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La smemorata e l'amante delle armi

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con Sakir, Alexandra

15:20 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Ieri ha svolto la sua lezione pratica, di combattimento, ed ha usato un po' di armi ed ecco che il nostro tredicenni si è diretto al terzo cerchio, del Villaggio di Kusa, per fare un po' di acquisti.
Ovviamente non poteva mancare la tempesta e si è vestito in maniera pesante. Indossa un paio di pantaloni blu elettrici, una felpa azzurra, un giubbotto nero e delle scarpette da ginnastica. I suoi capelli, lunghi, mossi e castani, sono completamente asciutti, grazie al cappuccio sia della felpa che del giubbotto <Che palle. Perché deve sempre piovere?> si lamenta, lanciando un calcio ad un sassolino, facendolo rotolare dall'altro lato della strada. Come equipaggiamento porta il suo solito portakunai e shuriken ma solo con un kunai. Assottiglia lo sguardo, vedendo un paio di anziani entrare in un negozio prima di ritornare a camminare, a passi lenti e piccoli, soffermandosi su alcune vetrine per poi soffermarsi sulla solita vetrina del negozio di marionette e pupi <poi devo prendere quello> parla fra sé e sé indicando una marionetta.

15:42 Alexandra:
  [Terzo Cerchio] Diciamo che non questa non era proprio la giornata migliore per mandarti a fare una commissione. "Ai tempi miei, non bastava certo un po' di pioggia! Si usciva anche se piovevano meteoriti!" Queste sono le parole di tua nonna subito dopo averti incastrata con un pacchetto in mano e poco prima di chiuderti la porta di casa davanti alla faccia. Inutile dire che non puoi proprio tirarti indietro dal farlo. Ormai sei già completamente fradicia, quindi anche il solo rientrare adesso in casa non avrebbe fatto altro che farla infuriare: il pacchetto ancora là ed il pavimento bagnato. ---- E neanche a dire che era proprio dietro l'angolo: hai dovuto raggiungere il terzo cerchio per poter consegnare quel pacchetto e non è certamente dietro l'angolo. <La prossima volta dico di no, aaaaah se dico di no...!> Borbotti ancora tra te e te. Non hai smesso un attimo da quando sei partita e tutti quanti, però, sappiamo come non lo farai mai. Non puoi dirle di no. In un modo o nell'altro, non ci riesci mai. <...> Ti guardi attorno, vedendo soltanto persone che camminano con i loro ombrelli, che entrano nei negozi, oppure si riparano sotto qualcosa. E poi ti guardi, te, con quel pacchetto sotto alla felpa e completamente fradicia. Sì: non ti ha dato neanche un ombrello. Gli ombrelli sono banditi, in casa tua: "sono per le mammolette" dice sempre. E' già tanto se non ti ha tagliato via il cappuccio. Almeno quello... <Bene. Adesso c'è un piccolo problemino...> Eh, sì: è successo ciò che non doveva succedere. <A chi dovevo consegnare il pacco?> Giustamente. Quando ti metti a borbottare per tutto il tempo pensando a come dire di no a qualcuno, finisci per dimenticarti tutto il resto. Ed in questo momento, non dovevi proprio farlo. Sospiri sconfortata lì in mezzo alla strada come una stupida che si è pietrificata sul posto con lo sguardo in obliquo verso l'alto cercando di ricordarti quella cosa più importante del respirare. Anche perché quello puoi ricordarti come si fa, ma se tua nona ti fa fuori tornando con il pacchetto, ti servirà veramente a poco. <... almeno mi ricordassi cosa conteneva il pacchetto.> Qui allora c'è un bel problema di fondo! Altro che borbottare. <Mi scusi!> E fermi la prima persona che ti passa vicino. La prima che capita. Proprio quella! <Non è che saprebbe dirmi che cosa contiene il pacchetto che devo cons- hey, perché se ne va!> ... inutile commentare, giusto?

15:52 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Si trova ancora a guardare i pupi e le marionette, come incantato da un'arte illusoria. La pioggia, i fulmini, i lampi, la gente che corre, la folla che grida è solo un pensiero lontano. Il ragazzino è lì, da solo con quelle marionette ma una voce lo distrae. Scuote la testa e si gira verso destra e poi verso sinistra, vedendo la figura di ALEXANDRA che si lamenta e viene mandata a quel famoso paese da un passante. Il tredicenne, dopo aver ridacchiato sotto i baffi, si avvicina alla ragazzina e con tono pacato esclama <Ciao. Ti posso essere d'aiuto?> sospira. Lui vorrebbe solo finire in fretta le sue compere ma non riesce a vedere la ragazzina in panico e soprattutto inzuppata di centinaia di piccole goccioline d'acqua che scendono da grossi nuvoloni neri e grigi <Sono Markus> si presenta, facendo un piccolo inchino. Nonostante tutto è sempre educato il Sunese <Perché hai quel pacchetto nelle mani? Hai fatto compere?> chiede con un pizzico di tono curioso prima di dire <Io devo andare a prendere alcune armi. Ieri ho avuto la lezione pratica di combattimento e le ho utilizzate tutte tranne un Kunai> fa su e giù con la testa per poi dire <Poi voglio prendermi una marionetta. Non so perché ma mi attirano tantissimo> chiude in questo modo, cedendole parola.

16:16 Alexandra:
  [Terzo Cerchio] Giustamente vieni mandata a quel paese, dato che stai chiedendo a qualcuno che cosa contiene il tuo pacchetto. Che poi, diciamocelo: tenendotelo sotto alla felpa per non farlo bagnare -od almeno il meno possibile- non fai altro che nasconderlo ancora di più e non si può che vedere un bozzo dalle parti della pancia. nient'altro. Mammamia che burbere queste persone, uh? Non sanno neanche dirti una cosa semplice come quella. Che stupidi, davvero! (...) Sospiri, cercando l'ispirazione -ovvero un'altra povera vittima a cui chiedere la stessa cosa di poco fa. Ma accade l'impensabile! Qualcuno ti si avvicina per primo senza neanche tu possa iniziare a fare la molesta e fa il primo passo. <Uh, e-ecco... s-sì, effettivamente sì.> Un po' sgomenta e con un sorriso idiota sul volto, è un po' triste chiedere aiuto a quello che all'apparenza -e che sicuramente è- sembra un ragazzino. Perché lo dici? Forse l'altezza ed il volto. Probabile. Ma non importa, giusto? Alla fine, non è l'aspetto che conta! ... più o meno. Ti si presenta come Markus e tramite un piccolo inchino che ricambierai un po' raffazzonata. <Alexandra...!> Quello che perde in altezza, però, lo guadagna in tutt'altro: per evitare ulteriore filtrazione della pioggia nella felpa, tieni le mani al pacchetto -così che non possa neanche cadere in qualche scongiurato modo. E lo nota. Compere? No, non con questo tempo almeno. Ma non fai in tempo a dire qualcosa -per quanto vorresti- che ti blocchi nel sentire che il ragazzino deve prendere alcune armi. Da comprare. Ed una marionetta. <...> Lo guardi con quello sguardo che per qualche attimo rimane da pesce lesso e poi ti si potrà ritrovare là accucciata a fare cerchi sul terreno nell'acqua che viene subito riempito nuovamente per la pioggia. Se non piovesse, si potrebbe anche dire che quelle righe sul tuo volto siano dei lacrimoni belli grossi con tanto di sorriso idiota. <Anche un ragazzino lo hanno fatto passare...> Non sei proprio la migliore a scuola, diciamo. ... e sei ancora un "POCO" indietro con i tempi. Ma non rimarrai molto in quello stato! Ti rialzerai di scatto e con un bel respiro, ecco che ti riprenderai nuovamente. <Non importa, non importa...! In ogni caso, no: devo consegnare questo pacchetto da parte di mia nonna qua nel Terzo Cerchio, ma non ricordo più a chi.> E fai spallucce. Alla fine, non c'è qualcuno che possa aiutarti. <Congratulazioni, comunque: come è andata la lezione?> Chiedere è cortesia, no? <Bé... sono molto particolari. Soprattutto alcune. Ho pure sentito dire che alcuni ninja di Suna le utilizzano per combattere in qualche modo strano... sarebbe interessante vederne uno in azione.> E poi, eco che il tuo sguardo naviga proprio verso a quella vetrina. <Di quelle, intendi? Ce ne sono un paio molto belle, devo ammetterlo.> ... <Sigh... beato te che ti ricordi quello che devi prendere. Non posso neanche aprire il pacchetto per vedere cosa c'è al suo interno.> Si bagnerebbe tutto quanto, dopotutto. E la scena che si viene a formare, siete voi due che come degli stupidi continuate a rimanere là sotto la pioggia con tuoni e lampi mentre le persone cercano di muoversi il più velocemente possibile. ... già. Forse, da grandi, volete diventare dei bellissimi parafulmini!

16:28 Sakir:
  [Terzo Cerchio] La pioggia continua a bagnare e creare delle pozzanghere sulla strada. I due ragazzini sono fermi, accanto al negozietto preferito del Sunese mentre la gente corre per mettersi al riparo. Come è stato detto, che vogliono diventare dei parafulmini? Nella vita non bisogna mai mettere dei paletti e bisogna provare di tutto ma quello è veramente pericoloso, visto che si può rischiare di morire e loro sono troppo giovani per perdersi le cose belle della vita. Meglio chiudere questa parentesi filosofica. Il tredicenne ascolta con attenzione ogni parola pronunciata dall'altra per poi dirle <Piacere di fare la tua conoscenza> abbozza un sorriso <Anche un ragazzino lo hanno fatto passare?> ripete le stesse identiche parole dell'altra, alzando il sopracciglio sinistro <Che cosa intendi dire?> assottiglia lo sguardo incrociando le braccia al petto. Sbuffa, gettando aria dalle narici per poi dirle <Oh, questo è un problema. Mia nonna diventa molto pericolosa e soprattutto arrabbiata se non svolgo al meglio gli incarichi che mi da> scuote la capoccia, dando una veloce occhiata alla vetrina <Si. Potresti darmi anche dei suggerimenti su quale comperare. Mi piacciono tutti ma alcuni sono molto cari e non me lo posso permettere. Non sono ancora uno Shinobi a tutti gli effetti e quindi non guadagno molto> ridacchia <Oh, penso bene. Ho utilizzato al meglio le mie capacità, soprattutto nell'uso delle armi> fa su e giù con la capoccia, lasciandosi alle spalle dell'acqua accumulata nei vestiti <Allora, mi accompagni nelle mie compere? Forse poi ti viene in mente il nome a cui devi consegnare questo famosissimo pacchetto!> ecco che ritorna in silenzio, tirando, con un calcio, una palla verso un gruppetto di bambini che subito dopo vengono sgridati dai loro genitori.

16:49 Alexandra:
  [Terzo Cerchio] Ti ha sentita. Bé, non che fosse poi così difficile poterlo fare. Assottiglia lo sguardo ed incrocia le braccia al petto. <E-ecco... è solo che per quanto ci provi, non riesco proprio a andare avanti e poi...> E poi, te, un ragazzino, ci riesce. Semplicemente era il dirsi da sola che è un'idiota patentata e che pure i ragazzini riescono a superare quello che proprio non riesce ad entrarle in quella capoccia bacata. Ed a quanto pare, anche lui ha problemi con la nonna. Sembra che queste nonne siano talmente agguerrite che se non si fa quello che ti chiedono sono capaci di scatenare un'altra guerra dei ninja come punizione. E te sei l'unico bersaglio di tutti quanti i paesi. L'UNICO. <Non dirlo a me... di sicuro mi beccherò una polmonite! Ma tanto l'ombrello è da rammolliti, come dice lei... sigh.> Almeno hai azzeccato il negozio a cui stava facendo la corte. Anche perché da queste parti visibili sembra pure essere l'unico. ma per te, è già un bel traguardo, a questo punto. <Bé... posso provare, ma probabilmente avremo gusti diversi.> Chissà. E poi, considerando che non può ancora comprarsene uno sarà un po' più complicato riuscire a fare qualsiasi cosa. Anche se lo scegliete, non potrà portarselo a casa comunque. <Oh, allora sicuramente sarà andata bene! Ne sono sicura!> Un bel sorriso, con una mano che si alza a metà petto a pugno! ... e poi la testa che si abbassa l'attimo dopo guardando verso il pavimento. <Sicuramente meglio di me che sono riuscita a fare centro, sì... ma su una natica di un altro allievo. ... che era dietro di me a parlare con qualcuno.> Ormai non è poi così difficile riuscire a capire perché ancora non sei riuscita a passare gli esami, giusto? <Oh... perché no?> Non ti costa niente accompagnarlo per un paio di compere, no? Anche se probabilmente sei te quella che deve essere accompagnata da qualcun'altro. E forse avrà anche ragione: riuscirà a tornarti in mente grazie a questa cosa! ... forse. Tira un calcio verso un gruppetto di bambini che, molto probabilmente, non avevano l'autorizzazione dei loro genitori per uscire sotto la pioggia, visto la loro reazione quando gli trovano. <Devi andare a prendere delle armi, giusto? Mmm... il più vicino è da... questa parte, giusto? Andiamo!> Inutile dire che hai preso la direzione completamente opposta. Però l'hai fatto con il sorriso sulle labbra. E se non ti ferma, finisci per andare fino al cerchio dopo, dato che hai preso l'unico percorso e l'unica strada dove da quella parte non ha neanche mezzo negozio d'armi...

17:04 Sakir:
  [Terzo Cerchio] <Alexandra> la chiama con il come completo <Sei anche tu iscritta all'Accademia? Hai già svolto le lezioni? Sai come si richiama il chakra?> domanda su domanda ma sempre con il sorriso sulle labbra <La mia preferita teorica è stata quella sul rilascio illusorio, visto che è molto utile come si fa> annuisce <Vabbé poi quella di ieri è stata magnifica. Mi sentivo libero e molto al mio agio, anche se ho dovuto combattere contro un Sensei. Li bisogna pensare alle tattiche ed io non ero pronto o per meglio dire, non avevo abbastanza equipaggiamento con me, visto che pensavo che era l'ennesima lezione teorica> ride per qualche secondo prima di ritornare ad osservare la vetrina del suo amato negozio <Certo, potremo avere gusti diversi ma è sempre bello avere un parere> le abbozza un sorriso <Solo due marionette mi posso permettere fino adesso e anche se le vorrei entrambe, me ne devo comperare solo una> si lecca le labbra con la punta della lingua. Un vizio o un tic nervoso? Non è dato saperlo! <Comunque, devi mettere in conto che anche durante una missione può piovere. Dobbiamo iniziare a muoverci sotto di essa e oltre a ciò, non dobbiamo sempre lamentarci> annuisce per poi vederla camminare in direzione opposta al negozio di armi ed equipaggiamento ninja <Alexandra> la richiama scoppiando a ridere <Dobbiamo andare da quest'altra parte> annuisce <Cinque minuti di passeggiata e si arriva> aspetta che lo raggiunge per poi incamminarsi, sempre sotto la tempesta, nel negozio dal nome "L'Incazzato"

17:18 Alexandra:
  [Terzo Cerchio] <E-ecco... sssssì, anch'io sono iscritta e... bé... sssssso come si... richiama.> Un fatto è sapere come richiamarlo ed un altro, però, è saperlo fare. ... inutile dire che quest'ultima cosa è alquanto più complicata. Te hai solo detto che sai come fare! Te lo hanno spiegato. Ci sei riuscita? AH! Ma non fateci ridere. <A me hanno detto che sono molto brava nel rilascio delle illusioni! Talmente brava, che riesco a convincere tutti quanti di come riesco a rilasciare l'illusione di passare gli esami! ... oppure era che facevo così schifo a prescindere che al massimo aggiungevo l'illusione di aver rilasciato l'illusione...?> In ogni caso, neanche ti hanno fatto provare che subito sono partiti prevenuti con te. Alle sue parole successive, ecco che andrai a sorridere. <Forse anche quello faceva parte della lezione: essere sempre preparati.> Ed in quel caso, il ragazzo non lo era. <Mmm... capisco. Alla fine, non vengono poi così poco.> Non si può certo buttare tutti i propri soldi per prendere delle marionette e poi non poterle neanche utilizzare se non come soprammobili, no? Sono una cosa talmente di nicchia, che non ha molto senso investirci tutti i propri risparmi. Soprattutto se si è ancora degli allievi. Ed ecco che si lecca le labbra, prima di continuare con l'imprevidibilità della pioggia e che è una cosa a cui bisogna essere abituata, dato che può accadere in qualsiasi momento -anche durante una missione. <Oh, quello certo! ... ma si potrebbe attaccare l'ombrello al colletto, così da non bagnarsi comunque ed avere le mani libere!> Potrebbe anche essere geniale come soluzione. Davvero, ragazzi! Ma in ogni caso, prendi la strada sbagliata. Completamente errata. Ma proprio di tanto! E Markus dovrà richiamare la tua attenzione facendoti fermare e girare, vedendolo ridere di gusto. Inclini un po' la testa. <Uh?> Per poi sentirti dire quelle cose. <...> E come se non fosse successo niente... <Allora, andiamo!!> Ed ecco che riprendi la strada giusta, stavolta assieme a lui. Come può tua nonna averti liberata senza un collare con medaglietta, od almeno un microchip sottopelle. Alla fine, comunque, ecco che arrivate a "L'incazzato". <Strano nome. Chissà perché si chiama così!> Ed ecco che con quel tuo sorriso ti fai avanti per prima, andando ad aprire la porta per fare il primo passo all'interno del negozio. <Buonas-> E la tua testa viene sfiorata da un Kunai lanciato dal bancone e schivato dal tizio verso cui il commerciante sta urlando. <...> Qualche attimo lì immobile, prima di portare indietro il piede e chiudere gentilmente e delicatamente la porta, per poi girarti verso il ragazzo sempre con quel sorriso. <... prima chi è più avanti con le lezioni, prego.> MA DAVVERO?!

15:25 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Il tredicenne continua a camminare sotto la tempesta, non curandosi delle centinaia di migliaia di goccioline d'acqua che stanno scendendo e stanno creando pozzanghere e fastidio ai cittadini che sono fuori a fare compere o a lavorare. Ascolta le nuove parole della ragazzina e abbozza un sorriso <Oh, davvero?> si lecca le labbra con la punta della lingua <Io invece sono completamente incapace di saper usare le arti illusorie ma sono stato bravo ad uscire dall'illusione del Sensei> annuisce contento <Certo. Bisogna essere sempre preparati, in ogni lezione. Bisogna esercitarsi in qualsiasi momento della giornata, soprattutto nelle tecniche basi, oltre a saper slegarsi e..> lascia in sospeso <bhe, visto che hai già svolto le lezioni, inutile ripetere gli argomenti o sbaglio?> ridacchia divertito cambiando argomento <Non vengono poco ma mi voglio fare un regalo, per aver completato le lezioni e poi mi piacciono molto. La metto nella mia cameretta, dentro una teca, così non si rovina> ovviamente sta parlando della sua futura marionetta, che comprerà dopo le armi. Sospira poco dopo dicendo <Certo. Si potrebbe fare come dici tu ma è un peso che ti porti. Se affronti un nemico difficile da abbattere? Se devi arrampicarti o devi fare un inseguimento?> scrolla le spalle <L'ombrello potrebbe impigliarsi fra gli alberi o cose simili e ti rallenterebbe oppure potrebbe far scoprire la tua posizione al nemico> fa su e giù con la capoccia, arrivando davanti l'ingresso del negozio di armi ed equipaggiamento "L'incazzato". La ragazzina sembra entrare nel negozio e viene sfiorato da un Kunai lanciato dal bancone e subito richiude la porta <AHAHAHAHAHA> scoppia a ridere il Sunese prima di riaprire la porta e fare il suo ingresso <Ei, palla di lardo> chiama in quel modo il commerciante sorridendogli. Quest'ultimo prima lo osserva attentamente e poi scoppia a ridere anche esso, gettando fuori, con delle minacce, il cliente precedente, lasciando che i due aspiranti ninja possono fare i loro acquisti.

15:48 Alexandra:
 <Ma non è un po' uno spreco, metterla soltanto dentro ad una teca?> Insomma, non riesce proprio a concepire come si possa utilizzare tutti quei soldi soltanto per prendere qualcosa che, a conti fatti, rimarrà chiuso da qualche parte senza essere utilizzato. Un soprammobile un po' troppo costoso, insomma. <Potresti prenderci più armi, con quei soldi.> Potrebbe essere un'idea! <Oppure metterli da parte.> Anche questa lo è. <... oppure, potresti andare a cercare uno di quei ninja che usano quelle marionette per combattere! Se ti piacciono così tanto, potresti imparare.> E questa, forse, è la migliore che sia venuta fuori in tutta la settimana. Alla fin fine, se è così preso da quelle bambole, perché non tentare di farne la sua arma? Alcuni lo fanno, quindi non è impossibile come cosa. <...> Eh, sì: è un bell'impedimento. <Potrebbe essere abbastanza resistente per la pioggia, ma non per aggrapparsi...? E trasparente, sì, trasparente!> Non ce la fa proprio a rinunciare all'idea di brevettare un ombrello completamente inutile e scomodissimo per le missioni, uh? Ma una ci prova, giustamente. <E leggerissimo, naturalmente!> Mancava solo quello. Ora manca solo che possa anche attaccare i nemici e siamo a posto. In ogni caso, ecco che "L'incazzato" farà l'ingresso davanti a loro, ma il primo ingresso non è poi così... sicuro. Alex apre e richiude la porta dopo che un Kunai a caso le sfiora il volto con conseguente risata di Markus. Giustamente. Come ninja, forse, non sarebbe proprio la migliore un po' insicura com'è. Deve imparare a rimediare a questo fattore. ... cosa che non sembra preoccupare il ragazzo, invece, che entra nel negozio con tanto di offesa al commerciante. <COS-!!> E Alex si accuccia istantaneamente fermamente convinta che possa arrivare una tempesta di armi ad investirli. ... quello che accade, però, è un semplice cliente -quello precedente- che viene scagliato fuori passando sopra alla testa della ragazza. <... uh?> Riapre gli occhi e sbatte più e più volte le palpebre, guardando poi i due e la porta che si richiude. <...> Inconcepibile per la sua piccola e povera mente. Si rialza ed apre lentamente la porta, vedendo che Markus non è stato utilizzato come fantoccio per gli allenamenti. <Oh...> Ed entra. <S-salve...?> Sì, non ne è ancora completamente convinta e pensa che da un momento all'altro possa pugnalarli alle spalle appena si voltano usandoli per le prossime cene delle feste con i parenti. <E-ecco... come?> Come cosa? <Lo hai offeso, ma- ... sì, insomma... come-> Non riesce proprio a capacitarsene. Intanto, nel negozio, è presente di tutto e di più, per quanto riguardano armi ed armature. Di TUTTO e DI PIU'. Riuscite a comprendere le parole? MAIUSCOLE?!

16:01 Sakir:
  [Terzo Cerchio] <No. Perché io mi comprerò solo una piccola marionetta e non quella grande. La uso per giocarci e...> anche in questo caso lascia la frase in sospeso gesticolando con la mano destra nell'aria <Va bene che sono abile nell'uso delle armi ma non voglio appesantirmi e non voglio avere troppe armi a disposizione> annuisce <poi uso solo shuriken e kunai e non altri tipi di armi anche se potrei specializzarmi anche con le carte bombe e fumogeni> fa spallucce. Poco dopo esclama <Tzk, un vero combattente deve sapersi muovere anche sotto la pioggia. Va bene che è fastidiosa ma se usi l'arte dell'acqua, potrebbe essere un tuo vantaggio oppure ti potresti trasformare in un animale che solitamente esce con la pioggia, come la chiocciola> scoppia nuovamente a ridere scuotendo la capoccia. Il cliente precedente viene gettato fuori e supera la figura di ALEXANDRA che si accuccia, per una possibile reazione da parte del proprietario del locale ma quest'ultimo si dimostra educato nei confronti dei due DESHI. Il tredicenne spiega <Lui è Kiro, un amico di famiglia. Io lo considero come uno zio>. L'uomo di dimostra basso e grasso, con tipici abbigliamenti da shinobi ed il giubbotto verde che viene dato dal grado di Chuunin in su <è uno Jonin ma prossimo alla pensione> continua il ragazzino <viene da Suna come me ed è stato il compagno di squadra di mio padre. Hanno svolto molte missioni assieme> annuisce <mi ha aiutato anche nelle mie lezioni casalinghe> annuisce prima di osservare le diverse armi esposte, ritornando in silenzio.

16:35 Alexandra:
 <Bé, allora se è piccola e non una di quelle grandi...> Anche il costo è più contenuto, in quel caso. Poi non può riuscire a capire come un ombrello possa essere utilizzato come arma. ... più o meno. Hai sentito di qualcuno che utilizzasse un ombrello per combattere? No; non che ricordasse. Ma sicuramente ce ne saranno. <Ma le carte bombe non sono un po'... pericolose?> Lo dice con un mezzo sorriso preoccupato che non lascia trasparire altro. E poi... la chiocciola? <... la chiocciola?> Non capisce proprio la connessione tra la pioggia e la chiocciola. Ma tutto viene dimenticato quando il negozio arriva con tanto di kunai, commerciante e... offesa! E lì sì che sente la morte passare per il luogo. Ma non sembra neanche troppo così sul collo, dato che non è ancora esploso o morto nessuno. Se non -forse- il precedente cliente che è stato catapultato fuori dal negozio. Alex va subito a chiedere il motivo di tutto questo. Come mai non sono ancora morti, insomma. Ed a quanto pare, il commerciante si chiama Kiro ed è un amico di famiglia ed è per questo che non sono ancora morti; non certo per l'offesa. <Fiuuuu...> La morte si allontana in un attimo svanendo completamente. Ed a questo punto, ecco che inizierà a guardare per il negozio. Vedrà anche alcune particolari armi alquanto... strane. Tipo Kunai a tre punte o shuriken giganti od a 6 o millemila punte. Ed un ombrello. <...> Che ignorerà completamente subito dopo, come se niente fosse. Così, che la sua idea continui a rimanere la migliore di tutte quante quelle mai pensate. <Almeno non c'è la pioggia qua... sigh.> E può togliersi il pacco da sotto la felpa. Un pacchetto incartato e completamente fradicio. E se le cose all'interno si sono completamente danneggiate? <... in quel caso mia nonna mi ammazza...> Trattiene a fatica quei lacrimoni dallo scendere dagli occhi, ma non può far altro che iniziare a scartare il pacchetto. Ormai non c'è altro modo. Ricordarlo non riuscirà, quindi...! Basta che sua nonna non lo venga a sapere. Una scatolina sotto alla carta e poi... <... vecchi Kunai? A chi devo dare questi cosi?! Chi l'aspettava?!> E con un passo fulmineo, ecco che si avvicinerà a Markus, andando a spiattellarne davanti la scatolina. <A chi cavolo dovrei dare questi cosi?!>

16:51 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Ormai sono dentro il negozio, all'uscito e al sicuro di quella tempesta. Si trascina i piedi, lasciando una scia d'acqua <Kiro, chiedo scusa per il disturbo e il disordine> il commerciante risponde che non ci sono problemi e che poi asciuga e sistema lui, non appena avranno completati gli ordini. Sorride anche alla ragazzina che inizia a muoversi nel negozio, osservando i vari strumenti e le varie armi, indicando poco dopo una frusta dicendo che un Chuunin la vorrebbe comprare, visto che è stato promosso a Genin dal Sadico. Il Sunese la osserva e poco dopo esclama <Davvero?> spalanca gli occhi <Ho sentito questo nome ma non riesco a ricordare chi è. I miei genitori forse avranno svolto una missione con lui?> scrolla le spalle massaggiandosi il mento dicendo poi ad ALEXANDRA <Alex> la chiama in quel modo, visto che è troppo lungo il nome della ragazzina <Certo. La voglio piccola e non di quelle grandi> annuisce un paio di volte <Le carte bombe possono essere utili, se si usano nel momento giusto. Possono essere utili anche per un diversivo oppure per coprire i rumori o anche per liberare un passaggio> abbozza un sorriso <Possono essere posizionati a terra, nascoste e quindi utilizzate come trappola o essere legate ad un kunai ed essere lanciate> ecco i diversi modi di quest'arma molto pericolosa <la chiocciola> ride divertito <Sai che questo piccolo esserino vivente esce con la pioggia? Dicono che si mangia ma bleah> esce la lingua, schifato <Però, in una missione di infiltrazione, potrebbe essere utile trasformarsi in questo animaletto oppure in un ape o mosca> fa una piccola pausa e si avvicina al bancone dicendo <mi serve tutto ciò che c'è in questa lista. Faccio compere anche per i miei e la loro prossima missione, anche se sono in pensione> ecco che esce dalla tasca un fogliettino, anche se bagnato. Il negoziante lo prende ed inizia a girare a destra e a manca, prendendo i vari oggetti. Ecco che il tredicenne ritorna ad osservare la compagna di acquisti, vedendo che sta aprendo il pacchettino. Poco dopo quest'ultima si avvicina, facendogli vedere il contenuto <mhmhmhmh> mugugna <forse devi consegnarli a Kira? Ti ha detto qualcos'altro tua nonna?> chiude con <forse devi consegnare quelli vecchi per prenderne nuovi?> le sorride, cedendo parola.

16:03 Alexandra:
 Il Sadico. Ha già sentito questo nome. Konoha, giusto? E' qualcuno di... abbastanza famoso, insomma. Ce ne sono di voci che lo riguardano, tra cui che utilizzi, appunto, le fruste e che abbia guadagnato il suo soprannome grazie all'utilizzo proprio di queste. ... altre, invece, perché una volta ha fatto chissà che azioni senza precedenti di cui nessuno vuole parlare. Neanche le voci. Insomma... il tutto è molto etereo e quello che rimane è qualcuno di molto famoso che utilizza le fruste ed a cui è stato affibbiato quel soprannome. Forse, pure immeritato ed è la persona più gentile e calma del mondo che non farebbe del male ad una mosca! ... almeno fino a che la mosca non è ninja. E poi, ecco che Markus desta Alex dai suoi pensieri e ricordi chiamandola per nome. <Ah, sì, presente!> E va a rispondere a ciò che era stato detto precedentemente sulla chiocciola, la marionetta e le carte bomba. <... allora è stupida! Se esce senza pioggia è meglio.> Sentenzia. Per lei, non ha senso uscire con la pioggia e non con il Sole. Ci si bagna di meno -appunto. Molto di meno. ... non ci si bagna per niente, in realtà! <Mmm... però devi mantenere il tuo Chakra attivo e se ti trovano in quella forma SPLAT!!> Non è molto consigliato, insomma. Non faresti in tempo a fare niente od in tempo, che saresti nei casini. Basta una racchetta per insetti, oppure- <E se hanno un insetticida spray?> ... lasciamo perdere. E mentre il ragazzo passa la lista delle cose al mercante, ecco che il pacchetto viene tirato fuori, con tutti quanti i santi che iniziano a scendere dall'alto. Scartato ed aperto. Vecchie armi. Il panico, naturalmente, è il principale amico di Alex, in questo momento. E dove non ci arriva lei, ci arriva un ragazzino. <...> Che sia il consegnare quelli vecchi per prenderne di nuovi? Oppure, semplicemente vanno rottamati o li voleva qualcuno? <... sì... forse è così.> FORSE. In pratica, se doveva portarli a qualcun'altro, è un bel problema! Ma hey: anche la nonna ad affidare a qualcuno come lei una cosa simile, è proprio sbadata. Per non dire altro. E rassegnata, ecco che sospira andando ad avvicinarsi al bancone e posando la scatola. <Vorrei essere un po' più sicura come te, Markus... od almeno, riuscire a ricordarmi le cose. Sarebbe tutto molto più semplice... sigh.> Ed ecco che la sua attenzione, adesso, si porta su Kira, il commerciante. <Non è che dovevo portarli a qualcuno, a te o che ne so io, per cambiarli e... non ne ho idea.> Alquanto sconsolata, la ragazza. Sicurezza 0. <Magari sto solo facendo una gaff enorme...> Probabile. <Mia nonna si chiama Yazumi. Yazumi Mahiki. La conosce...?> E naturalmente, spera in tutta sé stessa che sia così, dato che i suoi problemi sarebbero terminati. Ma quante possibilità ci sono che sia proprio questo e lui la persona a cui doveva dare il pacchetto? Sarebbe proprio CULO. E neanche poco.

16:17 Sakir:
  [Terzo Cerchio] Il Sunese ascolta ogni parola pronunciata dalla sua compagna di acquisti. Ne osserva i movimenti ed esclama <Certo, hai ragione pure tu ma mi è stato detto che alcuni, durante la loro prova di esame, si sono trasformate in lucertole, altri in chiocciole ed altre ancora in una siepe> ridacchia divertito <Io non penso di utilizzarla come tecnica. Amo di più usare le armi> annuisce. Ecco il motivo del perché sono nel negozio chiamato "L'Incazzato". Fare acquisti di armi ed altri strumenti ninja <Bhe, in effetti devi saperla sfruttare come tecnica. Nella prima lezione c'è stato insegnato anche come riconoscere qualcuno con il chakra attivo> annuisce dicendo subito dopo <Tzk. Ho capito, ho capito. Non sei convinto di ciò che ho detto e poi devi essere tu a decidere se usare o meno la tecnica della trasformazione e in cosa trasformarti> nel frattempo il caro palla di lardo continua a raccogliere ed inscatolare le diverse cose scritte nel foglietto di carta. Non passa molto tempo che ALEXANDRA gli parla e quest'ultimo, prima osserva i kunai vecchi e poi annuisce dicendole di aspettare un minuto, il tempo di finire con il tredicenne <Ecco. Hai visto? Devi essere più sicura, se vuoi proseguire in questo percorso> sorride <Anche io sono smemorato ma non mi abbatto. Si trova sempre una soluzione hai problemi> fa su e giù con la capoccia <Nessuna gaffe e poi siamo tra amici. Non ti prenderemo in giro ed anzi, se l'avessi fatta, ti avrei aiutato a ricordare> le fa l'occhiolino mentre paga il tutto e prende lo scatolo. Ecco che adesso Kira, si dedica completamente alla ragazzina, facendole segnale di avvicinarsi al bancone e le chiede come sta sua nonna e se ha finito di raccogliere le erbe mediche che aveva piantato in giardino.

17:01 Alexandra:
 <Cos-> In siepi? Davvero, perché qualcuno dovrebbe trasformarsi in una siepe? Speri vivamente che fosse stata una lezione dove non bisognava farsi scoprire, altrimenti sarebbe stato un bel guaio. Sapete... non è che una siepe sia un nemico poi così temibile. Almeno in un albero od in polline, almeno puoi sperare che quello là sia allergico! A meno che non possa vedere le siepi, ma è molto stupida come cosa. Markus, d'altro canto, sembra amare un po' troppo le armi da iniziare a poter far paura. E non userà la trasformazione. Molto meglio un'arma, no? <... potresti trasformarti in un'arma!> Eccola, il genio. Subito a dire la stronzata di turno, uh? Ed alla fine, in ogni caso, c'è proprio quel problema: poter individuare qualcuno tramite il Chakra. <... bé, io ho fatto delle supposizioni!> E se poi hanno veramente dell'insetticida spray? In quel caso, è un bel problema. ... lo sarebbe anche senza trasformazione, dato che se te lo spruzzano in faccia ti soffoca comunque, MA non importa: questi sono piccolissimi dettagli insignificanti. Più o meno. E' tempo, comunque, ti tentare il culo. Perché non è più fortuna in questo caso, ma CULO! Tutto maiuscolo. E dopo qualche secondo dove l'uomo osserva il contenuto della scatola, mentre l'ansia divora la ragazza, ecco che annuisce e che la servirà presto. Ed in quel momento, è talmente sollevata da sciogliersi a terra con tutta l'aria che esce fuori dal suo corpo, come se si sgonfiasse come un palloncino. Una bella gatta da pelare risolta. Finisce bella spalmata sul banco reggendosi a mala pena con le braccia a questo. <Non ci credo... che culo... non mi sgriderà...> Alle parole del ragazzo non potrà che accennare debolmente con la testa, per quanto la faccia sia completamente sollevata e, per l'emozione, spogliata di ogni energia. <Ma il mio cervello mi odia... non vuole ragionare.> E non si fa poi così tanta fatica ad accorgersene. Ma è bene, quel che finisce bene! E poi, arriva il suo turno dove si mette un po' meglio con la schiena. <Ah, sì. Sono venute bene; non è appassita nessuna. La nonna è brava in queste cose. ... non come me.> Ci ridacchia appena imbarazzata. <Ogni volta che metto mano ad una pianta, riesco a farla appassire. Anche se faccio le stesse identiche cose della nonna. E' incredibile...!> In ogni caso, ecco che il tutto verrà fatto. Le armi saranno cambiate ed a quanto pare, il pagamento extra era già stato versato dalla stessa vecchietta. Probabilmente aveva lasciato il pacchetto a casa ed aveva lasciato l'acconto. Alex recupera il pacchetto e fa un inchino di ringraziamento. <Grazie ancora, Kira!> E poi, si gira verso Markus. <E grazie anche a te! Se non ci fossi stato, adesso sarei ancora là in mezzo alla strada a cercare una soluzione!> Ha fatto comunque un po' troppo tardi, per quanto doveva metterci. E questo le costerà comunque. <Adesso devo scappare, che non posso aggiungere altro ritardo a quello che ho già! Dovevo fare in metà del tempo almeno... sigh.> Ancora un inchino. <Grazie ancora per tutto! La prossima volta che c'incontriamo, vedrò di sdebitarmi! Lo prometto!> E così, ecco che inizierà a muoversi velocemente all'uscita, per poi -una volta in strada- iniziare a correre sotto la pioggia. Non può far aspettare ulteriormente la nonna. ... o più che altro, non può aggiungere altro tempo alla punizione. {[END]}

17:13 Sakir:
  [Terzo Cerchio] <Ebbene si. Bisogna saper ragionare e pure in fretta, soprattutto durante un combattimento> annuisce per l'ennesima volta <Trasformarmi in un'arma?> ci pensa su <Potrei trasformarmi in un ago e pungere il nemico sotto i piedi> scoppia in un'altra sonora risata. Nulla. Il ragazzetto è fatto così. Non ha nemmeno bevuto, mangiato o fatto altro. Comunque finisce di svolgere i suoi acquisti e lascia libero campo alla compagna. Kira ascolta con attenzione ogni minima parola pronunciata per poi sbrigare anche i suoi di acquisti, dando suggerimenti su piante e fiori, indicando anche un negozietto che vende concime e strumenti utili per quest'argomento. Poi saluta i due, dicendo che deve chiudere. Il Sunese esclama <Grazie ancora Palla di Lardo e ci vediamo presto> fa un piccolo inchino, educato e gentile. Poco dopo si rivolge ad compagna <Grazie a te per la compagnia. A presto> saluta seguendo i suoi passi, allontanandosi anche esso, sotto l'incessante pioggia, sparendo fra la folla per dirigersi a casa sua. [END]

Markus e Alexandra si incontrano nel terzo cerchio, sotto l'incessante pioggia. Il primo è lì per comprare delle armi mentre la seconda per consegnare un pacchetto, anche se non si ricorda a chi. Alla fine entrambi raggiungono il loro scopo e ritornano a casa.