Promozione al Rosa Shocking
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Giocata del 28/03/2020 dalle 13:36 alle 18:05 nella chat "Luogo Sconosciuto"
[Salone] "Uhm? Oh si, qualche cosa per stuzzicare non è male da preparare, di norma siamo noi che mangiamo presto, se Kouki non ha mangiato credo accetterebbe volentieri!" Un sorriso del tessai verrebbe rivolto alla cuoca, quella dannata cuoca che si aggira per la magione di Yukio provvista sempre di mattarello, grembiule e una cuffietta. La stazza della donna è decisamente in carne ma non è sicuramente da sottovalutare, è riuscita più volte ad atterrare il Kokketsu a suon di mattarellate in testa, poretto. I suoi bimbi sono a giocare nel giardino (meglio identificato come un enorme spazio a confine con la foresta, un buon posto per allenarsi nella natura ma comunque sempre sorvegliata da tutti i suoi sottoposti. Il Salone è uno dei tanti in quella magione, di fatto è raggiungibile da una serie di scale interne che porterebbero le persone verso il basso, un salone che darebbe ad una piscina chiusa, diviso con essa da una vetrata unica e riflettente, stile specchio. Al centro di questo salone c'è per l'appunto Yukio vestito con abiti decisamente casalinghi, una canotta bianca sgualcita e non stirata è appoggiata sul suo torace, lasciando visibili i propri tatuaggi ed il suo magrolino corpo; un paio di pantaloni alla turca ornano le sue gambe ed... Un paio di babbucce color rosa shocking coprirebbero i suoi piedini. Gusti pessimi ma questo si sa. I capelli sono legati da una chioma sulla propria nuca lasciando che la sua rasatura sia visibile in tutti e due i lati. Non indossa le proprie lenti a contatto e come di rado succede i suoi occhi risplendono d'un ceruleo quasi mai visto prima. Seduto sulla propria poltrona con difronte un tavolino aspetterebbe semplicemente l'arrivo della donna la quale potrebbe trovare disponibilità proprio difronte ad esso, lasciandole disponibile un intero divano su cui accomodarsi. Kouki verrebbe letteralmente scortata da una guardia del corpo di Yukio, Totoro per la precisione, il braccio destro del Tessai. Una volta che giungerebbero difronte all'entrata della magione, Totoro proferirebbe parole "[T] Non mi ha detto nessuna regola da seguire, quindi potete tenere il chakra attivo o portare armi con voi, di norma mi avvisa prima, quindi potete fare quello che volete[/T]" Semplice rassicurazione che darebbe alla Yakushi, porgendole un cenno di capo. La accompagnerebbe all'interno della magione aprendo la porta con una strana mossa, la mano di Totoro di fatto poggerebbe su una placca a lato della porta, immetterebbe del chakra ed essa si aprirebbe, un sistema di sicurezza più avanzato rispetto allo standard. Farebbe da capo fila a Kouki, iniziando a scendere le scale, ma proprio li, prima di scendere, ecco la cuoca, Matilde "[M] Oh ma ciao bellissima, ho preparato giusto qualcosina per farvi compagnia, spero sia di tuo gradimento, da bere preferisci alcolici o qualcosa di normale?[/M]" Ridacchia in merito, iniziando a scendere le scale prima di Totoro e di Kouki stessa. Il 'poco' che ha preparato è un vassoio enorme di qualsiasi cosa possa venire in mente per mangiare, molto sobria come cosa, no?.[ck off] Ha preso una decisione… ha deciso che questo sarà il giorno in cui esporrà all’Hasukage le sue intenzioni. Ci pensa da anni, fin da quando era Genin e ancora di più questo pensiero si è fortificato man mano che ha fatto carriera tra i ninja. Lo aveva organizzato quando ancora la sua mente era affollata dalle sue personalità… trovare un modo per rendersi indispensabile, utile, un modo che facesse comprendere all’Hasukage che le sue intenzioni sono giuste. Non sa quanto tempo le ci vorrà, ma deve iniziare a portare avanti il suo piano e le sue intenzioni per il Clan. Quindi questo è il giorno, lo ha deciso, lo ha scritto e ha avvisato l’Hasukage per essere ricevuta e parlare con lui. Non si torna indietro, ma si va solo avanti. La pelle estremamente pallida della Yakushi ricorda quella di uno spettro, incredibilmente bianca tanto da sembrare trasparente. I lunghi capelli, color dell’ebano più nero, come seta sono tenuti sciolti in modo che cadano lungo la schiena fino oltre al sedere, oltrepassandolo di poco, accarezzandola ed avvolgendola come un mantello fatto della notte più scura privata degli astri. Alcune ciocche ricadono in avanti sulle spalle, mentre la frangia e qualche ciocca laterale al viso, incorniciano quei suoi lineamenti eleganti e fanciulleschi. Con espressione attenta ai dettagli, seria e concentrata, osserva dritto davanti a sè coi suoi occhi d’ambra antica, grandi, profondi e magnetici, i quali nascondono segreti tra i più belli e oscuri. All’apparenza piccola e minuta, con il suo metro e cinquanta di altezza, nonostante abbia abbandonato da un po’ i tratti infantili, madre natura non è stata clemente con lei e le ha donato una corporatura fine, con curve poco accentuate che la fanno sembrare molto più giovane di quello che è in realtà. Nonostante questo, si può dire che abbia un corpo elegante e sinuoso, come una serpe. Indossa un kimono bianco come la neve, corto da arrivarle a circa metà delle cosce e dalle lunghe maniche larghe e comode, lunghe fino a coprirle le manine. E’ ornato da motivi floreali azzurri e blu, medesimo colore che viene ripreso poi anche dalla fascia che glie lo tiene chiuso in vita, sulla quale è cucita la placca in metallo del coprifronte di Kusa. Sul davanti, all’altezza del cuore, è cucito il simbolo del suo clan Yakushi, ripreso anche sulla schiena, in mezzo alle scapole. Al di sotto del kimono indossa un paio di pantaloncini neri più corti, si vedono appena sotto di esso, e sono attillati ma elasticizzati per non impedirle i movimenti. Alla gamba destra vi è il porta kunai e shuriken posto sopra una bianca fasciatura, mentre in vita, dietro alla schiena, il porta oggetti. Sulle nude gambe sono visibili le cicatrici che deturpano ogni singolo centimetro della sua pelle, ed esse continuando anche al di sotto dei vestiti, percorrono l’intero suo corpo abbracciandola come veleno, fino al collo, dietro al quale vi è incisa col fuoco e il ferro la scritta: “E-001”, come un marchio. Solo il viso è lasciato intonso e perfetto da quegli orribili segni. Come detto sta camminando con fare deciso alle spalle di colui che la sta scortando all’interno della Magione di Yukio, decisamente enorme, decisamente apprezzabile. <Oh, bene, grazie.> risponde al dire di Totoro per quanto riguarda il chakra e le armi, in effetti lei ha portato tutto con sé e il chakra scorre libero nel suo corpo, non le era nemmeno passato per la mente che avrebbe potuto ricevere ordini diversi. Ad ogni modo parla in modo cortese ed educato, osservando ciò che la circonda. Di sicuro la Magione ha un invidiabile sistema di sicurezza, niente male davvero, ma lei non si perde certo in lodi e prosegue insieme all’uomo. Inizia a scendere le scale, molte domande nella testa ma nessuno di esse viene posta, ed ecco comparire una… cuoca. La osserva, la ascolta e accenna un lieve sorriso di cortesia, cerca di non mostrare quanto tutto quello sia nuovo per lei, poco abituata a situazioni simili. <Salve. Grazie per il disturbo e se possibile preferirei del thè, grazie.> nessun alcolico ma qualcosa di normale, quindi, tradizionale dal punto di vista della Serpe Grigia. Ennesimo cenno del capo verso la donna che inizia a scendere anche lei le scale sorreggendo un vassoio davvero troppo pieno per la ragazza. Spera nel meglio, non sa esattamente come si deve comportare, ma si aspetta di trovarsi davanti un Hasukage tutto d’un pezzo. Per questo, una volta raggiunta l’enorme salone dove si trova Yukio, rimane un attimo interdetta dalla figura che scorge, o meglio… dagli abiti completamente casual che indossa. Non sembra un Kage, non sembra un capo… indossa delle babbucce rosa e una canotta trasandata. Ma soprattutto delle babbucce rosa! Non sa cosa pensare, cosa dire e come comportarsi, rimane solo interdetta a fissarlo come se stesse guardando un animale raro mai visto prima. <Buongiorno… Hasukage.> cerca comunque di seguire le noiose e indispensabili regole sociali, quindi saluta educatamente e compie un inchino verso di lui, attendendo da egli eventuali altre istruzioni per avanzare o persino sedersi. Insomma… è così che ci si comporta, no? [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)] [Salone] La cuoca per l'appunto scenderebbe prima di Totoro e Kouki con quel vassoio tenuto solo con la mano destra, scenderebbe le scalle saltellando quasi, muovendo la propria massa verso l'alto e verso il basso. Una volta che giungerebbe vicino al tavolino appoggerebbe il vassoio, ma ecco che prima che Kouki possa vedere la scena, la cuoca andrebbe a tirare una mattarellata proprio in testa a Yukio "[M] C'è una signorina, scostumato che non sei altro [/M]" Sottovoce, per non farsi sentire, ma inutile dire che Kouki, avendo anche il chakra attivo, potrà capire senza dubbio la situazione, di fatti appena vedrebbe Yukio, esso si massaggerebbe la testa, dolorante "C-Ciao Kouki" Molto molto molto meno informale di lei, di fatti le darebbe un semplice cenno di capo, occhi strizzati dal dolore e BABBUCCE ROSA che farebbero da padrone in quel contesto "Ti ho invitata qui apposta, sii meno informale cortesemente" Rassicura, o per meglio, chiede "Nel palazzo del consiglio ci sono troppe orecchie che non mi piace avere attorno" E proprio con queste parole, osserverebbe Totoro il quale di risposta si congederebbe velocemente, risalendo le scale. La cuoca, d'altro canto, osserverebbe Kouki con un sorriso degno di una mamma, guanciotte arrossate e occhi candidi che la squadrerebbero "[M] Che bella ragazza, ah Yukio? Vabbè, vado a prepararti il thè allora![/M]" Letteralmente una paciona, impossibile resisterle, di fatti Yukio non le direbbe ASSOLUTAMENTE nulla, non si permetterebbe. "Mangia eh, fai come se fosse casa tua sul serio, non preoccuparti di niente" Muovendo la mano destra su e giù lasciando che faccia proprio come meglio crede, la stessa mano si muoverebbe in avanti, in cerca di afferrare qualche tramezzino, giusto per. Matilde provvederà a portare a Kouki il thè richiesto e a Yukio, classica acqua naturale durante il giorno, molto limpida. STRANAMENTE non fuma ancora, si vede che sarà concentrato e senza alcun tipo di ansia addosso in questo momento, un clima di relax assoluto. "A quanto par sei simpatica a Matilde, fortunata te..." Già, lui che riceve bastonate di continuo, poretto. "Devo prevenire" Il primo morso del tramezzino andrebbe a generare un'onda d'urto proveniente dal Tessai, i capelli di Kouki se lasciati liberi svolazzerebbero all'indietro, spinti da quello strano spostamento d'aria. "Almeno cerco di evitare qualche mazzata, o quanto meno ci provo" Ridacchia, stravaccandosi nuovamente sulla poltrona, dondolandosi avanti e indietro puntando con i propri cerulei quelli della Yakushi, lasciandole parola senza accennare ad altro, semplicemente avrebbe un sorriso delicato seppur luminoso e brillante a causa dei suoi piercing che ornano il proprio volto e che riflettono con la luce delle vetrate alle sue spalle e a quelle della donna.[se ck on] No, non è proprio abituata a una simile situazione, nella sua mente si era fatta tutta un’idea diversa… deve riprendersi e alla svelta. Osserva l’uomo mentre si massaggia la testa dolorante e ancora una volta permane nell’analizzare il suo di fare e di vestire. Non vuole giudicare, assolutamente, ma non sa nemmeno cosa pensare. In questo caso come si dovrebbe comportare? Deve essere formale o più informale? E se fosse una sorta di prova? Troppe paranoie si fa la Serpe. Il sorriso della ragazza che risponde al saluto di Yukio, viene tirato di più e sembra quasi nervoso, mentre l’espressione è un miscuglio tra la confusione e il suo tentativo di mantenere un certo tono. Si deve adeguare a lui e alla svelta. Infatti arriva direttamente da lui la dritta su come comportarsi in questo momento. <Meno formale, ho capito.> dunque lo terrà a mente per i prossimi minuti a venire e lo sguardo cala proprio sul vassoio che è stato proprio messo a disposizione per quell’incontro. Troppe cose da mangiare, anche se vorrebbe non sa nemmeno se riuscirebbe a mettere in bocca qualcosa, basta guardarla per capire che il suo essere sottopeso cela un’alimentazione poco adeguata. <L’importante è saperlo, sinceramente non so mai come comportarmi in circostanze sociali a me sconosciute, quindi punto a un comportamento formale per sicurezza.> ma se così non è… si avvicina senza problemi al divanetto e prenderebbe posto sedendosi comunque in maniera elegante e composta, quello è parte di lei, svaccata nessuno la vedrà mai. Rivolge poi un sorriso più sicuro e addolcito verso la cuoca facendole un cenno del capo. <Grazie ancora.> non dice nulla sulla scena che non ha visto che può benissimo immaginare, ma sembra che il volto della Yakushi ora appaia un po’ più divertito del solito e con quel mezzo sorriso va a guardare il cibo posto sul piatto. Cosa scegliere? <A casa mia non mangio molto, quindi prenderò giusto qualcosina.> risponde senza problemi sporgendosi un po’ verso il vassoio per prendere un biscotto che si rigira più volte tra le mani osservandolo incuriosita. <Mh.> mugola, non dice nulla in proposito e non esterna i suoi pensieri, i quali vengono comunque interrotti da quella… folata di vento che la coglie improvvisamente. Socchiude appena gli occhi mentre i suoi capelli svolazzano indietro per poi ricaderle sulle spalle solo un po’ più spettinati del solito. Sgrana gli occhi per qualche istante osservando l’Hasukage ancora una volta interdetta. <Ma cosa…?> perché quell’uomo è così strano? Lei che analizza e cerca di leggere le persone che ha davanti… quell’uomo proprio non riesce a capirlo, nemmeno riesce a capire cosa pensare su di lui. E’ snervante e non la mette a suo agio, ma allo stesso tempo è come se la divertisse… strano, appunto. <Ottimo… così potrò evitare che mi colpisca.> rilassa i muscoli del viso e con un sorriso appena accennato e divertito osserva Yukio mentre addenta il biscotto scelto. Mastica con calma e nel mentre cerca di radunare le parole che le servono per poter iniziare il discorso, dunque deglutisce assaporando per bene il biscotto e poi dischiude le pallide labbra per parlare. <Volevo parlare con voi in merito al mio Clan, gli Yakushi.> lo sguardo non può fare a meno di farsi più serio e più determinato, vuole arrivare in fondo. <Sono del parere che al suo interno non ci sia il controllo necessario, come ho già potuto constatare, e che servirebbe una presenza più costante che abbia a cuore i suoi membri e il ruolo stesso del Clan all’interno del villaggio.> prende un profondo respiro e nel mentre addenta ancora il biscotto, deve masticare e ponderare bene le sue prossime parole… intanto ha iniziato il discorso e vuole innanzitutto capire se l’Hasukage sia interessato o meno a farla proseguire. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)] [Salone] Mentre mangiucchia dolcemente il suo tramezzino, il chakra precedentemente espulso rimarrebbe sospeso nell'aria, piccola tattica che svolge di routine. Gli occhi, rimasti sempre di Kouki e mai mollata da quando entrata, resterebbero ancora li, senza vacillare minimamente, donando alla donna una grande attenzione anche se non si direbbe dalla sua apparenza. "Bhe, ti posso anticipare che se riguardano me queste circostanze, se sono in un luogo tipo la mia casa o in una circostanza tipo una bevuta o una serata in compagnia, non amo molto le presentazioni altezzose o eccessivo rispetto, subentra la confidenza, che diamine non che siamo andati a letto però sei sempre un ninja di Kusa, ti porto rispetto e sei una collega, io sono un tuo parigrado in queste circostanze, o almeno questa è la mia visione delle cose" Schioccherebbe la propria lingua biforcuta sul palato, finendo il tramezzino in un ultimo boccone. Nel frattempo Matilde scenderebbe con le bevande pronte, consegnando a Kouki il thé richiesto e a Yukio l'acqua naturale, andandosene subito dopo con un unico sorriso che rivolgerebbe alla donna. Appena Matilde salirebbe le scale, Yukio lascerebbe penetrare il proprio chakra dentro la testa di Kouki, farebbe piano, delicatamente, lasciando che lei non si accorga di niente, poiché realmente è così, non farebbe niente a lei ma a se stesso. Di fatti in una presunta illusione che potrebbe ingaggiare Kouki andrebbe ad alterare la visione della donna in merito alla postura delle mani del Tessai, essere per Kouki resterebbero in una postura comoda, sui braccioli della poltrona così come le braccia; alcuni movimenti naturali delle mani si creerebbero come il muovere le dita in modo ordinario, spostare il braccio per massaggiarsi la testa o classiche movenze che farebbe. Nella realtà, quella parte del proprio corpo... Farebbe ancora la stessa cosa che riproduce! Vorrebbe solo constatare per il momento la sensazione di Kouki in merito; il tutto avverrebbe mentre Yukio parlerebbe in risposta a Kouki, nella più totale tranquillità creatasi "Uhm oh, Yakushi! Kunimitsu, ah che bei ricordi" Ovviamente si ricorda di lei, rivolgerebbe gli occhi verso l'alto come a voler ricordare quei momenti in cui... Niente, in cui ci provava spudoratamente ma non ha mai fatto niente con la Kage "In che senso non c'è un controllo interno? Spiegami in modo più dettagliato che periodo sta passando il clan e in che modo tu vorresti agire in ciò" Semplice, diretto, capendo gli obiettivi della donna, non si andrebbe a disturbare un Kage giusto per una fesseria, del resto. Questo fortuna vuole che l'ha capito.[ck on][se esito ok; illusione dei sensi: vista] Lei si sgranocchia il suo biscotto che probabilmente non finirà tanto presto, al contrario di Yukio che invece si divora il tramezzino in poco tempo, un paio di morsi. Lo osserva come fa con tutti, volendolo analizzare in ogni singolo gesto che fa, ogni singola espressione… lei e il suo vizio di studiare le persone. Con attenzione e calma ascolta le parole dell’Hasukage in merito all’essere o meno formali in chissà quali circostanze, lui mette in chiaro le cose e lei apprezza, né più né meno. Annuisce infatti alla fine di quel discorso e dischiude le pallide labbra per emettere un basso e sibilante sospiro. <Buono a sapersi.> sapere come approcciarsi a chi non si conosce è una buona cosa, si evitano tutte quelle cose che a lei stanno strette per il semplice motivo che non le ha mai conosciute, e conoscendole non ci si è ancora abituata del tutto. <Almeno posso evitare tutte quelle formalità e doveri che per forza di cose si dovrebbero mantenere in un ambiente sociale.> moine, formalità… può essere se stessa? Bhe, non totalmente ma si rilassa di gran lunga, si lascia andare. <Allora ti darò del ‘tu’.> si adatta in fretta lei, non si fa problemi, ma se davvero lui al momento la considera come un parigrado allora anche lei può fare lo stesso. Gli sorride, più sciolta, affilata e divertita. Dunque tenterebbe anche di dimostrarsi col corpo un po’ più meno rigida, e come? Semplicemente andando ad appoggiare la schiena al divanetto, pur mantenendola bella eretta, e per farlo scivolerebbe in fondo col sedere e per forza di cose, ora, si ritrova coi piedi sollevati da terra. Essendo alta un metro e un tappo, seduta per bene, non arriva a toccare il suo, forse a malapena sfiorarlo. Non si sente molto a suo agio così, anzi forse si sente ridicola, ma in realtà l’altezza non è mai stata un problema per lei. Ad ogni modo non può accorgersi in alcun modo dell’illusione che le viene lanciata, del chakra che si insinua nella sua mente e va a giocare con essa. Non è proprio la mossa adatta da fare con lei, ma non se ne accorge e l’Hasukage non lo sa, quindi tutto bene. Se lo sapesse probabilmente non sarebbe così calma e potrebbe addirittura adirarsi contro lo stesso Tessai. Lei e le illusioni non vanno affatto d’accordo. I suoi occhi da serpe non fanno altro che notare semplici movimenti delle mani e delle braccia dell’uomo, esse sono comodamente appoggiate sui braccioli e le dita fanno movimenti casuali… insomma, nulla di strano ma anzi il comportamento di Yukio la aiuta a rilassarsi ancora di più, a non sentire nervosismo e… beh, si sente meno ridicola seduta in quel modo sul divanetto. Man mano che passa il tempo la mente della Yakushi si calma e rilassa, torna a mangiare il suo biscotto ma ancora non lo finisce, e incuriosita prova a seguire l’esempio dell’Hasukage e a lasciare morbidamente appoggiata sul bracciolo la mano. Se il corpo si rilassa la mente fa altrettanto… una mente rilassata ragiona meglio. Continua a sorridere all’Hasukage, nonostante gli occhi, per via del discorso avviato, manifestino comunque la determinazione di cui ella dispone. <Non c’è un adeguato controllo interno. Ci sono persone che facilmente tramano alle spalle di Kunimitsu e nulla vieta loro di tramare alle spalle dello stesso intero Clan. Oppure di pensare più in grande.> e qui non lo dice chiaramente, ma è ovvio che se esistono individui lasciati senza controllo, essi siano una grana anche per il villaggio stesso. <Tempo io e Raido Oboro abbiamo scoperto un laboratorio segreto al di sotto della Magione Yakushi, dove un tale portava avanti degli esperimenti su Mostri che potrebbero essere un pericolo anche per il villaggio stesso. La capoclan non ne era al corrente e anzi, alla fine di tutto è stata portata via dagli anbu perché sospettata e rilasciata però poco dopo.> questo per lei è una mancanza inammissibile da parte di un capoclan alla quale glie la si fa sotto a naso. <Io stessa ho parlato con Kunimitsu di questo individuo e lei stessa mi ha dato carta bianca su come agire contro di lui. Ma il problema rimane…> mangia un altro boccone di quel biscotto, ormai tra le dita ne rimane un pezzettino piccolissimo. <Non voglio attaccare capoclan dicendo che sia incompetente.> ma lo sta facendo. <E’ solo che lei ha un villaggio da gestire essendo la Kage di Oto, ed è chiaro che non può mantenere la stessa identica attenzione anche al Clan. Come può controllarlo al meglio se lei sta a Oto?> prende un profondo respiro, il suo ragionamento non fa una piega, si sente sicura di questo. <Io sono qui, io sono presente. Ho lasciato la mia famiglia a Konoha apposta per essere più vicina al Clan e al villaggio. Gli Yakushi hanno bisogno di qualcuno che li guidi più da vicino che si occupi delle questioni interne subito, senza dover aspettare mandando una missiva a Oto. Una presenza fissa e duratura che possa evitare che si ripetano episodi come quello di cui ti ho appena parlato.> lo guarda negli occhi, non è nervosa, è rilassata e parla con tono pacato dando il giusto rispetto. <Voglio essere io quella guida. So che potrebbe essere ancora troppo presto per avanzare una simile pretesa, ma voglio rimettere le cose a posto e soprattutto ricordare ad alcuni elementi quali sia il loro posto. Risollevare il Clan e renderlo indispensabile, unico per le sue competenze… io volevo chiederti supporto in questa mia decisione.> quando sarà il tempo, quando potrà vantare un giusto posto nella giusta gerarchia, ma intanto si porta avanti. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)] [Salone] Yukio non direbbe assolutamente niente. Un silenzio tombale ricoprirebbe la figura del Tessai il quale ascolterebbe senza batter ciglio le parole di Kouki, la lascerebbe mettersi comoda sul divano, e proprio nel momento in cui i piedini non toccherebbero terra, solleverebbe le proprie mani verso l'alto, anche nell'illusione darebbe questo risultato mimando per ora tutto ciò che sta facendo nella realtà "Non era per offesa il mio sorriso eh" Le guanciotte di Yukio diventerebbero rossicce, come a voler dare un accenno di tenerezza nei confronti di Kouki che si sta mettendo il più possibile a suo agio e questa cosa non farebbe che piacere a Yukio, di fatto il suo sorriso è più di felicità che per presa in giro ed anzi, di quest'ultima non ci sono minimamente intenzioni. La Yakushi riprenderebbe il discorso subito dopo e l'attenzione le verrebbe nuovamente rivolta. Nell'illusione il corpo di Yukio ritornerebbe alla precedente postura, quella in cui le braccia erano stravaccate sui braccioli, nella realtà mimerebbe più o meno quello stesso procedimento ma le mani si unirebbero prima di poggiarsi sui braccioli, di fatti andrebbero a generare una serie di sigilli, quali: cavallo, tigre, scimmia e cane. Successivamente ad essi il chakra che già era in collegamento con Kouki andrebbe a modificarsi, e proprio quando finirebbe le sue parole una certa sensazione di malizia ed infatuazione prenderebbero gradualmente il sopravvento dentro di lei. Come non destare sospetti più del dovuto? Semplice, al termine di ciò l'illusione della vista andrebbe a scemare, annullerebbe il primo genjutsu così da non avere altre rotture di scatole da seguire e manterrebbe in questo modo unicamente il secondo genjutsu attivo. Come motivare una reazione simile? Comportarsi come si dovrebbe fare in quel contesto. Piccole accortezze fra cui il muovere il vassoio verso Kouki mentre parla, mantenendo uno sguardo fisso su di lei, incitandola a prendere un altro biscotto "Non ti vergognare a mangiare eh, è tutta roba che ho fatto fare per quest'incontro, sennò Matilde si arrabbia" Un occhiolino nei suoi confronti, lasciando che proprio da quella canotta sgualcita e da quella postura possano essere visibili da quell'ampia e spropositata scollatura i restanti tatuaggi che ornerebbe il proprio colpo, una sottospecie di incitazione nel farle distogliere lo sguardo per osservane nel pieno Yukio. L'effetto dell'infatuazione non vuole essere eccessivo quindi la situazione non dovrebbe degenerare in chissà quale modo si pensi. "Kunimitsu ormai è fatta vecchia" Sbuffa, sollevando verso l'alto la testa, pensieroso "E ti posso dare ragione sulla struttura del clan e di cosa sta succedendo, per questo motivo attuerò la scelta di mollare anche io la gestione dei Kokketsu" Solleva la mano sinistra "Sei promossa a Jonin" Così, bona, su due piedi. COS- "Chiaro?" Inclinando la testa verso sinistra "Sono d'accordo sull'allontanare le varie gestioni da un Kage o da una persona che è decisamente troppo impegnata per seguire tutto. Di certo non posso farti prendere il comando così, per questo motivo c'è un modo per fare più scena in presenza di Kunimitsu, ovvero un Jonin che scorta me per un incontro con Kunimitsu, apprezzerà sicuramente che un membro del clan è arrivato ad una simile posizione sociale e sono sicuro che dovremmo faticare di meno per ricevere una approvazione" Un ennesimo sorriso, successivamente la lingua biforcuta uscirebbe dalle proprie labbra, leccandosi prima la parte superiore e poi quella inferiore, quel gesto seppur possa sembrare macabro e per niente malizioso, in Kouki potrebbe fuoriuscire ben altro significato. "Che te ne pare come primo step per procedere in ciò? E soprattutto, tu confermi che te la sentiresti di seguire gli Yakushi? Questo comporterebbe più doveri da parte tua da portare a termine, basta che tu ne sia cosciente di ciò" Solleva le mani, avvisandola già in anticipo di costa potrebbe comunque succedere.[ck on][illusione dei sensi disattivata a fine turno][fascino irresistibile] Quel sorriso non sfugge ed è inutile nascondere che inizialmente la prende come una presa in giro, lei che vorrebbe solo rilassarsi e invece si ritrova quasi a sgambettare seduta sul divanetto. In effetti l’espressione si cruccia e le gote si colorano di rosso… una colorazione lieve che però su una pelle pallida come la sua è maggiormente messa in evidenza. Ad ogni modo quel suo modo di corrucciarsi e il rossore le danno un’aria più che tenera e buffa, cosa che non vorrebbe ma più cerca di rimediare all’errore meno ottiene. Tuttavia dura un attimo, giusto il tempo di sentire quel chiarimento dalle labbra dell’uomo. <Mh. Si, certo.> credergli o non credergli? Difficile da capirsi, ma a vedere come è vestito lui… di certo non dovrebbe essere un tipo che giudica una cosa simile, quindi gli crede e torna a rilassarsi. Quello che intanto sta succedendo è davvero impensabile per una come la Serpe Grigia… se solo sapesse in cosa il Tessai la sta cacciando, sicuramente gli tirerebbe in faccia l’intero vassoio di cibo. Ma non accade e anzi… la sua attenzione viene maggiormente catturata dalla figura dell’Hasukage. Certo ha sempre mantenuto lo sguardo su di lui, o quasi, e la sua attenzione è stata sempre alta nel suo tentativo di analizzarlo e comprenderlo, ma ora c’è qualcosa di diverso. Lui le avvicina il vassoio invogliandola a mangiare, e lei mantiene lo sguardo su di lui. Non aveva notato che sotto quella canotta sgualcita c’erano così tanti tatuaggi che gli ornano il corpo… e non aveva notato prima quel torso. <Mh?> senza distogliere lo sguardo dall’affascinante petto del Tessai, la ragazza allungherebbe la mano destra al vassoio per prendere un tramezzino, che poi non lo voleva nemmeno, mantenendo comunque quello che rimane del biscotto nell’altra mano. <Sarebbe un peccato, non mangiare quanto preparato… non vuole certo essere un’offesa, è che non sono abituata a mangiare tanto.> sorride verso Yukio, e ora le viene così naturare sfoggiare uno di quei sorrisi maliziosi, quelli che piegano le labbra in maniera affilata, lo sguardo che si assottiglia lievemente nell’osservare l’intera figura di Yukio, accompagnamento perfetto per quel sorriso. Tanti piccoli gesti, qualcosa che la porta a mordersi leggermente il labbro inferiore della bocca e poi umettarsi le labbra con la lingua, appena… gesti che comunque è abituata a fare ma che in quel contesto sente di dover fare. Non le dispiace. Assaggia anche il tramezzino senza smettere di osservare Yukio, con calma, lentamente mantenendo quel sorrisino. Che qualcuno la salvi. Continua ad osservare mentre lui dice la sua e ascolta, ascolta… Kunimitsu si è fatta vecchia, certo, anche se non fisicamente probabilmente, e le da anche ragione sul Clan e di quanto sia indispensabile delegare una volta essere andati a capo di un villaggio. Lei annuisce, lo osserva, certo… gli da ragione, e poi… Jonin? <……Eh?> non crede di aver sentito bene, forse si è persa a forza di osservare un po’ di tatuaggi e quel collo invitante. <Scusa?> no, non ha proprio capito, non sa nemmeno se possa succedere… e perché no, è lui l’Hasukage. <In base a cosa esattamente mi promuovi a Jonin?> è interdetta, ancora stranita da quell’uomo incredibilmente affascinante, forse confusa proprio da questo, ma lo osserva sbattendo un po’ di volte le ciglia. <Cioè… è chiaro, si, insomma, difficile non comprendere delle parole tanto chiare, ma…> insomma non capita tutti i giorni di essere promossi dall’Hasukage in babbucce rosa. E poi ascolta tutta quella spiegazione, il modo di agire con Kunimitsu… accompagnare l’Hasukage in un incontro con lei e far vedere come un membro del clan sia arrivato in alto. <Grazie. Si, mi pare ottimo come primo step.> sussurra in un sibilo, ancora senza parole e pensieri, mentre lui si umetta le labbra in quel modo che… insomma non aveva mai trovato attraente un uomo in babbucce rosa. Si accorge che sta trattenendo il respiro e ricambia con un mezzo sorrisino carico di malizia e gli occhi ancora una volta sembrano ormai essersi infatuati di quella visione in pantofole e canotta. <Certo, te lo confermo. Sono conscia dei doveri e delle responsabilità e sono pronta a prenderne il carico, non sono intenzionata a fallire in questo mio proposito.> decisione calda nella sua voce e nello sguardo, ancora va a mordersi il labbro inferiore trattenendolo appena prima di riprendere a mangiare il tramezzino. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)] [Salone] Un cenno di capo alle prime parole di Kouki in merito al cibo, alle movenze della donna sorriderebbe, felice, ma di cuore "Questo è un sentirsi a casa, questo vorrei da parte tua le prossime volte, anche se l'ho già ripetuto un paio di volte è giusto che metta le cose in chiaro" Sospira, stiracchiandosi sulla poltrona mentre la donna continuerebbe a mangiare e a fissare il Tessai "TOTORO" Alzerebbe la voce, questo gesto non dovrebbe però far spaventare Kouki se non farle spostare l'attenzione agli occhi di Yukio "Totoro- si" Una volta che fosse giunto nel Salone "Avvisa ufficialmente che c'è un nuovo Jonin all'interno del villaggio, dopo una attenta valutazione da parte dell'Hasukage in persona, il Ninja Kouki Yakushi passa al grado di Jonin, dimostratasi una donna ed un ninja dai grandi principi e ottimi idealismi." Un attimino di pausa, fermandosi "Si, per ora va bene così, se devo aggiungere qualcosa lo farò in questi giorni, intanto la comunicazione deve passare in via UFFICIALE, quindi recati al Palazzo del Governo e manda direttamente l'annuncio da li per piacere" Congedandolo subito dopo che esso avrebbe appreso le varie notizie fornite dal Kage. Esso ritornerebbe così su Kouki, osservandone il comportamento lievemente distratto rispetto a prima. CHISSA' COME MAI EH. Il corpo del Tessai si solleverebbe dalla poltrona, avvicinandosi alla Yakushi. Se gli fosse concesso, il mento dai lineamenti giovanili della donna verrebbe avvolto fra l'incavo del pollice e indice della mano destra, intenzionato a sollevarle lo sguardo per poterla ammirare "Jonin, esattamente" Le sorride, lasciandole il viso in una delicata carezza "Ma attenzione, odio che queste tue parole vengano rimangiate, hai fatto una promessa ed hai confermato, non tradire la mia fiducia, sono una persona molto cattiva quando mi viene fatto un torto, intesi?" Lasciandole definitivamente il volto "C'è... Altro, Kouki?" Il suo nome lo pronuncerebbe con un tono più caldo, lento e pieno di cura, un dettaglio nel muovere le labbra e a regolare il proprio tono di voce, lasciandole nuovamente parola.[ck on][fascino irresistibile] Ascolta e lo guarda, se prima lo faceva per analizzare, memorizzare e comprendere ora… insomma ora sente che lo sta facendo per altre ragioni. La canotta sgualcita non è più un grande problema, ma soprattutto non lo sono quelle assurde babbucce rosa. Lui le offre del cibo e lei mangia, con calma, sorridendo in maniera provocante, sebbene non sia esattamente nella circostanza per farlo in maniera volontaria, rimane comunque un atteggiamento che è assolutamente da lei. <Lo terrò a mente per le prossime volte, te lo assicuro.> afferma senza remore e senza dubbio, andando a finisce di mangiare quel tramezzino. Non ne andava pazza, ma quella sorta di infatuazione le ha messo appetito. Manca ancora ciò che rimane del biscotto nell’altra sua mano, e anche quello finisce nella sua bocca senza tanti complimenti. Ora viene il turno del thè, si sporgerebbe in avanti per prendere la tazza con entrambe le mani, piccole e delicate, riscaldandosele con quella bevanda, e poi la sorseggerebbe. Piano, se la gusta. Così come si sta gustando la vista di Yukio in questo momento, una serpe con la sua preda, inconsapevole di essere finita per essere ella stessa la preda di quel genjutsu. Il richiamo di Totoro non la spaventa, ma lo sguardo guizza in quello di lui, attenta ci si tuffa. Alle parole che l’Hasukage dice all’altro uomo, la ragazza si sente soddisfatta, felice, non può non provare un senso di appagamento profondo. E’ riuscita ad arrivare fino a lì… riuscirà ad andare anche oltre. Si amplia il sorriso, si amplia il suo controllo e il suo potere, sebbene ovviamente dovrà impegnarsi e questo lo sa bene. Quel suo crogiolarsi nel compiacimento viene interrotto dalle movenze di Yukio, il quale si alza e le si avvicina. Non vorrebbe, non dovrebbe, ma non può fare a meno di trovarlo così affascinante con quegli occhi, il corpo, le labbra, la voce… quelle babbucce. Trattiene il respiro, ma sorriso lei maliziosa e velenosa quando lui le afferra il mento e le alza il volto, e non si oppone ma lo guarda negli occhi ed annuisce. Gonfia appena il petto per il respiro trattenuto, poi sibila la sua risposta come un delicato soffio. <Mantengo sempre le promesse e soprattutto gli impegni presi.> vero, non c’è verità più assoluta di questa. <Non ti preoccupare… anche se sarei curiosa di quanto tu possa diventare cattivo.> assottiglia lo sguardo… non nega che si sta divertendo anche, anche se forse dentro di lei ci dovrebbe essere un altro tipo di pensiero. Un altro tipo di persona. La lascia, e lei si bea di quella carezza, infine scuote lentamente il capo. <No… è tutto. Tutto quello di cui volevo parlare.> si, non c’era altro. <Ah. Un’altra cosa si… mi volevo anche mettere a disposizione per qualsiasi cosa, farti sapere che posso utilizzare le mie competenze anche per qualsiasi altro incarico.> anche quello è un modo per far conoscere e brillare il proprio clan, aveva pensato anche a quello, vero. <Con la situazione presente dei Demoni codati, vorrei mettere a disposizione le mie abilità, sia come ninja che come medico.> infiltrarsi, spionaggio, raccogliere informazioni… sono tutte cose che un clan come gli Yakushi può fare senza problemi, anzi, ne sono specializzati in un certo senso. E i ninja medici sono sempre utili. <E con questo è davvero tutto.> un altro sguardo, un altro sorriso. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)] [Salone] Inizierebbe a girare per il salone, passerebbe difronte la vetrata a specchio tentando di vedere la piscina, ovviamente inutile essendo uno specchio a tutti gli effetti. L'indice della sinistra striscerebbe sul materiale di questa parete, continuando ad ascoltare ciò che Kouki pronuncia. Un semplice gesto dei piedi lascerebbe che le proprie babbucce volino via, lontano dalla loro posizione. Piedi nudi che toccherebbero ora il suolo gelido. "Credimi, non desideri che io diventi cattivo" Senza osservarla "Oh, un medico, potresti affiancarmi in missione allora, sono un tipo autolesionista, una donna con le tue capacità... Bhe" Guardandola di sottecchi, abbozzando un sorrisino divertito. Le mani si incrocerebbero avanti a se, prendendo i lembi della propria canotta, tirandole su. Si sfilerebbe quella maglietta dando le spalle alla donna. La mano sinistra si poggerebbe su di un pannello di vetro riflettente, un semplice tocco e un po' di pressione ed ecco che si muoverebbe, aprendosi a mo' di anta. "Se è tutto, la mia decisione è confermata, da questo momento sei Jonin ed organizzerò al più presto un incontro con Kunimitsu, sei stata veramente brava" Il piede destro massaggerebbe il polpaccio sinistro, avvicinandosi con il dorso a quest'ultimo. "Puoi restare se vuoi, ma credo che tu ora abbia cose più importanti da fare, forse" E come se non bastasse, lascerebbe sfogo al proprio genjutsu, togliendo il limite che aveva imposto. Non passerebbero nemmeno cinque secondi, un contatto diretto e fisso con gli occhi di Kouki, per poi passare attraverso quell'anta aperta, addentrandosi nella zona della piscina. In quel momento, dopo che avrebbe sorpassato l'arcata, il Genjutsu andrebbe a scemare. In questo modo la sensazione di Kouki sarebbe motivata, non vede più una figura al quale rivolgeva interesse e le sue emozioni vanno a calmarsi. Ovviamente per lei i ricordi di ciò che ha detto e di come si è comportata sono reali ed immagazzinati nella sua mente, sono azioni che ha fatto lei e non frutto di un genjutsu. Forse. [SE: END] Ogni movimento del Tessai viene osservato dalla Yakushi, lo segue con lo sguardo senza perderlo nemmeno per un istante di vista. Il modo in cui si aggira per il salone per fermarsi infine di fronte alla vetrata che da’ sulla piscina. Non dice nulla, solo lo osserva accarezzare il vetro e mentre lancia via quelle babbucce. Trattiene il respiro la Serpe, e poi espira con un sospiro. <Mh. Credimi, dipende.> risponde a quella prima frase con un sorriso malizioso e uno sguardo affilato, umettandosi le labbra con la lingua. Ci sta prendendo gusto, gioca come suo solito trascinata da quelle sensazioni che normalmente non dovrebbero esserci. <Capisco… beh, non avrei problemi.> con l’autolesionismo e anche con il curare le ferite del Tessai. Di cicatrici ne ha molte anche lei e quella pratica, insomma, non le è sconosciuta. Ad ogni modo lascia scivolare l’argomento e decide di rimanere in silenzio ad osservare Yukio e le sue movenze mentre si volta e si sfila la maglietta. La ragazza dal canto suo si sporgerebbe in avanti posando la tazza vuota sul tavolino e si siederebbe sul bordo del divanetto per poter posare finalmente i piedi a terra. Sembra pronta ad alzarsi, e dallo sguardo forse è pronta per seguire Yukio. <Ancora grazie.> per il supporto, per tutto, insomma ci sta bene un ringraziamento, e quindi si alzerebbe dal divanetto riportandosi in posizione eretta… così statuaria nel suo essere minuta ad osservare l’Hasukage in procinto di andarsene. Lo vuole seguire? Si. Istintivamente desidererebbe non allontanarsi da lui e quindi un paio di passi vengono fatti nella sua direzione mentre lui sparisce, e… niente, si ferma. Man mano tutte quelle sensazioni iniziano a scemare e si rende conto che ha ben altro da fare effettivamente. Come così, dal nulla, perde interesse e si volta verso la porta dalla quale è entrata. <Ci vediamo.> si limiterebbe a dire, come a ricordarsi per l’incontro con Kunimitsu e rimarrebbe sola con la sua confusione, senza capire, senza comprendere. <Ma che diavolo fai?> sussurra verso se stessa o verso Mirako, non sa chi o cosa esattamente l’abbia spinta a comportarsi in quella maniera, a provare cose simili. Lei ha il suo Demone. E nessun altro prenderà il suo posto. Dunque se ne andrebbe dalla Magione, confusa si, ma estremamente soddisfatta e compiaciuta. Un altro passo è stato fatto. [END]