 68/80 || Hijutsu Kokketsu LV4 ON ]

17:00 Sakir:
 Ascolta ogni singola parola pronunciata in quel posto mentre il suo cucciolone si stiracchia le zampette e poi si accomoda in una radice, in un albero lì vicino, facendo da guardia in quella trattativa che sta avvenendo mentre l'Inuzuka ritorna a parlare con lo spacciatore <Stai tranquillo che nessuno ci ha seguito e nessuno ci attaccherà> continua a gesticolare con le mani per aria <Ho capito, ho capito. Sei tu che vendi la merce e se non puoi invecchiare, ho tutto il tempo necessario per trovare gli altri clienti> fa l'ennesimo ghigno scuotendo la capoccia prima di passarsi la mano destra sui capelli <No. Non mi piace la lingua umana e siamo qui per fare un altro tipo di affare. Quel tipo di DONO> sottolinea la sua particolare innata <la puoi donare quando io non ci sarò perché il tempo è denaro e non voglio perderne molto> anche perché deve andare ad allenarsi, fare compere, parlare con i due Kage, parlare con il suo compagno, mettere su un piano d'attacco contro lo stronzo Oboro. Insomma, ha molto da fare <Si. Certo che ho i ryo con me e ne voglio tre di Sbrilluccica degli Odori. La mia preferita> poi si gira verso Rio, incantato di quel potere del Kokketsu <Rio, dovresti provarla anche tu anche se mi hanno detto che la Sbrilluccica Rossa è meravigliosa> quello che ha provato il suo Aisu, insomma <Fai la tua scelta, bello> lo chiama in quel modo, cedendogli parola. [Chakra off]x[Equipaggiamento: 3 shuriken, 2 kunai, 3 fuuda con tronchetto sostituzione, 1 filo di nylon, 1 set fumogeni, 5 carte bomba, 2 tonici recupero chakra e 2 tonici curativi]x[Aisu:https://i.imgur.com/TnPXIqP.png]

17:06 Rio:
 La bocca rimane aperta anche dopo il suo proferire e lo sguardo balza dal costrutto al Kokketsu. D’altronde sarebbe impossibile non guardarlo dato il modo scenico in cui si muove. Ma qualcosa dentro di lui lo attrae. Non sa bene cosa, ma qualcosa. Ciò sarebbe visibile dalla colorazione degl’occhi dell’Akari che si fanno molto più accesi, sbrilluccicanti al pronunziare di Ryumma < un Dono dici eh .. > replica, soffermandosi da quella parola. Un dono che da come parla l’altro potrebbe essergli concesso, forse. <mh>mugugna < e come faresti a stabilire se ne sarei degno o no se neanche ci conosciamo?> chiede, curioso, seppur con un tono senza acuti e senza bassi. Piatto, medio. Monotono, appunto. < Comunque ce l’ho la lingua, se solo Sakir mi lasciasse parlare > sibila, freddo lanciando un’occhiata in direzione dell’Inuzuka. Come una frecciatina. D’altronde la sua pazienza ha un limite. E’ il momento di iniziare a parlare del vero motivo per cui sono qui ed infatti Ryumma, da buon venditore, inizia le danze < i soldi ce li ho, non preoccuparti > eccolo che inizia a parlare con quella freddezza che lo contraddistingue. La lingua si intreccia in movimenti che schioccano e formulano quelle parole. Sakir gli consiglia la Sbrilluccica degli odori ma Rio prima vuole saperne di più. < sul tipo, consigliami > dice rivolgendosi al Kokketsu < vorrei qualcosa di non eccessivo, ma che non mi lasci a bocca asciutta > conclude mostrando l’ennesimo ghigno in volto. Sulla quantità deciderà in seguito. [Equip: lo stesso]

17:34 Rasetsu:
 Sakir è quel tipo di persona che viene definita un PREZZEMOLO. Parla a sproposito e nei momenti in cui il suo parere non sarebbe previsto né richiesto. < Non mi bastano le tue parole, per questo ho adottato delle precauzioni. Il primo a morire sarà il tuo cane. > Ma perché diamine se la prendono tutti con il cane? Insomma, è naturale che gli Inuzuka siano molto affiatati con le bestiole e che, per questo, possano persino diventare il punto debole di taluni Ninja. Tuttavia, torturare quel povero animale inizia a diventare lo sport tra Villaggi più noto all'Alleanza. < Non hai tutto il tempo necessario se non mi porti un altro cliente entro la prossima settimana. > Ed eccolo di nuovo lì, il sorrisone a trentadue denti che rischia più che altro di apparire minaccioso. Beh, in fin dei conti, è esattamente quello l'obiettivo che vorrebbe raggiungere. Deve incutere loro timore, reverenza, cercare di far loro comprendere chi è che comanda quando si tratta della propria droga e della vendita di quest'ultima. Per quanto Sakir si stia rivelando un valido aiutante nel trovare dei clienti e nel far loro provare le sostanze, non deve allungare troppo il braccio né ficcare il naso dove non gli conviene. < Puoi anche andartene, eh... > Biascica in direzione di Sakir, facendo muovere mentalmente il costrutto di Sangue Nero che ancor gli aleggia alla propria sinistra. Le dita si aprirebbero e chiuderebbero, gestendo l'afflusso di sangue coagulato per permettere un movimento del genere come se stesse modificando la struttura. < ...sciò. > Socchiude gli occhi con lieve irritazione, fissandolo torvo e affranto. Insomma, sta parlando veramente TROPPO. < Lo hai sentito? > Indicando Rio con un cenno del capo e spostando sul viso altrui le iridi dorate. < Vorrebbe prendere la parola senza il suo avvocato che, per inciso, non sei tu. > Chissà, magari non l'aveva capito e il Rosso ha avuto la premura di farglielo sapere. < NON SEI TU IL COMPRATORE, SAKIR! > Sbotta all'improvviso, sgranando di colpo gli occhi e le braccia verso l'esterno. Qualche corvo prende a svolazzare da un albero all'altro, spaventatosi assieme ad altri volatili ivi nascosti. < METTI BOCCA DOVE NON DEVI. LASCIA ESPORRE A ME... > Saccente ed orgoglioso della propria creazione. < ...GLI EFFETTI E LE TIPOLOGIE! > Del resto, che ne deve sapere l'Inuzuka che le ha soltanto provate un paio di volte? Infila però la mano nella tasca posteriore per poter tirar fuori una bustina con una singola pillola della Sbrilluccica degli Odori. < La tua ricompensa per avermi portato un cliente, parassita. > Sgradevole e infastidito dalla sua parlantina, cerca di farlo star zitto a modo suo. Or finalmente zittito l'altro ed avendo risposte bene o male a tutte le sue elucubrazioni, può preoccuparsi di dar maggior retta a Rio. Inspira profondamente, tornando in sé. < Stavamo dicendo... > Ignora l'Inuzuka come se al momento non esistesse affatto. < ...che, per dimostrarmi se sei degno, posso provare a trasformare il tuo sangue e a sostituirlo con quello che vedi. > Gli indica ciò che praticamente lo circonda, quell'ammasso nero informe. < O il tuo DNA lega con esso o muori. > ...Semplice, no? Gliela fa talmente semplice che, alla fine, non pone neppur un minimo di suspense su ciò che potrebbe accadere. Sta soltanto pensando agli affari in questo momento ed è arrivata l'ora di parlarne. < Ne ho di tre tipologie, ma credo che il tuo amichetto di quartiere te le abbia già dette. Qualsiasi Sbrilluccica include uno stato di euforia che si esaurisce dopo qualche tempo. Gli effetti collaterali sono quelli di qualunque droga, ma tanto che te li dico a fare? Se sei qui per acquistarne, vuol dire che non hai pensato agli effetti negativi che causano, ma solo a quelli positivi. Per iniziare, ti direi la Rossa. > Semplice e conciso, tornando però - costretto dalla situazione - sull'argomento principale. < Vuoi provare a diventare immortale o sballarti senza pensieri? > Scegli Rio, scegli! [ Chakra: 64/80 \\ Hijutsu Kokketsu LV4 ON + 1 Costrutto ON ]

17:44 Sakir:
 Ascolta le parole che vengono dette in quel posto e poi spalanca gli occhi quando sente il Rosso minacciare il suo cucciolo. Perché tutti sono contro Aisu? E' tenero e morbidoso, oltre ad essere il suo compagno a quattro zampe. Sbuffa e da un'occhiata <NON TE LO PERMETTERO'> ringhia urlando nervoso ma non si muove di un passo <Te lo porterò il prossimo cliente> stringe le mani a pugni. Non deve fare altro. Non può attaccarlo. Deve provare a calmarsi. Ha già tanti pensieri per la sua testa e non ne può averne ancora. Vede arrivare la Sbrilluccica degli Odori e la prende al volo, mettendola nella tasca sinistra dei pantaloni <Cazzo. Non urlare e ho fatto ciò che volevi> dice sbottando mentre gli occhi iniziando a diventare rossi, come il resto del suo corpo visibile <Rio, ci vediamo presto!> taglia corto mentre Aisu lo segue sparendo fra gli alberi di quella Foresta, visto che ha fatto il suo lavoro. Trovare un cliente allo Spacciatore, anche se voleva salutare la Serpe ma son dettagli. [END]

17:53 Rio:
 Rimane ancora per poco lì dietro. Quel paio di metri che distanziavano Sakir e Rio vengono percosi da alcune brevi falcate portandosi poco più avanti dell’Inuzuka, seppur sempre di lato. Tale movenza avrebbe l’intento di porre l’accento su quello che gli sta dicendo Ryumma. Non ha bisogno di un portavoce, non ha bisogno di un fottuto avvocato < tzk > lo sguardo è fisso verso lo Sfregiato proprio ad accertarsi che il messaggio gli sia arrivato. Non è tanto una mancanza di rispetto però cerca di fargli capire che non ha bisogno di un badante. E mai ne avrà bisogno. Piuttosto, la morte. Testardo e non poco. Sogghigna ascoltando il discorso di richiamo di Ryumma divertito. Ma ecco che quest’ultimo ora inizia a parlare all’Akari in un discorso a quattr’occhi, ove Sakir è tagliato fuori <uhm ! > Certo, è sangue!!! Quando udirebbe quella parola tutto diverrebbe più chiaro. Quell’alone, quel colore, quel liquido fluttuante, quei tagli sui polsi. Quel costrutto. E’ sangue!!!! Inevitabile quel ghigno sul suo volto si fa ancora più accentuato aumentando la tensione muscolare sulla medesima guancia. Ne è affascinato, ed ora ancora di più. La bocca permane aperta. Quasi non ascolta ciò che aggiunge il Kokketsu, la modalità a cui dovrebbe essere sottoposto per capire se può avere quel DONO. La sostituzione del suo sangue. Sente quelle parole ma non le recepisce a pieno. E’ fin troppo attratto dalle movenze del costrutto, da tutto ciò che contorna il Kokketsu. Ed ecco che quella brama, tipica di ogni dipendente, quell’attesa prima della assunzione della sostanza assuefante ora diverrebbe di più. Il suo corpo inizierebbe a richiederla, dal profondo dei suoi visceri. Una necessità di cui ora non potrà fare a meno. Quella droga che ha tanto bramato da quando Sakir gliene ha parlato < mh ! > seppure adesso l’oggetto del suo desiderio è tutt’altro. E’ quel potere. Ne è affascinato dal primo momento in cui lo ha visto ed il suo corpo smania, lo desidera. La droga, quella vera, avrà pur tempo per prenderla se sopravvivrà. Per adesso non può esimersi da ciò che gli comuni il suo corpo, la sua testa. Lo vuole < IM –MOR-TA-LE > . Sibila scandendo ogni singola sillaba con la lingua che schiocca nel cavo orale. Non è tipo da molte parole, si sà. Ma quest'ultima ci teneva a proferirla con un certo effetto. Chissà per quale motivo. [Equip: lo stesso]

18:18 Rasetsu:
 Sogghigna malevolo alla volta di Sakir, il quale innervosito dalle sue parole replica con altrettanta foga. < Per lavorare con me, moccioso, la prima cosa che devi fare è non alzare la voce. Sono io a gestire il TUO lavoro, sono io a manovrare il TUO giro... > Si fa poco più serio, poiché si tratta pur sempre del proprio lavoro e dei suoi dannatissimi soldi. < ...e TU rendi conto esclusivamente a ME! > Qualora non fosse ancora chiaro, glielo rimette per iscritto. Tuttavia, ha una pazienza che non deve essere superata e lui la stava mettendo sotto i piedi senz'alcun ritegno. < Ciao. > Lo saluta con un rapido cenno del costrutto a forma di mano, stringendosi poi nelle spalle per potersi finalmente dedicare soltanto a Rio. Gli lascia il tempo necessario per pensare, per usare il proprio cerebro e fare la sua scelta. Che sia saggia o meno, non ha importanza. Lo stesso Rasetsu è per il libero arbitrio ed è contento che almeno un Genin, per quanto si sia approcciato poco alla vita dei Ninja ancora, abbia la capacità di prendere una decisione esaustiva. < Tira fuori un Kunai e ferisciti. Non deve essere necessariamente una ferita mortale, ma abbastanza profonda per permettere al mio Sangue di penetrare... > Che pessimo gioco di parole. < ...nel tuo corpo. > Quindi, uno spazio non troppo ristretto. Non deve trattarsi d'un graffietto da niente, ma di una ferita che sia abbastanza larga da fungere come coadiuvante e collante. Per la loro prossima unione! < Hai scelto senza fare troppe domande: ti piace il pericolo... > Gesticola con la manca, ridacchiando tra sé. < ...e non temi la morte... > La risata inizia a farsi gutturale e più profonda. < ...ciò sta a significare che saresti perfetto. > Per essere un Kokketsu, chiaro. < Ma riuscirai a sopravvivere alla metamorfosi? NYAHAHAHAHAH! > Non resta che attendere, valutare, provare e... rischiare! [ Chakra: 60/80 \\ Hijutsu Kokketsu LV4 ON + 1 Costrutto ]

18:29 Rio:
 Distratto da quel piccolo momento cruciale per la sua vita si accorge solo ora dell’assenza di Sakir ed Aisu. Si volta velocemente per accertarsi che sia andato via per poi riportare lo sguardo sul Kokketsu. Si accorge dell’assenza dell’Inuzuka anche per il silenzio piombato, ora, nel luogo. La sua voce, ingombrante e mai in pausa ora non è infatti udibile. Il che è sicuramente un piacere per le orecchie di entrambi (?). Ci sono quei momenti in cui il silenzio, assente per un po’, ritorna di colpo e salta all’attenzione dei presenti. Beh, questo è uno di quei momenti. Il silenzio, un qualcosa di intangibile e definibile solo rispetto all’assenza del suo opposto, adesso è ben percepibile dall’apparato uditivo di ambedue. Poetico. Poetico, inoltre, il fatto che mai avrebbe pensato che la sua giornata si fosse evoluta in questo modo. Dalla richiesta di una semplice droga ora si ritrova ad un passo dalla Morte. Assurdo. Tuttavia non se ne preoccupa poi così tanto. Il suo corpo gli sta parlando tutt’ora rilasciando neurotrasmettitori che hanno come compito quello di segnalare all’Akari che nella profondità di se stesso, lui desidera quel DONO. E proprio per questo lo ha espresso con una sola parola, così da non essere frainteso o sembrare poco convinto. Ciò sembra piacere al Kokketsu che va ad esporgli cosa debba fare. < mh > non indugia oltre. D’altronde quel fuoco interiore che è la brama farebbe da carburante alle sue azioni. La mano sinistra, la sua forte, si porterebbe all’altezza della medesima coscia intrufolandosi nel primo comparto della tasca porta Kunai/shuniken. Il pugno si chiuderebbe nell’afferrare uno dei due Kunai. Lo estrae. < non so se mi piace il pericolo .. > sibila alzando l’arma di fronte a se. Il braccio destro, nel mentre, in un movimento di rotazione interna porterebbe il dorso dello stesso verso l’alto. La punta del Kunai, si poserebbe poco sotto la piega del gomito . Le iridi castane, solo ora, verrebbero alzate in uno sguardo convinto. Non impaurito, ma deciso, diretto proprio verso il Rasetsu < .. ma voglio sapere se mi piace il POTERE . > pronuncerebbe queste parole proprio mentre conficcherebbe con decisione l’arma al di sotto degli strati carnei facendo fuoriuscire un primo rivolo di sangue . Lo sguardo cercherebbe di rimanere fisso sulla figura altrui mentre i denti si digrignano in un segno di dolore che tenta, inutilmente, di celare < .. vedremo, dunque, se ne sono degno .. > dice socchiudendo l’occhio sinistro e prolungando ancora di più il taglio facendo arrivare a poca distanza dalla piega del polso. La smorfia è dolente, seppur la bocca cercherebbe di mantenere un qualcosa che somigli ad un ghigno. Sadico, di piacere. [Equip: lo stesso] [Kuna ix1]

19:18 Rasetsu:
 L'Akari, senza indugio e privo d'alte pretese, prende un Kunai con il quale si incide un bel pezzo di carne. Dal gomito scenderebbe sin al polso generando una lieve inquietudine nel Kokketsu. < Potevi anche evitare di volerti dissanguare. Hai evitato per il rotto della cuffia le vene. Aprirti così un braccio può causare dei problemi non indifferenti anche di movimento. > Chissà per quale motivo, nonostante gli abbia dato indirettamente dell'imbecille e dell'autolesionista, il ghigno che lo contraddistingue non sparisce. S'allarga. Gli piace. Non nel senso che pensate voi, sconclusionati, ma perché non cede al dolore né alla paura della morte. < Per essere un Genin della Foglia... > Un mangiaramen come direbbero alcuni. < ...sembri essere motivato e con le palle. Non sarai mica dal lato sbagliato? > Tronfio, inizierebbe a manipolare il Sangue nero che gli aleggia attorno. Plasmerebbe un filamento del liquido in questione, affinché viaggi in direzione della ferita aperta altrui. Rispetto alle volte in cui fa entrare il suo sangue in circolo negli altri corpi, questa volta non tende a voler far del male all'avverso. Indirettamente, è pur vero che gli causerà dolore a prescindere. Un male tale da costringerlo ad urlare. E' come se un ospite indesiderato entrasse nella ferita ed iniziasse ad infettare TUTTO. Come se il sangue che scorre nelle sue vene si tramuti nel nero più totale, come se stesse marcendo, come se stesse mutando. Dovrebbe iniziare a spostarsi in ogni centimetro del suo corpo e il ragazzo deve lottare per la sopravvivenza. < Se riesci a controllare l'Elemento dell'Acqua dovrebbe riuscirti più facile. Ora, ciò che devi fare... > Si avvicinerebbe di un paio di passi. < ...è lottare per sopravvivere. Spingi il tuo corpo ad accettare l'invasore, accetta che esso muti il tuo DNA per sempre e ti renda immortale. Lascia che esso entri e segua il corso che gli ho prestabilito. > Sorride mefistofelico, seguendolo man mano e assicurandosi che non stia per morire dissanguato, prima di tutto. Si occuperà dopo della sua ferita, qualora resista, in primo luogo, alla minaccia che si trova ad affrontare in primis: il Sangue Nero in un corpo che non dovrebbe ospitarlo. [ Chk ON ][ Stessi Tag ]

19:35 Rio:
 Il sangue sgorga da quella ferita procuratasi. Lo sguardo solo ora verrebbe abbassato portandolo su di essa. Sogghigna alla vista, seppur mantiene ancora l’occhio sinistro chiuso e i denti a contatto tra le due arcata in un digrignare continuo. La muscolatura nell’angolo mandibolare si farebbe più vistosa, contratta nel mantenere i denti serrati. Provando a contenere il dolore. Il liquido ematico progressivo aumenta ed inonda il vestiario presente sull’avambraccio, ormai lacerato. Giubbotto e maglia. Si sporcano di quel liquido mentre quest’ultimo inizia a colare in un qualche goccia sul terreno. La respirazione dell’Akari si fa sempre più celere, aumentando la richiesta di ossigeno così da sopperirne la perdita in quei globuli rossi. La gabbia toracica si espanderebbe sempre più veloce, mentre l’addome farebbe ulteriore spazio all’abbassarsi ed all’alzarsi del diaframma <… > La ventilazione aumenta. < dal lato sbagliato? Cioè ? > chiude pronunciando quelle parole lentamente, dato il dolore. Ma ciò che lo aspetta ora è ben altro. Il concetto di dolore verrebbe aumentato nel suo corpoe nella sua mente. Il sangue nero di Ryuuma infatti si porterebbe verso la ferita oltrepassandola e portandosi all’interno del sistema circolatorio del Genin < AAAAAAAAAAAA > inevitabile un urlo al primo contatto. Una sofferenza indicibile. Quello che percepisce non è neanche ben definibile, una sorta di scossa, un calore, un bruciore, poi freddo, gelido, ghiaccio nelle vene e nelle arterie, e poi subito dopo fiamme. Il suo corpo inizia a percepire l’esistenza di quell’agente patogeno, di qualcosa che non fa parte di se ed ecco ora il sistema di difesa. Innato. Il sistema immunitario. Quell’esercito di globuli bianchi marcerebbe ad attaccare il sangue nero e mentre il genin di dimena contraendo ogni singolo muscolo e tirando fuori urli di una veemenza unica eccolo sentire il dire del Kokketsu. Deve controllare, permettere l’invasione < tzzk > i denti si serrano ancora di più, per quanto possibile. Quell’armata di globuli bianchi ora cercherebbe di bloccarla, mentalmente. Nella sua testa lotterebbe per richiamare le sue difese. Ogni angolo, persino il più recondito del suo corpo verrebbe aperto. Aprirebbe quelle porte ideali all’entrata di quel sangue nero. Ogni organo, ogni struttura, ogni osso, ogni articolazione, qualsiasi cosa, verrebbe irrorata dal quel liquido ematico e Rio non farebbe altro che permettere che ciò accada. Lotta contro se stesso, lotta contro il suo stesso istinto di sopravvivenza. Lotta contro il suo stesso sistema immunitario. Una lotta che qualora andasse a buon fine permetterebbe quella trasformazione del suo stesso patrimonio genetico. Del suo stesso DNA. Il tutto contornato da un dolore mai provato.[Equip: lo stesso]

20:08 Rasetsu:
 Il ragazzo lotta e si dimena. Purtroppo, deve far fronte ad una vera e propria infezione che sta prendendo spazio nel corpo altrui. < Non ribellarti... > Si china sulle ginocchia, portandosi dietro quel velo e quell'aura di Sangue Nero che, già da prima, ha creato attorno a sé. Poggia i gomiti e parte degli avambracci sulle cosce divaricate, lasciando che la tunica apparentemente sfilacciata e composta esclusivamente di Sangue tocchi suolo. Rischia di sporcare non poco, ma non gli interessa: non gli è mai interessato. < ...lascia che fluisca dentro di te, lascia che trovi il suo spazio nel mondo. Permetti alle tenebre di entrare dentro di te. Dall'altro lato, tutto sarà più facile. > Rio è anche facilitato dall'aiuto del Rosso, se vogliamo dir le cose come stanno! Quando Rasetsu venne trasformato, tanti anni fa e con le stesse torture fisiche alle quali l'Akari viene sottoposto, Yukio voleva ammazzarlo. S'era introdotto nella Cattedrale senza apparentemente motivo e, secondo le idee dell'altro, privo di autorizzazione. Inconsapevolmente, il dolore ha iniziato a svanire e il Sangue a legare. Lentamente, riusciva a prendere una rapida consapevolezza di se stesso. < Se riesci a muoverti, attiva il tuo Chakra ammesso non sia già attivo. Dovrebbe riuscire ad aiutarti per resistere maggiormente alla tortura. > Gli spiega, ma potrebbe persino arrivargli come attutito, un parlare lontano, un discorso spinto dal vento sin alle sue povere orecchie. Ogni centimetro dovrebbe essere straziato dal male, da quel Sangue che cerca di prendersi ciò che vorrebbe in continua lotta contro il corpo ospite che non vuole collaborare. < Usa tutto ciò che hai in tuo possesso, fa in modo che nessuno ti dica cosa fare della tua vita e ragiona con l'oscurità dentro di te. > Il ghigno celebre resta ancora lì, perenne. Non si sono neppure presentati a dovere, eppure i due ora si trovano ad aiutare Rio a combattere per la sopravvivenza. < Per ottenere l'immortalità, bisogna morire almeno una volta. > Non direttamente e non per forza, come in questo caso, ma andarci abbastanza vicino fino a non sentire più... niente. E difatti, qualora il Sangue si sia legato a sufficienza al suo corpo, lasciandolo vincere, il Genin dovrebbe iniziare a sentire il dolore scemare. Pian piano, non subito. Dal braccio in cui è entrato, potrebbe iniziare a differenziare il dolore: è per l'ospite indesiderato o per la ferita aperta che gronda sangue? La mente potrebbe finalmente ricominciare a lavorare ignorando parte del dolore, arginandolo ad un singolo punto. Ormai, dovrebbe aver raggiunto il cuore. Potrebbe senza dubbio far male, ma una volta immesso lì entrare in circolazione nell'intero corpo dovrebbe essere tanto facile quanto indolore. [ ChK ON ]

20:23 Rio:
 Quel dolore è qualcosa che non ha mai provato. Percepisce ogni direzione presa dal sangue nero nel suo sistema circolatorio. Ogni vena, ogni arteria, ogni arteriola e ogni venula. Percepisce il grattare di quel liquido contro le pareti dei suoi vasi sanguigni in una sensazione di bruciore pure. Prova a resistere, con tutto se stesso. Ci mette tutto l’impegno che ha. Poi come da un'altra dimensione proviene la leggiadra voce del Rasetsu <tzk > gli consiglia di richiamare un aiuto. L’Akari però ancora non si sente pronto. Non ha il pieno controllo, la piena lucidità per farlo. E’ ancora troppo concentrato a mantenere aperte le porte e la strada alla via del sangue nero. Prova a rilassare i muscoli quando la sua reazione di riflesso non è altro che contrarli al massimo, nel tentativo di mantenere sotto controllo il dolore. Ma è giunto il momento di lasciare uscire il combattente che è in lui e per prima cosa deve seguire il consiglio del Rosso. Le mani si portano al petto nel sigillo della capra, tremanti e tese. La mente viene inglobata in un nero ove tutti i pensieri verrebbero concentrati in una sfera azzurra mentre quella contrazione muscolare verrebbe inglobata in una sfera rossa nell’addome. Prova a farle roteare, con immensa fatica. Distratto da quella debilitazione e quell’avanzare del liquido guidato dal Kokketsu. Ma stringe i denti, tenta di convogliarle in un turbine unico all’altezza del petto ove le unirebbe nel formare una tempesta di energia. In un’esplosione. Prova a seguire i consigli dell’altro, che gli provengono come da un’altra dimensione. Qualora ci riuscisse non gli resterebbe altro che portare quell’energia ad intingere ogni vaso sanguigno nel suo corpo. Dal più grande al più piccolo. Come a dilatare le pareti di quest’ultimi aumentando il lume vasale ed aiutandosi ulteriormente in quell’operazione di resistenza. Forte di quell’aiuto ora dovrebbe iniziare a ragionare a riprendere in parte il controllo di se stesso < .. > Ansima, la respirazione è veloce. Ma il dolore sembrerebbe minore. [Equip: lo stesso][SE chakra 20/20]

Inizialmente, il buon Sakir conduce Rio - come nuovo cliente - a quel mentecatto di Rasetsu. Si comincia a parlare della vendita, ma Rio resta attratto dall'innata risvegliata e usata dal Rosso. Quindi, quando Sakir - a seguito di ripetute minacce - opta per allontanarsi e cercare nuovi clienti, Rasetsu cerca di trasformare il Genin della Foglia rimasto e immettere in lui il Sangue Nero.

Vorrei fare i complimenti a Rio per come si è gestito tutta la giocata e il risveglio dell'innata! Davvero belle azioni ♥