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con Mekura, Harai

10:21 Mekura:
  [spiaggia] Altro giorno di nebbia, non che sia una novità, non le dispiace neppure a dire il vero, ma avrebbe preferito vedere l'orizzonte oltre il mare quest'oggi. Inoltre, la nebbia non è d'aiuto per quello che le è stato chiesto di fare: un allenamento. Richiesto niente meno da uno Hyuga, un giovanissimo Hyuga per la precisione che aveva bisogno di qualcuno con cui esercitarsi o quantomeno mostrare le sue capacità all'esterno del Dojo Hyuga. Ha un piccolo picco di malinconia ripensando ai piccoli del clan che si allenano alle basi, il che le fa pensare che Hiashi ha raggiunto l'età giusta per iniziare l'addestramento. Anche per questo ha accettato: il ragazzo vuole qualcuno che possa controllare le sue capacità, lei è li per svecchiare le proprie capacità come sensei. Indosso la donna porta una maglia aderente lunga e bianca, con il collo alto e le maniche ampie in modo da nascondere le mani ove sotto si trovano dei manicotti che proteggono l'avambraccio di colore grigio scuro. I pantaloni invece sono di pelle nera satinata con degli intagli sulla pelle, in rilievo che assomigliano a delle squame di serpente. Un ulteriore particolare dei pantaloni è una linea rossa in entrambi i lati, sottile e costante che scende dalla schiena fino al polpaccio fermandosi in linea con uno scarponcino ninja con la punta chiusa, non ha mai apprezzato lasciare le dita scoperte. Porta con se anche un borsone di pelle a tracolla, una tasca porta oggetti con all'interno un rotolo piccolo e poco altro. Allunga il passo appena noterebbe il suddetto ragazzino vicino alla spiaggia. S'avvicina per assicurarsi che fosse effettivamente il ragazzino e alla fine, si presenta con un mezzo sorriso sul volto <buongiorno, tu dovresti essere Harai-chan giusto? io sono Mekura Hyuga, piacere> afferma lasciando cadere il borsone a terra massaggiandosi la spalla. La Hyuga ha effettivamente le caratteristiche base di ogni Hyuga: pelle chiara, quasi pallida sotto la luce spettrale della nebbia e dalla accentuazione della linea rossa che decora le palpebre della donna. Capelli neri, fisico atletico ma sottile, l'unica differenza sono i lineamenti che difettano di morbidezza, gli zigomi alti e generalmente una espressione dura nascosta sotto un sorriso di circostanza. In genere da l'idea di essere austera e impostata.<prima di tutto, parlami un po' di te e se hai delle specifiche su cosa vuoi lavorare oggi per migliorare il tuo stile di combattimento> [ch on ]

10:31 Harai:
  [spiaggia] sta camminando verso il mare, come se lo sciabordio delle acque fosse un richiamo pesante e mellifluo a cui non poter resistere. Ha da poco abbandonato il rigido appoggio del sentiero in terra battuta che si stendeva nel verde dell'erba e sta già affondando il proprio passo nella sabbia chiara e fine, apparentemente per nulla infastidito da quel solletichìo leggero che i granelli generano infilandosi fra le piccole dita dei piedini – è scalzo, tiene i sandali nelle mani, uno per lato. E mentre avanza, prova ad allungare lo sguardo in avanti, ad insinuarlo nelle fessure che le maglie di nebbia concedono per frugare in quel grigio sipario. Ruotando il capo prima verso destra, poi verso manca, indirizzando il viso lì dove sembra aver intuito una forma precisa tratteggiata a pastello nella bruma mattutina che ancora serra la battigia nel suo abbraccio: è lì per cercare qualcosa o qualcuno insomma, e quando si accorge della figura della Jonin della Foglia, è verso di lei che devia la propria traiettoria, se non dopo aver atteso un momento e aver frenato la sua avanzata per un paio di secondi utili, forse, a controllare che non vi siano altri indizi lì attorno su chissà quale dubbio o pensiero. S'incammina dunque in sua direzione andandole incontro, gli occhioni limpidi e chiari che focalizzano ora le loro attenzioni sul proprio obiettivo, chiudendo sempre più le distanze. Dal canto suo Mekura potrà accorgersi della sua presenza senza troppe fatiche: lo potrà vedere emergere dalle nebbie con la lentezza che esse concedono: un frugoletto di dieci, massimo dodici anni, alto un metro e mezzo a dir tanto, con un fisico secco ed asciutto nascosto sotto indumenti scuri di quelli adatti all'addestramento. <buongiorno, onorevole Mekura..> esclama a sua volta, voce squillante come solo quella di un bambino può essere. S'impettisce, le mani lungo i fianchi ed il busto che va piegandosi d'una spanna in avanti, a comporre un inchino ordinato ma simpatico. <sono proprio io Harai, sì.> aggiunge, prima di tornare diritto con la schiena. <beh, Signora Mekura, mio papà ha da poco acconsentito alla mia iscrizione all'accademia per iniziare a studiare e diventare un ninja. Per questo mi ha permesso di allenarmi anche al di fuori derl dojo familiare dove mi allenavo solo con i miei compagni, ecco perché le ho scritto. Non ho ancora sbloccato il potere della nostra famiglia, ma mi sto impegnando tanto e sono sicuro ce la farò, un giorno. Nel frattempo, mi alleno anche nello stile del pugno gentile.> parla tutto d'un fiato, con la nota cristallina che è tipica dei bambini.

10:46 Mekura:
  [spiaggia] Mentre parla, la donna inginocchiandosi inizia a togliersi le scarpe una per una ponendole di fronte a lei in modo ordinato, affiancandole strette tra loro come dei soldati, poi infilando due dita della mano destra nello scalzo delle scarpe le sposta vicino al borsone in modo che non si trovino in mezzo. <quindi sei in procinto di un grande cambiamento> commenta la donna piegando la testa di lato. <quindi immagino che non sei riuscito ancora a richiamare il chakra?> domanda la donna andando ad aprire la borsa in modo da tirare all'esterno di questa quello che sembra un rudimentale manichino di legno: è composto da 4 cilindri di legno scuro alla quale sono inchiodati dei pali. Ha un aspetto molto consumato segno che la donna lo ha usato parecchio. in più questi cilindri si spostano, nel senso che roteano su un'asse muovendo in questo modo i pali inchiodati in base a come si colpiscono i suddetti. Lo metterebbe in piedi cercando di livellarlo seppure la sabbia non sia uno spazio stabile <questo ci servirà dopo, ora perdonami Harai ma dovrò farti diverse domande prima di cominciare sul serio> afferma la donna prima di andare avanti mentre continuerebbe a sistemare l'attrezzo. <voglio sentire le tue basi e la tua considerazione del pugno gentile> spiega Mekura allontanandosi dal manichino alla fine una volta soddisfatta. <in modo che se c'è da correggere o migliorare qualche considerazione possiamo farlo prima di partire con gli esercizi> si sgranchisce la gola e fa un cenno al ragazzo verso l'oggetto. <dopo che mi hai dato una definizione di cosa è per te lo Juken voglio vederlo in pratica sul uomo di legno: questo ha una variante rispetto a quello normale, serve anche per risposte ai contrattacchi, ora, cerca di colpirlo senza troppa forza, ti accorgerai che ha comunque dei blocchi ed i perni rimarranno stabili se non eserciti troppa pressione> spiega questa allontanandosi di qualche passo per dare libero spazio al bambino in modo che possa spiegare e mostrare liberamente. [ch on]

11:00 Harai:
  [spiaggia] ha un visto tondo con lineamenti morbidi e gentili, ancora privi delle ammaccature con cui la vita, l'esperienza e la morte, scolpiscono le espressioni delle genti. La pelle è chiara chiara, i capelli scuri scuri, le labbra sottili e ben disegnate, seppur poco in risalto rispetto la carnagione; il naso è diritto e inizia a trasmettere una certa fierezza, forse un accenno di un ardimento che verrà con il passare dell'adolescenza, fase a cui è evidente si stia affacciando. A denunciarlo è quella secchezza delle membra come se, tutto d'un tratto, avesse iniziato ad alzarsi senza però ricordare di mantenere delle giuste proporzioni: ascolta la donna di fronte a lui, la guarda muoversi ed attrezzare la spiaggia con quella marionetta, ma nel frattempo non esita e, ancora con i sandali in mano – il che è alquanto buffo – replica quando interpellato. <no Signore Mekura, purtroppo non ho ancora avuto modo di allenarmi nell'utilizzo del chakra. Papà mi ha istruito a lungo sulla respirazione e la meditazione, perché secondo lui era importantissimo che io avessi un ottimo controllo del mio corpo e della mia mente. Per questo non ha permesso di iscrivermi all'accademia prima..> parla ancora tutto d'un fiato, seppur non velocissimo come ci si potrebbe aspettare, forse per via di un pizzico di emozione che gli brulica nell'animo all'idea di allenarsi con la Jonin della Foglia. <beh, per me il Pugno Gentile è uno stile. Sfruttare la forza del nemico per non dover opporsi con altrettanta forza e aprire al contempo le sue difese, deviando i suoi colpi e colpendo a mia volta. La gentilezza può essere tagliente. La gentilezza può essere super efficace, specie quando è sottovalutata.> è simpatico, mentre espone il suo pensiero, con quella voce fresca come acqua alla fonte e limpida d'innocente inesperienza. <lo stile del pugno gentile non è solo un'arte marziale, ma è uno stile di vita: se non riesco a controllare le mie emozioni, ad ascoltarle e a mandarle dove voglio io, non potrò mai riuscire.> afferma infine, sempre diritto, di fronte a quel manichino.

11:17 Mekura:
  [spiaggia] Mekura sorride ascoltando la descrizione ed osservando quel soldatino di fronte a lei <tuo padre è molto saggio: è vero è importante la meditazione e la respirazione> prende un lungo respiro come per sottolineare l'importanza. <se combatti senza respirare non avrai mai il controllo completo e nessun equilibrio nel tuo corpo...oltre al fatto che rischi di soffocare> sogghigna prima di continuare <questo in generale è un pensiero comunemente accettato per qualsiasi arte marziale: il controllo nel respiro porta vantaggi eccezionali nel controllo fisico e nella stessa forza del colpo> Intanto si sgranchirebbe, iniziando a riscaldare i muscoli delle braccia, distendendoli verso l'alto e rigirandoli dietro la schiena in modo tale da sciogliersi. <si, quella è la base> afferma la donna come prima, soddisfatta del risultato. <tuttavia è sia la forza che la debolezza del pugno gentile: non affidandoci alla forza bruta noi ci affidiamo alla pura tecnica potenziata con l'uso simultaneo del ninjutsu. Il nostro stile di combattimento può essere descritto come l'acqua che scorre: può e deve essere contenuta in una forma, ma è adattabile piegandosi alla forza dell'avversario. Tuttavia lo stile dello Juken è similare anche ad una Katana, ovvero un'arma di pregievole fattura, capace di tagliare e fendere, un'arma che non è fatta per cozzare con altre armi ma per scivolarvi contro e colpire. Ma, se dovesse incontrare un nemico con il martello, bhe, non riuscirebbe a passarlo> prende un lungo respiro cercando di spiegarsi meglio <il martello per la sua stessa forma non da possibilità alla spada di sfruttare le sue caratteristiche e semmai il martello riuscisse a colpire la lama, la spaccherebbe a causa delle stesse caratteristiche della stessa spada. Allo stesso modo un taijutser che non da la possibilità di deviazione ed è pura forza difficilmente riuscirai a controllarlo> spiega questa continuando con calma la sua lezione <è importante che tu impari le basi fino a quando non dovrai pensarci più e poi stravorgerle, non devi pensare ad un unico modo di vedere questo stile di vita ma devi sempre metterlo in contrasto, devi mutare, come muta l'acqua, adatta la tua forma Harai a chi hai di fronte e sarai un abile combattente, rimani una spada e potrai combattere solo chi è debole contro essa, mi sono spiegata bene?> [ch on]

11:22 Harai:
  [spiaggia] <certamente, Signora Mekura!> esclama placido, dopo averla osservata muoversi, dopo averla ascoltata nella profonda precisazione a lui rivolta. Decide, infine, di prepararsi. Muove alcuni passi verso la propria destra, piega le ginocchia richiamando il busto in avanti e si china per poter appoggiare i sandali al suolo, uno vicino all'altro in maniera piuttosto composta. Poi si raddrizza senza fatica e, mentre si volta in direzione del manichino, si limita ad asserire un banale: <come acqua, come una spada.> Muove quindi qualche passo verso lo statico avversario, uno sguardo di sottecchi lanciato in direzione di Mekura che trasuda tutta la tensione positiva di quel momento, in fondo è un ragazzetto imberbe che si appresta ad una prova sotto il vigile sguardo di un Jonin della Foglia. Lì, dopo aver preso un profondo respiro come a voler riappropriarsi della giusta concentrazione, il giovanotto prende finalmente posizione. Per farlo, ruota in senso orario le anche, sfruttando il piede destro come perno per allungare in avanti la gamba sinistra. Il peso ricade quindi prevalentemente sulla gamba destra che diventa arretrata, il ginocchio si piega a sufficienza, il tallone si alza di quel dito che vorrebbe dare la massima esplosività a qualsiasi reazione futura. Quella torsione si trasmette inevitabilmente anche al torso ed al busto, sicché anche le spalle muovano in tal senso, da sinistra verso destra, andando a porgere per la maggiore il fianco mancino a colui che, immobile, funge da avversario: è un movimento unico, pulito, che lo porta a stendere il braccio sinistro in avanti, mentre quello destro si flette per la maggiore arretrando al contempo. Le mani sono quindi posizionate in questa maniera: la sinistra, in avanti, a minacciare virtualmente il manichino, la destra vicino al costato, appena sotto la linea del pettorale destro, entrambe a mostrare il palmo, le piccole ed esili dita stese verso l'alto, con il solo pollice a chiudersi verso l'interno del palmo. <fff .. FF!> espira, mentre compie quell'unico gesto, andando a sfiatare l'ultima risacca d'aria quando termina la posizione. <sono pronto, Signora Mekura!>

11:57 Mekura:
  [spiaggia] Piega la testa guardando la posizione del ragazzo annuendo e allo stesso modo allineandosi alla sua destra ad 1.5 m di distranza dal giovane, la donna si posizionerebbe a sua volta. Gonfiando il petto rilassa le spalle e gli arti superiori e inferiori tenendo la gamba sinistra in avanti come un perno mentre la destra viene allargata verso l'esterno e poi fa una torsione con la suddetta portandola indietro come se fosse un braccio di un compasso con la punta del piede rivolta verso destra. La schiena è dritta e posizionata in modo da tenere l'asse stabile del corpo, il baricentro verrebbe abbassato per avere maggiore stabilità sul terreno e questo attraverso entrambe le gambe che si piegherebbeo gonfiando i muscoli. Allungherebbe poi il braccio destro prendendo le misure prima con la mano chiusa a pugno facendo attenzione che il braccio sia al livello della spalla e non sopra, poi con una rotazione del polso porta la mano chiusa di fronte a se con il pollice piegato contro il profilo dell'indice <Harai, fai attenzione: il pollice verso il palmo è rischioso ed è probabile che in quasisi colluttazione te lo rompi> lo corregge la donna continuando a guardare di fronte a se. <io preferisco una posizione più sicura contro il resto delle dita in questo modo non sarai in pericolo, perdere un solo dito significa perdere la possibilità di combattere in una mano...ma non ti preoccupare, un giorno riuscirai a combattere con tutto il tuo corpo> poi posizionerebbe la destra al livello del pettorale, mai sotto. <ricorda le mie parole: dalle tue gambe parte la tua forza, il tuo equilibrio, la parte più importante del tuo corpo. Senza delle buone radici l'albero cade, lavora sulle tue radici come lavori sui tuoi rami> continua la spiegazione mentre lentamente inizierebbe a portare avanti un colpo dimostrativo. Spingendo con la gamba sinistra compiendo un mezzo passo girerebbe il polso della mano destra verso l'interno in modo tale che il pamo sposti virtualmente un uno dei perni verso sinistra, al contempo distenderebbe il braccio destro portando indietro la gamba sinistra sostituendola con la destra. COn il braccio destro a questo punto colpirebbe al centro, di fronte a se mentre il braccio sinistro si trova al livello del pettorale, in pratica ha cambiato guardia. <se avessi il manichino di fronte a me, con abbastanza forza avrei spostato il perno verso sinistra e di conseguenza il perno sulla destra mi avrebbe colpito la faccia se non avessi il mio braccio in mezzo, tuttavia, al tempo stesso ho colpito il centro del corpo del bersaglio> a questo punto si rilassa. <c'è una cosa che è essenziale che ti spieghi prima di andare avanti: combattere è un'arte, ma è un arte con lo scopo di fronteggiarsi ed il fine unico è uccidere> è brutale nella spiegazione <il pugno gentile non è da meno: attraverso il byakugan noi vediamo i punti di fuga del corpo e quindi possiamo...annullare la persona bloccando il suo chakra. Ma ricorda, il chakra è vita e annullare la vita significa portare alla morte> siamo in un mondo basato sui ninja e i ninja non fanno la pace <perciò, il tuo pugno gentile deve colpire per eliminare il tuo avversario il più velocemente possibile. Quindi è normale basare i primi attacchi per stordire l'avversario e poi consumarlo> sorride <ti farò uno schema semplice da ricordare: ricordati che nella vita bisogna stare "sani" ovvero, le parti per storidire sono: s - stomaco, a - alluce, n - naso e infine i - inguine> [ch on][2/4 attacco normale]

12:06 Harai:
  [spiaggia] lascia che la ragazza lo corregga verbalmente, e a quelle parole non risponde se non con i gesti. Alza appena la linea del braccio destro, sicché la mano ristagni docile lì dove gli viene indicato ed ovviamente ritira i pollici vicino ai corrispettivi indici, così come gli viene suggerito. Forse per via della concentrazione, o forse per via di un sano imbarazzo, il ragazzino ha ora gote imporporate da un vago rossore che denunciano anche la fragilità emotiva di un ragazzino così giovane ed inesperto. Alle parole inerenti l'eventuale scopo del Junken, il giovanotto annuisce placido una sola volta e, senza perdere il richiamo determinato di quell'espressione severamente e buffamente contrita, asserisce un semplice: <lo capisco Signora Mekura e me lo ricordero. Sani.>. Chissà poi cosa abbia compreso una mente vergine come la sua. Fatto è che, nel silenzio che segue, la guarda con una nota avida di particolari: vuole rubare tutto quello che riesce con i suoi occhi chiari da quella situazione, è palese.

13:36 Mekura:
 Continuerebbe con un paio di manovre cercando di farle lentamente in modo che Harai possa copiarle e riprodurle. <un'altro punto importante è colpire alla gola, tutto quello che può stordire e togliere il fiato, giusto per rimarcare quanto sia importante il respiro. mette in svantaggio l'avversario.> porta le gambe allo stesso livello assumendo una posa stabie e simmetrica con i piedi rivolti verso l'esterno e le gambe leggermente flesse, le braccia leggermente piegate di fronte a se <quando porti il colpo inspira> inspirerebbe e poi solleverebbe le braccia piegando il polso in modo che la mano vada verso il basso. Una volta che il polso raggiunge una posa sopra la testa, la donna ruota i gomiti indietro portando le mani al livello delle spalle e poi portando avanti la gamba destra ed il busto spinge le braccia in avanti con il palmo aperto. <ed espira quando rilascia il colpo> ritorna quindi in una posa difensiva di partenza ma questa volta la mano del braccio sinistro è chiusa a pungno <una cosa che vedo spesso fare da parte dei giovani Hyuga è ignorare il pugno. Per quanto possa sembrare assurdo i pugni sono utili per far scivolare precise parti del corpo..per farti una domanda banale, cosa scivolerà meglio su una superficie? qualcosa di piatto o qualcosa di sferico?> chiede ad Harai in modo che possa rispondere lui. <la posizione delle mani è allo stesso modo importante, offensivo> e distendendo la mano la mostra in modo da fargliela vedere con le punte rivolte di fronte a se <spesso ha questa sola valenza nel colpo, ovvero spingere il proprio chakra verso gli tsuba avversari e bloccarli> poi gira la mano come se fosse un "muro" <difensiva, ma è tipico usare gli tsuba del palmo per atti offensivi, ma questa è la posa migliore per contrastare gli attacchi avversari.> poi lo chiude a pugno <pugno: perché alcune volte la gentilezza non basta, bisogna essere elusivi. Immagina ad esempio che tu debba colpire l'avambraccio: puoi sempre farlo negli altri due modi, ma il pugno ti permette di scivolare dentro la guardia e colpire un punto importante che l'arto protegge, quindi pugno, cambi la posizione della mano in "offensivo/difensivo" e colpisci> detto questo porta le mani alle braccia, <ora, fammi vedere un po' di colpi all'uomo di legno> [ch on]

14:11 Harai:
  [spiaggia] <una sfera.>replica cortese, con un tono più basso che è pervaso dal dubbio di non aver colto il senso, il punto, di quelle parole. Ascolta e tace, ascolta e riflette. Lo si evince dall'aria severa che, per quanto abbia toni comunque ridicoli, pervade il musetto del giovanotto. <si!> annuisce ed esclama assieme, quando l'altra chiede di mostrare alcuni colpi. Ha quindi un unico attimo di tentennamento, come se dentro di lui volesse definitivamente cancellare ogni altro pensiero che non fosse utile alla situazione in cui si trova, come se volesse divenire padrone della massima concentrazione di cui è capace e far fluire quindi pace e serenità in un animo comunque e giustamente agitato a causa di quel giudizio che, inevitabilmente, Mekura gli riversa addosso. È il tempo di un solo palpito, il tempo di un battito di ciglia, il tempo di mezzo respiro, poi agisce e nel farlo è di un'eleganza sopraffina, specie per essere un bimbo di nemmeno tredici anni; come quando una statua viene abbozzata nella roccia grezza da abilissima mano e se ne intuisce subito il potenziale sotto i profili affilati della pietra che ancora deve subire i colpi dell'artigiano capo e della sua sapiente mano, il ragazzino ha una conoscenza profonda delle arti marziali e deve essere stato addestrato duramente e con discreto successo. Muove in avanti il piede destro, andandolo a richiamare vicino al piede sinistro, e con quel mezzo passo a chiudere prova a guadagnare la distanza definiti di ingaggio, ossia quella utile per provare a colpire il manichino con le proprie leve; ha dunque le ginocchia flesse e i piedi ravvicinati, sicché il giovanotto stende in avanti la gamba mancina, facendo affondare più violentemente il piedino nelle sabbie perché è su quell'arto che va già scaricando il peso, piantandolo per farlo divenire il perno della consequenziale torsione, da destra a sinistra, che esegue con le anche ed il busto. In tale maniera e con la massima naturalezza, le spalle muovono in senso antiorario ed il braccio mancino, anche perché ne piega il gomito, viene ritratto in una posizione eguale e contraria a quella del braccio destro che, invero, si stende in avanti come se fosse quello, il colpo a venire. In realtà quel braccio viene sì disteso, ma non per andare ad impattare con il centro ma per andare a colpire con una delicatezza degna di nota una delle propaggini legnose; l'occhio attento di Mekura potrebbe aver notato anche come, durante quel movimento, la mano sinistra abbia accomodato per tutto il tempo un altro “ramo” quasi il ragazzino temesse ripercussioni anche da quel braccio rigido. La sorpresa, che forse lei potrebbe già attendersi, viene dalle gambe: l'arto inferiore destro infatti corre naturalmente a sopravanzare il gemello, seguendo in maniera più naturale possibile quel passo e quella torsione perchè l'azione risulti fluida e pulita assieme, per quanto concerne alle capacità del giovanotto. Il ginocchio si piega e viene portato in avanti, il collo del piedino steso come a voler offrire meno resistenza: è un colpo dal basso verso l'alto, in una leggera diagonale da destra verso sinistra, che vorrebbe sorprendere il manichino a circa mezzo metro abbondante da terra, nel tronco di supporto ossia dentro le eventuali difese. Una ginocchiata che vuole nascondersi sotto l'assalto delle braccia, atte invero a fungere da protezione.

14:27 Mekura:
  [spiaggia] La posizione è buona, si è addestrato con solerzia insieme al padre ed i risultati sono buoni. A parte qualche correzione da fare è evidente che il ragazzino può andare avanti, senza alcun problema. Certo, il vero modo per andare avanti adesso è che si applichi nel chakra e nel risveglio del Byakugan e solo in questo modo può andare avanti con tattiche, strategie e combattimenti. <va bene così, bravo> si congratula con il ragazzo incrociando le braccia mentre lo fissa e con questo anche la mossa, una falciata con la gamba. Lascia che finisca poi si avvicina <ottimo, ora voglio che ripeti questa mossa per quattro volte, colpisci prima a destra in alto, sinistra in alto, destra basso, sinistra basso e ripeti> poi continua con la spiegazione <generalmente le gambe sono la parte più lunga del corpo, colpire con questi significa guadagnare qualche vitale centimetro, ma sono anche un momento in cui sei estremamente sbilanciato, sopratutto se sei stanco. questo esercizio che ti farò fare è per imparare il ritmo ed il controllo: batterò le mani ed ogni volta che le batto tu devi colpire una delle quattro parti sempre nell'ordine che ti ho detto. stai in orecchio perché potrei aumentare il ritmo improvvisamente, facciamo una prova> a questo punto fa un passo indietro abbastanza lungo e effettivamente alzando le mani al livello della vita inizia a battere tra di loro una sola volta <Clap> a questo punti si aspetta che il ragazzo colpisca in alto a destra. Poi farebbe un secondo Clap in modo tale che questo cambi posizione e colpisca in alto a sinistra. per ora soltanto questo [ch on]

14:36 Harai:
  [spiaggia] colpisce lì dove voleva. Il ginocchio impatta, il legno risuona e vibra, lui nel frattempo guadagna nuovamente una posizione stabile: i piedi affossati nella sabbia sono fra loro paralleli, divaricati quanto lo è l'apertura delle spalle. Le ginocchia piegate, abbassando il baricentro, vogliono dare la massima stabilità possibile al quella posa difensiva, mentre le braccia piegate, con i palmi in bella vista – frontali al nemico – sono pronte a scattare nuovamente. <va bene, Signora Mekura.> asserisce senza distogliere lo sguardo da quel manichino, continuando a riversare su quel pezzo di legno tutte le sue attenzioni. Tace, lascia che l'altra si allontani e, quando quest'ultima esegue il primo battito di mani, agisce. Stende il braccio mancino dal basso verso l'alto, in diagonale da sinistra a destra, cercando di andare a far impattare il palmo della mano con una delle propaggini del manichino. È un colpo rapido – per quanto può esserlo un ragazzetto incapace come lui – che vuole colpire e rientrare, quasi uno schiaffo se potessimo definirlo banalmente, utile a far rientrare subito l'arto lì dove era partito inizialmente, con il gomito rivolto all'indietro e la mano vicino al petto. Il secondo battito di mani di Mekura da incipit al secondo colpo, eguale e speculare se non opposto sul lato di destra. In entrambi i casi il giovanotto espira ad ogni colpo, sfiatando l'aria fra le labbra contratte come potesse guadagnare forza, velocità e precisione dall'accomodare la respirazione ai propri gesti. Contrae inoltre l'addome ad ogni colpo, per trasmettere la massima stabilità all'intero busto e viziare meno possibile la sequenza di due colpi che va compiendo.

14:51 Mekura:
  [spiaggia] Continuerebbe così aumentando il ritmo ad ogni colpo solo per rallentarlo all'improvviso e fare un tranello. COme promesso dopo la fine delle 4 ripetizioni la donna smetterebbe di battere le mani. Per ora, va bene così> afferma questa avvicinandosi di nuovo <tecnicamente sei bravo, hai ancora delle parti da lisciare, ma questo è solo questione di ripetere costantemente le mosse> afferma la donna cercando di dare una pacca amichevole sulla testa del ragazzino. <Harai, cosa preferisci usare? braccia? gambe, hai uno stile più stabile oppure più "acrobatico"?> domanda la donna, del resto c'è modo e modo di portare avanti un colpo o usare il pugno gentile < ci sono ad esempio persone che non si muovono mai da un punto, non ne ahanno bisogno elogiando di più una difesa eccellente per poi successivamente portare avanti un attacco altrettanto forte, altri, come me, sono dei cacciatori e non aspettano che il bersaglio venga da te ad attaccare ma lo cerchi. Questo è versatile e veloce, ma scompensa in attacco per una maggiore possibilità e velocità di colpi, tu dove ti trovi di più?> chiede la donna per pura curiosità più che altro valutando di fare una pausa al momento considerando l'orario che si è fatto e che quel ragazzino prima o poi deve tornare a casa, come lei del resto. [ch on]

14:56 Harai:
  [spiaggia] attacca nuovamente, questa volta verso il basso e sul lato destro, facendo scendere la mano destra in diagonale verso l'esterno sì da intercettare con il palmo la propaggine del manichino che si erige in quell'area, quasi immaginasse di dover bloccare un attacco dabbasso, verso le proprie gambe. Anche qui si tratta di un colpo atto a rientrare subitaneamente alla posizione iniziale, proprio come fosse il maroso che si gonfia e colpisce la scogliera senza rimanere a fare pressione perché, alle spalle, un nuovo maroso è pronto a colpire e così dietro di questi, in una sequenza cadenzate ma imperterrita. Il Deshi però attende il battito delle mani prima di rincarare la dose, quel suono secco originato dalle mani della Jonin che esige il suo colpo, che ne detta il tempo, che ne guida il ritmo: è evidente si stia concentrando al massimo per disegnare azioni precise e puntuali, che non fanno della potenza il loro cavallo di battaglia – anche perché non peserà che una quarantina di chili scarsi e non ha una massa muscolare degna di nota – ma il cui unico obiettivo verte sulla pulizia e sulla rapidità d'esecuzione. E continua così, fintanto che lei non pone fine all'allenamento. Espira a lungo, quasi a voler liberare il corpo di quelle tensioni che l'avevano agitato fino a poco prima e nel frattempo riguadagna una posizione diritta, rilassata e comoda. Accoglie quindi le sue parole ed il suo gesto con un sorriso strozzato, il rossore sulle gote, lo sguardo limpido viziato da una luce gentile e piena di gratitudine. <ancora non lo so, Signora Mekura. Il mio papà mi ha mostrato entrambe le soluzioni, ma non ho ancora scelto cosa voglio. Mi piacerebbe cacciare, ma ho capito anche che l'attesa è una virtù..> usa questo termine, “virtù”, come una parola strana, impegnativa. <..da non sottovalutare.>

15:13 Mekura:
  [spiaggia] Mekura ascolta con pazienza e scioglie le braccia per farle scendere ai fianchi annuendo. <è comprensibile, sei ancora giovane e molto cambia anche in base alle tecniche che vorrai apprendere e come le vorrai unire assieme> perché lei ha detto solo due opzioni, in realtà potrebbe essere un cecchino che usa il byakugan come supporto per poter vedere lontanissimo, infondendo il chakra nelle armi per lanciare un colpo singolo ma capace di disattivare buona parte del pull del chakra avversario. Oppure come suo fratello, il quale ha preferito al pugno gentile uno più di fuoco e meno propenso a piegarsi, un martello insomma. VOlendo ci sono diverse quantità di mescolamenti e rimescolamenti o utilizzi del pugno gentile. <capisco, Madama Kaori ad esempio non era molto brava da genin con il pugno gentile, si è specializzata più verso il ninjutsu e poi ha migliorato con il tempo il suo tai, tuttavia il Ninjutsu è ancora il suo cavallo di battaglia. Ad ogni modo, ricorda che per avere una buona velocità di esecuizione delle tecniche Hyuga e di potenza delle suddette è necessario che tu sia bilanciato tanto con il tai quanto con il ninjutsu, altrimento o sarai più debole ma più veloce oppure il contrario> detto questo si avvicina al uomo di legno e afferrandolo con entrambe le braccia inizia ad impacchettarlo dentro la borsa. <per oggi direi che abbiamo concluso, ti ho già spiegato diverse cose e non voglio aggiungerne altre per non farti confusione> detto questo aspetta che Harai si prepari a sua volta <hai delle domande da farmi?> chiede questa in attesa [ch on]

15:17 Harai:
  [spiaggia] sorride mesto, un'increspatura leggera delle labbra sottili che riesce però ad andare ad ammorbidire la normale malinconia che è tipica di quegli occhi chiari, dove pupilla, iride e sclera si fondono in un solo ed unica pennellata che ricorda il riflesso della luna nelle notti serene. <capito.> chiude così il discorso, zittendosi un momento come se, invece, fosse la sua mente a parlare: lo si può dedurre dall'espressione che plasma quel musetto simpatico, viziandola di una certa perplessità. <una domanda, sì. Posso tornare ad allenarmi con Lei, Signora Mekura, quando avrà tempo?> e la guarda, da sotto in su, con un'aria speranzosa di rinnovato entusiasmo.

15:50 Mekura:
  [spiaggia] Mekura annuisce alla domanda e afferra la borsa infilando la testa sotto la tracolla in modo che questa poggiasse sullo sterno tagliando la figura sotto la spalla destra. <certo che puoi, oggi è stata più una formalità per conoscerci meglio, ma ho intenzione di aggiungere altre cose da fare in base a quello che imparerai in futuro> Afferra anche le sue scarpe mettendosi a sedere per potersele infilare. Poi dopo essersi spolverata i vestiti e massaggiandosi il mento fa cenno al ragazzo di seguirla mentre si incamminerebbe lentamente verso la parte urbana dell'isola. <è da molto tempo che non alleno nessuno sai? credo di essere abbastanza arrugginita, spero che mi perdonerai se le spiegazioni sono state noiose> si scusa la Hyuga con un sorriso di circostanza mentre porta indietro le spalle e continua a marciare sulla spiaggia. La nebbia non è ancora andata via...<ad ogni modo sono felice che tu mi abbia chiesto di allenarti> in particolare le piaceva quell'ingenuo entusiasmo che le ricordava quando non c'era nulla di straordinario nella sua vita e nel suo clan e del fatto che ha paura che nessuno dei suoi due bambini avrà mai uno sguardo così allegro, Hiashi il più grande ha già una espressione disinlusa e arrabbiata. <Harai, ti accompagno dove si trovano i tuoi genitori, ti va?> chiede la donna continuando a camminare con scioltezza verso la sua prossima direzione se essa sia il luogo di residenza di Harai oppure casa sua dove si trovano i suoi bambini [ch on][end]

15:52 Harai:
  [spiaggia] sorride apertamente, alle parole della Jonin. È un sorriso estremamente sincero che gli illumina il visetto gentile, addolcendone lo sguardo e finendo per affossarsi in un due piccoli solchi nelle gote rubineggianti. <grazie!> esclama, muovendosi poi a recuperare i propri stivaletti; si siede, spolvera rapidamente i piedini, li indossa.<andiamo!> e s'incammina al fianco della ragazza.

Harai contatta Mekura chiedendole di allenarlo e di smussare le sue attuali abilità. La hyuga riconoscendo un certo talento decide di continuare a seguirlo.