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con Rasetsu, Itsuki

15:34 Itsuki:
  [Accampamento > Foresta] Si sussegue quell'incessante scorrere del tempo, giorno dopo giorno, la vita del Goryo prosegue in quel l' di Kiri, oramai tornato a tutti gli effetti tra le fila del proprio villaggio e dunque dedito quel che basta all'Alleanza, come sancito dalla missione di ieri. Riflette, ritrovandosi al limitare che determina uno dei vari punti di accesso al modesto perimetro definito da quella foresta di mangrovie, mettendo da parte momentaneamente quel pensare riguardo a quanto successo ieri, concentrandosi per qualche istante sulla foresta stessa, sollevando lo sguardo verso il cielo rimanendo con le mani in tasca, lo sguardo perso nel nulla per un breve istante che andrebbe a constatare le condizioni atmosferiche che, a parte la fastidiosissima nebbia, sembrano reggere quanto basta per permettergli di addentrarsi nel luogo senza troppi sforzi, senza esagerate preoccupazione oltre allo stare attento alle mangrovie, facendo un pò più attenzione del solito ad ogni passo, muovendosi quindi in quell'addentrarsi tra gli alberi e gli scomodi annessi <{ Dunque, un'altro individuo che si atteggia come un Dio, mi ricorda qualcuno.. }> giungono con al seguito un ridacchiare sommesso le parole pregne di un velato macabro sarcasmo, quelle del Kagurakaza che andrebbe con un velo di nostalgia ed ironica noncuranza a riferirsi proprio a se stesso, quando provò ad ergersi come Dio di questo mondo, avvicinandosi così tanto al sole in quel suo voler volare in alto da finire bruciato da quello stesso sole, perdendo le ali d'odio di cui si era fregiato, finendo poi per morire inevitabilmente, corrotto. In tutta risposta il moro andrebbe a prendere una sigaretta dalla tasca rallentando il passo per accenderla con un fiammifero circondandosi di sottili fili di fumo, gettando il fiammifero per poi tornare con le mani in tasca, continuando quella sua ronda del quale è stato incaricato, rispondendo ad alta voce all'altro, visto che pare non ci sia nessuno < Morire nel tentativo di diventar un Dio, sciocco, voler diventare qualcosa che non esiste. > andando a ribattere quindi con sarcasmo a sua volta, volendo semplicemente andar a far cadere lì il discorso senza rimarcare più di tanto riguardo la dipartita del Kagurakaza, continuando semplicemente a camminare per poi riferirsi nuovamente alla missione di ieri, sempre con quella sua voce velata e neutra che quasi pare confondersi con il mormorio sommesso della fauna dormiente nei dintorni, o di qualunque cacchio di cosa fastidiosa possa esserci in una foresta con la nebbia per aggiungere un vago brusio sommesso di sottofondo < Il campione di ieri che ha raccolto Jikan... Sarà interessante incontrarlo e chiedergli a riguardo.. > un parlare tra di loro due, con l'altro che risponderebbe con uno scrollar delle spalle ed un vago sbuffare riferendo semplicemente ora come ora all'altro nessun interesse riguardo quel campione citato, non avendo nessuna idea particolare a riguardo nei confronti di questo nemico, oltre a quelle elaborate ieri sera tra di loro, lasciando quindi decadere il discorso a sua volta, così che il silenzio non silenzio della foresta li circondi, mentre a quanto pare sembra nei dintorni sia tutto sotto controllo, nulla di preoccupante.

15:40 Rasetsu:
 I passi del Mostro sono lenti e costanti, quasi ciondolanti. Non ha una meta e si trova nella Foresta delle Mangrovie soltanto per assicurarsi di trovare qualche sparuto cliente allontanatosi dall'Accampamento del Villaggio. Non deve mostrare eccessivamente il proprio volto e il vero ruolo che ha in queste vicende davanti a tutti. Difatti, è solito spacciare nei bassifondi dei Villaggi e a gente che, sicuramente, non riuscirebbe mai a popolare altri luoghi se non quelli. Un po' come ai bordelli del Tanzaku Gai, dov'era solito aggirarsi prima di gestirne uno da solo. Ora, è in mano ad alcuni suoi sottoposti della Yakuza, il locale Kukoku di Zashiki che ha preso in gestione, ma non se ne cruccia poi molto. Or come ora, vuol ampliare il proprio dominio lì a Kiri e poi, chissà, espanderlo anche altrove. Veste con un paio di pantaloni neri in cotone, accompagnate con un cinturone scuro ed un paio di scarpe dello stesso colore, anche piuttosto comode e che non gli limitano grossolanamente i movimenti. Una camicia bianca è infilata nell'indumento sottostante, sormontata da un giaccone color rosso sangue che scende sin dietro le ginocchia e ch'è lasciato aperto sul davanti. Le mani del Rosso sono calate nelle due tasche esterne piuttosto capienti. Sta giocando, com'è suo solito fare, con il tappo d'una confezione di plastica contenente delle pillole a suo esclusivo utilizzo. Nelle tasche interne, c'è dell'altro ( a chi lo conosce per via del suo lavoro, sa bene cosa ci sia ben nascosto sotto il manto del giaccone ) e un bisturi. Sì, quello che ha toccato le chiappe di Sakir e con il quale è stato inciso. Non s'accorge ancora di Itsuki, ma fortunatamente non c'è la nebbia che di solito gli oscurerebbe la visuale. Si passa una mano tra i capelli cremisi e sbuffa infastidito. Non ha ancora trovato niente di bello o divertente da fare, per cui è in attesa del normale corso degli eventi. [ Chk On ]

16:01 Itsuki:
  [Accampamento > Foresta] Dunque, tralasciando il classico vestiario del Goryo che quasi oramai non vale la pena perder tempo a citare, concedendo casuali omissioni, composto dal solito completo nero, camicia bianca, cravatta nera e le classiche scarpe pratiche e comode ma che mai disdegnano un taglio velatamente elegante, giunge a rendersi conto di una presenza lontana, qualche passo ciondolante ed impreciso in direzione non troppo distante da lui. Si sofferma senza proferire parola alcuna per qualche istante, volgendo la testa in direzione dell'origine di quell'incedere bislacco, flettendo i muscoli pronto a scattare per qualsiasi evenienza, concedendosi qualche breve istante di allerta prima di andar dunque a domandare, con un tono per nulla minaccioso ma neutro, secco quasi come se fosse annoiato nel porre quella stessa domanda che pare più un convenevole per evitare di rimetterci con troppa semplicità, più che altro < Chi va là..? > e con lo sguardo color del sangue assottigliato, permane sul posto attendendo che qualcuno si palesi. Quel qualcuno, salvo altre azioni che egli abbia intenzione di compiere come andarsene a gironzolare altrove (?) , dovrebbe essere proprio Ryuuma, quel personaggio particolare e che ancora non è mai riuscito ad identificare per quanto lui possa risultare analitico e calcolatore, rimamendo ogni volta confuso in un'affascinante maniera dai suoi modi tanto bipolari ed insoliti, con quella voce capace di romperti i timpani tra un'esclamazione improvvisa ed un'altra < Ah, Rasetsu.. > direbbe lui ritornando soltanto ora a cogliere le immagini frammentate di un giorno non troppo distante, rinfrescando meglio la confusa visione dell'essersi svegliato nel bar di Yukio, ritrovandosi seduto su di un tavolo con una certa nausea e confusione, stordito in maniera ben poco riconducibile, scrollando la testa con un cenno infastidito andandosene poi probabilmente alla sua tenda, tentando di rimettere insieme i frammenti del giorno prima in maniera assolutamente vana, con un sommesso ridacchiar di sottofondo del Kagurakaza, che ora andrebbe riferendosi al rosso <{ Uh, ma lui è quel buontempone, che individuo sagace e divertente.. }> direbbe con un porsi in maniera insolita nei confronti dello spacciatore, come se effettivamente ci fosse una sorta di intesa simile a quella tra compagni di sbronza, o semplicemente di una malefatta che fù, che è successa e probabilmente non dovrebbe mai più essere ripetuta ne tantomeno rievocata. Una breve pausa nella quale poi Itsuki porterebbe lo sguardo vermiglio verso l'alto, come se potesse osservare la sua stessa mente lì dove riecheggia ogni volta la sua voce o quella di Eiji che sia, quando comunicano mentalmente, rispondendo con una domanda <{ C'è qualcosa che devo sapere..? }> ma orse sarebbe meglio tralasciare domande del genere e non degnarle di risposta alcuna, con un semplice e breve <{ Pffft.. }> che trattiene un ridacchiare mal contenuto e raramente divertito di quell'altro dentro di lui, lasciando il moro a scuotere brevemente il capo per poi tornare con l'attenzione su di Ryuuma, vedendo di domandare, giusto per tentare di sostenere una qualsivoglia conversazione, per quanto lui antisociale sia, mosso da un'interesse di curiosità velata nei confronti del Kokketsu, chissà che magari scopra qualcosa di più di quel losco figuro, così, giusto per tentare di comprendere meglio che tipo di personaggio sia, dopotutto, è indubbio per lui che è meglio averlo come amico che come nemico < Una rilassante passeggiata tra le mangrovie? > direbbe con una lievissima nota di sarcasmo, che smuove appena di qualche tono la sua voce come al solito priva di qualsiasi particolare inflessione, alludendo al fatto che non è poi così comodo muoversi tra quelle robe, per quanto ci si abitua in maniera abbastanza rapida una volta giunti lì al villaggio di Kiri.

16:15 Rasetsu:
 Il suo ciondolare non viene arrestato per nessun motivo in particolare. Prosegue, sempre molto lento, iniziando persino a sbadigliare in modo del tutto sgraziato. Apre le fauci e non vi pone neppure un palmo o un dito di fronte, lasciando che persino l'ugola sia in bella vista per chi avesse intenzione di vederla. Getta il capo all'indietro, strizzando le palpebre ai lati delle quali sbuca una piccola lacrimuccia. < Che barba, che noia, che barba. > Riaddrizza il collo nel momento in cui una voce lo raggiunge, chiedendo chi ci sia nei dintorni. < ... > Resta per un attimo silente, piegando la testolina rossa da un lato e con un paio di immaginari punti di domanda a formarsi su di essa. < Chi va là dovrei dirlo io. > Ma non lo hai fatto, per cui non c'è bisogno di prendersi il primato per una cosa tanto futile. Parliamo pur sempre di Rasetsu, cosa vogliamo farci? Quando riuscirà a dire qualcosa di sensato - ma di sensato davvero - potremmo dire che il mondo è migliore. < Ah, tu. > Gli risponde pan per focaccia una volta adocchiato un tizio che gli è particolarmente familiare. < Tu eri... > Dai, non hai perso la memoria e l'ultima volta non sei neppure svenuto. Fa funzionare quei pochi neuroni che ti restano, ancora non fulminati dalle droghe! < ...al bar dell'Hasukage. > Bravo, eccoti un biscottino! Il ghigno s'affila e prende forma sul pallido ovale del Rosso, mettendo in risalto la lunga schiera di adorabili dentini. < Cerco clienti, caro mio. > Sincero e senza peli sulla lingua. < E tu sei nel posto giusto al momento giusto... > Mellifluo, lascia che le mani ancor giochino con i suoi contenitori di plastica nelle rispettive tasche. < ...dipende soltanto da te. Vuoi rendere la passeggiatina divertente o lasciare che, alla lunga, diventi noiosa? Ho la cura che fa per te, in caso. > La dialettica è fondamentale quando si tratta d'essere un venditore, per cui è bene che non distolga le iridi giallastre da quelle altrui. Vuole convincerlo, come farebbe con chiunque, ad acquistare cosicché possa nuovamente portare il pane a casa da Kouki(?). [ Chk On ]

16:34 Itsuki:
  [Foresta] La prima reazione è un lieve piegarsi di un sopracciglio che si pone confuso nel suo sentire il proprio domandare venir rivoltato in quella strana maniera, senza poi far più di tanto caso alla cosa in sè, sentendo le sue parole di seguito riguardo all'essere non essere stato in quel bizzarro edificio gestito dall'Hasukage, per quanto non abbia alcuna intenzione di negare a riguardo se semplicemente andrebbe a volgere le sguardo di lato per qualche istante, smuovendo appena le spalle nel mentre che fissa un nodo di radici imprecisato tra tanti, dicendo semplicemente con una voce che non ha nulla da tradire, senza nessuna espressione in viso < Già, un posto.. chiassoso direi. > per quel poco che effettivamente ricorda, tornando con lo sguardo color del sangue su di lui per andare ad osservarlo in quel suo giocherellare e risultar invitante in quel tentar chiunque possa aver provato la sua sostanza a cedere di nuovo, per quanto questa volta, nonostante l'annuire di EIji che si riferisce al semplice presumere che quello sfrontato rosso avrebbe potuto agire in tale maniera, tutto ciò che otterrebbe Rasetsu, è l'indomita ed inamovibile convinzione di Itsuki, questa volta per nulla inebriata dall'alcool, dedito a sè stesso e a diventare più forte, probabilmente anche meno incline a cedere nuovamente in tale maniera al demone che lo ha reso più che alticcio l'ultima volta, prima che il Kagurakaza prendesse il controllo, risultando a sua volta dalla parte del Goryo pero, stavolta, lasciando che dunque il moro si volti con le mani in tasca, la sigaretta che descrive un semicerchio susseguendolo in quel movimento di quasi centottanta gradi, che subito verrebbe susseguito dall'iniziare di una camminata noncurante ad occhi socchiusi, lasciandolo lì ancora in preda al suo mellifluo tentativo, un pò come nelle rappresentazioni grafiche animate (?) dove il tentatore vien lasciato sul posto da una preda sin troppo noiosa e diffidente, incapace di cedere con Eiji che gli dice <{ Non stavolta, non possiamo permetterci leggerezze con frequenza.. > ritrovando un Itsuki chiaramente in netto accordo con l'altro, con il risultato di lasciare la mancina a fuoriusce con un cenno scostante in direzione dello Yakuza < Non mi interessa, inoltre sono di ronda.. > uno sviare del tutto legittimo e che non risulterà mai intimorito ne nulla, semplicemente in grado di confidare nella determinazione di entrambi, per nulla intento a cadere in una qualche dipendenza, precisando il fatto che non starebbe andando da nessuna parte in particolare, semplicemente si starebbe allontanando per sfuggire alle figurative grinfie predatorie della mania per gli affari di lui, poggiandosi ad un tronco poco più in là, fumando nel mentre di un movimento e l'altro. La sua curiosità piuttosto cercherebbe di far volgere l'attenzione del discorso verso il nemico in questione, quello che starebbe minacciando l'alleanza e del quale ieri ha potuto avere un'assaggio, ritrovandosi poi a braccia conserte a riflettere riguardo al possibile grado effettivo di Ryuuma, imprecisato per lui ma di certo più in alto quanto basta per saperne evnetualemnte più di lui, che è un semplice Genin dopotutto < Tu hai avuto a che fare con il falso Dio? > la domanda è relativamente leggera così come più o meno diretta, seppur posta come al solito con un tono mai affrettato, pacato e sempre freddo come il ghiaccio, senza essere in grado di piegarsi a qualsivoglia possibile emozione.

17:02 Rasetsu:
 < Il posto però era divertente, per quanto chiassoso. > Perché negarlo? Lui, in primis, s'è divertito un casso per non parlare del guadagno incassato quel giorno per mano del povero ed innocente Sakir. Al sol ricordo, gli sfugge una risata mal trattenuta dalle fauci. < Diavolo, ti ricordi il ragazzino innocente di Konoha? > E subito dopo, la risata dapprima citata non riesce più a starsene per conto proprio. Deve apparire, venir condivisa con il mondo e specialmente con chi ha di fronte. < NYAHAHAHAH! > Con un rapido piegamento del capo all'indietro, come se così facendo riuscisse a farla uscire con una tonalità più alta. Qualche corvo, appollaiato sulle mangrovie più alte, si libra in un cielo con un fastidioso... "CRAAAAA" ...dovuto senza dubbio all'altrettanto fastidio provocato dal Rosso. Essa scema quando Itsuki annuncia d'essere in ronda. Risposta alla quale è costretto a piegar le sopracciglia con evidente perplessità stampata in volto. Persino lo sguardo or tornerebbe su di lui, incuriosito. < Ronda di che? > Non è molto affine né alla vita del Ninja né a quello della guardia. Per il secondo, possiamo tutti ben sapere la motivazione. < Spero tu non sia passato dal lato oscuro... > Tendenzialmente, il lato oscuro citato sarebbe il suo, trattando atti non proprio casti e puri o comunque normali per un comune essere vivente che vorrebbe vivere in pace e serenità. Nel caso altrui, invece, intenderebbe il lato di chi appunto la predilige e vuole fermare la sua sporca follia. < ...davvero, mi strazieresti il cuore. > Teatralmente, s'aggrappa il petto con la mancina, piegando l'altro braccio sulla fronte come se stesse per svenire. < Non è giusto però. Dovresti divertirti anche durante una ronda. Fidati, renderebbe il tutto più tranquillo. > Specialmente perché lascerebbe andare i nemici senza vederli - o chiunque stia cercando di sorvegliare e/o trovare. Anche quest'oggi, tuttavia, potrebbe tornare a casa a mani vuote. Deve soltanto aspettare che quel dannato moccioso di Sakir si faccia vivo all'incontro con uno o più possibili clienti. L'ultima domanda, poi, lo lascia pensieroso per un attimo. < So ch'è successo un pandemonio a Chumoku, ma non ce l'ho mai avuto di fronte. Perché? > Serio, questa volta, vuol capire il motivo di questa richiesta insolita. [ Chk On ]

17:28 Itsuki:
 In un certo senso si poteva effettivamente definire divertente quel posto, insolito, per quanto chiaramente l'alcool poi abbia aiutato a rendere tutto più a appetibile sino alla disfatta, ma è inutile rimuginarci tanto sopra, se non fosse per quel dettaglio di preciso che viene rievocato dal Kokketsu, andando a far accigliare appena il Goryo che dovrebbe soffermarsi un'istante per andare a ricondurre la propria memoria nei confronti del giovane con il cane, riuscendo a riesumare qualcuno dei suoi connotati in un'immagine più o meno sfocata da una nebbia tipo quella di Kiri < Ah, l'Inuzuka.. Datà la sua giovane età, ne sarà uscito traviato.. > direbbe lui andando a far roteare appena gli occhi in un fare per nulla curioso di sapere come poteva essere ritrovarsi in mezzo ad individui più grandi di qualche anno finendo per ubriacarti e drogarti, soffiando via il fumo di un tir così come quel pensiero nei confronti di Sakir, lasciando che poi la sua attenzione si rivolga pigramente allo stormo di corvi scosso dalla risata di Ryuuma, impossibile da non sentire, lasciando che l'occhio dal lato del viso più vicino allo Yakuza si socchiuda brevemente in un breve scatto, derivato dal risultar attaccato all'improvviso del timpano < Una ronda, o una scusa per far una passeggiata.. Chi lo sà, basta che all'Alleanza risulti che ho fatto il mio dovere. > direbbe sciogliendo le braccia per qualche istante volgendo all'altezza delle spalle volgendo i palmi verso l'altro per quindi scrollar la testa in un cenno di diniego, lasciando poi che lui si dedichi a quel suo teatrino degno di nota, se non fosse che il Goryo rimane inamovibile, rispondendogli semplicemente < Sto dal lato di me stesso, e non c'è tempo per le frivolezze da questa parte. > direbbe, accogliendo soltanto ora il ridere di Eiji, misto tra il macabro ed il divertito, che prosegue più o meno dalla risata del rosso, indubbiamente spinto da quello stesso ridere folle che avrebbero sentito pure le mangrovie stesse <{ Oh cielo, ah quel ragazzino innocente con il suo botolo, chissà ancora le palle.. Oddio, mi fanno male le guance.. }> direbbe cercando ora di schiarirsi la voce con un deciso e secco scuotersi delle corde vocali, riacquisendo il contegno e la serietà soltanto a volte sarcastica della sua persona, così come si confà ad un Principe che fù, non ad un nobile scapestrato adolescente che fu nei tempi prima di maturare per la serie di responsabilità ricevute, impossibili da diniegare. Inspira poi brevemente andando a trarre del fumo con quel suo proprio consumar della sigaretta riempiendo la bocca di quel sapore di fumo dolciastro ed acre allo stesso tempo, tenendo lo sguardo puntato verso il terreno ostile per poi piegare la testa appena di lato al sentire di Rasetsu, portando lo sguardo su di lui noncurante del fatto che oggi non guadagnerà nella solita maniera, ma piuttosto potrebbero guadagnarci entrambi per uno scambio di informazioni < Ieri ho avuto a che fare con quelli che presumo fossero cloni.. Ho sentito solo delle voci riguardo Chumoku ma ora che ci penso... > andrebbe ad assottigliare lo sguardo in direzione di quell'individuo ,ricordandosi degli anni passati nel quale per i suoi esperimenti gli diede un pezzo della propria pelle, portando la mano con la sigaretta, ormai prossima al termine, innanzi al viso, con la punta del pollice che si appoggia sotto al labbro inferiore, pensando al campione ritrovato da Kakuzu ed ad una possibile interessante analisi da parte sua, dovrebbe domandare al compagno di squadra di ieri e magari potrebbe guadagnare informazioni, informazioni che comunque risultano sempre utili all'ordine del giorno, per sopravvivere, come moneta di scambio o in qualsiasi altra maniera < Il compagno di missione di ieri ha raccolto un campione.. Sembra interessante.. > direbbe semplicemente ora come ora osservando quel filtro dal quale ha posto l'ultimo tiro, guardando come il tizzone ardente vada a consumare quegli ultimi centimetri di carta, come se stesse osservando il campione stsso, per poi gettare il mozzicone in una pozzanghera paludosa non molto distante dai due, senza andare a domandare sin da subito un qualche parere da parte del Kokketsu ma cercando piuttosto di lanciare un'esca abbastanza appetitosa, insomma esperimenti, campioni biologici, sintetizzazione di droghe illecite.. Dovrebbero essere cose all'ordine del giorno per lui no? Chissà cosa ne penserà piuttosto il Kakuzu, dovrebbe provare a contattarlo o a cercarlo e, ragionando con il senno di poi, avrebbe potuto raccogliere un campione a sua volta, ma la sua noncuranza e il suo essere avvezzo all'antisocialità a volte lo fregano ancora, seppur in cose relativamente di poco conto,

18:12 Rasetsu:
 Ghigna, non può veramente fare a meno di farlo, considerando la scenetta alla quale lui stesso ha preso parte. < Oh, è venuto a cercarmi di nuovo per avere altre pasticche. > Sorvola sulla richiesta che gli ha fatto, ossia di diventare una sorta di partner in crime a tre per poter spacciare anche a Kiri. < Che sia stato traviato oppure no, non è colpa né mia né tua s'è questo che ti preoccupa. Era consenziente e ha accettato di sua spontanea volontà. > Fa spallucce, lavandosi così di dosso ogni possibile responsabilità avesse potuto avere fino a questo momento. Le mani restano ben immerse nei propri tasconi, come se fossero infiniti e dentro di essi vi sia il mondo intero. Le pasticche, ad onor del vero, potrebbero far vedere qualcosa d'insensato e di mai visto come un Genjutsu. < Ti interessa così tanto dell'Alleanza e del Villaggio? > Ridacchia, fingendosi stranamente sorpreso. D'altro canto, il Rosso non è mai stato molto avvezzo alla difesa o all'amore per il proprio paese natio. Non a caso, frequenta le missioni soltanto quanto è l'Hasukage a costringerlo o quando ha finito i soldi e la vendita di Sbrilluccica non è andata a gonfie vele. Ha sempre ammesso che di Kusa non glien'è mai fregato granché. Non a caso, non porta con sé nessun coprifronte del Villaggio dell'Erba né un giubbotto da Chunin od altri riferimenti simili. Persino Itsuki non ne possiede, quindi ha pressapoco creduto che anche da questo punto di vista fossero simili. Chissà, potrebbe essersi sbagliato: capita così spesso. < Non hai detto la stessa cosa qualche giorno fa, quando hai lasciato che il tuo lato perdesse tempo eccome. > Eh, come dimenticarlo. Il ghigno s'affila verso manca, mostrando appena qualche cenno biancastro dei denti. < A proposito, mi devi ancora cinquanta Ryo. > E sol per via del vile denaro, unica motivazione valida in questo frangente, toglierebbe la manca dalla tasca e stenderebbe l'arto innanzi. Così facendo, lascia che il palmo vuoto rivolga al cielo in attesa d'essere riempito dei soldi altrui. Che bravo, eh? Certe cose non se le dimentica mai. Quando il Goryo inizia a ciarlare di ciò che ha visto il giorno precedente e sentito, Rasetsu fa roteare gli occhi verso il cielo. E' un argomento che non lo stuzzica neanche un po', almeno finché... < CAMPIONE?!?! > ...strabuzza gli occhi fuori dalle orbite, sbattendo rapidamente le ciglia un paio di volte come una cernia. < Hai la mia COMPLETA attenzione, adesso. > Un bambino. Uguale. [ Chk On ]

18:43 Itsuki:
 Le parole che susseguono il ghignare da parte di Ryyuma andrebbero a lasciarlo un''attimo sorpreso dalla direttiività dell'Inuzuka, gettatosi quindi nel mondo della droga senza porsi alcuna remora, senza manco lasciar per un istante che il pensiero di essere preoccupato nei confronti di quello specifico aver traviato il ragazzo, scuotendo il capo in un cenno di negazione pacato senza mai far più movimenti del dovuto, rispondendogli con un tono allo stesso modo mai oltre alla soglia ideale de suo esser una diapositiva del nulla vivente, in ogni espressione o tonalità che si voglia, completamente distaccato dalla questione < Ha fatto tutto con le sue mani, poco importa al sottoscritto. > e quindi si scosta dall'albero riergendosi dritto con la schiena per portare le mani ad intrecciarsi, con le dita che si intersecano tra di loro ed i palmi che si voltano verso l'esterno, distendendo dunque le membra per un paio di istanti tornando poi nella posizione di prima, riappoggiandosi questa volta con le mani dietro la testa ed una gamba sollevata a compiere un'angolo relativamente stretto, poggiando quindi il piede della dritta sulla corteccia <Mi interessa di sopravvivere e diventare più forte, il resto non mi importa così come la fazione alla quale appartengo. > con lo sguardo rossastro che si punta verso l'alto ed una lieve brezza che andrebbe a smuovere qualcuna delle sue lunghe ciocche, dando manforte alla supposizione del Kokketsu riguardo al non curarsi particolarmente del Villaggio, facendo quel che deve per necessità per cercare di condurre una vita relativamente tranquilla, cercando sempre di essere una sorta di fievole ombra in disparte in attesa del suo momento propizio. torna con lo sguardo su di lui, socchiudendo gli occhi per qualche istante accogliendo le sue parole che suonano prima di un ghigno quasi potessero risultare vaghe parole di sfida, cogliendo però una risposta neutra e placida da parte di Itsuki, onesto con se stesso e con l'altro Eiji che sino ad ora pare in silenzio dedito ad osservare la scena in disparte < Il peccato a volte non pone via di scampo, ma oramai appartiene al passato.. > e schiude gli occhi in tempo per vedere la mano di lui porgersi nei propri confronti per andare quindi a richiedere il denaro, un cifra per nulla considerevole ma che comunque non avrebbe intenzione di dargli, non per qualcosa di male, ma per il semplice fatto di voler evitare di sottostare ad una richiesta con tanta semplicità, cercando di volgere le carte a proprio favore quasi emulando le abitudini di Ryuuma stesso, rivolgendogli un velato sorriso che ha un velo di ironia di fondo < Cinquanta Ryo? Mh.. Consideralo il prezzo dell'informazione, vantaggioso, non trovi? > tornando poi con le mani in tasca piegando il collo a destra ed a sinistra, lasciando che i muscoli si distendano brevemente in quegli istanti, ritrovando poi successo nella sua piccola strategia, se così la si vuole definire. L'attenzione di Rasetsu andrebbe a porsi tutta in direzione dell''esca lanciata da parte del Goryo, che ora come ora non andrebbe a porre nessuna particolare reazione nei confronti di quella esagitata dello Yakuza < Esatto, suppongo voglia farlo analizzare ma non penso l'abbia già fatto.. Potresti scoprire cose utili e potremmo giovarne tutti e tre.. > semplici parole che però messe insieme in quella determinata maniera potrebbero risultare effettivamente interessanti e degne di nota, lasciando che il silenzio si frappponga tra le sue parole e quelle che verranno del rosso, un pò come se stesse chiedendo il parere di u'esperto cercando di ottenere informazioni su di un nemico particolare che possedeva persino il Byakugan, su di un qualcosa di così semplice e sacrificabile come un clone, perlopiù.

19:01 Rasetsu:
 Come un cagnolino al quale si sventola un croccantino sotto al naso, Rasetsu è in attesa che il padrone gli dia un ordine prima di azzannarlo. Prima di ciò, facciamo un piccolo passo indietro ed occupiamoci delle risposte ottenute da Itsuki, suo unico odierno interlocutore. < Già. > Poco importa ad entrambi, in realtà. Sakir ha scelto con le proprie mani come e quando rovinarsi la vita. Tredici anni sono troppo pochi per iniziare un traffico illecito di droga per conto della Yakuza. Certo, lui ancora non è a conoscenza del fatto che, indirettamente, sta lavorando per la mafia. E' un dettaglio che il Rosso gli ha volutamente taciuto. Quando e se sarà ritenuto idoneo al compito svolto, potrà magari iniziare a capire i processi della loro fazione e il marionettista che muove tutti i fili dietro di essa; che muove persino Rasetsu, il quale non ottieni la totalità della vendita. Quella stessa vendita che sarebbe dovuta essere ripartita per tre, ma che adesso è soltanto per due. E per Jinto. Dannatissimo Jinto. Prima o poi, riuscirà ad avere un potere tale da buttarlo giù, un motivo utile per sbarazzarsene senza tradire la Yakuza. Quel lavoro gli serve più d'ogni altra cosa ed è l'unica ispirazione che ha nella vita. < Insomma, sei un uomo di sani principi. > Quantomeno sa quel che vuole e probabilmente conosce anche il modo per ottenerlo, contando esclusivamente sulle proprie forze. Rasetsu, in verità, appare come un idiota allampanato che con le sue manie, però, sta erigendo una fortuna che, man mano, si amplia nell'Alleanza Ninja ad insaputa dei più grandi. Soltanto l'Hasukage conosce quel che lui fa, anche perché se lo è comprato facilmente con una possibile creazione ad uso esclusivo di Yukio. Cinquanta Ryo o il campione di un fantomatico Dio? Il vile denaro o la maestosa conoscenza? Il guadagno o la propria vocazione? Una pillolina gratuita in confronto ad un campione da analizzare, un corpo da recidere e da aprire, ore seduto di fronte ad un microscopio... Un brivido gli pervade la schiena, le gote arrossiscono al sol pensiero d'aver tra le mani il suo amato mestiere. Si prende del tempo per pensare, gongolando sulle inferiori leve così magre e pallide, sospirando pesantemente al termine del suo ragionamento mentale. < ... > Inspira, prima di parlare e assumere un tono serio, tanto quanto l'espressione. < Chi è il tuo compagno e come faccio ad ottenere il campione per analizzarlo? > Gli chiede com'è doveroso fare prima di concludere un accordo come questo. < Io sono in grado di farlo e di tirare fuori le informazioni necessarie. > Ma sta a loro decidere se affidarlo alle mani di un mafioso. [ Chk On ]

19:22 Itsuki:
 Entrambi si ritrovano in quella noncuranza verso il prossimo, mettendo da parte Sakir con u monosillabo da parte del rosso ed uno smuoversi pigro delle spalle di Itsuki, vedendo di lasciar che lo Yakuza affondi nelle sue manie di potere nel mentre che lo sguardo su osi muove in maniera altrettanta pigra nei dintorni, lasciandolo saettare lentamente a destra e a sinistra in punti imprecisati della foresta. Un uomo di sani principi, è comunque un complimento detto da qualcuno di così corrotto, in un certo senso, senza contare il fatto che per il passato travagliato e crudele che ha avuto, la parola uomo ha effettivamente un certo significato, tanto da andarlo in maniera passive ad accresce un'autostima personale che si sta ricostruendo con fatica, con il retaggio dei problemi che ha avuto sino a quindici anni, crescendo in maniera malsana e contorta, prendendosi qualche istante prima e andar infine a rispondere a Rasetsu < Così sembra.. > due singole parole che lasciando da parte anche questo discorso senza farci più caso, lasciando al passato quel che viene rapito dal tempo, con quei silenzi di mezzo, il prossimo seguito dallo smuoversi dall'albero, questa volta definitivo, da parte del Goryo, il quale sentirebbe riecheggiare nella sua mente le parole del Kagurakaza che andrebbe con aria tranquilla e rilassata, quasi come un gatto che si rotola pigramente su di un tozzo ramo d'albero <{ Mmmh, secondo me ne viene fuori qualcosa di interessante.. Chissà.. }> ed in silenzio permane ad osservare in disparte quello che sussegue, facendo sì che il Goryo smuova i propri passi, pochi ma comunque saldi sulle mangrovie, in direzione del Kokketsu, per così rivelargli il nome del suo compagno di ieri, osservandolo prima per qualche lungo istante, ancora non del tutto convinto della figura di Rasetsu, giudicandolo però complessivamente un'essere degno di fiducia < Jikan, un Ninja di Kusa anche lui.. > decretando dunque il fatto che sarebbe l'ora di abbandonare quella fase sin troppo fissa della ronda, ridirigendosi probabilmente verso l'accampamento nel suo giro di dovere, senza però ancora muoversi in direzione del proprio percorso, congedandosi prima dalla presenza dello Yakuza incuriosito e stuzzicato a dovere < Dunque a presto, cercherò di contattare Jikan per metterlo al corrente.. > ed un cenno della mancina che fuoriesce dalla tasca sarebbe riconducibile ad un cenno di saluto, con la mano che di lì a poco ritornerebbe in tasca, mentre lui si incammina in direzione opposta alla quale è venuto, svanendo di lì poco tra alberi e nebbia, appuntandosi il fatto di dover contattare il Kakuzu, sperando che acconsenta il parere di qualcuno con comunque ben più conoscenze di loro, magari anche evitando che gli si presenti un Rasetsu ossessionato dal campione in questione, tipo davanti alla tenda domattina, se non stanotte. {End}

19:42 Rasetsu:
 Il discorso che realmente interessa al Rosso è esattamente quello riguardante il campione da analizzare. In un breve lasso di tempo, tutto ciò di cui stavano parlando, esulante dal discorso cardine, vola via col vento. Non è più interessato a nient'altro. Gli rivolge la sua più completa attenzione, non avendo ancora in circolo delle sostanze che potrebbero compromettere la sua capacità d'analizzare e lavorare. < Un nome che mi è familiare. > Si spera vivamente che Jikan non abbia messo il suo nome all'ingresso della tenda all'accampamento. E' molto probabile che voglia andare a fargli visita prima che possano tornare a dargli il campione. Povero, ignaro Jikan... Resta per un attimo assorto nei propri pensieri, accorgendosi solo in un secondo momento del fatto che il Goryo si stia allontanando dopo averlo salutato e dopo aver preso questa sottospecie d'accordo. < Ah, sì. Mi trovi al bar di Yukio la stragrande maggioranza del tempo. > Bere, fare affari e spacciare restano pur sempre il suo passatempo preferito. Difatti, è probabilmente verso quest'ultimo che inizierà ad avviarsi in attesa di ricevere una risposta positiva o negativa da uno dei due Ninja. [ END ]

Rasetsu e Itsuki si incontrano per caso nella Foresta delle Mangrovie. Tra un tentativo di spaccio ed un rifiuto, sbuca fuori l'argomento del fantomatico Dio che infastidisce le Terre Ninja.