La realtà esiste nella mente umana
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Giocata del 03/04/2019 dalle 15:50 alle 18:00 nella chat "Centro di Kusa"
[Quinto Cerchio | Campo di allenamento] Ultimamente il clima a Kusa stava seguendo sempre lo stesso pattern: pioggia, nuvola e poi ancora pioggia. Un ciclo continuo che, tuttavia, rischia di alimentare le emozioni più negative e i pensieri più malinconici. Il nostro, ormai, Genin, tuttavia, non ha mai fatto della pioggia un suo problema, pertanto si trova per le strada. Vaga, cammina, con il suo solito vestiario a renderlo unico. I pantaloni, dal color carbone, uniti alla sua felpa, di un blu intenso, formano un connubio iconico. Un elemento ancor più caratteristico, d'altra parte, è quello dei suoi piedi nudi. La sua motivazione è semplice; più volte, ha voluto giustificare le proprie azioni mentalmente, dar loro uno studio, un'argomentazione e questa, di conseguenza, ne ha uno. Si tratta di stringere un contatto vivo con le superfici, con ciò che il mondo ha da offrire. Per lui non c'è niente di più bello che calpestare il terreno, sia asciutto che bagnato. Prova una sorta di piacere interiore a ogni passo che compie, dove le sue dita hanno l'unica opportunità di poter poggiare su quel ruvido, ma non sempre, strato di terra battuta. Ovviamente, proprio per questo suo modo di fare, tende ad averli sporchi, ma non quando piove. L'acqua piovana, che nulla sa degli intenti di Jikan, scivola verso il basso, bagnandogli la pelle e accarezzandola. Dunque, in tutto ciò, lui, ha in mente di dirigersi in un luogo preciso. Nel quinto cerchio, quello più esterno al villaggio, è possibile trovare di tutto e di più, da negozietti improvvisati a parchi ludici, arrivando perfino ai campi da combattimento. Lui, quest'oggi, si è diretto nel campo di allenamento a est. Si è accorto della predominante presenza di Deshi, i quali, probabilmente, sono intenti a praticare quel poco di arte magica di cui sono venuti a conoscenza. I più temerari, o anche quelli più determinati, si cimentano perfino in scontri uno contro uno, impiegando calci e pugni ma anche armi. Il campo in cui si trova non è molto grande, conta in larghezza quindici metri, mentre in lunghezza venti. Verso la sua estermità è presente un albero, tant'è che il Kakuzu lo nota subito. Sembra il luogo ideale per praticare i suoi intenti, perciò vi si avvicina, trova un posto in cui possa essere riparato dalla pioggia - tutto per merito delle foglie, chiaramente - e siede. Estrae un rotolo modestamente grande, con alcune incisioni presenti ai lati, e un fuuda. Apre questa sorta di pergamena e la stende bene davanti a sé, inevitabilmente, si stava bagnando un poco, tuttavia un sottile strato di plastica ne previene l'accartocciamento. Quel rotolo tratta degli elementi, con tutto ciò che riguarda, ed è simile a quello che leggono i Deshi, solo che contiene un'applicazione più pratica. < Dunque... eseguire la prova del Fuuda. Prendere delicatamente il foglietto, maneggiarlo e poi eseguire una forte pressione con gli indici. Sembra fattibile. > Parla tra sé e sé, come se volesse aiutare sé stesso a capire l'esercizio. Scoprire il proprio elemento non sembra facile, tant'è che, in un primo tentativo, eseguito grossolanamente, non sembra alterare la costituzione del Fuuda. [ChkOff][Guanti Ninja, Vambracci | 1 Fuuda] [Quinto Cerchio/Campo d'allenamento] Pioggia. Grosse nuvole, nere, cariche di centinaia di migliaia di goccioline d'acqua sorvolano il cielo di Kusa ma nonostante tutto, il tredicenne ha deciso di uscire. Dopo aver salutato i suoi genitori, si è diretto in direzione del Campo d'Allenamento, nel quinto cerchio. Indossa un paio di pantaloni neri, una camicia a maniche lunghe bianca, delle scarpette da ginnastica ai piedi ed un mantello blu scuro, con il cappuccio sulla testa. Come equipaggiamento ha un portakunai e shuriken, legato al fianco destro; al suo interno vi sono tre shuriken e due kunai <che bel regalo che mi hanno fatto i miei, per aver svolto la prima lezione> parla fra sé e sé. I suoi capelli sono tenuti lunghi, mossi e castani e nonostante il cappuccio, sono già inzuppati d'acqua <che palle!> si lamenta dando un calcio ad un pallone, lanciandolo verso un gruppetto di bambini, non molto distanti dalla sua postazione. Continua a camminare per qualche altro minuto, fino a fare il suo ingresso in quel luogo d'allenamento. Gli occhi, grandi e scuri, si muovono a destra e a manca, vedendo la figura di JIKAN, a circa una decina di metri dal Sunese. Si incammina in sua direzione dicendogli alla fine <Ciao. Disturbo?> domanda con tono pacato, abbozzando un sorriso. Cede adesso parola, incrociando le braccia al petto, in attesa di ascoltare le parole dell'altro presente in quel luogo pieno di pozzanghere, alberi e altri oggetti utili per allenarsi con armi e tecniche. [Quinto Cerchio | Campo di allenamento] Dev'esserci qualcosa di sbagliato, ma d'altronde, chi l'aveva detto che sarebbe stato facile? I suoi occhi scorrono da sinistra a destra, mentre legge quei lunghi paragrafi, alla ricerca di quel che può essere stato il suo errore. La procedure sembra, semplice, eppure non fornisce dei dettagli fondamentali, forse bisogna prima fare qualche passaggio. Quel rotolo non è indirizzato a degli allievi, questo è poco ma sicuro, il linguaggio è fin troppo complesso, probabilmente è stato scritto da un Sannin. Poco dopo, mentre il mondo attorno a lui sembra appannarsi sempre di più per via dell'elevata concentrazione, si accorge di aver tralasciato un dettaglio fondamentale. < Ma certo! Il chakra, devo aver richiamato il chakra. > Si è perso in un errore, banale, questo è poco ma sicuro. Come si può venire a conoscenza del proprio elemento senza prima richiamare quell'energia? Nel frattempo si palesa una figura a lui nuova, mai vista prima. Fa capolino con un cappuccio, anzi, è interamente coperto da quest'ultimo. E' questo l'unico dettaglio che riesce a cogliere, prima di dire. < No, no. > Dice con voce assertiva. In realtà non si è neanche fermato a guardarlo dall'altro verso il basso per via della concentrazione; forse, così, può anche essere meglio. Non tutti gradiscono di essere inquadrati. La mano destra viene ora portata verso il suo petto, a formare un mezzo sigillo, mentre la sua concentrazione si eleva ancora di più. Visualizza l'energia spirituale, il cui origine si trova nella mente, per poi vedere quella fisica, contenuta in ciascuna delle sue cellule. Rompe le catene che le tengono bloccate - in senso, figurato, chiaramente. Queste due, quindi, iniziano a mescolarsi come due vernici versate in un unico contenitore. Ecco, dunque, che richiama il chakra, e lo fa fluire in tutti i suoi tenketsu. Ora, più determinato che mai, afferra in fretta e furia il Fuuda. Attende qualche istante ma no, ancora niente. < Forse sono stato troppo brusco... > In effetti, è andata così, visto che non ha dato tempo al chakra di fluire all'interno del foglietto. Ora, tuttavia, finisce per deconcentrarsi a causa di quel bambino che gli ha rivolto la parola. Non sembra molto alto, ecco perché crede che sia un bambino. I suoi occhi sono, senza dubbio, molto particolari, abbinati a quella capigliatura bruna. < Uh... ti serve aiuto? > E' questa la prima cosa che gli viene da chiedere. Ora è uno shinobi, un genin, percui sospetta che la persona in questione si rivolga a lui per una richiesta di aiuto, o qualcosa del genere. [ChkOn][Guanti Ninja, Vambracci | 1 Fuuda] [Quinto Cerchio/Campo d'allenamento] Il Deshi rimane fermo, a cinque metri, da JIKAN. Ne vede i movimenti e si prende qualche minuto di tempo per rispondergli con <Oh, lo so pure io come richiamare il chakra> annuisce contento, facendo dei saltelli sul posto, per la contentezza <Ieri ho svolto la prima lezione in Accademia e i miei mi hanno comperato questo> fa vedere il suo equipaggiamento cioè il porta shuriken e kunai, con le armi al suo interno, aprendolo proprio per far vedere ciò che contiene ma lo richiude poco dopo <Meglio tenerli a riparo che con la pioggia possono rovinarsi> sbuffa, gettando aria dalle narici, la quale si trasforma in una nuvoletta di vapore, visto le basse temperature. Lo sguardo è ancora fisso sull'altro, scuotendo la capoccia <Oh, non mi serve aiuto. Avevo voglia di fare due passi e alcuni miei compagni di Accademia mi hanno parlato di questo posto> abbozza un sorriso <può essere molto utile per allenarsi> esclama prima di chiudere gli occhi. Adesso muove le mani, mettendoli a ridosso del plesso solare, con indici e medi sollevati, le altre dita intrecciate e piegate tra di loro. Forma il sigillo necessario per il richiamo del chakra: CAPRA. Cerca quindi di concentrarsi nel pieno delle sue forze, nel tentativo di raccogliere le sue energie. Proverebbe a condensare le sue energie mentali, derivate dalle sue esperienze, emozioni, ricordi, all'altezza del terzo occhio, mentre quelle fisiche, che scorrono nei suoi muscoli ed ogni sua cellula, verrebbero condensate all'altezza dell'ombelico. Le due energie dovrebbero assumere due sfere di diverso colore; la prima di colore blu e la seconda di colore rosso fuoco. Entrambi tenterebbero a girare su loro stesse prima di tentare di condurle entrambe in direzione del plesso solare, facendole scorrere lungo i canali del suo sistema circolatorio. Una volta condotte in direzione del petto, proverebbe a concentrarsi ulteriormente, nel tentativo di mischiarle tra loro, impastandole e unendole in quella nuova forma di energia, il chakra. Se ci fosse riuscito, dovrebbe iniziare a scorrere su tutto il corpo, rafforzandolo. [Tentativo richiamo del Chakra] x [chakra 10/10] [Quinto Cerchio | Campo di allenamento] Constatato che il ragazzino non ha bisogno di aiuto, il giovane dagli occhi ambrati si prende, dunque, la libertà di dare sfogo alla sua caratteristica più fastidiosa: la curiosità. < Mi fa piacere... dimmi, ti è piaciuta la lezione? > Non ricorda bene la sua prima lezione, in verità, giacché è passato fin troppo tempo. Sì, perché lui non ha fatto il percorso come tutti, per molto tempo è rimasto fermo, ha interrotto gli studi accademici e si è preso del tempo per sé. < Sei qui per allenarti, quindi? > Gli occhi di lui, poi, tornano nuovamente a concentrarsi sul rotolo davanti a sé. Alternano la vista della pergamena a quella del fuuda. La sua mente, nel frattempo, inizia ad elaborare le possibili soluzioni per scatenare la reazione sperata. Ora inizia a parlare tra sé e sé a tono basso, tenendo il rotolo con le mani e a pochi centimetri dalle sue pupille. < Prendere delicatamente il foglietto, maneggiarlo e poi eseguire una forte pressione con l'indice e il medio... l'indice e il medio, ecco. > Si tratta giusto di una svista, quella, anche sé non dovrebbe fare differenza. Secondo quelle scritture l'elemento dovrebbe manifestarsi sul foglietto nella sua forma più pura, a seconda del tipo. < Come ti alleni, di solito? > Si rivolge nuovamente alla nuova faccia. < Posso sapere il tuo nome? Il mio è Jikan. > Domanda, a raffica, ma senza neanche dare il tempo di rispondere, aggiunge:< Hai mai considerato di allenarti mentalmente? > Una cosa che tutti dovrebbero fare, allenare la propria mente consente di generare, in automatico, un effetto positivo anche sul chakra, poiché l'energia spirituale ha origine proprio da questa. [ChkOn][Guanti Ninja, Vambracci | 1 Fuuda] [Quinto Cerchio/Campo d'allenamento] Il chakra viene richiamato senza troppe difficoltà e questa nuova forma di energia fluisce per tutto il corpo. Abbozza un sorriso quando sente le nuove parole pronunciate dall'altro ed esclama, con tono tranquillo <Oh si. La lezione è stata molto interessante e anche le tecniche che ho imparato. La mia preferita, fino ad ora, è quello di captare il chakra attivo degli altri presenti> si massaggia il mento con la mano destra <come è che si chiama?> si lecca le labbra con la punta della lingua esclamando subito dopo <Ah si. Percezione della Presenza> annuisce lasciando dietro di sé una scia di acqua piovana, accumulatasi fra i capelli ed il cappuccio del mantello. Lo sguardo si muove a destra e a sinistra, prima di ritornare ad osservare il KAKUZU <Stai imparando una nuova tecnica? Sei anche tu un Allievo dell'Accademia?> domanda con un pizzico di tono curioso dicendo poco dopo <Io sono Markus, provengo da Suna ma i miei si sono voluti trasferire qui a Kusa> fa un piccolo inchino, gentile ed educato, come in ogni sua presentazione <In realtà, mi alleno spesso con i miei genitori, nel cortile di casa ma dopo la lezione di ieri, volevo allenarmi in qualche altra tecnica imparata, appunto, a lezione> sospira concludendo con <Ho portato una corda con me. Potrei allenarmi nello scioglimento dei nodi, visto che è importante saperlo fare> scuote le spalle, ritornando in silenzio. [Chakra on]x[portakunai e shuriken con tre shuriken e due kunai] [Quinto Cerchio | Campo di allenamento] Questa volta il suo sguardo è concentrato a guardare quel Fuuda. Inizia a pensare che possa aver preso un foglietto difettoso e che debba sostituirlo affinché questo funzioni. Alla domanda del ragazzo, Jikan, prima porta la mano destra in avanti, mostrando inevitabilmente le cicatrici, e la inclina verso destra e verso sinistra, segno che non è esattamente quello che sta facendo. < Non proprio, sono un Genin > Aggiunge, prima di tutto, è importante per lui, soprattutto dopo la fatica, rendere noto questo dettaglio. Con la destra, infatti, va a pizzicare la placchetta del coprifronte avvolto attorno al braccio sinistro, generando un suono metallico. < E sto cercando di scoprire il mio elemento... ma non è affatto facile > Poi presta molta attenzione a quanto ha da dire quel Markus: scopre che quest'ultimo viene da Suna, ora si trova a Kusa e si allena con i genitori. Una situazione lontanamente analoga alla sua, seppur i suoi lo abbiano letteralmente cacciato da Ame, per poi spedirlo a Kusa. < Certo, è importante > La mano destra viene portata sotto il mento con l'intento di toccare quella pelle molle, se non giochicchiarci. < E se ti legassi, a testa in giù, sul ramo? Potresti allenarti seriamente > Una proposta interessante quella, un modo drastico e difficoltoso di eseguire quell'esercizio avrebbe potuto fare di lui uno shinobi molto preparato. In tutto ciò la mano sinistra raccoglie il fuuda, con il pollice viene spostato verso l'indice e il medio, dove si sarebbe incastrato. Dopodiché avrebbe eseguito una leggera pressione - lui nel frattempo non presta attenzione. Sobbalza non appena sente che la superficie del foglietto sta iniziando a bruciare, seguito dal fastidioso e pungente odorino di candela spenta. < Oh, oh! OH! > Inevitabilmente, finisce per fare un largo sorriso nel vedere una manifestazione così pura di un elemento. Non serve nemmeno che vada a controllare sul rotolo quale questo sia, dato che si tratta palesemente di fuoco. [ChkOn][[Guanti Ninja, Vambracci | 1 Fuuda usato] [Quinto Cerchio/Campo d'allenamento] Il tredicenne fissa ancora la figura di JIKAN, sentendone le parole. Spalanca gli occhi quando vede le diverse cicatrici sulla mano destra ed esclama <Oh, ferite da qualche missione?> la curiosità è tanta, visto che l'altro è un Genin e può partecipare già a qualche missione interessante, dove si potrebbe pure combattere contro qualche nemico <Ahhh, la Sensei ieri ha spiegato pure quello. Che bisogna fare fluire il chakra in un foglietto speciale ed in base alla reazione, si scopre l'elemento> spiega parola per parola come si scopre il primo degli elementi di un ninja. Poi fa un paio di passi all'indietro esclamando <Certo che è importante. Con quella tecnica puoi capire se ci sono nemici nelle vicinanze> scrolla le spalle. Alza la testa verso il cielo, bagnandosi il viso ed il ciuffo dei capelli, con l'incessante pioggia <Odio la pioggia> ammette facendo il broncio mentre gesticola con la mano sinistra nell'aria <Non penso proprio. Perché dovresti legarmi, a testa in giù, su un ramo? Solo un semplice Deshi e non un Genin come te. Anzi, perché non lo fai tu?> esclama assottigliando lo sguardo in direzione del foglietto, tenuto nelle mani dell'altro, vedendolo prendere a fuoco <Katon!> dice alla fine, abbozzando un sorriso. [Chakra on]x[portakunai e shuriken con tre shuriken e due kunai] [Quinto Cerchio | Campo di allenamento] L'esercizio gli è riuscito, finalmente conosce il suo elemento. Ovviamente la fatica non è finita qui, dato che dovrà dedicare del tempo anche a imparare le tecniche, ma a quello ci penserà un altro giorno. < Più o meno. > Risponde, accennando un mezzo sorriso, alla prima domanda. Meglio non far conoscere alle persone certe orride entità come quella di qui lui è in possesso. Richiude il rotolo e lo ripone nella tasca, presto lo avrebbe riconsegnato alla biblioteca. Come si fa a odiare la pioggia? Per un attimo lo squadra mentre manifesta quel dispiacere. Per lui è a dir poco fantastica, senza contare che è un toccasana per l'ecosistema e per la flora. Un paese come quello dell'erba, pullulato da boschi, prati e fiori, può solamente beneficiare da tutta quell'acqua. L'interlocutore, poi, esprime la sua contrarietà a quella proposta. Il giovane Kakuzu lo osserva con uno sguardo interrogativo, si chiede perché sembra che si stia alterando per così poco. Le mani vengono portate nelle tasche, ora, in cui avrebbero trovato dei carboncini. Quanto ci sarebbe da dire sul carbone, fin troppo, giacché si tratta di un elemento importante per lui. Questa volta, tuttavia, non avrebbe avanzato l'idea di giocare al suo tipico gioco, visto e considerando l'insuccesso del tentativo precedente, con il rosso. Le mani iniziano, dunque, a giochicchiare con il minerale nelle tasche. < Perché io ne sono già capace. > Afferma con un accenno di sufficienza. < Male che vada ti prendi una botta... nulla di più, nulla di meno > Aggiunse, spostando lo sguardo sull'albero per stimare, grossomodo, la sua altezza. Una caduta come quella, nel peggiore dei casi, gli avrebbe provocato giusto un bernoccolo sulla testa, ma niente di esagerato. < Ma non ti costringo a farlo, se non vuoi. > Dopotutto conosce quel ragazzino solo da poco, sarebbe stato maleducato, da parte sua, forzarlo nel fare qualcosa che non vuole. < Permettimi la classica domanda... so che te l'avrà fatto chiunque ma sono curioso. Perché la carriera da ninja? > Quasi sicuramente gli è già stata posta, ma ricordare a sé stessi il motivo del perché si sta intraprendendo una strada non fa mai male. [ChkOn][Guanti Ninja, Vambracci | 1 Fuuda usato] [Quinto Cerchio/Campo d'allenamento] Il Kakuzu riesce nel suo tentativo di scoprire l'elemento. Il primo elemento che lo avvolge e che caratterizza il suo chakra. Lo Deshi lo osserva, ancora con tono pacato e tranquillo mentre altre piccole goccioline d'acqua continuano a scendere da nuvole nere, bagnando e creando ulteriori pozzanghere in quel campo di allenamento. Il Sunese continua a sbuffare e a lamentarsi per la pioggia, elemento utile per l'ecosistema e per la flora <Capisco e sei stato in Ospedale? Nonna era un ninja medico> abbozza un nuovo sorriso, dando ulteriori informazioni su di lui e la sua famiglia. Non si fa grossi problemi a parlarne, sarà che è affezionato ad ogni elemento che ne compone. Alza il sopracciglio sinistro dicendo poco dopo <Certo certo ma meglio esercitarsi in maniera tradizionale e poi quando sarò un Genin, potremo sperimentare nuovi metodi, per allenarci> fa su e giù con la capoccia facendo un paio di passi in sua direzione, prendendo il pezzo di corda, acquistato la mattina, per questo tipo di allenamento <No. In realtà nessuno me l'ha fatta> ridacchia divertito per pochi secondi <I miei sono dei ninja in pensione. Mi hanno allenato, fin da piccolo e mi hanno insegnato la storia e la cultura di questo mondo> breve pausa. Il tempo di leccarsi le labbra, con la punta della lingua <Ho aiutato mio nonno nel suo ristorante ma appena ho compiuto i tredici anni, ho deciso di iscrivermi all'Accademia e iniziare la carriera dei miei genitori, visto che mi hanno indirizzato in questo modo> chiude con <Tu? Come mai hai deciso di svolgere la carriera da ninja?> cede adesso parola all'altro. [Chakra on]x[portakunai e shuriken con tre shuriken e due kunai] [Quinto Cerchio | Campo di allenamento] Per quanto innovativo e poco canonico nell'allenarsi, Jikan, non si è mai ferito gravemente. L'unica volta in cui è stato curato, riguarda quel giorno in cui si è fatto piuttosto male alla spalla, in seguito a un allenamento ed è stato in infermeria. < No, mai all'ospedale. Sono stato una sola volta in infermeria, in generale, comunque, il mio corpo è molto veloce nella guarigione > In realtà non ne è sicuro, quest'informazione non è del tutto vera. Si, può guarire facilmente, ma non perché il suo corpo è veloce a rimarginare le ferite, quanto più per via della sua innata. Non appena scolta la storia del ragazzo, gli viene, istintivamente, di corrugare la fronte. Non è tanto convinto delle sue motivazione, diciamo che gli fanno storcere il naso. < E' solo questo il motivo? Una tradizione tramandata? > Beh, che male ci sarebbe in tutto ciò? Del male c'è, secondo Jikan, lui è convinto che un qualsiasi desiderio, una qualsiasi azione, necessità di più motivazioni per essere solida e praticabile, altrimenti finirà, prima o dopo, per crollare. < Sono sicuro che c'è dell'altro, forse non ti sei mai fermato a pensarci... Beh, non che io ti possa biasimare, è normale, credo. > La domanda gli viene rigirata e lui risponde subito, evidentemente era abituato a riceverla. < Per vari motivi. Anzitutto nutro interesse per molte cose, mi appassionano, mi piace esplorarle, provarle e vedere come sono... una di queste è la carriera da ninja. Poi credo che sia anche per scoprire un po' di più sulle mie origini, insomma, trovare i pezzi del puzzle. Ci sarebbe molto da dire su questo, ma non voglio annoiarmi e non voglio annoiarti; una storia lunga, in parole povere. > A quel punto ripropone il suo mezzo sorriso, evidente segno che non ha piacere a trattare di certi argomenti, non ora, almeno. < Poi mi posso mantenere, e questo è tanto, non tutti possono dire di avere una paga. > Lui, retribuzione o meno, ha gran parte dei suoi viveri pagati, quindi in realtà non è una motivazione valida. Incerta è la durata di questa sua situazione, e questo lo preoccupa, non può essere certo di avere tutto pagato per l'eternità. < Non hai risposto alla mia domanda, ti sei mai allenato con la mente? Non è male, sai. Non mi riferisco solo alla meditazione ma anche al pensiero. Pensare allena la mente, la stimola. Hai mai combattuto prima d'ora? I combattimenti sono un ottimo contesto in cui sei costretto a pensare attivamente! > Lui, per primo, lo ha provato sulla pelle. Elaborare una strategia richiede la massima concentrazione, è necessario essere in grado di mettere in ordine i tasselli al fine di pianificare la propria azione correttamente. [ChkOn][Guanti Ninja, Vambracci | 1 Fuuda usato]
Giocata del 05/04/2019 dalle 15:04 alle 16:13 nella chat "Centro di Kusa"
Le parole dell'altro vengono ascoltate con estrema attenzione. Si prende qualche minuto di tempo, prima di rispondere con tono sorpreso <Perché il tuo corpo è molto più veloce nella guarigione?> alza il sopracciglio sinistro dicendo poco dopo <Per infermeria intendi quella dell'Accademia, vero?> scrolla le spalle mentre la pioggia continua a scendere e bagnare la figura del tredicenne. Sbuffa, ancora una volta, gettando altra aria dalle narici <Ebbene si. Solo per tradizione. Anche perché mi piacerebbe poi diventare un Ninja Medico, come mia nonna> annuisce un paio di volte <Sono molto utili nelle missioni, soprattutto quelle di alto grado> si lecca le labbra, con la punta della lingua. Lo sguardo è sempre fisso sulla figura del KAKUZU dicendogli poco dopo <Mi piacerebbe ascoltare la tua storia. Sono un tipo molto curioso e poi non ho problemi di soldi. La mia è una vera e propria passione> fa un altro paio di passi in direzione dell'altro presente, in quel campo di allenamento <No. Non mi sono mai allenato con la mente. Mi insegni?> domanda in maniera più seria rispetto a prima <No. Non ho mai combattuto in maniera seria. Cioè, i miei mi hanno insegnato a come utilizzare le armi ma le ho sempre lanciate contro dei manichini. Penso che in Accademia ci sarà una lezione riguardo il combattimento> fa spallucce, lasciando cadere diverse goccioline d'acqua dietro di sé. Adesso ritorna in silenzio, cedendogli parola. [Chakra on]x[portakunai e shuriken con tre shuriken e due kunai] [Quinto Cerchio | Campo di allenamento] Forse questo è uno dei casi in cui è meglio evitare di approfondire, ragion per cui, in tutte le risposte, il giovane Genin, si terrà molto sul vago. Questo ovviamente per quanto riguarda le questioni personali, riguardo al resto non c'è problema. < Non lo so, forse per una questione genetica. > Fa spallucce nel tentativo di togliere di mezzo quell'argomento dalla discussione. < Certo, quella accademica. > Risponde poi. Di fronte ha un futuro ninja medico, a dir poco ammirevole secondo lui, non sono in molti a voler intraprendere quel percorso giacché non è affatto facile. I ninja medici devono avere una padronanza del chakra superiore alla norma perché è ciò veicola le loro cure. < Bello, dico seriamente, è una buona aspirazione. > Non sa che altro dire, in tutta onestà. Scuote la testa al percepire interesse nel conoscere la sua storia; non è tanto questione di segretezza, quanto più una situazione che non reputa adatta per fare certi discorsi. Senza contare che conosce quel Markus da poco, per lui è impensabile parlare di sé stesso con naturalezza a una persona appena incontrata. Da questo punto di vista non è molto espansivo, anzi, tende a essere piuttosto selettivo su chi lo circonda. < I modi sono tanti, l'obbiettivo alla fine è stimolare il pensiero. > Dunque inizia a guardarsi attorno, probabilmente alla ricerca di qualcosa che possa prendere come esempio. < Ecco, vedi il ramo qui sopra? > Avrebbe giusto dato il tempo al ragazzino di dire sì. < Prova a pensare in quanti modi lo puoi rompere, in quante situazioni singole e diverse tra loro, hai la possibilità di spaccarlo. > Nel mentre la sua mente, inevitabilmente, sta già lavorando e ha già pensato a qualche modo per farlo. Lui ne conosce molti, questo esercizio l'ha già praticato. A qualcuno può sembrare inutile, infondo a cosa serve colpire un ramo? In realtà sprona la mente a ragionare in maniera alternativa di fronte a un problema, spinge la persona a scartare la prima soluzione che passa per la mente e a considerarne altre. < Questo è un processo che, forse inizialmente porta via un po' di tempo... io ci stavo sopra anche una trentina di minuti, ma poi diventa automatico. > Non si sorprende non appena scopre che il bruno non ha mai combattuto. < E' una bella esperienza. > Questa è l'unica cosa che ha da dire, perché pur avendo combattute almeno due-tre volte prima di allora non è ancora in grado di fornire una descrizione più esaustiva. La pioggia, nel mentre, inizia a scendere, sempre più copiosamente, formando un sottile strato sulla superficie del terreno. [ChkOn][Guanti Ninja, Vambracci | 1 Fuuda usato] [Quinto Cerchio/Campo d'allenamento] Il tredicenne sta fermo, a pochi passi di distanza dall'altro. Ne ascolta le parole e capisce che non vuole parlare della sua storia personale. D'altro canto, si conoscono da poco e non tutti sono così espansivi come il Sunese <Capisco capisco. Io ci sono entrato una volta, perché un mio compagno di corso, dopo la prima lezione, è scivolato nelle scale> scrolla le spalle <è una bella struttura> fa su e giù con la capoccia. Il suo desiderio è quello di seguire le orme della nonna ma mai dire mai nella vita. Possibilmente ha altro per la testa che non vuol dire al ragazzino di fronte a sé. Adesso parlano dell'allenamento con la mente, un argomento particolare ma molto interessante. Alza la testa, per osservare il ramo indicato dal KAKUZU <Si, lo vedo> esclama assottigliando lo sguardo annuendo alla seconda parte del suo discorso. Si prende qualche minuto di tempo prima di esclamare <Lanciando degli shuriken, tagliandolo con un kunai, tagliandolo con un filo spesso di nylon> esclama pensando a già diversi modi per spaccare il ramo <ci saranno anche diverse tecniche ma essendo un semplice Deshi, non saprei dirti> scrolla le spalle <Penso che ci saranno delle tecniche di fuoco o di vento che possono essere utilizzate per questo scopo oppure facendo pressione con una tecnica d'acqua> si massaggia il mento, con la mano destra, per pensare ancora <oppure con le arti marziali. Un calcio bello forte o un pugno carico di chakra> energia utilizzata anche per questo tipo di arte <Ovviamente si può spezzare anche con altri tipi di armi. So che esistono o almeno penso che ci saranno ancora i Samurai che usano delle spade> abbozza un sorriso <ecco, ci sono diversi metodi per spaccare quel tipo di ramo> annuisce concludendo con <spero di combattere presto. Vorrei mettermi in gioco e capire i miei limiti e i miei punti di forza> ritorna in silenzio, osservando il ragazzino. [Chakra on]x[portakunai e shuriken con tre shuriken e due kunai] [Quinto Cerchio | Campo di allenamento] Sorride nel vedere che il Deshi sta utilizzando quel metodo per imparare a pensare. < Sì, giusto. > Avrebbe detto, tra una frase e l'altra che spiega come rompere il ramo. Quello, chiaramente, è uno dei tanti modi possibile per allenarsi nel sviluppare una buona capacità cognitiva. Il segreto è sperimentare, mettersi alla prova, quel metodo Jikan non l'ha trovato scritto da nessuna parte, bensì l'ha sviluppato lui. Gli allenamenti veramente utili sono quelli che contengono un apporto personale perché, a differenza degli altri, sono fatti su misura e permettono di migliorarsi seriamente anche come individui. < Il concetto è che ti permette di vedere la realtà sotto più punti di vista, con più prospettive. Mano a mano, facendolo con molti oggetti, si riesce a sviluppare soluzioni sempre più originali e nascoste. > In realtà questo discorso è improvvisato, per quanto il giovane abbia elaborato questo metodo di allenamento, non ha mai pensato a scriverlo da qualche parte. < Sì, sono tutti dei possibili metodi. Si può anche andare oltre alla semplice rottura del ramo, perché se il ramo è attaccato all'albero allora io potrei direttamente sradicare l'albero per far cadere il ramo. > Si abbandona a una breve risata non appena lo dice, per poi aggiungere:< Chiaramente ci vorrebbe una forza spropositata per farlo! > Le nuvole grigie, ormai, hanno ricoperto il cielo interamente e lo strato di acqua, allora sottile, si fa sempre più spesso. Forse è giunto il momento di ritirarsi nelle proprie abitazioni; i campi di allenamento si stanno svuotando, così come le strade, solo le guardie del villaggio sono costrette, in quelle condizioni, a presenziare. < Te lo auguro. Nel percorso accademico è previsto un combattimento per allenarsi... quindi è sempre meglio prepararsi. > Rammenta il giorno in cui ha sostenuto il suo, ricordando anche quanto è stato tragico. < Ecco, io non ero andato molto bene in questo combattimento... > Afferma, seguendo poi con un mezzo sorriso. La giornata, però, non è finita lì. Ora che ha scoperto il suo elemento deve assolutamente recarsi e procurarsi i rotoli di alcune tecniche: nei prossimi giorni si sarebbe dedicato allo studio. < Markus, vado a restituire questo rotolo in biblioteca. Cosa posso dirti... beh, la fortuna non sempre ci sorride quindi: impegnati al massimo e riuscirai nei tuoi intenti! > Detto questo avrebbe lasciato la zona, scimmiottando un saluto con il cenno della mano destra. Da lì si sarebbe diretto in biblioteca, dove avrebbe speso almeno un'oretta per procurarsi tutto il materiale e poi tornare a casa. [END] [Quinto Cerchio/Campo d'allenamento] Ha pensato a diversi metodi per spezzare il ramo, come gli è stato detto da JIKAN. Abbozza un sorriso alle nuove parole pronunciate dall'altro, dicendogli subito dopo <Oh, non vorrei rovinare un albero per spezzare solo un ramo. Gli alberi forniscono energia pulita e non c'è bisogno di sradicare tutto> la sua anima buona esce fuori. Il suo lato naturalista e generoso. Poi continua con <Con il giusto allenamento si potrebbe effettivamente arrivare a sradicare un intero albero> scrolla le spalle <Perfetto. Allora mi confermi che ci sarà la lezione di combattimento. Non vedo l'ora di svolgerla> annuisce. Nuove nuvole cariche di pioggia si uniscono a quelle precedenti. Oramai i due sono completamente zuppi e solo i ninja di guardia sono fuori. Tutta la popolazione si è messa a riparo, chi nei bar, chi nelle proprie abitazioni e altri ancora in luoghi pubblici, come la biblioteca <Ciao Jikan. Ci vediamo presto> saluta il ragazzino, dirigendosi verso casa. Oramai è giunta l'ora di fare un bagno caldo e riposare un po'. [END]