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Jikan, Raion

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con Raion, Jikan

21:41 Jikan:
  [Quarto cerchio - strada principale] Tre giorni sono passati dall'incontro segreto con l'Hasukage in cui è stato incaricato di controllare il territorio dell'erba. Questo compito che gli è stato affidato, tuttavia, oltre a comportare un sacco di doveri, è davvero pericoloso. Deve verificare l'eventuale presenza di danni apportati dai demoni codati, pertanto il rischio d'ingaggio è molto alto. Proprio per aver fatto una scelta come quella, ora si ritrova a passeggiare per le strade del suo paese. Deve pensare, deve riflettere: che la sua curiosità e la voglia di uscire dal villaggio abbiano compromesso la sua capacità decisionale? No, non può essere questo. Yukio era stato chiaro: quella missione aveva a che fare con una questione grave che avrebbe potuto mettere a repentaglio l'alleanza e l'ecosistema così come si conosceva. Ancora non ha avuto modo di incontrarsi con Sango, la donna con cui avrebbe fatto coppia alla ricerca di eventuali tracce. E' perfettamente cosciente di essere a conoscenza di questioni delicate e segrete, che non può di certo rivelare a chiunque. Kusa, a differenza di Konoha, ha saggiamente deciso di non divulgare la notizia dei Bijuu. Ovviamente i mercanti avrebbero potuto fare da porta voce, ma non con molta facilità visti i severi controlli del villaggio. Quanto al suo aspetto non si può dire molto di nuovo: privo di calzature indossa dei pantaloni lunghi e grigi seghettati nella parte bassa, sopra invece porta una maglia in ferro su cui viene indossata una felpa dal colore verde scuro. In circostanze diverse avrebbe solo portato una t-shirt, ma visto il temporale ha deciso di mettersi un indumento più pesante. Non sono in molti a camminare per il quarto cerchio vista la pioggia, però qualcuno sempre lo si trova. Da questo punto di vista il Kakuzu non si è mai fatto alcun problema, del tempo gliene importa ben poco. I negozi e i locali sono comunque aperti, quindi si può pensare di rifugiarsi in uno di esse se la pioggia dovesse diventare insopportabile. Quindi passeggia, cammina, ritorna sui suoi passi, guarda verso il basso come se le pozzanghere potessero dargli le giuste risposte. Le mani, colme di cuciture, sono tenute a riposo nella tasca centrale della felpa. [Chk Off]

21:48 Raion:
 Si era fermato al quarto cerchio senza salire ulteriormente verso le cerchie più importanti come la seconda o la prima, ci scampi che debba andare la, insomma vuole farsi prendere ad un certo punto, ma forse per nostalgia, forse per malinconia, non se lo sa spiegare logicamente, ma voleva passare del tempo a guardare un vecchio locale che si affaccia su una piccola piazza non troppo distante dalla strada principale, dove un tempo c'era una piccola rosticceria e ora invece si trova quello che sembra un laboratorio da fabbro. Si è preso un angolo della strada, ci si è messo a sedere facendo attenzione affinchè non lo notassero troppo e per un'oretta è rimasto li, a 50 m di distanza dal suddetto locale addentando un Dorayaki dei tre confezionati che aveva comprato prima di arrivare li. Ne sapeva preparare di migliori...o almeno ricordava di saperlo fare, ma era passato molto tempo da quando usava i suoi coltelli, probabilmente quelli, il suo piccolo tesoro se li era intascati qualcuno in un'asta. Chi può saperlo? e pensarci troppo è per lui un atto masocchistico non necessario, considerando il motivo per la quale non ha più un lavoro, una dimensione, un senso di esistere. Raion con gli occhiali da sole fissi sul volto tiene le gambe divaricate in quella posizione a sedere, i gomiti sulle ginocchia. è vestito come un semplice salariato: camicia con i primi due bottoni aperti bianco e con le maniche rigirate fino ai gomiti, pantaloni color cachi e scarpe nello stile tipico di Kusa. I capelli grigi sono stati tinti con un pigmento nero e in generale il suo aspetto è volutamente banale anche negli accessori, composti da una borsa a tracolla, con portafoglio, chiavi inutili che non portano da nessuna parte, un sacchetto di plastica sulla destra e l'ombrello aperto sopra la sua testa mentre sta continuando a mangiare. Anche l'orecchino del suo vecchio amante Oboro sarebbe nascosto all'interno della borsa e non visibile al lobo dell'orecchio, anche se, sfortunatamente, non può nascondere con così poco i piccoli dettagli: i buchi agli orecchi ad esempio e le mani callose. Sospira buttando giù il pasto lentamente <dovevo mettermi qualcosa di più sgargiante> borbotterebbe tra se e se tenendo la voce bassa. <Madonna probabilmente era la scelta migliore> continua non troppo interessato alla vita altrove...neppure nel malaugurato o augurato caso per certi versi che venga riconosciuto. Il chakra sarebbe attivo nel suo corpo, per precauzione nel caso avesse bisogno di scappare velocemente, o difendersi se fosse necessario. [ch on]

22:14 Jikan:
  [[Quarto cerchio - strada principale]] Il guaio dei momenti riflessivi è che se non si è sufficientemente razionali allora uscirne non è facile. Jikan non può definirsi tale, infatti la sua uscita e quella banale passeggiata altro non sono che una perdita di tempo. Avrebbe fatto meglio a recarsi in biblioteca per informarsi un po', piuttosto che pensare di sapere tutto sui demoni codati. Continua a camminare per strada, a quel punto l'orientamento e la sua ubicazione non hanno nemmeno più importanza. Avrebbe comunque potuto seguire le indicazioni per tornare alla sua abitazione. Più si guarda attorno e più realizza del perché lui voglia così tanto spostarsi: la quotidianità non gli piace. Vedere sempre gli stessi luoghi, la stessa Kusa, per quanto tecnologica possa essere, non fa altro che alimentare la sua volontà di scoprire, la dannata curiosità. Basterebbe una missione appena poco fuori dalle mura a farlo movimentare all'istante. Va da sé che, camminare per le strade in quell'ora e sotto la pioggia, mette più a contatto con un altro tipo di persone. Chi non ha dove stare, chi è stato buttato fuori di casa o sfrattato, chi sta lavorando o chi non ha più un posto fisso, così come chi è immerso nei suoi pensieri e si affida a delle piccole gocce d'acqua per schiarirsi le idee, come nel suo caso. Guardandosi attorno non può fare a meno di notare questi individui, tra cui c'è anche Raion, ma li sorpassa, va oltre, se non fosse per una caratteristica, piccola, minuscola, quasi insignificante. Un apparato mandibolare da fare invidia, caratteristiche che ha visto in un uomo sulla sua destra e che ha appena sorpassato. Forse può trattarsi di qualcuno a lui noto, o forse no, ma poco importa, si può sempre trattare di qualcuno con cui parlare. Non vuole, tuttavia, risultare inopportuno, non lo è stato nel caso di Ryuuma che è noto per la sua appariscenza, figurarsi in questo caso. Nel tornare indietro, difatti, mantiene uno sguardo dritto e osserva la strada mentre rammenta il vero motivo del perché lui stesso, quella sera, si trovasse lì. Dopo esserci girato, supera il maestro d'arme fino a raggiungere quell'individuo. Si avvicina a quell'angolo di strada con molta disinvoltura e, prendendo una distanza di circa un metro, si siede. Rimane in silenzio per qualche minuto, mentre la sua giovane testa viaggia nel vedere le luci notturne piuttosto che i cittadini passargli davanti. In un momento tranquillo direbbe:< Immerso nei pensieri anche tu? > Il tipo di conversazione che due persone alle dieci di sera potrebbero avere. Nulla d'interessante, nulla di speciale, si è solo alla ricerca di un punto d'incontro. D'altronde le conversazioni e le relazioni si fondano su questo. [Chk Off]

22:29 Raion:
 Continua a guardare la strada e quel locale, senza interruzioni se non quello che si impone per mangiare. Poi, il miracolo, qualcuno che sembra accorgersi di lui. Controlla il tizio e abbassa di qualche centimetro gli occhiali da sole mostrando un bagliore verde foglia intenso dei suoi occhi che lo controllando dall'alto verso il basso. Raion ha una certa stazza, un 2 metri e tanta voglia di crescere, con una struttura fisica di chi è allenato. <strano modo di iniziare una conversazione con uno sconosciuto se mi permetto> commenta ironicamente ma tranquillo nel modo di parlare <ma ammetto che ho visto di casi assai più curiosi...comunque, hai detto pensieri? hum difficile dirlo, con cosa descrivi i pensieri? consideri il pensiero incantarsi e perdersi nell'oblio, pensare che stai pensando quindi sei, oppure è semplicemente cosa devo fare dopo essermi sollevato da questo posto?> domanda Raion con un sorriso smagliante e beffardo sul volto. <no, non sono qui immerso in chissà quali pensieri, sono più che altro un pesce che boccheggia in una pozzanghera di...> gesticola come se stesse cercando il termine <...mha è tutta roba troppo celebrale per me ed a questo orario il signore qui> si punta la testa <vuole solo zuccheri e l'oblio del sonno: al massimo ha la forza di immaginarsi come sarebbe grazioso un carlino vestito da samurai...e devo dire, lo troverei estremamente carino> trattiene a stento una risatina bassa <ma del resto è sempre carino dato che è Carlino> spalanca la bocca assumendo una espressione sciocca e di complicità mentre punta entrambi gli indici verso Jikan spostando le braccia verso il genin per sottolinerare il gesto insieme ad un "ehh?" sperando quasi che abbia capito questa stro...battuta. <bhe, ora che abbiamo un quadro generale in cosa sono immerso, tu, in che mare in tempesta pieno di mostri marini sei immerso?> chiede Raion incuriosito. [ch on

22:47 Jikan:
  [[Quarto cerchio - strada principale]] Quelle piccole gocce d'acqua che si abbattono sul terreno a una certa velocità sono quasi rilassanti, a lungo andare, ecco perché man mano che si mette a parlare, le questioni che lo preoccupano vanno, poco a poco, a svanire. Quando l'uomo parla si capisce ancora di più che non si tratta di un ragazzino, ma in realtà anche le gambe lunghe e il vestiario sono sufficienti a dimostrarlo. Fa spallucce non appena si parla, seppur brevemente, di quell'approccio a lui non piace fare una sorta di meta-discorso in cui si analizza il senso stesso di una conversazione. Questa, comunque, prosegue e prende una piega inaspettata: se da una parte il giovane ha semplicemente fatto una semplice domanda, così, per iniziare a parlare, l'uomo d'altro ci ragiona sopra a voce alta. La differenza d'età si fa molto presente in casi come questo. < Sì, pensieri. > Risponderebbe alla sua prima domanda ma non alla seconda, perché in poco tempo gli viene detto che la di lui presenza in quel luogo non è dovuta a pensieri, quanto più una casualità, almeno lui la interpreta a questo modo. Rimane in silenzio per gran parte del discorso, ma quando viene menzionato il carlino vestito da samurai gli viene da ridere. < Sksk. Un carlino... vestito da samurai? > Il tipo di umorismo ignorante che, in serate come quella, fa più che bene. Infine viene posta a lui una domanda sotto forma di metafora piuttosto facile da decifrare, d'altronde le figure retoriche dovrebbero semplificare il discorso e non complicarlo. < Ehh... uno grande tanto quanto il paese dell'erba. > Riferimento diretto al territorio che avrebbe dovuto setacciare da cima a fondo. < Non mi piace stare qui, non perché sia brutto, è che vedo questa città ogni giorno. Là fuori tutto è nuovo. > Il tipico atteggiamento di un ragazzino ambizioso, si potrebbe dire. Ma la sua non è ambizione, quanto più una voglia incontrollabile di scoprire quel che non è ancora stato scoperto. Andare oltre i limiti, come gli piace dire. [Chk Off]

23:05 Raion:
 <si, lo chiamerei ser Poffetto. Penso che sia un mio piacere perverso pensarci, quanto contemplare il culo dei corgi...lo so che suona strano e malato, ma insomma, sai come sono quei cani no? i corgi con le zampine piccole piccole e un culo enorme che fa provincia? un culo così importante che sembra quasi una appendice della personalità di quel cane e poi sembra morbidoso> risponde per quello che riguarda la sua battuta con un sorriso strano: stava ironizzando o era serio? o entrambi? Quando sente la grandezza del pensiero Raion si lascia sfuggire una imprecazione sguaiata <a ca**o è bello grosso...posso dire ca**o vero, non sei troppo giovane o ti da fastidio? cioè, ormai è tardi dato che l'ho ripetuto due volte...comunque è bello grosso> si trattiene dal continuare la frase per come gli verrebbe d'istintivo continuare. Si solleva in piedi iniziando a prendere le sue cose e intanto solleva l'ombrello facendo spazio facendo notare a Jikan che gli sta offrendo uno spazietto per proteggersi. Mugugna sentendo il motivo non capendolo del tutto <e cosa ti aspetti da la fuori?> chiede Raion piegando le ginocchia in modo da arrivare con le mani vicino alla busta di plastica per poterla afferrare e tornare ben eretto sul posto.<e se proprio ti è insopportabile, perché non esci? > domanda verso il ragazzo sollevando le spalle noncurante ma recettivo alle risposte di Jikan <insomma, cosa dovrebbe impedirti di andare fuori e scoprirlo con i tuoi occhi?, c'è sempre un modo per uscire> e per entrare, ne sa qualcosa in effetti. < maaa io non ho ancora capito con chi ho il piacere di parlare> domanda Raion piegando la testa di lato sempre con un tono gentile tutto sommato <io mi chiamo Arnoi> non sa perché gli piace fare così, mettere così tanti suggerimenti in giro per il villaggio per dire che è li, l'idea stessa di bussare alla porta di Yukio lo accarezza in modo seduttivo, un atteggiamento suicida per un mukenin come lui come, una persona sana di mente, gli farebbe notare. [ch on]

23:27 Jikan:
  [Quarto cerchio - strada principale] Lentamente, parlando con questa persona, sta iniziando a capire un po' sul suo modo di fare. A tratti ricalca quello dell'Hasukage, ma si differenzia per il semplice fatto che Yukio è leggermente più garbato con le parole che utilizza. Raion, la cui identità è ancora a lui ignota, non sembra avere filtri. < Sì... ehm, verrebbe voglia d'accarezzarlo. > Questo è l'unico commento che riesce a fare riguardo il cane. Di certo non è il tipo di persona che pensa al sedere dei canidi, soprattutto considerando che sa di avere degli ormoni da appena un anno. La frase seguente invece non la capisce, ma visto l'argomento evita di chiedere. Nel mentre che l'uomo si risistema, il Kakuzu si accorge della gentile offerta di riparo. Lui, trascinandosi sul terreno con il corpo, si avvicina più per rispetto e gentilezza che per necessità - come ho già detto, il tempo non gli da fastidio, anzi, lo ignora. < Di tutto. La prima volta che sono uscito sono stato intercettato da un gruppo di persone molto abili e ora lavoro con loro. Potrebbe trattarsi di chiunque: l'Akatsuki? No, non si sente parlare di loro da un po' e in ogni caso Jikan è solo un genin. Si tratta dei cacciatori, anche se a dire il vero, tra un problema e l'altro, è da almeno due settimane che non li vede. La loro base è situata vicino ai monti ardenti, un luogo ostico ma protetto da occhi indiscreti. < Al momento sono i miei pensieri a impedirmelo, però, se tutto va bene, presto starò via per un po'.> Parzialmente vera quest affermazione, la verità è che deve ancora organizzarsi con Sango, quindi non può partire finché non ha definito il piano di spostamento in mappa con lei. < Piacere, sono Jikan. > Direbbe, tralasciando il cognome volutamente. Il suo è un clan dalle caratteristiche mostruose e di fronte a lui crede di avere un cittadino qualunque, pertanto preferisce non includere anche questo dettaglio. Sarebbe stato difficile notarlo autonomamente, visto che gran parte delle sue cuciture sono nelle dita e attualmente le sue mani si trovano nella tasca della felpa. Certo, dalla schiena la maschera sporgeva un po', ma non è detto che tutti riescano ad accorgersene. < Lei, invece? Oltre a mangiare dolci e dormire, cosa fa? > Domanda dettata dalla curiosità, ovviamente. [Chk Off]

23:50 Raion:
 Raion corruga la fronta ascoltandolo, in particolare per quello che riguarda un gruppo di persone che lo hanno avvicinato e l'hanno inserito nel lavoro con loro. <hum> prende una breve pausa prima di fare la domanda successiva <cosa stavano facendo di preciso fuori dal villaggio?> domanda Raion attivando il suo radar da ex anbu del consiglio 00Seiun. Stava dando per scontato immediatamente che si trattassero di gruppi associati ai ninja, non per deduzione ma per imprinting, semplicemente la prima cosa che pensa rendendosi conto tuttavia che potrebbero essere gruppi non marziali. Sicuramente non apparteneva agli anbu o alla divisione Pierrot che Yukio voleva attivare, non è una cosa che si dice alla leggera, di gruppi in giro ce ne sono, per ora le informazioni date sono abbastanza scarse per farsi una idea. <piacere Jikan> lo saluta sorridendo prima di affrontare l'elefante nella stanza, o meglio nella camera <ma, non voglio sembrare indiscreto, ma sei scalzo?> domanda retorico guardando verso il basso. Intanto questo continuerebbe a fargli delle domande, a chiedere cosa fa della sua vita, o in generale che cosa fa di se. <magari potessi mangiare dolci e basta, ma ne avevo voglia, sarà che sono anni che non mangio uno di questi dolcetti> letteralmente anni. <a parte cercare di sembrare un essere umano decente e non un sacco di carne? scrivo, cammino, ho degli hobby..faccio dei lavori a maglia che sono dei piccoli biju, ho un lavoro deprimente come fattorino notturno tra i locali del tanzaku Gai. Sai...anche da quelle parti hanno bisogno di questo genere di servizi> commenta Raion rimettendosi a posto gli occhiali <non che mi piaccia più di tanto: troppo spudorato, troppo luminoso, troppo tutto> afferma con una voce quanto più neutrale possibile. <mentre te invece? come mai cammini scalzo in mezzo alla pioggia a tarda ora?> chiede Raion fissando Jikan. [ch on]

00:13 Jikan:
  [Quarto cerchio - strada principale] Jikan è quel tipo di persona che sa cosa non vuole dire, però per non sembrare qualcosa preferisce accennare appena e poi non dire altro. Tira il sasso e nasconde la mano, in pratica. < Oh, non ne ho idea. Però mi hanno insegnato molto. > Così avrebbe cercato di chiudere quel discorso. Finalmente però, si finisce di parlare di qualcosa che lo riguarda in prima persona, una caratteristica impossibile da non notare in lui: i piedi scalzi. Quanti complessi che si era fatto per quel piccolo dettaglio, decisamente ne aveva più lui di chi lo notava. < No, nessun problema. Mi piace avere un contatto diretto con il terreno in cui cammino, sentire i materiali a pelle è fantastico. Per questo non porto delle scarpe. > La superficie sottostante dei suoi piedi è scura ed è normale che sia così nonostante la pioggia tendi a lavare via quel tipo di sporco. Inoltre ormai gli si è formato il tipico "durone" sotto i piedi, cioè uno strato di pelle più duro e secco che dovrebbe, essenzialmente, proteggere la cute interna, quella più delicata. < Scrivi? Io leggo spe- Bijuu? > Ode quella parola e si sofferma immediatamente su di essa. Se lui fa dei lavori a maglia sicuramente ne sa qualcosa, oltre all'aspetto. < Li ha qui con sé? > Domanderebbe, cercando di non apparire troppo interessato ma solo fino al punto giusto. Insomma, fino a settimane prima si raccontavano solo storie sui demoni codati, si potrebbe pensare al caso di un ragazzino fanatico dei Bijuu più che di uno shinobi impegnato in una missione segreta. In ogni caso, quando tocca a lui rispondere, semplicemente afferma quel poco che gli è certo, perché i dubbi sono ancora fin troppi. < Io sono un Genin e cammino a quest'ora perché sto riflettendo... insomma, ho dei pensieri che mi tengono la mente impegnata. > Ecco spiegata la frase d'approccio iniziale. Non vuole, però, specificare quali sono questi pensieri o a cosa riguardino. [Chk off]

00:40 Raion:
 aion tira su una boccata d'aria: quanto meno è saggio a non specificare. Non scende nel dettaggio: essere troppo curiosi non è mai una cosa buona. <beh, è una cosa buona> e non scende più sull'argomento. <humm, bhe è una tua scelta> adesso si parla proprio dei piedi del ragazzo <certo, sarà un problema quando si tratta di camminare sui cocci di vetro> sorride per quella mezza battuta andando a sollevare di nuovo le spalle e roteare la testa per far sgranchire i muscoli del collo. <è un po' controproducente per la deformazione del piede, semmai vorrai farti delle scarpe dovrai chiederle su misura, c'è anche il rischio che ti facciano del male> ma del resto è innaturale portare delle scarpe, il piede umano subisce delle compressioni che non rientrano nella sua natura a causa delle scarpe, magari quel genin l'ha pensata giusta. <err no> strano che un ragazzino si interessasse alle sue creazioni a maglia, strano che parlasse poi dei demoni codati che non centravano nulla con....aspetta.Il ragazzo, lo ha frainteso? Rimane li a pensare come sia successo, poi si rende conto dell'errore grossolano di pronuncia che ha detto: Biju, non Bijoux. Si porta la mano libera alla testa dandosi un colpo da solo a palmo aperto. Dev'essere l'orario tardo, ma ha fatto un errore grossolano. In realtà anche lui ne sa pochissimo dei demoni codati. Non ricorda di averne mai visto uno per quello che lo riguarda e al tempo non c'erano molte discussioni su questi, ma è abbastanza normale che un genin possa trovare un certo fanatico interesse verso queste creature del potere. <gli Amigurumi in genere si rovinano sotto la pioggia, quindi è meglio non portarli in presenza di forte umidità...e poi no, nessun demone> si massaggia le tempie <mi dispiace ma ne so davvero poco non saprei neppure come riprodurli> Raion intanto rimarrebbe un po' a pensare, guardando il genin sovrappensiero mentre ripensa alla sua esperienza come insegnante alla accademia. Si parla quasi nulla dei demoni, anzi, al massimo si accenna nelle caratteristiche del chakra. Non aggiunge altro, rimane in silenzio e annuisce e basta quando questo gli rivela che praticamente è in ronda. <sembra un bel peso quello che stai pensando> [ch on]