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Quattro chiacchiere in Ospedale

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con Sakir, Yuukino

09:46 Sakir:
  [Stanza 6] Son passati diversi giorni da quando è stato attaccato da quell'essere spuntato da un varco spazio-temporale. Si trova nella stanza numero sei dell'Ospedale dell'Isola di Chumoku, luogo che lo sta ospitando da diversi mesi oramai. Si trova a letto, sotto le lenzuola con addosso dei boxer nero e il classico vestito leggero bianco che danno ai degenti. I suoi abiti, un paio di pantaloni lunghi blu elettrici, una maglietta a maniche lunghe azzurra, una felpa viola sono appoggiati in una sedia lì vicino mentre le scarpette da ginnastica sotto di essa. Il suo equipaggiamento, cioè il portakunai e shuriken dove al suo interno vi sono tre shuriken e due kunai e un paio di fuuda con i tronchetti da sostituzione, oltre ad avambracci, schinieri e guanti per protezione e il coprifronte, sono appoggiati in una scrivania, di fronte il letto. L'Inuzuka si presenta come un ragazzo di tredici anni, alto e magro, con i capelli lunghi, mossi, rossi ed un ciuffo bianco e gli occhi grandi e arancioni. Importante dire che ha disegnato sulle guance delle zanne di colore rosso, segno di appartenenza al Clan Inuzuka a tutti gli effetti. Il suo compagno animale, AISU, è un cucciolo di cane con gli occhi color ghiaccio, un manto bianco e grigio e le orecchie tese che è rimasto tutto il tempo con lui, accanto a letto, con il viso appoggiato sulle zampe. Sembra che stia riposando e difatti ha gli occhi chiusi ma la porta è socchiusa e chiunque può entrare nella camera. [Chakra off]

10:00 Yuukino:
  [Ospedale » Stanza 6] Una mattinata come le altre i quei di Chumoku. La deshi di Kusa si era svegliata insolitamente presto; non che fosse una cosa negativa, s’intende, semplicemente non era sua abitudine ma pare che qualcosa stia mutando nella sua routine come se, nel loop della sua vita, incessante come le lancette di un orologio, qualcosa si fosse conficcato andando a bloccare una delle tre lancette. Una sensazione un po’ strana si era quindi impossessata di lei e, per scacciarla, dopo aver fatto la solita colazione con del the caldo ha deciso di andare a trovare la madre in ospedale: anche se non si trovavano più al loro villaggio, questa si è comunque adoperata nel cercare di aiutare gli shinobi di entrambi i villaggi indistintamente. E così aveva scelto di indossare un kimono color muschio, lungo e senza spacchi vistosi, come suo solito. Il kimono presenta invece un tessuto porpora al suo interno, visibile nelle maniche larghe. Attorno al collo invece una sciarpa dello stesso colore copre ancor di più il petto senza, tuttavia, celare del tutto il prosperoso seno. In vita, a tener fermo tutto quel tessuto, una cintura bianca dai bordi dorati a sua volta tenuta ferma da un laccio color oro in diversi nodi quasi a formare dei fiori posti in orizzontale. I capelli, neri come la pece, sciolti che ricadono lungo la schiena fino ai glutei mentre davanti incorniciano il viso due ciocche della frangia che partono da metà testa. La fronte si presenta ampia e chiara quasi a riporre l’attenzione sugli enormi occhi blu come l’oceano e le sopracciglia molto fini. Non si era certamente dimenticata di indossare gli orecchini, vistosi e dorati, a forma di serpente e di mettere, per precauzione, dei guanti neri dal bordo rosso.
E’ così che si presenta ella mentre cammina lungo il corridoio dell’ospedale dopo aver promesso alla madre di dare un’occhiata a tutti i pazienti presenti: almeno a quelli che non avevano la porta della stanza chiusa in quanto ancora addormentati. In questo modo andrebbe ad avvicinarsi proprio alla stanza di Sakir la cui porta risulterebbe socchiusa. Alza quindi la mano sinistra appoggiandoci sopra il polso prima di sospingerla quel quanto basta per far sgusciare il proprio viso e dare un’occhiata all’interno <Ohayƍgozaimasu> (Buongiorno) andrebbe quindi a pronunciare a voce molto bassa onde evitare di disturbare troppo; in un primo momento non si accorgerebbe nemmeno del compagno a quattro zampe dell’Inuzuka; attende però una risposta prima di entrare e verificare che tutto sia regolare (non a livello di salute, s’intende)

10:11 Sakir:
  [Stanza 6] Il tredicenne, ferito nell'animo e nell'orgoglio, sta ancora riposando e solo dopo qualche istante sente la voce di YUUKINO. Riapre gli occhi, girandosi di schiena verso sinistra per puntare la sua figura. La osserva attentamente dicendole <Buon giorno> il tono è pacato e tranquillo mentre AISU raddrizza le orecchie e punta anche esso la figura dell'Allieva dell'Accademia di Kusa. In quell'isola ci sono tanti civili e shinobi provenienti in tutte le parti del mondo, senza alcuna distinzione <Sei venuta a controllarmi come sto? Penso che le ferite siano oramai guarite> per lo meno quelle fisiche, in quanto quelle mentali non guariscono subito. Ci vuole del tempo, come gli è stato insegnato anni orsono. In ogni caso ritorna ad osservare la figura della dicianovenne dicendole <In ogni caso, sono Sakir, Genin del Villaggio della Foglia, membro del Clan Inuzuka e lui> indica il cucciolo di razza Husky <è il mio compagno Aisu che non mi abbandona e non mi abbandonerà mai> abbozza un sorriso, lasciando adesso parola all'altra, pensando ancora che sia un medico di turno in quella mattina all'Ospedale. [Chakra Off]

10:40 Yuukino:
  [Stanza 6] La giovane kusana riceve subito una risposta e la cosa le dà, senza né ma né forse, diritto ad accedere nella stanza incurante se quel ragazzino fosse vestito o meno, avesse voglia o meno di parlare. E dalla domanda che le fa, sembra anche l’abbia presa per un medico cosa che le darebbe adito a fare uno dei suoi soliti scherzi se non fosse che la madre, lì dentro, ci lavora: potrebbe essere poco carino essere ripresa dalla propria genitrice che non si farebbe pregare ulteriormente per farla sentire, nuovamente, imperfetta <Più che controllare te, sono qui per controllare la stanza…> dice, quindi. Beh dai, non potrà fingersi medico ma questo non le impedisce di ‘fingersi’ comunque qualcuno. Intanto apre ancor di più la porta così da poter entrare nella stanza per poi girare su sé stessa nell’intento di richiuderla alle proprie spalle, appoggiandola solamente. <Piacere, Sakir - io sono Yuukino Nakamura, del villaggio di Kusa> risponde quindi alla presentazione prima di fare ancora qualche passo verso di lui. Alla presentazione del quadrupede ecco che andrebbe ad inarcare un sopracciglio, sorpresa di tale presenza e, indicandola col mento aggiunge <Molto bello ma…> breve pausa mentre sul viso appare un’espressione titubante <…ti è stato concesso dal primario di tenere il tuo compagno qui dentro?> anche perché, a dirla tutta, non sarebbe del tutto igienico; ignora, ovviamente, che quel cane abbia una rilevanza a livello di clan.

10:50 Sakir:
  [Stanza 6] Lo sguardo del ragazzino è ancora puntato sulla figura della ragazza. Inghiotte della saliva mentre sente le sue nuove parole. Si prende del tempo per rispondere e alla fine dice <Controllare la stanza?> scrolla le spalle e la testa <Cosa succede? C'è qualche allarme bomba o qualcosa simile?> si preoccupa e immediatamente AISU si rimette in piedi, facendo un piccolo ringhio in direzione della Kusana ma subito dopo il Genin della Foglia dice <Piacere di fare la tua conoscenza, Yuukino Nakamura> annuisce un paio di volte, facendo tranquillizzare il suo compagno animale che continua a puntare la figura della dicianovenne, senza perderla mai di vista <Certo che si. Il primario sa che noi membri del Clan Inuzuka non possiamo stare senza i nostri compagni animali> abbozza un sorriso prima di leccarsi le labbra con la punta della lingua. Un tic o un vizio nervoso? Non è dato saperlo. Si sistema meglio nel letto, alzandosi il cuscino in dotazione per appoggiarsi le spalle su di esso <Sei una studentessa dell'Accademia o una semplice civile che lavori in ospedale?> domanda con un pizzico di tono curioso. Vuol conoscere tutto su di lei, se glielo concede. [Chakra Off]

11:00 Yuukino:
  [Stanza 6] Subito il konohiano pare preoccupato; la giovane ovviamente ignora la ragione per il quale egli si trovi in ospedale perciò non ha modo di capire da cosa derivi quella improvvisa ansia. <No no, tranquillo, non succede nulla! Nessun allarme bomba. Voglio solo sincerarmi che tutto sia in regola e magari arieggiare un po’ la stanza> aggiunge nel mentre muove ancora dei passi in direzione della figura appena conosciuta ma puntando decisamente alla finestra che si trova in fondo alla stanza. Nel farlo il kimono si muove con lei, creando deliziose onde sulle gambe alte e sottili. In merito alla spiegazione della presenza del cane nella stanza la giovane mora rimane incuriosita: non conosce questo clan e molto probabilmente questo è dovuto anche al fatto che appartenga ad un villaggio diverso dal proprio <Ah, Inuzuka? Quindi…> e intanto indica il cane con il mento <…quel bel cagnolone è una prerogativa…> breve pausa di riflessione <…insomma voglio dire, non è un cane da passeggio, giusto?> ora anche lei piuttosto curiosa. Intanto si andrebbe ad avvicinare ancora di più alla finestra e, quando abbastanza vicina da poterla aprire si andrebbe a girare in direzione del ragazzino <Mi raccomando, copriti bene così posso aprire un attimo e cambiare aria qui dentro> e detto ciò, prima di fare qualsiasi cosa in tal senso aspetterebbe che l’Inuzuka si copra con le coperte in dotazione sul lettino. <Mia madre è medico e ogni tanto vengo ad aiutare volontariamente per tutte queste cose dove non è necessaria una conoscenza medica> non approfondisce il suo pensiero ossia che l’interesse della giovane kusana va oltre: le piacerebbe, un giorno, essere un ninja medico; non tanto per sé stessa quanto per poter dimostrare alla madre di esserne all’altezza, ignorando però completamente quella che può essere la sua essenza.

11:13 Sakir:
  [Stanza 6] Ansia.Preoccupazione. Battiti cardiaci accellerati così come la respirazione fino a quando non sente le nuove parole della sua interlocutrice <Nessun attacco bomba. Nessuno ci attacca> ripete come un mandra per rilassarsi e calmarsi. La ragazza è li per aiutare, in maniera volontaria, tutti coloro che ci lavorano in quell'Ospedale, compresa la madre <Scusami tanto> ripete abbassando lo sguardo. Uno shinobi che ha paura? Ma quando mai e invece succede <Non so se hai sentito dell'attacco avvenuto qualche giorno fa al Parco> sospira gettando aria dalle narici <Un nemico è spuntato dal nulla. Dal cielo ha attraversato un varco spazio-temporale ed ha iniziato ad attaccare. Io, Aisu, Norita e Chiha dovevamo mettere in salvo un gruppetto di vecchietti> si ricorda ciò che è successo. E' ben impresso nella memoria. Le mani tremano così come la voce <Aisu e Chiha hanno messo in salvo i civili mentre io e Norita abbiamo provato ad attaccare questo avversario> chiude con <Ricordo di aver usato sia la palla di fuoco che il cannone ma poi vuoto. Non ricordo più nulla. Mi sono risvegliato in questo letto d'ospedale ferito> stringe il lenzuolo in dotazione per poi coprirsi per bene, visto che la ragazza apre le finestre per far cambiare e aereggiare l'aria presente nella stanza <Tenshi mi ha curato le ferite fisiche ma l'avversario ha detto che sarà ritornato e noi non siamo ancora pronti. Non siamo ancora pronti ad affrontarlo> distoglie lo sguardo dalla figura della Kusana per qualche secondo rispondendo solo alla fine rigurdo il suo clan <Assolutamente no. Un Inuzuka è scelto da un cucciolo di cane ed insieme si crea un legame che durerà per tutta la vita. Lui è il mio compagno animale. Lui mi ha scelto ed insieme ci alleneremo e diventeremo più forti> cede adesso parola, ritornando in silenzio. [Chakra Off]

11:23 Yuukino:
  [Stanza 6] La kusana ascolta quella che è la storia che il konohiano ha da raccontare. Per un attimo, presa da quell’ascolto, appoggia le mani sulla maniglia della finestra ma torce leggermente il busto ed insieme ad esso anche il viso per guardarlo. Percepisce quel senso di smarrimento, di paura per quanto accaduto e, dal modo in cui l’altro si sfoga è percepibile la necessità di esorcizzare quanto accaduto. Vorrebbe aprire la finestra ma non riesce a distogliere gli occhi blu scuro da quel ragazzino; non può nemmeno nascondere quel senso di impotenza di chi, come lei, a 19 anni non ha ancora possibilità di intervenire in alcun modo. Senso di impotenza dato dal fatto che un ragazzino così giovane debba prendersi carico di quel tipo di fardello anche per persone come lei che, a 19 anni, vive nella bambagia e non ha mai affrontato problemi più seri che quello di rompere un vaso oppure di essersi dimenticata di bagnare le piante <Quindi eri presente… beh> una breve pausa mentre, alla fine del racconto, può finalmente tornare a quella che era la sua intenzione iniziale e quindi ritorna a guardare la finestra; per qualche millesimo di secondo affonda lo sguardo nella nebbia esterna prima di aprire la finestra tirando in su la manovella prima di lasciare che la finestra si apra quasi da sola sospinta da una leggera brezza esterna causata anche dalla differente pressione tra dentro e fuori. <…allora ti ringrazio per quanto hai fatto e non ti preoccupare, sono certa che quanto finora fatto sia stato d’aiuto per qualcuno> cerca così di tranquillizzarlo cercando di sopprimere il proprio senso di impotenza. Si volta nuovamente verso di lui mentre poggia gli occhi sulla porta d’entrata verso la quale si muove di due passi ma si ferma in prossimità del letto <Posso portarti dell’acqua?> andrebbe a domandare. <E così, se vuoi, potrai raccontarmi e sfogarti…>. Deve esserci qualcosa che possa fare, no? Quando invece le parole dell’altro sono in riferimento al quadrupede, ecco che la giovane lo guarda per un attimo <Questo è molto bello! Formate una bella coppia e sono certa che vi riprenderete molto presto e potrete tornare ad allenarvi insieme>

11:38 Sakir:
  [Stanza 6] La ragazza sembra essere immobilizzata al racconto del tredicenne. Tredicenne che ha tanto da raccontare. Tante bugie. Tante storie successe nella sua breve vita, in quanto è ancora troppo giovane ed ha vissuto tanto. I due si guardano intensamente negli occhi. I suoi occhi, arancioni, sembrano riflettersi in quelli blu scuro della dicianovenne che vuol essere d'aiuto <Si. Ero presente e sono stato uno dei due Genin feriti da quel bastardo> si vuole sfogare ancora, ancora ed ancora. La Kusana riesce nel suo intento e cioè aprire le finestre, lasciando entrare una leggera brezza esterna, visto la differente pressione fra le temperature interne ed esterne. Fa ancora un altro lungo sospiro, gettando aria dalle narici mentre le mani stringono forte il lenzuolo che lo copre, lasciando scoperto solo il viso <Almeno i civili sono stati messi in salvo e non ci sono stati morti> gli occhi gli si diventano lucidi dalle lacrime <Io ti ringrazio. Sei molto gentile e preferirei un bicchiere d'acqua> inghiotte ancora della saliva. AISU sente le preoccupazioni del suo compagno umano e rialzandosi all'impiedi abbaia "WOLF WOLF WOLF" scondizolando la coda per far capire che non è colpa sua e anzi ha fatto ciò che poteva e non dovrà più succedere e poco dopo il quadrupede zompetta in direzione di YUUKINO, girandole attorno per sentirne l'odore prima di provare a leccarla, se quest'ultima glielo concede <Ora Aisu sa che non sei un pericolo e vuol fare la tua conoscenza> dice alla fine il ragazzetto. [Chakra Off]

11:47 Yuukino:
  [Stanza 6] Quello che ha di fronte è si un ragazzino, un bambino che è da poco diventato adolescente ma che al contempo è dovuto, probabilmente, crescere fin troppo in fretta. Il suo modo di parlare, di pensare, è palesemente frutto di un’infanzia durata fin troppo poco, tutto l’opposto di quella della kusana. <L’importante è che tu abbia fatto la cosa giusta. Non darti colpe per quel che avresti potuto fare meglio perché da qui, da quel letto> si interrompe indicandolo con un’alzata di mano in sua direzione <è facile giudicarti. Sei lì, comodo comodo, senza decisioni importanti da prendere nei prossimi millesimi di secondo ed hai tutto il tempo del mondo per pensare a tutto ciò che di meglio avresti potuto fare> si interrompe, fa una breve pausa per riprendere fiato <ed è proprio ora, alla luce di quanto successo, che dovresti stare con te stesso, esorcizzare quanto accaduto e concederti di essere qui; perché qui puoi riflettere su tutto ciò che può esserti utile in una prossima situazione del genere. In quanto Genin, sicuramente dovrai ancora vederne di molte…> aggiunge infine mentre si allontana verso la porta di entrata. Andrebbe ad aprirla per poi sgusciare fuori dalla stanza giusto il tempo di afferrare la caraffa d’acqua sul carrello appena fuori dalla stanza prima di rientrare; con la destra andrebbe ad alzare leggermente il contenitore fino all’altezza della propria spalla come a mostrare all’Inuzuka ciò che sta per fare, come se quell’acqua fosse un premio molto importante. Intanto l’husky si avvicina: dalle movenze sembra particolarmente vivace e nel momento in cui cerca di conoscerla lei andrebbe ad avvicinare la mano libera, il dorso, al muso di lui: non vuole, come fan tutti, lanciarsi subito a coccolarlo; giustamente ha bisogno di conoscerla e lei gli offre il dorso della propria mano così che lui possa annusarla in tutta tranquillità e decidere quando meglio crede che lei possa fargli una carezza - non vuole forzarlo. Intanto alzerebbe lo sguardo sul Genin dicendo <Giuro che ti porto l’acqua appena Aisu mi darà l’ok> e si lascerebbe sfuggire una mezza risatina

12:09 Sakir:
  [Stanza 6] Un bambino che ha cresciuto troppo in fretta. Ha detto bene l'allieva dell'Accademia. Ha vissuto tanto dolore e tante bugie nella sua vita. Gli occhi sono ancora lucidi e alcune lacrime iniziando a scendere sulle guance. Rimane in completo silenzio mentre osserva i movimenti del suo cane, il quale continua a girare intorno alla Kusana, la quale esce fuori dalla stanza per andare a prendere la caraffa d'acqua per poi farsi odorare il dorso della mano libera dal cucciolo d'husky; ques'ultimo inizia a leccarlo per poi prendersi le carezze dalla ragazza lasciandola dopo qualche istante per farle portare l'acqua al suo padrone <Aisu prima deve conoscere la persona per decidere se è un nemico o meno. Non è un semplice cane ma un vero e proprio cane ninja> dice le caratteristiche del quadrupede facendole fare le supposizioni a YUUKINO che le sta facendo compagnia in quella giornata cupa e nebbiosa <Si. Ho pensato di fare la cosa giusta, per mettere in salvo i civili e cercare di capire qualche informazione del nostro avversario ma il nostro livello> già perché sono stati in due ad attaccarlo <è ancora basso per un avversario forte come lui> ancora un sospiro e altre nuvolette d'aria che escono dalle labbra e dalle narici, come se fosse un toro in una corrida <In ogni caso, sei una Deshi giusto? Hai già iniziato le lezioni?> fa un sorriso. [Chakra Off]

12:18 Yuukino:
  [Stanza 6] Dopo che Aisu ha familiarizzato con il proprio odore ecco che le permette di protendere la mano e fargli qualche carezza sul capo per poi discendere lungo un orecchio e fare anche qualche grattino dietro di esso ben conscia che ai cani è una gestualità che piace molto: è divertita da quel quadrupede ed allo stesso tempo anche curiosa non appena le viene confessato che non si tratti di un animale qualunque ma con capacità ninja <Oh, quindi anche tu sei uno shinobi> dice mentre da un’ultima occhiata al cane, ora con il busto leggermente piegato in avanti in sua direzione per dargli poi un’ultima carezza fugace lungo il muso <Sono certa che aiuterai Sakir in qualsiasi momento> parla ancora ad Aisu come se fosse un essere umano. Poi ecco che raddrizza la schiena e si porta vicino al letto del giovane Inuzuka e, allungando il braccio che tiene la caraffa, piega quest’ultima di modo che l’acqua possa scorrere dal suo interno fino al bicchiere che andrebbe a riempire <Non concentrarti su ciò che non sei, giovane Genin> andrebbe a rispondere lei prima di appoggiare la caraffa accanto al bicchiere che andrebbe ad afferrare subito dopo per poterlo porgere al konohiano <Se penserai al fatto che il tuo livello è ancora basso per quel avversario, rischierai di non darti la giusta importanza> breve pausa per tirare una boccata d’aria fresca <Secondo me, invece, dovresti guardare l’altro rovescio della medaglia e concentrarti su quanto di positivo tu abbia fatto: se non ci fossi stato, quei vecchietti probabilmente, a quest’ora, sarebbero dentro la terra avvolti da una bara> cruda nell’esprimere quel concetto ma, a 19 anni, non si hanno più filtri perché anche quando si vive una vita fatta di ricchezze e prosperità si acquisisce comunque una proprietà di linguaggio ed una conoscenza della vita realistica <Se al posto tuo ci fossi stata io, la loro fine sarebbe stata la medesima che ti ho appena detto> e con queste parole cercherebbe di sottolineare l’importanza del suo intervento che, seppur non all’altezza di chi lo ha attaccato, è stato fondamentale per qualcuno <E quindi grazie a te che un qualche nipote o figlio, là fuori, può godere ancora della presenza di un proprio caro> e nel mentre illustra il proprio punto di vista attende che il giovane Genin afferri il bicchiere colmo di fresca acqua.

12:31 Sakir:
  [Stanza 6] AISU si prende tutte le coccole e i grattini dietro le orecchie da parte di YUUKINO abbiandole felice di quel suo comportamento "WOLF WOLF" scondizolando per poi avvicinarsi al letto dove è sdraiato il suo padrone, saltandoci sopra ma si mette ai piedi, accucciandosi con la testa sopra le sue zampette incrociate <Si. Ha il chakra anche lui e mi aiuterà con le nostre tecniche di clan> risponde in quel modo alla sua nuova conoscenza <Infatti, so che sono debole al mio livello ma ho salvato delle vite così come dovrebbero fare tutti quanti, senza distinzione se siano civili o shinobi> oramai la guerra fra le nazioni ninja è finita e sono in pace ed in alleanza tutti quanti <Continui a non rispondere alla mia domanda> ridacchia divertito mentre allunga la mano destra per andare ad afferrare il bicchiere pieno d'acqua. Lo porta alle labbra, bevendone qualche sorso per poi appoggiarlo al comodino al suo fianco <Può godere ancora della presenza di un suo caro> si massaggia il mento appoggiando la testa sul cuscino <Io sono stato abbandonato dalla nascita e ho vissuto per i primi otto anni della mia vita in Orfanotrofio fino a quando non sono stato adottato da una famiglia di shinobi, Inuzuka per essere preciso> sfogo su sfogo. Ha bisogno di parlare e la ragazza sembra essere interessata a conoscerlo e lasciarlo parlare <All'età di tredici anni sono entrato in Accademia e ho svolto tutte le lezioni, superando con successo l'esame per diventare un Genin> da una rapida occhiata ai suoi indumenti, compreso il coprifronte con il nastro verde <Dopo qualche giorno sono stato convocato dal mio Capo Clan dove mi ha raccontato tutta la verità. I miei genitori sono degli Shinobi, appartenenti al Clan, che stanno svolgendo una missione segreta e non volevano abbandonarmi ma hanno dovuto. Io non li conosco> stringe le mani a pugno dandone uno sul materasso. Nervosismo che si mescola con le altre emozioni che sta vivendo in quei giorni <Ho vissuto nelle bugie per anni ed adesso pure questo cazzo di avversario> chiude in questo modo, lasciando che la ragazza possa rispondere alle sue parole. [Chakra Off]

12:44 Yuukino:
  [Stanza 6] Interessante tutto ciò che viene a scoprire quella mattina - non sapeva nulla del clan Inuzuka, non aveva nemmeno la più pallida idea esistessero degli shinobi che combattono al fianco del proprio animale domestico e soprattutto che quest’ultimo potesse avere del chakra ed eseguire delle tecniche in combinazione con lo shinobi umano. Solitamente in ospedale, prima di oggi, la kusana ha sempre conosciuto personaggi interessanti ma mai fino a questo punto. Addirittura uno shinobi che è stato presente a quanto accaduto alla festa di cui tanto si mormora soprattutto da quando la notizia è diventata ufficiale. Annuisce al suo dire e, quando viene ‘rimproverata’ per non aver risposto alla sua domanda fa spallucce, si gira su sé stessa avvicinandosi di nuovo alla finestra questa volta con l’intento di chiuderla e solo allora, quando il contatto visivo non è più presente, risponde <Sì, sono una deshi sebbene non abbia ancora iniziato il mio percorso accademico… ho aspettato 19 anni, direi qualche giorno o settimana in più non cambieranno molto…> forse c’è un po’ di rammarico nelle sue parole o forse quel qualcosa che non sa spiegarsi che le frulla nella pancia. Come se qualcosa non funzionasse, come se qualcosa in tutta quella storia non quadrasse alla perfezione col proprio passato intonso. Ascolta poi lo sfogo della propria vita dello shinobi, di come sia cresciuto circondato da molti problemi, problemi che la kusana non ha mai affrontato, anzi. Capirlo? Non proprio: se non vivi certe esperienze le puoi ascoltare, puoi empatizzare ma di certo non puoi capirle appieno eppure, qualcosa in quel racconto solletica il suo istinto primordiale, come se una pietrina, minuscola, venisse lanciata in uno stagno provocando delle onde che, seppur piccole, si propagano fino ai bordi. <Ma adesso hai lui> direbbe, mentre si accinge a chiudere la finestra e voltandosi quanto basta per indicare Aisu <Ed è ciò che conta. Il passato è lì, non può mutare. Quello che puoi fare è vivere oggi in modo tale che domani tu non abbia rimpianti…> oh, ma che parole sagge. Avere quasi raggiungo la seconda decade di vita porta con sé anche queste piccole consapevolezze. <Perciò non definirti per quel che sei stato, ma per cosa puoi essere oggi affinché domani tu possa continuare a definirti, di nuovo…>

12:48 Sakir:
  [Stanza 6] Il ragazzo continua ad ascoltare ogni minima parola pronunciata dall'altra, prendendosi qualche secondo di tempo per risponderle con <Assolutamente d'accordo con te. Io avevo un mio compagno della tua stessa età. Non esistono limiti, almeno penso> alza le spalle ritornando a dire alla sua interlocutrice <Si. Ho lui e vivrò nel presente, vedendo il passato come insegnamento per avere un futuro migliore>. Le mani sono ancora strette a pugni ma non passa molto tempo che nella camera entra una Kunoichi, alta, robusta, con i capelli lunghi biondi ed il camice bianco dicendo che è giunta l'ora di fare la visita di controllo prima di dare il pranzo e sopratutto che l'orario di visite è terminato da un pezzo, dando un'occhiataccia alla Kusana. Il tredicenne la saluta dicendole <Grazie per essere passata e non perdiamo di vista che voglio conoscerti meglio> le fa l'occhiolino. Che stia nascendo qualcosa fra i due? Lo scopriremo alla prossima puntata. [END]

12:58 Yuukino:
  [Stanza 6] Alle parole dell’Inuzuka in merito all’età la giovane kusana, effettivamente, si sforza di credere. Ma qualcosa nel suo orologio biologico è inceppato. Forse il consiglio appena dato dovrebbe applicarlo a sé stessa seppure, nel proprio passato, non ci sia nulla che vale la pena vagliare per apprendere e riutilizzare nel presente. <Sarà fatto> dice chiudendo definitivamente la finestra così che non entri più né aria fredda né umidità causata dalla nebbia ormai persistente di quei giorni: d’altronde questo è uno dei rischi a vivere su un’isola. Poco dopo vede apparire la kunoichi medico, una collega della madre molto probabilmente la quale le intima di lasciare la stanza <Forse non l’hanno avvisata ma sono la volontaria incaricata ad arieggiare ed assistere i pazienti per tutte quelle cose pratiche e logistiche che rallenterebbero voi medici> non si scusa affatto anzi, lancia pure un occhiolino alla miss ‘so-tutto-io’ prima di tornare a guardare nuovamente il konohiano sorridendogli <Certo, quest’isola è piccola e, se non sarai qui al mio prossimo turno, sicuramente ci troveremo da qualche altra parte… sperando in una salute migliore> andrebbe a rispondergli prima di muoversi verso l’uscita. Poco prima di lasciare la stanza ecco che volterebbe un’ultima volta il busto andando a posare il proprio sguardo blu profondo sul giovane <Riprenditi presto!> per poi alzare velocemente il palmo in segno di saluto prima di uscire dalla stanza e richiudere la porta alle proprie spalle in segno di rispetto per la privacy. Che incontro. Andrebbe così ad afferrare il carrello per muoversi verso la prossima stanza ma con ancora qualche curiosità non del tutto dispiegata rispetto a quell’incontro: sarà per la prossima volta [/END]

Sakir, ancora in Ospedale, riceve la visita di una volontaria di Kusa. Fanno quattro chiacchiere, conoscendosi maggiormente e lasciando che l'Inuzuka si sfoga completamente con lei del suo passato, prima di essere buttata fuori da un medico arrivato per la visita di controllo.