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Due nastri rossi

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con Onosuke, Tenshi

17:11 Tenshi:
 Pace. E' questo ciò che prova in questo momento la genin, mentre è seduta sotto l'ombra di un grande albero, a poca distanza dalla cascata. Il sole, filtrato dalle grandi foglie, genera giochi di luce sulla sua pelle candida. Il rumore dell'acqua accompagna il cinguettio degli uccelli. E' una giornata d'estate come tante altre ed in quel posto, finalmente, trova un po' di sollievo dal caldo e dalla frenesia del villaggio. La giovane Senjuu oggi indossa un top rosa, con una ninfea bianca raffigurata sulle spalle, ed una gonna, sopra le ginocchia, blu. Ai piedi ha dei semplici sandali ninja neri, mentre al polso il solito nastro rosso. I lunghi capelli rosa sono lievemente tirati all'indietro dalla fascia nera, sulla quale vi è la placca in metallo recante il simbolo della Foglia. Ha la schiena poggiata contro la grande corteccia e le mani sul suolo, tra i fili d'erba. Le gambe sono piegate lateralmente, in una posa elegante e degna di una ragazza. E' in attesa. Gli occhi cerulei scrutano qualsiasi movimento intorno a lei. Sta aspettando qualcuno. Qualcuno di veramente importante per lei. Negli ultimi tre anni, si erano visti quasi ogni giorno. Quella persona era diventata parte integrante della sua vita. Non si tratta di un semplice amico. E' di più. Ma lei non saprebbe dire cosa sia esattamente. Sa solo che, quando sta con questa persona, i sentimenti nei suoi confronti crescono sempre di più. E ancora non ha ben chiaro cosa siano quei sentimenti. Inizialmente ne era spaventata: non aveva mai provato nulla del genere in vita sua. Poi li ha semplicemente accettati, senza farsi domande. Sa solo che vorrebbe stare con quella persona sempre, in ogni istante della sua vita. Vorrebbe raccontargli tutto ciò che le succede durante la giornata. Vorrebbe condividere ogni esperienza. E, dunque, la aspetta in quel momento, proprio lì, nel luogo in cui si erano dati appuntamento.

17:27 Onosuke:
 Questa giornata la sta aspettando da un po'. Sta per arrivare alla cascata dove dovrebbe trovarsi con Tenshi. Si, ormai si vedono tutti i giorni e questa cosa non lo annoia anzi. Ha pochissimi amici e gli va bene così. Ma forse la parola 'amici' non è giusta per descrivere la genin dai capelli rosa. Oggi è vestito con una maglia nera senza maniche di colore nero con il simbolo del suo clan di colore verde scuro a livello del pettorale sinistro, un paio di pantaloni corti marroni scuro lunghi fino a poco sotto il ginocchio e un paio di scarpe nere. A coprire il naso e la bocca ha sempre la sua mascherina appena lavata. Anche se la ragazza sa già cosa nasconde sotto questa, non si fida di andare in giro senza anche se il posto in cui si sono dati appuntamento è spesso desolato. Lui mostrava il suo intero volto a veramente poche persone. Si possono contare con le dita di una mano. Vede il fiume la cui acqua cade velocemente giù andando a formare la cascata e poco distante dalla riva vede lei: Tenshi. Lui le arriva dalle spalle quindi non pensa che riesca a vederlo. Così mette la mano destra all'interno della rispettiva tasca e poco dopo la riporta all'esterno "Si. Non l'ho dimenticato." pensa tra se e se. Fa gli ultimi passi e fino a trovarsi di fianco alla ragazza. "Buonasera signorina Senjuu." dice sorridendo con gli occhi guardandola.

17:48 Tenshi:
 E' persa nei suoi pensieri. La calma di quel luogo, il fruscio delle foglie e lo scorrere dell'acqua sono quasi catartici e le fanno ricordare momenti passati. Il momento in cui si incontrarono per la prima volta, ad esempio. Era un pomeriggio come tutti gli altri e lei era uscita di casa per andare a fare compere. Non sa bene per quale motivo, ma tra la folla lo notò subito. Un ragazzo alto, un Aburame. Aveva gli occhi dorati e magnetici ed il suo viso era coperto da una mascherina. Fu proprio questa ad attirare la sua attenzione. E lo fermò. Lo bloccò, in mezzo alla vita frenetica di Konoha. Era un gesto che non avrebbe mai pensato di compiere. Ma fu proprio quel gesto che cambiò la sua vita. E, ancora, ricorda tutti i pomeriggi passati insieme, a parlare di sogni, ma anche di sciocchezze. E quel giorno in cui lui, per la prima volta, si tolse la mascherina. Il filo dei suoi pensieri, viene interrotto da una voce. Una voce familiare. Una voce alla quale si era abituata, ormai. Si volta, alzando il capo, data la sua posizione, e lo sguardo verso il volto di Onosuke. Il volto di lei si colora con un grande sorriso. Un sorriso quasi infantile, come quando ad un bambino viene regalato il giocattolo che tanto sognava di avere. E questo sorriso è tutto per il giovane Aburame. < Buonasera a te >. Gli occhi di lui sono ridenti. Ormai, riusciva a capire perfettamente le sue espressioni, nonostante la mascherina sul volto. I suoi occhi, infatti, comunicavano più delle sue parole. E lei riesce a capire quando sta sorridendo, quando è stanco, quando è triste e quando è sereno. Ha imparato a conoscerlo. < Come stai oggi? > una domanda come tante altre, semplice e lineare. Eppure lei lo vuole sapere veramente. Vorrebbe sapere ogni cosa di lui. Vorrebbe sapere come ha passato le sue giornate, cosa ha mangiato di buono e se ha dormito bene la notte. Lo guarda con i suoi occhi cerulei, continuando a sorridere.

10:37 Onosuke:
 Lei si gira e finalmente lui rivede i suoi occhi. L'hanno sempre colpito, fin dal primo giorno. Lo sguardo sorridente della ragazza lo fanno sentire la persona più felice del mondo. Quella volta uscire per andare a fare una passeggiata è stata la cosa migliore che potesse fare. Ascolta le parole della ragazza, ma era troppo incantato a guardarla che le risponde solo qualche secondo dopo "Oggi sto bene grazie. Come al solito ho fatto un po' le cose di corsa." Dice ridendo. "Infatti non ho fatto neanche a tempo a mettermi questo." e tira fuori dalla tasca sinistra la fascia nera con il simbolo della foglia. "Mi daresti una mano?" girandosi di taglio e porgendo il braccio sinistro. "Poco sopra il gomito come al solito." continua sempre ridendo. Nel caso lei gli dia una mano, si rigira verso di lei. "Tu invece come stai oggi? Mi stavi aspettando da tanto?". Onosuke non è una persona sempre puntuale. Ogni tanto ritarda e si ritrova a fare le cose un po' di corsa. La luce che attraversa gli spazi tra una foglia e l'altra creano una luce alquanto speciale e il posto in cui si sono dati appuntamento rende il tutto particolare. Oltre a loro non dovrebbe esserci nessuno infatti oltre alle loro voci si sentono solamente il rumore dell'acqua che si schianta sulle rocce ai piedi della cascata e uccelli che cantano tra gli alberi del bosco che circondano il luogo. Proprio una bella giornata con una persona speciale.

11:05 Tenshi:
 Lo guarda con aria interrogativa, quando Onosuke non risponde subito alla sua domanda, limitandosi a guardarla. Si alza con delicatezza dal suolo, piegando le gambe e tenendo la gonna con la mano destra. Così, si ritrovano l'uno di fronte all'altra, anche se il capo di lei continua ad essere inclinato verso l'alto, a causa della differenza d'altezza che intercorre tra i due. Ridacchia alle sue parole, che finalmente sono venute fuori. < Come sempre > continua a ridacchiare, guardandolo dritto negli occhi. Lui non riesce mai ad essere in orario e, ormai, lei ci ha fatto l'abitudine. E' abituata ad aspettarlo e quell'attesa è sempre piacevole. < Certo, lascia fare a me >. Prende dalla mano del ragazzo il coprifronte, sfiorando con le dita quelle di lui. Quel contatto le provoca una strana scossa dentro. Le succede ogni volta che si sfiorano, che si toccano o che si abbracciano. E' come se avesse... le farfalle allo stomaco. Tante piccole farfalle che le fanno smuovere le viscere. Va a posizionare il coprifronte attorno al bicipite sinistro dell'Aburame, creando un piccolo fiocco dietro, mentre la placca in metallo è rivolta verso l'esterno. < Non dovresti dimenticare il coprifronte > dice, con un tono da saputella, volutamente ironico, mentre fa scivolare le proprie mani lungo il braccio sinistro di Onosuke, per poi lasciarle ricadere. < Io sto bene. Un po' accaldata, in realtà > dice, alzando lo sguardo verso il cielo azzurro, illuminato da quel forte sole estivo. Le mani di lei vanno a congiungersi davanti al ventre, non per un motivo in particolare, ma solo per un semplice movimento meccanico. < Ti aspettavo da qualche minuto. Come al solito, ecco >. L'espressione del volto diventa buffa, mentre schiaccia l'occhio sinistro e fa una linguaccia verso di lui. Erano diventati inseparabili e capivano il significato di ogni singolo movimento, ogni singola espressione, per cui era diventato facile scherzare.

11:26 Onosuke:
 Come al solito lei è sempre disponibile. Gli prende dalla mano il coprifronte e, con la solita delicatezza che la contraddistingue, glielo lega attorno al bicipite. Ormai sa come mettermelo da quante volte è successo in questi tre anni. Già.. In questi tre anni hanno vissuto quasi tutte le giornate insieme e si sono conosciuti molto bene. Questo li porta sempre a scherzare perchè ognuno di loro sa come comportarsi con l'altro, e il scherzare nel loro rapporto è diventato un qualcosa di genuino. "Non l'ho dimenticato.." risponde a Tenshi con aria scherzosa "infatti.. eccolo qua!" dice ridendo indicando con la mano destra il coprifronte che è appena stato legato al suo braccio. "Comunque oggi si, fa parecchio caldo. Ormai l'estate è nel pieno delle sue forza se così si può dire.". Infatti è da un po' di giorni che la temperatura si è alzata. "Scusami se ti ho fatto aspettare. Solo che a casa non trovavo più la mascherina perchè questa volta l'ha lavata mia mamma e non me l'ha messa al solito posto e lei non era a casa per dirmi dov'era.". Il fatto di averla fatta aspettare gli da parecchio fastidio, infatti si impegna a non arrivare in ritardo. "Ci facciamo due passi? La vista da sopra la testa di tuo nonno" dice ridendo indicando il testone di Hashirama Senjuu che si trova poco più avanti sulla sinistra guardando il fiume "deve essere favolosa. In più non sarebbe la prima volta che lo facciamo. Pensa ai volti di pietra." e ride ricordando quella volta in cui si sono seduti sulle teste degli Hokage.

11:56 Tenshi:
 Ridacchia alla battuta di Onosuke, portandosi il palmo della mano destra davanti alla bocca. Ridere insieme a lui è la cosa che più le piace del loro rapporto. Loro sono così. Si sono aperti l'uno all'altra, senza nascondere nulla. E' un rapporto genuino e tipico di due adolescenti. < Tranquillo, non c'è bisogno che ti scusi! > il tono è squillante e tranquillo e sul volto di lei un altro sorriso fa capolino. Quella frase appena pronunciata è sincera. Infatti a lei non dispiace aspettarlo. E' lui, Onosuke Aburame, ed è fatto così. Lo conosce, sa benissimo com'è fatto. < Va benissimo > dice, continuando a sorridere ed inclinando la testolina rosea sul lato sinistro. < Certo, non è proprio mio nonno, ma va bene lo stesso > ridacchia. Vi è un ovvio legame di sangue tra lei ed il primo hokage, ma entrambi sono separati da molte generazioni. Segue con lo sguardo la direzione indicata dal ragazzo. Un tempo, le statue di Hashirama Senjuu e Madara Uchiha erano integre, l'una di fronte all'altra: a dividerle vi era solo la cascata, questo è come vengono raffigurate le statue sui libri. Adesso, invece, sono rimasti solo due mezzibusti, mentre i resti sono sparsi nei dintorni. La testa di Hashirama, separata quindi dal resto del corpo, si trova sulla sinistra ed è molto vicina al dirupo. Perciò, da lì sopra, avrebbero potuto ammirare la cascata ed il grande lago sotto di loro. < Lo ricordi ancora? >, dice, sorridendo verso di lui. Quello era uno dei loro primi incontri. Erano entrambi piccoli, si erano appena affacciati all'età dell'adolescenza. Eppure, già allora, lei sentiva dentro qualcosa. Un sentimento mai provato prima, che adesso, a distanza di tre anni, conosce bene. Quella volta, si erano abbracciati. La giovane Senjuu non aveva mai abbracciato nessuno fino a quel momento, in cui si è lasciata trasportare dalle braccia di lui e si è fatta circondare dal suo calore. I loro cuori erano entrati in sintonia: avevano cominciato a battere all'unisono, l'uno per l'altra. Lascia andare la presa delle mani, che fino a poco prima erano state tenute congiunte, facendole ricadere lungo i fianchi. Si volterebbe, quindi, verso il capo mozzato del primo Hokage e farebbe qualche passo verso di esso, guardando con la coda dell'occhio Onosuke, qualora la seguisse.

12:17 Onosuke:
 Lei gli dice di non scusarsi, ma per lui farla aspettare non è una cosa per bene. Per fortuna che Tenshi è così.. buona. Segue la ragazza dai capelli rosa verso la testa 'mozzata' del Primo. Proprio un peccato che quelle due state siano state distrutte. Erano un pezzo di storia del villaggio della foglia, così imponenti e belle da lasciare sempre senza fiato, o almeno così c'è scritto nei libri. Gli sarebbe piaciuto vederle dal vivo almeno una volta. "Eccome se me lo ricordo. Come potrei dimenticare." dice alzando la testa al cielo. Neanche una nuvola, proprio come quel giorno. Sono passati da pochi giorni tre anni effettivamente, quindi il periodo era lo stesso di ora. Ma era tutto diverso al tempo. Erano più piccoli, si erano appena conosciuti e non erano a conoscenza di quello che provavano. "Quel giorno ti dissi per la prima volta che potresti diventare Hokage. Ti ricordi?". Quel giorno parlarono di cose molto private. Se lo ricorda benissimo, come fosse ieri. Si abbracciarono per la prima volta e anche questo se lo ricorda come fosse ieri. Fu un giorno speciale quello, il primo sprizzo di legame che con il tempo si è venuto a formare. Intanto si sta dirigendo proprio verso il testone di pietra che si trova affianco alla cascata. Lì avrebbe dato a Tenshi quello che le ha comprato.

12:49 Tenshi:
 Avanza verso il testone, con Onosuke alla sua sinistra. < Certo che mi ricordo. Credi ancora che potrei diventarlo? >. Lui crede in lei, più di quanto non faccia lei stessa. Diventare Hokage è una strada impegnativa e tortuosa. Non sa se un giorno arriverà ad esserlo. Sa solo che quel villaggio lo proteggerà a tutti i costi. Anche con il solo grado di Genin. Lo proteggerà con tutto il proprio corpo e con tutta la propria anima. E' pronta a dare la vita per difendere la propria gente, perché non vuole che qualcuno soffra. Non vuole che qualcuno provi la sofferenza che lei ha dovuto affrontare. Continua a camminare verso quel volto, ormai a qualche metro da loro. < Credi che potrei riuscire a difendere il villaggio? > dice, con tono pensieroso, guardando davanti a sé. < Credi che ne sarei all'altezza? >. Nel frattempo, sono appena arrivati ai piedi del testone di pietra. Andrebbe a piegare le gambe e le braccia verrebbero tese all'indietro. Con una spinta, farebbe un balzo di qualche metro per andare ad atterrare in piedi, sulla testa del primo Hokage. Va a sistemarsi la gonna, per poi sedersi, portando le gambe lateralmente. Guarda Onosuke, ancora sotto il testone. < Per una volta, sono più alta io! > dice, con tono scherzoso, guardandolo dall'alto. Ma non le dispiace essere più bassa. Quando la abbraccia, lei può sentirsi protetta. E può dimenticarsi di tutto il resto. Di tutte le sofferenze. Della solitudine che prova quando è in casa, da sola. Lui la fa sentire... amata. Sì, forse è proprio così. Si sente amata. Ed è una sensazione bellissima. Una sensazione che mai aveva provato. Sta bene con lui ed il loro rapporto, che è cresciuto e si è rafforzato con il tempo, è diverso rispetto ad altri. < Dai, siediti >. Sorride, picchiettando con la mano destra il capo di Hashirama, per invitare l'Aburame a sedersi al suo fianco ed ammirare, insieme a lei, la bellezza della natura che si estende davanti a loro.

14:29 Onosuke:
 "Certo che potresti! Sia diventare Hokage, sia proteggere il villaggio!" dice con voce sicura. Lui crede molto in lei. La ritiene una persona con un animo molto forte. Ne ha dovute passare tantissime e questo l'ha formata molto bene. "Devi allenarti molto ovvio, ma sarebbe un obiettivo alla tua portata. Ne sono sicuro!". Intanto, tra una parola e l'altra, sono arrivati al testone. Vede Tenshi saltare sopra la testa del Primo e da sotto aspetta di vedere le sue intenzioni. "Ehi ehi è una sfida?" risponde con voce da finto offeso. "Guarda che se vengo su.." e si mette a ridere. Sarebbe stato ore a guardarla. Ascolta l'invito di Tenshi "An quindi posso salire anche io? Ho il permesso? C'è posto anche per me signorina Senjuu?" dice sempre ridendo. Ormai scherzano sempre. Allora proverebbe a piegare le gambe e aiutandosi con la spinta delle braccia che proverebbe a estendere dietro il busto, e poi proverebbe con un balzo ad arrivare sopra al testone dove la ragazza si è appena seduta proprio alla sua destra. "Eccomi qua. E ora? Chi è più alto?" dice ridendo e con la mano sinistra accarezza la testa di lei. Così si siede ad ammirare il paesaggio. "Che bello qua!"

15:01 Tenshi:
 E' bello sapere che qualcuno crede in lei, soprattutto se quel qualcuno è Onosuke. Lei... lo adora. Lo ha adorato sin dal primo momento in cui lo ha visto. Ha adorato quello sguardo dorato, quei capelli corvini e anche quella sua mascherina nera, dietro la quale si cela la sua dolcezza. 'Devi allenarti molto ovvio, ma sarebbe un obiettivo alla tua portata. Ne sono sicuro!'. Le parole più belle che la giovane Senjuu abbia mai sentito. < Certo che è una sfida! > dice, con tono scherzoso. < Beh? Che fai se vieni su? > dice, ridendo anche lei. Adora la sua risata. Adora i suoi modi educati. Adora tutto di lui. < Prego, ha il permesso signorino Aburame > dice, assumendo il tono tipico delle cameriere quando servono ai tavoli. Segue, quindi, i suoi movimenti, guardandolo spiccare un balzo ed arrivare proprio alla sua destra. < Hey! > mette il broncio e abbassa lo sguardo, andando ad incrociare le braccia davanti al petto. < Non è giusto, però! >. Torna a guardarlo, mostrandogli nuovamente una bellissima linguaccia. Poi lui poggia la sua mano sinistra sulla testa rosea di lei, carezzandola. Lei riporta le braccia in una posizione normale, poggiando le mani al suolo. Quel gesto la fa sciogliere e sul viso l'espressione buffa di qualche secondo fa sparisce, lasciando lo spazio ad un grande sorriso. Un sorriso che sa di felicità. Perché è così che la fa sentire lui: felice. E, dentro il suo cuoricino, spera che anche lui provi quella felicità quando sta con lei. Lo guarda, ne segue i lineamenti con gli occhi cerulei. E, di nuovo, quelle farfalle prendono a muoversi impetuosamente dentro lo stomaco. Forse... è questo l'amore? E' questo che significa amare qualcuno? Lui si siede poi al suo fianco e lei continua a guardarlo, affascinata. Poi, alle sue parole, guarda il paesaggio davanti a sé. La grande cascata si rigetta frenetica sul dirupo, andando a creare un grande lago. Tutti'intorno, alberi di ogni tipo si estendono a macchia d'olio. E, poi, l'orizzonte. < Già, è davvero bello. Vorrei che questo momento non finisse mai >, si lascia scappare infine. Ormai, d'altronde, è abituata a dirgli tutto ciò che pensa. La mano destra di lei è poggiata a qualche centimetro dal fianco, poco distante di Onosuke. E' posizionata lì di proposito. Forse, quello è il momento giusto per prendersi per mano. O forse, è solo lei che ha bisogno di quel contatto, in quel momento.

15:31 Onosuke:
 "Proprio così. Che non finisca mai." ripete. Effettivamente sente questo. Si sente felice. Ma forse non è solo questo. E ormai questo lo sente da molto, e succede quando si trova insieme a lei. Il sole che splende in cielo si è coperto un po' dalle nuvole e questo rende più vivibile la situazione altrimenti troppo calda da essere obbligati quasi a stare all'ombra. Il rumore dell'acqua è forte, ma permette benissimo di avere un dialogo senza dover per forza urlare. Il paesaggio è spettacolare. Si vede quasi la curvatura dovuta alla forza sferica del pianeta da quanto l'aria è limpida, pulita. Tutto è perfetto quindi è arrivato il momento di consegnarle il regalo. "Avrei qua una cosetta per te e dato che hai fatto la brava te la meriti" dice poi sorridendo a Tenshi e con tono scherzoso come fino a quel momento. Quindi mette la mano destra all'interno della tasca destra dei pantaloni e tira fuori un nastro rosso che può sembrare lungo venti centimetri che al momento sembra uguale a quello che usa per legarsi i capelli e che ora porta legato al polso. "Tieni questo è per te!" e lo stende sulle sue mani che ha aperto con i palmi verso l'alto. Ora si può capire bene di cosa si tratta. Non è un semplice nastro rosso. C'è cucito in carattere corsivo 'Tenshi' con del filo bianco e a legare le due estremità del nastro, che sono state rinforzate con del metallo, c'è una piccola catenina. Questo pezzo di catenina lunga circa cinque centimetri, oltre a servire per poter chiuderlo e metterselo al polso, ha una pietra verde scuro ma acceso che pende a forma di angelo. "Ho letto che il tuo nome significa 'Angelo' vero?". Nel caso la ragazza dovesse rispondere continua. "Dovrebbe avere la lunghezza giusta da permetterti di fare due giri al polso. E in più ti ci puoi legare i capelli. Proprio come faresti con quello" dice indicando il nastro che utilizza di solito.

00:47 Tenshi:
 Il sole è stato coperto dalle nuvole, ma la luce splendente passa attraverso di esse andando a creare sul paesaggio davanti a loro delle zone d'ombra e delle zone di luce. All'orizzonte si intravede il mare cristallino, il quale va a congiungersi con il colore celeste del cielo. Sembra quasi un dipinto. L'attenzione della genin viene attirata da una frase dell'Aburame. E, quindi, si gira verso di lui, incuriosita da quelle parole, con un'espressione interrogativa. < Cos'è? >. Gli occhi di lei sono luminosi e desiderosi di scoprire cosa sia quella cosa per lei. Le labbra sono inarcate verso l'alto, in un tenero sorriso. Probabilmente, se avesse una coda, scodinzolerebbe felice. Segue il movimento della mano di Onosuke, mentre tira fuori qualcosa dalla tasca. Lei allunga leggermente il collo, sporgendosi verso di lui, per cercare di capire cosa stesse prendendo. Visto così, sembrerebbe un nastro rosso, simile a quello che la giovane Senjuu lega sempre al polso destro. Poi, glielo mostra, tendendo entrambe le mani verso di lei. Non è un semplice nastro come quello che già possiede. Con del filo bianco, è stato cucito un nome. E non un nome qualunque: è proprio il suo, Tenshi. Alle estremità, vi è una catenina, dalla quale pende una pietra verde brillante, proprio come il colore dei suoi occhi quando c'è la giusta luce. Questa pietra è a forma di angelo. Quel nastro, sembra essere stato creato apposta per lei. Lo sente suo. < Sì, è così >. Lo sguardo, si sposta sugli occhi dorati di lui. Quelli cerulei di lei risultano lucidi, ma la sua espressione è serena e felice. Lo si può capire dal fatto che in volto ha ancora il sorriso. Non appena Onosuke conclude il suo discorso, lei, senza pensarci due volte, si sporgerebbe di colpo in avanti, gettando le proprie braccia attorno al collo del ragazzo. Affonderebbe il volto tra il collo e la scapola sinistra di lui, mentre alcune lacrime lievi scenderebbero dai suoi occhi, andando a bagnare leggermente la maglia nera di lui e parte del suo collo. Se il genin non facesse resistenza a quell'abbraccio, così spontaneo, inspirerebbe il suo profumo, che come sempre sa di pulito, per poi sussurrare < Grazie >. E' solo una parola, che gli ha già ripetuto miriadi di volte. Ma continuerebbe a ripeterglielo sempre. Perché la sua vita, da quando c'è lui, è davvero migliorata. Perché è felice di avere al suo fianco quella splendida persona. Perché quello, è uno dei pochi regali che ha ricevuto ed è il più significativo tra tutti. < Grazie davvero > sussurrerebbe di nuovo. E resterebbe così, con le braccia attorno a lui ed il volto tra il suo collo e la sua spalla. Non se ne vorrebbe separare più.

01:09 Onosuke:
 La reazione della ragazza non se la sarebbe mai aspettata. L'abbraccio l'ha preso alla sprovvista, ma gli piace moltissimo. Ha ancora tra le mani il nastro, ma automaticamente afferra con la sola mano destra il regalo e successivamente porta le mani dietro la schiena di Tenshi per abbracciarla. "Immagino ti sia piaciuto. Sono proprio contento!". Per lui questo regalo vale moltissimo. Non vedeva l'ora di darglielo. Appoggia la guancia sinistra sulla chioma rosa di lei. Il profumo è quello. Un profumo inconfondibile. Un profumo che gli piace da morire. "Non ringraziarmi. L'ho fatto con il cuore!" risponde. Ed è veramente così. Ci ha pensato per tanto tempo per farle il regalo giusto e appena gli è venuto in mente sapeva che sarebbe stato il regalo migliore. Qualcosa di semplice ma di significativo. Delicatamente dopo qualche secondo cerca di alzarla delicatamente. Nel caso Tenshi si alzasse, si rivolgerebbe a lei tenendole le mani sulle spalle lateralmente e guardandola negli occhi andandoli a cercare nel caso lei tenesse la testa bassa "Che facciamo? Vediamo se ti va bene? Ma intanto asciughiamo queste lacrime. Ok?" dice sorridendo. Così con il pollice della mano destra andrebbe ad asciugare l'occhio sinistro e con il pollice della mano sinistra l'occhio destro. Successivamente prenderebbe il regalo, lo appoggerebbe sulle sue gambe e con le mani scioglierebbe il nodo del 'vecchio' nastro per poterlo sostituire con quello nuovo.

01:37 Tenshi:
 Probabilmente lo avrà preso alla sprovvista. Ma lui subito ricambia quell'abbraccio. < Sì, mi piace tanto > dice, con la voce soffocata dalle lacrime. La guancia di lui va a poggiarsi sulla testa di lei. Si sente protetta. Si sente voluta. Si sente bene. Ed in quel momento, non sa più cosa sia la sofferenza. L'unica cosa che prova è quel sentimento che sente crescere dentro. Quel sentimento che ormai conosce bene. < Mmm! > mormora, annuendo leggermente con il capo. Onosuke lo ha fatto con il cuore. Quel cuore che sente profondamente legato al suo, come con un filo rosso, un filo indistruttibile. Si alza, quindi, quando il ragazzo, con i suoi soliti modi delicati, la allontana. Il capo di lei è chino verso il suolo, mentre il viso è bagnato dalle lacrime. Ma non si vergogna di mostrargliele. Per questo motivo alza il volto, andando ad incontrare gli occhi dorati di lui con lo sguardo. Quegli occhi magnetici, che tanto adora, stanno cercando quelli di lei, che risultano ancora lucidi e arrossati a causa delle lacrime. Le mani di lui sono posizionate sulle spalle di lei, in una tenera presa. < Va bene >. Gli occhi di lui sono sorridenti. Si lascia asciugare le lacrime, chiudendo gli occhi, al dolce contatto con le dita di lui, quasi come se fosse un gesto totalmente naturale. Gli sorride, poi, quando allontana le mani per andare a prendere il regalo che poco prima le aveva mostrato. Lei allunga il braccio destro verso di lui, porgendogli il polso. Lui va a sciogliere il nastro rosso che per molto tempo era stato posizionato lì. E lei lo lascia fare, dicendo < Tienilo tu quello >, riferendosi al nastro 'vecchio'. Quasi come se fosse un promemoria per lui, un 'ricordati di me'. Perché non vuole essere dimenticata da lui. Vuole che lui si ricordi della sua presenza. Che si ricordi di quegli anni trascorsi a parlare e scherzare. Di tutte le missioni fatte fino a quel momento, sia di quelle andate a buon termine, sia di quelle fallite, insieme. Di tutti quei momenti che hanno vissuto l'una accanto all'altro. < E' per non dimenticarti di me > direbbe, alla fine.

01:59 Onosuke:
 Lui dopo aver sciolto il nodo del nastro sente le parole di Tenshi. "Lo custodisco io. Ma ricorda una cosa. Non potrò mai scordarmi di te. Mettitelo in testa." dice sorridendo. Si appresta a legare il nuovo fiocco al braccio destro di lei. Fatto un giro, fatti due giri e la catenina sembrerebbe chiudersi perfettamente. "Perfetto!! Di dimensioni va benissimo." dice e le alza il braccio per esaltare la pietra. "E la pietra dondola bene. Proprio perfetto!". Il suo viso, o quello che si riesce a vedere del volto, sprizza felicità. "Ora tocca a te. Mi legheresti questo proprio sotto al coprifronte?". Ha deciso di metterlo anche lui al braccio per ora il nastro appena ricevuto come dono. Quel momento è qualcosa di speciale. Le sensazioni sono tante: felicità, gioia, spensieratezza.. ma quella più forte di tutte è amore. Aspetta che lei gli dia una mano nel legare il nastro. Nel caso lo facesse, lui le prenderebbe le mani subito dopo aver finito ciò che stava facendo. Gliele prenderebbe con entrambe le sue mani e le porterebbe davanti alle loro gambe. "Vorrei dirti una cosa.. in questi tre anni e poco più che ci conosciamo ti ho conosciuta sempre di più. Tutto è partito da una semplice conoscenza. La cosa si è trasformata ad amici, se così si può dire. Dico così perchè non penso mai di averti considerata un amica perchè sin da poco dopo che ci siamo conosciuti ho provato interesse per te. Ero piccolo all'epoca per capirlo. Ma appunto sono passati tre anni e ho capito molte cose tra cui che mi sono innamorato di te.". Il suo discorso è partito da molto indietro e questo perchè non si era mai trovato in una situazione del genere. Aspetta una risposta da lei. Nel caso rispondesse ricambiando i sentimenti continuerebbe "Allora.. cioè.. possiamo considerarci una coppia?" dice sorridendo. Si capisce che è imbarazzato in questo momento. Cosa che non è mai successa prima con lei. Nel caso non ricambiasse continuerebbe "Ora sai quello che provo. Me lo tengo dentro da un po'.". [END]

02:39 Tenshi:
 'Ma ricorda una cosa. Non potrò mai scordarmi di te'. Quelle parole le arrivano dritte al cuore, che quasi manca un battito. Allora, anche lui non vuole dimenticarla. < Me lo ricorderò > dice, ricambiando il sorriso. Gli occhi cerulei sono ancora lucidi, ma in volto ha una grande felicità. Una felicità inspiegabile, così grande da non poterla contenere. Lui va a legarle al polso destro il nuovo nastro e lei segue i suoi movimenti, senza togliergli gli occhi di dosso. Adora guardarlo. < Sì, è perfetto >. Continua a sorridere e a guardarlo mentre lui, compiaciuto, le alza il braccio, andando ad osservare il dondolio della pietra verde. Gli occhi di lui emanano una luce intensa, mentre pronuncia quelle parole. Si vede che in quel piccolo pensiero ha messo tutto se stesso, anima e corpo. E lei accetta quel piccolo pensiero come il più grande dono mai ricevuto. Il loro rapporto, cresciuto sempre di più in quegli anni, è tutto racchiuso lì, in quel nastro rosso. E lei lo custodirà per bene. < Certo! > dice, felice della proposta. Non pensava che Onosuke lo avrebbe indossato veramente. Credeva che lo avrebbe conservato, magari in un cassetto del comodino della sua stanza. E invece, decide di legarlo anche lui al braccio, confermando il fatto che lui non l'avrebbe mai dimenticata. Prende quindi il nastro, precedentemente indossato da lei e va a legarlo al braccio sinistro del ragazzo, proprio sotto il coprifronte. Quello scambio reciproco, per lei è come una promessa. 'Ti prometto che ci sarò sempre per te', pensa in quel momento la giovane Senjuu. Si allontana poi, di qualche centimetro, per andare a guardarlo negli occhi. Lui, subito, le prende le mani. Un gesto inaspettato, ma tanto desiderato. Le mani di lei, tra quelle di lui, proprio in mezzo ai due. Onosuke comincia a parlarle. E quel discorso è diverso rispetto ai precedenti. E' qualcosa di serio, di importante. E lei lo ascolta, cercando di non farsi sfuggire nemmeno una parola. Lo ascolta estasiata, persa in quelle parole che escono fluenti dalle labbra di lui, seppur nascoste dalla mascherina nera. Sono parole dolci. Parole mai sentite prima. Parole... d'amore. Tutte per lei. Alla fine del discorso, il cuore minaccia di scoppiarle in petto. Prende un lungo respiro, richiamando tutta la forza e tutto il coraggio che ha in corpo. Anche affrontare questa discussione con la giusta calma e la giusta pacatezza, l'avrebbe resa più forte. < Credo che... anche per me sia la stessa cosa. Da quando ti ho visto per la prima volta, ho sentito che in te ci fosse qualcosa di diverso. E, subito, ho iniziato a provare per te uno strano sentimento. Dico strano, perché per me era qualcosa di inspiegabile >. Infatti, non sapeva realmente cosa fosse, non avendolo mai potuto sperimentare. < E questo sentimento è cresciuto con il tempo. Solo adesso capisco cosa sia. E solo a distanza di tre anni posso dire che... sono sempre stata innamorata di te > Lo guarderebbe, andando ad intrecciare le mani con quelle di lui. Il cuore di lei non vuole rallentare. Il battito è così forte da rimbombarle nelle orecchie. E' finalmente riuscita a dirgli tutto ciò che pensava. < Tu che dici? >. Lentamente, va a poggiare la fronte, coperta in parte dalla frangia rosa, su quella di lui. Quel gesto, così delicato e puro è, ovviamente, la conferma di una risposta affermativa da parte della genin. Da questo momento in poi, due nastri rossi legheranno l'un l'altra le vite dei due ninja. [END]

Onosuke e Tenshi si incontrano alla Cascata dell'Epilogo, luogo in cui si erano dati appuntamento. Mentre guardano il paesaggio, Onosuke fa un regalo a Tenshi: un nastro rosso con il nome di lei cucito sopra ed un ciondolo a forma di angelo. Lei, in cambio, gli da il 'vecchio' nastro rosso, indossato precedentemente. Entrambi, infine, confesseranno i sentimenti provati l'uno per l'altra. Un nuovo amore è appena sbocciato.