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Dopo Tre Anni.....

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con Kioku, Sango

16:24 Kioku:
  [Kusa] Un sol splendente illumina l’intera nazione di Kusagakure, in particolare il famoso villaggio segreto dell’erba, colpito numerose volte al cuore, si è sempre rialzato mai indifeso, mai abbandonato a se stesso. I violacei occhi, seppur appassiti dai mille sforzi, si estendono proprio lì, verso quel verde sparso misto a case di diversi colori, un villaggio ormai sveglio, in tumulto come sempre, affollato come non mai, dai primi mercanti ai più anziani fino ai bambini, chi troppo piccolo per intraprendere ancora la via del ninja, chi in preparazione ad una futura missione, come milioni di formiche, si muovono, compongono quel che è il villaggio. Ogni persona, in particolare coloro che difendono il villaggio, vengono mossi da questa famosa e leggendaria volontà dei ninja, il famoso nindo. Cosa è realmente il nindo però? Chi se non le leggendarie figure che hanno solcato coi propri passi queste terre ninja, potrebbero spiegarlo? Ormai storia nelle menti dei più anziani, racconti e fiabe per le orecchie dei più giovani, eppure perdurano ancora oggi, tramandate di generazioni in generazioni forse per ricordare semplicemente, forse…nella speranza che arrivi il tempo di nuovi ninja, nuova speranza. Tali sono i pensieri che ora abbracciano la mente del Rikudo Sennin, dopo ben tre anni ritorna finalmente a...casa? No non proprio, vi era un tempo in cui Akendo Seiun, ninja di Ame, figlio premuroso, fedele ninja della sua terra aveva una casa, ma quella casa ormai non esiste più, strappata dalla sue mani così come i cari a cui teneva, volti ormai offuscati, sbaditi ricordati di un passato che ormai non sente più suo, percependolo come fosse il ricordo di una vita passata, un’altra vita. Tre anni che lo hanno infine riportato a quel mondo, un mondo composto di legami ormai persi, di corpi ammassati sotto i propri piedi e sopra le proprie spalle, macigni e colpe che si porta da una vita e che lo vedrebbero sicuramente più fiacco, ormai non è più così giovane per quanto le tecniche ed il suo vigoroso chakra lo mantengano ad una età ben lontana e ben più giovane da quella sua reale, ed ora è lì, intento a godersi ancora per un po’ quel sole che illumina viso e capelli, spoglio di qualsivoglia divisa, se non per del tessuto di soffice nero a coprirne busto e gambe, con dei semplici sandali in legno poggiati al suo fianco, non vi sono né Katane né armatura a proteggerlo, unico possibile riconoscimento, l’anello dell’Akatsuki posto sul pollice destro, dimostrazione del più alto grado nell’organizzazione, un anello che ormai è più un simbolo di ciò che ha creato, ciò che ha provato ed ha fallito in parte, il Rikudo Sennin, così chiamato a suo tempo dai comuni mortali, adorato come fosse un dio, eppure non è esterno a fallimenti e azioni incompiute, un dio tutt’altro che perfetto dunque. Inerme li rimane nel punto più alto di un palazzo, il più lontano e più alto punto del villaggio, così da avere una visione totale del villaggio di Kusagakure…. il bulbo oculare estendersi lungo tutto il perimetro del villaggio, l’odore saggiare tramite il proprio naso, il rumore della città catturato dalle proprie orecchie che lo circonda, il diaframma che sale e scende, inspira ed espira, la mente deve rimanere in uno stato di calma e pace, volta a riposare, d’altronde i mille pensieri lo accompagnano sempre e ovunque, dunque perché non approfittare di questo momento prima di rituffarsi in un mondo che presto o tardi lo risucchierà, tornerà cenere, lo sa, lo ha già visto, lo sa da quando quel violaceo occhio si risvegliò, assieme alle miriadi di visioni, ci fu anche la sua morte, cosa si potrebbe dire nell’apprendere come avverrà la propria morte? Ultimo atto di clemenza o infido gioco degli dei? Domande e pensieri che non abbandoneranno mai la mente di Akendo, e quindi, perché non godersi ancora un po’ di riposo prima di tornare, prima di ricominciare…prima di ballare ancora un’ultima volta con la morte? [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

16:39 Sango:
  [Kusa, per strada] Un’ altra giornata a Kusa, un'altra giornata di sole per la donna che comodamente sta seduta su una sedia a guardare un gruppo di uomini e ragazzi che sta lavorando per lei < su lavorate, prima facciamo , prima finiamo > come se lei abbia alzato un dite. Sfaticata come sempre nella proprio vita da ninja, come sia arrivata al grado di Chunin non lo sa nessuno .. o forse si? Capelli rosso fiamma che scendono come arti e si separano sulla schiena e sui glutei della donna, occhi verdi come il mare che guardano un punto indefinito del panorama cittadino di Kusa. Le manca la pioggia, le manca casa insomma. “Signora, dove dovrei metterli questi?” la voce di un uomo giunge a lei, uno dei tanti caduti in quella trappola della sensualità della donna. In effetti ha tutte le forme al posto giusto, seno prosperoso, vita stretta, fianchi larghi e gambe lunghe, il tutto è stato calibrato da madre natura stessa per non sembrare ..troppo. La donna accavalla le gambe con modo sensuale, le lunghe ciglia che sbattono come farfalle , le labbra si aprono < mettile pure insieme alle cose per la camera da letto, son di la > niente da dire che durante quel trasloco che sta facendo , abbia sfruttato frotte di maschi, uomini, ragazzini, vecchi addirittura, che ammaliati l’hanno trattata come una regina. Se oltre le forme contiamo pure il vestiario della ormai donna, non c’è da esser sorpresi che in tanti si fermino anche solo un momento per osservarla. Indossa un paio di pantaloncini aderenti, molto corti, da sotto la quale escono delle calze a rete che avvolgono per intero le gambe della donna. Il petto è semicoperto da una maglia a rete sovrastata da una maglia blu elettrico in netto contrasto col colore dei propri capelli < state attenti ragazzi, non rompete nulla > se non volete che vi rompa l’osso del collo, ecco la continuazione della frase, ma che non viene pronunciata, anzi , si dipinge uno strano sorrisetto sul suo volto. Approfittatrice e opportunista, ecco le definizioni perfette per descrivere la personalità della donna. Inconsapevole di come in quel momento, in un palazzo molto vicino vi si staglia una figura quasi leggendaria dai capelli neri come il carbone. Il corpo della donna che si alza, i tacchi che rumoreggiano sull’asfalto mentre si sposta leggermente dal suo trono < continuate così ragazzi > un altro sorriso di incoraggiamento prima di muovere i passi in direzione del palazzo dove Akendo si troverebbe. Non si è ancora accorta di lui, non guarda nemmeno su, ma quando si ritrova abbastanza lontana dal proprio accampamento, gli occhi calerebbero, la mente si svuota, c’è solo lei adesso, lei è il proprio corpo. La mente va alla ricerca di quella sua essenza che ormai ha avuto ampliamente modo di conoscere, va alla ricerca del proprio chakra e grazie alla concentrazione andrebbe ad incanalarlo in tutto il corpo , intingendolo di quella antica e dolce essenza del proprio clan. A questo punto la propria innata si attiverebbe . < oh bene > un sorrisetto, consapevole di potersi muovere un po' più tranquilla insieme alla propria innata. [chakra on][ innata on ][ chakra 80 ]

17:12 Kioku:
  [Kusa] I pensieri che ancor affollano la mente del Rikudo Sennin, verrebbero interrotti da schiamazzi randomici poco distanti da lui, il rumore della città non si sposa poi così bene con la calma e pace cercata dallo stesso Rikudo Sennin, in un angolo recondito della sua mente forse pensava si sarebbe trovato ben più a suo agio, come il precedente possessore dell’occhio del Samsara, circondato dalla città e dai rumori ad esso connessi. In realtà questi pensieri sono come un gioco per la mente di Akendo, che lo tengono impegnato e lo allontanano dai veri pensieri che la sua mente vorrebbe tanto scacciare ma che si ripropongono ogni volta, ogni momento, ogni istante, aveva in mente qualcosa, poi l’estraniarsi sempre di più, infine questi tre anni che sembrano passati in un lampo senza nemmeno averne piena coscienza, come se il suo viaggio fosse divenuto un lungo sonno, ridestatosi solo ora. Un viaggio che lo ha portato praticamente ai confini del mondo conosciuto, ben simile al viaggio che intraprese tempo orsono con Azrael, questo lo avrebbe spinto ancora oltre, deperito e affamato di conoscenza, di sapere, alla ricerca di qualsiasi cosa non vi fosse riportata sui libri al mondo ninja conosciuti, tutto ciò che vi era di oscuro al mondo a loro conosciuto era fonte di sapere. Anche solo ripensando a cosa ha lasciato, gli verrebbe difficile averne reale idea, qualcuno sicuramente che conosce sarà rimasto, capi saldi del mondo ninja che come lui hanno solcato queste terre per lunghi anni, uno è proprio a Kusa, l’altro a Konoha, chissà le loro vite come sono proseguite, chissà come il mondo è andato avanti, cosa è accaduto, coloro che sono rimasti e coloro che hanno abbandonato questo mondo…per sempre, così come anche chi è succeduto ad altri, molte cose cambiano e in tre anni sono molte. Anche lui è andato avanti, forse troppo, forse oltre quello che avrebbe voluto, l’interesse quasi annoiato di un dio che osserva ogni forma di vita sotto di lui, eppure egli fa ancora parte di quel mondo, per quanto si senta estraneo, etereo, è ancora lì, fatto di carne e di ossa. Lo sguardo si estende, catturato da schiamazzi e rumori più o meno altalenanti che si susseguono, alla ricerca di qualcosa che lo possa distrarre, che possa allontanarlo da quella noia la cui pace sembra non esser più contemplata. [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

17:41 Sango:
 Il chakra verrebbe richiamato all'interno delle proprie membra, si espande in ogni parte del suo corpo e cambia colore data la natura del chakra richiamato, di un lilla violetto molto delicato, elegante, come lo è anche l'arte di cui gli Ishiba si dilettano. La donna ormai ha attivato l'innata non si sa mai, ma il suo obiettivo è li vicino, una delle locande per prendere qualcosa di dissetante, ovvio che stanchi la principessina quando non fa nulla se non dare ordini . Il tempo di prendere qualcosa da bere, riposarsi ulteriormente e tornare nuovamente al proprio posto, tra gli uomini che spostano pacchi su pacchi, che sia una missione questa o a scopo personale non è dato saperlo, ma ovvio che li debba tenere in osservazione , nel caso che qualcosa cada, si rompa, o altro. < su dai stiamo per finire > manca veramente poco, manca solo l'ultimo carico , ed è quello più pregiato di tutti, quello che contiene non gioielli o cose preziose, ma dei ricordi della donna che ha portato con lei una volta lasciata Ame. < state attenti con quelli > un ulteriore monito che la donna lancia, la voce che prima era stata calma, dolce e gentile, diventa affilata come un rasoio , seguita dal gelo dell'espressione serafica della donna . Le mani che si poggiano sui morbidi fianchi, il piede che batte per terra < non ho tutta la giornata, devo tornare in missione tra non molto quindi datevi una mossa gente > sembra quasi spazientita mentre gli schiavi uomini continuano a darle una mano. Ecco che l’ultimo dei pacchi, quello a cui tiene di più, viene portato davanti ai suoi occhi < non toccatelo, lo prendo io questo > un sorrisetto si fa nuovamente strada sul volto della donna e i passi adesso l’andrebbero lentamente a portare davanti quel pacco, a circa un metro di distanza, ma deve aspettare prima di portarlo al sicuro, attendere che gli uomini facciano largo per poterla far passare. Chissà cosa farà in questo momento il corvo appollaiato sulla cima di un tetto? [chakra on ][ innata on][ 80-3]

18:16 Kioku:
  [Kusa] Le violacei iridi dai cerchi concentrici continuerebbero ad osservare l’intero villaggio che si presenta d’innanzi a lui, vuoi per noia, vuoi per pace, alla semplice ricerca di un qualcosa che forse possa distrarlo, allontanarlo da quei continui pensieri la cui mente è presa d’assalto, come se nella propria testa vi sia una continua guerra per la sottomissione, soggiogamento, potere contro mente, coscienza contro avidità, lo spirito e l’anima che si danno battaglia per ogni desiderio in lui insito ed oscuro. Questo è il Rikudo Sennin, un recipiente, un contenitore, un urna di potere, un potere strabordante che va aldilà della mera concezione umana, il potere di un dio, non a caso così si sono sempre riferiti al proprio potere, colui che governa sulla vita e sulla morte, per molti fedeli della via del Rikudo, chiamato anche Shinigami. Non si è mai sentito strettamente legato e collegato a questi termini a queste nomee ma è innegabile che lui stesso più di tutti sappia cosa è in grado di fare il potere che detiene. Infine un guizzo, un’idea, andare ad importunare Yukio è forse il passatempo migliore che possa in questo momento distrarlo, cominciando a ricordare ove siano le entrate principali per il palazzo del Kage, cercherebbe di dare forma nella propria mente del loco stabilito ove voglia andare, nel mentre si alzerebbe dalla postura fino ad ora adottata, sgranchendosi leggermente, le ginocchia inclinarsi leggermente in avanti, portando i propri palmi a massaggiarsi per un istante, come a sciogliere le proprie giunture e muscoli, poi piccoli passi, uno dopo l’altro raggiungendo il bordo del palazzo. La mente ha ormai creato e riportato a se l’immagine ed il loco ove si voglia effettivamente spostare o meglio…dislocare, ultimo passo che ormai lo porterebbe nell’aria priva di un solido appoggio, lasciandosi così cadere quasi in linea retta, gli occhi ancora ben chiusi, preparandosi all’impatto con il terreno, forte della sua resistenza ed agilità, difficilmente avrebbe problemi ad adagiarsi, se così si può dire. Per quanto egli sia resistente, non ha contato di certo la gravita e l’impatto, non che avrebbe su di lui, ma del suo corpo con il terreno sottostante. Capitolando dal cielo, una massa a forma di uomo pioverebbe dal cielo, senza riguardi per alcunché, piomberebbe li dal nulla, atterrando e creando un impatto non indifferente con rumori e crepe annesse nel terreno, provocando agitazione e trambusto che fortunatamente si mischierebbe molto bene con il rumore della città ancora in movimento, senza allarmare troppo autorità o altro. Atterrerebbe così, come una nova, dal cielo alla terra, mentre la polvere comincerebbe a diradarsi, pugno e ginocchio destro portati all’impatto per attutire maggiormente la caduta, come fosse in ginocchio, mentre lentamente si rialzerebbe mostrando tutta la sua presenza e le palpebre di rimando anch’esse si solleverebbero, così da aprire lentamente gli occhi e cominciare ad avere visione dell’ambiente circostante. Uno sguardo fugace attorno, per accertarsi che non abbia fatto male ad alcun essere vivente, per poi sentire del fastidio sotto i piedi, volgendo per alcuni istanti lì lo sguardo, notando quelle che parrebbe essere cianfrusaglie e pezzi di legno appartenenti ad un carretto ormai ridotto in assi sconnessi e nulla più, solleverebbe la mano portandola in alto come una sorta di saluto o ammissione, vociando solo a quel punto <Colpa mia, sono incidenti che accadono> taglierebbe corto, con un tono gelido tanto quanto il proprio sguardo, uno di quelli sprezzante, non curante delle vite o di ciò che lo circonda. Brevi occhiate intorno notante svariate figure esterefatte, un gruppo di uomini intenti a trasportare oggetti, un mercate, qualche passate e una donna dai cremisi capelli <mph> quasi infastidito da tutto ciò, affermerebbe nuovamente l’immagine nella sua mente per poi con la sinistra libera portarla ad altezza del suo diaframma e comporre velocemente il mezzo sigillo della scimmia, mentre la destra ormai tornata in posizione originale si ricongiungerebbe con la sua gemella unendosi infine in un sigillo della scimmia completo. A quel punto sigillo che si comporrebbe e tecnica che prenderebbe vita, la tecnica della dislocazione, una delle tecniche proibite e nascoste in rotoli ormai introvabili, unicamente tramandati, tecniche che riportano alla memoria di chi conosce o sa, nomi imponenti come il Secondo e Quarto Hokage in primis. A quel punto, con la tecnica in svolgimento, la figura di Akendo, comincerebbe a svanire come fosse un fantasma per poi in un lampo letteralmente scomparire dalla vista di tutti. Ovviamente qualora qualcuno dovesse toccarlo in quel frangente, un attimo prima della sua sparizione si collegherebbe ad esso e alla tecnica, a suo rischio e pericolo di ciò che comporta tale azione, ultimo ma non ultimo dettaglio fondamentale…il loco. Akendo avrebbe portato a se l’immagine dell’entrata per il palazzo del Kage se non fosse che risale a ben prima dell’ultima ricostruzione, portandolo dunque in tutt’altro posto, ben lontano dall’attuale palazzo, ritrovandosi dunque ormai in mezzo a delle vecchie rovine che hanno fatto posto a spazi aperti e verde. [Se movimento] [se tecnica della dislocazione] [se chakra 65] [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

23:46 Sango:
 Davanti al suo trasloco, la rossa non immaginerebbe MAI, mai veramente, che una figura leggendaria ci piombasse addosso. Tutta l'azione avviene quasi a rallentatore per la giovane.. un minuto sta per prendere il suo ultimo e prezioso scatolone, con difficoltà dovute ovviamente alla mole di tette che si porta sul petto. La schiena difatti si inarca in avanti, le gambe si piegherebbero e le braccia si allungherebbero in direzione delle proprie cose. Ma il tutto va distrutto in meno di un millesimo di secondo. Qualcosa, anzi, qualcuno piomba giù dal cielo, veloce come un missile e forte pure.. Le iridi rosse notano solo come dei piedi stiano calpestando amabilmente il proprio tesoro. Le iridi si restringono mentre il volto si distroce in una feroce espressione. Sente le parole altrui.. e ciò non fa che aumentare la propria ira. < cosa.. che... succedono > ripete con un sussurro, la voce fredda come i ghiaccio mentre le iridi si alzano andando ad incontrare quello del ninja leggendario. Occhi di fuoco, rossi come l'odio. Le mani sarebbero ancora allungate, rimaste li per lo shock della situazione assurda. < ma io ti ammazzo > sussurra, ancora incapace di mostrare la propria ira in altra maniera. Solo freddo e gelo da una figura rossa come il fuoco. Lo riconosce ovviamente < Akendo > non ha dubbi. Madara è morto da troppi anni. Ere son passate oltre quella leggendaria figura lasciando il posto solo ad un figuro di grande sfacciataggine...e stronzo. < stronzo > ripete di rimando, una parola dopo un pensiero. Veloce come il lampo arriverebbe a quella conclusione. Lo vedrebbe andar a congiungere le dita per creare chissà quale tecnica ninja..il corpo della chunin si muoverebbe in automatico. Le ginocchia sono già piegate, perciò proverebbe a spingere su queste per tutta la forza e l'agilità di cui è possedente. Se questo scatto fatto in avanti verso di lui, le mani tese è prenderlo sulle spalle, davanti al volto. Sfacciata come pochi e in cerca di guai probabilmente. Ma non è lei che sta sbagliando al momento. Se a quel punto riuscisse a prenderlo, a toccarlo almeno.. verrebbe trasportata da lui verso chissà quale destinazione.. non saprebbe cosa stia succedendo, sentirebbe solo un vuoto allo stomaco e poi il paesaggio scomparirebbe.. nel caso andasse così la chunin si reggerebbe un secondo alle spalle dell'uomo , per reggersi e riprendere la posizione semi eretta < ma cosa diavolo > annaspa senza fiato, si ritrova in mezzo a delle rovine, verde ovunque, un luogo così diverso da quelli che conosce. Lascerebbe le spalle altrui immediatamente per fare un passo indietro e finalmente guardare quegli occhi viola < dove mi hai portato > la domanda non dovrebbe esser questa, ma è la prima che le viene in mente. [chakra on][innata on]

00:26 Kioku:
  [Non si sa!] A quanto pare la giornata parrebbe movimentarsi, forse proprio quanto avrebbe voluto lo stesso Akendo, mosso da una noia eterna tanta quanto la ricerca di stimoli di questo mondo ormai a lui sempre più sconosciuto, privo di legami ed importanza. Gli anni sono passati è come per tutti anche per lui a quanto pare, forse ancora un po’ arrugginito su alcune pratiche, come ad esempio la dislocazione istantanea, che anziché portarlo direttamente alla magione del Kage di Kusagakure, lo vedrebbe ora nel nulla più totale, margini del villaggio dell’erba, pregne di verde e vecchie rovine <tch> si morderebbe quasi il labbro, più infastidito dalla sua prestazione che dal ritrovarsi completamente in un altro loco che non sia quello desiderato <probabilmente l’avranno spostato, strano…> parlerebbe ad alta voce e a ragion veduta…chi altro potrebbe mai esserci? E invece a quanto pare di ruggine c’è né ancora un po’, poiché solo all’udir di parole e insulti ben poco velati, noterebbe in quel momento la figura prosperosa di un capo rosso fuoco coprirne e ricader su lembi di pelle e spalle, una donna, poco ma sicuro, dai lineamenti alquanto particolare, continuare ad inveire nei suoi confronti. Infine il nome…quel suo nome, che per tanto tempo non ha udito, quasi dimenticandosene la propria appartenenza ad esso…<non sentivo pronunciare il mio nome da troppo tempo ormai> vocerebbe solo a quel punto, rispondendo con il proprio violaceo sguardo a quello della rossa figura. Inarcherebbe un sopracciglio, mentre le sue iridi dalle concentriche forme si poserebbe sulla donna, dalla testa ai piedi, la squadrerebbe senza neanche farsi troppi problemi né nel farlo né nel mostrarlo alla stessa, quasi incurante della sua presenza <dove?> risponderebbe all’ultima domanda, sgranchendosi leggermente e prendendosi tutto il tempo del mondo prima di continuare nuovamente a vociare, le sue labbra schiudersi e gelida voce taglierebbe corto <non ne ho idea, forse dove vi era un tempo la vecchia magione del Kage, suppongo> si prenderebbe pochi istanti riflettendo ancora una volta prima di vociare per un ultima volta in direzione della stessa giovine <Conosci il mio nome…ma io non conosco il tuo> attimi di pausa, la pupilla dilatarsi per brevi istanti sulla rossa donna <chi sei tu?> la domanda sembra quasi ben più profonda della semplice domanda di circostanza a cui le persone sono ormai abituate per buona educazione e quieto vivere, come se fosse più interessato a capire chi realmente sia, nel suo essere più che mera persone…abitante del villaggio dell’erba. Una caratteristica che lo ha sempre contraddistinto, un aspetto che da sempre gli è piaciuto mantenere in tutti gli anni in cui ha calpestato codesto suolo ninja, e chiunque finirà sotto l’occhio del Samsara verrà osservato e giudicato come chiunque altro, senza esclusione, non si scappa…non vi è scampo, nemmeno per Sango. [chakra on] [chakra 65][rinnegan off] [no equip] [no katane]

00:47 Sango:
 La dislocazione avrebbe effetto, non senza trascinarsi dietro una rossa incazzata in un luogo estraneo a lei . Il corpo verrebbe trasportato insieme a quello maschile, il sangue che pomperebbe di più e un vago senso di vertigine andrebbe a spandersi in lei. Le mani andrebbero ad affondare sulle sue spalle come una morsa d'acciaio per non lasciarsi cadere giù, peccato, avrebbe potuto anche appigliarsi a quei lunghi capelli neri e tirarli no? come un bambina. < ma che ca- > si trattiene dal dire volgarità, forse qualche fondamento Ishiba è rimasto ancora insito in lei. Le parole del moro non hanno senso per lei, cosa avrebbero mai potuto spostare? Ma non che sia quella la sua preoccupazione principale . Le mani si staccherebbero in fretta e furia, sgualcendo con poca grazia qualsiasi completo l'altro stia indossando. Il corpo che in automatico andrebbe a indietreggiare solo per ascoltare il suo dire, intimidita un pò da lui, arrabbiata certo, e inconsapevole di quello che avverrà < so come la gente ti chiama, forse stronzo non è il solito termine usato > cerca di infierire ancora un pò giusto per dare un gusto in più a quegli epiteti . Nota senza fatica lo sguardo altrui passare e analizzare la sua figura da capo a piedi , lo stesso andrebbe a fare lei, notando i particolari del vestiario e come il volto dell'uomo sia identico ad un antica leggenda sulla quale ci si soffermerebbe per qualche momento. Le labbra piene andrebbero a muoversi lasciando che il pensiero non venga fermato < avevano ragione, sei identico a Madara > soffia lentamente, la voce che si fa più morbida e carezzevole in quella sua costatazione più che ovvia < non sai nemmeno dove siamo? > non che sia colpa dell'uomo , non è questo il suo 'errore' < la vecchia magione..non credo sia da queste parti > il corpo andrebbe a muoversi, le iridi verde smeraldo che saettano intorno a studiar il loco , verde anch'esso e immerso nella calma, in attesa di una tempesta che sarebbe arrivata in un tempo non molto lontano. < tutti conoscono il tuo nome > le labbra che muovono ancor in un riflesso davanti l'arroganza dell'uomo < Sango Ishiba > va a presentarsi velocemente < ma non è questo l'importante adesso > le iridi che vanno a celarsi per poco prima di scoccare uno sguardo di fuoco al moro < sono un ninja, ecco cosa sono > perchè andare a dare delle spiegazioni ad uno sconosciuto? Che sia un riflesso davanti l'appurata maestria del Seiun? Degli appellativi donati lui come kami? Un senso di reverenza? non ha tempo di pensarci nè di farsi intimidire dalla figura altrui , non adesso almeno < sei piombato su delle cose alquanto importanti, e dire che son cose che capitano... saresti potuto cadere su di me.. anche se probabilmente avrei schivato. O su uno degli uomini presenti > non che le importi chissà quanto di quei viscidi uomini, sfruttati solo per il suo diletto e necessità del caso < come hai fatto a ... spostarti fino a qua? > di certo non si trovano più dentro Kusa, sono probabilmente all'esterno delle grandi mura costruite da Yukio stesso. La curiosità che prende il posto della rabbia , anche se stronzo, l'altro, lo è alquanto. Un misto di sensazioni la pervadono ritrovandosi di fronte a quel ninja leggendario < chi mai mi avrebbe detto che oggi ti avrei incontrato > un sussurro che l'altro può sentire tranquillamente. Dopotutto non lo stava nemmeno cercando [chakra on][innata on]-[76]

01:20 Kioku:
  [Non si sa!] Per quanto sbadato quell’incontro sarà non di meno proficuo per il Rikudo Sennin, potendo così comprendere dove si trovi l’esatta ubicazione della magione di Yukio in modo da potersi recare, ma non prima di essersi intrattenuto per proprio diletto e nulla più in questa conversazione dagli interessanti toni, qualcosa che tutto sommato potrebbe rivelarsi un ottimo passatempo e distrazione. Ormai sgranchitosi porterebbe le proprie braccia ad incrociarsi così da tenerle conserte e attaccate al proprio petto mentre ascolta il vociare della donna, dal simpatico termine utilizzato, ogni sua esclamazione e spiegazione fino al nome, sul quale si soffermerebbe per qualche istante posando nuovamente il proprio sguardo, volato durante l’intera conversazione d’ella verso il loco che li circonda alla ricerca di indizi <Sango…Ishiba?> Andando volutamente a marcare quel cognome, rievocando ricordi, antichi ricordi, così lontani che parrebbero quasi memorie di un libro ormai stracciato e dimenticato, ricordi amari e dolorosi sotto certi versi. Un sospiro, le labbra giocare con i propri denti, cercando di mordersele il meno possibile, ma la mente ormai è in piena azione, un ennesimo sospiro, questa volta più pesante, come se ci fosse un peso immenso sulle carni e spalle di quest’uomo, come se la sua immensa ombra che tutti temono e tutti copre, non fosse unicamente costituita dalla sua figura ma da ben altro, demoni...tormenti...pesi <conoscevo una Ishiba> ecco dunque la sua voce fare capolino d’innanzi la figura di Sango, la kunoichi, come si è presentata a lui, eh già, eccome se la conosceva, roba da poco, una Ishiba il cui nome è solamente Konan, chi mai potrebbe essere se non una delle più leggendarie figure che questa terrà abbia mai visto. Un nome che non verrebbe rivelato, non ne ha motivo ne voglia dati i trascorsi e le memorie dolorose che il solo pronunciare quel nome potrebbe rievocare, lo sguardo si sposterebbe nuovamente sull’area circostante, muovendo solo a quel punto primi passi, pochi metri, analizzando e vociando <Mi hanno chiamato in modi migliori e in modi peggiori> quasi come se fosse divertito da quel termine, riprendendo successivamente <e così non siamo alla magione…no di certo> sembra quasi stia ancora parlando con se stesso più che con la ragazza, per quanto il tono sia praticamente lo stesso ed il continuo di quello precedente. Arrestando il proprio passo, lo sguardo si sposterebbe lì, su nel cielo, così come il proprio capo, andando poi a sgranchirsi il collo, come se quel corpo non fosse che una macchina, per tanto tempo rimasta ferma ed ora ritornata in funzione <ahhh> esclamerebbe, prima di compiere un movimento ben poco articolato, portando l’intero busto e successivamente l’intero corpo ad una semi rotazione, mostrandosi nuovamente con volto e corpo alla Kunoichi <ecco cosa avevo sotto i piedi, non era mia intenzione> bhè a modo suo sono più o meno delle scuse, un sospiro, quasi infastidito dall’intera situazione <aaahm devo ancora abituarmi di nuovo a tutto questo> andando con le proprie braccia e mani a tastarsi l’intero corpo <tutto questo mondo, la gente la città, non ci avevo fatto caso> ultime parole prima di zittirsi nuovamente <me ne ero dimenticato> per quanto le sue parole possano sembrare a tratti strane o forse buffe, il fatto che siano dette con un tono così pacato, quasi glaciale, sembra irreale, come se non vi sia un reale interesse per le persone in generale, come se si fosse dimenticato completamente del fatto che esistano e vi siano. Riprenderebbe a camminare, sembra quasi un primo risveglio, come ridestatosi, come se camminare fosse un modo per sgranchirsi e rimettere in moto ogni componente vitale del proprio corpo, eppure ha viaggiato, si questo è vero, ma la scoperta ha portato ben pochi attimi di attività che potesse realmente coinvolgerlo e risvegliare il suo sangue, la domanda della giovine capiterebbe al punto giusto <Come?> il suo sguardo si risveglierebbe, allargando per qualche istante le palpebre e fissandola <il potere, il chakra, la conoscenza> vocerebbe con velocità, tagliando corto per poi aggiungere <questo mi ha concesso di padroneggiare tecniche che mi permettono di fare questo e molto altro>, muoverebbe ancora qualche passo, questa volta nella sua direzione, accorciando le distanze pur rimanendo ad una certa distanza <che capacità possiedi?> la inviterebbe dunque a mostrarsi e mettersi in mostra innanzi questi occhi violacei, la spronerebbe a mettersi sotto un unico immenso riflettore, lo sguardo del Samsara e la sua immensa curiosità. [chakra on] [chakra 65][rinnegan off] [no equip] [no katane]

01:47 Sango:
 Che strambo figuro, possibile che da li a poco tempo avrebbe avuto modo di conoscere solo e soltanto gente quasi fuori di testa? tra uno Yukio assassina donne, una donna macabra e troppo snella coperta di un fluido di sangue, un piccoletto che scoprirà forse avere ben 5 cuori. Com'è divertente la vita da shinobi eh? < Ishiba > ripete con calma, attendendo qualche parola in più < tutti ovviamente ci conoscono, per la nostra antenata, per Nagato..per l'organizzazione alba > snocciola per l'ennesima volta ad uno sconosciuto le cose per cui il suo clan sono riconosciute , oltre per la bellezza della loro innata ovviamente . Lascia che il tempo scorra, l'altro che si distrae cadendo preda di chissà quali pensieri e le lascia il tempo per poter tracciare mentalmente le linee del suo volto, le rughe che lo solcano mostrando come l'altro sia un uomo , come il tempo abbia infierito su quel corpo < chi conoscevi? > la curiosità che si accende istantaneamente , le iridi che brillano, gli occhi che sgranano leggermente e ciò la porterebbe a voler e cercare di far qualche passo verso di lui. Il dire altrui viene udito e ciò le fa sbocciare un sorriso sardonico < immagino.. chissà mai perchè > andrebbe ad utilizzare un tono quasi lusinghiero nel pronunziare quelle parole < non era tua intenzione? sarebbero queste delle scuse per aver calpestato i ricordi altrui? > cambi repentini di umore vanno a scuotere la chunin, curiosità , disprezzo .. ne subisce il fascino senza averne voglia. < non sei stato in mezzo alla gente > una constatazione chiara la sua, di un ninja leggendario che sembra quasi esser più un mito, una favola per chi non ha mai avuto l'onore o il dispiacere di incontrarlo direttamente. Il tono altrui la gela, le crea un immediato distacco che porterebbe il proprio di corpo a voltarsi davanti a lui così da mostrare solo il proprio profilo, lo sguardo dritto davanti a se in cerca di un qualsiasi punto di riferimento in quel verde panorama . La domanda è stata fatta, preda della curiosità , di conoscere qualcosa di più su quelle tecniche da lui utilizzate che la riporterebbero ad incrociarne nuovamente gli occhi. Viola con una specie di cerchi a contornare l'iride quasi inesistente.. lascia che l'altro dia una spiegazione vacua, troppo alla leggera per dissetare quella sua curiosità < mh > si limita a dire nel vederlo camminare verso di lei. Il corpo di irrigidisce immediatamente, non sa proprio cosa aspettarsi, e quando la richiesta giunge alle proprie orecchie lo sgomento è ben visibile sul suo volto. Cosa sa far? Un sorriso malizioso dipinge quel volto maturo , le braccia che andrebbero a salire in modo da poter formare i relativi sigilli. Il chakra violaceo che andrebbe a risvegliarsi nuovamente, fremendo di poter inondare per l'ennesima volta il proprio corpo formoso. Cane, serpente, cane , cinghiale, andrebbero fatti velocemente , gli occhi ancor puntati nelle iridi sempre più vicine . Il chakra modificato dall'innata andrebbe dunque a muoversi velocemente attraverso le membra della donna, inondandola con la tecnica che ella vorrebbe utilizzare. Se tutto andasse come di dovere, il Seiun vedrebbe come il volto della donna andrebbe a dividersi, linee solcherebbero immediatamente questo e l'intero corpo. Segni sempre più marcati mentre di questo alla fine non rimarrebbe quasi nulla di riconoscibile, migliaia di fogli cartacei impregnati di chakra si separerebbero .. e con il controllo del corpo ormai diventato carta proverebbe a muoversi con la potenza del suo ninjutsu per provare a spostarsi dietro lo shinobi stesso. Un movimento fulmineo di fogli seguirebbero la direzione passando per la destra dell'uomo .. < come so fare molto altro > andrebbe a sussurrare solo se la tecnica ha veramente l'effetto voluto, trovandosi a mezzo metro di distanza da un ipotetica schiena dell'uomo. Proverebbe anche a cambiar il colore della propria carta, cercando di farla apparire di un color rosso sangue. L'uomo potrebbe vederla adesso ferma, il corpo trasformato in fogli di carta tranne il viso, modificato dalla divisione di questi che le darebbero un aspetto quasi alieno < contento? >soffia un sussurro con una punta di desiderio.. non che l'abbia fatto solo per una richiesta altrui, le piace poter mostrare come l'arte della carta sia sopraffina ed elegante.. e letale. [chakra on][innata on][74-4-5][digregazione 12/4 di turno ]

02:31 Kioku:
  [Non si sa!] Prenderebbe immediatamente parola una volta posta la domanda <prima o poi se ve ne sarà occasione te ne parlerò, per adesso è un ricordo così antico e passato che mi riesce difficile rievocarlo> un modo come un altro per dirle che prima di conoscere qualcosa di quest’uomo dovrà sicuramente faticare, così come l’accesso alle sue conoscenze, non a caso si concentrerebbe sulle parole successive d’ella una volta taciuto. Orecchie ed attenzione rivolte alla giovane kunoichi di Kusagakure che continuerebbe far fluire parole dopo parole, come un lungo scorrere di un fiume e solo al terminar d’esse prenderebbe velocemente parola <non ricordo più così bene come ci si debba relazionare con gli umani> parlando di loro come se egli non ne facesse parte, come se non si sentisse più parte di questo mondo <raramente ho chiesto scusa nella mia vita> taglierebbe corto, del resto ha detto molte cose nella sua vita, ha chiesto scusa, ha versato lacrime quando doveva e versato sangue in altrettante occasioni <per quel che vale> nel suo massimo della forma in interazione tra persone, continuerebbe a provare una sorta di scusa nei confronti della suddetta ragazza <i ricordi non sono che un fardello, il tempo passerà e se avrai fortuna e capacità rimarrai qui nei paraggi per un bel po’> un sospiro, pesante, pregno di questi ricordi <ma lentamente cominceranno a divenire brandelli di carne, catene del proprio animo, momenti di una vita che non tornerà mai più, persone che non saranno più al tuo fianco, luoghi che non vi saranno più> la guarderebbe intensamente prendendosi attimi di pausa, sovraccaricando volontariamente di tensione e patos il momento <potresti dirmi che è un modo per onorare coloro importanti e portare con te ciò che ti è più chiaro…ma il tempo passerà e un giorno capirai solo che solo un peso sempre più greve sul tuo animo, poiché loro se ne sono andati liberandosi del loro e tu sei ancora qui> ultima pausa prima di vociare come in un sussurro <e se sarai fortunata rimarrai nei paraggi ancora per un bel po’>. Classica imposizione del Rikudo Sennin, quella che sembrava una normale conversazione piombare nel caos e nella cupidigia più totale dal un momento all’altro, del resto, potresti mai avere una conversazione con un essere del genere? Sarebbe come chiedere la luna, forse lui potrebbe, ciò che più conta adesso invece è lo sguardo del Seiun, fisso sul viso della ragazza, catturando con le proprie iridi violacee quelle della giovane Ishiba, volendola magnetizzare a se, ma nel suo sguardo la ragazza troverebbe solo un immenso vuoto, un baratro, un abisso di ombre e solitudine, il cui caderci equivarrebbe ad un fato ben più atroce di una semplice morte. Ad aggiustare i toni, molto probabilmente, sarebbe le azioni di quest’ultima, in risposta alla domanda e curiosità del possessore del Rinnegan, lentamente il chakra della rossa sprigionarsi per poi far scaturire l’arte per nomea più elegante del mondo ninja, Akendo la conosce molto bene e rapidamente ne troverebbe conferma, l’arte innata del clan Ishiba, l’arte più nobile ed elegante che vi sia su questa terra conosciuta. Un sorrisetto sul volto di quest’ultimo nel vedersi lentamente la figura di Sango disgregarsi in miriadi di fogli, per poi successivamente seguire con facilità grazie alle proprie abilità, lo spostamento d’ella, dietro alla propria schiena, con altrettanta calma ed eleganza ne seguirebbe dunque il movimento, portandosi nuovamente con il proprio viso rivolto verso quello della Ishiba <ahhh l’arte del clan Ishiba, la più nobile ed elegante delle arti> breve pausa prima di accennare < non del tutto> in risposta alla domanda di quest’ultima. Estasiato come è giusto che sia da tale arte, compirebbe una torsione del proprio corpo dando nuovamente le spalle alla ragazza e cominciando a fare quel passo, nel mentre, lasciare che le proprie labbra si schiudano nuovamente, lasciando fluire novelle parole <un arte che ha sempre contraddistinto per capacità impressionanti i ninja di tale clan, un arte così nobile ed elegante e al tempo stesso egualmente pericolosa e letale, d’altronde…anche la carta può tagliare> un sorrisetto macabro si formerebbe sul volto del Seiun, per quanto la giovane Ishiba non possa vederlo, il tono di quest’ultimo è cambiato, facile notarlo mentre le sue ultime parole le darebbero più che prova delle conoscenze di quest’ultimo riguardanti proprio quell’antico clan. Si arresterebbe d’un tratto, così come le proprie parole, movimento speculare a quello fatto poc’anzi e prima di incamminarsi, riportando quindi il proprio volto e sguardo verso la figura disgregata della ragazza…<ora> momenti di pausa, quasi infinita, volutamente tediosi e pregni di tensione, il tono ora è più cupo, quasi oscuro, tanto quanto il suo sguardo che ora si forma sul suo volto, l’iride violacea risplendere per un attimo in quel panorama poi…un sussurro quasi, ben udibile però dalla ragazza <colpiscimi>. [chakra on] [chakra 65][rinnegan off] [no equip] [no katane]

22:58 Sango:
 Rimane quasi stupita dal fatto che l'altro non voglia nemmeno dirle chi sia l'altra Ishiba conosciuta. Lo osserva intensamente mentre un vago senso di infiducia andrebbe a propagarsi nel suo animo nei confronti dell'uomo. Perchè darle un informazione del genere e poi negare le spiegazioni? Che abbia qualcosa da nascondere? Oppure semplicemente l'altro non si fida di lei, cosa più che giusta < capisco > sussurra per nulla convinta. Le bracci oramai incrociate strette sotto i seni. Lascia all'altro il tempo di continuare mentre si perde alla ricerca di qualche motivazione valida per cui l'altro abbia deciso di non rispondere ulteriormente. < ah no? Non si direbbe > che lo stia prendendo in giro è palese, così come il comportamento strambo dell'uomo . mai quanto il dire altrui.. < non so cosa te lo faccia pensare, il ricordo..è l'unica cosa che mi resta di una cara persona. Dimenticarla sarebbe impossibile e troppo doloroso, molto di più di poterne rimpiangere la scomparsa > le labbra che diventano una linea dritta, quasi impassibile, ma gli occhi ardono di dolore e rabbia < forse per te sarà così. Un peso. Forse lo sono, forse no.. come riesci a dimenticare qualcosa, qualcuno? > le labbra si muovono lente, ogni parola viene scandita dalla rossa, così come il tono di voce, adesso basso e intimo in cerca di instaurare un contatto più profondo con l'animo altrui, alla ricerca di una risposta valida e non di quello sproloquiare senza senso. Ma cosa sta dicendo? E' realmente in grado il moro di poter cancellare tutto con un gesto? < forse..dovresti passare più tempo con gli umani, dopotutto per quanto il tuo appellativo di kami sia ben riconosciuto, anche tu lo sei. Sei fatto di ricordi, carne, sangue.. puoi morire. Un giorno i ricordi saranno l'unica cosa a tenerti in vita probabilmente > due visioni differenti della vita, due visioni contrapposte del ricordo < non potrei dimenticare mio fratello.. come potrei mai dimenticare il sangue del mio sangue? E con questo vorresti dirmi che hai fatto bene a calpestare la sua memoria con i tuoi piedi? > vocia gravemente, il sangue che ribolle feroce, i muscoli tesi e pronti a scattare, non per attaccarlo, ma per volerlo schiaffeggiare sino alla morte. < la fortuna non esiste > taglia corto < si crea. Così come creare le situazioni.. adeguate e favorevoli > non si pronuncia più sull'argomento, delicato per lei, delicato per una ferita mai ricucita e ancora aperta, pulsante . Gli occhi si incrociano , le iridi verdi che affondano nel viola dell'uomo. Occhi magnetici, ma vuoti. Senza alcun sentimento, come se l'altro ormai sia più vicino ad una bestia che ad un vero e proprio uomo < sei strano , Akendo > una constatazione la sua .. prima che la sua innata si faccia vedere con grande eleganza. Miriadi di fogli rosso sangue che vanno a spostarsi velocemente, troppo per chiunque non abbia un allenamento come il Seiun, che riesce a seguirla tranquillamente con lo sguardo < ammirevole > come miele le parole vanno a raggiungere il Riduko Sannin, un riflesso incondizionato dai complimenti verso la propria innata di cui gli Ishiba son tanti orgogliosi. Ascolta il dire altrui, concentrandosi su quella sfumatura ambigua presa dall'altro figuro. Lo guarda voltarsi verso di lei, il corpo ancora per metà disgregato, i fogli rosso sangue che formano un mezzo cadavere , il volto quasi completamente umano adesso..inconsapevole di quello che stia per accadere andrebbe semplicemente ad attendere la fine di quella lunga pausa. Una pausa in cui gli occhi dell'Ishiba non si abbasserebbero di fronte al ninja leggendario, lo sosterebbe come meglio può mentre una piacevole scarica si insinua in lei. Dopotutto non si può non dire quanto il suo volto sia bello , quanto quegli occhi pregni di mistero e potere possano attrarla a lui..fino a quella richiesta. Quell'ordine. Un sorriso sorpreso va a formarsi sul proprio volto e non se lo farebbe ripetere due volte. Le mani andrebbero a riformarsi subito, sempre leggermente divise per l'utilizzo della propria innata ,e mossa da un eccitazione strana in cui le iridi sono leggermente spalancate difatti, a formare in sequenza i sigilli della lepre,cavallo, cinghiale, serpente . Le mani andrebbero a posizionarsi di fronte al corpo del sannin, e nei palmi andrebbe a raccogliere una densa quantità di aria vicino a lei. La pressione che crescerebbe man mano, andrebbe dunque a convogliarne quanto più può, di certo non potrebbe mai trattenersi di fronte ad un ninja di tale portata, fuori dalla sua portata in effetti . La rilascerebbe, mani puntate verso akendo, in un sol colpo, in modo da scagliare un onda d'urto direzionato proprio verso la sua parte intima.. ovvio, mirare sempre ai punti deboli dell'avversario no? Proverebbe dunque a colpirlo, quasi consapevole che l'altro possa schivarlo, come ha fatto riuscendo a seguire in precedenza il proprio spostamento. L'onda d'urto , nel caso la schivasse in qualche maniera, continuerebbe la sua direzione distruttiva per il massimo del suo potenziale, 20.8 metri esatti. Dopotutto, perchè non metter in mostra la potenza del proprio ninjutsu? [chakra on][innata on][65-6-6][onda d'urto 2/4][digregazione on]

00:03 Kioku:
  [Non si sa] Molte sono le parole spese dai due ninja, ognuno con una propria visione, una propria ideologia e credenza, d’altronde ogni persone si porta con sé, disavventure e non che lo hanno formato con il passare del tempo, avvenimenti, successi e insuccessi che hanno portato al plasmarsi della figura che ora l’una d’innanzi all’altra si squadrano, lo sguardo concentrato, l’ascolto interamente catturato dalle parole d’ella. Una dopo l’altra le parole d’ella fluiscono come torrente in piena, in direzione del Rikudo Sennin, catturato da cotale voce e parole, in rigoroso silenzio attenderebbe dunque che, il letto infine dalla sua fonte arrivi a valle e che il tutto componga il discorso della suddetta Kunoichi, mentre le violacee iridi la osserverebbero, catturandone ogni minimo particolare, dal viso ormai sempre più etereo alla sua figura disgregata, al cui eleganza è seconda solo all’innata stessa. Un sospiro prima di prender parole, rispondendo dunque alla ragazza <è passato ormai troppo tempo e questi ricordi sono diventati unicamente un rimando ai fallimenti passati, a ciò che è stato perduto e mai sarà più ritrovato, a colpe e tradimenti…per te ha realmente senso averne ancora ricordo a questo punto? Se non ormai trascinarseli come ferite e lacere membra, catene e pesi di un anima affossata da quest’ultime> non andrebbe oltre con il discordo già citato in precedenza, non è lì per far cambiare ideologia e pensiero alla Kunoichi del paese dell’erba <strano?> andrebbe ora ad esclamare, evitando di tornare sull’argomento della sua caduta dal cielo che a quanto pare porta alla ragazza memoria di una persona a lei cara ed ormai persa <più che strano penso ne sia complicata la comprensione…per ora> andando a sussurrare unicamente queste ultime due parole per poi concludere <prima o poi comprenderai appieno queste mie parole ma mi auguro che non arrivi mai per te questo giorno> quasi come fosse certo che dopo tutto ciò che ha vissuto, amato e perso ormai non vi sia pace o alcunché nel ricordare ciò che non tornerà mai più tra le proprie mani e per un soggetto come lui, con un controllo tale sulla vita e la morte, veder perdere quando ancora nulla poteva fare e forse uno degli smacchi e scherzi più crudeli che i Kami gli hanno riservato. Ora però si zittirebbe si, eccome se lo farebbe, c’è ben altro in gioco ora, ben altro è stato detto e pronunciato proprio dalle labbra del Seiun, un invito, una sfida, una prova, come la si voglia chiamare le parole ben sono risuonate nella mente della ragazza Ishiba, colpiscimi, fallo, ora, con tutto te stessa…mostrami di ciò che sei capace, non vuole altro, forse per mettersi ancora una volta alla prova egli stesso, forse per capire e comprendere meglio la ragazza, qualunque sia la ragione o le molteplici ragione a quest’ultima non è stato concesso saperlo e forse è ancora oscuro allo stesso Akendo. Allargherebbe dunque le mani mentre ella comincerebbe a combaciare ogni dito delle proprie mani, mischiando e creando i famosi sigilli, il cui comporsi donerebbe l’accesso al chakra e le tecniche shinobi, la mossa più offensiva che per un ninja vi sia, un sorrisetto, quasi macabro e distorto sul volto del Rikudo Sennin, cose se ogni gesto e sguardo sia una sfida sempre più grande, uno spronarla a dare tutto se stessa, la sfida e al tempo stesso la vuole quasi irritare, la rabbia è una delle emozioni più forti a cui un umano e soprattutto shinobi può fare ricorso nel momento del bisogno, non è questo il caso ma in futuro la salverà in parecchie occasioni…questo è certo. Dunque eccolo lì, in attesa, come se per lui fosse anche normale cotale richiesta, ben aldi fuori invece dai canoni che una persona si spetterebbe o una ragazza come minimo, del resto lo ha detto anche lei no? E’ strano e di certo non fa nulla per dimostrare il contrario, li con le braccia allargate, parallele al suolo, sfidare ancora una volta il mondo ninja e spingere i propri limiti e quelli di cui incontra, paradossalmente chiunque l’abbia incontrato ne è uscito profondamente segnato o colpito, qualcosa in ognuno di loro è rimasto dall’incontro del Rikudo Sennin e forse, nonostante continui a pensarlo come un gioco, un futile passatempo, nel suo profondo è quello che vuole realmente, lasciare qualcosa… La osserva infine comporre tutti i sigilli, conosce bene quella tecnica e no, non solo perché conosce praticamente tutte le tecniche normali e segrete di questo mondo shinobi ma perché è una tecnica su cui più volte egli stesso ha fatto affidamento, anche nei momenti più critici <vi sono molti modi per ingannare la morte ed un mero ricordo come i miei predecessori non sarà di certo il mio lascito a questo mondo> vocerebbe nell’esatto momento in cui la tecnica, si messa a segno, partirebbe nella sua direzione, ondata d’urto di notevole dimensione e pressione stessa, lo percepisce, può farlo e la sua pelle stessa freme, concluderebbe dunque quel suo ultimo vociare alzando ben più del normale, rispetto a prima, il proprio tono di voce, affinché ella possa sentirlo sforzandosi <ti mostrerò che alla fine non sono poi così umano come pensi> nulla di più. Al termine del suo vociare, osserverebbe impaziente l’imminente onda d’urto abbattersi contro le proprie carni e a dirla tutta bhè…è proprio ciò che vuole, la kunoichi stessa se ne potrebbe accorgere come la figura del Seiun rimarrebbe e continuerebbe a rimanere immobile fino all’ultimo stante, le braccia ancora parallele al terreno, invitando la tecnica stessa ad inferocirsi, pregna del chakra dell’Ishiba accanirsi contro le sue carni, tentare e di lacerarle…poi il nulla, l’impatto, l’immensa pressione d’aria che esploderebbe infine come se avesse impattato contro qualcosa di inamovibile, contro un muro, un edificio, qualcosa si colossale, un enorme polverone sollevarsi a cotale impatto, crearsi quasi una sorta di mini ciclone d’aria e polvere della terra stessa, strappata vita dal suolo. Una tecnica tanto basilare quanto letale, nella sua semplicità la forza più bruta, tecnica che non si sarebbe di certo risparmiata la kunoichi che potrebbe tranquillamente avvedersi di tutto ciò che ha creato con annesso mini ciclone e terra volante, nelle giuste mani e con la giusta potenza e padronanza è una delle armi più forti senza sforzare il proprio fisico come richiedono ben altre tecniche la cui richiesta è ben più esosa. Stupore a parte, l’aria lentamente pulirsi, la pressione scomparire e con essa il diradarsi della polvere, ciò che non scomparirebbe però sarebbe una nera figura, palesarsi lentamente tanto quanto il diradarsi della polvere d’innanzi la kunoichi, la distanza è la stessa, nulla è cambiato se non la terra sottostante e tutto il tracciato percorso dalla tecnica stessa alla cui potenza della Ishiba stessa ha contribuito a creare tutto ciò, la figura è quella, come una statua, incrollabile e inamovibile, le braccia ora sono conserte <hmp> la polvere ormai scomparsa lascerebbe assieme a quella smorfia ben udibile la figura chiara e nitida del Rikudo Sennin, come l’aveva lasciato prima della tecnica <impressionante> per quanto ne possa sembrare compiaciuto, su di lui alcun danno se ne può evincere se non dà qualche graffio riportato del suo vestiario, né un graffio superficiale, una ferita, alcun ematoma o segnale che il corpo ha subito interamente la tecnica, solo a quel punto slegare il vincolo delle proprie braccia per portare successivamente la propria destrosa all’altezza del collo e sgranchirsi con evidenti rumori <una potenza notevole ma che manca ancora di precisione ed efficienza, un potere a cui manca il giusto controllo per poter essere convogliata con esplosività>. Parlerebbe normalmente ma ha appena preso una tecnica in pieno petto eppure eccolo lì, d’innanzi a lei senza alcun segno o graffio, come se una spinta gli fosse stata data <cosa ti ha spinto a divenire Kunoichi?> una domanda che verterebbe su tutt’altro piano al situazione, tono e attenzione, come se il “gioco” andasse avanti, un altro step, un altro passo verso lei, verso la sua mente, l’iride violacea rimane fissa nello sguardo della giovane, in attesa di qualsiasi reazione da parte sua. [Chakra on] [chakra 65] [resistenza 125] [rinnegan off] [no equip] [no katane] [danno subito 6 pv] [96/100 pv]

00:35 Sango:
 Le due visioni sono differente, completamente, chi ha visto troppo chi troppo poco, ma consapevole della propria visione . Il capo andrebbe a scuotersi lentamente, non è li per convincere nessuno, ha semplicemente esposto la propria di opinione, quella più sincera e amara. La tristezza di non avere qualcuno, il dolore della perdita e del ricordo che allo stesso tempo lenisce le ferite come acqua fresca dopo una giornata di caldo afoso < io.. io non so cosa farei senza i miei ricordi. Chi sarei altrimenti adesso? Chiunque altro e non io > ripete con voce quasi affaticata, il dolore che si diffonde nel petto, l'appesantisce a vista d'occhio.. le iridi che calano un poco, le spalle che le seguono verso il basso, sentendo la gravità pesare molto di più < un giorno forse sarà come sei tu.. chi lo sa >d'altra parte l'altro ha molti più anni di lei, molta più esperienza ma ciò non toglie che ognuno nella sua unicità , sente il peso delle proprie azioni in modo diverso, così come i ricordi < il dolore mi fa sentire così viva, vigile..all'erta. Non abbassando mai la guardia.. alle volte diventa frustrante > si lascia andare in una specie di soliloquio, come se davanti a se non avesse nessuno, nessun sannin, nessun kami, solo una persona normale che forse non vedrà mai più nella vita < sei strano > ripete, le iridi che si aprono nuovamente a lui, due pietre color smeraldo , vive, avide di cose nuove, e avide del viso dell'uomo. Vuole imprimersi ogni ruga altrui, ogni movimento del viso, i cerchi degli occhi che contornano un iride quasi inesistente < ma ciò non significa che questa sia...sbagliato. Ci sono tanti shinobi a kusa, ad ame, a konoha.. E tutti quanti un giorno verranno dimenticati. Tu sei strano, così come il nostro Hasukage, e tutti si ricorderanno di voi > su questo non c'è dubbio. < Così come fu con konan, con nagato, con tutte le altre personalità del mondo ninja. Tutte strane, con idee fuori dal normale, con poteri fuori dal normale.. e per questo ricordate. Sei già una leggenda adesso.. > la voce che cala lentamente, diventando calda, roca, avvolgendo quelle parole con uno strano desiderio intimo < ..molti ti vedono come un ricordo però > questa è la verità. Un ninja così grande che ormai è diventato un fantasma, un ombra di se stesso. Almeno così ella vede il riduko sannin. Un ombra di un uomo. La tecnica virene attivata, i sigilli vengono formati e l'onda d'urto andrebbe controllata attraverso quel campo.. e la figura nera rimane invece ferma, a parlare ancora. Mette tutta se stessa , la sua forza, in modo da colpirlo con il suo massimo.. La terra si alza, il vento che la trasporta in aria, il verde che si estirpa intorno a loro..e la figura che viene colpita in pieno. La schiena della donna si raddrizza, le mani che vanno a scendere lungo i fianchi. Era una dimostrazione, non una lotta. Quella la perderebbe ancor prima di cominciare. I capelli rossi vanno a muoversi come fiamme violente dentro quel turbine di terra e aria, e basta solo qualche tempo prima che la calma ritorni, prima che gli uccelli in lontananza possano ancora far sentire la loro voce. La figura del moro sta li, in piedi, serafica e inamovibile. Si è preso il colpo in pieno.. e niente di lui è stato graffiato, non si è nemmeno mosso con la potenza dell'attacco. Gli occhi di lei si sgranano, l'orrore si dipinge per qualche secondo sul volto < MA TU SEI SCEMO > la rabbia cresce momentaneamente, lo sbigottimento però vi è ancora < perchè non ti sei mosso, prima sei riuscito a vedere il mio spostamento tranquillamente! > proverebbe a fare qualche passo verso il sannin, cercando di potarsi nelle sue immediate vicinanze..molto immediate.. con il seno che sfiorerebbe il corpo intatto altrui , il volto sollevato per poter arrivare almeno ad un altezza decente per poterlo guardare dritto negli occhi, tutto ciò grazie anche al corpo, ancora per metà diviso nella carta rosso fuoco < perchè l'hai fatto? per mostrarmi che non puoi essere attaccato? Scalfito? > lo sfida apertamente, quello è stato un duro colpo per la propria psiche , per la propria forza. E' una delle migliori col ninjutsu essendo solo una chunin , avendo avuto così poco tempo per poter crescere veramente , e quello per lei è solo uno sfottò < non mi importa che tu possa essere immortale, prendersi gioco degli altri è da viscidi > sante parole, nemmeno sa che l'indomani le avrebbe ripetute parola per parola a Yukio stesso. Fanno così sfoggio dei loro poteri, davanti una semplice chunin ,che vorrebbe colpirlo.. non per fargli male, ma per umiliarlo un pò, come l'altro ha fatto con lei. Lo sguardo furente si allontanerebbe, mosso dalla carta che la porterebbe ad una minima distanza , almeno un metro. < i tuoi cambiamenti di discorso mi fanno girare la testa > sbotta < te l'ho detto.. per i miei ricordi. Per mio fratello. E' morto tanti anni fa, ad Ame, per aver preteso un governo migliore, un trattamento migliore..lo vidi trascinato via sotto i miei occhi.. e oltre a qualche banale tecnica non fui capace di nulla > sussurri i suoi.. sussurri di rabbia, odio, passione, vendetta, sentimenti che passano sul volto della donna, facilmente distinguibili da chiunque < ho fallito quella volta, miseramente aggiungerei. Ma ciò non accadrà più.. e anche se non posso modificare il passato posso cercare di redimermi in qualche modo..cosicchè nella morte, quando mi ricongiungerò al mio amato fratello, possa finalmente perdonarmi sulla mia debolezza > la voce che andrebbe infine a spegnersi per qualche minuto < perchè mi hai messa alla prova? > occhi che cercano occhi, mente che cerca l'altra mente, alla ricerca di qualcosa , di una spiegazione. [chakra on][innata on][59-3-2][mantenimento disgregazione]

01:29 Kioku:
  [Non si sa] Le parole si spendono, ma i fatti sono ciò che realmente contano, per quanto allo stesso Akendo piaccia crogiolarsi nella sua stessa dialettica, contorta e a tratti subdola, così caotica e così difficile districarsi tra le parole stesse, alla lunga le parole libreranno nell’aria divenendo null’altro che un sussurro del tempo, mentre i fatti rimarranno impressi nelle memorie delle persone, nelle carni e nell’animo di quest’ultime. Di fatti ve ne sono un bel po’, ritrovandosi ora a farne i conti tu per tu proprio con la rossa figura che ora si porterebbe a pochi centimetri dalla sua figura finendo per distanziarsi unicamente con il suo stesso seno prosperoso, un generoso limitare persino per Akendo stesso <spostarmi? Perché mai avrei dovuto farlo, io volevo che mi colpissi, se non sbaglio è questo ciò che ho chiesto, non ho detto di provarci ma di colpirmi> sottili significati nelle parole con cui tanto gioca il Rikudo Sennin, andando a ribattere parola per parola alla signorina, divenendo una pura e semplice risposta continua anziché un normale discorso colloquiale come prima d’allora i due avevano fatto e, va bene così. Un sospiro mentre la figura d’ella ora si distanzierebbe maggiormente, continuando a risponderle <non offenderei mai la tua intelligenza, entrambi sapevamo che mai mi avresti scalfito, mi conosci e sai chi sono> per quanto non sembri del tutto reale la motivazione, questo è quanto, non vi era alcuna presa in giro nei confronti della ragazza, certo, vi sono anche altre motivazioni che lo hanno spinto a farsi colpire, motivazioni che mai ella potrò sapere e che rimarranno segreto nell’animo di Akendo <ah immortale> un concetto così difficile da comprendere appieno <se può rincuorarti, non mi sono mosso proprio per rispetto delle tue doti ninja e della tua figura come Kunoichi del villaggio di Kusagakure> indubbiamente può apparire e sembrare nei modi stronzo e arrogante ma da che mondo e mondo, chiunque ha incontrato almeno una volta il Rikudo Sennin sa bene che tutto ciò che fa non è sempre per diletto personale o unicamente per propri interesse, ogni azione e pensiero di quest’ultimo portano sempre a qualcosa ben oltre l’apparenza, ogni sua decisione non è mai dettata dal caso ma ha sempre un motivo. Andrebbe ora ad ispirare l’aria, forse ancora un po’ sporca di quella polvere, come se volesse saggiare il terreno da “battaglia” come se volesse saggiare ancora una volta la presenza del chakra della Ishiba <ho percepito molto bene il tuo potenziale e la tua tecnica stessa, hai una notevole capacità nei ninjutsu e una potenza sorprendente, mi immagino sia un vanto per te tra i tuoi pari> tirando quasi ad indovinare, quando in realtà ha vissuto per anni come ninja dei villaggi e sa bene come funzioni tra gerarchie e gradi vari, figure di riferimento che per un motivo o per l’altro si innalzano sopra gli altri grazie a capacità ben al di fuori della media shinobi, questa ragazza non fa eccezione, ad Akendo non è bastato molto per capirlo, certo, sempre nei termini e criteri del Rikudo Sennin, se nel farsi colpire apposta si possa ancora parlare di “ci ha messo poco per capirlo”, concluderebbe infine vociando ultime parole, lente che fuoriuscirebbero dalle sue fredde labbra < Una potenza che ha ancora necessità di essere controllata appieno, una potenza tale che in questo momento trabocca quasi dai tuoi punti chakra ma che se controllata e padroneggiata diverrà ben presto una arma letale, un'unica direzione ove far scaturire e sfogare tutto il tuo potere> d’un tratto la conversazione parrebbe quasi esser divenuta una lezione per la ninja di Kusa, nulla di così sconcertante per quanto riguarda Akendo, le cui parole in parte risponderebbero alle domande finali della ragazza. Quanto più interessante sarebbe la storia riguardante il fratello e tutto ciò che più desidera Sango Ishiba, ascolta…ascolta molto attentamente per poi risponderle con un tono ben differente da quello adottato fino a poc’anzi, lasciando che la sua freddezza si ammorbidisca e per divenire ben più soave <un tempo> comincerebbe a vociare, portandosi qualche passo più vicino ma senza esagerare <conoscevo una figura alquanto famosa ad Amegakure, lo chiamavano Kuroi Kaminari> breve pausa per poi esclamare sgranando leggermente gli occhi <il fulmine nero di Ame> già tutto molto bello se non si stesse riferendo proprio a se stesso, un'altra proiezione, un’altra vita di un passato che ormai non gli appartiene più, a cui si sente così estraneo <anche lui come tuo fratello voleva cambiare le cose, il governo, il villaggio, voleva che tutto migliorasse> il tono comincerebbe ad incupirsi <nella dedizione più totale al servizio del governo di Ame stesso pensava che sarebbe riuscito a cambiare le cose, che indossare una maschera e divenire egli stesso il braccio del governo gli avrebbe dato la possibilità di cambiare le cose al suo interno> un sorriso quasi beffardo si disegnerebbe sul volto di Akendo che scuoterebbe leggermente la testa, un sospiro prima di portare viso e sguardo verso il cielo, staccandosi in quel momento dallo sguardo si Sango stessa <eppure come per tuo fratello nulla valse, non fu trascinato via ma qualcosa gli venne portato via, una parte di se, una parte del suo animo, della sua vita> se solo qualcuno fosse ancora in vita di quel tempo per poter rimembrare assieme quei momenti, eppure l’unico ad averne memoria è proprio lui, colui che ha vissuto tutto ciò. Incredibile come il racconto della stessa Sango lo abbia portato a raccontarle questa storia, rimembrare come tutto gli venne estirpato, la sua casa, il suo clan, la sua identità ritrovata, ciò che più gli era chiaro…ecco, ormai Akendo stesso vede e comprende questi ricordi come frammenti, riuscendo ad intravedere una figura ben più giovane di se stesso, ma frammenti così offuscati la cui giovane figura non par che essere un flebile rimando di una vita passata, di qualcosa che più non gli appartiene. Parole spese verso la ragazza con un motivo ben preciso, farle comprendere qualcosa di veramente importante <tuo fratello è morto con l’idea che le sue azioni potessero avere un effetto, se ne è andato con la certezza di aver combattuto per qualcosa, ideale o meno che sia, di non aver sprecato nemmeno un attimo della sua vita se non per qualcosa in cui amava o che ardentemente desiderava, anche il Kuroi Kaminari è morto credendo in qualcosa, con la speranza e fiducia, come per tuo fratello, che le loro azioni qualcosa avrebbero scaturito> la morale di tutto ciò? Una breve pausa, riportando volto e sguardo in direzione della Kunoichi del clan Ishiba per poi vociare ultime flebili parole <Se vuoi ricordare fallo pure, se vuoi onorare coloro che non ti sono più accanto è sicuramente una tua scelta ma se così deciderai di fare, allora avrai l’obbligo nei loro confronti di combattere per tutta la tua vita, di ardere come mai e infine di trovare la morte con la consapevolezza di averlo fatto per qualcosa in cui credeva e allora si, potrai socchiudere infine le palpebre, conscia che ti ricongiungerai a chi più ami e non per redimerti ma per dimostrargli che nulla è stato sprecato> parole di un certo peso, e no questa volta non sono catene, non sono macigni, sono parole che potrebbero ferirla come confonderla, così come potrebbero aiutarla, non è nessuno in termini sociali per poter giudicare realmente le relazioni altrui, ricordi, emozioni o qualsiasi altra cosa vi sia aldilà della persona stessa, ma ha vissuto per molto tempo e quell’occhio dai colori violacei non è solo pregno di potere. Prima di tornare in un silenzio tombale, affinché le sue parole possano essere digerite dalla giovane ragazza, le labbra si schiuderebbero lentamente sussurrando, mentre pochi passi verrebbero compiuti verso la figura d’ella, affinché possa udire bene quelle sue parole e mantenere un contatto diretto tra i loro sguardi <brilla più di tutti, sii egoista dei tuoi desideri e diventa ciò che vuoi essere>. [Chakra on] [chakra 65] [rinnegan off] [no equip] [no katane] [96/100 pv]

01:59 Sango:
 Ascolta, scettica in tutto, cosa che l'altro può vedere esattamente dipinto sul proprio volto, chiaro come l'alba che sorge sulle colline a est al mattino < pf > soffia < ti stai attaccando a delle piccolezze in quello che hai detto, ne sei consapevole? > convinta che quel suo invito fosse qualcosa di diverso, un pò di più come ad un 'prova a colpirmi se ci riesci'. Ecco perchè si è scaldata così tanto, ecco perchè la rabbia ha iniziato a ribollire dentro di lei. E il modo in cui egli si attacca ad una sfumatura così leggera è proprio una paraculata in piena regola. Dannato Akendo. < ovvio che non ti avrei mai scalfito, nemmeno se lo avessi voluto. L'ho fatto solo per darti una dimostrazione di quello che posso fare, di quello che so fare al momento . Non mi aspettavo solo che ti saresti veramente fermato, e incassare il colpo in pieno..senza un graffio poi > gradasso. Una lista in cui descrive il riduko sannin viene formata nella mente della giovane donna. Giusto per non farsi distrarre solo dal suo aspetto, e per ricordare che dopotutto è un pe*edotato perciò si sa.. poco sangue al cervello molto hai..muscoli. Le iridi che andrebbero a sollevarsi al cielo per qualche momento, prendendo aria, un respiro profondo prima di riportare gli occhietti a quel mascalzone < non ha senso quello che dici sai? Non per me almeno.. Non ti sposti per saggiare il mio potenziale, che però hai deciso comunque di incassare facendomi notare che contro qualcuno come te, forse non sarò mai in grado di combattere. Non pensi sia un ingiustizia? > il discorso diventa complicato, frutto della mente di una donna che pensa che ci sia sempre un secondo fine nel dire altrui, nel fare altrui. E no, non si parla adesso di sfumature all'Akendo. < non è un semplice vanto. Significa che nello stesso arco di tempo altrui sono riuscita già dove altri ancora sono indietro. E' bello si, ma sai, vedersi temere da bei giovani ninja non è bello.. così come non lo è provarci con loro , nemmeno ci provano nel caso voglia..affogarli > indicherebbe le proprie tette, mentre una risata andrebbe infine a scatenarsi e per la primissima volta in presenza di quel ninja. Un modo come un altro per scaricare la rabbia, cercare di rilassarsi. < una potenza che può crescere, è solo questo ciò che mi rincuora. Poter passare questi limiti e diventare ancora di più, qualcosa di superiore > andrebbe aguardarsi le mani, queste si andrebbero a chiudere e aprire , i fogli che si spostano,si piegano sotto il suo volere < non sono ancora così in alto da poter raggiungere i gradi più alti all'interno del mio clan. Voglio poter raggiungere Konan > sussurra a se stessa, lo sguardo fisso su quella magnifica arte professatale dai propri parenti, dal proprio clan, e in maniera indiretta da Konan stessa. La voce del riduko comincia qualcosa di diverso, un racconto più intimo, talmente intimo che la Ishiba non può rendersi conto che quello di cui l'altro narra, è proprio se stesso. Lascia che il racconto proceda, segua il suo corso fino alla sua inevitabile conclusione < non miro a migliorare alcunchè oltre me stessa. Sono egoista, me ne rendo conto > soffia con un sussurro < mi spiace per Kuroi > la voce roca e calda accarezza quel nome così sconosciuto al momento a lei, inconsapevole che si stia dispiacendo proprio per Akendo, per quella parte di lui ormai morta, sepolta e forse dimenticata. Un sorriso più triste si forma a sentire le parole altrui, lascia che anche questa possano scorrere tranquille, come acqua in un letto , che scorre con lentezza prima di arrivare a colpirla dentro < mio fratello ha combattuto per Ame, io sto combattendo per Ame. Lo faccio per lui, per realizzare quel sogno che egli voleva realizzare, per far smettere il nostro paese di piangere di dolore e disgrazie > le iridi saettano lente sul cielo terso nel pomeriggio più improbabile della propria esistenza fino ad allora < grazie > sussurra , ma il riduko potrà sentirlo chiaramente, sono rimasta solo loro due in quello spiazzo, nessun animale si avvicinerebbe ulteriormente , non dopo la tecnica utilizzata dalla chunin < mh? > andrebbe a reincontrare gli occhi altrui, lo vede avvicinarsi per udire quelle parole. I passi che la porterebbero verso l'altro, inconsapevolmente attratta da un magnetismo che fortunatamente non ha nulla a che fare con il suo essere paraculo e mascalzone < sto già brillando, non lo vedi? > sfacciata come poche, andrebbe a provare ad appoggiare le labbra sulla guancia altrui < fa quello che vuoi fare > terminerebbe lei così la frase, cercando di potersi avvicinare a quella figura ancora di più in modo da poterglielo sussurrare direttamente all'orecchio. Strambo sicuro. Matto anche. Ma il fascino che scaturisce è innegabile, qualcosa che solo la conoscenza e l'esperienza possono trasmettere e di certo da questo incontro ne uscirà con qualcosa in più per se stessa. Sta facendo proprio quello che l'altro le ha detto, essere egoista, non pensarci, e fare quello che vuole..metterlo magari in imbarazzo? [chakra on][innata on][54-5][mantenimento disgregazione]

03:03 Kioku:
  [Non si sa?] Il tempo passa, inesorabile, è una costante, non si può fare nulla per arrestarlo, figurarsi sconfiggerlo, eppure in molti hanno tentato…altrettanti hanno fallito, nonostante questo l’uomo continuerà a ribellarsi alle leggi non solo dei loro pari ma della natura stessa. L’ambiente circostante muterebbe, nelle sue variazioni di colore, nel cielo sempre meno limpido e meno generoso nella sua chiara rappresentazione, tendendo ora a scurirsi lasciando che il pomeriggio cominci a scemare, così come le parole della giovine che continuo a fluire in risposta ai discorsi da lui presentati, non si aspettava nulla di diverso, parola dopo parola, ascolta attentamente qualcosa che già in parte si sarebbe aspettato di tutta risposta a quelli che ad orecchie di tutti possono apparire come deliri, forse in parte lo sono, forse è solo il suo modo di comunicare o forse…è tutto un suo modo per farsi beffe di chiunque incontri, solo Akendo può realmente saperlo, ascolta e osserva fino ad intromettersi in una sua pausa per poter rispondere a modo alle affermazioni udite precedentemente fuoriuscite dalle labbra schiuda della giovane Ishiba <Non mi sono mosso per una scommessa nei miei stessi confronti, non avevo la minima idea di quali fossero le tue abilità, né grado o qualsivoglia nozione che mi potesse indicare il tuo reale grado di abilità, ho fatto sì che mi colpisse per comprendere quanto il mio corpo potesse sopportare e non per sminuire il tuo potere anzi> breve pausa prima di concludere <questo mi ha permesso invece di saggiare in maniera più completa il tuo potenziale e poterne parlare con un certa sicurezza> un sospiro prima di sussurrare <i giovani…non sono certo come gli adulti maturi> una fugace e breve affermazione che va a constatare la differenza di mentalità e maturità tra i “ragazzi” ninja e un Ninja. Nulla di più, lasciando che la ragazza possa riprendere il proprio dire, in modo che ella possa raccontarle qualcosa di più sul fratello ormai perso, sulle volontà di lui e su ciò che lei vuole continuare a avanti in sua memoria, un breve cenno nell’udire le parole indirizzate a questo Kuroi, situazioni a tratti assurda o divertente, dipende da come la si vede, nel solo pensare che anni orsono egli stesso era quel giovane rivoluzionario, ormai ombra dimenticata…vita passata. Comprende le parole della giovane Kunoichi per quanto ormai egli non abbia più legami con alcun villaggio e la parola stessa non avrebbe valore ormai per Akendo stesso, legami, amicizie, villaggio, il cuore pulsante che muove tutti i ninja, un tempo era tutto questo, un tempo che non gli appartiene più, non si sente più parte di questo mondo e più andrà avanti più si sentirà estraneo non solo di questo mondo ma degli esseri viventi che compongono tale ecosistema <le tue volontà ti fanno onore ma non vorresti aspirare a qualcosa che vada oltre i semplici desideri di tuo fratelli, per giunta rivolti ad un villaggio?> marcando quella parola come se, è così è in effetti, non avesse un reale peso ne significato. Un smorfia quasi divertita nel vederla avvicinarsi ed esclamare tale frase, forse la prima che realmente coglie impreparato il Rikudo Sennin, divertito da tale azione e dall’omaggio d’ella ricevuto sulla propria guancia, farebbe in modo che si avvicinasse sempre più, per poi a sua volta, tendere avanti il proprio busto e collo, portando il proprio viso quasi all’altezza dell’orecchio della giovane ninja, le labbra in particolare a pochi centimetri da esse, sussurrare successivamente brevi parole <non è abbastanza> sfidandola quasi sulla sua affermazione precedente, deve brillare di più e non saranno solo le parole a dimostrarlo, le sue capacità ed abilità, chissà un giorno dove la porteranno. Le parole lentamente escono, come sussurri, scivolare dalle sue labbra, ormai a pochi centimetri dalle sue orecchie, il caldo respiro impattare su di esse, per poi scambiarle di rimando un tiepido bacio tra la parte della gote superiore e dove è situato il lobo d’ella, forse cercando di scaturire qualcosa nel suo corpo, sta giocando e non lo faceva da un po’, perché non farlo dunque, d’altronde cercava svago e momenti di distrazione, anche il semplice ballo di provocazioni è forse se non la migliore delle arti e svago per la sua mente. [Chakra on] [chakra 65] [rinnegan off] [no equip] [no katane] [96/100 pv]

12:40 Kioku:
 Il tempo passa, inesorabile, è una costante, non si può fare nulla per arrestarlo, figurarsi sconfiggerlo, eppure in molti hanno tentato…altrettanti hanno fallito, nonostante questo l’uomo continuerà a ribellarsi alle leggi non solo dei loro pari ma della natura stessa. L’ambiente circostante muterebbe, nelle sue variazioni di colore, nel cielo sempre meno limpido e meno generoso nella sua chiara rappresentazione, tendendo ora a scurirsi lasciando che il pomeriggio cominci a scemare, così come le parole della giovine che continuo a fluire in risposta ai discorsi da lui presentati, non si aspettava nulla di diverso, parola dopo parola, ascolta attentamente qualcosa che già in parte si sarebbe aspettato di tutta risposta a quelli che ad orecchie di tutti possono apparire come deliri, forse in parte lo sono, forse è solo il suo modo di comunicare o forse…è tutto un suo modo per farsi beffe di chiunque incontri, solo Akendo può realmente saperlo, ascolta e osserva fino ad intromettersi in una sua pausa per poter rispondere a modo alle affermazioni udite precedentemente fuoriuscite dalle labbra schiuda della giovane Ishiba <Non mi sono mosso per una scommessa nei miei stessi confronti, non avevo la minima idea di quali fossero le tue abilità, né grado o qualsivoglia nozione che mi potesse indicare il tuo reale grado di abilità, ho fatto sì che mi colpisse per comprendere quanto il mio corpo potesse sopportare e non per sminuire il tuo potere anzi> breve pausa prima di concludere <questo mi ha permesso invece di saggiare in maniera più completa il tuo potenziale e poterne parlare con un certa sicurezza> un sospiro prima di sussurrare <i giovani…non sono certo come gli adulti maturi> una fugace e breve affermazione che va a constatare la differenza di mentalità e maturità tra i “ragazzi” ninja e un Ninja. Nulla di più, lasciando che la ragazza possa riprendere il proprio dire, in modo che ella possa raccontarle qualcosa di più sul fratello ormai perso, sulle volontà di lui e su ciò che lei vuole continuare a avanti in sua memoria, un breve cenno nell’udire le parole indirizzate a questo Kuroi, situazioni a tratti assurda o divertente, dipende da come la si vede, nel solo pensare che anni orsono egli stesso era quel giovane rivoluzionario, ormai ombra dimenticata…vita passata. Comprende le parole della giovane Kunoichi per quanto ormai egli non abbia più legami con alcun villaggio e la parola stessa non avrebbe valore ormai per Akendo stesso, legami, amicizie, villaggio, il cuore pulsante che muove tutti i ninja, un tempo era tutto questo, un tempo che non gli appartiene più, non si sente più parte di questo mondo e più andrà avanti più si sentirà estraneo non solo di questo mondo ma degli esseri viventi che compongono tale ecosistema <le tue volontà ti fanno onore ma non vorresti aspirare a qualcosa che vada oltre i semplici desideri di tuo fratello, per giunta rivolti ad un villaggio?> marcando quella parola come se, è così è in effetti, non avesse un reale peso ne significato. Un smorfia quasi divertita nel vederla avvicinarsi ed esclamare tale frase, forse la prima che realmente coglie impreparato il Rikudo Sennin, divertito da tale azione e dall’omaggio d’ella ricevuto sulla propria guancia, farebbe in modo che si avvicinasse sempre più, per poi a sua volta, tendere avanti il proprio busto e collo, portando il proprio viso quasi all’altezza dell’orecchio della giovane ninja, le labbra in particolare a pochi centimetri da esse, sussurrare successivamente brevi parole <non è abbastanza> sfidandola quasi sulla sua affermazione precedente, deve brillare di più e non saranno solo le parole a dimostrarlo, le sue capacità ed abilità, chissà un giorno dove la porteranno. Le parole lentamente escono, come sussurri, scivolare dalle sue labbra, ormai a pochi centimetri dalle sue orecchie, il caldo respiro impattare su di esse, per poi scambiarle di rimando un tiepido bacio tra la parte della gote superiore e dove è situato il lobo d’ella, forse cercando di scaturire qualcosa nel suo corpo, sta giocando e non lo faceva da un po’, perché non farlo dunque, d’altronde cercava svago e momenti di distrazione, anche il semplice ballo di provocazioni è forse se non la migliore delle arti e svago per la sua mente. [Chakra on] [chakra 65] [rinnegan off] [no equip] [no katane] [96/100 pv]

12:42 Sango:
 La conversazione , se così si può chiamare, procede in una linea completamente diversa da quella che la donna avrebbe mai immaginato, sempre che la sua immaginazione sia così ampia da poter aver già immaginato una conversazione con il Sannin(?). Lascia adesso che sia l'altro a parlare, andando poi a sciogliere la propria disgregazione. Si vedrebbero dunque come i petali di carta andrebbero a riprender posto per ricompattare nuovamente la figura della donna. Pezzo dopo pezzo, come un puzzle, la carta va al proprio posto, le braccia che si riprendono completamente lasciando , se non per qualche istante, la possibilità di vedere la figura della donna piena di linee rosse, finchè non ritorni nuovamente se stessa. La disgregazione ormai non ha più importanza, sente che non è la forza in se quella che interessa al moro, sente che probabilmente la parte più importante sia per cosa si combatta, cosa la spinge a muoversi per quei passi e per quei sentieri nel mondo ninja. O forse è tutta una trippa di pensieri che Akendo non si pone nemmeno. Vallo un pò a capire. Lo ascolta, con attenzione, lascia che l'altro si avvicini, anche il corpo della donna si avvicina come attratta da un magnete, troppo vicina. Come un cucciolo davanti lo sguardo ipnotizzatore di un serpente velenoso. La differenza di potenza sarebbe proprio questa. Lo ascolta come l'altro voglia mettersi alla prova, come voglia saggiare la potenza del proprio corpo. < i giovani e gli adulti maturi. Non credo che la tua sia una definizione esatta. Cosa fa di te un uomo se non le esperienze che hai vissuto? No, non parlo solo della forza di per se, o del fatto che tu venga considerato a tutti gli effetti un kami del nostro mondo. Parlo di quello che sei tu dentro di te. E se non avessi fatto quello che hai fatto,non saresti qui a poterti considerare un adulto maturo no? E allora perchè un giovane non può essere un adulto ? > un discorso un pò ingarbugliato il suo. Non che se la sia presa, consapevole che egli sta mettendo una differenza tra un giovane ninja come lei e un sannin come lui. Ma non può comprendere a pieno come le cose possano esser separate solo da una differenza di grado. < mio fratello era un giovane ninja. Non per questo non può non esser considerato come un adulto maturo no? Non dopo aver sacrificato tutto quello che per lui contava per una missione più grande.. per il bene superiore. Ha sacrificato anche la sua stessa famiglia sotto certi aspetti, ma ciò non lo rende meno adulto di te no? Non avrà avuto la tua stessa forza fisica... > ricorda il momento precedente, come il sannin non si sia fatto nemmeno un graffio con il suo attacco <... ma a quanto spirito, beh, non è stato da meno. > non che sappia realmente come sia lo spirito di quello strambo individuo. Con quello sguardo quasi annoiato, o arcigno.. non troverebbe mai una singola parola per poterlo descrivere appieno. < cosa intendi dire? Perchè non dovrei combattere per la mia casa e per i miei affetti? Non sono forse l'odio e il rancore il carburante migliore, quello stesso odio che ho provato in quel momento mi ha portata qui. Allo stesso modo, ogni giorno combatto sotto ordine di Yukio sama. Lo faccio e voglio farlo.. non troverei altro a cui ancorarmi . O vuoi illuminarmi tu? > sembra quasi una sfida la sua. E anche il Riduko Sannin sembra divertito dalle proprie azioni. Lo lasci avvicinare, non si muove di un millimetro adesso, lascia che l'altro le sussurri qualcosa. parole che avrebbero ricevuto una bella testata, se fossero state pronunziate da qualcuno in grado di provare dolore fisico. < non è abbastanza > ripete lei sussurrando a sua volta. Lascia che passino i secondi, a caricare quella giornata di altri pensieri, di altra energia.. < no che non lo è, e forse non lo sarà mai, > ormai la donna è in cerca di risposte. Lascia che le labbra altrui scivolino lentamente, il calore che sale sul volto di ella arrossandolo lievemente, deglutisce. Di certo non si sarebbe aspettata tutto ciò. Non oggi. Non con lui. Un uomo leggendario, ne conosce solo un altro con cui fare una comparazione, ma Yukio..beh lui è il strambo di tutti. < dimmi tu allora come brillare ancor di più..suggerisci.. guidami.. > sussurra anche lei col volto che si avvicinerebbe al collo altrui, per sussurrargliele direttamente sulla pelle. [chakra on][innata on][49-2]

13:23 Kioku:
 Il vociare d’ella, ormai a pochi centimetri dal proprio volto, lo raggiunge come una brezza che fugacemente si appoggia al proprio viso e poi avanza, scompare, disperdendosi nel cielo, parola dopo parola il discorso della ninja del paese dell’erba prenderebbe forma, consistenza ed un senso prima di tutto, nulla che lo colga particolarmente, non tanto per forma quanto più per ciò che gli viene portato all’attenzione, ai suoi occhi nulla è come prima, oggi più di prima, il tempo è succeduto a fatti, accadimenti, narrati e non dai libri e dagli anziani. Darebbe ancora tempo affinché quest’ultima possa concludere il proprio discorso ed infine avvicinarsi ancor di più a lui, lasciando che il caldo respiro d’ella possa lentamente posarsi sul proprio collo. A quel punto, in quel gioco e danza di provocazioni ed ammaliamento, prenderebbe leggermente di qualche centimetro le distanze con il proprio capo, unicamente per avere una connessione diretta con gli occhi della kunoichi di Kusa <il mondo non più come prima, per fortuna almeno> esclamerebbe così per cominciare, paroloni tanto sonanti quanto primi di un vero senso, ma abilmente posti in modo tale da aprire così al susseguire delle proprie parole, il giusto preambolo mentre le proprie labbra si schiuderebbe ancora una volta, lasciando che il caldo respiro non rispecchi minimamente le fredde parole a breve annunciate < tralasciando il sacrificio di tuo fratello a cui vanno i più sentiti ringraziamenti ed onorificenze dagli alti gradi del villaggio> detto anche con un tono sarcastico ma non verso il fratello quanto più l’istituzione degli anziani del villaggio, nascere, crescere come un ninja, dedicare tutto se stessi e poi morire e per cosa? Per ritrovarsi due fiori e il ringraziamento di un villaggio che mai lo ricorderò se non per i propri cari e una manica di anziani che ancora parlano di cose che non sanno, legati ad un epoca ancora più antica di quella di Akendo e Sango, ma tralasciando ciò, continuerebbe <non vi sono più tragedie da anni e anni, non vi sono più guerre, di furfanti e ladri ce ne sono e ce ne saranno sempre, ma quei periodi oscuri di terrore puro oramai sono leggende e racconti della notte per bambini quindi…no> chiuderebbe così in maniera secca <ci sono i giovani e gli adulti maturi, le mie esperienze sono diverse da quelle dei giovani attuali e sono determinate esperienze e situazioni che ci fanno comprendere i meccanismi della vita> il suo di certo non è un vanto anzi, quasi geloso dell’innocenza di molti di questi nuovi ninja, nati in un mondo ed epoca sicuramente migliore di quello in cui nacque lui, ove guerre anche solo locali erano all’ordine del giorno, alzarsi al mattino presto con i propri compagni d’armi, impugnare kunai e fascia del proprio villaggio nella speranza di potere essere ancora lì, la sera, con la stessa al proprio collo, macchiata sì di sangue ma altrui, compagni o nemici in caso. Un lento respiro prima di continuare <quindi no> tornerebbe a ripetersi, una ripetizione volutamente forzata che stonerebbe nuovamente in quell’armonioso fluire delle proprie parole < non vi è più bisogno che i giovani ninja debbano diventare adulti e questo ci porta all’ovvia conclusione che vi sono periodi e tempi che necessitano di alcune persone e portano a sviluppare ben diversi percorsi e mi auguro per ognuno di loro che mai gli venga chiesto di crescere prima del previsto> quanto mai di più strano questo argomenti e conversazione, sicuramente agli occhi di Sango, d’altronde è difficile anche solo dare un’identità concreta ad un ninja come lui, di cui ben poco si sa e d’altra parte lo stesso Akendo oscilla tra una quasi irreale indifferenza e noncuranza verso il prossimo per poi lentamente spostarsi verso un bene più comune, anche in questo ultimo discorso per quanto le vite di ognuno di questi ninja citati, ipoteticamente, non vale nulla d’innanzi al suo cospetto che compiano il loro regolare ciclo vitale o che gli venga spezzato prematuramente fa ben poca differenza, seppur in queste sue ultime parole sembra quasi che vi sia tenerezza, comprensione ma soprattutto sollievo nel non vedere altri ninja doversi scontrare con l’oblio nel quale lui e tanti altri ragazzini si sono dovuto imbattere. La domanda d’ella finale e quella che forse desterebbe di più la sua attenzione, volgendo dunque il proprio verso una nuova conversazione <illuminarti? Guidarti? Mia cara, l’unica cosa che posso insegnarti è la sofferenza…come soffrire, nulla di più> nel proprio sguardo un riflesso antico, un fugace passaggio di tutte le persone che d’innanzi ai propri occhi sono morte, scomparse, alcune di esse ormai cenere e polvere, immortali nei ricordi ma nulla di più. Volgerebbe lentamente il proprio sguardo in cielo <ora come ora potrei soltanto annoiarti con altri tantissimi discorsi il cui senso reale si perderebbe ne riusciresti a coglierli ed è giusto così, non vuoi realmente annoiarti con tali discorsi, sei un anima viva che splende e come tale continua a fare ciò che più ti riesce meglio, segui il tuo istinto, se ti porterà a sbagliare vorrà dire che hai agito bene> una smorfia, quasi come un sorriso brevemente comparirebbe sul proprio volto, ancora portato verso il cielo, solamente ora si riporterebbe in posizione precedente così da instaurare nuovamente quel contatto con gli occhi <arriverà un momento della tua vita nel quale non ti basterà più e come hai te stessa detto, non basterà mai, allora vienimi a cercare, forse avrò qualcosa per te, qualcosa da mostrarti> le sue palpebre si assottiglierebbero per poi esclamare d’un tratto < se ancora sarò vivo chiaramente> una risata per quanto tetra ora riecheggerebbe nell’aria. Taglierebbe così il discorso, spezzandolo come si fa con un collo, per quanto questa sia la sua risata pacifica e divertita è ben concio che ad udito altrui sembri più tetra e oscura del dovuto ma d’altronde lui è questo…è così, un volto e degli occhi che provengono da un passato talmente lontano di cui solo pochi ne hanno vera memoria e…terrore. [Chakra on] [chakra 65] [rinnegan off] [no equip] [no katane] [96/100 pv]

13:49 Sango:
 Lo vede allontanarsi, quella scarica di adrenalina e di altro.. nel corpo della donna va a svanire lentamente, scema, come se fosse arrivata adesso una brezza gelida a congelarli entrambi. Osserva quelle iridi concentriche, disegni di un dio sugli occhi di un uomo. Lo lascia parlare,ma non può fermarsi dal rimbeccare il riduko < mio fratello non si è sacrificato . Mio fratello ha lottato. Credo che stia li la differenza, che la morte sia sopraggiunta su di lui prima del tempo è ignobile. Ma non si è sacrificato per lasciare un mondo migliore dietro di se, ha lottato per averlo. Non che sia ancora migliorata molto la situazione di Ame dopotutto. > la differenza non è molta tra le parole del riduko e quelle dell'Ishiba, ma non può fare a meno di onorare sempre e comunque la sua memoria. < le tragedie, Akendo > sussurra il suo nome, avvolgendolo tra le labbra per qualche istante prima di riprendere il proprio dire < accadono tutti i giorni, non significa che se stiamo vivendo in un periodo di pace stiano tutti bene. Prendi in esempio Ame, come poco tempo fa ancora si lottava contro il proprio vicino di casa. Anche quello è terrore. Anche quello ti fa crescere. Anche quello ti cambia. E non vuol dire che se non si è vista una grande guerra allora non si possa comprendere qualcosa della vita no? E quello che tu pensi della vita, non è lo stesso di nessun altro. Appartiene solo a te, a quello che hai visto e a come l'hai visto. > constata con tutta la calma del momento. < invece ve ne sarebbe bisogno, non si sa mai chi o cosa potrebbe attaccare il villaggio, tutti i villaggi ninja. Non sarebbe meglio esser già pronti a qualcosa del genere piuttosto che arrivare impreparati sul campo di battaglia? Siamo in pace da troppo tempo, e più gli anni passano, più sono convinta che un altra ombra vorrà provare ad oscurare la nostra luce > il corpo della donna si muove, lasciando che il sannin veda solo il suo profilo. Le iridi son puntate verso i macigni e le strutture ormai decadute che li circondano < e un giorno tutti torneremo alla terra, e chissà se rimarrà qualcuno a ricordare quel che è stato. Non saremo altro che polvere, un ombra che sparirà presto da questo mondo.. e io non voglio sparire di certo, non voglio che ci si dimentichi di me > di certo non sono argomentazioni delle più felici. Le iridi si portano nuovamente sul riduko, il corpo si pone anch'esso di fronte a lui < sofferenza > ripete in un sussurro. Che sia quella l'emozione unica che riesce a vedere negli occhi del moro? < non credo che tu abbia solo sofferenza da poter trasferire > ovvio che potrebbe sbagliarsi, ovvio che l'uomo potrebbe ribattere il contrario. Quella è solo una sua sensazione, incapace di comprendere come un uomo possa anche solo pensare di vivere nella perpetua sofferenza. < oh no, non voglio grandi discorsi, penso che quelli starebbero bene solo agli scrittori > sorride lievemente, non avrebbe perso tempo ne lui ne lei in un lungo discorso dove probabilmente si sarebbe completamente persa < e quando quel momento sarà arrivato, quando avrò compreso che non possa bastarmi.. come farò a ritrovarti? > la risata altrui arriva, tetra , in un humour molto tetro anch'esso < beh son certa che solo il tempo possa ucciderti. E non credo solo fisicamente > lascia che la risata altrui finisca prima di continuare a parlare < sembra che tu viva solo nel passato, e non nel presente > che stia provando a capire un pò meglio quell'uomo o è solo una constatazione lo sa solo lei .[chakra on][innata on][49-2]

14:37 Kioku:
 I toni lentamente comincerebbero a spostarsi verso visioni più serene, ma prima di ciò, le parole di Sango chiuderebbero quella lunga riflessione e discussione su tutto ciò che concerne l’essere ninja, il sacrificarsi o lottare per il proprio villaggio e cosa potrebbe sempre incombere come pericolo sul mondo ninja. Una smorfia buffa si paleserebbe temporaneamente sul volto del Rikudo Sennin < per esperienza vi sarà sempre qualcuno pronto ad attentare alla pace del mondo ninja, se di pace si può realmente parlare> per fare anche un ultimo parallelismo sulle ultime parole d’ella e di come anche senza grandi guerre o lotte interne vi sarà sempre qualcuno che soffre e combatte, al sua risposta potrebbe anche essere frivola e priva di interesse verso gli umani in questione, ma non arriverà a tanto, incapace a tratti di arrestarsi nel continuare simili discorsi privi di un vero fine e punto d’arrivo, lascerebbe dunque scemare la discussione fino a quando ancora vi è possibilità, lasciando che le parole della ragazza proseguano, dalla domanda all’affermazione ultima che desterebbe in un certo qual modo interesse nella mente del portatore del Rinnegan <non ci vorrà molto per trovarmi, ora che sono tornato ho in mente di fermarsi in pianta stabile da qualche parte, magari proprio qui a Kusa e se non dovesse bastare> attimi di pausa <sarò io a trovarti> e per quanto il suo tono possa essere scherzoso trapela quel senso di disagio e pericoloso, d’altro canto chi meglio di lui potrebbe rintracciare una persona e quanto può essere pericolosa un’affermazione tale soprattutto verso una persona conosciuta a malapena oggi? Ciò non toglie che lo sguardo dalle iridi concentriche fisse sul volto d’ella cerchino di catturarne interesse, impressioni e soprattutto attenzione anche dalle proprie parole, poco importa ciò che dice. Un verso smorzato verrebbe pronunciato da quest’ultimo, con le labbra semi chiuse <hmm> quasi a rimuginare sull’ultima affermazione della ragazza <il tempo? Chi lo sa magari ho scoperto come ingannare il tempo stesso e la morte con essa> parole il cui tono scherzoso ora non lascerebbe fraintendimenti per quanto una rapida riflessione porterebbe chiunque a pensare che queste se prese seriamente sarebbe e rimarrebbero parole di un folle strampalato, uno di quelli magari buttato per le strade dei villaggi ad urlare e farneticare cose a vanvera ma…che nelle parole di una persona come quella del Rikudo Sennin potrebbero anche avere ben altra percezione ma questa, è un’altra storia. Il tempo sembra quasi interminabile e la conversazione incessante nei suoi toni dapprima tetri e riflessivi ora un più spensierati per quanto lo si possa essere in una conversazione con Akendo, il cui ninja stesso neanche ricorda bene l’ultima volta in cui si è veramente lasciato andare a chiacchiere futili e dalla dubbia utilità, perché d’altronde intrattenersi in conversazioni se non per curiosità o informazioni d’apprendere, la curiosità sempre stata padrona del ninja leggendario gli concede così di giocare per dedicarsi a conversazione a talvolta…non così importanti dopotutto e male non fa di certo. Un sospiro, lento, pacato, quasi infinito per la lentezza, lo sguardo posarsi a più riprese sul corpo di Sango e le sue movenze così come il volto, in modo da coglierne ogni dettaglio per poi risponderle <Ma io sono una creatura del passato, io sono a tratti il passato, colui che se non altro ne porta con se tanto e lo rimembra ai nuovi> sembra debba ricominciare con i suoi soliti discorsi filosofici infiniti ma questa volta prima che possa addirittura concludere la frase irromperebbe nuovamente con una risata, breve, spezzata seppur racchiude verità in ciò che dice, ormai lui questo è, un ombra del passato, una figura i cui giovani ninja hanno letto nei libri, per gesta e fama ma nulla di più gli anni sono passati e non pochi, per quanto il suo volto rimanga sempre piuttosto giovane, il Rinnegan lo ha consumato e continua a farlo, su di lui con attenzione si potrebbe a tratti vedere qualcuno arso da quel potere, consumato e afflitto da interminabili dolori e sofferenze, lui appartiene al passato poiché li è nato e li doveva morire, ma i Kami avevano ben altri progetti, affidandogli un potere che nessun uomo dovrebbe mai possedere, un potere che trascende l’uomo stesso rendendolo difatti un Kami d’innanzi a quest’ultimi ma che di fatto non è più né l’uno né l’altro, incapace di divenire un Kami a tutti gli effetti ed incapace di tornare ad essere un umano qualunque, questo uno dei suoi tanti fardelli, questo il motivo per cui nonostante ne sia in grado non nasconde completamente i segni dell’età sul suo corpo, ma più che l’invecchiare semplicemente, il sentirsi consumato, è un ombra, eco del passato, tormento dei presenti e sventura del futuro. Ma nulla di più se non della stanchezza può trapelare da quel suo essere impassibile, freddo quasi immortale, nonostante vi siano segni di una persona che ha vissuto per un bel po’, la sua pelle non è segnata da rughe o quant’altro, e nulla delle sue parole o sguardi possono anche solo mostrare a Sango come a chiunque altro tutto ciò che vi è nel suo animo e nella sua mente, entrambe ormai frammentate. Tale risata strozzata è solo incipit del proseguo del suo vociare <o magari sono solo un po’ strano, d’altronde viaggiare per tre anni da solo non è affatto semplice, potresti chiederlo a Yukio stesso, è ancora kage del villaggio? Ha usato questa stupida scusa per evitare di partire con me, ammesso che siano passati tre anni> la noncuranza di quest’ultimo verso le istituzioni è forse quello che più salterebbe all’occhio ma d’altronde d’innanzi a quegli occhi concentrici e quella figura cosa ha reale importanza per Akendo? Domanda però molto legittime ma soprattutto che portano ora su piano totalmente differente la conversazione, lasciando ora quel silenzio preceduto dalle sue ultime parole e invito a riempirlo con quelle d’ella. [Chakra on] [chakra 65] [rinnegan off] [no equip] [no katane] [96/100 pv]

12:39 Kioku:
 I toni lentamente comincerebbero a spostarsi verso visioni più serene, ma prima di ciò, le parole di Sango chiuderebbero quella lunga riflessione e discussione su tutto ciò che concerne l’essere ninja, il sacrificarsi o lottare per il proprio villaggio e cosa potrebbe sempre incombere come pericolo sul mondo ninja. Una smorfia buffa si paleserebbe temporaneamente sul volto del Rikudo Sennin < per esperienza vi sarà sempre qualcuno pronto ad attentare alla pace del mondo ninja, se di pace si può realmente parlare> per fare anche un ultimo parallelismo sulle ultime parole d’ella e di come anche senza grandi guerre o lotte interne vi sarà sempre qualcuno che soffre e combatte, al sua risposta potrebbe anche essere frivola e priva di interesse verso gli umani in questione, ma non arriverà a tanto, incapace a tratti di arrestarsi nel continuare simili discorsi privi di un vero fine e punto d’arrivo, lascerebbe dunque scemare la discussione fino a quando ancora vi è possibilità, lasciando che le parole della ragazza proseguano, dalla domanda all’affermazione ultima che desterebbe in un certo qual modo interesse nella mente del portatore del Rinnegan <non ci vorrà molto per trovarmi, ora che sono tornato ho in mente di fermarsi in pianta stabile da qualche parte, magari proprio qui a Kusa e se non dovesse bastare> attimi di pausa <sarò io a trovarti> e per quanto il suo tono possa essere scherzoso trapela quel senso di disagio e pericoloso, d’altro canto chi meglio di lui potrebbe rintracciare una persona e quanto può essere pericolosa un’affermazione tale soprattutto verso una persona conosciuta a malapena oggi? Ciò non toglie che lo sguardo dalle iridi concentriche fisse sul volto d’ella cerchino di catturarne interesse, impressioni e soprattutto attenzione anche dalle proprie parole, poco importa ciò che dice. Un verso smorzato verrebbe pronunciato da quest’ultimo, con le labbra semi chiuse <hmm> quasi a rimuginare sull’ultima affermazione della ragazza <il tempo? Chi lo sa magari ho scoperto come ingannare il tempo stesso e la morte con essa> parole il cui tono scherzoso ora non lascerebbe fraintendimenti per quanto una rapida riflessione porterebbe chiunque a pensare che queste se prese seriamente sarebbe e rimarrebbero parole di un folle strampalato, uno di quelli magari buttato per le strade dei villaggi ad urlare e farneticare cose a vanvera ma…che nelle parole di una persona come quella del Rikudo Sennin potrebbero anche avere ben altra percezione ma questa, è un’altra storia. Il tempo sembra quasi interminabile e la conversazione incessante nei suoi toni dapprima tetri e riflessivi ora un più spensierati per quanto lo si possa essere in una conversazione con Akendo, il cui ninja stesso neanche ricorda bene l’ultima volta in cui si è veramente lasciato andare a chiacchiere futili e dalla dubbia utilità, perché d’altronde intrattenersi in conversazioni se non per curiosità o informazioni d’apprendere, la curiosità sempre stata padrona del ninja leggendario gli concede così di giocare per dedicarsi a conversazione a talvolta…non così importanti dopotutto e male non fa di certo. Un sospiro, lento, pacato, quasi infinito per la lentezza, lo sguardo posarsi a più riprese sul corpo di Sango e le sue movenze così come il volto, in modo da coglierne ogni dettaglio per poi risponderle <Ma io sono una creatura del passato, io sono a tratti il passato, colui che se non altro ne porta con se tanto e lo rimembra ai nuovi> sembra debba ricominciare con i suoi soliti discorsi filosofici infiniti ma questa volta prima che possa addirittura concludere la frase irromperebbe nuovamente con una risata, breve, spezzata seppur racchiude verità in ciò che dice, ormai lui questo è, un ombra del passato, una figura i cui giovani ninja hanno letto nei libri, per gesta e fama ma nulla di più gli anni sono passati e non pochi, per quanto il suo volto rimanga sempre piuttosto giovane, il Rinnegan lo ha consumato e continua a farlo, su di lui con attenzione si potrebbe a tratti vedere qualcuno arso da quel potere, consumato e afflitto da interminabili dolori e sofferenze, lui appartiene al passato poiché li è nato e li doveva morire, ma i Kami avevano ben altri progetti, affidandogli un potere che nessun uomo dovrebbe mai possedere, un potere che trascende l’uomo stesso rendendolo difatti un Kami d’innanzi a quest’ultimi ma che di fatto non è più né l’uno né l’altro, incapace di divenire un Kami a tutti gli effetti ed incapace di tornare ad essere un umano qualunque, questo uno dei suoi tanti fardelli, questo il motivo per cui nonostante ne sia in grado non nasconde completamente i segni dell’età sul suo corpo, ma più che l’invecchiare semplicemente, il sentirsi consumato, è un ombra, eco del passato, tormento dei presenti e sventura del futuro. Ma nulla di più se non della stanchezza può trapelare da quel suo essere impassibile, freddo quasi immortale, nonostante vi siano segni di una persona che ha vissuto per un bel po’, la sua pelle non è segnata da rughe o quant’altro, e nulla delle sue parole o sguardi possono anche solo mostrare a Sango come a chiunque altro tutto ciò che vi è nel suo animo e nella sua mente, entrambe ormai frammentate. Tale risata strozzata è solo incipit del proseguo del suo vociare <o magari sono solo un po’ strano, d’altronde viaggiare per tre anni da solo non è affatto semplice, potresti chiederlo a Yukio stesso, è ancora kage del villaggio? Ha usato questa stupida scusa per evitare di partire con me, ammesso che siano passati tre anni> la noncuranza di quest’ultimo verso le istituzioni è forse quello che più salterebbe all’occhio ma d’altronde d’innanzi a quegli occhi concentrici e quella figura cosa ha reale importanza per Akendo? Domanda però molto legittime ma soprattutto che portano ora su piano totalmente differente la conversazione, lasciando ora quel silenzio preceduto dalle sue ultime parole e invito a riempirlo con quelle d’ella. [Chakra on] [chakra 65] [rinnegan off] [no equip] [no katane] [96/100 pv]

13:00 Sango:
 Sembra che ormai la conversazione tra i due stia volgendo verso il suo finale, forse con un pò di amarezza, forse con più leggerezza. Il tutto è diverso per i due, lei che ancora non sa affrontare il passato e quello che successe, l'altro che abita nel passato. Dolore e angoscia. Ecco cosa condisce la vita di un qualsiasi ninja, e chi se ne fa sopraffare è forse un perdente? O si trova veramente li la forza di un ninja? Quello che lo aiuta a bruciare fino a rimanere solo cenere per un piccolo lampo di gloria? < la pace non esiste.. è solo un momento di breve serenità tra una guerra ed un altra > dice quelle parole ma non sa ancora quanto siano vere e reali. Di li a poco sarebbe scoppiata un'altra ennesima guerra che avrebbe portato tutti i ninja dell'alleanza a confrontarsi sul campo di battaglia. Lo ascolta, come i suoi piani siano finalmente cambiati per ritornare alla civiltà, sempre che ne sia capace . Agli occhi della chunin l'uomo trascende letteralmente dai comuni ninja, da lei, forse anche da Yukio in persona. <va bene > cos'altro potrebbe dire se non questo? Con la facilissima possibilità che l'altro la trovi, ma si tratta comunque di una speranza, che lei possa migliorare e infine trovare la sua vera strada. Il viso è rilassato, quasi abbandonato a quella possibilità. Le sopracciglia si inarcano a quella affermazione di cui non ne coglie veramente il senso logico. Ingannare la morte? Che sia una cosa tanto per dire oppure la verità? L'uomo non le sembra qualcuno in grado di vantarsi, non per come si è posto con lei quel giorno. Un ninja solitario, ecco la giusta descrizione. Lo osserva anche lei con interesse, rapita da quel potere impresso nelle sue iridi concentriche < non fa male? vivere nel passato e riviverlo tutt'ora? > sul volto cala un ombra di dolore e tristezza, al solo pensarci la stretta al petto si stringe togliendole quasi il respiro. La ricaccia indietro, dentro di se in malo modo. Non è ancora pronta per quello, per affrontare se stessa e affogare dentro il dolore. Il viso lentamente si rilasserebbe,le iridi che andrebbero a guardare le macerie fissandosi su di esse mentre cerca di riprendere il controllo delle proprie emozioni , l'orgoglio che non la farebbe spezzare mai , non davanti a qualcuno specialmente. Non davanti ad Akendo tanto meno. Sa di non doversi mai mostrare debole, e non vuole farlo, non vuole essere compatita, non vuole essere consolata. Vuole solo rimanere nel suo status, da sola con se stessa. La risata altrui la ridesta da quei pensieri, si volta a guardarlo con una lieve espressione sorpresa. Ascolta il dire altrui sul suo viaggio durato anni e anni, lontano dalla civiltà e da Kusa, lontano da tutti e tutto < ti è stato utile? > ovviamente intende il viaggio fatto in completa solitudine < Yukio-sama è ancora il kage. In effetti a pensarci.. è anche grazie a lui che mi sono costre- > evita di terminare la frase, per quale motivo lo sa solo lei < che sono diventata un ninja a tutti gli effetti. Da quando c'è lui non ci sono guerre interne qui a Kusa, e sembra essere rispettato... dai più. Ho deciso che per adesso il motivo sia questo, combattere per Yukio > d'altro canto è stato proprio il kage a prenderla sotto la sua ala con quei dannatissimi clown inquietanti, a farla diventare una chunin e tutto il resto < sono contenta allora che non sia partito insieme a te > ovvio che si tratti di puro egoismo, ma perchè non dirlo? Perchè non essere sincera? Non si è mai preoccupata del proprio pensiero, non si è mai preoccupata di apparire egoista. Allora perchè dovrebbe cambiare davanti al riduko. < sembra veramente stupido combattere per una sola persona non è così? > le sfuggirebbe dalle labbra una risata amara mentre osserva anch'essa il volto scuro del quasi kami d'innanzi a se, che potrebbe notare come il riso lasci in fretta il suo volto e non ne contagi gli occhi azzurro verdi, troppo limpidi, troppo espressivi. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, e l'altro a differenza propria, potrà leggerne lo stato d'animo. [chakra on]

13:38 Kioku:
 Pre che siano passate ore da quell’incontro con nuvole e tempo a colorarsi e formarsi di motivi sempre diversi, ovviamente non è passato poi così tanto tempo ma sicuramente entrambi hanno impegnato tanto per questo loro semplice incontro. Lasciando che la frase finale d’ella sulla guerra e la pace ne chiuda tutto il precedente discorso. Iridi violacee spostarsi da un lato e dall’altro del loco, osservando per un ultima volta l’immenso spiazzo con macerie che li circonda, ascolta le parole d’ella prendo spunto e parole di tanto in tanto per risponderle <il passato è utile per ricordare ciò che eravamo e per ricordare gli errori commessi che ci hanno portato ad essere chi siamo> come sempre parole più enigmatiche che chiare ma dopo un intera giornata con lui quasi, per Sango non dovrebbe essere poi così difficile essersi abituata sia alla conversazione che all’interlocutore. Attenderebbe dunque che le parole della kunoichi scorrano, come fiume longevo, una dopo l’altra come note di una canzone ben intonata ed articolata, parola dopo parola, osserverebbe ed ascolterebbe, seppur la sua mente cominci a vagare verso ben altre cose la concentrazione massima per ora verrebbe rivolta proprio a quest’ultima, mostrando da parte sua diversi stati emotivi quali l’angoscia, probabilmente verso suo fratello, successivamente l’egoismo per i propri interessi, tutte emozioni importanti per gli umani, probabilmente anche per il proprio ruolo di ninja. Un respiro, le labbra schiudersi lentamente, l’aria pungente seppur non troppo fredda, penetrare all’interno di esse, per reazione alito condensato ne uscirebbe, seppur lieve, lo sguardo fisso sulla giovane ninja di Kusagakure, lentamente come le labbra anche le parole da li a poco riversarsi, pacate e fredde <Ogni viaggio, se compreso il perché lo si intraprenda e quale sia il reale obbiettivo di essa, diviene utile, non sempre purtroppo si ha questa fortuna> cosa avrà voluto significare? Che il viaggio è stato utile? O forse un completo buco nell’acqua secondo gli obbiettivi posti dal Rikudo Sennin o semplicemente non è stato all’altezza delle aspettative di quest’ultimo, molteplici sono le possibilità ma le parole non tardano a susseguirsi, una dopo l’altra <non è mai stupido combattere per ciò che si crede e no non per forza deve essere qualcosa di così onorevole come la patria o qualsivoglia scusa o meno che serva per imbracciare un arma, il più delle volte sono scuse, altre delle motivazioni futili, ecco forse l’egoismo tra tutte è la forma più sincera, l’hai fatto perché volevi combattere per questa persona e ne hai ricavato qualcosa facendolo quindi no, non è stupido> a quel punto si arresterebbe o almeno così vorrebbe, la tentazione è fin troppa per lascia correre, le si avvicinerebbe ancora di qualche centimetro, ripristinando quasi la posizione che avevano fino a poco tempo fa <sai, il passato> affermerebbe con estrema calma <è giusto ricordarlo, commemorarlo se dobbiamo> e qui ovviamente farebbe un chiaro riferimento al fratello d’ella, giacché è questo il motivo per cui si sta prodigando ad esprimere tali parole, non ne ha un interesse particolare, per tutti i Kami manco conosce questa persona eppure, vedere tanto potenziale ma al tempo stesso un angoscia simile in grado di spezzarla in due e mandarla in mille pezzi, bhè sarebbe uno spreco <ma non lasciare che ti trascini affondo con esso, non divenire anche tu un pezzo del tuo passato, si il tuo presente e futuro, non sarà semplice ma se sei così egoista come mi hai dimostrato allora sii egoista con te stessa, lascia che il passato rimanga passato> lo sguardo penetrante è fisso su di lei, sta scavando nella sua anima, lo fa e lo sa fare così dannatamente bene, ma è un concetto che vuole sia ben compreso, d’altronde è iniziata più o meno così la loro conversazione e probabilmente terminerà così <insegui ciò che più desideri e brilla come non mai> ecco le ultime e fatidiche parole che metterebbero fine a quell’interminabile discorso intrapreso non solo adesso ma ad inizio della loro conversazione, con esattamente le stesse parole il cerchio infine si concluderebbe. Ora come prima, ancora una volta, tutto passerebbe nelle mani di Sango, a lei scegliere cosa fare con le parole di Akendo, a lei la scelta di prenderle, farle sue e divenire ciò che vuole, ci vorrà tempo questo è certo ma arriverò quel momento e questo non può che essere il primo passo. [Chakra on] [chakra 65] [rinnegan off] [no equip] [no katane] [96/100 pv]

14:03 Sango:
 Lo ascolta, come un nipote che ascolta il nonno, e più o meno la situazione potrebbe esser davvero quella. NOn per l'età, sugli occhi del riduko sannin poche son le linee che il tempo vi ha scavato, ma per il peso della propria anima. Il peso dell'anima del Seiun è molto più grande, vissuta, affrontata di quel che la chunin potrebbe mai immaginare, senza contare ovviamente il fatto che egli sia una leggenda vivente e che le sue azioni siano state tramandate a tutti. Il riduko risponde, parla con quel suo incedere incostante, fatto di parole chiare o enigmatiche, tra risate rauche e prese in giro, ma si sta abituatndo, riuscendo forse a carpire il significato di alcune di quelle . Il passato è utile. Belle parole. Ma forse inutili per chi come lei sta scappando dal proprio di passato. Non ne ha la forza di affrontarlo, e così come un palloncino si sorregge tra il cielo e la terra. La terra che sarebbe il passato, il cielo il suo futuro. Senza avere forse alcun vero legame con la terra, con qualcuno che abbia mai conosciuto, senza mai lasciarsi andare troppo nel suo intimo. E adesso si ritrova a parlarne con un certo sconosciuto li davanti, quando la necessità di liberarsi e riprendersi il proprio passato si fa sempre più pressante. Lo ascolta, assorta in quel suo dire, finchè esse non giungono a lei come un fiume in piena. Non si aspettava così tante parole da quel figuro, non se lo sarebbe immaginato così. < tu per cosa hai combattuto ? Per cosa combatti? > le domande scorrono senza filtro, senza pensare < sono egoista al momento per voler combattere solo per Yukio. Voglio solo proteggerlo, e..non credo che se tutto il resto scomparisse ne sarei angosciata > lo sguardo verso gli occhi del moro,ipnotizzati in quei cerchi , mentre una lieve paura si diffonde in lei. Sarebbe stata capace di sacrificare tutto e tutti per un solo uomo. Prova un senso di disgusto verso se stessa. Verso quello che sarebbe il credo ninja dei più. Combattere per i più deboli. Ma forse questo è lo specchio della propria vita, non pensare al passato, non legarti con qualcuno e combatti per il più forte. < l'egoismo è sincerità...ma anche orribile > orribile non solo per lei, ma per chi dovrebbe esser protetto da lei. Mentre le missioni che combatte lo fa solo per noia quasi, per mettersi alla prova, per testare le proprie capacità e migliorarsi. Non per salvare qualcuno in pericolo. Lo lascia avvicinare sollevando ancor di più il capo data la differenza di altezza tra i due. Lo sguardo si addolcisce un poco, quasi rinfrancata dal sentire le sue parole, come se sentisse meno leggera nelle proprie azioni, che queste hanno veramente un significato per qualcuno e non solo per se stessa. Come KOnan, l'angelo che protesse Nagato , lei sarebbe riuscita nel compito di proteggere il Kage? lascia che quelle parole si diffondano in lei, come miele, ad addolcirla e forse rasserenarla un poco < che il passato rimanga passato.. > sussurra lei, non ha bisogno di alzare la voce in quel momento, come se una piccola bolla si fosse creata attorno a loro < .. devo prima affrontarlo.. > ammette che sta scappando da esso, una pugnalata troppo grande per il suo ego, per il suo orgoglio, ma che davanti a quelle parole non può evitare di confessare < non so cosa desidero, non ancora > e non un desiderio effimero, non un desiderio carnale o di breve durata. Un desiderio lungo quanto la sua vita, che possa incendiarla come un faro e con esso lei si consumi lentamente < mi manca qualcosa ancora per poter brillare > qualcosa di più di Yukio, del ninja, di konan stessa forse. Qualcosa che deve solo affrontare e rinascerne , trovare la propria via e seguirla. La destra che salirebbe lenta, delicata ed elegante, l'indice e il medio che proverebbero a toccare il volto altrui. Una carezza che parte dall'occhio destro fino alla mandibola . < lo troverò > sussurra ancora < in quel momento brucerò .. e li sarà il momento in cui ti verrò a cercare di nuovo > una promessa la sua, non sa come ne quando avverrà . Ma sicura che quel momento non sarebbe finito li, che avrebbe continuato cercando di non farsi spezzare a metà. [chakra on]

14:48 Kioku:
  [...>Covo Akatsuki] Ormai alle battute di finali di quello che è stato forse uno degli incontri più singolari e casuali della vita dei due ninja, fatto di piccolezze, coincidenza, quelle che per un battito d’ali di farfalla, tutto sarebbe potuto andare in maniera totalmente diversa, se non si fosse lanciato nella noncuranza delle vite umane altrui, se non avesse distrutto gli averi d’ella mai sarebbe avvenuto questo incontro. D’altro canto è proprio su questo che l’intero mondo si basa, coincidenze, destino, fato, fili, chiamateli come volete ma se qualcosa deve accadere accadrà, così come questo loro incontro, seppur di un semplice incontro si parla, quando di mezzo c’è una figura come il Rikudo Sennin raramente ve ne si esce con futili chiacchiere, vuoi per la sua stessa presenza vuoi per la sua perpetua e continua ricerca anche solo per insinuare dubbi o far risplendere quelle persone che attendono semplicemente l’occasione, il momento o che ancora meno sanno di ciò che in realtà sono in grado di fare. Ascolterebbe parola per parola il discorso della bella ninja dal manto rosso, prendendo parola unicamente in risposta a quell’unica domanda <ho combattuto per tante persone, uomini onorevoli, uomini meno onorevoli, poveri, ricchi, potenti, me stesso> breve pausa per poi riprendere il vociare <ho combattuto per tanti ma non ho mai dato nulla di più che la mia forza> nulla di più di quello che gli venisse richiesto, non si è mai prodigato a baluardo si speranza per i poveri ed indifesi, non è mai diventato una temibile arma segreta in mano ai tanti signorotti feudali che ormai riempiono le terre ninja con la loro inutile e stupida burocrazia, come se questa potesse realmente difenderli da una palla di fuoco o un enorme meteorite scagliato <combattevo per me, per ciò che desideravo, tempo fa> per poi lentamente sussurrare al vento <ora non più> concluderebbe così la propria fase, lasciando che la giovane ninja possa continuare a parlare. Attento nell’ascolto, osserverebbe ogni particolare di Sango, dalle sue movenze, l’emozione che traspare tra le sue iridi, il corpo d’ella, quel lento incidere verso il proprio volto, lasciandola libera di muoversi, di toccare il proprio volto partendo proprio dalla zona delle proprie iridi, seppur con un piccolo movimento quasi impercettibile del sopracciglio stesso, quasi più incuriosito da tutto ciò che sorpreso, la lascerebbe muoversi liberamente sul proprio volto mentre le parole continuerebbe a susseguirsi, fino alla lieta esclamazione e solo all’ora riprenderebbe parola <allora attenderò quel momento, attenderò e vedremo quanto ai miei occhi brillerai, per adesso riesco ancora a vedere chiaramente la tua figura> un chiaro riferimento a ciò che i propri occhi scorgono, seppur in maniera non del tutto reale, forse più metaforica, arriverà quel momento e quando accadrà vorrà vedere solo un immensa luce, un brillio così forte da sovrastare la propria figura. Comincerebbe ad arretrare, lentamente i propri passi metterebbero qualche centimetro, pocanzi fatto, di distanza tra loro <sei una persona interessante Sango Ishiba> il che paradossalmente detto da una persona come lui farebbe alquanto ridere <sono certo che ci rivedremo e avrai una vita longeva> probabilmente si rivedranno anche prima di quanto pensano dati i piani di Akendo e cosa ha in mente con Kusa. Detto ciò, con un cenno del capo, lentamente socchiuderebbe le palpebre immaginando un loco ben specifico, non troppo lontano da Kusa, è tempo immemore che non vi mette piede e chissà potrebbe anche celare pericoli, ormai da troppo che non mette piede nel covo dell’Akatsuki, visualizzato ciò di cui aveva bisogno, senza l’utilizzo di inutili sigilli ma solo di concentrare il proprio chakra, riaprirebbe le palpebre d’un tratto, un ultimo contatto tra i due, immersi tra le proprie iridi, ultime parole a contornare quel loro incontro <ah mi dispiace per i tuoi averi> un sorrisetto sul volto del Rikudo Sennin giusto per rimembrarle con un certo sadismo come le abbia distrutto, interrotto e “rapito” alcuni dei suoi beni e durante il suo trasloco, un sorrisetto quindi quasi beffardo ma che sa di ironico dopo tutto ciò che si sono detti e soprattutto che lei ha espresso nonostante fosse un perfetto sconosciuto. Così d’un lampo scomparirebbe nel nulla, chissà dove agli occhi della kunoichi e con anche una piccola passeggiata prima di tornare ai propri alloggi ma se non altro ancora non è sera, un signore tutto sommato. [se tecnica della dislocazione] [Chakra on] [chakra 65] [rinnegan off] [no equip] [no katane] [96/100 pv] [END]

15:06 Sango:
 Le ultime battute sono li, decisive, interpretate da quei due ninja, inconsapevoli di leggere un copione scritto male. In quale bella storia il potente sarebbe stato li a prodigarsi nel dispensare alcune parole per un inconsapevole ancella? Poche parole, nulla di più, ma un lieve calore si diffonde nel suo corpo, come se il katon si fosse attivato senza il proprio richiamo. L'ascolto e lui sono le uniche cose rimaste in quel loco, tutto sparito, mentre assorbe dentro di se le risposte che anela. < nulla di più che la mia forza > un sussurro così basso da esser sfuggito anche alle proprie orecchie. Le labbra carnose che si muovono per quel breve momento. Allora dare solo la propria forza per Kusa non sarebbe poi così sbagliato? Non crede in quella nazione, non crede in nessuna delle nazioni in verità. Si tratta solo di egoismo. La frase successiva la intimorisce non poco, per ciò che desiderava e che adesso non desidera più < chissà.. se un giorno un desiderio per me stessa si compirà > anche se le sue parole non sono molto positive. Si vede che non ha nulla se non quelle parole, se non il passato. Non vede quella luce nei suoi occhi, desiderio, potere, nulla. < attendimi presto, non ci metterò poi molto > la mano che scivola su quella pelle, quasi a volerne tastare la consistenza , comprendere che l'altro sia caldo, vivo, e umano dopotutto. Non sa quanto ci vorrà ma la via è già stata imboccata, adesso non resta che seguirla,deviare alcune volte probabilmente, ma non si farà fermare in quella ricerca di se stessa. Mentre arretra la mano della chunin resterebbe sollevata ancora per qualche momento, prima che questa cada dolcemente al proprio fianco. Solleva un sopracciglio, quasi divertita da quella espressione nei propri confronti < sono una donna > risponderebbe di rimando con un lieve sorriso beffardo sul volto candido. Lo osserva allontanarsi da lei. Il corpo che resta immobile al proprio posto, fermo come una pietra, mentre qualcosa nel petto si smuove. Un calore tanto forte da dolerle. Lo osserva muta concentrarsi, le iridi che alla fine si incontrano nuovamente. Quando quella frase giunge alle sue orecchie, sprezzante, beffardo, si prende gioco di quello che ha rotto. Ma per aver avuto quell'incontro avrebbe rotto lei stessa i propri averi. < sei in debito con me di un vaso > risponde a ton, senza lasciare che la malinconia si diffonda in lei. Ed eccolo non esserci più, un battito di ciglia e il riduko sarebbe scomparso nel vento. Il volto della donna si solleva al cielo , il tramonto a quell'ora e in quelle terre sarebbe veramente splendido, ma non lo fissa. Sta solo pensando a quello che il riduko le ha detto, a come quell'incontro abbia cambiato la propria visione. E che tutto adesso cambierà mentre muove il primo passo verso Kusa, verso quello che sarà il futuro. [end]

Finalmente giunge alla conclusione questa giocata in Freezing da un bel po' di mesi xD

Un incontro quanto mai atipico tra i due ma che porrà le basi di ciò che fara Akendo da li al suo ritorno a Kusa in pianta stabile e le decisioni che Sango prenderà per il suo futuro ninja.

Un incontro, uno dei tanti ma non con uno dei tanti.