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Il Buono, il Brutto ed il Cattivo

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con Rasetsu, Jikan

15:56 Jikan:
  [Monti ardenti] Talvolta si arriva a fare cose che mai ci si sarebbe aspettati di compiere. Quest'oggi Jikan non è nei campi a raccogliere le pesche per un signore anziano, non si aggira per le strade del terzo cerchio a cercare casa, non si reca in libreria per prelevare dei libri. Oggi è impegnato in quello che si può definire come un eremitaggio, ergo del tempo lontano dalla vita quotidiana con lo scopo di comprendere, talvolta di concentrarsi su un singolo obiettivo. Il suo è quello di avvicinarsi ancora una volta, e ancor di più, a quel che reputa più disumano possibile. Strano, non è vero? Osserva ciò che è bizzarro e non può fare a meno di non provarlo, sperimentarlo, toccare con mano. Questo interesse, tuttavia, non è l'unico fattore ad averlo spinto fin qui, fino a queste montagne dall'altezza inquantificabile, ce n'é un altro, più personale se vogliamo, e riguarda i suoi familiari. Ora, togliamoci subito questo dente: no, non sono morti, probabilmente stanno benissimo e non si può nemmeno dire che non gli volessero bene. Si prendevano cura di lui e, proprio per questa ragione, lo hanno mandato a Kusa, da Ame. Si potrebbe filosofeggiare un'ora sui conflitti che il clan Kakuzu ha dovuto affrontare in quel della pioggia, tuttavia non sarebbe importante. Egli, a dire il vero, non è affatto certo se la loro natura combaci con quella sua attuale, cioè l'essere un Kakuzu, tuttavia ha dei sospetti. Ebbene, che motivi avrebbe per provare rimorsi nei loro confronti? In realtà ce ne sono e sono sufficientemente corposi, tanto da spingerlo a proseguire in certi interessi. Costoro, secondo lui, erano ricercati. Questo spiegherebbe il desiderio di allontanare il figlio e "segregarlo" in un luogo più sicuro. Ed ecco, dunque, che nasce la volontà di dar da loro la caccia. Ma come, direbbe qualcuno, non sono i suoi genitori? Certo ma non dimentichiamo che Jikan è uno shinobi e, pur essendolo diventato per curiosità, ha sicuramente un proprio ideale di giustizia. Dare la caccia a chi si nasconde, addentrarsi nel mistero per scoprire la sua essenza. Anche in un mestiere come quello del cacciatore di teste si ripresenta il fattore curiosità e dedizione, in questo caso. Si tratta di raccogliere informazioni, seguire le tracce, comporre pezzo per pezzo un puzzle più grande e arrivare a una conclusione. In questa tratta egli non è di certo arrivato impreparato. Con sé ha uno zaino in cui sono contenuti alcuni viveri - che tuttavia differisce dallo zaino usato dai ninja - inoltre si è procurato nuovi guanti, schinieri e vambracci. Il vestiario è il medesimo, con qualche variazione per sopportare il clima: maglietta a maniche corte verde, pantaloni neri arrotolati e sandali di legno sotto i piedi. Sembra strano che lui non sia scalzo, tuttavia è sufficientemente intelligente da capire che aggirarsi in una zona ricca di pietra lavica a piedi nudi non è una buona idea. Muoversi in quella zona non è affatto facile, peraltro conviene che, richiamando il chakra, possa farlo più facilmente. Ergo una mano viene portata verso il suo plesso solare a formare un mezzo sigillo, mentre lui entra in comunione con sé stesso. Le due energie, prima quella spirituale la cui sede è nella mente e poi quella fisica, che origina in ogni cellula, vengono visualizzate. Successivamente, in un atto a lui noto, verrebbero rilasciate e fatte mescolare tra di loro, cosicché lui possa richiamare il chakra e farlo fluire nei suoi tenketsu. Presupponendo la riuscita avrebbe continuato il suo cammino. [3/4 tentativo richiamo chakra][IN caso chk on: 30pt.][Guanti, Schinieri, Vambracci][Porta shuriken e kunai: 2 shuriken, 2 kunai][Porta oggetti: 1 fuuda con tronchetto sigillato, 5 fumogeni, Pennello e Inchiostro, 2 fuda vuoti]

Ai confini del mondo- Alt, pausa. Riavvolgi il nastro e torna indietro. Ci troviamo, sì, ai confini, ma non del mondo! Tra Konoha e Kusagakure, confinanti, vi sono i cosiddetti Monti Ardenti per via dei Vulcani tutt'ora all'attivo che, di tanto in tanto, eruttano. Il luogo è, di per sé, inospitale ed inabitabile proprio per via di questi ultimi. Qualcuno altro, però, non ha avuto questa stessa preoccupazione, tanto da farne un luogo sicuro e protetto, abbastanza da non poter essere trovato facilmente. Alcune dicerie, alcune voci narrano della presenza d'un covo dei Cacciatori di Taglie. Fin dall'antichità, questi ultimi erano sempre singoli elementi o gruppetti composti da soltanto un paio di persone dedite alla caccia di uomini o donne con una taglia sulla testa. Col passare del tempo, hanno deciso di raccogliersi in una massiccia unità composta da validi Ninja dalle più disparate tecniche e innate. Chiunque viene ammesso, soltanto se si riesce a superare una prova iniziale e ad essere convincenti con chi di dovere. A tempo debito, probabilmente, Jikan scoprirà tutto ciò che vuole sapere a proposito di questi ultimi. Ma, fino ad allora, deve continuare a cercare tra rivoletti di lava e magma che solcano le fenditure nel terreno. In ogni dove, può sentire lo.. [ SFISSS! ] ..dell'acqua piovana che s'abbatte sulle colate laviche e su tutto ciò che v'è d'incandescente nei dintorni. Il vapore s'alza in piccole volute biancastre e grigie, occultandogli la visuale di tanto in tanto. Jikan, ad ogni modo, attiva correttamente il proprio Chakra [ //OFF: Quasi la totalità dell'azione è incentrata su tutt'altro, mentre per il Chakra - che è più importante - ti sei sprecato in tre righe appena. Per i prossimi esiti, maggiore attenzione ai dettagli ]. Seppur i suoni siano ovattati dalla pioggia che scroscia dal cielo pomeridiano, oltre che dal vapore che risale e scompare, dovrebbe riuscire a sentire qualche fruscio. Qualche roccia che, franabile - non è che fria - scende dal lato montuoso più vicino, a circa un paio di metri sulla destra del ragazzino. Medesima cosa accade alla sua sinistra e dietro le sue spalle. Egli, specifichiamo, sta percorrendo un sentiero che lo inerpica tra vari costrutti montuosi, i quali salgono fino al cielo e sembrano chiuderlo in una morsa calda e avvolgente proprio nel punto in cui adesso si trova. Frontalmente, il sentiero prosegue, ma subisce una svolta sulla destra, la cui fine non sarà possibile vederla al momento. La visibilità di tal sentiero è sin a circa dieci metri da dove si trova adesso, pertanto dovrà tener d'occhio i dintorni oltre che la via, se vuole avanzare. [ Ambient ]

16:37 Jikan:
  [Monti ardenti] Quel luogo incarna la natura forse nella sua più cruda e severa manifestazione, attraverso la distruzione più che la rigenerazione. Quella catena montuosa si è formata attraverso la lava probabilmente, attraverso anni di continue eruzioni e terremoti, notoriamente collegati tra di loro. Non mancano stimoli per i suoi occhietti vispi, che costringono il suo sguardo a "saltellare" di qua e di la. Deve stare attento e non farsi distrarre troppo dall'ambiente. Li non ci sono mura a proteggerlo, i chunin non sono di ronda. Se cascasse e sbattesse la testa probabilmente nessuno lo sentirebbe. Lui, però, è convinto di essere preparato, ha con sé le sue conoscenze, i suoi armamenti e, ovviamente, le sue fibre. E' come se ora si senta in compagnia di qualcuno, come se prima fosse vuoto e ora si sia completato grazie a loro. Forse questa sensazione è data solo dalla loro presenza così significativa, avere una materia come quella sotto la pelle porta ad abituarsi a una strana sensazione, la percezione di avere una creature vivente all'interno di sé, con la conseguenze di essere solo l'ospite per un qualcosa di più grande. Sarebbe così se lui non avesse il pieno controllo su di esse ed anzi, ne fosse in balia, ma per fortuna non è così: le sa controllare piuttosto bene ormai.
Tornando a parlare del reale: la strada di fronte a lui prosegue per alcuni metri per poi svoltare a destra. Non può vedere a dove condurrà, tuttavia il solo fatto che ci sia un sentiero lo fa riflettere. Generalmente un posto come quello, che subisce eruzioni di tanto in tanto, dovrebbe presentare un terreno ostico e impervio. Quella stradina può formarsi in due modi: una persona decide di batterla e di formarla, il che sarebbe poco probabile vista la pericolosità della zona, oppure un moderato afflusso di persone lo attraversa quotidianamente. Queste persone potrebbero proprio essere i cacciatori di taglie. Deve stare attento, però, a non diventare la preda. Si fa per dire, probabilmente non avrebbero motivi per cacciarlo, tuttavia non è detto che apprezzino le visite. Qualora li incontrasse farebbe bene a dichiarare subito le sue intenzioni. In ogni caso, decide di proseguire pur non potendo vedere ove conduce. Ogni tanto sposta lo sguardo verso i due lati montuosi, catturato dai sassolini che cadono e producono rumori indistinguibili in quel panorama piovoso. Così, da solo, non è propenso a parlare ma a pensare. L'essere isolato aggrava ancora di più la sua condizione, facendogli, talvolta, dubitare della sua scelta. Però i motivi che lo fanno andare a vanti sono fin troppo solidi per essere scalfiti dalle incertezze. E quindi prosegue, cammina, prima un passo e poi un altro: questa è stata la sua attività principale dei giorni precedenti. Imbocca la curva verso destra e concentra il suo sguardo di fronte a lui, ansioso di scoprire se il sentiero avrebbe proseguito, magari rivelando un incrocio, oppure un bivio, qualsiasi cosa che possa dargli un chiaro messaggio su come proseguire da lì. [Chk On: 30pt][Equip come sopra]

L'avanzare del giovane Genin del Villaggio dell'Erba avanza placido. Di tanto in tanto, può accadere che.. [ SPLASH! ] ..il suo piede finisca in una pozzanghera formatasi per via della pioggia. I sassolini continuano a rotolare, fermandosi al termine di quella discesa. Poco istanti dopo, prima che possa completamente girare l'angolo ed entrare in luoghi impensabili e di scarsa notorietà, verrà fermato. Gli inseguitori sono professionisti del settore, dediti esattamente a seguire le tracce, anche quelle meno visibili e perlopiù cancellate. Questo fa comprendere quanto debbano essere formidabili nel loro lavoro e nelle loro missioni. L'unica cosa che il ragazzino avvertirà, nel momento in cui sarà troppo tardi, son i passi di almeno tre persone. Non riuscirà a capirne il numero preciso, però sentirà qualche passo provenire principalmente da dietro le proprie spalle. Una mano gli si poggerà sulla spalla destra, l'altra sulla sinistra. Due ombre si formano ai due lati rispettivi, avvertendo una discreta pressione ed il respiro pesante d'almeno uno dei due. Un terzo, invece, posto al centro tra i due, gli sta puntando qualcosa d'appuntito al centro della schiena. Si presume possa trattarsi d'un coltellaccio, d'una katana, ma al momento non può riconoscerlo e non può neanche scorgere granché di loro. Dovrebbe cercare di girarsi, ma non è detto che sia la via più adatta da prendere adesso. < Ciao, moccioso. > Biascica quello al centro, facendo premere lievemente l'arma contro la colonna. Avvertirà giusto un lieve fastidio, poiché non è ancora lì lì per ferirlo né per fargli del male. E' una mera minaccia ed il motivo è presto detto. < Hai sconfinato. > Diciamo che ha messo piede in un luogo non propriamente civilizzato, laddove chiunque può fare il bello e cattivo tempo senza che nessuno se ne accorga. Jikan, dunque, sarà costretto a fermarsi. Potrà anche tentare a fuggire, se vuole, anche se è abbastanza conscio del fatto che sarebbe.. sbagliato? Sì, probabilmente. A lui scegliere il da farsi, le spiegazioni da dare e qualsivoglia altra cosa voglia tentare in questo momento. Quel ch'è certo è che non stanno scherzando, non sono lì per giocare come probabilmente lo stesso Kakuzu aveva già preventivato. [ Ambient ]

17:04 Jikan:
  [Monti ardenti] Nella terra di nessuno, di solito, non ci sono regole. Peccato che, per qualcuno, quella è proprio la sua terra, e lui la sta attraversando noncurante di ciò. Due mani vengono poggiate su entrambe le sue spalle, ma non per conforto, anzi, è una chiara minaccia. Sono mani pesanti e non sembrano intente a lasciar andare la presa. Qualcosa gli viene puntato contro la schiena, lo può chiaramente sentire, fortunatamente non è a contatto con la maschera, altrimenti sarebbe stato un problema. Un coltello? Un unghia? Può essere qualsiasi cosa, è impossibile da dire. Devono essere sicuramente in tre, per essere così organizzati, a malapena riesce vederne due ai lati del suo spettro visivo. Ben presto viene rivelato il problema: si trova in territorio ostile. Ma di chi? Di certo non di un villaggio, dato che per fortuna la pace regna da un bel po'. Forse sono banditi, ma in tal caso perché scegliere un luogo come quello come sede? Di solito i banditi giovano dalla vicinanza con i piccoli villaggi e le rotte commerciali, quei luoghi in cui si può facilmente estrapolare denaro facile dai poveri abitanti. In ogni caso ora deve trovare in modo per convincere loro di non essere una minaccia. Gli passa per la menta l'idea di evidenziare che quel territorio non è loro, ma del Fuoco semmai, tuttavia viene saggiamente scartata come opzioni. Tanto vale dichiarare le proprie intenzioni, spiegare il perché si è spinto fino a lì. < Sto cercando delle persone. > Dice, anzitutto, con il sudore che gli cola dalla fronte per via della tensione. Un nodo gli si forma in gola, rendendo faticoso il parlato, sa che con due sostantivi sbagliati può dire addio per sempre alla vita che conosce. < Sono dei Cacciatori di Teste. > Ma così non basta, cosa gli interesserebbero a un Genin come lui dei Cacciatori? < Voglio... voglio imparare da loro, voglio che mi insegnino la loro arte. > Non è sbagliato parlare di arte, giacché mettersi alla ricerca di qualcuno con poche informazioni necessità di un metodo, di uno schema, proprio come funziona con altri ambiti artistici. [Chk On: 30pt][Equip come sopra]

Le tre figure son ammantate di nero e questo è piuttosto comprensibile anche con la coda dell'occhio. Indossano lungo cappe nere, le quali arrivano sin ad altezza delle ginocchia. Quindi, anche soltanto abbassando lo sguardo, sarà possibile notarlo. Tutt'altra storia è per il viso, il fisico dei tre od anche solo qualche tratto distintivo. L'arma non va oltre, resta bensì poggiata soltanto contro la di lui schiena come monito, come avviso; della serie, fa un passo falso e ti infilzo. Gli intenti sono abbastanza chiari anche se l'uomo ha decretato il tutto in poche parole spicciole. < Fa un altro passo e sei morto. > Pronuncia quello a sinistra. Il tono è greve, atono e molto arrochito. < Girati e sei morto. > La voce ora proviene dalla sua destra, laddove la mano, a differenza di quella del primo, si fa ben più salda sulla di lui schiena. Se prima v'era fastidio, ora potrà sentire un minimo di dolore dovuto alla stretta. Ciò dovrebbe - secondo l'uomo - farlo desistere da qualsiasi colpo di testa che voglia o possa tentare il ragazzo per liberarsi. Al sentire delle parole altrui, quello al centro, scoppia in una fragorosa risata. < KYAHAHAHAHAH! > ..la quale risuona per il sentiero per almeno un paio di metri, pur venendo interrotta dallo scrosciar della pioggia. D'altronde, lì nei pressi, Jikan stesso ha avuto modo di notare come non ci sia assolutamente nessuno. Prima di loro tre, ovviamente. < L'avete sentito? > Si rivolge ai compagni, i quali si lasciano sfuggire un mezzo sbuffo a testa; appaiono meno inclini del terzo - che sembra una sorta di capo gruppo - alle risate o alle prese in giro futili. < E chi ti fa pensare che questi Cacciatori di Teste abbiano interesse nell'insegnarti come fare il loro mestiere? > La domanda, tutto sommato, è abbastanza lecita. Per qual motivo? Per dividere oltremodo una possibile taglia? Perderebbero soltanto parte del denaro. Oppure Jikan ha qualche altra risposta, magari più esaustiva, da concedere loro? < Avanti, ragazzino. Fammi ridere ancora una volta. > Non crede assolutamente che possa trovare una risposta degna alla domanda che gli ha posto. Tuttavia, il Kakuzu potrebbe riservare delle sorprese... [ Ambient ]

17:38 Jikan:
  [Monti ardenti] La tensione aumenta e si fa sentire attraverso una forte e percepibile stretta sulla sua schiena. Ora la sua mente non si azzarda nemmeno a pensare di scappare, il che combacia con il desiderio dei tre. Una grassa risata viene udita da lui, proviene da dietro e probabilmente si tratta dell'uomo con l'oggetto affilato che gli punta la schiena. Egli dubita, egli non ci crede, egli non si fida. E' lecito, non glielo si può biasimare e probabilmente il Kakuzu è uno dei tanti che passano, indifesi, per quel sentiero. Ora deve sfruttare l'arma più potente per convincerli: la parola. I tre non sembrano particolarmente spiccati quanto a intelligenza, certo, forse sono performanti in pratica, quindi in un combattimento, ma a giudicare dal loro modo di fare sembra che si trattino di uomini cresciuti con la sola fatica e non con i libri. Forse non c'è bisogno di un'inconfutabile argomentazione ma di un richiamo a sentimenti passati, di un risveglio della loro empatia. La verità è che il Cacciatore di Teste è il mestiere più indipendente in assoluto e tramandarlo non è fondamentale. Niente spinge un Cacciatore a passare a qualcuno le sue conoscenze, anzi, ciò sarebbe quasi controproducente per il suo lavoro dato che avrebbe della concorrenza. < Non si nasce cacciatori. Ognuno ha la sua motivazione, no? Ognuno è spinto da qualcosa che lo porta a scegliere di diventare un cacciatore. > Lo scopo di questa frase è evidenziare che le motivazioni possono essere ben diverse e perlopiù personali, ergo i cacciatori di teste non lo sono da sempre. < Ad alcuni il passato si aggrappa con artigli al proprio presente, ad altri interessa il denaro, ad altri ancora interessa un bersaglio in particolare. > Prende una breve pausa, giusto il tempo di formulare la prossima frase nella mente. < Quel che accomuna tutti è proprio l'origine del pensiero di diventare un cacciatore: ecco, sono qui, metto mé stesso in pericolo, lontano dalla vita che conosco, per proseguire un obbiettivo dato una mia motivazione, personale, qualsiasi essa sia. > Quello citato, ovviamente è il pensiero che secondo lui, molti giovani aspiranti cacciatori fanno. < Penso che prima di diventare Cacciatori, anche loro si sono imbattuti in questo pensiero, e lo hanno inseguito fino a diventare quel che sono. Ora sono io a farlo e confido che loro riescano a notarlo. > Certe modi di parlare non si imparano a casaccio, evidentemente il giovane Genin di Kusa, pur essendo noto per la sua poca abilità nell'esprimersi, ha letto qualcosa di troppo in libreria. Come è stato con il capo clan, tuttavia, si evince facilmente di quanto sia convinto in qualcosa soprattutto dal tono serio che assume e dalla facilità con cui riesce a parlare di quello che sente, anche in presenza di estranei. [Chk On: 30pt][Equip come sopra]

Tutti e tre i Cacciatori - poiché di tali si tratta - ascoltano ciò che Jikan ha da dire loro. Il centrale non ha alcuna fiducia nei di lui confronti e, seppur abbia appena iniziato, la risata risale già roca lungo la gola. Prossima ad uscire dalle labbra, grossolana e fastidiosa, vien bloccata poi dalle affermazioni, dalle spiegazioni altrui. Il Kakuzu riesce a bloccarne le intenzioni per un istante, riconoscendo in effetti ciò che voleva sentirsi dire. Non molla, però, la presa sull'arma né Jikan smetterà di sentire la pressione su ambedue le spalle e il punto in cui la minaccia punta la sua colonna. Una domanda gli sorge spontanea, mentre i due al lato non si muovono né fanno alcunché d'eccessivo od anche solo di semplice. Il Genin sentirà la pressione sulla nuca, come se qualcuno lo stesse fissando talmente tanto da far render conto all'altro di starlo facendo. < Quindi, non ti interessa soltanto il denaro che potresti guadagnare dalla cattura dei Ricercati? Perché, sai, potresti arruolarti negli Anbu altrimenti. > Sono comunque un valido gruppo dedito anche - e soprattutto - alla salvaguardia del paese: qualsiasi siano gli ordini, qualsiasi sia il motivo; a prescindere da tutto e tutti. I Cacciatori, contrariamente, agiscono per conto loro ed in qualsiasi giurisdizione. E' questo il motivo per il quale vi sono delle sostanziali differenze tra i due gruppi; differenze che lo stesso Jikan potrebbe già aver preso in considerazione, altrimenti non si troverebbe lì in quel momento a rischiar la vita per un obiettivo. D'un tratto, però, prende la parola quello a sinistra. Colui che ha una voce greve e roca, il quale gira appena il capo per lanciare un'occhiata al moccioso senza eccedere nei movimenti. Sembra che possa restare immobile per lunghi tempi, anche s'è passato relativamente poco tempo da quando hanno fermato il moccioso che s'aggirava nei dintorni dei vulcani. < Se li stai cercando soltanto per mettere da parte un gruzzoletto, dovresti dirlo adesso. Non ci incanti con queste buone intenzioni, con questi desideri e illusioni. > Si espone lievemente, ma non gli interessa. Jikan ha colpito il segno, pertanto ha osato parlare ed esporre quanto appena fatto. Il tono usato è simile a quello d'una ramanzina, quasi avesse colto in flagrante il bambino a fare una marachella. < Chi fa il Cacciatore, lo fa per guadagnare il denaro dalla taglia incassata. Non lo fa per desiderio di salvaguardare la popolazione dai malviventi. > Vuol metterlo alla prova, probabilmente, anche se dalle sue parole s'evince soltanto una scarsa fiducia nei di lui confronti. L'altro compare non parla, non avendo probabilmente nulla da aggiungere agli argomenti che hanno appena tirato fuori. Tutto, ancora una volta, sta nelle mani del Genin e di nessun altro. [ Ambient - Freeze ]

15:03 Jikan:
  [Monti ardenti] Ancora non sembrano fidarsi del tutto, nonostante le parole ben pensate del giovane dai capelli neri. Uno di loro, giustamente, nomina gli Anbu, una nota organizzazione che agisce in molti villaggi, seppur i loro membri non si dichiarino in alcuna circostanza. Il suggerimento di entrare nelle loro schiere non è da ignorare, tuttavia è un'idea che non è passata minimamente per la mente a Jikan, non adesso almeno. Non è facile condurre una vita in una corporazione come quella, comporta tutta una serie di conseguenze che un giovane ragazzo come lui non riuscirebbe a reggere: di questo ne è perfettamente cosciente. Tornando ora alle cose importanti, costoro sembrano voler verificare che lui abbia le corrette intenzioni entrando nel gruppo. Non è questione di ideali, non è lì per fare giustizia nel mondo, ma per inseguire una sorta di vocazione. C'è da dire, inoltre, che è stato anche spinto da alcune voci da alcuni suoi conclannati. E' venuto a sapere, da qualcuno di gradi superiori al suo, che andando avanti il Kakuzu diventa indipendente e deve procurarsi autonomamente ciò che lo sostenta, ergo ciò che gli permette di essere più forte. Facendo il cacciatore avrebbe maggiore accesso a uno degli elementi più importanti per il suo clan: i cuori. Non solo potrebbe procurarsene per sé, in futuro, ma potrebbe anche dare una mano al clan. E' questa la moneta che lui cerca, non i ryo, ma gli organi. Queste sono intenzioni, tuttavia, che non possono essere rivelate. < Un desiderio prevede delle condizioni per accadere, delle regole. > Qualcosa che, in un mestiere come il cacciatore, non si considerano. Lì si esegue, si caccia, e basta. Si riscatta la taglia e si passa al prossimo obiettivo. < Le uniche regole che vorrei leggere sono quelle scritte sulla taglia. > Questa frase, spera lui, potrebbe bastare a convincerli della sua serietà. < Non sono qui alla ricerca di un ideale o di un pensiero. > Afferma, anzitutto, per mettere bene in chiaro che non rientra nella categoria di persone che vede nel cacciatore un paladino della giustizia sotto mentite spoglie. < Cerco qualcuno che possa insegnarmi come procurarmi quando indicato da quelle cifre in neretto, seguite dai tanti zeri. > Come già detto: non è questa la risorsa che vuole, ma tanto vale far credere così. In realtà, soldi in più non fanno mai male, ma ciò che porterebbe davvero un beneficio alla sua posizione nel clan sarebbero gli organi. L'interesse nel diventare un membro importate per i Kakuzu è nato col tempo e si è sviluppato da quando ha scoperto che i membri più importanti prendono parte a riunioni e decisioni altrettanto fondamentali. [Chk On: 30pt][Equip come sopra]

I tre, ancor posti dietro le spalle del Genin, non cambiano la propria posizione né cercano in nessun modo di farlo sentire a proprio agio o liberarlo. Al momento, non è tollerato. Quello di destra, che finora è rimasto in silenzio, gli dà un lieve spintone con la mano ch'era poggiata sulla sua spalla. < In qualsiasi modo la si veda.. > Inizia col dire, avendo egli una voce piuttosto bassa, ma al tempo stesso pacata. < ..vuoi imparare il mestiere e tanto basta. > Buona volontà. L'ha vista. Anche quello che gli sta puntando un'arma l'ha vista, per quanto non si sia ancora esposto nel parlargli. < Chi ti ha chiesto di intrometterti? > Quello al centro, il quale però lascia che l'arma punga meno contro la di lui schiena. Non lo perde di vista, sia chiaro. I suoi intenti son ancora segreti e potrebbe anche essere un bluff; qualsiasi cosa pur di comprendere meglio chi ha di fronte. < Ad ogni modo, l'onestà è la prima cosa che chiedo quando mi confronto con qualcuno che vuole fare il mio stesso lavoro. Non mi piacciono i concorrenti ed è già tanto che io abbia, al mio seguito, questi due cialtroni. > E' sempre il centrale a parlare, quello che pare tanto essere il capo di questa triste comitiva, composta da soltanto tre membri. Il fiato caldo gli si riversa sul collo, tant'è che Jikan potrà sentirlo distintamente. Quello di sinistra s'esibisce in un grugnito di fastidio, per quanto possa essere paragonabile anche ad una mezza risata. Contorta e per niente naturale, ma pur sempre una risata. < Tuttavia, posso insegnarti ciò che noi tre sappiamo. A tue spese, sia chiaro. Ti do una settimana di tempo per dimostrarmi cosa sei capace di fare e quanto in fretta apprendi. Dopodiché, non so quanto resterà di te. Se ci lasci, sei finito. > Sghignazza. In qualsiasi modo la si vede, in qualsiasi modo gliela mettano, ne traggono vantaggio. Esattamente come farebbero dei cacciatori fatti e finiti, privi di scrupoli, pur di raggiungere la preda che si son prefissati di catturare. < A te la scelta, microbo. > Da moccioso a microbo! Insomma, facciamo dei passi in avanti mozzafiato. Ordunque, l'ultima parola spetta proprio al ragazzo, il quale abbia idea di credere che non rifiuterà nulla e che, anzi, lascerà che siano loro tre a fargli da maestri. Sol quando avranno terminato il dialogo, gli diranno il luogo da raggiungere - quello d'incontro, quello vero - e il giorno in cui questo avverrà. [ END ]

16:05 Jikan:
  [Monti ardenti] Gli atteggiamenti dei tre sono discordanti, alcuni piccoli dettagli, peraltro, fanno intendere che forse non vanno tanto d'accordo tra di loro. Eppure riescono lo stesso a collaborare, a lavorare insieme, in questo caso per tenere un giovane aspirante fermo e sul posto. Probabilmente, se solo gliel'avessero ordinato, lui sarebbe rimasto fermo autonomamente. Ad evidenziare ancora di più i caratteri contrastanti vi sono le autoritarie parole di colui che sembra il capo del gruppo. Egli, che alza la voce e impone la sua parola sugli altri, nonché l'uomo con il coltello dalla parte del manico. Jikan ascolta, rimanendo il silenzio, il profondo discorso sull'onestà, per quanto non possa affermare di non averlo mai sentito: alla fine della fiera sono sempre i soliti concetti. Non può mentire a sé stesso: il fiato sul collo di quell'omaccione non è affatto una piacevole sensazione. Attraverso quelle parole egli sembra volerlo vincolare: può essere preso come loro allievo però deve sottostare al loro comando, altrimenti è morto. Beh, non sembra una regola troppo difficile da rispettare, conviene lui. <Sì, va bene. > Afferma, cercando di apparire il più convinto possibile, con il corpo rigido e lo sguardo fisso verso l'orizzonte. < Vi mostrerò quello che so fare. > Forse la cosa si sarebbe strutturata come una lezione accademica, in tal caso gli avrebbe sicuramente giovato vista l'abitudine. Altrimenti avrebbero potuto buttarlo nel mezzo dell'azione, mettendolo alla ricerca di qualcuno. In entrambi i casi si sarebbe dato da fare, questo è poco ma sicuro. Sarebbe rimasto tutt'orecchi, per udire e memorizzare il luogo in cui i tre, più lui, si sarebbero incontrati. Ecco che una nuova diramazione si forma nella vita di Jikan, a caratterizzare l'albero di cui lui ne rasenta l'essenza. [END]

Semplice entrata nei Cacciatori di Taglie. Jikan fa la conoscenza di tre individui appartenenti a questa fazione, i quali saranno tutti da scoprire.

Niente EXP data la natura della Quest.