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Ma Tu Sei Reale?

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con Norita, Kuriya

20:19 Kuriya:
  [Panchina] La giovanissima kusana si è cambiata d’abito per questa sera e sull’isola ha deciso di sfoggiare un paio di pantaloni di tela blu comodi e larghi, i quali vengono brutalmente stretti alle caviglie sottili ed infilati all’interno di un paio di anfibi che presentano un ricercato colore nero lucido. Una felpa a maniche lunghe è chiusa con una pratica e comoda zip, è semplice e priva di cappuccio, decisamente stretta fascia il busto magro della bambina e vanta un colore nero con delle rifiniture rosse ad esclusione delle maniche che sono lasciate bianche. Il colletto della felpa è alto e attillato per coprire tutto l’esile collo della piccola deshi e ad altezza cuore è cucito in rosso il kanji di “Potere”. Questa deshi dalle dimensioni piccole e magre vanta sul capo una chioma blu che sfuma verso l’azzurro, un taglio a caschetto con delle ciocche che sono però più corte dietro e più lunghe sul davanti e una frangia squadrata che abbraccia gli occhi colori rubino dal taglio ferale. Espressione solitamente disinteressata e apatica, lei non sta esprimendo nulla attraverso l’espressione facciale e i suoi occhi, rimane seria e distante. La natura si insinua nell’anima della ragazzina calmandola e facendola entrare in una sorta di concentrazione, la quale la sprona a voler impastare il chakra per cercare di sentirsi più a contatto con la sua anima. Congiunge le mani all’altezza della bocca dello stomaco e con esse formerebbe il sigillo della pecora, ora chiude gli occhi e cerca di rimanere da sola con se stessa e la sua mente dato che deve lavorare di fantasia e concentrazione, ignorando tutto ciò che la circonda. Con respiri profondi e regolari tenterebbe di accompagnare la sua mente in uno stato di concentrazione profonda e se ci riuscisse si isolerebbe nel buio che avvolge il suo corpo e la sua mente. In quel luogo nessun rumore dovrebbe raggiungerla e disturbarla e il tempo sarebbe scandito solo dal lento e profondo intervallarsi dei suoi respiri. Se ci fosse riuscita creerebbe le due energie che stanno alla base del chakra: quella mentale e quella fisica, la prima farebbe capo alla sua concentrazione e alla forza di volontà che possiede, se ci riuscisse sarebbe un’energia isolata all’interno del suo corpo calma e controllata come è la sua mente, porterebbe con sé un profumo diverso dal solito, più caldo ed accogliente, come la lavanda. L’energia mentale le ricorda il mondo immaginario che si è creata, perché esso nasce dalla sua mente ed è dunque lì che la Fantasia si accumulerebbe. La seconda energia invece è quella fisica e se fosse riuscita a creare la prima ora creerebbe anche questo secondo componente, se quella mentale fa capo alla volontà e alla concentrazione, questa farebbe capo ai muscoli e alla forza fisica qualcosa di più materiale e tangibile. Esattamente come lo è la Realtà che la circonda, tangibile, orribile e schifosa, sarebbe dunque fredda e spigolosa e porterebbe con sé l’odore del sangue. Anche questa seconda energia, se fosse creata, sarebbe isolata nel suo corpo, distinta da quella mentale. Se fosse riuscita a creare queste due energie allora cercherebbe di farle unire all’interno del suo corpo, non considerandole dunque come due entità differenti, ma come addendi di un’operazione molto importante, Fantasia e Realtà andrebbero a fondersi alla spasmodica ricerca di un equilibrio, dalla loro unione, se avvenisse, dovrebbe infatti nascere il chakra. Se la giovanissima ci fosse riuscita allora aprirebbe gli occhi e scioglierebbe il sigillo risollevata da ciò che dovrebbe sentire all’interno del suo corpo: il chakra. Dischiude le labbra e fa si che un profondo sospiro prenda possesso dei suoi polmoni e del suo corpo, facendola trascendere in uno stato superiore di calma e sicurezza. E’ seduta su di una panchina del parco, estremamente composta con la schiena ben dritta e le ginocchia vicine, testa alta e mani sulle gambe ora, anche se ovviamente non arriva coi piedi a toccare il terreno e questo la mette in una situazione di disagio in quanto non può realmente rilassarsi senza scomporsi. Il luogo è immerso nella nebbia e per tale motivo non si riesce a vedere molto bene la bellezza che la natura offre, anche se in realtà risulta leggermente infastidita per la poca simmetria che l’albero che occupa la sua visuale presenta. [Impasto del Chakra]

21:08 Norita:
 Lo hyuga si trova da solo disteso sul letto della propria camera in albergo la porta è chiusa a chiave il chakra è disattivo non indossa la maschera, per lui è una condizione di vulnerabilità, decide quindi di uscire è da un pò che sta li dentro. si mette seduto e prima di qualsiasi cosa pone le mani per comporre il sigillo della capra in corrispondenza del plesso solare, a questo punto andrebbe ad'attivare il chakra, infatti nella sua mente raffigurerebbe la sua energia suddivisa in due sfere una rossa che rappresenta l'energia psichica e spirituale in corrispondenza della fronte e una azzurra che rappresenta l'energia fisica in corrispondenza dello stomaco, a questo punto farebbe in modo di farle confluire una nell'altra formando così il Chakra che andrebbe a formare una sfera in corrispondenza del plesso solare lo farebbe ruotare fino a pervadere ogni parte del proprio corpo e iniziare a scorrere lungo il sistema circolatorio.
a questo punto lo Hyuga indossa la sua maschera e aperta la porta della propia camera previo sbloccaggio della serratura tramite chiave uscirebbe, iniziando una passeggiata con meta il Parco, chi lo vede passare può notare un abbigliamento molto particolare, partendo dai piedi troviamo degli stivaletti neri molto anonimi salendo troviamo i pantaloni neri ma comodi una giacca molto particolareggiata nera pure questa con una obi a motivi geometrici con lodo laterale verso sinistra, il coprifronte della Foglia è invece posto su una facia a tracolla posto sul pettorale sinistro e orientato verso destra e diretto in diagonale verso il basso e come detto sul volto una maschera di tigre bianca che copre fino al naso e la bocca lasciando visibili colo mento e il Byakugan che per chi guarda quegli occhi risulterebbero non avere palpebre tutto dovuto all'effetto della maschera che essendo fatta su misura ha le fessure per gli occhi fatte in modo da seguire perfettamente il contorno occhi dello hyuga.
dopo la sua lunga passeggiata lo Hyuga passando in mezzo alle fresche frasche, si ritrova in un parco con delle panchine, e su una di queste nota una ragazzina la guarda e nota il kanji sulla felpa sorride brevemente anche se lei non può vederlo al disotto della maschera e la saluta <Buonasera bella serata non trovi ???> chiede guardandola e può sembrare strano ma Norita è serio a lui piace la nebbia, certo odia la pioggia, ma gli piace la nebbia, e quindi attende la replica della ragazzina[Tentativo Di Impasto del chakrta][Chakra On][Equip 1 fuuda con sigillato un Kunai sulla cui impugnatura è avvolta una carta bomba sensore][Abbigliamento: https://i.imgur.com/2xJuuo5.png - Maschera: https://i.imgur.com/mxBlSOO.jpg]

21:31 Kuriya:
  [Panchina] Quell’albero asimmetrico turba la psiche e la tranquillità che la giovanissima deshi si era appena guadagnata con l’impasto del chakra, non può nemmeno distogliere lo sguardo perché ormai sa che si trova lì e quella imperfezione rimarrà per sempre, come un costante prurito all’interno della nuca, sul cervello, e non è possibile grattarsi. <Tzk.> dovrebbe alzarsi e cambiare panchina, ed è una eventualità che sta prendendo seriamente in considerazione. Quella realtà non le sta proprio piacendo, e mentre decide se alzarsi oppure rimanere, la sua mente inizia a deformare la realtà e dinnanzi ai suoi rubini occhi appare un albero perfetto. Simmetrico e senza imprecisioni, si staglia di fronte a lei fendendo addirittura la nebbia e brilla di luce propria come segno della massima magnificenza. Tale fantasia riesce a rilassare la mente della bambina, il prurito si fa meno intendo, ma quella sensazione non è destinata a durare perché purtroppo qualcuno le strappa via quel mondo perfetto per risbatterle in faccia la schifosissima realtà. Volta lentamente il capo per osservare con occhi infastiditi e pregni di disprezzo, il ragazzo che ha osato disturbare il suo mondo. Lo squadra dalla testa ai piedi solo perché non è cosa che si vede tutti i giorni un ragazzo vestito come fosse un mago e con la maschera di una tigre bianca. Non le sembra equipaggiamento da anbu, ma è pur vero che notando il coprifronte di Konoha non può essere sicura che in quel villaggio gli anbu non vadano davvero in giro conciati in quel modo. Il viso rimane apatico se non per quel fastidio che si intensifica sempre di più soprattutto quando vede il coprifronte. <Era bella fino a qualche secondo fa.> replica stizzita con la quella vocina infantile che non mostra dubbi sulla giovane età della deshi di Kusa. Ella non sa chi sia quel ragazzo, non ne ha paura ma ne è infastidita per mille motivi che è riuscita a cogliere in pochi secondi, tutto di lui le da’ fastidio, a partire dal fatto che ha rovinato il suo albero perfetto e simmetrico. Sospira mostrando segni di irritazione stringendo la stoffa dei pantaloni tra le mani che si chiudono a pugno. <Sei un Anbu?> odia tutti, è vero, ma non ha così poco spirito di autoconservazione da andare ad insultare quello che potrebbe essere un anbu, soprattutto di Konoha, quelli che lei odia di più al mondo. [Chakra: si]

22:03 Norita:
 guarda le espressioni della ragazza e chiede <non ti piace la nebbia io la trovo molto rilassante> sorride guardandola anche se lei non può vederlo e quando lei chiede se è un ambu risponde con tranquillità nel tono guardandola <no Niente anbu non è una carriera che fa per me quella, inoltre> fa una breve pausa <le maschere anbu sono molto diverse dalla mia, coprono tutta la faccia con le fessure per gli occhi molto piccole, e sono tutte simili di colore bianco e rosso> fa una breve pausa <la mia l'ho fatta fare su misura infatti le fessure per gli occhi seguono perfettamente il loro contorno e la loro forma> dice guardandola raccontando alcuni dettagli sulle origini della propria maschera cosa di cui a lei probabilmente non frega nulla viste le espressioni infastidite della bambina e dice <come ti chiami ???> fa una breve pausa dicendo <sempre che ti vada di dirmelo> la guarda sereno in volto anche se solo dagli occhi non può capirlo lei ma il tono della voce lo rende chiaro come la nebbia che li avvolge riducendo i loro campi visivi, e chiede <tu invece???> chiede la guarda e non notando coprifronte dice <Aspirante ninja ???> è logico dedurlo a quel summit non sono ammessi civili, se non gli autoctoni <sarei dovuto venire qui con un bambino strano un Allievo come te, credo sareste andati subito d'accordo> ridacchia brevemente in maniera sommessa attendendo la replica di quella Ragazzina mentre inizia a guardarsi attorno e ad'ispirare a pieni polmoni gondendosi la sensazione della nebbia sul proprio corpo [Chakra ON][Equip 1 fuuda con sigillato un Kunai sulla cui impugnatura è avvolta una carta bomba sensore]

22:24 Kuriya:
  [Panchina] Il suo albero ormai non c’è più, è tornato quello orripilante della schifosa realtà, ma in più ora c’è anche un ragazzo con la sua maschera e soprattutto una parlantina che non rende facile alla bambina la sopportazione del genere umano. Man mano che passano i secondi, la giovanissima deshi non fa altro che aumentare la lista delle cose che rendono quel ragazzo insopportabile senza che egli abbia fatto davvero qualcosa per rendersi tale. <La nebbia c’era anche prima. Qualche secondo fa non c’eri tu, quindi è la tua apparizione ad aver rovinato la bella serata.> tanto che il ragazzo non sembra aver compreso l’insulto velato della bambina dalla chioma blu, ella si rende subito disponibile per spiegarsi meglio e mancare un’occasione per rimanere in silenzio e non farsi detestare dalle persone appena apre bocca. Vorrebbe solo ritornare nel proprio mondo, rifugiarsi laddove può rimanere isolata e al sicuro, senza che nessuno la possa disturbare o ferire, senza che la natura possa turbarla con le sue asimmetrie. Cerca di ignorare il ragazzo e le sue parole, egli va a raccontarle in maniera dettagliata delle nozioni delle quali alla bambina non interessa nulla e nemmeno gli sono state chieste, per questo motivo sceglie di osservarlo ma non di ascoltarlo, le sue parole entrano ed escono senza rimanerle impresse ma nemmeno senza effettivamente carpirle. <Perché allora te ne vai in giro vestito come un buffone a carnevale?> quelli di Konoha forse non sono gente seria, crede di essere divertente e solare, e invece sono buoni solo a rovinare le vite altrui. Il suo odio cresce e il suo disprezzo torna a palesarsi sul suo viso, le labbra si serrano nervosamente e gli occhi più taglienti di prima. <Kuriya Yakushi.> soffia seccata ben sapendo che questo porterà il ragazzo a presentarsi a sua volta, poiché solitamente in una società è quello che succede, soprattutto con i ragazzi che sembrano così allegri e ciarlieri. <Sei un mago. Mi chiedi se sono aspirante ninja e poi dai per scontato che io sia un’allieva? E se invece stessi solamente tenendo nascosto il mio coprifronte o mi fossi dimenticata di metterlo?> parla in maniera meccanica e fredda, apatica nel tono ma non nello sguardo sempre più disprezzante di chi ha davanti e ad orecchio attento alla fine lei non afferma né smentisce di essere o no una deshi. <Tu di che grado saresti?> non si muove dalla sua posizione e rimane bella composta seduta sulla panchina con il volto leggermente voltato verso il ragazzo per poterlo osservare nella sua interessa, attendendo ch’egli risponda alle sue domande o replichi come gli pare alle sue osservazioni. [Chakra: si]

23:12 Norita:
 la ragazza lo guarda e gli parla in maniera sgrazziata antiatica e scontrosa, ma lui ormai dopo Kanako, ci ha fatto il callo e replica <beh dai in confronto ad'altra gente sei stata la più tranquilla con gli insulti> ride brevemente e dice <ho avuto a che fare con gente talmente odiosa da essere inaccessibile, anche solo per 4 chiacchiere, tu a loro confronto sei una passeggiata di salute> dice ridacciando sommessamente e poi lei chiede perchè vada in giro conciato in quel modo <beh diciamo che tutto questo> indica maschera e abbigliamento e continua <è il risultato di alcuni eventi capitati durante una missione segreta che mi è stata affidata> dice guardandola, e finalmente si presenta e dice il proprio clan e gli viene in mente Kouki, <Yakushi> ripete guardandola <effettivamente guardandoti avevo il sospetto che facessi parte di quel clan ma non potevo esserne sicuro, in ogni caso ho conosciuto un altra ragazza del tuo clan, ha più o meno la mia età, ed'è molto simpatica, a modo suo, si passi sopra ad'alcuni dettagli> ridacchia ancora lei lo insulta e fa la scontrosa ma tutto ciò sembra divertirlo in qualche modo e poi parla di lui come di un mago <Mago ???> sgrana gli occhi lui anche se l'altra non può notarlo <ho semplicemente giocato d'intuito, qui in questa occasione non sono ammessi civili siamo tutti ninja tu non hai coprifronte, era logico presumere che fossi Allieva> sorride guardandola e per l'ennesima volta il sorriso non è percepibile e dice <comunque non sono un Mago, tu hai un bel nome ma io non posso per molti motivi dirti il mio, per tutti Fuori dal villaggio io sono> dice guardandola facendo una breve pausa <La Tigre di Konoha> e infine quando lei chiede il Grado dice <sono Genin ma anche da Genin ho visto già molte cose e me ne sono successe davvero tante> fa un mezzo sorriseto che lei ovviamente non può vedere e attende così la replica di lei

23:46 Kuriya:
  [Panchina] Non sa cosa guardare, se l’albero davanti a sé o il ragazzo, entrambi urtano la sensibilità della bambina, rendendola odiosa e carica di disprezzo verso il prossimo, senza tenere in considerazione se tale prossimo sua umano o no. Non intende abbassare lo sguardo, quindi lo alza verso il cielo, in codesto modo non è costretta a vedere nessuno dei due se non le stelle e solo se la nebbia lo permette. Nemmeno le stelle sono disposte in un modo per lei simmetrico, dunque sarebbe decisamente meglio che la nebbia copra tutto quanto e lei sia costretta a guardare un denso manto grigio/bianco. <Non mi pare di aver intrapreso qualche gara contro questa altra gente. Non intendo essere la più odiosa, ne candidarmi all’insulto migliore. Quindi è inutile che tenti di sminuire il mio modo d’essere.> afferma proiettando i suoi occhi rubini in quella coltre di nebbia, oltre la quale dovrebbe esserci un cielo nero pieno di stelle, lo stesso che ha avuto modo di osservare durante il viaggio in nave. Non ha molti elementi per replicare all’affermazione del ragazzo a riguardo determinati eventi che lo hanno portato a travestirsi da tigre, non gli risponde e lascia che sia la sua indifferenza a parlare per sé, lasciando che quell’argomento decada e si sciolga come neve al sole, senza risoluzione, senza interesse. <Quale sospetto? Non ho nessun tratto del clan, anzi, nessuno è uguale all’altro. Non abbiamo squame o lingue biforcute.> il suo clan non è come quello degli Hyuga, per citarne alcuni, i quali hanno tutti gli occhi bianchi come tratto inconfondibile tra di loro, non è sinceramente curiosa di sapere cosa di lei dovrebbe far capire che fa parte di un clan, vuole solo capire secondo quale becera logica ragiona quel ragazzo. <Buon per te. Avrai conosciuto una delle poche persone simpatiche.> non le interessa sapere degli altri membri del clan, le basta quelli che già conosce e che la tengono legata a loro con un guinzaglio come si fa coi cani. Per la seconda volta lo sconosciuto di Konoha mette in campo quella logica becera che tanto le fa pensare che tutti quelli di quel villaggio non spicchino di intelligenza. <Ripeto: potrei anche aver nascosto il coprifronte, o essermelo dimenticato, o avere un sacco di ragioni personali che mi spingano a tenerlo nascosto. Come tu col tuo volto. Quindi hai errato nella tua logica, sei troppo sicuro di te e cadi in assolutismi insensati.> guarda sempre le stelle, il cielo o la nebbia, tutto ma non il ragazzo o quell’albero, troppi nervi vengono toccati e lei in questo modo si sente meglio, più tranquilla. <E’ come se io, guardando la maschera, avessi dato per scontato che sei un anbu. O avendo visto il coprifronte dare per scontato il tuo grado, invece queste cose te le ho chieste.> è tutto asimmetrico. Parlare con lui la innervosisce perché non hanno senso le sue parole per lei e nemmeno il suo modo di pensare, ai suoi occhi quel ragazzo è come un quadro tutto sconnesso e fuori misura, un’accozzaglia di linee, curve e colori che non hanno alcun senso armonico di esistere. La nebbia, quella si che è bella, è solo bianca, anche se non è uniforme, anche se a tratti è più densa e in altri meno, ma essa è comunque migliore di quel quadro e quell’albero. <Quanto sei sbruffone per essere un Genin.> commenta solamente quando egli ha finito di parlare e comunicarle le ultime cose. <Spaccone, ma chi vuoi che ti si fili? Non voglio certo sapere il tuo nome, e non me ne frega niente del nomignolo da super eroe che ti sei scelto per fare bella figura e incutere chissà quale senso di potenza ed epicità.> le sembra di intravedere delle stelle, ma sono asimmetriche, una è più grande dell’altra e anche se di diverse dimensioni, esse non sono disposte in maniera omogenea. <Sai, Gradasso, persino un moccioso di Kusa, nella sua breve vita, ha visto molte più cose di te che sei Genin. Non sarà il tuo grado, la tua maschera o il tuo nomignolo a renderti figo, ti rende solo ridicolo… e decisamente poco modesto. I veri grandi non hanno bisogno di tutte queste cazzate per essere Grandi. Non sei al centro del mondo, sei solo uno dei tanti.> nella sua mente quel ragazzo è piccolo, egli è un bimbo che gioca a travestirsi credendo di essere importante e al centro del mondo quando invece non lo è. <Probabilmente ti sei solo montato la testa solo perché qualcuno ti ha dato una missione segreta, ma di ninja ai quali vengono affidate missioni segrete ne è pieno il mondo e non tutti indossano una maschera per farsi fighi, o saremmo al festival degli animali.> il filo spinato intorno a lei si stringe sempre di più affilando quegli spuntoni che servono per tenere lontane le persone, tutte quante, ed evitare che la feriscano di più. <Voi di Konoha siete tutti uguali.> conclude soffiando tutto l’astio che ha in corpo verso quelle determinate persone, che hanno l’onore di essere leggermente più odiate rispetto al resto del mondo. La bambina rimane ora in silenzio sempre a contemplare il cielo e ciò che vi si nasconde dietro, distanziandosi da quel quadro e da quell’albero, disinteressata. [Chakra: si]

22:43 Norita:
 l'ascolta mentre dice che non ha intrapreso nessuna gara, con gli altri che lo hyuga ha incontrato, ma nelle intenzioni di Norita quella frase sarebbe dovuta servire per sminuire quella Valanga di insulti che ha ricevuto, cercando di renderli meno importanti e di reagire in maniera più pacifica rispetto a come avrebbe fatto d'istinto, ma evidentemente alla ragazzina questo non è per nulla chiaro. e quando lui deduce che appartenga al Clan Yakushi, asserendo che ne aveva il sospetto dato che ne ha già incontrata una, ma ancora una volta lei non capisce e va a sminuire lo hyuga e fin ora onde evitare una reazione eccessiva ha si ascoltato, ma evitato di commentare, asserendo che loro non hanno tratti comuni e che quindi la sua deduzione sia fallace. e si torna sul discorso del coprifronte e ribadisce il concetto che potrebbe averlo nascosto, la sua logica è sbagliata lo hyuga sarebbe troppo sicuro di se, cadendo in insensati assolutismi, non vedendo però che quanto lei rivolge a lui Subito dopo riferito alla maschera è esattamente quello, che ha definito come logica sbagliata e assolutismo insensato, solo per aver dedotto un grado o un clan, e quindi ascolta tutto, seduto sulla panchina a gambe divaricate si china poggiando i gomiti sulle ginocchia, e in maniera del Tutto istintiva e inconscia va a comporre il sigillo della Tigre, ricordiamoci che lo Hyuga è lì come La Tigre di Konoha, per quello è mascherato, andrebbe a concentarsi questa volta non chiude gli occhi come fa di solito per controllare il proprio flusso di chakra, spingendo quest'ultimo in corrispondenza degli occhi, ne farebbe poi penetrare all'interno del bulbo oculare una quantità minima attivando così il gene Hyuga, a questo punto il flusso di chakra passando dalle tempie si possono notare a occhio nudo in maniera notevole le vene che vanno poi a rifornire di chakra gli occhi, unica differenza rispetto al normale è che la persona che ha di fronte non potrà vedere le tempie perchè nascoste dalla maschera, l'unica differenza che la Yakushi noterà, ma solo se presterà la dovuta attenzione, saranno le iridi perlacee leggermente diverse con una parte interna più chiara e una esterna leggermente più scura più scura, a questo punto se il byakugan è attivo lo Hyuga vedrebbe il mondo cambiare davanti a propri occhi, andando così a guardare la ragazza <Quindi Mi Stai Dicendo che io che deduco il tuo grado e il tuo clan da fattori visivi, sono superficiale, la mia logica sbagliata, e scado in assolutismi insensati ???> la guarda col Byakugan attivo andando a guardare il flusso del Chakra della mocciosetta <mentre tu che invece Deduci i molteplici e profondi motivi per cui io mi ritrovo costretto a indossare da condizioni non previste e per le quali ho rischiato la vita!!!> adesso URLA è incazzato, e si vede, lo si capisce pure con la maschera con le sue parole lei ha calpestato ben 10 anni di sofferenze problemi, e non una, non due , ma ben tre occasioni in cui Norita ha rischiato la vita, ma l'ultima è avvenuta in una maniera peculiare, portando a un rischio a lungo termine, e portando a una VERA RINASCITA di Norita, come Ninja e continua <in questo caso la tua logica è ferrea??? ehhh!!!! mi hanno assegnato una missione segreta e mi credo un Supereoe con costume e nome figo come nei fumetti ??? Ehhh!!!> A questo punto punto Prepara lo Juken incanala il Chakra sui palmi delle Mani senza assumere posizioni peculiari. [Turnazione Preparazione Juken: 0/4] Dunque si lancia all'attacco alla massima velocità contro la ragazzina la quale potrebbe vedere il suo movimento come una scia fulminea come un ombra, contemporaneo allo Scatto la mano destra si apre tendendo al massimo le dita col pollice ripiegato su se stesso, la breve distanza non richiede spostamenti può attaccare direttamente e quindi, seguendo la visuale del Byakugan andrebbe a Colpire uno degli Tsubo sul fianco sinistro della ragazza, con l'effetto di Drenare del Chakra, se il colpo è andato a segno. [Chakra -3pt] a questo punto le afferra il colletto della maglia e la tirerebbe su di peso con la sola mano destra <TU!!! PICCOLA MOCCIOSA IMPERTINENTE!!!> le dice Rabbioso quasi ringhiando <NON SAI UN CAZZO DI ME E TI PERMETTI DI GIUDICARE LA MIA VITA DA POCHE PAROLE, HO AVUTO MOLTA PAZIENZA CON TE, E RINGRAZIAMI PERCHE' TI HO ASSESTATO UN COLPO SOLTANTO, CON QUELLA TECNICA AVREI POTUTO PROSCIUGARE LA TUA RISERVA DI CHAKRA, MA QUALCUNO AL POSTO MIO POTREBBE NON ESSERE COSI' BENEVOLO, SE VUOI CONTINUARE A VIVERE, E DIVENTARE UN GIORNO UNA KUNOICHI, DEGNA DI TALE NOME, COMINCIA A CAMBIARE ATTEGGIAMENTO, COSI' FINIRAI SOLAMENTE PER FARTI AMMAZZARE ANCORA PRIMA DI DIVENTARE GENIN!!!> le sue parole sono taglienti rabbiose quasi le ringhia in faccia quelle parole e davvero avrebbe potuto ucciderla, sarebbero bastati quattro su sei colpi di Juken per drenare interamente il chakra della ragazzina, e terminato il suo discorso scaraventa al suolo la Ragazzina attendendo la replica di lei. [Tentativo Attivazione del Byakugan 2/4 - Tentativo 1 Colpo di Juken 2/4][Chakra 31/35]

23:29 Kuriya:
 Alla giovanissima Yakushi non interessa di osservare il ragazzo, perché lui, come l'albero asimmetrico davanti a lei, fanno parte di una realtà che non le piace per niente. Come un prurito all'interno del cervelletto che non è in grado di alleviare. Ciò che dice è quello che pensa e lo afferma senza osservare lo sconosciuto mascherato e tenendo lo sguardo ora rivolto verso il cielo, luogo nel quale nemmeno le stelle le danno sollievo di armonia. Le suo parole vengono rivolte al ragazzo ma non vengono recepite, non vi è un dialogo dove lui spiega in base a cosa è giunto alle sue conclusioni in modo da smentire o meno le affermazioni della bambina, non si imbarca in una paziente discussione con colei nel quale animo aumentano solamente sentimenti di odio e disprezzo. Egli non dice e non fa nulla per smentire le idee della giovanissima, ma intraprende una strada che non fa altro che alimentare quel modo sbagliato e distorto di vedere i konohani e la realtà. Tutto fa schifo: l'ambiente, il mondo, le persone. Sono tutte sbagliate, sono tutte al mondo per infondere dolore. La bambina non ha fatto altro che adeguarsi per non soccombere, ma le sue ragioni e il suo profondo dolore non può essere percepito e compreso, soprattutto perché ella si avvolge sempre di più nel suo doloroso filo spinato. Non distoglie lo sguardo dal cielo nemmeno quando il ragazzo mascherato inizia a parlare, e con distacco lo ascolta. <Esatto. Perché gli Yakushi non hanno tratti distintivi e non puoi associarmi a loro. Come non puoi affermare con sicurezza se io sono o meno un deshi solo perché non sfoggio il coprifronte.> è ferrea logica, su questo egli non può avere proprio nulla da ridire. Non è un capriccio di quella bambina dalla chioma blu e il volto pallido, non è qualcosa di soggettivo, ma oggettivo. <Mentre deduco quello che mi pare dagli atteggiamenti che vedo e sento. Non è oggettivo quello che dico, ma soggettivo.> lo ha insultato lasciandosi prendere dai suoi sentimenti di odio incondizionato, sa perfettamente che non è niente di logico e non lo nasconde. <Ovviamente vale per le ultime cose che ti ho detto. Mentre è logico il mio non affermare il tuo grado perché non lo conosco e non posso dedurlo in alcun modo. Al contrario di come hai preteso di fare tu. Mi sembra semplice da comprendere.> a lei pare una cosa chiara, qualcosa per la quale non vale la pena scaldarsi tanto. <Ma ovviamente a quanto pare voi di Konoha peccate di un po' di materia grigia per capirlo.> e via di disprezzo. Se poi il ragazzo si è arrabbiato solo per quanto lei ha detto a riguardo della maschera... Allora è tutta un'altra faccenda. Non c'entra la logica ma solo quanto uno sappia o meno resistere alle provocazioni. Non le importa nulla se quello sconosciuto è incazzato, se urla o se attiva qualche tecnica, non lo vede mentre attiva il byakugan e non si scompone per qualche urla di troppo. Dopo tutto se si scalda così tanto per poco, contro una bambina, il problema non è della giovanissima deshi. Lei ha calpestato lui, ma anche lui sta facendo lo stesso, solo che prendersela con una bambina è cosa ben più grave ed esagerata. Non che le importi, non è il primo e non sarà nemmeno l'ultimo, se lo fa scivolare addosso. Lei non lo sta guardando e nemmeno lo vede muoversi, sente solo il suo tocco al fianco destro ed è quello che la infastidisce più di ogni altra cosa. Si sente più debole, ma passa tutto in secondo piano rispetto al fatto che egli l'ha toccata. Uno di Konoha l'ha toccata. Lo schifo e il disprezzo scalciano via qualsiasi debolezza avvertita e qualsiasi paura, sentimento che comunque mai affiora nel suo cuore al momento. Non fa in tempo a dire nulla perché egli è troppo veloce poi anche nell'afferrarla per il colletto e sollevarla. Ora si che le sembra di trovarsi ancora nel clan, nel laboratorio. Dove tutti fanno di lei ciò che vogliono. Dove è trattata come mero oggetto, dove le è consentito farle di tutto. Lo fissa in silenzio e nel giro di un secondo mette in atto la sua autodifesa: il filo spinato si stringe intorno a lei, lo sguardo sbiadisce e il corpo irrigidisce ogni singolo muscolo. <Sei soddisfatto?> chiede solamente dopo un lungo silenzio che ha seguito la fine di quella scenata. <Uno al posto tuo mi avrebbe lasciata perdere e non avrebbe dato peso a una mocciosa che, come dici tu, non sa un cazzo di te.> quel suo tono di voce ha perso ogni colore, seppur piccolo, completamente apatico. <Se quello che dico è sbagliato, allora che senso ha fare una scenata simile per delle stronzate?> non cerca di liberarsi, rimane immobile, costretta ad osservare quella maschera che è forse l'unica cosa simmetrica che ha visto fino ad adesso. <Non hai avuto per niente pazienza con me, ti sei scaldato subito. Come pensavo... Voi di Konoha siete capaci solo di fare gli sbruffoni, incapaci di reggere una discussione. Avresti potuto smentirmi in vari modi, invece mi hai confermato che siete solo dei violenti che se la prendono con una bambina.> come tutti del resto, ma non le importa è comunque stanca di rimanere appesa a quel modo: la posizione è scomoda e da lì non può vedere le stelle. <Ora toglimi le mani di dosso, razza di cavernicolo, e mettimi giù.> a questa ultima frase la bambina assottiglia gli occhi e rende la sua voce più tagliente, i muscoli talmente tesi si muovono in mille e piccoli tremori e le mani si sono ormai chiuse a pugno. Di paura ancora non ne sta avvertendo, sente solo un profondo dolore e una rabbia talmente grande da esondare il sentimento di odio. [Chakra: 7/10]

00:30 Norita:
 Ascolta la yakushi nella sua spiegazione della ragazza presta molta attenzione a cui decide di non rispondere, semplicemente la guarda male ancora col Byakugan attivo, ha la ragazzina ancora sollevata con la mano e ignora completamente la parte della del la scaraventa letteralmente al suolo e quando le chiede se è soddisfatto, lui risponde <NO non lo sono> dice guardandola <se le persone fin adesso ti hanno lasciato in pace è solo perchè sono del tuo stesso Villagio, Piccola Deshi Impertinente> dice guardandola col Byakugan Ancora attivo <comportati in Questo Modo con un Ninja Esterno al Tuo Villaggio Avrebbe Potuto ucciderti per quel tuo atteggiamento> dice guardandola mente disattiva il Flusso del chakra <Guarda Che Mi sono Molto Limitato, Ripeto fuori dal tuo villaggio per un atteggiamento simile, ci sono Ninja Mercenari o peggio, Se Continui a Provocare la gente in questo modo Finirai per Farti ammazzare con questo atteggiamento!!! finchè stai a Kusa Puoi fare l'impertinente quanto ti pare, ma fuori dal tuo villaggio ci rischi veramente la pellaccia> dice guardandola negli occhi serio come poche volte nella sua vita <e Fatti un Favore per il futuro smetti di giudicare i trascorsi di vita delle persone da quattro parole dette a caso, perchè fidati la gente attorno a te Vivrà Meglio e non troverà così fastidiosa la tua presenza come tu stessa mi hai fatto capire> lo sguardo adesso vira dal rabbioso a un tono più calmo e tranquillo. [Chakra 30/35]

00:49 Kuriya:
 Aveva proprio ragione. Viene scaraventata a terra, ma non si aspettava nulla di diverso, tutti agiscono nella stessa medesima maniera, per questo il mondo fa schifo, per questo lei si rifugia in un mondo di fantasia dove tutto è perfetto per lei. Nessuno capisce, nessuno la tratta come una persona, nessuno mai si sofferma a cercare di capire, nessuno mai le chiede delle motivazioni. E’ tutto un dannato triste loop, dove la gente non smentisce ciò che pensa, dove la gente non fa altro che comportarsi da animale, e più succede e più lei si comporta di conseguenza. E’ una bambina, cresce con l’esempio che ha intorno. Si rimette in piedi spolverandosi i vestiti dallo sporco del terreno e non fiata ma lascia che il ragazzo mascherato le illustri il suo pensiero, anche lui dopo tutto giudica senza conoscere, le fa schifo quella ipocrisia, per lo meno la Yakushi è coerente con quel che dice e fa. <Veramente no.> torna a guardare l’albero, forse sperando che sia cambiato, che sia diventano simmetrico e carico di armonia, ma è sempre lo stesso albero storto in quella vita storta, in quel mondo storto. <Non mi lasciano in pace. Tutti si comportano esattamente come te. Tutti si ostinato a trattarmi in questo modo, perché a nessuno importa capire. Io penso che il mondo faccia schifo. Che gli esseri umani facciano schifo. Che tutto sia sbagliato e storto. E ogni volta le persone non fanno che confermare questa mia visione.> una smorfia piena di disprezzo e odio, una rabbia che aumenta verso coloro che portano quel coprifronte. <Solo non pensavo che davvero le persone si lasciassero così tanto influenzare da quello che dico. A quelli di Kusa non interessa niente di me, e a quanto pare nemmeno a quelli di Konoha. Ma la cosa non mi stupisce, perché a quanto pare è vero che fa tutto schifo… e dopo tutto quelli di Konoha sono solo degli ipocriti assassini.> la sua unica colpa è solo quella di sperare, nel suo inconscio, che esistano persone diverse, ma è molto più facile prenderla con una bambina ferita piuttosto che cercare di capire il perché dietro a quella sua crescita storta. <Tu non vuoi che io giudichi, ma tu stai facendo la stessa cosa. Mi giudichi impertinente basandoti su quello che dico e come mi comporto… esattamente come ho fatto io con te. Magari cerco davvero la morte, magari è l’unica salvezza per me. Magari… chi lo sa, non sai nulla del perché mi comporto in questo modo, ti fa incazzare che io ti abbia giudicato in maniera avventata, anche tu fai lo stesso… ma chi è l’adulto fra noi? Chi dovrebbe essere di esempio all’altro? Chi dovrebbe prendersi cura dell’altro?> torna a guardare il cielo infastidita. <Gli adulti e i ninja sono tutti degli ipocriti, mi fanno schifo. Kusa fa schifo, Konoha fa schifo, il clan fa schifo. Ci sono persone che vantano di voler proteggere tutti, ma poi non glie ne frega nulla di chi è diverso da loro, che schifo.> il viso muta espressione velocemente e sembra rilassarsi in maniera anormale mentre fissa le stelle, lasciando trapelare da quello sguardo color rubino un profondo dolore, una malinconia che la spinge ad assentarsi da quel mondo. <Questo mondo è marcio… o forse sono solo io che non dovrei esistere, non esisto.> sono parole dure che mai dovrebbero uscire dalle labbra di una bambina così giovane, la quale ora rimane in silenzio a lungo prima di riprendere la parola. <Ma presto tutti si accorgeranno che ci sono. Tutti si accorgeranno che sono una Persona. E tutti pagheranno.> il tono calmo e rilassato si distanzia sempre di più da quella realtà proprio come gli occhi. Le stelle che sta guardando ora sono diverse, appartengono infatti alla sua mente, al suo mondo di fantasia: esse sono perfette e simmetriche, creando forme geometriche perfette e finalmente riesce a trovare sollievo. [Chakra: 7/10]

02:21 Norita:
 Guarda la Ragazzina che rotola a terra dopo il suo lancio e ascolta il suo discorso completamente la si avvicina si inginocchia la guarda negli occhi e a questo punto, fa una cosa che non reputava fosse possibile e si Toglie la Maschera, li in mezzo alla fitta nebbia davanti alla bambina toglie la maschera e si mostra in volto <il mio nome è Norita Hyuga, del villaggio della foglia> dice serio guardandola e continua <dici che noi di Konoha siamo degli ipocriti assassini, ma se avessi voluto ucciderti mi sarebbero bastati 4 colpi come quello di prima, quello è stato solo un piccolo avvertimento, per farti capire che la gente senza scrupoli come io non sono, non avrebbe esitato a farti fuori, mi dispiace di averti giudicata di fretta, e se proprio vogliamo essere completamente sinceri, nemmeno io posso proprio definirmi un adulto> dice guardandola e poi prende un fuuda dalla tasca e dice <Prendi> glie lo porge <qui dentro c'è un Kunai e sull'impugnatura è arrotolata una carta bomba sensore, in quanto Deshi conoscerai solamente le tecniche di base dell'accademia, per estrarlo dal fuuda basta pochissimo Chakra e potrai usarlo sia come fosse un pugnale che lanciarlo, e potrai anche sostituire la carta bomba sensore con una diversa che faccia più al caso tuo come preferisci.> dice guardandola negli occhi <io sono la Tigre di Konoha e sono Anche Norita Hyuga, e ho giurato di proteggere tutto il mio villaggio, e anche i ninja degli altri villaggi> dice guardandola serio in volto <e parlandoti all'inizio ho capito che non avrei ottenuto nulla, dovevo quindi ottenere la tua attenzione, e l'unico modo per ottenere la tua completa attenzione era quello di attaccarti, e trattarti nel modo in cui tu ti saresti aspettata di essere trattata, mi dispiace di averlo dovuto fare, ma era l'unico modo per farti tirare fuori le tue insicurezze e i tuoi dubbi> dice guardandola negli occhi ancora continuando <ora però Voglio dirti quello che penso davvero, non penso che tu sia una mocciosa impertinente, tu sei una Bambina, che ha subito chissà quali cose nella vita, persino dai ninja del proprio villaggio, perchè non credere so che a Kusa la vita non è facile, non lo è a Konoha figurati a Kusa> dice guardandola e dice <si Il Mondo è marcio, il mondo fa schifo, ma la tua vita è preziosa come quella di qualsiasi bambino della tua età> dice gurdandola con il fuuda ancora verso di lei <mi dispiace di non avere dietro un tonico di recupero del chakra, altrimenti ti avrei regalato anche quello> dice guardandola <ricordati queste mie parole, tu diventerai una potente kunoichi ne sono sicuro, e questo Kunai puoi aiutarti per difenderti fino a che non sarai abbastanza forte> dice guardandola negli occhi <Davvero mi dispiace di averti attaccato Piccola Kuriya, ma davvero non c'era modo, per ottenere la tua completa attenzione, e mi pare di esserci riuscito> se lei ha preso il Fuuda si alzerebbe e guardandola dice <Diventa forte Piccola e quando sarai Genin, adiamoci al Confine tra Konoha e Kusa mi farai vedere quanto sei diventata forte d'accordo???> dice guardandola negli occhi mentre adesso lo sguardo assieme alla sua espressione risulta triste e dispiaciuta per ciò a cui si è dovuto spingere tornando infine a indossare quella maschera <fammi sapere quando sarai Genin sai dove vivo e il mio nome basta un rotolo di pergamena>. [Chakra ON]

Norita usa Fuuda!

20:34 Kuriya:
 Il ragazzo mascherato muove i suoi passi verso la giovanissima di Kusa e si fa sempre più vicino, tropo vicino, ma ella è immobile e non riesce a muoversi non per la paura ma perché i muscoli stanno tremando troppo per colpa della tensione crescente alla quale è sottoposta. Lo vede, lo sente, ma intorno a lei la realtà già inizia a cambiare e velocemente cerca di rifugiarsi nel suo mondo immaginario, dove l’albero e le stelle sono simmetriche e tutto è perfetto ai suoi rubini occhi. Ciò che non dovrebbe accadere è invece che Norita entri a far parte del suo mondo, un essere non immaginario che appena si accovaccia di fronte a lei sembra inserirsi senza permesso nel suo mondo di fantasia. Quegli occhi ormai distanti e sbiaditi della bambina si sgranano mentre il ragazzo si toglie la maschera rivelando il suo volto. Ormai nel suo mondo non c’è nebbia e il terreno sotto di loro è cambiato mostrando una stradina fatta di ciottoli tutti colorati, disposti secondo un ordine preciso e secondo regole cromatiche che porta la strada a sfumare. Quell’invasione porta il cuore della bambina di Kusa a sobbalzare per un attimo: veloci battiti seguiti da uno stop momentaneo per poi ripartire velocemente e poi calmarsi. Il viso di quel ragazzo è perfetto. Essendo egli entrato nel suo mondo, ella lo vede perfettamente simmetrico e prego di armonia, la serietà della sua espressione è una perfetta cornice per quegli occhi completamente bianchi come due perle perfettamente lisce e sferiche. Il naso è al posto giusto, il volto dalla carnagione chiara non presenta alcun tipo di imperfezioni ed è liscia, la bocca della dimensione perfetta e i capelli neri così lisci come un manto di seta, perfettamente suddivisi da una parte all’altra del capo, ciocche della stessa lunghezza che ne circondano il volto. Per la prima volta la giovanissima vede un essere umano perfetto alla vista e non distorto, e non è una sua invenzione ma esiste davvero ed è nel suo mondo. <Voi di Konoha siete assassini. Come tutti, ma soprattutto voi.> il tono di voce della giovane deshi è leggero e non pare accusare Norita direttamente poiché ella sembra come in trance, persa in quel mondo e a mala pena riesce a parlare, sconvolta dal fatto egli sia lì. <Rispetto a me sei un adulto.> sussurra e ora sembra estremamente spaesata e confusa: cosa ci fa lui nel suo mondo, ma soprattutto come è riuscito ad entrare e quando. Abbassa delicatamente lo sguardo sul fuuda che le viene offerto dal ragazzo ma non lo prende ora, poiché le braccia rimangono lungo i fianchi incapaci di muoversi. Non le importa di quello che c’è dentro e della spiegazione sul kunai e sulla carta bomba che vi è arrotolata sul manico, non sono quelle le parole che rimangono impresse nella mente della giovanissima ma piuttosto sono le successive. Esse sono parole che nessuno mai le aveva rivolto e non credeva che potessero farle questo effetto. Ad essere sinceri quelli parole le sono già state dette, dal suo unico amico immaginario nel suo personale mondo perfetto, ma sono parole che non faceva altro che ripetersi da sola, essendo tutto frutto della sua mente, e sentirsele dire per davvero da qualcuno le arreca uno scompenso emotivo non indifferente. Solo dall’occhio destro inizia a scivolare una lacrima, che solca quel viso distante, confuso e apatico, solo da quell’occhio le lacrime scorrono fino a raccogliersi sul mento e ricadere a terra. La parte sinistra del suo viso rimane invece immutata come se conservasse ancora quella rabbia e quell’odio, quel disprezzo che una parte di sé sente nel vedere uno di Konoha nel suo mondo. <Tu mi vedi?> con la mano sinistra afferra il fuuda che le viene donato ma la destra invece si alza e si pone davanti al viso di Norita col palmo aperto, lei lo osserva attraverso le fessure presenti tra le dita. <O forse ti sto immaginando.> per la prima volta non è più sicura di riuscire a distinguere la realtà dalla sua immaginazione. <Si, fai parte della mia mente non c’è altra ragione, nessuno mi direbbe queste parole.> muove la mano davanti al viso di lui. <Non sei reale.> non può esserlo. <Vero?> ma la domanda viene posta spostando lo sguardo al suo fianco, dove il suo unico amico immaginario stanzia accanto a lei: un bambino con le sue stesse fattezze, indossa una tunica, ha i capelli rossi però e gli occhi blu, colori invertiti rispetto a lei. A lui viene posta quell’ultima domanda e solo lei può vederlo annuire con un dolce sorriso. Eppure c’è un modo per capire se sia reale o fantasia, un modo infallibile e torna ad osservare il ragazzo andando ad indicare il terreno sotto di loro. <La vedi? Cosa vedi?> allude alla strada di ciottoli colorati presente solo in quel suo mondo di fantasia, la prova è semplice: se egli è un parto della sua immaginazione e quelle parole sono solo illusioni che lei stessa si dice, allora egli vedrà quella strada; ma se il ragazzo e le sue parole sono reali allora egli non vedrà quella strada perché è solo nella mente della bambina. Il suo cervello non avrebbe motivo di creare un essere immaginario che faccia finta di essere reale, dunque in silenzio attende che Norita le dia una risposta. [Chakra: 7/10]

21:42 Norita:
 la guarda quella bambina spaesata dal suo atteggiamento, che le provoca a quanto pare una totale confusione, ma la salita inizia quando la bambina vede lo Hyuga togliersi la maschera, e lì sembra andare in estasi mistica. nonostante tutto ribadisce il fatto che i ninja di Konoha siano degli assassini, ma lo fa con un tono di voce molto meno marcato, molto meno deciso, senza odio ne arroganza, il suo tono di voce infatti è lieve come se fosse in balia di una visione. Poi Norita fa il suo discorso, parlando di come la sua vita sia preziosa, che lei è solo una bambina che ha sofferto molto, e le parole di lei in risposta lo colgono inizialmente di sorpresa, lascia che parole fruiscano da lei, come un Fiume, che scorre e non avrà pace fino a quando con raggiungerà il mare. e solo quando la Yakushi avrà terminato il suo discorso <Si Kuriya ti vedo, e vedo che hai ragione che il mondo fa veramente schifo> la guarda occhi negli occhi perle nei rubini, e conitnua <io ho perso i miei genitori quando ero molto piccolo avevo solo tre anni> dice guardandola <i miei furono rapiti trattati come cavie da laboratorio, esaminati torturati, seviziati e infine uccisi> fa una breve pausa <e la cosa ironica> ironica un corno <è che a fare tutto questo fu un altro Hyuga, un membro del mio stesso clan un ninja di Konoha, quindi si il mondo è un posto orribile, perchè esiste questo genere di persone, quella persona adesso è morta, e i suoi laboratori sono stati distrutti, ma ha lasciato in me una traccia indelebile con cui ho dovuto imparare a convivere negli anni.> poi fa una lunga pausa e continua <No Piccola non faccio parte della tua mente, non sono un prodotto della tua immaginazione, io sono reale come lo sei tu, fatto di carne, di ossa, di cuore, di emozioni, di obbiettivi, e di sogni, esattamente le stesse cose di cui sei fatta anche tu> quando parla di non essere un prodotto della mente della bambina le sfiora con indice e medio della mano destra unite la fronte come a volerne indicare appunto la mente e infine la domanda un pò strana a dire il vero e inizialmente non capisce ma accorgendosi che indica il terreno dice <se vuoi sapere cosa vedo nei dintorni> si guarda attorno per qualche attimo e dice <in realtà quasi nulla c'è una nebbia talmente fitta che non si vede nulla a 5 metri, ma se non ci fosse la nebbia vedrei: un parco con un bel prato curato, delle panchine e una stradina che conduce agli alberghi dell'isola> non chiede il perchè di quella domanda evidentemente avrà una sua motivazione specifica, anche se effettivamente vorrebbe chiederlo, e adesso che la bambina ha avuto le risposte che voleva, lo Hyuga attende la reazione di lei. [Chakra ON]

22:07 Kuriya:
 C’è un intruso nel suo mondo e non è un intruso qualsiasi ma un membro del villaggio di Konoha, il quale è responsabile di molte cose che la riguardano e non gode di certo della simpatia della bambina. La nebbia avvolge entrambi ma non nella mente della giovane, la quale continua a vedere quello che i suoi occhi desiderano, rifugiata ormai e in compagnia. Egli muove la bocca e le parla, afferma di poter vedere la bambina come tale ma ella non può abbandonarsi a queste parole, non può credergli così dal nulla. Il mondo fa schifo, gli uomini fanno schifo e questo ragazzo rimane accovacciato davanti a lei dopo aver messo in atto un piano incredibilmente subdolo ma efficace per aprirsi un varco ed entrare. Il peggio però sopraggiunge quando Norita narra della propria infanzia, di come alla tenera età di tre anni i suoi genitori furono rapiti e trattati come cavie da laboratorio per essere esaminati, torturati e infine uccisi. Di colpo le braccia si muovono piegandosi a livello dei gomiti, la mano destra afferra con forza il braccio sinistro poco sotto la spalla, e allo stesso modo la mano sinistra fa lo stesso con il braccio gemello. Si abbraccia talmente forte da tremare e dal suo viso emerge una valanga di rabbia, dolore e tristezza. No, egli non può fare parte della sua mente, perché le sta raccontando cose che la fanno stare male e lei ben sa che il suo mondo e tutto ciò che vi crea viene fatto per proteggerla e farla sentire bene. Davanti ai suoi occhi vede un laboratorio, informe, indefinito, buio, sporco e pulito, sente l’odore del sangue e dell’acciaio. Vede in quel luogo i genitori del ragazzo, ne sente le urla e le lacrime, ne sente la paura ed è una sensazione che le entra dentro come una pugnalata al cuore. Lentamente quel laboratorio si definisce sempre più davanti ai suoi occhi e diviene più conosciuto: è quello che lei conosce bene e le urla di quella donna e di quell’uomo si trasformano, si uniscono in un solo urlo che diviene meno potente ma più acuto. Lo riconosce perché è il suo stesso urlo, la sua stessa voce, e davanti ai suoi occhi quella coppia si trasforma prendendo le sembianze della bambina. I suoi ricordi passati e presenti si accavallano con la storia del ragazzo, gettando le mente della bambina in una profonda angoscia. Gli occhi color rubino prima si sgranano mostrando un profondo terrore, atavico si potrebbe dire, e poi di colpo si assottigliano dando sfogo al sentimento di rabbia e odio. <Perché mi stai dicendo queste cose?> sibila rabbiosa verso il ragazzo. <Questo è il mio mondo! Nel mio mondo non ci può entrare nessun altro che possa turbarmi o farmi del male, è un luogo mio, MIO!> smette di abbracciarsi, ma le braccia rimangono piegate al petto e le mani tremanti si stringono in due piccoli pugni. <Hai invaso il mio rifugio, porti con te la tua storia e turbi la mia sanità.> ulteriore prova della presenza reale del ragazzo la da’ lui stesso raccontandole ciò che vede e non vede e quello che vedrebbe, portando la giovanissima a scuotere la testa lentamente. Si abbassa sulle gambe accucciandosi e raccoglie con le manine poste a coppetta uno di quei ciottoli colorati di un arancione vivace. Quando torna eretta lo mostra al ragazzo, il quale, però, non potendo vedere le stesse cose che vede lei, vedrà solo un cumulo di terra e erba strappati dal terreno del parco. <Questo ciottolo fa parte di una strada, la mia strada, capisci? E’ perfettamente levigato, la sua forma è geometrica, e perfetta, è un piccolo cubo. La pigmentazione del colore, arancione, è della giusta tonalità e rilassa i miei occhi e la mia testa.> sorride dolcemente come se stesse parlando del suo tesoro più prezioso. <Vedi tu non saresti dovuto entrare qui, ma ci sei. I tuoi genitori. Io so… so cosa vuol dire essere una Cosa, essere una cavia, vivere in un laboratorio… ma io quando sono qui non voglio pensarci. Quindi se vuoi stare qui… devi rispettare un paio di regole, va bene?> risolleva lo sguardo guardando quel ragazzo negli occhi in maniera molto seria, indice del fatto che non sta scherzando e non lo sta prendendo in giro. Inconsciamente la deshi sta dicendo ben più di quanto vorrebbe e proprio con una di quelle persone che odia di più. [Chakra: 7/10]

20:38 Norita:
 Osserva le reazioni della Bambina e la guarda dapprima abbracciarsi da sola tremando e poi chiede lei perchè gli ha raccontato quelle cose ma con rabbia, e poi spiega che lui è a quanto pare entrato in un altro mondo uno creato dalla bambina che lui non vede, ma che esiste, quanto meno dal punto di vista della bambina, e iene a conoscenza del fato che questo mondo serve come una sorta di barriera contro il mondo, che altrimenti la ferirebbe e le farebbe del male, a questo punto replica <Ti ho raccontato la mia storia perchè entrambi abbiamo sofferto molto> la vede stringere i pugnetti e piegare le braccia al petto, e si avvicina ancora un pò per arrivare poi a una distanza tale da riuscire ad'abbracciarla, l'avvolge asciando cadere a terra la maschera, la recupererà in seguito e le sussurra all'orecchio <ti chiedo scusa piccola, non credevo di aver invaso il tuo mondo speciale> dice prendendosi una breve pausa e condinua <ti prometto che non accadrà più che io turbi la tua sanità, sia nel tuo mondo speciale, che nel mondo reale, e non permetterò a nessun'altro di farlo> dice ancora in sussurro mentre le stringe a se ancora per un pò. Lentamente disposta la bambina e la guarda negli occhi e ascolta con attenzione la descrizione di un inesistente ciottolo arancione di forma cubica, e poi lei gli parla di quel suo mondo immaginario, elementi di questo mondo sono: una strada fatta di ciottoli perfetti e tutti colorati, anzichè un parco; un ciottolo cubico arancione, al posto di un mucchietto di terriccio ed'erba. Alla fine lei disvela la verita poi, ha vissuto in un laboratorio è stata una cavia come Mamma Saori, e Papò Katsuyoshi, e se non si fosse nascosto, sarebbe toccato pure a lui, e lei quando è nella sua immaginazione, non intende pensare a queste cose, e dice a norita che se vuole restare in quel mondo, dovrà seguire delle regole, le SUE regole, dettate dalla bambina recupera la maschera lasciata cadere poco prima e dice <ho capito perfettamente, io non vedo un ciottolo> dice ponendo la mano sinistra sul terriccio ed'erba che la bambina tiene in mano e dice <ma se tu lo vedi come ciottolo arancione di forma cubica chi sono io per dire il contrario??> domanda retorico, come se stesse iniziando a comprendere il funzionamento di quel mondo immaginario, sorride ampiamente a quella bambina che pare averlo accettato nel suo mondo speciale e dice <Avanti dimmi quali sono queste regole, le seguirò alla lettera> dice guardando la bambina, attendendo adesso la reazione di lei. [Chakra ON]

21:42 Kuriya:
 Il ragazzo ha introdotto qualcosa che non avrebbe dovuto, ovvero la sua storia, la quale le ricorda spaventosamente la sua condizione attuale ma anche presente ed è per questo che ella ha reagito a tal modo, soffocata da quella piccola crisi che la vede poi abbracciarsi le braccia e in seguito stringere i piccoli pugni con le braccia piegate al petto. <Per me non è finita.> sussurra con quel tono rabbioso ma sottile, gli occhi dispersi verso un’altra finestra fatta di ricordi passati e presenti, e di prospettive sul suo futuro che sono nebulose e poco chiare. Se Norita può parlare al passato, lei non può permetterselo purtroppo. In quel suo mondo di fantasia, ancora intatto e ancora perfetto, dove ogni cosa è al suo giusto posto, persino il ragazzo ora ne fa parte e lei non ha potuto controllarlo, soprattutto non può controllare quell’abbraccio che le viene donato quasi a tradimento. Il ragazzo si avvicina e circonda il piccolo ed esile corpo della bambina con le sue braccia forti, calde e sicure. In circostanze normali avrebbe dato di matto poiché odia essere toccata e il solo contatto fisico le arreca un profondo disgusto, soprattutto se a farlo è uno di Konoha, ma in questo caso la situazione è diversa. Lui è nel suo mondo, e in tale luogo niente e nessuno può farle del male, inoltre lui, facente parte della sua immaginaria realtà, possiede dei tratti perfetti che lo rendono idoneo a rimanerci. Quell’abbraccio in sostanza non viene catalogato dal suo cervello come un qualcosa di pericoloso e disgustoso, ma come qualcosa di… indefinito. Quell’abbraccio procura nella bambina una serie di sensazioni nuove e scompensanti, che le creano un danno psicologico difficilmente catalogabile come positivo o negativo. Sente del calore che parte dalle braccia e dal corpo del ragazzo e si irradia trasferendosi a quello della bambina; tale calore le si infila nel corpo, sotto la pelle, le scalda i muscoli e le ossa e poi scende sempre più in profondità, toccando le corde della sua anima e il centro del suo corpo, e da lì inizia a diffondersi sempre più velocemente fino a lasciarla sopraffatta da una sorta di sentimento identificabile con la serenità. La bambina non si è mai sentita sicura e serena tra le braccia di qualcuno mai una volta nella sua breve vita, mentre adesso Norita rappresenta qualcuno, una Persona reale e tangibile in grado di non farle provare disprezzo e paura. Le parole che egli le sussurra all’orecchio sono poi la goccia che fa traboccare i suoi sentimenti, quel senso di soffocamento, quel sentirsi sopraffatta, si traduce in un pianto silenzioso, e ora entrambi gli occhi piangono lacrime silenti che portano con loro stupore e qualcos’altro di nuovo: felicità. Lei rimane immobile tra quelle braccia, non ricambia perché non ha il tempo di farlo, sta ancora cercando di capire cosa sia successo quando egli si distacca. La giovanissima lo osserva con espressione spaesata e stupita, le lacrime che ancora scorrono lungo le guance fino al terreno. <Non credo alle promesse… non so nemmeno se queste tue parole sono davvero vere, o se poi mi farai comunque del male. Non so se mi stai prendendo in giro, non so se mi posso fidare… ma dentro qui niente e nessuno può ferirmi, questo vuol dire che… correrò il rischio.> tutto quell’odio e quel disprezzo che provava per lui ora sono sentimenti così piccoli che nemmeno ricorda il perché li provasse. Mostra a lui il ciottolo, il suo ciottolo, ma egli non può vederlo e nemmeno toccarlo, ella ne è conscia e non può in alcun modo prendersela, anzi, dimostra solamente che lui è reale, l’unica persona reale ad essere così vicina a lei, ad essere così umano. Per la prima volta sorride in maniera normale verso quel ragazzo, il viso della bambina si rilassa a tal punto da mostrarsi per l’età che ha, estremamente giovane. Rilassato, normale, come quello di una Persona. Gli occhi riprendono quel colorito più vivace e quel sorriso pare illuminarle tutto il volto, come una rinascita; ella si abbassa e rimette a posto il ciottolo che si incastra perfettamente in quella stradina tutta colorata. <Nel mio mondo non devi portare nulla del mondo reale.> è la prima regola che va a dire mentre si rialza e torna a guardarlo in viso, mentre utilizza la manica destra per asciugarsi gli occhi. <Non si parla di me, del mio dolore, della mia vita. Non si parla di laboratori ed esperimenti, in sostanza questo è un mondo sacro, dove ci si rilassa e ci si rifugia. Quindi tutto quello che potrebbe turbarmi, non va bene.> precisa con assoluta chiarezza e serietà. <Non… mi farai del male e non turberai la simmetria e la perfezione che regna in questo luogo. In questo luogo non sono ammessi sconosciuti, non potrai portarci nessun altro senza dirmelo.> detto ciò la bambina porge la mano verso il ragazzo così come fanno gli adulti quando devono stringere qualche accordo. <Ci stai?> questo sancisce per lei un legame vero e proprio. Non si tratta di semplice conoscenza e nemmeno di semplice amicizia, è un qualcosa che li lega assolutamente, perché lei gli sta permettendo di entrare in uno spazio assolutamente privato. Lega le loro anime, le loro menti e questo sconvolge e confonde la piccola, poiché ella odia ogni essere umano, soprattutto se è di Konoha, ma quel ragazzo è come se fosse per lei asessuato. Non lo definisce, lo reputa parte di un qualcosa di diverso, di un mondo che non è marcio come lo è la realtà… è tutto molto confuso e molto più complicato e profondo. [Chakra: 7/10]

00:26 Norita:
 Lo hyuga ascolta lasciandole correre le primissime parole di lei, che una volta avvolta nell'abbraccio di quest'ultimo, un abbraccio pieno di calore, che a suo valta trasporta sentimenti di comprensione, affetto, e lei lo sente, e proprio in quell'abbraccio, dopo chissà quanto tempo in cui è dovuta perforza diventare ed'essere Forte, piange sfogando anni di dolore e sofferenza in pochi attimi, ma le sue sono lacrime silenziose, soffocate per troppo tempo, e quando si distacca nota l'espressione completamente spaesata, la bambina non si aspettava quell'abbraccio ma nemmeno le reazioni che lei stessa ha avuto, e dopo inizia a parlare, di come non creda alle promesse, di come non sa se può fidarsi di lui, ma è nel suo mondo immaginario, e lì niente può ferirla, quindi decide di correre il rischio, e Norita risponde solamente adesso <io non mento mai, mi mostro sempre per come sono, persino quando indosso questa> tira su la maschera mostrandola <se prometto una cosa metto in gioco la mia vita per mantenerla, perchè questo è il mio credo ninja, e questo non cambierà mai> la guarda negli occhi mentre lei ripone il ciottolo immaginario. ma a un certo punto Norita vede qualcosa di particolare sul volto della bambina, sta sorridendo, ma è un sorriso normale, da bambina, è un sorriso solare e allegro, che le illumina il viso, quella bambina è rinata, grazie a lui, e a questo punto lo Hyuga dona a quella bambina il sorriso più ampio e solare di cui sia capace, e lei inizia a elencare le regole del suo mondo immaginario perfetto, e lui ascolta con estrema attenzione, e alla fine lei porge la mano come si fa tra adulti per suggellare un accordo, e chiede se ci sta, se accetta quelle regole, e Norita stringendo la manina della Bambina appena rinata replica <Si Ci Sto!!!> dice secco guardandola, poi però il sguardo sguardo dello hyuga si accende e continua a parlare <ciò nonostante tu oggi sei rinata, e questo richiede un simbolo> dice guardandola con un gigantesco sorriso in volto <in quella Missione Segreta che ho eseguito, ho rischiato la vita, e sono rinato definitivamente come la Tigre di Konoha, e come me allora oggi sei rinata tu> dice guardandola mentre porta le mani attorno al proprio collo slacciando un cordino che appare dal kimono, e tira fuori quel ciondolo a forma di testa di tigre ruggente <questo ciondolo per me è estremamente importante, perchè rappresenta la mia affinità e il mio legame con le tigri, che non è dato solo dalla maschera, ma da tutta una serie di fattori, tutti strettamente personali> dice guardandola negli occhi mentre le mostra il gioiello <è fatto di Ossidiana, un minerale che ha la proprietà, si dice, di attirare le energie positive> dice guardandola mentre afferra i due capi del cordino, e va a circondare il collo della Kusana, legando il cordino subito sotto i capelli della bimba e poggiando entrambe le mani sulle spalle di lei dice <adesso questo ciondolo appartiene a te, e sarà il simbolo del nostro legame, perchè da oggi, come io sono diventato la Tigre di Konoha, Tu diventerai la Tigre di Kusa, e ricorda finchè avrai quel ciondolo al collo, io sarò con te, e tu sarai con me, e il nostro legame sarà indissolubile> e adesso pone la mano destra a mezzo sigillo della tigre attendendo che la kusana lo vada a completare con la sua manina dicencole <da Tigre a Tigre, saremo legati per sempre> sorride guardandola. se la bambina avrà completato il sigillo quel legame sarà definitivamente saldato e irrimediabilmente indissolubile. infine sciolto il sigillo lo Hyuga recupererebbe la maschera alzandosi in piedi e reindossandola e dice <Beh ci vediamo presto Piccola Tigre di Kusa.> Si allontana adesso diretto in albergo. [Chakra ON][END]

18:15 Kuriya:
 Quel ragazzo non mente mai e trovandosi nella dimensione della bambina, le sue non possono che essere parole vere, ed è solo grazie a questo che ella può credere e sentirsi più tranquilla. Una parte di lei teme che quel ragazzo possa comunque ferirla, teme che egli come ninja di Konoha, possa essere un pericolo da odiare, ma un’altra parte di lei non può che sentirsi felice di essere riuscita a trovare un legame reale e non più solo immaginario. Non ritiene opportuno rispondere alle sue prima parole e ripone il ciottolo immaginario al suolo, ciò che Norita potrebbe solo vedere è come ella lascia ricadere la terra raccolta sul terreno, in mezzo alla nebbia. La bambina è rinata per il fatto che sia riuscita a trovare un essere umano che non merita il suo disprezzo, per aver trovato un Legame, ma il fatto che sorrida mostrandosi finalmente ad altri in quello stato di pace dipende anche molto dal fatto che si trova nel suo mondo immaginario. Lì non è la prima volta che sorride e che si comporta da bambina, perché lì è protetta e solo lì può essere tranquilla… ma è comunque la prima volta che qualcun altro di reale la può osservare in quello stato. E’ la prima volta che prova quelle sensazioni, la prima volta che piange, ma è solo all’inizio, ma soprattutto sa perfettamente che non è una condizione che potrà durare in eterno, perché ella dovrà tornare a Kusa, dovrà tornare a quel laboratorio, dovrà tornare alla sua sporca e marcia vita, al suo Dolore. Ora la giovanissima deshi però non ci pensa, stringe la mano di Norita con presa salda e sicura, in silenzio lo ascolta in quel parlare di rinascita e simboli. Lo sguardo attento ne segue i movimenti e si affila nel vedere quel ciondolo di ossidiana che viene levato dal collo del ragazzo per essere mostrato a lei, come unico simbolo pregno di importanza per il konohano. Non riesce a capire dove egli voglia arrivare, ma lei rimane in silenzio ascoltando ogni parola, il viso rilassato e tranquillo, non vi è più presente quel sorriso di poco prima ma si può certo notare quanto ella ora sia a suo agio nel suo mondo, con lui. <Questo simbolo è molto importante per te.> questo ha capito da tutto quel discorso, eppure egli allunga le mani e pone al collo della bambina quello stesso simbolo: una testa di tigre. <A me?> riesce a comprendere l’importanza di quel gesto, poiché egli le ha spiegato quanto quel ciondolo lo identifichi e cosa significa per lui e la sua rinascita, non pensa che debba averlo lei ma è anche vero che quel gesto è qualcosa di molto profondo apposta per il suo significato. <A me.> sussurra ella e abbassa lo sguardo prendendo quel ciondolo ormai al suo collo fra le mani, lo tocca e lo sfiora con le dita percorrendone il profilo e la superficie levigata dell’ossidiana. <E’… un legame?> non riesce a credere a quanto sta succedendo, dei brividi potenti ed emozionali percorrono tutto il corpo di quella bambina, sconquassata, sconvolta da quella positività che per la prima volta avverte così chiaramente sulla sua pelle. Lo stupore per ciò che sente le fa sgranare ancora gli occhi color rubino tornando ad osservare il ragazzo nel mentre che le sue parole le entrano nel cuore e nell’anima. Lui forma il mezzo sigillo della tigre e la bambina capisce subito ciò che deve fare, è come completare qualcosa di perfetto, lei e lui in quel mondo, ed ella solleva la mano sinistra per andare a completare quel determinato sigillo, sugellando in maniera definitiva quell’incredibile e per lei assurdo legame. <Come tu stesso hai detto, le tigri rappresentano la tua affinità, sono importanti. Io non mi sento rispecchiata dalla tigre, ma dal serpente, quindi forse sarebbe più corretto dire che sono la Serpe di Kusa.> sorride affabile ma felice, perché sta prendendo una decisione importante, vuole legarsi a quel ragazzo anche se a modo suo. <Mi farò fare un ciondolo uguale a questo ma che rappresenti me. E’ avvenuto un grande cambiamento oggi, come il serpente che fa la muta e voglio che sia questo a rappresentarmi, verso questo mi sento affine.> stringe il ciondolo nelle mani. <Terrò questo ciondolo con molta cura fino a quando io non avrò la mia metà di questo legame e poi te lo restituirò. Per te è importante e anche io voglio avere qualcosa di importante che rappresenti sia me, che noi.> avere anche lei un ciondolo di ossidiana ma con la testa di un serpente, è qualcosa che rappresenta il suo legame con egli, il quale ha un ciondolo identico ma con una tigre, e allo stesso tempo, come la Tigre rappresenta lui anche lei avrà il suo animale al quale è affine. Gli sorride, di nuovo quel candido e innocente sorriso. <Grazie.> è questo il suo saluto per lui quando egli se ne va, uscendo dal suo mondo immaginario e facendolo così disperdere anche intorno alla giovanissima, la quale si ritrova catapultata nella realtà, nella nebbia. <A presto Tigre di Konoha.> stringe ancora quel ciondolo e osserva il ragazzo andare via fin quando potrà ancora vederlo. [end]

La giovane Kuriya, incontra la Tigre di Konoha, al parco dell'isola chumoku, la loro discussione parte in maniera molto conflittuale, derviato dal fatto che la Kusana odia tutto, odia tutti, ma sopratutto odia i Ninja di Konoha, ma lo Hyuga, agendo d'impulso attacca, ottenendo l'effetto collaterale di ricevere la completa attenzione da parte della bambina, può così provare a rompere quel muro ch'ella ha posto tra loro, e il tutto si conclude con....