Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Lontani da se stessi

Free

0
0
con Rio

21:44 Rio:
  [Spiaggia] Brevi le falcate che si scambiano permettendo al Deshi di spostarsi lungo la spiaggia. Cammina a pochi metri dal bagnasciuga stando ben attento a non farsi colpire dalle flebili onde che si alternano. I saldali neri sprofondano parzialmente ad ogni appoggio mentre lo sguardo rimane perso nel modo tipico di chi è assordo nei propri pensieri < mh > Il corpo del ragazzo è coperto da una larga tuta violacea che ormai indossa abitualmente. Sul dorso ben visibile un dettaglio rosso che delinea un Kanji. Anteriormente una zip ben chiusa e nessun altro dettaglio visibile. Gli arti inferiori sono avvolti da dei pantaloni del medesimo tessuto e rimarcati da una striscia bianca, per lato esterno, che li percorre dall’altezza dell’anca fino alla caviglia. Sul fianco sinistro il portaoggetti contenente l’armamentario minimo dell’Allievo. Lo scenario che lo avvolge è sempre il solito. Fottuta Nebbia e buio inoltrato. Unica fonte di luce è la Luna che in un spicchio abbondante fa compagnia al ragazzo. La visibilità è limitata, per forza di cose, ma a valutare dai rumori lì presenti sembra esser solo. Riecheggiano solamente il moto ondoso del mare e i suoi passi affondati nella sabbia. Ambedue le mani rimangono conficcate all’interno delle tasche dei pantaloni, con i gomiti spigolosi che spuntano in fuori ed indietro. Lo sguardo è ben alto, sorretto da una leggera estensione di collo e testa, con gl’immancabili occhiali da vista che riflettono parte della luce lunare sulle lenti trasparenti.

22:00 Rio:
  [Spiaggia] Continua nella camminata lasciando che i pensieri vaghino non seguendo un ordine preciso, senza costrizioni. Tuttavia è inevitabile per lui non ripensare all’incontro di ieri sera. Onosuke e la sua tranquillità. Lo ha scosso profondamente, la sua disponibilità, il suo modo di essere così diametralmente opposto al modo di essere del Deshi. Ha sempre pensato di essere solo al mondo e che tutto va guadagnato tramite il proprio sudore, ma nessuno gli aveva mai chiesto di aiutarlo. Un ragazzo diventa uomo quando inizia a prendersi le proprie responsabilità, come un civile diventa uno Shinobi quando inizia a capire che c’è sempre un bene superiore, quello del Villaggio. Quest’ultimo aspetto lo preoccupa. Nella testa dell’allievo vi sono pochi obiettivi ma sono comunque funzionali al raggiungimento di uno più grande, però puramente personale < tzk > digrigna i denti al pensiero. Tra poco gli esploderà la testa se continuerà a spremere le meningi in quel modo. Sono ormai troppi giorni che rimane dentro la sua testa. Prima aveva le lezioni all’accademia, gli allenamenti per distrarsi ora invece ha fin troppo tempo per se stesso. < mh > Di colpo, eccolo arrestarsi sul posto. La testa viene semiflessa riportando lo sguardo a livello del terreno. Sembra aver visto qualcosa che gli interessa. Un tronchetto, di medie dimensioni. Un metro e mezzo di lunghezza e circa quaranta/cinquanta centimetri di diametro, sdraiato in orizzontale sulla sabbia e non troppo distante dal bagnasciuga. Riprende ora il suo moto, volgendosi verso quell’oggetto.

22:16 Rio:
  [Spiaggia] Pochi passi ed eccolo giungere di fronte al tronchetto di legno. Lo faceva più piccolo. Tra quella nebbia deve aver perso la cognizione delle dimensioni. Trovandosi, ora , a piedi pari tramite un flessione del ginocchio solleva il piede destro < mh > lasciandolo andare andrebbe a testare la consistenza del legno tramite due colpi sequenziali con la suola del sandalo. < mh > Mormora sentendo che la durezza notevole e riecheggiare dei colpi. Mantenendo ancora le mani in tasca volgerebbe lo sguardo a destra e sinistra così da controllare la presenza nella zona di qualcuno. Ma sembra solo. Eccolo, dunque, tornando ad acquistare la posizione bipodalica estrarre le mani dalle tasche. Alzando i gomiti permetterebbe a quest’ultime di portarsi di fronte al petto ove si unirebbero in un ‘abbraccio’ raffigurante il sigillo della Capra. Il silenzio del luogo lo avvantaggia molto, dunque le palpebre non si serrano, rimangono ben aperte. Di grande aiuto anche la sonorità alternata delle onde marine che nella sua testa inizierebbero a scandire un tempo ben preciso. Esattamente il tempo di rotazione di quel tornado mentale che verrebbe formato ed alimentato da tutte le sue forze psichiche all’altezza della fronte. Contemporaneamente dietro l’ombelico cercherebbe di richiamar una sfera di energia nutrito da quella forza che gli proviene dai muscoli . Da quella sensazione che ricercherebbe contrando l’addome, il petto, le cosce, i polpacci. Tutti i muscoli del corpo verrebbero spremuti come stracci ed il succo direzionato ad aumentare il volume di quella sfera. Solo ora il tempo scandito dal mare viene abbandonato e ne ricerca uno sempre più rapido. Con esso la rotazione della sfera fisica e del tornado mentale aumenterebbero esponenzialmente. Soltanto adesso cercherebbe di convogliare le due parti all’altezza sternale, presso il presso solare, dove in un tumulto di energia cercherebbe di unirle così da generare una nuova e unica forma di energia. Il chakra. [Tentativo impasto del Chakra]

22:34 Rio:
  [Spiaggia] Nel suo corpo ecco quel tumulto di forze. In un’esplosione incontenibile sentirebbe il suo corpo esplodere di energie. Talmente tante che lo avvolgerebbero fino al suo esterno < ah ! > Sempre la stessa la reazione del Deshi a questa sensazione ancora nuova. Un sorriso, di gusto, serrando i denti tra le arcate. Se prima il suo corpo era vivo, ora si sente invincibile. Le mani si vanno a distanziare sciogliendo il sigillo precedentemente composto e portando la mano sinistra lungo il fianco la infilerebbe all’interno della tasca portaoggetti. Il dito indice si porta all’interno dell’anello del kunai e con una flessione delle ultimi falangi formerebbe una sorta di gancio con quest’ultime < mh > Spostando il gomito, e dunque mano, all’indietro eccolo estrarre quell’arma. Cos’ha in mente in Deshi ? Il chakra scorre parallelamente al suo apparato circolatorio, più rapido che mai, nella mano sinistra il Kunai e nella testa < mh ? > Beh niente. Parte del suo obiettivo è stato raggiunto. Tutti quei pensieri, tutte quelle domande che non facevano altro che tormentalo negli ultimi giorni, ora sono spariti. Sta per iniziare ad allenarsi, così da staccare da quei dubbi. Alla famiglia ci ripenserà, all’esame genin, idem, ma ora è il momento di lasciare andare via tutte quelle preoccupazioni. Eccolo iniziare la marcia in direzione opposta al mare, e girando intorno al tronco di legno, cercherebbe di allontanarsi da quell’oggetto. Dovrebbe distanziarsi circa di quattro metri, per ora. [Chakra 10/10] [Kunai x1]

22:53 Rio:
  [Spiaggia] Le leve inferiori continuano ad alternarsi fin quando non raggiunge una distanza di circa quattro metri, quattro metri e mezzo da quel tronchetto. La nebbia è folta, ma a quella distanza dovrebbe essere ancora ben visibile sicuramente la sagoma, ma probabilmente anche di più. Arrestandosi e facendo perno sul piede destro eccolo voltarsi e fronteggiarlo < mh > Non sta più nella pelle. Il chakra verrebbe indirizzato lungo il cavo ascellare ad irrorare con tutta la sua energia ogni singolo muscolo dell’arto superiore. Dalla spalla, al gomito, al polso, alle dita. Cercherebbe di bagnarli tramite un flusso consistente nell’obiettivo di concentrarlo nell’arto che or ora si appresterebbe ad utilizzare. Ma prima < mh > Il piede destro si fa avanti, tramite una torsione del bacino che lascerebbe il sinistro dietro. Il tutto verrebbe seguito da una rotazione uguale della colonna vertebrale che porterebbe la spalla destra anteriormente e l’altra, in maniera inevitabile, posteriore < aaaah !! > Tramite un urlo caricherebbe il busto con una contrazione muscolare dei gruppi lì presenti. Il tutto riporterebbe ad un aumento repentino di velocità nell’inversione della posizione delle spalle che verrebbe seguito da un’estensione piena del braccio e dell’avambraccio al fine di lanciare il Kunai in direzione di quel tronchetto a quattro/cinque metri da lui . Il tutto alla massima velocità consentitagli e coadiuvata dall’ausilio del Chakra precedentemente direzionato all’arto superiore sinistro. L’indice sarebbe l’ultimo a lasciare il contatto con il collo del Kunai e sarebbe anche colui che indicherebbe, appunto, la direzione verso l’obbiettivo. [Chakra 10/10] [Kunai x1] [Lancio 1 arma, in 1 turno]

23:06 Rio:
  [Spiaggia] Lo sguardo segue nella traiettoria l’arma lanciata, mentre il Deshi conclude il movimento posando piede sinistro in avanti così da sbilanciarsi e perdere l’equilibrio. D’altronde diciamolo, la destrezza ed il controllo del corpo non sono per niente la forza del ragazzo. Proprio per questo, a ridosso dell’esame Genin ha deciso di allenarsi proprio in questo fondamentale. Tra le altre cose. < mh > Il Kunai in un colpo secco, e di punta soprattutto si conficcherebbe nella corteccia del tronco mirato < tzk > Sente benissimo il rumore della corteccia che si sgretola, ma qualcosa gli fa digrignare i denti in una smorfia di disappunto < malezione > bofonchia notando che l’arma si è conficcata in una zona nettamente distante da quella mirata. Infatti il ragazzo mirava nel centro esatto, ma il colpo è stato sferrato in nella zona più periferica a sinistra. Non perde tempo, dunque, azionando le leve inferiori verso per recuperalo. Durante il tragitto ambedue le mani afferrerebbero la porzione superiore della tuta vicino ai fianchi e tramite un colpo in direzione inferiore la stirerebbe per riposizionarla a coprirlo nelle zone rimaste scoperte. < mh > giunto di fronte al tronco, chinandosi ed allungando la mano sinistra agguanta il manico del Kunai. Poi con un colpo secco eccolo distanziare gomito ed arto superiore nel tentativo di sfilarlo. Una volta recuperato eccolo rivoltarsi e dirigersi a debita distanza per un nuovo tentativo [Chakra 10/10] [Kunai x1]

23:25 Rio:
  [Spiaggia] La luna, alta continua a fargli compagnia in questo allenamento notturno. E soprattutto, nebbioso. Non le migliori condizioni, ma se vuole migliorare deve iniziare a rendersi le cose più difficile e le condizioni di questa serata ne sono un esempio. E’ esigente il Deshi, esigente verso se stesso. Non si è mai concesso un minimo fallimento, proprio perché sa che non se lo sarebbe mai perdonato <tzk> Digrigna i denti, causando un ispessimento di ambedue gli angoli mandibolari. L’ultimo passo lo porta finalmente all’incirca alla stessa distanza di prima. Non si volta. Sta volta pretende di più, seppur il lancio precedente non è andato poi così a buon fine. Il respiro viene controllato rallentando l’espansione della gabbia toracica. I piedi sono pari, per ora ed il Kunai ben saldo nella mano sinistra. Adesso inizierebbe il movimento dalla zona superiore. Essendo di spalle all’obiettivo il braccio destro si allungherebbe di fronte a lui sulla linea clavicolare. L’altro si appresterebbe ad allungarsi portandosi in un’estensione piena posteriormente. Contemporaneamente la gamba destra si semiflette, staccando il piede destro dalla sabbia. La torsione della colonna, seguita da quella del bacino solo ora inizierebbe. Ruotando alla sua destra comincerebbe a voltarsi verso l’obiettivo . Il piede destro ora si pianterebbe ben saldo nel manto sabbioso mentre l’altro resterebbe indietro. Quella rotazione di busto e bacino verrebbe cavalcata ed accentuata portando lo srotolamento di quest’ultimi ad incrementare come ultima l’inversione della posizione delle spalle < aaaaah !! > un nuovo urlo accompagnerebbe il movimento. L’inversione di spalle si concluderebbe soltanto dopo un rotazione a centoottanta gradi che, fronteggiando ora obbiettivo, porterebbe la mano sinistra a lanciare il Kunai. Quest’ultimo verrebbe direzionato all’esatto centro del tronchetto cercando, almeno sta volta di colpirlo in pieno. [Chakra 10/10] [Kunai x1] [Lancio 1 arma, in 1 turno]

23:31 Rio:
  [Spiaggia] Di nuovo quel rumore della corteccia che inerme di rompe al conficcarsi della lama metallica del Kunai < mh ? > Il movimento di lancio verrebbe assecondato dalle gambe a terra così da mantenere ben saldo il suo colpo e soprattutto in equilibro sul manto sabbioso. Gli occhi si fessurizzano per cercare di inquadra il punto esatto di entrata dell’arma. Non vede bene, dunque inizierebbe la marcia verso quest’ultimo. Pochi passi ed ecco vedere ben conficcata quell’altra al centro esatto, più o meno, del tronchetto < mh > sogghigna al notarlo. Ci è riuscito a quanto pare e ci è riuscito nel lancio più complicato che ha tentato questa sera. Portatosi a debita distanza eccolo afferrare di nuovo il Kunai con la mano sinistra, dal manico e con un colpo secco indietro estrarlo dalla lignea superficie < .. > Trattiene il respiro per un attimo, così da aumentare la forza espressa in quel movimento. Il Kunai si estrae e la mano forte ora lo riporta all’interno della tasca porta oggetto sul fianco mancino. Lo riposa, sì, per questa sera basta così. Un sorriso si stampa, or ora, sul volto del Deshi, soddisfatto della serata passata. Era arrivo qui pieno di quei pensieri, dubbi e preoccupazioni ma ancora una volta l’attività fisica si rivela un’ottima arma contro l’ansia. Sogghigna, dunque, come già detto. Lo sguardo si alza adesso in direzione del mare, il braccio destro si alza e la mano si porta dietro la nuca causando un innalzamento del gomito. [Chakra 10/10]

23:39 Rio:
  [Spiaggia] La mano permane dietro la nuca a smuovere parzialmente il cuoio capelluto lì presente. Gli occhiali e, dunque, lo sguardo fissano il mare apparentemente piatto in questa notte solitaria. Le onde fanno sfondo a una di quelle poche serate tranquille che si passano in periodi così difficili. Contempla il mare e in quel silenzio è inevitabile sentirsi così piccoli di fronte al mondo. Lo colpisce ora un senso di vuoto, di incompletezza, di quelli esistenziali. Ed ecco quei pensieri preoccupanti riaffiorare nella sua testa < uhm > mormora, lievemente. Per un attimo se ne era scordato. Per un attimo era riuscito ad allontanarli da sé, ma adesso che l’allenamento è finito eccoli qui di nuovo a riempirgli il cervello e svuotargli l’anima. Vorrebbe così tanto sapere la provenienza del suo sangue. Dei suoi genitori. Non riesce a staccare un attimo da quel tarlo. Da quel suo obbiettivo. Maledetta infanzia, ci segna per tutta la vita e delinea ogni nostro carattere e lo stesso vale per Rio. Eccolo, dunque, incamminarsi verso la tendopoli Konohani, riprendendo a camminare sulla riva a debita distanza dall’incalzare delle onde. Però, sta volta, nella direzione opposta dalla quale è arrivato. [Chakra on] [End]

# Rio, ormai tormentato dai pensieri sulla sua vera famiglia e dall'imminente esame Genin, decide di concedersi un momento di 'svago' allenandosi nel lancio di armi.