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{Un viaggio inaspettato}

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con Hitomu, Rin

00:22 Rin:
 Quindi il tempo della partenza è finalmente arrivato. Con lo zaino colmo di roba, tra vestiti, cibo, soldi, e pezzi di legno(?), la nostra Tin Tin si fa strada per la via principale. E' notte, c'è da dire, e l'afflusso di gente è minore, di conseguenza. La nostra piccola deishi avanza con fare tranquillo, mostrandosi per la quattordicenne che è, dai tratti ancora infantili. I capelli, dal taglio corto, sono di un marrone scuro, e le circondano disordinatamente il viso morbido. Il nasino all'insù, le mani strette alle spalline dello zaino, e gli occhioni grandi grandi che osservano l'ambiente circostante con entusiasmo. Il loro colore è il grigio, un grigio scuro e denso che richiama le nuvole di tempesta, ma che trasmettono tutto, tranne ostilità. E' vestita in maniera un po' pesante, per poter sopportare il fresco della sera. Una maglietta grigia si intravede sotto quella che è una felpona nera, di quelle con il tascone sul fronte, e sono dei jeans strappati a fasciarle le gambe. Ai piedi, stranamente, non abbiamo i soliti sandali, bensì delle scarpe da ginnastica bianche. Il cappuccio della felpa è tirato sul capo, e il sorrisone fa capolino sul suo viso, apparentemente senza motivo. Sembra guardare ciò che ha attorno con uno stupore genuino, letteralmente infantile, anche se ormai, proprio bambina non è più. Si ferma solo un attimo per comprarsi da mangiare, perché lo stomaco un po' si lamenta, e quando ricomincia a camminare sono due dango quelli che regge, uno per mano, e il sorriso, se possibile, sembrerebbe ancora più ampio e ancora più luminoso. Inizia a mangiarne uno quasi saltellando, e sembra iniziare ad avvicinarsi a quello che è il porto, dato che in lontananza vede il mare. Un saltellare un po' più in alto rispetto agli altri, così da poter confermare che sì, è vicina, è causa del fracasso che fa lo zaino, come di cose che si scombinano e poi si accasciano nuovamente l'una sull'altra. E' più grande di lei, a farci caso, e aggiunge ancora più del comico alla sua figura, come se già di suo non lo fosse.

00:37 Hitomu:
 La Luna splende alta nel cielo sopra il Porto del Fuoco e si rispecchia sull’acqua del mare che si espande davanti ai presenti. Miriadi di stelle fanno da compagnia al satellite lì in alto e la volta celeste presenta il suo solito colore blu scuro, senza la presenza di nuvole grigiastre intorno. Il Porto del Fuoco è un via vai di persone e navi che partono e approdano nuovamente. La voce delle persone si fondono in un unico rumore in sottofondo che rompe il suono delle onde del mare. Tutti sono pronti per partire alla volta dell’isola di Chumoku per assistere all’imminente summit dei Kage che si terrà. Il tema sarà il problema legato ai Demoni che si sono liberati dai loro sigilli. Il problema è reale e potrebbe portare a gravi conseguenze. I Kage devono organizzare un piano ed eseguirlo il prima possibile. Devono prevenire qualsiasi possibile problema che potrebbe crearsi. Il jinchuuriki passeggia a testa bassa tra la folla. Il volto del Nono è coperto dal cappuccio della sua veste di color nero e non lascerebbe intravedere nessuna parte del suo profilo. Le iridi azzurre guardano verso il basso e si tirano poco su, per evitare di finire contro qualcuno o qualcosa. Il resto del vestiario del Nono è il solito ovvero il giubbotto verde con sotto una maglia a maniche lunghe di colore blu e un paio di pantaloni neri con dei sandali da ninja dello stesso colore. I passi del jinchuuriki portano verso una nave pronta a salpare. Prima, però, si ferma a prendere qualcosa da mangiare per non stare a digiuno lungo tutto il viaggio. Si avvicina e compra qualcosa in maniera veloce. Dopo, il suo sguardo cade su di una ragazzina che porta uno zaino più grande di lei. <Ragazza, non è troppo pesante questo zaino?> afferma alzando leggermente il capo e fissando la kunoichi. Le passa affianco, fermandosi proprio alla sua destra. Attende una risposta veloce di lei, prima di tornare a camminare verso la nave dopo questa scena che lo ha fatto divertire. [chk on]

00:56 Rin:
 Insomma, il contraccolpo dello zaino l'ha fatta giusto traballare un po', ma riprende l'equilibrio abbastanza in fretta, prendendo un altro bel boccone dal dango. Questo, prima che qualcuno le rivolga la parola. La ragazzina, ancora presa dal suo cibo, non reagisce subito. Prima, mastica; soltanto dopo, si volta, verso l'origine della voce. Deve alzare un po' lo sguardo prima di incontrare lo sguardo di lui, e quando lo fa, la bocca ancora piena, rimane un attimo interdetta. E' un ninja, lo capisce dal giubbotto - è la prima cosa che nota. Ingoia, quindi, incontrando le iridi chiare di lui, e beh, che dire. Forse, se il Nono non le avesse posato addosso lo sguardo, la deishi non avrebbe potuto riconoscerlo, visto il cappuccio - ma adesso, il volto lo vede, e che a lui piaccia o meno, lo riconosce. Si pietrifica, di botto. Lo sguardo si sgrana, di colpo. Le labbra si schiudono, in un'espressione da ebete più totale. Il Nono Hokage. Quello lì e il Nono Hokage - non svenire, Tin Tin, per carità di Dio. Il tutto, fortunatamente, dura giusto un attimo, quindi cerca di riprendersi. Stringe le labbra, si guarda intorno, e poi torna su di lui. No, non può essersi sbagliata, è -davvero- lui. Cos'è che le aveva chiesto? Ragiona, diamine, ragiona. <E-Ecco...> 'SUGOOOOOOOOI' <forse, un po'> afferma, il tono un po' titubante, poi gli rivolge un impacciato - ma quale impacciato, impacciatissimo - sorriso. Lui sembra essere di fretta, come in effetti dovrebbe essere anche lei, ma non lo lascerebbe avanzare da solo - gli trotterelebbe dietro. <E-Ecco...> cos'è, un disco rotto <...d-dovrei, tipo, partire da sola, quindi...> ancora titubante, il tono di chi non vorrebbe disturbare, ma accetta il rischio di farlo <...magari possiamo farci compagnia?> termina così, buttando lì questa proposta, il tono che lascia trasparire l'aspettativa, e dando per scontato che sia solo anche lui. Poi, prenderebbe un ultimo morso da uno dei due dango, e quello rimasto, lo porgerebbe verso di lui all'improvviso, stendendo il braccio di colpo. Quando lo fa, è un sorrisone cordiale quello che gli rivolge, la testa leggermente chinata di lato.

01:15 Hitomu:
 La risposta tarda un po’ ad arrivare. Il jinchuuriki resta fermo accanto alla ragazza aspettando che lei dica qualcosa a quella battuta tirata lì per caso da lui. Lo sguardo del Nono rimane fisso su lei osservando tutte le espressioni che nascono sul viso di Rin. Si potrebbe scrivere un libro su ciò che sta accadendo ora all’interno della Senjuu e il jinchuuriki sorride in direzione della ragazza. Lei è un po’ titubante, arranca leggermente nei suoi modi buffi dopo che ha capito chi si ritrova davanti. Ed ecco che finalmente giunge la risposta di lei, sempre un po’ impacciata per ora. <Un po’? Un po’ tanto..> controbatte velocemente il biondo sorridendo nuovamente in sua direzione. Il Nono sta per andare via e proseguire per il suo cammino ma la voce della ragazza interrompe il suo movimento. Rin chiede se vogliono partire insieme e farsi compagnia, visto che entrambi sono soli per affrontare il viaggio verso l’isola. <Dipende..> il tono del Nono si abbassa. Affronta un passo verso di lei abbassandosi e avvicinando il suo volto in direzione del viso della ragazza. <Sai mantenere un segreto?> le sussurra ancora più vicino con le iridi azzurre che si rispecchiano in quelle grigie di lei. I capelli castani della Senjuu cadono ai lati del suo viso. Ogni particolare di lei sarebbe visibile al Nono in quella posizione. Nulla potrebbe sfuggire al suo sguardo in questa situazione. Fosse lì in veste ufficiale, non si porrebbe nessun problema. Nelle sue condizioni, però, non può rischiare di farsi scoprire da tutta la folla presente al Porto. Quindi per partire insieme alla ragazza, deve avere questa piccola rassicurazione. L’espressione del viso di Hitomu è serena infatti mostra un sorriso ancora a Rin mentre attende una sua risposta. Se non ci fossero problemi per lei, partirebbero nello stesso momento in direzione della nave. Altrimenti, ognuno per la sua strada.

01:36 Rin:
 Lui non sembra reagire male, quindi possiamo dire che è andata bene - non è sembrata scortese, ed è questa la sua preoccupazione principale. Eh si, lo zaino è pesante tanto, ma vista la partenza, potrebbe anche esserci mezza casa lì dentro. L'espressione impacciata si amplifica, è una risatina bassa quella che le sfugge dalle labbra. Il Nono, come lei immaginava, fa per avanzare, ma fortunatamente non ignora quel che lei gli dice, fermandosi quasi subito. Non sapeva esattamente cosa aspettarsi come risposta, quindi a quel 'dipende' le labbra si storcono un poco, un misto di curiosità e confusione le si dipingono sul volto - perché si, non è difficile capirla. Non ha idea di cosa significhi nascondere le proprie intenzioni o sentimenti, anche se capita, come è naturale, che lo faccia senza accorgersene. In generale, nonostante questo, non ci vuole un genio. Quando il Nono si china in sua direzione, mantenendo il sorriso e un'espressione serena in volto, la nostra deishi sente un po' l'ansietta salire, ma si concentra su quel che lui le sussurra. Resta un attimo in silenzio, senza distogliere lo sguardo da quello altrui; quindi, con improvvisa convinzione, annuirebbe con forza, mormorando anche un <Hai!> di risposta. Magari non può farsi vedere in giro, e se lei si facesse sfuggire qualche 'sugoi' di troppo sarebbe un disastro. Spiegherebbe il perché del cappuccio e del tono basso, quindi sì, ha un senso. Lui sembra non aver notato il dango che la minore ha provato di offrirgli, e se ne accorge soltanto adesso, ricordandosene. Storce di nuovo le labbra, quindi ci riprova. Glie lo porge con più delicatezza, questa volta, e l'espressione che indossa ora è davvero disarmante. Le sopracciglia leggermente aggrottate, le iridi scure nelle sue, il capo leggermente chino di lato, e il tono insicuro <Sicuro che non lo vuoi?> gli domanda, con fare quasi dispiaciuto. Qualsiasi sarà la risposta altrui, comunque, dovessero incamminarsi insieme per davvero la deishi non lo rallenterebbe. Anzi. Sarebbe con passi più grandi del suo normale che cercherebbe di stargli al passo, in direzione della nave, e del suo primo viaggio - che sembra aver preso una strana ed imprevista svolta.

01:56 Hitomu:
 Gli sguardi che si incrociano a pochi centimetri di distanza e il sorriso di Hitomu che rimane fermo ad accompagnare il suo fare. Lei rimane un po’ sorpresa da ciò che Hitomu fa e il suo viso racconta ciò che sta vivendo in questo momento. Il biondo si accorge che forse sta mettendo in imbarazzo la ragazza e per questo arretra di qualche centimetro, giusto per non crearle problemi. Lei accetta le condizioni per il viaggio e allora partiranno insieme. Un dango viene offerto da lei al Nono, allo stesso modo di prima solo che non era stato visto da lui. E ora accetta volentieri afferrando con la mano destra ciò che viene offerto dalla ragazza. <Bene, allora. Possiamo andare> afferma tirando su il busto e tornando in una posiziona normale. Un’ultima precauzione prima di partire. La mano libera del jinchuuriki afferra lo zaino della donna sfilandolo dalle sue spalle <Questo è meglio che lo prendo io, forse..> accentua quel forse ricordando quello detto dalla Senjuu in precedenza. Si prende lo zaino e lo carica sulla sua schiena. È pesante ma per lui non sarebbe un problema. Uno zaino del genere su Rin, però, fa differenza. <Possiamo andare. La nave è lì..> spiega facendo segno con il viso verso la direzione che devono prendere. Il jinchuuriki inizia a incamminarsi con la ragazza che dovrebbe seguirlo. <Per viaggiare insieme devo conoscere il tuo nome, però..> dice voltando la testa verso di lei e guardandola con i suoi occhi azzurri. <Come ti chiami?> domanda sorridendo nuovamente in direzione di lei. Cerca sempre di tenere il volto coperto, anche se sarebbe impossibile farlo con Rin quando le rivolge parola. Ha detto che manterrà il segreto però. Quindi non dovrebbero esserci problemi se lei sa che anche l’ex Hokage sta partendo per l’isola. [chk on]

02:19 Rin:
 Lui accetta volentieri il dango e lei ne rimane soddisfatta, come viene evidenziato dal sorrisetto che torna ad illuminare le proprie iridi, l'espressione compiaciuta. L'ansietta di poco fa è scomparsa, e un po' tutto lo stordimento generale con lei, quindi tanto meglio. Il Nono si tira su e, cosa che la deishi non si aspettava, le sfila lo zaino dalle spalle, dicendo che forse è meglio se lo prende lui. Osserva il movimento che compie nel farlo e quindi torna con lo sguardo su di lui. Ancora, quell'espressione impacciata che porta una mano, la mancina, a compiere un arco in aria, prima di atterrare sulla propria nuca. Ridacchia, ancora, rivolgendogli un leggero, frettoloso ma cordiale, inchino. <Ti ringrazio> gli dice, così, adesso libera dal peso di quello zaino, che lui porta senza minimo sforzo. Ormai sicuri di partire insieme, l'uomo indica la direzione che devono prendere, quella che la deishi aveva ipotizzato, ed iniziano ad incamminarsi. La tentazione di continuare a saltellare, soprattutto non avendo quel macigno sulle spalle, è tanta - ma si contiene subito, perché potrebbe attirare l'attenzione. Leggermente indietro rispetto allo shinobi, lo guarda un po' di nascosto, soddisfatta ancora del suo aver accettato il dango, come se si fosse trattato di un chissà che di eclatante. Improvvisamente lui parla, e lei ascolta con attenzione, notando sempre di più il tentativo di passare inosservato dello shinobi, e ricambia con l'ennesimo e rinnovato sorriso. <Mi chiamo Rin Senjuu> afferma, con fierezza, come è solita fare. Sembra stia per dire qualcos'altro, ma si blocca. Normalmente viene istintivo rigirare la domanda, ma sarebbe davvero insensato farlo adesso. <Sei stato invitato anche tu al summit dei Kage?> gli chiede, senza alcuna insistenza nella voce, semmai flebile e sincera curiosità.

02:41 Hitomu:
 Il Nono mette in bocca il dango andando a masticare lentamente assaporando tutto con gusto. Uno piccolo spuntino prima di partire era necessario. Rin si china in avanti ringraziando Hitomu per avergli preso lo zaino. La risposta del Nono è visibile sul suo viso mostrando ancora una volta un’espressione sorridente verso di lei. La strana coppia inizia ad incamminarsi, dunque. La distanza dalla nave è breve ma ci sarebbe tanta gente che volge nella stessa direzione. Il loro passo è lento e continuano la loro passeggiata senza alcuna fretta. La ragazza risponde alla domanda del jinchuuriki rivelando di far parte della stessa casata di lui. Senza saperlo, hanno qualcosa in comune che li unisce. <Rin Senjuu.. Io mi chiamo Hitomu> per essere meno formale del solito, si presenta comunque anche se la ragazza non lo ha chiesto di proposito. <E faccio parte del tuo stesso Clan, sai?> le rivela qualcosa che forse non sapeva. Hitomu è un Senjuu, in tutto e per tutto. Da quando Kurama è stato sigillato dentro di lui, non è più riuscito ad utilizzare l’innata del suo Clan. La ragazza, successivamente, pone un’altra domanda. La risposta del Nono arriva veloce, senza farsi attendere più di tanto. <In realtà no.. In pochi sanno che sto arrivando sull’isola. Tu e un’altra persona, per ora> si riferisce a Kaori, incontrata l’altro giorno fuori dal Villaggio della Foglia. <Sto partendo per l’Isola perché ci sono troppe situazioni poco chiare e c’è bisogno di risposte. Saprai sicuramente ciò che è successo ai Demoni..> aggiunge guardando un po’ più seriamente lei. <Non si può stare tranquilli in una situazione del genere. Ben che meno io..> essendo l’unico jinchuuriki rimasto in vita, anche se in mal condizioni. Lo sguardo si sposta davanti a lui cercando di ritornare un po’ più sereno. <Raccontami di te, dai. Perché stai partendo per l’isola?> domanda curioso ora lui cercando una risposta dall’altra. Hitomu ha iniziato a cercare in lei qualcosa. Quel fuoco che spera di trovare un ogni giovane della Foglia. Chissà se riuscirai a trovarlo anche in Rin. [chk on]

21:12 Rin:
 Le mani si rintanano nel tascone della felpa, avanzando lentamente al suo fianco. Piano, si mordicchia l'interno guancia, come a sfogare l'eccitazione - ehi, mica capita tutti i giorni di viaggiare con il Nono Hokage, il Dainin jinchuuriku di kurama, uno degli shinobi che più stima in assoluto. Eppure, ad occhi esterni questo non deve assolutamente trasparire. Magari non vuole troppa attenzione addosso? Chi lo sa. Preferisce non farsi domande, infondo. Gli ha promesso che avrebbe mantenuto il segreto ed è quello che intende fare. Lui si presenta, anche se lei sa benissimo come si chiama, ed aggiunge una cosa che la lascia interdetta per un attimo. Lo sguardo si sgrana, le labbra si schiudono <Davvero?> chiede stupita - quest'informazione le mancava. Adesso, quando si presenterà, lo farà con ancora più orgoglio in corpo, se possibile. Quindi, lei gli chiede il perché della partenza, e lui non tarda nel risponderle. Ascolta attentamente le sue parole, annuendo anche ogni tanto, e ricambiando lo sguardo serio che le viene rivolto. Ammettiamo come Tin Tin si senta quasi privilegiata al pensiero di essere l'unica, insieme a un'altra persona, a sapere della sua partenza - che roba! Il Nono accenna ai demoni, e chissà come si sente, proprio lui in particolare, in una situazione critica come questa. Anche la piccola sembra soffermarsi un tantino più del dovuto sul discorso bijuu, ma la sua domanda la fa tornare coi piedi per terra. Sorride, brevemente, nel notare il suo comportamento, il suo modo di allegerire la conversazione e gli animi di entrambi. <Beh, perché è un'occasione importante questa> afferma, tornando con lo sguardo rivolto davanti a sé <e poi, non ero mai uscita dal Villaggio> ammette <quindi ho pensato che si trattasse di una buona occasione per farlo> conclude così, sorridendo ancora al pensiero di imbarcarsi, di visitare un luogo sconosciuto.

21:45 Hitomu:
 I passi del Nono avanzano in direzione della nave diminuendo sempre più la distanza da essa. Nel frattempo, la conversazione con la ragazza appena conosciuta prende forma e i due iniziano a rivelarsi ciò che prima l'altro non sapeva. Le iridi azzurre del jinchuuriki fissano ciò che si mostra davanti a lui. Hitomu è circondato da persone che camminano, come lui, avanti e indietro. Chi si prepara a partire, chi si occupa di tutto il necessario per far salpare la nave. Il profilo basso del Kyudaime lo aiuta a non essere bruscamente interrotto e in ciò Rin sarebbe d'aiuto visto che sta mantenendo la sua parola. La ragazza chiede se davvero lui fa parte della sua stessa casata. Con un cenno di capo, il Nono le conferma le sue parole aggiungendo dei piccoli particolari <Certo, ero un abile utilizzatore dell'Arte del Legno. Ho ereditato questo sangue da mio padre..> e nient'altro, in effetti. <Purtroppo, però, da quando la Volpe è stata sigillata in me, non sono più riuscito ad utilizzare la nostra innata> spiega brevemente il jinchuuriki voltandosi un paio di volte a guardare il viso della ragazza. La loro marcia verso la nave con cui salperanno non si arresta ed ora sarebbero davvero vicini al loro obiettivo. Rin risponde alla domanda posta precedentemente da lui. <Esatto, è un'occasione davvero importante questa..> un incontro per capire bene quali siano i motivi e, soprattutto, le conseguenze di ciò che è successo con i bijuu. Rin racconta di non essere mai uscita dal Villaggio. <Non hai mai messo piede fuori dalla Foglia?> chiede curioso il Nono. Sarà una decisione presa da Furaya dopo i fatti accaduti. Hitomu è gia stato su Chumoku e racconta alla ragazza ciò che sa. <L'Isola è davvero bella, sai? Trova il tempo per visitarla> le consiglia sorridendo verso di lei. <Tanti anni fa, facemmo un torneo su quest'isola. I migliori genin e chunin di tutti i Villaggi si affrontarono per stabilire chi era il più forte e chi era il più meritevole per un passaggio di grado> racconta un po' la storia del primo evento tenuto sull'Isola di Chumoku. <Tu sei una genin, giusto?> domanda ancora una volta il jinchuuriki della Volpe lasciando fisso lo sguardo sulla Senjuu. Rimane in silenzio, infine, aspettando la risposta altrui.[chk on]

22:09 Rin:
 La distanza dalla nave si accorcia sempre di più, mentre i due conversano ed avanzano con calma, in mezzo al via vai di gente. Ascolta con attenzione le sue parole, quando lui ancora conferma di essere un Senjuu, e le spiega anche come dopo essere diventato il jinchuuriki della Volpe abbia perso la capacità di utilizzare l'Arte del Legno. <Sugoi> mormora, piano, per poi continuare <Mio padre era un Senjuu, ed era molto bravo> gli confida, quindi si imbroncia un attimo in un'espressione pensierosa <Chissà se ho ereditato anche io il mokuton> borbotta. Come potrebbe fieramente presentarsi come una Senjuu se dovesse scoprire di non essere in grado di controllare l'Arte del Legno? Sarebbe una vera delusione per la piccola deishi, che tanto ammira le tecniche del proprio clan - senza parlare della sua storia e dei grandiosi Shinobi che ne avevano fatto parte. Quindi, annuisce alla sua domanda <Già, non mi è mai capitato> conferma quanto ha detto prima, per poi tornare, nuovamente, concentrata sul suo successivo dire. Le raccomanda di visitare la città e le racconta di un torneo svolto anni prima. E' un'espressione curiosa a dipingerle il viso, nel sentirglielo dire, e quindi nuovamente <Sugooooi> perché soltanto l'idea la riempie di adrenalina <Dev'essere stato super forte!> afferma quindi, quasi lasciandosi andare sul tono di voce, ma contenendosi subito dopo. Non puoi permettersi di strillare come tuo solito, Tin Tin, datti una calmata, per l'amor del cielo. Alla sua ultima domanda, quindi, gli rivolge un sorriso impacciato, con una nota quasi dolente. <Beh, non ancora...> ammette, grattandosi la nuca con la mancina, lo sguardo basso. Sembra comunque riprendersi d'animo subito dopo, raddrizzandosi <Frequento l'Accademia, e sono a tanto così dal diventarlo> continua con più grinta, gesticolando anche <Quando avrò il mio coprifronte, potrò finalmente rendermi utile per il Villaggio e aiutare gli altri> continua, un po' a ruota libera, lo ammettiamo, con lo sguardo sognante fisso in un punto indefinito. Passa giusto qualche altro attimo prima che ritorni coi piedi per terra, le labbra strette e l'espressione vacillante <Però non credo di avere ancora molto tempo> riflette un po' ad alta voce <Insomma, con tutta questa storia dei bijuu...> e abbassa un po' il tono di voce, come per evitare di farsi sentire da terzi. Sbuffa, e si volta in sua direzione, con sguardo fermo <...se non mi sbrigo a diventare Genin, nel caso in cui dovesse succedere qualcosa non sarei nelle condizioni di aiutare nessuno> afferma, stringendo i pugnetti <e non posso permettermelo.>

22:38 Hitomu:
 Piccoli dettagli di Rin vengono svelati da lei stessa. Suo padre era Sugoi Senjuu. La ragazza parla di lui al passato e il Nono guarda con attenzione il viso della ragazza. L'espressione di lei si fa pensierosa rivelando di non sapere se ha ereditato l'innata speciale dei Senjuu o meno. Il jinchuuriki rimane sorpreso da questa notizia <Non sai ancora utilizzare il Mokuton?> domanda il biondo incuriosito sempre di più dalla ragazza. Utilizzare l'Arte del Legno è una peculiarità di ogni membro del Clan Senjuu e la ragazza, se davvero nelle sue vene scorre il sangue della Casata del Primo Hokage Hashirama, non sarà da meno. Rin conferma di non essere mai uscita dal Villaggio. Hitomu poggia lo sguardo delle sue iridi azzurre su quelle di lei spiegando in poche parole ciò che si estende fuori da Konohagakure. <Sai, non c'è niente di più bello ed emozionante della Foglia..> parte con una premessa doverosa e poi conclude <Ma tutto il resto che si dipinge fuori dal nostro Villaggio merita di essere visto..> tanti Villaggi, tante culture diverse, tanti posti degni di essere vissuti. Rin sembra essere entusiasta dei racconti di Hitomu dell'Isola <Super forte, sì> ripete le parole della ragazza per dare al discorso un tono più amichevole e lasciare che lei non si senta in imbarazzo a mostrarsi per com'è. Infine, la Senjuu spiega di frequentare ancora l'accademia e tutto sarebbe più chiaro ora al jinchuuriki di Kurama. Hitomu credeva di parlare con una kunoichi già diplomata, invece Rin deve ancora dare l'esame per diventare genin. Questa piccola imcomprensione però porta Rin a rivelare una parte di se stessa che Hitomu ancora non aveva scoperto. La Senjuu dichiara la sua volontà di difendere il Villaggio una volta ottenuto il coprifronte e di voler affrettare i tempi perchè, nella situazione attuale, non potrebbe essere d'aiuto se accadesse qualcosa. Il Kyudaime è contrario a quest'ultima parte del discorso di Rin. La mano destra si alza sopra la testa della ragazzina per poi, rapidamente, cadere sulla stessa in una piccola pacca che Rin sentirà leggera, senza forza. <Non avere fretta, Rin> le iridi di Hitomu fissano quelle di Rin. Il suo tono di voce è basso, serio e di conforto. <Hai tutto il tempo del mondo per diventare un'ottima kunoichi. Non lasciare che questi eventi ti impediscano di gioire e vivere i tuoi anni migliori. Si è sempre nelle condizioni di poter aiutare. Una persona, dieci persone, cento persone.. Non è importante la quantità. Ciò che conta è cosa noi facciamo per qualcun'altro oltre noi stessi. Se tu aiutassi i civili a fuggire e mettersi in salvo, avresti fatto il cento per cento delle tue possibilità. Hai dato tutta te stessa> il jinchuuriki spiega come lui la pensa, anche se comprende le parole di lei. <Ti capisco, però. Anche io alla tua età volevo diventare un genin per proteggere il Villaggio. Per questo, spero che supererai presto il tuo prossimo esame> sorride ancora una volta in direzione della ragazzina. <E se avessi bisogno ancora, ti insegnerò quel che conosco sul Mukoton. Anche se non ho la capacità di utilizzarlo, ricordo bene come si fa> dice il jinchuuriki lasciando la possibilità alla ragazza di prendere qualche lezione da lui se non dovesse riuscire a sbloccare la sua innata. [chk on]

23:08 Rin:
 Nega con un paio di cenni del capo, confermando che no, ancora non lo sa usare. Non che abbia effettivamente provato eh - forse solo un paio di volte, tipo quando le morivano le piante, molto banalmente insomma - quindi chissà. Il discorso va avanti e le parole del biondo sulla foglia catturano totalmente la sua attenzione, quasi come stesse cercando di stamparsi quelle parole in testa così da potersele ricordare. Sorride, quindi, e annuisce. Seguirà i suoi consigli, sul visitare l'isola di Chumoku ma anche di visitare il resto del mondo - che si, c'è un mondo da scoprire, piccola nanetta che non sei altro. Si rende conto comunque, di come gli abbia parlato senza contesto di quelle che sono le sue aspirazioni, e ha una voglia matta di scusarsi per questo. Maledetta educazione comportamentale che tanto non riusciamo nemmeno a seguire a dovere. E' lì lì per farlo, davvero, ma inaspettatamente lui le da una pacca sul capo, totalmente inaspettata, e non sembra infastidito. No, piuttosto le si rivolte con un tono confortevole, per quanto le parole siano dirette. Anche queste vengono seguite tutte con attenzione, ed anche se ogni tanto distoglie lo sguardo con fare impacciato, si ritrova davvero sollevata grazie a quel che le viene detto. La via della kunoichi è sempre stata l'unica possibile, nella sua testa, un traguardo da raggiungere così da seguire i suoi ideali e conservare la memoria della sua famiglia. Il Nono, però, le ricorda che non deve avere fretta, e anzi, che deve prenderla con calma. Le rivela che può essere utile in tanti altri modi, se avvero ne ha la volontà. Il suo ultimo dire, comunque, la lascia abbastanza interdetta. Di nuovo, è stupore quello che le si legge in faccia, oltre ad un'apparentemente incontenibile felicità. <Lo faresti davvero?> chiede, con la stessa faccia di una bambina a cui è stato promesso un regalo - che pulce che sei, Tin Tin. Se davvero il Nono la aiutasse ad esercitarsi col Mokuton, le probabilità di riuscita sarebbero sicuramente più alte - o almeno, di questo è ingenuamente convinta. Poi, si allungherebbe in punta di piedi, per cercare di vedere oltre la folla <Siamo quasi arrivati> afferma, cercando nello sguardo altrui un qualsiasi segno di assenso o meno. La partenza è davvero vicinissima, dattebayo. Quasi non ci crede.

16:26 Hitomu:
 La folla presente al porto inizia a salire sulla nave. Lo sguardo del Nono osserva le persone iniziare a mettersi in fila davanti a lui. Il volto è sempre coperto mentre i discorsi con Rin vanno terminando, prima di affrontare il viaggio in sua compagnia. Le iridi azzurre del jinchuuriki notano lo stupore sul viso della Senjuu. Lei non si aspettava una proposta del genere da parte del Kyudaime. E, in effetti, ricevere lezioni da un ex hokage non capita tutti i giorni. <Certo. Non vedo il problema> assicura il jinchuuriki sorridendo in direzione di Rin. L'unico eventuale problema sarà il luogo in cui trovarsi e il modo in cui sapere quando trovarsi. Tramite alcuni aiuti però entrambi i problemi potrebbero essere risolti. Per Hitomu non ci sarebbe nessuna motivazione valida per non trasmettere le sue conoscenze sul Mukoton alla kunoichi. Sarebbe un modo, un po' diverso dal solito, di aiutare un genin della Foglia e assistere alla sua crescita. Sono passati tanti anni da quando Hitomu aveva un team formato da promettenti genin e le loro storie sono impresse nella mente del jinchuuriki. Si ricorda di ognuno di loro, soprattutto di quelli che ormai non ci sono più. Dunque, dare lezioni a Rin potrebbe essere un modo per riprendere quel percorso che aveva abbandonato quando era diventato hokage. E il Nono sarebbe felice di concedere le sue conoscenze, i suoi ideali e i suoi valori alla ragazza tramite alcuni allenamenti. <Controllare il Mukoton è fondamentale per quelli del nostro clan. Potrebbe essere divertente> aggiunge guardando ora la nave davanti a loro. Il passo di Hitomu avanza giungendo finalmente sopra il mezzo che li porteranno direttamente sull'isola. <Finalmente siamo sopra..> conclude cercando di trovare un posto comodo e lontano da occhi indiscreti. [chk on]

16:27 Rin:
 Aveva visto bene: ormai sono praticamente arrivati. Le persone si mettono in fila e la piccola Senjuu, istintivamente, fa un passetto in direzione del Nono, per cercare di stargli un po' più vicino mentre la fila avanza e loro ne prendono parte. Hitomu le conferma quello che le ha detto riguardo le lezioni, e non può trattenersi dall'allargare il sorrisone, il peso del corpo che si sposta da una gamba all'altra. Essere aiutati da qualcuno di più grande a fare qualcosa, ultimamente, non capita spesso. La deishi sa come cavarsela da sola, o forse così ne è convinta, ma qui siamo su tutt'altro livello. Un ex Hokage che ti propone di aiutarti con gli allenamenti? Questo va oltre il più strillato dei Sugoi! Non le sfiora la mente neanche per sbaglio il problema del dove, quando, o addirittura come - sarebbe sfiorare di nuovo la fermezza del terreno, e lei ha appena spiccato il volo verso le nuvole. Non sarebbe divertente scendere proprio adesso. Lui continua, aggiungendo che potrebbe essere divertente, e sottolineando quanto sia importante per quelli del loro clan controllare il Mokuton. Dattebayo, Hito, le stavamo quasi toccando quelle nuvole! Lo sguardo un attimo si distoglie, si mordicchia le labbra sovrappensiero, ma poi di nuovo si volta in sua direzione e il sorrisetto stavolta è dolce - non quasi fastidiosamente euforico. <Però se lo dici così mi mette ansia> ammette, con fare impacciato, la mancina che si poggia sulla nuca, fra i capelli. Ridacchia, quindi si riscuote di nuovo, quando è il loro turno di salire sulla nave. Annuisce, al dire del jinchuuriki <Già> e imita il suo fare, iniziando anche lei a cercare dei posti liberi e preferibilmente in disparte. Quando li trova, non perde tempo a stendere un braccio in loro direzione, con tanto di indice puntato. Lo sguardo torna sull'azzurro altrui <Potremmo sederci là!> afferma, sorridente, e ancora, aspetta una sua reazione. Ferma, con ancora il braccio sospeso, se lui dovesse acconsentire, inizierebbe ad incamminarsi - altrimenti, lo seguirebbe nel caso in cui avesse trovato dei posti migliori. Finalmente inizia il loro viaggio - e lei ha già di nuovo fame, mannaggia. [exit]

16:44 Hitomu:
 Rin si fa più vicina al jinchuuriki quando la fila avanza e sono in prossimità della nave. La Senjuu sembra prima essere in estasi per la proposta del Nono ma poco dopo il suo viso diventa leggermente meno in visibilio. Hitomu ascolta il suo dire attentamente rispondendole subito dopo. <Capirai presto che la tua innata è davvero utile nel mondo ninja> spiega il Nono con un tono di voce leggero, senza essere troppo serio. Il chakra dei Senjuu è davvero utile soprattutto per tenere a bada il chakra dei Demoni. Dunque, in questo preciso momento nel mondo, il chakra di ogni Senjuu risulta fondamentale. Con i bijuu in libertà, qualcuno con il potere di trattenere il chakra demoniaco è davvero importante. <Ma non c'è bisogno di preoccuparsi. Tu hai dentro questo abilità, sin dalla nascita. Si tratta solamente di saperla controllare e usare in modo corretto> spiega infine il jinchuuriki lasciando intendere che la ragazza non avrà problemi nel trovare il modo per usare la sua innata del legno. Rin indica con l'indice un posto in cui potrebbero sedersi senza essere troppo disturbati. <Perfetto, andiamo allora..> le sussurra essendo i due molto vicino. Hitomu si incammina verso i posti indicati dalla ragazza, seguito proprio da quest'ultima. Si mettono comodi e affronteranno il viaggio parlando di ciò che li aspetta sull'isola nei prossimi giorni. E il viaggio sembrerà durare meno del previsto vista la buona compagnia. [end]

Rin e Hitomu si trovano al porto, entrambi pronti a partire per l'isola.
Così ne nasce una chiacchierata che porterà i due ad incontrarsi nel prossimo futuro, appena la Senjuu sarà diventata una genin della Foglia.