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Per tutti i Bijuu! E' l'Hokage!

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con Furaya, Rin

12:00 Rin:
  [>Capoccia del Primo] La giornata sembra essere iniziata bene per via di un semplice ma efficace dettaglio: non c'è un sole che spacca le pietre. Con il suo solito ridolìo infantile, nota le nuvole dalla finestra di camera sua, e facendo un balzo sul letto, va a prepararsi. C'è da approfittarsene di giornate come questa, quando non c'è un caldo pazzesco ma non si è inibiti dalla pioggia. Stavolta casa la lascia così com'è, che poco glie ne importa dato che tornerà a breve se è sistemata o meno, ed indossando i sandali all'ingresso eccola superare l'uscio e chiudersi la porta alle spalle. Non corre, cammina per le strade con il naso all'insù e lo sguardo fisso sulle nuvole. Probabilmente si sarà scontrata con qualcuno, dato che non sta facendo caso a dove mette i piedi, e si scuserà con un risentito <Sumimasen> prima di continuare a camminare. Il monte dei volti è la sua meta, ovvio, no? Arriva alle scale di ferro, e con lo sguardo sul Villaggio, ne osserva i cambiamenti man mano l'ascesa. La testa su cui si siede, una volta arrivata in cima, è quella del primo. Non diciamo sul limite di questa, ma quasi - seduta con le gambe incrociate, è ad un braccio di distanza dal precipizio. Si presenta come una ragazzetta minuta, dimostrando la sua età con i lineamenti morbidi del viso. I capelli, di un castano molto scuro, sono corti e le ricadono dolcemente ai lati del viso. La carnagione è pallida, in netto contrasto con gli occhi, che adesso fissi sul Villaggio, hanno la stessa colorazione delle nuvole che ricoprono il cielo. Il vestiario è molto semplice: indossa una canotta a righe orizzontali, bianca e nera, e un paio di pantaloni da tuta neri che le fasciano le gambe - larghi e comodi come è giusto che siano. Ferma nella sua posizione, i gomiti appoggiati alle ginocchia, le spalle leggermente curve in avanti, si tortura le mani fra di loro, ed un labbro fra i denti, persa nei suoi pensieri. E a giudicare da come il viso è corrucciato, non dovranno essere pensieri molto positivi - ma dopotutto, c'era da aspettarselo, dopo la giornata di ieri.

12:11 Furaya:
 Siede sulla testa del Secondo. Strano, considerando che quando ha dei pensieri per la testa e deve trovare il modo per superarli si appioppa sul Primo. O estirparli. Sarà che è quella posta proprio sopra la Magione dalla quale è uscita.. In modo stealth. Tiene distesa la leva inferior manca, con la destrorsa invece flessa e avente il ginocchio puntante al cielo mattutino. È ben appiccicata al costato, col braccio corrispondente che la circonda. Le unghie - quelle che son rimaste, giacché alcune son passate sotto gli incisivi per essere triturate con poco ardore - tamburellano sull'osso. A sostituzione della prima, si è aggiunta la mancina che, proprio adesso, inizia il lento decorso e decadimento delle poche unghie che già aveva. Stupendo. < Dirlo ad alta voce... > Sta ancor pensando a quel che è successo il giorno prima, laddove non era stata neanche opportunamente informata. < ...non era proprio il caso. > La tensione è ovviamente palpabile sia fuori che dentro le quattro mura della Magione. E non sa esattamente come tranquillizzare il popolo. Ha fatto delle promesse che, al momento, non può permettersi di non riuscire a mantenere. Non adesso. Deve fare sì che tutto continui ad essere così com'è. Veste con un paio di pantaloni neri dal tessuto leggero, sorretti da un cinturone in cuoio al quale son agganciati i foderi con entrambe le Katane. Esse son portate sul fianco manco ed hanno le else di differente colore. La prima è bianca e nera, mentre la seconda ha in comune con la prima sol il secondo colore, giacché poi è rossa. Sul gluteo manco, v'è una tasca contenente svariati oggetti quali: Fuda, tonici, carte bomba, fili e quant'altro possa tornar utile. Sull'interno dell'avambraccio destro, son appiccicati due Fuda aventi sigillati in essi una Falce ed una Zanbato. Son coperti dalla manica larga dello Yukata, che è ben stretto in vita. È viola chiaro, con piccoli fiori colorati disegnati all'estremità della manica. Il braccio sinistro è totalmente esposto, poiché non coperto ed è altresì visibile il drago infuocato, di cui è incisa solo la testa, sul bicipite. Lo Yukata attraversa trasversale il petto, pur non lasciando in evidenza chissà quali forme che non sia quell'arto scoperto. I capelli rosei le scivolano dietro la schiena, smossi dalla lieve brezza e fermi sulla sommità del capo dal coprifronte con il simbolo del Villaggio. Osserva l'orizzonte e la Magione sottostante, dalla quale riesce a fuggire tramite la grande ed utilissima finestra, dal momento che il monte è proprio sopra di essa. Solo che... < Cos. > ...si accorge della ragazzina poco distante e un brivido le coglie la schiena. < Sgamata, eh? > Lei dovrebbe essere in ufficio, d'altronde. (?) [ Chk ON ]

12:30 Rin:
  [Capoccia del Primo] L'annuncio di ieri aveva scombussolato un po' tutto il Villaggio. Un po' per l'inaspettatezza del fatto, un po' per la gravità dello stesso. C'è da dire quindi, che per quanto la Deishi abbia tentato di prendere la cosa alla leggera, armandosi della sua ignoranza in materia, è stata inevitabilmente contagiata dall'umore comune, ed è questo il motivo per cui ci si stia arrovellando sopra. Non aveva notato la figura dell'Hokage poco distante, una volta arrivata, forse perché non si è messa a guardarsi intorno, fatto sta che la distanza fra le due non è esagerata, e sarà per questo che al dire altrui la deishi si riscuote. Non che l'abbia sentito chiaramente, ma quanto basta per voltarsi di conseguenza ed indagare sull'origine del suono. Gli occhi scuri scattano alla propria sinistra, il volto ad accompagnarne il movimento, ed è quando incontrano la figura della donna che... <ommioddio> si tira su di scatto, gli occhi sgranati, fissi su di lei, come per assicurarsi di non starsi sbagliando. <O. Mio. Dio.> ma è consentito stare lì sopra? Che abbia reagito in maniera maleducata? I piedi si uniscono e le braccia si distendono rigidamente lungo i fianchi. L'inchino che le rivolge è completo e parecchio profondo <E' un onore incontrarla, Hokage-sama!> sprizza eccitazione da tutti i pori - sta quasi per ritornare in posizione eretta, sciogliendo l'inchino, ma inavvertitamente eccola continuare <B-Buongiorno!> figuriamoci se va a pensare che un Hokage dovrebbe stare nel suo ufficio. Probabilmente neanche ha idea del fatto che un Kage passa le giornate a spulciare documenti e catalogare missioni. Quando si raddrizza, gli occhioni scuri quasi brillano e le labbra sono strette nel tentativo di reprimere un sorrisone dei suoi. Rimane lì, ferma in piedi, guardandola con ammirazione, come se in un attimo tutti i pensieri che le riempivano la testa fossero andati a farsi benedire - e forse è davvero così.

12:43 Furaya:
 E... Insomma. È questo che si prova ad essere Hokage, vero? Una ragazzina, probabilmente ancora una Deshi data l'assenza del coprifronte, salta letteralmente in aria. Le fa persino un inchino formalissimo, intimorita o, per meglio dire, emozionata dal fatto che di fronte abbia un elemento del genere. < Non pensavo di essere una creatura mitologica. > Biascica a mezza voce con una piccola e nervosa risata. Lei è ormai abituata da anni a star in mezzo a persone d'alto calibro, quali Kage e Consiglieri. È naturale che ormai non si stupisca più di nulla, se non della reazione di chi la incontra per strada. Non capita mica tutti i giorni di vedere l'Hokage fuori dai suoi.. Doveri. E dal suo ufficio. Dannata. Anche la gamba destra, precedentemente abbracciata dall'arto, vien fatta scivolare dabbasso. Le incrocia ambedue subito dopo, facendo sì che or assuma una posizione più amichevole e adatta, che esprime una certa tranquillità rispetto alla precedente. La manca vien fatta scivolare a contatto con il tessuto del pantalone, per quanto sia poco indicato strofinar lì le unghie cosparse di un lieve accenno di saliva. Poco importa. < Non c'è bisogno di tutto questo, d-davvero! > Agita la manca nell'aria, frontale alla ragazza e con il palmo rivolto in sua direzione. Il sorrisetto le compare di nuovo sul viso, cercando di tranquillizzare Rin.. O evitare che si faccia prendere dal panico e cada di sotto. < Puoi metterti seduta, per favore? È pericoloso, potresti scivolare e- > Lascia la frase in sospeso, spostando una ciocca di capelli dal volto, esalando un debole sospiro. < Comunque, puoi chiamarmi Furaya. > Pensi DAVVERO che ti possano chiamare solo per NOME ora che sei Hokage? Non lo capisce, è più forte di lei. [ chk ON ]

13:00 Rin:
  [Capoccia del Primo] E'davvero inutile, contenere l'esagitazione non sembra essere un fare contemplato al momento. Sarà perché le è stato inculcato fin da piccolissima l'importanza dei Kage e il rispetto che meritano, lei che di rispetto ne porta già a chiunque con naturalezza. E menomale che la maggiore le ricorda di essere ad una certa altezza, che stare così ad agitarsi su un precipizio potrebbe essere pericoloso - può mantenere l'attenzione su una cosa alla volta, che ci possiamo fare. "Sugoooooooi" è tutto quel che riesce a pensare, nel vedere come l'altra cambia posizione e le risponde. Replica al sorrisetto altrui, ma con uno ben più esteso, che mostra la dentatura, finalmente libero dalla costrizione precedente. Poi, annuisce con forza, e ritorna seduta. Non sembra afferrare bene il concetto di -non c'è bisogno di tutto questo-, tant'è che lo sbrillucicare nello sguardo non cessa minimamente. Inoltre - che sollievo - non ci sono stati commenti sulla propria presenza lì, quindi fino a prova contraria, è una cosa che si può fare - che poi il dubbio era nato senza un vero e proprio fondamento, a ripensarci. E poco importa che la donna le abbia chiesto di smetterla di comportarsi così, perché è con le mani sulle gambe che la testa si china nuovamente <Sumimasen. Non intendevo disturbarla> che ultimamente lo dice un po' a tutti, quando si rende conto di farlo. Poi torna a guardarla e, con il capo chino di lato, non sembra afferrare neanche il concetto del nome. <Come preferisce, Hokage-sama> ma che si è rincitrullita? Scuote la testa con forza <AHEM, Furaya-sama> è un dire forzato, e adesso arrossisce anche, senza apparente motivo. Fantastico.

13:31 Furaya:
 Fortunatamente, riesce a far in modo che la ragazzina si sieda. Così facendo, non deve preoccuparsi che possa cadere dabbasso. Acchiapparla al volo e salvarla potrebbe essere anche piuttosto difficile se si discosta troppo dalla parete rocciosa. Non può permetterselo. Ordunque, tira un altro sospiro di sollievo, elargendole un ennesimo sorrisetto. < ... > Or sembra che non ci sia altro da dire, ma cerca comunque di tirare fuori un discorso che tragga via di impaccio entrambe. < Ehm.. Qual è il tuo nome? > La testa vien piegata verso destra, mantenendo or il focus in sua direzione. Furaya-sama è accettabile, alla fin fine. Meglio di Hokage-Sensei-Sama come l'ha chiamata Norita la prima volta. Le sembra ancora tutto così strano, specialmente or che le onorificenze son aumentate. Probabilmente, deve iniziare a far un giro anche nell'Accademia, cosicché possa seguire adeguatamente anche le nuove leve che formeranno il nuovo popolo di Konoha. < Frequenti l'accademia, non è vero? > Se ne interessa come sempre, prima di porre anche una ulteriore domanda al resto della discussione. < Posso chiederti.. > Perché non potrebbe? < ..qual è il tuo sogno e a cosa ambisci? > L'Hokage deve interessarsi anche di questo, no? Non è molto sbagliato come atteggiamento, secondo lei. Anzi, le sembra del tutto giusto e coerente col ruolo che ricopre, oltre a colmare la sua stessa curiosità. Ignora al momento l'orizzonte che può godere da quella altura, concentrandosi soltanto su Rin. Tin Tin. [ Chk ON ]

13:48 Rin:
  [Capoccia del Primo] Magari la prossima volta dovrebbe stare più attenta a dove si mette a saltellare - si, sarebbe davvero il caso. Che se fosse davvero scivolata sarebbe stato un guaio - essere salvata eroicamente dall'Hokage in persona sarebbe stato un bel vanto oltre che ulteriore motivo di sclero, ma d'altro canto sarebbe stata una bella scocciatura per la donna. Oltre che una chiara dimostrazione della sua incoscienza. In ogni caso, fortuna volle che non sia successo nulla, e quindi adesso Furaya-sama le domanda il nome. <Rin. Rin Senjuu> direbbe quindi, presentandosi con orgoglio quasi, il sorrisone a seguito. Si intuisce chiaramente quanto vada fiera di portare quel cognome, anche se non è solita sottolinearlo durante la vita di tutti i giorni - ma se parli con l'Hokage mica puoi presentarti soltanto col nome, giusto? Annuisce più volte, confermando il suo frequentare l'accademia, per poi successivamente chinare la testa di lato ed ascoltare le parole altrui con attenzione. Una domanda che non si aspettava, c'è da dire, e che la lascia un po' perplessa. <Il mio sogno?> ripete, distogliendo quindi lo sguardo. Cosa si risponde a una domanda del genere? Pensa, Tin Tin, pensa. <Ecco...> gonfia le guance, adesso presa da un'ansia irragionevole <Voglio perseguire la carriera della mia famiglia> che erano Shinobi, si capisce <perché, si, insomma...> ma cosa? Scuote la testa, sospira, si prende qualche attimo per ragionarci meglio su - soltanto poi, torna con lo sguardo sull'altra. <Voglio diventare più forte per proteggere il Villaggio, difendere i miei cari e rendere fieri di me i miei genitori> la determinazione anima il tono di voce, nel dirlo convinta - ma l'espressione si modifica subito dopo, in maniera impacciata, e ridacchia, nel portarsi una mano sul capo <Ma sono ancora ben lontana dal poterlo fare...>

14:11 Furaya:
 < Piacere di conoscerti, Rin. > Le sorride, mentre il ciuffetto roseo, che prima aveva posto dietro l'orecchio, or ridiscende a contatto con i lineamenti della guancia. Sembra una ragazzina solare e senza pensieri, come tutti dovrebbero esserlo alla loro età. Non può che esser felice che ciò ancora rimanga in questo modo, seppur la situazione potrebbe degenerare a causa della calamità esternata da Hotsuma il giorno prima. Ascolta le parole che vengono poi pronunciate dalla Senjuu, muovendo il capo dall'alto al basso e vi annuisce. < Il Clan Senjuu è davvero particolare ed è uno dei più longevi, conosci la sua storia, vero? > Si rende conto di poter apparire logorroica, pertanto storce un attimo le labbra e ci ripensa. < Scusa, mi ha sempre appassionato la storia dei Villaggi. > Ridacchia ancora, non volendo far pesare il tutto sulla ragazzina. Si preoccupa troppo, anche di quel che non deve o di ciò per cui non c'è bisogno. Che brava, eh? < Tutti sono partiti dal basso, Rin, per poi impegnarsi e salire sin in cima. Anche persone del calibro del Consigliere Azrael Nara son partiti esattamente da dove sei tu adesso. > Giusto per farle un esempio e far sì che non si faccia troppe pressioni fin da subito. È deleterio. < L'importante è non desistere mai da ciò che si vuole diventare. Sulla tua via, ti si presenteranno sempre problemi, alcuni dei quali anche molto gravi o importanti. La via che stai seguendo e che hai scelto per te è irta, ma lo è stato per tutti. > Lo dice con un tono calmo, abbastanza pacato, attenta anche alle parole da utilizzare. D'altro canto, è talmente raro vederla arrabbiata che risulta essere una mera leggenda. < Non posso che dirti.. Buona fortuna! E che.. > Si stringe nelle spalle, quasi cercasse qualsiasi altra frase o singola parola per spronarla. < ..beh, non bisogna mai arrendersi, no? > Sorride a trentadue denti, aspettando una sua possibile reazione e risposta. È incuriosita e ciò le permette di pensare di meno alla faccenda ben più grave e problematica per la quale era salita lì. [ Chk ON]

14:30 Rin:
  [Capoccia del Primo] I convenevoli passano velocemente e sembra starsi abituando all'idea di star avendo una conversazione con l'Hokage in persona - magari realizza una volta arrivata a casa. Le brillano gli occhi al suo dire, sorvolando totalmente sulle scuse che seguono, ed andando ad annuire ripetutamente <Certo che si!> sembra non aspettasse altro <Mio padre mi ha insegnato tutto sul Clan e sul Villaggio della Foglia> ed eccolo di nuovo lì, l'orgoglio nel dirlo <Il Primo Hokage ha unito i villaggi sotto il nome della Foglia, è stato il primo a sviluppare il Mokuton e aveva il potere di controllare i bijuu...> di colpo, si blocca - un po' perché si rende conto di aver parlato a ruota libera, un po' per l'ultima parola pronunciata. Le ritorna in mente tutta la faccenda riguardo i demoni codati, e si incupisce un po'. Storce le labbra, e cerca di scacciare via il pensiero. <... era davvero un grande Shinobi> dice, piano - e sedercisi sopra nei momenti di sconforto la rincuora parecchio, inutile negarlo. Come in questo momento. Il discorso che le viene fatto, poi, la distrae nuovamente, ed è con la solita ammirazione che le rivolge lo sguardo, seguendo attentamente le sue parole. Sa bene che è partendo dal basso che si può arrivare alla cima, ma sentirsi dire questo tipo di cose dall'Hokage in persona è tutta un'altra storia. Tant'è che il fare impacciato scompare, lasciando spazio ad una rinnovata determinazione. <Hai!> annuisce <Arogatou gozaimasu, Furaya-sama> e sorride, come le viene naturale fare.

14:54 Furaya:
 La ragazza conosce la storia del Villaggio grazie agli insegnamenti del padre. < Già.. > Stende le labbra in un debole sorrisetto. < ..poi, la storia del Clan Senjuu, essendo legata ad elementi davvero importanti.. > Quali Hashirama e Tobirama Senjuu, rispettivamente Primo e Secondo Hokage. < ..non può che essere importante e rilevante! > Li ha sempre ammirati per quel che hanno fatto, poiché è soprattutto grazie a loro che la civiltà dei Ninja è nata e che, nonostante tutti gli anni passati, ancora prospera. Bisogna fare in modo che tutti collaborino, però, affinché ciò funzioni e non vada in malora; specialmente ora che la minaccia dei Bijuu è reale.. tangibile, esattamente come l'umore del popolo e degli altri Ninja. Nessuno ha mai voluto affrontare un Bijuu, tanto meno otto tutti assieme e a piede libero. Lei, in primis, ha avuto modo di rendersi conto di quanto forte possa essere, avendo avuto a che fare con il Nono Hokage. Tuttavia.. < ... > ..si mordicchia l'interno della guancia, al sol pensiero di quanto potrebbe avvenire. < A proposito dei.. > Non riesce neppure a pronunciarlo, tant'è difficile credere ad un fattaccio simile. Le pessime notizie non arrivano mai sole, quindi non vuol credere che stia per accadere anche altro. Lo scaccia repentinamente dalla sua testa, chiudendo gli occhi per qualche istante in più. < ..bijuu.. > Lo tira fuori con le tenaglie, espirando greve. < ..mi spiace che siate venuti a saperlo in quel modo. Non è stato giusto nei confronti dell'intera comunità. Avrebbe potuto generare anche più panico del previsto. > Fortunatamente, Azrael e i suoi Anbu sono riusciti a contenere il tutto. Strofina la mano dietro la nuca, senz'altro proferire e tenendo lo sguardo basso. [ Chk On ]

15:08 Rin:
  [Capoccia del Primo] La conferma di ciò che pensa, riguardo il proprio Clan, da parte dell'altra, non può che riempirla ancora di più di orgoglio - ma che tenta di reprimere, limitandosi ad un annuire secco, seguito da un altro sorriso. Nota come l'atteggiamento dell'Hokage cambia, e non può fare a meno di maledirsi per aver tirato fuori il discorso dei demoni, che entrambe stavano cercando di arginare dalle proprie menti. Abbassa lo sguardo, la mascella contratta. Saperlo in quel modo è stato indubbiamente un fulmine a ciel sereno. Le torna in mente la reazione della piccola Hyuga, e del resto degli abitanti, e si chiede se anche lei avrebbe dovuto reagire in quel modo - smettendo di fidarsi degli esponenti del Villaggio, cadendo nel panico come se la catastrofe fosse imminente. Forse, a pensarci, lo è. Torna con lo sguardo scuro sulla figura di Furaya - il cielo che, adesso, si è liberato dalle nuvole, lasciando spazio ad un sole prossimo a calare - e si stringe nelle spalle. <Beh, sempre meglio che non saperlo> dice, sinceramente, poi lo sguardo va sul Villaggio. Le abitazioni, le strade, la gente, e i confini. <Anche se, credo, la reazione sarebbe stata diversa se a dirlo fosse stata lei, Furaya-sama> il tono è pensieroso, di chi ci sta ragionando su, poi scuote la testa, e torna a guardare la donna, un debole sorriso a piegare le labbra <Devo davvero sbrigarmi a diventare Genin. Potrei imparare qualche jutsu medico e dare una mano, nel caso in cui...> la voce si spezza, gli occhi si chiudono e il volto si distoglie. Sospira. <...le cose dovessero andare male, ecco.>

15:31 Furaya:
 La ragazzina che ha di fronte si riempie d'orgoglio innanzi alle parole esternate dalla Hokage, la quale non può che ricambiare con un ennesimo sorrisetto dei suoi. Cerca di far in modo che si veda, che lo abbia sempre stampato in viso. Così facendo, spera di non dar pesi alla popolazione. Lei stessa, essendone a capo, non deve mai mostrarsi debole. In questi anni, non lo ha mai fatto e ha continuato a combattere esattamente come avrebbe dovuto. I Ninja son fatti per questo, ossia gestire le ingiurie e i pericoli, così da rendere il villaggio sicuro ed evitare che ci siano disgrazie. Inspira profondamente, continuando poi ad ascoltare le parole che vengono da lei pronunciate. Cerca di mantenere lo sguardo e l'attenzione su Rin. L'orizzonte che tanto ama ammirare, al momento, passa ovviamente in secondo piano. < So bene che sarebbe stato consono - in qualsiasi contesto - che tutti lo venissero a sapere, sia per protezione e sia per trasparenza. Non intendo nascondervi niente.. > Ammette sincera, mordendosi il labbro inferiore e spostandosi i capelli all'indietro. Sistema qualche ciocca sotto il nastro del coprifronte, mentre trova le giuste parole per continuare la sua discussione. < ..ma io stessa ne ero all'oscuro. Prima che venisse alla luce, proprio ieri. > La qual cosa le ha dato enormemente fastidio, per via del clamore sollevatosi e delle reazioni degli astanti. Digrigna lievemente i denti e stringe le dita, formanti un pugno, contro la coscia manca. < Pretendevo di avere il controllo della situazione, ma così non è stato. > Non n'era stata informata, è questa la cosa più grave che poteva succedere. Avrebbe davvero più preferito discuterne assieme agli altri Kage, cosicché potessero prendere contromisure diverse e dirlo alla popolazione tramite tutt'altre parole. Ed è per questo che intende parlarne a quattr'occhi con gli altri, in una riunione generale ed obbligatoria, oltre che necessaria. Devono far comunque fronte ad una calamità senza eguali né precedenti. Non si tratta d'un nemico di rango elevato, che può esser fermato unendo le forze. I Bijuu sono s'un livello nettamente superiore. Parlarne con una Deshi, forse, non è esattamente la cosa più giusta da fare, poiché potrebbe impaurirsi o non aver ben chiara la situazione, priva com'è d'esperienza. Però.. Vuole conoscere anche il punto di vista degli altri, perché - come detto - lei è un cittadino ed un ninja tanto quanto loro. Non è al di sopra di nessuno. < Diventare medico è una bella responsabilità! Mi fa piacere che ci sia gente come te, che vuole aiutare il prossimo. > La elogia, in un certo qual senso, cambiando anche discorso. L'altro s'era fatto pesante. [ Chk ON ]

15:51 Rin:
  [Capoccia del Primo] Sorridere sempre è una cosa che le è stata insegnata di fare sin da piccola. In questo modo la gente si sente a proprio agio, i litigi si spengono, e tutto brilla un po' di più. Sorridere è la cosa migliore da fare durante le situazioni difficili, o almeno questo le aveva detto il padre - ma sarebbe in grado di sorridere anche di fronte all'enorme pericolo che minaccia di colpire? Questo non lo sa, e un po' la cosa la rattrista, ma non lo esterna. Non vuole che la donna pensi di starla spaventando, discutendone con lei, perché non è così. Solo, è preoccupata, come lo sono tutti. Guarda il Villaggio di fronte a sé, e pensa che non sarebbe giusto se rischiasse di venir distrutto ancora, dopo tutti i sacrifici che sono stati fatti per proteggerlo. Il dire dell'Hokage, comunque, la porta a voltarsi repentinamente e sgranare gli occhi <Lei non... lei non lo sapeva, Furaya-sama?> è visibilmente incredula, e forse anche più confusa di prima. <Certe cose non si dovrebbero, tipo, discutere in privato o... che ne so...> si stringe nelle spalle <annunciarlo così, all'improvviso, non ha fatto per niente bene... soprattutto per il ruolo che tiene, Furaya-sama> e distorce le labbra - è troppo tardi per ritirare indietro quel che ha detto e, adesso, ha l'impressione di essere stata tremendamente scortese. Ha solo detto quel che pensava, ma magari non serviva dirlo, magari l'altra non voleva sentirselo dire. <Pensavo che l'Hokage fosse informato di tutto. Cioè, è la cosa più giusta, no?> chiede, come per cercare conferma. Per lo meno, adesso, si spiega perché non sia stata la Nara stessa ad annunciarlo. Quel che le viene detto poi, le colora le guance di rosso, e ridacchia nel portarsi nuovamente una mano al capo, fra i capelli scuri. <Può sempre essere utile un ninja medico in guerra> dice <e io voglio rendermi utile>

16:37 Furaya:
 La stessa ragazzina è incredula di fronte all'ammissione della Nara, la quale era - appunto - all'oscuro di tutta la vicenda, esposta poi dal Kage Hotsuma. < ... > Socchiude gli occhi per qualche attimo di più, chinando il capo dabbasso ed aspettando di trovar le parole giuste per rispondere alla giovane. Non può che meritarsi una risposta esaustiva in merito, così come se la meriterebbe chiunque altro si stia facendo delle domande. Come ha anticipato ieri, ovviamente, è aperta a qualsiasi tipo di richiesta e domanda, cosicché non vi sia alcun problema di sorta. < Difatti, pretendo di sapere qualsiasi cosa possa danneggiare il villaggio o i suoi abitanti.. > Inspira profondamente, mantenendo un tono sì pacato, ma anche ben lineare e chiaro. Scandisce per bene le parole, evitando di lasciarsi prendere dall'ansia. Non è necessaria al momento e dovrebbe averla superata, dunque l'ha lasciata andare e non vuol più riaverla con sé. Necessita di lucidità per poter comandare un Paese. < ..perché è questo il mio ruolo. > Difendere e proteggere. Guidare il Villaggio della Foglia e fare in modo che i suoi abitanti possano vivere sempre in pace. Nessuna minaccia deve più oltrepassare la soglia del portone, nessuna minaccia deve più riuscire a penetrare all'interno delle quattro mura. < L'intervento di Hotsuma-dono non è piaciuto neppure a me, devo essere sincera. > E non dice mai bugie né si tiene le cose per sé. Non a caso, ha già in mente cosa dire al diretto interessato, facendo sì che possano chiarire e proseguire per la giusta via che spetta loro. < C'erano molti altri modi, ma ormai è inutile rimuginarci ancora. Bisogna prendere delle contromisure drastiche.. > Di questo n'è assolutamente certa. < ..l'unica cosa che chiedo a voi.. > A lei, in primis. < ..è di continuare a credere in me, nel vostro Hokage, nel vostro Consiglio e in tutti colori che proteggono il paese. > Piega le ginocchia, le quali toccano ora la testa del secondo. Unisce le gambe tra di loro, piegando poi il busto completamente in avanti. Le braccia sarebbero distese in avanti, piegandole all'altezza dei gomiti e facendo in modo che gli avambracci siano posti di fronte al capo. Le mani, inoltre, sarebbero l'una frontale all'altra, toccandosi sol le unghie. Il capo è piegato come il resto del corpo, seguendone la traiettoria, cosicché la fronte poggi sul dorso d'ambedue le mani sopracitate. < Per favore. > Un Hokage che si inchina di fronte ad una Deshi. Sì. Può sembrare strano, ma è questo che Furaya è. [ Chk On ]

17:02 Rin:
  [Capoccia del Primo] Quando aveva sentito le parole della Kage, ieri, ne era rimasta colpita e affascinata. L'altra ragazza, Kizuko, le aveva detto che avrebbe aspettato i fatti invece di dar corda alle parole, e Rin non aveva capito che cosa intendesse dire. Adesso, invece, lo capiva perfettamente, nel vedere con intensa ammirazione come la donna intendesse davvero di essere disposta a rispodnere alle domande che le avrebbero fatto. Poter avere un confronto così diretto, con qualcuno che stima così tanto, è qualcosa di inaspettato. Si rincuora nel vedere che il suo dire non ha scaturito nell'altra reazioni negative, e ascolta attentamente ciò che le viene detto, annuendo anche di tanto in tanto. E' vero, rimuginarci sopra è tempo sprecato. Che ne può sapere una Deishi di questioni diplomatiche di questo calibro? Ciò che, piuttosto, la stupisce, è il successivo fare della Nara. All'inizio, non sembra capire, e la testa si china di lato, nel cercare di dar un senso ai movimenti che vengono compiuti. QUando se ne rende conto, non può far a meno di sgranare gli occhi <Furaya-sama, cosa sta...> si sta davvero inchinando davanti a lei. Okay. Cosa si fa in questi casi? Pensa, Tin Tin, maledizione, pensa. Sente le orecchie andare in fiamme, tanto sta arrossendo. Sembrerebbe ancora più strano del gesto altrui, ma è cambiando posizione che imita l'inchino altrui, le mani sulla roccia, e la testa china. <Non c'è bisogno di fare così, Furaya-sama, la prego> è visibilmente in imbarazzo. Già. <Continuerò a credere nel vostro ruolo, e nella vostra volontà e capacità di difendere il Paese> sarebbe anche un dovere, ma non la vede in questo modo <Adesso, la prego, si rialzi.>

17:36 Furaya:
 Lei s'inchina, causando una reazione immediata da parte della Deshi. Quest'ultima s'inchina a sua volta, come se la Nara si trovasse di fronte ad uno specchio e Rin fosse la sua immagine riflessa. Rialza il capo dopo qualche istante, capendo che, probabilmente, l'ha messa abbastanza a disagio. < Grazie.. > Il sorriso le s'allarga da un orecchio all'altro. < ..grazie davvero. > Strizza persino le palpebre, facendo risaltar meglio gli occhi azzurro cielo. < ... > Tuttavia, è ora di andare via per entrambe, evidentemente. Anche Rin, probabilmente presa dai suoi impegni personali, che siano d'Accademia o d'altro di privato, sceglie poi d'alzarsi dopo aver salutato la donna dai capelli rosei. < Buona giornata. > A sua volta, quindi, le rivolge un saluto pacato ed un ennesimo sorrisetto. Infine, scenderà dal Monte dei Volti per dirigersi ai piani inferiori. Deve raggiungere in fretta la Magione e tornare ai propri doveri, avendoli lasciati per fin troppo tempo. La necessità di pensare era troppa e, immersa tra le scartoffie, non riusciva a farlo. [ END ]

Incontro casuale sulle teste degli Hokage. Rin, sorpresa e imbarazzata, e Furaya, pensierosa, iniziano una chiacchierata mirata a quanto accaduto il giorno prima, ai sogni e alle ambizioni di Rin. Il tutto si conclude con una richiesta da parte dell'Hokage in persona, inchinandosi di fronte alla Deshi.