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Norita e Kaori Hyuga - Fratture Sanate

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Giocata di Clan

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con Kaori, Norita

15:26 Kaori:
 La notizia aveva lasciato Kaori di stucco. Tornata a Konoha per occuparsi delle proprie responsabilità e della propria famiglia, la donna non aveva preso parte alla festa che era stata organizzata nella piazza dell’isola Chumoku. La cosa si era rivelata, in un secondo momento, un grave errore. La missiva è arrivata inaspettata alla sua porta, carica di pessime novità. I civili -e non- presenti all’evento erano stati attaccati da un cosiddetto Dio che, a quanto pareva, possedeva il dono del Byakugan. Il dono *divino* del Byakugan. < No… > aveva sussurrato leggendo quelle parole, con gli occhi grandi di terrore. < Non è possibile… > Perché ogni volta che uno stramaledetto mostro decideva di minacciare la serenità dei Villaggi Ninja si doveva scoprire che era uno Hyuga o pseudo-tale? Comunque non c’era tempo per perdersi in domande inutili. Una volta assicurata la sicurezza dei figli lasciandoli alle premure delle nonne -e alla compagnia di una sua copia-, Kaori si è preparata per tornare all’isola di Chumoku per informarsi su quanto accaduto e, soprattutto, sincerarsi delle condizioni di un suo conclannato. Da quanto aveva saputo nella lettera, Norita Hyuga si era gettato in prima linea per difendere i presenti e ne era uscito piuttosto malridotto. Non avevano avuto modo di legare a fondo ma non di meno si trattava di uno Hyuga e, in quanto tale, sotto la sua protezione. Arrivata a Chumoku Kaori si è diretta senza deviazioni all’ospedale muovendosi con passo svelto e sicuro e a testa alta. Indossa un kimono leggero di un tessuto violaceo che aderisce morbido al seno generoso per poi stringersi sulla vita grazia alla presenza di un obi nero. La gonna ricade liscia, morbida lungo le gambe senza costringerle in alcun modo, arrivando a lambire le caviglie sottili. Lo spacco laterale lascia intravvedere, di tanto in tanto, la pelle nivea sottostante senza mai salire, comunque, sopra la linea delle ginocchia. I piedi calzano un paio di sandali ninja comodi e adatti alle lunghe camminate mentre alcun tipo di arma par essere presente sulla sua figura; gli unici accessori visibili sono il coprifronte ninja attorno alla gola, la fede nuziale all’anulare sinistro ed un fermacapelli dorato che raccoglie la chioma color ametista in un’alta crocchia assai elegante. Giunta in ospedale domanda agli infermieri presenti delle condizioni di Norita Hyuga e le viene quindi indicata la stanza dove poterlo raggiungere. Annuendo delicata a tali indicazioni, la donna si avvia a passo cadenzato verso la camera predisposta, soffermandosi sulla soglia -libera- e battendo un paio di colpi sulla porta aperta per annunciare la propria presenza. < E’ permesso? > domanderebbe, con voce lieve, abbozzando un sorriso gentile sulle rosee sottili. Non osa entrare, paziente, attendendo che sia lo stesso Norita a decidere se volerla o meno al proprio capezzale. [Chakra: on]

15:52 Norita:
 Finalmente il giorno delle dimissioni è giunto, e come sempre è tornata la nebbia sull'isola, sta bene ora fisicamente almeno, ma il suo morale è decisamente sotto terra, si sente in colpa per aver fatto le scelte sbagliate dopo aver assunto il comando, ma più di tutto, quel senso di colpa è riferito a Chiha, la donna che ama, la sua Fidanzata, e che lui ha mandato ad'aiutare 3 anziani mentre lui Fonteggiava a Muso duro il Sedicente DIO ben Conscio di non aver nessuna possibilità, ma col preciso scopo di deviare dai civili la sua attenzione, e per questo Chiha è stata ferita, non gravemente quanto lui, ma è comunque stata ferita, invece lui continuato a Combattere ha ma è finito male, molto male tanto da finire d'urgenza in ospedale, e gli ci sono voluti 3 giorni per riprendersi, vorrebbe riprendere ad'allenzarsi, gli ultimi giorni lo hanno segnato lo hanno Scosso nel profondo, sa bene cosa deve fare, deve diventare Più Forte, Più Abile, e Più Esperto, in certi casi la Forza Può Non Bastare, e nemmeno, una strategia elaborada. lui è chino sul letto mentre sta preparando i bagagli gli è stata fornita una Sacca, e un orribile Yukata Marrone per sostituire il suo normale abbigliamento Ninja, che è stato Tagliato da Kouki durante la sua cura, in quella sacca ha messo tutto il suo equipaggiamento Ninja, mentre lo Yukata Orribile, invece lo indossa fosse solo perchè altrimenti sarebbe Nudo unica cosa che si è salvata dal suo abbigliamento solito sono gli stivaletti Neri il Braccialetto rosso al Polso che in realtà è un semplice nastrino rosso per i capelli che fa 3 giri prima di legarsi, e rappresentante il Legame Profondo con Chiha, e poi...3 colpi alla porta e una voce, che all'inizio non riconosce non sentendola da molto e dice <Prego la porta è aperta!!!> dice finendo di mettere le ultime cose nella sacca da viaggio. [Chakra OFF]

16:09 Kaori:
 Il ragazzo sta preparando il suo bagaglio in piedi oltre la sponda del letto. Sembra essere abbastanza in forma considerando che riesce a stare in piedi senza troppi sforzi e l’assenza di bendaggi visibili sul corpo. Kaori è sollevata da ciò e, inspirando lieve dalle narici, avanza oltre la soglia arrestando il proprio passo una volta raggiunta la fiancata del letto opposta a quella ove sosta il genin. < Ciao, Norita. > principia la donna con tono calmo, mesto, tenendo le mani davanti a sé, le dita intrecciate fra loro all’altezza del basso ventre, la posa composta a tenere la schiena ben dritta. < Ti trovo abbastanza bene. > chiosa osservandolo con sguardo attento ricercando nei suoi movimenti il minimo accenno di dolore. I due non si vedono da molto tempo, l’ultima volta avevano avuto un colloquio abbastanza pacato ma per lei quasi superfluo. Il ragazzo le aveva ufficialmente detto che era allievo dell’Hokage in persona e cercava da Kaori un qualche segno di—accettazione? Non le è mai stato ben chiaro, non c’era alcun divieto che impedisse ad un ninja di scegliersi un sensei piuttosto che un altro, ma aveva comunque apprezzato il fatto che avesse voluto tenerla al corrente della sua scelta. Da allora non si erano incrociati spesso, forse anche per via dei numerosi impegni che avevano tenuto lontana la donna dal “pubblico”. Dividersi fra i suoi figli, la magione e l’ufficio personale del capoclan le avevano tolto tempo per mostrarsi all’interno del dojo dai suoi compagni, sicura che gli anziani ed i maestri del clan potessero badare a loro in sua assenza. < Ho saputo cosa è successo in piazza l’altro giorno, sono accorsa appena possibile. > riprende la donna, dopo breve, spezzando il silenzio caduto fra loro. Ancora un momento di pausa, un vago tentennamento prima di smuovere le rosee. < Come stai, Norita? > Le sembra d’uopo, dopotutto, sapere da lui in persona come si sente, da un punto di vista fisico ma-ancor di più, da un punto di vista mentale. [ Chakra: on ]

16:34 Norita:
 la porta si apre, e lui finendo di mettere le cose dentro sentre dei passi entrare e Dice <Chiedo scusa per le mie condizioni, ma il mio normale abbigliamento è stato fatto a brandelli da Kouki> dice pensando che si tratti di un infermiera, i lunghissimi capelli sono lasciati sciolti, arrivare fino alle ginocchia, lisci e perfetti, ma sciolti, ma poi mentre continua volge lo sguardo Verso la porta <e quindi questo orribile yukata è il massimo che l'ospedale.........> la frase si tronca quando la vede Kaori la Capo Clan non si sarebbe mai aspettato che proprio lei venisse a trovarlo in ospedale <può offrire> dice a bocca aperta incredulo ma comunque scosso, dovrebbe essere Felice di questo in contro, ma non è così, e quel Ciao Norita, risuona nelle sue orecchie come un eco, come se si fossero visti giusto la settimana scorsa, quando l'ultima volta che si sono parlati lui era andato lì al Dojo a comunicare la sua scelta di Furaya come Sensei, ed'è uscito da lì con una risposta che non si aspettava, che lo ha deluso moltissimo, ha impiegato settimane a ripensare a quella frase, le ha magari anche date un interpretazione sbagliata, ma forse, questa è proprio l'occasione per chiarire, i sentimenti in lui non sono di gioia per quell'incontro ma piuttosto di risentimento e astio <Buon Pomeriggio Lady Kaori> non le rivolge inchini ne formalità particolari non aggiunge infatti il Sama finale come si converrebbe all'occasione, ma lui ormai interpreta i fatti come se il Clan lo avesse rigettato e allontanato, soprattutto lei con quella Frase, "Le tue Azioni contrastano con le tue Parole", l'ha vista come se in certo senso Kaori stesse dicendo che lui Avendo Scelto una Sensei Fuori dal clan non fosse Adatto a Proteggerlo. e quando sente che lo trova bene dice <Beh Dopo Aver combattuto contro un Simil Dio è già un miracolo essere ancora vivo> dice senza nemmeno guardarla mente chiude la sacca e poggiata la stessa, su una sedia accanto alla sedia la raggiuge e chiude la porta <come sto ??? beh intanto mi stupisce che vi siate ricordati di me, e poi beh, mi sento Frustrato Amareggiato e con tanti di quei sensi di colpa che nemmeno se lo immagina> dice guardandola ovviamente e con quel "Vi Siate Ricordati" intende tutto il Clan è palese, quindi non è una cosa diretta solo a lei ma generale, ma lo dice solo Dopo Aver Chiuso la Porta. [Chakra OFF]

17:00 Kaori:
 Un mezzo sorriso increspa le labbra della donna quando il ragazzo si scusa, sovrappensiero, del proprio abbigliamento. Aveva avuto a che fare con gente ridotta in condizioni peggiori durante tutti quegli anni trascorsi in ospedale. Inoltre è la prima volta che vede i capelli altrui liberi di qualsiasi costrizione: è strabiliante e straziante quanto profondamente somigli ad Hiashi. Il solo pensiero le fa mancare un battito; ancora oggi, a distanza di anni, soffre la perdita del caro amico, soprattutto considerando quanto il loro rapporto si fosse deteriorato fino a poco prima della sua dipartita. Avrebbe voluto ricostruire quel che avevano condiviso un tempo prima di perderne la possibilità, ma non si può avere tutto dalla vita, no? < Non preoccuparti, ho visto ben di peggio fra le corsie degli ospedali in cui mi sono trovata ad operare in tutti questi anni. Tutto sommato questo yukata non è male. > Chiacchiere di circostanza, se ne rende perfettamente conto, ma dopotutto è buona educazione iniziare una conversazione con convenevoli privi di vera e propria profondità prima di passare ad un argomento più serio e delicato, no? Il ragazzo non mostra alcun tipo di sorriso o sollievo alla visita ricevuta, anzi; dopo l’iniziale sorpresa si appresta a finire i propri bagagli con maggior vigore, lasciando trasparire una sorta di tacito nervosismo che a Kaori non passa inosservato. Ascolta semplicemente il suo saluto, Kaori, placida, lasciando che questi risponda alle sue parole prima di dire qualsiasi altra cosa. E’ evidente che qualcosa sta turbando l’animo del genin davanti a lei e perciò desidera che sia libero di dire la sua senza limitazioni d’alcun tipo. < E’ vero. > acconsente la Hyuga al suo iniziale dire, pacata, osservando con sguardo attento il suo viso, la gestualità del suo corpo, così da ricercare in questi quante più informazioni possibili sul suo umore. Ascolta le sue parole ritrovandosi solo alla fine ad annuire piano col capo e voltarsi. Muove qualche passo per la stanza avvicinandosi all’unico tavolino presente senza aggiungere singolo fonema. Recupera una sedia afferrandola per lo schienale con una sola mano e quindi la porta con sé accanto al letto, ove aveva sostato fino a poco prima, sedendosi infine sulla stessa. Accavalla le gambe portando la coscia destra a poggiarsi sulla gemella ed unisce, infine, le mani sul ginocchio intrecciando fra loro le dita. < Perché sei stupito? > domanda, in principio, spezzando il silenzio caduto fra loro in precedenza. Il suo tono è calmo, serafico, lo sguardo si posa paziente su di lui come se avesse potuto rimanere lì a parlare col ragazzo anche fino a tutta la notte se ce ne fosse stato bisogno. E, inizia a temere, ce ne sarebbe stato. < E cosa ti fa sentire in colpa? > aggiunge, Kaori, più delicatamente. < Mi sembra evidente che tu sia turbato, che qualcosa non vada, Norita. > riprende dopo poco con la stessa incrollabile pacatezza, senza mai distogliere da lui lo sguardo.< Che qualcosa non vada *fra noi.* > specifica con lieve enfasi su quell’ultima parte della sua frase. < Perciò ti prego di spiegarmi di cosa si tratta perché non voglio che ci siano problemi fra noi. Fra noi e dentro il nostro clan più in generale. > chiosa Kaori con tono chiaro, la voce limpida e incalzante mentre rimane ferma ad osservare il volto del genin davanti a sé. < E da quel che ho sentito circa gli avvenimenti in Piazza dell’altro giorno temo che di problemi ce ne saranno in gran quantità. > espira poi, stancamente, quasi a mezza voce. < Ma di questo è meglio parlarne dopo. Prima voglio capire cosa ti frustra e amareggia fino a farti quasi tremare le mani. > chiarisce, calma, lasciando infine al ragazzo la parola. [ Chakra:on ]

18:01 Norita:
 ascolta le prime parole e fa un mezzo sorriso dicendo <Parla così perchè non ha visto le mie normali vesti da Shinobi> le farebbe vedere una foto se ne avesse una e se fosse in circosanze diverse, e lei conferma, dopo la conferma che l'essere ancora vivo dopo essersi scontrato contro un DIO, con in vero poche parole poca roba, a cui non serve replicare, ma poi ascolta le successive parole e la lascia parlare ascolta con estrema attenzione ogni singola parola e improvvisamente sente una strana sensazione lui sa che lei è sincera, soprattutto nell'interessarsi a lui, ma non cede si è sentito abbandonato dal clan e quella frase nel momento in cui è andato con Furaya a parlare con Lei è stato come una Montagna sulle proprie spalle, Montagna che poi la Stessa Furaya ha demolito, ma la delusione di quella volta si è trasformata col tempo in Convinzione, e poi in rancore <Le Tue Azioni Contrastano C Le Tue Parole> dice Sedendosi sul letto e la Guarda <Queste Parole, mi sono rimaste impresse a fuoco nella mente, e le dicesti proprio a me> Ohhhh che è sta novità le dai del tu ??? e da quando sta cosa ??? <quando venni con Furaya> che non chiama ne Sensei ne Sama solo Furaya che lui considera ormai come una mamma adottiva, <in quell'occasione decisi che ti avrei comunicato io stesso che lei era diventata la mia Sensei, e fino anche non ci siamo avvicinati alla fine della Conversazione i torni erano Tranquilli.> la guarda negli occhi Perle nelle Perle, serio in volto con un tale risentimento nello sguardo da essere quasi palpabile, ma la voce, quella invece resta calma, pacata, quasi impassibile, e nonostante abbia di fronte la sua Capoclan nonchè un membro del Consiglio di Konoha, le parla come fare con qualsiasi Genin Suo Pari <Le Cose Quindi Cambiarono, nel momento in cui io dissi che nonostante la mia scelta di addestrarmi con Furaya> ancora una volta nessun Titolo onorifica ad'accompagnare quel nome <Avrei Comunque Protetto con le Unghie e Con i Denti anche a Costo della mia Vita, il Clan, da qualsiasi Minaccia interna o esterna> la guarda negli occhi ancora non distoglie lo sguardo minimamente <tu mi dicesti che LE MIE AZIONI CONSTRASTAVANO CON LE MIE PAROLE> la guarda Facendo schioccare la lingua sul palato in un sonoro <Tsk> Sbuffa Pesantemente <Lasciandomi intendere, che Per La Mia Scelta, Non sarei Stato Idoneo a Proteggere il Clan.> breve pausa continuando <ci rimasi veramente molto male per quella risposta, ma i miei guai erano appena iniziati, e poco dopo di sparse la voce che mi hanno visto arrivare con Furaya, l'Hokage, cosa ci facevo io con l'Hokage, e perche mai avrei dovuto incontrare la Donna a capo del Clan, e quando si sparse la voce che furaya fosse la mia Sensei, inizio la lenta discesa, dei miei rapporti con il clan.> la guarda non distoglie lo sguardo, lo sostiene con quello che ha passato in questi giorni non gli viene nemmeno tanto faticoso <i problemi non li ho creati io ma voi, ho ho continuato a frequentare il Dojo per qualche tempo allenandomi con gli altri per imparare le tecniche del nostro clan, ma gli altri allievi, mi discriminavano e mi ostracizzavano in maniera continua credendo che fossi lì per mostrare le mie abilità superiori visto che ero allievo dell'Hokage, che mi vantavo di ciò, e qualcuno mi chiamò anche traditore del clan solo per aver scelto una Sensei di un altro Clan.> dice guardandola negli occhi e incredibilmente da tutto quel risentimento, si fa largo qualcosa negli occhi dello Hyuga, diventano lucidi, e un nodo nasce in gola lo soffoca, ma qualcosa fuori controllo esce, e una lacrima gli riga il viso, lacrima di rabbia o di tristezza difficile saperlo <e poi ci si misero anche i maestri, mi insegnavano assieme agli altri solo per dovere, vedevo l'astio nei loro sguardi quando solamente mettevo piede al dopo, arrivando al punto poi di cacciarmi fuori dal Tatami> la guarda ancora non smette di parlare è un fiume in piena sta scaricando su di lei che probabilmente non c'entra nulla la rabbia e il rancore verso il resto del Clan <così iniziai a frequentare il Dojo di Notte, consultare i rotoli e allenarmi da solo, e fu così che imparai lo Juken per primo, il chakra Tagliente poi, e per ultimo anche il Velo di chakra> la guarda e dice guardandola negli occhi <ma quell'ambiente era diventato tossico mio fratello abita ancora nei nostri appartamenti al Dojo, ma per me quel posto era diventato un ambiente a dir poco tossico, non potevo rimanere lì, e quindi ho preso una casa vicino al Monte dei volti di Pietra, allontanandomi definitivamente dal Dojo> dice guardandola Serio in volto sguardo che trasuda rabbia risentimento, ma la voce in tutto questo è sempre rimasta calma e pacata, quasi impassibile di fronte alla Donna, che a 3 anni lo accolse nel Dojo assieme al fratello, mentre adesso, sta li davanti a lui a riceversi contro mesi di rancore frustrazione accumulati. [Chakra OFF]

18:46 Kaori:
 La spiegazione offerta dal ragazzo sorprende non poco la donna seduta di fronte a lui. Non aveva idea che per tutto quel tempo, il giovane, avesse accumulato una tale carica di risentimento ed astio per via di una frase che-quasi sicuramente, aveva mal espresso. Kaori ricorda perfettamente quel giorno, il loro incontro, la conversazione con lui e Furaya avvenuta nella sala accoglienza del dojo: ricorda la sorpresa nella notizia ricevuta e l’assoluta pacatezza con cui l’aveva accolta. Non ha mai avuto nulla in contrario sulla scelta dei due, né aveva ostacolato la loro decisione in alcun modo lasciandoli pienamente liberi di allenarsi come più avessero preferito, purché al di fuori del dojo. Schiude quindi, semplicemente, le labbra in segno di confusione, lasciando tuttavia Norita libero di completare il suo sfogo. Solo quando alla fine lo sente terminare il suo dire si prende un attimo di tempo per rispondere alle sue parole. < Mi dispiace che per tutto questo tempo tu abbia sofferto per le mie parole. > esordisce la donna, compunta, senza smuoversi di un millimetro, sostenendo ancora, calma, lo sguardo altrui. < Ti posso assicurare che non era questo ciò che intendevo dirti. Probabilmente non mi sono espressa al meglio. > prosegue con tono cheto. < Non ho mai voluto dire che tu non fossi degno di difendere o rappresentare il clan. Mai inteso che tu non fossi--idoneo > Per usare le sue parole. < Quello che volevo dire, come ti avevo detto, era che nonostante il tuo professare viscerale dedizione e stima per il clan, fino a quel momento non te ne avevo visto prendere mai parte. > spiega la Dainin con tono conciliante, lento, volendo rendere il più chiaro possibile il concetto onde evitare ulteriori fraintendimenti. < Non ti avevo mai visto girare per il dojo dopo averti aiutato a risvegliare il Byakugan, dopo avertene spiegato i poteri. Non ti avevo visto allenarti con i nostri maestri, non ti avevo visto studiare i nostri rotoli. E nonostante avessi accanto una kunoichi con ampia conoscenza dell’arte del ninjutsu hai preferito cercare una guida fuori dal clan. > si ferma solo a quel punto, senza in alcun modo alzare la voce, volendo mostrare all’altro ciò che l’aveva portata a dire quanto aveva detto. < Sulla base di tutto questo avevo semplicemente detto che prima di credere sulla parola al tuo amore per il clan avrei voluto vedere coi miei occhi il tuo attaccamento. > prosegue la donna assottigliando solo ora, leggermente, lo sguardo. < E’ una colpa, la mia? > domanda, pacatamente, fissandolo. Cerca di instillare in lui il dubbio. Il dubbio che, solo per un istante, forse Kaori non avesse voluto giudicarlo ma solo osservarlo. < Non ho ostacolato le tue scelte, ti ho lasciato piena libertà di proseguire con i tuoi progetti. Se non mi fossi fidata di te ti avrei detto di scegliere fra il clan e gli insegnamenti di Furaya, no? Ma non ne avevo motivo. Non mi avevi dato ragione di credere che non fossi affidabile così come non avevo ragione di credere che lo fossi. Volevo solo tenerti d’occhio. Vedere cosa avresti fatto, cosa saresti diventato. Se mi avessi chiesto di insegnarti avrei potuto farlo più da vicino, ma rispettando la tua decisione ed il tuo desiderio di apprendere dall’Hokage in persona mi sono tenuta in disparte. > spiega, ancora, mantenendo la solita pacatezza, senza alterarsi neppure per un istante. Si prende un attimo di pausa, solo a quel punto, per respirare a fondo e quindi riprendere a parlare. < Per quanto riguarda l’atteggiamento dei tuoi compagni di clan… Confesso di non essermi accorta dei loro dissapori nei tuoi riguardi. Non che la cosa possa dipendere propriamente da me, in fin dei conti. > continua stringendosi appena nelle spalle. < Tu stesso sapevi, da principio, che la tua fosse una scelta peculiare. Decidere di farsi insegnare da qualcuno esterno alla tua Casata poteva non essere ben visto, mi dicesti da subito di essere pronto ad affrontarne le conseguenze. > .. < Sia chiaro che non condivido il loro atteggiamento, ma non posso dire di non comprenderlo. E credo che se tu fossi stato un Nara o un Senjuu e avessi fatto la stessa scelta le conseguenze non sarebbero state assai differenti. > continua la donna con tono pratico. < Far parte di un clan è un privilegio che non tutti possono vantare. Scegliere di essere istruiti da qualcuno che non condivide il tuo dono è—insolito. Molti non potrebbero mai capire questa scelta ma non per questo dovrebbero ostracizzarti. > concorda con lui, la donna, con tono greve. < E per questo mi scuso a nome degli Hyuga. Parlerò con i nostri maestri appena tornerò a Konoha e mi assicurerò di capire la situazione così che non si ripeta in futuro. > assicura, solenne, rivelandosi ora seria, intransigente, drizzando ancor più la schiena in una posa fiera e autoritaria. Non desidera che dentro il suo clan si sparga altro odio, non dopo tutto quello che avevano già dovuto affrontare e sopportare fino a quel momento. [ Chakra: on ]

14:37 Kaori:
 Lo sguardo di Norita muta man mano che la conversazione prosegue. L’iniziale turbamento e nervosismo scemano in comprensione e poi calma mentre le parole di Kaori trovano spazio in lui. Il ragazzo dimostra di dare estrema importanza al parere della donna dal momento in cui ammette di essere stato tormentato dalle sue parole e porta la Dainin a rivolgergli, alla fine, un sorriso comprensivo. Vede nel genin uno Hyuga carico di emozioni profonde, di voglia di fare e di mettersi alla prova: Norita è dinamite pura, pronto ad emanare fuoco da un momento all’altro. Ascolta con attenzione le sue parole, il suo racconto e silente permane immobile ad osservarlo con sguardo sereno fin quando il giovane non conclude il suo concetto con forte risolutezza. < Posso ben comprendere che non bastino le mie scuse per dimenticare un atteggiamento tanto irrispettoso, credimi, e non ti chiedo di far finta di nulla. Ma non vedere il clan come un nemico. Gli Hyuga… > si ferma, a mezza frase, espirando poi stancamente e distogliendo solo allora lo sguardo alla ricerca delle parole giuste. < --sono un clan difficile. Come ben sai siamo eredi di un potere molto ambito, molto antico e di una tradizione assai rigida. Notoriamente gli Hyuga sono i “nobili della Foglia” e per questo vengono educati in maniera dura e hanno poco margine d’errore e di scelta. Solo con Juusan si è cercato di ammorbidire questo nostro lato troppo duro ed io sto cercando di continuare il suo operato. Purtroppo però è difficile combattere una tradizione tanto antica. > sospira la donna sapendo quanto possano essere, talvolta, insopportabili gli atteggiamenti dei propri concasati. < Ma ci stiamo provando. E continuerò a provarci. > continua Kaori tornando ora a Norita con lo sguardo. < Voglio che voi tutti possiate fidarvi gli uni degli altri. Non pretendo che siate tutti amici, ma ho bisogno di sapere che sul campo di battaglia nessuno di noi debba soffermarsi a chiedersi se potersi fidare o meno del proprio compagno. > chiarisce seria guardando negli occhi il genin, specchiandosi nelle iridi color perla caratteristiche del clan. < Presterò più attenzione a come il clan si comporta con i membri interni e cercherò di intervenire per come mi sarà possibile. Non posso prometterti nulla, naturalmente, ma è mio dovere tentare di cambiare le cose. > gli assicura aprendosi ora in un sorriso gentile, lieve, che vuol essere rassicurante. < Quanto al resto… avremo modo di parlare con più calma a casa di tutto quanto. Passa pure quando desideri al dojo e se sarò lì sarò ben lieta di continuare questo discorso. > Che il lato pettegolo della donna sia stato stimolato dalla menzione di questa *fidanzata*? Può essere. < Adesso però ho bisogno che tu mi racconti con esattezza quel che è successo in Piazza. Chiederò anche ad altri, cercherò di raccogliere quante più informazioni possibili, ma tu lo hai affrontato direttamente e sei un mio compagno di clan e perciò il tuo parere ha particolare rilevanza per me. > prosegue la Dainin tornando ora seria e professionale, distaccando la gamba da sopra l’altra e facendola tornare a poggiare sulla sedia. Siede composta ruotando ora il busto in direzione di Norita, composta. < Raccontami tutto da principio, tutto ciò che ricordi, che hai notato, per favore. > gli chiede, concitata, senza però mettere fretta al ragazzo. [Chakra:on]

16:09 Norita:
 ascolta la donna la guarda con quelle perle immergendosi in altre perle, quelle di lei, una discussione da Hyuga a Hyuga, tra il Capo del Clan e un suo membro, un Novizio, tale è il suo rango <io non ho mai visto il clan come un nemico, nemmeno dopo quella frase che abbiamo finalmente potuto chiarire> dice guardandola ancora <io non porto rancore, e se solo il resto del clan escluso te, volesse farmi le proprie scuse sarei pure disposto ad'accettarle, ma le cose orribili di cui parlavo prima, non sono solo riferite all'interno del clan ma anche all'esterno, Kizuko per esempio, è stata accolta nel Dojo è vero, grazie a te a ritrovato un minimo di fiducia nelle persone, ma prima di questo, Ha Subito Chissà Quali Cose Orribili, e lei è una Hyuga> la guarda ancora <per non parlare poi di una Bambina Prodigio, un vero Genio 8 Anni ed'è già Chunin, io col doppio dei suoi anni, sono ancora Genin, sicuramente la Conoscerai, si chiama Chiko, lei frequenta il Dojo, al contrario di me, ed'è quella che prima definivo come la mia Nemesi, il mio risvolto della medaglia, il Lato Oscuro della Luna> la guarda serio in volto <mi dispiace dirtelo così duramente in faccia, ma per quanto tu possa controllare le persone all'interno del Clan, certe cose sono ormai irreparabili, come Chiko, che prova un odio profondo verso il Clan> dice guardandola ancora il suo volto è irremovibilmente serio <non ti racconterò la sua storia, nonostante io la sappia, ma se vuoi puoi fartela raccontare da lei, ammesso che non ti eviti alla sola vista dei tuoi occhi, perchè io ho notato una FORTE Scissione tra come siamo stati trattati io e mio fratello o altri che hanno perso i genitori per mano di cappuccio rosso, e come invece chi ha avuto dei partenti a cui è stato imposto il Sigillo quello che offusca la tua volontà obbligando hyuga a tradire altri hyuga, trattati come Feccia, allontanati, additati come traditori perchè figli di gente che hanno tradito a loro volta. fossi stato io al posto di Chiko, i nostri conclannati, avrebbero trattato così anche me, e adesso sarei io quello ricolmo di odio verso io clan, e non lei. io non parlo ovviamente di te, ma di tutti gli altri, da bambino queste dinamiche non le avevo notate, ma adesso sono fin troppo palesi, e non intendo avere a che fare, con gente, che è in grado di fare questo, a una bambina, che al tempo aveva 4 anni> dice serio, finalmente ha tirato fuori il vero motivo del proprio definitivo distacco dal clan la guarda ancora serio in volto, e mentre solamente accenna alla storia di Chiko <quindi mi dispiace tanto, ma il tuo stare attenta al comportamento dei conclannati, non basta, perchè il Danno per chiko è ormai irreparabile, così come il mio disprezzo per delle persone che siano Hyuga Nara Inuzuka o chesso io non importa il clan parlo in generale, e il fatto che persone del genere siano parte del nostro clan, è una cosa che mi ha fatto Profondamente MALE, creando una Vera e Propria Scissione, una FRATTURA reale, quindi perdonami se nel corso di questi mesi, io ho smesso di considerare il Nostro Clan, Nobile> la guarda negli occhi non distoglie minimamente lo sguardo Rabbia e risentimento tornano a galla, per la storia di Chiko, ma anche per il modo in cui nel clan è stata trattata, e come lei anche gli altri. <quindi ripeto, a conferma, io tornerò a frequentare il clan, ti vengo a trovare ogni volta che vengo, Proteggo il Clan se qualcuno lo Attacca, non lo considero il Nemico, ma alla luce di quello che ho visto fare alle persone che fanno parte del nostro clan, non mi vedrai mai fraternizzare con loro, e questo purtroppo non può cambiare, e devo essere sincero, nonostante tutto, è una cosa che mi fa Male, e molto anche, dire certe parole, ma non c'è altro che tu o io possiamo fare, non ce la faccio a perdonarli per quello che ho visto> e così senza che nemmeno se ne accorga, svariate lacrime sileziose inizierebbero a solcare il Viso di Norita, in fondo il clan gli manca e lo si capisce dal discorso che ha fatto e dal fatto che ora stia piangendo, ma davvero non può ignorare quello che ha visto accadere, poi chiede di cosa è accaduto in piazza di da una calmata respira profondamente aggiuga le lacrime e dice <Ahhh Già, la Storia del Dio Tiranno> la guarda e dice <Beh allora tutto è cominciato domenica, nel primo pomeriggio, la gente si è radunata in piazza per una festa, e alcuni ninja ne hanno approfittato per svagarsi un pò, in particolare io e Chiha, che ci eravamo appena Fidanzati, volevamo festeggiare la cosa, appunto andando a questo evento, nemmeno il tempo di arrivare veniamo accerchiati da qualche mia conoscenza, Sakir un Genin del clan inuzuka, col suo cane Aisu, e la piccola Usagi Uchiha, una piccola Bambina, che sembra più un confetto, ed'è un Terremoto di dolcezza e vitalità, non avevo visto altri non inizialmente almeno> la guarda mentre la sua espressione muta, lo sgomento e la paura si fanno strada in lui ma poi anche qualcos'altro, un Enorme Senso di colpa, e la Donna può notarlo tranquilla mente <e dopo un Fulmine alle sul retro del palco, io attivo il Byakugan per capire cosa diavolo stia succedendo, ma poi> eccolo che parte un brivido lungo la schiena <in cielo si apre un Portale, io credo che sia questo almeno, non ho in realtà idea di cosa fosse comunque esce sto tipo, gente con le sue fattezze, io le ho viste solo nei rotoli e nelle pergamente che parlano di antiche legende, non potevo crederci> la guarda <pelle bianca, capelli bianchi corna prominenti rivolte verso l'alto vestiario completamente bianco, somiglia molto alla descrizione di quelle leggende che parlavano della Dea Coniglio, ma è impossibile vero ???> la guarda con dubbio e continua a cosa <in ogni caso, questo tipo ha persino un Byakugan, e ha attaccato i civili dopo aver analizzato tutti, col Byakugan, io Sakyr e Chiha siamo stati separati dagli altri, e lui ha lanciato una fiammata devastante contro anziani, mentre io e Sakyr cercavamo di distrarlo, io prendendo quasi il comando de trio ho mandato Chiha ad'aiutarli, è riuscita a farli allontanare ma è stata colpita, non a colpo diretto> lo sguardo e sbarrato e fisso mentre parla si sente terribilmente in colpa <ed'è stata ferita, io e Sakyr abbiao continuato a combatterlo per tenerlo impegnato, ma abbiamo ricevuto un onda d'urto in pieno petto entrambi, e siamo finiti qui, e dopo il Volo di 10 metri aggiuntivi alla spinta del Cannone Katon che ho usato l'ultima cosa che ricordo che un Jonin dell'Anbu che mi prende in braccio portandomi qui> dice guardandola <la sera stessa Kouki è venuta a curarmi, e dopo farmi un lavata di testa che me la ricordo finche ho vita> dice guardandola ancora sconvolto e provato per aver rivissuto nel dettaglio quella storia, un ottima memoria, è una caratteristica tipica degli Hyuga, che però può essere un arma a doppio taglio. [Chakra OFF]

17:10 Kaori:
 Il discorso del ragazzo porta Kaori ad assottigliare appena lo sguardo. Lo sente fomentarsi man mano che procede con le sue parole, farsi sempre più carico fino ad arrivare persino a piangere alla fine senza però farla smuovere di un passo dalla sua postazione. Il suo discorso è piuttosto delicato e le sue emozioni dirompenti. Lo vede fortemente provato, trascinato dall’impeto dei sentimenti e per questo bisognoso di essere trattato con particolare attenzione e cautela. Si prende qualche istante per riordinare le idee, la Hyuga, prima di schiudere le rosee e rispondere al suo discorso. < Trovi davvero strano che tu e tuo fratello siate stati trattati diversamente rispetto a chi ha avuto in casa gente che, volente o meno, ha collaborato allo *sterminio* di centinaia di Hyuga? > domanda con brutale pacatezza la donna fissando l’altro dritto negli occhi. < Mio padre è uno fra questi. Lui mi ha venduta a Cappuccio Rosso perché sotto controllo di quel sigillo. E’ stato controllato per settimane, mesi, dava informazioni sui miei spostamenti. Su sua figlia. > La voce di Kaori non traballa, rimane ferma, ma è evidente nel suo sguardo la presenza di un’ombra. Parlare di suo padre la strazia ogni volta, ricordarlo alla mercé di Akane le chiude la gola. L’immagine del suo corpo morente popola ancora i suoi peggiori incubi a distanza di anni. < L’ho odiato anche io per questo. Perché non capivo, perché mi sentivo tradita, ferita. > Si ferma sentendo il corpo farsi rigido, la posa scomoda. < Ma poi ho potuto *vedere*. > Deglutisce a fatica irrigidendo la mascella mentre si morde la guancia interna per imporsi controllo. < Ho visto la sua espressione da uomo libero. Il rimorso, l’odio per quello che era stato costretto a fare. Se non l’avessi visto, probabilmente, avrei continuato ad odiarlo perché non avrei capito realmente cosa è successo. > Si umetta le labbra riprendendo la parola. < Per questo capisco il rancore che alcuni Hyuga provano per altri. Perché loro non hanno potuto assistere all’orrore che i burattini controllati da Cappuccio Rosso hanno provato nel rendersi conto di quello che erano stati in grado di compiere sotto il suo giogo. E per quanto non sia stata colpa loro, per quanto non fosse stato loro il volere a guidare i loro gesti-- > Kaori stringe i pugni sulle ginocchia, seduta composta sulla sedia, non concedendosi di mostrare altro turbamento. Non può permetterselo. < --sono le loro mani che hanno ucciso i nostri compagni. E in che modo potrei dire ad una madre che ha perso un figlio, ad un uomo che ha perso un fratello, un padre, un amico, che devono perdonarli? > domanda seria, fissando Norita negli occhi, intensamente. < I parenti di chi è stato controllato da quel sigillo non hanno colpe, è vero, e non meritano di essere guardati con sdegno o accusa. Ma c’è gente là fuori che ancora oggi piange le morti di mariti, figli, madri. Cari che non riavranno indietro che non sentono di aver trovato giustizia perché un mondo in cui accadono cose simili non è giusto. > Si ferma stringendo i denti, lo sguardo ora più duro. < Non. E’. Giusto. > sottolinea scandendo bene quelle parole andando a quel punto ad alzarsi in piedi, austera e gravata del fardello che pesa bollente sulle sue spalle. < Non posso dire alla gente cosa provare. Non posso controllare i loro sentimenti, le loro emozioni. Non posso imporre a nessuno di sorridere a qualcuno per strada o di accoglierlo in casa. Tutto ciò che posso fare è rivolgere la mia attenzione a chi si sente solo, incompreso e aprire loro la mia porta. L’ho fatto con Harumi, l’ho fatto con Kizuko, lo farò con Chiko. > riprende la Dainin con la voce ancora calma, cadenzata, sicura di sé. < Ed è questo che fa la differenza. > indurisce appena lo sguardo, ora, fissando Norita in volto. < Dici che non possiamo fare niente? Sbagli. Invece di arrabbiarti e di lamentarti col prossimo di quanto sia ingiusto il mondo, *sistemalo*. > .. < Invece di offenderti e di portare a tua volta rancore-sì, rancore Norita > Enfatizza quell’ultimo dire volendogli chiarire il fatto che il suo negare tale sentimento non lo rendesse meno reale. < Dimostragli cosa è giusto. Dimostra come dovrebbe agire. Mostra compassione, comprensione e altruismo. > chiosa lei incalzante, ferma, con le mani unite davanti a sé all’altezza del basso ventre. < Le persone non sono perfette, il dolore a volte le peggiora, le devasta. Talvolta le rovina irrimediabilmente > ripensa a Kurako ed al modo in cui l’oscurità dentro di sé l’ha condotto alla morte, a Mekura e a come il dolore di tutta una vita l’abbia fatta appassire fino a farla arrendere e ritirare. < Altre volte, invece, basterebbe una mano tesa per salvarle. Basterebbe un po’ di comprensione, un po’ di accettazione perché tornino a splendere. > E si ferma, a quel punto, respirando a fondo, provata forse in parte da quel lungo discorso. < Gli Hyuga sono persone come le altre. E come le altre non sono tutte buone né tutte marce. Perdonami se non credo che ogni singolo Hyuga di Konoha esclusa me > riprende le stesse parole del genin < ti ha trattato come un rifiuto per un motivo stupido come l’avere un sensei non Hyuga. O se non credo che ogni singolo Hyuga di Konoha abbia rifiutato Kizuko o Chiko o gli altri che soffrono senza che tu o io lo sappiamo. > Stringe le labbra in una linea sottile espirando poco dopo con fare stanco. < Tutti soffrono, Norita. E noi ninja più di chiunque altro, perché sono i nostri occhi ad assistere al vero male che popola questo mondo. > Solo a quel punto avrebbe osato levare una mano per tentare d’asciugare una lacrima del giovane. L’indice sinistro si sarebbe posato, lieve, sullo zigomo del genin catturando una goccia salata appena scivolata dalle sue ciglia. Un gesto dolce, amorevole, quasi materno nei suoi riguardi. Comprende il tumulto che lo anima. Comprende quella lotta intestina che lo sta sconvolgendo. Quel margine fra bene e male che non sembra mai essere definito come vorrebbe, quel desiderio atavico di voler rendere il mondo un posto giusto e sano e felice a scontrarsi con la realtà dei fatti. A scontrarsi con il male che alberga in ognuno portando a gesti talvolta imperdonabili. Solo dopo poco, comunque, Norita va spiegando cosa si è verificato durante la festa portando la donna ad aggrottare pensosa le sopracciglia. < La Dea Coniglio? > domanda, confusa, non avendone mai sentito parlare. Ma la descrizione che l’altro fa del soggetto apparso dal portale le scatena un brivido lungo la schiena facendola impallidire leggermente. Capelli bianchi, corna, pelle nivea… quella descrizione non le è nuova. Quella descrizione le è terribilmente, dolorosamente familiare. < E’ comparso e ha attaccato tutti così? Senza motivo? > domanda lei con il cervello improvvisamente iperattivo, i pensieri a rincorrersi rapidi nella sua mente, un caos di sentimenti contrastanti a collidere dentro di sé in un marasma nauseante. < E poi se n’è andato? Dopo lo scontro è semplicemente svanito? > aggiunge, troppo presa a riflettere su quell’attacco e sulla natura del soggetto in questione per abbandonarsi alla fierezza circa l’operato di sua figlia, della giovane Kouki, e dello stesso Norita davanti a sé. Ammira il modo in cui si sia battuto senza tirarsi indietro, comprende bene il motivo del turbamento che trapela dal suo sguardo mentre parla degli eventi citati ma ha bisogno di avere un quadro più chiaro della situazione prima di sapere come poterlo rassicurare in maniera efficace. [Chakra: on]

18:53 Norita:
 norita l'ascolta lei parla a lungo, il suo interminabile e per lui insopportabile discorso, Kaori mentre parla può Notare l'espressione di Norita Mutare profondamente, è al limite, si trova esattamente sul Confine, la linea rossa che divide, Norita Hyuga dalla Tigre di Konoha, la mandibola si serra mentre l'ascolta, lo sguardo perlaceo viene investito da un Fuoco, a metà tra l'ira Finesta più incontenibile, e la cosiddetta "Volontà del Fuoco", che Arde e Brucia in lui così tanto che nemmeno all'inferno, troverai mai fiamme così calde e potenti non c'è odio nel suo sguardo non c'è risentimento, ne rancore, soltanto quel fuoco e quando lei ha finito il proprio discorsone tenta di avvicinarsi a lui con quella mano per asciugare una lacrima, la lascia fare, ma solo perchè il suo corpo è troppo impegnato a tremare e fremere di rabbia, non ha ancora capito perchè lei abbia detto quelle parole <Credi che risolvere la questione sia così facile vero ???> non la guarda <si è tutto facile, basta comprendere chi ha avuto un parente morto e mandare al rogo chi ha agito contro la propria volontà, è facile> non la guarda i pugni si serrano in maniera così stretta che le nocche bianche e le unghie sui palmi formano solchi <Te la ricordi Saori Hyuga Eh ??? era famosa come la Signora di Cristallo, e Katsuyoshi te lo ricordi ??? era Chiamato L'Uomo di Roccia> continua a fissare un punto a terra <io fino ai miei due Anni li Chiamavo MAMMA e PAPA', Mio Fratello Atsumori, a quel tempo si era appena Diplomato genin, è bastato un solo anno, e durante una missione di mio Fratello un uomo e una donna, misero sottosopra, la mia casa, la mia vita, e devastorono la mia Vita, a seguito di quell'attacco dopo il Rapimento dei miei, per molti anni ho avuto il terrore di qualsiasi Byakugan, Atsumori escluso naturalmente, Temenevo mi avrebbero attaccato> continua a Fissare il Pavimento <a 12 anni però Seppì che Fine avessero fatto i miei per 9 Lunghissimi Anni Nessuno anche sapendo è Venuto a Dirmi Niente> quasi lo urla ma nonostante tutto il Tono, è pacato, sempre, e forse questo è la cosa più inquietante, che nonostante stia letteralmente tremando con un espressione Degna di un Animale Furioso, finchè non si sente un -Plock- una gocciolina di sangue proveniente dalle mani si è appena spiaccicata al suolo, questo è il livello di rabbia di norita al momento, <ma a 12 anni seppi anche qualcos'altro, seppi i nomi di quelle due persone di quell'Uomo e quella Donna, Che Rapirono i miei Genitori, i loro Nomi erano Amino, e Meguri> non la guarda nemmeno ma non perchè non riesce a Sostenere lo Sguardo, ma perchè sa benissimo che se incrociasse il suo sguardo, non riuscirebbe a trattenersi e partirebbe all'attacco con tutta la sua Ira a guidarlo, istintivo compone mezzo sigillo con la mano sinistra e senza nemmeno chiudere gli occhi, si concentrerebbe sull'energia che muove le proprie azioni, e i propri passi, e a un certo punto nel pieno della sua concentrazione ecco che apparirebbe un puntino luminoso, che diventa sempre più grande emettendo sempre più luce, questa luce viene dal più profondo della sua psiche legato a un pensiero Fisso, Costante, e Potente, e lo illumina completamente di una luce bianca limpida che dona serenità e pace, questa è la sua energia Psichica e Mentale, che da quella luce immensa si racchiuderebbe Vorticando e ruotando in una sfera, perfetta, compatta, e rotante, ma che emette luce sufficiente a illuminare ogni cosa. dall'altro lato però dall'angolo più remoto della sua anima ecco che si farebbe largo qualcos'altro, una forza pulsante e ardente, questa parte risiede nel cuore, e norita riesce a vedere queste Fiamme, che arderebbero con forza e furia incontrollata, un Fuoco incontenibile, che brucia dentro, che Vorrebbe espandersi persino oltre i limiti fisici, una Fiamma Antica e Primordiale, e porta conse Sentomenti Forti, Furore, Ardore, Ira, Passione, Coraggio, Amore, questa rappresenta la sua Energia Fisica ed'è quello che lo spinge a vivere ogni singolo giorno, e dopo poco, anche questa energia vorticando viene racchiusa in una Sfera, ma questa volta è fatta di Fiamme concentrate compatte, ma molto più ardenti di qualsiasi cosa possa esistere. infine nella mente dello Hyuga apparirebbe un immagine, un braccialetto, fatto da un nastrino rosso che circonda il proprio polso sinistro con 3 giri prima di legarsi, quel braccialetto, appare e sembra voglia attrarre a se le due sfere prima create, le attira e loro dapprima si deformerebbro per poi muoversi, e man mano che si avvicinano al braccialetto, riducendo anche la distanza tra loro, e una volta raggiunto il braccialetto, si scontrerebbero e lentamente inizierebbero a Confluire una nell'altra iniziando a Fondersi, e una volta terminata la Fusione, le due energie saranno diventate una Sola Sfera circodata dal braccialetto rosso, un bagliore blu elettrico intenso si disperde da essa, che adesso inizia a vorticare, lasciando che la propria energia si dirami per tutto il corpo dello Hyuga, continua quindi a fissare per terra liberando il sigillo, nemmeno si è reso conto del fatto che ha impastato il chakra, ha agito di puro istinto. la sua psiche è incredibilmente ancora in equilibrio su quel filo <Lo Sai chi sono quei due, sono i Genitori di Chiko, a cui è stato imposto quel maledetto sigillo, i Genitori di Chiko Hanno Rapito i Miei Genitori Consegnandoli a Cappuccio Rosso> dice continuando a evitare che lo sguardo si posi su di lei altrimenti Dainin o no, Capoclan o no, finirebbe per attaccarla, una cosa che si autocostringe a non fare <Avrei dovuto Odiarli ???, avrei Dovuto Odiare Chiko ??? No Non HoProvato Nulla Di Questo, Mi Hanno Semplicemente Fatto Una Pena Infinita> si fissa le Mani e sotto gli occhi gli passa il braccialetto di Chiha <Tu hai odiato tuo padre perchè ha rapito tante persone, ma non era lui, tu hai smesso di odiare tuo padre perchè lo hai visto dopo la rimozione del sigillo, quindi stai asserendo che per comprendere e smettere di odiare questa gente, bisogna vederli dopo la rimozione del sigillo.> non la guarda non vuole si costringe da solo a non farlo e continua <Tuo Padre, Era Innocente, Amino Era Innocente, Meguri era Innocente, Saori Era Innocente, Katsuyoshi Era Innocente> la Ripetizione continua è Voluta come Rafforzativo, e ogni volta che pronuncia la parola innocente lo accentua come a voler Gravare sulla sua interlocutrice, per tutto il tempo il tono resta sempre costantemente e inquietantemente pacato. mentalmente sta facendo una fatica enorme per non cedere alla tigre di Konoha iniziando a Ringhiare, per ora no ce la fa, mantiene il controllo, ma Trema ancora e di nuovo -Plock- un altra goccia di sangue al suolo ma dalla mano opposta alla prima volta e non accenna a fermarsi <tu e tutti gli altri non avete capito una cosa> guarda le due gocce di sangue cadute per terra, mentre le parola non sembre nemmeno guardarle direttamente ma lo sguardo è sperso nel vuoto, <Tutti Coloro che hanno Ricevuto quel Sigillo, a Cominciare dalla Prima Persona che è poi stata costretta, a imporlo agli altri Erano tutti Vittime, come lo sono stati i Rapiti, come lo sono Stati i torturati, e gli uccisi, ma è qui la differenza> dice guardandola <sta nel fatto che se ti hanno Rapito Torturato e ucciso, un parente, vieni aiutato e ricevi pacche sulle spalle con la gente che dice, mi dispiace fatti forza> fa una breve pausa continuando ancora a fissare il pavimento non ha la minima intenzione di guardarla in faccia -Plock Plock- ormai sappiamo cosa significa no ??? <però se un tuo parente ha ricevuto un marchio che offusca la mente prima quel tuo parente viene condannato per qualcosa che è stato costretto a fare, e tu poi parente rimasto lì a soffrire come un cane, vieni allontanato e scacciato, da quella che dovrebbe essere una famiglia allargata, il Clan, e spesso l'ho visto fare a dei Bambini,da parte di Adulti, se una cosa simile succedesse nel clan Nara, il Primo Peniero di Furaya starebbe per aiutare i BAMBINI, non puntargli un Cazzo di dito Contro, dicendo i tuoi genitori erano traditori e allora ci tradirai anche tu sparisci. e io tutto questo non lo tollero nella maniera più assoluta> Serra adesso gli occhi -Plock- li riapre <dici che devo sistemare qualcosa di ingiusto, quando la vedo??? ma spiegami Lady Kaori> torna a chiamarla col suo titplo onorifico <Come Faccio a Sistemare questa ingiustizia se la persona che governa tutto il Clan, non fa altro che Confermarmi, di pensarla, esattamente come tutti gli altri>. continua a fissare a terra, e lei Chiede chiarimenti sul soggetto arrivato dal portale effettivamente dimenticato la parte più importante della storia <si è una antica leggenda quella della Dea Coniglio Kaguya, e l'aspetto fisico del tipo me l'ha riordata> fa una breve pausa <Ohhh No un motivo ce l'ha, eccome, ha detto che il nostro popolo, ci ha rubato il potere del Chakra e che ne abbiamo abusato, e adesso, è qui per riprendersi tutto il Chakra, e con tutto intendo quello dell'Intero Pianeta, Persone Ninja animali Piante, TUTTO, e dopo l'attacco ha aperto un secondo portale svanendo, o così ho sentito dire visto che ero troppo impegnato a rotolare per terra per 10 metri> scende quindi Giu Dal Letto Prende la Sacca da viaggio dalla sedia <Ora se permette> di nuovo il Lei e le formalità <Ho devo andare a vedere Chiha. Devo Vedere come Sta> con la mano destra porta la sacca sulle spalle, lancia a Kaori uno Sguardo Così Furente e Incendiario di Rabbia che Incenerirebbe Chiunque e aggiunge un ultima parola <ADDIO!> farebbe quindi par uscire dalla stanza con una mano che tiene la sacca, e la sinisra piegata dietro la schiena semipoggiata sull'incavo del fondo schiena, e arrivato alla porta usa il piede destro per aptrirla, uscendo nel corridoio e incamminandosi senza darle possibilità di replica, chissà se magari lei proverà a raggiungerlo? [Tentativo di Impasto del Chakra 3/4][35/35]

18:56 Norita:
 [Edit] istintivo compone mezzo sigillo della capra con la mano sinistra.........

20:31 Kaori:
 Rimane basita, Kaori, nel sentire la reazione del ragazzino davanti a sé. Lo vede letteralmente fremere di rabbia, tremare, stringere i pugni fino a farsi sbiancare le nocche. Lo sente quasi gridare, fomentato, teso. S’infervora in una esplosione di furia che trova—insensata. Sta ribadendo esattamente quello che ha detto lei poco prima, arrabbiandosi con lei. La coglie di sorpresa, portandola a schiudere le labbra, impreparata. Ascolta le sue parole, quei nomi che come lampadine s’accendono nella sua mente dopo le notti passate a leggere e rileggere quei fascicoli colmi solo di nominativi che difficilmente avrebbe dimenticato fino alla fine dei suoi giorni. E poi lo vede. Comporre il sigillo della capra, impastare il chakra: una velata minaccia? La kunoichi indurisce i lineamenti a quel gesto assottigliando lo sguardo senza mai scostarlo dalla sua figura. Non si muove, non reagisce in alcun modo-fisicamente, permanendo a lato del letto nella consueta posa composta di sempre: schiena ben dritta, petto in fuori, testa alta. Non è imponente, non è altissima, non è piazzata. Ma la serietà del suo sguardo, l’espressione attenta ed affilata sul suo viso, sono più minacciose di qualsiasi arma o jutsu possano essere rivolti contro qualcuno. < Prima che tu possa osare fare qualcosa che ti costerà la tua carriera ninja e possibilmente un arto ti consiglio di fermarti a respirare e riflettere. > Acciaio. Sottilissimo, durissimo, affilatissimo acciaio: la sua voce è puro metallo nel momento in cui Kaori pronuncia queste parole, intenta a frenare qualsiasi tipo di pericoloso istinto da parte del ragazzo. Lo avverte fremente, pronto ad attaccare, sul limite di una scelta poco saggia. Sta palesemente cercando di trattenersi, ma a guardarlo così vibrante di pura adrenalina non parrebbe strano vederlo scattare da un momento all’altro. < E’ esattamente quello che stavo cercando di dirti. Che emarginare chi ha la sola colpa di essere imparentato con uno dei “burattini” di Cappuccio Rosso è sbagliato. Che è insensato e che queste persone vanno aiutate e comprese. > ripete, ancora più chiaramente di quanto avrebbe creduto di dover fare, con voce ferrea, stentorea. < Invece di riunirti a loro per odiare il resto del clan, dimostra che invece sai perdonare, proprio perché tu in prima persona hai perso delle persone care per via di questa orribile faccenda. > continua stringendo solo allora i denti, i pugni, vicina persino lei a perdere il controllo a seguito delle successive parole di Norita. Una vena pulsa sulla sua tempia, le labbra si fanno tanto sottili da sbiancare e svanire in una linea dura sul volto della donna. < Non avevamo idea dell’esistenza di quel sigillo fino a quando Akane Hyuga non me ne ha rivelato l’esistenza mentre ero in cella nel loro laboratorio segreto. > quasi ringhia, feroce, arricciando le labbra in una espressione di palese ira. < Per quel che ne sapevo mio padre era un traditore che mi aveva venduto a quei pazzi perversi. > ricorda lei, amaramente, detestando l’idea di aver anche solo potuto credere una cosa simile sul genitore. Dopo anni ancora si sente in colpa per aver creduto di odiarlo, per aver creduto-- < Quando Akane Hyuga me lo ha portato davanti e mi ha spiegato del sigillo che gli aveva apposto mi ha mostrato il suo potere. Lo ha liberato del suo controllo restituendogli il libero arbitrio e dopo che lui l’aveva sfidata lo ha sgozzato davanti a me. > Le tremano le labbra, le mani, le gambe. Sente la pelle arrossarsi, scaldarsi, le dita stringersi a pugno a sua volta mentre rigida sente il respiro accorciarsi dandole un’aria quasi selvatica. < Lo ha lasciato morire dissanguato fra le mie braccia e poi gli ha strappato la faccia, gli occhi e li ha affissi su un fantoccio contro cui mi sono battuta. > Digrigna i denti ora, il chakra nelle sue vene ribolle furente e quasi lo sentirebbe esplodere contro gli tsubo, bisognoso di uscire e rompere quegli argini di carne che ne limitano la potenza. < Hanno rapito mio fratello gemello. Un gemello che non ho mai conosciuto per colpa loro. Lo hanno tenuto in cella, hanno fatto esperimenti su di lui, ho quasi rischiato di perdere anche lui. Ho visto i laboratori, ci sono stata, sono stata tenuta prigioniera anche io lì dentro. Ho combattuto da chuunin, ho rischiato la vita contro gente che mi voleva usare come una macchina da riproduzione per proteggere la nostra gente, anche se Juusan non aveva mosso un dito per proteggerci fino a quel momento! NON SAI COSA SIGNIFICHI! > esplode alzando ora la voce, violenta, con l’elegante furia d’un felino che mostra i denti prima di attaccare. Gli occhi scintillano di fiamme nere, probabilmente fosse stata detentrice dello Sharingan invece del Byakugan un solco sanguigno avrebbe già preso a solcarne il bel viso. < Quindi sì, ti dico che non è facile guardare quelle persone sapendo di cosa si sono macchiate le loro mani. Akane Hyuga è libera. Non è più una ninja, non è parte integrante del clan, ma è *viva*. E’ *libera* perché ho accettato che fosse così. Perché ho accettato che non fosse in sé quando ha fatto quello che ha fatto. E come lei tutti gli altri vittime del suo sigillo. Non li odio, non li ho puniti, non ho chiesto che venissero uccisi o incarcerati, ma vederli mi fa MALE. > sibila stringendo ancor più lo sguardo, velenosa. < E come me anche ad alcune altre persone là fuori che hanno perso qualcuno a loro caro per colpa di questa storia. Per cui SI’, capisco che non vogliano averci a che fare. NO, non tollero che maltrattino dei bambini innocenti e per questo ho accolto nella mia CASA tutti quelli che avevano ricercato il mio aiuto, che avevano perso fiducia nel clan perché si sentivano giudicati e disprezzati e non avevano nessun altro da cui andare! > Un fiume in piena, inarrestabile, mentre sporgendosi adesso appena verso di lui prosegue, punta sul vivo dal paragone che l’altro ha posto fra lei e l’Hokage attualmente in carica. < E non mi sembra che Furaya abbia fatto lo stesso con tutti quelli che suo padre ha ucciso. > Ed è quella frase che, in qualche modo, riesce a riportare l’equilibrio. Kaori non ha mai ritenuto Furaya responsabile delle azioni del genitore, non l’ha mai temuta né le ha mancato di rispetto: ha sempre pensato di lei che fosse una donna straordinariamente forte per quello che aveva dovuto sopportare e non ha mai preteso che lei riparasse ai torti di Ryota. Per questo dire quella frase la riporta al controllo. Non desidera mettersi a paragone con lei sebbene siano parzialmente portatrici di un simile fardello, né desidera che siano altri a farlo. < Furaya ha fatto del suo meglio per mostrarsi giusta e degna dell’amore e dell’affetto del suo popolo, per dimostrare di essere una kunoichi, una persona dieci, cento, mille volte migliore di suo padre. Io ho fatto del mio meglio per proteggere la mia gente anche quando non spettava a me farlo. > riprende, adesso posata come suo solito, con voce bassa e cadenzata, come se si fosse imposta nuovo controllo dopo quel lungo attimo di rabbia. < Quando la storia di Cappuccio Rosso è iniziata ero solo una chuunin. Juusan era il capoclan, lui avrebbe dovuto proteggerci. Non lo ha fatto. Abbiamo lavorato noi per lui. > Lei, Mekura, Hiashi. < Quando ho ucciso quel mostro ho continuato ad occuparmi del clan e quando la Setta di Frollo ha cercato di nuovo di seminare il panico tre anni fa, sono andata da lui decisa a fargli prendere una decisione: proteggerci o farsi da parte. > Il resto, è storia. < Io ho fatto il mio per il mio clan, per il mio villaggio. E le tue parole adesso sono per me un insulto a tutto il sangue, il sudore e le lacrime che ho versato perché tu potessi dormire tranquillo nel tuo letto fino a pochi anni fa. > Glaciale, distante, mostra tutto il suo disappunto per quello che l’altro le ha detto fino a quel momento. Ascolta a disagio, rigida, gli ultimi dettagli che l’altro ha da offrire circa lo scontro avvenuto con il sedicente Dio, memorizzando ogni cosa con attenzione senza però trovare altro da dire. Non le piace perdere il controllo davanti a membri più giovani del clan, ancora di meno essere messa in discussione a quel modo. Lascia quindi che l’altro, di gran carriera, abbandoni la stanza prendendosi un lungo attimo di pausa. Inspira ed espira a fondo cercando di calmarsi e di liberarsi della spiacevole sensazione che l’ha assalita in quell’incontro. Rilassa il corpo, la mente, fissando la finestra davanti a sé per minuti interi prima di alzare fieramente la testa e lasciare l’ospedale alle proprie spalle. Non ha altro tempo da perdere a rimuginare o difendersi. Il suo onore e la sua dignità non sono la priorità al momento: tutto ciò che conta, adesso, è occuparsi del suo Villaggio, del suo clan. Una nuova minaccia sembra voler seminare il panico ma, ancora di più, un male intestino sembra necessitare d’esser estirpato. [END]

21:37 Norita:
 ormai norita furente aveva deciso, Kaori era uguale agli altri, una ferita profonda per lui, che l'aveva sempre esclusa dalla massa di persone, ma dalla stessa Kaori mentre le da le spalle arrivano della parole che lo Paralizzano lo Bloccano non riesce nemmeno ad'arrivarci alla porta è ancora furioso, ma si blocca l'ascolta lei pare sfogarsi adesso, parla della sua storia, ma non quella che tutti conoscono ma la sua VERA STORIA, nel dettaglio, e in un secondo senza nemmeno guardarla il suo volto muta è sconvolto, non aveva capito cosa lei volesse dire, non aveva capito nulla, lui l'ha ferita insultata, non immaginava che lei avesse subito tanto, o che lei la pensasse come lui, è talmente sconvolto che la mano destra che regge la sacca perde la presa che cade con un suono sordo e all'interno si può sentire un suono di ceramica che si rompe <Il Villaggio Della Foglia è La Mia Casa, e L'Hokage è La Colonna Portante che Tiene in piedi Questa Casa e Io Diventerò la Seconda Colonna Portante che Protegge Il Villaggio Anche Quando L'hokage Non C'è> dice queste poche parole senza voltarsi, è il suo Secondo Obbiettivo Ninja, il Primo Naturalmente è quello di portare il proprio aiuto ovunque ve ne sia bisogno, e vi sia gente che non è in grado di Difendersi da solo, solo adesso di Volta a Guardare nuovamente Kaori, l'espressione è a metà tra lo sconvolto e il Mortificato <Ma come posso diventare la seconda colonna portante del villaggio, se prima non divento la seconda colonna portante del mio clan ???> la guarda non dice Nulla semplicemente Cade in ginocchio <Mi Dispiace Tanto Davvero, per tutto quello che ti ho detto, farò come dici, porterò alto il Nome del Clan Hyuga, E lo Proteggerò A Ogni Costo, e una volta tornati a Konoha, provero ad'allenarmi Di Nuovo coi miei compagni allievi> la guarda dal basso dato che è inginocchiato a lei <Spero che tu possa riuscire a perdonarmi, per le cose che ti ho detto, e averti offeso, nella maniera peggiore possibile> poggia le mani a terra facendo un profondo inchino <Ti Chiedo Umilmente Scusa, dal più profondo del mio Cuore> guarda terra per qualche decina di secondi, poi si risolleva si alza in piedi recupera la sacca <Allora mi trovo costretto a rettificare il mio Addio di prima, in un, Ci Rivediamo al Dojo.> poi si ricorda di quello che ha detto di Furaya e dice <su Furaya non so cosa dirti onestamente, non conosco tutta la sua storia, so solo che ormai da qualche tempo lei ha smesso di essere solamente la mia sensei, il nostro rapporto è cresciuto in modi che non avrei mai immaginato, attualmente per me, è la cosa che più si avvicina ad una madre> la guarda recuperata la sacca e la riporta sulle spalle e nuovamente il rumore dei cocci di ceramica di fanno sentire, mentre nella sua mente quella frattura che risponde al nome di, Clan Hyuga, lentamente inizia a ricomporsi fino a risanarsi del tutto <Arrivederci Lady Kaori> la guarda un ultima volta e finalmente dice quello che avrebbe dovuto dire fin dall'inizio <Grazie di Tutto> e in quel Tutto, è incluso quanto è accaduto dall'età di tre anni, fino a questo preciso istante, adesso, si è aggiunta una nuova persona alle persone più importanti della sua Vita, Chiha, l'Amore, Tenshi, l'Amica, Furaya, la Mamma, Kuriya, la Straniera, e infine Kaori, quella che potremmo tranquillamente definire come la ZIA, e tra l'altro Zia Kaori, suona anche bene. solo adesso aprirebbe la porta andandosene via semplicemente a cuor leggero, per farsi prima curare le mani e completare le procedure per le dimissioni. [Chakra 35/35][END]

Norita è intento a fare i bagagli per esser dimesso dall'ospedale, quando del tutto inattesa, e contro ogni pronostico dello Hyuga, Kaori la Capoclan, i toni sono aspri fin da subito almeno da parte di norita, culminando così in una vera e propria litigata, e il tutto culmina con Kaori che Sviscera la propria intera storia, e in quel momento Norita si scusa, e una Frattura nella sua Psiche, viene risanata.