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Incontro fra un ex folle e la nuova Hokage

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con Furaya, Reykas

15:42 Reykas:
  [Ufficio Furaya] Sono passati anni da quando è stato rinchiuso nel reparto di Psichiatria dell'Ospedale di Konoha. Ha seguito le diverse terapie che gli hanno dato ma il dolore e la disperazione, per essere impazzito ed aver ucciso o almeno ha provato ad uccidere una civile ed un compagno di missione sono ancora visibili sul volto del Nara. Ha ricevuto il permesso di solo qualche giorno fa e solo adesso ha deciso di raggiungere Furaya, la Decima Hokage della Foglia. Indossa un paio di pantaloni neri, una maglietta bianca e dei sandali. Si presenta come un ragazzo di vent'anni, con i capelli di colore blu elettrico e le sfumature azzurre così come il colore degli occhi, i quali si muovono a destra e manca per controllare la zona. Saluta qualche suo vecchio conoscente che ricambia il saluto prima di allontanarsi di fretta in furia. Il coprifronte è legato al braccio sinistro, tramite una fascia di colore arancione. Fa dei lunghi sospiri, non ha richiamato il chakra e non porta nessun'arma e nessun equipaggiamento con sè. Dopo qualche minuto, raggiunge l'ufficio di FURAYA e vedendo un ANBU li nei paraggi gli dice <Buon pomeriggio. E' possibile incontrare l'Hokage oppure è impegnata?> fa un sorriso, rimanendo in attesa di sapere la risposta. [Chakra non attivo]x[Nessun'arma o altro equipaggiamento]

16:02 Furaya:
 Non è cambiata poi molto nel corso degli anni. E' maturata, è guarita. Ha sulle spalle un peso gravoso, ma che ha accettato con gratitudine ed onore. Non avrebbe mai potuto rifiutare perché or si sente arrivata da qualsiasi punto di vista la si guardi. E' riuscita a raggiungere la vetta per la quale Ryota Nara ha combattuto e ha cercato di distruggere le Cinque Terre Ninja; ha superato qualsiasi aspettativa del padre, per quanto quest'ultimo le avesse rivelato - con il suo ultimo respiro - d'essere già orgoglioso di lei. Quanto fattole, rientrava soltanto nell'educazione riservatale per raggiunger vette elevate. Per quanto si sia tolta di dosso un peso gravoso come quello di Generale Anbu, difendere il Villaggio mettendovi or la faccia completamente è tutto un altro discorso. Non si sente comunque al livello di gente come Hitomu, capace di padroneggiare la Volpe a Nove Code e con la quale ha difeso innumerevoli volte il Villaggio. Tuttavia, non può e non deve tirarsi indietro avendo tutte le capacità per essere ciò che attualmente ricopre. Siede dietro la scrivania nell'enorme ufficio che, prima di lei, ha ospitato gente tanto importante da farla sentire in soggezione se ci ripensa a fondo e spesso. La scrivania, a mezza luna ed ampia, contiene svariati oggetti su di essa. Un monitor sulla destra, molto sperimentale, fogliame e cartame sparso sulla sinistra. Una tazza di thé caldo, ancor mezza fumante, è posta al centro del tavolaccio dalla parte di chi dovrebbe sedersi di fronte all'Hokage. Bell'organizzazione! Il fogliame non è neppur posto nella maniera più eccellente possibile, bensì sparso qui e lì; alcuni son posti sotto gli occhi azzurri della donna. Fisicamente, non è cambiata moltissimo. Ha ristabilito i chilogrammi persi, riuscendo a raggiungere un normopeso perfetto. Inoltre, a seguito dei costanti allenamenti, s'è tenuta perfettamente tonica e dalle curve al punto giusto. Indossa uno yukata corto, stretto in vita tramite una fascia cremisi, e dal resto del tessuto totalmente nero. Tuttavia, la monotonia del colore è spezzata da innumerevoli fiori di ciliegio disegnati dall'alto al basso. Lo scollo forma una V, non facendo risultare troppo il seno, ma riuscendo ad intravedere le due collane che ha sempre portato con sé: fascia rossa attorno alla gola di Kurako e ciondolo degli Uchiha di Hanabi. Quanti anni son passati? Troppi. Non riesce a tenerne il conto. I capelli rosei son più lunghi del normale, arrivanti però a metà schiena e non hanno più lo stesso taglio d'un tempo. Il ciuffo è rivolto a sinistra e il taglio è omogeneo, scalato. Rispetto a molti anni prima, dove il trucco era malvisto e mai utilizzato, ora si può notare un filo di nero sugli occhi per far risaltare l'azzurro ed un filo di rosso sulle labbra, in contrapposizione alla pelle nivea. Sul naso, son appioppati un paio d'occhialini - anch'essi mai visti prima - dalla montatura dorata. Il coprifronte è sulla sommità del capo, agganciato ad un laccio nero. Sulle spalle, inoltre, v'è l'haori da Hokage con il simbolo del Villaggio e la scritta adeguata al suo ruolo: Judai Hokage. Dall'esterno, la guardia sulla porta, lo scruta dalla testa ai piedi: "Ha un appuntamento?". Potendolo sentire, dall'interno della stanza, si rivolge proprio a chi ha appena parlato. Anche perché la voce dell'interlocutore, beh.. le sembra familiare. < Lascialo entrare! > E nessuno verrebbe meno all'ordine dell'Hokage. [ Chk On ]

16:12 Reykas:
  [Ufficio Furaya] La guardia, come è di giusto, chiede se ha un appuntamento con il nuovo Hokage della Foglia. Il Nara ha l'aria stanca e difatti risponde con tono di voce piatta, quasi apatica <No. Non ho nessun appuntamento> scuote la testa e le spalle ma ecco che arriva l'ordine diretto dalla donna. Ecco che l'ANBU si sposta per far passare il Nara. Quest'ultimo saluta la guardia sulla porta prima di entrare nella stanza. Per prima cosa punta la figura della donna. La sua ex ragazza che ha cambiato completamente in questi anni. E' matura, con i capelli più lunghi, il truccata, con un paio di occhialini con la montatura dorata e il fisico perfetto. Il ragazzo sorride ma rimane ancora davanti la porta dell'Ufficio e con tono sincero esclama <Mi sei mancata> alcune lacrime scorrono lungo le guance e il viso. Ha passato molto tempo da solo, visto il gravissimo episodio durante una missione di livello C <Sono contento che dopo le dimissioni del Nono, hanno eletto te. Sei perfetta per questo ruolo anzi sei perfetta sempre> fa su e giù con la capoccia <Come stai?> domanda poco dopo. Sono anni che non si vedono, anche se i primi tempi la donna lo andava a trovare nel reparto di Psichiatria dove era rinchiuso, assieme a Kaori, il medico che lo aveva in cura <Mi spiace. Mi spiace sempre> esclama alla fine, cedendole parola. Non si muove di un passo. Non si interessa dei diversi oggetti della stanza. Lui guarda solo Furaya e basta. [Chakra non attivo]x[Nessun'arma o altro equipaggiamento]

16:51 Furaya:
 Non s'aspetterebbe mai di vedere, una volta aperta la porta, la figura d'un uomo che non vede ormai da quattro anni. Ha smesso di andare a trovarlo dopo poco, poiché troppo amareggiata, arrabbiata e dispiaciuta per quanto era accaduto. Possibile che, standogli affianco, non si fosse mai resa conto dei problemi che l'affliggevano? E' anche vero che facendosene una colpa era ciò che più di sbagliato ci potesse essere, quando problemi del genere erano legati anche alla donna in questione. Guarire dai soprusi del padre ha richiesto molto, molto tempo. Non aveva davvero testa per pensare anche ai problemi degli altri e, per la prima volta in vita sua, ha preferito evitare di star dietro a chi non poteva aiutare. E' comunque stato affidato a persone competenti, tra i quali la stessa Kaori. < … > Non s'alza in piedi, non riesce a compiere delle movenze così semplici ma che, al momento, risultano essere così difficili. Le gambe le diventano di marmo, la paura e l'ansia le attanagliano le viscere. < … > Ancor non riesce a pronunciare nulla, però lascia cadere la penna sulla scrivania. La mano, lentamente, viene sollevata a condotta al volto per poter togliere gli occhialini e, accuratamente, piegarli e poggiarli affianco alle scartoffie. < ..prendi posto.. > Si schiarisce la voce, non potendo far nient'altro per risultare meno sorpresa. Gli occhi, in un primo momento, son rimasti sbarrati alla volta del ragazzo, non riuscendo a credere che sia lì adesso. < ..ehm, quando sei stato dimesso? E come stai..? > Le domande si susseguono velocemente e distoglie rapidamente gli occhi da Reykas, poiché non riesce ancora a credere a nulla di tutto questo. Si sente a disagio, fuori luogo, lei che dovrebbe essere l'Hokage - che è l'Hokage - e che di fronte ai sentimenti ancora non può nulla. [ Chk On ]

17:04 Reykas:
  [Ufficio Furaya] Sorpresa, rabbia, dolore, delusione, nervosismo. Sentimenti che si sono alternati in questi anni di reclusione dal resto del Villaggio. Anni dove le poche notizie importanti, come la nuova carica della ragazza, gli venivano detti dai medici che si soffermavano a parlare con lui. Fa un lungo sospiro gettando aria dalle narici mentre esclama <Sono stato dimesso qualche giorno fa> la voce è tremolante. Non è a proprio agio ed altre lacrime gli escono dagli occhi, lucidi. Muove i suoi piedi verso una sedia, accomodandosi davanti al suo Capo Clan <Io, io> borbotta <Adesso sto molto meglio, grazie e tu?> rigira la domanda alla ragazza, colei che era la sua fidanzata, la sua capoclan, la sua maestra, il suo tutto. Sono stati anni difficili quelli che entrambi hanno sopportati. Storie diverse ma piano piano lo hanno superato, almeno si spera <Kaori mi ha aiutato molto così come l'intera equipe medica e non che mi hanno affiancato> annuisce abbozzando un nuovo sorriso <Come ben sai, ho perso la fiducia del Villaggio anche se adesso non si parla più di quell'episodio> si riferisce alla missione di livello C, svolta assieme ad un Genin, suo compagno, dove dovevano catturare viva una fuggiasca che si era rintanata in un negozio di liquori. Proprio in quella missione i ricordi negativi del ragazzo sono emersi ed è lì che è impazzito del tutto, provando ad uccidere sia il compagno che la civile ma è stato fermato appena in tempo e poi il resto della storia si sa. Carcere per il primo periodo e reparto di Psichiatria per il secondo periodo fino a quando non gli hanno dato le dimissioni <Sono contento che sei diventata Hokage> ripete ancora una volta guardandola dritta in viso anche se la ragazza distoglie lo sguardo <Ti prometto che riconquisterò la fiducia. Tornerò ad essere un Chunin del Villaggio ed un Sensei dell'Accademia. Non ti deluderò una seconda volta> dice alla fine, cedendole parola. [Chakra non attivo]x[Nessun'arma o altro equipaggiamento]

17:26 Furaya:
 Tutto sommato, non può che pensare a quanto abbia sofferto Reykas nel reparto di psichiatria. Immerso nei suoi demoni, come la stessa Hokage lo è stato per molto tempo, è riuscito però a risalire. < Ora, puoi capire come sono stata io per molto tempo.. > Solleva lo sguardo alla di lui volta, mordendosi l'interno della guancia. < ..con l'unica differenza che non ho mai trovato il coraggio di mettere la mia vita nelle mani degli altri. > Nelle mani di qualcuno che potesse essere più competente di lei stessa. Non riesce a guardarlo più del dovuto, poiché dagli occhi altrui scendono delle lacrime. Apre un cassetto dal quale tira fuori un fazzoletto di stoffa rosa, con un fiore di ciliegio disegnato in un angolino. < Tieni. > Stende l'arto col palmo rivolto verso il soffitto, dove è appunto appoggiato l'oggetto che gli sta porgendo. < Ad ogni modo, sto piuttosto bene.. > Lancia un'occhiata che raccoglie tutto ciò che la circonda. < ..non posso lamentarmi. > Ammette, il che è anche veritiero considerando il ruolo che sta ricoprendo al momento. < Anche se adesso non se ne parla più e gran parte del Villaggio possa essersene dimenticato.. > Son passati pur sempre molti anni, durante i quali son accaduti avvenimenti più importanti e di maggior rilievo. < ..non hai ancora recuperato la mia. > Assottiglia le palpebre e si morde il labbro inferiore, senza nascondere quanto provato. < Promettendo non risolverai nulla, Reykas. Devi dimostrare. E non intendo dire che tu debba dimostrare a me - Furaya - soltanto. Devi dare dimostrazione della tua stabilità anche a me in quanto Hokage, d'ora in avanti. > Il discorso è spinoso e serio, ma ha imparato a sapersi comportare. Non nasconde niente agli occhi altrui, vuole essere chiarissima da qualsiasi punto di vista la si possa guardare. D'altro canto, è maturata abbastanza e ha raggiunto quasi la trentina. Se ancor non fosse stato il momento giusto, non l'avrebbero posta lì, su quello scranno e in quell'ufficio. Deve comportarsi in maniera adeguata e giusta, deve dare l'esempio. [ Chk On ]

17:37 Reykas:
  [Ufficio Furaya] I due riescono a guardarsi negli occhi. La donna sa il tipo di dolore che ha provato il suo ex compagno in questi lunghi anni, visto che lo stesso dolore lo ha provato lei <Si. Ora capisco e mi spiace. Mi spiace tanto per ciò che ti è successo e quello che è accaduto> altre lacrime da parte del ragazzo che osserva ogni minimo movimento che svolge l'altra. Dopo qualche istante, allunga la mano destra per andare a prendere il fazzoletto di stoffa rosa, con un fiore di ciliegio disegnato in un bordino ed asciugarsi il viso e gli occhi <Grazie. Grazie mille> deglutisce, sfogandosi tutto il dolore che ha dovuto sopportare <Non volevo piangere ma non ho resistito> sospira, gettando altra aria dalle labbra e dalla narici <Hai ragione. Ti prometto che farò tutto il possibile per riprendere la tua fiducia, sia come Furaya che come Hokage così come la fiducia di Kaori, Azrael, del Nono, degli altri ninja e soprattutto dei civili> annuisce dicendo poco dopo <Si hanno notizie di Akaya o di Rauku o Mekura?> dice poco dopo finendo di piangere, asciugandosi le ultime lacrime per poi ripiegare il fazzoletto e rimetterlo sulla scrivania <Dimmi come posso fare. Sono a tua completa disposizione> dice alla fine. [Chakra non attivo]x[Nessun'arma o altro equipaggiamento]

15:19 Furaya:
 Ancor seduta dietro la propria scrivania, accavalla la leva inferior manca sulla gemella. Resta in ascolto e raddrizza la schiena, portandola ad appoggiarsi contro la poltroncina da ufficio. Cerca di mantenere ed assumere una posizione consona sia al ruolo ricoperto che alla sua schiena. Ha una certa età, ormai (?). Il di lei capo vien mosso dall'alto al basso, senza però guardare direttamente l'altro negli occhi. Anzi, l'espressione si fa decisamente più seria. Aggrotta le sopracciglia e si mordicchia il labbro inferiore, cercando di tranquillizzarsi ed evitare di ricollegare cattivi pensieri al passato. Lo ha superato, n'è uscita. Ora, ha sulle spalle un futuro e deve rispettare quanto ha ottenuto con le sue forze. Si limita a sospirare, facendo fuoriuscir aria dalle labbra rosee, senza strafare e mantenendo sempre un contegno. < Un uomo non dovrebbe piangere mai. > Mormora, sollevando or gli occhi alla di lui volta e aggrottando la fronte. Un mezzo sorrisetto vien disteso, ma non è niente in confronto a quelli che prima gli donava. Non v'è nessun vero legame, al momento, se non quello passato che, tuttavia, non sussiste più come un tempo. < Le parole, a volte, non bastano per far comprendere le tue intenzioni. Devi usare i fatti. > Glielo vuol capire con tono pacato, sfruttando parole che non vadano a lederlo direttamente. Non è tipa da rigirare il coltello nella piaga, pertanto le basta sapere che Reykas farà di tutto per poter rientrare nelle grazie del Villaggio. < Fino a quando non avrai convinto me e gli altri Consiglieri.. > Com'è altrettanto giusto che sia. < ..avrai una libertà vigilata, durante la quale sarai comunque controllato e dovrai sottoporti a dei controlli mensili. Vogliamo tutti essere sicuri che un caso del genere non si ripeti mai più. > Lo sguardo è deciso, per quanto le stia facendo male il cuore nel vederlo in quella condizione. Non può davvero agire diversamente se vuole la sua incolumità. < Nessuno dei tre. Son passati anni, ormai.. > Scuote mestamente il capo e si lascia andare ad un debole quanto lento sospiro. [ Chk On ]

15:28 Reykas:
  [Ufficio Furaya] Il giovane Nara rimane seduto composto nella sedia, di fronte alla donna. Ascolta ogni singola parola che gli viene pronunciata con estrema attenzione e si prende alcuni secondi prima di dirle, con tono pacato <Un uomo ha pure bisogno di sfogarsi ed io mi sfogo piangendo. Non posso tenermi tutto dentro> dice facendo un piccolo sospiro. Lo sguardo è sempre fisso sul viso dell'altra mentre lei non lo fissa mai negli occhi. Il dolore e la delusione (?) del suo comportamento saranno ancora forti ma lui farà tutto il possibile per riconquistare la fiducia della Decima Hokage e dell'intero Consiglio <Lo so. Devo usare i fatti e ti chiedo se posso iniziare a partecipare a delle missioni. Voglio rimettermi in gioco, anche con delle missioni di livello D> annuisce un paio di volte dicendo subito dopo <Mi sembra giusto. Controllo mensile e libertà vigilata> ripete mordendosi il labbro inferiore continuando con <Oh, non si sa nulla allora> dice dei suoi vecchi compagni <Chi ha sostituito Mekura? Da chi è composto il Consiglio?> dice con tono più serio rispetto a prima. Non è stato informato del cambio consiglio ma solo della nuova nomina dell'Hokage. Ritorna in silenzio, cedendogli nuovamente parola. [Chakra non attivo]x[Nessun'arma o altro equipaggiamento]

16:01 Furaya:
 Si stringe nelle spalle innanzi alle affermazioni altrui, laddove egli asserisce di aver bisogno del pianto per sfogarsi. Nevvero, chiunque per sfogarsi, spesso e volentieri, adottano la medesima tecnica. < L'importante è tornare in piedi, no? > Retorica, lascia fluire via il discorso avendone trattato a sufficienza. Non v'è necessità alcuna di proseguire, bensì è bene passare oltre. Gli argomenti da lui trattati, come poc'anzi, vengon comunque compresi dalla Kage. Immagazzina, ragiona bene su cosa dire e cosa fare prima di fare evidentemente qualcosa. Difficilmente parla a vanvera, pertanto sfrutta il cervello e la dialettica. Trattasi pur sempre d'una Nara che, col cervello, ci ha sempre lavorato e che viene sfruttato al cento percento - se non oltre - delle proprie capacità. < Ti concedo il permesso di partecipare a missioni di basso rango, per il momento. Dunque, D e C. Per le B, attualmente, non ti ritengo ancora valido. > Non può rischiare che dia nuovamente di matto; questo vorrebbe dire dargli un aiuto, un contentino e non può permettersi neanche questo. Sta svolgendo egregiamente il proprio lavoro da Hokage, in maniera anche oggettiva. Sa bene cosa deve fare e come, soprattutto. Reykas non sarà escluso né, per questo, trattato meglio d'altri. < Il consiglio è attualmente formato da Azrael Nara, Kaori Hyuuga e Hitomu Kibou come Gran Consigliere al mio posto. > E' come se si fossero invertiti i ruoli, in un certo senso. Non è cambiato quasi nulla, in fin dei conti. Con voce docile, infine: < Hai altro da chiedermi, Reykas? > Piegando appena la testolina di lato. [ Chk On ]

16:10 Reykas:
  [Ufficio Furaya] Il ventenne appoggia la schiena nello schienale della sedia e lo sguardo è ancora fisso su FURAYA. Ne studia le movenze e le parole. Sono entrambi Nara ed entrambi utilizzano le giuste parole. Non vogliono parlare a vanvera e sopratutto perdere ulteriore tempo. Vogliono andare dritti al punto <Si. Assolutamente si. Basta che dopo lo sfogo, si capiscono i propri sbagli ed errori e non bisogna più commetterli> si lecca le labbra con la punta della lingua. Parlano adesso d'altro <Oh, ti ringrazio veramente tanto. Partecipare alle D e C mi basta, fino a quando non avrò riconquistato la fiducia di tutti voi> china il capo, gentile ed educato. E' andato di matto, in una missione di livello C ma era lui il capitano, essendo stato un Jonin, carica che gli è stata tolta, dopo aver commesso quel fattaccio che gli ha rovinato la carriera. Comunque sono passati anni ed è andato avanti. Meglio non ritornare sul discorso. Abbozza un sorriso dicendo <Oh, Azrael Nara, Kaori Hyuuga e il Nono Hokage> ripete per memorizzarsi meglio i componenti del Consiglio della Foglia. Si alza dalla sedia, dicendo alla fine <Mi è concesso rientrare nella mia casa, nel Quartiere Nara e alla Magione del Clan, per gli allenamenti?> dice alla fine. [Chakra non attivo]x[Nessun'arma o altro equipaggiamento]

16:56 Furaya:
 La maggior parte dei discorsi stanno giungendo al termine, avendo trovato un comune accordo che permetterà ad entrambi di vivere serenamente. Quantomeno, Reykas è accondiscendente da qualsiasi punto di vista. E' bene soltanto capire fino a quanto lo sarà e se rispetterà tutto ciò che la Kage ha appena espresso. < Inoltre, le tue uscite fuori dal Villaggio saranno limitate al minimo sindacale. Se supererai le mura, verrai scortato da un ninja di grado superiore al tuo. Non potrai lasciare il Paese del Fuoco per nessuna ragione. Queste limitazioni dureranno per almeno trenta giorni a partire da oggi. Non ho bisogno né del tuo consenso e né del tuo rifiuto, Reykas.. > Vuol metterlo in guardia, posando gli occhi azzurri su quelli altrui. Mai prima d'ora è stata così sincera e sicura nella scelta intrapresa. < ..quindi, dovrai rispettarlo. > Punto e a capo. La questione per lei può benissimo concludersi qui, non avendo nient'altro da dire né da aggiungere al contesto. < Sì, ti è concesso. > Non può rifiutare questa parte dell'accordo, poiché trattasi pur sempre di casa sua e del Quartiere del quale fa parte. < Se non hai altro da aggiungere, Reykas.. > Non vuole essere cattiva, ma indica le scartoffie che ha tra le mani. < ..potremo continuare il nostro discorso alla Magione. > Dove attualmente ancora vive e dove, appunto, potrà parlare anche più apertamente di così. [ END ]

17:03 Reykas:
  [Ufficio Furaya] Ascolta le nuove parole che gli vengono pronunciate mentre lui è già alzato dalla sedia. Stanno raggiungendo al termine di quell'incontro. Incontro molto importante per entrambi i Nara, visto che il ventenne è uscito da pochi giorni dall'Ospedale, dove era rinchiuso, e la sua ex compagna è diventata la Decima Hokage del Villaggio della Foglia. <Mi sembra giusto. Non dirò null'altro su questo punto> fa su e giù con la capoccia. Per almeno trenta giorni verrà scortato e controllato. E' consapevole dei suoi diritti e dei suoi doveri ma la ragazza glieli ricorda <Non ho null'altro da aggiungere. Ti ringrazio molto e ti avviso già da ora che da stasera ritornerò a casa mia. Ho bisogno di una doccia e di qualche ora di sonno, prima di riprendere i miei allenamenti> chiude in questo modo, lasciando che la Nara possa continuare nel suo lavoro, in piena tranquillità. Esce dalla stanza, richiudendo la porta e dopo aver salutato l'Anbu di turno, di scorta, se ne ritorna a casa. Finalmente. Dopo quasi quattro anni. [END]

Reykas, dopo aver passato quattro anni nel reparto di Psichiatria dell'Ospedale della Foglia, è finalmente libero e va alla Magione dell'Hokage, per chiedere scusa alla sua ex fidanzata. Passano qualche ora di tempo assieme, per parlare della sua situazione, diritti e doveri. Finalmente il ragazzo sembra essere ritornato in pista.