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[ O.M.M. ] - Entrata Tenshi

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con Kaori, Tenshi

14:19 Kaori:
 E' trascorso un giorno da quando Kaori, assieme ad Azrael, è arrivata all'isola Chumoku. Grazie agli strabilianti poteri del marito, la donna si è ritrovata con l'arrivare alla destinazione prescelta nel giro di un istante, viaggiando per il tempo necessario allo sbattere delle proprie ciglia. Il Summit non è ancora propriamente iniziato ma fin da subito è chiaro come il posto sia traboccante di gente proveniente da ogni dove. I pallidissimi abitanti di Kiri dove la nebbia spesso e volentieri impedisce ai raggi solari di sfiorare la pelle dei suoi abitanti, gli abbronzatissimi sunesi con i loro abiti di tela chiari ed anche vari abitanti dell'Erba e della Foglia nella loro normalità. La Dainin ha preferito lasciare a casa i due gemelli così che le nonne dei piccoli potessero passare con loro un po' di tempo, temendo che l'idea di questo Summit pubblico potrebbe sfociare in un qualche tipo di trappola o attacco improvviso. Per ogni evenienza una copia è comunque rimasta alla Foglia per assicurarsi che non accada nulla di pericoloso, ma la mente della Hyuga è comunque catalizzata dal timore che qualcosa possa succedere ai suoi bambini. Detesta star loro lontana. Per distaccare la mente da questo pensiero, quest'oggi la donna ha deciso di fare un giro per l'isola, così da poter quanto meno scoprire le bellezze di questo luogo. Lasciato Azrael a poltrire nella sua stanza, ha iniziato a vagare per l'isola guardandosi silenziosamente attorno. Veste di abiti semplici composti di no yukata chiaro che arriva ad abbracciarle le cosce pallide ed un paio di sandali bassi che le modellano i piedi. I lunghi capelli scuri sono legati in una morbida treccia al centro della schiena mentre le braccia son lasciate ricadere come morte ai lati del corpo nel suo lento avanzare. Nessun haori speciale, nessun'arma con sé, solo il chakra attivo ed il coprifronte della Foglia legato attorno al collo, la placca metallica con l'effige di Konoha a protezione della gola sensibile. Cammina tranquilla, da sola, ammirando le particolarità dell'isola fino a quando non si ritrova ad addentrarsi in un parco soleggiato ed immerso nel verde. Qualche panchina costeggia le vie interne del posto mentre alberi e cespugli caratterizzano la zona dando l'idea di essere dentro un meraviglioso giardino. Serena, pacata, s'immerge in tutto quel verde respirando a pieni polmoni la fresca aria del primo pomeriggio, soffermandosi ad ammirare, poi, un cespuglio fiorito alla propria sinistra. Non ha mai visto quel tipo di pianta e per questo ne rimane affascinata. I petali sono bianchi e sfumano sulle punte in un viola leggero. Le foglie sono di un verde brillante, piccole e delicate, assai graziose. Si china semplicemente, elegante, ad inspirarne l'aroma socchiudendo per un istante soltanto le palpebre leggere. [ Chakra: on ]

14:36 Tenshi:
 Ottobre. Il mese in cui il mondo cambia il suo colore. Foglie gialle e arancioni ricoprono il suolo, per poi essere soffiate via da un leggero vento fresco. E' un mese di passaggio, un mese in cui non è né estate, né inverno. E la genin si trova da circa una settimana in quel luogo, l'Isola Chumoku, dove si sarebbe tenuto il Summit dei Kage. E' la prima volta che sta lontana da Konoha per così tanto tempo. In realtà, non aveva mai fatto un viaggio, se non per qualche missione. Oggi, il tempo è strano. Tutto appare circondato dalla nebbia, la quale raramente si vedeva al villaggio della Foglia. Per cui, la genin non è abituata a quella foschia e al non avere una visuale completa del mondo che la circonda. E, prima di uscire, si era chiesta come sarebbe stato camminare in mezzo a quella nube bassissima, che toccava il suolo. Questo aveva acceso la sua curiosità e, perciò, aveva deciso di fare una passeggiata, mentre Onosuke era immerso, beato, nel suo pisolino pomeridiano. Adesso, si trova al parco. I passi lenti sono accompagnati dal rumore delle foglie secche calpestate. La nebbia, lì, non è così fitta come immaginava. Anzi, quel parco appare parecchio soleggiato, anche se i raggi del sole vengono filtrati, in realtà, dalle fronde dei grandi alberi. I lunghi capelli rosa, raccolti in una coda di cavallo altra, ondeggiano da un lato all'altro, mentre la Senjuu avanza all'interno di quel bellissimo parco. Una fascia nera, sulla quale vi è la placca metallica con il simbolo della Foglia, li tiene ben tirati all'indietro, mentre la frangia rosea è lasciata ricadere sulla fronte. Indossa una maglia rosa a maniche lunghe, con uno scollo a barca, che lascia scoperte le scapole e parte delle spalle. Dei pantaloni blu, in jeans, a vita alta, le fasciano il grembo, per poi allargarsi sulle cosce e stringersi alle caviglie con due elastici bianchi. Una cintura, di un rosa più acceso rispetto alla maglia, tiene i pantaloni ben stretti, con un fiocco proprio al centro del grembo. Ai piedi, ha delle scarpe di tela rosa, a tinta unita. Insomma, se non fosse per il coprifronte, agli occhi degli altri non sembrerebbe una kunoichi. Mentre continua ad avanzare, nota, di fronte a lei, una figura a lei molto familiare, intenta ad odorare il profumo di alcuni fiori particolari. Quel colore dei capelli, quegli atteggiamenti eleganti, quel viso, quegli occhi. < K-Kaori-sama? > esclama, dopo essersi accertata che si trattasse veramente di lei. Era facile, infatti, sbagliarsi, dato che, in quell'isola, erano accorse miriadi di persone. Ma quegli occhi, indubbiamente, erano quelli di Kaori Hyuga, la moglie del suo sensei. Si avvicinerebbe a lei, per poi chinare il capo in segno di rispetto. < S-salve Kaori-sama, che piacere! > direbbe, tenendo ancora il capo chino. [Chakra off]

14:54 Kaori:
 L'odore di quei fiori è fin troppo penetrante per la donna che, arricciando il naso, si discosta dal cespuglio per sfuggire a quella sgradevole sensazione di fastidio. Permane immobile ad osservarne comunque forma e colore chiedendosi se, alla luce diretta del sole, quelle sfumature non possano apparire ancora più vivide e brillanti di quanto non facciano in questo momento, leggermente ingrigite dalla presenza di quella fastidiosa nebbia scesa sull'isola. Sta per muovere un nuovo passo e proseguire la sua passeggiata quando una voce arriva a richiamare la sua attenzione portandola a cambiare i suoi piani; all'udire quel timbro delicato chiamare chiaramente ed inequivocabilmente il suo nome, Kaori si volta per andare a ricercare con lo sguardo dal fonte di quel suono. Le ci vuole poco per riconoscere nei lineamenti della ragazza accanto a sé la giovane Tenshi Senjuu, l'allieva di suo marito. Le due non hanno mai avuto un vero e proprio incontro diretto prima di quel momento ma Kaori ha visto in più di una occasione Azrael al fianco della genin e ha sentito anche l'uomo parlare di lei piuttosto spesso, motivo per cui le viene semplice riconoscere quel viso come quello della kunoichi in questione. Le labbra della Dainin si distendono lievemente verso gli estremi in un sorriso delicato e vagamente accennato, cordiale ma non particolarmente definito, che la fanno apparire disponibile e ben disposta ma anche, in qualche modo, distante e distaccata. < Buongiorno. > saluterebbe la Hyuga ruotando ora anche il resto del corpo in direzione della giovane, il respiro calmo e rilassato a gonfiare e sgonfiare i suoi polmoni in un ritmo lento e cadenzato. < Tu sei Tenshi, giusto? L'allieva di Azrael. > le domanda quasi per circostanza, che per reale incertezza, volendo dare modo alla ragazza di risponderle senza perdersi in presentazioni imbarazzanti o pompose. < Ti godi le meraviglie di quest'isola? > le domanda, poco dopo, con tono gentile, pacato, ruotando appena lo sguardo verso il verde che le circonda fin quasi a perdita d'occhio. < Peccato solo per questa nebbia. Rovina un po' l'atmosfera, personalmente parlando. > aggiunge leggermente crucciata con un vago cenno di disappunto nella voce, tornando solo a quel punto a portare sulla ragazza lo sguardo e donarle la sua più totale e completa attenzione. [ Chakra: on ]

15:17 Tenshi:
 Mentre ha ancora il capo chino, molti pensieri le affollano la mente. E se fosse stato uno sbaglio disturbarla? E se la Hyuga avesse voluto trascorrere un po' di tempo in solitudine? Ormai, però, era troppo tardi ed il danno era già stato fatto. Al saluto della donna, la Senjuu alzerebbe finalmente il capo, guardando il sorriso che si allarga sul volto della Dainin. Un sorrisetto si dipingerebbe anche su quello della genin, imbarazzata dalla situazione in cui si è cacciata. Andrebbe a congiungere le mani sotto al ventre, come è solita fare quando è agitata. Le stringerebbe, per poi rispondere alla domanda di Kaori. < S-sì, sono io > balbetta. Perché deve sempre balbettare quando incontra qualcuno? Quanto vorrebbe che quel tratto del suo carattere sparisse una volta per tutte. L'imbarazzo, infatti, avvolge la sua mente, al punto da non farle pensare in modo lineare. Appare come se fosse una bambina curiosa, ma troppo imbarazzata per poter parlare normalmente. Un lieve rossore le colora le guance, mentre il sorriso è ancora stampato sul suo volto. < Mmm! > mormora in tono affermativo, annuendo con la testa. Sembrerebbe una ragazza molto impacciata e timida, che non riesce ad aggiungere altro ad una semplice affermazione. Gli occhi cerulei sono fissi sui lineamenti delicati del viso della Hyuga, mentre cerca di riprendere il controllo del proprio corpo, calmando quell'agitazione e quell'imbarazzo. < Eh sì, non avevo mai visto così tanta nebbia a Konoha >. Oh, è riuscita a parlare! Menomale. Sarebbe stato ancora più imbarazzante se non fosse riuscita ad aggiungere qualcos'altro alla conversazione. Nel frattempo, un pensiero le risuona nella mente. Kaori Hyuga è un grandissimo ninja medico. E la genin è stata sempre affascinata da quel mondo. Una delle sue aspirazioni più grandi, infatti, era proprio diventare un medico come la donna che ha davanti. Quell'aspirazione, poi, si conciliava perfettamente con l'obiettivo che tre anni fa si era imposta: salvare le persone. Non importa da cosa, non importa da chi. Le due cose sembrano perfettamente legate. Magari, proprio in quel momento, avrebbe potuto fare delle domande alla Dainin. Quando le sarebbe capitato di incontrarla di nuovo? < K-Kaori-sama > fa una pausa, cercando di calmare quel balbettio con un bel respiro profondo < so che forse non è il momento adatto, ma avrei qualcosa da chiederle. Per lei va bene? > direbbe, quasi tutto d'un fiato. Gli occhi cerulei appaiono lucidi e trepidanti, accesi ed ansiosi, mentre aspetta una risposta da parte della donna. [Chakra off]

15:31 Kaori:
 A prima vista la genin appare timida ed imbarazzata, spontanea nel suo modo di balbettare ed arrossire, ricordando alla Dainin quella che era stata la sua versione più giovane ormai molti anni prima. Ricorda perfettamente quella sensazione di timore e reverenza che aveva provato nell'incontrare per la prima volta di persona un ninja del calibro di Azrael o Yukio ed il pensiero che in questo istante, la ragazza davanti a lei, stia provando lo stesso per avere davanti la stessa Kaori, la porta a sentirsi particolarmente strana. Ancora non si è propriamente abituata all'idea di essere "Kaori Hyuga, Dainin della Foglia". Il pensiero la fa sorridere: quel tipo di presentazione era stato una specie di firma per Azrael fino a qualche anno prima. Senza aggiungere alcunché, comunque, la Hyuga sorride alle parole della Senjuu annuendo leggermente quando questa, superato il panico iniziale, risponde con maggiore calma alle parole della donna. < Mi chiedo se siamo state sfortunate o se invece non sia la norma da queste parti. In effetti siamo abbastanza vicine a Kiri qui… > osserva ad alta voce la Hyuga inclinando lievemente il capo con fare assorto mentre riflette su questa frivola questione. Scaccia tuttavia rapidamente il pensiero quando, nel giro di poco, la genin va a richiamare nuovamente la sua attenzione con rinnovata agitazione. Kaori raddrizza il viso e l'osserva con assoluta pacatezza, unendo le mani lungo il proprio corpo all'altezza dell'unione fra le cosce, le ampie maniche dello yukata a pendere fin quasi a solleticarle le ginocchia. < Respira. Non serve essere nervose. > le sorride serafica, Kaori, con tono basso e accomodante, lento, quasi una carezza rivolta al viso delicato della fanciulla davanti a sé. < Sei l'allieva di un Tessai, io dovrei essere una passeggiata per te, in confronto. > cerca di scherzare la donna per alleviare la tensione dell'altra, per aiutarla a sciogliersi e sentirsi più tranquilla. Ascolta quindi, a quel punto, le sue parole, ritrovandosi a sollevare di poco le sopracciglia in una espressione chiaramente sorpresa ed interrogativa. Permane con le rosee chiuse, pressante lievemente in una linea sottile e leggera, senza mostrare stupore in alcun altro modo se non nel semplice sguardo. < Certamente. Dimmi pure, ti ascolto. > acconsente con tono gentile, morbido, annuendo una volta solo col capo in segno di incoraggiamento, attendendo placida che la giovane dia voce ai propri pensieri. [ Chakra: on ]

15:58 Tenshi:
 E' una donna molto sicura di sé, quella che ha davanti. Una Dainin, nonché una delle kunoichi più grandi del mondo ninja. E' bello poterle parlare, nonostante la genin sia molto imbarazzata al riguardo. Chissà com'era la Hyuga, quando era solo una genin. Chissà se anche lei si imbarazzava quando si trovava davanti ninja di una certa importanza. Chissà se anche la Senjuu, un giorno, sarebbe riuscita ad acquistare una tale sicurezza. La rosata si limita ad ascoltare le parole della donna, non aggiungendo altro. Continuerebbe, soltanto, a sorridere e a stringere le proprie mani, l'una contro l'altra. Al balbettare della genin, la Hyuga risponde con un invito. La giovane, perciò, annuirebbe e prenderebbe, ancora una volta, qualche respiro, mentre continua ad ascoltare le parole della donna. Una risatina, poi, verrebbe fuori dalle labbra della rosata. Quella battuta, contribuisce, in qualche modo, a metterla a proprio agio. La tensione era stata spezzata. Continuando a ridere, lascerebbe la presa delle mani, portando la destrorsa dietro la nuca ed allargando il sorriso. < Sì, ha ragione >. Ripensa all'affermazione appena pronunciata, per poi portare entrambe le mani davanti a lei, con il palmo aperto, rivolto verso la Dainin, scuotendole da un lato all'altro. < Non che lei sia meno importante di Azrael-sensei, si intende… >. Non vorrebbe mancarle di rispetto in alcun modo, già al loro primo incontro. Adesso è tranquilla. Le parole vengono fuori fluide e pacate, come sempre. Le mani vengono abbassate e le braccia vengono riportate nuovamente lungo i fianchi. Poi, alla domanda della Senjuu, la donna fa un'espressione interrogativa, rispondendo in modo affermativo. < Beh… > nuovamente, le mani verrebbero portate all'altezza del petto. Comincerebbe a giocherellare con le dita, guardandole, per scacciare l'ansia. < So che lei è un grandissimo ninja medico > lo sguardo, deciso, verrebbe adesso poggiato su quello perlaceo della donna < e devo confessarle che… mi piacerebbe molto diventare come lei. Cioè… diventare un ninja medico. Ci ho pensato parecchio, cercando di capire se fosse realmente la strada giusta per me. Ed ho capito che voglio diventare veramente un ninja medico >. Si è lasciata andare. Ha iniziato a parlare a ruota libera, senza fare nessuna pausa. E' raro, da parte sua parlare così tanto, ma, quando si tratta dei suoi sogni, darebbe l'anima pur di far capire agli altri quanto tiene ad essi. < Potrebbe aiutarmi in questa impresa? > chiederebbe alla fine, continuando a guardarla negli occhi e a giocherellare con le dita delle mani. [Chakra off]

16:14 Kaori:
 Una risatina sfugge dalle rosee della Dainin quando la giovane kunoichi cerca di rispondere alle sue parole mantenendo pacata quella conversazione, sciogliendosi poco a poco fino a conversare serenamente con lei. < Non importante, forse, ma quanto a potenza… > si ferma Kaori lasciando sospesa la frase fra loro per qualche istante prima di riprendere. < ...ne ho di strada da fare, per raggiungerlo. > aggiunge con genuina sincerità e piena consapevolezza, per niente imbarazzata dall'idea di ammettere senza troppi preamboli di non essere ancora lontanamente capace di eguagliare le capacità del suo compagno di vita. Apprezza la gentilezza della genin, il suo tentativo di non mancarle di rispetto mettendola sullo stesso piano del suo sensei, ma sa che il divario fra loro, seppur sottile rispetto a quello che li aveva separati un tempo, è ancora presente. Non se ne vergogna, anzi. Accoglie quella consapevolezza come uno stimolo a migliorare e rafforzarsi, un incentivo per non lasciarsi mai andare e continuare ad allenarsi per tentare, un domani, di raggiungerlo. Ad ogni modo scaccia via il pensiero silenziosamente tornando a portare su Tenshi la propria attenzione. La ragazzina si è sicuramente rilassata, ma l'argomento in questione deve esserle particolarmente caro a giudicare dal modo in cui il suo corpo sembra reagire. Kaori osserva il movimento delle sue mani, sostiene il suo sguardo e ascolta attentamente le sue parole ritrovandosi alla fine a schiudere le rosee in una espressione ragionevolmente sorpresa, ma per niente dispiaciuta, anzi. < Ohh. E' questo di cui volevi parlarmi? > domanda la donna aprendosi poco dopo in un sorriso rassicurante, calmo, sollevando leggermente il capo in un cenno di comprensione. < Vieni, passeggiamo. > la invita quindi voltandosi, incitandola silenziosamente ad affiancarla e avanzare al suo fianco in un lento alternarsi delle leve inferiori. Se seguita dalla giovane Tenshi Kaori andrebbe a camminare tranquilla, tenendo ancora le mani unite davanti a sé lungo il corpo. < Io posso certamente seguirti ed insegnarti quello che so, ma se sarai in grado di diventare un ninja medico, questo dipende solo da te. > chiosa la donna ruotando appena il viso ad osservare lo sguardo della genin. < Prima di scoprire se possiedi le capacità magiche necessarie a questo tipo di specializzazione, vorrei assicurarmi che tu sia sicura della tua scelta. > prosegue Kaori prendendo una piccola pausa e quindi riempiendo i polmoni di aria nuova. < Perché vuoi diventare un ninja medico? Perché sei sicura che sia la tua strada? > domanda, fermandosi, così da poter guardare liberamente l'altra negli occhi in paziente attesa della sua risposta. [ Chakra: on ]

16:40 Tenshi:
 Sorride alle parole della donna, non potendo aggiungere altro. E' impressionata dal fatto che una kunoichi della portata di Kaori Hyuga non si senta ancora abbastanza forte. Che ancora debba migliorarsi, per poter raggiungere un certo obiettivo. Non si smette mai di crescere, di diventare più forti e questo, la Senjuu, lo sta solo assaporando ancora. In questi ultimi anni si è allenata molto per diventare quella che è oggi, ma sa benissimo che ancora non basta. E sentire quelle parole da parte della Dainin, la rassicurano, in un certo senso. Sono una spinta a dare di più, a diventare sempre più forte, ogni giorno della propria vita, senza fermarsi mai. < Ecco… sì, è proprio questo >. La guarderebbe, fermando le proprie mani, per poi annuire all'invito della Hyuga. La seguirebbe, affiancandola sulla destra, lasciando che i passi avanzino lungo il prato cosparso di foglie. Lascia che la donna parli liberamente, mentre camminano l'una di fianco all'altra, senza interromperla, ascoltando, affascinata, le sue parole. Se sarà in grado di diventare un ninja medico, dipende solo dalla rosata. Dalla sua determinazione. Da quanto la sua volontà è forte. Ma lo è? La sua volontà è davvero così forte? Lei spera di sì, ma sa bene che, un tempo, la sua personalità era molto debole. Non che adesso non lo sia, quella debolezza non la abbandona mai. Ma in quel sogno ci crede. Quell'obiettivo, vuole realizzarlo. La kunoichi fa una breve pausa, facendo un respiro e riempiendo l'aria intorno a loro di una strana suspense. Poi, ferma i propri passi, ed ecco che le parole vengono pronunciate liberamente. A quella domanda, anche la genin blocca il suo andamento, voltando il busto verso la Dainin. < Io ho un obiettivo. Credo che sia il più grande della mia vita. Potremmo dire che è una delle mie colonne portanti > si interrompe, abbassando lo sguardo, portandolo sulle proprie scarpe rosa. Quell'obiettivo sarà davvero così forte ed importante da portarla a diventare un ninja medico? < Voglio salvare le persone > direbbe, quasi con un filo di voce, continuando a guardare le proprie scarpe. < Voglio salvarle, non importa da cosa > esclamerebbe, con più decisione nel proprio tono di voce, alzando lo sguardo e portandolo su quello della donna. < Io sono disposta a dare la mia vita per gli altri. Magari può sembrare un obiettivo stupido, non so… ma ci credo veramente. E penso che il miglior modo per farlo sia diventare prima un ninja medico >. Nelle sue parole non c'è traccia di dubbio. Vuole farlo. E' una delle poche cose su cui è veramente decisa. [Chakra off]

17:07 Kaori:
 Le due camminano calme per i giardini di quell'isola, fianco a fianco. Il passo è lento, cadenzato, non hanno alcuna fretta. Non hanno una meta da raggiungere, un luogo in cui andare, semplicemente avanzano per quel sentiero addentrandosi nel parco presente così da poterlo meglio osservare e conoscere. Si godono la bellezza circostante ed al contempo, conversano. Deve ammettere, la Dainin, che da molto non le capita di incontrare qualcuno desideroso di unirsi alla squadra medica e pertanto si riscopre assai felice dell'interesse mostrato da parte della genin per la sua vocazione. Tuttavia, per quanto desiderosa di accogliere una nuova kunoichi nella propria squadra, sente il bisogno di assicurarsi che lei sia pronta per farne parte, che sia spinta da un motivo abbastanza forte e sano, che sia consapevole di cosa voglia dire, realmente, essere un ninja medico. Si ritrova pertanto, alla fine, ad arrestare il proprio passo per ascoltare le parole della ragazza in risposta alle domande appena poste. La guarda negli occhi, sostiene il suo sguardo e sorride melliflua quand'ode quanto ella ha da dirle. Le piace la sua risposta, il suo spirito, nonché ciò che l'ha spinta ad avvicinarla quel giorno. Ritrova in lei una nuova somiglianza con la Kaori degli esordi ed annuendo va ad accomodarsi su una panchina lì vicino, accavallando sinuosa le gambe in un unico fluido gesto. L'osserva con il capo ben alto, il mento dritto e lo sguardo fermo ad osservare l'espressione altrui. < E' un ottimo punto di partenza, Tenshi. > principia col dire, la donna, pacatamente. < Queste motivazioni ti fanno onore, non c'è nulla di stupido in quanto hai detto o in quello che senti. > la rassicura con evidente convinzione nel tono, sinceramente compiaciuta dalla risposta altrui. < Tuttavia voglio che tu sappia cosa significa essere un ninja medico prima di poter prendere la tua decisione. > .. < Diventare un medico non ti renderà un Dio, noi rimaniamo e rimarremo pur sempre uomini. Possiamo imparare a sfruttare il potere della natura, ma non saremo mai noi stessi natura. Non siamo e mai saremo divinità e non possiamo avere il controllo sulla vita e sulla morte. Possiamo solamente fermare, posticipare la fine, ma questa arriverà comunque per tutti un giorno o l'altro. E questo non è un nostro fallimento ma solo un nostro limite. > Principia la donna prendendo una pausa, guardandola greve. < Molti ci addossano molte colpe quando le nostre capacità non arrivano a salvare qualcuno. A volte siamo semplicemente noi stessi ad essere incapaci di perdonarci quando non riusciamo ad impedire che un nostro caro od un nostro paziente muoia. Capita talvolta di perdere di vista i nostri limiti, la consapevolezza che essere un medico vuol dire poter arginare i danni, non donare la vita, quando si ha a che fare con la morte spesso quanto noi. > precisa Kaori con un sorriso amaro e malinconico sulle labbra. < In battaglia, poi, un medico è la risorsa più preziosa che la squadra ha. Se lui cade gli altri non avranno possibilità di salvarsi in caso di pericolo. Quindi non potrai essere avventata né metterti spesso in prima linea perché dovrai riuscire a tenerti al sicuro se vorrai curare i tuoi compagni. > aggiunge, guardandola, fermandosi per qualche istante. < Credi di poter comunque reggere tutto questo? > le domanda, incuriosita, con espressione pacatamente paziente, quasi come se volesse sfidare l'altra a tirarsi indietro davanti a questo tipo di implicazioni morali. [ Chakra: on ]

17:35 Tenshi:
 Guarda la donna sedersi elegantemente su una panchina. Lei, semplicemente, sta di fronte alla kunoichi della Foglia, rimanendo in piedi. Poi, ascolta le sue parole. Sono parole gentili, ma allo stesso tempo due. Parole che, in qualche modo, le fanno ricordare la conversazione avuta qualche anno fa con una kusana, Kouki Yakushi. E poi, quella di qualche settimana fa, con Shukuyota Koi. Non può salvare tutti. Questo, ormai, lo ha ben capito. Ma, fino a quando potrà farlo, ci proverà. Ad ogni costo, cercherà di salvare le persone, fino a raggiungere il proprio limite, senza però superarlo. Perché, altrimenti, senza quell'obiettivo, la sua vita sarebbe vuota. E' ciò che la spinge ad andare avanti. Per questo ha deciso di diventare un ninja. E per questo, adesso, vuole fare un altro passo verso quel grande obiettivo, diventando un medico. Porta le mani dietro la schiena, acchiappandole e stringendole l'un l'altra. Lascia che la donna concluda il proprio discorso, per poi dare voce ai propri pensieri al riguardo. < Io non voglio essere un Dio, non è certo questo il mio obiettivo > abbasserebbe lo sguardo, continuando a stringere le mani dietro la schiena. Le dita della mancina sfiorano la piccola cicatrice sulla mano destra, dovuta alla ferita, finalmente sanata, che le aveva procurato la piccola Koi. Ripensa al dolore che ha sopportato. Ripensa a quanto abbia dovuto soffrire, prima che guarisse del tutto. Eppure, era solo una piccola ferita alla mano. Quanto sarà grande la sofferenza di chi subisce delle ferite più gravi? Questo pensiero rafforza la sua volontà. < Io voglio soltanto che il dolore delle persone venga affievolito dalle mie mani. Se poi ciò che li aspetta è la fine, io sono disposta a rassegnarmi. E' la natura a decidere la sorte di un individuo. Non io. Però, spero almeno che quella fine non sarà troppo dolorosa, ecco >. Comincerebbe a dondolarsi con piccoli movimenti dei piedi, stringendo ancora le mani dietro la schiena. < Io… credo di poter reggere. Cioè, lo spero > il tono è tranquillo, basso. Lo sguardo viene riportato sulla Dainin. Un sorriso si dipinge sul volto della rosata. E' pronta a correre qualche rischio, pur di dar sollievo alla gente. Sollievo che potrà essere vita, oppure, semplicemente, potrà essere morte. E, piano piano, si rende conto che la sua forza di volontà è molto più forte di quanto credesse. Magari, a volte avrà paura. Quando qualcuno morirà fra le sue mani, si sentirà in colpa. Ma non si pentirà mai di aver intrapreso quella strada. < Sono consapevole dei miei limiti > afferma, con grande fermezza. Non è mai stata così decisa in vita sua. [Chakra off]

17:54 Kaori:
 E' curiosa di vedere le reazioni della ragazza. Curiosa di vedere il suo sguardo, di sentire le sue parole, di scorgere sul viso tutti quei segnali che mostreranno palesi i suoi pensieri sulla sua pelle. Osserva il volto di Tenshi con elegante compostezza, senza fissarla, ma senza neppure perdersi alcun cenno delle sue espressioni. La scruta e studia lasciandole tutto il tempo di cui ha bisogno per risponderle. E quindi l'ascolta. Ode ogni singolo fonema con interesse donando a lei tutta la sua attenzione e cercando riprova delle sue parole nel suo sguardo. Sembra decisa, sincera nel suo rivolgersi alla donna. La cosa la porta a sentirsi lieta di aver potuto parlare con lei, felice di sapere che ancora oggi esiste qualcuno realmente desideroso di cimentarsi in un cammino tanto arduo e complesso come quello del ninja medico. L'ultima persona che le abbia dato una simile soddisfazione è sua figlia Kouki, divenuta parte dell'Organizzazione Mondiale Medici ormai diversi anni prima. Annuisce dunque cheta, Kaori, sul terminare delle parole altrui, sorridendole con benevolenza e contentezza. < Ne sono davvero felice, Tenshi. > chiosa genuina rivolgendole uno sguardo calmo, serafico. < Se nonostante tutto sei ancora convinta di voler proseguire per questa strada, allora, non mi resta che assicurarmi che tu sia capace di seguirla. > continua Kaori con lo stesso tono calmo e accomodante, il respiro regolare e stabile a fluire dalle narici sottili, ondate di calma e serenità a riverberarsi dalla sua figura seduta. < Impasta il tuo chakra, per favore. > chiede, dopo poco, fissandola. E mentre l'altra avesse preso ad obbedire alla sua richiesta, la donna sarebbe andata a volgere lo sguardo verso il cespuglio al proprio fianco, allungando verso questo una mano. Avrebbe infilato la stessa fra i rametti e le foglie cercando un qualsiasi tipo di spuntone di legno ove poter graffiare la propria pelle. Senza mostrare alcun tipo di espressione sul viso, senza ritirare la mano dal fogliame, sarebbe tornata ad osservare la genin in attesa che questa fosse pronta a proseguire questa conversazione. [ Chakra: on ]

18:12 Tenshi:
 Erano poche le persone con le quali aveva parlato così liberamente del proprio sogno. Ed è felice che, adesso, la Dainin sia una di queste. Non le aveva mai parlato, perché non ne avevano mai avuto la possibilità, ma ha scoperto in lei una donna molto forte, elegante e tranquilla, che probabilmente riuscirà a mitigare il carattere spigoloso di Azrael-sensei. Magari, un giorno, sarebbe diventata anche lei così. Forte. Sicura di sé. Mantenendo sempre quella sua gentilezza che la caratterizza. Va ad allargare il sorriso, quando la Hyuga afferma di essere felice dei pensieri della rosata. Ascolta, poi, le parole che seguono, concentrandosi su se stessa. < D'accordo! >. Impasterà il proprio chakra, come ha sempre fatto finora. Ma dopo? Sarà in grado di fare ciò che la Dainin le chiederà? Avrà quella capacità che rende un ninja medico tale? Saprà affrontare quella situazione e quelle a venire? Scaccia via questi pensieri, concentrandosi sull'impasto. A quelli, magari ci penserà dopo; non è il momento di arrendersi, senza aver neanche cominciato. Porterebbe quindi le mani davanti al petto, congiungendole ed andando a formare il sigillo della capra. Immaginerebbe due sfere: una rossa, in prossimità della fronte, l'altra blu, in corrispondenza del ventre. La prima, quella rossa, corrisponderebbe alla forza spirituale, mentre la seconda, quella blu, simboleggerebbe la forza fisica. Comincerebbe a far ruotare le due sfere sul proprio asse, per poi spingerle, l'una verso l'altra, in corrispondenza del petto. Qui, cercherebbe di unire le due sfere, per andare a formare solo una grande sfera: quella del Chakra. Se il richiamo fosse avvenuto correttamente, la rosata sentirebbe una grande forza invadere ogni singola cellula del proprio corpo. A questo punto, scioglierebbe il sigillo della Capra. < Ecco fatto > direbbe, se tutto fosse andato a buon fine. < Sono pronta >. Nel frattempo, la Dainin aveva infilato la propria mano all'interno di un cespuglio al proprio fianco. La genin la guarda con aria interrogativa, cercando di capire cosa stesse succedendo. Forse si sta ferendo di proposito con qualche spina o rametto? Avrebbe senso, dato che deve testare le capacità della Senjuu, la quale, intanto, aspetta ansiosa la prova alla quale verrà sottoposta. [Chakra off]

18:13 Tenshi:
 *[EDIT][Chakra 25/25]

09:40 Kaori:
 Ad un occhio esperto come quello della Hyuga, basta poco per capire se un giovane deshi od una genin è riuscito ad impastare il proprio chakra. Tenshi ce l'ha chiaramente fatta. Non che si aspettasse nulla di meno da qualcuno che è stato scelto da Azrael come suo allievo, dopotutto. Annuisce con espressione pacata, imperturbabile, mostrando un leggero sorriso in segno d'assenso ed apprezzamento, andando solo a quel punto a ritirare la mano dal cespuglio tendendola verso la ragazza davanti a sé. La pelle solitamente nivea della donna è solcata da varie sottili linee rosate quasi invisibili ad eccezione di una un po' più decisa da cui, a tratti, sgorga una stilla di sangue cremisi. Non avverte alcun tipo di dolore, solo un vago e lontano fastidio, qualcosa di più simile all'irritante prurito della puntura di una zanzara che non reale bruciore. < Per vedere se sei in grado di imparare le abilità mediche è innanzitutto essenziale verificare che tu sia in grado di richiamare a te il chakra medico > spiega la Dainin senza minimamente scomporsi o alzare la voce, né mostra il minimo cenno di sofferenza nel suo chiosare nonostante i graffi appena procuratasi. < Per poterci riuscire devi essere in grado di andare a ritrovare nel chakra che scorre nel tuo corpo le due energie che hai precedentemente fuso in esse per risvegliarlo. Devi riuscire a distinguerne i due filamenti ed estrapolare dal chakra solamente parte dell'energia fisica che dovrai andare a rinviare verso i palmi delle tue mani, spingendola oltre gli tsubo lì presenti. Se ci sarai riuscita vedrai le tue mani avvolte di un alone verde e tiepido, il cosiddetto chakra medico. > spiega Kaori andando a fermarsi ed osservare Tenshi negli occhi. < Una volta richiamato vai a portare ambo le mani sopra l'eventuale ferita che desideri richiudere. Non devono mai toccare la ferita ma solo sovrastarla di circa dieci centimetri. > specifica la donna con tono paziente, cadenzato, dando una serie di istruzioni utili al loro scopo. < Lascia che il chakra medico passi dalle tue mani al taglio fino a quando questo non si sarà totalmente richiuso e rimarginato. Il chakra medico andrà a stimolare il processo rigenerativo e riproduttivo delle cellule che andranno a crescere in maniera accelerata e renderanno molto più rapida la cura. > prosegue poi, con tono calmo, conciso e possibilmente chiaro. < A quel punto la cura sarà terminata e la ferita totalmente svanita. > aggiunge, poco dopo, andando a sorridere affabile alla volta della genin. Adesso sta a lei mostrare il proprio valore. [ //OFF: il Jutsu è "Mani Terapeutiche" e al tuo livello il costo è pari a 5 + 1 di mantenimento nei turni successivi al primo. La cura, invece, è pari al tuo nin/3. ] [ Chakra: on ]

11:16 Tenshi:
 Il Chakra è stato richiamato correttamente. Adesso non resta che vedere cosa abbia in serbo per lei la Dainin di Konoha. Un sorriso si disegna sul volto altrui, imperturbabile, mentre tira fuori dal cespuglio la mano. Essa viene tesa verso la genin, la quale si avvicina per osservarla. Sulla pelle nivea, vi sono delle piccole linee, quasi invisibili; una tra esse spicca più di tutte: si tratta della più decisa, dalla quale, piano, viene fuori qualche goccia di sangue. La kunoichi non sembrerebbe avvertire dolore; d'altronde sono solo dei piccoli graffi, non paragonabili alle ferite che si subiscono abitualmente in missione. La destrorsa della rosata, verrebbe posizionata sotto la mano della Hyuga, prendendola e sostenendola, in un puro gesto istintivo. Poi, ascolta le parole dell'interlocutrice, prestando attenzione ad ognuna di esse. Annuirebbe, senza aggiungere altro, per mostrare alla donna che ha chiaramente capito ciò che sta dicendo. < Chiarissimo. Allora ci provo > direbbe solo alla fine del discorso. La prima cosa da fare è, quindi cercare le due energie che compongono il Chakra ed estrapolare solamente l'energia fisica. Si concentrerebbe sulle proprie cellule, immaginandole come una connessione infinita di parti. In ognuna di esse scorrerebbe un grande flusso chiaro, il Chakra. Esso scorrerebbe velocemente, senza fermarsi mai, in ogni cellula, in ogni connessione, da ogni parte. La parte difficile viene adesso: deve cercare di distinguere le due forze precedentemente unite. Cercherebbe di delineare più chiaramente quel flusso chiaro. All'interno di esso, nonostante il chiarore emanato, noterebbe due colori, lievi: uno rosso, l'altro blu. Immaginerebbe di scavare più a fondo, di essere un tutt'uno con quel grande fiume: ecco che qui distinguerebbe chiaramente i due colori, più vividi adesso. Cercherebbe di tirare fuori parte del filamento di colore blu, ovvero quello che simboleggia la forza fisica. Rinvierebbe la parte della forza fisica prelevata verso i palmi delle proprie mani e, a questo punto, la spingerebbe oltre gli tsubo dei palmi. Se tutto ciò fosse andato a buon fine, vedrebbe le proprie mani avvolte da un alone verde e tiepido. Porterebbe, quindi, entrambe le mani sopra quella della Dainin, senza toccarla, a circa dieci centimetri di distanza. Farebbe defluire il proprio chakra medico dagli tsubo fino ai graffi presenti sulla mano della Hyuga. A questo punto, i graffi andrebbero a richiudersi e rimarginarsi. Prima quelli più lievi, infine quello più grande. L'operazione, dunque, continuerebbe finché anche l'ultimo graffio non sarà completamente rimarginato. [2/4 tentativo mani terapeutiche][Chakra 20/25]

11:32 Kaori:
 In totale silenzio Kaori osserva la ragazza davanti a sé ed il modo in cui si presta a quell'esercizio. Scruta la sua espressione seria, lo sguardo concentrato, il modo in cui si china ad esaminare la sua mano. Non dice alcunché, Kaori, limitandosi a tenere la mano sospesa fra loro così da permetterle più agevolmente di medicarla. Lascia che la genin si concentri al suo massimo senza distrarla in alcun modo, mentre attorno a loro la pace regna sovrana. Quei giardini sembrano essere particolarmente tranquilli, complice forse quella nebbia che impedisce loro di vedere chiaramente la presenza di altre persone più in lontananza. Kaori attende dunque, rilassata, sulla panchina fino a quando non vede la giovane richiamare correttamente a sé il chakra medico avvolgendo i propri palmi di quel familiare alone verdastro a lei così ben noto. La sensazione benefica del chakra curativo fascia il palmo graffiato della Dainin permettendo così alla Hyuga di notare il successo altrui. Un sorriso mesto si delinea sulle sue rosee mentre i graffietti si richiudono poco a poco, svanendo alla fine come se non fossero mai esistiti. < Ottimo lavoro, Tenshi. > chiosa solo alla fine di quell'operazione ritraendo la mano ormai inutile. < Un buonissimo primo tentativo, direi. > aggiunge levandosi in piedi dalla propria seduta per fronteggiare ora l'altra dalla stessa posizione. < Questo jutsu è noto come Mani Terapeutiche e serve a richiudere tagli e ferite o fermare emorragie. Può anche sanare fratture più o meno gravi, a seconda del tuo grado di esperienza, ma è inutile per mal di testa, lussazioni, strappi o dislocazioni. > spiega Kaori guardando la giovane negli occhi. < Ma sono dettagli che imparerai quando torneremo a Konoha, in ospedale. > riprende sorridendole, melliflua, osservandola da sotto le lunghe ciglia scure. < Per ora allenati soltanto a richiamare il tuo chakra medico. Al resto ci penseremo una volta a casa. > E' fatta. La giovane è stata accettata nella squadra medica e l'incontro fra le due è concluso. Rimane lì in piedi, serafica, in attesa di qualsiasi tipo di reazione da parte dell'altra, lasciando a lei la decisione circa il rimanerle accanto o il ritirarsi magari per proseguire diversamente la propria giornata. [ Se end ]

11:48 Tenshi:
 I piccoli graffi vengono richiusi correttamente. Una gioia nuova invade la genin: adesso può fare qualcosa in più per gli altri. Adesso può, nei propri limiti, alleviare il loro dolore. La mano della Dainin viene ritirata e così fa anche la rosata, portando le proprie mani lungo i fianchi. Ci è riuscita. E' riuscita veramente a curare una ferita, anche se piccolissima. < Grazie di tutto Kaori sama > chinerebbe il proprio capo in segno di ringraziamento, prendendo le mani e stringendole l'una contro l'altra. Non riesce a contenere l'emozione e sul suo viso vi è un grande sorriso che probabilmente, per quel giorno, nessuno riuscirà a farlo svanire. Poi alza di nuovo il capo, continuando a tenere le mani giunte. Il sorriso è talmente ampio da lasciare intravedere la candida dentatura. < D'accordo! > risponde, con un tono di felicità tra le proprie parole. E' fatta. E' riuscita a risvegliare correttamente il proprio chakra medico. Da ora in poi, comincerà una nuova vita per lei, una nuova carriera da intraprendere. Il suo sogno, pian piano, sta diventando realtà. E pensare che si era recata in quel parco quasi per caso. Sarà stato il destino? < Allora, conto su di lei >. Vuole apprendere tutto. Vuole fare sue le conoscenze di quella donna. Ci vorrà del tempo. Molto tempo, probabilmente. Però, grazie all'impegno e alla dedizione, anche la rosata potrà farcela. Ne è sicura. < Grazie per la bellissima chiacchierata. Adesso vado, arrivederci >. Chinerebbe nuovamente il capo, per poi allontanarsi verso l'uscita del parco. Deve assolutamente raccontare ad Onosuke ciò che è appena successo. Deve raccontargli quanto sia stata comprensiva Kaori Hyuga, la sensei di lui. E come l'abbia aiutata in questa impresa, anche se, ancora, si tratta solo dell'inizio. Ritornerebbe da lui, con il sorriso ancora stampato in faccia. [END]

Tenshi incontra Kaori nel parco dell'Isola Chumoku e decide di chiederle di poter entrare nella squadra medica.
Dopo una breve chiacchierata introduttiva Kaori la mette alla prova insegnandole le Mani Terapeutiche che Tenshi utilizza senza problemi.

Bravissima! <3
Non ho nessun problema da mettere in evidenza né nulla da aggiungere se non benvenuta nei medici u.u