Allenamento tecnica sostituzione
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Giocata del 04/04/2020 dalle 10:49 alle 12:15 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Tendopoli > Accademia] Un’altra mattinata di studio per il giovane Deshi. Si muove, lento, tra la tendopoli dei Konohani. Molti i pensieri che frullano nella sua testa ma ciò su cui pone maggiormente l’attenzione sono le nozioni che sta apprendendo in questi giorni. Dalle tecniche a tutti quei dettagli sull’utilizzo delle armi che tanto lo interessano <hm> Lo sguardo è alto a fissar con quegl’occhi marroni di fronte a se. Schiena ben eretta con le scapole che mantengono la postura. Testa alta insomma. Sul volto, ben visibile, quel suo tipico ghigno di chi ha una visione di sé ben alta. In mano una pergamena tenuta saldamente con una presa fissata dall’indice ed il pollice. La tuta grigia quest’oggi è rimasta nel suo alloggio, una nuova tuta dal colore violaceo lo ricopre, con dettagli sulle spalle di un rosso vivo, acceso. Spavaldo cammina portandosi solo ora all’ingresso della tenda adibita ad accademia per questo periodo <uhm ? > La testa ruota a destra e sinistra, a guardarsi intorno, mentre la mano sinistra si allunga a scostare il tendino separante l’interno dall’esterno. Non attende oltre, il piede destro si muove per primo varcando così l’uscio e portandosi all’interno. Lo sguardo subito cattura uno dei tanti tavoli lì presenti, eccolo dunque dirigersi verso di esso con passo alquanto cadenzato. La mente viaggia tra le nozioni apprese e la curiosità incalzante di scoprire ciò che studierà quest’oggi. [Accademia] Un’altra mattinata di studio per il giovane Deshi. Si muove, lento, tra la tendopoli dei Konohani. Molti i pensieri che frullano nella sua testa ma ciò su cui pone maggiormente l’attenzione sono le nozioni che sta apprendendo in questi giorni. Dalle tecniche a tutti quei dettagli sull’utilizzo delle armi che tanto lo interessano <hm> Lo sguardo è alto a fissar con quegl’occhi marroni di fronte a se. Schiena ben eretta con le scapole che mantengono la postura. Testa alta insomma. Sul volto, ben visibile, quel suo tipico ghigno di chi ha una visione di sé ben alta. In mano una pergamena tenuta saldamente con una presa fissata dall’indice ed il pollice. La tuta grigia quest’oggi è rimasta nel suo alloggio, una nuova tuta dal colore violaceo lo ricopre, con dettagli sulle spalle di un rosso vivo, acceso. Spavaldo cammina portandosi solo ora all’ingresso della tenda adibita ad accademia per questo periodo <uhm ? > La testa ruota a destra e sinistra, a guardarsi intorno, mentre la mano sinistra si allunga a scostare il tendino separante l’interno dall’esterno. Non attende oltre, il piede destro si muove per primo varcando così l’uscio e portandosi all’interno. Lo sguardo subito cattura uno dei tanti tavoli lì presenti, eccolo dunque dirigersi verso di esso con passo alquanto cadenzato. La mente viaggia tra le nozioni apprese e la curiosità incalzante di scoprire ciò che studierà quest’oggi. [Accademia] Gli ultimi passi lo portano verso quel banco. Non attende oltre, girandoci intorno poggia la pergamena sul ripiano orizzontale, mentre la mano opposta con precisione afferra tra indice e pollice il laccetto nero che la tiene richiusa <hm> un sospiro, mentre con un movimento secco lo tira a se causando lo scioglimento di quel semplice nodo che vi era presente. Il laccio dunque viene lasciato cadere sul piano del banco. Ancora non si siede, rimane in piedi. La lingua si affaccia tra le sottili labbra ed in un movimento circolare inumidisce quest’ultime < bene > . Rapide ed accompagnate da un rumore acuto, le mani si portano di fronte al petto. Indice e medio permangono estesi, i pollici si poggiano l’uno all’altro, mentre anulare e mignolo si intrecciano in un abbraccio stretto. Eh sì, è il sigillo della capra. Quest’oggi ha deciso di impastarlo subito così da cercare di abituarsi a quell’energia all’interno del suo corpo < tzk > I denti si digrignano, sbattendo forti l’uno contro l’altro. Gli occhi si socchiudono celando le iridi marroni e la mente si sgombera da ogni pensiero. Eccolo dunque ricercare nei meandri del suo corpo quelle fiamme ardenti che alimentano le sue forze fisiche e mentali . Le prime verrebbero richiamate dai muscoli. Gli addominali si contraggono, i trapezi, le spalle, il petto, le cosce, i polpacci tutti verrebbero spremuti ad alimentare tramite il loro flusso energico un tornado a livello dell’ombelico. Un flusso di energia circolare che inizierebbe a ruotare intorno al suo asse come un tornado in piena tempesta. Nel mentre va a richiamare quel fiume in piena che sono le sue forze mentali. Tutti i suoi pensieri, tutti ciò che è la sua voglia di diventare uno Shinobi, tutto ciò di cui è a conoscenza ed in parte anche ciò di cui ancora non lo è. Tutto verrebbe convogliato nella sua testa e solo una volta che quel fiume dovesse diventare incontenibile lo lascerebbe esplodere come flusso d’acqua verso lo sterno < tzk > Eccolo il fiume che s’incontra con la risalita di quel tornado, caldo , energico, potente, che sono le sue forze fisiche. E solo tramite l’unione di queste due energie si verrebbe a formare quel potere ancora così sconosciuto al Deshi, che lo inonderebbe ovunque. [Tentativo impasto del chakra] [Accademia] Come un fiume in piena il Chakra del Deshi inonderebbe il suo corpo. Un brivido rapido lungo la schiena ed ecco quell’esplosione di sensazioni uniche che ormai riconosce ogni qualvolta lo richiama quell’energia nascosta. Non proferisce parola, gli occhi lentamente si aprono mentre le mani sciolgono il sigillo precedentemente scomposto. Spostandosi ora intorno al banco si andrebbe a sedere sulla sedia li presente. Ambedue due le mani, poi, afferrano la pergamena tirando i due lati in direzioni opposte. Eccolo pronto ad iniziare a leggere le nozioni lì riportate <mh!> Inizia, dunque. ‘ Tecnica della Sostituzione. Movimento difensivo che avviene tramite l’utilizzo di un fuuda nel quale è precedentemente sigillato un tronchetto con queste dimensioni ‘ . < mh > Si arresta mentre la mano si porta a prendere il Fuuda assegnatogli dal sensei insieme alle pergamene. La mano scivola all’interno della tasca sinistra della tuta e da lì lo estrarrebbe, quindi riprende la lettura ‘Richiamando il tronchetto, quest’ultimo fungerà da esca mentre lo shinobi potenzierà i muscoli per schivare. I sigilli necessari sono serpente, drago, cinghiale, cavallo’ . < bene > afferma, mentre scosta lo sguardo più in basso ‘ esiste una variante che non prevede l’utilizzo del fuuda e del tronchetto ma solamente di un potenziamento muscolo-scheletrico che permetterà di schivare velocissimamente, ma subito dopo si avrà un momento di destabilizzazione fisica e mentale’ . Si ferma, cercando di comprendere bene ciò che ha letto mentre poggia il fuuda che ha in mano sul tavolo.[Chakra on] [Accademia] La mente cerca di assorbire ogni cosa che legge, come una spugna. I concetti non sembrano così complicati, ma certo dover mettere in pratica queste tecniche deve esserlo molto di più. Dunque non resta che provare. Decide di optare per la seconda versione, per ora. Le gambe tramite una contrazione del quadricipite e, con l’ausilio degli arti inferiori che fanno leva poggiandosi sul banco, lo porterebbero in posizione eretta. Si sposterebbe dunque nella zona sguarnita da tavoli così da non essere intralciato da qualsivoglia oggetto. Ora però per poter utilizzare questa tecnica c’è bisogno di una certa inventiva dato che si tratta di un jutsu difensivo. Infatti, come già fatto per il Rilascio, cercherebbe di immaginarsi sotto l’attacco di un avversario. Eccola l’immagine di un ragazzo di fronte a se, un nemico < tzk > digrigna di nuovo i denti. Si trova a circa 10 metri in un cortile che gli ricorda quello dell’accademia di Konoha. L’ipotetico nemico sembra avere con se un arco ed una freccia. Già incoccata quest’ultima e l’arco è ben teso e carico proprio in direzione del Deshi < mh > Non c’è molto da fare, la situazione nella sua mente è proprio scomoda. Deve reagire, ed essendo sotto tiro non resta che richiamare quell’energia mefistofelica. Il chakra verrebbe richiamato agli strati più profondi della loggia posteriore della gamba ad alimentare come un flusso di carburante i suoi polpacci. Immediatamente le ginocchia del deshi si semifletterebbero in una contrazione dei gastrocnemi, proprio a voler ricordare il suo corpo il target da raggiungere con il flusso del chakra. Subito dopo la flessione delle ginocchia porterebbe ad ingaggiare i muscoli della coscia che verrebbero attenzionati, anch’essi dal flusso energico che li avvolgerebbero e aiuterebbero nella contrazione. Gambe flesse dunque, che si caricano come una molla, ma una molla che va al triplo della sua velocità dato l’attuazione della tecnica. La colonna si ruoterebbe con il busto verso la sua sinistra, le braccia accompagnerebbero il movimento di torsione nella stessa direzione. < mh > in contemporanea il chakra continuerebbe ad alimentare ogni zona muscolare reclutata, ma ormai è giunto il momento < tttttzkkk > L’ipotetico avversario lascia andare la presa sulla corda dell’arco, non c’è molto da fare per il deshi se non far esplodere quell’energia dentro i suoi muscoli, che dopo il pre-caricamento verrebbero rilasciati così da scattare alla sua sinistra. Le fibre muscolare delle sue ginocchia, dei suoi polpacci, delle sue cosce, del suo busto, delle sue braccia esploderebbero di forza inebriate e impregnate del chakra attentamente distribuito, aiutandolo nello spostamento . Se tutto dovesse andar bene si sposterebbe così veloce da lasciare per qualche attimo come un’immagine residua di se stesso sul suo posto, mentre lui si ritroverebbe a meno di due metri dalla sua posizione di partenza. [Chakra 6/10] [Tentativo tecnica della sostituzione II tipo] [Distanza percorsa: 1,8 metri] [Accademia] Delle gocce di sudore scivolano sulla fronte e sulle tempie, ed attratte dalla gravità si portano portano a terra < anf , anf > ansima il ragazzo. Nella sua testa la freccia è stata schivata, ma ora si ritrova a fare i conti con quei malus che erano descritti nella pergamena < anf > respira a bocca aperta, inondando la sua bocca e laringe di tutta l’ossigeno che riesce a richiamare. I polmoni ne hanno bisogno . ‘ma subito dopo si avrà un momento di destabilizzazione fisica e mentale, dovuto allo sforzo eseguito’. Nella sua testa tornano quelle parole, solo ora le comprende a pieno, ora che le prova sulla sua pelle. La gabbia toracica si espande e deprime velocemente mentre lo strato più superficiale del derma inizia a rilasciare altre gocce di sudore. < … > non proferisce parola, mentre con passi barcollanti si sposta lentamente ed insicuro in direzione del banco ove è presente la pergamena. Quelle poche e brevi falcate lo portano lì, la mano destra immediatamente si poggia sul ripiano orizzontale posandovi il palmo e caricando maggior parte del suo peso su di esso. L’altra mano afferra il girocollo della sua tuta. Con un movimento in alto del gomito e dunque del braccio porterebbe la parte superiore della felpa a coprire il volto, utilizzandolo come fosse un asciugamano. Asciugherebbe così le gocce Un momento di riposo è necessario. [Chakra 6/10] [Distanza percorribile dopo il jutsu: 7,5 metri] [Malus per 2/4] [Accademia] Altri due respiri profondi per il Deshi che ormai sembra essersi ripreso in pieno. La mano sinistra molla il vestito, mentre la destra si scosta dal ripiano dove si era poggiato andando ora ad afferrare quel Fuuda lasciatogli dal Sensei <mh> mormora osservandolo per un attimo e cercando di ricordare i sigilli necessari per richiamare il tronco. Solo ora facendo perno sul piede destro inizia spostarsi nella postazione precedente. Quella dove ha eseguito la prima tecnica. D’altronde ha bisogno di spazio per eseguirla e in questo tendone sembra essercene abbastanza. Brevi le falcate lo portano al di fuori della fila di banchi mentre la mano, sganciando il bottone, ripone nella tasca porta oggetti il fuuda, mantenendola però aperta.
<uhm> . Si ferma di colpo, giunto nella zona più spaziosa del tendone. Sarà necessaria di nuovo una bella prova di inventiva per immaginarsi di essere sotto attacco. Le gambe si divaricano oltrepassando la linea delle spalle, la testa si porta leggermente in avanti causando un ingobbarsi del dorso, l’addome si contrare e per ultimi gli occhi si serrano così da aiutarlo nell’utilizzo dell’inventiva. <hm> una folata di vento gli scompiglia i capelli, idealmente. Sono di nuovo all’aperto, nel cortile dell’accademia di Konoha. Lui e il suo avversario. Quest’ultimo lo immagina già in corsa verso il Deshi. Corre a tutta velocità accorciando sempre più la distanza tra i due. Nella mano destra dell’altro osserva anche uno shuriken gia pronto ad essere lanciato. <tzk> Inarca il sopracigglio Rio, mentre restando sul posto cerca di aggiungere sempre più dettagli alla sua immaginaria situazione bellicosa. [Chakra 6/10] [Accademia] La corsa dell’altro è rapida, ma gli occhi del Deshi lo seguono in quella traiettoria rettilinea. Ma ecco che immagina l’altro distendere lateralmente il suo braccio destro, quello con lo shuriken, dietro la linea della spalla. <uhm?> I muscoli di Rio iniziano un pretensionamento, d’altronde sa bene quello che deve fare. Le mani si portano al petto in uno schiocco all’unione nel sigillo serpente, subito seguito dalla formulazione di quello del drago, del cinghiale e del cavallo. Il chakra nel mentre verrebbe richiamato, in un flusso parallelo a quello sanguigno , in direzione della mano sinistra. La sua mano forte. <hm> I palmi si scostano e la mano destra del deshi, invece, si porta più veloce possibile all’interno del portaoggetti volutamente lasciato aperto poco fa. Afferra il Fuuda con una presa tra pollice, avanti, e le restanti dita, dietro. Lo estrae < tzk > ed elevando il braccio lo porta di fronte il petto. La mano sinistra, ormai carica di quel flusso energico richiamatovi appositamente si porta in massima estensione a poggiarsi sul foglio trasmettendovi il Chakra tramite i pori presenti e le esalazioni di sovraccarico. Ma l’avversario? Eh beh, lui nel frattempo portando la spalla in avanti andrebbe a tensionare il suo pettorale e seguendo il movimento con il braccio attuerebbe un meccanismo a catapulta che culminerebbe con il lancio di quello shuriken. Non resta molto da fare per il Deshi. Il Fuuda è stato impregnato del suo chakra, dunque il tronchetto comparirebbe al suo fronte. <hm> Or dunque il chakra verrebbe direzionato in un fiume a bagnare ed alimentare i muscoli degli arti inferiori. Immagina un’anfora con dell’acqua dentro. Poca acqua. L’anfora sono i muscoli degli arti inferiori, mentre l’acqua sarebbe il Chakra. Il volume d’acqua all’interno inizierebbe ad aumentare progressivamente fino ad arrivare all’orlo. Il Deshi caricando la gambe sinistra tenterebbe un movimento rapidissimo alla sua destra. L’anfora ora straborda di acqua, incontenibile al suo interno. Insomma, le sue fibre muscolari ora sarebbe talmente tanto cariche del suo chakra che gli farebbero effettuare quello spostamento (di meno di due metri) con l’obiettivo di schivare l’ipotetico shuriken lanciatogli contro, ma una velocità impressionante. Non resterebbe che il tronchetto a far da bersaglio, se tutto dovesse andar bene. [Chakra 3/6] [ Tentativo tecnica della sostituzione] [velocità: 30] [Portata: 1,8 m] [Accademia] Lo spostamento sembra essere eseguito bene, e solo ora trovandosi a 2 metri dalla sua posizione precedente viene richiamato dal rumore del tronchetto che cade a terra. <mh> Inarca il sopracciglio. Nessuno shuriken conficcato al suo interno, ovviamente. Era tutto frutto della sua immaginazione. Questa volta, inoltre, nota che la stanchezza è presente, ma minore rispetto a prima. Ricorda infatti che nella pergamena non era descritto nessun malus per l’esecuzione < bene > . Afferma. Portando la mano destra dietro la nuca a grattarsi quest’ultima mentre si sposta verso il tronchetto. La mano sinistra si allunga, aiutata da una flessione del busto, ad afferrarlo <mmmm > Uno sforzo per cercarlo di afferrare. Non ce la fa. Stanco probabilmente dell’allenamento. Dunque aiutandosi con l’altro braccio riprova.posizionando una mano su un lato e l’altra sull’opposto < ahh> Bene. Lo solleva. Riportandosi in posizione eretta si scosta verso l’angolo della tenda ove in un tonfo lo lascia cadere a terra < …. > sospira dopo lo sforzo < ahhh, per oggi basta dire > bofonchia, Lo lascia lì, qualche sensei provvederà a sistemarlo meglio. Con fare lento e molto stanco dunque si dirige verso l’uscita. E la pergamena? Beh, se l’è scordata. Semplice [end]