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Koshirae, parte II

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con Furaya, Hanae

Gli occhi mortali della kage hanno ormai visto in breve tempo schiudersi, splendere e sfiorire gli uni dopo gli altri innumerevoli anime senza pari: alcune belle, ardenti, vive di un fuoco che nella foglia viene spesso chiamata volontà del Fuoco. Hai visto la pace e la guerra, e poco opinabilmente hai messo almeno una volta la parola fine alla seconda. E adesso ti trovi lì, in un ufficio surrogato che s'affaccia con un'ampia vetrata - dando le spalle alla tua sedia - su quella che è l'isola di Chumoku. Di fronte a te hai una scrivania e come al solito è piena e strapiena di fogli, tanto che persino i due cassetti, venendo aperti, ti darebbero altro lavoro da fare. Come ci si trova, ad essere arrivati così in alto? Stabili, sicuri? O forse sono più oscuri i pensieri che anelano nella tempesta che caratterizza i tuoi sentimenti? Qualsiasi sia la risposta, il tempo per riflettere è poco. "Rispettabile Hokage. " Dalla porta, dopo aver bussato e atteso un paio di secondi, si presenta un ragazzo. I capelli sono castani e tipicamente disordinati, davanti agli occhi ha un paio di occhiali e sotto gli occhi due occhiaie che testimoniano parecchie notti insonni: lo conosci, è una delle guardie che per dovere girano sempre all'ufficio dell'Hokage, sia esso a Konoha o Chumoku. E' uno degli individui che ti portano la mattina nuovo lavoro, ed uno degli ultimi che abbandona la magione. "L'ospite proveniente dal Paese del Ferro è pronto ad esser ricevuto. Ha chiesto il permesso di portare con sè un'arma bianca." Di recente, infatti, è bene notare che è avvenuto uno scambio di missive tra te ed una figura di nome Tamako Koshirae: dalla calligrafia impeccabile e dai toni estremamente formali, uno stile non privo di analogie e metafore. La sua richiesta, è stata un incontro faccia a faccia per stabilire la possibilità di subordinare parte del suo clan alla foglia. Lo shinobi che ti fa da guardia, vestito da uno yukata e da un largo pantalone, china il capo e parte del busto, abbassando lo sguardo e attendendo una tua risposta. { ambient per fufu}

11:45 Furaya:
 Un'altra mattinata ha inizio in quel di Chumoku, seppur la Nara abbia la perenne necessità di levarsi molto presto. Ha indossato uno yukata corto, la cui lunghezza giunge a metà gamba, di color nero. Vi sono dei fiori di ciliegio disegnati qui e lì nel loro caratteristico rosa. Il simbolo del Clan Nara, di cui è a capo, spicca dietro la nuca e sul pettoral sinistro, ad altezza del cuore in un caratteristico argento. Di sotto, troviamo un paio di calze nere che ne coprono le gambe, assieme ad un paio di sandali ninja il cui gambale giunge a coprire, composto di metallo, sino ad altezza del ginocchio. Le proprie armi sono lasciate in un apposito armadietto, preferendo avere con sé pochi oggetti. Di solito, come anche quest'oggi accade, ha perlopiù scartoffie delle quali occuparsi o possibili incontri da ricevere. Sotto gli abiti, ad altezza del petto, del fianco destro e dei polsi sono stati apposti dei Fuda. Sono gli ultimi citati posseggono armi al loro interno, facendo sì che risulti imprevedibile qualora ve ne sia l'effettiva necessità. Gli altri, invece, fungono solo da nuova ricarica qualora la forza posseduta non sia sufficiente. Tasche porta oggetti e kunai, anch'esse, sono state lasciate dove nessuno può toccarle. Inspira profondamente e guarda da basso, laddove ancor si staglia la vista di Chumoku. La situazione si è un po' stabilizzata, ma ciò non basta a scongiurare il pericolo di una nuova battaglia o, peggio, di una guerra. Ne ha viste tante, le ha combattute. L'ultima l'ha talmente vista da vicino che le ha lasciato dei segni indelebili, oltre che sul corpo. Talmente indelebili che ha dovuto faticare per scalarle ed evitare di impazzire. I lunghi capelli rosei sono raccolti in una crocchia sul retro del capo, argentea, la quale lascia scivolare fuori soltanto alcuni ciuffi che le adornano il viso e gli occhi azzurri. Si gira verso l'ingresso, notando il ragazzo all'ingresso. < Dovresti prenderti almeno un giorno di pausa. > Non può che preoccuparsi per chi si occupa della sua incolumità ogni giorno. < Ad ogni modo, fallo entrare a patto che quell'arma resti inutilizzata. > Cosa alquanto ovvia, specialmente se è stato proprio il Koshirae a chiedere l'incontro alla Kage. <...> Non obietta più di tanto all'inchino. Ci prova da tempo a far capire ai suoi collaboratori che preferisce un rapporto equilibrato, ma non è mai servito a molto in realtà. Attende, quindi, volgendo l'attenzione all'ingresso del suo ufficio e sulla cattedra, conscia del lavoro che subito dopo le attende. [ Chakra On ]

Finché parole non escono dalle tue labbra, il sottoposto rimane immobile nell'ultima descrizione descritta. Solo al termine dei tuoi periodi, gli occhi si alzano e il corpo torna dritto, accompagnando un cenno del capo alle tue parole. < E' il nostro lavoro, per Konoha. > Andando oltre il semplice rapporto di subordinato, esprime in poche parole quanto possa dar al suo orgoglio possedere il coprifronte ed ostentarlo positivamente tramite duro lavoro. Molti ninja, si sa, vivono per il loro lavoro. Forse perché non c'è altro, per lui, fuori dalla magione. < La ringrazio. > Le labbra tremano d'indecisione per un momento, ma in breve s'arrende ad un timido sorriso. La foglie conoscono il terrore, sopratutto gli shinobi. Prima di te, prima di Hitomu, Konoha barcollava nel buio e nel terrore di un potere che, al posto di tutelarvi, ne metteva in gioco inutilmente le vite. A seguito del tuo ultimo dire, lo shinobi s'allontana con l'ennesimo formale inchino, lasciando la porta ben aperta. Passerà poco meno di un minuto, e l'arrivo del tuo ospite sarà preannunciato da un suono familiare: il battere di una lama rinfoderata lungo i fianchi, ed il profondo suono prodotto soltanto dai sandali ninja che battono sul duro pavimento; Appare così, Tamako Koshirae. I capelli corvini, lunghi al collo, son perfettamente portati e spostati in maniera tale che mostrino bene il viso. La pelle è pallida, quasi cadaverica, e caratterizzata nella parte superiore del viso da un colore grigiastro e raggrinzito: Sembrerebbero cicatrici da ustione, abbastanza vecchie. Indossa un kimono ben legato alla vita che nasconde una sottoveste. "Judai Hokage.." Esordisce con il tuo titolo, utilizzando come saluto, muovendo i primi passi dentro l'ufficio. Alle sue spalle, la guardia chiude la porta e come ben sai, ci si posiziona appena dietro, in maniera tale dal poter intervenire immediatamente qualora accadessero guai. "Furaya Nara, la sua storia ha colpito molti miei fratelli.." La voce vela compassione, senza tuttavia riesumare alcun fatto. {ambient per fufu}

{PNG, donna: https://media.discordapp.net/attachments/465927493258313728/693207995118518332/15d4791139000445429105938432.png?width=350&height=350 }

12:22 Furaya:
 Alle parole del subordinato, la ragazza dal roseo crine gli rivolge una rapida occhiata con un mezzo sorrisetto. < Lo so bene... > Che quello è il loro lavoro, in quanto Ninja, in quanto membri d'una comunità atta a difendere e proteggere il villaggio d'appartenenza. < ...ma non puoi svolgerlo al cento percento se non riposi adeguatamente. E preferirei evitare un tuo possibile tracollo sul lavoro. > Glielo pone quasi obbligo, conscia che i consigli non li ascolterà nessuno; pertanto li converte. Ad ogni modo, non è importante il subordinato che necessita di riposo, bensì l'incontro che avverrà di lì a breve. In breve tempo, infatti, giunge il rumore dei passi e del fodero che sbatte ad ogni suo passo. E' inconfondibile, lei stessa fa uso d'un'arma che porta sempre con sé; una delle quali fu quella con cui trafisse il cuore di Ryota. L'ultimo, dannato colpo di grazia, che Hitomu le consentì di dare per redimersi e vendicarsi. La Nara presta attenzione all'uscio, gli occhi azzurri fissi ed in attesa della figura entrante. Eccola, poi. Anche lei con una ferita evidente e che non si premura di nascondere, una cicatrice che vuol dire senza dubbio qualcosa, ma sulla quale si sofferma ben poco. Le iridi glissano sul vestiario, sull'arma portata con sé, prima di inclinare il busto in avanti in un inchino molto semplice e classificabile come mero saluto. < Benvenuta, Tamako-san. > Raddrizza il busto e la colonna vertebrale, avvicinandosi d'un mezzo passo ed indicandole una sedia. < Nel caso in cui voglia sedersi, si accomodi pure. > Gentile, come sempre, non dimentica l'educazione ricevuta e quella che vuole ostentare anche agli altri, persino alle nuove leve che si interfacciano direttamente con lei. Vuole che il periodo di pace perduri. All'ultima affermazione altrui, irrigidisce i muscoli delle spalle, quasi colta di sorpresa, senza però abbassare lo sguardo. < E' ciò che è: una storia. Passata. > Aggiunge con tono mellifluo. < Ciò che brilla davanti a me è il futuro del mio Villaggio e non c'è nient'altro a cui io debba pensare. > Un mesto sorriso va formandosi sul pallido viso della Kage, senza ancor distogliere l'attenzione dalla donna in questione. < Quindi... > Placida. < ...cosa la porta qui? > Pone come ultimo quesito, restando poi silente. [ Chakra ON ]

Il sottoposto dedica le ultime parole possibili prima che l'incontro avvenga, in risposta all'ultimo dire della sua diretta superiore. "Capisco." Accettando quella richiesta in quanto ordine, si congeda, e finalmente torniamo al presente, dove sta avendo inizio il confronto tra due kunoichi indubbiamente cariche di onori ed oneri. La Koshirae s'avvicina alla sedia dop che le viene indicata e, silenziosa in un primo momento, prende posto. "Sono grata per l'ospitalità. L'incontro al villaggio dell'erba... " il tono lascia trasparire un sottile disappunto, che potrai intuire esser legato ad un evento simile a quello che sta accadendo ora, ma con l'Hasukage, Yukio Kokketsu. Lo sguardo di lei s'interlaccia per gran parte del tuo parlato sulle tue pozze azzurre, mantenendosi in viso completamente immobile fintanto che non terminano le formalità per passare ad i fatti. "Sono qua perché, come lei, vedo brillare davanti a me il futuro del clan..e non c'è altro a cui io possa pensare. " Riformula le tue parole e fa seguire un sorriso estremamente formale, ma non si ferma, proseguendo subito dopo per spiegare le effettive intenzioni. "Il mio desiderio è che i membri del mio clan possano scegliere autonomamente quale Signore servire. Vorrei per questo che lei accettasse i membri del mio clan desiderosi di servire la foglia.. " Ai tuoi occhi, potrai percepire un'aura sovrannaturale provenire dal fianco della figura. La spada che porta con sè pare quasi trascinarsi alle spalle il suono di un battito, il suono della vita. "Il clan, sarà di base appartenente all'alleanza. Ma chi deciderà di servirlo sarà prima che mio, un vostro subordinato." Il rispetto per le scelte dei propri protetti è evidente, tanto dall'esser preparata apparentemente ad affidare qualsiasi responsabilità tra le mani di una delle Ombre dei paesi ninja. "Ho, tuttavia, un paio di richieste." Accenna, attendendo un responso per portare avanti la discussione. {ambient per fufu}

12:53 Furaya:
 Una volta accomodatasi, anche l'Hokage ne copia la scelta. Prende posto dietro la scrivania che le separa, poggiando ambedue i palmi delle mani su di essa, l'una sull'altra. Piega un sopracciglio quando Tamako immette nel discorso il precedente incontro con Yukio. < Non vorrei intromettermi. Il Villaggio dell'Erba non rientra nelle mie competenza, ma fa parte dell'Alleanza. > Anticipa, prima dell'effettiva domanda. < C'è stato qualcosa che non l'ha convinta? > Un avvenimento, una frase fuori posto. Come ben si sa, la Nara vuole scongiurare a tutti i costi un diverbio che, dato il periodo, solitamente viene risolto con una battaglia o una guerra. E quando una di queste prende il sopravvento, anche l'Alleanza è chiamata a risolvere il più delle volte. Ed è esattamente ciò che non vuole accada: deve regnare la pace, ma in via assoluta. E' ferrea nella sua convinzione. Quindi, se indaga, pur evitando di entrare nello specifico, lo fa soltanto per un bene superiore e non perché necessita di gossip da elargire durante un thé amichevole. Muove il capo, annuendo alle parole che vengono poi enunciate a proposito del Clan del quale fa parte e del quale la donna è a capo. Lei stessa può capirla. La coda dell'occhio, frattempo che Tamako espone le richieste, discende sull'arma che irradia al suo fianco. Ne capisce - probabilmente solo ora - l'importanza e potrebbe forse immaginare il motivo per il quale ce l'ha con sé e non abbia voluto lasciarla. Legame affettivo? Oppure qualcosa di molto più grande? Sceglie di tacere. In questo particolare tipo di incontri, specialmente se si tratta d'un Clan, è innaturale chiedere informazioni riservate e che possano giungere a discorsi relativi all'innata o alle particolari capacità. < Ne sono onorata. > Che qualcuno abbia scelto il villaggio di Konoha. < Ma a mia volta ho delle richieste da porle, così come al vostro stesso Clan. Voglio che sia lei, in primis, ad esporre le vostre condizioni e richieste... > Gesticola appena con la dritta. < ...prima di prendere una decisione unanime che possa giovare ad entrambe. > Reputa che sia lecito ed attende, or silente, le richieste altrui. Ascolta, come sempre, valuta attentamente nel frattempo e cerca già di farsi una sua idea per non venire colta impreparata. < Mi permetto di avanzare una domanda: perché non siete rimasti al vostro Villaggio d'origine? > Poiché, senza dubbio, si sono spostati e stanno cercando asilo da ambo i Villaggi principali. [ Chakra On ]

Quando l'hokage chiede approfondimento riguardo gli eventi accaduti al villaggio dell'erba, Tamako batte le ciglia un paio di volte e poi alza il braccio sinistro, scuotendolo lentamente da un lato all'altro. "No, al contrario, si è rivelato essere esattamente il bizzarro uomo che credevo fosse. " E' alquanto probabile che per molte famiglie, tra le più formali, il comportamento del kage dell'Erba sarebbe stato etichettato come inaccettabilmente informale. " Alla fine, abbiamo raggiunto un buon accordo; Lo stesso che speriamo di raggiungere con voi. " Puntualizza, inspirando silenziosamente e abbassando lo sguardo sulla spada tenuta al fianco sinistro. Attende il responso di Furaya e una volta ancora tace in attesa che sia lei a darle parole. " Capisco, d'accordo. " Esporrà per prima le condizioni; ma prima, giunge una domanda che si lega alla radice degli eventi odierni. Perché, spostarsi? Lo sguardo della capoclan supera Furaya e s'impunta sulla vetrata alle spalle della Nara, scrutando l'isola di Chumoku. "Il Paese del Ferro è rovinato dal fetore del sangue." Chissà, che il nome 'paese del ferro' non abbia origine persino dalla quantità di sangue che nelle ere è stato gettato sulla terra. "Dalla ormai passata guerra civile, le azioni di Kyuzo Hosoi hanno causato inevitabile rovina.. " Il braccio sinistro di Tamako si alza e la punta delle dita va sfiorandosi la fronte, laddove la pelle è raggrinzita a causa di vecchie ustioni. Un riflesso, che probabilmente dirà più di mille parole ad una mente acuta. "Desidero per i ninja che vi serviranno piena cittadinanza ed uguale trattamento ad un nativo della Foglia.. " Inizia così a elencare le sue richieste, portando lo sguardo nuovamente sulla Nara per poi proseguire. "Le spade del clan saranno, inoltre, un tesoro che potrà appartenere soltanto a noi. Premo perché sia proibito possederle, ond'evitare perverso collezionismo o..peggio.." Inspira, decidendo di proseguire con la lista delle richieste. "Desideriamo della terra a Konoha e delle risorse di partenza, per erigere dojo e case." si arresta adesso, osservando con sguardo pieno d'intenzione l'interlocutrice. {ambient per fufu}

13:31 Furaya:
 Trattiene una breve risata, lasciando che traspare solo un sorriso un po' più accentuato. < Oh, allora non posso che essere d'accordo con lei. > Che Yukio sia bizzarro è un eufemismo. Non ci si sofferma ulteriormente, volendo proseguire oltre. Una volta essersi accertata che sia tutto okay e che niente possa minacciare l'equilibrio raggiunto dall'Alleanza, si limita ad annuire e ad attendere responso dalla Koshirae. Il nome di Kyuzo Hosoi è leggenda, chiunque almeno una volta ne ha sentito senza dubbio parlare. Non sparisce nel tempo, bensì s'ostenta con rinnovata energia e i suoi trascorsi non vengono affatto dimenticati da chi li ha subiti o da chi vi si è trovato invischiato. Ascoltate le sue intenzioni, così come le clausole di un futuro accordo, anche l'Hokage prende parola per esporre i propri. < Come penso si sia capito, sono fortemente a sfavore di nuove guerre o qualsiasi battaglia che non sia strettamente necessaria. > Si riferisce, in tal senso, alle missioni o vicissitudini nelle quali la difesa di se stessi o del proprio Villaggio è essenziale, sedando il tutto sul nascere ed evitando che procrastini più del dovuto. < Abbiamo lottato tanto per riprenderci la pace e creare l'Alleanza per com'è ora, non voglio vanificare ciò ch'è stato fatto prima di me né i miei impegni e i miei valori. > Ai quali è fortemente legata e per i quali lotterebbe fino alla morte. Non ha altri fini se non la protezione del Villaggio e il perenne stato di pace con cui hanno vissuto sino a qualche mese prima. < Qualora accettassi la loro cittadinanza e dessi loro il trattamento riservato a qualsiasi altro cittadino, in primis, voglio che siano seguite le regole del nostro Villaggio. > Del resto, hanno chiesto accoglienza e seguire le regole di chi li accoglie dovrebbe essere il primo passo per un'ottima convivenza. In breve, non crede di chiedere niente di trascendentale, bensì totalmente ovvio. < Nel caso in cui vi sia necessità di richiamare alcuni Ninja nell'ambito di missioni o necessità generale, vorrei essere libera di chiedere anche il vostro aiuto, così come quello degli altri Clan attualmente siti a Konoha. > Se, come detto dalla Koshirae, sono pronti a servire un Kage - in questo caso lei - anche questa clausola dovrebbe essere un'ovvietà, che si sente però in diritto di sottolineare. < I diritti del Clan sono a voi riservati e sarà mia premura, così come vostra, evitare che ci siano furti o che anche solo ci si arrivi a pensarlo. > Su questo può star senza dubbio sicura. < Ogni Clan ragiona nel vostro stesso modo, compreso il mio... > D'altronde, anche la Nara è a capo d'uno di essi. < ...quindi, su questo particolare punto, ci troviamo d'accordo. > Sancisce, mantenendo un tono pragmatico, altrettanto serio, data la situazione venutasi a creare che necessita proprio di serietà. < Se acconsentite a queste mie richieste... > Pace duratura, divieto di sommosse, battaglie e quant'altro, unione. < ...vi darò aiuto finanziario per erigere il vostro Dojo e il vostro stesso Quartiere. > Non vede nessun problema nel farlo e, anzi, il Villaggio ne gioverebbe dal punto di vista bellico nel caso in cui - si spera fortemente di no - ve ne sia bisogno. [ Chakra ON ]

Un fugace pensiero al Kokketsu, probabilmente in mutande nella sua stanza a godere dei benfici derivanti dal suo ruolo. Il pensiero prende spazio alla conversazione ma muore con una risata comune di Furaya e della capoclan Koshirae, sicuramente un personaggio particolare. Si segue invece, a spiegare i motivi per cui un clan del Ferro abbia viaggiato tanto dal raggiungere le estranee terre del Fuoco, e tutto viene sviscerato in un nome, la cui infamia..per certi tratti.. lo precede. Fu Hosoi a mandare in fiamme tutto, durante la guerra civile, un gesto ricordato solo dai sopravvissuti. Proseguendo, Tamako annuisce. "L'alleanza è lodevole. Noi Koshirae, siamo normalmente capaci di esser prima umani che shinobi. Non straripiamo in ambizioni di guerra o conquista. " Rassicura la Nara che il loro rapporto e idee sono, fondamentalmente, identiche da entrambi in lati. Seguono le condizioni della Foglia e tali, come già specificato, son effettivamente ovvie. "Il clan Koshirae rispetterà, in nome del suo onore, le richieste della Foglia. Qualsiasi aspirante cittadino sarà adeguatamente educato nel rispetto delle leggi dal villaggio imposte." E con queste ultime parole, sembra quasi siglarsi un giuramento solenne. La capoclan segue ad infilare la mano sinistra sotto la manica destra, per estrarre un fuuda. Lentamente, lo poggia sulla scrivania di Furaya e con un tocco di chakra ne fa emergere un vecchio rotolo. "Qua, è contenuta la nostra storia e il funzionamento della nostra innata. Vi affido quest'informazione con buona fede e come simbolo del contratto." Non tutti i clan rendono note le proprie innate, se non per azioni scandalosamente conosciute che le han rese note: come nell'ovvio caso degli Uchiha. { A meno che non ci sia altro, puoi anche fare l'end!}

14:28 Furaya:
 Come si suol dire... Tutto è bene quel che finisce bene. Gli accordi vengono siglati essendosi accordate entrambe ed avendo trovato un punto in comune con il quale convivere. < La ringrazio per aver accettato le mie richieste. > Piega il capo in avanti in un mezzo inchino, veramente grata alla Koshirae per averle dato ascolto e per non essersi scontrate. Quando la donna le porge il rotolo, la Nara è indecisa se accettarlo o meno. Non sa esattamente cosa aspettarsi. < La ringrazio davvero tanto per la fiducia... > Riprende, osservando il rotolo posto sulla scrivania. < ...ma se della vostra storia sono curiosa, del funzionamento della vostra innata preferisco esserne all'oscuro. Io stessa non vorrei che i segreti dei Nara, così come penso sia pensiero di ogni Capo Clan, vengano messi alla luce. > Questione di coerenza con se stessa e con ciò a cui auspica. < Lo custodirò, ad ogni modo, evitando che cada in mane sbagliate. > S'erge in piedi, non avendo altro da aggiungere che già non sia stato detto, porgendole or la dritta per porre un "sigillo" figurativo a quanto instaurato oggi. Infine, ambedue torneranno ai loro mondi, alla loro giornata, pur con una consapevolezza in più. [ END ]

Furaya incontra Tamako Koshirae e assieme decretano i termini di appartenenza del Clan Koshirae a Konoha e all'alleanza. A konoha sarà eretto un dojo del clan ed i membri, volenterosi di servire la foglia, diventeranno suoi cittadini.

Ottimo lavoro, un po' di gioco burocratico che al tuo livello ci sta v.v