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Involucri vuoti

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con Tenshi, Hikaro

15:47 Tenshi:
 E' un pomeriggio tranquillo. Un pomeriggio come tutti gli altri, lì all'isola. Ormai si è completamente abituata a quel clima e al fatto che in quel luogo vi sia sempre la nebbia. Come ogni giorno, si trova al parco, per cercare un po' di tranquillità. Non sa cosa le stia succedendo: è sempre ansiosa e pensierosa ultimamente. Sempre combattuta. Ormai il peggio è passato, è vero, ma non sa ancora come gestire al meglio quei sentimenti nuovi. Quei sentimenti che per tutto quel tempo erano stati repressi e, ad un tratto, erano venuti fuori, nel peggiore dei modi. Si trova sotto l'ombra di un grande albero, con le gambe incrociate e la schiena poggiata sulla forte corteccia. Mentre pensa a tutto quello che è accaduto nelle ultime settimane, le dita vengono affondate nel terreno, tra erba e foglie secche. Gli occhi cerulei sono puntati in un punto indefinito davanti a lei. E' completamente immersa nei propri pensieri. I lunghi capelli rosa sono intrecciati in un'unica treccia a lisca di pesce, la quale ricade sulla spalla destra di lei e poi sul petto. La treccia è legata da un nastro rosso, quello stesso nastro che tiene sempre al polso destro: il regalo che Onosuke le ha fatto quel giorno, in cima alla cascata dell'epilogo. Sul nastro, con del filo bianco, vi è cucito il nome di lei, Tenshi, e, dalla catenina che lo tiene unito, pende un ciondolo in pietra verde a forma di angelo. Sul capo, quasi fosse una fascia, ha il coprifronte nero con la placca di metallo che riporta il simbolo della Foglia. Indossa una felpa nera, larga e corta, che lascia intravedere una parte del ventre. Dei pantaloni in jeans blu le fasciano le esili gambe, contornandone le forme. Ai piedi ha delle scarpe in tela nere, non del tutto adatte alla temperatura, dato che fa già molto freddo. Insomma, oggi sembra non indossare nessun colore. Spesso, infatti, sceglie i vestiti da indossare in base al proprio umore: si direbbe che, quel giorno, la Senjuu fosse abbastanza cupa. Semplicemente, ormai non riesce più a definirsi. Non riesce a definire il proprio umore. Non riesce a definire il proprio carattere. Non sa più chi sia Tenshi Senjuu, la ragazza che, fino a qualche mese fa, era sempre sorridente. Chi è adesso? Quei nuovi sentimenti hanno sempre fatto parte di lei? [Chakra off]

15:52 Hikaro:
 Cammina tranquillamente lungo le vie di quel parco pieno di vegetazione. Mani in tasca e sguardo perso, rivolto a tutto il circondario. <....> non una parola per esprimere la calma che gli dona quel luogo, quiete che adesso più che mai ricerca a causa di tutto il trambusto successo nei giorni passati, questo lo ha fatto riflettere parecchio sul suo futuro. A lui che non è mai interessato lottare nonostante il clan di cui fa parte, forse ora è giunto il momento che anche lui entri in gioco, che inizi a scoprire cosa realmente può fare per lenire quella noia che lo assale da quando è nato. Sguardo perso e annoiato, schive e fredde saranno le sue iridi celesti come il mare, capelli corvini con ciuffi che cadono davanti gli occhi.Si presenta come un giovane dall'età di ventuno anni agli occhi degli altri, veste con una maglia nera a collo alto con dietro stampato il simbolo degli Uchiha, un pantalone blu notte e delle scarpe di colore nero. La nebbia che è presente nel loco non gli da fastidio, gli piace non essere notato, non per chissà quale strana ragione, ma solo perchè si sente molto di più a suo agio nell'ombra. <mh?> involontariamente incrocia sulla sua strada un grande albero, sotto al quale vi è situata una ragazza <...> uno sbuffo con le narici, che seccatura trovare persone anche con questo tempo. prenderà dalla sua tasca un accendino zippo, grigio ed un po rovinato aprendolo facendone fuoriuscire una lieve fiammella, non per qualcosa in particolare, lo fa ogni tanto. Andrà a sedersi poi su una panchina vicino quell'albero, osservando curvato leggermente in avanti quella fiammella, come se potesse parlargli.

16:08 Tenshi:
 Gli occhi puntati in avanti, sembrano quasi non vedere quello che succede attorno a lei. E' come se si trovasse in un'altra dimensione. Sta esplorando il proprio io. Sta cercando di andare d'accordo con quei sentimenti contrastanti, che la fanno sentire come appesa ad un filo, in bilico. La battaglia è finita e nessuno ne è uscito vincitore. Ora vi è solo un agglomerato di sensazioni ed emozioni da gestire. Un sospiro, seguito da un movimento delle labbra: con i denti superiori acchiappa il labbro inferiore, mordendolo, quasi a farsi male. Lei che era stata sempre allegra e positiva, adesso si ritrova a dover fare i conti con la propria negatività. Con la propria rabbia. Con la propria amarezza. Dei suoni la portano finalmente alla realtà, al parco. Rumore di passi, che si avvicinano verso di lei. Alza gli occhi, finalmente, notando un ragazzo dai capelli corvini, intento ad accendere uno zippo. Egli va verso la panchina vicino a lei, fissando la fiammella dello zippo. Come se all'interno di quella piccola fiamma ci fosse un mondo nuovo da esplorare. Come se quel piccolo fuoco fosse il migliore amico del ragazzo. Stacca la schiena dalla corteccia, sporgendosi in avanti, in direzione del ragazzo. Lo studia, mentre lui guarda ancora la fiammella volteggiare da un lato all'altro. Qualche secondo di silenzio, che dopo verrebbe spezzato proprio dalla rosata. < Fumi? >. Il tono è tranquillo, senza pretese. E' strano che sia lei a parlare per prima. E' strano che sia interessata a qualcuno. Solitamente, non farebbe mai domande di quel genere. Non si impiccerebbe mai nella vita degli altri senza motivo. Eppure, stavolta lo fa. Che male c'è? Che male c'è nel voler cambiare? E' vero, era stata proprio lei a dire di non voler cambiare per nessuno, altrimenti non sarebbe più stata Tenshi Senjuu. Sarebbe stata un'altra persona. Ma adesso, non sa nemmeno lei chi sia. Quindi… che male c'è nel volersi definire? Nel voler capire quale sia la propria personalità? [Chakra off]

16:22 Hikaro:
 Continuano le sue iridi a soffermarsdi su quella fiammella ondeggiante, mille pensieri affollano la mente del ragazzo, da troppo tentpo senza un obbiettivo, vuoto, non ha un fine, ne mezzi, solo quell'accendino, donatogli dal suo migliore amico prima di morire. Gli sembra quasi di sentirlo, sembra quasi che l'anima di quello che considerava un vero e proprio fratello sia rinchiusa in quell'accendino. Ma una voce femminile e sconosciuta attirerà la sua attenzione, scosterà il capo leggermente verso la direzione della ragazza <no> quasi seccato da quella domanda, ma la osserverà bene per qualche secondo, quasi come a volerne studiare ogni tratto particolare, a fatica intravede a causa della nebbia quel coprifronte <e tu?> visto che ormai ha iniziato, tanto vale continuare no? E poi si potrebbero scoprire cose interessanti parlando con le persone ogni tanto, in fondo non c'è nulla di male a voler conversare un po, sempre che Hikaro ne sia capace. Non aspetterà nemmeno la risposta, distoglierà lo sguardo riportandolo alla fiammella, per poi emettere un sospiro dalle narici, come se fosse scocciato da qualcosa, che sia la fretta di trovare un motivo per cui ascoltare le parole che gli furono dette?

16:40 Tenshi:
 Gli occhi sono ancora puntati sul ragazzo davanti a lei. Egli sembra completamente immerso nella visione di quella fiammella. Come se stesse conversando con essa. Quando la domanda di lei viene recepita, egli risponde con un secco no. Tenendo tutti i muscoli saldi, volta lievemente il capo in direzione di lei, come se volesse scoprire chi fosse quell'impicciona che lo ha distratto. E, nel volerlo fare, ha pur sempre ragione. Era concentrato su qualcosa e lei lo ha disturbato. E' come se fosse sempre di troppo per gli altri. Come se fosse un rifiuto umano che gli altri non vogliono. Ed effettivamente, quanti amici era riuscita a conquistarsi oltre ad Onosuke e a Norita? Nessun altro. Eppure si era impegnata, si era imposta di fare sempre del bene per gli altri, aveva tatuato sul suo volto quel sorriso, che veniva fuori a volte spontaneamente, ma spesso in modo forzato. Si era aperta a qualcuno, ma non ci era mai riuscita del tutto. Non era riuscita a farlo nemmeno con se stessa, figuriamoci. < Neanche io >. Nota, a questo punto, che il ragazzo ha già distolto lo sguardo. E così fa anche lei, riportandolo in un punto indefinito tra le foglie secche. Vorrebbe continuare quella conversazione. Capire perché il ragazzo sia così intento a guardare quella fiammella. Ma che senso avrebbe? E' visibilmente annoiato dalla sua presenza, probabilmente lui non risponderebbe alle domande di lei. Ormai ha iniziato a capire le persone. Sono complicate, ma se c'è una cosa che fanno notare subito, quella è l'essere infastiditi. < Vuoi che me ne vada? > chiederebbe, diretta. Il ragazzo dai capelli corvini potrebbe reagire in modo negativo oppure in modo positivo. Potrebbe essere molto più infastidito da quella domanda. Oppure potrebbe aver voglia di parlare. Questo lei non può saperlo. Sa solo che non vuole più essere un peso per gli altri. Non vuole più essere di troppo. Qualora, in questo mondo, nessuno la accettasse più, allora scomparirebbe nell'ombra. Magari potrebbe intraprendere un viaggio da sola, in giro tra le terre ninja. O forse potrebbe ritirarsi in cima ad una montagna, lontana da tutti. E' davvero questo il suo destino? [Chakra off]

16:52 Hikaro:
 Era da un po che non parlava con qualcuno, ma non immaginava fosse davvero così complicata una conversazone <non lo so> risponderebbe a quella domanda, se se ne andasse lei lui riaquisterebbe un po di pace in quel luogo, ma se rimanesse potrebbe rimanerne sinceramente lieto visto che non sempre la solitudine aiuta a tenere a bada i propri demoni interiori <non farmi domande...non saprei rispondere> neutro e schivo, è difficile mantenere quel barlume di interesse nel voler parlare con una persona a volte, sopratutto lui tende sempre ad evitare tutto e tutti. Vorrebbe dire tante cose, chi sei? Come ti chiami? Quali sono i tuoi demoni interiori? Domande che non riuscirebbe mai a fare per ora, non perchè sia timido, oppure schivo nei confronti degli altri, ma perchè non gli interesserebbero le risposte, o forse si? <....> un altro sospiro scocciato, ovviamente la ragazza potrebbe pensare lui sia infastidito dalla sua presenza, ma quel sospiro è di profonda noia, un sospiro che fa spesso quasi per scacciare quei mille pensieri che ogni momento gli affollano la mente. Chiuderà lo zippo riponendolo in tasca, voltando il capo leggermente in direzione di lei <....> la osserverà per qualche secondo, o forse minuto, come se volesse dirgli qualcosa ma non ci riesce, come se qualcosa lo turbasse, in fondo lei ha solo fatto una domanda.

17:19 Tenshi:
 Non lo guarda. Non guarda le possibili espressioni del suo volto. Vuole evitare di stare male, ancora e ancora. Vuole evitare di fare del male di nuovo. Non vuole più essere ferita e non vuole più ferire qualcuno. In bilico. Ha paura. Ha paura di quali potrebbero essere le reazioni del ragazzo. Di quali potrebbero essere le proprie reazioni. Chissà se riuscirebbe a controllarsi, se succedesse qualcosa. < Mm > un mugolio, a labbra strette. Non si aspettava una risposta del genere. Si aspettava un sì oppure un no, ma non era di certo pronta ad una cosa del genere. Una risposta grigia. Una risposta che non sa verso dove tendere. In bilico. In bilico… proprio come lei. E che fare adesso? Tendenzialmente, lei è una persona che non sa decidere. Che solitamente ha scaricato sugli altri il peso delle decisioni. E come sia arrivata a quel punto, ad essere un ninja, a diventare un medico, non lo sa nemmeno lei. E' spinta da un obiettivo più grande di lei, che sa di non poter raggiungere. Eppure, è una delle poche cose che la tiene in vita. Salvare le persone, che obiettivo nobile. Nobile quanto stupido ed impossibile. Per cercare di aiutare gli altri, aveva distrutto se stessa. Si era lasciata logorare, ammaliare, ferire dagli altri. E cosa ne era rimasto? Un involucro vuoto, immerso nel caos. Sente il ragazzo sospirare, come se la risposta alla domanda di lei fosse scontata e non avesse avuto il coraggio di dirla. O almeno, questo è ciò che ha inteso la rosata. Poi, chiude lo zippo. Come se gli fosse bastato, per quel momento, il tempo trascorso con esso. La Senjuu alza lo sguardo, incrociando adesso quello di lui e notando per la prima volta il colore dei suoi occhi. Celesti e profondi come l'orizzonte del mare. Qualche attimo di silenzio, mentre i due si osservano. Come se entrambi volessero comunicare qualcosa all'altro, senza riuscirci. Come se le parole rimanessero bloccate da un nodo alla gola. E la rosata, stavolta, non riesce a sorridere. Perché ha capito. Ha capito che la persona che ha davanti è grigia come lei. Le gambe vengono piegate e portate al petto, per poi circondarle con le braccia, come se fosse un atto di chiusura. Come se volesse chiudersi in se stessa. Lo ha sempre fatto, come un riccio. IL volto verrebbe affondato tra le ginocchia, distogliendo finalmente lo sguardo da quello di lui. Un sospiro. < Ti sei mai sentito di troppo? >. La voce flebile, tremante, quasi impaurita dalla sua stessa domanda. Non sa perché sia rimasta lì. Non sa perché abbia rivolto quella domanda ad uno sconosciuto. Tra l'altro lui le aveva già detto di non fargli domande. Ma lei, senza pensarci due volte, non aveva obbedito alle sue parole. [Chakra off]

17:44 Hikaro:
 Nota i movimenti di lei, strani e particolari, nota il suo sguardo spento e cupo, ma probabilmente i due hanno due motivi diversi per essere così...<vuoto> questa è la risposta alla domanda che gli è stata posta, l'aveva avvertita di non fargliele <ecco come mi sento> si alzerà da quella panchina, per poi camminare lentamente verso di lei, verso quella ragazza rannicchiata sotto l'albero <...> si siederà a gambe incrociate davanti a lei, strano per una persona che fino a poco fa non voleva parlare vero? <...> la fisserebbe intensamente, senza distogliere lo sguardo, come se stesse cercando di capire qualcosa <sei triste...> capitan ovvio eh? Ma non è abituato a parlare con le persone, schivo dalla nascita non per scelta <è stupido essere tristi> un pensiero che probabilmente ha solo lui, non vuole essere offensivo, semplicemente è...inappropriato alla situazione...forse <hai mai visto la paura?> che domande strane, ma nella sua testa quelle parole hanno un senso logico, connesse da un passato non proprio dei migliori, ma la paura può essere vista? O solo provata? Attenzione a non confondere la domanda ragazza, le parole hanno il proprio peso sul mondo, e con le persone. Continuerà ad osservarla attendendo una risposta, non distogliendo lo sguardo questa volta, come se stesse davvero cercando qualcosa.

18:19 Tenshi:
 Degli involucri vuoti, a tal punto da non sapere più chi si è. A tal punto da non sapere più quale sia la propria identità. Con cosa si riempie il vuoto? A lei non era bastato l'obiettivo che si era posta, anzi… era stato proprio quello a renderla tale. A distruggerla, sia emotivamente che fisicamente. Con l'indice della mancina, accarezza il dorso della destrorsa. L'indice ripercorre quella cicatrice, ricordo di quanto fa male abbandonare se stessi. Inaspettatamente, il ragazzo dagli occhi del colore del mare risponde alla domanda della rosata. E lei non trova delle parole adeguate. Perché è esattamente così che si sente. Vuota. O forse piena, ma delle cose sbagliate. Il rumore dei passi di lui, la costringe ad alzare di nuovo lo sguardo. Il mento adesso è poggiato sulle proprie ginocchia, il volto completamente scoperto. E' come se volesse capire cosa stia nascondendo il ragazzo. Come se volesse sapere qual è il buio che si porta dietro. Come se volesse… ascoltarlo. Ma va davvero bene? E se poi distruggesse di nuovo se stessa? Ha paura di non sapere cosa verrà dopo. Ha paura di ascoltare ciò che ha da dire. Eppure, vuole farlo, come ha sempre fatto. Vuole prestare ancora una volta il proprio orecchio. Ma stavolta starà attenta. Stavolta deve controllarsi. Lo sconosciuto si siede davanti a lei, a gambe incrociate. Ancora una volta i loro sguardi sono puntati l'uno verso l'altro. Come se si stessero indagando. Come se stessero cercando di capire a vicenda cosa ci sia in quegli occhi, di due colori tanto particolari. Stavolta, il silenzio viene spezzato dalle parole di lui. 'E' stupido essere tristi'. Come si fa? Come si fa a non provare tristezza in quel mondo pieno di odio? Odio che lei stessa ha sperimentato. Odio che può distruggere se stessi o può distruggere gli altri. E lei li aveva provati entrambi. Era stata odiata ed ha odiato, distruggendo se stessa e una bambina dai capelli blu. Bambina che in realtà le aveva semplicemente ribadito ciò che lei già sapeva: di essere una debole. E lei aveva scaricato su quella esile figura tutta la sua rabbia. Tutto l'odio che un essere umano può provare. Come si fa a non essere tristi dopo aver compiuto certe azioni? O dopo tutte le volte in cui l'avevano insultata? Lei non lo sa. Non sa cosa dire. Quelle parole l'avevano spiazzata. Gli occhi di lei sono sempre puntati su quelli di lui. Non abbasserà mai più lo sguardo davanti a qualcuno. < Perché credi che sia stupido? > le parole sono lievi, quasi un sussurro. Gli occhi di lei sono sempre puntati su quelli di lui. Non abbasserà mai più lo sguardo davanti a qualcuno. < Se ho visto la paura… >. L'ha vista? Quella volta in spiaggia, l'ha vista? Era paura quella che si celava in quegli occhi color rubino? Di una cosa è sicura, però: la rosata ha paura, continuamente. Paura di se stessa. < Non so se l'ho mai vista. Però… quella che provo ogni giorno è sicuramente paura. Tu l'hai vista? >. Quello, non è di certo un dialogo tra ragazzi. E' qualcosa di più. E' qualcosa che nasconde debolezze e demoni. Qualcosa che, forse, si farebbe meglio a tenere per sé. Ma l'essere umano è così. Non riesce a tenersi nulla dentro. [Chakra off]

18:36 Hikaro:
 Scambio di sguardi, non lo noti? Non noti come quello sguardo che ti sta rivolgendo sia spento e privo di significato? <non lo credo> dirà con la sua solita voce neutra e priva di qualsivoglia emozioni <lo so> a quel punto riprenderebbe lo zippo dalla tasca <guarda> lo aprirebbe con un gesto della mano, facendone fuoriuscire la fiammella ondeggiante, che emana una flebile luce a causa di quella nebbia che circonda i due <questa è la paura> apperentemente possono essere parole senza senso, senza un filo di logica ma <qualcosa che se la tocchi ti brucia, che se la guardi troppo rischi di perdertici dentro, che se glielo permetti ti...> aggrotta un attimo lo sguardo, per la prima volta la ragazza potrà vedere un espressione diversa, come i lineamenti del suo volto varino, come quelli di tutti gli altri. Chiuderà lo zippo rimettendoselo in tasca, e continuando a fissare i suoi occhi color rubino con il suo solito sguardo spento <ora sei sicura di averla vista> ma c'è di più nei gesti delle persone vero? <essere tristi è stupido, avere paura è rassicurante> lo dice con una naturalezza ed una voce così tranquilla che potrebbe destabilizzare qualcuno < la tristezza porterà a fare cose stupide, dettate dai sentimenti....essere tristi quindi...è stupido> un sospiro farà fuoriuscire dalla sua bocca questa volta <avere paura invece...> breve pausa di riflessione, come se nella ragazza stesse trovando tutte le risposte <ti fa agire bene> che sia davvero così? Come può un qualcosa come la paura farti agire bene? Ma le sue parole possono essere quelle di un ragazzo molto problematico, oppure c'è qualcosa di più <perchè non mi hai ascoltato?> Perchè gli hai continuato a fare delle domande? Ma soprattutto, perchè il ragazzo sta continuando a parlare?

19:06 Tenshi:
 Ascolta la sua voce, segue i suoi movimenti. Visti da fuori, sembrerebbero due normali ragazzi, che si scambiano quattro chiacchiere, mentre in cielo cominciano a spuntare le prime stelle. Magari, agli occhi dei passanti, potrebbero sembrare due innamorati, che si guardano, senza sosta. Ma, in realtà, sono due semplici sconosciuti. Due sconosciuti che sembrano avere qualcosa in comune. Ma cosa? Cos'è che li accomuna? Cos'è che li spinge a parlare così francamente? Cos'è che li fa parlare in quel modo così spontaneo di un argomento così pesante da digerire? Gli occhi cerulei fissano la flebile fiammella, che ondeggia senza fermarsi nel buio della sera. Le parole di lui vengono lasciate in sospeso, a mezz'aria. Come se volesse aggiungere qualcos'altro, ma non ne avesse la forza. Come se quella fiammella, se quell'accendino, in fondo, fosse la sua debolezza. Perché è questo che le persone sono: deboli. Ma è proprio questo il loro privilegio. Poter trovare la propria forza nella propria debolezza. L'espressione del ragazzo cambia. E' come se per la prima volta stesse esprimendo un'emozione. Se non fosse per le parole che il ragazzo ha ammesso in precedenza, la rosata direbbe che quella è l'espressione della tristezza. Adesso l'accendino viene posto nuovamente in tasca, quasi come se volesse nasconderlo. Come se si fosse lasciato scappare qualcosa di troppo, che non avrebbe voluto dire o far vedere. E' difficile comprendere le persone, la Senjuu lo ha sempre saputo. Lo ascolta, senza interromperlo. Segue le sue parole, le sue labbra, i suoi sospiri. Sembra tormentato. Tormentato da qualcosa più grande di lui. Qualcosa che lo sovrasta, qualcosa che non sa proprio come controllare. Prima di parlare, prenderebbe un piccolo respiro, cercando di metabolizzare quelle parole appena ascoltate. < Io… non so se la tristezza ti faccia agire male e se la paura, invece, ti faccia agire bene > continua a guardarlo negli occhi, facendo una breve pausa. < Però lo hai detto anche tu. Se la tocchi, ti brucia. Se la guardi troppo rischi di perdertici dentro. E se glielo permetti… > un'altra pausa, per cercare di capire le parole giuste da usare < beh, se glielo permetti, ti distrugge. Ti divora, lentamente, da dentro, senza che tu te ne accorga. Io non ti conosco, ma penso che tu abbia paura della tristezza che provi >. Sarà davvero così? Avrà davvero paura della sua stessa tristezza? E' solo un'ipotesi. Può essere giusta o può essere sbagliata. Bianca o nera. Oppure, semplicemente, grigia. < Perché ne avevo bisogno. E forse ne avevi bisogno anche tu > risponde, poi, alla sua ultima domanda. Forse, si è spinta troppo oltre. Forse non è il giusto approccio. Forse, avrebbe dovuto comportarsi come ha sempre fatto, evitando argomenti spigolosi. Ma, se lo avesse fatto anche stavolta, non avrebbe potuto trovare la risposta alla domanda che si ripete da giorni: chi è Tenshi Senjuu? [Chakra off]

19:26 Hikaro:
 Non smette di fissare quegli occhi cerulei di lei, ma in realtà pensa a tutt'altro, ma definire il tipo di pensiero che adesso riporta è complicato per lui, è rimasto talmente tanto solo con i suoi pensieri che non riesce più a distinguere cosa è reale e cosa no. E se fosse tutto frutto della sua immaginazione? Se in realtà non stesse parlando con qualcuno ma stesse immaginando di farlo? <io non ho bisogno di nulla> secco dirà quelle parole, non è abituato ad aprirsi con qualcuno, ma anche se in piccolissima parte lo ha fatto, per noia? Forse, ma a volte la noia ti porta a fare delle cose abbastanza strane. Prima la ragazza ha effettuato un gesto, che non può passare inosservato vista la vicinanza, tantè che allungherà la mano destra per cercare di afferrare il dorso dell'altrui mano destra <...> osserverà quella ferita, con curiosità, come se i guai della ragazza provenissero tutti da quella mano <...> non dirà nulla, si limiterà ad analizzarla e osservarla se la ragazza glielo permetterà. In ogni caso dopo ciò <mm> un mugugno, come se avesse realizzato qualcosa che solo lui è in grado di comprendere. si alzerà in piedi, fissando per un ultima volta la ragazza, per poi voltarsi e iniziare ad incamminarsi verso l'uscita del parco. Adesso grazie alla vicinanza sarà ben visibile il simbolo degli uchiha dietro la sua schiena, stampato sulla maglietta, si fermerà però interrompendo il suo intercedere <...> metterà una mano in tasca e ne farà fuoriuscire una...moneta, non di grandi dimensioni, e non di alcun metallo prezioso, una semplice moneta che sempre girato di schiena, lancierà all'indietro in direzione della ragazza, sicuro che non avrà difficoltà nel prenderla <quando non sarai più triste me la riporterai> con voce neutra dirà quelle parole, e detto questo, andrà via, senza dire il suo nome o altro, e se la ragazza avrà preso la moneta, osservandola bene vi sarà inciso un corvo. [end]

11:07 Tenshi:
 Cosa significa il non aver bisogno di nulla? L'uomo vive di bisogni. Dai più bassi, quali la fame e la sete, ai più alti, come l'amore. L'essere umano ha bisogno di dare e ricevere amore, di questo la genin ne è convinta. Ha bisogno di aprirsi agli altri, di parlare. Altrimenti, finisce per impazzire. Per perdersi nel proprio mondo. Lo ha sperimentato lei stessa, quando andava alla ricerca di quell'equilibrio tra quei sentimenti contrastanti. Era un mondo che si era creata con la propria immaginazione, una ricerca infinita in solitudine, che non arrivava mai ad una destinazione ben precisa, perché quell'equilibrio veniva sempre spezzato. Realtà ed illusione. Ancora una volta, la rosata ripensa alla bambina dagli occhi color rubino e dai capelli blu: persa nel proprio mondo, rifiutava di accettare la realtà. Ma questo è vivere? Non aver bisogno di nulla è vivere? No. È solo guardare la propria vita che scorre davanti ai propri occhi, in modo passivo, come uno spettatore. Lei è sicura che quella persona che ha davanti abbia bisogno di qualcuno. Qualcuno che lo faccia sentire vivo. < Mmm > risponde, quindi, pensierosa, alle parole di lui. Poi, un gesto inaspettato. Il ragazzo allunga la propria mano verso la destrorsa di lei, prendendola e osservandola. Quella stessa mano che le ricorda un incontro particolare. Un incontro in cui aveva perso se stessa. Si era lasciata completamente andare, cercando disperatamente di salvare la piccola Koi dal buio che aveva dentro. E quello era il risultato. La bambina l'aveva morsa, strappandole la pelle, come un animale. Ciò che rimane adesso è una cicatrice rugosa, che attraversa il dorso di quella mano. E lei lo lascia fare. Lascia che lui osservi il dolore di lei. Lascia che lui osservi la sua disperazione. Lascia che lui capisca che quella che ha davanti è una ragazza che si è persa nel breve tragitto della vita. Un mugolio è tutto quello che il ragazzo dai capelli color oceano sa dire. Come se avesse realizzato che tipo di persona sia la rosata. Lascia la presa. Si alza, dandole le spalle e cominciando ad allontanarsi. Solo adesso la Senjuu capisce che si tratta di un Uchiha. Lei raddrizza le spalle, appoggiandosi nuovamente alla corteccia dell'albero e continuando ad osservare il ragazzo che si allontana da lei. Nota poi un movimento veloce: il ragazzo mette una mano in tasca, per poi alzarla e lanciare qualcosa verso di lei. La genin lascia finalmente la presa delle gambe, alzando le braccia per cercare di acchiappare l'oggetto appena lanciato. Qualcosa di freddo e piccolo arriva tra le sue mani. Avvicina quindi l'oggetto a sé: una moneta. La gira e la rigira, mentre ascolta le ultime parole dell'Uchiha. Su di essa vi è inciso un corvo, un animale facilmente associabile alla… morte. < Aspetta! Non andare! > griderebbe, in modo quasi disperato, cercando di capire il significato di quel gesto. < Io sono Tenshi Senjuu! > griderebbe ancora. Ma ormai la figura di lui è completamente scomparsa tra la nebbia. Avrà sentito le parole di lei? Avrà sentito il suo nome? Stringerebbe la moneta tra le proprie mani, avvicinandola al petto. < Te lo prometto. La riporterò indietro > sussurrerebbe, infine, tra sé e sé. [END]

La Senjuu e l'Uchiha si incontrano per caso nel parco. Entrambi nascondono qualcosa, ma allo stesso tempo vorrebbero liberarsi del peso che portano dentro.