Giocata del 29/03/2020 dalle 16:00 alle 19:01 nella chat "Luogo Sconosciuto"
Si potrebbe pensare ad una giornata come le altre in quel di Oto, soliti lavori di ricostruzioni, soliti disordini e solite scartoffie da compilare per la Kage che al momento sene sta seduta dietro alla scrivania. Una comune stanza di base quadrata in pietra quella in cui la si troverà, il suo posto di lavoro insomma. Alle pareti qualche pergamena dipinta, più che altro varie rappresentazioni di sé stessa e una mappa del villaggio più artistica che dettagliata, inchiostro quasi lanciato sul foglio, immagini che potremmo definire graffianti; l’arredamento invece è di un marrone abbastanza scuro, un legno simile al mogano e vede la presenza di uno scaffale stracolmo di pergamene, una scrivania letteralmente invasa da fogli ed una semplice sedia su cui ora si trova la Yakushi. Capelli violacei sciolti che ricadono con dolci e soffice onde sulle sue spalle, incorniciandole quel viso candido e affilato, occhi sottili e gialli puntati proprio verso la sua scrivania, dita affusolate che nella destra stringono un pennino per scrivere mentre nella sinistra una tazza con del sakè, la bottiglietta di quella stessa bevanda è adagiata al lato esterno sinistro, pericolosamente vicina al bordo, su di un vassoio con altri tre bicchierini del tutto simili a quello che tiene in mano, palese quindi che si tratti di un delicato servizio, ceramica dalle striature dorate, segno che l’abitudine di poggiarlo sull’estremità ha causato almeno una caduta in passato. Al centro della scrivania, sopra a cumuli di pergamene aperte, un piattino con una fetta di torta al cioccolato già mangiata, ai bordi delle sue sinuose labbra troviamo la traccia scura del misfatto, mentre le lunghe ed affusolate gambe sono poggiare, una sopra l’altra, sulla destra del tavolo. Non è quindi ben chiaro se stia lavorando o solo facendo una lunga pausa, l’unica cosa certa è che non indossa alcun abito ufficiale al momento, giusto un Kimono bianco con calle finemente cucite in rosso mentre un obi in seta anch’esso vermiglio si stringe sulla sua sottile vita, proprio a causa della posizione non indossa scarpe, che sono riposte sotto la scrivania, delicati piedi nudi dalle unghie smaltate di rosso quindi in bella vista.
[Magione] Una delle gravi pecche di Yukio è proprio il fatto che... È Yukio, non c'è molto da aggiungere. Ricollegandoci alla partenza da Kusa avvenuta un secondo prima, lo stesso Hasukage ha organizzato un incontro con Kouki al centro di Kusa,che abbiano mangiato assieme per discutere il dialogo da intraprendere con Kunimitsu o una semplice passeggiata per chiacchierare in merito non è attualmente un dato rilevate o da sapere. Ha chiesto ancor prima di vedersi a Kouki di vestirsi già in base all'occasione, quindi dipenderà da lei il modo in cui si sia vestita per la riunione con la Kage alla quale è affidato per ora il clan. Nella loro passeggiata, chiedendo se fosse pronta, Yukio andrebbe ad appoggiare la propria mano destra sulla gracile e piccolina spalla di Kouki, svanendo in un lampo violaceo con uno strano odore di ferro, come se entrambi fossero avvolti da una nube di sangue, comparendo... Già, proprio nella sala di Kunimitsu senza alcun tipo di preavviso. Yukio è vestito con un semplicissimo pantalone ninja nero ma d'una fattura e raffinatezza che farebbe invidia a molte comuni persone per come è stato studiato nei minimi dettagli per la sua figura. Sopra una maglietta totalmente bianca infilata dentro i pantaloni neri i quali ornano la zona della vita con un elastico più largo del normale. Sopra le proprie spalle ha una tunica, anch'essa d'un colore nero ma con uno stemma sul retro d'un colore verde acceso raffigurante il proprio villaggio. Ai piedi invece indossa degli inusuali quanto caratteristici sandali di legno rialzati con due blocchettini del medesimo materiale, sollevandolo ancora di più dalla propria statura. Le mani inserite dentro le tasche dei propri pantaloni lascerebbero il Tessai in una posa decisamente comoda, schiena incurvata in avanti, sigaretta fra le labbra come di routine e occhi modificati con le proprie lenti a contatto dalla pupilla rossa e sclera nera. Immancabili anche in queste circostanze i propri piercing e tatuaggi che ricoprirebbero il proprio viso.I capelli sarebbero tenuti in una coda sulla nuca da una bacchetta color nero lucido, sembrerebbe proprio una bacchetta da sushi ma questi sono altri dettagli. Per ovvio spostamento istantaneo il chakra del Tessai sarebbe attivato "Oh, meno male! Immagina se avessi modificato l'arredamento, sarei rimasto in uno varco dimensionale all'infinito, hahahaha!" Già, e con lui anche Kouki, insomma sarebbero morti. Così. Dall'altro lato di Kouki, se non avesse mai effettuato una dislocazione un sintomo normale potrebbe essere un po' di nausea, non sempre tutti accusano di ciò ma potrebbe capitare dato lo spostamento immediato da un posto ad un altro. "TESORO CARO!" Facendo uscire le mani dalle proprie tasche, cercando di porre le proprie mani in avanti come a voler salutare amorevolmente Kouki "Volevo farti una sorpresa, eh? Ci sono riuscito?" Ridacchia, un sorriso da schiaffi sul proprio volto. Kouki sarebbe sul suo fianco destro nel momento della comparsa nella stanza di Kunimitsu.[ck on] [Magione] Per l’invito con l’Hasukage si è vestita con uno dei suoi soliti indumenti che comunque la caratterizzano e le danno un’aria tradizionale e comunque elegante, perfetta per ogni occasione. Un kimono bianco ricopre la minuta figura della giovane Yakushi, è un vestiario dalle morbide, larghe e lunghe maniche che arrivano a coprirle interamente le delicate e piccole mani. E’ corto e le arriva a circa metà delle cosce e il tessuto è ornato da motivi floreali che vanno dal blu all’azzurro in una scala di sfumature piacevole alla vista. In vita il kimono è stretto da una fascia azzurra, un obi privo di fiocchi e molto semplice sul quale è cucita la placca in metallo del coprifronte di Kusa. Ad altezza cuore e dietro la schiena tra le scapole è cucito il simbolo del clan Yakushi e sotto al kimono porta un paio di pantaloncini corti e neri che spuntano appena al di sotto dell’abito, questi ultimi sono attillati ma elasticizzati per non impedirle i movimenti. Alla coscia destra, al di sopra di una bianca fasciatura, è presente il porta kunai e shuriken mentre in vita, dietro la schiena, il porta oggetti. Infine a concludere tutto vi sono i neri sandali ninja. Quest’oggi la Yakushi ha raccolto i neri e lunghi capelli in un alto chignon che lascia libere solamente due lunghe ciocche ai lati del viso che le ricadono in avanti sulle spalle ed esse, insieme alla frangia, incorniciano il viso fanciullesco e candido. Di fatti la pelle della ragazza risulta così candida da sembrare quasi trasparente, come se ci si potesse vedere al di sotto tutto il ricamo intricato delle vene. Incastonati in quel viso vi sono gli occhi profondi e magnetici della ragazza, di un colore giallo come l’ambra più preziosa e antica, esprimono serietà e determinazione, ma non nervosismo… è un grande passo avanti per lei quello che sta tentando di compiere e la sua mente è lucida e concentrata. Il suo corpo dal collo in giù è completamente segnato da orribili cicatrici di diverse forme e dimensioni, che occupano ogni centimetro della sua pelle e sono visibili solo laddove i vestiti lasciano a nudo la pelle, quindi sulle gambe e sul collo. Dietro al collo in particolare si nota la scritta incisa nella carne col ferro e col fuoco che recita: E-001. Il suo solito marchio che mai potrà cancellare. Solo il viso è stato lasciato intonso e perfetto, ed ella gode comunque di eleganza e femminilità nonostante la bassa statura e un corpo senza forme troppo accentuate. Dunque con quelle sembianze avrebbe parlato con l’Hasukage sul da farsi, cosa dire e l’attenzione della ragazza sarebbe stata al massimo in ogni secondo di quella chiacchierata… almeno fino a quando il Tessai stesso non aveva posato una mano sulla sua minuta spalla. E’ tutta questione di un attimo, fortunatamente la sensazione la conosce e l’ha già provata prima, tuttavia un po’ di nausea non glie la toglie nessuno… forse non tanto per il viaggio in sé, ma per la sua improvvisata. Non era pronta, non era stata avvertita, non ha avuto abbastanza tempo per prepararsi psicologicamente e si è ritrovata di colpo al centro di una stanza. Non una stanza qualsiasi, ma uno studio, un ufficio… e la ragazza rimane lì, con gli occhi appena sgranati e sorpresi, il viso irrigidito e incredulo da quanto appena successo e il respiro che viene trattenuto. È un solo attimo di smarrimento, un istante in cui avrebbe davvero voglia di picchiare l’Hasukage in persona… ma sono i modi? Ma è legale? Normale? O… forse tra Kage si usa fare così e quella strana è lei. C’è Kunimitsu davanti a lei e Yukio al suo fianco che protende le mani verso di lei e parla costringendo la Yakushi a volgere lentamente lo sguardo tra lo stupore e l’istinto omicida di Mirako verso di lui. <Tu sei proprio…> sottilissimo sibilo tra i denti a fior di labbra, rivolto verso il Tessai certo, ma non per questo meno udibile alle orecchie affilate di un Kage. Trattiene l’insulto, per carità e con un sorrisino appena tirato continuerebbe con un semplice. <Grazie della sorpresa.> veloce come una stilettata nelle costole e poi altrettanto velocemente si rivolgerebbe a Kunimitsu con un inchino e un saluto. <Buongiorno.> e respira, torna eretta, riprende il controllo del viso e delle sue espressioni cercando velocemente di portare la propria mente al passo con la situazione. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]Che non si aspettasse una visita è decisamente ovvio dalla sua posizione e dal fatto che si stia godendo della torta ma che qualcuno le piombasse direttamente in studio, no quello andava ben oltre ogni più pessimistica. Analizziamo istante per istante, o quasi, cosa accade dal momento stesso in cui Kouki e Yukio si palesano: per prima cosa le sopracciglia di Kunimitsu si contorcono andando ad avvicinarsi tra loro, gli occhi diventano ancora più sottili mentre lo sguardo va a spostarsi verso la fonte dei rumori e mette a fuoco ciò che sta accadendo. Il tempo in cui le rimane quella posa perplessa e confusa è esattamente quello che serve ai suoi neuroni per elaborare l’immagine davanti ai suoi occhi e ai suoi muscoli per ricordarle d’essere estremamente scomposta, a quel punto il corpo tutto scatta. La schiena andrebbe a raddrizzarsi, i muscoli addominali che si contraggono insieme ai dorsali per permetterle di tornare in una posizione elegante e decisa mentre le gambe vengono sollevate i centimetri necessari per permetterle di flettere le ginocchia e riportare i piedi a terra. Per aiutarsi in questo movimento andrebbe a spostare il busto in avanti finendo così per risultare fulminea durante quella composizione <vi hanno mai insegnato concetti come il rispetto e l’educazione per caso?> il tono è il solito, sicuro e dai toni altezzosi, non è una rinomata stronza a caso. La mano destra va a far cadere e scivolare la penna dalle sue dita, lasciando che finisca per adagiarsi senza vita sulle pergamene, fortuna che non l’ha mai intinta nell’inchiostro. Successivo a questo gesto la stessa mano si alza per tornare ai lati della sua bocca e, usando il pollice, rimuovere le briciole di torta. Subito dopo un sorso di Sakè, l’ultimo a svuotare il bicchiere che viene poggiato sul vassoio. Insomma, è riuscita a ricomporsi. Socchiude le palpebre e prende un profondo respiro, il volto torna a rivelarsi privo di ogni ruga d’espressione, bella e consapevole di esserlo mostra un sorriso malevolo sul volto, falsa e consapevole d’esserlo li osserva <se vi siete presi la briga di dislocarvi fin qui immagino che non sia solo per interrompere il mio lavoro> e dal tono con cui pronuncia quella parola potreste anche credere che sia la verità, che mangiare e bere tra le scartoffie sia lavoro <dunque cosa volete davvero?> non sembra in vena di formalità al momento, essere stata colta di sorpresa l’ha decisamente messa di cattivo umore, ammesso che abbia un buon umore. Non si abituerà mai a Yukio e ai suoi modi di fare e mentre gli occhi passano su di lui si sofferma a pensare a quando le piacerebbe ucciderlo in questo momento, quella comparsata l’ha indispettita. Non si alza in piedi ma il braccio destro si tende in avanti e poi si muove verso il fianco, disegnando un semicerchio d’avanti a lei, il tipico gesto di invito a sedersi, a prendere posto in compagnia e a restare insieme <vi farei accomodare ma non vi voglio qui> sorride ancora dopo queste parole, ribadendo e puntualizzando il punto <non fatemi perdere altro tempo> tempo prezioso tra il lavoro e la sbronza serale chele farà dimenticare quando a volte i cittadini di Oto siano dei veri attaccabrighe testoni
[Magione] Abbasserebbe le proprie braccia, sbuffando e ruotando su se stesso facendo come da perno il tallone destro. Le mani si solleverebbero e andrebbero ad intrecciarsi dietro la propria testa "Stavi mangiando qualche dolcettino invitante, uhm?" A prescindere che abbia visto o meno il gesto delle labbra o dei rimasugli di briciole, lo chiederebbe ugualmente, non si sa mai che riesca a ricavare un po' di dolcetti buoni buoni. "È colpa mia dai, parla al singolare, lei non ha fatto niente, è una brava bimba" Verso Kouki. Bimba. Vabbè. "Mh... Questo tuo modo di fare mi ha sempre intrigato, Kouki..." Lo sguardo affilato si punterebbe sulla Kage, squadrandola per qualche secondo da capo a piedi, abbozzandole un sorrisino malizioso ma non eccessivo, senza scendere nel trash. "Niente invito a bere qualcosa? Uff sei veramente molto impegnata allora eh" Borbotta, compiendo dei passi all'indietro con ampie falcate per avvicinarsi a Kouki "Senti, puoi passare la gestione del clan a lei?" Indicandola con il pollice destro. Lo sguardo è decisamente quello di un ebete "Cioè, senza molte parole, consiste in questo. È diventata pure Jonin, non è un ninja della marmaglia, del resto fa sempre parte del tuo stesso clan, si conoscono le vostre potenzialità" Sperando che in quel modo diretto non le sia finito niente per traverso "Anche io ho abbandonato la gestione del mio clan eh, poi ognuno è libero di fare la propria scelta, però non è malaccia come ragazza" Iniziando a girovagare per la stanza senza accettare l'invito di accomodarsi "Parola a te" Adesso nei confronti di Kouki, incitandola con una piccola spintarella con il gomito destro prima che iniziasse a osservare l'arredamento di quel salone "Ma và che bei dipinti..." Fra se e se, facendosi letteralmente i fatti suoi al momento, ciò non significa che abbasserebbe la guardia in nessun modo, proprio per questo l'udito porterebbe a concentrarsi di più verso Kunimitsu e Kouki che sui restanti rumori ambientali, così come la vista, adocchiando di tanto in tanto il duo femminile.[ck on] [Magione] Come al solito la Yakushi analizza chiunque abbia davanti a sé, non fa eccezione Kunimitsu che ha avuto modo di vedere un paio di volte e anche di parlarci. Kunimitsu è… bella, affascinante e letale, su questo non ci piove e la giovane Yakushi non può fare a meno di notarlo. Nonostante quello che la ragazza pensa della propria capoclan, non può nascondere l’ovvio che si palesa di fronte ai suoi dorati occhi, così simili proprio a quelli di Kunimitsu. La Kokage riprende il controllo del proprio corpo e si ricompone con una velocità impressionante, simile al modo in cui la giovane stessa cerca di dare un contegno formale per essersi ritrovata di fronte a lei a tradimento. Ed è ovvio che quella comparsa non l’ha messa di buon umore, il che è solo un segno negativo per lei. Sposta appena lo sguardo assottigliando nell’osservare Yukio, che lei ritiene colpevole di aver messo di cattivo umore la Kage e si aver coinvolto nel tutto anche la Yakushi che voleva solo fare una buona impressione. Se potesse sputargli veleno lo farebbe. I toni altezzosi, quel sorriso… non è cambiata di una virgola dall’ultima volta che l’ha vista. <Chiedo scusa per l’improvvisata.> cerca di mantenere un tono educato e composto, atto a cercare di essere il più diplomatica possibile forse nella speranza di porre rimedio a quanto fatto. Per lo meno Yukio tenta di estraniare dalla faccenda la Yakushi stessa, ma non sa se possa bastare, insomma solitamente la prima impressione è tutto. O almeno così le è parso di capire negli anni. Ad ogni modo starebbe a sentire quello che il Tessai vuole dire e aggiungerebbe solo qualche parola rivolta a lui quando egli afferma che evidentemente la Kokage è impegnata. <Per questo solitamente si richiede di essere ricevuti, si organizza un incontro e soprattutto si bussa alla porta.> chissà perché ma con Yukio non sta più riuscendo ad essere controllata e formale come vorrebbe, nonostante ella dia sempre quella sensazione di eleganza e compostezza, il tono basso e sibilante ma è chiara quella nemmeno tanto velata frecciatina sui modi utilizzati dal Tessai… quasi infantili oserebbe pensare. Accenna un sorriso per ammorbidire il tutto. Un sorriso che si spegne all’istante quando l’Hasukage rivela in tre parole nette e senza alcuna formalità o argomentazione il motivo per il quale sono lì. Si sente come buttata nel mezzo del mare e lei non sa nuotare. Bene… o nuoti o affoghi, impara e reagisci. Nasconde l’espressione incredula e l’istinto omicida dietro a un viso perfetto di porcellana, disteso e serio mentre le mani nascoste dalle maniche si chiudono in due piccoli pugni per contenere il nervosismo. Accenna un altro sorriso questa volta rivolgendosi direttamente a Kunimitsu cercando di ignorare proprio il Tessai. <Vorrei argomentare.> prende un profondo respiro. <All’interno del clan, come già vi avevo accennato anni fa, ci sono degli elementi che approfittano, o potrebbero approfittare, della sua assenza. Essendo lei Kokage di Oto è logico e comprensibile che tutto il suo tempo lo spende qui, ad amministrare il villaggio, ma mentre lei è qui non c’è nessuno che controllerebbe i membri del clan, che stanno a Kusa, da vicino.> è calma, placida, spiega le sue ragioni con sicurezza e quel sorriso appena accennato, occhi decisi e puntati al suo obiettivo. <Sono dell’idea che servirebbe qualcuno che possa gestire il Clan da vicino, mettere le cose a posto al suo interno e lavorare per farlo emergere nel contesto globale di Kusa.> in modo ovviamente da portare glorie e onori, non lo dice ma è implicito. Sposta lentamente il peso del corpo sulla gamba destra quasi mettendosi a suo agio pian piano. <Col vostro permesso, sono qui per parlare e chiedervi questa suddivisione dei compiti e dei ruoli.> Kunimitsu Kage di Oto e la ragazza invece a pensare al Clan. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]Yukio, il solito terribile incontenibile Yukio. Lo sguardo va proprio su di lui ora, mentre inizia con quelle richieste poco simpatiche <non ti offro nulla> replica anche abbastanza spazientita, senza segni di rossore sul volto. Tutto cambia con il procedere del discorso, gli occhi si sgranano appena a quella richiesta buttata sul tavolo così senza nemmeno un minimo di preliminari, ignora palesemente in tentativo blando di seduzione e si concentra invece sulla neo Jonin <congratulazioni per la promozione> replica tornando ora a fissare, estremamente seria, la ragazza di cui si ricorda, un cenno d’assenso con il capo per rafforzare le parole dette ed infine solo un gesto della mano destra, un secco movimento del polso mentre il palmo viene ruotato in modo da rivolversi verso l’alto, il gomito si poggia sul legno senza fare rumore. Invita la ragazza ad argomentare proprio come da lei richiesto. Gli occhi sottili e in certo senso già quelli pericolosi si posano non sull’intera figura ma su ogni singolo dettaglio dell’altra Yakushi, istante dopo istante la studia e l’analizza con la stessa fiera sicurezza in sé con cui si è mossa fino ad ora, la vuole mettere in soggezione, lo sta facendo ben consapevole del suo potere, ben consapevole di come appare agli altri e soprattutto ben consapevole di essere lei ad avere il coltello dalla parte del manico, come sempre nella sua vita. Che sia una prova o meno non aggiunge alcuna parola lasciando campo libero a Kuki di esprimersi, solo un’occhiataccia infervorata verso Yukio mentre lo vede farsi da parte e analizzare i dipinti appesi sul muro. Gli occhi corrono verso di lui mentre si annota mentalmente di fargliela pagare. Veloce come si era distratta ora torna attenta a ciò che le viene illustrato, che le viene detto senza mostrare alcun indizio sul suo volto. Lunghi istanti passano mentre nella mente va a segnarsi le risposte, va ad analizzare il miglior comportamento da tenere fino a quando la ragazza termina il discorso. <quindi sei venuta qui per dirmi come svolgo male il lavoro per il clan?> il tono non è di qualcuno che si sente in colpa, la famosa coda di paglia insomma, no lei non si sta difendendo ma attacca, gira il discorso della ragazza come meglio crede, come si permette <per quanto possa trovare interessante il coraggio che hai mostrato lo trovo anche molto stupido> continua, nessuno potrebbe intuire quanto veleno nascondono le sue parole dal semplice tono di voce, che resta pacato, studiato in tutte le sue espressioni, mai un eccesso nei toni alti o bassi, sinuose le sue parole si muovono attorno al trio, striscia senza manifestare davvero rabbia <un errore, una missione e tu vieni qui, pronta a dichiararti di poter fare un lavoro migliore del mio> continua quindi senza farsi interrompere, chiunque ci proverà riceverà una seria occhiata furente, una di quelle il cui caldo consiglio è di tacere <quanti anni hai ragazzina ora?> tace abbastanza a lungo da far comprendere che può rispondere a quella domanda diretta, tace sì ma non è un segno di resa, il discorso non è finito ed è per questo che dopo qualche attimo, ricevuta o meno l’informazione, riprenderebbe <non credi che se ti avessi ritenuta degna ti avrei già affidato la guida o almeno che ti avrei affidato il compito di controllare Kusa?> incalzante eppure pacata, abituata a discutere con la folla, abituata ad affrontare politici ostili <pensi che saresti in grado di fare meglio di quanto ho fatto io fin ora?> domanda ancora per andare a spostare la schiena verso lo schienale, prendere possesso effettivo del luogo con il suo stesso corpo, non è un caso che in quel posto non ci siano sedie, che lei sia l’unica a poter stare “comoda” nulla è lasciato al caso lì.
[Magione] Un sorrisetto abbozzerebbe sul proprio volto, ascoltando ciò che Kouki dice a Kunimitsu e viceversa. Andrebbe unicamente a scrocchiare le ossa del proprio collo prima a destra e poi a sinistra. La schiena ritornerebbe dritta e le mani finirebbero per l'ennesima volta nelle proprie tasche. Si avvicinerebbe di più alle due, per l'esattezza andrebbe proprio a mettersi dietro e al fianco di Kouki "Come sei aggressiva..." Schioccando pesantemente la propria lingua sul suo palato, riprendendo il discorso, intromettendosi più che altro "È venuta qui per dirti che può aiutarti a gestire in modo più opportuno il clan, sono due cose differenti, sennò anche io ti avrei detto che stai svolgendo un lavoro di merda, non avrei mai permesso ad un Jonin di venire qui ed insultare il tuo operato. Si che sarò cretino ma anche io ho dei limiti" - "Essendo che Kouki dalla sua parte non può sapere i compiti di un Kage, ed entrambi stiamo perdendo tempo in questa conversazione che tu sai bene dove parerà... Espongo io per lei qualcosina di più dettagliato" La sigaretta che dall'inizio ondeggiava sulle proprie labbra verrebbe afferrata dalla mano sinistra, stretta nel palmo e spenta, inserendo nuovamente la stessa mano nella tasca. "In quest'ultimo periodo abbiamo avuto molte problematiche a livello mondiale, ad esse si è aggiunto l'allarme di Kiri. Ormai sono anni che fra queste situazione e quelle singole di ogni villaggio tutti i Kage non riescono a seguire il proprio clan, o mi sbaglio" Inclinando la testa verso destra, il suo tono di voce ed il suo modo è drasticamente cambiato, assumendo un atteggiamento decisamente più professionale "Non potresti ritenerla degna perchè non ti fai mai un giro a Kusa, mi dispiace ma questa non te la concedo come frase" Sollevando le spallucce "È sempre un ninja che lavora nel mio villaggio, so bene come si comporta e cosa sta facendo, tu meglio di chiunque altro sai cosa significa diventare Jonin, con quel grado può essere accettato anche da tutti i membri come un Vero capo clan" Un attimino di pausa,giusto per umettarsi le labbra "Nessuno qui sta dicendo che lei può fare meglio di te, ma sicuramente potrebbe seguire l'ordine e la disciplina che tu hai creato ed hai seguito, potrebbe applicare migliorie che dalla tua posizione non verrebbero viste" - "Stiamo sempre buttati nel nostro ufficio del resto" Chiudendo li, staccandosi da Kouki e riprendendo a girovagare per la sala "Ho parlato fin troppo, e tu stai continuando a perdere tempo per una decisione che non ha molte vie d'uscita. Quindi in tal modo posso metterti anche io in una posizione scomoda. Pensare all'intero popolo di Oto, compresi i tuoi familiari, o pensare unicamente a loro? C'è un poco di differenza, nh?" Nemmeno un sorriso,nemmeno uno sguardo buffo dei suoi, niente. L'unica cosa che farebbe è estrarre un pacchetto con un accendino dalla tasca destra, portando una di esse sulle labbra per poi accendersela senza un reale permesso "Si può fumare, si?" Domanda retorica, ormai troppo tardi. [ck on] [Magione] Non risponde alle prime parole di Kunimitsu, ma mantiene lo sguardo fisso su di lei e l’analizza facendo scorrere i suoi occhi sul corpo e sulle espressioni facciali dell’altra. Vuole comprendere come sia meglio agire, vuole riuscire a capire almeno un po’ chi si trova di fronte, cosa per niente facile a quei livelli, ma per lei indispensabile. Solo un cenno del capo in segno di ringraziamento per quei complimenti che nemmeno sa se prendere per sinceri oppure no. Un silenzio il suo che vuole avvolgere se stessa e tenere fuori Yukio dal suo campo sensoriale, non tanto per mancanza di rispetto, ma perché non ha gettato esattamente delle buone basi tra le due… e lei che era andata a chiedere supporto a lui. Quasi se ne pente, però non avrebbe potuto vederlo con quelle babbucce rosa. Comunque si concentra sul presente e sulla donna che ha davanti, si osservano a vicenda e la ragazzina è ben lontana dall’abbassare lo sguardo. Lo sostiene, per quanta suggestione lei metta… questo perché è uno sguardo davvero molto simile a quello che la ragazzina molto spesso dona al prossimo. Quello sguardo così sottile non può che far nascere un piccolo mezzo sorriso involontario alle pallide labbra della neo Jonin. Vibra l’intero suo corpo, e sente la Voce di Mirako dentro la sua testa che si emoziona anche troppo… questo gioco le piace e vuole vedere fin dove riesce ad arrivare. Alla prima domanda che Kunimitsu pone, la risposta è: si. È proprio quello che la ragazza è andata a dirle in maniera velata. Svolge male il suo lavoro, non è presente e nemmeno consapevole, ma questi rimangono solo suoi pensieri… e la ragazza continua a sorridere. Prima che lei possa rispondere, sente la presenza alle sue spalle di Yukio ed è proprio egli che prende la parola. In silenzio non può che ascoltare dato che l’ha battuta sul tempo e qui trova risposta al suo precedente dubbio… no, non si pente di averne parlato col Tessai. Soprattutto quando risponde lui per le rima al fatto del non averla ritenuta degna… esatto, lei non si fa un giro a Kusa, perché è la Kokage, ovvio che non conosca nel dettaglio la ragazza che ha davanti. Il sorriso permane, Yukio può dire determinate cose in faccia alle persone, può permetterselo. Non interrompe di certo le parole del Tessai, come non ha interrotto nemmeno Kunimitsu e solo alla fine proverebbe a riprendere la parola per spiegarsi meglio. <Non affermerei mai una cosa simile, non ho detto questo, mi spiace che lei abbia tratto questo spiacevole sunto delle mie parole.> ah, cerca di rigirare il discorso anche lei come le fa più comodo. <Come ha detto l’Hasukage… Ho semplicemente illustrato come sono le cose nella realtà, in maniera oggettiva. Non può negare che la sua presenza sia sempre qui a Oto, in quanto Kokage, ad occuparsi del suo villaggio e degli abitanti, e non può negare che certe cose le siano… ignote all’interno del Clan proprio per questo.> smuove il veleno tra le sue parole che attentamente sceglie e le spire iniziano ad allargarsi, allungarsi. E’ orgogliosa, Kunimitsu ma questo non dovrebbe impedirle di convenire con quelle parole grazie alla pura logica. <Con questo non volevo certo insinuare che lei stia facendo un pessimo lavoro col Clan, ma solo sottolineare che ci vorrebbe un controllo più vicino ad esso… e io mi sono solo offerta. Vorrei dirle che in questo modo potrei darle una mano a controllare il Clan, darle un aiuto…> come ha anche avuto premura di chiarire Yukio stesso. <Ma sono quasi certa che lei ci leggerebbe una sorta di insulto come se insinuassi che lei non sia abbastanza capace di svolgere questi lavori insieme.> di Kage e Capoclan, si intende. Quell’espressione quasi arrogante e velenosa che pian piano emerge tramite quel sorriso, sono connotati che sono solo propri di Mirako e che purtroppo non riesce a controllare perché quella donna la sprona in quel senso, la stuzzica al gioco ma senza per questo prendere sottogamba o in maniera superficiale la questione. Si sente quasi a suo agio a parlare con lei. <Mi dispiace che lei abbia travisato le mie parole, la mia voleva essere più che altro una proposta di tipo collaborativa… essere i suoi occhi e le sue orecchie mentre lei svolge il suo incarico di Kokage qui.> non distoglie lo sguardo dalla donna, lo mantiene. Risponde al veleno con altro veleno, risponde all’aggressività con l’assertività. <Ho sedici anni, almeno credo.> e il motivo di tale dubbio è ben chiaro anche alla Kokage stessa, di certo chi ha creato la ragazza non si è prodigato a darle una data per il suo compleanno. <Ma non penso che l’età possa essere un buon metro di giudizio, del resto le apparenze ingannano.> soffia quel suo ultimo sibilo e rimane dunque in silenzio, in attesa. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]Ascolta le parole di Yukio, è conscia della situazione attuale e proprio come lui è conscia delle difficoltà di ricoprire due ruoli <no> scuote il capo lasciando che i capelli ondeggino intorno al suo volto <fumerai ti dislocherai via e non dirmi che perdo tempo> non sbotta ma le parole sono decisamente secche <al momento ti voglio fuori di qui più di quanto tu voglia entrarci> e lascia stare il resto, potrà anche aver ignorato il precedente ammiccamento ma non è che non se ne fosse accorta. Silenzio in cui pare voler riflettere dopo il discorso del collega Kage <sono conscia di ciò che dici e ne riconosco le verità> non le costa mica ammettere che sa di avere ragione e lo sapeva da ben prima che Yukio parlasse <ma il mio clan è lontano e non posso metterlo nelle mani sbagliate per fretta> continua spiegando a lui più che altro <la domanda resta> una piccola pausa in cui andrebbe a spostare lo sguardo su Kouki <perché lei?> di cui nota il sorriso <ti diverto forse?> la incalza nuovamente, che sia o meno un modo per metterla alla prova non lo vuole rivelar. Ne ascolta ora le parole, un sorriso acuto spunto sul suo volto alla prima <l’età non è apparenza l’età troppo spesso è conoscenza e saggezza> replica quindi senza nascondere l’espressione stuzzicata da quel volto, pare essere sicuramente meno studiata <non posso lasciarti prendere il controllo del clan finché non sono sicura che non ci distruggerai> replica ancora, spiegandosi mentre sostiene lo sguardo che vien ricambiato da parte della ragazza <sei interessante e mi sono già affidata a te per alcune questioni ma non posso sapere quanto il tuo passato ti abbia davvero segnato, quanto con te la direzione che ho preso verrà mantenuta.> Di lei è chiaro che stia passando qualcosa senza filtri, che si stia esprimendo con sincerità o quantomeno con una cosa molto molto simile <ma posso concederti il mi favore oggi preparandomi a strappare dalle tue mani fredde da cadavere traditore il clan se dovessi deludermi> si alza quindi in piedi, andando a spingere la sedia quel tanto che le basta per liberarsi. Intanto di nascosto sotto la scrivania si era già rimessa quei sandali neri eleganti con un tacco sui dieci centimetri con cui adesso cammina e aggira, dalla destra, l’ostacolo di legno per avvicinarsi verso Kouki <Jonin sei disposta ad avere il mio fiato sul collo? Perché io ti controllerò> attende una risposta mentre il sedere si poggerebbe con delicatezza sulla scrivania, spingendo appena delle pergamene. In caso la risposta fosse positiva si volterebbe e dopo una veloce ricerca andrebbe a tendere un rotolo con il suo sigillo personale a Kouki, la formale rinuncia del clan nelle sue mani. Insomma sì era già pronta a lasciare il posto a qualcuno, chissà da quanto, aspettava solo il qualcuno giusto e FORSE lo ha trovato, almeno ha trovato qualcuno a cui dare la possibilità di provarci <e ora sparite!> un’esclamazione finale prima di tornare al lavoro, o a qualsiasi cosa stava facendo [endate pure ]
[Magione] "Lo sai che non infierirei così tanto nei fatti tuoi se non fosse una cosa necessaria, non volermene" Senza guardarla direttamente, smettendo di tirare nicotina dalla propria sigaretta, lasciando solo che un rivolo di fumo fuoriesca dalla corona di quest'ultima mentre gli occhi si spalancherebbero alla negazione di fumare "Doh." Rattristito, eccolo, com'era proprio qualche attimo prima "Perché è l'unica con carattere e che ha rilevato effettivi problemi all'interno di un clan, non mi ha parlato ovviamente delle vostre informazioni private ma ho capito che è una persona a cui tiene alla propria famiglia, non avrebbe disturbato nemmeno me, ti pare?" Riprendendo i propri passi verso le due donne con la sigaretta nella mano sinistra che celerebbe in una curvatura del palmo "Mh... Anche io vorrei il tuo fiato sul collo... Ci sarà occasione prima o poi" Gli occhi si assottiglierebbero ed il proprio sorriso assumerebbe nuovamente uno sguardo famelico, come ad un demone che vorrebbe a tutti i costi ottenere ciò a cui di più brama "Bene, Kouki" Alzando appena la voce, rivolgendosi a lei "Adesso hai Kunimitsu attaccata al culo per il clan e me per i ruoli Ninja" Come mettere altra ansia, fantastico. Lascerebbe finire la discussione anche per Kouki, lasciandole parola e tacendo fino a che non abbia finito anche lei. Immagazzinerebbe nuovamente una mola di chakra notevole sul proprio corpo, ma ancora non farebbe niente "Ah a proposito, dobbiamo andare a Kiri, ti lascio a Kusa, preparati che partiamo IMMEDIATAMENTE" No, non è una domandina. Il dono è decisamente da ordine, è una sua scelta, voglia o meno accettarla Kouki; questo ricordandosi della discussione avvenuta alla propria magione la quale ha accennato che potrebbe essere utile come un medico ed a Yukio serve una figura simile al proprio fianco. "Grazie, ciao, è stato un piacere, buon lavoro" Frettoloso, volendo togliere il disturbo il prima possibile. La sigaretta verrebbe portata sulle labbra, tirando ed espellendo fumo, la mano sinistra a mò di saluto militare e la destra a toccare la spalla sinistra di Kouki, all'improvviso, di nuovo.[Se END] [Magione] E’ giusto anche quello. Dal punto di vista di Kunimitsu non può lasciare il clan nelle mani del primo che capita per la fretta, insomma lei non può sapere quanto realmente determinata sia la ragazzina a gestire e sostenere il Clan. Sono dubbi dunque logici e chiari, ma non ci ha pensato su molto al punto di vista della donna perché non le interessa, molto semplicemente. Lei è qui per uno scopo, ottenere quello che vuole e raggiungere ogni sua ambizione, e lo fa studiando bene la situazione. Ragion per la quale non va a dire in faccia a Kunimitsu quanto la ritenga inadatta al ruolo di capoclan, ma non è una novità che la Yakushi la pensi in questo modo da anni… solo se l’è sempre tenuto per sé. Del resto non ha la minima intenzione di tradire il clan o di volere il male per esso. <No, non siete voi a divertirmi, mi spiace se vi ho offesa.> è la situazione in cui si trova che la diverte, è lei che la stuzzica, la provoca, è quel trovarsi di fronte a un altro serpente, molto più grosso di lei, e vedere se ne esce vincitrice. Rigira ancora le parole come le fanno più comodo, forse è un tratto che più o meno tutte le serpi hanno e nel frattempo quelle spire si stringono sempre più attorno al suo obiettivo. Lascia che Yukio risponda alle domande che sono rivolte a lui, mentre lei invece risponde a quanto la donna dice a lei, come è giusto che sia, come in uno scambio di attacchi e parate. <Spesso l’età è conoscenza e saggezza, vero, ma non sempre.> ammorbidisce lo sguardo assottigliandolo un poco e accentuando quel sorriso che ora smussa i suoi angoli addolcendosi. Insomma di vecchi stupidi e ignoranti ce ne sono. <Comprendo i vostri dubbi, sono leciti, ma da parte mia non posso che confermarvi che non ho alcuna intenzione di distruggere e far affondare il Clan, anzi, è tutto il contrario. Inoltre il mio passato mi ha segnato, è vero… ma è proprio andando contro l’uomo che mi ha creata che mi ha fatto decidere di comportarmi in maniera diversa da come voleva lui.> lui è deleterio per il clan, lui ha sempre cercato di convincerla a raggiungere determinati obiettivi solo perché lui voleva metterci le mani sopra. E lei ha deciso di no, che ce l’avrebbe fatta coi suoi mezzi e per i suoi ideali. Dunque ascolta e osserva la donna che si alza, aggira la scrivania e si porta davanti a lei, dandole un rotolo che lei afferrerebbe con delicatezza e decisione facendo un cenno del capo a Kunimitsu. <Grazie. Vorrà dire che vi convincerò definitivamente solo col tempo e con le mie azioni.> così capirà che ha fatto la scelta giusta. <Sono disposta avervi col fiato sul collo, si.> senza problemi, senza tensioni tant’è che è convinta della sua scelta, e non avverte nemmeno la pressione da parte di Yukio, è come se la ragazza si trovasse a suo agio in queste cose. Doveri, portarli a termine sempre. Non farebbe più nulla, e per lo meno questa volta Yukio l’avverte che stanno per teletrasportarsi altrove. <A Kiri, perfetto.> il sorriso si amplia, si affila e stringe quel rotolo mentre ora compie un inchino verso Kunimitsu. <Arrivederci, e ancora grazie per la fiducia.> non se ne pentirà di certo, quello no. Dunque non le resta che rimanere immobile e sorbirsi quel viaggio per una seconda volta.[END]