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Missione di livello D - Babysitter per un giorno

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Missione di Livello D

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con Tenshi, Yosai

17:12 Yosai:
  [Zona residenziale] Fa quasi strano sentire sulla pelle il calore diretto di quella palla di luce incastonata nel cielo. Gli capita in maniera involontaria di cercare di guardarla, finendo costretto ogni volta ad abbassare lo sguardo e a sbattere più volte le palpebre. Eppure lo sguardo resta assottigliato, accompagnando un’espressione quasi beata del viso. Sta attraversando per intero la zona residenziale, diretto nella parte più tranquilla. Composta di casette basse, con il giardino. Le leve inferiori sono coperte dai lunghi, neri pantaloni d’un kimono, che avvolgono con ampie volute di stoffa i muscoli scolpiti, rosse fasciature stringono i piedi, la caviglia solida fin sotto al polpaccio squadrato, chiudendo nelle loro spire anche la stoffa del chimono. Calzature ninja ai piedi. Il torso, grosso come il tronco d’un albero, è coperto da una canotta in tessuto tecnico, bianca, senza le maniche e con il collo alto fino a coprire il pomo d’adamo. Le spalle stondate e le braccia defininite, libere dal tessuto, son decorate dai sinuosi giochi di luci e ombre dei muscoli sotto la pelle, e dagli ampi tratti d’inchiostro che disegnano per intero le braccia infilandosi sotto al tessuto della canotta. Il collo taurino sostiene il volto affilato, dai tratti definiti e dal naso dritto. Non c’è barba sul suo volto stavolta, si è ricordato di radersi. A decorare il viso rimangono le due cicatrici che campeggiano una a incorniciare l’occhio sinistra, dritta dalla fronte allo zigomo, l’altra per orizzontale sulla fronte. I capelli scuri son lasciati a giocare col vento e per la prima volta, sotto al sole diretto, si possono notare scurissimi riflessi color vino balenare tra di loro. Tutto normale? Si, eccezion fatta per la vita, sottile rispetto alle spalle, che dona al suo torso la classica forma a V. La vita, piatta e scolpita, è cinta da un drappo di stoffa rossa, sul quale campeggia il metallico simbolo di konoha. Il suo coprifronte. Ha deciso di indossarlo alla fine. S’abbassa lo sguardo, cercando la sua compagna di oggi <non dovrebbe mancare molto…> le direbbe, sereno nel tono. Dovrebbe essere que… non farebbe in tempo a finire la frase, prima di osservare la porta della casa che stanno cercando di raggiungere spalancarsi e due giovani genin uscire correndo verso di loro.

17:41 Tenshi:
 E' una bella giornata. Stranamente, il sole splende alto in cielo e quella maledetta nebbia sembra essersi presa una tregua. D'altronde, è primavera. La primavera è quella stagione dell'anno che più le mette buonumore. E quel sole, così alto, la fa star bene, nonostante tutto quello che è successo nei giorni scorsi. La rosata cammina al fianco di Yosai, suo compagno di missione. I due si trovano agli alti borghi del paese per portare a termine una missione di livello D. I lunghi capelli rosa oscillano da un lato all'altro, mentre i passi avanzano veloci, alla ricerca della casa in cui avrebbero dovuto svolgere babysitting. Infatti, il loro compito è quello di badare a sei bambini... tre coppie di gemelli. La Senjuu non si sente perfettamente a suo agio con i bambini, perché non sa mai cosa fare per farli stare tranquilli. E' anche vero che non riesce a far stare tranquilli neanche gli adulti, ma questa è un'altra storia. Sul capo della genin è legato il coprifronte nero con la placca metallica recante il simbolo della Foglia. Indossa un top rosa con scollo a barca e maniche lunghe, parzialmente coperto da una felpa nera con la cerniera completamente aperta. Dei pantaloni neri da tuta fasciano le sue esili gambe, delineandone le forme. Sulla coscia destra sono legate delle fasce bianche che reggono il portakunai nero, anche se, in realtà, non vi è un gran bisogno di armi questa volta. Ai piedi ha delle scarpe di tela nere ed al polso destro il solito bracciale rosso che le ha regalato Onosuke. Fermandosi un attimo, mentre Yosai continua a cercare la casa giusta, la rosata deciderebbe di attivare il proprio Chakra. Porterebbe le mani al petto, congiungendole per formare il sigillo della capra. A questo punto, immaginerebbe due sfere: una rossa, l'altra blu. La prima, quella rossa, in corrispondenza della fronte, rappresenterebbe la forza spirituale. La seconda, quella blu, nei pressi del ventre, simboleggerebbe la forza fisica. Comincerebbe a far ruotare le due sfere, dapprima sul loro stesso asse, per poi spingerle, l'una verso l'altra, nel petto. Qui proverebbe ad unire le due sfere, formandone una sola: quella del Chakra. Se il richiamo fosse andato a buon fine, sentirebbe una grande forza invadere ogni singola cellula del proprio corpo. Così, scioglierebbe il sigillo e seguirebbe l'Akimichi, che intanto sembra aver trovato la residenza. La frase di lui resterebbe a metà, mentre dall'abitazione uscirebbero due ninja, sconvolti in volto, quasi avessero visto un fantasma. < D-dici che avranno fatto il turno precedente? > direbbe balbettando e guardando i ragazzi allontanarsi in fretta e furia dall'abitazione. Non è esattamente pronta ad entrare in quella casa dopo aver visto le facce di quei due. Probabilmente, quest'oggi ne vedranno delle belle. [Tentativo richiamo del chakra][Chakra 30/30][equip: 3xshuriken - 3xkunai -1xcarta bomba]

18:00 Yosai:
  [Zona residenziale]  
È la Senju a fornire spiegazione della scena <merda> impreca. Probabilmente non potrà più farlo fino a fine giornata, quindi è meglio darsi da fare. La osserva impastare il chakra, o almeno presume, dato che a lui è dato vedere solo il sigillo della capra e la concentrazione della rosata. Attenderebbe di riaverla presente a se stessa <facciamo così, li raduniamo in salotto e cerchiamo di dividerli. Avranno meno possibilità di coalizzarsi se sono divisi. Se ci sono femmine te le becchi tu, ai maschietti ci penso io> accompagnerebbe quella frase al suo sguardo che, per quanto rilassato, non può essere del tutto privo di quella vena inquietantemente rude che lo contraddistingue. Accompagna quel “ci penso io” ad un gesto delle mani, il pugno chiuso della mancina va ad impattare contro il palmo aperto della mandritta e viene stretto al punto da far scrocchiare le articolazioni delle falangi. Attenderebbe eventuali considerazioni della genin prima di avviarsi di corsa verso la casa. Si fermerebbe sulla soglia, lasciata aperta dai precedenti tutori. E istintivamente si fermerebbe li, ad ascoltare fruscii, rumori, osserverebbe per quanto può l’interno della casa, senza tuttavia entrarvi, odori, dettagli, qualsiasi cosa. <tu li senti?> chiederebbe poi. È un po' troppo silenziosa quella casa. Dovrebbe essere alto qualche millimetro in meno dell’altezza del portone e largo altrettanto, per questo attenderebbe la compagna messo di profilo, con la linea delle spalle in perpendicolare rispetto a quella del portone. <Che si fa? Dobbiamo stanarli!> maledette pesti <quanti dovrebbero essere?> chiederebbe poi. No, non l’ha letto benissimo il mandato della missione.

18:23 Tenshi:
 L'imprecazione di Yosai rende la rosata ancora più tesa. Forse neanche lui riesce a badare a dei bambini? E se fosse così, come faranno i due a farli stare tranquilli? Un brivido percorre la spina dorsale della Senjuu, pensando a ciò che attende i due all'interno di quella casa. < D'accordo allora >. Yosai sembra essere sicuro di ciò che dice, ma, a parole, sono tutti bravi. Cosa faranno se si tratta di sei bambini pestiferi? Lei non è tanto sicura di poter reggere. Seguirebbe, così, il ragazzo verso la porta d'ingresso, con passi lenti. Egli si fermerebbe proprio sull'uscio, tendendo il proprio orecchio e cercando di carpire ogni singolo rumore o particolare. La Senjuu lo affiancherebbe, posizionandosi anch'ella di lato. < I-io non sento nulla > direbbe balbettando. Perché quella missione la fa sentire così ansiosa? Perché i bambini le mettono i brividi? < Entriamo? > chiederebbe all'altro, alzando il viso fino ad incontrare gli occhi di lui. < Dovrebbero essere sei. Credo di aver capito che si tratti di tre coppie di gemelli > risponderebbe alla domanda dell'interlocutore. Perché hanno assegnato quella missione proprio a lei che, in queste cose, è una frana? Confida, almeno, nelle abilità ludiche di Yosai. E, lentamente, metterebbe il piede sinistro all'interno della casa, seguito dal destro. Si guarderebbe da un lato e dall'altro. Davanti a loro, un grande salotto, con un camino, un piccolo tavolo centrale ed un divano rosso. Il pavimento del salotto è cosparso di bambole, macchinine ed altri giocattoli. E dei bambini nemmeno l'ombra. < Yosai, io non li vedo >. Farebbe qualche altro passo all'interno del salotto, aspettando che il ragazzo la segua. Adesso è proprio sicura che quei bambini saranno delle pesti. Una risatina arriverebbe all'orecchio della rosata. Una risatina compiaciuta, orgogliosa del lavoro svolto. < Hai sentito? > chiederebbe la Senjuu, voltandosi verso il compagno. < Sembrava provenire da quella stanza >. Con l'indice della mano destra indicherebbe una porta chiusa, a destra del salotto. Con passo lento, quasi furtivo, si avvicinerebbe ad essa, cercando di cogliere le pesti di sorpresa. E, piano, giunta davanti alla porta, la aprirebbe. [Chakra on][Equip lo stesso]

19:01 Yosai:
  [Zona residenziale] Sgrana lo sguardo stupita <ma che diavolo…!> non se l’aspettava un numero così alto <qui papà dovrebbe annodarselo per bene la prossima volta che pensa troppo alla mamma> scuote il capo. Piegamenti, flessioni, addominali, trazioni! Questo si fa nel tempo libero! No le cose zozze. Annuisce entrando con lei. C’è puzza di cibo bruciato e qualcuno sembra aver buttato una bomba in salotto deve stare attento a come cammina, per evitare gli stipiti e gli angoli con le spalle stondate. Tenterebbe di attivare i sensi come può cercando presenze intorno a lui, sperando che qualcosa l’accademia gli abbia insegnato. Sa che sono delle pesti, quei piccoli figli di… quella bravissima donna della madre. È l’altra a sentire per prima il rumore, che però arriva anche a lui. Una risatina. Ghigna, indietreggiando di un paio di passi e tirando una sonora capocciata allo stipite *stonk*. Tira il capo in avanti portando la mano a massaggiarci la nuca. Fanc… si volta guardando male lo stipite, ed è in quel momento che percepisce un cigolio, dalla parte opposta rispetto alla risatina percepita dalla genin <Vai, acchiappa quel marmocchio> mormorerebbe a lei mentre lui tenterebbe di fare ciò che si è scordato all’inizio. Deve imparare a richiamare il chakra il prima possibile. Come prima missione non c’è male con gli errori. Tenterebbe quindi di concentrarsi su se stesso, congiungendo le mani davanti al plesso solare nel sigillo della capra. Cercherebbe quindi le due energie che lo compongono come essere, focalizzando l’attenzione per prima sull’energia che muove le sue emozioni, i suoi sentimenti, i suoi pensieri, l’energia psichica, per poi, una volta focalizzata, dedicarsi all’energia che muove i suoi muscoli, il suo sangue, il suo cuore, l’energia fisica. Se fosse riuscito ad individuare i due globi di energia tenterebbe di convogliarli entrambi all’altezza del plesso solare, dietro alle mani, per poi innescare un moto circolare dell’una dentro l’altra e dell’altra dentro l’una, congiungendole nella potente energia che lo muove, il chakra.[Tentativo di richiamo del chakra][Se chakra: on]

19:12 Tenshi:
 Una piccola risata scappa dalle labbra della genin quando Yosai fa quella battuta. Per cercare di trattenerla, si porterebbe la mano sinistra alla bocca, mentre la mano destra sarebbe intenta a girare la maniglia della porta. Contemporaneamente, il ragazzo si accorgerebbe di un cigolio dalla parte opposta della stanza. Mentre la porta verrebbe aperta, le Senjuu volterebbe il capo ed il busto dalla parte opposta, per cercare di capire cosa fosse quel cigolio. Solo adesso si accorgerebbe di alcuni piedi che sbucano fuori dalla tenda rossa della finestra. Più precisamente, dietro quella tenda si nasconderebbero due bambini. Correndo, la Senjuu si precipiterebbe verso le due figure nascoste, ma non si accorgerebbe di aver appena pestato una macchinina con il piede destro. Così, la rosata perderebbe l'equilibrio e scivolerebbe, cadendo a terra con il sedere. Confusa, si massaggerebbe la schiena che aveva appena attutito il colpo. Nel frattempo, però, dalla porta che era stata aperta poco prima, uscirebbero correndo quattro bambini. Si tratta di due bambine identiche, più grandi, con delle trecce lunghe e bionde e grandi occhi azzurri, e di altri due bambini, anch'essi identici, più piccoli delle prime due, con capelli corti e neri ed occhi color nocciola. Si fionderebbero verso la Senjuu, circondandola e ridendo a gran voce. La genin spalancherebbe gli occhi, rendendosi conto di avere appena dato loro un motivo per prendersi gioco di lei. Lo sguardo andrebbe alla ricerca di quello oceanico di Yosai, invocando l'aiuto di quest'ultimo. Intanto, le due pesti nascoste dietro la tenda rossa, sembrerebbero non volere uscire. Quel posto è l'inferno in terra, può percepirlo. E quelle sono bestie del demonio. Farebbe un sorriso forzato verso Yosai, con occhi ancora spalancati, in un'espressione che è un misto tra panico e terrore, chiedendo, implicitamente 'Che diamine si fa adesso?'. [Chakra on][Equip lo stesso]

19:28 Yosai:
  [Zona residenziale] Ha appena finito di concentrarsi per evocare il suo chakra quando, schiudendo le palpebre e tornando con gli zaffiri a cercarla, farebbe appena in tempo a vedere una cascata di capelli rosa scendere verso il basso, caduta. <pffff> si lascia sfuggire una risata completamente involontaria, nel vederla sconfitta da una macchina, ma a lui non sta per andare tanto meglio, indietreggerebbe di un passo in quella risata sconsiderata, finendo nello spazio nel quale s’arrampica la scalinata verso il secondo piano. Viene quindi assordato da un orrendo grido di battaglia dall’acuto tanto alto che probabilmente con qualche decibel in più spaccherebbe tutti i vetri di casa e sul suo capo s’avventa il più piccolo, o comunque uno dei due ultimi nati. Contemporaneamente il gemello della ragazzina più grande non esiterebbe a comparire dal sottoscala, approfittando del fatto che l’attenzione dell’Akimichi fosse deviata dal fratellino, fuoriesce dallo scantinato per volare in scivolata a gamba tesa sulla leva inferiore sinistra del genin, che crollerebbe quindi a terra <piccoli bast….doni del cielo> tenterebbe di togliere i piccoli artigli del più piccolo dagli occhi il tempo per cercare la rosata <li sistemo e ti raggiungo! Cerchiamo di impedire che escano da porte o finestre almeno!> Che il danno resti contenuto all’interno della casa! Si esibirebbe in un occhiolino, strizzando l’occhio sfregiato dalla cicatrice ce la faranno. Alzando la mancina fin sopra il capo tenterebbe quindi di afferrare il piccolo cucciolo di demone per la collottola e di tirarlo su, mentre attiva di nuovo le leve, tornando a superare i due metri d’altezza, con il piccolo tenuto verso l’alto che muta drasticamente espressione verso il terrorizzato nel vedere quanto in alto si trova. Lo solleverebbe, qualora riuscisse, a prenderlo, senza la minima difficoltà, facendo guizzare i muscoli tonici.

19:29 Yosai:
  [Zona residenziale] edit: [Chakra: ON]

20:10 Tenshi:
 Uno dei due fratelli più piccoli sembra distogliere l'attenzione dalla Senjuu seduta sul pavimento e, vedendo la figura imponente di Yosai, gli si avvicinerebbe sogghignando e strofinandosi le mani, tendendogli un attacco dall'alto. Così, la Senjuu si arrende al fatto che dal compagno di missione non potrà ricevere l'aiuto richiesto. Nel frattempo, sbucherebbe dal nulla un quinto bambino, più piccolo delle gemelle più grandi, ma più grande dei gemelli più piccoli. Probabilmente si tratta di uno dei due gemelli di mezzo. Questi scivolerebbe sul pavimento con la gamba tesa, facendo cadere anche l'Akimichi. La rosata, con il palmo della mano destra, si colpirebbe la fronte. < Dove siamo finiti? > esclamerebbe, quasi rassegnata all'idea di fare stare tranquille quelle bestioline odio-- adorabili. Ricorda, però, di aver visto due paia di scarpe sotto la tenda. Con la mano ancora sulla fronte, si volterebbe verso la tenda scarlatta e le due paia di scarpe, sono ancora lì. A conti fatti, i bambini visibili sono cinque, più... due nascosti dietro la tenda?! Che maledizione è mai quella?! < Dio santo > esclamerebbe, fissando prima le due paia di scarpe e poi il ragazzino che aveva fatto appena cadere Yosai. Le due gemelle ed il più piccolo che erano rimasti con la rosata, riderebbero ancora più di gusto, guardando la faccia confusa della genin. Quest'ultima cercherebbe di riprendere il controllo della situazione, alzandosi in piedi e facendo un sorriso gentile, ma che nasconde una chiara rabbia, ai tre bambini davanti a lei. Nel frattempo, Yosai, che si era rialzato da terra, aveva sollevato il più piccolo, che adesso si trova per aria. < Y-yosai?! > direbbe, guardandolo con occhi spalancati. Forse, neanche lui è bravo con i bambini. Fantastico. Cercherebbe di tornare calma, facendo un lungo respiro ed avanzando a grandi passi verso la tenda. Si fermerebbe davanti ad essa, quasi dubbiosa. Poi la solleverebbe e... sorpresa! Dietro la tenda non c'è nessuno, ma solo due paia di scarpe poggiate a terra. Quei marmocchi erano riusciti a fregarli. Farebbe un altro lungo respire, portandosi le mani ai fianchi e voltandosi verso i tre bambini che poco prima la circondavano. < D-dov'è l'altro? > chiederebbe, con un tono gentile, ma anche tagliente, come se volesse prendere a pugni quei bambini, ma al tempo stesso sapesse di non poterlo fare. In viso, un sorriso, tradito dallo sguardo folle che si sposta da un bambino all'altro. [Chakra on][Equip lo stesso]

20:26 Yosai:
  [Zona residenziale] Non ha modo di rispondere alla giovane Senjuu, non appena riesce a scrollarsi dal capo quella sottospece di figlio di satana, che non manca di graffiargli il viso con gli artigli e di tirargli qualche capello, lo porterebbe, tenendolo stretto per i vestiti dietro la collottola, all’altezza del viso. Un’espressione truce in volto, lo penetra con gli occhi del color dell’oceano in tempesta. Alla visione del volto sfregiato e per nulla amichevole del gigante, il bambino tacita gli starnazzi e smette di muoversi, rimanendo appeso come un salame inerte <CHISSA’ DI CHE SA LA TUA CARNE, SE FIATI O TI MUOVI TI ASSAGGIO> gli urla contro con il tono di voce peggiore che riesce a trovare. Dal bambino null’altro se non copiosi lacrimoni che cadono sul soffitto ed un lento e incessante “mmmmmmmmmmmmh”. Meschino tentativo di piangere senza fiatare. Fatto questo abbasserebbe il bambino lasciando penzolare il braccio lungo il fianco, come se fosse a riposo, ma senza lasciarlo andare <OH>. Bambino che tenterebbe semplicemente, stando attento a non essere visto, di appigliarsi a qualsiasi cosa si muova. Il genin semplicemente s’allungherebbe di scatto verso il ragazzo più grandicello, afferrando la sua caviglia ed iniziando a trascinarlo per quella verso la rosata, ignorando i tentativi di lui di liberarsi da quella morsa d’acciaio con il piede libero, e di aggrapparsi a stipiti e pareti <Seduti. Sul. Divano. Tutti> è perentorio, si è stufato. E poi aveva un bambino nei capelli, lui! Che dei suoi capelli è gelosissimo <Quanti ne abbiamo? Chi manca?> chiede alla rosata. No, non ci sa fare coi numeri.

22:27 Tenshi:
 I bambini non sembrano per nulla spaventati dalla rosata, che, più che un'adulta, appare ai loro occhi come una bambolina un po' troppo grande. D'altronde, non ci può fare nulla se non riesce mai a fare la voce grossa. E la sua altezza non l'aiuta per niente. Per cui i bambini non le risponderebbero, continuando a ridere e dondolandosi con il busto da un lato all'altro, con aria da innocenti. Questo, invece, non sembra succedere con i due bambini con cui sta avendo a che fare Yosai. Infatti, il ragazzo alzerebbe la voce, forse un po' troppo per dei bambini, che infatti sembrerebbero impauriti dalle sue minacce. I due genin sono esattamente l'opposto: mentre la rosata cerca di calmarsi e rivolgersi loro con un sorriso, seppur falso, il corvino esplode in urla ed imprecazioni varie. Praticamente, in quel duo non vi è una via di mezzo. Eppure, le sue urla sembrano funzionare. Forse è stato un po' troppo duro, ma quelle pesti sembrano essersi calmate. Anche i tre bambini con cui stava cercando di parlare la rosata obbediscono subito al genin dagli occhi color oceano, filando dritti sul divano. Di certo, non era il miglior metodo per tranquillizzarli, ma, in quel momento, andava bene qualsiasi cosa, pur di avere un po' di calma e capire la situazione. Capire che all'appello... ne manca ancora uno. < Dunque, abbiamo due gemelle più grandi, due più piccoli ed uno di mezzo. Manca suo fratello > direbbe, indicando con l'indice della destrorsa il bambino che poco prima aveva fatto scivolare Yosai. Si avvicinerebbe verso il suddetto bambino, abbassando l'indice. < Dov'è tuo fratello? > cercherebbe di fare la dura, ma sa bene che questo non le riesce per niente. Una diciassettenne bassa con i capelli rosa confetto che cerca di fare la dura. E' ovvio che non ci sarebbe mai riuscita, non agli occhi di quei bambini. Infatti, dalle labbra del bambino verrebbe fuori l'ennesima risatina che farebbe spalancare, ancora una volta, gli occhi cerulei della Senjuu. [Chakra on][Equip lo stesso]

22:40 Yosai:
  [Zona residenziale] Si avvicina alla rosata con un moccioso in una mano come una busta della spesa e trascinando il ragazzetto che l’ha fatto scivolare, senza troppo curarsi lancia il moccioso tutto sporco di lacrime e mocciolo che ancora mugugna sul divano, come fosse il telecomando di un televisore, l’altro semplicemente lo lascia li a terra mentre fratelli e sorelle vanno subito a sedere affianco al piccolo piagnone, per consolarlo. Si piazza davanti al gruppetto per donare a ciascuno un’occhiata gelida, ma non parla con nessuno. Uno sguardo alla compagna, che invece si dedica all’unico mezzano che hanno trovato, la osserva, è praticamente alle sue spalle, mentre lei cerca di interrogarlo. Alla domanda della genin però, il ragazzetto sul pavimento prepara sulla faccia da schiaffi un’espressione birbante che però, la genin lo noterà, inspiegabilmente quando lei fa lo sguardo da dura, si tramuta in un’espressione di terrore, e inizia a indietreggiare. Sarà stata l’espressione della rosata? O il gigante sfregiato e inc*zzato come una bestia che emerge alle sue spalle, fissandolo con dei sinistri bagliori affamati nello sguardo? Non si sa, ma l’Akimichi sta molto attento a non farsi scoprire dalla Rosata. Sta per parlare, il ragazzetto, quando d’improvviso uno schianto di cocci proveniente dal giardino distoglie l’attenzione di tutti <merda> ringhia <il tetto! Tenshi!> l’ha vista all’opera, sa che può fare sicuramente più di lui che s’avvierebbe a tutta velocità verso l’uscita, ignorando gli altri bambini che sembrano più che altro spaventati dalla situazione.[chakra: on]

23:10 Tenshi:
 Yosai lascia il mezzano sul pavimento ed è a questo che la rosata sta cercando di rivolgersi con aria da dura. Ovviamente, quell'aria la tradisce, facendo ridere il bambino. Ma, non si sa per quale strano motivo, l'espressione sul viso di lui cambia visibilmente. Sembrerebbe terrorizzato e comincerebbe ad indietreggiare. Ha funzionato? Ha davvero funzionato?! Beh, allora la sua aria da dura serve davvero a qualcosa. Sul viso di lei si dipingerebbe un sorrisetto compiaciuto. Forse, finalmente, quelle bestioline hanno capito chi comanda. Ovviamente, la Senjuu non sa che l'artefice di quel terrore fosse, invece, Yosai dietro di lei. All'improvviso un rumore, come di qualcosa che cade e si rompe, attrae l'attenzione della rosata. Subito, la rosata si fionda fuori, lasciando i bambini nel salotto, ormai troppo impauriti dalla possente figura del genin per muoversi. Uscirebbe dalla porta d'ingresso, ritrovandosi, così, in giardino. Ed ecco ritrovato il sesto ed ultimo birbantello: in piedi, sul tetto, mentre lancia delle tegole da lassù, con espressione soddisfatta < C-cosa...? >. L'espressione della Senjuu è confusa dalla situazione. Ma anche impaurita, perché il bambino potrebbe trovarsi in pericolo da un momento all'altro. E se dovesse cadere? < S-scendi giù! > balbetterebbe, con la voce stroncata dalla paura. La sente, è la paura vera quella che le scorre nelle vene. Non ha paura di fallire la missione, no. Ha paura che quel bambino si faccia davvero del male. Ma al bambino sembra non importare, poiché, ignaro di ciò che potrebbe accadere, continuerebbe a lanciare tegole. La rosata si guarderebbe intorno, per cercare di trovare una soluzione. < Yosai dobbiamo farlo scendere da lì >. Ed è nel momento in cui pronuncia queste parole che vede, nel giardino, qualcosa che potrebbe esserle d'aiuto: un albero di mele. Gli occhi cerulei della Senjuu si illuminerebbero e, subito, le mani verrebbero portate al petto, congiungendosi e formando il sigillo del serpente. Immaginerebbe due sfere: una forte e dura, nei pressi del suo polso destro, che simboleggia il Doton, l'altra fluida e fresca, vicino al polso sinistro, che simboleggia il Suiton. Farebbe ruotare queste due sfere, spingendole con forza l'una verso l'altra. Non appena esse si toccherebbero, si unirebbero in un vortice veloce e creerebbero un nuovo elemento, fluido ma allo stesso tempo duro: il Mokuton. Se tutto fosse andato a buon fine, la sua innata sarebbe pronta a qualsiasi evenienza. [2/4 tentativo attivazione innata][Chakra 29/30][equip lo stesso]

23:26 Yosai:
  [Zona residenziale] Ed è così che si trovano entrambi fuori, con i fratelli recuperati che si spiaccicano contro l’ampia vetrata della sala a godersi lo spettacolo. Divertiti? Preoccupati? Chi può dirlo, sicuramente stanno buoni e tutti fermi in un posto, la missione sta andando egregiamente. Certo. Si trova fuori con la compagna di missione, ovviamente lui è il bersaglio più grosso, ed è così che il ragazzo mira alla sua faccia con la tegola successiva. Tegola che viene senza problemi intercettata dalla mancina aperta del gigante sfregiato e afferrata al volo prima che possa colpire il viso. Schiocca la lingua sul palato <tsk, quell’idiota si sta togliendo il terreno da sotto i piedi> se continua così cadrà, le tegole sono incastrate l’una nell’altra, basta toglierne una per rendere meno stabile tutta la struttura e far venir giù un’intera colonna di tegole che potrebbe travolgerlo. Sposta lo sguardo sulla rosata, la osserva compiere quel sigillo, l’ha già vista in quella posizione, sta per far danzare gli alberi, l’ha già vista farlo, e lo sguardo si sofferma su quell’albero di mele <Prendilo Ten, io vedrò di afferrarlo se qualcosa va storto> piano A e piano B, come un bravo ninja. Si si piazza proprio sotto il ragazzo che gli scaglia contro un’altra tegola, quando d’improvviso i suoi piedini poggiano su una tegola umida, scivolando. Cadrà di sotto se la Senjuu non sarà pronta. Flette le gambe il gigante, pronto a farle scattare come molle[chakra: on]

23:47 Tenshi:
 Il compagno di missione ha già capito cosa la rosata vuol fare. Quei due hanno la testa un po' per aria, ma, in fondo, sono un grande duo. Hanno trovato una perfetta sintonia, in così poco tempo. Sanno comunicare con gli sguardi. Con i movimenti. E' incredibile come due persone, fino a poco tempo fa sconosciute, adesso sappiano capirsi così bene. < Ci penso io >. E farebbe un sorriso. Non come quelli di prima, forzati e senza sentimento. Un sorriso vero, sentito. Perché usare la sua innata la fa stare bene. Le mette quella tranquillità in corpo che spesso le manca. Ma, subito dopo, qualcosa va storto. Il bambino pare aver poggiato i propri piedi su una tegola umida. Sta per cadere dal tetto. Di colpo la Senjuu raccoglie tutta la calma che possiede in quel momento. Può essere presa in giro anche da un bambino, ma lei è pur sempre una kunoichi. E, come tale, deve saper analizzare la situazione in modo cauto ed attento. Così, spingerebbe il proprio Chakra mokuton fuori dagli tsubo dei piedi. Esso fluirebbe all'interno del terreno, fino ad arrivare a circa cinque metri da lei, dove si trovano le radici dell'albero di mele. Se ciò fosse accaduto, il chakra di lei comincerebbe a scorrere all'interno della corteccia, poi nei rami, poi nelle foglie. Velocemente, allungherebbe un ramo verso il bambino sospeso a mezz'aria, che sta per schiantarsi a terra. Il ramo circonderebbe il busto del bambino e starebbe attenta a non stringere troppo per evitare di fargli del male. Se tutto ciò fosse andato a buon fine, il bambino verrebbe abbassato a terra delicatamente ed il ramo lascerebbe la presa solo quando il bambino abbia poggiato entrambi i piedi al suolo. Così, farebbe tornare il ramo di melo alla sua posizione naturale, lasciando andare il piccolo. La genin inizierebbe a respirare velocemente, come se si stesse rendendo solo adesso conto di tutta l'ansia accumulata quel pomeriggio. E si lascerebbe cadere a terra, in ginocchio, per cercare di riprendere respiro. < Mi hai fatta spaventare > direbbe poi, sorridendo al bambino. Anche questo è un sorriso sincero. E' felice di aver salvato un'altra vita. [2/4 spostamento ramo][Chakra 28/30][equip lo stesso]

23:57 Yosai:
  [Zona residenziale] È la genin a prendere in mano la situazione. Lui deve solo stare attento che nulla vada storto, ed effettivamente la genin si dimostra abile come pensava, afferra il bambino lo adagia a terra, prima di crollare in ginocchio per la tensione. Stende le labbra in un sorriso che s’incunea negli zigomi, sottile. M a quel bambino aspetta qualcosa di peggio del pacato commento della genin. Si avvicina da dietro, afferra anche lui per la magia sulla collottola, afferrando anche il collo, e lo tira dentro. Non può vedere il suo sguardo, perché è alle spalle del bambino, ma la genin potrà notare lo sguardo del condannato a morte sul suo viso <muoviti, babbeo, stavi per spaccarti il collo> lo costringe a voltarsi verso casa, ma lui aspetta, osserva la genin, ne cerca lo sguardo e qualora lo ottenesse le regalerebbe un sorriso solare <ottimo lavoro> commenterebbe accompagnando quel dire ad una strizzata dell’occhio sinistro, di nuovo. Un cenno d’intesa, prima di dedicarsi al ragazzino <Tu e i tuoi fratelli avete guadagnato un nuovo cane da guardia> tornerà in casa, schiafferà anche lui sul divano, e se ne starà li, in piedi, dall’alto dei suoi due metri, con le braccia conserte davanti a loro a controllare che nessuno si muova, fino a fine missione, per poi accompagnare la genin a mangiare qualcosa. Se lo sono meritato in fondo. [END]

00:12 Tenshi:
 La tempesta sembra essere finita. Yosai le rivolge l'occhiolino, in segno di intesa. E lei gli sorride, esausta, ma felice. Guarda la scena davanti ai suoi occhi: il genin minaccia il bambino, con fare duro. Ma badate bambini, quel gigante ha un cuore davvero tenero. Può avere dei modi duri, ma in fondo è morbido come panna montata e dolce come miele. Ormai lo ha capito la Senjuu. Dopo aver ripreso fiato, si alzerebbe dal suolo, tornando dentro. Si siederebbe sul pavimento, con le gambe incrociate. I bambini, da quel momento in poi, se ne staranno fermi ad osservare impauriti l'Akimichi. E lei continuerebbe a sorridere, per tutto il tempo. E' stata una missione un po' strana, diversa dalle solite, ma anche stavolta si porta qualcosa dentro: quell'intesa che solo due opposti possono avere. La situazione sembrerebbe sciogliersi, quando i bambini capiscono di avere esagerato. Così, parlando del più e del meno e raccontandosi storie, aspetterebbero che i genitori dei piccoli, tutti e sei sani e salvi fortunatamente, tornino a casa per poi salutare ed andare via. Usciti dalla porta, lungo il giardino, la rosata abbraccerebbe il corvino. Un abbraccio un po' strano, quello, data la differenza d'altezza. Se lui la lasciasse fare, lei direbbe < Complimenti per il coprifronte. Vedi? Adesso siamo allo stesso livello >. E, se lui non l'avesse ancora allontanata, lo stringerebbe più forte. Quell'abbraccio è un segno del fatto che ormai Yosai fa parte della sua vita. E si allontanerebbe, per poi andare a mangiare qualcosa con il genin. Che giornata! [END]

Yosai e Tenshi si recano agli alti borghi per portare a termine una missione di livello D. Dopo varie peripezie, i due riusciranno finalmente a tenere a bada le piccole pesti.

Grazie Yosai, ti ho adorato <3
Buone risate a tutti!