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Sulla neve spiccano il pedone e la torre

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con Kouki, Jikan

14:54 Jikan:
  [Quinto cerchio | Mura a Nord] Una camminata veloce, quella di chi ha troppi segreti da nascondere, di chi è inquieto a causa di una missione segreta in qui è stato coinvolto. Quando certi eventi si scatenano e una serie di reazioni a catena viene messa in moto, capita anche di dimenticarsi che si è ancora Genin, il grado più basso della carriera ninja, nonché quegli più inesperti, per i più sadici anche noti come carne da macello. Prosegue a passo lesto, il mezz'uomo dai piedi scalzi, mentre si osserva attorno con i suoi occhietti vispi, alla ricerca di cosa lo sa solo lui. Una mappa, ma non una qualunque altrimenti sarebbe stato facile procurarsela: serve una pergamena realizzata con precisione e meticolosità da un cartografo. Antica arte, quella della cartografia, tant'è che incontrare qualcuno in grado di destreggiarsi con le posizioni geografiche dei continenti, così come i dettagli topografici di essi, non è affatto facile. Il nostro Kakuzu, che per inciso indossa dei pantaloni tagliuzzati verso la caviglia e una normalissima felpa verdastra, spera di poter ottenere qualche informazione domandando alle guardie che presenziano ai portoni delle mura. Il motivo è presto detto: quegli uomini sono incaricati di controllare l'entrata e l'uscita di tutti, pertanto molto facilmente sono informati riguardo la presenza di qualcuno che ha a che fare con mappe e geografia. Il coprifronte, che funge da lasciapassare per quel tipo di richieste, è legato distrattamente alla gamba, tanto da essere quasi storto. Ha occhiaia spesse come una fetta di cotechino, i capelli sono disordinati e di certo non odora di rose, possibile che nei recenti giorni si sia trascurato così tanto? Questo è quello che succede quando la ricerca d'informazioni e lo studio viene affidato a chi non è abituato a farlo. Da qualche giorno Jikan ha iniziato a passare le notti a leggere libri, consultare pergamene antiche e appuntare tutto in un libretto macchiato d'olio. Quelle informazioni che lui sta ricavando, d'altra parte, sono dannatamente importanti: gli servono per essere pronto a cercare tracce sui demoni codati, che è l'incarico affidatogli dal suo Kage. Non lo può deludere, lui è stato chiamato per un motivo, forse per le dicerie sull'immortalità? Dopotutto non si è distinto particolarmente. Meglio non pensarla così, altrimenti la motivazione e l'entusiasmo calano a picco, facciamo finta che sia un Genin speciale. Giunto al portone si affaccia al baldacchino della 'dogana' e, dopo aver picchiettato un paio di volte sul legno, domanda: < Posso chiedere? Sapresti- Saprebbe dirmi se un cartografo è entrato nel villaggio? > Ah, le buone maniere, quanto sono difficili. Il ragazzo del bancone lo guardò, un attimo, perplesso e, senza dire niente, iniziò a sfogliare un registro pieno di pagine. Ci sarebbe voluto un po'. [Chk off]

15:09 Kouki:
  [Quinto cerchio] La Serpe Grigia si sta dirigendo verso la magione del proprio clan. Non ha fretta, infatti il passo è lento e ben controllato, si muove sinuosa tra la gente che si trova in strada, nel centro di Kusa, tra chi deve fare compere e chi ha deciso di fare una passeggiata salutare, oppure chi scegli i chioschi per pranzare. Non si vuole trattenere a lungo, dato che ha lasciato delle cose in sospeso sull’isola da fare, ma comunque si prende il tempo necessario che le serve per le sue ricerche. Il tempo è ottimo, almeno per lei, nulla che la infastidisca, anzi… adora la neve, la sua bianchezza e leggerezza la rilassano e la fanno sentire bene. Si estranea da chi la circonda per rimanere concentrata in se stessa. La pelle della giovane special jonin è estremamente pallida, ricorda quella di uno spettro, un morto che vaga irrequieto per le terre ninja, derma talmente pallido da sembrare trasparente, perfetta come la neve fresca appena caduta dal cielo. Un delizioso e netto contrasto lo donano i lunghi capelli, filamenti d’ebano, neri come la notte senza stelle, morbidi come seta sono tenuti sciolti in modo che cadano lungo la schiena fino al sedere, oltrepassandolo di poco, accarezzandola ed avvolgendola come un mantello fatto di pece. Alcune ciocche ricadono in avanti sulle spalle, mentre la frangia e qualche ciocca laterale al viso, incorniciano quei suoi lineamenti eleganti e morbidi. Con espressione attenta ai dettagli, seria e concentrata, osserva dritto davanti a sé, coi suoi occhi che hanno il color dell’ambra antica, grandi e magnetici, i quali nascondono profondi segreti tra i più belli e oscuri. All’apparenza è piccola e minuta di appena un metro e cinquanta di altezza, nonostante abbia abbandonato da un po’ i tratti infantili, madre natura non è stata clemente con lei e le ha donato una misera statura e una corporatura fine, che la fanno sembrare molto più giovane di quello che è in realtà. Nonostante questo si può dire che abbia un corpo elegante e sinuoso anche se non spicca in altezza. Indossa un kimono bianco come la luna, corto da arrivarle a circa metà delle cosce e dalle lunghe maniche larghe e comode, lunghe fino a coprirle le manine. E’ ornato da motivi floreali azzurri e blu, medesimo colore che viene ripreso poi anche dalla fascia che glie lo tiene chiuso in vita, sulla quale è cucita la placca in metallo del coprifronte di Kusa. Sul davanti, all’altezza del cuore, è cucito il simbolo del suo clan Yakushi, ripreso anche sulla schiena, in mezzo alle scapole. Al di sotto del kimono indossa un paio di pantaloncini neri più corti, si vedono appena sotto di esso, e sono attillati ma elasticizzati per non impedirle i movimenti. Sulle nude gambe sono visibili le cicatrici che deturpano ogni singolo centimetro della sua pelle, continuando anche al di sotto ai vestiti, percorrono l’intero suo corpo abbracciandola come veleno, fino al collo, dove vi è incisa col fuoco e il ferro: “E-001”, dietro di esso, come un marchio. Solo il viso è lasciato intonso e perfetto. Indossa il porta kunai e shuriken alla coscia destra, al di sopra di alcune fasciature bianche per non rovinarle la pelle, e il portaoggetti tenuto legato in vita e posto dietro la schiena. I piedi calzati dai sandali neri affondano in quella neve fresca che ricopre la strada producendo quel delizioso suono, quella specie di scricchiolio che rilassa le sue orecchie. Sta attraversando il quinto cerchio per recarsi nel luogo dove si trova la sede del suo clan Yakushi e nel mentre qualcosa attira la sua attenzione. O per meglio dire, qualcuno. In un primo momento sono solo dei piedi, nudi, nel mezzo di quella neve. E’ ammirevole, e per questo si ferma e inizia a far risalire lo sguardo lungo quella figura a lei sconosciuta. I pantaloni, dunque le gambe e il coprifronte di Kusa legato a uno dei due arti, poi il busto, l’abbigliamento e infine il viso e i tratti somatici, persino quelle occhiaie profonde. L’aspetto non è dei migliori, ma lei non è una che bada all’apparenza o agli odori… ha vissuto per strada per un bel po’ prima di diventare una kunoichi, dunque non fa la schizzinosa di certo. Osserva e per forza di cose finisce per ascoltare quella domanda un po’ strana, almeno per la ragazza, che viene posta alle guardie di turno. Il ragazzo sembra a suo agio coi piedi nudi nella neve, ed è quasi più incuriosita da quello che dalla strana richiesta udita. <Cerchi qualcosa di particolare da un cartografo? Potresti facilmente chiedere in giro fra i commercianti. Se fosse qualcuno che ha sempre abitato qui, le guardie non potrebbero certo rispondere alla tua domanda.> è delicata ed estremamente cortese nell’esprimersi. Il tono di voce è un sussurro, più un sibilo melodioso e basso anche se perfettamente udibile. Il sorriso viene appena accennato in una muta cortesia di circostanza, mentre un cenno lieve viene dato in segno di saluto. <Posso aiutare?> ha ben altro da fare, ma quel soggetto la incuriosisce, e lei è attratta da persone simili, così fuori dal comune che può studiare ed analizzare con novizia di dettagli. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

15:49 Jikan:
  [Quinto cerchio | Strada secondaria] L'attesa non è mai piacevole, soprattutto per una persona dinamica come lui, ed è paradossale considerando la pacata situazione in cui Kusa si sta crogiolando, ignara e disattenta dal pericolo prossimo a venire. La guardia al di là del banco continua a sfogliare quelle pagine, per un attimo il Kakuzu crede che non le sia neanche leggendo, ma poi capisce che questa è così abituata a farlo da poter sfogliare e consultare intere pagine in pochi secondi. Una voce, a un tratto, sovrasta il costante fruscio della carta, con un sottile ma gradevole tono femminile. L'omino di fibre volta la sua testa di novanta gradi per osservare chi ha, fortunatamente, spezzato quell'attesa. < Kouki. > Ripete a bassa voce quanto già appurato, millesimi di secondi prima, dalla sua mente. L'ha riconosciuta, più o meno sa chi è, o almeno crede, ma non la conosce di persona, non ha mai avuto modo di parlarci prima. < Una mappa, mi serve una mappa. > Risponde, mentre con la mano fa cenno di seguirlo. Forse con ciò intende anche che sta considerando di farsi aiutare, tuttavia lui sa benissimo che essere discreti in una situazione come quella è importantissimo. Avrebbe camminato sulla neve per poco, davvero una piccola tratta, giusto il tempo di portarsi distante dalle mura, lungo la parete di un edificio che, assieme a un'altro dal lato opposto, crea un corridoio percorribile. Come si può dedurre, la neve non è un problema per lui, non lo sono superfici più anguste come quelle dei monti ardenti, figurarsi quella soffice e fredda di un villaggio innevato. Lo spesso strato di pelle indurita che ha sotto la pianta del piede gli permette di camminare dove vuole senza accusare fastidio, forse perché gran parte dei recettori sono andati a farsi benedire. < Nessuno deve origliare. > Il ragazzino diventa d'un tratto particolarmente serio, come se custodisse un segreto così importante da poter essere rivelato solo a pochi. In parte è vero e, considerando che Yukio ha categorizzato il tutto come missione segreta, il semplice scambio d'informazioni tra ninja è da ritenersi pericoloso. < Puoi- Può verificare che nessuno stia ascoltando... perfavore? > Domanda alla special jonin, spacciando quella come una richiesta quando in realtà è un invito da rispettare. Per il Kakuzu sarebbe stato un problema, essendo un Genin non gli è immediato richiamare il chakra e impiegarlo. < Sì. Puoi aiutare. > Esordisce in maniera molto generale, senza scendere ancora nello specifico. Non può permettersi di fare errori. Da notare come, per via della serietà con qui il discorso è iniziato, le formalità sono state ancora una volta tralasciate, questo è un contrasto che consente di capire quando Jikan stia parlando tanto per farlo e quando, invece, abbia qualcosa di interessante da dire. < Non voglio costringere nessuno, però se lo dico, DEVI aiutare. > Marca, con una breve pausa, quel senso di dovere che comporta la conoscenza di informazioni segrete. Ma che sta succedendo? Qualcuno se lo chiederebbe subito, cos'avrà mai da dire un Genin? Magari è il solito scherzo di cattivo gusto. Il mezz'uomo lo sa bene, infatti, dopo aver fatto una pausa per permettere alla Serpe di decidere, pronuncia alcuni nomi che difficilmente non le sono noti, in modo da scagionarsi dalla possibilità di poter raccontare cavolate. < Yukio. Rasetsu. Sango. > Sono solo nomi, in verità non ha detto nulla, o forse ha detto tutto? [Chk off]

16:21 Kouki:
  [Quinto cerchio] E’ così che si comporta, vede qualcosa che attira la sua attenzione e ci si dedica come farebbe un predatore con la sua preda. Con calma, senza fretta e nemmeno pretese, semplicemente ci gioca e cerca di comprendere. Non ha mai avuto molto successo con i ninja e gli abitanti di Kusa, a parte il suo Demone… quindi non si aspetta nulla di diverso nemmeno dal ragazzo al quale ha deciso di donare la sua attenzione. E dire che lei si impegna anche tanto per essere cortese e di aiuto, ma fino ad ora non ha riscosso tanto successo, non solo qui in realtà, ma anche a Konoha… anche se con i ninja di Konoha ha sicuramente avuto più rimandi positivi. Scuote appena la testa per scacciare quei pensieri e concentrarsi solo e unicamente sul ragazzo che ha di fronte. Perché si… quel ragazzo merita la sua attenzione. Assottiglia appena lo sguardo nell’osservarlo, segue i suoi movimenti con attenzione e cerca di carpire ogni sua espressione e linguaggio non verbale. Quello che la stupisce però, è il sentirsi chiamare per nome. Si, lei non è esattamente sconosciuta all’interno del villaggio, ma è raro che comunque qualcuno la riconosca… o quanto meno lo faccia subito. Solleva appena un sopracciglio e porta la mano destra al fianco, mentre la sinistra rimane lunga al proprio fianco e il peso del corpo viene leggermente spostato sulla gamba destra. Solleva lo sguardo data la differenza di altezza tra i due e ascolta. <Mi conosci a quanto pare… e tu sei?> non le piace il non conoscere chi ha di fronte, soprattutto se questo qualcuno invece ha notizie su di lei, ma forse è anche normale al punto in cui si trova lei nella sua vita. Dunque chiede nemmeno tanto indirettamente il nome dell’altro e subito dopo ne osserva ancora i movimenti. Lui le fa cenno di seguirlo, camminare di quella bianca neve per appartarsi giusto un poco da sguardi e orecchie indiscrete. Questo rende ancora più curiosa la Yakushi, la quale non ha di certo idea di quale grado ninja ricopre l’altro, non conoscendolo, dunque di certo non si mette a sottovalutare o disprezzare chi ha di fronte solo per quello. <A cosa ti serve una mappa?> domanda sempre con quel suo tono di voce basso a aggraziato, la Serpe decide quindi di seguirlo nel mentre, e rimane al suo fianco fermandosi solo quando l’altro ha deciso che la distanza vada bene. Continua ad osservarlo… è davvero strano, peculiare, come ragazzo. Stuzzica la sua mente. Non riesce a capire se stia facendo sul serio o se sia in qualche modo disturbato mentalmente… ha degli atteggiamenti che le ricordano qualcuno di paranoico, dunque sono domande più che legittime da farsi. Nessuno deve origliare… e lei si guarda intorno per verificare che in effetti non ci sia nessuno vicino a loro, nemmeno nei pressi. Per lo meno apprezza il tono cortese che lui sta usando, anche se velatamente ha un atteggiamento che non le va molto a genio, ma è solo un piccolo prurito dietro la testa. <Nessuno ci ascolta. E non sento rumori di passi sulla neve altrimenti udibili.> quindi nessun passante nelle vicinanze. Lei con la paranoia ci va un po’ a nozze, dato che in ogni dove deve per forza guardarsi intorno e avere ogni via di fuga sott’occhio, dunque il ragazzo può andare sicuro… lei non è una persona che si lascia sfuggire qualcosa facilmente. <Tanto alone di mistero… per cosa?> incalza quindi l’altro a parlare, con un garbo che nasconde invece quello che vuole essere una richiesta ben precisa, che non ammette altre perdite di tempo. <Uhm…> mugugna osservandolo con cura. Quel ‘devi’ così marcato che fuoriesce dalle labbra del ragazzo le fa un attimino storcere il naso. <Intanto dimmi chi sei e il tuo grado, e poi vedremo se sei davvero nella posizione di darmi ordini.> ah, lei deve mettere subito in chiaro, mettere dei paletti. Gioca. Assolutamente è da notare quanto il tono di voce rimanga pur sempre cortese e delicato, non sfocia mai nell’arroganza vera e propria, non sfocia mai nella maleducazione. Parla con quel piccolo sorriso, tenue e delicato, lo sguardo morbido e sottile come se stesse strisciando le sue spire attorno al ragazzo. Insomma… è davvero serio, o la sta prendendo in giro? Tutto quell’alone di mistero è fondato o no? Ma è anche vero che basta una sola parola per rendere tutto serio e degno di nota. Rasetsu. Il nome di Sango non le dice nulla, non conosce nessuno con quel nome… e Yukio… bhe, la Yakushi non è famosa per il suo senso di appartenenza e fedeltà a Kusa o a Yukio. Ma Rasetsu. Il suo Demone. Lo mette al di sopra degli altri nomi certamente. <Cosa c’entrano quei nomi ora?> assottiglia lo sguardo, si fa seria. <Cosa c’entra il Demone?> Rasetsu, sia chiaro. <Vedi di essere chiaro, perché non amo i troppi giri di parole. Hai la mia attenzione, la tua agognata riservatezza… dunque?> se prima era gentile, sorridente e cortese, ora di sicuro ha lasciato perdere quei convenevoli e si è fatta seria, astiosa, sull’attenti. Quello che ha davanti alla fin fine… lo deve considerare amico o nemico? [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

17:03 Jikan:
  [Quinto cerchio | Strada secondaria] Il rapporto tra Genin e ninja di grado superiore è sempre imbarazzanti per i primi, che si trovano in una situazione in cui facilmente vengono a conoscenza dei secondi mentre quest'ultimi li guardano dall'alto e si domandano da dove siano saltati fuori. D'altronde nel mondo degli Shinobi funziona così, più forza equivale a un grado più altro, più potere equivale a più fama e, in automatico, più controllo. Non è raro che il Genin dimentichi anche le più basilari norme comportamentali che la società impone e non è altrettanto impossibile che si scordi di presentarsi nonostante tutti quei preamboli volti ad allarmare la Special Jonin di quanto, ciò che avrebbe detto, fosse serio. < Oh... hai ragione! > Per un attimo quel clima di tensione viene interrotto dalla suo essere impacciato socialmente. < Jikan Kakuzu, sono un Genin. > Il cognome, assieme alle cuciture che tenevano unite le falangi alle mani, portavano alla luce le memorie di un clan che ormai può contare su pochi sopravvissuti, incontrare un membro di quest'ultimo si può definire più unico che raro. Jikan, tuttavia, non ha mai usato ciò a suo vantaggio, perché non gli importa, anzi, preferisce tenere nascosta quella mostruosità celata all'interno del suo corpo. Difficilmente non si nota una sporgenza, con un'approssimativa figura ovale, dietro la sua schiena e coperta dalla felpa. < Riguarda il motivo per cui è stato organizzato il Summit su quell'isola e... > Si ferma, giusto un secondo, per accertarsi di ricordare correttamente. < Rasetsu ha deciso di aiutarmi con una cosa. Ha parlato di lingue biforcute e di proteggere qualcosa... alla fine ha accettato. > No Jikan, lui aveva parlato di UNA lingua biforcuta nonché, molto probabilmente, quella della persona che adesso hai davanti, per quanto ancora non l'abbia potuto notare. Ma ci sarebbe comunque poco da sperare, è difficile che anche vedendogliela riesca a fare due più due e a collegare la cosa. < C'entrano i demoni codati, non posso dire più di così... a meno che tu non decida di aiutare. > Termina la frase con un tono allusivo, chiaramente ha bisogno di un consenso. Si tratta di un prendere o lasciare, tutto ciò è segreto e per quanto gli riguarda ha già detto troppo. Intenzionalmente non ha risposto alla domanda riguardo alla mappa, poiché così facendo potrebbe dare degli indizi. Certo, Jikan non è stato molto abile a tenere questo segreto finora, ma non si può dire che sia stupido a tal punto da palesarlo a casaccio. Mentre attende un esito da parte del suo interlocutore, non smette un attimo di guardarsi attorno, è davvero inquieto. Ogni tanto gli capita anche di portare la mano destra, con tanto di cicatrici, verso gli occhi per stropicciarseli. Questo serve a ben poco: gli bruciano perché non ha dormito, non perché sono sporchi. [Chk off]

17:51 Kouki:
  [Quinto cerchio] Non ha idea di chi ha di fronte, poco ma sicuro, solo perché non lo conosce allora non vuol dire che sia per forza il primo poveraccio che vive per strada, anzi… tende a non farsi troppe idee sulla base di niente ed attende di avere informazioni dai diretti interessati. Dunque lei deve chiedere, mentre il ragazzo sembra conoscerla, almeno di nome, quindi forse qualcosina su di lei la sappia. Dischiude le pallide labbra ed emette un piccolo sospiro, lieve e delicato. La neve continua a cadere dal cielo ed è davvero stupendo vedere qualcosa di diverso dalla nebbia ogni tanto. <Jikan Kakuzu.> è un genin, ma questo poco importa per il giudizio che sta cercando di farsi su di lui, dopo tutto se c’è il giusto rispetto lei non ha alcun bisogno di far valere la sua forza o il suo grado, e di certo è facile comprendere quanto l’atteggiamento di Jikan sia dato da qualche problema nel socializzare e non per una mancanza intenzionale di rispetto. Sorride. <Non avevo mai conosciuto un Kakuzu prima. Ad ogni modo, piacere… io sono Kouki Yakushi, Special Jonin, ma immagino che tu lo sappia già se conosci il mio nome.> non per superiorità, non perché si crede così tanto conosciuta, ma solo e unicamente perché il ragazzo le ha dato l’impressione di conoscerla, tutto qui. Tranquilla e pacata nel suo parlare, non ha nemmeno idea se effettivamente l’altro conosce il clan al quale lei appartenga, ma al momento le importa relativamente. C’è qualcosa che però stona, qualcosa che le da’ da pensare e non poco. Lo osserva con attenzione mentre parla del Summit, del suo Demone e la decisione da lui presa di aiutare questo ragazzo. Accenna un mezzo sorriso… è ben consapevole che con Lingua Biforcuta si stesse rivolgendo a lei, è il nomignolo che le ha dato. <Il mio Demone avrebbe accettato per questo dunque. Si, non fatico a immaginarlo, io e lui abbiamo più o meno la stessa linea di pensiero.> proteggere le persone della quali importa piuttosto che il villaggio. Si umetta le labbra con la punta della lingua, come se stesse gustando qualcosa di particolare… un gusto, un sapore, che solo lei ora può sentire. Rimane comunque in ascolto e lo osserva, segue i movimenti che lo portano a stropicciarsi gli occhi dalla stanchezza, così come testimoniano le occhiaie. <C’entrano i Demoni perduti. Aiutarti in qualcosa che porta il Demone ad accettare per proteggere. E una mappa.> lo osserva assottigliando lo sguardo, e torna a sorridere. E’ un piccolo sorriso che somiglia più a un ghigno al momento. Sta facendo lavorare il cervello, le informazioni e ora tenta di mettere tutto insieme sulla base di essere per fare delle semplici congetture mentali, che si legano anche allo stato fisico del ragazzo che si trova davanti e su quelle tante piccole parole dette. <La situazione che si è venuta a creare coi Demoni, è qualcosa di preoccupante, grave, che mette in pericolo l’intero di villaggio di Kusa, ma non solo… tutti quanti i villaggi delle terre ninja.> e questa è una cosa logica e basta, una situazione conosciuta. <Una mappa può servire per trovare qualcosa di nascosto, ma se sei alla ricerca di un cartografo vuol dire che ti serve una mappa geografica dettagliata delle terre ninja o solo di un luogo, comunque qualcosa che ha a che fare con dei territori delimitati.> e fin qui anche questo è plausibile grazie alla fredda logica. <Tu stai cercando di fare qualcosa per la quale ti serve aiuto, e dato che sei un genin è ovvio che ti serva il più aiuto possibile.> lo guarda, gli occhi sono fissi su di lui. <Non ti sta nemmeno riuscendo bene a giudicare dal tuo aspetto stanco, ti sei ritrovato con una mole di lavoro intensa tutte sulle tue spalle.> anche perché Rasetsu, lo sa bene la Yakushi, è sull’isola, quindi non qui a Kusa per aiutare il ragazzo. Yukio anche è sull’isola con il resto dei Kage, dunque se all’appello manca solo questa Sango, è ovvio che anche fossero in due non ce la stanno facendo. <Hai nominato Yukio, quindi immagino che a muoverti siano degli ordini ricevuti, oppure sei un Genin che si è sobbarcato di tutto questo da solo unicamente per eroismo?> questo è tutto quello che ha potuto mettere insieme unicamente da quello che ha detto Jikan e dal suo aspetto. <Mio caro, a me sembra che a te serva il più aiuto possibile. E’ da sciocchi fare una selezione come la stai facendo tu… di cosa hai paura? Che ci siano spie all’interno del villaggio? Io non lo ritengo probabile.> scuote la testa. <Sono un ninja medico e come Yakushi sono esperta nel raccogliere informazioni e nello spionaggio. Vuoi un cartografo? Te lo posso trovare senza problemi.> ha i suoi assi nelle maniche, letteralmente. <Quello che vuoi fare potrebbe essere qualcosa di pericoloso, se ti ha spinto a chiedere aiuto a Rasetsu, che ha il mio stesso grado… dunque penso che un ninja medico possa essere utile.> incrocia le braccia al petto e solleva appena il mento. <Sei tu che hai bisogno di aiuto. Sei tu che devi chiedere. Sei tu che devi esporre. Non devo essere io a pregarti di permettermi di aiutarti. Comprendi la sottile differenza? Perché se io ti dicessi… no, grazie, tieniti i tuoi segreti… sarebbe da sciocchi perdere l’occasione di avere un aiuto in più. Non credi?> lo fissa, attendendo una risposta a questa domanda. <La situazione è grave a livello mondiale, ritengo che sia quindi errato limitare gli aiuti. Ricorda che più si è e meglio è, la coesione fa la forza. Il tenersi i segreti, soprattutto quando siamo dello stesso villaggio, non ha il minimo senso.> il Kage dopo tutto è suo tanto quanto della Yakushi e non avrebbe molto senso pratico affidare tutto a un solo Genin, quando dispone di ninja più abili. <Dunque… non lanciare il sassolino per poi nascondere la mano, non ha la minima logica. Sei stanco, hai delle occhiaie che fanno paura… come pensi di poter reggere ed essere brillante al 100% delle tue forze se ti riduci così? Pensi che sia vantaggioso?> o forse dovrebbe andare a parlare direttamente con il Kage? Forse, non sarebbe una cattiva idea invece che usare qualcun altro come porta voce. Sa di essere abile e sa di poter essere di aiuto, sa come usare le giuste leve, dunque potrebbe andare a chiedere direttamente a Yukio. <Questo è solo un invito a riflettere su come gestire le risorse, niente di più.> le sue congetture sono finite, pure e semplici, senza certezze ma solo qualcosa che ha messo insieme e basta usufruendo della sua logica e delle informazioni parziali in suo possesso. Ha fatto degli errori? Probabile, ma in quel caso è certa che verrà corretta. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

18:51 Jikan:
  [Quinto cerchio | Strada secondaria] E' difficile capire quale sia il momento più adatto per accettare la possibilità di poter morire e si presume che tutti i ninja, in un momento preciso della loro carriera, facciano i conti con questa eventualità. Può accadere, può succedere, fa parte dei rischi che comporta un lavoro come quello. Nel caso di Jikan, beh, si può dire che questa possibilità gli sia venuta in contro troppo presto, in maniera così brusca da spiazzarlo. Gli è sempre stato difficile capire se gli eventi avvenuti a lui, nella sua sfera personale di vita, siano stati voluti o meno, a partire dall'innesco del cuore di fibre. Certo, quel giorno era sicuro, ma adesso? Deve convivere con un mostro all'interno del corpo, allora non è più sicuro. Eppure gli piace, ciò lo rende forte, in qualche modo può dire di avere qualcuno con cui condivide una vita, per quanto esso sia più un mostro aberrante che un essere umano. < Siamo pochi ma... ci siamo. > Non che il ragazzo avesse un forte senso d'appartenenza per quel clan, tutti erano sempre così eccessivamente freddi gli uni con gli altri che era difficile stabilire anche solo un legame d'amicizia, se fosse stato lui Re delle maschere avrebbe sicuramente cambiato qualcosa. Mentre Kouki parla il Kakuzu l'ascolta rimanendo in silenzio, o meglio, ci prova. Più volte capita che i suoi occhi si chiudano di colpo e che lui imponga il contrario, riaprendoli, un'incessante lotta tra la mente che decide e il corpo che reagisce d'istinto alla stanchezza. I ricordi, mentre ella parla, riaffiorano, in particolare quella sera in cui era stato convocato nei piani sotterranei del palazzo, dove era stato accolto dal Kage, in presenza di forze speciali, ninja d'elité e informatori. Troppo, decisamente troppo per un Genin. Non era preparato a tutto ciò, ma doveva resistere, doveva mostrare di essere forte, di poter affrontare tutto. < Non posso. L'Hasukage ha convocato me e Sango, dandoci ordini precisi da rispettare. > Alcuni dei quali già sono stati infranti, dal momento che ha coinvolto altre persone in quella faccenda. < Yukio ha detto che è una missione per lui e per l'ecosistema che conosciamo. Non per il villaggio. > Forse quello era uno stratagemma per evitare che la missione venisse inserita assieme alle altre in via ufficiale? Dopotutto lui non aveva specificato che quest'ultima fosse segreta, ma il Kakuzu l'ha dedotto da sé considerando il coinvolgimento dei reparti speciali. < Sango è sparita e sono rimasto da solo, Rasetsu ha accettato di aiutarmi ma non siamo più riusciti a organizzarci... ora sono passati addirittura mesi e io devo ancora iniziare... se Yukio lo sapesse mi caccerebbe dal villaggio. > Cosa altamente improbabile considerando il tipico atteggiamento bonario e amichevole dell'uomo, tuttavia Jikan, in quanto semplice Genin, temeva ciò. < Ho chiesto aiuto a Rasetsu perché lui non ha paura di morire... Noi dovremmo assicurarci che non ci siano i Demoni, o le loro tracce, entro il confine del territorio di Kusa. > Questo comporta l'elevato rischio di venire a contatto con una di quelle bestie codate, ergo morte certa salvo una prontezza dei riflessi e un'elevatissima velocità, ciò che un Genin non può garantire e che, a dire il vero, nemmeno un Jonin può. < Io ci sto provando... sto facendo il possibile ma... è difficile. > Verso la fine i suoi occhi iniziano a luccicare, come se stesse cercando di trattenere una lacrima data dalle forte emozioni provate fino ad allora per via di quella complessa situazione. La sua umanità c'è ancora anche se, essendo un Kakuzu, si impegna a tenerla nascosta, rinchiusa da qualche parte all'interno della sua psiche. < Non voglio fare l'eroe, non porterebbe a nulla, ho accettato questo incarico e lo devo portare a termine. > Ora l'emotività viene letteralmente soppressa con un sonnifero, per fare spazio al senso del dovere. Ma cosa può saperne un Genin di appena quindici anni? Forse quel mezz'uomo si è ritrovato a fare i conti con realtà ben più brutte e pericolose di quanto non si aspettava, a tal punto che hanno forzato un cambiamento un lui, una modifica necessaria per sopravvivere. < Non posso coinvolgere nessun senza sottoporlo alla stess domanda che l'Hasukage mi ha fatt. > La stanchezza continua a farsi sentire, il suo tono di voce è sempre più basso e alcune parole non vengono nemmeno portate a termine. Prende una pausa, il tempo necessario per riacquisire il fiato. < La mappa mi serve per pianificare lo spostamento e le zone in cui mi muoverò. Devoh... devo essere discreto... ho pensato di usare le normali missioni per-eh... giustificare gli spostamenti. > Un gavettone d'acqua in faccia lo aiuterebbe... o forse sarebbe meglio dodici ore di sonno? Sì, decisamente la seconda. Il ragazzo spera che il suo interlocutore non abbia la sindrome da crocerossina e che non interrompa tutto per assicurarsi che lui si rimetta in sesto. Secondo lui questo non è affatto il momento per concedersi riposo, visto anche il ritardo con cui sta agendo rispetto alla minaccia dei Biju. [Chk off]

19:28 Kouki:
  [Quinto cerchio] E’ intrigante ciò che vedono i suoi occhi da Serpe. Un ragazzo, un genin, di chissà quanti anni… lei non è mai stata brava nel definire le età, è più alto di lei quindi potrebbe avere o la sua stessa età o poco più, poco meno, comunque sia, è una persona stanca. Comprende quelle occhiaie, lei stessa non dormiva la notte per via degli incubi che ora stanno ancora tornando a bussare alla sua porta. Sorvola il discorso sul suo clan e sul fatto che sebbene siano pochi ci sono, ora non le interessa vagliare i segreti e le curiosità sul clan Kakuzu. Per lo meno è grata del fatto che il ragazzo abbia ascoltato e non si sia messo sulla difensiva come solitamente fanno tutti… no, lui ha prestato orecchie e ora da’ la sua versione dei fatti, ovvero quella reale e vera. Pian piano Jikan dona informazioni e qualche parola in più… è dunque qualcosa che è stata affidata unicamente a un Genin e a una certa Sango. Scomparsa. Storce il naso la pallida ragazzina. <Certamente, comprendo. L'ecosistema sarebbe seriamente compromesso, dunque è qualcosa di molto più ampio e a maggior ragione serve tutto l’aiuto possibile di ninja competenti.> è pronta ad andare da Yukio e discuterne personalmente piuttosto… ma è folle addossare una simile missione sulle spalle di un Genin. Non giudica, non sottovaluta, ma è agli occhi di tutti il fatto logico che sia qualcosa di troppo grande per qualcuno di questo livello. Non c’è infamia, non c’è lode, sono solo i semplici fatti logici. Non può che pensare a una certa incompetenza da parte del Kage… o forse è il suo modo per non disperdere troppe forze? Genin… come carne da macello? E’ turbata da qualcosa, ma mantiene l’espressione calma e attenta, imperturbabile. <Non verrai certamente cacciato dal villaggio per questo, al massimo potrebbe riprenderti o toglierti l’incarico e darlo a un altro.> cancella quella ipotesi inverosimile, non ha proprio l’intenzione di consolare Jikan, piuttosto cerca di fargli vedere le cose in maniera più logica. <Nessun ninja, se chiamato, ha paura della morte.> afferma guardando Jikan dritto negli occhi. <O chi almeno dovrebbe essere la definizione di ninja. In realtà è vero che siamo esseri umani e come tali proviamo emozioni, e magari di fronte a un incarico enorme come questo si ha paura e si rifiuta. Si scappa dai propri doveri.> lei stessa mette la propria vita davanti a quella del villaggio e degli altri. Di tutti… ma non del suo Demone. Della sua famiglia. Per loro, e solo per loro darebbe la sua vita. <Rasetsu è come me. Non ha paura della morte e si batte solo per le persone che lui ritiene meritevoli della sua attenzione.> diciamo pure così, circa, ma rende l’idea. <Io metto la mia vita davanti ad ogni villaggio e ogni persona che non rientri nel mio interesse. Non ho paura della morte, la guardo in faccia da quando sono nata, solamente sono una persona egoista che vuole vivere. Tuttavia…> osserva il cielo, la neve che cade. <Come ho detto, come il mio Demone, ho interesse a proteggere coloro che amo. E i Demoni sono un pericolo per tutti, comprese anche quelle persone, giusto?> certo che si, per questo sarebbe disposta ad aiutare questo ragazzo, solo per questo… e anche per altro in realtà. Tutto si riassume in: obiettivi personali. Se stessa, ancora se stessa. <E’ difficile.> osserva quegli occhi lucidi, non dice nulla a riguardo, sarebbe sciocco e invadente, ma denota tutta la stanchezza che c’è in questo ragazzo. <E’ difficile soprattutto se fai le cose da solo.> un altro invito a chiedere aiuto, senza remore, a chi ha la possibilità di aiutare. <E’ ammirevole il tuo modo di pensare. Hai dei doveri e intenti portarli a termine, questo rientra anche in me.> solitamente se va tutto bene lei è ligia ai suoi doveri fino all’inflessibilità. <E questa stessa domanda quale sarebbe?> vuole sentirgliela dire, anche se può esserci arrivata da sola e può averla intuita, tiene lo sguardo serpentino puntato su di lui, negli occhi del ragazzo che ora ha ripreso il controllo della sua parte più sensibile e stanca. <Bisogna controllare che non ci siamo Demoni o loro tracce entro i confini di Kusa, giusto?> perché chiedere una cosa simile a un genin soltanto? È incomprensibile e privo di ogni logica. <Non per sminuirti, ma è assurdo chiedere un compito simile a un solo Genin. Perché se ci fosse realmente un Demone o un pericolo simile, sarebbe pericoloso persino per un Chunin, uno Special Jonin o un Jonin.> si fa più riflessiva, dopo aver ovviamente ascoltato ogni singola parola del ragazzo. <E’ solo un dover controllare immagino, dubito che si pretenda di entrare in combattimento. Osservare, riferire.> si guarda intorno. <I confini di Kusa sono ben segnati anche sulle normali mappe, presumo, bisognerebbe cercare quelle più antiche e datate per vedere se nel tempo non sono più stati segnati luoghi o punti di interesse. Inoltre se è una missione di cui il Kage è a conoscenza, perché mai dovresti sfruttare altre missioni per giustificare gli spostamenti?> inclina appena il capo da un lato, non comprendendo. <Non serve, sei autorizzato a spostarti, devi controllare entro i confini di Kusa, quindi non dovresti sconfinare in altri villaggi.> ecco tutto. <Inoltre se bisogna solo cercare tracce, osservare… allora i miei serpenti sono più che utili.> sogghigna leccandosi le labbra. <Si copre un’aria più vasta in poco tempo, e soprattutto si potrebbe anche non rischiare la vita in prima linea mandando loro in avanscoperta. E se c’è qualche pericolo nei dintorni, posso rilevarlo con la mia innata.> odori, fonti di calore. Ricerca di informazioni è la cosa che più si adatta alle sue abilità. <Ma prima…> inclina ancora la testa, ma questa volta dall’altro lato, osservando Jikan in maniera quasi seccata. <Devi riposare.> è un ordine in realtà, non ha in sé la gentilezza di un qualsiasi ninja medico. <Il corpo abbassa le sue difese e la mente non ragiona più al massimo delle sue capacità quando si è stanchi. I riflessi vengono meno, la capacità strategiche anche. Se non riposi sarai solo un inutile peso scoordinato, ne convieni con me?> è seria, fredda e diretta. Non è una crocerossina lei, non è diventata ninja medico per aiutare gli altri, ma per averne i segreti delle tecniche e le abilità, pone le cose sotto l’unica luce che pensa valga: la logica. <Un ninja stanco non è un buon ninja. Se la missione è così importante è bene essere riposati. Non pensi? Non mi piace parlare con uno straccio che a malapena ragione e si tiene in piedi.> affronta le cose con razionalità e spera sempre che anche il prossimo faccia lo stesso. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

16:42 Jikan:
  [Quinto cerchio | Strada secondaria] Perché è stato scelto dall'Hasukage? Se l'è chiesto molte volte e quasi mai è riuscito a darsi una risposta. La motivazione più plausibile che è stato in grado di trovare a che fare con un rapporto di fiducia instaurato quasi casualmente con Yukio, quel giorno in cui, sempre per caso, l'ha incontrato a Tanzaku Gai. L'Hasukage è un uomo molto gentile tant'è che s'impegnò fin da subito a trattare Jikan come se fosse un suo amico, gli offrì perfino una notte pagata in hotel. A dir poco ammirevole, di certo non lo faceva solo per abbellire la sua immagine. Ricorda perfettamente le parole con cui Yukio gli ha chiesto di lavorare per lui. < Ci sono delle sottospecie di Tesori... che hanno deciso di uscire allo scoperto e viaggiare. Ci potrebbero essere dei rischi d'ingaggio, prima di andare avanti, accettate? > Detta così può quasi sembrare una favola per bambini, quando in realtà il discorso era stato molto più lungo: insomma, il Kakuzu sapeva a cosa stava andando incontro. La mano destra viene portata, ancora una volta, verso uno dei due occhi con l'intento di stropicciarlo. Capita, in una condizione fisica come quella, che la vista diventi offuscata per qualche secondo e quindi il ragazzo deve come 'resettarla' chiudendo gli occhi o muovendoli con le dita. < Ci sarebbe un collaboratore di Yukio, con noi, munito di ricetrasmittente-eh... per informarli in caso di stranezze. > Esatto, perché anche una casa distrutta e spezzata per metà può preoccupare, forse ancora più di un Biju che visibilmente si erge sopra a tutto il resto. < Devo dormire... > Eh sì, una bella botta di realtà quella presentata dalla Special Jonin. Curioso che quell'omino di soli quindici anni sia riuscito a stare in piedi per tutto quel tempo, che sia dovuto alle fibre? Dopotutto è come se lui non avesse muscoli, o meglio, le fibre sono il suo sistema muscolare. < Aspetta-eh... però aspetta. > Cos'altro c'è da dire? Da quello che il Genin può aver capito, l'aiuto da parte di Kouki è già stato ottenuto, insomma il patto è stato formato implicitamente, adesso bisogna solo tornare in forze per poi mettersi da fare. < Mi serve un cartografo... una mappa, una mappa. Mi serve una mappa precisa-eh... di Kusa, tutto il terreno. > Si, è già stato detto, ma lui non è lucido. < Abito nel terzo cerchio, però aspetta. Sono riuscito-ah... a mettere mano su antiche scritture. Ho avuto il permesso, forse.... possono aiutare? Le vuoi? > Detta così sembra facile. Gliele concederebbe facilmente perché, essendo appunto antiche, la lingua in cui sono state scritte risale a molti anni prima ed è nettamente diversa a quella da lui parlata. Si parla di vecchie pergamene che parlano, spesso in maniera generale, di demoni codati e dei loro comportamenti. Anche riuscendo a decifrarle, sarebbe ugualmente molto difficile ottenere informazioni utili perché non dimentichiamo che per molto tempo i Biju sono stati percepiti solo come leggende, ergo a fronte di una leggenda è facile fare ipotesi errate. < Le missioni... non lo so, Yukio lo sa ma il resto di Kusa no-eh... Se ci fanno domande cosa diciamo? > Ancora non si capisce bene quanto questo incarico sia segreto. Si può affermare che gli anbu lo sappiano ma forse non il resto degli shinobi? C'è da dire che l'arrivo dei Biju a Kusa non è noto come a Konoha, o meglio, la voce ormai è arrivata, anche per via del summit, ma gli abitanti dell'erba sono venuti a conoscenza del fatto molto più lentamente. [Chk off]

17:06 Kouki:
  [Quinto cerchio] Con lo sguardo fisso sul ragazzo, la Yakushi lo osserva con la sua solita attenzione. Occhi d’ambra che si assottigliano leggermente e le labbra che si distendono in un sorriso dolce e inquietante allo stesso tempo. E’ strano quel ragazzo… oppure è stato reso così dalla stanchezza e dalla sua poca lucidità? Non può saperlo, non lo conosce, ma potrebbe avere delle risposte in poco tempo, dipende da quanto ci rimarrà lei in contatto. Le parole di Yukio che sono state dette a Jikan, ora vengono ripetute anche alla Serpe Grigia, e quindi lei corruga appena la fronte per comprenderle meglio. Pare si una favola, ma purtroppo è la realtà dei fatti. <Con Tesori si intende i Demoni immagino.> cosa mai potrebbe scappare e viaggiare se non quei mostri? Ad ogni modo lei annuisce per dar segnale che ha compreso e rimane in silenzio senza aggiungere altro. Deve capire e anche ponderare per bene quello di cui sta venendo a conoscenza. Non manca di osservare sorridendo il ragazzo, si stropiccia ora l’uno poi l’altro occhio, insomma è evidente che non può reggere per molto. Già si chiede come può stare ancora in piedi, ma non è un dubbio che possa tormentare la ragazza, essendo lei stessa abituata fin da piccola alle lunghe privazioni del sonno. <Dunque c’è anche qualcun altro. Bene, almeno non si è del tutto soli, più aiuto è ben accetto.> dovrà comunque parlare anche col Kage appena possibile, appena le riesce insomma. <Devi dormire si.> non fa altro che incalzare ciò che ha appena detto, ritenendola una giusta cosa, ma soprattutto sollevata dal fatto che la sua logica in merito sia stata compresa. Molto bene, vede che si può ragionare con questo kusano, ciò è solo più che apprezzato dalla Serpe. <Nh?> incrocia le braccia al petto quando lui le dice di aspettare, ma non sa per quale motivo… c’è altro da dire? Bene, allora si mette attenta ed ascolta, ma le viene ripetuto solo qualcosa che è già stato detto. <Si, ti serve una mappa del terreno di Kusa, ho capito.> ripete con calma cercando di stare al passo del ragazzo che le sta crollando praticamente davanti. <Penseremo a trovare una mappa, un cartografo, ok? Sarà la prima cosa che faremo non appena ti sarai riposato.> cerca di mettere in chiaro le cose e allo stesso tempo sembra voler rassicurare Jikan. <Antiche scritture?> ora è un po’ più perplessa… dove le ha prese? Come ha fatto a mettere le mani su qualcosa di antico? <Come hai fatto? Dove hai trovato queste scritture antiche? Il permesso te lo ha dato Yukio?> cerca di veder chiara la situazione, giusto per non doversi ficcare in chissà quale guaio. Inclina la testa dal lato destro facendo oscillare i capelli, cerca di capire e di ascoltare attentamente. <Le vorrei vedere si, giusto per capire di cosa si tratta e se davvero possono essere di aiuto. Il fatto che tu mi abbia detto dove vivi è un invito a venire con te a vedere queste scritture?> chiede perché non sa se ha capito bene. Non è certo il suo sogno fare da balia a qualcuno, ma se è qualcosa che serve ed è importante, lo farà. Di sicuro non gli terrà la manina, spera solo che non collassi per la strada. <Se vogliamo andare, avviamoci, io sono venuta qui per fare altre cose, quindi se riusciamo a sbrigarci prima di sera ne sarei felice.> usa sempre un tono gentile nonostante sia molto diretta con le parole. Attende dunque una qualche risposta e reazione da parte dell’altro e poi rimane in ascolto anche delle sue ultime parole. Si guarda intorno. <Scusa, ma agli altri cosa importa? Possiamo andare a pattugliare i confini senza che nessuno ci debba per forza mettere becco. Loro mica lo sanno se siamo in missione o meno, staremmo comunque svolgendo un compito affidato dall’Hasukage, come per qualsiasi altra missione. Dunque il problema che ti stai ponendo non esiste.> a meno che non le stia sfuggendo qualcosa, ma crede che più che altro sia la mancanza di sonno a far parlare in quel modo il ragazzo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

17:50 Jikan:
  [Quinto cerchio > Quarto cerchio] Il mezz'uomo non è mai stato in grado di dare la giusta importanza ai rapporti interpersonali, forse da questo deriva l'evidente difficoltà a interfacciarsi con chiunque. Non può dire di avere chissà quali amici o persone su cui fare affidamento, non ha qualcuno con cui passare del tempo. C'è da dire che recentemente è riuscito ad aprirsi con una ragazza dell'omonimo villaggio, una certa Asahi, ma è passato qualche giorno e non si sono più rivisti. Ormai sta lentamente abbracciando il pensiero che se mai sarà solo, non lo sarà veramente, perché potrà contare sulle sua sua maschera, il cucciolo di vento. Il discorso continua e, sorprendentemente, ancora non è stato detto tutto, ci sarebbe molto, troppo, da aggiungere. < Non solo qualcun'altro... Yukio parlava dei grandi Custodi dei sigilli, che devono essere avvisati-eh. Sì, di loro eeh... anche dei migliori membri dell'OMM. > Qui si scopre che Kouki, molto probabilmente, sarebbe stata coinvolta in ogni caso. < Hanno parlato di Hitomu Kibou... ma non ricordo cos'hanno detto. > Forse perché la mente tende a ricordare solo i dettagli più significativi per la persona che ascolta. < Yukio mi ha dato il permesso per tante cose... ha detto che con questa missione mi lascerà uscire dal villaggio quando voglio e per andare dove voglio! > Afferma, emozionato, il suo desiderio più grande: muoversi, viaggiare, andare in giro ed esplorare, vedere posti nuovi e visitare altri continenti, andare oltre ciò che è dato per assodato e dedicarsi alla scoperta di tutto ciò che non si conosce.< Si-eh... se puoi vieni, sono tante. > Tante e incomprensibili, ma si è scordato di aggiungere questo dettaglio. Avvertita la volontà, da parte della special jonin, di non buttare la giornata appresso un peso morto come lui, Jikan inizia a portarsi verso la strada principale, per poi camminare a passo svelto. Si aspetta che ella faccia lo stesso. < Va bene. > Risponde solo ora alla sua ultima frase, accorgendosi di non aver più nulla da dire. Forse la stanchezza lo rende fin troppo paranoico.< Rasetsu resterà-ah... ancora per molto sull'isola? > Già, perché anche lui è coinvolto, il Kakuzu non vuole che quel demone si tiri in dietro proprio sul più bello. < Yukio mi ha dato-hmmm... due rotoli, speciali, sì-mh... Speciali! > Verso la fine della frase, a casaccio, pronuncia l'ultima parola con molta più enfasi. Sta delirando. Se lei gli avesse chiesto qualcosa in merito a quei rotoli, probabilmente non le avrebbe risposto. Due sono i motivi: il primo è che ora, potenzialmente, qualcuno potrebbe sentirli, il secondo è che, effettivamente, lui non ne è sicuro. Andando per via deduttiva, può immaginare che quei rotoli siano in grado di inibire, temporaneamente, le capacità di un Biju, permettendo una fuga, ma non ne è sicuro. Quel che sa è che l'Hasukage glieli aveva consegnati come se fossero trofei da conservare e lustrare regolarmente: basti pensare che erano tenuti in una teca. < Sei brava-ah a correre? > Forse il ragazzo dai capelli neri ancora non ha afferrato di essere in compagnia di una special jonin. [Chk off]

18:19 Kouki:
  [Quinto cerchio] Hanno in comune una incapacità di crearsi legami, almeno lei era nella situazione quando era una Genin, esattamente con Jikan, ma sono cose che la ragazza non può sapere e dunque non può fare altro che osservare, cercare di capire. L’incapacità che ha notato nel ragazzo di rapportarsi è reale o è solo dettata dalla stanchezza? Non lo sa. Dunque ascolta, perché c’è ancora altro da sapere a quanto pare… certo non è il massimo ascoltare informazioni da qualcuno che è così stanco. <Avvisare i Custodi, si. Immagino si tratti dei Custodi del Fuuinjutsu, decisamente sarebbero utili.> creare barriere protettive, contenitive, insomma lei non ne sa nulla, ma sa che quegli esperi fanno quel genere di cose. <OMM? Allora in ogni caso sarei stata avvisata facendone parte.> sono effettivamente due rami che al momento sarebbero molto utili, quindi in sostanza Yukio si è mosso e ovviamente lo ha fatto bene avendo l’esperienza e l’abilità di un Capo. Non ha null’altro da aggiungere, pian piano tutti gli argomenti vengono snocciolati, sperando che Jikan non si sia perso qualcosa per strada. <Sembri un bimbo emozionato.> accenna con un piccolo sorriso ironico. <Se hai i permessi allora non ti devi preoccupare di quello che possono dirti gli altri.> questo risponde alle sue paranoie anche. Tace e segue il ragazzo verso la sua abitazione, devono superare il quinto cerchio e il quarto cerchio, spera solo di non metterci troppo tempo dati i suoi impegni. <Per quanto riguarda Rasetsu non lo so. Non sono la sua balia, e lui è libero di fare ciò che vuole… nei limiti da me consentiti si intende.> sogghigna, non è che questo gli da infatti il via a frequentare chissà quali altre ragazze, ma è certa che non lo farebbe mai. <Io stessa dovrò ritornare sull’Isola perché ci sono delle cose da fare là, ma nulla ci vieterà di accordarci tutti e tre per portare avanti anche questo a Kusa. Dopo tutto il viaggio tra qui e l’Isola non è impossibile… è solo noioso.> sta al fianco del ragazzo assicurandosi di seguirlo per bene nella direzione corretta, dunque rimane per un po’ in silenzio. <Due rotoli speciali?> lo guarda e continua a seguirlo. <In che senso speciali?> domanda verso il ragazzo tenendo un tono di voce cortese anche se autoritario, ad ogni modo non può che stare ai tempi del ragazzo, prima o poi le dirà tutto tanto. non ha fretta. <Se sono brava a correre?> solleva un sopracciglio. <Mi pare ovvio che si. Perché? Piuttosto mi chiedo se ce la fai tu a correre.> dubbio più che ovvio, e rimane in attesa del ragazzo, cedendo a lui la parola o qualsiasi cosa voglia fare. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

19:02 Jikan:
  [Quarto cerchio > Terzo cerchio] Prosegue celermente, il Kakuzu, seguito dalla Yakushi, riuscendo in poco tempo a raggiungere il quarto cerchio, di li a poco sarebbero arrivati alla sua abitazione. Poggiare la pianta del piede sulla neve fresca non è un problema per lui, abituato a stare così praticamente da sempre, anzi, in un certo senso i suoi piedi sporchi si puliscono. Per modo di dire, chiaramente, un bagno caldo farebbe bene pure a lui. Mentre il cammino prosegue, si può chiaramente notare quanto il villaggio di Kusa sia vivo e animato, in tutti i suoi quartieri, nonostante il pericolo. Qui tutti sembrano sentirsi al sicuro, ed è giusto che sia così, nessuna minaccia è percepita a tal punto da destabilizzare le routine della gente. < Quindi sei un medico... > A quanto pare, in certi casi, anche lui riesce a fare due più due. < Io non riuscirei mai a farlo-eh... faccio fatica a prendermi cura di me stesso-mh... figurarsi degli altri. > Amara ma vera constatazione, non tutti sono portati per quel lavoro, anzi, a conti fatti solo pochi sono adatti a fare i medici. Nonostante la poca lucidità riesce a comprendere, nel frattempo, la situazione di Rasetsu e i vari spostamenti per recarsi all'isola. Lui, ancora, non ci ha aveva messo piede a Chumoku e preferisce non farlo. Avendo un incarico importante come quello, non può permettersi di prendersi una metaforica - perché in realtà anche quell'isola ha le sue grane da risolvere - vacanza. < Rotoli speciali... non so bene a cosa servano, ma sono speciali. > Ragionamento che non fa una piega... certo. < Perché se uno di quei cosi si farà vivo-oh... dovremo scappare. > Ammesso che ci riescano a scappare prima di venire obliterati dalla loro forza inimmaginabile. Chiaramente non è stato esplicito nel menzionare i soggetti in questione per evitare che qualcuno li senta. < Dimenticavo... > Eccolo, adesso forse Kouki si pentirà di averlo seguito. < Conosci le lingue antiche-eh? > Ma certo, come se saper interpretare un linguaggio inutilizzato di centinaia di anni fa sia completamente normale per una Kunoichi. < Io ho provato a leggere i rotoli ma... non capisco. > Un prontuario sull'antico linguaggio letterario può aiutare, ma non si può sperare di interpretare, oltre a tradurre, quelli che, a tutti gli effetti, possono essere considerati come manufatti. Qui ci vuole il lavoro di un esperto. [Chk off]

19:15 Kouki:
  [Quarto cerchio] Osserva i piedi nudi di Jikan. Non può essersi dimenticato le scarpe solo perché stanco, quindi è probabile che quella stranezza sia proprio sua. Sorride. È proprio un soggetto interessante, chissà com’è quando è bello fresco e riposato. Continua a camminare accanto a lui e si guarda intorno, osserva i negozi, i chioschi, i passanti… è tutto normale, tutto tranquillo a Kusa. Del resto ancora non ci sono stati dei veri e propri avvistamenti o attacchi, il panico sarebbe decisamente inutile. <Eh già.> risponde semplicemente al dato di fatto affermato dal ragazzo. Un medico… e dire che non ha scelto questa professione per aiutare gli altri, diciamo che è una cosa che è arrivata dopo. È un po’ colpa del suo modo di essere, poiché quando ha del lavoro da fare lo porta a termine, ligia al dovere, quindi anche se non è la sua vocazione aiutare gli altri, se deve farlo lo fa. <Hai detto una cosa molto corretta. Infatti si dice che prima di aiutare gli altri, bisognerebbe aiutare se stessi.> una cosa che ti insegnano in quell’ambiente. Annuisce un paio di volte e poi solleva lo sguardo verso il cielo. Si lascia cullare dallo scricchiolio della neve sotto i suoi sandali, e immagina quale sensazione possa esserci sotto ai piedi del ragazzo. È un bene che lui rimanga a Kusa, del resto serve qualcuno che rimanga alla base per fare queste piccole ricerche… certo, se è riposato. Inoltre rientra più nel suo grado cercare un cartografo o manoscritti piuttosto che pattugliare i confini da solo. È più sicuro. <Ho capito, magari chiederò di parlare con Yukio e chiederò direttamente a lui, mh? Così anche io avrò le idee più chiare.> decide di agire così alla fin fine, tanto Yukio è sull’Isola, lei ci dovrà tornare, quindi avrà modo di parlarci facilmente. <Sicuramente se ci si trova davanti a un Demone scappare è la sola cosa da fare, ma dovrebbe essere qualcosa di istantaneo, dubito che correre servirebbe a qualcosa.> si fa pensierosa, vola con la mente a suo padre Azrael. <Tipo la dislocazione istantanea.> che lui sa fare, di certo non lei, è troppo al di là della sua portata. Scuote la testa, come a non dare importanza a quel pensiero e continua a seguire il ragazzo senza problemi, in realtà non rendendosi ancora conto di cosa egli intenda con lingue antiche. <Lingue antiche? In che senso?> getta uno sguardo al ragazzo sollevando appena la testa, confusa. <Dovrei vederli per farmi un’idea, ma l’unica lingua che conosco è questa che parlo e quella che usiamo per scrivere. Dove hai trovato questi scritti?> lo domanda di nuovo, perché magari potrebbe essere utile al fine di trovare qualcuno di adatto a decifrarli. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

19:44 Jikan:
  [Terzo Cerchio] Manca poco per arrivare a casa sua, procedendo con quel passo basta imboccare un paio di strade secondarie e ci si può giungere facilmente. Il Genin abitava in un modestissimo appartamento affittato, posto sopra a un negozio di strumenti tecnologici, a cui lui non sono mai interessati particolarmente. Si tratta di un monolocale con un divano, un letto, un tavolo, la cucina e il bagno. Fine, niente di più e niente di meno, anche perché non ha bisogno di chissà cosa, tendenzialmente passa poco tempo in casa. < Dislocazione istantanea? uh-ah... non sono capace. > La conosce ma non comprende il suo funzionamento, probabilmente è destinata a shinobi dalle capacità ben più elevate delle sue. < I kanji... mh-sono diversi. Non li capisco... forse è un dialetto, non lo so. > In quanto semplice Genin, dedicato principalmente alla sua carriera, e a quella secondaria di cacciatore di teste, non è in grado di fornire una interpretazione corretta e professionale di testi come quelli che ha letto. < Alcuni li ho acquistati nei mercatini-eh... pagandoli molto-ah. Possono essere truffe... lo so, ma devo avere tante informazioni-ah. Sì, tante. > La classica strategia dell'accumulo e della revisione, peccato che lui non è in grado di leggerli. < Altri li ho presi in prestito-oh, con il permesso di Yukio, dalla custodia del palazzo. > Si riferisce, in particolar modo, a una sezione del Palazzo del Governo che custodisce tutta una serie di documenti e manufatti inaccessibili alla normale popolazione. Non è sicuro, d'altra parte, di aver preso quelli giusti. Diciamo che, pur avendo ottenuto il permesso per prenderli, solo pochi gli sono stati dati e anche con una certa riluttanza, dopotutto non capita spesso di consegnare tale materiale a un Genin. < Eccoci. > Basta aprire una porta sul lato dell'edifico, fare una rampa di scale e infine inserire la chiave nella serratura per accedere alla sua abitazione. Questa, come già detto, non è niente di ché. Al suo interno è completamente buia, la luce esterna entra, faticosamente, attraverso le veneziane e formando nette righe orizzontali lungo le pareti opposte. Una lampadina illumina un tavolo rotondo posto al centro della stanza, su cui sopra si possono notare molti rotoli e libri posti gli uni sopra gli altro, in maniera molto disordinata. Si respira aria di chiuso, che crea la classica atmosfera di casa trascurata. Difficilmente ci si può aspettare diversamente da un tipo come Jikan, insomma, basta vedere i suoi piedi per capire quanto poco dia importanza al decoro. Lui preferisce un approccio più selvaggio alle cose, più vivo se vogliamo, per quanto ora la sua condizione fisica non faccia pensare all'apice della vitalità. Una custodia di vetro vuota, stona con il resto della stanza dal principale color marrone, sembra sufficiente a contenere un organo ma anche adatta a preservare un mazzo di carte, potenzialmente. < Eccoli... sono questi. > Indica il tavolo pieno di scartoffie, per poi avvicinarsi, noncurante dei piedi sporchi che calpestano il pavimento. Jikan non si perde in buone maniere o modi di dire o di fare, lascia che sia la Special Jonin a entrare tranquillamente, come se quella fosse una casa come un'altra, da vedere una volta e da dimenticare.

20:37 Kouki:
  [Terzo cerchio] Conosce quei vicoli e quelle strade, avendo passato molto tempo a vivere come una stracciona per strada, tuttavia lascia che sia lui a guidarla, per ovvie ragioni, dato che non sa dove abita il ragazzo. Nel più assoluto silenzio si guarda intorno e avanza stando al passo del Genin, senza mettere fretta anche se in cuor suo spera di sbrigarsi. <No che non sei capace, solo i ninja più esperti possono usarla.> le sembra ovvio, insomma, non aveva pensato nemmeno per un attimo che il ragazzo potesse conoscerla e usarla. Ad ogni modo non si perde in altre chiacchiere e ascolta quello che ha da dirle. Gli ha già detto che non conosce lingue antiche, quindi non ha segreti di quel tipo con Jikan, tuttavia preferisce di gran lunga vedere coi suoi occhi per farsi un’idea più precisa. A quanto pare alcuni li ha acquistato ai mercatini, quindi nemmeno si potrebbe provare che siano veri, magari solo cianfrusaglie, ma non dice nulla, lui lo riconosce da solo. Invece altri li ha presi dal Palazzo di Yukio, quindi sono decisamente più vicini all’essere reali, tuttavia non si ha un codice di lettura a quanto pare. <Scusa se te lo richiedo.> attira la sua attenzione, con calma. <Esattamente questi scritti antichi di cosa dovrebbero parlare?> è la prima domanda alla quale vuole avere risposta, ha bisogno che l’altro glie lo ripeta per assicurarsi che non si sia perso niente per via del sonno e della poca lucidità. <Inoltre se erano custoditi a Palazzo, forse l’Hasukage in persona potrebbe essere in grado di leggerli, o per lo meno sapere chi sia in grado di farlo.> sospira e si guarda intorno ora che si avvicinano a quel piccolo appartamento e Jikan apre la porta. Entra nella casa altrui senza chiedere il permesso, e senza perdere in frasi di cortesia che di solito si usano in una società per bene. Non le importa se la casa sia trasandata, se puzza o meno, se è piccola o grande, come è arredata oppure come sia l’illuminazione… del resto lei non è una crocerossina e ognuno è libero di scegliere come vivere. <Carino, qui.> si lascia solo andare ad un piccolo commento. Non è ironico e non ha nemmeno pretese, semplicemente lo trova un posto piccolo e intimo, a suo modo accogliente. <Toglimi una curiosità, come mai non indossi scarpe?> non può credere che sia così povero, del resto è un ninja e come tale prende una paga. Dopo aver fatto quella domanda con tono quasi disinteressato, si concentra solo sul tavolo dove sono presenti tutti quei fogli. Ci si avvicina dunque, e inizierebbe a guardarli per capire in che lingua possano essere stati scritti… quale arcano dialetto. <Comunque ora che torno sull’Isola posso cercare di parlare con Yukio e fargli domane sia su questi manoscritti che su altro di mio interesse…> inizia a parlare sempre mentre osserva gli scritti. <Inoltre tieni conto che si è tenuto un Summit proprio per trovare un modo di agire e far fronte a questa situazione, quindi è probabile che anche gli ordini potrebbero essere mutati nel mentre. Chiederò anche questo.> sposterebbe delicatamente con le dita qualche manoscritto, giusto per avere una visuale più chiara su tutti quanti. <Tu nel mentre, dopo aver riposato in maniera decente ed esserti lavato, almeno, potresti cercare questo cartografo per avere la mappa che tanto desideri, così da vedere se ci sono posti che non sono più stati riportati.> inclina la testa da un lato. <Si potrebbe poi guardare anche in biblioteca se si trova qualche dizionario o tomo sui dialetti e i differenti Kanji. Che dici? Queste due cose puoi farle mentre io torno all’Isola a parlare con Yukio?> sono due compiti molto semplici, adatti a un Genin e che non lo mettono troppo in pericolo. <Per pattugliare i confini poi ovviamente ci ritroveremo tutti e tre per farlo. Immagino che tanto ci saranno anche altri ninja che hanno ricevuto lo stesso compito.> continua a osservare quegli scritti e poi si ammutolisce, incrocia le braccia al petto e osserva Jikan attendendo una sua reazione. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale (1 di 3) – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale (1 di 3)]

21:01 Jikan:
  [Terzo cerchio] I piccoli monolocali come quelli, tendenzialmente, vengono affidati sempre allo stesso tipo di persona, a chi ha solo bisogno di un posto dove stare quando torna da lavoro e che, molto probabilmente, lascerà quell'appartamento nel giro di cinque anni. Proprio per questo motivo è adatto a lui, che riesce a pagarlo con il suo stipendio da Shinobi < Miti, leggende, storie eh... sui demoni. > Jikan, nel selezionare il materiale, ha esteso la ricerca anche a semplici informazioni riguardo i noti Yokai, quindi anche i demoni che non sono codati. Questo perché avendo a che fare con i Biju, che non sono in alcun modo documentati in maniera precisa, non si può altro che andare a tentativi e raccogliere dettagli un po' dappertutto. < Forse... ma io non lo so. > Risponde, un po' amareggiato. Non gradisce non sapere, anche alla luce di quanto gli è successo da piccolo, lui vuole sempre essere a conoscenza di tutto, del più possibile. Quando ciò non è possibile, finisce facilmente per irritarsi, chiaramente questo prevede un certo interesse e/o curiosità da parte sua, poiché esistono altresì argomenti su cui non ficca il naso. < Perché sono scomode. > Questa è forse la prima e la più banale motivazione che lo porta a restare a piedi nudi, non gli piace la sensazione di chiusura e soffocamento che hanno i sandali, o ancor di più le scarpe, ai suoi piedi. < Poi noi-eh... attraversiamo con i piedi ogni tipo di terreno... e ci priviamo della sensazione che noi-uh, solo noi, possiamo avere a contatto con questo? No... uh, No! > Afferma con più decisione. < Non voglio privarmene. > Cammina scalzo da quando è piccolo, si vede che questo ragionamento è stato fatto molto tempo fa. Un giorno ha provato a camminare sulla terra bagnata, gli è piaciuta quella sensazione, da quel momento ha provato quanti più terreni possibili e ogni volta è un'esperienza nuova. Da allora non porta più alcun tipo di calzatura. Mentre Kouki parla, egli, essendo a casa sua, se la prende comoda, questo vuol dire che, dopo aver messo piede in camera, si butta sul letto e non si muove, lasciando la porta aperta. < Si. > Risponde, con un 'sì' soffocato dal cuscino, mentre ella gli parla da distante manco fosse sua madre. < Va bene. > Continua a dire, mentre la stanchezza continua a trapanargli la schiena come un martello pneumatico, forzandolo a stare sdraiato. < Kouhh-eehh. > Un rantolo, prima di crollare dallo sfinimento, lasciando l'ospite da solo in una casa che non gli appartiene. Un po' si fida di lei, altrimenti si sarebbe assicurato di farla uscire di casa. Forse è il suo modo di fare, o ancor più di parlare, a trasmettere sicurezza, di certo il suo grado e la sua autorevolezza danno un contributo da non sottovalutare, in quanto a persona di cui potersi fidare. La Yakushi, a quel punto, può fare quello che vuole, ma di certo ogni interazione con il Genin è da escludere, egli è troppo stanco. [End]

21:16 Kouki:
  [Terzo cerchio] Leggende e storie sui demoni, ma non solo a quanto pare. Mantiene lo sguardo fisso su quelle scritte… miti lontani e tramandati, ma chissà se c’entrano davvero con tutto questo o se il Genin si sia messo a cercare troppe informazioni. Sospira. <Bisogna scegliere quali sono le informazioni necessarie e quali no. O ci si ritrova sommersi da cose inutili, si fa confusione e si sprecano energie.> il suo modo di dare consigli è sempre stato travisato dagli altri, i quali so offendono molto spesso e prendono le sue parole come un attacco. Ma con Jikan sente che non è così, lei può parlare liberamente e lui è pronto all’ascolto e a una discussione civile. Non crede che servano per davvero informazioni simili sui miti e leggende che riguardo i Demoni, anzi… è più che sicura che i Kage abbiano già abbastanza informazioni per sapere come muoversi e cosa fare. Ma è ovvio che prima di escludere o trarre conclusioni, dovrà parlane con Yukio. Sospira. Quante cose, e lei che era venuta solo per fare delle ricerche al suo Clan. <Comunque complimenti per tutto il lavoro svolto fino a qui, un bel riposo non te lo toglie nessuno.> se lo merita, del resto… ha dedicato anima e corpo in queste ricerche, è giusto che gli venga riconosciuto. <Scomode?> osserva i piedi del ragazzo che a quanto pare è abituato a camminare scalzo, quindi le piante dei suoi piedi non ne risentono. <Capisco.> anche se stanco egli riesce a far comprendere il suo punto di vista, lei ovviamente non può realmente capirlo o anche solo immaginare cosa lui provi, ma non può comunque di certo giudicarlo. <Sei un ragazzo che ama il contatto con la natura.> questo è quello che ha capito, ma non si aspetta una qualsiasi risposta, dato che mentre lei è lì che osserva e parla, lui si è diretto in camera e buttato sul letto. <Mh?> solleva lo sguardo e lo guarda attraverso la porta lasciata aperta. <Allora siamo d’accordo.> spera davvero che al suo risveglio si ricordi di queste direttive e di come si sono messi d’accordo, perché teme che la stanchezza gli abbia offuscato le orecchie. Lo lascia dormire, ne ha bisogno. Lei invece cercherebbe un pezzo di carta bianco qualsiasi e se lo avesse trovato allora scriverebbe poche semplici righe… essenzialmente gli ricorda come si sono messi d’accordo, cosa potrebbe fare lui a Kusa, tra cartografo e cercare in biblioteca un dizionario di dialetti, e gli ricorda invece che lei partirà per l’Isola a parlare con Yukio e che si accorderanno per pattugliare insieme i confini. Tutto qui, ci tiene che le cose rimangano segnate, soprattutto se non ha la certezza che siano state realmente sentite. Gli lascerebbe il biglietto sul comodino, e non toccherebbe altro, ma si soffermerebbe giusto un attimo ad osservare il ragazzo addormentato sul letto. Lì, in piedi immobile. <Che creatura interessante.> sussurrerebbe appena in un sibilo, sorride e poi lascia la stanza, oltrepassa il piccolo appartamento ed esce dalla casa. Ha dell’altro lavoro da fare ora e si deve dirigere verso la sede del proprio Clan. [END]

Continua, Jikan, a lavorare sull'incarico segreto affidatogli da Yukio, arrivando perfino a trascurarsi e a non dormire, nella speranza di portare a termine quanto ha da fare il prima possibile. Viene sorpreso da Kouki, mentre farfuglia domande alle guardie, ella impegnata in affari propri non resista alla curiosità e domanda. Parte il dialogo e si evolve in quello che si può definire un accordo. Il Genin sta riuscendo a includere persone molto più abili di lui, su cui può fare affidamento, per portare a termine l'importante incarico dell'Hasukage, che potrebbe consentire a Kusa un ampio spazio di manovra nella questione dei demoni codati.