Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

La Serpe e la Ninfea - Affila le unghie

Free

0
0
con Kouki, Tenshi

15:24 Kouki:
  [Monte] E’ una bella giornata, la giovane serpe non se ne può lamentare proprio per niente… la ragazzina se ne sta seduta sulla cima dei Monti di Konoha, quelli caratteristici, dove i faccioni dei precedenti Hokage sono stati scolpiti. Lei siede sopra a quello del primo Hokage, non perché abbia un qualche significato per lei, lo ha scelto a caso ovviamente. Appare alla vista come una ragazzina estremamente minuta e piccola di statura, appena un metro e cinquanta per un peso davvero irrisorio al limite del sottopeso, eppure sta bene, si sente davvero bene. I lunghi e lisci capelli, corvini e scuri come la notte, sono raccolti in un alto chignon che lascia libere solo due ciocche ai lati del visino, incorniciando, insieme alla frangia, quel viso delicato e pallido. Una ragazzina che si sta appena affacciando all’età dell’adolescenza. I lineamenti sono delicati, morbidi, e gli occhi sono di un giallo quasi dorato, profondi e magnetici, ricordano quelli di un serpente, per ironia. Indosso porta un kimono rosso scarlatto, come il sangue, ornato da motivi floreali dorati, stesso colore che viene ripreso dalla fascia che viene stretta in vita per tenere chiuso il kimono. Sulla fascia vi è la placca in metallo del copri fronte recante il simbolo del suo villaggio: Kusa. Il kimono è corto e dalle maniche lunghe e larghe, le mani ne vengono coperte e sotto di esso indossa dei pantaloncini corti e neri, dal tessuto elasticizzato, mentre ai piedi i classici sandali ninja. Sulla coscia destra il porta kunai e shuriken, mentre in vita, dietro al schiena, il porta oggetti. Non indossa più le sue solite bende, dunque le cicatrici e i segni di bruciature che ha su ogni centimetro della pelle sono decisamente visibili in quelle parti lasciate nude dai vestiti. Gambe orribilmente segnate dunque, così come il petto messo in vista appena dalla scollatura del kimono, e il collo, mentre sulla nuca poco sotto i capelli è inciso col ferro e col fuoco, nelle carni, la scritta: “E-001”. Il viso è intonso e libero da qualsiasi tipo di segno. Ad ogni modo non fa niente di eclatante, se ne sta semplicemente seduta con le ginocchia raccolte al petto, lo sguardo fisso e concentrato sul villaggio sotto di lei nel quale vive, anche se lavora assiduamente a Kusa ovviamente, ma oggi è una giornata libera da impegni e ha deciso di passarla così… a fare nulla, nonostante accanto a lei ci sia, a quanto pare, un blocco da disegno e un astuccino in metallo. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]

15:48 Tenshi:
 Ha bisogno di pensare. Pensare a tutto ciò che le era successo ultimamente, alle persone che aveva incontrato e... alla lettera che Norita le aveva spedito. Quella lettera le è già arrivata da una settimana, ma lei non ha ancora risposto. Non sa come rispondere, cosa scrivere. Pensando a queste cose, esce di casa. Ha davvero bisogno di prendere aria. Chiude la porta di casa dietro di sé e si ferma sull'uscio. Fa un lungo respiro, mentre si guarda intorno. In cielo, il sole è parzialmente coperto da alcune nuvole e questo fa sì che il caldo non sia asfissiante. Indossa un top rosa, a maniche corte; sulla schiena vi è disegnata una ninfea, uno dei suoi fiori preferiti, di colore leggermente più chiaro rispetto al resto del top. Ha dei pantaloni a vita alta, verde smeraldo, stretti alle caviglie e alla vita con degli elastici bianchi. Ai piedi, dei semplici sandali neri da ninja, mentre al polso destro un nastro rosso, legato con un piccolo fiocco. Comincia a camminare, dopo aver deciso dove dirigersi: il miglior posto per pensare è sempre stato quello, il monte dei volti di pietra. I lunghi capelli rosa, lasciati sciolti, ondeggiano da un lato all'altro, a passo con i suoi movimenti. Arriva quindi alla base del monte, pronta a salire su per le scale, fino alla cima. Per un attimo, sta ferma, davanti alle scale e guarda su: tira un altro sospiro, preparandosi alla scalata, che, in realtà, è abituata a fare. Infatti, quello è il suo posto preferito. Lì, riesce sempre a trovare quella tranquillità che le manca. Comincia quindi a salire le scale, a passo veloce. Quando arriva finalmente in cima, si dirige verso la testa del primo hokage. Si blocca, però, quando vede che è già stata occupata da qualcuno: si tratta di una ragazza minuta, più o meno come lei. La guarda attentamente: non è un volto visto lì a Konoha. E' la prima volta che la vede. Ad occhio e croce, avranno quasi la stessa età. Incuriosita, la studia da lontano: occhi gialli e magnetici, capelli corvini, raccolti in uno chignon, che lasciano intravedere dei segni di cicatrici. Guardando meglio, nota che quei segni sono sparsi un po' su tutto il corpo. Fa qualche passo in avanti, in direzione della ragazza. Ne è stranamente incuriosita, ma non sa bene come approcciarsi a lei. Allora cambia direzione, andando verso la testa del secondo hokage. Piega un po' le gambe e, facendo leva su di esse, fa un balzo, accompagnata dal movimento delle braccia. Atterrerebbe con i piedi sul testone, ma perderebbe l'equilibrio, cadendo all'indietro, sul sedere. Le mani, poggiate sulla testa del secondo, risulterebbero un po' graffiate a causa del peso che avevano dovuto sorreggere. Le porterebbe, dunque davanti a sé, rigirandosele. No è comunque niente di grave. Alla fine, si volterebbe verso la ragazza, a qualche metro da lei, sperando che non abbia assistito alla scena.

16:13 Kouki:
  [Monte] Appoggia il mento sulle ginocchia ossute ed assottiglia appena lo sguardo immagazzinando l’aria nei polmoni e trattenendola per un po’, come a depurarli, prima di rilasciarla in un delicato sospiro. Anche la giovane Chunin è lì per pensare, passare il tempo e rilassarsi, nella sua testolina vagano diversi pensieri che vanno dal suo risveglio a Kusa fino a questo esatto momento… tutto quello che ha passato, tutte le sue vittorie e sconfitte, la sua crescita e getta uno sguardo al futuro. In quel futuro c’è il suo Demone ed è sempre un pensiero che la porta ad accennare un lievissimo sogghigno, oltre che a farle divenire, in maniera del tutto involontaria, le gote rosse. Scuote appena la testa per evitare di farsi prendere da troppi ricordi ed emozioni, chiude quindi appena gli occhi per qualche secondo e li riapre per andare a guardarsi intorno in maniera vaga, senza avere l’intenzione di soffermarsi su niente e nessuno… eppure è in quel momento che scorge la figura di un’altra ragazza. E’ leggermente più alta di lei e ha dei lunghi capelli rosa… un colore che non le piace particolarmente, ma che stranamente su quella ragazza non le da poi così fastidio, anzi. La sta fissando, e quindi la giovane serpe ricambia lo sguardo, di certo non sorride, mantiene quella sua espressione distaccata e neutra, ma non fredda per il momento, semmai assorta tra sé e sé. Fanno entrambe la stessa cosa: si studiano a vicenda, cosa che la giovane Yakushi fa di continuo, analizzare e studiare facendosi guidare dalla fredda logica. Non nota nessun tipo di coprifronte sul vestiario altrui, quindi o è un’allieva, o una civile, oppure una kunoichi che per oggi ha deciso di non indossarlo. Non ha quindi abbastanza elementi per giungere a qualsiasi deduzione. La segue con lo sguardo senza perderla di vista nemmeno per un istante, nel suo oscuro silenzio e le labbra pallide strette in quella linea perfettamente orizzontale che si inclina leggermente verso l’alto quando vede quel capitombolo all’indietro della rosina. Non è mai stata brava nelle relazioni sociali, mai stata brava ad attaccare bottone, eppure si sforza sempre ogni volta ed inclina quindi leggermente la testolina da un lato per osservare meglio quella ragazza… a tratti buffa oserebbe pensare. <Ti ho rubato il posto?> assottiglia lo sguardo, quel mezzo sorriso rimane, ha qualcosa di mellifluo e velenoso proprio come le serpi, eppure non si può negare l’educazione e la dolcezza che emana… che siano impressioni vere o meno, non si sa. <Stavi venendo qui, ma hai cambiato direzione di colpo. Immagino ci sia abbastanza spazio per tutte e due.> commenta lieve e torna a guardare il villaggio sottostante. Difficile capire se il suo sia un invito o meno, di certo non è da lei richiedere la presenza e la vicinanza di sconosciuti. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]

16:41 Tenshi:
 Continua a guardare la ragazza, scrutandola, adesso da più vicino. Nota altri particolari, che prima non aveva potuto vedere a causa della distanza. Altre cicatrici. Cosa le era successo? Aveva sempre pensato che la propria infanzia fosse stata un'esperienza terribile, ma adesso ha davanti una ragazza la cui infanzia non sembra essere delle migliori. Anzi, sembra proprio peggio della propria. Anche lei la sta squadrando e sembra proprio che abbia assistito alla scena precedente: un mezzo sorriso, infatti, è impresso sul suo volto. Non sa dire esattamente cosa significhi quel mezzo sorriso. Sembrerebbe divertita... oppure è infastidita? Mentre pensa a queste cose, la ragazza interrompe il filo dei suoi pensieri. < N-no... no, non ti preoccupare > dice balbettando, imbarazzata. Ha ancora quel mezzo sorriso in volto e, ancora una volta, non sa come interpretarlo. < Mi va bene anche questa testa >, con la mano destra, colpisce con due piccoli colpetti la testa del secondo hokage, sulla quale è seduta. La ragazza distoglie lo sguardo, mentre lei continua a guardarla. Solo adesso nota la placca in metallo sulla fascia in vita: vi è recato il segno di Kusa. Distoglie anche lei lo sguardo, verso l'orizzonte. Si sistema, prendendo una posizione adeguata. Incrocia quindi le gambe e poggia le mani al suolo, in direzione delle spalle. Un soffio di vento, le scompiglia per un attimo i capelli. < Quindi sei di Kusa? > domanda scontata, dato che la risposta è già più che esplicita. Ma non sa bene come comportarsi con la gente, non sa bene cosa dire. E' già tanto che sia riuscita a porre una domanda. La guarda, azzardando un sorriso, che potrebbe risultare un po' forzato. E' davvero interessata a quella ragazza, ma l'imbarazzo e la timidezza sono più forti della sua voglia di fare conoscenza.

16:57 Kouki:
  [Monte] Konoha da lassù fa una certa impressione, sembra piccola e i suoi abitanti appaiono come inutili formiche, tutti intenti a correre da una parte all’altra del villaggio, tutti impegnati in qualcosa. Assottiglia lo sguardo tradendo un certo fastidio dai suoi occhi, ma impossibile capire a cosa sia dovuto. Le labbra perdono il mezzo sorriso per tornare a quella linea dritta e orizzontale, perdendo velocemente il leggero buon umore che quella sconosciuta dai capelli confettosi le aveva dato. Chissà… forse questa giornata in realtà non andrà poi buttata via come per il momento crede. Torna ad osservare l’altra ragazza non appena la sente balbettare la sua risposta, fissandola col suo sguardo giallo ed indagatore, manifestando una certa insistenza in quel suo analizzare l’altra. Mette a disagio, certo, soprattutto adesso che il mezzo sorriso è anche scomparso, lasciando spazio a un’espressione che potrebbe sembrare più dura. Tuttavia ecco che i lineamenti si addolciscono leggermente nell’ascoltare che a lei va bene anche quella testa… insomma ognuna ha la sua capoccia e siamo tutti contenti così. Per la giovane serpe tutto può anche finire in quel momento… non ha motivo di continuare a parlare, non sa nemmeno se l’altra abbia voglia di chiacchierare o se sia venuta lì per starsene per conto suo. Non ha nessun motivo per fare amicizia, per così dire, né per fare domande… ma l’altra invece mette in campo una domanda che apre diverse porte. Intanto vuol dire che ella è disponibile al dialogo, e il fatto che abbia fatto lei il primo passo vuol dire che non è un disturbo. Torna a fissarla, intensamente. <Esatto.> il tono di voce della ragazzina non è squillante, ma basso e melodioso, sussurra come un continuo sibilare che però è perfettamente udibile. <Lavoro a Kusa, ma vivo qui a Konoha.> non da’ ulteriori dettagli per il momento, se all’altra interessa sapere di più starà proprio a lei domandare, altrimenti lascia cadere il discorso, non è avvezza a dare informazioni personali non richieste. <Tu invece? Sei un’allieva dell’Accademia oppure hai dimenticato a casa il coprifronte?> ricambia la domanda, più o meno, cercando informazioni per poter iniziare a delineare un profilo della sconosciuta, cercando di essere il più affabile possibile. Nel mentre che attende una risposta le mani vanno invece ad afferrare il blocco da disegno, mentre le gambe si distendono per permettere un buon appoggio al blocco stesso. Esso viene aperto e sfogliato lentamente, mentre lo sguardo torna sul villaggio. <Un’ottima vista, non c’è che dire.> sussurra fra sé e sé mentre si sistema in maniera delicata una ciocca corvina. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]

17:45 Tenshi:
 Con gli occhi, di un azzurro intenso a causa della luce, segue i movimenti della ragazza, che adesso la scruta intensamente. Direbbe che in volto non ha nessuna espressione. Il mezzo sorriso che aveva precedentemente, adesso è scomparso, e gli occhi magnetici la analizzano. Abbassa lo sguardo, per evitare di incrociare quello della ragazza. Una sensazione strana le striscia nello stomaco: si sente immobilizzata, quasi stretta in una morsa da quegli occhi gialli. Il tono di voce della ragazza non è squillante, come ci si aspetterebbe da una figura così minuta e questo la fa tranquillizzare un po'. Alza quindi lo sguardo, portandolo però, non sulla ragazza, ma sul villaggio, proprio sotto di loro. Non riesce a reggere quello sguardo, che sembra scavarle nel profondo. Non sa bene perché provi questa sensazione. Non ci sa proprio fare con le emozioni e con i legami. < Io, sì, sono un'allieva all'Accademia > dice, continuando a guardare il villaggio < tra non molto sosterrò l'esame per diventare genin >. Manca davvero poco a quell'esame, e già può sentire l'ansia salirle in gola. Un brivido le percorre la schiena. E se fosse andato male? Se non fosse riuscita a diplomarsi? Cambia espressione, mordendosi il labbro inferiore con gli incisivi superiori. Stringe le mani, ancora poggiate a terra, piegando le dita e trascinando con il piccolo movimento qualche sassolino. Non è il momento di farsi prendere dall'ansia!, pensa. Cerca di tranquillizzarsi, ascoltando il fruscio del vento tra le foglie e assaporando la calma del posto. Dopo aver fatto un lungo respiro, si gira verso la ragazza, che adesso è intenta a sfogliare un blocco da disegno. Vista così, la ragazza appare tranquilla e dolce allo stesso tempo. Appare, perché non sa dire se lo sia veramente. Quegli occhi, infatti, non infondono nessuna tranquillità. O forse è solo lei che non riesce a capire ciò che le persone vorrebbero trasmettere. Lo sguardo di Tenshi, quindi, cade sul blocchetto tra le mani della ragazza. < Li hai fatti tu quei disegni? > anche questa, una domanda più che banale. Ma che può farci? Sembrerebbe che nessuna delle due ci sappia fare con la gente. O, almeno, è questa la sensazione che sta provando.

18:00 Kouki:
  [Monte] La ragazza non sembra essere a suo agio, come lei pare condividere quella specie di maledizione nel non sapere come rapportarsi con gli altri. Un po’ la cosa la tranquillizza, vuol dire che non è strana, o almeno non è l’unica ad esserlo… tuttavia quell’incontro le fa tornare alla memoria due ragazze ben precise, anche loro di Konoha, anche loro gentili e dolci, ragazze che non vede più da moltissimo tempo e che forse si sono dimenticate di lei, nonostante una di loro era arrivata a considerarla come una sorella. Scuote la testa per scacciare quei pensieri, ma le mani si sono già strette in una morsa ferrea attorno al blocco, e il viso è andato via via a scurirsi fino ad emanare una sorta di rabbia. Rabbia che scompare quasi subito nel sentire la risposta della giovane, come se si fosse ricordata di punto in bianco che si trova davanti a una sconosciuta e deve mantenere una certa facciata. <Oh.> una lieve sorpresa, non si sa se reale o simulata, ma torna a guardare la giovane e le sue reazioni, accennando un lieve sorriso nel vederla distogliere lo sguardo. <Allora manca poco e se tutto andrà bene sarai Genin.> affermazione più che scontata, ovvia. <Ti senti portata verso qualche Jutsu in particolare?> domanda ancora una volta volendo indagare sempre più a fondo sulla natura della sconosciuta. La ragazza sembra nervosa, precipitare in una sorta di ansia come si potrebbe evincere dal movimento delle mani e dal sospiro che viene rilassato, inoltre l’espressione del viso appare leggermente tesa. <Non farti prendere dal panico e andrà tutto bene. La fredda logica è un’ottima compagna dei ninja.> sussurra verso di lei forse cercando di darle un consiglio, di rassicurarla, o forse le sue sono solo parole, chissà, fatto sta che ormai ha detto quel che pensava e ora può tornare a concentrarsi sui suoi disegni. <Si, li ho fatti io. Nel tempo libero mi piace disegnare… fra le altre cose. Tu non hai qualche hobby?> ammette senza problemi e ne approfitta per fare una domanda atta a soddisfare la sua curiosità. <Avevo una mezza idea di intrappolare sulla carta questo villaggio, ma la voglia ha iniziato a calare.> sospira e piega la testolina da un lato e solo dopo qualche secondo torna a fissare la giovane. <Come ti chiami, se posso sapere?> azzarda, la osserva, cerca di raccogliere informazioni senza dare troppo di se stessa invece. Alla fine accenna anche un delicato ed evanescente sorriso, che rende quel visino decisamente più affine all’età che porta, senza sembrare una piccola adulta. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]

18:32 Tenshi:
 Osserva i movimenti della ragazza, adesso persa nei suoi pensieri. Per caso ha detto qualcosa di sbagliato? Il volto di Tenshi assume un'espressione un po' crucciata, mentre pensa a cosa l'abbia fatta agitare. Si tranquillizza un po', quando la ragazza cerca di rassicurarla. Adesso, quell'incontro, sembra quasi un incontro tra coetanee, nonostante non fosse cominciato nel giusto modo. Non risponde alle affermazioni della giovane, ma si limita solo ad annuire leggermente con la testa, continuando a guardarla. In quel momento, la ragazza appare come una normale adolescente. Ma quelle cicatrici e quello sguardo, la tradiscono. < Beh, io... non ho nessun hobby in particolare. Però, mi piace mangiare! >. Nel pronunciare queste parole, agita l'indice della mano destra per aria, cercando di alleggerire un po' l'atmosfera. Poi, dopo aver poggiato la destrorsa sul punto di partenza, fa un grande sorriso, guardandola dritta negli occhi e cercando di sostenere quello sguardo. Eccoli di nuovo, quegli occhi dorati puntati su di lei. Cerca di mantenere il sorriso e un'espressione serena, senza mostrare la strana paura che le serpeggia dentro. < Mi chiamo Tenshi. Tu invece? >. Finalmente la ragazza le rivolge un piccolo sorriso, appena accennato sul volto. "Adesso va meglio", pensa, continuando a sorridere. Avrebbe voluto sapere perché quella ragazza le provochi quella lieve sensazione di disagio, mista a paura. Sapere cosa ha dovuto affrontare fin'ora quella figura così minuta ed esile che ha davanti. Ma, ovviamente, non avrebbe mai avuto il coraggio di chiedere delle cose così personali. Probabilmente non lo avrebbe fatto nemmeno se fossero amiche. < Quanti anni hai? > azzarda una domanda un po' personale. Vuole cercare di capire di più, senza apparire scortese. Spera che la domanda non sia un problema per la ragazza.

14:40 Kouki:
  [Monte] Difficile ormai per lei lasciarsi ancora una volta andare a certi legami, a certi atteggiamenti… relazioni sociali atte a fare amicizia? Non riesce più a farle, ormai le è difficile dare la propria fiducia ad altre persone, è già tanto che è riuscita comunque a sentirsi legata a Kaori ed Az, ed ovviamente al suo Demone. Tre persone, si contano sulle dita di una mano. Cerca però di mantenere una certa facciata, di essere gentile ed educata, affabile e sorridente, così da non dover incorrere a spiacevoli incontri, e questo, almeno per il momento, lo può considerare piacevole. La spontaneità con la quale la ragazza risponde alla sua domanda la lascia però un po’ stupita, e si nota eh, dalla bellissima espressione della giovane serpe, come se cadesse da un pero molto alto. <Mangiare?> uno strano hobby, non lo aveva mai considerato tale… eppure quella semplice affermazione la mette di buon umore, invitando quel suo sorriso a sbocciare ancora un po’. <Non lo avevo mai pensato come hobby…> una leggera risata, ecco che fuoriesce da quelle pallide labbra, sinceramente sorpresa e divertita, per niente per prenderla in giro. <E quale sarebbe il tuo cibo preferito? A me piacciono… i ravioli al vapore, i dolci… la carne secca… e la carne in generale… hm…> ci sta pensando, e anzi si sta lasciando andare, e quando se ne rende conto eccola ammutolirsi di colpo, irrigidendosi come se stesse facendo chissà cosa di sbagliato. Lasciarsi andare… ancora una volta. No, non può permetterselo. Cerca di ricomporsi un po’ di più, lasciando comunque la domanda aperta verso l’altra se mai voglia rispondere sull’argomento cibo. <Io sono Kouki Yakushi.> si presenta anche lei con tanto di cognome, non sapendo se Tenshi conosca il suo clan e possa così associarlo a quello dei Serpenti, ad Orochimaru. <Mh.> borbotta, richiude il blocco da disegno e lo rimette da parte, dunque torna a raccogliere le gambe al petto, forse un segno di chiusura e disagio, tuttavia risponde senza problemi alla domanda, anche se dopo averci pensato per bene. <Credo… intorno ai 13 anni, si.> sussurra sollevando lo sguardo verso il cielo, pensierosa… non ha mai saputo la sua data di nascita, ne tanto meno sa quale sia il suo compleanno, lo ha deciso arbitrariamente e quella sorta di confusione viene tradita dal modo di fare della ragazzina, la quale rigira la domanda verso Tenshi. <E tu? Quanti anni hai?> nient’altro, si limita ad osservarla, in attesa… manco fosse un serpente in agguanto per il lauto pasto. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]

15:11 Tenshi:
 Sembra che, per qualche secondo, sia riuscita a mettere a suo agio la ragazza. Perciò, continua a sorriderle mentre ascolta le sue parole. Quella conversazione sembra proprio un'altalena. Sì, un'altalena che va verso su, per poi ricadere verso giù. Proprio come le sensazioni che Tenshi ha dentro in quel momento. Non sa definire bene quello stato d'animo, il disagio che si confonde e si mescola con una punta di gioia e freschezza, causate dal fatto di essere riuscita a parlare con qualcun'altro che non sia il solo Onosuke. Certo, è probabile che non riuscirà mai ad aprirsi del tutto con la persona che ha di fronte, ma pensa che questo sia un buon inizio, nonostante tutto. < Mi piace il ramen! E qualsiasi dolce. Però... > porta l'indice e il pollice della mano destra sotto il mento, alzando lo sguardo per aria, quasi fosse un pensatore greco < i ravioli al vapore e la carne non scherzano mica! > fa una risatina anche lei, che però si blocca quando vede l'espressione nel volto della giovane cambiare, ritornando di colpo seria. Sì, è proprio un'altalena. La mano destra torna lentamente al proprio posto, sul suolo, mentre, in viso, il sorriso scompare del tutto. Distoglie lo sguardo per un attimo, tornando a guardare il villaggio, per poi tornare sulla ragazza. Sembrerebbero due disadattate, che hanno tanto da raccontare, e che, per un motivo o per un altro, non riescono a farlo. In quel momento sente quella ragazza così vicina a sé, quasi da poter comprendere in qualche modo ciò che ha dovuto affrontare. < Yakushi... > sussurra fra sé e sé, con un filo di voce, quasi impercettibile. Il nome di quel clan non le è nuovo. Mentalmente, lo collega ad Orochimaru, ma non ne ricorda tutta la storia. I suoi nonni poi, le avevano raccontato ben poco riguardo alle storie dei clan. Sentendo poi l'età della ragazza, prova dentro di sé una leggera confusione. Per quanto minuta possa essere Kouki, non avrebbe mai detto che fosse più piccola di lei. Insomma, sembra così matura per l'età che ha. Lei, invece, al confronto, è ancora una bambina. E poi, cos'è quel 'credo'? Fa una faccia un po' stranita, aggrottando leggermente le sopracciglia. Decide di non fare domande riguardo alla risposta della giovane. Non crede di averne il diritto. < Io ne ho 14 >. L'espressione del viso torna normale e, in quel momento, non esprime nessuna emozione in particolare.

15:29 Kouki:
  [Monte] In un attimo le emozioni della giovane Yakushi possono cambiare. Un attimo prima potrebbe risultare affabile e quasi allegra, l’attimo dopo eccola ricadere nel suo silenzio, nel suo baratro personale. Non si sa bene come prenderla, persino lei stessa ha iniziato a conoscersi da poco, cercando di far collidere le sue personalità dentro di lei… si, è un bene che Tenshi non l’abbia conosciuta anche quando Mirako ed Heiko erano dentro di lei, quelle personalità multiple che ogni tanto le mancano. Mirako soprattutto. Posa ancora una volta lo sguardo sulla ragazza, la fissa, l’ascolta, fa sue tutte quelle informazioni che le vengono date. <Il ramen.> sui dolci si trovano in accordo, ma sul ramen non saprebbe proprio esprimersi. Ne ha mangiato poco e per come è fatto il suo corpicino non riuscirebbe nemmeno a mangiarlo tutto. Un altro accenno di sorriso, piccolo, etereo. <Ho mangiato della carne molto buona. E i ravioli al vapore che va mia madre sono spettacolari.> una piccola affermazione, ma ha appunto detto troppo, meglio rintanarsi nel suo personale scudo e non azzardarsi ad aggiungere più niente. Rimugina su un bel po’ di cose ora, guarda lontano, abbassa poi lo sguardo sul villaggio e presta orecchio nel caso la ragazza voglia parlare ancora o aggiungere altro alla loro discussione. Ripete semplicemente il suo cognome, e la ragazzina si limita ad annuire lentamente, senza aggiungere altre parole a riguardo. Torna a guardarla per osservare, attenta e curiosa, la sua reazione alle parole appena espresse e nota quella confusione che sarebbe anche normale avere dopo una simile affermazione. Il sorriso ecco che torna a fare capolino tra le labbra pallide della giovane Chunin, andando ad inclinare un poco la testolina da un lato. Lentamente, e in silenzio, si alza dalla sua posizione, e passo dopo passo si avvicinerebbe a Tenshi, sconfinando sulla testa scelta dalla rosina. Si fermerebbe a poca distanza da lei rimanendo in piedi, con lo sguardo fisso e il capo leggermente abbassato dato che essendo l’altra seduta, vi è una leggera differenza di altezza ora. Il sorriso rimane… quel sorriso enigmatico, labile, accompagnato dagli occhi profondi e indagatori, creando un mix variegato di instabilità. Come se potesse bastare una sola parola sbagliata o un gesto troppo avventare per far scattare in avanti la testa della serpe. <Quale pensi che sia… il tuo posto, qui?> una domanda semplice e allo stesso tempo difficile… non si sa dove voglia andare a parare, non si sa nemmeno il perché lo abbia chiesto o cosa intenda dire. Solo una domanda, cosa mai potrebbe andare storto con un sorriso come quello che sta mostrando? [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]

16:09 Tenshi:
 'I ravioli al vapore che fa mia madre sono spettacolari'. Quella frase le risuona nella testa, portandola a perdersi nei propri pensieri. Non risponde, infatti, alle parole della giovane, prendendo invece un'espressione crucciata. Gira il volto e guarda giù, gli occhi fissi sul proprio villaggio. Si è sempre chiesta come fosse avere una madre accanto. Non era stato male, certo, crescere con i propri nonni, ma quando parlava con i coetanei, si rendeva conto che l'amore di una madre era proprio quello che le mancava. Chissà come sarebbe stato se sua madre non fosse morta in quell'istante. E' sicura che la sua vita e la sua personalità sarebbero state completamente diverse, anche se non sa bene che piega avrebbero preso. Può solo immaginare cosa significhi avere una madre accanto, ma, in realtà, è una di quelle cose che non potrà mai comprendere a pieno. Torna poi con lo sguardo sulla ragazza, ricordandosi di non essere sola in quel momento. Adesso Kouki ha di nuovo un sorriso in volto. Stavolta, sembrerebbe un sorriso sincero, tradito però da quegli occhi gialli e penetranti. Ancora una volta, non riesce ad interpretare quell'espressione. Magari vuole solamente essere amichevole con lei, o magari sta semplicemente tramando qualcosa. Non lo capisce. La vede poi alzarsi e avvicinarsi verso di lei. La deshi si irrigidisce un po', mentre segue con gli occhi i movimenti della ragazza, non sapendo come interpretarli. Non sa se avere paura o essere felice. Le persone, non riesce a capirle. Non ci è mai riuscita. Eppure, proprio un momento fa, sentiva di starsi avvicinando un po' al cuore della ragazza. Ma neanche in quell'istante riesce a comprenderla del tutto. L'espressione e i passi leggeri di Kouki, fanno crescere in lei il disagio. Ecco che, ad un certo punto, la ragazza si ferma a qualche centimetro da lei. Quindi, alza leggermente il capo, per guardarla dritta in volto. Prende a mordersi il labbro inferiore con gli incisivi superiori, mentre guarda l'espressione enigmatica della giovane. Ascolta poi ciò che ha da dire. Il suo posto... qui. Qual è? Qual è il suo posto lì, a Konoha? Ne ha uno? Abbassa il capo, voltandosi di scatto a guardare ancora una volta il villaggio. Quella domanda, è una domanda difficile per lei. Per lei che non si è mai sentita adatta. Mai sentita a proprio agio fra la gente. E in quel mondo nuovo, nel quale si appresta ad entrare. Il mondo dei ninja. Di colpo, un pensiero, come un fulmine a ciel sereno, le attraversa la mente. La lettera. Quella lettera che suo padre, non molto tempo fa, le ha mandato. Si agita. Un tremolio percorre le dita delle mani. Solleva da terra quest'ultime, stringendole l'un l'altra, con le braccia poggiate sulle gambe, ancora incrociate. Basta così poco, per metterla in agitazione. Per farle perdere quel poco di tranquillità che era riuscita quasi a raggiungere. Scoprire dell'appartenenza al clan era stato terribile. E quella domanda, posta dalla ragazza, le riporta tutto alla mente. Morde con più forza il labbro inferiore, cercando di formulare una risposta. < Io... > si blocca, abbassando lo sguardo e facendo un lungo respiro < non lo so. Non l'ho mai saputo >. Il tono della voce è tremante, quasi spezzato. < Però una cosa la so > porta lo sguardo nuovamente verso il villaggio. < Voglio aiutare la gente >. Non importa chi. Non importa in quale situazione si trovino. E non importa neanche il fatto che lei non sia brava nel sapersi rapportare e nei legami. Sa solo che vuole aiutare le persone. Aiutarle... a non sentirsi sole, come si sente lei. Non aggiunge altro alla propria risposta e continua a guardare quel villaggio, sotto di lei, al quale non si è mai sentita di appartenere. Ma per il quale, nonostante tutto, darebbe la vita.

16:37 Kouki:
  [Monte] Non può sapere cosa frulli nella testa della ragazza… lo vorrebbe tanto, anche se quegli occhi possano dare l’idea di strappare l’anima delle persone per guardarci dentro, ma no… non è ancora in grado di leggere nel pensiero. Ma una cosa può farla: osservare e valutare. Vede quella ragazza incupirsi, irrigidirsi per qualcosa che la giovane serpe ha detto. Non sa cosa di preciso, ma devono essere state parole che hanno avuto un certo peso su di lei. Sorride. Avrebbero così tanto da condividere… lei che all’effettivo è nata da pochi anni rispetto all’età che ha, lei che si è ritrovata a vivere per strade di Kusa, senza famiglia, senza nessuno al mondo. Lei che, come Tenshi, non ha mai saputo cosa significasse avere una madre e un padre… solo ora può saperlo, essendo stata adottata, eppure ancora non può capirne il reale e profondo significato. Gelosia, possessività, egoismo, la volontà di avere quelle figure solo per sé. Insomma sta ancora imparando… eh, si, ci sarebbero così tante cose che entrambe potrebbero condividere, ma nessuna delle due si azzarderà veramente a farlo. Non oggi almeno. Quello che ora le interessa di più è ormai la risposta della giovane alla sua domanda… sorride mentre si avvicina a lei, sinuosa come una vipera, muovendosi lentamente fino a fermarsi nei suoi pressi. La domanda viene fatto e l’occhio critico ed indagatore si sofferma su ogni singola reazione della giovane dai capelli rosati. Abbassa lo sguardo, le dita tremano e le stringe l’un l’altra, inizia a parlare ma si blocca. Lei sembra a disagio, sembra che abbia scatenato in quella ragazza qualcosa che non la fa sentire sicura. Una domanda semplice… eppure difficile. Il sorriso della Yakushi si affila sempre di più, un sogghigno sottile, sghembo, che viene accompagnato dal movimento della ragazzina che ricomincia a camminare molto lentamente. Il percorso che compirebbe sarebbe quello di passare alle spalle della giovane Tenshi, come un predatore. Non distoglie lo sguardo da lei e continua ora ad osservarle la nuca, trovandosi appunto alle sue spalle… è un gioco per la Chunin, un gioco davvero divertente. Ascolta… non ha mai saputo quale sia il suo posto in questo luogo, in questo mondo. E’ una ragazza che ancora deve conoscersi e autodefinirsi, come lo era anche la corvina un tempo. Lo comprende molto bene. <Vuoi aiutare la gente?> sibila quella domanda in un sussurro riprendendo la lenta marcia per tentare di aggirare la ragazza e portarsi al lato opposto a dove era prima, praticamente aggirandola. Si ferma, mantenendo sempre lo sguardo su di lei, un tono il suo che risulta indecifrabile. <Tutta la gente? Quella buona… quella cattiva?> melodioso il mondo in cui parla, insinuando quella sua voce nelle orecchie altrui come un mantra, una piccola nenia, come un serpente incantatore. Perché ora si sta comportando in questo modo? Perché ora ha deciso di essere così? Non ha un vero motivo, non ha una vera e propria linea di condotta… è volubile, come quando è con il suo Demone, e se ora trova divertente e stimolante fare così, allora lo fa. Del resto dentro di lei hanno dimorato diverse personalità. <In che modo vorresti aiutarla la gente? Quale pensi che sia la tua strada? Perché sai… sei tu che decidi quale sia il tuo posto nel mondo. Non lasciare assolutamente che sia qualcun altro a deciderlo per te.> ed eccolo qui un altro consiglio mascherato da parole buttate a caso. Ora ancora si muoverebbe… piegherebbe le ginocchia per accucciarsi affianco a Tenshi, ora vicinissima, assottiglia lo sguardo ed ammorbidisce i suoi lineamenti in maniera dolce. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]

17:16 Tenshi:
 Continua a guardare il villaggio, con mille pensieri in testa. Il villaggio, che l'ha sempre trattata come un'estranea. I suoi nonni, che l'avevano sempre trattata bene, tenendola, però, lontana dal mondo dei ninja. I suoi genitori, che non ha mai conosciuto. La lettera di suo padre. Il clan. Tutti i pensieri confluiscono in quest'ultimo. Avrebbe provato a farsi accettare dal proprio clan. Ci avrebbe provato a tutti i costi. Per cercare di essere qualcuno, e non chiunque. Ma, allo stesso tempo, ha paura. Paura di essere messa da parte ancora una volta. Quell'incontro ha preso una strana piega. Strana a tal punto da non poterla definire, in realtà. Eppure, sembra tutto così normale. Così spontaneo. Non sa spiegarsi il motivo. Dipenderà dal fatto che la sua normalità è sempre stata diversa da quella degli altri. Sente la voce di Kouki provenire da dietro le sue spalle, accorgendosi, così, solo adesso, che la ragazza si era spostata. Il suo tono di voce è sibilante, quasi strisciante... come un serpente che si muove tra le viscere. < Sì, voglio aiutare la gente > sussurra, pronunciando nuovamente le stesse parole, mentre lo sguardo è fisso sul villaggio. Sente i leggeri passi di Kouki, che prende a muoversi nuovamente, posizionandosi sul lato opposto rispetto a prima. Sembra come se fosse un serpente, che aggira la propria preda, prima di fiondarsi su di essa e stritolarla. Ed è così che si sente la deshi. Una facile preda, senza difese. Le parole della ragazza penetrano nella testa e in tutto il corpo. Sente lo stomaco come stretto in una morsa mortale, dalla quale non può liberarsi. Tutta la gente? Proprio tutta? In quel momento non riesce a trovare una risposta adatta ed è come immobilizzata. Resta lì, ferma, lo sguardo fisso in avanti, le mani ancora tremanti. Non riesce nemmeno a guardarla. Sta scavando a fondo, dentro di lei. Sta facendo emergere tutte le domande, tutti i dubbi, tutte le incertezze che ha nel proprio cuore. Si sente debole. Non sa dove appigliarsi. E' come se il suolo fosse sprofondato e lei stesse precipitando nel vuoto. 'In che modo vorresti aiutarla la gente? Quale pensi che sia la tua strada? Perché sai… sei tu che decidi quale sia il tuo posto nel mondo. Non lasciare assolutamente che sia qualcun altro a deciderlo per te'. Queste parole le arrivano all'orecchio come se fossero colpi di cannone. E, di nuovo, quella sensazione di precipitare nel vuoto, stavolta accompagnata da una sensazione che un sapore amaro: la sensazione di morire dentro. Di essere fragile. Si sta sgretolando, come se fosse una lastra di vetro alla quale sia stata data una martellata. Ha gli occhi spalancati, il respiro corto. La ragazza adesso si accuccia proprio accanto a lei. Qual è il suo scopo? Perché si sente una sua preda? Perché sente che la sta stritolando nel profondo? Perché le manca l'aria? < Sono io che decido quale sia il mio posto nel mondo >. E' l'unica cosa che riesce a dire. Ripete le parole della ragazza, quasi meccanicamente, con lo sguardo perso... nel vuoto. Non c'è più il villaggio. Non c'è più l'orizzonte che si staglia davanti a sé. Non c'è più niente. Solo... il vuoto. Un incolmabile vuoto.

17:38 Kouki:
  [Monte] Quella ragazza è la sua preda per il solo semplice fatto che ha voglia di giocare con lei. Insomma essere brava, educata e gentile va bene, per carità, una parte di lei lo è… ma una parte di lei è anche Mirako. Egoista, possessiva, volubile, velenosa, le piace giocare con le persone. La Yakushi è tutto questo, ed è riuscita a mettere insieme i suoi pezzi e con loro un carattere vasto e completo, che potrebbe sembrare variabile e imprevedibile. Ora gioca, sta giocando col cibo. La vede immobile, senza fiato e tremolante; lo sguardo perso nel vuoto ad osservare il villaggio, o forse ora sta osservando se stessa? Osserva il baratro dei suoi pensieri, oppure sta realmente prendendo in considerazione le sue parole? Inclina la testolina da un lato per osservare il volto di quella ragazza da una prospettiva diversa, un’angolazione che le permette di comprendere in altra maniera. Vede quella ragazza sbriciolarsi davanti ai suoi occhi e non sa nemmeno il perché. Buffo, no? Lei ha detto qualche parola e per puro caso ha toccato delle corde estremamente importanti per Tenshi… il fatto è che non ha bene in mente quali siano. O forse è la sua presenza? Accentua quel sorriso e nel vederla persa allungherebbe le proprie manine verso il viso della ragazza dai rosa capelli. Se ci riuscisse andrebbe a prenderle il volto posandole le mani sulle guance e cercando di voltarle dolcemente il capo affinchè la guardi negli occhi. Il suo tocco è gentile, morbido… eppure così insidioso. Se riuscisse a voltarle il capo e a fissare i suoi gialli occhi in quelli cerulei della ragazza, allora la osserverebbe a lungo, cercando di carpire i profondi segreti della sua anima così all’apparenza tormentata. <Perché stai tremando?> una domanda più che legittima per chi, come lei, non ha compreso quale sia il punto di rottura di quella deshi. <Sei tu che decidi, esatto.> forse è tutto riconducibile al suo posto nel mondo, ma non può averne la certezza. <Ma mia cara…> si umetta le labbra lentamente con la punta della lingua. <… devi imparare a tirare fuori le unghie, o questo mondo ti schiaccerà. Ti soffocherà. Ti ritroverai a fare scelte, decidere tra la vita e la morte, decidere chi dovrà vivere… e chi dovrà morire.> le sta mettendo in mano tutta la realtà, ora lo fa per vedere le sue reazioni e allo stesso tempo renderla consapevole. E’ come se la volesse aiutare, eppure si diverte anche a vederle addosso certe reazioni. <Perché anche se vuoi aiutare tutti, ti renderai presto conto che non sarà possibile. Arriverà il giorno in cui sarai costretta ad uccidere per evitare di essere uccisa… e beh… quello significa fare del male. Non importa verso chi punti il tuo kunai.> solo ora le lascerebbe il viso e si riporterebbe in piedi, volge lo sguardo verso il villaggio, gli occhi stranamente distanti e incupiti ora, come se il gioco fosse venuto meno di colpo. Le braccia vengono lasciare debolmente distese lungo i fianchi e non le rimarrebbe altro che l’attesa di quello che seguirà le sue parole. [Chakra: On][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 kunai con veleno tossico C sulle lame – 3 shuriken – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 4 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici curativi e 5 tonici curativi speciali – 5 tonici recupero chakra e 5 tonici recupero chakra speciale – 6 veleni composto speciale – 6 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C – Sigilli: un sigillo potenziante Taijutsu speciale – un sigillo potenziante Ninjutsu speciale]

18:08 Tenshi:
 Quella ragazza è come un turbine. Un turbine che trascina la deshi in luoghi oscuri del proprio passato. Nelle vie buie che ha dovuto attraversare. Nelle strade sperdute della propria personalità, così debole. Ecco, quindi, che le mani della giovane si allungano, toccandole il viso, per poi prenderlo e voltarlo con delicatezza. Ma è una delicatezza... fredda. Distaccata. E' la delicatezza di un demone, oserebbe dire. E lei, non riesce a fare resistenza a quel movimento. L'unica parola che le viene in mente è: debole. Lei, lei è una debole. Una debole che ha sempre accettato tutto. Che ha sempre accettato che venisse trattata come una reietta da chiunque. Che ha sempre accettato la propria solitudine. E non si è mai opposta a tutto questo. Solo adesso lo comprende. Solo adesso comprende di non aver fatto nulla per migliorare la propria condizione. Una condizione... di debolezza. Punta lo sguardo verso gli occhi della ragazza, vicinissimi ai propri. Sono gli occhi di un serpente, gialli e lucenti, nei quali si può intravedere un pizzico di piacere, se non addirittura euforia. Sta giocando. E' una giostra che gira, senza fermarsi un attimo. E lei non può fare altro che stare al gioco. Essere girata, come una trottola. Quelle di Kouki sono parole dure. Ma infondo, sono parole vere. E' onesta. E probabilmente vorrebbe solo darle dei consigli, nonostante i suoi modi. Ma in quel momento non riesce a coglierli. Non riesce a capire le sue parole. Cosa c'è di male nel voler salvare le persone? Non lo capisce, nonostante la ragazza le stia spiegando come stanno veramente le cose. Gli occhi si spalancano ancora, via via che la ragazza continua il suo discorso. Le manca l'aria. E' una debole. Finalmente la ragazza lascia la presa. Si porta la mano destra al collo, riprendendo a respirare normalmente adesso. Si volta a guardare il proprio villaggio. E' davvero disposta a fare del male? A puntare un kunai? Come avrebbe potuto salvare le persone allora? Un'altra domanda, però, le risuona nella testa, più delle altre. < Perché sei diventata questo? >. Ha ancora lo sguardo perso nel vuoto, con gli occhi stretti in una fessura, ma le parole escono dalla bocca senza restrizioni, senza ostacoli. Il tono è pacato, tranquillo. Non sa dove abbia trovato il coraggio per porre quella domanda. E non sa nemmeno come il proprio tono di voce possa risultare così tranquillo. Sa solo che quella ragazza sa bene cosa sia il dolore.

18:25 Kouki:
  [Monte] Se solo sapesse cosa gira nella testolina di quella ragazza, allora saprebbe che il suo intento è stato parzialmente raggiunto. Farle comprendere se stessa, farle comprendere cosa dovrebbe fare. Che sia debole è solo una sensazione che è giunta alla Yakushi attraverso il modo di parlare e di fare di Tenshi, sensazioni e conclusioni alla quale è arrivata solo osservandola. Comprendere se stessi è il primo passo, il successivo è quello di scuotersi, tirare fuori le unghie e reagire. Questa è la seconda parte del discorso che vorrebbe far comprendere alla ragazza, ma non sa se tali parole siano giunte. Le parole della Yakushi sono dure, lei si sta divertendo, è vero, come potrebbe mai negarlo? Eppure allo stesso tempo è come se volesse aiutare quel piccolo germoglio. Nessuno ha mai detto che la Chunin fosse una persona semplice. Riesce a voltarle dolcemente il viso, riesce a puntare i suoi occhi in quelli di lei e riesce a parlarle in maniera chiara, gustandosi quel momento di perdizione. Spera davvero che sia arrivato alla mente della giovane, ma anche se non fosse è sicura che avrà tempo per rimuginarci sopra. <Pensa a quanto ti ho detto.> così lascerebbe la presa, accarezzando velenosamente il viso dell’altra e tornando eretta e fissare il villaggio, ora cupa. Distante anni luce, come se la sua voglia si sia placata all’istante. È stanca, vuole tornare a casa. Attimi di silenzio nei quali esclude la presenza di Tenshi, pensa solo a sé, alla strada che dovrà fare fino a casa e a quello che le spetterà una volta giunta. La domanda della giovane deshi però fa nascere sulle sue labbra un amaro sorriso, triste. Svuotata, lontana, e intanto pondera quella semplice domanda dalla risposta decisamente complicata. <Perché ciò che ci accade ci forma, ci plasma. L’ambiente in cui cresciamo ci instrada verso un determinato comportamento. Sono figlia del dolore e della violenza, quella che sono ora lo devo solo a chi mi ha fatto questo.> tremendamente seria, astiosa, ovviamente allude alle miriadi di cicatrici e bruciature che porta sul corpo, ma oltre a quelle c’è ben altro che l’ha distrutta nel profondo e nell’animo, così tanto da aver creato in lei diverse personalità. <E poi… chissà… ci sarà anche una componente genetica.> torna quel piccolo sogghigno… del resto è stata pur sempre creata dai geni di Orochimaru. Un esperimento fallito, ma ha pur sempre in lei il suo personale DNA. <Perdonami.> si volta di colpo con in viso un sorriso decisamente sincero e diverso da quelli mostrati fino ad adesso. <Ora devo andare, ma spero di rivederti ancora. Magari mi potrai mostrare le unghie che nel frattempo affilerai, nh?> non dice altro, come è arrivata se ne va, tornando sulla prima testa per recuperare il blocco da disegno e l’astuccino in metallo, eventualmente, se l’altra avrà da dire qualcosa in risposta, lei l’ascolterà prima di andarsene dal monte e dirigersi verso casa. [end]

18:45 Tenshi:
 Ci pensa, a quanto ha detto la ragazza. Non sarà facile digerire quelle parole, ma sa che corrispondono alla verità. Pura e semplice verità. Verità che in quel momento è difficile da accettare. Forse, è dovuto alla sua giovane età o forse alle poche esperienze che ha avuto nella vita. Di certo, sa che quella ragazza ne ha dovute affrontare tante, troppe. Muove le gambe, portandole al petto. Vengono completamente accerchiate dalle braccia. Si chiude quasi fosse un riccio. Medita quelle parole, che probabilmente non dimenticherà mai. Come non dimenticherà mai quel loro incontro. Poi, ecco arrivare la conferma dei propri pensieri. Kouki sa bene cosa sia il dolore. Più di lei. Ma, al contrario, in un certo modo, è riuscita a reagire... a tirare fuori le unghie. E' seria nel pronunciare quelle parole. Lei non risponde. Non se la sente in quel momento. L'unica cosa che fa, è poggiare la testa sulle ginocchia davanti a lei, per chiudersi ancora di più in se stessa. < Le affilerò. Promesso > parole flebili, escono dalla bocca come un sussurro, mentre guarda la ragazza sfoggiare un sorriso, decisamente diverso dai precedenti. E' un sorriso sincero, adatto ad una ragazzina. Anche se, in realtà, ha ben poco di una ragazzina. Le esperienze, il dolore, le cicatrici... sono tutte segno di un'infanzia mai vissuta e di una maturità raggiunta troppo presto. Dopodiché, la ragazza se ne va. Lei, invece, resta lì, immobile, rannicchiata su se stessa. Ha troppi pensieri per la testa. Ha troppe domande alle quali dare una risposta. Troppi dubbi irrisolti. Troppe debolezze da colmare. Tira un lungo respiro, ripensando a ciò che è appena successo. Le mancano le forze. Si sente distrutta. Eppure era solo una semplice conversazione tra coetanee. [ END ]

Un semplice incontro tra coetanee, Kouki e Tenshi, che sfocia in un piacevole gioco per la serpe e un viaggio verso le strade più oscure della mente della giovane dai capelli rosa.
Dei consigli vengono dati e anche delle verità, infine la serpe se ne va lasciando una distrutta Tenshi sperando che affili le sue unghie per affrontare il mondo.