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con Irou, Alexandra

11:14 Alexandra:
  [Terzo Cerchio] Aver imparato ad attivare il Chakra non è abbastanza per sua nonna. Alla fine, sembra proprio che qualsiasi cosa faccia non vada bene e finirà sempre con l'essere inadeguata alla situazione. ... o per meglio dire, ancora una ragazzina che non diventerà mai un Ninja. Proprio non riesce a capire perché dica così. ... forse perché è stata più tempo ad arrivare fino a quella classe che a vivere? E perché l'ultima volta che ha preso in mano un Kunai, è riuscita a centrare solo il sedere di qualcuno che era dietro? E cose così, insomma... sì, forse è proprio per questo. Per le commissioni, però, non sembra essere così inefficiente dato che le affida sempre a lei -per quanto ogni volta ne succeda una dietro l'altra. Prima o poi imparerà anche la nonna che dare responsabilità simili ad una persona... simile non è molto buona come cosa! Soprattutto se questa persona non fa altro che dimenticarsi a chi deve consegnare i pacchetti. <... bene! Siamo nuovamente al principio.> La prende sul ridere! Od almeno, cerca di non disperarsi fin da subito. Ci mettesse almeno un indirizzo ed un nome sul pacchetto. Ma no, perché mai? "Un Ninja deve ricordarsi tutto quanto a memoria, così che non possa dare informazioni se succede il peggio!" dice sempre la nonna. Un po' ancora troppo legata al suo passato, non credete? Va bene tutto, ma almeno un fogliettino che poi può strappare...! Sigh... alla fine, è lì, nuovamente al Centro di Kusa e con quel pacchetto in mano e nuvole che vogliono minacciare nuovamente la pioggia. Niente ombrello, naturalmente: sono il male incarnato quelli, giusto? <Mi aspetterà un'altra doccia, mi sa...> Non le resta che sforzarsi per ricordare cosa le ha detto la nonna e- <Mi scusi! Sa cosa contiene questa scatola?> ... no... nuovamente no... <[Heeem... una lucertola?]> Alex guarda il povero passante coinvolto in tutto quello con una faccia da pesce lesso. Come se avesse detto qualcosa di strano. <Non si risponde ad una domanda con una domanda!> ... <Insomma... le ho chiesto cosa contiene, perché non lo ricordo e- HEY! Perché mi manda a quel paese!> E se ne sorprende pure! <... non so neanche dove sia, questo paese!!> E sospira. Inutile dire che proprio non vuole far lavorare quella testa che si ritrova. Eppure è riuscita ad arrivare quasi alla fine del percorso per diventare Genin. E fuori da quello? Neanche a pensarci di pensare. Troppo faticoso. <... voglio un dolce.> Forse con un po' di zuccheri- <E se ci fosse un dolce, qua dentro?!> ... un caso perso. E non è difficile rimanere straniti davanti a qualcuno che di punto in bianco esclama in quel modo, si ferma in mezzo alla strada ed inizia ad annusare la scatola nel tentativo di scoprirlo realmente. A momenti, cadiamo nel caso dove qualcuno ti dà una bomba in una scatola e ti fa camminare per un po' fino a che non esplode. Questa volta, almeno, ha avuto il tempo di avere un abbigliamento adeguato per il tempo che stava preannunciando e non era dovuta rimanere con quello che indossava a casa: questa volta, ha una felpa più pesante di colore scuro e dei pantaloni comodi lunghi -per fortuna. Se si beccava un'altra catinata d'acqua, il raffreddore non ne toglieva nessuno.

12:04 Irou:
 Haran gli aveva detto qualcosa. È quasi sicuro che la sua compagna e aica di una vita gli aeva detto dij faere qualcosa per le vie del centro di Kusa. Ma cosa? Sicuramente riguardava comprare delle patatine al formaggio e mangiarsele in mezzo alla strada senza una vera e propria meta. Non potrebbe dire, il giovane Kaiba, se era davvero questo lo scopo della sua uscita, ma è esattamente ciò che sta facendo. Busta alla mano, dita intrise di formaggiose briciole e si va in giro a perdere tempo. le guance piene del giovane diciassettenne dalla pelle diafana e dai capelli d’argento racchiudono un grande quatitativo di croccantini di patate, mentre altri ancora ne insozzano i vestiti. Una felpa blu mare, sgualcita e anche troppo larga e sformata per lui, abbinata ad un paio di pantaloni grigio scuro i cui lembi finali sono leggermente consumati, lasciando intendere che li usa spessissimo. E ai piedi un paio di calzari ninja dello stesso colore della felpa, che risalta non solo il colorito pallido, ma anche gli occhi innaturalmente chiari, azzurro ghiaccio. Non sta guardando dove va, anzi, fissa il cielo mentre mastica il suo snack ed ecco che proprio in quel momento BOOM, sij scontra con una ragazzina intenta a guardare all’interno di una misteriosa scatola < Oh! Fiao e fcufa! > Biascica con la bocca ancora piena, che va protamente a chiudere per andare giù il boccone < Ho… fatto guai? > Domanda, cercando con lo sguardo se ha effettivamente rotto qualcosa andando a sbattere contro quella passante. [ C off ]

12:22 Alexandra:
 Non riesce a sentire niente. Ma proprio niente, uh! Sembra quasi sigillata ermeticamente, quella scatola. <No, devo riuscirci...! Devo scoprire cosa contiene.> Semplicemente dall'odore...? Auguri. Se non si tratta di cibo, sarà alquanto difficile riuscire a farlo. Ma non sarà certo questo a fermarla e quando si accorge che le varie persone la stanno guardando... ecco che si tira più a sé la scatola. <E' mia; via voi!> Niente; ormai è intenta a scoprire che cosa si cela al suo interno senza aprirla. E per farlo, ecco che inizia ad allontanarsi guardando all'indietro per i primi attimi; i successivi torna ad occuparsi della scatola... e quelli ancora dopo "BOOM" a scontrarsi con qualcuno perché non guarda dove mette i piedi! <Ouch ouch ouch...> Con ancora la scatola tra le mani, si ritrova con il sedere a terra. Sente una voce biascicata che la portano ad aprire gli occhi e guardare il suo interlocutore. Occhi azzurri per occhi azzurri. Per quanto quelli del ragazzo che ha di fronte siano molto più... particolari. la loro tonalità sembra quasi innaturale, talmente sono chiari. Alex potrebbe dire il colore del ghiaccio. E poi, quei capelli che continua a fissare. Non aveva mai visto qualcuno di giovane con i capelli di quel colore argentato. <C-come?> E si ridesta quando le fa quella domanda, andando a farla scattare in piedi con un sorrisone sul volto senza neanche preoccuparsi di pulirsi i pantaloni. <Ahahah, no, no, tranquillo! Non è niente!> Ed ecco che inizia ad agitare il pacco su e giù. <Ecco, vedi? Tutto a posto!> Per poi farselo sfuggire di mano, con le braccia che continuano quel movimento continuo e ripetuto. <... tutto a posto.> "CRASH" Nel momento in cui il pacchetto impatta al suolo, ecco che si può ben sentire qualcosa al suo interno che va in frantumi. Le braccia rallentano sempre più. <Tutto... a posto...> E quando si fermano, ecco che la povera Alex si getta -letteralmente- sul pacchetto. <AAAAH! CHE HO FATTO! MIA NONNA MI FARA' FUORI!> Già... e sei stata te a fare i guai. Scarta il pacchetto non curante dei passanti in fretta e furia, vedendo una volta aperto il tutto che all'interno ci stanno dei cocci. <... bé, forse... forse era così già da prima e... e...> ... ma se non ci credi neanche te a quello che dici! <Forse mettendone uno sopra l'altro-> "PLICK" Non ci stanno mai nella vita, attaccati uno all'altro. Peccato... sembra pure di buona fattura. <...> Lentamente, come in un movimento meccanico della testa, ecco che si girerà verso il ragazzo. <Penso. Che. Si. Sia. Rotto.> Anche la voce si è fatta più... robotica? <Ha. Da. Offrirmi. Una. Batteria. Per. Il. Viaggio. Lontano. Da. Questo. Mondo. ?.> Poi si può sentire dei leggeri "BIP" "BIP" e l'attimo dopo... vederla cadere di lato senza più batteria in corpo(?). Questa volta l'ha fatta grossa e lo sa. Ed incredibilmente, non è neanche stata colpa del povero ragazzo: quello che c'era all'interno si è rotto nel momento in cui è caduto al suolo. [C off]

12:45 Irou:
 La ragazza dagli occhi di un colore tantok sikmile e tanto diverso al tempo stesso dal proprio non sembra avere nulla da ridire sulla sbadataggine del Kori. Strano, ma vero. E la ragione è che lei stessa è ancora più sbadata e fa immediatamente crollare al suolo la scatola che porta con sé frantumandone il contenuto in mille pezzi sotto gli occhi di un Kaiba estremamente addolorato e che si porta la mano sporca di formaggio agli occhi nel momento in cui il misfatto si compie < Oh-oh… > Mormora, osservando dall’alto la ragazza che tenta di rimettere insieme i pezzi. Ed è a quel punto che un’idea gli balena in mente, forse stupida, ma forse funzionante. < Aspetta! Non disperare, forse so come risolvere la questione! > Prestp dettp ba ponendo le manij innanzi al petto nel sigillo della capra, in maniera tale da potersi poi concentrare e richiamare a sé le due energie fonamentali. La mentale, di colore rosso al centro del cranio, frutto di sentimenti, raziocinio e ricordi e quella blu all’altezza dell’addome, frutto dell’unione di fatica fisica e forza muscolare ed ossea. Talik sfere verrebbero vvicinate all’altezza del plesso solare per poi iniziare a farle roteare una dietro l’aktra finché esse non diventano indistinguibili. Ecco che il Kori avrebbe formato dentro di sé il chakra, energia da mandare ad irrorare tutto il corpo, pronta per essere utilizzata per i più nefasti scopi. < Allora… quello che devi fare adesso è rimettere insieme tutti i pezzi come se non fosse successo nulla, poi proverò a risolvere il tutto. > La busta di patatine, lasciata cadere a terra nel momento stesso in cui le manij si sono giunte al petto viene scostata dal piede del Kori che, ora ricorda, di non essersi neanch presentatok < Io… sono Kaiba. Kaiba Kori. E tu non disperare, sono qui per essere il tuo eroe! … credo, eh, non assicuro nulla. > Dice, nel vano tentativo di ridare un briciolo di speranza in quella ragazza già pronta per essere mandata all’altro mondo da una ciabattata della nonna. [ C on ]

13:24 Alexandra:
 Il misfatto è fatto e come un'idiota si è fatta sfuggire dalle mani la scatola che, irrimediabilmente, si è andata a spiattellare ben benino per terra con un suono per niente promettente. Naturalmente il suo tentativo di rimettere insieme i pezzi non ha poi così grande successo. Potremo dire che "non è molto efficacie" per rimanere in termini corretti. Ma quando tutto ormai sembra perduto, ecco che il ragazzo dai capelli argentati si fa avanti e si mostra come il prode cavaliere senza macchia e senza paura che può risolvere la questione! ... bé, per le macchie possiamo lavorarci ancora un po'. Ed ecco che scatterà immediatamente a sedere con gli occhi grandi grandi e le gambe incrociate -le braccia in avanti con i palmi che le sorreggono la schiena posandosi sul terreno. E poi, ecco che potrà riconoscere il sigillo della capra che viene composto. Quindi... sta attivando il Chakra? E' sicuramente così; è proprio quella posizione. Quindi è anche lui un allievo? Dice che Alex deve rimettere insieme i pezzi comes e non fosse successo nulla... e poi, lui, proverà a risolvere il tutto. Intanto, lascia cadere quella bustina di patatine e la scosta per avvicinarsi presentandosi. Ed è qui per essere il suo eroe! ... forse. Neanche lui ne è poi così sicuro, ma almeno è un inizio. Gli occhi sbrillucinano incredibilmente e per qualche attimo si potrebbe pensare che Kaiba compare con tanto di aura luminescente, copricapo, mascherina e mantello...! E rosa. E con il chiaror della Luna, comparendo e poi svanendo dopo aver distratto il nemico senza poi lasciar traccia se non petali di rosa e- ok, basta. <MH!> Un forte cenno con la testa di assenso che quasi non si potrebbe spezzare il collo per il probabile colpo di frusta, ecco che si rimette al lavoro per tentare di rimettere i pezzi com'erano! <...> Ma c'è un piccolo inconveniente che andrà subito ad esplicitare al ragazzo. <Ecco... non so come dirlo, ma...> Ma...? <Ma io non so che forma avesse prima.> ... siamo punto a capo. Anche lei non aiuta per niente, però! Cavolo. <... ma ci proverò comunque!> Ed ecco che il gioco del puzzle ha inizio. ... ma come possiamo immaginare, non è propriamente un qualcosa di così semplice farlo con un qualcosa che è andato in frantumi in quel modo, quando doveva avere una forma più rotondeggiante. Forse un vado? In quel caso, sarà praticamente impossibile rimettere i pezzo assieme senza una colla o qualcosa che possa tenerli. <Oh, giusto!> E nell'esclamare, ecco che aveva in mano un pezzo del puzzle che vola in aria. <Oh, oh, oooooh... preso!> SPLAT. E si schianta a terra dopo essersi lanciata per prenderlo. <...> Quel coso ne va della sua vita, dopotutto. <E-ecco... io mi chiamo Alexandra. Maruywama. ... ma puoi chiamarmi... Alex! Questo va qua!> Almeno una cosa è apprezzabile: se le si dà un po' di speranza, si riprende velocemente.

16:38 Irou:
 Lìatteggiamento della ragazza, per molti versi simile al proprio, lo mette a proprio agio e soprattutto di un sincero buon umore da non sottovalutare. Le labbra gli si dischiudno in un radioso sorriso, capace di sprizzare positività in tutta la zona. < Tu trova i pezzi che vanno assieme, credo di poter fare io da colla! > La voce poteva risultare squillante qualche anno fa, quando l’età non l’aveva ancora resa più profonda, adesso è semplicemente entusiasta. Nell’attesa che Alex riesca a risolvere il puzzle da cui dipende la sua stessa vita, il Kori si assenta mentalmente er qualche istante, cncentrando al centro del proprio keirakukei il chakra Suiton. Il globo centrale e neutro del hakra diventerebbe fluido e consistente quanto la limpida acqua di un torrente in un piccolo nucleo centrale su cui poi farebbe soffiare il chakra Fuuton in forma di un gelido vento artico capace di cristallizzare il Suiton in un istante, rendendolo un brillante diamante di puro ghiaccio, la cui energia andrebbe ad infettare tutto il percorso del chakra di Kaiba, tramutandolo in un reticolo ghiacciato, pronto ad essere liberato grazie alla peculiare innata che il suo retaggio genetico gli ha donato. Fatto ciò si chinerebbe accanto alla sua nuova conoscenza < Alex… è un bel nome. > Mormora, senza curarsi di essere o meno udito e concentrandosi unicamente sui pezzi accoppiati dalla ragazza, pronto ad allungare le mani per porre le dita affusolate sulla giunzione tra i cocci ed aprire i propri tsubo in maniera tale che lo Hyuton, il ghiaccio che gli scorre in tuttok il corpo, venga trasmesso agli oggetti che sta toccando, in maniera tale da usarlo per legarli nuovamente insieme tramite un sottile strato di ghiaccio trasparente e cristallino, dando non solo nuovamente unità ai primi due cocci, ma rendendoli anche più luminosi, donando loro quasi la lucentezza di un gioiello. < Mh? > Mugugna interrogativo, sospendendo la propria concentrazione unicamente per voltarsi in direzione di Alex e scoprire se il suo aiutok è stat utile o meno. [ C on – Arte del ghiaccio I ]

17:19 Alexandra:
 Fa lui da colla? Non riesce a capire a pieno le parole del ragazzo, ma poco importa: probabilmente avrà in tasca qualche cosa per poterlo fare! Che fortuna: un ragazzo gentile e con della colla in tasca! Le coincidenze, uh? E mentre Alex tenta di risolvere quel puzzle, l'altro si concentra su tutt'altro. Appunto, diventare lui la colla del tutto. E quando si chinerà dicendo quelle cose, un po' di rossore si formerebbe sul volto della ragazza assieme ad un sorriso. <G-grazie... a-anche il tuo!> Sentita in dovere, oppure è vero? Forse si è sentita più in dovere di dire quello che pensava e che non riusciva prima senza qualcuno che la spronasse. Chissà. <Mmm... quello va là, ma questo...?> Le dita del ragazzo si portano tra le giunzioni dei cocci già accoppiati ed ecco che quel ghiaccio cristallino si formerà ad unire in modo indissolubile i due cocci. <...> Con lo sguardo della ragazza fisso su di essi. E con i cocci che aveva in mano che cadono a terra. <...> E se i cocci sono stati resi più luminosi dal ghiaccio, Kaiba potrà vedere gli occhi di Alex che brillano -figuratamente- di luce propria dopo quello che ha visto. <Hyuton...!> Inutile dire che dal cognome non ci era arrivata, nel panico del momento. Le mani della ragazza faranno per muoversi verso le spalle del ragazzo, tentando di posarsi su di esse. <Hai un'innata...! Un'innata tutta tua...!> Bé, del clan, ma... sì, più o meno. <E'... è... bellissimo!!> Sei appena diventato una bestia rara. ... povero Kaiba. <E poi, puoi fare cose come questa! Con il ghiaccio! Puoi... puoi... riparare gli oggetti!> Eh, sì, proprio quello l'utilizzo principale di tale abilità. <...> E le mani si porteranno subito alle sue stesse gambe, scuotendo la testa e prendendo profondi respiri. <Riprenditi, Alex, riprenditi...! Non puoi importunarlo ora che ti sta aiutando... non devi; non devi farlo... ricorda quello che ti dice sempre la nonna...> E qualche attimo dopo, ecco che un brivido passa lungo la sua schiena, come se qualcuno le avesse versato una secchiata di acqua gelida in testa. <... va bene, meglio non dare ulteriore fastidio.> ... chi cavolo è questa nonna! Sembra un tiranno, da come reagisce. <... coff coff... scusa. Ma sono un po' emozionata...> Ed ecco che tornerà a ricomporre i pezzi tra di loro. Od almeno tentare. <Non mi capita mai d'incontrare qualcuno che appartiene ad un clan ninja e... ed anche a me piacerebbe farne parte. Di uno, intendo. Almeno potrei essere un po' più utile, invece di... questo.> E lo dice con il sorriso sulle labbra. Alla fine, sa della sua situazione e che non può farci poi chissà molto. <Ecco qua.> Ha composto un'altra parte dei cocci tra di loro. <... grazie per aiutarmi.> Gli altri neanche si fermano a vedere che cosa sta succedendo. Per loro, quest'azione non sta succedendo. Come se non meritasse la loro attenzione. Ed è questo che apprezza più di tutto: che quel ragazzo, alla fine, sia rimasto ad aiutarla anche dopo che ha combinato quel pasticcio con il pacchetto. <Eeeee... un'altro!> Sta diventando brava, cavolo. <... è difficile? Oppure ti viene naturale, farlo? Usare il ghiaccio, dico.> Alla fine, però, ne vuole sapere di più su queste cose. La curiosità in lei è forte, giovane padow- hem... ninja. <Sapevi farlo fin da bambino...?>

17:48 Irou:
 I primi due pezzi di questok strano puzzle di ceramica vengono uniti con successo, sotto gli occhi sorpresi di un Kaiba che non è mai stato troppo abituato all’essere utile. < Ha funzionato! > Esclama, conscio anche degli occhi lucidi e pieni di gratitudine di Alex, cosa che lo fa immediatamente ricomporre, persino a rendere artificialmente la sua voce più profonda per tentare di darsi un tono. < Cioè… certo che ha funzionato, insomma, lo sapevo. Cioè io sono un eroe. > E per quanto la sua prima intenzione sarebbe quella di sembrare una persona seria, il suo inevitabile balbettio ed il rossore così gemello e simile a quello della ragazza lo fa sembrare ancor più impacciato di prima. Gli occhi azzurri si puntano su altri due pezzi del fu vaso, su cui porta una mano per lasciar fluire il chakra de ghiaccio in maniera tale da saldarli, componedo un altro pezzo piùgrande che li porta più vicini di un passo alla risoluzione del problema. Quel complimento velato alla sua innata ed al suo clan non favoriscono la sua concentrazione, sembra quasi che il calore che gli imporpora le guance sia in grado di sciogliere lo Hyuton, ma fortunatamente riesce ancora una volta nel suo intento. < S-sì… questa è la mia innata. Non è molto, ma—almeno è utile! > Le parole che vengono biascicate successivamente da Alex gli passano inascoltate, data la sua concentrazione nel comprendere quali pezzi vadano assieme e quali no, nde evitare dij creare una chimera dalla fora non ben definita di ghiaccio e porcellana. < Guarda che avere un clan non ti rende utile, anzi. Io sono un Kori e sono ancora inutile! Un sacco di persone pensa che io sia insopportabile e nessuno ride mai delle mie battute e anche quando ho scoperto di saper usare lo Hyuton la cosa non è cambiata. Direi che è andata anche peggio, sai, perché un genin non dovrebbe essere così ingenuo e sciocco e blablabla. > Similmente alla sua interlocutrice, sebbene stia parlando di cose non proprio felici, anche Kaiba ha il sorriso sulle labbra. Non un sorriso di circostanza, ma un vero e proprio sorriso spensierato, che pare non poter essere scalfito da nulla e nessuno, neanche dall’dea che nessuno – meno che la sua adorata Haran, ovviamente – abbia una buona considerazione di lui. Per quano riguarda la sua ultima domanda, invece, finalmente si volta di nuovo in direzione della ragazza, interrompendo la sua concentrazione per qualche attimo < So di essere un Kori fin da piccolo, perché i miei genitori lo erano, ma ho imparato ad usare la mia innata solo recentemente. E… credo che “imparato” sia un parolone, ho ancora bisogno di tanta pratica e… ehi! Tu mi stai facendo fare pratica, quindi non sei poi così inutile! > [ C on – Arte del ghiaccio I ]

18:30 Alexandra:
 Inutile dire che se dice nuovamente di essere un eroe, Alex inizierà seriamente a crederci! <Inizio a pensarlo sempre di più!> ... se non è già troppo tardi, naturalmente. L'accoppiata di questi due per riuscire a riparare un vaso, sta andando abbastanza bene. Se non fosse che è stato rotto e quindi, già da lì, è andato tutto a degenerare. MA! Hanno l'occasione di sistemarlo, per quanto il discorso è passato sull'innata del ragazzo. Ghiaccio. E' talmente un'abilità utilizzabile per un po' tutto quanto -talmente adattabile- che vederla utilizzare per rimettere assieme dei cocci potrebbe soltanto far infuriare gli altri suoi esponenti del clan, probabilmente. Ma HEY: lui è un eroe ed un eroe aiuta sempre chi è in difficoltà! Anche a costo di utilizzare il suo potere per queste cose. <E' tantissimo, invece! Insomma... puoi usare il ghiaccio! Riparare cose; crearle; combattere e... e... e!> Sì; soprattutto quest'ultima "e" era la cosa più importante di tutto quanto il discorso. <Inutile? mi stai salvando! E- e cavolo, sei un Genin: io so appena richiamare il mio chakra.> Sigh. <... sono un po' indietro con gli anni, già.> E ci ridacchia. Alla fine, non è una cosa per cui si è abbattuta più di tanto. ... ultimamente, almeno. In passato non diciamo, che è meglio. <... e poi, non ci vedo niente di male nel fare delle battute. O nell'aiutare qualcuno. ... alla fine, sei pur sempre una persona. Forse sono loro quelli sciocchi ed ingenui che non sanno più come divertirsi.> Deve essere sicuramente così, dato che non ridono alle battute. Insomma... nessun pensiero scaturito da che profondità, ma semplicemente dal fatto che non piace loro qualche battuta. Anche lui, nel parlare di queste cose, ha un sorriso sulle labbra. E così dovrebbe essere un po' per tutti. E mentre continuano a riparare il vaso, Alex chiede della sua abilità; se sia... complicato. Se è un qualcosa di naturale, oppure se è come una qualsiasi tecnica. ha imparata ad utilizzarla da poco e neanche troppo bene. ... ma ai suoi occhi, è tutt'altro. <Bé, sei stato te a volermi aiutare... non ho fatto niente...> Un metà e metà, diciamo. Se non ci fosse stata lei, non ci saresbbe neanche stato il vaso e quindi nessuna pratica che poteva decidere d'intraprendere. <Comunque, credo che tu sia bravissimo già così...!> Riesce ad unire le parti senza problemi, quindi è sicuramente perfetto! ... od almeno, allo scopo. <Dovresti far vedere agli altri quanto sei bravo, ecco...> ... <E ricordare che anche loro sono partiti dal basso. Tutti partono senza neanche saper usare il Chakra...> ... <Poi c'è chi riesce a diventare subito Genin, Chunin e tutto il resto e chi... un po' meno.> Completamente senza alcun riferimento a fatti e persone, uh? Ed ecco che anche l'ultima parte dei cocci è stata ricombinata assieme! <Ora non resta che rimettere i vari pezzi assieme ed abbiamo finito!> E con quest'ultimo lavoro, ecco che viene fuori un bellissimo delfino a- ... a due facce? E nessuna coda? ... e perché c'è appiccicato sulla fronte di uno di questi quello che sembra in tutto e per tutto il becco di un rapace? <...> E lo fissa con quello sguardo da pesce lesso. <Bé... è carino.> Non era sicuramente quella roba là, prima! <... o-originale... eheh...> Alex deve aver sbagliato a rimettere assieme qualche coccio... appena qualcuno. Eppure combaciavano così bene!

19:31 Irou:
 Non è abituato a ricevere così tante lusinghe, soprattutto da una ragazza. Insomma, quale folle a parte Haran o – a quanto pare – Alex, potrebbe mai avvicinarsi proprio A LUI. < Parli così perché non hai ancora sentito qualche mia battuta. > Ed ecco che si sminuisce di nuovo, ma sempre col sorriso sulle labbra, quasi facendo spallucce in maniera rassegnata al suo destino di giullare incompreso. Oltre che saldare con le proprie dita ed il proprio ghiaccio i pezzi così come gli vengono sottoposti dalla ragazza non ha molto da fare e quando il risultatok ottenuto daij due non è proprio quello originale , si perde in uno sbuffare piuttosto infastidito. < Non passerai dei guai per questo, vero? Io on voglio che tu finisca nei guai. > Non ha proprio compreso l’utilità di quel vaso, ma quantomeno ha capito che è importante affinché la ragazza non riceva una bella strigliata. < Sai… quando ero in orfanotrofio ache io combinavo un sacco di guai. Quando mi mandavano a pulire i bagni li intasavo facendo cadere lo strofinaccio nella tazza, non mettevo mai l’avviso di pavimento bagnato e facevo scivolare tutti, non volevo mai dormire in camera da solo e scrivevo sempre sulle pareti con i pastelli a cera. Chiariamoci, lo farei ancora, quelli erano dei bellissimi murales. > Mentre racconta quella inutile sequela di cose il volto si alza per rivolgere lo sguardo al cielo nuvoloso di Kusa, che non promette nulla di buono < Quel che penso io è che una famiglia dovrebbe pensare che siamo molto più importanti dei guai che combiniamo. Quelli si possono risolvere, ma noi… noi non possiamo essere aggiustati. > E’ un discorso talmente profondo che persino Kaiba si sorprende di se stesso. Per un istante ha perso il sorriso in favore di un’espressione più seria, che però torna immediatamente alla solita serenità contagiosa nel momento in cui torna a puntare gli occhi di ghiaccio su quelli cerulei di Alex < Potremmo andare al mercato, così possiamo comprare un vaso nuovo o qualcosa che possa non farti finire nei guai, che ne pensi? > Domanda, sollevandosi nuovamente in piedi e liberando i pantaloni grigi dalla polvere posatavisi sopra < Oppure posso venire a casa con te e dire che è stata colpa mia se il vaso si è rotto. > Conclude, porgendo la mancina alla ragazza affinché lei possa usufruire di quel cavalleresco gesto per alzarsi a propria volta. [ C on – Arte del ghiaccio I ]

11:29 Alexandra:
 <Bé, questo perché non ne hai ancora detta nessuna!> ... anche questo è vero. <Potresti rimediare.> E rischiare che anche lei possa dire che sono pessime e non riderci? Chissà se lo farà veramente. Almeno si rimane con il sorriso sulle labbra. ... peccato che il lavoro che hanno fatto fino ad ora sia venuto un po'... particolare. Colpa di Alex che ha messo in chissà quale mistica maniera quei pezzi di coccio per far uscire una cosa simile, ma sembra che Kaiba ne sia infastidito. <Uuuuh... n-no, tranquillo: non succederà...!> Un sorriso; un ridacchiare e quelle mani che tentano di rassicurare. Inutile dire che mascherano praticamente niente di quello che succederà. Chissà che punizione darà la nonna, questa volta. Racconta di quando era in orfanotrofio. Anche lui combinava un guaio dietro l'altro. ... e pure delle marachelle, dato che scriveva sui muri. <Delle volte, gli altri non capiscono l'arte!> E lei dà corda! Inutile; tanto sembrano fatti praticamente della stessa pasta. Quando il ragazzo alza il volto, anche Alex farà lo stesso. Il cielo sembra mettersi proprio male, con quei nuvoloni che si stanno formando sopra alle loro teste. <Mmm...> Tra non molto, probabilmente, pioverà. <A meno che non abbiano una marionetta...> ... cos- <Sì, insomma-> E torna a guardare il ragazzo, cercando in modo raffazzonato di gesticolare per spiegarsi meglio. <Ci stanno quelle mamme là pazze che si mettono a prendere una marionetta e la spacciano per loro figlio! ... non so se è vero, ma ne ho sentito parlare. Ecco: quelli si possono aggiustare!> ... <La tua famiglia pensa che tu sia una marionetta?> ... <SEI una marionetta?> Una domanda più che lecita, la sua. E poi, le proposte del ragazzo. <C-come...? N-no, ecco... ... grazie.> Accetterà la mano del ragazzo per aiutarla ad alzare. Proprio un eroe! ... od un cavaliere, in questo caso? il vaso -o quel che doveva essere- è lì nella mano che continua ad essere fissato dalla ragazza. <In realtà, dovevo consegnarlo a qualcuno...> Ma indovinate un po'? <Non ricordo a chi, però.> Eccallà! <...> E ci rimugina qualche attimo, prima di sospirare e sorridere al ragazzo, porgendo lui quella... cosa. Quel delfino a due teste con tanto di becco di rapace sulla fronte. <Lo vuoi? Non so a chi darlo e non penso di aver fatto un buon bricolage, quindi... per ripagarti del tuo impegno! Oh, giusto!> E con un veloce accucciarsi, ecco che recupererà la scatola dove andrà a riporlo, prima di andare a porgere nuovamente al ragazzo con un sorriso. <Non ricordo a chi devo consegnarlo e se lo riporto a casa, finirà solo che vedrà che è stato riparato con l'aiuto di qualcuno e... bé, per lei quello è perdere tempo. Dirò semplicemente che ho fatto cadere la scatola e che si è rotto. ... il che è vero...> Incredibilmente, già. E sicuramente molto meglio di dire che è stato consegnato e poi viene a scoprire che non era vero. <N-naturalmente non devi prenderlo se non lo vuoi!> Il sorriso non diminuisce, in tutto questo. <... ora che ci penso...> ... <Se non è un problema...> ... <Perché eri in un orfanotrofio? I tuoi genitori non fanno parte del clan?> Domanda alquanto indiscreta che ti è balzata in testa solo adesso. ... un po' troppo, forte. Dovresti imparare a limitarti, cavolo!

12:11 Irou:
 Non ce l’hano fatta, ma nessuno potrà dire che non ci hanno provato. Comunque questo non pare essere abbastanza, sebbene Alex dica che questo non le porterà alcun guaio. Non che Kaiba ci creda molto, in effetti, lo sa cosa questo genere di incidenti portano quado vengono confessati a familiari o tutori troppo severi. < Io penso che sia più bello così, comunque. > Ecco, ha dovuto dire la propria in merito, incrociando le braccia al petto come se dovesse tenare di convijncere qualcuno, vvviamente dopo aver aiurtato la donzella in difficoltà a rialzarsi. Una donzella in difficoltà che, dato che si sente coraggiosa oggi, decide di dare corda ad un Kaiba che non aspettava altro che dire una battuta delle sue, una delle più famose del repertorio di barzellette che nessuno vuole sentire. < Mmh… beh, sai cosa non può mancare ad una festa del mio clan? > Attende, sebbene sia evidente che non sta aspettando risposte di nessun tipo, ma l’attesa mette comunque un ottimo – si fa per dire – pathos < I Kori-andoli! > Lo ha detto davvero, sì. E nella vana speranza che la ragazza possa ridere di quel che ha detto ecco che allunga le mani per prelevare la scatola e sistemare in essa quello che una volta doveva essere davvero un bel vaso, ne è sicuro. < Lo metterò in camera mia accanto al mio peluche! > Olaf, un orso polare di pezza che è un po’ strano come oggetto d’arredamento di un ragazzo oramai praticamente diciottenne. Regge la scatola sottol al braccio sinistro, tenendolo ben stretto per evitare che cada, sia mai che si rompa… di nuovo. E intanto la conversazione si sposta verso argomenti che potrebbero risultare seri e tristi, ma che non fanno comunque crollare l’allegria di questo bamboccione dai capelli argentei < No no, i miei genitori erano entrambi Kori ed abitavano nel villaggio della nebbia. Mio padre era uno degli spadaccini leggendari ed anche mia madre era un soldato, ma… una guerra distrusse il nostro Villaggio e loro caddro in battaglia. Quando i Kusani vennero a prendere i sopravvissuti per portarli al sicuro io scappai e mi rifugiai in mezzo alla neve, cercando la mia mamma e il mio papà, ma—dopo non aver avuto successo sono anche stato beccato dagli ANBU di Kusa, che mi portarono qui e mi misero in orfanotrofio. > Una storia triste, ma sembra che il piccolo Kori la prenda estremamente bene, avendo sempre il solito raggiante sorriso a scoprire i cadidi denti e gli occhi brillanti a puntare sul volto di Alex < E tu, invece? la tua famiglia com’è? > [ C o ]

13:08 Alexandra:
 E qualcuno come Kaiba, alla fine, come potrebbe credere ad una supercazzola come quella che ha detto Alex? Alla fine, anche lui ci è passato più e più volte in questi guai e momenti simili, quindi è normale. Al massimo, si può apprezzare il tentativo di non coinvolgerlo in questa cosa. <Sì, anch'io lo penso!> Sicuramente molto meglio di un comunissimo delfino, aquila o chissà che altro era! Forse neanche un animale. Si alzano entrambi -Alex aiutata da Kaiba- quando ecco che la ragazza offrirà l'oggetto come simbolo per averla aiutata a dispetto di tutti quelli che passavano. Ma sta per accadere la cosa più importante di tutte: il momento barzelletta! E qui, cavolo, bisogna procedere con cautela: potrebbe far implodere l'intero quartiere su dove stanno posando i piedi! ... o visto il ragazzo ed il tipo di battuta e/o su chi, congelarlo. <Mmm...> Ci pensa per qualche attimo a quella domanda. Lo fa veramente. E poi, con quella scatola in mano... <La granita?> ... naturalmente. Bé, dai, c'è andata vicina! ... quasi. Naturalmente è completamente errata, ma poco importa. E poi, ecco che arriverà. Siete pronti? Vi siete tappati le orecchie? BENE! La risposta è... "Kori-andoli". ... un qualcosa di agghiacciante. Questa si che è una freddura! Ah-ah! ... <...> Nei momenti iniziali, la ragazza lo guarda come se stesse ancora aspettando la risposta. Ma tranquilli: è semplicemente perché le parole devono ancora arrivare alle sue orecchie. E da lì, viaggiare al cervello, per poi essere decifrate e collegate con la domanda. Quindi, tranquillissimi! <I Kori-> E forse, una delle pochissime -od unica- volta che qualcuno sente una delle sue battute, ecco che gli occhi si chiuderanno e sulle labbra si formerà un ridacchiare. Già. Sta realmente ridendo alla sua battuta. ... già. <Direi che è più che giusto...! Non possono non esserci i Kori-andoli ad una festa del tuo clan...!> E le persone attorno a loro, risentendo queste parole, probabilmente stanno collassando a terra una dietro l'altra. Per quanto riguarda la scatola, il ragazzo accetterà il pensiero e dice che lo metterà accanto al suo peluche. <Va bene! ... ma sicuro che non ti chiederanno dove l'hai preso?> E subito, ecco che arriva anche la sua di preoccupazione per questa cosa. Ma alla fine è un cavolo di vas- scult- ... cocci e ghiaccio, quindi non dovrebbero poi lamentarsi così tanto. ... forse. Il discorso, però, verte sul fatto dell'orfanotrofio. Dopotutto, non torna molto nella mente della ragazza che faccia parte di un clan, ma che si trovasse là. Ma le cose sono presto dette. L'allegria del ragazzo continua ad essere presente, per quanto il discorso sia un po' pesante. E mentre racconta, gli occhi di Alex continuano a rimanere su di lui, con quella fronte appena aggrottata. Diciamo che è stata una sua scelta andarsene dal clan, ma poi lo hanno ritrovato e riportato. <Oh, quindi è andata così...> E' un po' triste, come cosa. Ed il tono lo lascia trasparire. <Mi spiace per quello che ti è successo.> Un leggero sorriso che dovrebbe tentare di... consolare. E' una ragazza semplice dopotutto, no? No? Od almeno, c'è fino a che non verrà chiesto della sua famiglia. E se in un primo momento il sorriso viene perso con le palpebre che sbattono più e più volte in sua direzione. <L-la mia famiglia?> E si può sentire, per quei pochi attimi, una nota di... paura in quelle parole. Come se le fosse stato chiesto qualcosa di tabù. Ma poi, ecco che si riprende subito dopo! Inizi a gesticolare in modo alquanto evidente -all'inizio aprendo soltanto le labbra in discorsi che non iniziano, alla ricerca delle parole giuste. Poi... <Ecco... loro...> Il fiato viene trattenuto per un po', prima di lasciarlo andar fuori e sorridere -alla fine. <I miei genitori sono partiti molto tempo fa per Suna e non sono più tornati. Si sono fatti una nuova vita là, dopo che era stato offerto loro un lavoro molto migliore.> Non proprio i migliori genitori che si possa desiderare, da queste parole: lasciare la propria figlia a Kusa per andarsene. <Adesso vivo con mia nonna!> La famosa nonna. <E' molto gentile e mi aiuta sempre in tutto. E' lei che mi ha cresciuta fin'ora. Non mi fa mancare niente di quello che mi serve...!> La testa si porta a guardarsi attorno, spostando lo sguardo un po' qua ed un po' là, prima di portarsi verso l'alto. Quei nuvoloni sono proprio là, pronti a scaricare. <Cavolo... sembra proprio che andrà a piovere!> Come cambiare discorso velocemente dopo aver descritto una dolce e tenera vecchietta. ... che darà non pochi problemi alla ragazza una volta tornata a casa senza aver portato a termine la sua missione di consegnare quell'oggetto. Gli occhi si portano nuovamente sul ragazzo. <... ti piacciono i dolci?> Domanda a bruciapelo; così! <Volevo prendermene uno, prima... vuoi unirti?> Un sorriso sincero e caldo. <Naturalmente offro io...! Sei mio ospite! ... e magari, potresti raccontarmi qualche altra barzelletta.> LO HA DETTO VERAMENTE!?

17:22 Irou:
 In un primo momento la ragazza fa una pausa in cui, come previso, non ride. In fondo se l’aspettava, soltanto Haran potrebbe volergli così bene da… cos’è quella? Una risata? Alex sta davvero ridendo di quello che Kaiba ha detto? Gli occhi color ghiaccio si riwempiono di gioia, sembra quasi che il ragazzo stia per piagere dalla gioia. < Sì! SI’! > Esulta, letteralmente saltando sul posto e stringendo le mani a pugno < Da ora tu sarai mia amica! Non la mia migliore amica, quel posto è già occupato, ma la migliore amica in seconda! > No, Kaiba non ha 7 anni. Ad ogni modo è un ragazzo molto felice, a quanto pare. Oltre al fatto che abbia appena arbitrariamente deciso di avere una nuova amica. Anche la storia triste appena raccontatagli riesce a buttare giù il suo morale alle stelle. < Hanno fatto un pessimo errore a lasciarti indietro, tu sei una bravissima persona. Una persona fantastica che farà grandissime cose! > E come lo ha deciso? Perché ha riso a quella sua freddura. Kaiba è un ragazzo semplice. < Non è che mi piacciono i dolci… > Si ferma per un istante, come se stesse per dire qualcosa di estremamente importante e significativo < è che a me piace mangiare. Patataine, dolci, torte, rustici, carne, pesce, formaggio, a volte persino le matite, ma dipende da quanta fame ho. > Un cassonetto della spazzatura senza fondo, in sostanza. Senza neanche dirlo, quindi, accetta l’invito della sua nuova amica a cercare riparo e a mangiare qualcosa, prendendola sotto braccio ed avanzando verso… < Dov’è che dobbiamo andare? > Ecco, non ha idea di dove dirigersi. In attesa che la ragazza lo diriga, però, non ha intenzione di far silenzio, ma anzi di fare conversazione sugli argomenti più disparati < Quindi tu non sai se sei parte di un clan? I tuoi genitori non hano u cognome particolare che tu sappia? O magari ta nonna! > Eh sì, sarebbe proprio bello immaginare la nonna come una Ryoshu spara acido. [ C on ]