Lo Scorpione e la Rana
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Giocata dal 28/08/2019 21:45 al 29/08/2019 00:28 nella chat "Tanzaku Gai - Vicoli"
[vicolo centrale] Ora, qualsiasi persona normale, si dovrebbe domandare nella situazione di Raion una semplice cosa: perché non sono mascherato? perché vado in giro tutto baldanzoso per Tanzaku Gai senza nascondere la mia figura che, guarda caso, corrisponde ad un criminale ammazza bambini scappato più di tre anni fa dalla giustizia che non è stato mai ripreso e che l'ultima volta ha abbandonato il mondo per andare altrove e trovare pace per se stesso? Già, perché io, che non ho ricevuto giustizia, che ormai il mondo e la vita mi fa schifo, costretto a vivere la vita criminale dovrei tornare da dove è iniziato tutto, vestito con una camicia rosa sbottonata, con le maniche rigirate sopra i gomiti e un paio di pantaloni aderenti blu scuro con delle righe sottili, tenuti su dalle bretelle con delle stampe floreali in modo tale che TUTTI potessero riconoscerlo. Un paio di occhiali neri copre i suoi occhi e sogghigna assolutamente compiaciuto quando si guarda attorno: lo avevano dimenticato? perché letteralmente ha camminato fin qui senza che nessuno lo fermasse. Si godava la serata sollevando con entrambe le mani le bretelle facendole schioccare sulle spalle: aveva una gran voglia di farsi pestare, non vedeva l'ora di fare casino, doveva solo decidere dove fare casino. Non avrebbe nessuna arma con se a parte un kunai nascosto in una tasca segreta dello stivale alto che porta ai piedi. Si intravede sotto la maglia una collana molto femminile, anzi femminile ed infantile per la precisione. Continua la sua camminata trionfale nel vicolo principale del Tanzaku Gai [ch on] [Vicolo] Nero pece e consistenza di seta la chioma che liscia cade dalla sommità della testa per defluire come un manto delicato e ben ordinato lungo la schiena fin oltre al sedere, mentre alcune ciocche ricadono morbidamente in avanti sulle spalle. Nero è il contorno di quel viso pallido come la luna, formato dalla frangia che appena solletica i suoi occhi magnetici e profondi, color dell’oro, preziosi come gemme. Un viso che ha abbandonato ormai da tre anni i tratti dell’infanzia per permetterle di accettare l’adolescenza ormai inoltrata nei suoi sedici anni di età. Il fisico ahimè non è cresciuto di molto, vantando ormai da un bel po’ quel metro e mezzo, pur tuttavia apparendo slanciata come figura, esile e delicata, come uno spettro evanescente che ora percorre i vicoli di un quartiere che solo da poco ha imparato a frequentare. Le forme di quel corpo finalmente si sono fatte avanti, un seno proporzionato al resto del corpo, niente di eccessivo e niente che la faccia sembrare una tavola da surf, curve tutte al loro posto che la potrebbero far apparire deliziosa. Fini e delicati i lineamenti, non più morbidi e tondeggianti come quelli di una bambina, caviglie sottili come i polsi e dita affusolate, un corpo che viene avvolto, questa sera, da un kimono corto. Il colore del tessuto è il nero, i ricami posti sopra sono floreali e i colori che si susseguono sono il rosso e l’oro, dorata com’è la fascia che chiude il kimono in vita, stringendola delicatamente, e sulla quale c’è il coprifronte di Kusa. Le maniche sono lunghe tanto da nascondere le mani, fresche e morbide, sotto al kimono indossa poi un paio di pantaloncini neri che a malapena si vedono spuntare… il resto? Non porta ormai più nessun tipo di bendaggio. Cicatrici e segni di bruciature sono ben visibili su ogni punto della pelle che è stata lasciata nuda: collo, gambe. Il corpo interamente segnato in ogni suo centimetro è protetto dalle vesta, solo il viso risulta essere intonso. Dei sandali ninja neri le rivestono i piedi, e l’armamentario è ben tenuto addosso: le armi nel porta kunai e shuriken legato alla coscia destra e il resto dell’equipaggiamento è tenuto nel porta oggetti legato in vita dietro la schiena. Il chakra scorre in lei, nel suo corpo, potente e di una calma apparente, come il suo stesso viso… così calmo, placido, senza un sorriso ma solo serietà e concentrazione nei suoi occhi. Si trova in un quartiere non del tutto sicuro e si trova lì per ovvie ragioni pseudo-lavorative. Si muove per quel quartiere come se ne fosse la padrona silenziosa, facendosi vedere si, ma allo stesso tempo passando inosservata, svicolando tra i presenti come farebbe una vipera tra le prede. Silenziosa, schiva, ma con lo sguardo attento ai dettagli, come sempre. Mania mai persa. E i suoi occhi cosa potrebbero mai notare? Un forse ancora ricercato in fuga. Ah, se lo ricorda bene lei. L’infanticida, l’uccisore di bambini, colui che ha messo la parola fine alla sua stessa figlia. Ma c’era qualcosa che nelle dichiarazioni di quell’uomo che aveva attirato l’attenzione della ragazzina ai tempi. Dichiarazioni importanti. Certo la sua vista farebbe nascere in lei ricordi per niente piacevoli… le rivoltano lo stomaco anche se sono passati anni, ma la invogliano ad avvicinarsi a lui. <Buonasera.> sussurrerebbe non appena raggiunto, un tono basso e sibilante ma da lui ben udibile, parla con la calma di una serpe ed accenna un lieve sorriso controllato, placido. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale] [vicolo centrale] Una splendida serata, piena di luci, di locali e splendidi servizi a pagamento di...bhe non proprio roba tranquilla. Si rigira sul posto tenendo le mani dentro le tasche dei pantaloni, guardando il sedere ad una coppia di passanti uomo e donna, sollevando un sopracciglio compiaciutissimo mentre si rimetterebbe a posto gli occhiali e continuerebbe la sua camminata. <ahhh il Tanzaku, l'immondizia del villaggio, ma che dico, di questo intero continente si trova qui...quanto mi è mancato> si lascia sfuggire una risata maniacale battendo le mani tra di loro e strofinandosele. <mi dovrò divertire molto> Allunga il passo, quasi quasi invogliato a presentarsi davanti alla sede anbu, tanto sa dove si trova e gridare "prendetemi, prendetemi ora, prendetemi forte" sventolando un cartello illuminato con scritto "Raion qui, sexy criminale ammazza neonati, sventrainfanti, bellissimo, affascinante e scapolone abile a cucinare", una cosa sobria insomma.Sta continuando, tutto indisturbato quando, finalmente, prima o poi doveva succedere, qualcuno non lo nota...forse la persona giusta visto il coprifronte, ma il fatto che sia una giovane donna, una singola giovane donna quanto meno vestita in quel modo...gagliardo in un quaritere del genere riaccende per un secondo la nonna che c'è in lui. Da una occhiata alla ragazza sollevando un sopracciglio giudicando il look poi sorride <Buonasera e che sera non trovi? che sera che sera...> ripete tra se e se predendo un lungo respiro <maa molto piacere, con chi ho il piacere di parlare? hum? è da...eheh> si mette a ridacchiare ripensandoci <è da molto, moltissimo che non frequento Kusa, credo di aver anche dimenticato alcune cose..ahaha....ah se solo fosse facile dimenticare quello che si vuole invece di lasciare alla casualità del nostro cervello, chi lo controlla? il mio no di sicuro, non ci siamo mai capiti troppo noi due...io e il mio cervello intendo, quindi ogni tanto lo ignoro, si ignoro quella voce che mi dice...lascia perdere > sussurra le ultime frasi arrivando ad accompagnare le parole alla gestualità, teatrale per lo più portando una mano all'orecchio, intanto si abbassa gli occhiali mostrando un frammento dei suoi occhi verde foglia. <ahahah, lascia perdere...lascia perdere, ma che sbadato, che maleducato e insensibile e oh...assolutamente poco galante, ad una giovane signora si deve offrire tutta l'attenzione che rispetta, quindi, cosa desidera da me giovane signora? perché merito questo saluto?> domanda guardando Kouki in attesa [ch on] [Vicolo] Non pensava di incontrare qualcuno. Bhe, in effetti non pensava nemmeno di fermarsi per troppo tempo, pensava di andare dritta di corsa a casa e lasciar passare anche questa notte, ma no. No, i suoi occhi si sono soffermati proprio su quella persona. Non ha un piano in mente, non ha nessuna idea di che cosa farci con lui, ne tanto meno sa perché gli abbia rivolto la parola. Come potrebbe mai iniziare un discorso? Riportare alla luce un passato come il suo. Forse avrebbe dovuto far finta di niente… oh, di sicuro lei non lo assicurerà alla giustizia di Kusa, anche se ricercato, perchè… bhe, ha i suoi motivi. Però deve ammettere che qualche dubbio sulla sanità mentale dell’uomo le vien spontaneo dopo che ascolta tutta quelle belle parole che vengono date in risposta al suo semplice saluto. <Oh, credo che il tuo cervello sia andato in vacanza da un po’.> sibila con assoluta calma e tranquillità, affabile e gentile nonostante abbia appena proclamato un qualche tipo di insulto velato. <Dimmi… cosa avresti dimenticato a Kusa? O cosa preferiresti aver dimenticato, forse è più corretto.> ricordi. Ricordi dolori, ricordi di qualcuno o di un passato forse. <Ad ogni modo tranquillo, non è mai così semplice capirsi con la propria mente. E non serve avere una voce nella testa per comprendere questo concetto.> già… lei ne sa qualcosa di Voci e personalità, storia ormai passata, ma sa cosa voglia dire non capirsi. Lo osserva e lo studia, assottiglia lo sguardo tagliente accentuando di poco quel sorriso che ormai si è venuto a creare. <Signorina.> le ha dato della signora? Manco è sposata. Il tono di voce sempre contenuto, basso e sibilante ma melodioso tutto sommato, le luci inoltre mettono in risalto il viso giovane della ragazza, permettendo di vedere quel velato trucco viola che le colora le palpebre. <Oh, non lo so con esattezza.> afferma con tranquillità, sembra quasi superficialità, mentre si guarda intorno e solleva appena lo sguardo al cielo muovendo appena la mano destra in un gesto vago. Si muove con lentezza, come se calcolasse ogni singola cosa di se stessa e di ciò che la circonda, sorride ancora una volta. Affilata. <Mi stavo solo chiedendo come mai uno come te si esponga in tal modo dopo tutto questo tempo, ma forse sbaglio a voler ricercare una motivazione logica.> dopo tutto le ha appena dato la dimostrazione di non starci molto con la testa. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale] [vicolo centrale] QUando sente quella frase Raion si mette a ridere di gusto <ahahahaha, sempre ammesso che ci sia mai stato> non sembra toccargli il fatto che venga considerato un toccato. Intanto fa delle domande la ragazza che fanno sollevare le braccia facendolo sospirare <ahhhhh> scuote il capo e batte le mani tra di loro. Segue un lungo silenzio mentre tiene la testa bassa, guardandosi le mani che si stringono tra di loro, mentre il suo respiro profondo ga sollevare le sue spalle. Raion è un individuo imponente, di altezza quanto meno. Alto più di due metri faceva parte del suo fascino e lo costringeva ad abbassare lo sguardo per guardare gli altri o a piegarsi se fossero troppo bassi. <vediamo, mi sembra che tra le varie cose abbia dimenticato come si fa il punto a spina di pesce, ed è un peccato, mi piacciono così tanto le maglie con quella trama> scuote la testa dispiaciuto <poi credo di aver dimenticato altre piccole cose...sai, il senso di giustizia di questo villaggio, in effetti> rimane a pensarci un po' <non ricordo di aver mai ricevuto un giudizio equo, anzi, ho proprio una amnesia in cui mia figlia è morta e poi sono stato mandato in prigione senza se e senza ma, senza giudizio, senza legge, senza giudice o giuria ma solo carnefice e lasciato li a marcire ed a pensare a come mi avrebbero ucciso...decapitato? appeso? e come? dritto a testa in giù? appesantito con delle rocce e poi lanciato nel fiume? chissà> scuote il capo <in quanto a quello che vorrei dimenticare...bhe> La mano destra sale allo sterno e va a toccare la collana della figlia, quella infantile, un giocattolo praticamente, rimane a fissare anche quella per lungo tempo con una espressione grave e dolorosa. Lo stesso tono leggero e folle, ritrova un momento di lucidità ma strozzato dal dolore mentre lo dice <vorrei dimenticare il giorno in cui ti ho seppellita, Suiren, vorrei davvero tanto che non fosse mai esistito quel giorno in cui siamo stati presi in una...dimensione, illusione quel che era...solo perché ci facevamo una passeggiata sotto i viali di ciliegio> ha un sussulto sempre più sofferto come se gli avessero dato un pugno nello stomaco, inizia a tremare per un secondo e si nasconde il volto con la sinistra <oddio Suiren, Oddio...ti volevo solo portare a vedere qualcosa di bello e rosa> non dice altro e lascia perdere il discorso sulla mente. Rimane così per un po' poi come se nulla fosse ritorna come prima <MA, perché dovrei dimenticare? no no no no, non serve, non serve proprio, anche perché è proprio per questo motivo che sono qui> Sogghigna quando questa lo corregge <signorina, ovviamente, le mie più sentite scuse, come ho detto è da un po' che non ho...contatti con la realtà> piega la testa e rimane in ascolto poi, una volta che questa ha concluso lui solleva l'indice della mano sinistra <OTTIMA DOMANDA, è strano che nessuno se lo sia chiesto e me lo abbia domandato, non ti sembra? certo che è un comportamento da pazzi non fermare il pazzo: si guarda attorno circospetto <chissà magari gli anbu vogliono lasciarmi fare una passeggiata...ma torniamo a noi? vuoi capirmi? basta chiedere neanche un pazzo fa qualcosa senza logica, quello è solo uno stupido...sono anche quello eh> solleva le spalle come se accettasse questa realtà insindacabile <ma ho dei limiti anche io è molto semplice signorina: mi espongo perché voglio che mi prendano, sta diventando frustrante attirare l'attenzione, sai...sto quasi pensando che sia il caso semplicemente di bussare alla porta del nostro caro Hasukage e riferirgli che voglio fare dei cadaveri...cadaveri adulti si intende> afferma non sorridendo più, il sorriso passa da bello ampio e sereno, amichevole a una espressione seria e maligna <ho davvero tantavoglia di allargare i confini del cimitero> [ch on] [Vicolo] Inclina la testa da un lato, il destro, e osserva quell’enorme uomo con curiosità ed attenzione, un vizio, il suo, che non ha mai perso. Seria e neutrale mentre l’alto si lascia andare a una grassa risata, ma non si ha più niente da dire nei confronti di un cervello che non c’è, o c’è ma è troppo rovinato. L’elenco che invece la giovane Yakushi va ad ascoltare si avvicina di più a quanto voleva ottenere… perché dovrebbe parlare lei quando gli altri lo fanno senza problemi? Dunque che le dicano tutto quello che li affligge, i loro segreti e i loro timori… non sarà lei a fermarli. <Giustizia… un concetto abbastanza relativo.> sussurra come se le sue parole fossero fatte di vento, fruscio delizioso che viene portato ad essere udito, ma parole che si silenziano non appena l’uomo prende tra le mani quella collana e si lascia andare alla confessione definitiva. Alla fine è la conferma che stava cercando… sente una stretta alla gola, al cuore, è pur sempre sensibile a determinati fatti, forse perché sono tre anni che vive con due gemellini e l’idea di vederli morti non riesce a sopportarla, figuriamoci un genitore. Ad ogni modo ora non importa. <Wonderland.> sussurra in maniera inespressiva facendo saettare quel nome dal nulla, lasciando che arrivi all’uomo. Ma non dice altro, ritorna nel suo silenzio e ascolta quello che ha ancora da dire. Sembra un delirio controllato quello che si appresta ad ascoltare… chi è il pazzo, lui che se ne va in giro o chi non lo ferma? Forse a nessuno frega niente qui, forse per trovare qualcuno che lo fermi dovrebbe passeggiare per il centro di Kusa. Sospira con un’espressione lievemente delusa, anche se non si sa bene da cosa. <Dunque è così?> domanda a bruciapelo non appena l’uomo finisce di parlare. Lo sguardo giallo della ragazza si punta in quello dell’uomo, non importa quanto dove alzare la testa, lo fissa, implacabile. <Se vuoi semplicemente morire per raggiungere la tua bambina, perché non ti suicidi e basta anziché mettere in piedi uno spettacolino?> le parole sussurrate sono dure, velenose, senza pietà. Lei ha un modo tutto suo di parlare con le persone. Si è visto con Hajime, si è visto con Tenshi, e ora con lui. <Andresti a disturbare l’Hasukage e i ninja, gli anbu solo per poi lasciarti uccidere. Uno spreco di tempo e forze. Se vuoi morire fallo e basta, posso farlo anche io stessa se vuoi.> secca, fredda, il viso è una maschera di porcellana con un paio di occhi che tagliano. Ma poi… ecco che spunta un sorriso, piccolo, delicato, un mezzo ghigno. <Oppure.> lo guarda per poterne osservare l’espressività. <Oppure potresti smetterla con questo atteggiamento da diva pazzoide auto distruttrice e riprenderti la tua vita. Per te, e per la tua bambina.> si passa una mano sul viso, leggera, per scostarsi appena qualche ciocca di neri capelli. <Sta a te la scelta, io in ogni caso… potrei aiutarti.> perché? Come? Non è dato saperlo al momento. Silenzio. Lo osserva con cura per notarne le reazioni, il sorriso rimane sempre più accentuato, ma lo sguardo, quello è un misto inquietante di chi sa, di chi si sta divertendo ma è dannatamente sicura di ciò che dice. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale] [vicolo centrale] <Wonderland..> ripete il nome di quella che era nominata l'operazione con una voce senza emozioni. <chissà cosa c'era di Wonder, chissà se chi ha fatto questo a lei si sia domandato, per un attimo: che razza di maniaco sono per aver strappato la gola di una bambina a morsi?...cioè...perché? attacchi una creatura indifesa e ti accanisci, anche gli animali si comportano meglio e attaccano alla gola per stringere e rompere le ossa...è morta schizzando il sangue fuori dal corpicino e per il dolore che ha subito...> la guarda per un po' interessato alle sue parole sincere e taglienti. Perchè non si suicida? questa domanda lo fa sorridere con tenerezza <chi ti dice che non ci abbia mai provato?> sogghigna scuotendo il capo <naaa...non fa per me, per quanto sia depresso, mi sono sempre detto: hei, campione, perché dovresti impiccarti quando potresti morire a cavallo di un cinghiale urlante, lanciando cartebomba con un cappello da unicorno?, molto meglio no? sono un uomo troppo occupato per morire anche se me ne sono accorto da poco, MA devo iniziare a farmi vedere: se voglio i miei assassini devo anche assicurarmi che chi non mi ha permesso di avere giustizia venga fuori allo stesso modo: come il giudice che ha emesso la sentenza> scuote il capo un'altra volta sistemandosi con il peso sulle gambe in modo tale da non stancarsi troppo a stare fermo in piedi <morire non è quasi mai lo scopo, morire è un effetto di particolari azioni> afferma Raion ridacchiando tra se e se quando sente quella analisi da parte dalla signorina <no...non voglio morire, hai sentito no? ho progetti di espansione territoriale per i non vivi, per quelli più de la che di qua, del paese da dove non torni di solito e volevo presentarlo al Kage e potrebbe anche piacerlo per quel poco che lo conosco, sempre ammesso che sia vivo...è vivo?> domanda con una vaga nota ironica mentre lo dice piegando la testa mentre si scosta una ciocca di capelli. <ma io sono una diva, non solo di nome ma anche di fatto...qualcuno qui potrebbe dirti quanto li ho fatti divertire, ma questo magari è un'altra storia> tira su l'aria <è normale che voglia una dipartita teatrale ma sono completamente tuo ora, sono rapito dalla tua...> gesticola con le mani <beneficenza? perché di beneficenza si tratta, a meno che non mi dici cosa vorresti in cambio> fa un sogghigno compiaciuto e rimettendosi a posto gli occhiali rimane a fissarla. [Vicolo] Solleva lo sguardo e guarda il cielo per qualche istante. Si prende del tempo per se stessa e la sua mente, pensando e tornando a ricordi ormai passati. Chissà come lui se la sta cavando, chissà se sia ancora vivo… chissà. Pensarci le fa ancora male, ma non più così tanto a dir la verità. Lentamente riporta il suo sguardo dorato sull’uomo, lo sente ripetere quel nome e quelle esatte parole. <Già. Chissà se lo si è mai domandato. Chissà se ogni tanto ci pensa.> parole che possono sembrare più o meno enigmatiche a seconda di quanto interesse stuzzichino nell’uomo. Sibillina, come se sapesse, esponendo il suo sapere in questo preciso istante ma senza sbandierarlo. E’ costretta però a chiudere gli occhi per evitare di imprimersi troppo a lungo l’immagine di quell’omone a cavallo di un cinghiale urlante con un cappello da unicorno che lancia carte bomba. È ridicolo e orribile allo stesso tempo. Le fa ridere? Forse le potrebbe strappare un sorriso, ma non vuole ricordarsi di questo momento, dunque scuote la testa. <Ti prego no. Avrai una dignità, spero.> non ce lo vuole vedere per Kusa a quel modo… anche se potrebbe essere divertente. Ma corruga appena la fronte attirata da una frase particolare che è stata detta. <Vuoi i tuoi assassini? Intendi i veri responsabili della morte di tua figlia?> vuole essere sicura di aver capito bene prima di fare il prossimo passo. <Si, appunto. Finirai col morire facendo così, ma tu vuoi l’uscita di scena da diva.> perché a detta sua ormai è ovvio che lo sua… una diva si intende. Non ha particolare interesse però nell’ascoltare storie divertenti ora, dunque scuote appena la testa e sventola la mano in maniera delicata. <Un’altra volta, si. Magari ti offrirò qualcosa da bere. Bevi, si?> lei no, ma lei può anche prendersi qualsiasi altra cosa, l’importante è che beva lui. Non sa effettivamente perché sta facendo tutto quello… ma di sicuro non è beneficenza e su questo l’uomo ha ragione. Non intende farlo per compiere una buona azione, anni fa forse lo avrebbe fatto, impietosita dalle vicende, ma ora, nonostante provi comunque tristezza per quanto accaduto, non intende farlo perché si sente buona dentro. No. Ci sono mille ragioni che la portano ad agire in quel modo… ma al momento potrebbe sembrare solo noia. <In cambio non voglio nulla di particolare, credimi. Se non che magari un giorno ti potrei chiedere di ricambiare il favore…> sorride delicata e velenosa come una serpe. <Di sicuro quello che faccio non è beneficenza, ma penso che ne guadagneremmo tutti.> lei una personale vendetta, forse, e un probabile ninja che le dovrà un qualsiasi favore, lui… la sua vita. <Ad ogni modo, credimi. Facendo così non attirerai gli assassini di tua figlia. Il principale colpevole è latitante da anni ormai.> scuote la testa mostrando appena un insulso risentimento. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]
Giocata del 05/09/2019 dalle 19:29 alle 22:32 nella chat "Tanzaku Gai - Vicoli"
[tanzaku] Raion corruga la fronte assottigliando lentamente le palpebre mentre questa parla in modo enigmatico. <sth> sbotta scuotendo il capo <non lo so signorina, sono in conflitto con queste domande: un essere umano decente non dovrebbe farle queste cose, ma se proprio le ha fatte allora spero che sappia il motivo per la quale deve andare all'inferno, altrimenti sarebbe solo una bestia> parole dure e per nulla pacificatrici, ma del resto Raion non era il tipo di persona che voleva riappacificarsi con qualcuno. Invece, per quanto riguardo alla dignità l'omone sogghigna, incrocia le braccia allargando gli angoli della bocca <hum...> ora, immaginatevi la sede di una camera di governo, fatto? bene, ora immaginatevela in uno stato di anarchia totale sotto la guida di Rabbia, frustrazione e angoscia che votano per crocifiggere pentimento in sala mensa insieme a perdono e dignità, anche se a dire il vero, dignità è crocifisso in quel posto che ormai non è dato sapere se non sia nato proprio così. <bhe si per esserci, c'è> non è detto che abbia diritto di parola. Raion continua a corrugare la fronte sempre di più, mentre lascia parlare Kouki completamente in silenzio ascoltando anche le clausole di questo aiuto che deve dare. <strano, perché per le autorità, per gli anbu e per l'intero processo della giustizia, io sono il principale colpevole latitante da anni> insomma quella ragazzina farebbe intendere di sapere qualcosa o quanto meno dalle sue parole non sembra credere che sia lui il colpevole. <io sono una diva a prescindere, non a caso mi faccio chiamare Madonna di tanto in tanto quando sono qui> sorride di nuovo guardando la ragazza. <bevo e si, vorrei proprio, vendicare mia figlia e chiedere il conto degli anni di latitanza, di sofferenza, di perdita del mio lavoro e del mio scopo, si...direi che se, SE tu sai qualcosa> la guarda, ma dietro il sorriso gentile lo sguardo è freddo gelido, si toglie gli occhiali chiudendoli tra le dita e non batte ciglio continuando a fissare la ragazzina. Il piccolo sorriso effimero fa presto a trasformarsi in un piccolo ghigno divertito, e da quelle pallide labbra fa presto la sua voce a trovare la strada, sinuosa, sussurri che vengono lasciati al vento affinchè possano raggiungere le orecchie desiderate. <Di esseri umani decenti ce ne sono ben pochi al mondo. Che sappia o meno il motivo, sempre bestia rimane.> per ciò che ha fatto quell’uomo, la giovane Yakushi ha smesso ormai di giustificarlo da tempo… ha sempre avuto dei dubbi, non è mai stata convinta al cento per cento, eppure ha sempre lasciato correre per il semplice motivo che provava dei sentimenti per lui. Ora però è tutto perduto, tutto sgretolato e come cenere portato via dal vento del tempo ormai passato. Istanti che si intromettono tra lei e l’uomo, mentre egli pensa e rimugina sulla sua dignità. Non le sembrava una domanda così difficile, ma inizia a dubitare sempre di più della serietà dell’uomo che si trova di fronte… poco male, non le interessa per davvero, lei è lì perché cerca di cogliere un’occasione, ma in questo preciso istante non riesce nemmeno più a capire se ne valga la pena. <Oh, perfetto, questo si che è rassicurante.> ammette con ironia alla risposta dell’uomo, trovata dopo quel lungo attimo di silenzio… o forse secondi, minuti. Non rimane troppo tempo sull’argomento dignità, perché le successive parole di Raion fanno nascere in lei una leggera e bassa risata, spontanea, melodica. La mano destra va a coprirsi appena le labbra intente in quella piccola risata, un gesto semplice, ma elegante. <Allora autorità, anbu e chi amministra la giustizia sono dei completi incompetenti. Non sono poi così abili come si dice.> insomma lei ha ragione, e se lei pensa e dice una cosa, gli altri hanno torto e sono incompetenti… questo è il messaggio che traspare dal suo modo di essere e dalle sue stesse parole. <Madonna.> lo guarda divertita e infida. <Fai anche qualche spettacolino ogni tanto?> si guarda intorno per quel quartiere che non è di certo la prima scelta delle persone per bene. Assottiglia appena gli occhi mentre ascolta le sue parole… piccole fessure dalle quali spia un mondo che si districa sotto ai suoi occhi. <Io so, Madonna.> sibila lentamente scandendo ogni parola in una nenia appena cantilenata. <Ma non è tutto così semplice come potresti pensare.> e qui tace, osservandolo mentre solleva appena il mento in una posizione di superiorità che si sente perfettamente addosso… del resto è lei quella che sa. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale] [tanzaku] <felice che ci sia qualcuno che la pensi come me> afferma Raion sollevando le spalle e facendole roteare indietro in modo da raddrizzare la sua schiena. QUando questa ride Raion rimane ad osservarlo con una certa perplessità, poi, sentendola, si mette a ridere a sua volta. In effetti ha avuto la sua parte di incompetenza tra gli anbu quando era sotto il comando di Raflo, in particolare durante la guerra quando ha detto chiaramente che le fogne erano utilizzate dai ribelli e questo non ha fatto nulla se non continuare con una strategia fallimentare. <eh direi di si altrimenti mi avrebbero preso molto tempo fa> è innegabile il fatto che non avessero fatto quasi nulla per cercare un anbu addestrato ammazza bambini che poteva diventare un mukenin (sul serio) e vendere le informazioni, o la sede anbu per i nemici dell'erba o anche solo la Yakuza per avere qualche vantaggio. Oppure non lo pensavano colpevole e lo hanno abbandonato a se stesso, non sa cosa sia peggio, ed in ogni caso mostrava la mancanza di spina dorsale da parte di chi è al comando. Quando chiede se fa qualche spettaccolo, Raion sogghigna si mette letteralmente in posa e cambierebbe radicalmente il tono di voce cercando di renderlo più femminile. Contrae la gola strozzandola, Intanto se la sgranchisce cercando tuttavia di non farla seccare e letteralmente alzerebbe la "nota" della sua voce in alto. Con questo si intende non che alza il volume della sua voce, ma la sua intensità. <ma certo cara, dammi solo un rossetto, un bel vestito, un po' di trucco e parrucco e si dia inizio allo show> continuerebbe ad ammorbidire la voce cercando di ascoltarsi mentre parla <humm è da una vita, ma che dico, un'era che non venivo da queste parti, dovrò cercare i miei fan, Oh! comunque mi trovi in qualche bar per...bhe gusti particolari, ti piacerà dolcezza, mi esibisco come cantante> comincia a sbattere le mani davanti alla faccia ridacchiando <oh my...che emozione ho bisogno di uno specchio, sicuramente dovrò mettermi qualcosa per queste rughe. Il ragazzo fa un bel lavoro ma ho bisogno, no NECESSITO, di una crema come si deve> a questo punto smetterebbe di atteggiarsi e comincia a tossire coprendosi con la mano destra chiusa a pugno <mi scusi, ma è da un po' che non mi esercito. <ok...allora cerchiamo di renderla semplice, non è che abbia qualcosa da perdere, ho solo da guadagnare...o sei tu che hai da perdere qualcosa?> chiede Raion mentre sta prendendo una certa dose di serietà nel discorso. Non è un pensiero tanto fuori dagli schemi alla fine, è qualcosa di logico. Estremamente logico. Che irrompe nella mente della ragazza e non le lascia dubbi in proposito. <A quanto pare c’è una qualche mancanza di serietà.> afferma leggera incrociando le braccia sotto al seno e spostando il peso del corpo sulla gamba destra, ancheggiando leggermente in una posa più comoda. Movimenti lenti ed eleganti la portano a ridacchiare una seconda volta, scuotendo infine la testa facendo ondeggiare appena qualche ciocca corvina. <Non si può certo dire che siano stati celeri… uhm… forse si, ma per le cose sbagliate.> insomma non ha molto rispetto per gli anbu ora come ora, come non lo ha per Kusa in generale, ma è sempre stata così… il clan è la sua casa e l’unico senso di appartenenza che sente oltre alla sua famiglia a Konoha e al suo Demone. Certo Raion la stupisce ora, e ha l’onore di rendere la giovane Yakushi più che sorpresa, quasi sconvolta, nel vedere quel cambio repentino nel comportamento e nella voce dell’uomo, manco soffrisse di doppia personalità. Strano a vedersi e a sentirsi… è così che appariva anche lei, anni fa? Occhi leggermente sgranati e increduli, labbra che si dischiudono appena senza dire nulla, espressione totalmente… senza parole. E rimane in silenzio a lungo ad osservarlo e ascoltarlo, fino a quando dentro di lei, dal profondo, non incomincia a nascere una specie di solletico. Parte dal fondo, dal centro del suo corpo e si dirama velocemente attraverso il petto fino alla gola e sfocia infine in un’alta, cristallina e genuina risata. Non c’è ironia, malignità o presa in giro… sta solo ridendo di gusto e non le capita spesso. <Ottima performance. Immagino che tu sia piena di fan, vero?> il tono leggermente più alto rispetto a prima, ma senza abbandonare quelle note melodiose e sibilanti. <Magari una di queste sere vengo a vederti, se ti esibisci.> sembra stare alla recita ma è realmente curiosa di prendere appunti su quella parte della psiche umana. <Uhm…> riflette quando l’uomo dopo un po’ rientra nelle sue corde e sembra finalmente riprendere un po’ di serietà. Occhi di ghiaccio, lei assottiglia i suoi e torna a sorridere melliflua. <Renderla facile? Okay. Allora dovrò prima parlarne con qualcuno in particolare. Tanto anche se ti dicessi il nome del vero responsabile, non potresti farci nulla comunque.> agita una mano con un movimento lento e calcolato, come se non stesse riconoscendo la giusta abilità a quell’uomo che si è ridotto a quel modo. <Io non ho nulla da perdere, ma è comunque una situazione che io ho decido di prendere al volo e sfruttare. Ho agito di impulso, mentre ora è arrivato il momento di andare secondo logica.> lo fissa negli occhi sicura e ferma come una pietra di marmo bianco lavorato. <Quindi prima parlerò con chi di dovere e poi ti farò sapere… tanto…> si guarda intorno. <Penso di trovarti sempre qui, giusto?> lo guarda come se volesse insinuare qualcosa di molto preciso, ma non detto. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale] [tanzaku] Fa un profondo inchino portando la mando destra verso l'esterno insieme al braccio, soddisfatto della performance <quando ti devi nascondere necessità fa virtù...ho imparato un sacco di trucchi da molte persone, non sanno quanto gli devo> afferma con tono calmo e posato mentre porta lo sguardo altrove come se li stesse cercando uno per uno <hum, si fa quello che si può, ma avevo un signorino che mi seguiva costantemente: occhi a palla, non proprio una cima nel ricordarsi le cose sopratutto i modi di dire, un furbetto, ma una brava persona tuttosommato> porta le mani ai fianchi <ma sarò felice di vederti in mezzo al pubblico> la lascia parlare aspettando che lei gli riveli qualcosa, che gli dia un sollievo nel sapere chi è stato. Ma non succede e Raion si lascia andare in un sospiro affranto e frustrato. <ho aspettato più di tre anni, posso aspettare un paio di giorni...spero> cerca di confortarla portando le mani dietro la schiena nel mentre con una nota di delusione sul volto. <la questione è non morire giusto? quindi bisogna muoversi con intelligenza...va bene, sono nei tuoi artigli, o nelle tue spire, o nella tua pelliccia, sono sotto le tue fibrisi sensitive, sono in balia delle tue ali piumante, sono tra gli aculei dei tuoi denti e della tua coda...insomma, come la rana che aiuta lo scorpione a passare lo stagno, mi affido a te> poi sogghigna un poco preoccupato <ah bhe si, poi non vorrei morire per il veleno in mezzo ad un lago si intende> in effetti sarebbe un problema per entrambi, ma dipende se la parabola è giusta per descrivere la loro...partnership. Dice cose non poco interessanti quell’uomo che per nascondersi ha imparato chissà quali segreti. Anche la giovane si guarda intorno, aspettandosi di vedere qualche volto fisso su di loro, o meglio… su di lui, come se si aspettasse di trovare quello che si aspetta Raion. <Ad esempio? Che genere di trucchi a parte quelli che mi hai mostrato?> è curiosa di conoscere il comportamento umano, curiosa di avere una risposta alla sua domanda, vuole sapere se questi fantomatici trucchi possano essere utili a chiunque… anche a lei. La morbosa curiosità nel voler conoscere è palese e scorre dal suo giallo sguardo, il sorriso sottile mentre si muove metaforicamente verso di lui come farebbe un silenzioso serpente con la sua preda. <Chissà, magari mi vedrai.> sta prendendo seriamente in considerazione la cosa… dopo tutto quell’uomo non le dispiace, è divertente… un divertente passatempo. Sorride con un mal celato divertimento nel notare infrangersi i sogni di sollievo dell’uomo, ma in quello stesso momento non può che passarle per la testa una sua personale visione di quella povera e piccola creatura brutalmente uccisa. Passando molto tempo coi gemellini ha sviluppano infine una strana sensibilità verso creature così piccole… speriamo che non si raffreddi stando a Kusa. Si incupisce, il viso si fa scuro e lontano, tristezza, dispiacere e rabbia passano velocemente nel suo sguardo e le mani si stringono a pugno. Dovrebbe farlo per lei… non per se stessa o per quell’uomo, ma per la memoria di una creatura troppo piccola. Quei pensieri così in contrasto con la sua natura, la portano a posare la mano destra sul suo volto, delicata, per nascondere tale espressione e sorreggersi la testa. Là le emozioni si stanno accalcando un po’ troppo e per il suo gene corrotto sarebbe un attimo svilupparsi nel suo sangue. <La pazienza è una virtù. Sei stato bravo fino ad adesso… sii eccezionale un altro po’.> mormora sibilando, facendosi più fredda e dura. E infine eccolo… quel piccolo ghigno mezzo celato dalla mano. <Oh, si. Sei nelle mie spire. Fidati e andrà tutto bene.> promessa che sa di inquietudine, ma del resto non c’è molto altro da fare se la ragazza non ha intenzione di affrettare le cose. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale] [tanzaku] Raion mostra un sorriso affascinante pronto a dire qualcosa e poi dignità con un colpo rivoluzionario viene liberato da "vergogna" e da "autocontrollo" che gli fanno cerchio attorno a questo per proteggerlo dalla attuale fazione a comando all'urlo di "é UNA BAMBINA, NON MI IMPORTA NULLA SE é UNA LOLI O UNA NINJA O PRONTA ANCHE A PEGGIO, MA LA MANOVRA DI HIKIKO NON LA VERRà A SAPERE DA NOI". <è lunga da spiegare, ma in generale mi hanno insegnato una cosa o due sulle autoreggenti e su come usare la vasellina per farla sembrare la pelle luccicante> intanto all'interno di se continua a infuriare la battaglia che presto viene repressa e vergogna segregata fino a nuovo ordine, autocontrollo invece è stato graziato ma tenuto sotto controllo a vista dalle altre emozioni. <si, in effetti sono una cosa fuori dal comune che proprio non si può vedere> afferma tronfio prima di mettersi a ridere <sii ho esagerato> comie un Ah affascinato incrociando le braccia mentre sollazzato dalla risposta della ragazza commenta <oh, un rettile> prende un lungo respiro e poi riporta le mani sui fianchi <mi fiderò, considerando la situazione sei forse una delle mie scelte più valide> forse l'unica alla fine anche se significa fare un patto con il diavolo, ma a lui sta bene se l'accordo è funzionale. <fammi solo sapere se dovrò fare qualcosa...e magari venirmi a trovare ogni tanto non mi dispiacerebbe, il fatto di non parlare con le stesse persone mi dava fastidio> Raion a questo punto si calma, la guarda rimanendo in silenzio, poi solleva un sopracciglio. <bhe, anche se adesso andrai a farmi arrestare, non posso dire che non è stato un piacere ragazza...se posso fare una domanda, come se la cava Kusa? cosa è successo di recente?> chiede incuriosito ma allo stesso tempo come se stesse chiedendo l'ultima sigaretta, sembra che si sia arreso alla attuale situazione, qualunque essa porti. Non è quello che si aspettava. Autoreggenti? Vasellina? Fa una smorfia leggere e delicata sollevando attenta un sopracciglio. Non ha esperienza con questo genere di cose e non crede proprio che possano essere utile nel modo in cui lo intende lei. <Va bene, va bene. Per il momento ne faccio a meno.> pone una mano avanti, col palmo rivolto verso di lui, per assicurarsi di zittirlo ed evitare che vada avanti col suo racconto. <Credo che mi farò andare bene una dimostrazione visiva per quando verrò a vederti.> per il momento basta e avanza, scuote la testa e si passa una mano fra qualche ciuffo nero, sistemandoselo al meglio. Lascia correre quel momento di pura diva, limitandosi a sollevare appena lo sguardo verso il cielo con espressione arresa, ma sorridente. <Sono LA scelta più valida per te al momento.> non una fra le tante, ma l’unica. Almeno che sia valida, perché quello che voleva fare lui non era valido per niente secondo la logica della serpe. Modestia a parte, la giovane lo osserva con attenzione, quel ghigno disegnato sulle labbra, e l’espressione melliflua. <Ti farò sapere.> non aggiunge altro e torna a guardarsi intorno, più che altro cielo… si è fatto tardi. <Chi lo sa… ad ogni modo…> torna a guardarlo con aria stupita. <Non lo hai saputo quello che è successo?> il tono come se l’altro peccasse di una mancanza sacra, ed infine eccolo che torna quel sorrisino impertinente, e la lingua che guizza dalle labbra, si umetta le labbra velocemente. <Male. Dovresti informarti.> ed è quello che stava anche tentando di fare, ma evidentemente la ragazza intendeva in chissà quale altro modo. Conclude con una piccola risata divertita e riprende il cammino come se nulla fosse, lasciando quell’uomo appeso. <A presto, Madonna, scusami ma devo andare.> troppo tardi in effetti, ha dei compiti da svolgere. La figura della giovane Yakushi scivola così via nella notte e tra le persone, svicolando come una serpe silenziosa e sparendo ben presto dalla vista altrui. Ha il suo accordo, ha il suo giocattolo… per il momento può bastare. [end]