Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Tutto di te

Free

0
0
con Onosuke, Tenshi

23:54 Tenshi:
 E' una tipica serata di metà settembre, lì a Konoha: il caldo del giorno ha lasciato spazio al fresco, quasi autunnale, della sera. Le vie del villaggio sono gremite di gente, nonostante l'orario, che, per rilassarsi dopo una stressante giornata di lavoro, fanno una passeggiata o si incontrano con gli amici. Un soffio di vento, scompiglia i rosei capelli della genin, che cammina tra le strade della città. Essi sono lasciati sciolti, tirati all'indietro da una semplice fascia nera sulla quale si trova la placca in metallo recante il simbolo della Foglia. Indossa dei pantaloni blu larghi e stretti in vita e alle caviglie. Sopra, ha una maglia in cotone a maniche lunghe, color rosa antico, con uno scollo a barca che lascia scoperte le clavicole e parte delle spalle. Ai piedi, delle scarpe di tela, anch'esse rosa, mentre al polso destro è legato il nastro rosso che Onosuke, non molto tempo fa, le ha regalato. E la Senjuu si sta dirigendo proprio verso la casa di quest'ultimo: voleva fargli una sorpresa, dato che i genitori di lui sono andati in vacanza per qualche giorno, e quindi il genin si trova completamente solo in casa; è anche vero, però, che non era riuscita a stare tranquilla a casa, perché sapere che Onosuke si trovasse da solo in una casa così grande, l'aveva fatta stare in pensiero. Sa benissimo che il genin riesce a cavarsela da solo, ma se non si preoccupasse per lui, che amore sarebbe? E poi, è sicura che gli avrebbe fatto piacere un po' di compagnia. Arrivata davanti casa di Onosuke, si nasconde dietro un albero, cercando di evitare accuratamente occhi indiscreti. Dopodiché, si arrampicherebbe lungo la sua corteccia, provando a non fare troppo rumore e, soprattutto, a non cadere. Si aggrapperebbe alle varie sporgenze del legno, raggiungendo un ramo che porta dritto ad un balcone della casa Aburame. Percorrerebbe tutta la lunghezza del ramo, per poi fare un salto: atterrerebbe in piedi, esattamente sul balcone. Sa bene in quale parte della casa si trova: infatti, sul balcone, vi è una porta a vetro che conduce direttamente alla stanza da letto di Onosuke. [Chakra off]

00:07 Onosuke:
 La notte si sta avvicinando. Il silenzio in casa viene rotto dalle cicale. Onosuke è da solo oggi perchè i suoi genitori sono partiti il pomeriggio dello stesso giorno per una vacanza di piacere di un paio di giorni. Come sempre, a parte qualche rara occasione, si trova già nel suo letto. Per coprirsi durante la notte indossa solo un paio di pantaloncini corti che non superano il ginocchio di colore nero. Il petto, come tutti gli arti superiori e metà degli inferiori, sono nudi. Anche la faccia, come sempre in casa a meno che non ci siano ospiti particolari, è scoperta. Ormai è da un poco che ha preso sonno. Le lenzuola sono buttate ai piedi del materasso tutte stropicciate. Lui si trova a pancia in giù, più girato verso il lato destro e la gambe del medesimo lato si trova piegata e flessa verso il busto in modo da abbracciare il cuscino, il quale si trova obliquo rispetto alla posizione in cui si dovrebbe trovare. L'altro braccio, quello mancino, è steso lungo il tronco e, sul tricipite, presenta il tatuaggio degli Anbu. La stanza, nel caso la Senjuu si affacciasse, risulterebbe non tanto grande e di forma rettangolare. Una porta-finestra, che al momento si trova aperta, da su un piccolo balcone vuoto ed è coperta da una tenda di colore bianco leggera che ogni tanto si gonfia data la brezza che rinfresca ormai le giornate di un'estate che è ormai al capolinea. Il letto, guardando da fuori è posizionato sulla sinistra attaccato al muro, quindi lo sguardo del giovane da verso la parete. Dall'altro lato, distanziata circa un metro e mezzo, si trova una scrivania di legno marrone chiaro e una sedia nera molto semplice anche questa con le gambe e lo schienale di legno. Sopra a questa ci sono un po' di vestiti ammucchiati. Ai piedi del letto, dopo il muro che lo costeggia, c'è la porta e a seguire un altro metro e mezzo di muro. Oltre la porta si trova l'armadio, della stessa colorazione del tavolo, a due ante. Tra il letto e la scrivania, appoggiato a terra, c'è un tappeto di colore nero. Dal soffitto, al centro della stanza, cade un piccolo lampadario di vetro.

00:43 Tenshi:
 La porta-finestra davanti a lei, risulta aperta e la tenda bianca si muove leggera, mentre l'ultima brezza estiva la sospinge. Da essa non traspare nessuna luce: magari Onosuke si trova in un'altra stanza? O magari sta dormendo? Cercando ancora una volta di non fare rumore, avanza verso la porta, spostando la tenda davanti a sé, ed entrando all'interno della stanza, che risulta buia, appunto. Cerca di aguzzare la vista, mentre si muove lentamente all'interno della stanza. Pian piano, gli occhi vanno abituandosi a quel buio, che però non risulta completamente pesto, dato che la luce dei lampioni della strada viene filtrata all'interno della stanza dell'Aburame. Guardandosi intorno, sulla sinistra vi è il letto, sul quale si palesa una figura distesa in posizione prona, leggermente rivolta verso destra: Onosuke sta già dormendo. E pensare che lei, invece, non era riuscita a dormire per l'ansia. Non sa se svegliarlo, talmente dorme beato. Si limita ad avvicinarsi al letto, sedendosi sulla parte sinistra: il volto del ragazzo, invece, è rivolto verso la parte opposta. E lei lo guarda, nella penombra: indossa solo un paio di pantaloncini, mentre il resto del corpo è scoperto. Le lenzuola si trovano ai piedi di lui: non sentirà freddo? Continua a guardarlo, indecisa ancora sul da farsi, mentre la schiena viene poggiata sul muro. Allungherebbe la mano sinistra verso il capo dell'Aburame: essa andrebbe a poggiarsi sui folti capelli neri e le dita, con tocco leggero, percorrerebbero il capo di lui, fino al collo. Scenderebbero, poi lungo la spalla sinistra di lui, la più vicina alla Senjuu, carezzandone i lineamenti e la pelle chiara. Non sa perché lo sta facendo. Forse ha solo voglia di toccarlo. Di sentire il suo calore tra le proprie dita. E, probabilmente, se il genin fosse stato sveglio, non sarebbe mai riuscita a toccarlo in quel modo: si sarebbe imbarazzata, dato che è molto timida. Adesso, le dita scendono lungo il braccio, fermandosi sul tricipite: c'è qualcosa di strano, lo può notare con gli occhi. Una forma nera, che le dita vanno a ripercorrere. L'assenza di luce non le permette di capire cosa sia. Le dita vanno ad insistere su quella forma. Si stacca dal muro, avvicinando di più il volto verso il braccio di lui. Una parte dei capelli rosa, ricadrebbero sull'avambraccio e sulla mano sinistra di lei. L'espressione si fa arguta, crucciata nel capire cosa fosse quella forma nera. Non aveva mai notato che sul tricipite sinistro Onosuke portasse un tatuaggio. Tatuaggio che, ancora, non è chiaro alla genin. < Ono? > sussurra, guardando il volto del genin. Il diminutivo del nome del ragazzo viene espresso con un tono interrogativo, a sottolineare i dubbi che le sono appena venuti in mente. Ma la voce viene fuori dalle labbra in modo flebile: non sa se vuole davvero che l'Aburame si svegli. [Chakra off]

01:05 Onosuke:
 Lui dorme beato. Cosa sta sognando? Sarà Tenshi con quei suoi lunghi capelli rosa? O sarà forse una missione? Ciò non fa differenza. Infatti, ad un certo punto, viene svegliato da un qualcosa, o un qualcuno, che gli tocca i capelli. Non è però un tocco di quelli che ti fanno svegliare di soprassalto, ma è delicato. Infatti la sua rimane solo in una specie di dormiveglia, come quando durante un sogno si sente una voce che sta veramente arrivando dal mondo reale. Sente che la carezza partita dai capelli si sta abbassando verso la schiena, poi verso la spalla sinistra per poi fermarsi sul braccio. Pochi secondi dopo che questo tocco infinitamente leggiadro e rilassante si è bloccato, una voce lo sveglia definitivamente. Anche se molto bassa, riesce a sentirla. Si tratta di una voce familiare che però, a causa della situazione, non viene subito riconosciuta. Infatti Onosuke, appena sentito pronunciare il suo nome si girerebbe, aprendo gli occhi, verso la fonte del suono cercando di afferrare la mano che poco prima lo stava accarezzando con la mancina tenendosi su con l'avambraccio destro. Anche se parecchio rimbambito, riconosce subito il volto della sua amata. "Ehi ciao. Come mai da queste parti?" le direbbe grattandosi con la mano sinistra, quella che prima l'aveva afferrata, gli occhi e facnedo un sorriso a pieni denti. "Che bella sorpresa!". In tutto questo però si è dimenticato del tatuaggio. Quel tatuaggio, è un segreto importantissimo e deve nasconderlo perchè lei non può sapere niente. Passato un po' il momento critico che si ha appena svegliati, mette in chiaro le idee e si ricorda di doverlo nascondere. La prima cosa che gli viene in mente di fare è abbracciarla. Questo le avrebbe tolto da sotto gli occhi il simbolo indelebile che ha sul tricipite del braccio sinistro e, tra tutte le alternative, è la meno strana. Così proverebbe ad abbracciarla "Sono proprio contento di vederti.". Ora vedendo il mucchietto di vestiti sulla sedia, capisce che l'unica cosa è prendere una maglietta a caso da là sperando che lei non se ne sia già accorta.

10:55 Tenshi:
 Onosuke si gira verso di lei, aprendo gli occhi e afferrando la mancina di lei. Adesso è un po' imbarazzata, mentre un lieve rossore le inonda le guance: forse aveva un po' esagerato, forse non avrebbe dovuto toccarlo in quel modo. Fortunatamente la luce non è abbastanza forte ed il suo imbarazzo, così, può essere facilmente nascosto. La parte del viso del ragazzo, di solito nascosta dalla mascherina, adesso è scoperta: non porta mai la mascherina dentro casa, e poi la genin ha già imparato a conoscere quella parte di lui. Anche se, a quanto pare, adesso l'Aburame ha ben altro da nascondere. < Beh, non riuscivo a prendere sonno... così ho pensato che ti avrebbe fatto piacere un po' di compagnia >. Il sorriso s'allarga nella penombra, guardando Onosuke che, impacciato e ancora assonnato, si sfrega gli occhi con la mancina, per poi fare, anch'egli, un grande sorriso: un sorriso che è difficile da vedere quando stanno fuori di casa, un sorriso bellissimo che rimane spesso coperto dalla mascherina. L'Aburame tendeva a nascondere quella parte del viso, eppure la Senjuu crede che quel sorriso una delle parti migliori del genin. E' felice nel vederlo sorpreso come un bambino al quale è appena stato donato un regalo. Il busto di lei è chino verso di lui, i lunghi capelli rosa ricadono sul letto, mentre il viso è a pochi centimetri di quello di Onosuke. Quest'ultimo, la abbraccia, felice. Lei però, non sa bene come comportarsi e per qualche secondo rimane ferma, senza ricambiare l'abbraccio. Ormai è abituata a quegli abbracci così spontanei... ma non è abituata ad avere la pelle ed il petto di lui, nudi, così vicino. Le guance vengono inondate nuovamente da un rossore, più forte di quello di prima. E' tremendamente imbarazzata. La pelle nuda di lui è contro il corpo di lei e la spalla del genin vicinissima al volto della Senjuu. Eppure, deve fare qualcosa, altrimenti l'Aburame avrebbe intuito l'imbarazzo di lei. Piano, poggia entrambe le mani sulla sua schiena, mentre il volto viene affondato tra il collo e la spalla destra di Onosuke, con le labbra poggiate direttamente contro la sua pelle chiara. Inspira il suo profumo, adesso, che sa di pulito. Il cuore le martella forte dentro il petto. Quel petto che adesso si trova a stretto contatto con quello nudo di lui, il quale, inevitabilmente, avrebbe notato il battito accelerato di lei. < A-anche io sono contenta di vederti > mormora contro la sua pelle. Il battito frenetico non vuole calmarsi. Cos'è tutto quell'imbarazzo? Si tratta sempre di lui, Onosuke, la persona a cui tiene di più. E' una sensazione strana, ma al contempo piacevole. E, nonostante la sua timidezza, vorrebbe restare lì ancora, inspirando il suo profumo e carezzando la sua pelle così liscia, e fissare quegli istanti nell'eternità. Perché sente che lui è suo. Quel profumo può sentirlo solo lei. Quella pelle può toccarla solo lei. E, quasi, sembra dimenticare, in quei momenti, ciò che Onosuke le stava nascondendo fino a quel momento; o, forse, semplicemente, non si era mai resa conto che il suo ragazzo avesse un tatuaggio proprio in quel punto. [Chakra off]

11:02 Onosuke:
 Spesso si abbracciano, ma questo è diverso. Il fatto che lui si trovi senza maglietta mette un po' di agitazione nella ragazza. Infatti il cuore di lei aumenta il battito e questo lui lo sente a causa, o grazie, alla vicinanza dei due corpi. Lui sa che lei è così. Si imbarazza facilmente quindi non da peso alla cosa. Rimane attaccato perchè il momento è speciale. La sorpresa è stata magnifica e il risveglio, a differenza del solito, è stato molto piacevole. La schiena è larga, e sopra a questa sente le mani di Tenshi che vanno ad appoggirsi tra le incalanature provocate dai musoli dorsali. Il volto di lei va ad appoggiarsi tra il collo e la spalla del Ninja il quale poi ascolta le parole della ragazza. Passano secondi. Il tatuaggio si è messo un attimo in secondo piano e la ragazza non sembra essersene accorta. Così, Onosuke staccherebbe le mani dalla schiena di Tenshi e le allungherebbe verso la sedia che in questo momento si trova oltre il corpo della ninja. Deve prendere una maglietta e mettersela il prima possibile, altrimenti potrebbero succedere brutte cose. Ha dato la sua parola al generale Anbu. Lei non lo avrebbe scoperto. E invece ora si trova in questa situazione. Data la distanza però, non riesce a prenderla solo allungando le braccia. "Aspetta un attimino. Mi metto qualcosa addosso." le direbbe staccandosi, nel caso lei glielo permettesse, dall'abbraccio e passando alla destra della Senjuu in modo tale da avere il braccio sinistro nel lato opposto di lei. Se tutto fosse andato nel verso giusto, prenderebbe la prima maglietta che gli capita in mano. Risulterebbe la maglietta usata proprio durante il pomeriggio di oggi: una maglietta a maniche corte di colore nero con il simbolo degli Aburame di colore grigio all'altezza del pettorale sinistro. Se la metterebbe facendo attenzione a non rivelare il suo segreto alzandosi in piedi e mettendosi fronte alla ragazza. Braccio sinistro, poi braccio destro e poi la testa. Nel caso ci fosse riuscito, si risiederebbe. "Vuoi qualcosa da bere? Qualcosa da mangiare? vuoi stare qua in camera? Potremmo anche sederci fuori sopra il parapetto del balcone con le gambe a penzoloni a guardare le stelle se ti va." continuerebbe facendole un sorriso. Sembra tranquillo. Ormai si è abituato a sembrare normale in questa situazione. Questo segreto è da un po' che lo nasconde. Inrealtà soffre. Soffre a vedere lei così tenera e sincera ignara di tutto. Quanto sarebbe più comodo dirle "Sono un Anbu". Solo che non può proprio per il bene della ragazza

11:31 Tenshi:
 Le mani del ragazzo si staccano dalla schiena della Senjuu e vengono allungate, per cercare di acchiappare qualcosa alle spalle di lei. La genin, invece, continua a tenerlo stretto a sé, nascondendo il viso, ancora rosso per l'imbarazzo, sulla spalla di lui. Poi l'Aburame si stacca completamente dall'abbraccio, dicendo di voler indossare qualcosa: sicuramente avrà notato la tensione della rosata. Lei lo segue con lo sguardo, dato che oramai gli occhi si sono abituati all'assenza di luce. Il ragazzo prenderebbe dalla sedia una maglia di colore nero. Lei, intanto osserva, nella penombra, i lineamenti del corpo di lui: i bicipiti, poi le spalle, dopo i pettorali, infine gli addominali. Ancora una volta, l'imbarazzo cresce: perché lo sta guardando in quel modo? Perché il corpo di lui, quella sera, la sta mandando fuori di testa? Distoglie lo sguardo, portandolo sulle proprie mani e raddrizzando la schiena. Una volta indossata la maglietta, il genin si siederebbe accanto a lei. Alle parole di lui, la Senjuu alzerebbe lo sguardo verso il suo volto: gli occhi dorati di lui brillano nella notte, mentre il volto appare chiaro e liscio. Al suo sorriso, la genin prova una sensazione che conosce molto bene, ormai: le farfalle allo stomaco. Distoglie nuovamente lo sguardo sulle proprie mani, sperando che Onosuke non noti, ancora una volta, il suo imbarazzo. < N-no, grazie > direbbe, acchiappando una ciocca rosea tra le dita della mano destra, cominciando a giocherellare con essa. L'idea di andarlo a trovare nel bel mezzo della notte è stata sicuramente carina, ma non pensava che si fosse rivelata così imbarazzante. Allo stesso tempo, però, oltre all'imbarazzo, c'è qualcosa che la tormenta. Quella forma nera, sul suo tricipite, non nettamente chiara agli occhi della genin, data l'assenza di luce. Adesso, quel tatuaggio è stato completamente coperto dalla maglia. Cosa dovrebbe fare? Temporeggiare, aspettando che sia lui a mostrarglielo? O farsi avanti e costringerlo a dirle di cosa si trattasse? Cerca di riprendere la calma, analizzando la situazione. < Mmm... guardare le stelle non sarebbe male >. Porta adesso gli occhi, più scuri del solito, su quelli dorati di lui. Forse, fuori avrebbe potuto capire meglio cosa fosse quel tatuaggio, grazie alla luce dei lampioni e a quella della luna: l'unico problema, adesso, è quella maglietta nera che ha appena indossato. E se l'avesse indossata proprio per nascondere agli occhi di lei il tatuaggio? Forse, sta volando un po' troppo in alto con i pensieri: probabilmente l'ha indossata solo perché lei era troppo imbarazzata. Sì, deve essere così. Lo spera. [Chakra off]

11:54 Onosuke:
 Tutto è andato a buon fine. La maglietta ora ricopre il tatuaggio. L'imbarazzo che la ragazza prova è leggermente visibile. Il colore rosso del suo viso è attenuato dal buoi presente all'interno della stanza, ma le luci provenienti dall'esterno fanno intravedere qualcosa. "Sicura di non volere nulla?". Da buon padrone di casa, e da bravo moroso, si preoccupa delle necessità di Tenshi. "Allora se non hai bisogno di nulla andiamo" le dice sorridendo e indicando con la mano destra la porta-finestra aperta da cui, poco prima, la Senjuu è entrata. Con la mano sinistra intanto afferrerebbe la mascherina nera che si trova piegata sopra la scrivania. Con un gesto ormai automatizzato, se la metterebbe. La mano destra la terrebbe ferma in posizione e la mano sinistra metterebbe i due 'lacci' attorno alle orecchie. Dopo essersela sistemata in modo tale da non dare fastidio con eventuali pieghe che si possono essere formate, continuerebbe "Prima le signore." sempre sorridendo. Si nota subito che il sorriso del ragazzo con e senza mascherina sia diverso. Quando è coperto accentua molto di più il cambio di forma degli occhi, ma senza impegnarsi. Anni e anni così lo hanno reso un gesto spontaneo. Nel caso lei si alzasse e uscisse, lui la seguirebbe. Uscito, piegherebbe le gambe e, aiutandosi con le braccia le cui mani sono appoggiate sul parapetto, scavalcherebbe questo per poi mettere entrambi i piedi dall'altra parte a penzoloni e il fondoschiena a contatto del 'muretto'. Ovviamente, dato che dall'uscita della porta l balcone si sviluppa verso destra, lui si trova alla sinistra di Tenshi così da tenere il suo braccio sinistro più lontano possibile. "Ora tocca a te. Non cadere eh. Fai attenzione." direbbe con un tono scherzoso anche se ciò che ha detto è veritiero. Sa che lei è perfettamente in grado di farcela, ma non si sa mai. Un po' di umidità potrebbe farla scivolare. Nel caso lei fosse salita, alzerebbe lo sguardo verso il cielo. Le stelle visibili, a causa dell'inquinamento luminoso, sono poche. Questo rende il tutto meno bello, ma la compagnia bilancia il tutto. Lei, con quei capelli rosa, con quegli occhi che raramente sono dello stesso colore del giorno prima, con quel sorriso incantevole: è proprio bellissima.

12:27 Tenshi:
 Quanto è dolce lui che si preoccupa sempre per lei. E' una sensazione bellissima: da quando lui è entrato nella vita della genin, questa non si è mai più sentita sola. Aveva trascorso tredici anni della sua vita completamente isolata dal mondo che la circondava, un mondo che agli occhi di lei appariva grigio e scuro. Lui le aveva donato i colori. Aveva dipinto il suo mondo di giallo, verde, rosso e di tutti i colori possibili. L'aveva fatta rinascere. < Sì, sono sicura > sorriderebbe verso di lui, assottigliando gli occhi. Il ragazzo, adesso, va ad indossare la mascherina. Lei aveva accettato il fatto che volesse nascondere sempre il volto. E quelle poche volte in cui lo vede senza mascherina, è sempre un'emozione nuova: sente che quella parte di lui è riservata solo a lei, solo lei può vederla. E si sente amata. Perché sa bene che, se lui non la amasse, non le avrebbe mai mostrato quella parte di lui. Si alzerebbe dal letto, facendo un gesto con il capo all'invito di lui. Sotto la mascherina, sa bene che sta sorridendo: lo rivelano gli occhi ridenti, che ormai ha imparato a decifrare. Avanzerebbe, quindi all'interno della stanza, per poi spostare la tenda bianca ed attraversare la porta-finestra che dà sul balcone. Onosuke la segue, per poi superarla e, con un slancio, sedersi sul parapetto. La rosata, si avvicinerebbe a lui, sulla destra. < Non preoccuparti > farebbe una risatina: ha fatto cose ben peggiori di sedersi su un parapetto. Poggerebbe entrambe le mani su di esso, piegando le gambe e dandosi una piccola spinta con esse. Porterebbe le gambe dall'altro lato, andando a sedersi anche lei sul 'muretto', con i piedi penzoloni. La sua mano sinistra verrebbe poggiata sulla destra di lui, cercando contatto. Cosa fare adesso? L'Aburame non sembra intenzionato a dirle nulla riguardo quel tatuaggio. Potrebbe essere che lo abbia sempre portato e lei se ne sia accorta solo adesso? Questo spiegherebbe perché lui non dica niente. Il braccio sinistro di lui ora risulta coperto anche dal resto del corpo, oltre che dalla maglietta. Questo rende il tutto più difficile, dato che non può vedere cosa sia. Inclina il busto, poggiando il capo, rivolto verso il cielo, sulla spalla destra di lui. Vuole saperlo. Vuole sapere cosa sia quel tatuaggio, a tutti i costi. < Ono >. Il nome di lui è come un sussurro. Fa una pausa, cercando di farsi forza, nonostante il cuore abbia ricominciato a martellare violentemente nel petto. < Cos'è quel tatuaggio? >. Le parole verrebbero fuori limpide, chiare. Non lo guarda in volto, resta semplicemente poggiata alla spalla di lui guardando le stelle. Perché ha paura di guardarlo negli occhi: non sa come avrebbe potuto reagire a quella domanda. Però, lei è sempre la sua ragazza. Sarebbe strano se le nascondesse qualcosa, no? [Chakra off]

19:33 Onosuke:
 Lei, con tutta la sua grazia, si siede sul parapetto. I due corpi vicini sono a contatto. Le mani, destra per lui e sinistra per lei, sono appoggiate una sull'altra. Il capo della ragazza, dopo una piccola inclinazione del busto, è ora appoggiata sulla spalla destra di Onosuke. Entrambi gli sguardi sono rivolti verso il cielo. Le persone che camminano per strada non sono troppe data l'ora. I versi delle cicale sono più forti all'esterno e la gente che chiacchera mentre torna a casa parla a bassa voce per non disturbare chi sta già dormendo. Le dita della destra dell'Aburame andrebbero ad incrociarsi con quelle della mancina della Senjuu. Un momento rilassante e solo loro. Nessuno che disturba. Peccato che in questo istante ci sia il problema del tatuaggio. Problema che non sembra essere sparito. Infatti, dopo un po' di silenzio, la voce di Tenshi esce come un sussurro dalla sua bocca. Ciò che Onosuke non voleva sentire viene detto: lei si è accorta del tatuaggio. Gli occhi del giovane inizialmente si spalancano, forse perchè era speranzoso del fatto che lei prima non se ne fosse accorta, e poi diventano preoccupati. Come la ragazza non cerca di incrociare gli sguardi. La testa rimane sempre rivolta verso l'alto. Non sa cosa fare. Le dovrebbe nascondere la cosa facendo finta, per esempio, di non sapere di cosa sta parlando? Oppure dovrebbe dirle la verità dato che ormai l'ha già visto? Forse è il modo migliore per far si che lei sappia senza che lui le abbia detto niente e quindi senza essere andato contro le regole. In più mentirle così spudoratamente non è affatto positivo per la relazione. Sarebbe mentire davanti alle prove certe che sta dicendo una bugia. Il cuore batte forte. Si immagina la maschera del Generale Yami che lo guarda mentre gli dice di non dire nulla alla Senjuu. La paura si potrebbe intravedere all'interno degli occhi. La faccia diventa rassegnata. Ha deciso di non mentire più. "Dici quello sul tricipite?" le dice mantenendo la posizione. "L'hai visto allora. Ma se mi chiedi di cosa si tratta allora non l'hai osservato per bene. Se vuoi guarda tu con i tuoi occhi, ma se lo fai devi promettermi che non arriverai a conclusioni affrettate e mi dovrai ascoltare." continua. Finita la frase, delicatamente alzerebbe la testa di lei per potersi muovere. Si metterebbe a cavalcioni sul parapetto, mettendo quindi la gamba sinistra verso l'interno, lasciando alle su spalle la ragazza ora libera di poter fare quello che vuole. Promettere e guardare o non promettere e rimanere con l'interesse e la curiosità?

19:55 Tenshi:
 Le dita della destrorsa del genin vanno ad incrociarsi con quelle della mancina della Senjuu. La brezza sul viso è piacevole ed il profumo di Onosuke le arriva dritto alle narici. Sarebbe una serata perfetta, se solo non fosse per quel pensiero che tormenta la rosata. La risposta alla domanda di lei tarda ad arrivare. Onosuke, perplesso, spalanca gli occhi, mentre la genin guarda ancora il cielo scuro. Lo sente, sente che il ragazzo è teso. Sente che quella domanda proprio non se l'aspettava. Perché? Perché quella risposta sembra non arrivare mai? Perché l'Aburame sembra così agitato? Allora è proprio così? Voleva nasconderle quel tatuaggio? Gli incisivi superiori morderebbero il labbro inferiore, stringendo, quasi a farle male. Anche lei è agitata. Quegli istanti sembrano non finire mai. Il ritmo del cuore cambia nuovamente, divenendo ancora una volta frenetico e martellante. Finalmente, delle parole escono dalle labbra del ragazzo. Lei si limita ad annuire con la testa, per poi ascoltare ciò che ha ancora da dire. < Lo prometto > sussurra. Perché dovrebbe arrivare a conclusioni affrettate? Si conoscono da tre anni, lei ha fiducia in lui e non avrebbe mai il coraggio di giudicarlo. Lascerebbe che Onosuke le alzasse la testa. Si volterebbe verso di lui, che adesso le dà le spalle. Per qualche istante guarderebbe la schiena dell'Aburame, per poi focalizzare l'attenzione sul tricipite sinistro. Cos'ha di così importante quel tatuaggio? E se lei fosse stata troppo diretta? Se Onosuke non si fosse sentito completamente a proprio agio a rivelarglielo? Mille dubbi le attanagliano la mente. Era stata troppo egoista. Aveva pensato solo a se stessa, ma non aveva pensato a come l'Aburame potesse sentirsi. Eppure, vuole vedere a tutti i costi quel tatuaggio, adesso nascosto dalla maglietta. Allungherebbe la mancina verso il braccio del ragazzo. La mano è tremante. Costa sta facendo? Vuole davvero farlo? Perché Onosuke le ha detto di non arrivare a conclusioni affrettate? La mano verrebbe poggiata sulla pelle del genin. Le dita, lentamente, avanzerebbero, carezzando il braccio di lui e sollevando la manica della maglia verso la spalla. Adesso, grazie alla luce esterna, il tatuaggio appare chiaro agli occhi della Senjuu. Le dita, tremanti, ripercorrerebbero nuovamente quella forma. E' sconvolta. Gli incisivi superiori mordono con ancor più forza le labbra inferiori della bocca. Non sa cosa dire. Non sa se avrebbe preferito scoprirlo prima o non scoprirlo mai. Perché il suo ragazzo è un ANBU. Sì, proprio così. Torture, assassinii, missioni speciali: è questo il lavoro che gli ANBU fanno. E sa bene che questo sarebbe dovuto rimanere segreto. E se adesso, per colpa della stupida curiosità di lei, Onosuke incorresse a delle punizioni? E chissà che tipo di punizione... forse potrebbero torturarlo, o, peggio, potrebbero ucciderlo. Piano, porta la gamba sinistra dall'altro lato del parapetto, ritrovandosi completamente di fronte alla schiena dell'Aburame. La mancina è ancora poggiata sul tricipite di lui. Il capo viene poggiato, chino, sulla schiena di lui, mentre la mancina stringe la parte del braccio del genin in cui si trova il tatuaggio. Gli occhi si riempirebbero di lacrime. A quali conseguenze avrebbe portato questa scoperta? E, soprattutto, a quali conseguenze avrebbe portato il lavoro dell'Aburame? < Da quanto tempo sei... un ANBU? > un singhiozzo viene soffocato dalle parole, che escono fluide, ma come un sussurro, per evitare che la propria voce venga sentita da altri. Cercherebbe di trattenere le lacrime, ma una le righerebbe il volto, cadendo poi sul parapetto. Eccola lì, Tenshi, sempre a piangere su se stessa. Credeva di essere cresciuta, di saper controllare meglio le proprie emozioni, di essere diventata più forte. Ma, invece, era rimasta quella di sempre. Quella che, per ogni cosa, piange. In sostanza, una debole. [Chakra off]

20:49 Onosuke:
 Lei ha promesso. Questo vuol dire che è sicura di voler vedere ciò che il ragazzo nasconde anche se, non esplicitamente, è stata avvisata del fatto che non è una cosa semplice. Sente la tensione che in questo la ragazza prova. Lei trema, ma lui non può vederlo. Infatti il suo sguardo è rivolto verso avanti, deciso di ciò che sta facendo. Il suo braccio sinistro viene a contatto con le dita della mancina della ragazza. Queste sono tremanti probabilmente dall'agitazione. Anche se sicuro, il cuore di lui batte forte. I pensieri cominciano a viaggiare su ciò che potrebbe succedere dopo questa sera nel caso venisse scoperto. Lei non avrebbe dovuto saperlo, e invece sta proprio per accadere questo. Sente le dita avvicinarsi sempre di più alla maglietta, fino ad arrivare a sollevarla. Un attimo di silenzio durante il quale la forma di questa immagine indelebile viene ripercorsa dal delicato tocco di lei. Evidentemente sta cercando di mettere in chiaro ciò che ha visto. Questa non è, però, l'unica cosa. Un rumore fa capire al ninja che lei si è mossa, mettendosi a cavalcioni proprio come lui. Poco dopo, la testa della Senjuu si appoggia alla schiena dell'Aburame mentre il braccio del ragazzo viene stretto dalla presa della mancina di lei. Il silenzio viene rotto dal pianto della ninja, la quale proverebbe a interrompere queste lacrime che, però, continuano a scendere andando a bagnare il parapetto dopo averle rigato il viso. Lui, vista la situazione, decide di girarsi velocemente facendo però attenzione a non farle del male. Nel caso gli fosse stato concesso, dopo aver invertito le gambe, si ritroverebbe faccia a faccia con Tenshi. Gli prenderebbe le mani sperando di darle sollievo. "Sono un Anbu da poco meno di un mese." le risponde. Sa di doverle dire qualcos'altro, ma non sa veramente cosa. In questo momento si sente inutile. Proverebbe ad alzarle la testa spingendo da sotto il mento nel caso lei non lo stesse guardando e poi le asciugherebbe gli occhi con una carezza utilizzando i pollici. "Immagino tu stia piangendo per vari motivi. Non ti ho detto subito di questa cosa perchè non ho potuto. Le leggi degli Anbu sono rigide e tenere nascosta la nostra identità è una delle regole più importanti. Spero tu capisca. Se stai pensando a ciò che potrà succedermi, e so che lo stai pensando perchè ti conosco fin troppo bene, non ti devi preoccupare. Stasera ci siamo solo io e te. Se questa cosa non uscirà da qua saremo tranquilli. L'importante è mantenere il segreto.". Questo è ciò che le ha anticipato prima quando le ha detto che gli avrebbe dovuto lasciar tempo di spiegare nel caso avesse guardato. D'un tratto Onosuke si sente più tranquillo, con un peso in meno. Sa che questo potrebbe portare a delle brutte conseguenze nel caso si venisse a sapere ciò che è successo, cioè che il suo segreto non è più un segreto, ma il fatto di non dover nascondere questo a Tenshi lo alleggerisce. In fondo lui si fida di lei, quindi sa che lei terrà la bocca chiusa dato che è importante per lui questo, e anche per lei.

21:57 Tenshi:
 Le lacrime scendono veloci, mentre il volto si bagna. Adesso, ha più dubbi di prima. Ha paura. Paura per ciò che sarebbe potuto succedere a questo punto. Onosuke, velocemente, cambia posizione, per trovarsi faccia a faccia con la Senjuu, la quale, però, ha ancora il volto chino. Non vuole fargli vedere quanto è debole. Lui conosce bene quel lato del carattere di lei, ma è insopportabile il fatto che non sia riuscita a migliorarsi. Il genin prenderebbe le mani della rosata tra le sue. Lei le stringerebbe, guardandole, cercando, ancora una volta, di fermare quelle dannate lacrime, facendosi forza. E' un ANBU da poco più di un mese. E' ancora all'inizio della sua carriera. Carriera che potrebbe essere rovinata da ciò che è appena successo. Una mano dell'Aburame mollerebbe la presa, per poggiarsi sotto il mento di lei, alzandole il capo. Gli occhi cerulei, arrossati e pieni di lacrime si poggerebbero su quelli dorati e brillanti di lui. La mano del genin va ad asciugarle il viso, carezzandola. Si lascerebbe trasportare da questa tenera carezza, inclinando il capo verso la mano dell'Aburame, assecondandone i movimenti. Il contatto con le sue mani calde, con la sua pelle liscia, le dà sempre sollievo. La fa sentire in pace con se stessa e con il mondo attorno a lei. Quella pace che per molti anni aveva cercato e che solo lui è riuscito a donarle. Eppure, c'è qualcosa che stona. Qualcosa che non la fa sentire completamente tranquilla. Lui adesso ha una doppia vita. E in quell'altra vita, nata da poco più di un mese, dovrà compiere gli atti più atroci. Dovrà sopprimere i propri sentimenti. E se, proprio quell'altra vita, prendesse il sopravvento? Se spegnesse per sempre i suoi sentimenti? Cosa succederebbe a quel punto? Le parole del genin, però, la rassicurano un po'. Stasera ci sono solo loro due. Sì, loro due e nessun altro. Quello è il suo mondo. Lui è il suo mondo. Non può permettersi di perderlo. < Sì, lo capisco. > farebbe una breve pausa, guardando l'Aburame negli occhi, per poi riprendere. < Manterrò il segreto, ovviamente, non potrei mai rischiare, dicendolo in giro > direbbe, tirando su con il naso. Le lacrime, finalmente, si sono arrestate. < Ti amo >. Due paroline, solo loro, a mezz'aria, nella brezza di fine estate. Ha bisogno di conferme. Ha bisogno di sapere che lui ci sarà sempre per lei, nonostante la sua seconda vita. Ha bisogno di sapere che lui starà sempre al suo fianco. Ha bisogno di sapere se anche il sentimento di lui è così forte come il proprio. Gli occhi cerulei sono puntati su quelli dorati di lui. E' decisa, è sicura di ciò che ha appena detto. Non c'è neanche imbarazzo sul suo volto. Lo ama. Lo ama come non ha mai amato nessuno. E non vuole perderlo per ciò che ha appena scoperto. [Chakra off]

22:32 Onosuke:
 Sono faccia a faccia. Mano per mano seduti su un parapetto sotto il cielo scuro della notte. Ascolta le parole della ninja, la quale dice che manterrà questo segreto e che capisce la situazione. Questo aiuta molto Onosuke, il quale si sentiva già in colpa per averla lasciata all'oscuro di tutto. Poi le due paroline importanti escono dalla bocca di lei. Prima volta che succede. Fa un certo effetto sentirselo dire, in senso positivo ovviamente. Ci si sente importante, apprezzato. Ovviamente la risposta non tarda ad arrivare "Ti amo anche io.". Si ferma un attimo. "Per questo ho bisogno di te per non perdere la mia umanità. Ho bisogno di te per rimanere me stesso e non cadere all'interno dell'oscurità. Il primo insegnamento che gli Anbu mi hanno dato è stato proprio questo. Tra torture e assassinii devo rimanere chi sono.". Ricorda ancora le parole del Generale. Bisogna avere qualcuno al proprio fianco per non affondare. "Ho anche una maschera e un secondo nome. Dimmi tu se vuoi vederla e se vuoi saperlo.". La scelta va sempre a lei. Non sa se lei preferisca sapere o non sapere in modo tale da non riconoscermi nel caso si dovessero incontrare per strada, anche se è possibile che succeda comunque: non in tanti hanno il tatuaggio marchiato sul tricipite sinistro. "Se non volessi sapere ora queste cose, sappi che quando vorrai mi dirai e ti dirò e mostrerò tutto." conclude. Il cuore è regolre. Il momento di tensione è passato. Ora tutto va bene: lei sa e nessuno verrà mai a saperlo. Alla fine anche Kaori sa della seconda identità del marito. Perchè Tenshi non avrebbe dovuto saperlo?

22:53 Tenshi:
 La risposta arriva velocemente. Quella conferma, di cui tanto aveva bisogno, viene fuori sicura dalle labbra nascoste dell'Aburame. Adesso, è davvero tranquilla. Si è calmata del tutto. Gli occhi sono ancora arrossati, ma completamente asciutti. Altre parole vengono pronunciate dal ragazzo. Parole confortanti, rasserenanti. < Non ti lascerò da solo. Io... starò al tuo fianco sempre >. Dovrà aiutarlo. Così come lui ha colorato il mondo di lei, la genin colorerà quello di lui, qualora i colori verranno spenti. Piano, lascia andare le mani di Onosuke, allungandole verso il collo di lui, circondandolo con le braccia. Il mento verrebbe poggiato sulla spalla destra di lui. Aveva bisogno di abbracciarlo, di fargli sapere che ci sarebbe sempre stata. E che non si sarebbe tirata indietro davanti a nulla, perché essere un ANBU fa parte di lui ora. < Mostrameli > sussurrerebbe con le labbra contro l'orecchio del genin. Se lo avesse incontrato per strada con la divisa ANBU, lo avrebbe riconosciuto. Anche in quel caso, anche nella sua seconda vita, ci sarebbe stata. Non lo avrebbe lasciato da solo, mai. Lo stringerebbe a sé ancora per qualche secondo, per poi allontanarsi , portare la gamba destra dall'altro lato del parapetto e scendere da esso. Un sorriso verrebbe rivolto al ragazzo. Un sorriso sincero, che rivela tutto l'amore che lei prova per lui. Qualora il genin fosse sceso giù dal parapetto, la rosata camminerebbe vero la porta-finestra, spostando la tenda bianca ed entrando nuovamente nella stanza buia. Si volterebbe poi verso di lui. Ha ancora qualcosa da dirgli, quella notte. < Posso rimanere qui oggi? >. Non vuole tornare a casa. Vuole stare con lui. Non vuole lasciarlo andare. Non vuole salutarlo. Vuole ancora tenerlo stretto a sé. Vuole stargli accanto. Ne ha bisogno, dopo tutto quello che è successo. Per certi versi, potrebbe essere una richiesta strana da parte della genin, la quale è sempre stata fin troppo timida. Però, con lui, riesce ad aprirsi completamente. Riesce a dirgli tutto ciò che le passa per la mente. Anche questo vuol dire amare, no? [Chakra off]

23:50 Onosuke:
 Parole di conforto escono dalla bocca di Tenshi. Subito dopo un abbraccio improvviso lo investe. Le braccia di lei in men che non si dica si trovano attorno al collo di Onosuke. Sulla sua spalla viene appoggiato il mento di lei, ancora umido a causa delle lacrime versate poco prima. Vuole vedere e sapere tutto della sua seconda identità. Questa è una sua decisione. Nel profondo del suo cuore non sa cosa sia meglio. Da un lato pensa che sia meglio che lei non sappia e dall'altro che sarebbe meglio che lei sapesse. Lei ne è convinta però. La vede scendere dal parapetto e quindi la segue. Lei si avvia verso la porta-finestra ed entra all'interno della casa. Lui fa lo stesso. Si avvia verso l'armadio che si trova dall'altro lato della stanza. Là dentro si trova tutto. Tutto ciò che riguardi questo segreto: maschera e lettera di invito inviata direttamente dal Generale degli Anbu. Lo apre, apre un cassetto e tira fuori la maschera. Ancora dando le spalle alla ragazza. "Sei pronta?" le dice. Nel caso rispondesse di si, si girerebbe mettendosi la maschera. Si presenta con lo sfondo bianco, come tutte le maschere dell'organizzazione, due linee rosse che vanno dalla fronte al mento avvicinandosi tra di loro in prossimità d questi e una luna di colore dorato come gli occhi. Occhi che brillano nel buio della camera. "Il mio nome è Tsuki. Piacere di conoscerla." le dice. Esatto. Si tratta di un'altra persona. Non è Onosuke. Si avvicinerebbe verso la ragazza, non per spaventarla, ma per fargliela guardare meglio, toccarla. Arrivato davanti a lei si fermerebbe. "Fai quello che vuoi: toccala, toglimela.. quello che vuoi.". Nel caso prima o poi gliela dovesse levare, si leverebbe anche la mascherina. Appoggiando entrambe sulla scrivania, andrebbe a rispondere alla Senjuu "Certo. Puoi fermarti a dormire qua. Ma stasera voglio spogliarmi completamente con te. Ora sai proprio tutto.". Dicendo questo andrebbe a prenderle la testa, se lei fosse d'accordo, per baciarla. Un bacio lungo. Non a stampo come il solito. Un bacio più passionale se lei non dovesse staccarsi. "Io posso avere tutto di te stanotte?". Ciò che le sta chiedendo è tanto. Per lui è la prima volta e pensa sia la prima volta anche per lei, ma da quanto gli è stato insegnato la prima volta bisogna farla con la persona che sia ama. Nel caso lei rispondesse affermativamente, lui andrebbe a levarle la maglia rosa. Il cuore batte forte dall'ansia, ma è il momento più bello della sua vita. [END]

00:34 Tenshi:
 Il ragazzo la segue, per poi avvicinarsi ad un cassetto ed aprirlo. Tra le sue mani, si trova la maschera. Quella maschera che fa parte della sua seconda vita, che rappresenta la sua seconda identità. < Sono pronta > direbbe, ferma nelle sue parole, nella penombra della stanza. Si volta verso di lei, indossandola. E' bianca, con due righe rosse, dalla fronte al mento. Sopra agli occhi, una luna, dello stesso colore di quelli. Quel dorato brilla nel buio, quasi come se volesse illuminarlo. Come la luna nella notte più scura. < Tsuki... > sussura. Il ragazzo si avvicina, lentamente. Lei non ha paura. Sta accettando, piano, la cosa. Sta metabolizzando che quella maschera non rappresenta Onosuke, ma Tsuki. Resta ferma a guardarlo. Quando è ormai a pochi centimetri da lei, allungherebbe la mano destra verso la maschera bianca, chiara nella luce fioca notturna. La poggerebbe su di essa, carezzandola, lentamente. Poi, gliela sfilerebbe. La prenderebbe con entrambe le mani. E la porterebbe al viso, indossandola a sua volta. < Forse, guarderai il mondo da un'altra prospettiva con questa maschera. Ma il tuo volto, il tuo corpo, il tuo cuore... resteranno sempre quelli di Onosuke >. La mano destra verrebbe poggiata sul petto del ragazzo, in prossimità del cuore. Ne è convinta. E' convinta che sotto quella maschera, ci sia sempre lui. Il ragazzo che le ha cambiato la vita, in meglio. E' convinta che, insieme, potranno affrontare quella situazione. Toglierebbe la maschera, porgendogliela. L'Aburame la prenderebbe, dopo essersi tolto anche la mascherina, e poggerebbe entrambe sulla scrivania. Eccolo di nuovo, quel volto scoperto che adora. Quel volto puro, e così perfetto nella sua imperfezione. Lo guarderebbe, guarderebbe quei lineamenti perfetti e quegli occhi brillanti come la luna. Lo ascolta. Quelle parole, le smuovono qualcosa dentro. Saranno di nuovo le farfalle? O è qualcosa di più? Qualcosa di più forte? Non risponde, lasciando che le prenda la testa fra le mani. Le labbra di lui verrebbero poggiate su quelle di lei. Labbra che verrebbero dischiuse al contatto le une con le altre. E' un bacio diverso. Un bacio forte e passionale. Un bacio che chiede qualcosa di più. Un bacio che fa scattare qualcosa nella rosata. Una nuova voglia. Un nuovo desiderio, che dapprima non viene compreso appieno. Onosuke si stacca da quel bacio, per farle una domanda: avere tutto di lei. < P-puoi > balbetterebbe, un po' imbarazzata dalla situazione e stordita dal bacio. Si sta lasciando andare. Si sta abbandonando completamente fra le sue braccia. Sta davvero aprendo il suo cuore a lui, come non lo ha mai fatto prima d'ora. Ed è convinta di ciò che sta facendo. Sa bene cosa sta per accadere, anche se finora lo ha solo sentito raccontare. La sua pelle freme al solo contatto con le mani di lui. Il suo sangue scorre velocemente nelle vene, dato l'aumentare del battito cardiaco. Gli darà tutta se stessa. Sarà una conferma. Una conferma del fatto che lei ci sarà sempre per lui. E che lui non la abbandonerà mai. Che non spegnerà mai i suoi sentimenti. Che una piccola fiammella sarà sempre accesa per la genin. L'Aburame va a sfilarle la maglia rosa. Stavolta, non c'è imbarazzo. E' completamente sparito. Gli donerà la sua adolescenza, i suoi sentimenti, la sua vita, consapevolmente. Gli donerà se stessa. Anche lei gli toglierebbe la maglia, andando a poggiare una mano sui suoi pettorali. Mano che andrebbe a risalire lungo il suo collo, fino alla sua nuca, avvicinandolo a sé e rubandogli un altro bacio. E' il momento più bello della sua vita. [END... avrà un continuo in pvt, forse (?)]

La rosata fa una sorpresa al genin, sapendo che, quella sera, è solo in casa. L'Aburame dorme e lei, nel buio, nota un tatuaggio, che solo in un secondo momento le apparirà chiaro. Onosuke è un ANBU. Egli, le rivela la sua identità, dicendogli tutto della sua seconda vita. Entrambi promettono di restarsi accanto, suggellando la promessa in modo particolare: quella notte, avranno tutto l'uno dell'altra.

//piango ç.ç <3