Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

L'ingenua e la stravagante

Free

0
0
con Tenshi, Kanako

16:14 Tenshi:
  [Volto del Primo Hokage] E' una tipica giornata d'estate. Il sole è alto in cielo e l'afa estiva circonda Konoha. La genin è seduta sul volto di Hashirama, il primo Hokage. Ha le ginocchia piegate, poco vicine al petto, mentre le mani sono poggiate al suolo. Gli occhi cerulei di lei sono persi a guardare il villaggio, mentre i suoi pensieri vagano veloci. Quel posto è molto più alto rispetto agli altri luoghi della cittadina, perciò il caldo lì è leggermente più lieve. E' solita recarsi lì ogni settimana. Le piace la calma del posto e le piace osservare il suo amato villaggio da lì sopra. Un flebile venticello le scompiglia i lunghi capelli rosa, tirati all'indietro da una fascia nera, sulla quale è visibile una placca metallica, con inciso il simbolo della Foglia. La Senjuu indossa un top rosa, senza maniche, con una grande ninfea, di un tono leggermente più chiaro rispetto al resto della maglia, raffigurata sulla schiena. Ha dei pantaloni verde smeraldo, stretti in vita e alle caviglie con degli elastici bianchi. Ai piedi ha dei semplici sandali da ninja neri, mentre al polso destro ha legato un nastro rosso. E' sempre solita tenere un nastro legato in quel polso, poiché lo usa per legare i capelli, ma anche come semplice bracciale. Ma stavolta è diverso. Infatti, il solito nastro rosso che indossava prima lo ha dato ad Onosuke: quello che adesso lei indossa, è, infatti, nuovo. E' stato proprio l'Aburame a regalarglielo, in quel giorno in cui tutto le è sembrato magico: sopra vi è inciso con del filo bianco proprio il nome di lei, Tenshi, e un ciondolo verde, a forma di angelo, pende dalla catenina che lo tiene legato. Dal momento in cui Onosuke glielo ha legato, lei non lo ha più tolto. Adesso, sta proprio ripensando a quel giorno ed alla gioia che ha provato. Probabilmente, è talmente persa nei propri pensieri, da non accorgersi se qualcuno si sia avvicinato a lei. [Chakra off]

16:27 Kanako:
  [Volto del Primo Hokage] Che faccia caldo, questo è oramai appurato da giorni oramai, visto che l’estate oramai nel suo apice, quanto basta per creare non pochi fastidi per la contadina, tra cui anche solo la scelta del proprio vestiario decisamente limitato, se non abbassato praticamente a zero. Infatti non c’è praticamente da sorprendersi che il vestiario che abbia indosso, è qualcosa di tipico che si possa attribuire ad una contadina o una lavoratrice che predilige qualcosa di manuale, e soprattutto all’aperto. Difatti, sulla metà superiore del proprio corpo, non vi sarà altro che una canotta a maniche larghe, quanto basta ed avanza per evitarsi qualche scottatura, per quanto quel tessuto ha visto decisamente tempi migliori, con un cotone bianco che oramai è passato ad un grigio spento, con qualche buchino qua e la. Stessa fine poi è toccata ai propri Jeans a un quarto, anche questi oramai hanno perso di quel profondo blu mare come colore, scolorendosi e in alcuni punti anche assumendo una colorazione verdina, con tanto di evidenti strappi sulla parte frontale, quasi simili a dei tagli. E tanto meno hanno da raccontare i suoi scarponi da passeggio, nulla a che vedere con dei comuni sandali o qualcosa di simile, quanto basta per proteggere i piedi dal suolo, ma non sicuramente i migliori con questo caldo. Per il resto, il suo corpo racconta da sola della giornata ti oggi, dove sia le mani che le ginocchia si mostrano sporche di polvere e terra, mentre la fronte è ancora imperlata di sudore. Nient’altro a decorarla, se così si possa definire un decoro, nessuna nota di trucco sul viso, classica maschiaccia che non si interessa di come appare e di come viene squadrata dalla bambagia. Ma sarà la vista a infastidirla maggiormente, quando i suoi passi, una volta terminata quella fastidiosa salita, finiranno per portarla a notare la presenza di Tenshi li seduta sul testone del primo Hokage, sospirando sommessamente, quanto basta anche per riprendere fiato, avanzando indistintamente fino a raggiungere quel piano, e volontariamente sedersi senza nemmeno chiedere che la sua presenza possa essere o meno gradita, oltre che il suo odore di fieno e fatica. < Tranquilla, mi godo due secondi il panorama e poi mi levo dalle scatole. > e queste sono le parole che escono da quella vocina che poteva essere decisamente più gradevole da ascoltare in altri contesti, ma quella sua anima burbera e grezza, finirà con il cozzare con la sua anima.

16:52 Tenshi:
  [Volto del Primo Hokage] E' ancora persa nei suoi pensieri, mentre un misto di emozioni le attraversa lo stomaco. Negli ultimi tre anni, la sua vita era completamente cambiata. Lei stessa era cambiata. Non si sarebbe mai aspettata che, un giorno, sarebbe diventata ciò che è oggi. Pensa a questo, quindi, quando uno strano odore arriva alle sue narici. Non si direbbe che sia un odore piacevole: sembrerebbe fieno, misto a sudore. Ed ecco che, subito, l'odore viene accompagnato da una vocina. Il filo dei suoi pensieri viene, quindi, interrotto da quella ragazzina, adesso seduta al suo fianco. Si volta di scatto a guardarla: ad occhio e croce avrà uno, massimo due anni in meno di lei. Il suo vestiario appare trasandato e sporco, così come le mani, ricoperte di polvere. Probabilmente, quella ragazzina ha lavorato fino a quel momento e, adesso, sta solo cercando qualche minuto di serenità. < Fai pure, non preoccuparti >. Le rivolge un gran sorriso, guardando gli occhi color nocciola di lei. Probabilmente, qualche anno fa, sarebbe scappata nel vedere qualcuno sedersi accanto a lei. Adesso, invece, è tranquilla. Ha imparato a non avere paura di tutto e di tutti, anche se, a volte, le capita ancora di essere spaventata. Torna poi a guardare l'orizzonte, che da lì sopra si perde in lontananza in una linea azzurra. < E' bellissimo, vero? >. Quel posto le ricorda così tante cose. Il suo esame genin era avvenuto proprio lì. Ed in quel posto, lei ed Onosuke si erano abbracciati per la prima volta. Lo sguardo di lei è sognante e, per un momento, quasi dimentica di avere qualcuno accanto. E' quello strano odore a ricordargli della ragazzina. < Io sono Tenshi > dice, prima che il silenzio diventi imbarazzante, invitando quindi la ragazzina a dire il proprio nome. Non era solita parlare con gli sconosciuti con questa naturalezza. Ma ora può riuscirci. Ed è solo grazie a chi le è stato accanto che adesso riesce ad aprirsi con le persone. Azrael Nara le ha insegnato la forza ed il coraggio, che tutti hanno dentro. Kouki Yakushi, seppur incontrata solo una volta, le ha insegnato ad affilare le unghie. Norita Hyuga le ha insegnato l'importanza dell'ascolto reciproco. E Onosuke Aburame le ha fatto conoscere... l'amore. Nel frattempo, continua a guardare il paesaggio sconfinato ai propri piedi, mentre attende le parole dell'interlocutrice. [Chakra off]

17:04 Kanako:
  [Volto del Primo Hokage] La voce della rosata interlocutrice non manca di attraversare la sua attenzione, spostando lo sguardo in sua direzione solo per quel che basta per adocchiarla con la coda dell’occhio, nulla di più e nulla di meno, in quel suo fare schivo e diffidente, mantenendo le distanze sia verbalmente, sia fisicamente ma anche empaticamente. Una distanza che si può misurare, una distanza che si può percepire, una distanza che si può tangere, tutto racchiuso in un semplice gesto ed in un posizionamento tale da concentrarla quasi esclusivamente alla bella vista che offre quel monte verso il villaggio della foglia. Come è distante anche quello scambio di espressioni, lei completamente assorta in quella propria neutralità cinica, mentre l’altra che si distende con un gran sorriso. < Kochiya Kanako… e si… diciamo che da queste parti si riesce a stare un po’ tranquilli… meno gente che rompe le scatole e meno gente che parla di cavolate. > quanto basta ed avanza per lei di mantenersi in quella sottilissima linea eremitica, rimarcando con maggiore insistenza quanto ella a quanto pare, apprezzi maggiormente, prima di ogni altra cosa, luoghi poco affollati, o possibilmente anche privi di alcuna anima viva nei dintorni. Ma per ora non vi è alcuna nota di nervosismo sul proprio tono di voce, solo quel suo modo tagliente di esprimersi, grezza, maleducata fin dal principio se non per quelle poche basi d’educazione che comunque si limita a mantenere, come il presentarsi per cognome e nome, ma mettendoci comunque il suo stampo sgradevole.

17:38 Tenshi:
 La ragazza appare fredda e sul suo volto non vi è nessuna espressione particolare. La genin, però, nonostante in quegli anni sia migliorata, ancora non riesce a capire le persone fino in fondo. E le parole di quella ragazzina, taglienti ed affilate, le mettono un profondo disagio nel cuore. Non sa perché si stia comportando in quel modo, così distaccato, con lei, che altro non aveva fatto se non cercare di essere amichevole. < Non ti piace la gente, eh? >. E questo non è altro che ciò che provava lei stessa tempo fa. Non riusciva a relazionarsi e a creare legami, qualunque interesse nei propri confronti la infastidiva. Così, aveva deciso di evitare accuratamente le persone. Pensava di poter vivere meglio in quel modo. E, invece, dopo aver incontrato delle persone davvero importanti, ha capito quanto è triste essere soli. < E' una giornata no? >. Il tono è tranquillo e socievole, come lo è la maggior parte delle volte. Non vuole sapere chi sia o il suo passato, non è certo una pettegola. Vuole soltanto capire cosa si nasconde dietro quella facciata così dura, sperando di riuscire a farla sciogliere. D'altronde, la Senjuu tempo fa si è imposta un obiettivo: aiutare le persone. Non importa chi sia la persona che ha davanti, non importa la sua storia, non importa da dove venga. Vuole solamente riuscire nel proprio intento, anche se, a volte, quando le cose non vanno per il verso giusto, è lei stessa a farsi del male. E potrebbe essere anche questo il caso in cui la situazione avrebbe potuto ritorcersi contro di lei. Infatti, da un lato, quella domanda esposta poco prima potrebbe sembrare troppo diretta e di poco tatto. Dall'altro, però, potrebbe diventare una valvola di sfogo per Kanako. Ma Tenshi non lo sa bene. Spera solo che la Kochiya non venga infastidita dalle parole di lei o, addirittura, dalla sua presenza. La guarda, dritta negli occhi, senza spostare il suo sguardo sul resto del corpo di lei e sui suoi vestiti sporchi, per non sembrare maleducata. Si direbbe che le due ragazzine siano l'esatto contrario. Ma chissà, forse, in fondo, potrebbero avere qualcosa in comune.

17:52 Kanako:
  [Volto del Primo Hokage] Altre parole giungono all’orecchio della contadina, quanto basta per farle distogliere lo sguardo da quella meravigliosa vista con tanto di sole splendente che di estende in quell’orizzonte, minacciando lentamente la sua scomparsa in favore di quel satellite oramai ben conosciuto, ovvero la Luna. Uno sguardo che si volterà questa volta per osservare la sua interlocutrice in maniera più penetrante rispetto al suo precedente colpo d’occhio, uno sguardo che non si addice per nulla per una ragazzetta della sua età, con quei occhietti color nocciola che sondano anima e corpo di quella ragazza dagli occhi cerulei, per poi soffermarsi in un intenso sguardo valutativo e severo verso di lei, soffermandosi su di lei per diversi istanti, infischiandosene della reazione altrui, che la possa mettere a disagio o meno, ma quanto le basterà di provare qualcosa in lei. < Non mi piace la gente capace di parlare con tanta leggerezza… gente brava a spalmare consigli quando non sono capaci nemmeno di pisciare nel punto giusto senza una mano. > e qui ella non si farà nemmeno un ben che minimo complimento a usare termini decisamente poco coloriti per spiegare il suo punto di vista alla ragazza, quanto basta alla fine per anche un poco sfogarsi direbbe qualcuno, o almeno tenere ancora la propria voce in forma, invece che starsene completamente in silenzio come è solita fare. < E quando spiattello la verità a certa gente… questi si incazzano come ragazzine con il mestruo… che siano uomini o donne, quando non accettano la realtà dei fatti. Ma tanti sono bravi a parlare… e questo mi fa letteralmente vomitare. Però no, è una classica giornata ordinaria… a spaccarmi la schiena ai campi, e sudare come una capra sotto la stecca del sole. Almeno non ho quel damerino senza spina dorsale di un Hyuga a farmi la morale… > Ma poi eccola, come ha smesso di sputare veleno a destra e a manca, che lo sguardo si fa alto, come se si fosse ricordata di qualcosa, finendo poi di scuotere la mandritta di fronte a se, come a scacciare una fastidiosa zanzara. < Argh… lascia perdere… meglio che mi levo dalle scatole… te ne stavi tranquilla e io sono arrivata con questi discorsi del cavolo, oltre che puzzo…> e non mancherà di darsi un occhiata, sollevando le braccia pur di poter confermare che effettivamente, il sudore per ovvie ragioni abbia fatto il suo dovere, per quanto non abbia poi molte vie di scampo visto il suo modo di vivere.

18:18 Tenshi:
 Kanako la sta fissando. La sta fissando in modo analitico. La sta studiando. Sta facendo esattamente ciò che la genin poco prima aveva evitato di fare. E lei conosce bene, ormai, quegli occhi magnetici e severi della gente, che la guardano così da quando è nata. E stavolta, la Senjuu non distoglie lo sguardo e non lo abbassa. Anzi, lo lascia fisso su quegli occhi tutti tesi ad osservarla, a squadrarla. Non vuole più lasciarsi intimidire dalla prima persona che passa. E poi la ascolta. Ascolta il suo monologo, senza dire nulla. Perché è proprio questo ciò che voleva: che lei si sfogasse, non importa in che modo o con quali parole. E, di certo, le parole usate da Kanako non sono esattamente degne di una ragazzina della sua età. Ma non importa. La ascolta, qualunque cosa abbia da dire. Perché lei è fatta così: solitamente non le piace ribattere. E si limita a reggere soltanto quello sguardo color nocciola. Sposta semplicemente le mani dalla posizione precedente, andando a circondare con le braccia le proprie gambe, piegate davanti al petto. < Tranquilla, non mi stai infastidendo > dice, muovendo la testolina rosea da un lato all'altro. Poi la piega di lato, continuando a guardare il volto di Kanako, che adesso è intenta ad osservare il proprio sudore e la sporcizia sui vestiti. < Sai, in un certo senso ti capisco. In realtà, non sono proprio brava a capire le persone... però è vero, certa gente crede di conoscerti, quando invece neanche sa chi sei > distoglie lo sguardo, adesso, portandolo sul villaggio sotto di loro. Per molti anni lei era stata additata da tutti come un demone. Nessuno conosceva, in realtà, la sua vera natura: amichevole, sempre sorridente, mai nervosa o arrabbiata. Esattamente il contrario di un diavolo. < Chi sarebbe questo Hyuga che ti ha fatto la morale? Conosco un tipetto che è molto diretto e che parla tanto > dice, ridendo e mostrando la candida dentatura. Evita accuratamente di fare domande troppo personali: neanche alla genin piace quando la gente si impiccia negli affari degli altri. E lei non vuole infastidire nessuno. [Chakra off]

18:33 Kanako:
  [Volto del Primo Hokage] Lo sguardo rimane per qualche attimo concentrato altrove, abbandonando l’idea di perseverare quello sguardo verso la Senjuu, smettendo di fare la invadente o insistente nei suoi confronti, finendo per sbuffare dalle narici, quando basta per mostrare una lieve nota di nervosismo sfogato in un secondo con quello sbuffo a pieni polmoni. < Una cosa sensata l’hai detta… e almeno questa sera ti salvi. Se lo hai vissuto sulla pelle, puoi in un certo modo capire ma non del tutto quello che le persone possono provare, ma non del tutto. Come mai potrai realmente capire le persone perché non puoi realmente immedesimarti in quelle, non hai il loro corpo, la loro mente e la loro anima. E questo basta e avanza quando a qualcuno piace una cosa e ad un altro no… non potrai mai capire perché di quel piacere, visto che sei l’esatto opposto, ma nemmeno se a pari modo qualcosa ti piace… > ed eccola incominciare a parlare senza freno, dicendo quello che pensa senza nemmeno pensare che effettivamente stia pensando a voce alta, coinvolgendo o meno la sua interlocutrice in quel suo pensiero, in quella sua ideologia che può essere giusta, o può essere sbagliata. Condivisa, o anche non. < Hmn… non ho memorizzato il suo nome… e penso che se ti dicessi che ha capelli lunghi e scuri ed occhi di perla… non arriverei da nessuna parte. Ma quello che ricordo che il suo nome suonava un poco da femminuccia… > esclamerà ella cercando di elencare quel poco che sembra esserle rimasto di quella intensa discussione sfociata poi nell’offesa da parte di quest’ultimo. < Uno che non comprende che se deve inseguire il suo amore, deve essere chiaro… e mica girarci attorno per anni per poi rimanerci con l’amaro in bocca. E poi, dichiarare di essere innamorato di qualcuno, e poi pretendere di fare il figo ed invitarmi a casa sua… ma cosa va a pensare, che uno smidollato del genere possa costruirsi un Harem solo perché sa cucinare? Puah… rivoltante. > E no, lei non ha problemi a giudicare le persone, e non ha nemmeno problemi ad essere giudicata a quanto pare, ma quello che per lei conta, e non trattenere nulla, parlare per parlare, ma sempre con la sua di verità, grezza, spigolosa e priva di alcuna gentilezza che dovrebbe spettare ad una ragazza della sua età, potendo solo definire grazioso il suo aspetto, se non fosse per i stracci che ha indosso e il maleodorante odore che si porta dietro.

19:01 Tenshi:
  [Volto del Primo Hokage] Ritorna a guardarla, quando la ragazza riprende a parlare. Le narici della Senjuu ormai si sono quasi completamente abituate all'odore di fieno e sudore che emana la ragazza, al punto da non farci più caso. < Hai perfettamente ragione > dice, annuendo con la testa. < Però, mi piacerebbe poter capire di più. Capire i sentimenti che le altre persone stanno provando o capire perché certe cose vengono dette in un certo modo e non in un altro. Mi sentirei più a mio agio, se capissi queste cose. Mi piacerebbe essere empatica, ecco >. Il discorso è accompagnato dal movimento della mano destra, che si muove, appunto, per aria, gesticolando freneticamente. < Magari, saremmo tutti più felici se potessimo capirci fino in fondo >, conclude, poi, con queste parole. Probabilmente, il suo è uno strano modo di pensare. Ma è davvero convinta delle cose che pensa. E' convinta del fatto che certe persone possano capirti più di altre, ma, purtroppo, lei non è stata mai brava in questo. Però, crede che sia una caratteristica di grande spessore, che magari potrebbe aiutarla a realizzare il proprio obiettivo, che altro non è che far stare bene le persone. Nonostante, infatti, quello che lei abbia dovuto sopportare sulla propria pelle, è disposta a dare la sua stessa vita per gli altri, pur di non farli stare male come lo era stata lei in passato. < Credo proprio che stiamo parlando della stessa persona > risponde, poi, alle parole di Kanako. < Dalla descrizione sembra proprio Norita Hyuga >. La guarda, sorridendo ed ascoltando ciò che ha da dire su di lui. E poi... amore? Norita è innamorato? Di cosa sta parlando? E perché lui non gliene aveva mai parlato? Lo sguardo ceruleo di lei si fa interrogativo, mentre ascolta le parole della ragazza. Decide poi di evitare il discorso, per parlarne direttamente con l'interessato. < Ecco... lui è così. Anche il nostro primo incontro non è stato dei migliori. Pretendeva che io gli raccontassi tutto di me, nonostante ci fossimo appena conosciuti. Poi, una volta, stavamo anche per litigare > fa una pausa, ripensando a quella cena e ridacchiando. < Mi ci è voluto un po' prima di diventare sua amica. Non mi piaceva il suo modo di fare, ma poi ho capito che ciò che dice o ciò che fa, non è soltanto per secondi fini. E' solo che è troppo buono e, a volte, non si rende conto del peso che le parole possono avere sugli altri, anche se sono dette in modo amichevole >. La mano destra ritorna al proprio posto, mentre lo sguardo della genin si sposta nuovamente su paesaggio. [Chakra off]

00:04 Kanako:
  [Volto del Primo Hokage] Che l’altra si sia abituata alla propria presenza, o al cattivo odore che ella si porta alle proprie spalle, è evidente che non le interessi minimamente, lasciando che siano gli altri a struggersi per il suo aspetto o il suo stato, non lo farà lei di certo per loro. Ma solo in questo caso, un sopracciglio finirà di alzarsi verso l’alto, in una espressione che mescola dubbio e confusione circa alle parole altrui, inclinando un poco il capo con fare indagatorio nei suoi confronti. < Quello che puoi fare, e stimare… ma comprendere a pieno una persona… è una grandissima stronzata… ti faresti solo del male… a volte, e meglio essere ignoranti. > e qui, il suo cinismo farà ritorno come si suo solito. < Per quanto alle volte mi domando anche io perché certe teste di cazzo siano nati in quella maniera… > e qui eccola che ironizza, sempre con quel linguaggio scurrile, qualche pensiero privo di alcun senso, se non solo per dar aria alla bocca. < Ma… comunque… dubito che saremmo felici… se fossi sempre capace di capire qualcuno… perderei d’interesse in quella persona… sarebbe noiosa… Sei piuttosto ingenua… ma non stupida… e non ti monti la testa… spero solo per te che non vai a volare troppo nel mondo dei tuoi sogni, o finisce che ti ritroverai con il culo per terra e con quel tenero cuoricino che ti ritrovi, infranto. > e non si risparmia nemmeno a premonire grezzamente quello che potrebbe essere la fine dell’altra, per la sua eccessiva bontà d’animo. Ma come si arriva a parlare dello Hyuga, eccola che ritornerebbe con la fronte corrugata da una nota di fastidio. < ti prego… non farmi ricordare certe persone… già è stato una impresa dimenticarmi di quello la…ma se una cosa è certa… è che quel verginello non sappia parlare con una ragazza… e non capisce che certe battute finiranno per lasciarlo in un angolino a morirci da solo…>

00:37 Tenshi:
  [Volto del Primo Hokage] L'espressione della ragazzina mostra una grande confusione. Ma perché è così in dubbio sulle parole pronunciate dalla Senjuu? E' vero che lei non è molto brava ad esprimersi e tende a parlare poco, però le sembrava di essere stata chiara. O, forse, l'interlocutrice non ne capisce il senso semplicemente perché le due hanno diverse esperienze di vita. Ormai la genin ha ben capito che sono proprio esse a rendere una persona ciò che è. Ciò che hai affrontato ti cambia. Ti plasma in un modo che neanche ti aspetteresti. Adesso lo sa bene. 'A volte, è meglio essere ignorati'. Quella frase, quelle parole, la colpiscono nel profondo. E' stata ignorata per fin troppo tempo. Per 13 anni ha cercato, invano, di capire quale fosse il suo posto nel mondo. Non la guarda in volto, stavolta, ma si limita semplicemente ad ascoltare quelle parole, fin troppo dure, mentre fissa il paesaggio. Con gli incisivi superiori va a mordersi il labbro inferiore, chiaro segno di disagio. Ma non è un disagio causato dall'esterno o da Kanako. E' un disagio che proviene dal profondo del suo cuore. Perché quelle parole le hanno ricordato quanto sia stata dura vivere in quel modo. Eppure lei neanche allora capiva le persone. Ma da quando aveva incontrato Onosuke, aveva cominciato ad interessarsi ai sentimenti ed ai pensieri della gente. E ciò le aveva, in modo molto semplice, migliorato la vita. Sì, sicuramente le due provengono da esperienze diverse. < Non ho mai volato troppo in alto, sai? Ad un certo punto, ho semplicemente preso la mia vita in mano ed in quel momento ho capito quale fosse il mio posto nel mondo. Ma è solo grazie alle persone che io oggi so chi sono e chi voglio essere >. Il tono è sereno, non vi è tristezza, né tantomeno rabbia. Torna a guardarla, poi quando parla di Norita. < Neanche lui capisce le persone, è semplice. Perlomeno... le capisce a modo suo >. Tagliaa così il discorso riguardante il proprio amico, tornando a guardare verso l'orizzonte. < Qual è il tuo posto nel mondo? >. Una domanda vaga, che potrebbe avere semplicemente una risposta secca o portare, invece, a grandi considerazioni. [Chakra off]

00:51 Kanako:
  [Volto del Primo Hokage] < Insomma… in sostanza il riassunto della tua vita mi verresti a dire che hai avuto il musone… metaforicamente parlando, finche qualcuno non ti ha dato un bel calcio nel sedere… > E come se ne esce fuori con quel discorso, alla fine la si può paragonare come un elefante in una vetreria, in quella sua rinomata sensibilità da scaricatrice di porto. Ma non si impegnerà di capisci molto di quello che la ragazza ha da comunicarle, finendo semplicemente per alzarsi in piedi, assieme ad una nota si sbadiglio che le provoca un leggero coccolone, per quanto non si può permettere sto giro di dormire sul crapone di un Hokage < Certo che però ne dici di stranezze… il mio posto nel mondo sta a non so quanti passi sotto terra… sepolta a far da concime a qualche fiore… ma fino ad allora, me ne sto appollaiata a dormire sopra una palla di fieno, accompagnata dal buon odore di sterco di vacca… > Insomma, le illustra semplicemente le sue aspettative di vita, e dove effettivamente va a dormire, o dove è intenta a breve di andarci, visto il dilungarsi di quei discorsi.

01:23 Tenshi:
  [Volto del Primo Hokage] Eccola lì Kanako, a riassumere la vita della Senjuu con poche parole, con una schiettezza unica. < Beh... Sì, diciamo di sì >. E' ovvio che dietro c'è molto di più. Ma non vuole stare lì a raccontarle della sua vita. Non adesso, almeno. E poi, la ragazza appare già annoiata dai suoi discorsi, probabilmente fin troppo profondi. Forse si è lasciata un po' prendere la mano ed ha finito per esagerare. Ma che può farci? E' così, ancora non capisce le persone. La segue con lo sguardo, mentre si alza e fa un grande sbadiglio. < Sei stanca? Faresti meglio ad andare a dormire >. Le rivolge un sorriso. Lei è sempre lì, a preoccuparsi per le persone. Allora aveva davvero ragione Kanako quando le ha detto che è ingenua. E poi, eccola che arriva, la risposta secca. < Accetto il tuo pensiero, niente da dire >. Non crede che quella ragazza abbia mai avuto dei sogni. Non crede che abbia mai avuto un obiettivo. Non crede che abbia mai avuto qualcuno per cui lottare. Non crede che abbia mai avuto qualcuno da amare. Ma queste sono solo supposizioni. < Sai, sei un tipo molto strano >. Mantiene il sorriso in volto, segno del fatto che non c'è cattiveria nelle sue parole. Non ha mai incontrato una persona così cinica e diretta come quella che ha davanti. E' un tipo strano, ma, allo stesso tempo, affascinante. Chissà cosa nasconde dietro quella rigida facciata. Chissà quali sono le sue esperienze. Chissà chi è. Le piacerebbe trovare una risposta a quei dubbi, ma quello non è il momento adatto. Semmai dovessero incontrarsi di nuovo un giorno, la studierà più a fondo. Cercherà di capire cosa frulla in quella testolina. Di capire chi sia la vera Kanako. < Adesso vai e riposati >. Almeno, per il momento, ha capito che la ragazza ha bisogno solamente di una bella dormita. Ma è comunque un passo avanti. Qualora Kanako andasse via, alzerebbe la mano, agitandola in segno di saluto. Lei rimarrebbe lì per qualche altro minuto, prima di tornare a casa. Che tipo stravagante, quella Kanako. [ END ]

01:42 Kanako:
  [Volto del Primo Hokage] < come se tu fossi quella normale qui…> e semplicemente userà quelle parole come sua difesa per tornar a distanziare quella figura della rosata, quanto basta ed avanza per troncare il dialogo quanto più n fratta possibile, finendo semplicemente per incominciare a muoversi, senza troppi riti e senza troppi saluti, visto che per il momento, è palese che ella non si interessi minimamente della sua figura, preferendo in questo caso ricercare in centro la sua amata stalla dove passare la notte. // END

Tenshi e Kanako si incontrano e si conoscono per puro caso sul Monte dei Volti. La prima appare amichevole ed apprensiva, mentre la seconda burbera e schietta. Le due sembrano essere profondamente diverse. La loro discussione avrà il proprio culmine nella domanda 'Qual è il tuo posto nel mondo?' della Senjuu, domanda che, in realtà, non riceverà una vera e propria risposta da parte di Kanako.