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Norita e Chiko - Vite Speculari.

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con Tayuya, Norita

20:55 Tayuya:
  [Riva del mare] Una boccata d’aria fresca non può fare che bene, soprattutto se si vuole far scorrere il flusso dei pensieri e ritrovare una certa serenità che troppo facilmente viene perduta nel corso delle giornate. Per questo motivo la piccola Hyuga ha deciso di allontanarsi dall’hotel nel quale alloggia per raggiungere un luogo che lei reputa tranquillo e ricco di spunti riflessivi: la spiaggia. Si presenta come una minuscola bambina sul metro e venticinque, centimetro più o meno, gracile e delicata dalla pelle molto candida anche se sfuma verso tonalità delicatamente rosee. Il vestitino che indossa le calza a pennello ed è senza spalline, la scollatura è sagomata al petto inesistente in quanto infantile ed il margine è ornato da una striscia nera che sembra colare appena al cui interno sono racchiude delle gocce azzurre, un motivo che vuole richiamare e ricordare il disegno delle ali di una farfalla. Il resto del vestitino è di colore blu chiaro e fascia il busto fino alla vita per poi aprirsi in una gonna che termina poco prima della metà delle cosce. Il bordo finale del vestitino consiste in un cambio di colore di tessuto in una striscia colore blu scuro che percorre la circonferenza della gonna e sotto di essa spunta di qualche centimetro del tessuto nero e balze. Sulla gonna sono cucite due farfalle nere e azzurre di stoffa: due davanti sulla gonna e due dietro alla stessa altezza, e il motivo sulle loro ali ricorda il bordo superiore della scollatura dell’indumento. Le maniche sono staccate dal vestitino e partono da poco sotto le spalle e scendono vestendo le braccia per il lungo concludendosi in maniera molto larga con uno spacco dietro agli avambracci che parte dal gomito. Ricordano le code di un podalirio e infatti anche i margini inferiori delle maniche hanno quell’ornamento nero e azzurro che richiama le ali delle farfalle cucite sopra al vestito, mentre il restante tessuto ha lo stesso colore blu chiaro che predomina nel vestitino. Il bordo superiore delle maniche invece è ornato da un pezzo di stoffa blu scuro, come il margine inferiore del vestito, a pieghe che casca sopra le maniche, mentre esse, all’inizio hanno un leggero sbuffo. Indossa un piccolo coprispalle blu scuro che richiama il colore dei margini superiori delle maniche e di quello inferiore della gonna, quest’ultimo ha un margine nero e onde e come una mantellina le copre parte della schiena e del petto aprendosi però e lasciando nuda una porzione di pelle sul davanti dove c’è lo sterno, e lascia nude anche le spalle, finendo poco a ridosso della scollatura del vestitino. Il colletto della piccola mantellina è ripiegato ed essa è tenuta chiusa da una spilla a forma di piccolo teschio. Ai piedi indossa un paio di stivaletti neri coi lacci blu, che presentano un piccolo tacco, e a concludere il vestiario è presente il coprifronte di Konoha allacciato in vita come una cinta e con la placca in metallo posta sul davanti perfettamente centrale. Per stasera non porta con sé il suo equipaggiamento, ha preferito lasciare nella sua stanza in hotel, non che di solito si porti dietro chissà cosa. Passando alla testa i capelli verdi/azzurri sono parzialmente raccolti, infatti le ciocche più lunghe sono raccolte in due crocchie mediamente gonfie ai lati della testa: quella di destra è fermata con un nastro blu scuro allacciato a formare un piccolo fiocco dalle lunghe code, mentre la crocchia di sinistra è fermata invece da un elastico, sempre blu scuro, ornato da un piccolo teschio uguale identico a quello che, sotto forma di spilla, ferma la mantellina. Il resto dei capelli più corti le arriva a caschetto al collo, con una frangia corta sul davanti e con due ciocche laterali al viso molto lunghe che arrivano fino alle spalle. Il colore dei suoi capelli si può definire prevalentemente verde, con qualche sfumatura di azzurro soprattutto verso le punte. Gli occhi incastonati in quel visino pallido, sono bianchi come due perle perfette a simboleggiare il clan al quale appartiene, ma l’occhio sinistro è solcato da una lunga e brutta cicatrice che lo attraversa verticalmente dalla fronte alla guancia. Fortunatamente ci vede ancora da quell’occhio, merito dei medici che sono riusciti a salvarle la vista, ma verso i quali non nutre quella giusta dose di gratitudine. Lo scricciolo di bambina ha percorso un bel pezzo di spiaggia e poi si è fermata sulla riva di essa rivolta verso il mare, illuminata quanto basta dalla luce della luna presente alta nel cielo insieme alle stelle, a costellare il manto nero del cielo. Non c’è la nebbia questa sera e la visuale è quindi ancora più nitida da permetterle di abbozzare qualche schizzo con la matita su un blocco che mantiene sull’interno dell’avambraccio sinistro, tenuto fermo con la medesima manina, mentre con la destra impugna la matita ed è intenta a disegnare qualcosa colta dall’ispirazione. Espressione seria e concentrata, ma sensi sempre ben allerta a ciò che la circonda. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

21:43 Norita:
 questa sera l'isola Chumoku ha voluto Graziare la popolazione dalla presenza della nebbia, o del cielo nuvolo in alternativa, infatti oggi lascia una perfetta visibilità e un Cielo limpido, che lascia vedere le stelle così vicine ma allo stesso tempo così lontane, in un cielo rischiarato dalla luce riflessa di una luna quasi piena, la cui luce si riflette sull'acqua del mare dando l'impressione che possa arrivare fino a riva, è quindi la serata ideale per recarsi alla spiaggia e godere di quel clima così favorevole. Norita, si è recato lì subito dopo cena e arrivato sul posto si è arrampicato sull'albero, dove si trova adesso, per stasera intende starsene tranquillo, quindi l'unico modo è attivare il Chakra, non si sa mai chi puoi incontrare, compone quindi il sigillo della Capra chiuderebbe gli occhi e si concentrerebbe sull'energia che muove le proprie azioni, e i propri passi, e a un certo punto nel pieno della sua concentrazione ecco che apparirebbe un puntino luminoso, che diventa sempre più grande emettendo sempre più luce, questa luce viene dal più profondo della sua psiche legato a un pensiero Fisso, Costante, e Potente, e lo illumina completamente di una luce bianca limpida che dona serenità e pace, questa è la sua energia Psichica e Mentale, che da quella luce immensa si racchiuderebbe Vorticando e ruotando in una sfera, perfetta, compatta, e rotante, ma che emette luce sufficiente a illuminare ogni cosa. dall'altro lato però dall'angolo più remoto della sua anima ecco che si farebbe largo qualcos'altro, una forza pulsante e ardente, questa parte risiede nel cuore, e norita riesce a vedere queste Fiamme, che arderebbero con forza e furia incontrollata, un Fuoco incontenibile, che brucia dentro, che Vorrebbe espandersi persino oltre i limiti fisici, una Fiamma Antica e Primordiale, e porta conse Sentomenti Forti, Furore, Ardore, Ira, Passione, Coraggio, Amore, questa rappresenta la sua Energia Fisica ed'è quello che lo spinge a vivere ogni singolo giorno, e dopo poco, anche questa energia vorticando viene racchiusa in una Sfera, ma questa volta è fatta di Fiamme concentrate compatte, ma molto più ardenti di qualsiasi cosa possa esistere. infine nella mente dello Hyuga apparirebbe un immagine, un braccialetto, fatto da un nastrino rosso che circonda il proprio polso sinistro con 3 giri prima di legarsi, quel braccialetto, appare e sembra voglia attrarre a se le due sfere prima create, le attira e loro dapprima si deformerebbro per poi muoversi, e man mano che si avvicinano al braccialetto, riducendo anche la distanza tra loro, e una volta raggiunto il braccialetto, si scontrerebbero e lentamente inizierebbero a Confluire una nell'altra iniziando a Fondersi, e una volta terminata la Fusione, le due energie saranno diventate una Sola Sfera circodata dal braccialetto rosso, un bagliore blu elettrico intenso si disperde da essa, che adesso inizia a vorticare, lasciando che la propria energia si dirami per tutto il corpo dello Hyuga, e solo ora Norita Riapre gli occhi. quindi resta seduto sul ramo con le gambe e penzoloni mentre fissa la Luna, già quell'astro così prillante così pallido, è così che Chiha ha definito prima i suoi occhi e poi direttamente lui, lo ha chiamato luna, perche veglia continuamente su di lei esattamente come la Luna Veglia sul mondo addormentato, tutto questo smuove in lui sentimenti molto forti che lo permeano e lo riempiono, e vorrebbero venie fuori, quindi Lo Hyuga andrebbe a prendere dall'interno della giaccia del Kimono un Ocarina, estraendola dall'apposito fodero da Fianco, che fa compagnia una statuetta intagliata a mano, di una tigre in agguato, con su scritto alla base "Norita Hyuga La Tigre di Konoha", un dono questo della piccola Rin Senju, chi lo vede anche da lontano puoi notare il suo peculiare abbigliamento Partendo dai piedi troviamo Stivaletti neri, dei pantaloni neri stretti ma comodi, una giacca di Kimono molto particolareggiata e dettagliata anch'essa nera con una obi in vita con motivi geometrici legata col nodo posto sul fianco sinistro, messa a tracolla vi è una fascia nera, che porta con se la placchetta metallica con inciso il simbolo di Konoha, posto in corrispondenza della spalla sinistra rivolto in basso verso destra, i capelli lunghissimi sono invece legati in tre punti, raccogliendoli in maniera più ordinata e quasi spartana, e sul polso sinistro spicca un Braccialetto ricavato da un nastrino per capelli in Raso Rosso, un Legame stretto e indissolubile con la sua Piccola Chiha. afferra l'ocarina con entrambe le mani assumendo la corretta postura per iniziare a suonare, porta lo strumento alle labbra, e comincia la sua melodia, le note si spandono in quell'ambiente ormai svuotato dalla nebbia libere di librarsi nell'aria e raggiungere i luoghi più lontani, quelle note trasportano enozioni, estremamente forti, norita chiude gli occhi mentre suona, si lascia pervadere da quelle emozioni, che verranno trasmesse come se venissero provate direttamente da chi le sente, e sono note che parlano di felicità, di protezione, di Amore, di Ardore, di Passione, e di altri sentimenti che risvegliano dentro chiunque l'ascolti un fuoco emotivo difficile da placare, le note si spandono e la melodia prosegue raggiungendo lentamente il suo apice, per poi iniziare una lenta discesa, verso il suo inesorabile ma al contempo Naturale finale. [Tentativo di Impasto del Chakra][Chakra 35/35][Abbigliamento: https://i.imgur.com/2xJuuo5.png]

22:11 Tayuya:
 La mano si muove con movimenti morbidi e precisi, permettendo alla matita di tracciare linee e curve sul bianco foglio pronto a racchiudere tra la sua grana quello che la bambina vuole trasmettere tramite il disegno. E’ abile in tutto quello che fa, forse non ai livelli di un artista con anni e anni di studi ed esperienza sulle spalle, ma di sicuro è notevole per l’età che ha. Che sia qualcosa di concreto come un ritratto, o che sia qualcosa di astratto, riesce sempre a comunicare quello che vuole attraverso il disegno e la pittura. Con una scala i grigi ed ombre, ora si sta impegnando per poter mettere a nudo i sentimenti che pesanti come macigni si porta dietro, e nemmeno il mare o il fresco della serata, riescono a rendere più leggeri. Solitudine, rabbia, oscurità, la mano si muove decisa e a volte sembra che la mente si estranei per permettere una certa istintività alla matita. Quel momento di assoluta riflessione, come in trance, viene però interrotto da qualcosa che disturba l’aria intorno a lei. Delle vibrazioni che viaggiano come onde, veloci fino ad arrivare alle orecchie della piccola Hyuga. Sono note musicali che si insinuano nella tela dei suoi pensieri disturbando la sua attenta concentrazione, viene così costretta a fermarsi e a chiudere gli occhi, stringe la matita e attende che tutto passi. Non è insensibile all’arte e riesce a percepire quei sentimenti che l’artista sconosciuto riesce a imprimere alle note di quello strumento… sentimenti potenti che oltrepassano barriere e limiti, riuscendo a trasportare quello che si nasconde dentro all’animo al di fuori, tramutarlo in sensazioni ben comprensibili e udibili. La bambina viene assalita da sensazioni che non è solita provare, il che risveglia in lei una percezione di inadeguatezza e fastidio. Riapre gli occhi quando inizia a percepire una discesa della melodia, dopo il suo apice, che lentamente sembra iniziare a portare a conclusione del brano suonato. Lentamente inizia a muoversi nella direzione di quella melodia tenendo nella mano sinistra il suo blocco da disegno e nella mano destra la matita ancora ben stretta, si avvicina al punto dove un ragazzo sosta, seduto su di un albero che spicca in mezzo alla spiaggia, facilmente visibile grazie all’assenza di nebbia. L’espressione che muta mentre si avvicina a lui, mostra un sorriso gentile di circostanza e occhi che si ostinano a mostrare una dolcezza che è dovuta per il buon vivere sociale con le altre persone. Man mano che si avvicina non può fare a meno di notare i tratti del ragazzo, i capelli e l’abbigliamento, l’ocarina con la quale sta suonando, ma non può vedere gli occhi dato che quelli del ragazzo sono chiusi per richiamare a lui la giusta concentrazione che la melodia gli richiede. Purtroppo non riesce a vedere i suoi occhi. Non si sarebbe mai avvicinata a lui se no. Ad ogni modo si sofferma davanti a lui senza interrompere quella esibizione per le stelle e la luna, e osserva ogni minimo particolare. Lei adora osservare, qualsiasi cosa e persona, è capace di stare ore e ore ferma, e in silenzio, ad osservare la stessa cosa. Non è contenta di quella interruzione, ma adora l’arte in ogni sua forma quindi è solo per questo che accetta di buon grado quanto sta accadendo. Lo osserva intensamente, senza fare il minimo rumore, col respiro lento e controllato intanto che finalmente quelle sensazioni scivolano via dal suo corpo man mano che le note giungono alla loro battuta d’arresto. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

22:52 Norita:
 Terminata la melodia, le emozioni che lo permeavano e che pressavano per venire fuori, si placano, una volta che il loro desiderio è stato esaudito, Norita quindi riapre gli occhi, mostranno le iridi perlacee, nei suoi occhi si cela quindi il Byakugan, tratto tipico del clan Hyuga, rimane per un pò a guardare la Luna dicendo in un lieve sussurro tra Norita e La Tigre <Grazie Piccola Chiha> la sua visuale periferica però coglie qualcosa, non sta nemmeno a potenziarla col Chakra, semplicemente si limita a volgere lo sguardo versola cosa captata dalla sua visuale, trattasi di una bambina con un occhio segnato da una cicatrice, ma entrambi gi occhi sono integri, e sono piccole perle sono Occhi come i propri che racchiudono un Byakugan, quelli son Occhi di una Hyuga che ne ha viste tante, nonostante la giovanissima età e dice <Ciao Piccola, mi osservi da molto ???> la saluta con la mano dall'alto del ramo <il mio nome è Norita> si presenta facendo un piccolo cenno del capo e un lieve sorriso guardandola, e continua <è una serata magnifica, non è vero ???> dice guardandola sorridente le fa cenno con la mano come di salire <ti va di venire a farmi compagnia quassù ti assicuro che la vista è fantastica> dice guardandola attendendo quindi che la bambina abbia una qualche reazione e che possa decidere se salire o meno, ma nota un blocco precumibilmente da disegno ma al momento non ci da troppo peso. [Chakra 35/35]

23:18 Tayuya:
 E’ felice che quella melodia sia arrivata al suo termine, perché le sensazioni che faceva nascere in lei non erano ben accette, mai provate se non in una infanzia relegata ai suoi primi anni di vita, e che ora la infastidisce provare. Allo stesso tempo però si può dire dispiaciuta nel silenzio che viene a calare dopo la melodia, perché l’arte è pur sempre arte, e ogni sua espressione è magnifica a se stessa. Figuriamoci poi a combinarle tra loro, non può che ammirare una simile bravura. Purtroppo però succede proprio quello che non sarebbe mai dovuto succedere… gli occhi del ragazzo vengono aperti. I suoi occhi. Quegli occhi. Bianchi e uguali a quelli della bambina. Uguali a quelli del clan. Gli Hyuga che tanto disprezzano la bambina e che quindi lei stessa ha imparato ad odiare di riflesso. Le viscere si attorcigliano su loro stesse e lo stomaco si contrae talmente di colpo che rischia di rimettere ciò che ha mangiato a cena. Ogni singolo muscolo del suo corpo viene contratto e teso fino a farle male e la bocca viene serrata di colpo. Il sorriso svanisce, gli occhi si fanno freddi e pregni di odio e rabbia. Non ha paura di quegli occhi, non ha paura di loro, li odia e basta. Quando poi quello sguardo si rivolge proprio a lei, la mano destra si stringe ancora di più attorno alla matita, e il blocco da disegno subisce un fremito da quanto lo sta stringendo. <Buonasera.> risponde con un cortese e freddo saluto di circostanza, il tono di voce è basso e molto giovane, rispecchia perfettamente l’età giovanissima della bambina. <Ti ascolto da quando hai iniziato, dato che hai interrotto la mia concentrazione nel disegno. Ma sono qui ad osservarti solo da quando la melodia ha iniziato la sua lenta discesa fino alla fine.> risponde con chiarezza ad ogni punto espresso, esprimendosi sia da quanto tempo lo sta ascoltando che da quanto lo sta guardando, poiché i due momenti non sono comuni. <Norita.> ripete il suo nome con astio, come se quello stesso ragazzo le avesse fatto qualcosa di male ma dopo tutto è lo stesso atteggiamento che chi la conosce ha con lei. <Io mi chiamo Chiko.> i cognomi sono davvero inutili a come stanno le cose, entrambi hanno capito benissimo che appartengono allo stesso clan. Entrambi hanno capito che sono dei ninja grazie ai coprifronte che ognuno mette in mostra. <Lo era.> la serata, per intenderci, era magnifica fino a quando non ha incontrato lui. <Almeno fino a quando non hai interrotto il mio disegno.> voleva fargli i complimenti ma ha deciso di rimangiarsi tutto non appena visti i suoi occhi, ora non c’è più nessuna nota positiva nell’arte da lui espressa, ora sta cadendo tutto nel buio più totale. <No, grazie. Dubito che mi siederò mai vicino a te per osservare il panorama. E’ meglio se ti tieni a debita distanza da me.> non ha problemi a dire come stanno le cose, e dire che solitamente è una bambina gentile, educata e dolce… ma con gli Hyuga proprio non riesce a volersi sforzare di essere socievole. Ogni tanto ci prova, come ora, che dopo un lungo silenzio al termine delle sue parole, prova a produrre un sorriso gentile di circostanza che dona a Norita per smorzare tutto quell’astio che lei prova. Sospira e cerca di rilassare i muscoli, chiude un attimo gli occhi e si volta verso il mare alla disperata ricerca di un balsamo per il suo animo. <Ma a parte questo… si, la serata è abbastanza magnifica per permettermi una corretta visuale per disegnare.> solleva lo sguardo osservando la luna e le stelle. <E la vista del cielo è un’ottima fonte di ispirazione almeno per questa sera.> smuove appena i piedi permettendo agli stivaletti di sprofondare un poco tra i granelli di sabbia. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

01:19 Norita:
 la guarda quella bambina che potrà avere non più di otto anni, una piccola Hyuga, che lo osserva, lo scruta e solo ora che ha aperto gli occhi mostra i propri sentimenti verso il Clan sentimenti ricolmi di odio, risentimento, rabbia disprezzo, vede il blocco tremolare, e la matita che subisce maggiormente la stretta della bambina e il suo saluto ha un tono cortese si, ma freddo, e pregno questo è palese, di un odio Viscerale nei Confronti dei Clan <tu mi odi non è vero ???> fa una breve pausa dicendo <beh non posso di certo Biasimarti, anzi ti capisco benissimo, all'età tua ero praticamente come te> dice guardandola negli occhi si alza in piedi sul ramo poggiandosi al tronco e continua <mi dispiace aver interrotto la tua concentrazione Piccola, le mie erano solo emozioni che volevano fuori uscire e l'ho fatto tramite la musica, mi dispiace che tu non sia riuscita a fare altrettanto con il tuo disegno per colpa della mia musica, scusami> sorride guardandola per poi commentare <quindi non mi osservi da moltissimo mi pare di capire> sorride lievemente guardandola lui è uno sguardo dolce che rivolge alla bambina, carico di comprensione, anche Norita infatti all'età sua non odiava ma Temeva il clan, era terrorizzato da ogni singolo Byakugan che vedeva, l'unico di cui non aveva paura, era suo fratello maggiore Atsumori, vivo unicamente perchè quella maledetta sera si trovava in missione, certo era una di livello D essendo un Genin, ma era pur sempre una missione. la sente ripetere il proprio nome, ma c'è dell'astio nel modo in cui lo pronuncia, è quasi come se avesse fatto qualcosa di veramente sbagliato quasi volutamente sbagliato ai danni della bambina, e sicuramente non è l'averle tolto la concentrazione. <Chiko, Figlia del Sangue quindi.> commenta enunciando il significato, del nome, ma Sangue di Chi ??? semplice, di chi si è sacrificato per salvare la bimba, Sangue di chi non per sua volontà, ha portato morte e dolore all'interno del proprio clan con la volontà offuscata, da un Maledetto sigillo, ma tutto questo Norita non lo sa, ma immagino che dietro all'odio che questa bambina gli mostra, derivi da cappuccio rosso. sente il commento su quella serata, e dice che lo era fino a che non ha interrotto con la musica il suo disegno e continua <mi dispiace per il tuo disegno, non era mia intenzione interromperlo.> poi riceve una risposta in parte attesa al proprio invito, di sedersi accanto a lei e dice <non vuoi venire, e mi minacci di tenermi a distanza, ma come faccio a tenermi a distanza, quando una bambina del mio clan, che ha subito dei traumi per colpa di cappuccio rosso, mostra così tanto astio e odio, nei confronti della propria gente, anche se scommetto quello che vuoi che il tuo atteggiamento e i tuoi sentimenti sono solo una reazione, all'averli ricevuti tu in prima persona dico bene ???> chiede guardandola e pone poi un altra domanda <Sentiamo, cosa mi faresti, se per esempio ora scendessi dall'albero, e mi avvicinassi a te ???> chiede guardandola negli occhi non ha timore della bambina vuol solo capire cosa potrebbe fargli se lui dovesse avvicinarsi <Pensa quanto può essere ironica la vita, tu odi gli Hyuga, ma l'unico che può concretamente comprendere cosa tu abbia passato e quanto tu abbia sofferto, è un altro Hyuga>. poi la vede è palese che si stia sforzando ma sorride, è forzato, ma è comunque un Tentativo, e ascolta le ultime parole di lei <si immagino che sia la serata ideale per poter disegnare e lasciare che le tue emozioni finiscano su un foglio sotto forma di opere d'arte, così come io suono per esprimere le mie emozioni, tu disegni, è una cosa molto bella questa sai, riuscire a trasmettere emozioni in chi guarda un tuo disegno, non è una cosa affatto facile, se con la musica è una cosa istintiva, con il disegno molto più più difficile, quindi, già solo per questo ho profonda stima nei tuoi confronti> fa una breve pausa ridacchiando <sai mi sarebbe sempre piaciuto imparare a disegnare, ma ho capito di essere negato almeno in quello> sorride brevemente guardandola poi salta giù atterrando in piedi sulla soffice sabbia, si incupisce non poco <purtroppo quelli come noi,sono l'eredità, lasciata da una generazione, quella dei nostri genitori, che è stata devastata da un uomo perverso, e manipolatore, e ossessionato dalla purezza del sangue Hyuga, l'unica cosa che possiamo fare, è aiutarci tra di noi> dice guardandola dritto negli occhi. [Chakra 35/35]

11:47 Tayuya:
 Non è molto difficile notare quell’astio che la bambina non si premura di nascondere. Affatto. Lo rende noto e non teme di farlo, lascia che ogni cosa che sia dentro di lei scorra e si manifesti nel modo che lei ritiene migliore possibile, tanto non ha nulla da perdere e quello che le interessa lo ottiene comunque dunque va bene cercare di essere socialmente educati, ma fin quando lei riesce. Non intende sforzarsi oltre se non se la sente. <Che acuta osservazione, bravo.> risponde ironicamente all’osservazione di Norita il quale ha fatto notare l’ovvio per la bambina. <Di certo non ho fatto nulla per nasconderlo.> lo detesta, ed è un sentimento talmente forte da essere difficile da trattenere. Le fa arrovellare le viscere e lo stomaco, le crea nausea e disgusto vero e proprio, concreto, tanto che rischia di rivelare al ragazzo anche la cena di questa sera se lo desidera. <Dubito tu fossi praticamente come me, non esistono esseri completamente uguali tra loro ma si distinguono sempre per qualche differenza sia minima che non.> con questo non vuole dire di essere l’unica al mondo ma di certo nessuno può essere praticamente come lei a meno che non sia un clone, ma anche in quel caso il clone avrebbe dovuto vivere le stesse identiche situazioni… beh, comunque sia non è possibile. Si, la piccola Hyuga sta facendo la pignola per ogni minima cosa, e si, lo sta facendo solo perché non sopporta quel ragazzo. Avesse avuto un altro cognome, lei si sarebbe comportata in maniera molto diversa, forse comunque falsa e costruita, ma comunque sarebbe stata meno una spina nel fianco. Lo ascolta solo perché è lì e la sua voce la raggiunge, ma guarda il mare che almeno l’aiuta a stemperare la situazione scomoda. Sembra una bambolina così vestita e immobile sulla spiaggia, col blocchetto ora stretto al petto e la matita che viene messa via tra le pieghe interne della fascia del coprifronte che le fa da cintura. <E’ difficile riuscire a esternare le proprie emozioni quando qualcun altro lo fa con sentimenti totalmente contrastanti ai tuoi. Diventa fastidioso e insopportabile, è come se mentre tu suonassi qualcuno ti urlasse sopra la tua musica… e le sue urla intasassero le tue orecchie fino ad occupare l’intera tua mente distogliendo la tua concentrazione.> il paragone è più o meno quello, qualcosa di così fastidioso che ad un certo punto è impossibile continuare a fare quello che stavi facendo. Tralascia volutamente la parte dell’aver trovato comunque quell’espressione artistica molto bella. <Esatto, come ho già detto ti osservavo da quando la musica ha iniziato a calare.> si ripete con un certo fastidio che appositamente lascia sfociare dal tono di voce e dall’espressione, nonostante sia voltata verso il mare. Non sa chi sia quel ragazzo e nemmeno perché ha ammesso che alla stessa età della bambina anche lui odiasse le persone, dovrebbe forse sentirsi più affine a lui in questo modo? La sua intenzione era quella di creare una sorta di connessione con la piccola Hyuga? Non c’è riuscito molto, a lei non importa cosa abbia spinto l’altro ad odiare, quello che per lei importa sono se stessa e i suoi sentimenti, che male si sposano per vivere in maniera sociale insieme al resto del villaggio. Chiko, Figlia del Sangue. Dunque? Si volta a guardare Norita dopo che ha espresso tale pensiero e lo osserva con attenzione. <Doveva essere Choko, Figlia delle Farfalle, ma un piccolo errore mi ha dato un nome che meglio si sposa con me.> ciò non toglie che adori comunque le farfalle, come comunque si può facilmente evincere dal suo vestitino… e non solo quelle. Lei non conosce lui e lui non conosce lei… entrambi hanno davvero poche informazioni l’uno sull’altra anche solo per poter immaginare con sicurezza cosa aleggia intorno ai due. <Sei presuntuoso se pensi di aver capito tutto di me sulla base di nulla.> gli risponde in maniera secca e infastidita. <Ti assicuro che Cappuccio Rosso è quello che mi ha dato meno traumi, sai non tutto gira intorno a lui, e ti stupirò ancora… non è l’unico capace di far del male a degli innocenti. Per quanto mi riguarda chiunque faccia del male a chi non c’entra nulla è da considerare alla pare di un criminale come lo era Cappuccio Rosso.> lo osserva un po’ di traverso perché non vuole abbandonare del tutto la visione del mare. <E’ sciocco pensare che tutto giri intorno a lui solo perché sono una Hyuga. Ti consiglio di aspettare di avere più informazioni la prossima volta che vuoi cercare di comprendere qualcuno, e di non vomitare idee e tue congetture a caso. Qualcuno potrebbe infastidirsi, è meglio chiedere piuttosto che dare la propria versione, se no uno si fa una pessima idea di te.> le se l’è già fatta a prescindere ma sono minuscoli dettagli insignificanti. <Però sul fatto che io mi comporti in questo modo solo per riflesso, potresti esserci benissimo arrivato con un’acuta osservazione. Perché ti osservo e ti tratto con molto odio nonostante tu non mi abbia fatto nulla, lascia intendere solamente che io stia riflettendo un astio che mi viene dato da qualcun altro di simile a te.> di sicuro salta all’occhio la spiccata capacità di ragionamento di una bambina così giovane, ma è normale o non sarebbe arrivata dove è oggi. <Oppure semplicemente, e non ci hai nemmeno pensato, potrei essere io ad essere così di natura. Anche se potrebbe far sorgere un dubbio a riguardo, perché le persone, soprattutto i bambini, si formano a seconda di come vengono educati e a seconda dell’ambiente in cui vivono e che li circonda. A meno che io non abbia delle lesioni celebrali, è plausibile che io sia così per colpa di qualcun altro.> Il ragazzo sta sfidando un po’ troppo la pazienza della bambina, lui vuole capire ed è così che si fa, facendo domande, eppure per lei è come se la stesse sfidando, legge dell’ironia dalla bocca di Norita che molto probabilmente non c’è. Si guarda intorno prima di rispondere. <Non ci sono testimoni, quindi non sono costretta a comportarmi in maniera civile. Se tu ti avvicinassi a me, io ti attaccherei senza problemi.> nemmeno lei teme lui, la sua non è paura, ma non vuole che si avvicini perché la bambina è già costretta a convivere col suo tutore, Hyuga, non sopporterebbe di stare troppo vicina ad un altro membro del clan. <Non penso proprio che tu possa comprendere. È incredibile quanto pretendi di essere qualcuno che magari non sei. Non sai cosa ho passato, quindi non puoi affermare di potermi comprendere. Inoltre non ho questo desiderio di essere compresa, non più ormai. Il tuo tentativo di ergerti a cavaliere è ridicolo.> lo osserva. <Da quello che dici immagino che per te Cappuccio Rosso sia stato il nemico numero uno delle tue disgrazie, e già qui c’è una sostanziale differenza fra me e te che ti impedirebbe di comprendermi così bene come pretendi. E dato che c’entra lui, significa che il tuo odio potrebbe essere nato dal fatto che degli Hyuga si siano lasciati trascinare dal progetto di quel pazzo, quindi sarebbe un odio rivolto a coloro che tutti chiamano cattivi.> da notare che lei parla al condizionale, perché sono congetture che potrebbero essere benissimo smentite, non come il ragazzo che parla come se lui avesse ragione e basta. <Altra differenza che ti impedisce di comprendermi è, come tu stesso hai detto, che il mio modo di comportarmi è un riflesso di come gli altri si comportano con me. Mentre per te tutto potrebbe derivare solo e unicamente da Cappuccio Rosso. Due situazioni completamente diverse.> prende fiato, ma ci tiene a far capire quanto le convinzioni del ragazzo facciano acqua da tutte le parti. Certo che prova a sorridere, ma la forzatura si fa sempre più difficile ormai e si rivolge al mare come a chiedere un silenzioso aiuto per sopportare la serata e quell’incontro. E’ dovuta crescere troppo in fretta, quella cicatrice sull’occhio sinistro le brucia, le fa male. <Il disegno mi aiuta anche a rilassarmi. Butto fuori tutto e lo intrappolo nella tela, non ho certo tutta la bravura e l’esperienza di chi ha molti più anni di me, e non so se riesco a trasmettere emozioni perché non ho mai fatto vedere i miei disegni a nessuno.> spiega con molta semplicità ma di certo le fa piacere che qualcuno provi stima per lei e non ribrezzo, ecco. <Io proverò a suonare. Con calma cercherò di imparare queste arti, penso che siano bellissime sotto ogni loro forma.> l’arte, l’amare la bellezza, insomma è qualcosa che accoglie l’animo della bambina e sembra curare ogni sua ferita. Lei di certo osserva Norita, mantiene l’occhio attento affinchè non si avvicini troppo e intanto lo ascolta con quelle ultime parole che tirano nuovamente in ballo quell’uomo. <Come ho detto, non è solo lui che ha creato devastazione.> del resto lei è ancora fermamente convinta che tutto quello che le hanno detto sui suoi genitori siano menzogne, così come è menzogna quella lista di nomi che qualcuno le ha fatto simpaticamente trovare. Nomi di persone che secondo loro sono state vittime dei suoi genitori. <E non intendo far fronte comune con te, o qualsiasi altra persona. Ce la faccio benissimo da sola, e se il clan dovesse sfasciarsi per quanto accaduto, allora che si sfasci pure. Anche se dubito succeda sotto la guida che abbiamo ora.> insomma non le interessa, ha le idee ben chiare e degli obiettivi precisi. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

13:59 Norita:
 osserva le prima reazioni della bimba capisce il disprezzo della bambina nei confronti del clan, capisce il motivo dietro al sentimento di lei, non la disprezza non la odia, ma la comprende, <è Vero non ero Precisamente come te, ero> si riflessivo cercando il termine corretto <Speculare, come tu odi il Clan io ero Terrorizzato da ogni singolo Byakugan che Vedevo> dice guardandola negli occhi non v'è nessun sentimento negativo nelle sue perle, si trova, comprensione, compassione, e un certo senso di affinità, ascolta le successive parole sulla sua arte, la guarda da dietro ma senza avvicinarsi sa che le darebbe fastidio e questa è l'ultima cosa che vuole, <si capisco cosa tu voglia dire, è solo che non ti avevo visto arrivare, altrimenti è probabile che non mi sarei nemmeno messo a suonare, magari sarei venuto a guardarti disegnare, è una cosa che mi è sempre piaciuta> dice guardandola sereno in volto, ma l'animo è combattuto da migliaia di sentimenti tutti i contrasto con tutti, e continua a rplicare di volta in volta alle parole che vengono espresse. si passa ora al nome della piccola che scopre essere frutto di un errore <un piccolo errore, ma non penso che quel nome si sposi tanto con te, quanto su quello che hai subito, non esattamente cosa sia> e qui si ricollega a quello che ha detto dopo di Cappuccio rosso <Ma ti assicuro che Dietro c'è sempre lui, alcuni del clan hanno collaborato con lui volontariamente, ma a molti altri fu posto in sigillo, che piegava la loro volontà, rendendoli dei Burattini nelle mani di quell'infame, queste persone erano innocenti, ma quando Cappuccio Rosso Crollo, si fece Scudo con loro depistando le indagini e facendo ricadere su di loro i sospetti, e il Villaggio Mandò gli anbu, rapidi precisi e spietati, e queste persone, furono uccise, per aver fatto qualcosa che cappiccio rosso le ha costrette a fare, infine si scoprirono i sigilli, e fu allora che si capì che dietro a tutto ogni cosa, c'era cappiccio rosso, Mio fratello era Chunin All'epoca e partecipò a tutte le operazioni, e ringrazio i Kami che quando Furono Rapiti i nostri Genitori lui fosse in missione altrimenti sarebbe morto a quest'ora, mi ha spiegato tutto tutti i retroscena e tutte le indagini> dice guardandola negli occhi ora che si è voltata <so bene che Cappuccio Rosso non è l'unico capace di Far Male agli innocenti, e questo l'ho scoperto 13 anni fa, avevo solo 3 anni, mio fratello era diventato genin da 1 anno ormai, e vivevo nella totale Felicità, Mia madre Saori una donna Bellissima che Domava i Cristalli, tanto da venir definita dal Clan La Signora di Cristallo, Katsuyoshi mio padre, un uomo la cui conoscenza dell'Arte Doton, gli è valso l'appellativo di Uomo di Roccia, per le missioni li chiamavano il Duo Elementale della Foglia> fa una Breve pausa mandando giù a fatica un nodo alla gola che va formandosi la guarda ancora mente lei può notare gli occhi di lui divenire lucidi <mio fratello era in missione fuori da Konoha e sarebbe tornato solo la mattina dopo, io ero a cena con i miei Genitori> fa una pausa guardandola <una Cena che rimarrà impressa a fuoco nella mia memoria finchè avrò vita> una lacrima scende sul lato destro rigando il viso, mentre la guarda, <a un certo punto vidi due persone un uomo e una donna fuori dalla finestra, loro erano Hyuga, inizialmente non ebbi nessuna reazione, mi sentivo al sicuro, erano il mio clan> dice guardandola con una seconda lacrima che scende questa volta a sinistra, è palese che si stia trattenendo, ciò nonostante l'espressione rimane serena, e continua <o almeno così era fino a quando non irruppero in casa mia spaccando la finestra mia madre lancio il tavolo per aria preparandosi a combattere mio padre lo stesso, con mia madre che Mi Urlava si scappare, e andare a nascondermi> dice guardandola e innumerevoli altre lacrime scendo sul viso, non le asciuga nemmeno il viso però rimane sereno, <ma non potevo ero pietrificato, non capivo, mi domandavo, Cosa succede sono il nostro clan la nostra famiglia, perchè ci attaccano ??? ero Incredulo e allo stesso tempo Terrorizzato> ancora la guarda negli occhi non distoglie lo sguardo nemmeno per un istante <tutto questo finchè un Kunai non mi arrivò a un centimetro dalla faccia piantandosi sul mobile che avevo alle spalle due o tre centimetri più a destra, e non sarei qui a parlarne adesso, a quel punto all'ennesimo urlo di mia madre di scappare Così Via, e mi nascosi sotto il letto in camera mia, fuori casa continuava lo scontro tra i miei e gli aggressori, sentivo distrintamente il Rumore relativo alla manifestazione, dei singoli Jutsu, mia madre ha persino usato lo Shoton, a massima potenza, fino a quando non giunse il Silenzio Totale, non c'erano più Jutsu, non C'erano più Voci, solo Silenzio, andai di sotto, convinto che avrei trovato i miei genitori e invece, non c'era nessuno, li cercai li chiamai andai nel bosco dietro casa ovunque, ma non c'erano erano stati rapiti, e io non avevo potuto fare nulla, URLAI come non ho mai più fatto in tutta la mia Vita, e fu in quel momento, che risvegliai gli occhi bianchi> la guarda non distegli mai lo sguardo pur continuando a far scorrere lacrime con una espressione serena in volto, un immagine che potrebbe avere qualcosa di inquietante, come se ti sei sereno nel raccontarlo, ma in realtà dentro Stai Morendo Molto lentamente e <tempo dopo a seguito di molte indagini come dicevo prima si scoprirono delle piste, che portarono ad'alcuni membri del clan che avevano FORZATAMENTE tradito i propri simili, per colpa di un sigillo, fu Lady Kaori la nostra Capo Clan a trovare una connessione con Cappuccio Rosso, e fu sempre lei, a dargli il colpo definitivo, come fu lei che in ospedale tento di salvare dal Sigillo coloro che erano stati soggiogati, ma era tremendamente invasivo, talmente tanto talmente tanto da uccidere la vittima, una volta rimosso il sigillo, ma da quelle indagini emersero 3 nomi, in particolare, Amino e Meguri Hyuga, fu trovato anche un Bambino identificato come Gyoza Hyuga, ma si erano perse le tracce della figlia più piccola, i primi due nomi che ho fatto, semplicemente appartengono a quell'Uomo e quella Donna, che hanno Rapito i miei genitori, di cui non ho più saputo nulla PER ANNI, salvo poi scoprire che morirono in tempi imprecisati, a seguito di crudeli esperimenti genetici, condotti da Cappuccio Rosso, e anche su questi 2 fu trovato il sigillo di quell'infame, per questo io, non odiavo loro, erano innocenti, loro non avrebbero voluto farlo, ma Cappuccio Rosso li ha Costretti tramite quel Sigillo> la guarda adesso mentre termina il proprio racconto. e poi lui le chiede cosa gli farebbe se si avvicinasse a lei, e proprio ora inizia a muoversi dopo essere sceso dall'albero, si avvicina alla bambina, spalanca le braccia <avanti che aspetti ???> si avvicina alla bambina lentamente passo dopo passo, non in modo minaccioso ma semplicemente si avvicina l'espressione è sempre serena ma ha un turbinio di emozioni incontrollabile dentro, ma si mantiene calmo la guarda a braccia spalancate, ora le lacrime non sgorgano più e continua <io sono quà ma sappi che qualsiasi cosa farai non ci sarà la minima reazione da parte mia> dice guardandola <puoi attaccarmi ferirmi, non importa, non attaccherò mai una bambina, magari sei anche più forte di me io non posso saperlo ma non me ne frega niente, io ho giurato a me stesso che avrei fatto di tutto per evitare, che quello che è successo a me, capiti ad'altri bambini, e nel caso non ci sia il modo materialmente di evitarlo, o magari arrivare troppo tardi, avrei fatto qualsiasi cosa per aiutarli, e tu non fai eccezione Piccola Choko> la chiama apposta con quel nome che doveva essere il suo vero nome, perchè è questo che la rappresenta lei è la figlia delle Farfalle non la Figlia Del Sangue, sebbene la bambina sia venuta fuori come è ora, dal sangue versato dai suoi genitori e suo fratello per proteggerla, lei non è la figlia del Sangue, ma delle Farfalle come volevano i suoi genitori. anche se lui ovviamente non può sapere i retroscena ma continua ad'avvicinari a braccia spalancate. <e così credi che io mi stia ergendo a cavaliere ??? niente affatto, ma ho conosciuto molti Hyuga in questi anni e chi più chi meno hanno tutti una storia legata a cappuccio rosso in un modo o nell'altro, io non ho veramente Odiato qualcuno dopo quella maledetta sera ho avuto il terrore di ogni singolo Byakugan che vedevo, tolto quello di mio Fratello> fa una breve pausa <fu lui che mi ha cresciuto, da quando ho 3 anni, certo era sempre impegnato con le missioni, ma perchè è stato un Fratello un Padre e anche una Madre.> dopo una breve pausa dice ascoltando le parole sul proprio clan, continua ad avvicinarsi potrebbe venire attaccato e lo sa ma non glie ne frega nulla e se ciò accadrà seppur dolorante e ferito si rialzerà continuando ad avvicinarsi fermandosi in fine a un metro da lei e chinandosi per trovarsi alla sua altezza <ti confesso una Cosa piccola Choko> di nuovo quel nome, figlia del sangue non gli va proprio giù, <io non ho contatti col clan da quando ho scelto la mia diretta sensei al di fuori del Clan, tolta Lady Kaori la quale è sempre stato dolce e gentile, gli altri persino i maestri mi insegnano solo perchè fa parte dei loro doveri, ma ho abbandonato il da molto tempo, perchè si è creato molto astio nei miei confronti, da parte di tutti gli allievi, un altra cosa che mi rende uno Hyuga Atipico, è il fatto che non punto alle Classiche tecniche del clan le Chiusure o la Rotazione Suprema, io mi sto specializzando nei Ninjutsu Elementali, infatti conosco tutte le Tecniche da Genin dell'arte fuuton, e ho anche facoltà di utilizzare una seconda arte elementale> dice guardandola mentre ha accennato al proprio possibile grado, ma ha detto enunciato il livello delle tecniche non il proprio grado. poi ascolta la parte delle arti e ascolta interessato e dice <immagino che per te sia liberatorio in qualche modo buttare tutte quelle sensazioni su tela, o blocco in questo caso, e chissà magari un giorno sarò io> ridacchia brevemente guardandola <si lo penso anche io purchè sia arte, è bellissima in ogni sua forma, per esempio porto sempre con me una statuetta che una ragazzina del Clan Senjuu mi ha Donato tempo fa è intagliata a mano in un momento di improvvisa ispirazione, proprio come la mia musica o i tuoi disegni> mette una mano nella giacca del kimono tira fuori quella tigre in legno e glie la mostra l'incredibile cura per i dettagli di quell'oggetto che sulla base riporta la scritta "Norita Hyuga La Tigre di Konoha" e poi sente la parte finale della bambina <se è questo che vuoi allora spiegami perchè mai non sei andata via semplicemente appena mi hai visto ???, se non volevi fare fronte comunque essere compresa, o in qualche modo accettata ???> dice guardandola negli occhi ancora con la statuetta in mano <che il clan si sfasci o meno poco importa la cosa importante, è cosa vuoi fare tu, e io sono convinto che in profondità sepolto nel tuo animo, c'è una piccola Choko, che Grida Aiuto a pieni polmoni> dice semplicemente guardandola negli occhi con un lieve sorriso in volto. [Chakra 35/35][Statuetta: https://i.imgur.com/J5HB4PY.jpg con annessa la base con la Scritta.]

15:33 Tayuya:
 Il fatto che Norita era terrorizzato dai membri del clan e non li odiasse, è già una differenza sostanziale tra lei e lui, a maggior ragione non potrebbe mai comprenderla veramente anche se nulla gli vieta di provare a immaginare, certo. <Quindi non puoi capire. Esserne terrorizzato è ben diverso dal provare astio.> non aggiunge altro perché inutile ormai ai fini di quell’argomento, dovrebbe essere chiaro che una così grande comprensione come la intende lui, è impossibile. Si stringe il blocco al petto mentre la leggera brezza che viene dal mare le costa appena i capelli. Lei assottiglia appena gli occhi infastidita da quel venticello che glie li secca e continua a fissare il mare mentre Norita continua a parlare. Non apprezza molto il fatto che se lui avesse saputo, non si sarebbe messo a suonare ma anzi, si sarebbe messo ad osservarla disegnare. Certo se fosse stato qualcun altro lo avrebbe tollerato, ma uno Hyuga, come ormai si sarà capito, troverà da parte sua sempre un secco rifiuto. <Avessi saputo chi sei tu, non mi sarei mai avvicinata e non ti avrei mai permesso di osservarmi disegnare.> ma ora si ritrova invischiata in quella discussione che nolente riporta alla mente temi difficilmente dimenticabili, ma soprattutto ci tiene a rimanere ed essere pignola con lui per screditare ciò che dice. Ci trova un piccolo e insano divertimento. Che lui continui ad essere sereno, lei non cambierà le sue emozioni solo per qualche sorriso, o in tutti questi anni avrebbe dovuto affezionarsi al suo tutore, cosa che non è mai successa nonostante il suo impegno nel prendersi cura di lei. <Con tutto il rispetto. Non mi conosci, so io cosa si sposa o meno con me, non tu che sei uno sconosciuto. Uno fra i tanti.> ribadisce. <E ancora, non sai cosa ho subito. Se io dico che una cosa va bene per me è perché forse mi conosco un tantino meglio rispetto a quanto potresti mai conoscermi tu. Ti pare?> decisamente non sta diminuendo nemmeno un po’ l’astio che prova per quel ragazzo. <Dietro c’è sempre lui? Perché forse non potrebbe esistere qualche altro pazzo omicida che avrebbe potuto rovinare la mia vita? Ma per favore. Sei troppo sicuro di te e delle tue idee.> infatti non è stato Cappuccio Rosso, a lei non glie ne frega proprio un accidente di quel tipo, nemmeno lo calcola, per lei ci sono solo dei responsabili e li ha visti tutti in faccia. O almeno ne ha visto le maschere. E di certo non erano Cappuccio Rosso ne tanto meno manovrati da questi fantomatici sigilli. Sono stati i così detti buoni a rovinare tutto, sono stati coloro che dovrebbero proteggere gli innocenti ad accanirsi proprio contro gli innocenti. Non c’entra Cappuccio Rosso. E così rimugina mentre il ragazzo continua a parlare, e più va avanti più diventa fastidioso. Di quelle storie le ha sentite anche lei, ed è stufa di ascoltarle. <Tuo fratello era Chunin e ha partecipato a tutte le operazioni? Era, o è, un Anbu?> lo guarda. <Perché se così non fosse allora non ha partecipato a tutte le operazioni. Perché se alcune cose le hanno fatte gli Anbu e tuo fratello non ne fa parte, allora non può averci partecipato.> ma se lo fosse… sarebbe un primo nome sulla sua lista futura. Anche se lei ha bene in mente cosa fare, ben precisi i suoi obiettivi. <E’ un Anbu?> ripropone la domanda. Trovare quegli assassini sarebbe un sogno. Ed eccone un altro. Un’altra vittima al quale sono stati rapiti parenti, amici, figli, amori di una vita. Un altro che ha perso qualcuno per colpa di questi traditori. Solleva gli occhi al cielo, esasperata. Ne ha abbastanza della gente che viene da lei a raccontarle quale incredibile trauma i suoi genitori hanno causato… gente che mostra fotografie di persone a lei sconosciute, accusando lei e tutta la sua famiglia. Racconti, racconti, racconti. Chiude gli occhi. Non riesce più a provare un briciolo di empatia per queste persone. Saori e Katsuyoshi. Ripercorre con la mente quella lista di nomi e gli occhi scorrono e si soffermano proprio su quei nomi che affiorano dalla lista. L’ha letta e riletta fino alla nausea, fino a memorizzare ogni singolo nome imputato al tradimento dei suoi genitori. Ormai non le fa più alcun effetto, è solo stanca di ascoltare il dolore altrui e farsene una malattia. Certo è la prima volta che qualcuno le racconta così nei dettagli cosa è accaduto, il che non fa di certo del bene alla piccola Hyuga, e la sua pazienza cala sempre di più, a picco. Perché ci attaccano? Era una domanda che aveva fatto anche lei a suo fratello. Perché i ninja dell’Hokage ci attaccano? Perché coloro che devono proteggerci invece ci attaccano? Ha un impatto diverso di due sconosciuti come lo erano i suoi genitori per Norita. Di certo vicissitudini simili ma molto diverse tra loro. Lei non si era riuscita a nascondere, lei ha visto morire sotto i suoi occhi la sua famiglia, si è ritrovata faccia a faccia con la morte e il terrore più atavico che un bambino possa provare. La consapevolezza che chi hai di fronte ti vuole morto e non sai perché. Mantiene gli occhi chiusi e un’espressione distesa e distaccata, non si lascia coinvolgere nel dramma di Norita. Si estranea dai fatti e nemmeno considera quei due traditori come i suoi genitori. Tutte menzogne, erano altre persone. Tutte menzogne. Solo menzogne. <E’ così che si chiamano? Indagini?> da quelle indagini emersero i nomi dei suoi genitori e di suo fratello, chiamarle indagini è riduttivo. Fu un massacro. Strano poi che non sappia che siano i suoi genitori, poco improbabile che si persero le tracce della piccola Hyuga, dato che fra chi la conosce sa perfettamente di chi è figlia. Non è svanita nel nulla, sono stati gli Anbu a portarla in ospedale per quella ferita all’occhio che loro stessi le hanno procurato. Trovato, poi. Trovato un bambino. Così, come per caso, come se non si sapesse perché si trovasse lì o come sia morto. Menzogne. Riapre gli occhi, l’espressione è apatica da ogni tipo di emozione, ma dentro di sé sta scoppiando di rabbia e odio. Trova ingiusto il modo in cui Norita abbia usato certi termini, ma sente anche un leggero sollievo nel sapere che in effetti erano menzogne. Non erano traditori i suoi genitori, non lo erano mai stati, avevano solo un sigillo addosso. Ciò non toglie quello che le è stato fatto. <Di questi tempi sembra che le vittime siano da una sola parte dello schieramento. Sembra così facile distinguere i buoni dai cattivi, e nessuno pensa che anche quelli che vengono considerati cattivi hanno parenti e amici, estranei alla faccenda, che ne soffrono. Ma quei parenti e amici non vengono mai visti anche loro come vittime.> torna a osservare il mare. Ovviamente quel discorso potrebbe benissimo essere un discorso generale, che Norita, non conoscendo la storia della bambina, difficilmente potrebbe ricollegare all’esperienza della bambina stessa. <Quando un criminale viene arrestato o ucciso, nessuno si chiede mai che fine fanno i suoi parenti, i suoi figli, come se la staranno mai passando? Qualcuno pensa alla quantità di merda che gli tireranno addosso solo perché un loro parente era un criminale o presunto tale?> ecco, forse sarebbe stato meglio morire quella notte, tutto sommato non è andata così male a suo fratello, ma lei è viva e deve fare del suo meglio per raggiungere i suoi obiettivi. <Non ti ho chiesto di raccontarmi la tua disgrazia e sinceramente non me ne frega niente. Non mi importa se ne soffri, se ti mancano, se è stato un trauma per te.> è stata prosciugata della sua capacità empatica da tutte quelle persone che le hanno ripetuto di quanto lei e la sua famiglia abbiano distrutto altre persone. Prima si sentiva in colpa, prima piangeva, prima si vergognava… ora ha smesso di provare simili sentimenti, ora prova solo rabbia e insofferenza. <Al mondo esiste talmente tanta sofferenza che non saremo nè i primi e né gli ultimi a subirla.> ed eccolo che ancora la sfida, si fa avanti e spalanca le braccia pronto a farsi colpire, e lei ha accumulato talmente tanta rabbia da poterlo tranquillamente fare. <Non sai cosa mi è successo. Non sai se quello che è successo a te, sia successo anche a me, e no… Non è successo.> sono due cose completamente diverse, le ragioni sono diverse, i colpevoli sono diversi. <Mi chiamo Chiko. Non risponderò ad altri nomi.> anche se Choko non le dispiace comunque perché ama le farfalle, ma se è lui a pronunciarlo allora no, non le va. Lui si avvicina? Lei risponde. Mette il blocco fermo tra la fascia e il vestitino. Inizia a comporre dei sigilli, Gallo e Tigre, ma si ferma. Se lei lo attaccasse lo farebbe per uccidere, perché se lo ferisse apriti cielo, lo verrebbe a sapere chissà chi e lei finirebbe nei guai e i suoi obiettivi compromessi. Invece deve tenere un profilo più basso possibile e ciò vuol dire che non può fare cavolate come quelle. Non conoscendo il suo grado di forza, inoltre, non sa nemmeno se riuscirebbe effettivamente a ucciderlo, e un attacco come vorrebbe farlo, rischia di metterla solo nei guai. E’ Chunin, ha una discreta intelligenza per la sua età, può davvero rischiare? Ne vale la pena? <No, non ne vale la pena.> scioglie i sigilli e ripone le braccia lungo i fianchi. Lui senza il Byakugan attivo non avrebbe nemmeno visto le sue armi di vuoto, avrebbe davvero potuto sgozzarlo in men che non si dica, ma… <Non ne vali la pena.> ripete in sua direzione scandendo bene le parole. Però sicuramente si allontana non appena lui le si ferma davanti, riprende il cammino percorrendo qualche passo verso il mare e lasciando il ragazzo alle sue spalle. Si ferma infine e guarda il mare, a lungo, per poi voltarsi nuovamente verso Norita. <E quindi? Cosa dovrei farci con questa tua confessione? Puoi avere chi ti pare come sensei, e specializzarti in quello che vuoi, a me non importa. Non penso che sia lo stesso tipo di astio, posso capire perché tu stia antipatico agli altri, davvero.> non ha difficoltà a comprenderlo. <Ma di certo non è lo stesso tipo di odio che rivolgono a me. Mi hai raccontato questa cosa per cercare di creare un qualche tipo di connessione basata sulla fiducia reciproca di esperienze simili? Non ce l’hai fatta.> ma quando si passa a parlare dell’arte va decisamente meglio, i muscoli si rilassano e la tensione va scemando… è un argomento molto più ben accetto rispetto all’ennesima storia delle vittime. Lei non dice una parola su di sé, nonostante abbia benissimo capito il nesso che lega lei a quel ragazzo grazie ai rispettivi genitori, ma a quanto pare se altri conoscono la piccola Hyuga, lui non è fra quelli, anzi, per lui è pure una bambina dispersa. Meglio così. <Dubito che ti farò mai vedere i miei disegni. Insomma non è che siamo partiti col piede giusto e io non intendo avvicinarmi a te.> osserva la statuina che le viene mostrata, e in effetti il legno è stato intagliato molto bene, i dettagli impeccabili. <Ha talento, è molto bella.> lo riconosce e non ha nulla contro questa fantomatica ragazzina. <Se io mi fermo a discutere con una persona, non vuol dire che io voglia andarci d’accordo o essere compresa da ella, sai?> lo guarda. <Hai iniziato a dire cose assurde e io ho voluto rispondere per screditare le tue parole. Di certo questo non vuol dire fare fronte comune o chiedere di essere compresa. Anzi, non ho raccontato niente di me, quindi l’essere compresa da te è l’ultimo dei miei sogni.> accenna un piccolo sorrisino ironico, ci manca solo quello come sogno… totalmente assurdo. <Quello che hai sono solo congetture che tu stesso hai deciso liberamente di fare, non perché te lo abbia chiesto io.> il sorriso si trasforma lentamente in un piccolo ghigno sghembo e affilato. <Ci arrivi oppure devo rispiegartelo? Ti assicuro che non c’è nessuno che grida aiuto dentro di me. Sei pregato di finirla di fare affermazioni senza alcun senso.> si passa le mani sul viso e si ravviva appena la frangia e i capelli, come a volersi scuotere da quella situazione di stabilità. <C’è tutt’altro che urla dentro di me, e non sono chiaramente urla di aiuto. Ma che vuoi saperne tu?> sarebbe davvero interessante e divertente vedere qualche suo disegno, chissà se potrebbe essere smentita oppure no proprio da essi. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

18:34 Norita:
 annuisce alle primissime parole della bambina mettendo fine al primo discorso, poi sente che se avesse saputo chi è non si sarebbe mai avvicianta e dice <Immaginavo che mi avresti risposto così> lasciando quindi cadere lei però non volendo sta facendo il gioco di norita lui racconta lui parla e lei, rilascia piccoli indizi per fargli capire cosa sia successo tutto ciò senza che lei se ne renda conto, e per questo la provoca con affermazioni pretenziose ma apparentemente innoque, come il nome che non la rappresenta salvo poi dire <hai ragione sicuramente potrai sapere meglio di chiunque cosa ti rappresenti o meno> le emozioni dello Hyuga ora sembrano essersi placate adesso il turbinio non c'è più ora norita segue le parole della bambina con attenzione e risponde <Ah Certo di pazzi criminali e assassini, ce ne sono tanti, e infatti Cappuccio Rosso quel codardo, non si è mai esposto in prima persona, no è soltanto che so nel dettaglio come sono avvenuti i fatti> dice guardandola negli occhi e quando lei chiede della carriera di suo fratello capisce chi è il vero Bersaglio dell'odio sono gli Anbu e risponde <no mio fratello non ha mai fatto parte degli anbu, non si sarebbe mai messo al servizio di una forza speciale che prendereva ordini da quello che oggi viene cosiderato L'Hokage Infame, la Stessa Furaya-Sensei vorrebbe liquefare col suo Yoton il Faccione di Pieta di Quel Bastardo dal monte dei Volto> e si noti che ha detto Furaya-Sensei, e non Sama, come ci si aspetterebbe, ma a lui è venuto naturale chiamarla così <e non ne fa parte adesso, adesso mio fratello è uno Special Jonin come tanti altri al Servizio di Konoha> la guarda vede le reazioni mentre le racconta la propria storia, e sente poi quell'unica frase, e ci riflette su infatti quelli non furono indagini quello fuu un Massacro. un brivido risale la sua schiena questa volta Carico di Tristezza, e di nuovo un nodo in Gola, <hai ragione allora tu non c'entri niente con Cappuccio Rosso> per la prima Volta nella voce di norita emergono sentimenti negativi nel pronuciare quel nome, Odio, Disprezzo, Disgusto, <Quelle non sono le Indagini che intendevo io, non ho avuto molti dettagli su questo da mio fratello, ma mentre si conducevano le normali indagini a quanto pare vi fu qualcuno che in maniera non meglio confermata seguiva le proprie agendo per ordine, dell'Hokage almeno così dicevano loro, e appena trovavano qualche collegamento con cappuccio rosso, che potesse anche solo collaborare con lui, andavano, e colpivano> fa una breve pausa guardandola negli occhi <si dichiaravano come seguaci degli ordini dell'hokage, me in realtà non si sa bene da chi prendessero ordini> dice guardandola <l'unica cosa che mi disse mio Fratello è che questi erano divenuto anbu sotto il governo di Kuugo, colui che io e anche la mia Sensei, definiamo come l'Hokage infame> la guarda senza distogliere gli occhi da lei ora lei nota che ce'è serietà nel suo sguardo <Mio fratello ha seguito le indagini nel modo convenzionale, quel gruppo si pensa che agisse addirittura fuori dalla sua approvazione> dice serio in volto guardandola. cambiando in fine discorso nel momento in cui lei parla della diffidenza e non curanza con cui vengono trattati i parenti e amici dei criminali e detenuti <io sono convinto che il concetto di buoni e cattivi non sia Bianco o Nero ma viaggi su diverse scale di Grigio, un Ladro, per esempio che ruba per fare solamente una vita agiata, va catturato, messo in cella, e la refurtiva restituita ai leggittimi proprietari, ma, ci sono molti casi di innocenti incarcerati, per aver rubato, ma non perchè così avrebbero avuto una vita comoda e nel lusso, ma per sfamare una famiglia o pagare delle cure, e la disperazione a volte è troppa, questa gente va aiutata non condannata, affinche si eviti, che abbia la necessità di commettere il crimine, perchè se quella persona fosse stata aiutata prima, non avrebbe mai rubato.> breve pausa <Allo stesso modo un assassino che uccide perchè semplicemente gli piace farlo è un pericolo per la comunità, ma una persona che uccide, per difendere qualcuno come la propria famiglia o in generale per una leggittima difesa.> dice guardandola <quindi come vedi non ci sono due schieramenti ma è tutto sfumato e nebuloso, ma su una cosa hai ragione troppo spesso si sorvola su amici e parenti che spesso nemmeno sanno dei crimini commessi da quella persona, a volte la famiglia è complice, ma spesso amici e parenti non ne sanno nulla e sono Vittime, che non vengono mai cosiderate come tali, ed'è una cosa che intendo cambiare, perchè io ora sono solo un umile Genin ma un Giorno diventerò la seconda Colonna Portante del villaggio della Foglia, e proteggerò il villaggio i suoi abitanti i suoi ninja, ma anche quelli degli altri villaggi nessuno escluso perchè questo è il mio abbiettivo Ninja, e nessuno mi fermerà, un giorno io riuscirò a portare il mio aiuto ovunque sia necessario, e ovunque ci sia qualcuno che non è in grado di difendersi.> la guarda adesso nel parlare del suo obbiettivo ninja, è serio fermo nelle sue convinzioni e determinato al massimo. vede i sigilli del Gallo e della Tigre mentre si avvicina a lei <cos'è vuoi farmi a fettine con le Armi di vuoto ??? fa pure non ti fermo> ma poi sente le sue parole e dice abbassando le braccia <bene sono contendo che tu non mi abbia attaccato> ormai vicino a lei dice riferito alla propria confessione e dice <Assolutamente non volevo dire che quell'astio sia lo stesso, del tuo ma non c'è nemmeno bisogno di dirlo, ma era solo per farti sapere che tolta una persona nemmeno io vedo di buon occhio il nostro clan, nonostante, combatterei per proteggerlo, anche se qualcuno mi ha fatto notare, che "con le mie azioni dimostro il contrario"> fa virgolette con le dita <come se la scelta di una sensei potesse essere determinande dal voler proteggere o meno qualcuno, Bah!> questa è più una riflessione tra se e se che altro. nell'ultima parte l'ascolta e dice <va bene in fondo se non lo sai tu come stai di certo non posso saperlo io.> dice guardandola con un lieve sorriso adesso, che non lo si vede dal molto sul volto dello hyuga e dice <Sta di fatto però che sarei molto curioso di vederli quei disegni> ancora un lieve sorriso, con gli occhi che sono vistosamente rossi e gonfi. [Chakra 35/35]

19:21 Tayuya:
 Sospira e scuote appena la testa, un altro commento ironico le viene da fare e si trattiene giusto quel paio di secondi come se potessero cambiare le cose o le sue intenzioni. <Certo che lo immaginavi, non ti ho fatto intendere il contrario.> di quello che ha detto o fatto, non ci si può costruire di certo una storia fatta e finita che riguardi la bambina, ma solo congetture fino a quando non si ha una qualche conferma dalla diretta interessata. Almeno riconosce il fatto che lei abbia ragione sul nome e su cosa la rappresenti, dunque apprezza ed annuisce senza spendere altre parole per quanto riguarda questo discorso. Cade e lo lascia cadere, per andare avanti verso punti ben più importanti della discussione in atto. Fatti. Lui dice di sapere perfettamente come sono avvenuti i fatti che la riguardano, e questo rende la bambina molto scettica soprattutto perché fino ad ora lui aveva fatto intendere di non conoscerla minimamente. <Ah, si? E cosa sai di questi fantomatici fatti che ti rendono così sicuro nel dire che la mia situazione c’entra con quel pazzo?> intanto suo fratello non fa parte degli Anbu, per quel che ne sa lui almeno, e Norita si lascia andare a una piccola parentesi della quale la bambina non comprende per bene il motivo. C’è un solo Hokage infame, ma che c’entra ora? <Parlavamo degli Anbu che hanno agito quando Cappuccio Rosso era alla sua fine, quindi quattro anni fa, e ho chiesto se tuo fratello facesse parte degli Anbu all’epoca, dato che stavamo parlando di quel periodo.> lo guarda con attenzione per comprendere se la stia prendendo in giro oppure no. <Cosa c’entra quell’Hokage?> scuote la testa chiudendo gli occhi e sospirando. Che Furaya, l’Hokage, sia la sua sensei, non le interessa, tanto nel suo odio è compresa anche lei, del resto gli Anbu generalmente stanno agli ordini dell’Hokage, e lei non nutre molta simpatia per queste figure. Ma attenzione, Norita va dicendo qualcosa di assolutamente nuovo per le orecchie della piccola Chunin, narra di indagini svolte da un gruppo di persone che a quanto erano Anbu dai tempi di Kuugo, i quali dicevano di essere agli ordini dell’Hokage… e che quando trovavano dei seguaci di Cappuccio, andavano e colpivano. Questa semplice informazione potrebbe cambiare leggermente il punto di vista della bambina e di quanto le accadde quella fatidica notte, ma la sua espressione rimane imperturbabile, immobile, senza dar segnali di essere colpita dalla cosa se non da un punto di vista puramente informativo. <Quindi tu stai dicendo che attualmente c’è del marcio negli Anbu? O queste persone che hanno agito in tal modo sono state fermate già ai tempi?> pone con cura le domande e con estrema attenzione ne attende le risposte, poiché sono accuse anche abbastanza gravi con conseguenze non tanto carine per il corpo d’elitè dell’Hokage. E non da’ mai occasione di fargli pensare che lei c’entri con questa storia, che la riguardi personalmente… certo dipende da quali fatti lui dice di essere a conoscenza. Dovrebbe fare un paio di domande al suo tutore, chissà che magari lui ne sappia qualcosa. Esprime un bel pensiero Norita, quella scala di grigi e neri che difficilmente danno un netto confine tra buono e cattivo, ma soprattutto porta esempi che le piacciono. Inoltre come lei anche lui vede che non c’è molta considerazione per i parenti e gli amici dei criminali, molto spesso non visti anche loro come vittime. Un bel pensiero che fa sorridere la bambina facendole piegare appena le labbra in un tenue sorriso. Lui vuole cambiare le cose, portare aiuti in tutto il mondo ninja, un piano davvero ambizioso per lui che al momento è solo un Genin, ma crescerà, diventerà più forte e se sarà costante riuscirà nel suo ambizioso piano. <Un bel credo ninja. Un po’ ambizioso per il tuo attuale livello, ti ci vorrà tempo.> si allontana da lui e sorride appena in maniera infame quando sente le sue parole successive. <L’idea di sgozzarti mi ha sfiorata, potrei davvero farti molto male, sai?> lo osserva. <Ma se lo facessi lo farei per uccidere e tempo che questo mi metterebbe in una posizione scomoda… e tu non vali così tanto da pregiudicare il lavoro che sto cercando di portare avanti.> dunque non ha rinunciato per chissà quale motivo di ripensamento o altro, semplicemente per convenzione. <Quindi vuoi creare una sorta di connessione tra noi perché entrambi non vediamo di buon occhio il clan?> dunque arrivare a quello stesso risultato da lei pronosticato. <Non funziona comunque, non mi sento affine a te solo per un odio in comune.> perché anche lui è compreso, per il momento, per come stanno le cose adesso, ci deve andare coi piedi di piombo. <Per me puoi avere la sensei che ti pare e imparare quello che vuoi, te l’ho detto. Vuoi avere l’Hokage come sensei? Buon per te, è giusto scegliere sempre il meglio per migliorarsi. Io non ho avuto sensei, ho fatto tutto da sola e riesco alla grande a quanto pare… o non sarei Chunin.> lo guarda mettendo poi una mano alla fascia del coprifronte, sotto la quale ha messo il suo blocco da disegno, ben tenuto a contatto col vestitino e il corpo. <Dovrai strappare questo album dalle mie fredde dita morte se vuoi vederlo.> non si sta soffermando sullo stato emotivo del ragazzo o di come abbia pianto o si sia sentito trascinato dalla sua storia, dato che per la bambina è stato solo un fastidio per la maggior parte del tempo. Storie che si susseguono le une alle altre. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

20:53 Norita:
 annuisce di nuovo sorridendo lievemente alle prime parole della bambina, e risponde alla domanda della bambina dicendo <beh per iniziare nonostante sia stato Cappuccio rosso a dare inizio alla catena di eventi, che hanno portato gli anbu a rovinarti la vita, non fu lui, in maniera diretta a rovinartela.> dice guardandola serio in volto <Questi Anbu come ho detto divennero membri del corpo sotto di lui ma dopo la sua deposizione gli rimasero segretamente fedeli nonostante fosse sub entrato Hitomu Kibou, come Nono e Degno Hokage, questo gruppo operò nell'ombra per un pò fino alla caduta di cappuccio rosso, ma molte cose non tornavano, e naquero presto dei sospetti, e poco dopo la caduta di Cappuccio rosso, vennero catturati, erano solo un pugno di uomini, saranno stati una decina, ma nel momento della cattura ne mancava uno che a quanto si dice, durante l'esecuzione della loro idea di Giustizia, ovvero massacri su massacri di gente costretta a fare cose di cui non aveva nemmeno coscienza> dice guardandola negli occhi continuando <questo gruppo una volta catturato decisero si suicidarsi con i rispettivi Kunai, ma non erano tutti ne mancava uno, mi diceva mio fratello che i catturati avevano con loro solo la sua maschera, una Ovale generica, con un triangolo rosso che punta in basso sulla fronte> lo mima sul suo viso <dei segni rossi sugli occhi, e subito sotto dei segni odulati> mima anche questi sul proprio volto <mio fratello crede che abbia lasciato il gruppo prima della loro cattura per qualche motivo sconosciuto, io invece penso che il motivo sia un altro, credo che abbia avuto la necessità impellente, di scegliere tra la vita o morte di qualcuno, e la sua carriera, scegliendo di sacrificare quest'ultima per salvare almeno quella vita dopo averne spezzate tante> dice semplicemente guardandola ma manca ancora una cosa a cui rispondere <beh, si conosco i fatti, da quelle indagini come ti ho detto sono emersi 3 nomi Amino, Meguri, Gyoza Hyuga> dice guardandola <ma erano sparite le tracce della più piccola, controllarono i registri all'anagrafe, e venne fuori il nome di una bambina, il cui nome all'anagrafe doveva essere Figlia delle Farfalle, ma che per errore dell'addetto che sbagliò un dettaglio di quel Kanji, divenne Figlia del Sangue.> la guarda alludendo chiaramente proprio a lei <e Fu Proprio mio fratello che controllò i registri, a cui l'addetto disse che quella bambina aveva perso di recente i genitori morti in circostanze misteriore e anche il fratello segui la loro sorte> la guarda serio in volto ed'è inevitabile, che lei capisca che lui ha saputo chi fossero i suoi genitori e cosa avevano fatto ai propri, dal momento in cui lei si è presentata <Chiko per farla breve i tuoi genitori, rapirono i miei, quando io avevo 3 anni, e mio fratello 13, portandoli da cappuccio rosso, a te fu rovinata la vita due volte, e forse in questo momento 3, nel momento in cui Cappuccio rosso mise in loro quel sigillo, il momento in cui quel gruppo di anbu arrivo sulle tracce dei tuoi genitori, e adesso> dice guardandola negli occhi e continua <però nonostante quello che tu possa pensare non ce l'ho ne con loro 2 ne con te, potranno averti detto, come spesso ho sentito dire, in altre storie che la mela non cade mai lontano dall'albero, in parte è vero, ma basta poco per farsi che si allontani, basta una folata di vento abbastanza forte da muoverla, e quella mela inizia a rotolare via, e poi c'è da contare un fatto, loro non avevano idea di cosa stessero facendo> dice guardandola negli occhi con il dispiacere dipinto sul volto e negli occhi e che lo pervade anche nel cuore <loro sono stati Vittime non carnefici, come vittime siete stati tu e tuo fratello>. lei lo continua ad'ascoltare e sente il commento al proprio obbiettivo ninja <Già è ambizioso, molto difficile, mi ci vorrà un sacco di tempo, ma è per questo, che ho scelto Furaya come Sensei, glie lo domandai letteralmente in ginocchio, e lei accettò e in quel momento persi il rispetto del mio clan, ma non di Lady Kaori, iniziai a frequentare il dojo sempre meno, ma questo e ora non lo frequento neppure più che tecniche che potevo apprendere al mio livello le ho apprese, quindi quando diventerò chunin, andrò li da solo a consultare qualche rotolo e allenarmi in solitaria e basta. in ogni caso la strada che ho scelto, è ardua è in salita, ma proprio per questo, non mi fermerò mai, perchè una volta in cima, sarà il momento in cui sarò arrivato molto in alto> poi la guarda ascoltandola di come avrebbe voluto ma ha preferito non sgozzarlo buon per lui l'avrebbe probabilmente ucciso <non dubito che potresti farmi molto male. e sono contento che hai deciso di non farlo> sorride guardandola. ma norita adesso ascolta le ultime parole della bambina e dice <come fai a non vederlo ??? non posso creare qualcosa di già esistente, è stato l'empirio a creare una connessione tra noi, io e te siamo 2 facce della stessa medaglia renditene conto.> poi sente dei suoi progressi di carriera e ascolta con molta attenzione e dice <Chunin così giocane, complimenti, devi esserti impegnato davvero tanto, da che ne deduco, che tu debba avere un obbiettivo che vale la tua stessa vita, altrimenti non si spiega che tu sia arrivata così in alto già così giovane>. alle ultime parole di lei dice <hey ma io non ho mai detto di volerlo vedere per forza, ho detto solo che ne sarei curioso, magari un giorno avrò la tua fiducia, e sarai tu a mostrarmeli, quindi aspetto con pazienza quel giorno> dice guardandola negli occhi attendendo semplicemente la sua reazione. [Chakra 35/35]

21:32 Tayuya:
 Ancora lui continua ad affermare cose che lei non ha mai detto, né ha dato modo di farlo sapere all’altro. Non apprezza quel modo di fare perché le sembra di essere presa in giro, e quindi cerca di osservarne le reazioni per capire dove lui voglia andare a parare. <Non ho mai detto che gli Anbu mi hanno rovinato la vita.> assottiglia lo sguardo e continua ad ascoltare quella storia che il ragazzo conosce solo grazie al fratello maggiore, il quale al quale a quanto pare piace rivelare informazioni di lavoro in casa. Questo gruppo di persone comunque venne preso a quanto dice Norita, tutti tranne uno almeno, e tutto quanti decisero di suicidarsi piuttosto che finire tra le mani di chissà quale interrogatorio. In silenzio continua ad ascoltare mentre è totalmente rivolto verso il mare, senza voler incrociare lo sguardo col ragazzo che già le sta provocando intensi crampi allo stomaco. Quello che non fu mai preso a quanto pare possedeva una maschera ben specifica, ben dettagliata, e lei che ha un’ottima memoria ricorda perfettamente quel motivo. Lo ha avuto davanti per molto tempo quella notte e le ha procurato quella cicatrice sull’occhio oltre a quelle che la segnano dentro. Un brivido. Se così stanno le cose dovrebbe essere una conferma che chi ha massacrato la sua famiglia quella notte, non erano esattamente gli Anbu dell’Hokage, ma questo gruppo oscuro. dovrebbe essere una conferma, ma difficilmente la bambina crede alle parole dette dal primo che passa, soprattutto uno che sembra così informato su tutto, manco fosse un ninja importante dietro alle quinte, anche se il danno lo ha fatto suo fratello. Ingenuo nel raccontare certe cose al fratellino. Dopo tutto chi conosce lei, sa anche quei fatti, normale che quindi qualcuno conosca la sua famiglia, ma ciò che la fa arrabbiare è proprio questo metodo becero usato dal ragazzo. A quanto pare lui la conosceva già, ma ha fatto finta di niente per chissà quale motivo, chissà cosa si aspettava di ottenere, chissà perché decidere di fare tutto quel giro contorto per arrivare semplicemente a dire: si, ti conosco. <Oh, non hai idea di quello che io sto pensando in questo momento.> continua a fissare il mare, quasi facendosi passare addosso tutte quelle parole ed estraniandosi completamente da ogni tipo di emozione che decide di tenere ancorate all’interno di sé. <Cosa hai voluto dimostrare in questo modo? Non potevi dirmi fin da subito che mi conoscevi? Perché questo assurdo e inutile giro di parole per arrivare a questo punto?> è stressata e davvero infastidita. <Controllerò per conto mio la veridicità di questa storia di Anbu corrotti o meno, tanto ho sempre sostenuto che mi avessero detto un sacco di menzogne, e anche adesso non sono propensa a credere alle parole che ho sentito.> incrocia le braccia al petto facendo strusciare dolcemente il tessuto del vestito. <Non mi importa che genere di Anbu fossero, ho sempre pensato e sostenuto che i miei genitori non fossero cattivi e continuo a pesarlo. Sono le altre persone che continuano a farmelo pesare, manco fosse colpa mia.> si esprime con un tono freddo e distaccato, senza mai guardare Norita negli occhi. <Se tutto questo fosse vero cambierebbe forse solo il mio pensiero sugli Anbu, quelli veri diciamo, e l’Hokage. Ma non cambia nient’altro.> gli Hyuga continuano comunque a trattarla con odio e ribrezzo, quindi non cambierà di punto in bianco iniziando ad amare il prossimo. <Non mi serve il tuo riassunto, tanto io sapevo benissimo chi fossero i tuoi genitori e tu sapevi benissimo chi fossero i miei. Hai solo giocato con me e basta al chi sapeva più dell’altro. Veramente fastidioso.> compie qualche passo verso la riva giungendo vicinissima all’acqua ma senza farsi mai raggiungere i piedi dalle onde. <Di certo se volessi non avrei mai occasione di sfogarmi raccontando il mio vissuto, tanto sapete già tutto di me e anche di più. Questa cosa mi fa arrabbiare. Persino uno come te sa tutto di me e forse anche di più, bhe non mi sembra giusto. Queste cose sarebbero dovuti venire a dirle a me direttamente, a me. Interessano me, sono cose miei… e invece no, a quanto pare i ninja preferiscono raccontare i fatti miei ai fratellini minori.> digrigna i denti, li stringe tra loro così forte da procurarsi del male fisico alla mascella, mettendo in tensione tutti i muscoli del volto e della testa. <Non abbiamo nulla da dirci allora, dato che già mi conosci così bene. Ottimo, mi rincuora perché almeno non dovremo mai più parlare.> non dice altro e nemmeno ascolta le successive parole del ragazzo sulla sua ambizione, sulle tecniche che ha imparato o sulla sua frequentazione del Dojo. Della sua comprensione non se ne fa nulla proprio perché si sente di essere stata presa in giro e basta. <Non esiste proprio niente tra noi due. I nostri genitori sono collegati insieme, ma non io e te. E a questo punto mai lo vorrò.> sente un turbinio di emozioni che le danno la nausea, talmente potenti da farle girare la testa e sentire i sudori freddi. <Mi sono impegnata, si. Ce l’ho fatta perché sono abile e intelligente, e nonostante la mia età pretendo che la mia forza sia riconosciuta e così accade.> infatti su quello non ha nulla da ribattere, la sua strada la fa e ottiene i suoi meriti quando ne ha, tutto tranquillo. <Alcuni mi paragonano a Kakashi Hatake, ma lui divenne Chunin a 5 anni, io sono stata precoce ma mai quanto lui.> si affievolisce il tono e scuote un po’ la testa, spera almeno che quei discorsi sui suoi genitori, gli anbu e tutto il resto siano finiti. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

04:18 Norita:
 ascolta le primissime parole della bambina, e le ignora, ohhh senza dubbio lo hanno raggiunto, ma c'è ben altro da gestire al momento e la guarda nuovamente viso al mare e spalle verso di lui, <io invece penso di sapere cosa tu stia pensando.> dice guardandola la dietro a semplicemente affiancandola per poi guardarla in viso, <ti stai chiedendo perchè non ti ho detto che ti conosco appena ho sentito il tuo nome, ti stai chiedendo anche dove voglio andare a parare, e stai pensando anche al fatto che qualcuno ha raccontato a me, cose importanti che riguardano te, per altro cose che non sapevi nemmeno tu, FINO AD'OGGI> sottolineando le ultime parole col tono della voce, il che potrebbe far intuire in parte una motivazione ma a quella ci arriveremo dopo. <Apparte il Fatto che io non ti conosco, nel senso ho sentito il tuo nome so cosa hai subito, ma nulla di più non so, come sei fatta, cosa ti piace e cosa no, e mi piacerebbe a dire il vero fare la tua conoscenza sempre che tu lo voglia> poi la bambina continua il suo discorso che è lungo e norita lo ascolta tutto prima di rispondere, <bene> emette un profondo sospiro <da dove iniziare, beh io non volevo dimostrare nulla, tu vedi tutto nell'ottica del Dimostrare qualcosa non è al prima volta che me lo dici in questa conversazione, ma io non volevo dimostrare nulla, appena ho sentito il tuo nome ho capito chi eri> fa una breve pausa <Fai bene a controllare, e in parte l'ho fatto anche per questo.> dice guardandola serio in volto ma con un espressione serafica e distesa <ok ammetto di essere stato abbastanza Stronzo, ma è stato per una giusta causa> dice guardandola con un lieve sorriso, e inizia a spiegare <quando mio fratello si mise a spiegarmi e raccontarmi queste cose legate al clan ritenendo fosse corretto che le sapessi, e alla fine della spiegazione di Atsumori, la mia domanda fu una sola> la guarda negli occhi <perchè stai raccontando a me la sorte dei genitori di quella bambina, e non li stai raccontando a lei in questo momento ???> la guarda serio in volto <avevo 13 anni, e mio fratello mi rispose che tu avevi solo 5 anni, e che eri troppo piccola per capire> fa una breve pausa e continua <alchè ho risposto, beh che c'entra nemmeno io ero pronto a 3 anni a rimanere senza mamma e papà, eppure è quello che è successo. ma lui mi disse "Fidati è Meglio Così"> lo cita testualmente e continua <meglio così un corno avevi tutto il diritto di sapere la verità già da allora, per non avertelo detto prima hai vissuto 3 anni ponendoti le domande sbagliate e cercando risposte sbagliate.> dice guardandola <poi aggiungi che i restanti membri supertisti del clan non ci sono mai andati leggeri con i parenti delle Vittime del Sigillo, e invece di aiutare, hanno solo messo i bastoni tra le ruote.> dice guardandola <i figli dei rapiti e dei morti, aiutati e accuditi, certo a patto che si mantengano nei binari del clan, ma i parenti dei "Traditori" che alla fine non lo sono nemmeno, no loro sono feccia e va allontanata, da bambino non lo avevo capito, ma crescendo vidi queste meccaniche e questo è uno dei motivi per cui non ho più contatti col Clan.> la guarda sereno in volto ma l'espressione permane seria, <mi resi conto in breve tempo che con loro avevo in comunque solo il Byakugan, l'unica eccezione era atsumori mio fratello, anche se per certi versi rimane comunque legato a certi atteggiamenti che non mi piacciono affatto> dice guardandola. emette un lieve sospiro <in questi 3 anni ho sperato di incontrarti, ma non è mai accaduto, per il semplice motivo che sentivo il bisogno di riferirti quello che avevo saputo, sentivo che era la cosa giusta, mi spiace averti dato fastidio non era mia intenzione, ma l'averci girato attorno partendo dal raccontarti la mia storia e spiegandoti dettaglio per dettaglio come si è giunti a ottenere quelle informazioni, mi ha permesso di raccontarti tutta la storia, nel dettaglio senza tralasciarti un solo singolo retroscena, ovviamente le informazioni che ha ottenuto mio fratello furono vaghe e generiche, e alcune cose devono ricevere conferma, ma almeno adesso sai chi ha sconvolto la tua esistenza, come lo ha fatto perchè lo ha fatto, hai avuto la conferma definitiva, che i tuoi genitori erano completamente innocenti, e sono stati uccisi per un idea corrotta e malsana di giustizia> e rieccolo che riparte con l'incazzo <io non l'ho trovato giusto, il fatto che ti sia stata nascosta una cosa simile, una cosa di vitale importanza per la tua vita> la guarda ancora non sorride ma la serietà permane invariata <a un certo punto è diventata quasi una missione personale, avevo anche iniziato a cercare il tuo indirizzo o un qualche posto dove poter inviare un rotolo di pergamena, e invece ti ritrovo qui su isola a largo di Konoha e ne sono contento, perchè così ho potuto raccontarti tutta la semplice ma sconcertante verità riguardante la sorte dei tuoi genitori> e dice continuando <inoltre ci tenevo a guardarti negli occhi e dirti che nonostante quello che dicano tutti nel clan, non ascoltarli, perchè i tuoi genitori erano innocenti, che tuo fratello era innocente, che tu stessa sei innocente> ok è di nuovo incazzato e si vede perchè non tollera questi atteggiamenti colpevolizzanti nei confronti di quelle che sono le vittime <ho sentito gente che diceva che quelli col sigillo se lo sono fatti mettere di proposito, guarda la pazzia, e queste sono cose che non tollero, nella maniera più assoluta> dice guardandola <perchè questo non è sfogare la tensione di una crisi, come ho sentito dire un giro anche in altri casi, ma questa ha un solo nome> la guarda dritta negli occhi <Si Chiama CATTIVERIA, e io non l'accetto in nessun modo e verso nessuno, a maggior raggione se si tratta di bambini.> dice guardandola ancora negli occhi <non importa se sei contenta del fatto che non abbiamo nulla da dirci, a me in reltà dispiace, ma la cosa che mi interessa e che tu abbia saputo la verità.> dice guardandola mentre sente <Comunque Cambiando discorso, Chunin a 8 anni, è comunque un ottimo risultato, cos'è avresti voluto battere, il Sesto Hokage ???> sorride guardandola per stemperare sia la tensione che la propria rabbia <però una certa somiglianza col Sesto, la vedo, sei molto Intelligente, Arguta, e hai bruciato le tappe, dove chiunque avrebbe avrebbe impiegati degli anni tu hai fatto tutto brevissimo tempo, e sono convinto che diventerai Special Jonin prima del Considerato Genio di Konoha, Kakashi Hatake così che divenne Special Jonin a 12 anni secondo me potresti arrivarci verso i 10 anni> sorride guardandola. poi ha un flash vuol farsi perdonare da quella bambina e cercare almeno in parte di recuperare quei punti persi col suo atteggiamento di prima e dice <Ascolta se me lo concedi vorrei farmi perdonare per essere stato così stronzo prima, se hai voglia venendo qui ho visto un chiosco di Dango, ti va di andarci ???> chiede attendendo così la risposta di lei. [Chakra 35/35]

12:39 Tayuya:
 Continua a guardare il mare, quella distesa infinita, nera e profonda, velo che nasconde l’ignoto e creature fantastiche, la giovane fa viaggiare i pensieri e cerca di ignorare, isolare, il ragazzo che continua a parlare alle sue spalle. E’ molto adirata con lui, come con tutti gli altri membri del clan, ma con lui lo è in maniera particolare dato che irrispettosamente ha giocato con lei. <Ora pretendi persino di sapere cosa penso?> anche al troppo c’è un limite, alla pretesa di sapere tutto di tutti c’è un limite, alla presunzione c’è un limite. Norita, secondo lei, lo sta abbondantemente superando sulle ali dell’essere saccente non riguardo a chissà quale argomento, ma su lei stessa. Arroganza che è comune in tutti quegli Hyuga che pretendono di conoscerla al cento per cento. <Te le ho appena chieste io quelle cose: perché non me lo hai detto subito, dove vuoi andare a parare… tu non puoi sapere cosa penso perché non leggi nella mente. Ti è chiaro? Non tirare troppo la corda, ragazzo.> c’è una sottile differenza tra il saper leggere una persona attraverso lo sguardo, le espressioni, i gesti involontari, e il pretendere di poter leggere nella mente senza alcune basi. Sottile divisione tra l’essere un abile osservatore e il darsi poteri supremi impossibili da avere. <Appunto, non mi conosci, allora smettila di parlare come se tu sapessi tutto di me, addirittura cosa penso. Non è un concetto difficile al quale arrivare.> spera di essere stata chiara, rimane con le braccia conserte ad osservare il mare, assottigliando lo sguardo bianco alla ricerca di una via di fuga da quello scomodo incontro. Le sono stati forniti dettagli e informazioni che l’hanno scombussolata e non poco, deve prendersi il suo tempo per elaborarli e si sta enormemente sforzando di non cedere alla rabbia e allo sconvolgimento. Rimane voltata apposta verso il mare per non mostrare alcuna espressione a Norita, per evitare di essere letta seriamente e non attraverso chissà quali poteri telepatici. <Non voglio conoscerti e non voglio farmi conoscere da te. Se c’era anche una minima possibilità l’hai completamente buttata nel cesso con tutta questa farsa.> chiara e cristallina, non ammette repliche e nemmeno conta di tornare sui suoi passi, continuerà a fare la sua vita custodendo quelle nuove informazioni e indagando, mentre lui continuerà a farsi la sua di vita. Non si incroceranno mai più certamente. Norita continua a parlare e lei si estranea lasciandolo fare, dato che lei gli da le spalle, se lui volesse guardarla negli occhi dovrebbe almeno arrivarle di fianco, ma di sicuro lei non ricambia lo sguardo, rimane fissa sulla superficie cristallina del mare, senza cedere ad un solo movimento dei muscoli, stoica e immobile, in silenzio come una statua di sale. Le racconta che non voleva dimostrare nulla, delle sue reazioni al racconto di suo fratello, dei suoi intenti a volerla informare, ma lei continua a pensare che si, lui è stato stronzo. Le labbra rimangono chiuse, serrate, il respiro è profondo ma viene scandito lentamente per mantenere il controllo e non esprimere nulla. È brava a farlo, non si preoccupa di nulla se non di tutto quel parlare che le sta rovinando il cervello. Troppe parole in un momento in cui lei desidera solo la calma e la tranquillità per poter far sue quelle informazioni, per poter pensare a cosa fare e come agire, silenzio. E invece lui parla, parla, parla in continuazione… e lei si deve sforzare per non sbottare, per non tapparsi le orecchie in maniera infantile e urlare per sovrastare quella mole di parole. Le danno fastidio, perché sono dette da uno Hyuga, perché sono dette proprio da Norita. Ritiene troppo quel suo atteggiamento, troppo cosa? Solo troppo. <Senti.> cerca di frenarlo. <Basta.> perentoria e autoritaria, un atteggiamento che difficilmente ci si aspetterebbe da una bambina. <Hai parlato tanto e detto un sacco di cose, molte delle quali decisamente inutili per me. Non mi importa di tutte queste scuse del perché tu abbia fatto tutto quel giro di parole, non mi importa di sapere che tu ti tiri fuori dalla decisione di tuo fratello o che tu prenda le distanze dal clan.> non si muove, ma solleva una mano mostrando il palmo al ragazzo come intimandolo di smettere. <Se davvero non volevi dimostrare nulla e il tuo obiettivo era solo quello di darmi quelle informazioni… allora potevi benissimo dirmelo subito e basta. Senza giri di parole. Potevi benissimo raccontarmi tutto subito in maniera dettagliata senza fingere di non conoscermi per poi spiattellarmi davanti tutto… riesci a capire la differenza? Riesci a capire che avremmo potuto benissimo parlare tranquillamente di queste cose fin dall’inizio?> stringe i denti. <Riesci a capire che la tua messa in scena, il tuo essere così stronzo, è stato tutto inutile anzi, ha solo peggiorato le cose?> si è sentita solo presa in giro e niente altro, e lei con il rancore ci va giù pesante e si è capito benissimo. <Potevi benissimo dirmi “ehi, ti conosco, ascolta c’è una cosa che volevo dirti da tempo…” e io avrei ascoltato. E poi avresti avuto tutto il tempo di farmi sapere come avevi saputo tutto questo, risalire a tuo fratello e poi ai tuoi genitori.> sospira. <Invece hai agito come se tu stessi aspettando che fossi io a raccontarti della mia storia, cercando di invogliarmi tramite la tua di storia e balle varie. Ammetti solo la tua colpa e basta, senza altre parole e parole, non le sopporto più.> scuote lentamente la testa e sospira nuovamente, seriamente stanca e seriamente confusa oltre che offesa da tutto quell’incontro. <E sappi che non mi serviva nessuna conferma definitiva. Sono sempre stata convinta che i miei genitori fossero persone buone, ed era ovvio che mio fratello fosse innocente era solo un bambino.> non dice nulla su quella maschera, su quell’unico anbu sparito che è proprio quello che si era ritrovata davanti quella notte, colui che ha ucciso suo fratello, colui che le ha procurato quella cicatrice. Ed è anche colui che non l’ha uccisa a quanto pare, anche se non si ricorda molto altro. Ma è ancora viva. <Le persone sono cattive e almeno di questo ne sei consapevole… buon per te se ti sei allontanato dal clan, però davvero ti sei giocato molto con il tuo atteggiamento con me.> ci ha messo una bella croce sopra, lei è testarda c’è solo da vedere se lui lo sarà di più. <Non stare a preoccuparti della cattiveria che mi donano, sarò anche una bambina, ma non sono da sottovalutare per questo. Non sei stato un minimo rispettoso nemmeno per il grado che ricopro rispetto a te.> scuote la testa ma attenzione perché spunta un leggero sorriso sul suo volto, è sottile, quasi un ghigno inquietante, ma sembra nascondere una leggera nota di ironia. <Ci ho provato a batterlo il Sesto Hokage, ma forse sono ancora in tempo.> ancora c’è quella stessa lieve ironia, frase che viene buttata lì e condivisa anche da Norita. Le fa piacere che almeno le riconosca le sue capacità, come ha preteso da tutti senza vanto ne altro, solo che abbia quello che le spetta, non di più e non di meno. <10 anni? Conto di farcela in un anno in realtà.> rimane sempre su quel velo di ironia e un po’ le dispiace che le cose siano andate degenerando in quel modo. <Se solo tu non avessi sbagliato con l’approcciarti a me in quel modo, saresti potuto essere diverso ai miei occhi.> in fondo è anche simpatico e gentile, c’è da ricordare che le ha fatto piacere non essere vista con disprezzo. Non sembra, ma alla fine il fatto che lui si sia distanziato dal clan ha il suo peso per lei, solo che ora non riesce a vederlo per via dell’affronto che sente di aver subito. Forse dovrà solo sbollire la rabbia? Forse le serve tempo. <Non credere che bastino dei dango per rimediare, ci vuole ben altro. Per il momento io non vado da nessuna parte con te e non intendo intrecciare la mia strada con te ancora una volta.> ci vuole ben altro per una persona come lei che capace di covare rancore a lungo se punta sul vivo. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

13:44 Norita:
 Alle Prime parole della Bambina lui ascolta e replica senza predere troppo tempo <Io non pretendo di capere cosa pensi, infatti non lo so, ma quelle cose che ho detto, non volendo me le hai fatte capire tu, ci sento bene ancora, e da come hai reagito prima> dice guardandola da dietro <io non ti conosco, e se tu non vorrai avere a che fare con me non importa, almeno adesso sai la Verità, come avrebbe dovuto essere già da molto tempo> dice guardandola e poi lui inizia a spiegare il perchè si sia comportato così e lei risponde spiegando come avrebbe potuto approcciarsi per non arrivare a quella situazione così tesa Tra loro, e dopo aver ascoltato tutto, abbassa lo sguardo al suolo, sente la verità in quelle parole, avrebbe potuto evitare di girarci attorno, resta comunque il fatto che l'empirio gli ha voluto far vivere, storie speculari, lui Odia gli Hyuga lui Li Temeva, lei aveva un fratello che è stato ucciso, lui è stato cresciuto dal fratello sopravvissuto per pura fortuna, i genitori di lei furono uccisi perchè controllati da Cappuccio rosso col Sigillo, quelli di lui furono consegnati a cappuccio rosso proprio dai genitori di lei, ma lui non le serba rancore, ne rabbia ne odio, come hanno fatto gli altri del clan, no lui vuole solamente e unicamente aiutarla, ma la sua impulsività spesso fuori controllo quando è emotivamente coinvolto in qualcosa, lo ha portato ad'approcciarsi nel modo sbagliato, pretenzioso arrogante, e quasi subdolo si solleva distendendo le gambe e la raggiunge affiancandosi a lei e si mette a gardare il mare anche lui abbassandosi alla sua altezza <Si Hai Perfettamente Ragione> le dice guardando ancora il mare come lei aveva fatto fin ora <Avrei potuto dirtelo Prima spiegarti tutto nel dettaglio, e poi spiegati la mia storia> dice ancora guardando il Mare <la verità che sono stato Stronzo, molto più del previsto, e mi dispiace, non so come ma troverò il modo di farmi perdonare> dice guardandola seriamente dispiaciuto e lo si può chiaramente vedere nei propri occhi <io non sono come gli altri Hyuga, e non solo per i Jutsu, anche come carattere, la maggior parte di loro mi ha sempre definito troppo impulsivo per essere un vero Hyuga, oh non fraintendermi, in combattimento, sono sempre logico freddo e calcolatore> si Quando non devi affrontare un Dragone di Lava messo in campo dalla tua sensei, e che possiede una propria riserva di Chakra <e la mia impulsività viene maggiormente fuori nel momento in cui qualcosa mi coinvolge emotivamente in maniera molto forte, davvero mi> fa una breve pausa prendendo fiato <Mi Dispiace> direbbe semplicemente tornando a guardare il mare, <ho commesso un errore dietro l'altro, non avevo intenzione di darti fastidio, o ferirti in qualsiasi modo, davvero, vorrei farmi perdonare non so esattamente come lo farò, ma voglio farlo> dice guardandola <io non ho subito le cattiverie che hai subito tu e non so cosa si possa provare, ma immagino che per te sia stata Veramente molto dura, e in qualche modo vorrei aiutarti.> la guarda di nuovo lo sguardo non è cambiato, c'è dispiacere, verso di lei, e delusione, più verso se stesso che altro. e dice <era questa la mia intenzione fin dall'inizio, non ferirti, non darti fastidio, non comportarmi da stronzo, ma Volevo Solo Aiutarti, e ho provato a farlo, nel modo più sbagliato che possa esistere.....> torna a guardare il Mare e dice solo un ultima parole inerente a quel discorso <Scusa...> sempre guardando il mare dice <Ti Chiedo Scusa> breve pausa <Come Persona e Cittadino di Konoha, per non Aver Rispettato te e i tuoi sentimenti> breve pausa continuando <Come Ninja per non Aver rispettato il tuo grado> e qui la guarda fa un profondo sospiro <E Come Hyuga, per tutte le Cattiverie che hai ricevuto in questi anni, e che non avresti mai dovuto ricevere.> la guarda ancora e conclude <Per Tutte Queste Cose ti Chiedo Scusa> il discorso almeno da parte di norita si concluderebbe qui, ma quasi sicuramente la ragazzina avrà qualcosa da replicare. poi si cambia nuovamente discorso tornando alla resa in termini di carriera della bambina e ascoltandola dice <Beh visto cosa hai realizzato in così poco tempo non mi stupirebbe affatto che ci arrivi entro un anno, anche se in ogni caso o 9 o 10 avresti già largamente superato il Sesto, potresti anche volendo provare a creare una tua tecnica personale magari entro i 12 anni> dice guardandola ma mentre parla lo sguardo di lui non cambia, lo si può vedere sempre con quella nota di forte dispiacere e di delusione verso se stesso, <io So benissimo che non servono i Dango per rimediare, quelli volevano solamente essere un punto di inizio, per provare a farmi perdonare, lo so che ci vorrà molto tempo prima che io possa riuscirci, davvero non immaggini quanto mi dispiace di essermi comportato in quel modo.> la guarda infine attendendo la sua replica. [Chakra 35/35]

14:14 Tayuya:
 Vuole tralasciare quelle prime parole, non intende continuare la discussione su quel versante, in realtà avrebbe preferito non iniziarla o magari chissà, che fosse andata in maniera diversa. Certo è che ci mette anche del suo, così testarda, piena di rancore e pregiudizi, acida, permalosa, a pensarci bene non sono altro che mattoncini che vanno a costruire un muro ben eretto tra lei e il prossimo. Non si sa se Norita abbia la testardaggine di sbatterci contro più e più volte, ma di certo la conversazione ora va a prendere una piega diversa. Lentamente le cose cambiano, mutano, si trasformano in qualcosa che di molto diverso da prima. Non ci sono parole ma solo silenzi, lei e il mare, lui che l’affianca e si abbassa al suo livello e ce ne vuole data la misera altezza della bambina. La verità che le è stata detta ancora rimbomba nella sua testa, le fa male, e tutto ciò che circonda quella verità la ferisce, così tanto da non riuscire a contenere quei sentimenti negativi di risentimento e odio. Vorrebbe essere diversa? Oh, ogni tanto le piacerebbe lasciarsi andare, col suo disegno, le sue passioni, perché no. Ma al momento non riesce a vedere oltre. Lui ammette il suo sbaglio e la ragione che detiene la bambina. Non ci sperava in realtà, nessuno le aveva mai dato ragione, nessuno si era mai minimamente scusato con lei. Vorrebbe voltare lo sguardo verso Norita ma non lo fa, la testardaggine, o l’orgoglio, la blocca a fissare il mare in una maschera di neutralità. La cosa che Norita non può sapere è che man mano che parla lei sembra vacillare sempre di più, si sente dire parole che mai nessuno le aveva rivolto prima d’ora. Le scuse del clan per averla trattata in quel modo, le scuse di alcune persone che non la rispettano come in ninja in quanto bambina, le scuse da parte di quelle persone che non hanno mai rispettato i suoi sentimenti chiedendosi come stesse. Norita sta chiedendo scusa praticamente a nome di tutto e tutti, quelle scuse che avrebbe tanto voluto sentirsi fare in questi anni. Sente una tempesta dentro di sé di emozioni e ricordi che si mischiano tra loro travolgendo tutto quello che incontrano sul loro cammino… non sa come sentirsi e nemmeno come reagire, da piccole cose lui era stato diverso ma ora è qualcosa che proprio non può ignorare. Quanto poco basta per far sentire bene una persona. Ma cosa prevarrà? L’infantile orgoglio o la presa di coscienza che Norita sia una persona che merita di incrociare la sua vita? <Parli sempre troppo.> ammette seccamente con un sospiro. Aspra, fredda… niente da fare, non riesce a sciogliersi come magari vorrebbe. <Per dire delle semplici scuse fai sempre enormi discorsi ad effetto.> e l’effetto questa volta è servito ma non lo ammette. Stringe la braccia al petto e finalmente volta lo sguardo verso di lui e lo fissa in viso, negli occhi, quegli occhi seri e sinceramente dispiaciuti. Prova un moto strano dentro di sé, una specie di calore e misto a tristezza ma non potrebbe dire con certezza che sia qualcosa di negativo. Le fa male però. <Nessuno mi aveva mai dato ragione, nessuno mi aveva mai fatto delle scuse.> e lo afferma guardandolo dritto negli occhi, quasi piegandosi leggermente per avere la conferma che lui la stia guardando. Oh, le parti si sono invertite, qualcosa si sta muovendo. Ma non può far crollare la sua maschera così come se nulla fosse, dopo tutto è ancora arrabbiata per il metodo fastidioso e scorretto che lui ha voluto usare per parlare con lei e dirle la verità, quella verità che continua a disturbarle lo stomaco. <Si, 9 o 10 anni non fa la differenza, era tanto per dire. Per scherzare.> se questo è il suo modo di scherzare siamo a posto allora. <Sei proprio uno Hyuga atipico tu.> sospira e scuote la testa. <Con questo non vuol dire certo che mi stai simpatico o che non sia arrabbiata con te. Come ben sai ci vuole ben altro se vuoi davvero farti perdonare, ma non sono una sadica.> forse, non con lui in questo momento almeno. Diciamo che è sadica verso altre persone e in altre circostanze. <Capisco quanto tu sia dispiaciuto seriamente e che non è una farsa la tua. Senti un po’, io ho voglia di questi dango, quindi andrò in un chiosco a mangiarne un po’. Se per puro caso ne hai voglia anche tu e casualità vuole che tu finisca al mio stesso chiosco, diciamo che non farò scenate per il momento.> fa quasi tenerezza se si tralascia il fatto che potrebbe sgozzarlo come niente, ma in questo momento sembra addirittura goffa in quel blando tentativo di non cedere a quel punto di inizio. <Sono ancora arrabbiata, e ancora ho bisogno di elaborare quello che mi hai detto… ma mi hai chiesto davvero scusa, quindi questo ti rende un minimo tollerabile.> tutto qui, niente più e niente meno, attende una sua risposta, ma poi inizierebbe ad avviarsi con passo lento e controllato. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

15:51 Norita:
 la osserva nelle sue espressioni, nelle sue reazioni, non sa cosa frulli un quel cervellino, ma una cosa è sicura, e dopo molto tempo arrivano le primissime parole dela bambina, un tempo in cui Norita è rimasto ad'osservarla, e lei dice che parla troppo <beh purtroppo molto spesso è vero, me ne rendo conto, tendo a parlare molto, e forse anche troppo> dice guardandola <il punto è che non ho filtri, quello che penso lo dico quindi quello che ho detto prima era solo ciò che pensavo, e che mie è venuto istintivo dire, magari è stato esagerato, ma era il mio pensiero> lei lo guarda per la prima volta è lei a guardare lui negli occhi e ammette che nessuno le aveva mai dato ragione ne tantomeno chiesto scusa e dice <da un lato, mi dispiace che non sia mai successo, dall'altro ci sarà anche un motivo per cui si dice, che per tutto c'è una prima volta, e in questo caso sono contento di essere stato io a chiederti scusa per la prima volta a darti ragione per la prima volta, e spero che un giorno potrò anche essere il primo che riesce a ottenere non solo il tuo perdono, ma anche il tuo Rispetto, questo mi renderebbe davvero felice> dice guardandola e si faccia attenzione, ha detto rispetto non Fiducia, perchè la fiducia va conquistata, il rispetto è una cosa che di solito viene imposta come istituzione e dogma sociale, come norma di civile convivenza, ma in realtà anche il Rispetto Va Conquistato al pari della fiducia, perchè essendo una cosa data per scontata da tutti spesso la gente si nasconde dietro al "Rispetto" verso una persona, per nascondere in realtà quello che pensa davvero di quella persona. successivamente lei prende il discorso del rendimento di carriera e con quella frase almeno per Norita <si appunto, ne avevo avuto il sospetto>. subito dopo si sente confermare, che lui è uno Hyuga atipico semplicemente annuisce come a voler confermare di saperlo già. ma poi lei dice che comunque mettendo le mani avanti come se stesse tenendo uno scudo, che non sta dicendo che gli stia simpatico, e che comunque sia arrabbiata con lui, e quindi replica semplicemente <non avevo il minimo dubbio servirà molto tempo perchè io possa farmi personare> dice guardandola. poi arriva la parte dei Dango, la piccola cerca in ogni modo di non cedere e aggrapparsi ma il suo tentativo di mascherare un, "Va bene accento i Dango", con un Ribaltato, "Ho Voglia di dango, vado lì, e se per caso ne hai voglia anche tu e finisci nel mio stesso chioscho non mi lamento", in condizioni normali farebbe Scoppiare Norita in una Fragorosa risata, e cosi è anche adesso, ma si trattiene, e il risultato è un sorriso abbozzato, ma che palesemente sta trattenendo una reazione più ampia, anche perchè di chiosco di dango nella Zona ce ne sta solamente 1, difficile poter andare in altri possi la guarda negli occhi e fa una certa Tenerezza, in quel frangente e replica <molto bene a dire il vero tutto questo discorso mi ha davvero messo fame, penso che opterò per dei dango> sorride guardandola come a dire oh casualmente ho proprio voglia di Dango si alza vedendola alzarsi, e partire si alza anche lui e si avvia ma superandola e dandole le spalle, sicuro che lei lo segua e chissà che magari mentre lui non la guarda non si lasci scappare qualche esternazione più espansiva, di cui norita non saprà mai nulla a meno che non sia la stessa bambina a dirglielo. infine a quell'ultima frase replica <si lo so che sei ancora arrabbiata, tranquilla non avevo dubbi su questo> sorride camminando anche se lei non lo vede e continua <beh ovvio che devi elaborare quanto ho detto, e magari fare delle indagini, è il minimo dopo una simile rivelazione> continua a camminare sicuro che la bambina lo stia seguendo <Beh Dai siamo passati dal TI Odio all'essere Un Minimo Tollerabile> ridacchia brevemente <beh direi che è un bel passo avanti non credi ???> fa una seconda breve risata la strada per il chiosco non è molta si trova in fatti sulla strada oltre la pineta, e dice <beh eccoci arrivati> si siede su uno sgabello e dice al locandiere <Buonasera> o forse sarebbe meglio dire buona notte <2 porzioni di Dango una per me e una per lei> indica la bambina che sta arrivando alle proprie spalle a cui il locandiere risponde "Certamente preparo subito" e si avvia a prepararli. [Chakra 35/35]

16:16 Tayuya:
 Inclina la testolina da un lato all’altro per sgranchirsi un po’ il collo e le spalle completamente tese per la tensione che era andata accumulandosi durante la chiacchierata… fortuna che è ormai tutto passato e ora può tornare relativamente a rilassarsi. Si, è proprio quello che sta sentendo ora, il bisogno di rilassarsi. <Se dici cose sensate non è un dramma, ma forse è pretendere troppo da uno Hyuga.> anche se ormai lei sta facendo una distinzione tra Hyuga e Norita. <Almeno dalle esperienze che ho. La gente dice quello che pensa senza remore, poco importa se dica cosa buone o cattive, a loro non interessa se fanno soffrire. In quel caso parlare dicendo tutto quello che passa per la testa decisamente non va bene.> un semplice pensiero che vuole esternare giusto per dire la sua a riguardo, ma non ci sta sopra nemmeno poi tanto, anzi, lascia proprio cadere questo iniziale discorso in favore a quello che segue. <In effetti sono abbastanza giovane da considerarmi anche fortunata che sia stata ora questa prima volta e non dopo anni e anni.> tutto sommato è gestibile, anche se per lei tre anni sono sembrati infiniti. Torna a guardarlo con espressione un po’ scettica e confusa, a quanto pare lui è felice di essere il primo e spera di esserlo anche nel ricevere perdono ma non solo, anche rispetto. Grata che non abbia usato la parola fiducia, sarebbe stato molto più difficile. <Per quelli dovrai aspettare ancora. Non perdono tanto facilmente e men che meno cedo il mio rispetto come se nulla fosse.> continua a guardarlo ponderando diverse opzioni e parole. <Chissà, forse potresti essere sulla buona strada comunque. Ma sarà piena di ostacoli, vedremo quanto resisterai.> non è una persona facile con la quale avere a che fare, come bambina è piuttosto difficile ma lui ha guadagnato molti punti solamente chiedendole scusa e dimostrandosi così molto diverso dagli altri Hyuga. Non dice altro anche perché ormai tutto è stato messo in chiaro, ora non resta che andare a mangiare questi tanto agognati dango, e ora sinceramente sente una certa golosità assalirle la gola. Si incammina sicura che Norita farà lo stesso e la segua, così come lasciano intendere le sue parole, e infatti non solo la segue, ma la supera e le si mette davanti. <Ehi.> ha da ribattere ovviamente, ma non insiste più di tanto preferendo a lasciarsi andare al suo lato più infantile, quindi tira fuori la lingua e gli farebbe una gran bella linguaccia alle spalle. Lui non lo saprà mai, e lei certo non glie lo dirà, ma almeno può rilassare un attimo il viso e lasciarsi andare a qualche espressione, ora un po’ più triste e malinconica e poi più sollevata con tanto di mezzo sorriso. E’ un bene alla fine che lui sia andato davanti, così lei può controllarlo e ricomporsi nel caso lui dovesse voltarsi. Se lui fosse stato dietro non avrebbe avuto il controllo. Ma… che lui lo avesse previsto e fatto apposta? <Sbruffone.> sussurra ma non con cattiveria, è un tono basso e leggero, quasi ironico, come se trovasse quella cosa molto bella, insomma se così fosse lui avrebbe avuto un accorgimento mica male nei suoi confronti e anche questa è una prima volta. <Sei passato ad essere un minimo tollerabile solo perché mi hai chiesto scusa, mica per altro.> ed è la verità, anche se è un gran passo avanti, per lo meno ora si sente meglio. Una volta al chiosco lei semplicemente si siede lasciando uno sgabello tra lei e lui, non si siederà ancora vicino a Norita. E dopo essersi messa composta sulla seduta, annuisce al locandiere confermando la sua ordinazione, e infine attende. <Anzi, a me ne faccia due!> si ricorda di avvisarlo così da non dover poi richiederne un’altra e lasciarsi tranquillamente andare alla sua golosità. <Me li fa anche quattro PanDolce? Quelli con dentro la crema di latte. Grazie.> inizia ad allargarsi, ma ha proprio voglia di dolce… eh si sa, ad essere tanto acide bisogna compensare. [Chakra: On][Abbigliamento: https://i.ibb.co/kcb4Cht/Uruha-Rushia-dress.png ]

20:00 Norita:
 Norita ascolta le prime parole della bambina e lascia così un commento, <beh, si hai ragione, mi sa che è davvero troppo per uno Hyuga> fa una breve pausa e dice <ma come tu stessa hai detto, io non sono uno Hyuga Normale> sorride guardandola poi commenta su quelli che parlano senza freni a cui non importa se facciano soffrire le persone e dice <ecco vedi qui c'è già una differenza tra me e gli altri, a me interessa se a causa delle mie parole qualcune soffre, e quando serve ammetto i miei sbagli> dice guardandola ma il discorso muore lì, insomma è una piccola parentesi, alla fine di poca importanza, il discorso importante arriva dopo, lui ascolta le parole di lei e dice <in effetti si alla fine 3 anni, non sono poi molti, ho conosciuto persone del clan, quando ancora tenevo contatti stretti, che questa prima volta non l'hanno mai avuta> dice guardandola e quando lui parla di Perdono e rispetto, lei dice che ci vorrà molto ma che potrebbe essere sulla buona strada ammonendolo sul fatto che sarà piena di ostacoli <ohh ma lo so bene che ci vorrà del tempo, tanto tempo, a dire il vero, ma scoprirai in me una persona, si dalla parlantina facile, ma anche dalla grande pazienza, saprò aspettare> poi quando parla degli ostacoli <beh sono concento di essere sulla buona strada> fa una breve pausa e dice <gli ostacoli non mi spaventano, li affronterò uno per uno e non importa quanto possano essere Grandi, li abbatterò tutti.> conclusa la discussione si avviano e come aveva previsto, anche se non lo saprà mai mentre camminano lei si lascia andare a esternazioni ed'espressioni più infantili ed'espansive, Chissà se verrà mai il giorno in cui lei gli dirà cosa è successo in quei pochi istanti??? e lei commenta sul passo in avanti che hanno fatto e dice <ma lo so bene, però è comunque un Bel Passo Avanti> sorride dandole le spalle, poi arrivano al chiosco e si aspettava che lei lasciasse dello Spazio tra loro e la sente Quintuplicare il suo ordine <Vedo che siamo golose eh!!!> commenta ridacchiando non sapendo fino a che livello possa spingersi la golosità della bambina, poi da quale pulpito viene la predice, che lui se non comincia la giornata con tripla porzione di dango e Tè non è contento, per non parlare del Pranzo con 4 ciotole di Ramen, o 2 a Cena, o dello Spuntino post allenamento nottirno, insomma dovrà pure recuperare 6 ore di allenamento giornaliere no ??? è veramente dura essere allievo dell'Hokage vedi tu che sacrifici tocca fare. in tutto Ciò dopo che la bambina ha quintuplicato il suo ordine il locandiere annuisce "Ma certo piccola" prepeara tutto e l'ordine arriva l'ordine una porzione da 4 Dango Per norita, e 2 Porzioni per un complessivo di 8 Dango e 5 pandolce per la bambina "Il Quinto lo Offro io Piccola, Devi Crescere no???" ignorando nella maniera più assoluta che trattasi di una Kunoichi Esperta. una volta serviti i due cominciano a mangiare continuando a parlare, più o meno negli stessi toni di quanto fatto fin ora. e una volta terminato quello spuntino, entrambi si recherebbero alle proprie stanze d'albergo. [Chakra 35/35][END]

Sulla Spiaggia dell'isola Chumoku, i due Hyuga si incontrano, e dopo le prime battute gli animi si infiammano, la conversazione si fa accesa, fino a una Scioccante rivelazione per la piccola Chiko, a causa di questo dovrà indagare, ed'elaborare le informazioni ricevute, intanto Norita è riuscito quanto meno in parte a ottenere il perdono della bambina per i metodi utilizzati.