Giocata
Free
Giocata del 11/09/2019 dalle 22:01 alle 23:47 nella chat "Centro di Konoha Saccheggiato"
[fuori chiosco] Le ombre ormai hanno preso possesso del villaggio calando l'oscurità su tutto contraddette solamente dalla luna e e dall'illuminazione artificiale naturalmente.Questa sera il genin della Foglia si ritrova nel pieno centro,il quale pare essere passeggiato da un pò di gente e piu di qualche ninja per via dello stato di allerta.Nejo si presenta con un pantalone nero aderente,sandali ninja del medesimo colore ed un kimono dal colore bianco opaco con maniche larghe e lunghe ed allacciato in vite da una cintura di seta azzurra.La sua carnagione è sempre di quel pallore quasi morente,ravvivato in viso un pò dalla chioma bianco ghiaccio che sfuma nell'azzurro e le iride ambrate.Praticamente,le tonalità dei colori,non lo ravviverebbero per nulla in realtà,ma a lui piace pensarla così.Anche se la serata è di totale relax,data la situazione, girare armato fa sempre comodo ed infatti alle cosce sarebbero legati i due porta kunai e shuriken mentre nella zona lombare vi è la tasca porta oggetti.Braccia intrecciate al petto e passo lento conducono lo shinobi verso un chiosco del centro,che sia ora di mangiare?Molto probabile dato che tutto il giorno non ha toccato cibo.Nonostante sia arrivato dinnanzi il ristoro,il capo e lo sguardo di Nejo puntano verso il basso quasi con aria cupa,come se qualcosa lo opprime,sarà la fame?Un rumore quasi sinitro,improvviso,si udirebbe nel raggio di due metri dalla sua posizione.Un lamento,un rumore gastico,una richiesta da parte dell'apparato digerente del ragazzo <Mmh..ok,ho fame> mormora tra se e se. [negozio] Era tardi, ma aveva voglia di uscire fuori seppure la situazione di allarme per via dei Biju. La perdita delle bestie codate tenuta nascosta per così tanto tempo è grave in particolare per quello che riguarda l'alleanza: non è normale che si nascondano dettagli di questo tipo quando c'è un rapporto solidare tra le nazioni. Comprende che si tratta di forze legate al villaggio come possono essere gli anbu e come tale dovrebbero interessare solo il villaggio di appartenenza. Ma in questo caso si tratta della perdita di un potere così pericoloso che può ribaltare l'ordine pacifico instaurato. FOrse è per questo che è qui fuori lasciando una copia a casa con i bambini: aveva voglia di vedere il villaggio e come questo reagiva anche se adesso è solo una cittadina. Ma davvero, stica**i, chi si sarebbe permesso di fermarla? non è una Furaya o un Azrael o una Kaori, ma è conosciuta nel villaggio ed è capace di pensare alla propria sicurezza da sola. Se ne va, come un fantasma vestito di bianco con l'haori che si muove ad ogni passo e il completo in pelle nera sottostante, con l'immancabile trama a squame di serpente in rilievo e una sorta di gonna aperta sui fianchi di colore viola che copre parte della vita fino a sopra le ginocchia. Come al solito ha uno sguardo distaccato, freddo e gli occhi sono segnati dalla tinta del trucco rosso che compone una lunga coda sulle palpebre. Oggi tuttavia, si sente più persa del solito: vagando in quelle ore, di notte i pensieri vengono a galla e tutto quello che proviene dall'abisso delle sue esperienze riemergono cullando un dolore che in questi tre anni è stato inconsolabile. Non ha il tempo di stare con Ken come vorrebbe, adesso vive a casa con suo padre e...bhe quando lo viene a trovare si sente come un carcerato che ha una ora d'aria per vedere il parente prima di dover andare via. Lo ha accettato e lui...vuole solo il suo bene. A distanza di anni continua a piangere, in silenzio e da sola ogni volta che ci pensa, il cuore in gola sperando di poterlo incontrare dentro il villaggio e passare un po' di tempo con lui, un po' di più di quello che le è concesso ora. Ma sono sogni, i suoi sogni e devono rimanere tali per preservare quel poco che le è rimasto con lui. Sopperisce scrivendo lettere, mandando regali, cercando di non dimenticarsi nulla di quello che considera ancora come un figlio, cerca di esserci...anche se non più come prima. Ai è l'unica che riesce realmente a sollevarla, era appena uscita dalla sua abitazione per fare un po' la mamma anche con lei: stirare i panni, riordinare...non le faceva propriamente piacere questa invasione, se ne rende conto lei stessa ma era una scusa per coccolarla un po', la rendeva fiera. Ora ha finalmente quello che desiderava HIashi e Kurako, ma questo non significava che non sentisse male o che non sentisse malinconia dell'allontanamento di entrambi i bambini più "grandi", ma la vita va così no? Entra all'interno di uno di quei negozi aperti 24h su 24, passo veloce fin quando non si perde a guardare i vari articoli impacchettati concentrando la sua attenzione in particolare sui dorajaki. [ch on] [fuori chiosco] Dopo il segnale acustico lanciato dal suo stomaco,Nejo alzerebbe lo sguardo verso l'insegna del chiosco fissandola senza motivo per qualche istante prima di fare spallucce e varcare l'uscio d'entrata.Ma è proprio lì,non appena fa solamente il gesto ddel passo in avanti andando solamente a poggiare la pianta del piede destro al terreno,che una vaga figura verrebbe intravista con la coda dell'occhio.Istintiva la sua reazione,rapido il cranio va a voltarsi verso destra in maniera naturale come se fosse attivato da un sensore corporeo.La figura famigliare che sembrerebbe aver visto sembra a prima vista una cittadina comune,una donna sulla quale Nejo va ad assottigliare lo sguardo per mettere meglio a fuoco <Mek..> sussurra tra se e se ancora in quella posizione di partenza per poi voltare totalmente il corpo verso destra seguendo il capo.Le braccia vanno a sciogliersi da quella postura introversa andando a scendere lungo i fianchi <Mekura-sama?!> esclamerebbe quasi dubbioso mentre un mezzo sorrisetto andrebbe a formarsi sulle sue labbra,espressione che però verrebbe subito cambiata in una seriosa.A prima vista la donna non sembrerebbe stare bene,almeno psicologicamente,o per lo meno è questo quello che percepisce il genin.La sua mente viene affollata per un attimo di ricordi,flashback difficili da dimenticare per la natura stessa degli eventi strani che sono successi <Mekura-sama> esclamerebbe un pò più sicuro di se mentre fa un paio di passi avanti senza andarle in contro piu di tanto.Se l'attenzione della Hyuga cadrebbe su Nejo,quest'ultimo andrebbe ad eseguire un piccolo inchino in segno di rispetto,anche se la donna forse cercherebbe piu che rispetto pace interiore. [fuori negozio] Era persa nei suoi pensieri, si scosta i capelli e porta una ciocca dietro l'orecchio destro andando ad afferrare il dolcetto imbustato per poi andare verso il bancone e pagarlo, volendo poteva prendere anche qualcosa da bere, ma ci avrebbe pensato a casa. Uscendo all'esterno l'aria notturna la colpirebbe e così anche il suono della voce di un personaggio che non pensava di rivedere in queste circostanze. Si gira verso la voce trovando Nejo che porge verso di lei un profondo inchino. Mekura rimane in silenzio senza dire nulla, lo lascia fare fin quando non si fosse stancato di farle l'inchino poi, si avvicinerebbe verso questo <Nejo...> sorride verso questo ripetendo il nome con una maggiore delicatezza nel tono della voce <Nejo san è tardi per girare a quest'ora da soli> cotinua a sorridere facendo lenti passi in avanti verso il ragazzo guardandolo per bene <sei cresciuto...è passato molto tempo> è felice di vederlo, per quanto il suo tono come al solito è distaccato, come se portasse una stanchezza infinita e della quale non riusciva a liberarsene. <allora, Nejo, cosa fai in giro? come vanno le cose?> domanda per poi aggiungere <ho saputo da Norita che mi stavi cercando...devo dire che sono sorpresa> in effetti è davvero sorpresa che ci sia ancora qualcuno che viene a cercarla [ch on] [fuori chiosco] Inchino che termina andando a riportare la sua struttura ossea eretta mentre le iride ambrate abbracciano metaforicamente la figura della Hyuga.Un sorriso gli viene mostrato,sorriso al quale non può fare a meno di ricambare,breve ma intenso.Ude le sue parole mentre va a portare la mancina dietro la chioma selvaggia andandola a grattare delicatamente quasi per l'imbarazzo,anche in realtà non lo è <Bè si,è tardino...ma avevo fame> confessa spontaneamente senza esitare.In effetti Nejo è cresciuto un pò dall'ultimo loro incontro avvenuto all'incirca tre anni fa <Dite?> chiosa retorico mentre porterebbe per un attimo ad inchinare il capo per osservarsi brevemente il proprio corpo per poi rialzare la testa <Forse si.> confessa ancora con un breve sorriso <Bene direi,diciamo che le missione fin ora sono andate bene e la vita da ninja procede a gonfie vele> afferma per poi sentire dall'altra che Norita gli ha detto che la cercava <Ah...Norita-kun> esclama pensando brevemente al loro incontro ed alla loro missione fatta qualche giorno fa <Si mi aveva detto che era uno Hyuga..e mi sono permesso di chiedere di lei> afferma facendo spallucce e riprendere subito la parola <Lei come sta?> domanda diretto e schietto.Ha sentito in giro che Mekura non se la passa tanto bene,per una Kunoichi del suo calibro,distaccarsi dal proprio clan non è una scelta facile <..Ken?..come sta?...I vostri figli?> domanda a raffica facendo attenzione a non fare il nome di Ai dopo l'ultima esperienza vissuta in casa Mekura,non sa cosa sia successo ad Ai,meglio non nominarla.Ora non resta che vedere la reazione di mekura,magari ha altre novità. [fuori negozio] Le viene da ridacchiare quando sente la risposta < chi sono io per dirti che dovresti avere degli orari sani per mangiare? del resto anche io ho trasgredito> mostra la busta con il dolcetto all'interno ancora non toccato. Annuisce brevemente per quello che riguarda la vita ninja di quel ragazzo e del fatto che faccia missioni. Si mette a ridacchiare quando Nejo dice che Norita aveva detto che appartenesse al clan Hyuga quando non c'era bisogno di dire nulla dato che la stessa fisionomia di quel ragazzo era canonicamente Hyuga. <io sto bene> risponde la donna rimanendo con la stessa espressione pacata come quella di una statua. <Ken sta bene> risponde brevemente verso il ragazzo senza dare ulteriori specifiche inutili <Ai sta bene: adesso vive da sola in un appartamento convivendo con una amica> Del resto sono capitate molte cose in questi tre anni <huhu e poi parlando di figli: mi sono sposata sai?> domanda verso il ragazzo con una certa fierezza nella voce <e ho altri due bambini ehe...questa volta fabbricati di persona se ci si può scherzare sopra> le esce fuori una risata critallina prima di continuare la spiegazione < Hiashi e Kurako, il più grande è Hiashi, Kurako è il più piccolo, qualche mese a dire il vero> Rimane in silenzio presa a guardare verso il basso allargando il sorriso ripensando a questi. <occupano tutto il mio tempo, non mi lamento però, mi basta averli vicino> ed al sicuro, sopratutto al sicuro. [ch on] [fuori chiosco] Timpani spianati e tesi tutti per la jounin della Foglia che inizierebbe il suo dire e a rispondere alle domande del ragazzo.Nejo rimane quasi sorpreso dal suo dire ed il suo modo leggero di parlare di Ai,però per lo meno sta bene anche se qualcosa non torna nella mente del ragazzo.Faccia palesemente stranita quella che Nejo esprime dinnanzi la donna.Rimane in silenzio per qualche istante per poi scrollare leggermente il capo e riprendersi <Ken..si allena?è diventato più forte?Oppure gli devo dare una rinfrescata?> chiosa sorridente facendo riferimento a gli allenamenti programmati con il genin.Salta per un attimo il discorso di Ai,cercando di lasciarlo per ultimo <Sposata?..Auguri Mekura-sama..chi è il fortunato? > curioso <..se posso chiedere..> aggiunge cercando di non sembrare troppo invadende.A quanto pare la vita della Hyuga è stata totalmente stravolta,insomma in tre anni un matrimonio e due figli <Ah bene,magari un giorno me li farà conoscere senpai> esclama quasi felice.Si prende un attimo di pausa andando ad intuire una cosa semplice <Immagino questi siano momenti di relax per lei,immagino le giornate piene di impegni> insomma,il ruolo della madre non è mica come fare il ninja,è molto piu complesso per certi termini.Ecco improvviso lo stomaco,nuovamente emette un suono di lamente udibile sicuramente anche dalla Jounin <Ops..scusate> verbia portando ambo le mani sulla pancia <Io sto andando a prendermi un boccone..mi fate compagnia?> chiosa per poi ammetere <Sapete..per me sarebbe un piacere> dice abbassando leggermente il tono della voce mentre porterebbe per un attimo l'indice della mano destra all'altezza del petto con l'indice riportato verso il chiosco <Mi permettete di offrirvi qualcosa?..sakè?> chiosa dubbioso con la speranza che l'altra accetti.